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| PROVA SU STRADA |
Volvo V40
da Pag. 2 a Pag. 27
Da Pag. 28 a Pag. 51
Da Pag. 52 a Pag. 71
Kia Cee’d Sportswagon
BMW Serie 3 Touring
Sarà la best seller della gamma Cee’d ed a breve sarà
disponibile anche a GPL. In listino da 14.700 euro arriva in
concessionaria forte di uno stile personale e tanta tecnologia
come fiore all’occhiello
Abbiamo provato su strada la nuova BMW Serie 3 Touring,
che viene proposta a partire da 31.750 euro e che si rivolge
a diverse tipologie di cliente
Spazio, design e tecnologia
Spazio e sportività
PROVA SU STRADA
Volvo V40
Look, tecnologia e semplicità
Già ordinabile presso le concessionarie Volvo la nuova V40 entra in listino a 23.450 euro
forte di un design piacevole e di tecnologia di classe superiore. Bassi consumi per
il diesel D2 e buone prestazioni per il D4. Top di gamma il T5 da 254 CV
di Emiliano Perucca Orfei
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spaziosità confermando la
classica atmosfera scandinava,
moderna ma allo stesso tempo non troppo rigorosa. Tra
gli elementi di spicco vi sono
i sedili anteriori e posteriori
dal profilo piuttosto scolpito e
sportivo (l’omologazione è comunque per cinque), il volante
con comandi integrati, la leva
del cambio retro-illuminata e
lo specchio retrovisore senza
cornice. A rendere molto accogliente l’ambiente ci sono anche i punti luce a led a intensità
regolabile ed otto diversi temi
di illuminazione, regolabili in
base all’umore.
C
on la nuova V40 Volvo sceglie di entrare
prepotentemente
in
un segmento, quello delle C
Premium, accettando di sfidare frontalmente mostri sacri
come Audi A3 o BMW Serie 1
e novità il cui successo è “prevedibile” come Mercedes-Benz
Classe A. Una sfida non semplicissima, che in Volvo hanno
scelto di affrontare mettendo
in campo tutto il know how
in termini di sicurezza, stile e
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tecnologia che oggi contraddistingue il brand Volvo e che ha reso
possibile il grande successo della famiglia 60: il tutto ad un prezzo di listino allineato a quello delle concorrenti, visto che la soglia
d’attacco è fissata a 23.450 euro.
Disegnata dai clienti
Per realizzare questo progetto Volvo ha pensato ad un approccio
alla vettura diverso dal solito: attraverso un programma battezzato “progettata attorno a te”, che sarà poi ripreso anche per lo
sviluppo dei nuovi modelli, una grossa componente di idee che
caratterizzano la vettura arrivano direttamente dalle indicazioni
dei potenziali clienti. Clienti che oggi, secondo le prime statistiche
della Casa scandinava, sono in percentuale considerevole di sesso
femminile e provengono principalmente da Audi A3 e da V50.
Dimensioni da...Giulietta
Lunga 437 cm, larga 180 ed alta 144 (passo 265), la nuova V40
vanta un design sostanzialmente allineato a quello della più recente V60, fatto di tre linee semplici ma molto marcate: la linea di
cintura, quella inferiore che sale verso l’alto e quella del tetto che,
invece, scende verso il basso creando una sorta di via di mezzo
tra una station wagon ed una coupé. Come ogni Volvo, però, alcuni elementi si rifanno al passato, in particolar modo per quanto
concerne il gancio sul portellone posteriore, ripreso dalla storica
P1800.
Interni: atmosfera scandinava
Gli interni della vettura sono studiati, in particolar modo nelle
versioni con tetto panoramico, per dare una forte sensazione di
Vano bagagli da 335 a 1.032 litri
Una particolarità della V40 è
il piano di carico a profondità
variabile. Lo “smart storage”,
così lo definiscono in Volvo, si
sviluppa su due livelli per un
totale di 335 litri che all’occorrenza possono diventare 1.032
abbattendo in modo progressivo gli schienali posteriori. All’interno dell’abitacolo vi sono poi
anche altri dedicati agli oggetti
di tutti i giorni, di cui uno refrigerato.
Tre temi grafici per il
quadro strumenti
Come dicevamo all’inizio V40
è stata pensata tenendo ben
in considerazione i desideri
della clientela di riferimento.
L’infotainment Volvo Sensus è
ora più moderno nella grafica
e completo nelle potenzialità
grazie anche al nuovo quadro
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strumenti digitale personalizzabile per mezzo di tre temi grafici
(Elegance, Eco e Performance): temi che consentono di personalizzare la modalità di lettura delle informazioni in base alla tipologia di guida o allo stato d’animo. In particolar modo il tema Eco,
caratterizzato dalla dominante verde, è studiato per assicurare
un miglioramento dello stile di guida in funzione della riduzione di
consumi ed emissioni.
Bluetooth: ora fa lo streaming audio
Tra le novità del Volvo Sensus c’è una grande attenzione nei confronti degli smartphone: la connessione Bluetooth, ad esempio,
è stata migliorata ed ora permette lo streaming dei file audio
contenuti nel telefono oltre che una perfetta integrazione dello
smartphone stesso con la vettura. Nel caso in cui si preferisca la
connessione via cavo, sfruttando così anche la ricarica, è possibile
collegare il telefono o il lettore MP3 attraverso la presa USB celata
sotto al bracciolo. Degna di nota la presenza di due prese di corrente 12V, che possono diventare tre se si sceglie come optional
per il vano bagagli.
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City Safety: ora fino a 50 km/h
In tema di tecnologia applicata alla sicurezza, il sistema Pedestrian
Detection, con frenata automatica completa, è uno degli elementi
più esclusivi della V40: rileva la presenza di pedoni in prossimità
dell’auto e si attiva nel caso in cui il guidatore non fornisca segnali
utili ad evitare il probabile impatto. Ad oggi V40 è l’unica vettura di
questa classe ad offrire una tecnologia di questo genere. La nuova
V40 è inoltre in grado di evitare anche gli impatti con altre vetture
sino ad una velocità di 50 km/h, contro i 35 km/h del City Safety
precedente: oltre a questa velocità il sistema è comunque attivo
ma non è in grado di assicurare l’arresto completo della vettura.
Esclusiva Volvo: l’airbag pedone
Se l’impatto con un pedone non può essere evitato entra in gioco un’altra funzione esclusiva della vettura: il Pedestrian Airbag,
che attraverso i sensori sul paraurti rilevano l’impatto con i pedoni
attivando un airbag che copre i montanti e parte del parabrezza.
Allo stesso tempo anche il cofano si alza assicurando una sorta
di effetto materasso, utilissimo per attutire il colpo ed assicurare
valori di decelerazione per la persona colpita nettamente inferiori.
Guarda attentamente la strada. E avvisa
Ovviamente è parte della dotazione di serie anche una scocca a
deformazione programmata, che utilizza diversi tipi di acciai in
base alle necessità di deformazione, ma anche una ampia dotazione di airbag: novità l’airbag per le ginocchia installato nel cruscotto appena sopra ai pedali. Per rimanere nell’ambito delle tecnologie di aiuto alla guida si fanno notare il Park Assist Pilot ed il
Cross Traffic Alert. Il primo rileva automaticamente la presenza di
uno spazio parallelo compatibile con le dimensioni della vettura,
basta che misuri 1,2 volte la lunghezza dell’auto, e prende il controllo della vettura per quanto concerne lo sterzo. Al guidatore non
Tra le novità del Volvo Sensus
c’è una grande attenzione nei
confronti degli smartphone: la
connessione Bluetooth, ad
esempio, è stata migliorata ed
ora permette lo streaming dei
file audio contenuti nel telefono
resta che seguire quanto appare nel display, regolando la velocità
di retromarcia ed avanzamento. Il secondo si basa invece sui sensori radar di parcheggio segnalando traffico in avvicinamento su
ciascun lato in un range di 30 metri. Un elemento, quest’ultimo,
molto utile quando si esce da un percheggio cieco.
Mantiene la carreggiata
Completano il pacchetto di aiuti alla guida il road-side information,
che legge i cartelli stradali avvisando del superamento del limite
di velocità, ma anche il lane keeping aid che aiuta a rimanere nella
corsia di marcia applicando una coppia di sterzata al piantone dello sterzo quando la vettura si avvicina alla linea di demarcazione
della corsia. Il blind-spot information di nuova generazione, infine, avvisa della presenza di vetture sull’angolo cieco come il precedente ma segnala anche quando un veicoli si avvicina alla V40
con velocità nettamente superiori. Per sfruttare al meglio il fascio
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luminoso dei fari Volvo ha previsto anche l’active high-beam control, che attiva automaticamente i fari abbaglianti nel caso in cui
essi non diano fastidio a vetture che sopraggiungono. Nel caso si
verifichi quest’ultima condizione il sistema passa alla posizione
anabbagliante per poi tornare alla massima potenza una volta che
la strada torna ad essere libera.
Cruise control attivo
V40 è tra le poche C Premium a poter essere equipaggiata del
cruise control attivo: il sistema permette di mantenere la distanza
fino al completo arresto e ripartenza della vettura in caso di coda.
Un accessorio che può tornare utile anche nella guida in città.
La gamma: ampia scelta di allestimenti
Quattro, come al solito, gli allestimenti disponibili (standard, Kinetic, Momentum e Summum) ai quali si aggiunge l’allestimento sportivo R-Design e, solo in fase di lancio, una speciale Nova
Edition che si rifà all’esperienza delle versioni Polar. A differenza
di quest’ultima, però, la Nova viene proposta all’inizio della commercializzazione con un pacchetto di accessori che contiene
l’Airbag esterno a protezione del pedone, il City Safety (dispositivo di attivazione della frenata automatica fino a 50 Km/h), il
climatizzatore automatico ETC
e l’impianto audio Performance
con lettore CD e funzione lettura mp3. L’allestimento include
inoltre il sistema Volvo Sensus
con schermo a colori LCD da 5
pollici, il cruise contro, i cerchi
in acciaio da 15 pollici in abbinamento alla motorizzazione
D2 e da 16 pollici sulle altre
motorizzazioni. Rispetto alla
Nova Edition, la proposta PLUS
(+850 euro) aggiunge i cerchi
in lega da 16 pollici Matres con
pneumatici 205/55, i tappetini
in tessuto e il rivestimento in
pelle per il volante.
I motori a benzina
La gamma motori trova la
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punta di diamante nel T5 Turbo, cinque cilindri, da 2.5 litri e 254
CV (400 Nm di coppia massima): con questo motore V40 passa
da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi assicurando un consumo di carburante pari a 7,9 litri/100 km. L’unità T5 è disponibile anche in
una meno potente versione da 213 CV (300 Nm). Scendendo di
potenza si incontrano il T4 da 180 CV (270 Nm, consumo 5,5l/100
km 129 g/km) ed il T3 da 150 CV (5,4 l/100 km, 125 g/km), che costituisce il motore d’accesso alla gamma benzina. La versione T5
viene fornita con cambio automatico a sei velocità, mentre l’unità
T4 può essere abbinata alla trasmissione automatica Powershift a
sei velocità o al cambio manuale a sei rapporti. L’unità T3, invece,
è disponibile soltanto con il cambio manuale.
I motori a gasolio
Per quanto concerne i diesel il D4 2.0, cinque cilindri, è stata ottimizzata con l’introduzione di iniettori piezoelettrici che hanno
consentito di portare la potenza massima a quota 177 CV di potenza (400 Nm) assicurando accelerazione da 0 a 100 km/h in
8,3 secondi se abbinato al cambio automatico (8,6 secondi con
il cambio manuale). I consumi e le emissioni di CO2 sono pari a
4,3 l/100 km (114 g/km) con il
cambio manuale e a 5,2 l/100
km (136 g/km) con quello automatico (Ciclo Combinato
UE). E’ inoltre disponibile il propulsore D3 con cilindrata di 2.0
litri (4,3l/100km, 114 g/km), in
grado di erogare 150 CV e 350
Nm di coppia. Entrambi i due
litri turbodiesel sono disponibili
con trasmissione automatica a
sei velocità oppure con cambio
manuale a sei rapporti. Il meno
potente dei motori turbodiesel,
ma probabilmente il più gettonato in termini di vendite, è il
D2 1.6 da 115 CV e 270 Nm di
coppia massima. Si tratta di un
motore molto pulito in quanto
in grado di assicurare consumi
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di 3,6 l/100 km ed emissioni di
94 g/km di CO2. Il D2 è abbinato al cambio manuale a sei
rapporti e alla funzione start/
stop ma è possibile scegliere,
in via opzionale, il Powershift a
sei velocità.
Dal vivo: com’è fuori
L’ingresso di Volvo nel segmento delle C Premium con
due porte in più gioca sulle forme che hanno saputo creare un
nuovo “movimento” attorno al
brand con la gamma 60. Linee
pulite, di buon gusto, senza
troppi eccessi caratterizzano
in particolar modo il volume
posteriore che offre diversi punti di vista in base a come lo si guarda: per qualcuno è chiaramente ispirato ad una coupé per altri è
più vicina alla station wagon V60. Per noi mette assieme i pregi
dell’una e dell’altra anche se la V, tipicamente utilizzata per le station wagon, è chiaramente utilizzata per motivazioni di marketing
più che di effettiva capienza.
Dal vivo: com’è dentro
La V40, insomma, è una V un po’ diversa dal solito anche se gli
oltre 330 litri di vano bagagli disponibili sono tutt’altro che poca
cosa in questo segmento. Ben sfruttato e ben sfruttabile, soprattutto grazie ad un’apertura ampia e ben celata dal portellone filante, il vano della 40 offre due livelli di carico ed elementi pratici
come la presa 12V (optional) o la retina che prende posto sotto al
piano che separa il vano dall’abitacolo. A bordo l’ambiente è tipicamente Volvo, con un occhio di riguardo ai materiali, al design ed
agli assemblaggi.
A dispetto delle tedesche, però, l’atmosfera è decisamente più
allegra, meno rigorosa e dopo pochi istanti si apprezzano elementi già conosciuti in Casa Volvo come la plancia sospesa (che cela
alla vista un vano portaoggetti sotto al cruscotto a fianco della
pedaliera) ed altri che rappresentano una novità assoluta: parliamo dello sfizioso pomello del cambio retroilluminato (opzionale)
o dello specchietto retrovisore senza cornice, che offre un senso
di grande
ricercatezza.
Quadro strumenti digitale: cambia colore
La stessa ricercatezza la si ritrova anche nell’innovativo quadro
strumenti digitale, disponibile negli allestimenti superiori: personalizzabile attraverso specifici temi, il display offre all’interno di tre
quadranti numerose informazioni legate allo stile di guida a cui il
tema appartiene.
In Eco, ad esempio, sono privilegiati i dati di consumo istantaneo
ed i suggerimenti per una guida pulita, mentre in Sport le indicazioni parlano di giri motore e velocità su sfondo rosso.
Sensus: potrebbe
essere più razionale
Niente male nemmeno il software che gestisce la parte
centrale del Sensus, ora perfettamente integrato con gli
Smartphone: noi abbiamo collegato un device Android 4 ed
un Symbian via bluetooth ottenendo in entrambi i casi una
perfetta integrazione del telefono col sistema. Quello che
ancora manca al Sensus è una
razionalizzazione dei comandi: sulla plancia sospesa sono
presenti ancora troppi tasti che
potrebbero essere razionalizzati proponendo soluzioni allineate a quelle di BMW o Audi,
che rispettivamente propongono iDrive ed MMI.
Lo spazio a bordo non
manca
Molto comoda la posizione di
guida, regolabile attraverso i
registri sul sedile e sul volante (anche in profondità) così
come abbiamo trovato in linea
con le rivali lo spazio posteriore: le porzioni di sedile, disegnate come lei anteriori, sono
discretamente comode fino al
metro e ottanta e propongono
soluzioni interessanti come il
piccolo vano svuota-tasca sul
lato esterno. Ai più alti, invece,
il tetto spiovente renderà la vita
di bordo un po’ meno agevole.
D2: non vola ma consuma poco
Il primo propulsore che abbiamo provato è il D2 da 1.6 litri.
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dell’abitacolo riesce a mitigarne le frequenze più fastidiose rendendo anche in questo caso la vita a bordo più piacevole. I consumi si attestano ad una media di 7,2 litri/100 km.
Telaio bilanciato, sospensioni un po’ rigide
Del telaio della V40 si apprezza la precisione nel disegnare le curve, la sincerità nell’inserire l’avantreno con un piccolo accenno di
sottosterzo ed il rigore del retrotreno, che non ha mai dato segni
di cedimento, nemmeno se volutamente “strapazzato”. Le sospensioni sono leggermente più rigide di quanto ci si potrebbe attendere ma il target è piuttosto giovane e la cosa potrebbe anche
essere considerata un plus: per gli smanettoni è disponibile anche
l’assetto sportivo -10 mm...
Sicurezza attiva: fa stare tranquilli
Si tratta del motore su cui Volvo scommette di più in termini di
vendite in quanto in grado di consumare poco ed offrire un livello
prestazionale che non accontenta di certo i più sportivi ma permette di affrontare con tranquillità ogni tipo di percorso mantenendo una certa riserva di sicurezza in caso di sorpasso. Il millesei
scandinavo non è rapidissimo nel salire di giri sotto ai 1.700 giri
ma superata questa soglia, fino ai 3.500 la progressione si fa interessante. La necessità, soprattutto se si guida in collina, è però
quella di tenere un occhio in più al cambio a sei rapporti manuale
(meglio se automatico Powershift), piacevole da azionare e quindi da tenere nel rapporto più idoneo a far lavorare il motore nel
range di giri ideale. Molto contenuta la rombosità del propulsore
ed, in generale, il rumore all’interno dell’abitacolo così come sono
molto contenuti i consumi: al termine della nostra prova abbiamo
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registrato una media di 4,7 l/100 km contro i 3,6 dichiarati dalla
Casa. Considerando che in alcuni tratti non ci siamo risparmiati il
valore è ottimo.
D4: elevate prestazioni
Più incline a far lavorare in chiave sportiva il D4. Ultima evoluzione dello storico cinque cilindri turbodiesel scandinavo, conferma
di essere più in forma nella versione da due litri che in quelle più
grandi da 2.4 litri, verso le quali ora paga davvero poco in termini
di cavalli. L’introduzione dei nuovi iniettori e degli accorgimenti
tecnici che ne hanno spinto la potenza da 163 a 177 CV non ha reso
più appuntita l’erogazione che rimane comunque piatta e lineare
anche ai bassi regimi. Il suono del motore è quello tipico di questo frazionamento ma come per il D2 la buona insonorizzazione
Eccezionale l’elettronica di bordo a supporto della guida, in particolar modo per quanto riguarda il cruise control attivo (davvero
efficace e rapido nel rilanciare la vettura quando si libera il campo)
ma efficace anche in città grazie alla funzione che permette, alle
auto con cambio automatico Geartronic, di fermarsi e ripartire
seguendo il traffico, in autonomia, mantenendo attive le impostazioni di velocità massima prefissata. Molto interessante anche
il sistema che monitora gli angoli ciechi: non parliamo tanto della classica funzione che attiva il led quando una vettura occupa
l’angolo cieco, ma anche di quella che rileva l’avvicinamento di
un’auto più veloce segnanandolo con prontezza. Nelle autostrade
italiane prive di tutor questo sistema può dare ancora una bella
mano. Molto interessante, infine, il quadro strumenti completamente digitale: l’attenzione di Volvo verso l’elettronica è cresciuta
nelle ultime stagioni e per qualcuno la “trovata” di cambiare tema
grafico alla strumentazione può sembrare anche inutile. In realtà è
nata nel pieno rispetto della strategia “disegnata attorno a te” sulla quale i vertici Volvo hanno puntato molto con risultati evidenti
sulla vita di bordo.
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BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU:
Volvo V40
In conclusione
Personale senza eccessi la nuova Volvo V40 si presenta come una
valida alternativa alle “solite” tedesche, senza nulla da invidiare in
alcun campo: si guida bene, la tecnologia di bordo è (per il momento) uno step sopra a quella degli altri ed il prezzo di listino non
è eccessivo. Per avere una versione con qualche accessorio in più
la cifra da sborsare è tra i 25 ed i 27.000 euro ma se l’auto vi piace
la fase di lancio è il momento giusto per acquistarla: il pacchetto
Nova Plus, infatti, ha praticamente tutto quello che serve per far
esprimere al meglio il potenziale della V40.
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Sfoglia i cataloghi in PDF
Brochure | Accessori
Configuratore della Casa »
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Sito dedicato »
Store Online »
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Trovala dai concessionari »
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De Smet: «Volvo V40? Mette di
buon umore»
di Emiliano Perucca Orfei | Il responsabile marketing e
comunicazione prodotto di Volvo Auto Italia ci parla della
nuova V40 che entra in concessionaria ad un prezzo di 23.450 euro.
Mercedes-Benz Classe A, Audi A3 e BMW Serie 1 nel mirino
I
l lancio della nuova V40
è per Volvo un momento
chiave nella storia recente
del marchio: è la prima volta,
infatti, che viene proposta una
segmento C Premium a quattro porte nella storia recente
del marchio. Del nuovo modello, che porta con sé numerose
24
novità riguardanti la sicurezza ed il confort di guida, ne abbiamo
parlato con Sven De Smet, Responsabile Marketing e Comunicazione di Volvo Auto Italia.
V40: sicura e facile da usare
«V40 non è solo l’ultimo prodotto in ordine di tempo che Volvo
ha lanciato, ma una vettura strategica per il nostro brand. La nostra visione è ovviamente quella di diventare i numeri 1 al mondo, del resto nessuno va alle Olimpiadi puntanto all’argento. Tutti
puntano all’oro e noi, grazie anche a questo modello, stiamo lavorando per essere un brand all’avanguardia sotto tutti punti di
vista, in particolar modo in quelli legati alle esigenze quotidiane
delle persone. In assoluto vogliamo che la mobilità sia in assoluto
più sicura e meno complicata.»
Il lusso oggi è semplicità
«Abbiamo stabilito che una delle chiavi per il lusso di oggi e domani è la semplificazione delle cose. Certo, il lusso è sempre qualità,
materiali nobili, bel design, ma oggi avere oggi una cosa bella ma
anche semplice è il vero lusso. Se guardate i telefoni quello che costa di più è anche il più semplice da usare. Quello che costa meno,
spesso, è anche il più complicato nel caso in cui si voglia fruire di
tutte le possibilità in tema di multimedialità. Vogliamo dunque che
la vettura capisca chi la guida e per questo abbiamo pensato a
molte soluzioni belle sotto il profilo stilistico ma anche efficaci per
quanto concerne l’aspetto ergonomico.»
Il buon umore è una delle chiavi della sicurezza
«Inspires You, Indulges You, Supports You. Questi sono i fili conduttori dello sviluppo di questo modello. V40 è una vettura che
mette di buon umore combinando design e piacevolezza
di guida. Il buon umore è una
chiave della sicurezza. Facciamo tutto per mettere chi guida di buon umore ma anche
in condizione di fare il proprio
meglio. V40 fa sentire anche
speciali: colori, versioni ed
allestimenti speciali sono numerosi per cui sarà davvero
difficile trovare una V40 uguale
all’altra. Ognuno potrà avere la
“propria” V40.»
Sicurezza al vertice della categoria
«La sicurezza è un valore fondamentale per Volvo: le tecnologie di questa vettura sono
tra le migliori in assoluto in
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mondo Polar, che oggi utilizziamo per dare slancio alle vetture a
fine carriera. La proposta si chiama Nova Edition anch’essa nel
nome è ispirata alle stelle, ma in questo caso a quelle che compaiono emettendo una luce fortissima per poi sparire nell’arco di
breve tempo. Nova Edition sarà dunque un modo per offrire un allestimento molto interessante ad un prezzo contenuto, che riproporremo poi anche sui prossimi modelli in fase di lancio.»
40 sarà una famiglia, come la 60
«40 non sarà solo V40. Alla stregua della 60 sarà una linea che si
amplierà moltissimo. La prima novità sarà la R-Design, che sarà
presentata a Parigi. Si tratta di una versione speciale, che nasce
per esaltare esteticamente la vettura andando ad esaltare le caratteristiche telaistiche della vettura con un assetto particolarmente sportivo ed abbassato di 10 mm.»
ambito automobilistico, la massima espressione di tecnologia e
stato dell’arte di Volvo. Le innovazioni che Volvo sta studiando
per il futuro sono spettacolari e già sulla V40 si possono notare
incredibili passi avanti per alcune tecnologie che avevamo già
proposto in passato. Il City Safety, ad esempio, è ora in grado di
lavorare, arrivando ad arrestare completamente la vettura prima
dell’impatto, fino ad una velocità di 50 km/h, ma anche sotto altri
punti di vista la V40 è davvero avanti. E’ la prima auto al mondo,
infatti, ad offrire l’airbag a protezione del pedone.» «Personalità,
stile raffinato, facilità d’uso, sicurezza ma anche ecologia. I 94 g/
km di CO2 omologati sulla 1.6 D2 da 115 CV sono un valore record
per il segmento di appartenentza.»
Vogliamo conquistare clienti di segmento B ma anche dare una
nuova porta d’accesso alla nostra gamma a chi già è stato nuovo
cliente.»
Dedicata ai giovani ed alle donne
«V40 è chiamata ad ampliare l’offerta Volvo verso un pubblico più
giovane ma anche verso una componente femminile più marcata.
Nova Edition: per V40 ma non solo
«Abbiamo pensato ad un’operazione di lancio particolare. E’
un’idea che si conosce bene nel mondo Volvo perché si ispira al
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Ci scontiamo con Audi, BMW e Mercedes
«Di Case automobilistiche nel segmento C è pieno. Noi giochiamo,
però, contro Audi, BMW e Mercedes-Benz. I nostri obiettivi industriali prevedono una produzione annua di 90.000 unità presso il
nostro stabilimento belga di Gent. I mercati principali sono quelli
dell’European Big Five: Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda e
Svezia. In Italia pensiamo di vendere 4.500 unità all’anno andando
all’80% su clienti di conquista.»
Da 23.450 euro
«I prezzi della V40 negli allestimenti Nova Edition vanno dai 23.450
euro della T3 Nova Edition ai 26.250 euro della D3 (850 euro in più
per le Nova Plus) mentre per quanto riguarda le versioni normali si
va dai 25.800 della T3 Kinetic ai 35.995 euro della D4 GearTronic
Summum da 170 CV.»
Permutano molte Audi A3
«V40 è ordinabile da poche settimane ma le prime indicazioni
sono ottime viste le centinaia di contratti già firmati. Le statistiche sui contratti parlano di un 60% è di clienti di conquista mentre
per quanto concerne le auto date in permuta la Audi A3 va per la
maggiore. Per quanto riguarda i rientri a marchio Volvo, invece,
sono le V50 le più permutate. Per il momento i clienti scelgono al
40% la motorizzazione D3 in allestimento Momentum, ma superata la fase iniziale dove i clienti sono disposti a spendere qualcosa
in più per avere il massimo nell’ambio della novità, pensiamo che
la motorizzazione più gettonata sarà la D2 in allestimento Kinetic
a 26.300 euro.»
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L
’arrivo della nuova Kia Cee’d SportsWagon rappresenta il
secondo importante capitolo nella strategia di lancio della
seconda generazione della compatta coreana nel Vecchio
continente. Un terzo capitolo, che presto inizierà in altri Paesi per
poi arrivare in Italia con la sola motorizzazione più potente, sarà
scritto tra alcuni mesi, ovvero quando la la variante 3 porte/coupé
Pro Cee’d entrerà nel listino italiano con la sola motorizzazione ad
alte prestazioni (200 CV).
In Europa per l’Europa
Disegnata in Europa per l’Europa e costruita presso gli stabilimenti
slovacchi di Zilina, la nuova SportsWagon entra in listino a partire
da 14.700 euro e nasce per andare a soddisfare le esigenze delle
famiglie, in particolar modo con la versione a GPL, ma anche quelle di chi cerca in una wagon una compagna di lavoro: in quest’ultimo caso, afferma Giuseppe Bitti AD di Kia in Italia, le motivazioni
d’acquisto saranno l’invidiabile rapporto qualità prezzo della motorizzazione 1.6 turbodiesel da 110 CV ed i 7 anni di garanzia (fino a
150.000 km) che la Casa offre su questo come sugli altri modelli in
listino. Elementi cardine ieri, quando lo stile delle Cee’d era discreto ma non certamente ai vertici della categoria, ed importanti oggi
quando a fianco della stessa dose di “concretezza” si affiancano il
design dall’ex-Volkswagen Peter Schreyer ed una massiccia dose
di quella tecnologia di cui i coreani non fanno davvero difetto.
E’ lunga 4,5 metri
Sviluppata su una versione profondamente aggiornata della piattaforma su cui è stata costruita la vecchia Cee’d, il nuovo modello vanta un valore di passo identico al passato (2.650 mm) pur
essendo più lunga di 195 mm (4.505), più alta di 15 mm (1.485)
mentre la larghezza è rimasta fissa a 1.780 mm.
Bagagliaio da 528 litri
Valori che restituiscono un’aria decisamente più importante in
termini di presenza scenica, impreziositi da elementi come il profilo della nuova calandra a “naso di tigre” o la firma dei gruppi ottici
a led, ma che hanno permesso di fare posto all’interno: a crescere
sono lo spazio in altezza per la testa dei passeggeri (+21 mm davanti e 2 mm dietro) ma anche la misura del bagagliaio che ora
tocca quota 528 litri in configurazione 5 posti e 1.642 abbattento
in modalità 40/60 gli schienali posteriori. Molto interessante, rimanendo in tema di vano bagagli, la possibilità di utilizzare due
vani nascosti sotto al piano di carico all’interno del quale stivare
oggetti di forme e dimensioni diverse. Come se non bastasse, a
30
dimostrazione di come i tecnici Kia abbiano curato il vano,
sono presenti due binari sui
quali possono essere agganciate barre in alluminio mobili per
trattenere il carico mentre l’auto è in movimento. Come sulla
5 porte anche sulla SportsWagon sono presenti portabicchieri, bracciolo portaoggetti
e vano portaoggetti ventilato,
così come è disponibile il tetto
panoramico in vetro in luogo
della classica soluzione “chiusa”.
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avvisando tramite un segnale acustico. Una telecamera, sopra i
60 km/h, monitora la posizione dell’auto in relazione alla corsia e,
se necessario, allerta con un suono.
Come la berlina anche Cee’d SportsWagon mantiene sempre
sott’occhio la pressione degli pneumatici e nel caso in cui questa
scenda al di sotto di una determinata soglia attiva una spia sul cruscotto segnalando il problema.
Cinque livelli di potenza
Cinque le motorizzazioni disponibili, di cui due benzina e tre diesel,
alle quali se ne affiancherà una a GPL a breve. Per quanto concerne i benzina si parte dal 1.4 MPI da 100 CV e 137 Nm di coppia
massima a 4.200 giri (6,6 l/100 km) per arrivare al 1.6 GDI sa 135
CV e 165 Nm di coppia massima a 4.850 giri (6,4 l/100 km) mentre in tema di gasolio apre le danze il 1.4 CDRi da 90 CV e 220 Nm
di coppia massima a 2.750 giri e le chiude il 1.6 CRDi da 128 CV e
260 Nm di coppia massima a 1.900 giri.
Nel mezzo si posiziona quello che in Italia viene considerato il best
seller in ambito lavorativo: il 1.6 CRDi da 128 CV, infatti, è disponibile anche in una versione da 110 CV (260 Nm) che in allestimento
EcoDynamics consuma 4,4 litri di gasolio emettendo 116 g/km di
CO2.
Tecnologia: il fiore all’occhiello
Non manca nulla, come dicevamo prima, alla voce tecnologia:
la consolle asimmetrica in favore del conducente cela una sofisticata illuminazione d’ambiente ma anche elementi non solo
di pregio estetico come il freno
a mano elettrico, i pulsanti d’attivazione del sistema Smart
Parking Assist (parcheggio assistito) o la strumentazione di
bordo (nei modelli top) con il
supervision cluster, ovvero un
display LCD a colori con grafica
tridimensionale in grado di fornire tutte le informazioni che
servono dialogando con il sistema di multimedia/navigazione
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Il GPL BRC a breve
Per quanto concerne il GPL il
listino e le versioni non sono
ancora state ufficializzate, anche se rientreranno anch’esse
nel cappello EcoDynamics Kia
alla stregua di quanto avvenuto con Venga, ma è certo che a
breve gli accordi con BRC porteranno in concessionaria anche una versione a gas della 1.4
MPI da 100 CV. Tutti i motori
dispongono di cambi a 6 marce
ad eccezione dei millesei diesel
e benzina, che possono essere
dotati di trasmissione automatica con cambio al volante. Nel
caso del diesel si tratta di un
classico cambio a convertitore di coppia mentre per quanto concerne il benzina è stato
scelto il doppia frizione DCT.
satellitare che sfrutta un sistema touch-screen 7” con funzione di
riconoscimento vocale in 10 lingue. Quest’ultimo elemento è opzionale mentre di serie la proposta si compone di un radio/lettore
CD-MP3 con 6 altoparlanti ed entrate Aux/USB/iPod. Alcuni dei
principali comandi multimediali sono disponibili anche da volante
mentre per gli utenti di smartphone Kia mette a disposizione la
connettività bluetooth - con funzione di streaming audio - oltre che
la possibilità di interfacciare o ricaricare le proprie apparecchiature elettroniche attraverso la presa USB disponibile nel pozzetto
centrale a fianco della “solita” accendisigari 12V.
Flexsteer: sterzo a tre regolazioni
Tra le tecnologie pensate per rendere più facile ed ecologica la
guida e più piacevole la vita a bordo i tecnici Kia hanno messo a
punto la regolazione della servoassistenza FlexSteer su tre posizioni (Comfort, Normale o Sport), l’indicatore del punto ottimale
di cambiata e l’avvisatore di superamento di carreggiata LDWS:
Lane Departure Warning System previene dal perdere il controllo
del volante in caso di stanchezza o di momentanea disattenzione
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Dal vivo: com’è fuori
Il centro stile di Russelsheim, diretto dall’ex-Volkswagen Peter
Schreyer, ha colpito ancora. La nuova Cee’d SportsWagon, come
del resto la berlina, è piacevolmente equilibrata nei volumi ed impreziosita da dettagli interessanti, come nel caso dei gruppi ottici
a led o le nervature che segnano le forme assicurando quel pizzico
di grinta che oggi sembra essere una delle chiavi per avvicinarsi ai
gusti della clientela di segmento C.
“
Dal vivo: com’è dentro
Le differenze tra il vecchio ed il nuovo modello sono estremamente evidenti anche dentro. La cura per il dettaglio e lo stile sono
ormai a livello della produzione tedesca ed anche in termini di ergonomia la nuova Cee’d SportsWagon non ha nulla da invidiare
alle competitor prodotte in Europa. L’impostazione della plancia
di tipo “driver oriented” sottolinea il tocco sportivo che Schreyer
ha voluto per la carrozzeria pur senza andare a limitare spazi utili
o tecnologia on board. Molto pratiche, come sulla berlina, le prese
USB e 12V installate nel pozzetto centrale alla stregua dell’ingresso aux. La tecnologia di alto livello rimane a pagamento, anche
Quattro livelli di allestimento
Active, Cool, Class e Platinum in esclusiva per la 1.6 CRDi e 1.6
GDI, che di serie hanno anche il cambio automatico. Per tutte gli
accessori base sono i 7 anni di garanzia (150.000 km), 6 airbag,
ABS, ESP, alzacristalli elettrici, cerchi da 16” in acciaio, chiusura
centralizzata, climatizzatore manuale, fendinebbia, radio CD/
Aux/USB/iPod con comandi al volante, regolazione in altezza e
profondità del volante, retrovisori regolabili elettricamente e vano
porta oggetti lato passeggero refrigerato.
I pacchetti optional
In base agli allestimenti sono disponibili anche pacchetti di accessori non compresi, come il Convenience Pack (500 euro, offre i
sensori di parcheggio posteriori, il BT con comandi al volante ed il
cruise control con flex steer) il Comfort Pack (600 euro, offre con
Supervision Cluster, freno a mano elettrico, bocchette di ventilazione posteriore e portaoggetti con tendina) il Technology Pack
(1.500 euro offre Lane Departure Waring, Vision Pack, Smart Parking e Smart Key) o il Traveller Pack che con 350 euro offre il sistema di organizzazione dei bagagli ed una presa supplementare 12 V
in bagagliaio. Compresa nel prezzo la vernice pastello mentre per
il metallizzato o il perlato il sovrapprezzo è di 500 euro.
36
se a prezzi che saranno certamente ritenuti accettabili una
volta vista e provata: davvero
molto bello il display lcd fullcolor in cui vengono raffigurati
il tachimetro digitale e decine
di altre informazioni utili, così
come piacevole è il software
che “gira” sotto al display da 7”
touch. Non si tratta di un semplice navigatore satellitare ma
di un vero e proprio computer
di bordo che integra perfettamente smartphone e lettori
MP3 di qualsiasi marca.
Abitabilità e bagagliaio
Rispetto alla berlina le grandi
differenze si notano, ovviamente, alla voce bagagliaio.
Rispetto alla berlina le grandi
differenze si notano,
ovviamente, alla voce
bagagliaio. Di per sé già molto
voluminoso e ben
organizzato nella 5 porte, il
vano della Cee’d SportsWagon
si spinge sino a 528 litri in
configurazione cinque posti
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Di per sé già molto voluminoso
e ben organizzato nella 5 porte,
il vano della Cee’d SportsWagon si spinge sino a 528 litri in
configurazione cinque posti ed
a cubature da “furgone” abbattendo gli schienali visti i 1.642
litri disponibili. Numeri estremamente interessanti che vengono esaltati se si sceglie nella
lista degli optional il traveller
pack, che tra i vari accessori ne
offre uno pensato per limitare il
movimento dei bagagli mentre
l’auto è in movimento. Interessante anche l’apertura del portellone: si arriva a quasi 1,80
metri a tutto vantaggio della
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facilità di carico da parte dei più alti. Per quanto riguarda l’abitabilità la nuova Cee’d SportsWagon offre molto spazio per chi siede
davanti e centimetri a sufficienza anche per chi siede dietro. I posti
omologati sono cinque ma si viaggia comodi in quattro.
Si vede bene fuori
In termini di posizione di guida alla stregua della Cee’d 5 porte abbiamo trovato la SportsWagon molto comoda grazie alla possibilità di regolare sedile e volante in altezza e profondità.
Quest’ultimo elemento, però, alla stregua della berlina non ci è
piaciuto per forma, impugnatura e dimensionamento: piacevole
l’offerta di tre tipologie di tarature del servosterzo (Flexsteer) ma
una volta individuata quella preferita è difficile pensare di utilizzarne altre. Ottimi i valori di visibilità, in ogni direzione. I tecnici Kia
hanno messo a punto vari sistemi di assistenza al parcheggio, tra
cui uno automatico, ma anche senza ricorrere ai radar sui paraurti
parcheggiare i 4,50 metri della SW coreana è più facile di quanto
può sembrare.
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1.6 benzina: potrebbe essere più pieno
Su strada abbiamo guidato la Cee’d SportsWagon in abbinamento
al nuovo 1.6 benzina. Dotato di trasmissione automatica DCT di
serie il più moderno dei motori in gamma è certamente una proposta interessante per chi cerca prestazione, anche se qualche
cavallo in più ai bassi e medi regimi avrebbe aiutato, e confort di
bordo. Tra le varie possibilità offerte dal cambio c’è anche la possibilità di lavorare in modalità manuale: le leve sul volante sono di
plastica e la sensazione che trasmettono al tatto non è di grandissima qualità ma sono estremamente efficaci nel risultato visto che
le cambiate avvengono precise e veloci ad ogni richiamo.
Piacevole il 110 CV diesel
Per quanto concerne il millesei turbodiesel, invece, abbiamo trovato molto in forma la versione da 110 CV. Best seller in Italia per
quanto concerne la gamma a gasolio anche sulla versione SW si
comporta bene assicurando buona silenziosità ai bassi regimi ed
una spinta sensibile già a partire dai 1.800 giri. L’unità è abbinata
di serie ad un cambio a sei marce che è risultato molto piacevole
da azionare.
Sincera su strada
In termini di comportamento stradale, la Cee’d SportsWagon
dimostra come la cinque porte un notevole passo avanti rispetto al modello precedente. Le sospensioni sono tendenzialmente
più rigide di quanto ci si potrebbe attendere ma filtrano bene le
irregolarità assicurando, al contempo, interessanti valori di tenuta laterale ed una buona precisione nei cambi di direzione e nelle
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manovre d’emergenza. Come sulla berlina non abbiamo trovato in
linea con le migliori produzioni della categoria lo sterzo: non parliamo tanto di servoassistenza, in cui la tripla regolazione permette
di trovare il “contrasto” più vicino ai propri gusti, ma della capacità
di comunicare al volante quello che passa sotto le ruote a tutto
vantaggio del piacere di guidare.
Conclusione
La nuova Cee’d SportsWagon conferma tutte le qualità della versione a cinque porte assicurando più spazio e versatilità. Secondo
Kia il mix di vendita delle carrozzerie sarà di 75/25 in favore della
versione station wagon e c’è da capirlo: il prezzo di listino è molto
contenuto ed in termini di stile l’allungamento della coda non ha
portato particolari scompensi.
Sarà una rivale temibile per tutte le station wagon di segmento C,
Ford Focus ed Opel Astra in primis.
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Giuseppe Bitti: «Il 2012 di Kia segna una
crescita senza precedenti»
di Emiliano Perucca Orfei | L’AD di Kia Italia ci spiega come il
successo del brand su scala mondiale non sia certamente casuale.
Stelle 2013 il nuovo Sorento e la Cee’d SportsWagon. Al debutto
europeo anche la ibrida Optima Hybrid
A
poche ore dal Salone di
Parigi, in cui la presenza
del brand è stata molto
forte in termini di dimensione
dello stand e di quantità di novità proposte, Kia torna a far
parlare di sé con il lancio di tre
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modelli estremamente importanti per il mercato europeo, di cui
due pronti per debuttare nelle concessionarie italiane. Parliamo
della Cee’d Sportswagon, del restyling della Sorento e della Optima Hybrid che dovrebbe essere lanciata verso la fine del 2013.
Dei nuovi modelli e di Kia ne abbiamo parlato con Giuseppe Bitti,
Amministratore Delegato di Kia Italia.
Il 2012 è stato un anno importante per Kia
«Il rinnovamento della gamma visto nell’ultimo anno e mezzo non
ha precedenti nella storia dell’auto moderna. Abbiamo lavorato
sui segmenti A, B, C e D proponendo prodotti di cui rispetto al vecchio modello è rimasto solamente il nome. E’ un modo di lavorare
che non ho mai visto in nessun’altra casa automobilistica ed è una
grande dimostrazione di determinazione, efficienza ed economie
di scala del nostro Gruppo. Nei prossimi 2/3 anni sono previsti ulteriori miglioramenti sotto ogni punto di vista, frutto di importanti
investimenti che il nostro Gruppo sta facendo non solo in Corea.»
Evoluzione e rivoluzione frutto di investimenti
«Kia nel 2009, 2010 e 2011 ha speso 500, 700 e 1 miliardo di euro.
Nel 2012 stiamo spendendo la stessa cifra del 2011 e nei prossimi
anni la spinta sotto questo punto di vista non è prevista al ribasso.
Dalle nostre aziende escono automobili e non giochi di prestigio o
avventure finanziarie. Questa, a mio parere, è la miglior risposta al
polverone sollevato in questi giorni in Francia contro l’auto coreana dove, tra l’altro, abbiamo quote di mercato contenute al 3%.»
I dati Kia e Hyundai sono sempre in crescita. Come mai?
«I nostri numeri non nascono
da casualità o dal successo di
un particolare modello. Scaturiscono da un progetto su
scala mondiale che ci ha visto
investire per primi in aree oggi
divenute strategiche. Siamo
stati tra i primissimi ad arrivare
in Cina ma anche in India dove
abbiamo iniziato a lavorare 15
anni fa, quando la motorizzazione “popolare” era un concetto ancora molto lontano.
Questo impegno multinazionale ci permette di avere un forte
consolidamento in decine di
mercati permettendoci così di
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14.700 euro. Proponiamo i soliti 3 livelli di allestimento combinabili con quattro motorizzazioni. Rimangono, anche in questo caso,
i pacchetti speciali con cui personalizzare la vettura a proprio piacimento.»
Quali saranno le versioni preferite di Cee’d SportsWagon?
«Questa vettura seguirà due canali diversi. La versione a 1.4 GPL
sarà sicuramente la preferita dai clienti famiglia mentre chi sceglierà questa vettura per il lavoro punterà sulla versione da 115 CV
del turbodiesel millesei.»
Quanto potrebbe costare Optima Hybrid in Italia?
«E’ ancora presto per dire un prezzo definitivo per questa vettura
anche se si potrebbe ipotizzare un 33/34.000 euro.»
controbilanciare situazioni difficili in mercati che risentono
della crisi.»
Quanto crescerà ancora il
Gruppo?
«Il massimo a cui si arriverà
come capacità produttiva del
nostro Gruppo è al massimo 8
milioni.
Siamo ora a 7,5 milioni di unità prodotte su scala mondiale,
quindi possiamo dire che per
quanto concerne i volumi siamo arrivati all’obiettivo che ci
eravamo prefissati. Il nostro
obiettivo, ora, è quello di migliorare ulteriormente i nostri
prodotti.»
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I nuovi prodotti
«Cee’d è un prodotto straordinario. Tutte le volte che la guido ritrovo una sensazione di qualità e piacevolezza eccezionale. Tecnologia, design e qualità a bordo sono un riferimento per la categoria.
Con la Sportswagon ora arricchiamo una gamma che il prossimo
anno di arricchirà ulteriormente della Pro Cee’d nella versione hipower, che commercializzeremo appena si renderà disponibile.
Per quanto riguarda le motorizzazioni standard di Pro Cee’d i numeri per questo genere di carrozzeria sono un po’ bassi per giustificarne un impegno immediato. Preferiamo puntare sulla versione più potente ma soprattutto sulle versioni a 5 porte e station
wagon. Il mix di queste due varianti di carrozzeria sarà 25/75 in
favore della station wagon. Per quanto concerne la Optima Hybrid,
anche in questo caso abbiamo pensato di ritardarne l’introduzione
per via dei numeri un po’ contenuti di questo segmento. Pensiamo
comunque di farlo sul finire del prossimo anno.»
Quanto costa Cee’d SportsWagon?
«La nuova variante station wagon arriverà in concessionaria a
Puntiamo molto sul GPL
«A settembre il mercato del GPL è cresciuto del 136% passando
da 2.8% dello scorso anno a quasi il 9% di quota mercato attuale. Il portafoglio, in questo caso, comanda e poco importa se non
ci sono gli incentivi governativi che in passato hanno dato un’importante spinta alle alimentazioni a gas. Da parte nostra, recentemente, abbiamo presentato la versione bi-fuel della Venga che
commercializziamo con la sigla EcoDynamics (il brand ecologico
Kia). Si tratta di una versione il cui carburante costa 1 euro al litro in meno della benzina e che permette, con un kilometraggio
di 10.000 km, un risparmio effettivo di 1.000 euro l’anno. Una
soluzione eccezionale se si pensa che siamo l’unico costruttore
a garantire 7 anni o 150.000 km questo genere di alimentazione,
alla stregua di quanto facciamo per tutte le altre vetture a gasolio
o benzina.»
La collaborazione con BRC
«L’origine della nostra gamma a GPL, che presto si arricchirà anche di Picanto, Rio e Cee’d, è molto particolare: alcuni anni fa BRC
ci chiese di realizzare un monomarca con una vettura “normale”
alimentata con un carburante ecologico. Il risultato è un campionato di 8 gare il cui costo non supera i 10.000 euro in cui la gente si
diverte ed attraverso il quale otteniamo ritorno di immagine e dati
importanti per quanto riguarda l’affidabilità delle nostre vetture a
GPL.»
Non trova che sia ora di cambiare modo di vendere l’auto?
«Sì. Bisogna seriamente pensare alle difficoltà dei privati
nell’acquisto dell’auto. Il contantista è una specie in via d’estinzione e l’accesso al credito
è sempre più complessa. L’idea
è quella di lavorare su una sorta di noleggio a lungo termine,
che non preveda i soliti 3.000
euro d’anticipo, 1.000 di assicurazione e 300 per il bollo. La
nostra idea è quella di far pagare una rata tutto compreso che
permetta di noleggiare la vettura a lungo termine, allo stesso
prezzo in tutta Italia. Così come
fanno le aziende con il noleggio
con le partite iva lo dobbiamo
fare anche con i privati. Stiamo verificando la possibilità di
creare questo sistema con una
società specializzata in noleggio a lungo termine (Arval) ed
è probabile che nel prossimo
futuro la cosa abbia inizio con
un prodotto pilota.»
Futuro. Cosa vedremo nei
prossimi mesi?
«Oltre alla versione hi-power
della Pro Cee’d, che porteremo
anche in Italia, prossimamente
sarà la volta di una Soul più SUV
e meno monovolume. Sarà una
vettura che si posizionerà sotto
a Sportage e che conquisterà
molti clienti giovani.
Per quanto riguarda le tecnologie, invece, Picanto a parte nei
prossimi anni avremo un proliferare di versioni ibride visto
che è già stato programmata
l’introduzione di una variante
elettrificata per ogni modello in
gamma.»
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PROVA su strada
BMW Serie 3 Touring
Spazio e sportività
di Matteo Ulrico Hoepli | Abbiamo provato su strada la nuova
BMW Serie 3 Touring, che viene proposta a partire da 31.750 euro
e che si rivolge a diverse tipologie di cliente
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D
ire Serie 3, o BMW , almeno in Italia e’ quasi uguale. Di fatto è l’auto più venduta del marchio bavarese in Italia, da
sempre. Anche per il mercato mondiale la Serie 3 conta
oltre il 30% delle vendite, con oltre 2,5 milioni di esemplari venduti
in quasi 30 anni. E’ evidente che quindi BMW fa uno sforzo particolare sul prodotto, perché non solo fa molti volumi, ma soprattutto
“invita” molti automobilisti al primo assaggio con il marchio premium per poi dopo magari passare a Serie 5 e comunque diventare un cliente della oramai sempre più ampia gamma BMW. Dopo
il rinnovamento della Serie 3 berlina, BMW ha presentato nelle
bellissime e tortuose strade sarde la versione Touring, proposta
a partire da 31.750 euro, di fatto più venduta in Italia rispetto alla
berlina, e l’Italia e’ seconda come volumi solo al mercato tedesco.
Di qui l’importanza di presentare la 5°serie della Touring, nata
54
nel 1987, con enfasi. Inoltre per l’occasione sono anche cambiati
il nome e gli allestimenti disponibili in gamma, ovvero le “Lines”,
Modern, Sport, Luxury, M-sport. Innovazione che va verso la maggior personalizzazione del veicolo per accontentare il cliente.
Estetica ed abitabilità
L’esterno delle vettura e’ oramai molto importante, la Touring e’
oramai lunga 4,62 metri (ben 9 cm più lunga della precedente),
alta 1,43 metri e larga 1,81: e’ oramai grande come le prime Serie 5.
Il cofano ci piace molto, fa il verso a quello stupendo della Serie 6
Gran Coupè: lungo e bombato che casca sulla calandra anteriore,
il famoso doppio rene BMW, e lo enfatizza ancor più dando dinamicità ed una certa “cattiveria” all’auto. Il design BMW si fa notare, al contrario di altri marchi che sono più “defilati” se non nelle
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254 CV, che scatta da 0-100 in 5,6 sec, ed il potente ma equilibrato 2.000cc turbodiesel da 184 CV, entrambi abbinati al nuovo
cambio automatico 8 marce. Ci sarebbe piaciuto molto provare
anche il “316” ovvero il 2.000 TD ma con solo 116 cavalli, che oltre
ai bassi consumi ed emissioni di CO2, ha anche un prezzo d’attacco sotto i 32.000 euro. Caratteristica comune dei due motori e’
l’estrema silenziosità al minimo ed ai bassi regimi, in pratica non
ci si accorge se il motore e’ benzina o diesel. Il 330D resta molto
silenzioso anche sopra i 3.000 giri e spinge fortissimo, degna di
nota la coppia emessa a terra, 560 Nm tra 1500 e 3000 giri, e nelle
accelerate in curva spesso entra in funzione l’ESP. I cavalli sono
tanti e “belli”, ovvero utilizzabili fino a oltre 5.000 giri, quasi un
record per un diesel e nella guida sportiva assomiglia ad un benzina. I consumi sono molto buoni per la potenza che si ha a disposizione, oltre 14 km con un litro tra statale ed autostrada e anche
nella guida più tirata difficile scendere sotto gli 8-9 km con un litro.
Diverso il discorso per il 2.000 cc, più equilibrato, ha infatti 184
CV a 4.000 giri ed una coppia massima di 380Nm tra 1750 e 2750
giri, e comunque notevole già dai mille giri, che abbinata al cambio automatico rende la spinta paragonabile a quella del 3.000 cc.
versioni super sportive. I fianchi sono lavorati, con line concave e convesse per “sminuire
l’altezza” e portare l’occhio sul
posteriore “ appoggiato sulle
ruote”, con i caratteristici fari
posteriori BMW, che non ci
fanno impazzire, lo spoiler e il
doppio scarico cromato (nella
versione Sport). Le dimensioni
dell’auto importanti per il segmento D fanno si che l’abitabilità interna sia notevole per 4
passeggeri con bagagli. Spazio
in abbondanza, anche in altezza, per i passeggeri posteriori,
il bagagliaio capiente, da 495
litri (come la concorrente Audi
A4, ma con 10 cm in meno di
56
auto…) che poi grazie all’abbattimento dei sedili diventa di ben
1500 litri, insomma quasi un VAN…utile anche la “buca” centrale
per infilare gli sci. Quando ci si siede al posto di guida, si ha subito
la sensazione da auto sportiva, tutti i comandi al posto giusto, volante “in mano” e strumentazione moderna nella tecnologia
ma classica nella grafica, ovvero molto ben leggibile e chiara.
Contachilometri e contagiri in evidenza. Si aggiungono, in basso,
tutte le informazioni sulla gestione dell’ “Efficient dynamics”, con
consumo, quanta energia si sta recuperando in frenata e pure utilizzando l’ECO-mode, quanto si e’ virtuosi nei consumi: colorazione blu elettrico, invece quando si esagera si va sul rosso, ma vuol
dire che si sta usando la modalita’ sport…
I motori
Le motorizzazioni proposte sulla nuova Serie 3 Touring, e valgono
anche per la berlina, sono molto interessanti: potenti, silenziose,
ottima coppia e con valori di riferimento per i consumi, che come
abbiamo potuto rilevare sono piuttosto contenute, almeno per le
versioni turbodiesel. Abbiamo testato il 3.000 cc Turbodiesel da
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Silenzioso fino ai 2. 000 giri diventa un po’ più rumoroso oltre i
3.500 giri, e gira come il fratello maggiore fino a quasi 5.000 giri,
rendendo la guida sportiva divertente. Il grosso vantaggio del
2.000 sono i consumi: a 90 all’ora abbiamo visto sul computer di
bordo oltre 21 km al litro e comunque in autostrada tra 100 e 130
all’ora oltre 17 chilometri al litro. Per un auto con 184 CV veramente notevole.
Guida Dinamica o risparmiosa?
La guida di una BMW e’ sempre piacevole. Trazione posteriore e
telaio “sportivo” rendono le traiettorie precise e facili, la BMW va
sempre dove ci si immagina. Nella guida più sportiva c’è un leggero sottosterzo in rilascio in curva e il “classico” sovrasterzo
di potenza se si accelera con decisione, soprattutto sulla 330d.
In più in tutte le versioni sono disponibili le modalità di guida
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gestite dall’elettronica, veramente utili e che rendono l’auto “diversa”. Sono quattro: eco-pro, confort, sport e sport plus. Consigliamo di guidare il più possibile in eco-pro, in quanto l’auto utilizza al massimo le tecnologie “efficient dynamics” di BMW e quindi
fa risparmiare veramente, tra l’altro si vedono i chilometri che si
fanno “in più” segnalati in blu sul contagiri. Bella soddisfazione!
Divertente, invece, guidare in modalità sport o sport plus (dove
viene anche tolto l’ESP): la Serie 3 Touring cambia carattere, si
irrigidiscono le sospensioni, lo sterzo diventa più diretto e preciso, le cambiate (con l’automatico) sono fulminee ed ad un regime più alto, in pratica ci si dimentica di essere su una station e
si è convinti di avere un coupè M, addirittura sul grosso schermo
multimediale, può essere visualizzato, il “ContaCavalli” ed il “ContaCoppia”, una chicca per gli appassionati. Parte fondamentale di
tutto ciò è affidato all’ottimo cambio a 8 marce, che veramente e’
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Optional e allestimenti
Come oramai consuetudine
per le BMW la lista degli optional per maggior comfort,
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tecnologia o sicurezza e’ molto completa (ma costosa), al top fra i
brand automobilistici, insieme alle altre tedesche. Per fortuna vengono incontro al cliente con la nuova suddivisione degli allestimenti, piu completi già in partenza, in maniera da caratterizzare già la
macchina con gli optional in un pacchetto più conveniente. Come
gia’ detto le nuove line sono la Modern, la Sport, la Luxury, la Msport e la Business. E comunque bisogna dire che già nella versione base, la Touring e’ ben attrezzata. Equipaggiamenti molto utili
che fino a poco tempo fa venivano “venduti” a caro prezzo. Una
nuova politica molto intelligente e lungimirante di BMW. In tutte
le versioni sono di serie quindi l’efficient dynamics, il servosterzo
elettrico a smorzamento variabile, la scelta assetto/modalita’ di
guida (eco-pro-sport etc), lo start & stop, il bluetooth, l’apertura
“
ai vertici per funzionamento e
praticità. Sa essere un comodo
cambio automatico, per lavoro
e spostamenti cittadini, oppure
uno sportivo cambio “F1” usando le palette al volante. Impercettibili le cambiate in modalità
confort.
La guida di una BMW e’ sempre piacevole.
Trazione posteriore e telaio “sportivo”
rendono le traiettorie precise e facili
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elettrica del bagagliaio. Notevole. Tra i vari allestimenti proposti
noi abbiamo potuto guidare la Sport, che ci e’ sembrata molto ben
concepita, con dei “tocchi” estetici che rendono l’auto molto bella
e sportiva: volante in pelle con cuciture in contrasto (per noi rosse
su pelle nera) ad una linea rossa che corre lungo tutto l’abitacolo.
Piccoli dettagli che però rendono l’ auto unica come il cliente richiede. Gli optional a pagamento che noi consigliamo caldamente
sono il cambio automatico a 8 rapporti, il tetto panoramico per chi
ha famiglia, il navigatore professionale, con schermo da 7 pollici
(appoggiato alla consolle come un Ipad..), che oramai funziona ed
è veloce come un computer. Il Difetto, forse, che è un pò complicato usarlo durante la guida.
Consigli & Prezzi
La BMW Serie 3 Touring e’ un auto eclettica, polivalente. Comoda in viaggio, elegante per la sera, sportiva, con buona capacità
di carico e non troppo grossa. E’ quindi un auto adatta tanto alla
famiglia, quanto al lavoro e allo sportivo “elegante”. Certo il prezzo per le versioni più belle e potenti non e’ popolare, ma sono anche auto che mantengono il prezzo nell’usato. Molto interessante
per le flotte e le aziende la versione 316d Business line (cambio
automatico e navigatore) a poco meno di 36.000 euro (31.750 la
versione “base”) e per gli sportivi la 320d Sport Line, versione che
noi consigliamo, da 40,700 euro, magari blu scura con gli interni
tabacco e cerchioni da 18 pollici. La 330d parte invece da 47.300
euro ma già ben accessoriata e con cambio automatico.
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berlina, ma anche coupé, M-sport, e soprattutto Touring, che apre
il mondo BMW a tutti coloro che cercano eleganza e dinamismo
del marchio, ma anche un maggiore spazio.
Si rivolge anche alle famiglie?
Cewrtamente. La Serie 3 Touring è una valida porta d’accesso per
le famiglie al mondo BMW. Non ci sono problemi di spazio ed allo
stesso tempo vengono mantenute le stesse caratteristiche dinamiche della berlina. Serie 3 è per BMW oltre il 30% delle vendite
mondiali è quindi un prodotto fondamentale per la sostenibilità del
business.»
Toffanin: «La BMW Serie 3 Touring
unisce spazio e piacere di guida»
di Matteo Ulrico Hoepli | Alla presentazione della nuova BMW
Serie 3 Touring, abbiamo avuto l’occasione di parlare della vettura
con Alessnadro Toffanin, Responsabile Comunicazione Prodotto
di BMW Italia
V
is a vis con Alessandro
Toffanin, Responsabile della Comunicazione Prodotto di BMW Italia,
alla presentazione della nuova
BMW Serie 3 Touring, a Chia,
Sardegna. Facciamo alcune
domande per capire meglio la
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Serie 3, soprattutto come posizionamento e come prodotto per la
strategia industriale BMW.
Dott. Toffanin, cosa rappresenta per BMW , a livello globale la
Serie 3?
«Allora innanzitutto la Serie 3 e’ la ,macchina che ha fatto crescere
BMW: da Marchio premium di nicchia a marchio internazionale e
appetibile a più persone, sia per prezzo che per utilizzo, non solo
In Italia la Touring e’ sempre stata amata…e’ ancora così?
«Certamente, anzi, oltre il 55% delle vendite delle serie precedente sono Touring, rispetto alla berlina, e con motorizzazioni oramai
al 90% diesel. Dal lontano 1987, anno di lancio della prima Touring, la Serie 3 in versione “station” in Italia e’ sempre stata ben
venduta in tutte e 4 le serie precedenti. L’Italia e’ il secondo mercato mondiale dopo la Germania per la 3 Touring ed e’ per volumi
la Serie più importante per il mercato Italia.»
Presentate la Serie 3 con 6 motorizzazioni, di cui 4 diesel. La
nuova 316d, la meno potente con 116cv e consumi sotto i 5 litri
per 100 km, per chi e’ adatta?
«In particolare e’ pensata per le flotte e per chi vuole avvicinarsi
al marchio con prezzi d’attacco sotto i 32,000 euro. Un prezzo
che pensando ai contenuti dell’auto ed al motore, comunque prestazionale in termini di consumi e coppia, e’ decisamente interessante per una Wagon “Premium”. Per le flotte il risparmio di circa
5,000 euro, più i minori costi di bollo e assicurazione sono molto
interessanti. Serie 3 ha sempre avuto una quota di vendite molto
importante in questo segmento, anche oltre il 25%.»
Qual è il modello che vi aspettate di vendere maggiormente e
quale Lei trova più equilibrato? E in quale allestimento?
«Sicuramente sarà il 2.000 Turbodiesel 320d, con 184 CV, e
cambio 8 marce automatico. Chi l’ho ha provato non torna più
indietro. Ci aspettiamo anche molto interesse nei nuovi allestimenti Line, Sport e
Luxury che vanno a coprire un
segmento nuovo di richiesta
di maggior caratterizzazione
dell’auto, senza però spendere troppo e andare ad esempio
sulla M-sport, che invece per
altri risultava accettabile come
prezzo ma non come immagine, troppo sportiva. Oramai
anche su Serie 3, la lista di optional e personalizzazione sono
come su serie 5 e 7, quasi infinite. Ognuno troverà la propria
serie 3…»
Un ultima domanda, in questi
anni sono uscite X1 e X3 cha
vanno in parte a coprire l’utilizzo della station wagon con
più spazio e comodità, non
avete paura di una cannibalizzazione “in casa”?
«No, non credo, le X sono auto
che hanno un pubblico sostanzialmente diverso, difficilmente
auto di lavoro, di fatto fanno
parte del mondo SUV e quindi
lontano dalla Touring che comunque resta dinamica e sportiva d’impostazione.
In particolare la X3 ha comunque un price-point diverso, va
più a confondersi con la X5.»
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