Detto tra i banchi
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Detto tra i banchi
Anno 1 – Numero 2 Periodico dell’Istituto Tecnico Marie Curie Di Bussolengo Giugno 2015 Detto tra i banchi Tutti parlano dell’Expo, ma pochi sanno veramente di cosa si tratti. Expo è un’esposizione di natura non commerciale dove vengono inseriti diversi temi riguardanti il pianeta e gli esseri viventi. E’ un evento mondiale che si ripresenta ogni quattro anni, il primo si è svolto in Inghilterra nel 1851 ed ora, nel 2015, si tiene in Italia a Milano. Expo Milano 2015 è un’Esposizione Universale aperta dal 1 maggio al 31 ottobre ovvero 184 giorni di evento con 20 milioni di spettatori previsti. I temi sono: Nutrire Il Pianeta preservando la Biodiversità, rispettando l’ambiente e assicurando nuove fonti alimentari e Energia Per la Vita rafforzando la qualità e la sicurezza dell’alimentazione, prevenendo le nuove malattie e valorizzando la conoscenza delle tradizioni alimentari. I visitatori avranno la possibilità di fare un vero e proprio viaggio attorno al mondo conoscendo i sapori e le tradizioni dei diversi popoli solo entrando nei diversi padiglioni. A nord del Sito Espositivo c’è la Lake Area cioè un bacino d’acqua circondato da gradinate; è il più grande spazio aperto dedicato ai visitatori dove ci saranno spettacoli con giochi d’acqua e pirotecnici. Il Parco della Biodiversità invece è un luogo dove, utilizzando diverse serre, vengono messi in evidenza i diversi tipi di piante, inoltre è stato allestito uno spazio dove viene pubblicizzata una produzione agroalimentare su piccola scala. Qui il visitatore scoprirà il grande valore della biodiversità alimentare. Il Parco della Biodiversità è l’incontro tra cultura e natura e qui verranno raccontate 12 storie sull’agricoltura e l’origine delle piante coltivate per catturare l’attenzione del pubblico. Il parco offre la possibilità di osservare, annusare, toccare e in alcuni casi anche mangiare tutte le diverse specie di piante nelle varie serre. Il Parco è stato allestito per fare un uso razionale e sostenibile delle risorse alimentari. Arts & Foods è una mostra che fa parte del progetto Expo, ma non si trova all’interno dello stabilimento; riporterà dal passato dell’Expo tutti gli oggetti, linguaggi o ambienti che ruotano attorno al cibo e alla nutrizione e li metterà a confronto. La mostra verrà anche arricchita da capolavori in prestito da grandi musei. Una grande novità nell’Expo 2015 sono i Cluster ovvero aree comuni dove ogni paese ha uno spazio individuale sviluppando così la propria interpretazione sul tema Expo Milano 2015. Entrando nel Cluster del cacao si ha l’impressione di essere in una giungla, il posto trae infatti l’ispirazione dalle piantagioni di cacao; l’atmosfera è densa come nelle aree tropicali. Mentre nel Cluster del caffè i colori sono naturali con toni caldi e si ha l’impressione di trovarsi in una foresta. In questo padiglione viene raccontata la storia della caffè dal chicco alla tazzina. Expo Milano 2015 è un evento mondiale unico e imperdibile pensato per tutti per far capire l’importanza del cibo, della nutrizione e dell’energia per il pianeta Anna Zuliani 2A Intervista ai collaboratori Ogni giorno, quando arriviamo a scuola, siamo accolti da volti familiari: abbiamo cercato di conoscerli meglio. Da quanto tempo lavora qui? Paolo: dal 1990, quindi circa da 25 anni. Tersilla: dal 2009, ma sono stata qua anche un altro anno in passato Giusy: dal 2007, però ho lavorato 4 anni in ufficio a Garda. Filomena: da 9 anni. Paola: da 1 anno. Ha potuto notare dei cambiamenti nei ragazzi in questi anni? Paolo: Sì, una volta erano più uniti tra loro e avevano più personalità, ora sono molto condizionati da diversi fattori. Tersilla: Sì, poco positivi però. Ho visto cambiamenti per quanto riguarda le mode seguite, le abitudini e gli atteggiamenti. Giusy: Sì, noto meno rispetto per le cose e per i docenti, però ci sono anche degli aspetti positivi. Filomena e Paola: Si nota molto come i ragazzi cambino e maturino nell’arco dei 5 anni, entrano in un modo ed escono del tutto differenti. Che rapporto ha con i ragazzi della scuola? Paolo: Eccezionale Tersilla: Buono Giusy: Buono, non ci sono mai stati problemi rilevanti Filomena e Paola: Buono Dove ha lavorato prima? Paolo: Prima svolgevo un lavoro del tutto differente. Tersilla: Ho fatto altri tipi di lavori, come babysitter, falegname o assistente domiciliare. Giusy: Faccio questo lavoro dall’86: 15 anni al Cangrande, 6 anni al Montanari, 1 anno in ufficio al Carnacina e 3 anni a Garda. Filomena e Paola: Nelle scuole, sempre questo tipo di lavoro. Ci sono casi in cui la sua figura non viene rispettata? Paolo: No, anzi spesso incontro alunni ora sposati che mi riconoscono e mi salutano, penso che il buon rapporto tra le persone sia basato sul rispetto reciproco. Tersilla: “Il rispetto viene dal rispetto” e penso che questa frase spieghi tutto. Giusy: A volte capita da parte dei ragazzi, ma nulla di grave Filomena e Paola: A volte sì, si rivolgono in modo poco rispettoso, ma la maggior parte è ben educata. Aveva dei sogni nel cassetto? Paolo: Si, a livello personale li ho realizzati tutti, tra due settimane divento nonno per la seconda volta, l’unica cosa che mi manca è la pensione, ma col tempo arriverà anche quella. Tersilla: Sì, si sono realizzati grazie alla costanza e alla pazienza. Ho un lavoro stabile e un tetto sulla testa, non ho bisogno di altro. Giusy: Si, se avessi avuto più passione per lo studio avrei voluto fare il medico o l’architetto. Filomena e Paola: Riguardo al mondo del lavoro non sapremmo precisamente, questo lavoro ci è capitato per caso e ci troviamo bene. Forse prima dovremmo trovare il cassetto, poi tentare di aprirlo: è ancora tutto possibile. Grazie e buon lavoro! Kristina Gusak 3B Detto tra i banchi Fantasticando OCEANO MARE di Alessandro Baricco Dopo Città di carta di John Green presentato nella precedente copia del giornalino, abbiamo il piacere di proporvi Oceano mare che è senz’altro uno dei romanzi più conosciuti e apprezzati di Alessandro Baricco. La particolarità di questo romanzo, che troviamo anche in altri scritti di Baricco, è lo stile: Oceano mare è, infatti, un insieme di emozioni e sensazioni, raccontate attraverso immagini e dialoghi. Nel testo si possono vedere tutti gli aspetti e le mille sfumature di una realtà immaginaria raccontata tramite le dettagliate descrizioni di luoghi e personaggi. Nel racconto è presente un continuo intreccio di storie di persone molto diverse tra loro, ma accomunate dalla ricerca di se stesse. Il tutto in un ambiente magico: la locanda Almayer, situata in una spiaggia vicino al mare. Alla locanda, un ostello gestito da bambini molto particolari dotati d’ “empatia”, si ritrovano diversi personaggi: Plasson, ambizioso pittore che dipinge i suoi quadri esclusivamente con l’acqua salata; il Professor Bartleboom, ideatore di un’enciclopedia sui “limiti”. Egli, inoltre, scrive delle lettere d’amore in cui descrive le sue giornate, per poi racchiuderle in un cofanetto da consegnare alla donna che, un giorno conquisterà il suo cuore; Elisewin, aristocratica ragazza ipersensibile; lei è accompagnata dal suo tutore Padre Pucle, un bizzarro sacerdote continuamente in dubbio sulla sua vocazione e autore di strane preghiere; Madame Deviera, fedifraga mandata alla locanda dal marito, affinché “guarisca” dall’adulterio; Adams, un uomo molto emblematico, marinaio assetato di vendetta per la morte dell’amata; per finire c’è un ospite anonimo che non esce mai dalla sua stanza, che nessuno conosce e che nasconde diverse sorprese... La narrazione termina con degli eclatanti e inaspettati colpi di scena, e con il ritorno dei protagonisti, adesso più consapevoli di sé. Romanzo molto bello, le cui tematiche si sviluppano a partire dal mare: il mare visto come cura, in cui immergersi a pieno per guarire dalla malattia della paura. Noi consigliamo questo libro! Amina Lamrafah e Michela Penazzo 3B L’angolo dell’artista “I disastri prodotti dall’uomo vengono purificati dalle lacrime di Madre Natura” Disegno di Gaia Benoni 3B Collaborazione scuola-Comune Gli studenti diventano professori Corso base di computer per over 60 in collaborazione con il Comune di Bussolengo Dal 27 marzo ogni venerdì nella nostra scuola alcuni studenti, assieme alla professoressa Prassede Ferrari, insegnano agli ultra-sessantenni del comune di Bussolengo ad usare un computer. Siamo circa una ventina di ragazzi, delle classi terze A-B-D, che ogni venerdì ci diamo il turno come “docenti” con argomenti diversi, ad esempio scrittura dei testi in vari programmi, uso di internet, creazione di un indirizzo di posta elettronica. Le lezioni vengono preparate settimanalmente della professoressa Ferrari che in caso di necessità aiuta anche gli studenti-docenti nella loro lezione. Anche se a noi sembra banale l'uso di un computer o di qualsiasi altra nuova tecnologia, posso affermare che per molti dei nostri “alunni” è piuttosto complicato, quindi hanno bisogno di molto aiuto da parte nostra. Oramai questa iniziativa sta per concludersi, ma sarebbe bello organizzare un altro corso l'anno prossimo, anche se la cosa non è ancora molto sicura. Chi pensasse di partecipare è ben accolto. È stata un’esperienza positiva dove abbiamo sperimentato il “duro” lavoro dell’insegnante. Questa attività è stata molto utile e ha sicuramente ampliato il nostro bagaglio culturale. Noi studenti abbiamo dato la nostra disponibilità gratuitamente come volontariato, ma è stato deciso che questo corso potrà far parte delle attività che contribuiscono al credito formativo. Tutto questo non si sarebbe potuto svolgere senza l’aiuto della professoressa Ferrari che vogliamo ringraziare per il supporto che ci ha dato durante le varie lezioni e per aver preparato tutti gli argomenti. Leonardo Girelli 3A 2 Detto tra i banchi Musica L’ANIMA DOMANDA, LA MUSICA RISPONDE Ciao ragazzi, oggi sono qui con Edward Avallone di 3A e parleremo del mondo della musica. Per iniziare, raccontaci un po' della tua vita. Sono nato a Camden Town, un piccolo sobborgo nel cuore di Londra. Ma ho vissuto tutta la mia infanzia a Martina Franca, un piccolo paesino pugliese affacciato sul mare. Adesso però eccomi qua, vivo a Bussolengo da circa tre anni. Un vagabondo musicista insomma... Ma la passione per la musica non è spontanea per tutti, come è nata per te? Fin da piccolo sono stato un tipo curioso e vivace. Amavo stare con la gente e mi piaceva conoscere le loro storie. Ero un buon ascoltatore prima di tutto. Avevo confidenza con la musica, grazie alla mia famiglia. Cantavo sempre con mio padre. Mia zia suonava al piano brani di Bach o Chopin. Perciò pian piano ho imparato ad ascoltare la musica senza pregiudizi e con semplicità. Ogni volta che sentivo in un brano qualche “sonorità” che mi piaceva, pensavo che sarebbe stato fantastico saperla riprodurre io stesso. Secondo te, quali sono principalmente i requisiti che una persona deve avere per iniziare a suonare? Secondo me è indispensabile saper ascoltare gli altri. Solo confrontando idee ed esperienze ed avendo una mente aperta si può diventare persone migliori. Questo vale anche per la musica. Tutti possono suonare. Ma chi vuole intraprendere la carriera di musicista deve avere molta passione, una grande sensibilità e nessun pregiudizio verso alcun genere musicale. Il fine è quello di trasmettere emozioni a chi ti ascolta. E a te cosa soddisfa quando suoni? Se la gente sorride ed è contenta quando ti ascolta, vuol dire che hai fatto il tuo “lavoro”. Per quanto mi riguarda non c'è niente di più bello di far felice gli altri quando suono e canto. Ogni canzone cerca di trasmettere messaggi ed emozioni: per te la musica che significato ha? In un certo senso è simile alla meditazione, perché il musicista deve conoscere bene se stesso prima di creare una sintonia con il pubblico che lo ascolta. E come studente di musica come sei? Sono anni che studio interi pomeriggi musica con passione. Infatti il tempo passa e non me ne accorgo. E' affascinante come uno strumento così piccolo come la chitarra nasconda un vero e proprio mondo impossibile da scoprire tutto. Qualcuno ti ha mai proposto di fare parte di talent show? Se sì, cosa ne pensi? Maestri dell'Accademia dove studio mi hanno fatto proposte per entrare in vari “talent”. Ma preferisco non correre troppo. Molti hanno vinto e dopo un anno son scomparsi, semplicemente perché non facevano qualcosa di originale. Penso sia una grande opportunità quella che offrono questi programmi televisivi, perché ti fanno migliorare e possono rendere la tua passione una professione. La competitività nel campo del mercato musicale è molto alta, perciò per avere successo bisogna esprimere al meglio la propria unicità, che non esce da un giorno all'altro. Cosa ne pensi di chi finge di conoscere il mondo della musica solo per moda ? Sempre più spesso vedo coetanei che entrano nei negozi musicali vestiti come le loro star preferite. Prendono tutti le chitarre con il marchio più famoso e cercano di scopiazzare le canzoni dalle band del momento per far colpo sulle ragazze o perché si sentono meglio con se stessi. Io credo invece che bisogna avere il coraggio di esprimere la propria originalità. E allora cosa serve per diventare veramente ''qualcuno'' nel mercato musicale? Esistono varie scuole di pensiero. C'è chi dedica la vita a scoprire la musica sotto ogni aspetto, mentre c'è chi cerca di trovare un modo per attirare l'attenzione della gente, appunto dedicandosi al marketing della propria immagine. La maggior parte sceglie la seconda strada, ossia quella del minimo sacrificio per avere il massimo profitto. Le persone comunque hanno bisogno di sentire qualcosa che il loro orecchio non ha mai sentito prima e allo stesso tempo si devono divertire ascoltando. Cosa ne pensi del mondo della musica di oggi? La maggior parte della musica prodotta qui in Italia viene per lo più venduta negli USA o in UK. Il mercato musicale viaggia ormai a livello mondiale attraverso canali come Itunes, Spotify. Ecco perché molti come me scrivono principalmente canzoni in inglese, oltre che in italiano. Inoltre è la lingua più semplice con cui cantare. In media se vendi un album a 10 euro, 9 li prende la casa discografica e un euro rimane al musicista. E adesso sinceramente quanti ci sono che acquistano i dischi? E allora come si guadagnano la “pagnotta” i musicisti? Solo attraverso le loro tournée oppure grazie alla radio o televisione, se sono famosi. In conclusione, cosa vorresti farne tu della tua passione? Il mio sogno sicuramente sarebbe suonare davanti a grandi platee, ma non è il mio primo obiettivo. Il successo se c'è deve essere una conseguenza del sacrificio svolto nello studio di quest'arte. Non si studia l'italiano per diventare un poeta, ma per parlarlo; lo stesso nella musica. Non mi dispiacerebbe infatti insegnare musica nelle accademie. Sono uno che ama molto stare con la gente e sfrutta al meglio le sue capacità, tutto qui. Hai qualche consiglio da dare a chi vuole approcciarsi al mondo della musica? E’ importante prendere lo studio della musica sempre come un divertimento e mai come una forzatura. Bisogna aprire i cuori e far “ruggire” le chitarre (o ciò che si suona…). La grande musica non è né puramente razionale, né puramente emotiva, ma è contraddistinta dall'equilibrio dei due aspetti, come nell’esistenza umana. Zeno Toffali 3B e Edward Avallone 3A 3 Detto tra i banchi Scienze L’infinitamente «Di tanto in tanto passo uno strofinaccio sotto il letto. Ci trovo la polvere arrotolata a riccioli e spirali, la figura perfetta delle galassie viste al telescopio. Mi attira la coincidenza di forme tra l’immenso e il minuscolo. Un ammasso di stelle ripete quello di un rotolo di polvere.» cit. Erri De Luca Il microscopio ha sempre suscitato grande interesse, fin da bambini ci attirava l’idea di poter osservare delle strutture che senza di esso, ad occhio nudo, non avremmo potuto vedere. Nell’istante in cui ci accorgiamo di essere circondati da un mondo affascinante e sconosciuto, sappiamo di essere riusciti a superare i nostri limiti. Quest’anno abbiamo avuto la possibilità di utilizzarlo molte volte, analizzando dei microrganismi, come i parameci, o L’infinitamente piccolo… osservando cellule di cipolla, del radicchio e dell’epitelio boccale o ancora le cellule del lievito e della muffa del mandarino. Sono state delle bellissime esperienze, con poco abbiamo imparato molto. Quando ci si avvicina all’oculare di questo strumento e si inizia l’osservazione, sembra quasi di vedere un quadro astratto, le linee non sono ben definite, ma se ne percepiscono le forme o le immagini che il pittore voleva riprodurre. Queste esperienze ci hanno aiutato a scoprire la realtà quotidiana che ci sta intorno, nei piccoli gesti o nelle ‘grandi’ azioni che ognuno di noi compie giornalmente. Fabiana Gelmetti 2D grande… Nei giorni 29 e 30 Aprile 2015 le classi 2A e 2B, accompagnate dai professori Meneghetti, Dusi e Ferrari, hanno partecipato ad un’uscita didattica a Novezzina sul Monte Baldo. Abbiamo alloggiato in una baita del posto immersa nella natura. Il primo giorno, poco dopo l'arrivo, siamo andati a fare una passeggiata nei boschi situati nelle vicinanze e abbiamo poi osservato una trincea della prima guerra mondiale. Nel pomeriggio abbiamo visitato brevemente l'orto botanico per poi osservare al microscopio i diversi bioindicatori naturali. Dopo cena sc’è stato il momento più atteso all’osservatorio astronomico: un incontro con degli astrofili (persone appassionate di astronomia ma non remunerate per il lavoro svolto) che ci hanno mostrato i corpi celesti situati nell'universo. E’ stata poi fatta una visita guidata dove gli astrofili hanno illustrato i due telescopi da loro utilizzati. In modo particolare si sono soffermati su quello che viene utilizzato per registrare i movimenti dei corpi celesti, i cui risultati vengono poi inviati alla Nasa. Questo macchinario può, inoltre, essere comandato comodamente anche da casa. Purtroppo, causa maltempo, non è stato possibile osservare le stelle. Il giorno seguente abbiamo assaggiato le salse create dai gestori del rifugio e siamo poi stati ospitati in una malga dove abbiamo potuto osservare la produzione artigianale del formaggio che poi abbiamo degustato. Nel tardo pomeriggio siamo tornati a casa stanchi, ma contenti della bella esperienza che ci ha uniti e ci ha permesso di imparare cose nuove. Alessandra De Luca e Chiara Stanzial 2A Progetto affettività L'ostetrica che ha tenuto l'incontro, pur essendo giovane, ha saputo gestire in modo adeguato queste due ore. Dopo essersi presentata alla classe, ci ha chiesto di scrivere su un biglietto anonimo degli argomenti di cui ci sarebbe piaciuto parlare. E' riuscita così ad attirare la nostra attenzione parlando di temi da noi suggeriti. In queste due ore ci siamo principalmente focalizzati sull'aborto, le malattie sessualmente trasmissibili, gli anticoncezionali. Ciò che ci si potrebbe chiedere è se questo incontro sia stato veramente utile. Penso che la risposta sia affermativa; infatti oltre ad affrontare temi che interessano molto noi giovani abbiamo avuto anche l'opportunità di chiarire eventuali dubbi e curiosità. Probabilmente al di fuori della anatomia e la fisiologia degli apparati scuola, nessuno di noi si sarebbe interessato all'argomento che viene forse troppo spesso femminile maschile. Il 20 febbraio scorso nell'ambito del Progetto Educazione all'Affettività abbiamo avuto un incontro di due ore con un'ostetrica dell' ASL di Bussolengo. Il progetto, attivo da anni nella nostra scuola, coinvolge tutte le classi seconde e prevede due incontri di due ore ciascuno: uno con un'ostetrica, quello già realizzato, ed uno con una psicologa; quest'ultimo si effettuerà prossimamente. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, l'incontro con l'ostetrica non è stato né imbarazzante, né noioso, né troppo complicato. A questo incontro ci siamo preparati affrontando in classe con la professoressa Fara lo studio dell'apparato riproduttore per conoscere meglio l' sottovalutato; invece grazie a quest'incontro abbiamo potuto renderci effettivamente conto di quanto sia importante: conoscere il nostro corpo può essere molto utile. Anche le lezioni che abbiamo affrontato in classe ci sono servite molto; ma penso che un parere esterno, come quello dell'ostetrica, sia molto efficace perché abbiamo potuto fare domande magari più specifiche su tutto ciò. In conclusione penso che questo progetto, che magari potrebbe leggermente intimorire o imbarazzare alcuni, sia fondamentale per la nostra età. Nadia Rigodanza 2F 4 Detto tra i banchi Esplorando il mondo MOVE FOR THE FUTURE di certificazione Cambridge al livello B1 e soprattutto B2 tra dicembre 2014 e primavera 2015. Prof. Antonella Mantovani Scambio Scambio con con la la Danimarca Danimarca L’a.s. 2013-14 ha visto la nostra scuola vincitrice di ben tre progetti finanziati con i fondi europei e regionali del bando MOVE FOR THE FUTURE. Il risultato è stato importante e molto apprezzato da studenti e famiglie: in tutto 67 studenti tra quelli delle classi Terze e Quarte del Tecnico Bussolengo e delle Quarte del Liceo di Garda sono partiti per un viaggio-studio di due settimane in Irlanda e nel Regno Unito senza alcuna partecipazione alle spese. Ma il progetto non era solo questo: prima di partire gli studenti hanno avuto una formazione a scuola di 60 ore fatta di lezioni frontali con docenti di lingua e madrelingua, nel periodo precedente alla partenza e ormai libero da impegni scolastici (fine maggio e giugno). I tre gruppi sono partiti il 27 luglio per: classi Terze di Bussolengo (30 studenti)- TOTNES (Regno Unito); classi Quarte di Bussolengo (16 studenti) – CORK (Irlanda); classi Quarte di Garda (21 studenti) – DERRY (Nord Irlanda– UK). Le due settimane all’estero prevedevano 80 ore di formazione tra lezioni in classe e attività guidate all’esterno, tra le quali anche visite ad imprese/ambienti di lavoro e visite culturali. Obiettivi del progetto: - promuovere e sostenere la formazione linguistica tramite la scuola e l’esperienza all’estero; - dare la possibilità agli alunni di fare questo tipo di esperienza senza oneri per le famiglie; - raggiungere un livello di competenza linguistica B1-B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). Gli alunni infatti che hanno fatto questa esperienza hanno sostenuto gli esami L’esperienza è stata organizzata dalle professoresse Hansen e L’esperienza è stata organizzata dalle professoresse Hansen e Monsutti e ha riguardato uno scambio con studenti danesi: noi del Monsutti e ha riguardato uno scambio con studenti danesi: noi del Marie Curie siamo andati in Danimarca una settimana ad ottobre Marie Curie siamo andati in Danimarca una settimana ad ottobre 2014, poi loro sono venuti ospiti da noi in Italia per una settimana a 2014, poi loro sono venuti ospiti da noi in Italia per una settimana a marzo 2015. Noi siamo andati a Roskilde. L’esperienza è stata marzo 2015. Noi siamo andati a Roskilde. L’esperienza è stata bellissima, assolutamente da rifare! E’ stato molto utile da punto di bellissima, assolutamente da rifare! E’ stato molto utile da punto di vista linguistico, visto che si parlava in inglese (loro lo conoscono vista linguistico, visto che si parlava in inglese (loro lo conoscono perfettamente), ma soprattutto dal punto di vista culturale. perfettamente), ma soprattutto dal punto di vista culturale. Il loro modo di scherzare assomiglia molto a quello degli inglesi con il Il loro modo di scherzare assomiglia molto a quello degli inglesi con cosiddetto “british humor”: ti prendono in giro e scherzano facendoti il cosiddetto “british humor”: ti prendono in giro e scherzano ridere. Molto interessante è la loro scuola perché fanno pochissime facendoti ridere. Molto interessante è la loro scuola perché fanno ore di teoria e invece molte ore di pratica. Hanno un laboratorio per pochissime ore di teoria e invece molte ore di pratica. Hanno un tutto: costruire oggetti, progettare case (all’età di soli 11 anni), laboratorio per tutto: costruire oggetti, progettare case (all’età di suonare (in una sala fornita di chitarre, batteria…), preparare da soli 11 anni), suonare (in una sala fornita di chitarre, batteria…), mangiare in una cucina, progettare computer. Hanno laboratori di preparare da mangiare in una cucina, progettare computer. Hanno chimica, fisica e tanto altro. In altre parole è una scuola che stimola ad laboratori di chimica, fisica e tanto altro. In altre parole è una scuola imparare tante cose nuove. che stimola ad imparare tante cose nuove. I danesi sono immersi durante la settimana nei progetti scolastici, ma I danesi sono immersi durante la settimana nei progetti scolastici, il venerdì iniziano la loro attività preferita: andare al parco e bere il ma il venerdì iniziano la loro attività preferita: andare al parco e jӓgermeister e continuano tutto il fine settimana… Quando c’è il bere il jagermeister e continuano tutto il fine settimana… Quando “Roskilde Festival” arrivano le band più famose e dopo tre giorni di c’è il “Roskilde Festival” arrivano le band più famose e dopo tre festa nella propria città, i ragazzi vanno di festival in festival e bevono giorni di festa nella propria città, i ragazzi vanno di festival in birra ed jӓgermaister per una settimana, una cosa pazzesca. Dosi di festival e bevono birra ed jagermaister per una settimana, una cosa alcool che un italiano non reggerebbe mai. pazzesca. Dosi di alcool che un italiano non reggerebbe mai. Per il resto i ragazzi danesi sono abbastanza nerd, cioè hanno una Per il resto i ragazzi danesi sono abbastanza nerd, cioè hanno una certa predisposizione per la tecnologia e sono tendenzialmente certa predisposizione per la tecnologia e sono tendenzialmente solitari, restano a casa, passano molto tempo sui social network e solitari, restano a casa, passano molto tempo sui social network e parlano con gli amici solo su skype… parlano con gli amici solo su skype… Ovviamente in ogni situazione Ovviamente in ogni situazione ci sono i ragazzi antipatici e quelli ci sono i ragazzi antipatici e quelli simpatici e così purtroppo non simpatici e così purtroppo non tutti gli italiani si sono trovati bene in tutti gli italiani si sono trovati bene in famiglia. Per me è stato il famiglia. Per me è stato il contrario, la mamma del ragazzo danese contrario, la mamma del ragazzo danese che mi ha ospitato era che mi ha ospitato era molto disponibile, alla mattina faceva il pane molto disponibile, alla mattina faceva il pane fresco e mi offriva la fresco e mi offriva la marmellata fatta in casa. L’unico aspetto marmellata fatta in casa. L’unico aspetto negativo era il freddo, negativo era il freddo, infatti quando i danesi sono venuti in Italia in infatti quando i danesi sono venuti in Italia in primavera a loro primavera a loro sembrava di essere in estate... E’ stata un’esperienza sembrava di essere in estate... E’ stata un’esperienza indimenticabile indimenticabile e spero proprio di riuscire a portare avanti l’amicizia e spero proprio di riuscire a portare avanti l’amicizia con il ragazzo con il ragazzo danese e di rivederlo. Incoraggio tutti a fare esperienze danese e di rivederlo. Incoraggio tutti a fare esperienze di scambio: di scambio: è il modo migliore per imparare la lingua e la cultura di è il modo migliore per imparare la lingua e la cultura di un altro un altro popolo! popolo! Jasmine Giovanazzi 3B Jasmine Giovanazzi 3B Le classi quarte del Tecnico per il Turismo e per le Relazioni Internazionali e del Professionale per i Servizi Socio-Sanitari sono le destinatarie dell’azione di mobilità ai fini dell’apprendimento previste dal nuovo Progetto Europeo ERASMUS+ approvato per il 2015/2020. La nostra scuola ha concorso al bando per il nuovo progetto e ha ricevuto 16 borse di studio così distribuite: TECNICO PER IL TURISMO PROFESSIONALE PER I SERVIZI SOCIO SANITARI 6 borse di studio TECNICO PER LE RELAZIONI INTERNAZIONALI E IL MARKETING 9 borse di studio 2 Olanda (inglese) 3 Spagna (spagnolo 1 Spagna (spagnolo) 3 Slovenia (inglese) 6 UK (inglese) 1 borsa di studio 1 Spagna (spagnolo) Il progetto prevede un’ esperienza di tirocinio formativo nel paese di destinazione selezionato in base al profilo professionale dello studente. La lingua straniera di studio è veicolare e strumentale allo svolgimento dell’esperienza lavorativa. Il tirocinio si svolgerà nel mese di giugno (dal 1 al 30 giugno 2015) e sarà preceduto da un corso di preparazione linguistica e culturale presso la nostra scuola. La partecipazione al progetto non prevede costi per le famiglie degli alunni. 5 Scuola Detto tra i banchi Una giornata sulla neve Il 27 febbraio è stata una giornata speciale per il Marie Curie di Bussolengo: tutti gli alunni della scuola, tranne quelli delle classi prime, si sono recati presso Folgaria per passare una piacevole giornata sulla neve, praticando attività invernali quali sci/snowboard, ciaspole o pattini. Chi era sulle piste, a parte le scarse condizioni visive, si è potuto divertire osservando varie cadute, come quelle del professor Mastella… Chi ha preferito camminare con le ciaspole ha partecipato ad un breve corso sulle tecniche e gli strumenti di salvataggio in caso di valanga, o di sprofondamenti delle persone nella neve. Ultima attività era il pattinaggio su ghiaccio, lo si svolgeva in una struttura non molto lontana dalle piste e abbastanza bella. E' stato divertente passare una giornata differente dalle altre con compagni e professori, ma noi non siamo stati gli unici ad esserci divertiti, infatti anche il tempo ci ha preso in giro perché alla mattina era nuvoloso e a tratti nebbioso e quando al primo pomeriggio siamo saliti sui rispettivi autobus per tornare a casa, ha iniziato a soleggiare... A parte questo è stata una giornata divertente. Fabio Lopresti 3A Viaggi d’istruzione TORINO Mercoledì 18 Marzo le classi 3B e 3C sono andate in viaggio d’istruzione a Torino accompagnate dai professori Sambugar, Giacino e La Pastina. Siamo partiti alle 6.30 da Bussolengo e siamo arrivati alle 11.20 circa a Superga, dove abbiamo visto la Basilica Palladiana. Dopo essere saliti sulla cupola, da cui si vedeva la città dall’alto, siamo andati al Parco del Valentino, abbiamo mangiato e abbiamo visto una riproduzione di un castello basata su quelli dei signori piemontesi. Dalle 15 alle 17.30 abbiamo visitato il museo del cinema, dentro la Mole Antonelliana. Questo museo ci ha particolarmente affascinato per la struttura interna molto moderna e inaspettata. Dopo siamo andati a vedere i luoghi più conosciuti di Torino, come ad esempio Palazzo Madama. Dalle 19 fino al mattino seguente abbiamo soggiornato all’Hotel Cairo, poco fuori città. La mattina, dopo essere arrivati in centro, abbiamo visitato Palazzo Reale fino alle 12, quando siamo andati alla Galleria Sabauda e all’Armeria ricca di opere di ogni genere e stile. Dopo il pranzo siamo partiti per andare a visitare la Palazzina di Caccia, situata a Stupinigi. Personalmente mi è piaciuta molto, è un palazzo maestoso e decorato con oggetti preziosi. Questa è stata l’ultima tappa, perché alle 17 siamo partiti per tornare a casa. È stata molto interessante e istruttiva come gita ed anche divertente. Ma il viaggio non è finito qui, infatti con la prof.ssa Sambugar abbiamo indetto un concorso per la fotografia più bella. Ha vinto questa: Luca Dimaggio 3B ROMA 18 - 19 - 20 marzo 2015 classe 4D Ritrovo 6.25 alla Stazione Porta Nuova, tutti gli alunni in anticipo a parte le due profe Sona e Tonini… Arrivati a Roma alle 10.25 e lasciate le valigie in albergo non abbiamo perso tempo e abbiamo subito iniziato a visitare la città. Siamo corsi in Vaticano, pensando di fare grandi code per entrare a vedere la Cappella Sistina e invece è andata bene (complimenti per l’ottimo “Inglese” degli addetti alla sicurezza!). Ci siamo goduti piazza San Pietro al tramonto ed è cominciato l’incubo 62 (linea del nostro autobus sempre pieno di gente). Seconda giornata: diciottesimo compleanno di Elisa che con il suo cartello al collo con scritto “Fatemi gli auguri” ci ha permesso di entrare nel palazzo del Quirinale per una breve visita. Tra piazza di Spagna, piazza del Popolo e i giardini di Villa Borghese si è conclusa questa giornata. Tra i monumenti che ci hanno più colpiti troviamo al primo posto l’Altare della Patria, seguito dal Pantheon, dalla Cappella Sistina e dalle fontane barocche. 4°D 6 Detto tra i banchi FIRENZE Viaggi d’istruzione Il 26 e 27 marzo, accompagnati dalle prof.sse Lerario e Mirandola, noi della classe 3A ci siamo “astenuti” dalle consuete lezioni per recarci in viaggio d’istruzione a Firenze. Sono stati due giorni particolarmente intensi, ma di sicuro abbiamo avuto modo di arricchire il nostro bagaglio culturale. Il primo giorno, dopo aver depositato le nostre valige presso l’hotel che era piuttosto lontano dal centro, ci siamo diretti in centro per la prima visita alle Cappelle Medicee, e verso mezzogiorno abbiamo sostato davanti agli Uffizi per un rapido pranzo al sacco. Nel pomeriggio, in compagnia di una guida, abbiamo potuto vedere buona parte di Palazzo Pitti, ricco di saloni e dipinti mozzafiato, e sul retro il grande Giardino di Boboli. Successivamente, nel tardo pomeriggio, abbiamo ripreso la strada di ritorno verso l’hotel, passando per la famosa Piazza della Signoria e per il viale di gioiellerie su Ponte Vecchio. Dopo cena, nonostante la stanchezza sembrasse inevitabilmente prevalere, abbiamo trovato le forze per una serena passeggiata in centro, circondati dalle luci e dalla vitalità notturna della città e intonando nel frattempo canzoni di vario genere. Il secondo giorno, dopo esserci alzati dal letto per miracolo, abbiamo avuto l’onore di visitare con la guida parte dell’immensa Galleria degli Uffizi, dove abbiamo potuto osservare famosi quadri di Botticelli e molte altre opere. All’uscita, abbiamo attraversato la Piazza del Duomo e siamo dunque entrati all’interno di quest’ultimo, dove abbiamo con sorpresa ritrovato una famosa rappresentazione di Dante e della Divina Commedia. Nel pomeriggio, dopo pranzo, ci siamo recati presso le Galleria dell’Accademia dove abbiamo ammirato l’originale del David di Michelangelo. Subito dopo abbiamo preso l’autobus direzione Piazzale Michelangelo. Una volta arrivati, siamo rimasti abbagliati dalla vista di Firenze dall’alto e abbiamo fatto diverse foto sotto la Chiesa di S. Miniato al Monte. La sera, dopo aver recuperato i bagagli, ci siamo diretti verso la stazione Rifredi e abbiamo mangiato pizza e kebab in attesa del treno per tornare a Verona. E’ stata un’esperienza certamente istruttiva e coinvolgente, anche perché abbiamo potuto notare due differenti realtà della stessa città: quella più raffinata e artistica del centro, in contrasto con quella più metropolitana della periferia, tra la bellezza dei graffiti e il grigiore dei palazzi. Federica Menegoli e Giulia Lucchese 3A CROAZIA INNSBRUCK und MÜNCHEN Il giorno 18 marzo le classi quarta A, B e C accompagnati dai professori Bottaro, Dal Fabbro e Fornasari sono partite per un viaggio d’istruzione di tre giorni a Innsbruck, Monaco e Dachau. La nostra prima tappa è stata Innsbruck in Austria. Lì abbiamo visitato il centro della città, il Duomo di San Giacomo (Dom zu St. Jakob), la Hofkirche e la Hofburg, la residenza del governatore del Tirolo. Dopo tre ore abbiamo ripreso il pullman alla volta di Monaco. Arrivati nel tardo pomeriggio, abbiamo disfatto le valigie, mangiato e poi alla sera siamo usciti a fare una passeggiata in centro. Una delle nostre fermate è stata nella più celebre delle birrerie di Monaco, la Hofbräuhaus. In quel clima caloroso e festoso, alcuni di noi hanno provato la birra tedesca che (per alcuni) era "troppo leggera". Il 19 marzo, verso le 10.00 di mattina, siamo ritornati al centro di Monaco. Il nostro tour è iniziato da Marienplatz in cui si trova anche il Neues Rathaus, il palazzo municipale in stile gotico. Questo edificio è caratterizzato da una torre con orologio che contiene il più grande carillon della Germania e uno dei più grandi del mondo, il Glockenspiel. Abbiamo visitato molte chiese tutte belle, diverse e caratteristiche e anche la Residenza di Monaco, sede dei re di Baviera. Al pomeriggio siamo partiti alla volta di Dachau, piccola città poco distante da Monaco in cui è situato uno dei primi campi di sterminio. Lì abbiamo visto un video drammatico sulle condizioni dei prigionieri, poi, con le audio guide, abbiamo visitato varie parti del campo. Nel tardo pomeriggio siamo tornati a Monaco e siamo andati all’Olympiapark, in cui è situata la Olympiaturm, la torre televisiva. Saliti a più di 200 metri di altezza siamo riusciti ad ammirare una vista meravigliosa di tutta la città. Il 20 marzo, siamo andati al Deutsches Museum, il più grande museo al mondo di scienza e tecnologia. Lì ognuno di noi ha potuto visitare l'esposizione che preferiva: dai veicoli alle nuove tecnologie, dalla chimica all'astronomia (siamo perfino riusciti a vedere l'eclissi solare!). In questi tre giorni abbiamo vissuto una splendida esperienza in cui abbiamo avuto la possibilità di visitare posti meravigliosi e imparare cose nuove. Sara Jimchi, 4B Noi ragazze e ragazzi delle tre quinte A, B, C accompagnati dai professori Sambugar, Bertolazzi e Muddolon, il 23 marzo siamo partiti in gita scolastica con meta Slovenia e Croazia. I primi due giorni abbiamo visitato Lubiana e Zagabria, le due capitali. Per tutta la settimana il tempo è stato bello ad eccezione del mercoledì, quando è piovuto e non abbiamo potuto vedere i tanto rinomati laghi di Plitvice. Peccato!!! Il percorso in pullman ci ha comunque permesso di ammirare i paesaggi dell’entroterra e della costa: negli ultimi tre giorni abbiamo visitato le splendide città di Zara e Spalato ed i pittoreschi paesi di Sebenico e Grau. Il mare azzurro, le chiese in stile veneziano che si stagliavano contro il cielo blu, le piccole strade lastricate di pietra erano veramente affascinanti! È stata un viaggio d’istruzione molto bello con la possibilità di condividere un’esperienza di vita quotidiana con professori e compagni, il che ci ha fatto sentire, una volta tornati, più uniti e pronti ad affrontare tutti insieme la fatidica maturità. Carpene Michela & Caprini Simone 5B 7 Detto tra i banchi A scuola UNA STAR FRA NOI Il prof. Vittorio Bertolazzi ha finito i suoi anni da lavoratore Dopo anni di insegnamento è arrivato il momento per la ‘più che meritata’ pensione. Il professore ha studiato al liceo artistico di Verona e poi alla facoltà di Scienze Motorie di Milano. Per mantenersi gli studi ha sempre lavorato, ad esempio come operaio del marmo guadagnando 160 lire all’ora e andando al lavoro in bicicletta con dietro ‘la pasta nel pentolino della mamma’. Ha fatto anche il ‘modello vivente’, facendosi ritrarre in costume dagli allievi del liceo artistico e a 19 anni ha servito la patria per 11 mesi e 22 giorni. Nelle pause estive ha fatto il bagnino per due anni di seguito. Il primo incarico da insegnante lo ebbe nel ’72, presso l’istituto Carlo Anti, passando poi ad altre scuola anche a Milano e in provincia di Verona, Prevalentemente ha lavorato alle scuole medie per 23 anni di ruolo. Nel frattempo ha praticato diversi sport ottenendo alcune vittorie, soprattutto nelle maratone con i roller. Ha vinto varie medaglie e coppe. Dopo quest’introduzione sulla vita del professore, proseguiamo con una piccola intervista. Da quanto tempo insegna in questo istituto? Dal 2009, quindi da circa 6 anni. Tra le scuole dove ha insegnato dove si è trovato meglio? Tutto sommato qui, perché ho sempre privilegiato i rapporti coi ragazzi più grandi rispetto a quelli delle scuole medie. Le piace il suo lavoro? È stato un sogno visto realizzarsi? Sì, perché amavo tutto ciò che riguardava il mondo dello sport. Ovviamente lo praticavo, particolarmente mi affascinavano il nuoto, il calcio, l’atletica, il rugby e il ciclismo. Ha potuto notare dei cambiamenti negli alunni in questi anni? Sì, un tempo erano più rispettosi ma c’è da dire che le classi erano meno numerose, essendo oggi il contrario è anche più difficile gestirle. È felice di essere arrivato al ‘capolinea’? Da una parte sì, perché finalmente mi potrò godere un po’ di riposo, ma dall’altra no perché gli anni passano e d’altronde chi è felice di invecchiare? Cosa pensa di fare adesso? Se devo essere sincero nulla di impegnativo, mi dedicherò alle attività che più mi piacciono. Farò diversi viaggi in paesi tropicali in quanto io sono un amante di climi caldi. Continuerò a praticare sport ovviamente, parteciperò a tutti i tornei di briscola del circolo anziani e sarò anche occupato dalla pesca sportiva… Aveva dei sogni nel cassetto? Si, mi sarebbe piaciuto studiare arte e architettura a Venezia e anche se alla fine è andata diversamente questa mia passione continua. Ha dei consigli da dare a noi giovani? Applicatevi nello studio e perseguite i vostri sogni con tenacia! Da parte della redazione e di tutti gli studenti della scuola un GRAZIE, BUONA FORTUNA PER IL SUO FUTURO E PASSI A TROVARCI! Kristina Gusak 3B La sai l’ultima??? In un mondo di gatti scoppia una guerra… gattastrofe! E’ morto quello che fa i cd… e Cd spiace! Due mandarini stanno litigando e uno dice all’altro: “Guarda che ti spicchio!”. Sai dove abitavano i dinosauri? In via d’estinzione! Terreno edificabile di fianco all’autostrada: sicuro investimento! Sai cosa ci faceva uno sputo sulle scale? Saliva! Jeffry Hoxha e Alessandro Sias 3A Cari amici, la redazione augura a tutti buone vacanze e un particolare IN BOCCA AL LUPO ai ragazzi delle quinte A, B e C per gli Esami di Stato! L’anno prossimo ripartiremo con il nostro giornalino in autunno, speriamo nella partecipazione di nuovi “giornalisti”! BUONA ESTATE!!! La redazione di “Detto tra i banchi” Detto tra i banchi: periodico dell’Istituto Marie Curie di Bussolengo Coordinatrice: Elena Mirandola Capi redazione: Fabio Lopresti, Edward BJ Avallone Redazione: Benoni Gaia, Ceschia Sebastian, De Luca Alessandra, Fiscaletti Lisa, Gaiardoni Patrizia, Girelli Leonardo, Gusak Kristina, Hoxha Jeffrey, Lamrafah Amina, Pasetto Sara, Penazzo Michela, Quintarelli Greta, Sias Alessandro, Spizzica Cesare, Stanzial Chiara, Toffali Zeno Hanno collaborato a questo numero: Caprini Simone, Carpene Michela, Dimaggio Luca, Gelmetti Fabiana, Jimchi Sara, Lucchese Giulia, Menegoli Federica, Rigodanza Nadia, Zuliani Anna , la 4°A Fotografia: Patrizia Gaiardoni Grafica: Filippo Zeggio 8