la sedia da trasporto o sedia portantina o sedia cardiopatica
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la sedia da trasporto o sedia portantina o sedia cardiopatica
Umanità * Imparzialità * Neutralità * Indipendenza * Volontariato * Unità * Universalità CROCE ROSSA ITALIANA Ispettorato Regionale VV.d.S. Lazio Ispettorato Provinciale VV.d.S. Roma Area Addestramento e Formazione Collaboratore Tecnico Provinciale per la Formazione di Istruttori di P.S. – T.I. CROCE ROSSA ITALIANA PROTOCOLLI D’INTERVENTO PER VOLONTARI DEL SOCCORSO LA SEDIA DA TRASPORTO LA SEDIA DA TRASPORTO O SEDIA PORTANTINA O SEDIA CARDIOPATICA INDICI INTRODUZIONE OBIETTIVI INDICAZIONI CONTROINDICAZIONI ATTREZZATURE DEFINIZIONI PROCEDIMENTO CASI PARTICOLARI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Rev. Data Supervisione e Coordinamento per la redazione Redatto Motivo della revisione Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma Pagina 1 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma § 1. INTRODUZIONE La sedia portantina serve per trasportare un paziente non critico e non traumatico, per le scale, senza doverlo prendere in braccio (a seggiolino). Per l’utilizzo servono un minimo di due operatori, ma è preferibile, a seconda del protocollo utilizzato, realizzare il trasporto in tre, e un minimo di due cinghie di sicurezza, una per il tronco e una per le cosce (da non dimenticare mai), ma anche in questo caso è preferibile siano tre: una per il torace, una per l’addome e una per le gambe. La sedia portantina pieghevole è uno strumento utilizzato quando l’infortunato non presenta lesioni traumatiche; ideale per il trasporto dal luogo dell’evento all’ambulanza (soprattutto in presenza di scale) di persone con evidenti difficoltà respiratorie (proprio perché la persona se messa in posizione supina farebbe ancora più fatica a respirare); la sedia portantina infatti è nota anche con il nome di sedia cardiopatica. Può essere usata in aree troppo piccole per poter intervenire con le barelle. È’ semplice da utilizzare e grazie alle due o quattro ruote, sono facilitate le manovre in spazi limitati ed il trasporto sulla maggior parte delle superfici. Le maniglie telescopiche facilitano il sollevamento senza che il soccorritore interferisca con i piedi del paziente mentre le manopole ed i punti di presa superiore sono realizzati in gel di gomma sintetica per ottimizzare il comfort. La seduta e lo schienale sono realizzati in vinile facile da pulire; è resistente alle macchie e non assorbe sangue o fluidi corporei. Le cose importanti da ricordare sono: assicurarsi che la sedia una volta aperta sia ben bloccata e che il paziente sia ben immobilizzato e tenuto sempre sotto controllo. È opportuno ritenere ogni utente/paziente potenzialmente portatore di malattie infettive e ogni azione dei soccorritori non deve venir meno a questo principio. Il primo presidio di cui si dispone è il buon senso; evidentemente applicare in modo indiscriminato tutte le tecniche di autoprotezione non ha molto senso, così come proteggere le mani e lasciare scoperte le braccia non garantisce, evidentemente, una protezione adeguata. Per lo stesso buon senso, è necessario garantire un sufficiente livello di disinfezione dei materiali e dei mezzi con i quali si opera. E’ necessario indossare guanti monouso sempre, prestando particolare attenzione in caso di probabile contatto con sangue od altri materiali organici. Solo un’adeguata preparazione ed una corretta metodologia di lavoro possono prevenire la maggior parte dei rischi. Anche se molte operazioni, come quelle di pulizia periodica e straordinaria, diventano di “noiosa routine”, devono essere svolte con diligenza perché proprio in questi casi la disattenzione porta più facilmente all’errore, vanificando l’opera di prevenzione svolta sino a quel momento. Pagina 2 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma La sedia di cui si sta trattando nel presente documento è quella mediamente più diffusa e che viene a tutt'oggi omologata perchè costruita nel rispetto delle vigenti normative a differenza di molte sedie che sono ancora in uso ma se costruite oggi non verrebbero più omologate! § 2. OBIETTIVI Obiettivo del presente capitolo è quello di descrivere il corretto utilizzo della sedia portantina mediante descrizione del protocollo d’uso. § 3. INDICAZIONI La sedia portantina, come già esposto in precedenza, è progettata per trasportare infortunati in posizione seduta. Le sue caratteristiche includono un telaio pieghevole, con possibilità di ripiegare la sedia, ruote da trasporto, maniglie telescopiche frontali, e tre cinture per limitare i gradi di movimento del trasportato. La sedia è identificata dal numero di Modello (PN) e dal numero di Serie (SN) riportati in modo permanente sulle targhette applicate al prodotto stesso. PN ed SN sono indispensabili per la garanzia del prodotto. La sedia è progettata in conformità ai requisiti della direttiva 93/42/CEE del 14.06.1993 (classe I) concernente i dispositivi medici. Nella realizzazione della sedia sono stati evitati spigoli vivi o bordi taglienti che possono provocare lesioni accidentali al personale che la utilizza. Tutti i materiali utilizzati, dimensionati per lavorare correttamente entro i limiti di carico riportati nelle specifiche tecniche, sono resistenti alla fiamma, non cedono alcuna sostanza tossica o inquinante e sono protetti per ottenere un’elevata resistenza ad usura e corrosione. Per adoperare la sedia in condizioni di massima sicurezza sono richiesti almeno due soccorritori di media statura ed in buone condizioni fisiche. Gli operatori DEVONO POSSEDERE: - Forza nella schiena, nelle braccia e nelle gambe per sollevare, spingere e tirare - Buon equilibrio - Riflessi - Coordinazione muscolare Pagina 3 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma La sedia è costruita esclusivamente per uso professionale. Durante l’uso della sedia mettere in uso solo procedure approvate. Usare la sedia solo quando è in condizioni di perfetta efficienza e riceve una corretta manutenzione. Un uso e una manutenzione impropri possono provocare danni a persone e cose, per cui bisogna avere l’accortezza di utilizzare ed eseguire la manutenzione della sedia come indicato sul manuale d’uso e servirsi esclusivamente di parti di ricambio originali. Effettuare periodicamente il controllo per verificare l’efficacia del prodotto, come specificato nella sezione “Manutenzione” del manuale d’uso. Gli operatori devono utilizzare sempre le apposite cinture di sicurezza. Circostanze inusuali o il peso eccessivo del trasportato possono richiedere l’utilizzo di altro personale per assicurare comfort e sicurezza. Per ridurre timori ed ansietà nel trasportato è necessario informarlo di tutte le manovre che vengono effettuate. § 4. CONTROINDICAZIONI L’uso della sedia NON è raccomandato qualora si sospettino problemi cervicali, spinali o fratture. Un uso improprio della sedia può causare situazioni di pericolo. Utilizzare ed eseguire la manutenzione della sedia solo come prescritto sul manuale d’uso e servirsi esclusivamente di parti di ricambio ed assistenza originali. Il peso eccessivo dell’infortunato è controindicazione all’uso di tale presidio. Eccedere il carico limite di 159 Kg. può risultare pericoloso. Usare un altro mezzo di trasporto per gli infortunati il cui peso eccede il carico limite. § 5. ATTREZZATURE SEDIA PORTANTINA SISTEMA/SET DI CINGHIE : La sedia viene fornita con tre cinture per limitare i movimenti dell’infortunato durante il trasporto. Le cinte bloccano torace, cosce e gambe. CINTURE DEL TORACE/ADDOME E COSCE: Assicurare le cinture al torace ed alle cosce tirando l’estremità libera della cintura della fibbia. Pagina 4 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma CINTURE PER LE GAMBE: Assicurare la cintura per le gambe tirando via l’estremità della cintura dalla fibbia di fissaggio. Per allentare favorire manualmente il rientro della cintura nel “maschio” della fibbia. MANIGLIE DI TRASPORTO: La sedia è dotata di maniglie frontali e posteriori per facilitarne il trasporto. MANIGLIE DI TRASPORTO ANTERIORI: Le maniglie frontali possono essere posizionate in posizioni: 1. Retratto basso 2. Retratto alto 3. Esteso basso 4. Esteso alto Per spostare le maniglie dalla posizione alta a quella bassa spingere sulla manopola fino a quando il dispositivo di blocco si sia attivato. Per riportare la maniglia in posizione alta premere sul dispositivo di blocco fino a consentire lo sgancio della leva e sollevare la leva stessa. Per estendere la maniglia di trasporto frontale premere sul bottone e tirare verso l’esterno la leva consentendone la relativa estensione e verificandone il bloccaggio. Per far rientrare la leva di trasporto, premere sul bottone di rilascio e spingere la leva fino all’azionamento del dispositivo di bloccaggio consentendone il ricovero nell’alloggio. Un uso improprio della sedia può causare situazioni di pericolo. Assicuratevi che le maniglie frontali durante l’uso siano sempre bloccate (estese o retratte). MANIGLIE DI TRASPORTO POSTERIORI: Piegare le maniglie di trasporto posteriori in caso di immagazzinamento. Usare le maniglie in posizione estratta durante il trasporto dell’infortunato. BLOCCO DELLA SEDIA: Il dispositivo di sicurezza blocca la sedia in posizione aperta. Il dispositivo interviene durante l’apertura della sedia. Per disattivare il blocco di sicurezza e piegare la sedia, sollevare la barra di bloccaggio. § 6. DEFINIZIONI “nessuna”. § 7. PROCEDIMENTO Pagina 5 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma Gli operatori devono avere una conoscenza pratica delle procedure di movimentazione di emergenza degli infortunati e devono essere fisicamente in grado di assistere gli stessi. Essi devono inoltre avere piena familiarità con le procedure descritte sul manuale d’uso del presidio e impratichirsi nell’uso della sedia prima di impegnarla in situazioni reali con infortunati. Gli operatori dovrebbero pertanto seguire un piano di addestramento approvato dal Responsabile del servizio di addestramento del personale secondo i protocolli previsti a livello Nazionale. Gli operatori devono essere sottoposti ad una verifica dell’addestramento. È necessario conservare una registrazione delle esercitazioni effettuate. Controllare il trasportato durante tutto il tempo in cui è seduto sulla sedia. Assicurare l’infortunato con le cinture di sicurezza durante il trasporto con la sedia. Nella movimentazione dei pesi si raccomanda di utilizzare prevalentemente i muscoli del bacino e quelli delle gambe a discapito di quelli del dorso, partendo da una posizione "iniziale" con la schiena diritta e ginocchia flesse (posizione accoccolata, es. quando si alzano le scatole o qualsiasi altro oggetto da terra). Inoltre con la schiena diritta si riduce del 20% il carico sui dischi lombari: essendo la colonna vertebrale ben fissata alla muscolatura subisce in modo uniforme la distribuzione del peso. Quindi per evitare torsioni o movimenti laterali della colonna o iperestensioni (curvamenti all'indietro della schiena) occorre che il baricentro del carico sia il più vicino possibile all'asse verticale con una base di appoggio rappresentata dai piedi. Il carico deve avere delle caratteristiche cioè: essere dotato di punti di presa, con un baricentro stabile; infatti quest'ultimo - ripetiamo - deve essere il più vicino possibile al corpo dell'operatore. Quando bisogna "traslarlo" lateralmente bisogna ruotare tutto il corpo, non solo il tronco. PROTOCOLLO DI UTILIZZO – CARICAMENTO SU SEDIA PORTANTINA DEL TRASPORTATO APRIRE LA SEDIA: Tirare il telaio della sedia, lato schienale, con una mano ed il telaio lato sedile con l’altra allontanando le due parti. Prima di utilizzare la sedia controllare la corretta attivazione del dispositivo di blocco. Per fare ciò provare a richiudere la sedia. Se tale operazione non riesce la sedia è correttamente aperta e bloccata. Quando la sedia è bloccata estrarre le maniglie di trasporto posteriori. Bloccare ciascuna maniglia di trasporto anteriore in posizione retratta. TRASFERIMENTI DEL TRASPORTATO : Per trasferire infortunati con la sedia fare riferimento a tecniche mediche di emergenza approvate assicurando altresì il trasportato alla sedia. Pagina 6 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma Usare solamente le cinture di sicurezza presenti sulla sedia. Non utilizzare le cinture di sicurezza può provocare danni al trasportato. Verificare frequentemente la corretta tenuta delle cinture sull’infortunato. Non usare altri materiali come garze o nastri che possano interferire con la corretta operazione della sedia. Prima di trasportare un infortunato verificare la corretta attivazione di tutti dispositivi di bloccaggio attivati in quella determinata modalità operativa. Può essere utile (ove presenti) bloccare le ruote della sedia durante il trasferimento del trasportato su di essa. Trasferire l’infortunato sulla sedia ed agganciare le cinture di sicurezza. Il trasporto di un infortunato sulla sedia richiede comunque un minimo di due operatori opportunamente addestrati. La sedia portantina non va utilizzata da soli. In caso di trasportati particolarmente pesanti si dovrà ricorrere ad operatori addizionali. Utilizzare le ruote esclusivamente su superfici piane. Su superfici sconnesse o inclinate si consiglia di sollevare la sedia. La manovra iniziale è quella di mettere il paziente sdraiato o semi-seduto, libero da lenzuoli o coperte, poi un operatore (Primo Soccorritore) si pone alle spalle del paziente effettuando una presa crociata (mani davanti al torace). L'altro operatore (Secondo Soccorritore) dopo aver sistemato la carrozzina di fianco al letto, afferra il paziente sotto il cavo popliteo, tenendo le proprie ginocchia in posizione flessa quindi a questo punto con una manovra congiunta e ben coordinata si sposta il paziente sulla carrozzina. Per inclinare la sedia l’operatore (Secondo Soccorritore) di fronte il trasportato dovrà afferrare le maniglie di trasporto frontali e sollevare mentre l’operatore (Primo Soccorritore) alle spalle, usando le maniglie posteriori guiderà e supporterà la sedia. Per sollevare la sedia e trasportare infortunati si dovrà far uso di tecniche adeguate. Per trasportare un infortunato su o giù per una superficie inclinata (scale o rampe) bloccare le maniglie di trasporto anteriori nella posizione estesa in basso. In queste situazioni può essere necessario , a seconda della tecnica adottata, un altro operatore che da indicazioni sugli ostacoli. L’infortunato deve avere sempre lo sguardo rivolto nella direzione di marcia. Per la corretta operatività della sedia è richiesta la presenza minima di due operatori opportunamente addestrati, ma a questi se ne deve aggiungere obbligatoriamente un terzo, qualora si trasporti l’infortunato secondo la tecnica indicata come “Procedura a tre soccorritori” descritta successivamente. Due operatori dovrebbero poter maneggiare infortunati fino ad 80 Kg. di peso. Per infortunati più pesanti sarà necessario ricorrere all’intervento di personale aggiuntivo. Nel caso in cui il peso del trasportato ecceda i 159 Kg. utilizzare un altro mezzo di trasporto. Qualora siano Pagina 7 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma utilizzati altri inservienti i due operatori addestrati avranno il compito di mantenere il controllo della sedia e coordinare gli aiutanti durante il trasporto. Su superfici livellate, gli aiutanti dovrebbero supportare gli operatori nelle opere di sollevamento. In tutte le situazioni in cui necessiti l’impiego di ulteriori operatori supplementari, il controllo della sedia e la coordinazione del trasporto spettano ai due operatori qualificati, mentre gli operatori supplementari devono contribuire al trasporto seguendo le indicazioni dell’operatore responsabile. In ogni caso un operatore qualificato non deve mai abbandonare l’infortunato per tutto il tempo che rimane sulla sedia. A) TECNICA DI UTILIZZO A TRE SOCCORRITORI Questa tecnica presuppone la presenza di almeno tre soccorritori. La tecnica di utilizzo della sedia portantina qui descritta prevede la sistemazione dell’infortunato seduto, che è stato legato con le apposite cinghie in dotazione e con la seguente posizione dei soccorritori: 1° PASSAGGIO 1) Primo Soccorritore (PS) si posiziona alle spalle dell’infortunato dietro la sedia portantina e afferra saldamente le due maniglie posteriori. Dà il segnale al Secondo Soccorritore di essere pronto. 2) Secondo Soccorritore (SS) si posiziona di fronte al trasportato, con lo sguardo rivolto verso di lui, e afferra saldamente le maniglie anteriori, allungandole della giusta misura per il trasporto. Dà il feed-back al PS prima di sollevare la sedia, contemporaneamente al PS. Avrà il compito di spiegare le manovre e tranquillizzare il soggetto trasportato. 3) Terzo Soccorritore (TS) si prepara alle spalle del SS, appoggia la sua mano alla spalla del SS e avrà il compito di guidare la manovra di discesa dalle scale e indicare eventuali ostacoli sul percorso. 2° PASSAGGIO 1) Il SS dà il “via” a muoversi, dicendo al trasportato che solleverà la parte anteriore della sedia portantina. Dà poi il comando per il coordinamento nella manovra di sollevamento della sedia portantina. Dà il comando per iniziare la manovra e in tale maniera dà anche avvertimento al TS che stanno per muoversi. 2) Il PS e il TS rispondono “pronti” 3) Il SS dà il “via” Pagina 8 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma 4) PS e SS sollevano in sincrono la sedia. 3° PASSAGGIO Il TS indica i gradini e gli ostacoli, scendendo scalino per scalino, accompagnando il movimento del SS e non staccando mai la propria mano dalla spalla del SS. Il TS indica, inoltre, il momento in cui il piede del SS è perfettamente poggiato sullo scalino. Il TS aiuta a mantenere diritta la schiena del SS. Solo quando il piede del SS è saldamente sullo scalino, il TS dà il via per il passo successivo. Il PS si muove in sincrono con il SS. La sequenza va ripetuta fino alla fine della scala. In caso di salita il movimento va fatto con la schiena del trasportato voltata verso la scala e il TS si posizionerà alle spalle del PS, mettendo una mano sulla spalla e guidandone i movimenti, come descritto in precedenza in caso di ausilio, invece, al SS. POSIZIONE DEGLI OPERATORI A TRE SOCCORRITORI DISCESA SALITA SCALE SCALE Pagina 9 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma MOTIVAZIONI 1) L’infortunato deve essere guardato in viso e per permettere questa accortezza un soccorritore DEVE essere rivolto verso di lui (così da farsi capire anche nel caso sia presente una sordità nel soggetto trasportato). 2) I nostri equipaggi non sono mai composti da due soli operatori, ma di solito composti da almeno tre operatori, quindi non c’è praticamente mai l’impossibilità di mettere in pratica tale tecnica. 3) La posizione dell’operatore “di fronte al trasportato” risulta più comoda nello scendere le scale perché nel movimento non c’è rischio di impatto fra le sue gambe e la struttura della sedia. 4) Può essere utilizzata per scendere o salire le scale. VANTAGGI 1) Si può dare sostegno psicologico al soggetto trasportato 2) Non c’è difficoltà ad eseguire tale manovra che, nonostante il SS debba affidarsi alla guida del TS, rimane la più sicura, prevenendo anche il rischio di inciampare del SS. 3) Il SS riesce a visualizzare perfettamente: a. Il paziente e può “monitorarlo” visivamente, interrompendo il trasporto e passando all’effettuazione di altre manovre in caso di emergenza (per ex.: pronto riconoscimento di un arresto cardiaco nel cardiopatico, etc.) b. La sedia portantina, in maniera tale da non lasciarsi sfuggire erroneamente e casualmente le maniglie. c. Ha un buon controllo dell’ossigeno e di eventuali apparecchiature e/o strumentazione collegata al paziente. SVANTAGGI 1) Richiede tre operatori 2) Richiede un buon coordinamento e una buona forma fisica Pagina 10 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma N.B.: al momento attuale questa tecnica, a parere di chi redige il presente documento, sembra la più duttile, la più utile e la più sicura per il trasporto del paziente su sedia portantina. B) TECNICA DI UTILIZZO A DUE SOCCORRITORI Questa tecnica è svolta da due soccorritori. La sistemazione del trasportato prevede che sia seduto con le cinghie debitamente inserite e posizionate. I soccorritori agiscono nel modo descritto successivamente: 1° PASSAGGIO 1) Primo Soccorritore (PS) si posiziona alle spalle dell’infortunato dietro la sedia portantina e afferra saldamente le due maniglie posteriori. Dà il segnale al Secondo Soccorritore di essere pronto. 2) Il Secondo Soccorritore (SS) si posiziona con le spalle all’infortunato, dopo aver regolato alla giusta lunghezza le maniglie anteriori della sedia portantina. 2° PASSAGGIO 1) Il SS dà il “via” al trasporto e in sincrono con il PS viene alzata la sedia portantina. 2) Il SS scende il gradino con lo sguardo in avanti, facendo attenzione al gradino da affrontare e avvertendo il PS che sta scendendo il gradino. 3) Il PS segue in sincrono i movimenti e i comandi del SS. 3° PASSAGGIO Si continua fino alla fine della scala. MOTIVAZIONI 1) Il trasportato è in buone condizioni cliniche, stabile, con i parametri vitali in ordine e non presenta dispnea marcata. VANTAGGI 1) Impiego di due unità di personale invece di tre unità di personale. 2) Visione diretta da parte dell’operatore della scala da scendere. Pagina 11 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma SVANTAGGI 1) Viene perso il controllo diretto del trasportato. CONCLUSIONI: Dopo che l’infortunato è stato trasportato e trasferito dalla sedia, piegare la sedia per l’immagazzinamento o il deposito. Far rientrare le maniglie di trasporto posteriori. Far rientrare le maniglie di trasporto anteriori fino a bloccarle e muoverle nella posizione alta. Inclinare la sedia. Sollevare la barra di bloccaggio e contemporaneamente pigiare sullo schienale dalla sedia. § 8. CASI PARTICOLARI La tabella riporta in funzione del tipo di operazione e del peso dell’infortunato, il numero e il tipo di operatori consigliati per il trasporto: Tipo di operazione Spostamento su superfici piane e approssimativamente orizzontali Spostamento su superfici sconnesse e/o inclinate e/o percorsi difficili e per Numero/tipo operatori 2 operatori addestrati e qualificati Peso infortunato Fino a 159Kg Usare altro mezzo per il trasporto Oltre a 159Kg 2 operatori addestrati e qualificati 2 operatori addestrati e qualificati + 1 operatore supplementare 2 operatori addestrati e qualificati + 2 operatori supplementari Usare altro mezzo per il trasporto Fino a 80Kg Da 80 sino a 120 Kg Da 120 sino a 159 Kg Oltre a 159Kg Pagina 12 di 12 Paride Dott. FERRAZZA Formatore Nazionale P.S. – T.I. Collaboratore Provinciale per la Formazione degli Istruttori PS – TI Nucleo Formazione VdS Provincia di Roma