USA 94
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USA 1994 E finalmente il calcio sbarcò negli Sates! Sono i primi mondiali non giocati in Europa o in Sud America, e ad organizzarli è la patria del baseball, del basket, dell’hockey e di un altro football, molto più violento del nostro da loro chiamato soccer e considerato uno sport di minore importanza, con meno tasso spettacolare degli altri. Sono i mondiali dei tre punti per vittoria, dell’impossibilità, per il portiere, di prendere la palla con le mani dopo un retropassaggio e di altre innovazioni ideate da Blatter per cercare di migliorare lo spettacolo. E saranno i mondiali delle partite ad orari impossibili, per i giocatori, ma possibilissimi per le televisioni europee che mettono i soldi. All’appuntamento iridato si presentano come favorite le nazionali da sempre protagoniste: la Germania, campione in carica; l’Italia del pallone d’oro Roberto Baggio, con Arrigo Sacchi alla sua guida; l’Argentina, che può contare sul ritorno di Maradona e sul bomber Batistuta; il Brasile, pur senza stelle di prima grandezza, eccetto Romario. Infine la rivelazione delle qualificazioni: la Colombia che, guidata in panchina da Francisco Maturana, e con Asprilla e Valderrama in campo, ha saputo infliggere uno storico 5-0 a domicilio all’Argentina e l’ha costretta allo spareggio contro l’Australia. Ma ci sono, come sempre, assenze illustri: l’Uruguay, che ormai da tantissimo tempo non è più competitivo ad alti livelli, ma che comunque la qualificazione la centrava quasi sempre; la Francia, suicidatasi in casa contro la Bulgaria, contro la quale le bastava un pareggio per qualificarsi; la Danimarca, campione d’Europa in carica, ma incapace di superare Eire e Spagna; il Portogallo, allergico al mondiale, nonostante a livello giovanile faccia incetta di trofei e l’Inghilterra, eliminata da Olanda e Norvegia (assente dal ’38) dopo il quarto posto di Italia 90. Primo turno Il girone a è quello dei padroni di casa, della Colombia, della Romania e della Svizzera. Gli Stati Uniti si presentano alla manifestazione dopo quattro anni di amichevoli, utili al C.T. Milutinovic (per lui terzo mondiale con tre nazionali diverse) per tirar fuori 22 giocatori dai vari colleges americani e farne una squadra. L’obiettivo dichiarato è il superamento del primo turno. La Colombia, come detto, per la prima volta nella sua storia, parte con ambizioni di successo, mentre Romania e Svizzera puntano a creare qualche sorpresa. E non devono tardare molto perché, già alla prima giornata, dopo che Usa e Svizzera si spartiscono i punti in palio, nella prima gara della storia dei mondiali giocata al coperto (a Detroit l’umidità sarà a mille), a Los Angeles, Hagi e compagni schiaffeggiano per ben tre volte i supponenti colombiani, costringendoli ad ingoiare il primo boccone amaro. La seconda giornata è quella del crollo di tutte le certezze: gli Usa regalano la seconda sconfitta alla Colombia, di fatto buttandola fuori dalla kermesse, mentre la Romania, dopo il brillante esordio, viene strapazzata dalla Svizzera, con un sonante quattro a uno. Nella giornata finale la Colombia si toglie la soddisfazione di battere una Svizzera ormai appagata, e la Romania fa altrettanto con gli americani, conquistando il primo posto. La seguono Svizzera e Usa, con la Colombia mestamente a casa, dove la rabbia sfocerà nella follia omicida, con l’uccisione del difensore Escobar, reo di aver causato un’autorete, nella gara con gli Usa. Il girone B ha come protagonisti Brasile, Russia, Svezia e Camerun. Il Brasile ha conquistato la qualificazione in sofferenza, dopo essere stato sconfitto in Bolivia, ma rimane d’obbligo inserirlo tra i favoriti. La Russia, alla sua prima apparizione dopo lo smembramento dell’Unione Sovietica, non sembra poter essere particolarmente competitiva. Più quadrati appaiono, invece, gli svedesi, reduce dal buon europeo casalingo. Infine, gli africani, che sperano di ripetere l’exploit di quattro anni prima, in Italia. Nelle prime due partite, il Brasile si sbarazza della Russia, mentre Svezia e Camerun pareggiano. Con la seconda giornata, si compie il destino della Russia, battuta anche dalla Svezia ed ormai eliminata. Il Brasile, intanto, con Romario e Bebeto, liquida anche la pratica Camerun, cominciando a pensare già agli ottavi. Nel turno conclusivo Brasile e Svezia si dividono la posta, passando il turno a braccetto, e nell’altra gara, il Camerun perde qualificazione e faccia, seppellito di gol dalla Russia, trascinata dalla cinquina di Salendo. L’unica nota lieta, per i Leoni Indomabili, è il gol di Roger Milla che, a 42 anni, diventa il più anziano marcatore della storia dei mondiali. Il gruppo C vede impegnati i campioni in carica della Germania, oltre a Spagna, Bolivia e Corea del Sud. I tedeschi puntano, come sempre, sulla loro solidità ed esperienza. La Spagna, finita l’epoca della “quinta del Buitre”, punta sui giovani, vincitori della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Barcellona. Infine, boliviani e coreani, che possono solo fare da sparring partners alle due corazzate europee. La partita inaugurale è vinta dai tedeschi, sulla Bolivia, col gol partita di Klinsmann, nonostante la calura di Chicago. Nell’altra gara, la Spagna paga l’espulsione di Nadal, non andando oltre il pareggio con la Corea. Si affrontano, poi, Germania e Spagna, per la supremazia del girone. Finisce, però, con un pareggio, e altrettanto succede tra le cenerentole del raggruppamento. Nelle ultime sfide, tedeschi e spagnoli si garantiscono i primi due posti superando agevolmente le avversarie, che tornano a casa a braccetto. Il quarto girone è quello dell’Argentina, della Bulgaria, e di due esordienti: Nigeria e Grecia. L’Argentina spera che il ritorno di Maradona dia la carica, per tornare vincenti, contando, inoltre, sui gol di Batistuta. La Bulgaria confida nel suo leader, Stoichkov, mentre nigeriani e greci sperano di fare bella figura, soprattutto i primi, campioni africani in carica. E infatti, mentre l’Argentina inizia alla grande, con un quattro a zero alla Grecia, col gol di Maradona seguito dall’ormai storica esultanza, la Nigeria dimostra tutte le sue qualità infliggendo un secco tre a zero ai supponenti bulgari. Nella seconda giornata le cose tornano al loro posto, con i sudamericani che battono gli africani, mentre la Bulgaria rifila i consueti quattro gol ai malcapitati ellenici. Dopodichè, scoppia la bomba Maradona, squalificato per doping, perché trovato positivo nella gara d’esordio. Le polemiche che seguono, minano il morale della squadra, che infatti perde la successiva sfida con la Bulgaria, venendo relegata al terzo posto. La testa del gruppo, invece, è sorprendentemente appannaggio della Nigeria, liberatasi della Grecia con la stessa facilità delle altre due formazioni. Arriviamo al gruppo E, quello degli azzurri, che se la devono vedere con Eire, Norvegia e Messico. L’Italia e la favorita d’obbligo, mentre le altre contano sulla compattezza, in mancanza di grandi solisti. Storicamente abbonata alle false partenza, la nostra nazionale non si smentisce, facendosi sconfiggere dall’Eire e mostrando una mancanza di idee preoccupante, La Norvegia, nel frattempo, batte il Messico; così ci ritroviamo ad inseguire già dall’inizio. La seconda gara ci vede di fronte proprio ai norvegesi, ed è una partita stoica perché, costretto in dieci per l’espulsione di Pagliuca, Sacchi decide di sostituire Baggio, non al meglio, per Marchigiani. Gli azzurri sopperiscono alla creatività mancante con una prova gagliarda, soprattutto di Signori e Benarrivo, venendo premiati dalla rete di Dino Baggio. Il Messico batte l’Eire, è tutto torna in parità, con le ultime due gare che risulteranno decisive. Ma la tensione derivante da questa situazione di classifica sfocia in due brutti pareggi, che condannano gli sfortunati norvegesi solo per la differenza reti, nonostante abbiano gli stessi punti dei primi, gli irlandesi. L’Italia finisce mestamente terza, ma quel che conta è il passaggio del turno. Resta il girone F, dove sono impegnate Olanda, Belgio, Marocco e Arabia. L’Olanda parte favorita, nonostante non sia più quella di Van Basten e Gullit. Il Belgio è la solita squadra ostica, pur senza individualità di spicco, mentre Marocco e Arabia sembrano doversi accontentare delle briciole. Pronti via e le vittorie, del Belgio sugli africani, e dell’Olanda sugli arabi, sembrano confermare le ipotesi della vigilia. Nel secondo turno, il Belgio ha la meglio sui cugini olandesi, grazie ad un super Preud’Homme, mentre l’Arabia supera il Marocco e continua a sperare. Infine, nella terza giornata i belgi, che sembravano lanciatissimi, vengono sorprendente battuti dai sauditi, con un gran gol di Owairan e, con la contemporanea vittoria dell’Olanda su un Marocco ormai privo di stimoli, l’Arabia può festeggiare una storica qualificazione agli ottavi, a braccetto delle più titolate squadre europee. Si chiude dunque, la prima fase, caratterizzata dalla sorprendente eliminazione della Colombia e dalle sorprese Nigeria ed Arabia. Agli ottavi approdano 10 squadre europee, 2 sudamericane, 2 nordamericane, una africana ed una asiatica, a conferma di un sostanziale livellamento dei valori tra la potenze del calcio e le nuove zone emergenti. USA-SVIZZERA 1-1 18 Giugno 1994 - Detroit Usa: Meola; Dooley, Caligiuri, Balboa, Kooiman, Lalas; Stewart (Jones), Ramos, Sorber; Harkes, Wynalda (Wegerle) All. Milutinovic. Svizzera: Pascolo; Hottiger, Quentin, Geiger, Herr; Nickel (Subiat), Ohrel, Sforza (Wyss), Bregy; Chapuisat, Setter All. Hodgson. Marcatori: 39’ Bregy(S), 44’ Wynalda(U). COLOMBIA-ROMANIA 1-3 18 Giugno 1994 – Los Angeles Colombia: Cordoba; Herrera, Perea, Escobar, Perez, Gomez; Rincon, Alvarez, Valderrama; Valencia, Asprilla All. Maturana. Romania: Stelea; Petrescu, Munteanu, Belodedici, Prodan, Mihali; Dumitrescu (Selymes), Popescu, Hagi, Lupescu; Raducioiu (Papura) All. Iordanescu. Marcatori: 15’ Raducioiu(R), 34’ Hagi(R), 42’ Valencia(C), 88’ Raducioiu(R). BRASILE-RUSSIA 2-0 20 Giugno 1994 – San Francisco Brasile: Taffarel; Jorginho, Leonardo, R.Rocha (Aldair), M.Santos; Dunga (Mazinho), M.Silva, Rai, Zinho; Romario, Bebeto All. Parreira. Russia: Kharin; Gorlukovich, Khlestov, Nikiforov, Ternavskij; Karpin, Kuznetsov, Piatnitskj, Tsymbalar; Juran (Salendo), Radchenko (Borodjuk) All. Sadyrin. Marcatori: 26’ Romario(B), 53’ Rai(rig)(B) CAMERUN-SVEZIA 2-2 19 Giugno 1994 – Los Angeles Camerun: Bell; Tataw, Agbo, Song, Kalla; Libiih, Mbouh, Mfede (Maboang), Foe; Embe (Mouyemé), Omam-Biyik All. Michel. Svezia: Ravelli; R.Nilsson, Ljung, P.Andersson, Bjorklund; Ingesson (K.Andersson), Schwarz, Thern, Blomqvist (Larsson); Dahlin, Brolin All. Svensson. Marcatori: 8’ Ljung(S), 31’ Embe(C), 47’ Omam-Biyik(C), 75’ Dahlin(S). GERMANIA-BOLIVIA 1-0 17 Giugno 1994 - Chicago Germania: Illgner; Kohler, Brehme, Matthaus, Berthold; Effenberg, Hassler (Strunz), Sammer, Moller; Riedle (Basler), Klinsmann All. Vogts. Bolivia: Trucco; Borja, Rimba, Sandy, Quinteros; Melgar, Soria, Sanchez, Cristaldo; Ramallo (Etcheverry), Baldivieso (Moreno) All. Azkargorta. Marcatori: 59’ Klinsmann(G). SPAGNA-COREA DEL SUD 2-2 17 Giugno 1994 - Dallas Spagna: Canizares; Ferrer, Sergi, Abelardo, Nadal, Alkorta; Goicoechea, Guerrero (Caminero), Hierro, L.Enrique; Salinas (Felipe) All. Clemente. Corea del Sud: Choi In; Kim Pan, Choi Young, Park Jung, Hong Myung; Noh Jung (Ha Seok), Lee Jong, Shin Hong, Ko Jeong; Hwang Sun, Kim Joo (Seo Jung) All. Kim Ho. Marcatori: 51’ Salinas(S), 56’ Goicoechea(S), 85’ aut.Hierro(C), 90’ Seo Jung(C). ARGENTINA-GRECIA 4-0 21 Giugno 1994 - Boston Argentina: Islas; Sensini, Chamot, Caceres, Ruggeri; Simeone, Redondo, Maradona (Ortega); Caniggia, Batistuta, Balbo (Mancuso) All. Basile. Grecia: Minu; Apostolakis, Kolitsidakis, Kalitzakis, Manolas; Saravakos, Tsaluchidis, Nioplias, Tsiantakis (Maragos); Machlas (Mitropulos), Kofidis All. Panagulias. Marcatori: 2’ Batistuta(A), 43’ Batistuta(A), 60’ Maradona(A), 90’ Batistuta(rig)(A) NIGERIA-BULGARIA 3-0 21 Giugno 1994 - Dallas Nigeria: Rufai; Eguavoen, Iroha, Okechukwu, Nwanu; Finidi (Ezeugo), Oliseh, Amunike, Siasia (Adepoju); Yekini, Amokachi All. Westerhof. Bulgaria: Mihailov; Kremenliev, Zvetanov, Hubchev, Ivanov; Lechkov (Sirakov), Balakov, Yankov, Borimirov (Yordanov); Kostadinov, Stoichkov All. Penev. Marcatori: 21’ Yekini(N), 43’ Amokachi(N), 54’ Amunike(N). ITALIA-EIRE 0-1 18 Giugno 1994 - New York Italia: Paglica; Tassotti, Maldini, Baresi, Costacurta; Donadoni, Albertini, D.Baggio, Evani (Massaro); R.Baggio, Signori (Berti) All. Sacchi. Eire: Bonner; Irwin, Phelan, Babb, McGrath; Houghton (McAteer), Sheridan, Keane, Townsend, Staunton; Coyne (Aldridge) All. Charlton. Marcatori: 11’ Houghton(E). NORVEGIA-MESSICO 1-0 19 Giugno 1994 - Washington Norvegia: Thorstvedt; Bjornebye, Haaland, Bratseth, Berg; Leonhardsen, Mykland (Rekdal), Bohinen, Jakobsen (Halle); Flo, Fjortoft All. Olsen. Messico: Campos; Gutierrez (Bernal), Ramirez, Suarez, R.Perales; Garcia, Valdez (Galindo), Ambriz, Del Olmo; Sanchez, Alves All. Mejia Baron. Marcatori: 84’ Rekdal(N). BELGIO-MAROCCO 1-0 19 Giugno 1994 - Orlando Belgio: Preud’homme; Staelens, Smidts, Grun, De Wolf; Van der Elst, Scifo, Boffin (Borkelmans); Nilis (Emmers), Weber, Degryse All. Van Himst. Marocco: Azmi (Alaoui); Abdellah, El Hadrioui, Naybet, Triki; Chaouch (Samadi), Azzouzi, Al Hadaoui (Bahja), Harabi; Hadji, Daoudi All. Blinda. Marcatori: 10’ Degryse(B). OLANDA-ARABIA 2-1 20 Giugno 1994 - Washington Olanda: De Goey; Van Gobbel, Koeman, F.De Boer; Overmars (Taument), Jonk, Wouters, Rijkaard, Bergkamp; R.De Boer, Roy (Van Vossen) All. Advocaat. Arabia: Al Deayea; Al Jawad, Amin, Al Dosari, Al Khlawi, Madani; Al Bishi, Al Muwallid, Jebreen; Owairan (Saleh), Mohammed (Falatah) All. Solari. Marcatori: 18’ Amin(A), 50’ Jonk(O), 86’ Taument(O). USA-COLOMBIA 2-1 22 Giugno 1994 - Los Angeles Usa: Meola; Clavijo, Caligiuri, Balboa, Lalas; Ramos, Dooley, Sorber, Harkes; Stewart (Jones), Wynalda (Wegerle) All. Milutinovic. Colombia: Cordoba; Herrera, Perez, Perea, Escobar; Rincon, Alvarez, Gaviria, Valderrama; De Avila (Valencia), Asprilla (Valenciano) All. Maturana. Marcatori: 34’ aut.Escobar(U), 51’ Stewart(U), 90’ Valencia(C). ROMANIA-SVIZZERA 1-4 22 Giugno 1994 - Detroit Romania: Stelea; Petrescu, Munteanu, Belodedici, Prodan, Mihali; Popescu, Hagi, Lupescu; Dumitrescu (Vladoiu), Raducioiu All. Iordanescu. Svizzera: Pascolo; Hottiger, Quentin, Geiger, Herr; Ohrel (Silvestre), Bregy, Sforza, Setter (Bickel); Knup, Chapuisat All. Hodgson. Marcatori: 15’ Sutter(S), 35’ Hagi(R), 52’ Chapuisat(S), 65’ Knup(S), 72’ Knup(S). BRASILE-CAMERUN 3-0 24 Giugno 1994 - San Francisco Brasile: Taffarel; Jorginho, Leonardo, Aldair, M.Santos; Dunga, M.Silva, Rai (Muller), Zinho (P.Sergio); Romario, Bebeto All. Parreira. Camerun: Bell; Tataw, Agbo, Song, Kalla; Mfede (Maboang), Mbouh, Libiih, Foe; Omam-Biyik, Embe (Milla) All. Michel. Marcatori: 38’ Romario(B), 65’ M.Santos(B), 75’ Bebeto(B). SVEZIA-RUSSIA 3-1 24 Giugno 1994 - Detroit Svezia: Ravelli; R.Nilsson, Ljung, P.Andersson, Bjorklund (Erlingmark); Ingesson, Schwarz, Thern, Brolin; K.Andersson (Larsson), Dahlin All. Svensson. Russia: Kharin; Gorlukovich, Popov (Karpin), Nikiforov, Khlestov, Onopko; Mostovoj, Kuznetsov, Borodjuk (Galjamin); Salenko, Radchenko All. Sadyrin. Marcatori: 4’ Salenko(rig)(R), 39’ Brolin(rig)(S), 60’ Dahlin(S), 81’ Dahlin(S). GERMANIA-SPAGNA 1-1 21 Giugno 1994 - Chicago Germania: Illgner; Strunz, Brehme, Matthaus, Kohler, Berthold; Hassler, Effenberg, Sammer, Moller (Voller); Klinsmann All. Vogts. Spagna: Zubizarreta; Ferrer, Sergi, Abelardo, Alkorta; Goicoechea (Bakero), Guardiola (Camarasa), Hierro, Caminero; Salinas, L.Enrique All. Clemente. Marcatori: 14’ Goicoechea(S), 47’ Klinsmann(G). COREA DEL SUD-BOLIVIA 0-0 23 Giugno 1994 - Boston Corea d.Sud: Choi In; Lee Young, Shin Hong, Hong Myung, Park Jung; Noh Jung (Choi Jung), Kim Pan, Ko Jeong; Seo Jung (Ha Seok), Hwang Sun, Kim Joo All. Kim Ho. Bolivia: Trucco; Borja, Cristallo, Quinteros, Rimba, Sandy; Sanchez, Soria, Melgar, Baldivieso; Ramallo (Pena) All. Azkargorta. ARGENTINA-NIGERIA 2-1 25 Giugno 1994 - Boston Argentina: Islas; Sensini, Chamot, Ruggeri, Caceres; Caniggia, Redondo, Simeone, Maradona; Batistuta, Balbo (Mancuso) All. Basile. Nigeria: Rufai; Eguavoen, Emenalo, Nwanu, Okechukwu; Finidi, Oliseh (Okocha), Siasia (Adepoju), Amunike; Yekini, Amokachi All. Westerhof. Marcatori: 9’ Siasia(N), 21’ Caniggia(A), 28’ Caniggia(A). BULGARIA-GRECIA 4-0 26 Giugno 1994 - Chicago Bulgaria: Mihailov; Kremenliev, Zvetanov (Kiriakov), Ivanov, Hubchev; Lechkov, Yankov, Balakov, Stoichkov; Sirakov, Kostadinov (Borimirov) All. Penev. Grecia: Atmatzidis; Apostolakis, Karataidis, Kalitzakis, Karagiannis; Maragos, Nioplias, Hatzidis (Mitropulos); Kofidis, Machlas, Alexudis (Dimitriadis) All. Panagulias. Marcatori: 4’ Stoichkov(rig)(B), 54’ Stoichkov(B), 65’ Lechkov(B), 90’ Borimirov(B). ITALIA-NORVEGIA 1-0 23 Giugno 1994 - New York Italia: Pagliuca; Benarrivo, Maldini, Costacurta, Baresi (Apolloni); Berti, D.Baggio, Albertini, Signori; Casiraghi (Massaro), R.Baggio (Marchegiani) All. Sacchi. Norvegia: Thorstvedt; Haaland, Bjornebye, Bratseth, Berg; Rushfeldt (Jakobsen), Bohinen, Mykland (Rekdal), Leonhardsen; Flo, Fjortoft All. Olsen. Marcatori: 69’ D.Baggio(I). MESSICO-EIRE 2-1 24 Giugno 1994 - Orlando Messico: Campos; Suarez, R.perales, Ambriz, Rodriguez (Gutierrez); L.Garcia, Del Olmo, Bernal, Garcia Aspe; Hermosillo (Salvador), Alves All. Mejia Baron. Eire: Bonner; Irwin, Phelan, babb, McGrath; Houghton (McAteer), Keane, Sheridan, Townsend, Staunton; Coyne (Aldridge) All. Charlton. Marcatori: 44’ L.Garcia(M), 66’ L.Garcia(M), 84’ Aldridge(E). BELGIO-OLANDA 1-0 25 Giugno 1994 - Orlando Belgio: Preud’homme; Emmers (Medved), Borkelmans (Smidts), De Wolf, Grun, Albert ; Scifo, Van der Elst, Staelens ; Weber, Degryse All. Van Himst. Olanda: De Goey; Valckx, Koeman, F.De Boer; Taument (Overmars), Rijkaard, Jonk, Bergkamp, Wouters; R.De Boer (Witschge), Roy All. Advocaat. Marcatori: 65’ Albert(B). ARABIA-MAROCCO 2-1 25 Giugno 1994 - New York Arabia: Al Deayea; Al Anazi (Zubermawi), Madani, Al Khilawi, Al Jawad; Al Bishi, Al Muwallid, Jebreen, Amin; Al Jaber (Al Ghesheyan), Owairan All. Solari. Marocco: Azmi; Abdellah (Laghrissi), Triki, Naybet, El Hadrioui; El Khalej, Azzouzi, Daoudi, Hababi (Hadji); Chaouch, Bahja All. Blinda. Marcatori: 8’ Al Jaber(rig)(A), 27’ Chaouch(M), 46’ Amin(A). USA-ROMANIA 0-1 26 Giugno 1994 - Los Angeles Usa: Meola Clavijo, Caligiuri, Balboa, Lalas; Ramos (Jones), Dooley, Sorber (Wegerle), Harkes; Stewart, Wynalda All. Milutinovic. Romania: Prunea; Munteanu, Selymes, Belodedici, Prodan; Petrescu, Dumitrescu, Popescu, Lupescu, Hagi; Raducioiu (Galca) All. Iordanescu. Marcatori: 17’ Petrescu(R). SVIZZERA-COLOMBIA 0-2 26 Giugno 1994 - San Francisco Svizzera: Pascolo; Hottiger, Quentin, Herr, Geiger; Ohrel, Bregy, Sforza, Sutter (Grassi); Knup (Subiat); Chapuisat All. Hodgson. Colombia: Cordoba; Herrera, Mendoza, Escobar, Perez; Rincon, Valderrama, Gaviria (Lozano), Alvarez; Valencia (De Avila), Asprilla All. Maturana. Marcatori: 44’ Gaviria(C), 91’ Lozano(C). BRASILE-SVEZIA 1-1 28 Giugno 1994 - Detroit Brasile: Taffarel; Jorginho, Leonardo, Aldair, M.Santos; Dunga, M.Silva (Mazinho), Rai (P.Sergio), Zinho; Romario, Bebeto All. Parreira. Svezia: Ravelli; R.Nilsson, Ljung, P.Andersson, Kaamark; Ingesson, Thern, Schwarz (Mild), Brolin; K.Andersson, Larsson (Blomqvist) All. Svensson. Marcatori: 23’ K.Andersson(S), 47’ Romario(B). RUSSIA-CAMERUN 6-1 28 Giugno 1994 - San Francisco Russia: Cherchesov; Tetradze, Onopko, Nikiforov, Khlestov, Ternavskij; Karpin, Korneev (Radchenko), Ledjakov (Beschastnykh), Tsymbalar; Salenko All. Sadyrin. Camerun: Songo’o; Tataw, Agbo, Ndip, Kalla; Libiih, Foe, Kana-Biyik, Mfede (Milla); Omam-Biyik, Embe (Tchami) All. Michel. Marcatori: 16’ Salenko(R), 40’ Salenko(rig)(R), 44’ Salenko(R), 47’ Milla(C), 72’ Salenko(R), 75’ Salenko(R), 82’ Radchenko(R). GERMANIA-COREA DEL SUD 3-2 27 Giugno 1994 - Dallas Germania: Illgner; Berthold, Brehme, Matthaus (Moller), Kohler; Effenberg (Helmer), Hassler, Buchwald, Sammer; Klinsmann, Riedle All. Vogts. Corea d.Sud: Choi In (Lee Woon); Lee Young (Lee Jong), Shin Hong, Hong Myung, Park Jung; Cho Jin (Seo Jung), Choi Jung, Kim Pan, Ko Jeong; Hwang Sun, Kim Joo All. Kim Ho. Marcatori: 12’ Klinsmann(G), 19’ Riedle(G), 36’ Klinsmann(G), 53’ Hwang Sun(C), 64’ Hong Myung(C). BOLIVIA-SPAGNA 1-3 27 Giugno 1994 - Chicago Bolivia: Trucco; Pena, Soria (Castello), Rimba, Sandy; Borja, Ramos (Moreno), Melgar, Soruco; Ramallo, Sanchez All. Azkargorta. Spagna: Zubizarreta; Ferrer, Sergi, Abelardo, Voro; Goicoechea, Caminero, Guardiola (Bakero), Guerrero; Salinas, Felipe (Hierro) All. Clemente. Marcatori: 19’ Guardiola(rig)(S), 65’ Caminero(S), 66’ aut.Voro(B), 71’ Caminero(S). ARGENTINA-BULGARIA 0-2 30 Giugno 1994 - Dallas Argentina: Islas; Diaz, Chamot, Ruggeri, Caceres; Simeone, Redondo, Rodriguez (Medina Bello); Caniggia (Ortega), Batistuta, Balbo All. Basile. Bulgaria: Mihailov; Kremenliev, Zvetanov, Hubchev, Ivanov; Lechkov, Yankov, Balakov, Stoichkov; Sirakov, Kostadinov (Kiriakov) All. Penev. Marcatori: 60’ Stoichkov(B), 92’ Sirakov(B). GRECIA-NIGERIA 0-2 30 Giugno 1994 - Boston Grecia: Karkamanis; Karagiannis, Hatzidis, Kalitzakis, Alexiu; Nioplias, Tsaluchidis, Mitropulos (Tsiantakis), Kofidis; Machlas (Dimitriadis), Alexandis All. Panagulias. Nigeria: Rufai; Emenalo, Nwanu, Keshi, Okechukwu; Finidi (Adepoju), Siasia, Oliseh, Amunike; Yekini (Okocha), Amikachi All. Westerhof. Marcatori: 45’ Finidi(N), 49’ Amokachi(N). ITALIA-MESSICO 1-1 28 Giugno 1994 - Washington Italia: Marchigiani; Benarrivo, Maldini, Apolloni, Costacurta; Berti, D.Baggio (Donandoni), Albertini, Signori; Casiraghi (Massaro), R.Baggio All. Sacchi. Messico: Campos; Rodriguez, Del Olmo, R.Perales, Suarez; L.Garcia (Chavel), Garcia Aspe, Bernal, Ambriz; Hermosillo, Alves All. Mejia Baron. Marcatori: 48’ Massaro(I), 58’ Bernal(M). EIRE-NORVEGIA 0-0 28 Giugno 1994 - New York Eire: Bonner; G.Kelly, Staunton, Babb, McGrath; McAteer, Townsend (Whelan), Keane, Sheridan, Houghton; Aldridge (D.Kelly) All. Charlton. Norvegia: Thorstvedt; Johnsen, Bjornebye, Bratseth, Berg, Halle (Jakobsen); Flo, Mykland, Leonhardsen (Bohinen); Rekdal, Sorloth All. Olsen. MAROCCO-OLANDA 1-2 29 Giugno 1994 - Orlando Marocco: Alaoui; El Khalej, El Hadrioui, Triki, Neqrouz; Hababi, Azzouzi (Daoudi), Bouyboud (Hadji) Samadi; Nader, Bahja All. Blinda. Olanda: De Goeij; Valckx, Koeman, F.De Boer; Bergkamp, Jonk, Wouters, Winter, Witschge; Van Vossen (Roy), Overmars (Taument) All. Advocaat. Marcatori: 43’ Bergkamp(O), 47’ Nader(M), 78’ Roy(O). BELGIO-ARABIA 0-1 29 Giugno 1994 - Washington Belgio: Preud’homme; Medved, Smidts, De Wolf, Albert; Boffin, Van der Elst, Scifo, Staelens; Degryse (Nilis), Wilmots (Weber) All. Van Himst. Arabia: Al Deayea; Zebermawi, Al Jawad, Madani, Al Khilawi; Jebreen, Al Bishi, Mohammed (Al Muwallid), Saleh; Fallatah, Owairan (Al Dosari) All. Solari. Marcatori: 6’ Owairan(A). Ottavi di finale Iniziano gli ottavi di finale, e subito la Germania fa vedere di che pasta sia fatta, battendo il Belgio per tre a due, ma soltanto per la grande giornata di Preud’homme, che evita ai suoi un passivo ben più pesante. Anche l’altro ottavo della prima giornata mantiene il pronostico, con la Spagna vittoriosa sulla Svizzera per tre a zero. Un risultato forse troppo pesante, per gli uomini di Hodgson. Il giorno dopo, la Svezia pone fine alla favola dell’Arabia Saudita, grazie ad un grande Kennet Anderson, mentre da Los Angeles arriva la prima sorpresa. La Romania, infatti, elimina l’Argentina, non ancora ripresasi dal caso Maradona, conquistando una storica qualificazione ai quarti di finale. Nella terza giornata, l’Olanda si sbarazza senza troppi patemi dell’Eire, mentre il Brasile deve sudare sette camicie per avere la meglio dei volenterosi padroni di casa, vedendosi, inoltre, privato fino alla fine del torneo del terzino Leonardo, espulso e squalificato per quattro turno, per una gomitata ad un avversario. L’ultima giornata degli ottavi, si apre con Nigeria-Italia. Sembrerebbe una gara semplice, per gli azzurri, contro gli inesperti africani, ed invece, a due minuti dal novantesimo, sono proprio le Aquile Verdi ad essere in vantaggio e a sognare la qualificazione. Poi ci pensa Roberto Baggio, servito da un cross basso di Mussi, per trovare un insperato pareggio e portarci ai supplementari. E lì, grazie ad un rigore procurato da un’incursione di Benarrivo, il Pallone d’oro ci regala la qualificazione ai quarti. Da ricordare, nel corso della gara, un’espulsione assolutamente inventata ai danni di Zola, che è costretto a terminare il suo mondiale dopo soli cinque minuti. L’ultima gara degli ottavi, tra Messico e Bulgaria, è la più noiosa, con i bulgari che prevalgono soltanto ai calci di rigore, passando per la prima volta ai quarti. La nota più curiosa della gara è la sostituzione di una porta, danneggiata da un difensore messicano. GERMANIA-BELGIO 3-2 2 Luglio 1994 - Chicago Germania: Illgner; Berthold, Wagner, Helmer, Matthaus (Brehme), Kohler; Hassler, Buchwald, Sammer; Voller, Klinsmann (Kuntz) All. Vogts. Belgio: Preud’homme; Emmers, Smidts (Boffin), Albert, Grun, De Wolf; Scifo, Van der Elst, Staelens; Weber, Nilis (Czerniatynski) All. Van Himst. Marcatori: 5’ Voller(G), 8’ Grun(B), 11’ Klinsmann(G), 39’ Voller(G), 91’ Albert(B). SPAGNA-SVIZZERA 3-0 2 Luglio 1994 - Washington Spagna: Zubizarreta; Alkorta, Camarasa, Abelardo, Nadal; Ferrer, Bakero, Hierro (Otero), Sergi; Goicoechea (Beguiristain), L.Enrique All. Clemente. Svizzera: Pascolo; Hottiger, Quentin (Studer), Geiger, Herr; Ohrel (Subiat), Sforza, Bregy, Bickel; Knup, Chapuisat All. Hodgson. Marcatori: 15’ Hierro(Sp), 74’ L.Enrique(Sp), 86’ Beguiristain(rig)(Sp). ARABIA-SVEZIA 1-3 3 Luglio 1994 - Dallas Arabia: Al Deayea; Zebermawi, Al Jawad (Al Ghesheyan), Madani, Al Khlawi; Al Bishi (Al Muwallid), Al Jaber, Saleh, Amin; Falatah, Owairan All. Solari. Svezia: Ravelli; R.Nilsson, Ljung, P.Andersson, Bjorklund (Kaamark); Ingesson, Schwarz, Thern (Mild), Brolin; K.Andersson, Dahlin All. Svensson. Marcatori: 5’ Dahlin(S), 50’ K.Andersson(S), 85’ Al Ghesheyan(A), 87’ K.Andersson(S). ROMANIA-ARGENTINA 3-2 3 Luglio 1994 - Los Angeles Romania: Prunea; Petrescu, Selymes, Belodedici, Prodan; Mihali, Popescu, Munteanu, Lupescu; Hagi (Galca), Dumitrescu (Papura) All. Iordanescu. Argentina: Islas; Sensini (Medina Bello), Chamot, Caceres, Ruggeri; Ortega, Simeone, Ridondo, Basualdo; Batistuta, Balbo All. Basile. Marcatori: 11’ Dumitrescu(R), 16’ Batistuta(rig)(A), 18’ Dumitrescu(R), 58’ Hagi(R), 75’ Balbo(A). OLANDA-EIRE 2-0 4 Luglio 1994 - Orlando Olanda: De Goeij; Winter, F.De Boer, Koeman, Valckx; Overmars, Jonk, Rijkaard, Witschge (Numan); Bergkamp, Van Vossen (Roy) All. Advocaat. Eire: Bonner; G.Kelly, Phelan, Babb, McGrath; Houghton, Keane, Sheridan, Staunton (McAteer); Coyne (Cascarino), Townsend All. Charlton. Marcatori: 10’ Bergkamp(O), 40’ Jonk(O). BRASILE-USA 1-0 4 Luglio 1994 - San Francisco Brasile: Taffarel; Jorginho, Leonard, Aldair, M.Santos; Dunga, M.Silva, Mazinho, Zinho (Cafu); Romario, Bebeto All. Parreira. Usa: Meola; Clavijo, Caligiuri, Balboa, Lalas; Ramos (Wynalda), Dooley, Sorber, Perez (Wegerle), Jones; Stewart All. Milutinovic. Marcatori: 74’ Bebeto(B). NIGERIA-ITALIA 1-2dts 5 Luglio 1994 - Boston Nigeria: Rufai; Eguavoen, Emenalo, Nwanu, Okechukwu; Finidi, Oliseh, Okocha, Amunike (Iroha); Yekini, Amokachi (Adepoju) All. Westerhof. Italia: Marchigiani; Mussi, Benarrivo, Costacurta, Maldini; Berti (D.Baggio), Albertini, Donadoni, Signori (Zola); Massaro, R.Baggio All. Sacchi. Marcatori: 26’ Amunike(N), 88’ R.Baggio(I), 100’ R.Baggio(rig)(I). MESSICO-BULGARIA 2-4dr 5 Luglio 1994 - New York Messico: Campos; Suarez, Ramirez, Ambriz, R.Perales; Garcia Aspe, Bernal, Rodriguez, Galindo; L.Garcia, Alves All. Mejia Baron. Bulgaria: Mihailov; Kremenliev, Yordanov, Kiriakov, Hubchev; Lechkov, Balakov, Borimirov, Stoichkov; Sirakov (Guenchev), Kostadinov (Mihtarski) All. Penev. Marcatori: 7’ Stoichkov(B), 18’ Garcia Aspe(rig)(M). Rigori: Garcia Aspe(S), Bernal(S), Rodriguez(S), Suarez(R) Balakov(S), Guenchev(R), Borimirov(R), Lechkov(R). Quarti di finale La prima squadra a scendere in campo è l’Italia, che affronta la Spagna. La partita sembra prendere la giusta direzione quando Dino Baggio, con un tiro nel sette, da fuori area, apre le marcature. Nel secondo tempo, però, la Spagna diventa più pericolosa, trovando prima il pareggio, con un tiro deviato da Benarrivo e poi andando vicinissima al sorpasso con Salinas, che spreca una limpida occasione, a tu per tu col rientrante Pagliuca. Per fortuna, ancora una volta, ci pensa Roberto Baggio, finalizzando un veloce contropiede in due passaggi, da Berti a Signori, e da questi al Codino magico. Nell’altro quarto di giornata, tra Brasile e Olanda, lo spettacolo non manca, soprattutto nel secondo tempo. Finisce tre a due per i verde oro, ma l’Olanda ha molto da recriminare, soprattutto per la pessima prova della sua difesa. Il giorno dopo c’è la sorpresa maggiore del torneo. La Germania paga l’età avanzata dei suoi veterani, al cospetto di un Bulgaria molto più tonica, che non spreca l’occasione della vita, grazie ad una prova maiuscola del suo leader, Stoichkov. Infine, Romania e Svezia si affrontano alla ricerca di un risultato storico per entrambe. La partita risente della tensione, almeno fino al primo gol. I supplementari si rivelano, invece, molto più spettacolari, con gli svedesi che raggiungono il pareggio a cinque minuti dalla fine e che poi, ai rigori, hanno la meglio, grazie al portiere Ravelli. ITALIA-SPAGNA 2-1 9 Luglio 1994 - Boston Italia: Pagliuca; Tassotti, Benarrivo, Costacurta, Maldini; Conte (Berti), Albertini (Signori), D.Baggio, Donadoni; Massaro, R.Baggio All. Sacchi. Spagna: Zubizarreta; Alkorta, Otero, Nadal, Abelardo; Ferrer, Goicoechea, Bakero (Hierro), Caminero, Sergi (Salinas); L.Enrique All. Clemente. Marcatori: 25’ D.Baggio(I), 58’ Caminero(S), 88’ R.Baggio(I). OLANDA-BRASILE 2-3 9 Luglio 1994 - Dallas Olanda: De Goeij; Winter, Koeman, Valckx; Overmars, Wouters, Rijkaard (R.De Boer), Jonk, Witschge; Bergkamp, Van Vossen (Roy) All. Advocaat. Brasile: Taffarel; Jorginho, Branco (Cafu), Aldair, M.Santos; Mazinho (Rai), M.Silva, Dunga, Zinho; Romario, Bebeto All. Parreira. Marcatori: 51’ Romario(B), 62’ Bebeto(B), 64’ Bergkamp(O), 75’ Winter(O), 81’ Branco(B). BULGARIA-GERMANIA 2-1 10 Luglio 1994 - New York Bulgaria: Mihailov; Kiriakov, Zvetanov, Ivanov, Hubchev; Lechkov, Yankov, Sirakov, Balakov; Kostadinov (Guenchev), Stoichkov (Yordanov) All. Penev. Germania: Illgner; Berthold, Wagner (Strunz), Kohler, Matthaus, Helmer; Hassler (Brehme), Buchwald, Moller; Voller, Klinsmann All. Vogts. Marcatori: 49’ Matthaus(rig)(G), 76’ Stoichkov(B), 79’ Lechkov(B). ROMANIA-SVEZIA 6-7dr 10 Luglio 1994 - San Francisco Romania: Prunea; Petrescu, Selymes, Belodedici, Prodan; Hagi, Popescu, Lupescu, Munteanu (Panduru); Raducioiu, Dumitrescu All. Iordanescu. Svezia: Ravelli; R.Nilsson, Ljung, P.Andersson, Bjorklund (Kaamark); Ingesson, Schwarz, Mild, Brolin; Dahlin (Larsson), K.Andersson All. Svensson. Marcatori: 79’ Brolin(S), 89’ Raducioiu(R), 101’ Raducioi(R), 115’ K.Andersson(S). Rigori: Mild(S), K.Andersson(R), Brolin(R), Ingesson(R), R.Nilsson(R), Larsson(R) Raducioiu(R), Hagi(R), Lupescu(R), Petrescu(S), Dumitrescu(R), Belodedici(S). Semifinali Le semifinali vedono, dunque, le due favorite, Brasile e Italia, affrontare le due sorprese della manifestazione, Svezia e Bulgaria. A New York per l’Italia, contro i bulgari, sembra tutto facile quando, nel giro di cinque minuti, Roberto Baggio (ancora lui!) infila per due volte la difesa avversaria e il portiere Mihailov. Nel finale del primo tempo, però, la Bulgaria usufruisce di un calcio di rigore, che Stoichkov non fallisce, portandosi così a sei reti e diventando capocannoniere del torneo, insieme al russo Salenko. Nella seconda semifinale, il Brasile sfrutta la stanchezza degli svedesi, che hanno parecchi giocatori in condizioni precarie e, favoriti ancor di più dall’espulsione un po’ troppo severa di Thern, riescono a vincere, con un gol a dieci minuti dal termine di Romario. Quindi, secondo pronostico, saranno Brasile e Italia ad affrontarsi, per cercare di raggiungere entrambe il quarto alloro. ITALIA-BULGARIA 2-1 13 Luglio 1994 - New York Italia: Pagliuca; Mussi, Benarrivo, Costacurta, Maldini; Berti, Donadoni, Albertini, D.Baggio (Conte); Casiraghi, R.Baggio (Signori) All. Sacchi. Bulgaria: Mihailov; Kiriakov, Zvetanov, Hubchev, Ivanov; Lechkov, Yankov, Balakov, Sirakov; Kostadinov (Yordanov), Stoichkov (Guenchev) All. Penev. Marcatori: 21’ R.Baggio(I), 26’ R.Baggio(I), 44’ Stoichkov(rig)(B). SVEZIA-BRASILE 0-1 13 Luglio 1994 - Los Angeles Svezia: Ravelli; R.Nilsson, Ljung, P.Andersson, Bjorklund; Ingesson, Thern, Mild, Brolin; K.Andersson, Dahlin (Rehn) All. Svensson. Brasile: Taffarel; Jorginho, Branco, Aldair, M.Santos; Mazinho (Rai), M.Silva, Dunga, Zinho; Romario, Bebeto All. Parreira. Marcatori: 80’ Romario(B). Finale 3° posto Nella finalina di consolazione scende in campo solo la Svezia, poiché la Bulgaria si dimentica di giocare, nonostante la possibilità, per Stoichkov, di diventare capocannoniere solitario. Già dopo quaranta minuti la partita può considerarsi chiusa, sul quattro a zero per gli scandinavi. La Svezia torna quindi sul podio, dopo trentasei anni, mentre la Bulgaria può considerarsi comunque soddisfatta di una semifinale che neanche il più ottimista dei suoi tifosi avrebbe osato immaginare. SVEZIA-BULGARIA 4-0 16 Luglio 1994 - Los Angeles Svezia: Ravelli; R.Nilsson, Kaamark, P.Andersson, Bjorklund; Ingesson, Mild, Schwarz, Brolin; Larsson (Limpar), K.Andersson All. Svensson. Bulgaria: Mihailov (Nikolov); Kiriakov, Zvetanov, Ivanov (Kremenliev), Hubchev, Yankov; Lechkov, Balakov, Sirakov (Yordanov); Kostadinov, Stoichkov All. Penev. Marcatori: 7’ Brolin(S), 30’ Mild(S), 36’ Larsson(S), 39’ K.Andersson(S). Finalissima Arriva il giorno della grande finale, e l’Italia si presenta senza Costacurta, squalificato, ma forte del miracoloso rientro del suo capitano, Franco Baresi, ad appena un mese dall’infortunio al menisco, e precettato d’urgenza, in vista della partita decisiva. Gli azzurri devono fare, inoltre, i conti con gli acciacchi del loro leader, Roberto Baggio, oltre che di altri giocatori, provati da quella che è stata un’estenuante cavalcata. La gara è equilibrata, e di conseguenza noiosa. Il Brasile ci prova con più convinzione, andando vicino al gol con Bebeto e Romario, e grazie ad una papera di Pagliuca, salvato dal palo. L’Italia, dal canto suo, si difende cercando dei varchi sulle ripartenze, e andando vicina alla rete col solo Massaro. La normale conseguenza sono i calci di rigore, e subito balza alla mente la sfortunata sfida di Napoli con l’Argentina, che quattro anni prima ci aveva privato della finale di Roma. Un Baresi ridotto allo stremo non fa nulla per farla dimenticare, sparando alle stelle il suo penalty. In compenso, Pagliuca riesce a neutralizzare la conclusione di Marcio Santos, rimettendo le cose in parità. Albertini ed Evani, per gli azzurri, e Romario e Branco per i brasiliani, non sbagliano. Sbagli, invece, Massaro e, dopo la realizzazione di Dunga, Roberto Baggio si trova a dover calciare un pallone che pesa tantissimo. Almeno così crede lui, che batte con troppa forza sparandolo in curva e consegnando, ai sudamericani, la Coppa del Mondo e il titolo di “Tetracampeaos”. L’Italia è così tradita proprio dai suoi giocatori più rappresentativi, Baresi e Baggio, che pagano probabilmente la non perfetta condizione fisica. Ad approfittarne è un Brasile, forse tra i meno spettacolari di sempre ma, a differenza del passato, molto più cinico, con Romario su tutti. E’ veramente un’occasione sprecata, per l’Italia e per Sacchi, di entrare nella storia... pazienza. BRASILE-ITALIA 3-2dr 17 Luglio 1994 - Los Angeles Brasile: Taffarel; Jorginho (Cafu), Branco, Aldair, M.Santos; Mazinho, M.Silva, Dunga, Zinho (Viola); Romario, Bebeto All. Parreira. Italia: Pagliuca; Mussi (Apolloni), Benarrivo, Baresi, Maldini; Donadoni, Albertini, D.Baggio (Evani), Berti; Massaro, R.Baggio All. Sacchi. Rigori: Baresi(S), Albertini(R), Evani(R), Massaro(S), R.Baggio(S) M.Santos(S), Romario(R), Branco(R), Dunga(R). I CAMPIONI AI RAGGI X Claudio André Taffarel: sicuramente è tra i migliori portieri della storia del Brasile. Affidabile e con una discreta esperienza internazionale, maturata in Italia con le maglie di Parma e Reggiana. Dopo il mondiale, rimarrà incredibilmente senza squadra e tornerà in patria. Si riproporrà in Europa qualche anno dopo, vincendo la Coppa Uefa col Galatasaray di Terim, prima di fare ritorno al Parma per terminare la carriera. Difenderà i pali verde oro anche a Francia 98. Jorginho Amorin Campos: esterno destro efficace negli inserimenti e nei cross, nella miglior tradizione brasiliana. Conclusa l’avventura in Germania, al Bayern Monaco, si trasferirà in Giappone per terminare la carriera. Leonardo Nascimento: nella prima fase ha stupito tutti per la tecnica, inusuale per un terzino sinistro. Il suo mondiale è però finito negli ottavi, per la squalifica inflittagli dopo una gomitata allo statunitense Ramos. Gesto sicuramente non usuale, per un giocatore sempre corretto e molto intelligente, con una carriera da giramondo che l’ha portato in Giappone, in Francia, in Italia, al Milan, prima del rientro in patria. E’ rimasto molto legato al calcio italiano, collaborando come osservatore per il Milan. Aldair Nascimento: centrale di sicuro affidamento. Ha sfruttato la sua esperienza nel campionato italiano, con la Roma, per ergersi a leader della difesa verde oro. La sua vittoria principale, a livello di club, l’ha però raccolta solamente a 36 anni, con lo scudetto del 2001, dopo più di dieci anni di militanza giallo rossa. Marcio Santos: arrivato in Italia dopo i mondiali del 1994, è ancora ricordato come un difensore non molto affidabile, dai tifosi della Fiorentina. Dopo l’esperienza italiana, ha giocato in Olanda, con l’Ajax, per poi tornare in patria. Claudio Branco: sinistro al fulmicotone. Se ne è accorta l’Olanda, nei quarti, piegata da una sua punizione a pochi minuti dal termine. Ha conquistato il posto di terzino sinistro dopo la squalifica di Leonardo, non facendolo rimpiangere. Anche lui ha un’esperienza italiana alle spalle, anzi due. La prima nel Brescia e, dopo un primo rimpatrio, il ritorno al Genoa, a dar mostra delle sue doti su calcio piazzato. ha poi terminato la carriera in Brasile. Marcos Evangelista Cafu: solo tre presenza, tra le quali la finale, per questo pendolino della fascia destra che, dopo essere esploso nel San Paolo, è arrivato in Italia, con la Roma, diventando presto uno dei beniamini del pubblico, per le sue continue sgroppate sulla fascia e partecipando, da protagonista, allo conquista dello scudetto. Da segnalare una parentesi negativa in Spagna, col Saragozza. Ha partecipato anche ai mondiali del 1998 e del 2002, in questa occasione alzando la coppa da capitano, prima di trasferirsi al Milan, dove ha vinto un altro campionato, in cerca di un alloro europeo. Ricardo Rocha: una sola presenza, nella partita d’esordio contro la Russia, dopodichè ha ceduto il posto ad Aldair. nella carriera ha giocato in Portogallo e con la maglia del Real Madrid, prima di trasferirsi in Argentina. Aveva partecipato anche ai mondiali del 1990. Mauro Silva: centrocampista di pura interdizione. Per questo ha avuto molto successo in Europa, con la maglia del Dep. La Coruna, dove ha giocato per tredici stagioni, fino al ritiro. In patria non è mai stato ben visto, perché poco spettacolare, ma la sua solidità è stata utilissima, per la conquista del titolo. Carlos Dunga: giocatore tra i più discussi, in patria, per il suo stile troppo “europeo”. Ma proprio questo stile, forgiato in Italia, con Pisa, Fiorentina e Pescara, e in Germania, è diventato il leader di una squadra veramente poco brasiliana. Ha terminato la carriera in Giappone. Iomar Mazinho: altro centrale di centrocampo forgiatosi in Europa. Ha preso il posto di Rai, non al meglio, sfornando discrete prestazioni. Ha comunque avuto più fortuna in patria che all’estero, in Italia, con Lecce e Fiorentina, e in Spagna, col Celta Vigo. Zinho Oliveira: ancora un altro centrocampista certamente non fantasioso, ma che sa rendersi utile in interdizione. La sua carriera si è svolta quasi totalmente in patria, principalmente nel Palmeiras, prima di trasferirsi in Giappone a chiudere la carriera. Rai Souza Vieira: regista molto elegante, ma troppo compassato. Caratteristica che non gli ha permesso di mantenere il posto da titolare in questo Brasile, e che non gli ha fatto avere successo in Europa. Infatti, dopo le non esaltanti stagioni al Paris S.G., ha preferito tornare in patria. Paulo Sergio Nascimento: si è messo in luce, al contrario di molti suoi connazionali, in Europa, e precisamente con la maglia del Bayer Leverkusen. Nel corso del mondiale ha giocato soltanto due scampoli di partita. In seguito si è trasferito alla Roma e, dopo alcune discrete stagioni, è tornato in Germania, in tempo per vincere la Champions League col Bayern Monaco. Romario de Souza: per molti è stato il miglio attaccante degli anni novanta. Per altri, un tipo da prendere con le molle. Ha pagato sicuramente il suo carattere difficile, che gli ha impedito di proseguire l’ascesa in Europa, dopo le esperienze col PSV e col Barcellona. In seguito, nonostante la vittoria del mondiale, la sua carriera si è svolta in Brasile, dove ha giocato con quasi tutte le grandi squadre segnando gol a grappoli, e facendo collezione di inimicizie. Nonostante un comportamento non proprio esemplare, è rimasto competitivo fino a quarant’anni, in caccia dei mille gol in carriera. José Oliveira Bebeto: si completa alla perfezione col suo partner Romario. Aver vinto il mondiale quando aveva già trent’anni gli ha impedito di sfruttare il successo per giocare in squadre prestigiose. La sua esperienza europea si è svolta solo tra le fila del Dep. La Coruna. Come il suo compagno di reparto ha trascorso la maggior parte della carriera mietendo vittime nel campionato brasiliano. Luiz Antonio Muller: il suo mondiale è concentrato nei dieci minuti finali della sfida col Camerun. Quanto basta per diventare campione del mondo. Attaccante troppo incostante per aver fortuna in Italia, nonostante le chances regalategli da Torino ed Empoli. Paulo Sergio Rosa Viola: ha avuto l’onore di giocare l’ultimo tempo supplementare di una finale mondiale. Onore non toccato a moltissimi attaccanti di gran lunga più bravi di lui. La sua carriera lo ha visto, prima di un’avventura in Turchia, impegnato anche nella Liga. Il C.T. Carlos Alberto Parreira: al suo secondo mondiale, dopo l’esperienza di Italia 90 alla guida degli Emirati Arabi, riesce nell’impresa fallita da altre nazionali sconfitte, in passato, più da loro stesse che dagli avversari. Il suo Brasile è una squadra quadrata e senza fronzoli, capace di sfruttare una competizione di basso livello qualitativo con dei giocatori che, ai colpi ad effetto, preferiscono le giocate concrete. Resta il fatto che l’unico avversario degno di queste platee è stata l’Italia che, nonostante i tanti acciacchi, non le è stata inferiore nel gioco. Comunque, chi vince ha sempre ragione, quindi onore a Parreira che, peraltro, si riproporrà ai mondiali nel 1998 con l’Arabia Saudita, venendo però allontanato dopo due sole gare. In questa sua altalena di squadre, nel 2006 sarà alla guida del super Brasile che parte favorito per la vittoria finale. I Finalisti Il secondo posto dell’Italia al mondiale del 1994, è il manifesto della gestione Sacchi, che ha prodotto sempre squadre incompiute. Certo, gli errori del C.T. di Fusignano durante la manifestazione non si possono cancellare: la coppia di pesi piuma, Baggio-Signori, schierata contro l’Eire, lo stesso Signori perennemente spostato sulla fascia sinistra, la sostituzione di Baggio contro la Norvegia, e la scelta di Berti come esterno di centrocampo. Resta comunque il fatto che il clima torrido non ci ha giovato, e anzi, siamo stati la squadra più colpita da problemi fisici. Basti pensare ai crampi che hanno colpito i vari Conte, Baresi, Mussi ecc., oltre all’infortunio al menisco dello stesso Baresi, all’inizio della manifestazione, e alle non perfette condizioni di Baggio durante la finalissima. E’ stata sicuramente un’occasione persa, perché questo Brasile era alla portata degli azzurri, che hanno pagato molto anche l’assenza di un goleador che sostituisse nelle realizzazioni i due Baggio, unici ad aver segnato, oltre a Massaro. Il capocannoniere Hristo Stoichkov e Oleg Salenko: il campione e la sorpresa I mondiali americani, poco propensi a dispensare emozioni e sorprese, vantano, invece, una coppia di cannonieri inconsueta. Stoichkov, da tempo protagonista sulla scena internazionale con la maglia del Barcellona, non si era mai messo in luce come realizzatore. Invece, è stato l’autentico trascinatore di una squadra che, a dispetto della tradizione e dei pronostici, ha raggiunto lo storico traguardo delle semifinali per la prima volta nella sua storia. Hristo ha sfruttato la sua abilità di rigorista, ma ha anche realizzato gol su punizione, e con tiri di rara bellezza. Con questo exploit si garantirà il Pallone d’oro, ed entrerà nella leggenda del calcio bulgaro, insieme agli altri protagonisti di questa cavalcata. Il suo carattere bizzoso, però, è all’origine del suo rapido declino dopo che, nel 1995, lasciato il Barcellona e trasferitosi al Parma, sarà protagonista di una stagione fallimentare, non riuscendo ad offrire continuità di rendimento. Tornato l’anno dopo in Catalogna, non è più stato all’altezza del suo passato, anche per via dei continui contrasti con l’allenatore Van Gaal, ed è quindi emigrato prima in Arabia, e poi negli Stati Uniti, dove era ancora ricordato per le sue splendide prestazioni del mondiale, per finire la carriera. Con la sua nazionale ha partecipato anche agli europei del 1996 e ai mondiali del 1998, che hanno chiuso il ciclo della generazione d’oro comprendente, oltre a lui, anche Balakov, Lechkov, Kostadinov, Ivanov e altri. Oleg Salenko, invece, è stato un lampo nel buio. Prima dei mondiali vivacchiava in Spagna, senza che lo si notasse, con la maglia del Logrones. Era arrivato negli States senza neanche essere sicuro del posto da titolare e, dopo un gol alla Svezia, a mondiale ormai compromesso, il C.T. Sadyrin lo aveva preferito a Kiriakov per la sfida contro il Camerun. Così, grazie alla disastratissima difesa africana, è riuscito nell’impresa di segnare cinque reti nella stessa gara. Una partita così capita una sola volta nella vita e difatti, negli anni seguenti, Salenko ha fallito in tutte le squadre dove ha giocato, prima di tornare in patria. In fin dei conti, a tutti e due non ha portato fortuna laurearsi capocannonieri, proprio come a Schillaci, nel 1990.