Luglio 2012 - Comune di Castelleone

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Luglio 2012 - Comune di Castelleone
Luglio 2012
Recensioni di alcuni libri acquistati dalla Biblioteca di Castelleone
Nel 2008, a sessantun anni, Lucile si toglie la vita. A scoprirla è sua figlia Delphine, l'autrice di questo libro.
Un mattino di gennaio è entrata nel suo appartamento e l'ha trovata così, distesa sul letto, senza vita.
Perché? Non è una domanda a cui si possa dare risposta, e Delphine de Vigan, già affermata scrittrice, per
molto tempo resiste all'idea di dedicarle un libro. Ma c'è una "luce segreta venuta dal nero" a sedurla e a
farle riprendere la penna in mano. Con la certezza che "la scrittura non può nulla. Tutt'al più permette di
porre le domande e interrogare la memoria". Lucile era una donna bellissima, ammirata e desiderata, che
portava in sé da sempre una ferita profonda. "Il suo dolore ha fatto parte della nostra infanzia e, più tardi,
della nostra vita adulta, il dolore di Lucile fa indubbiamente parte del nostro essere, mio e di mia sorella.
Eppure, ogni tentativo di spiegazione è votato alla sconfitta." Ma questa morte esige almeno di
avvicinarlo, quel dolore, di esplorarne i contorni, i recessi segreti, l'ombra che proietta. E dunque per
combattere il potere distruttivo del silenzio che Delphine inizia a scavare nella memoria familiare, a
partire dai nonni un po' bohème e anticonformisti e dai loro nove figli, per ricomporre il quadro di una
"famiglia che ha suscitato lungo tutta la sua storia numerosi commenti" e ha proiettato intorno a sé
un'inconsueta fascinazione. Una famiglia "allegra e devastata" in cui la tragedia si è insinuata presto e si è
riprodotta con inusitata acrimonia. TRATTO DA: WWW.IBS.IT
Max Perri, avvocato di tanti interessi, pochi clienti e un conto in banca tendente al rosso, ha da sempre
un'irretrenabile passione per le cause perse. Così, quando viene avvicinato durante un torneo di scacchi
da una ragazzina di età indefinibile, con auricolari che sparano una musica oltraggiosa, dark e imbattibile
alla scacchiera, che gli chiede di dimostrare l'innocenza del padre, condannato vent'anni prima per
l'omicidio di una studentessa, Max si getta a capofitto nell'impresa. Ovviamente il suo praticante Roberto,
detto "l'uomo-macchina" per la capacità di memorizzare anche l'informazione più insignificante, e Rita,
brillante avvocato, nonché compagna di Max, si dimostrano tutt'altro che entusiasti. Tutte le prove sono
contro quell'uomo. Forse è proprio per questo che per l'avvocato Perri è il cliente perfetto. O forse perché
quel caso è stato l'ultimo che suo padre ha seguito prima di morire, e per Max arrivare alla verità
potrebbe essere un modo per fare pace col passato. Immergendosi nelle indagini, scoprirà che l'efferato
delitto di cui è accusato il suo cliente affonda le radici in un'oscura vicenda di centocinquant'anni prima, e
coinvolge un'antica scacchiera che già in molti hanno cercato invano e uno dei più accesi seguaci di
Garibaldi. Lungo la strada verso la verità dovrà affrontare qualcuno che avrebbe preferito tenere sepolti
quei segreti, qualcuno disposto a tutto pur di fermare le sue ricerche. TRATTO DA: WWW.IBS.IT
La sconosciuta che giace sul tavolo settorio dell'anatomopatologa Maura Isles è molto giovane. E molto
bella. I lunghi capelli castano ramato contrastano con la pelle chiara, tesa sugli zigomi alti. È stata ritrovata
sul tetto di un edificio nella Chinatown di Boston, da un gruppo di turisti in cerca di brividi durante un
Ghost Tour tra i misteri e le leggende dell'antico quartiere. Qualcuno le ha sparato un colpo di pistola, poi
le ha mozzato una mano. La scoperta più inquietante però è quella fatta da Maura durante l'autopsia: sul
corpo della vittima infatti viene ritrovato un misterioso capello argentato che, dalle prime analisi, non
sembra appartenere a nessuna specie conosciuta. Inizia così per l'ispettore Jane Rizzoli una difficile
indagine. Unico, sottilissimo elemento in suo possesso il fatto che l'edificio dov'è stata ritrovata la ragazza
diciannove anni prima ospitava un ristorante cinese, "La Fenice rossa", che era stato teatro di una strage.
Il cuoco del ristorante aveva ucciso quattro clienti e si era suicidato. Cinque vittime, senza alcun legame
tra loro, una carneficina subito attribuita a un attimo di follia. Ma qualcuno, evidentemente, non sembra
pensarla così. Qualcuno venuto dal passato e pronto a tutto pur di ristabilire la verità, anche a uccidere...
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Per Anita la "Merica" è un sogno, una speranza e un dolore. Un dolore perché sua sorella è emigrata
laggiù per non tornare; una speranza perché lei vuole raggiungerla, e ricominciare una vita migliore,
lontana dalla durezza della campagna e degli anni terribili tra la prima e la seconda guerra mondiale; un
sogno perché ogni anno che passa sembra allontanare l'America sempre di più... Eppure Anita non si
arrende e vive la sua vita, di fatica e lavoro, ma anche di piccole grandi gioie, in attesa del momento in cui
raggiungerà finalmente il porto di Genova e salirà sulla grande nave per solcare la pianura liquida e
sconfinata dell'oceano. Un giorno partirà, a dispetto di sua madre, di suo marito, di Mussolini e della
guerra. E l'America, il Paese dove tutto è possibile, diventerà realtà. Un giorno... La Storia cammina
accanto ai personaggi di questo romanzo, li tocca e li travolge; figure forti di donne, immerse nei profumi
e nelle nebbie delle valli piemontesi, segnate da drammi che da piccoli e quotidiani diventano grandi e
universali. TRATTO DA: WWW.IBS.IT
Rocco trascina la sua misera esistenza sotto i ponti lungo l'Arno. Un'esistenza fatta di vino a poco prezzo,
miseria e cartoni nei quali avvolgersi quando scende la sera, per difendersi da un freddo che è prima di
tutto dentro di lui. C'è stato un tempo, prima della seconda guerra mondiale, in cui Rocco è stato un
ragazzo felice, con un lavoro, un amico fidato, Rodolfo, e una donna amatissima, Anita. Ma poi tutto è
crollato: Rodolfo con l'inganno gli ha portato via Anita, che è finita a fare la prostituta a Torino, dove ha
trovato una morte orribile. E la guerra ha spazzato via tutto. Ma adesso Rodolfo è tornato, e per Rocco è il
momento di ottenere vendetta. TRATTO DA: WWW.IBS.IT
Un vecchio criminale di guerra vive con sua figlia, divisa tra la repulsione e il dovere di accudire. Lui è
convinto di avere per unico torto la sconfitta. Lei non vuole sapere i capi d'accusa perché il torto di suo
padre non è per lei riducibile a circostanza, momento della storia. Insieme vanno a un appuntamento
prescritto dalla kabbala ebraica, che fa coincidere la parola fine con la parola vendetta. Pretesto sono le
pagine impugnate da uno sconosciuto in una locanda. TRATTO DA: WWW.IBS.IT
Si firma "il Maestro" e la lezione che intende impartire è di quelle che la città di New York non
dimenticherà tanto facilmente. Un commesso di un elegante negozio di abbigliamento, il maître
dell'esclusivo 21 Club e una hostess dell'Air France sono le prime vittime della scia di morti che il Maestro
si sta lasciando dietro, una scia che non sembra seguire un disegno preciso. La sua sete di vendetta
appare inestinguibile, ma quale oscuro rancore la sta alimentando? L'intero dipartimento di Polizia di New
York è sotto pressione, e in particolare il detective Michael Bennett, che deve fronteggiare un'emergenza
anche nella vita privata. Rimasto vedovo da poco, Michael ha infatti una numerosa e amatissima famiglia
da seguire, ben dieci figli adottivi che mettono a dura prova la sua pazienza. E mentre le indagini si
complicano e Bennett si ritrova impantanato in una falsa pista, che finisce per confondere ancora di più le
carte, il vero assassino arriva a minacciarlo molto da vicino, nei suoi affetti più cari... TRATTO DA:
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In una vita sul mare con la Numa, Kurt Austin ne ha viste tante, ma lo spettacolo che gli si presenta al
largo delle Azzorre ha davvero dell'incredibile. La Kinjara Maru, un cargo giapponese, ha subito un attacco
di pirati, che invece di depredarla e prenderne possesso, come accade di solito, le hanno dato fuoco e
l'hanno affondata, lasciando solo una sopravvissuta: la moglie del capitano, che non ricorda nulla del
terribile assalto. Solo una sensazione di stordimento, e poi la violenza dell'incursione a bordo di un
manipolo di uomini incappucciati, dalle cui sevizie l'ha salvata solo l'intervento di Austin e dei suoi uomini.
Perché tanta brutale ferocia? Che cosa trasportava quel cargo che non doveva arrivare a destinazione?
L'anomalo attacco dei pirati è solo il primo tassello di un complicato puzzle che Kurt Austin. Dirk Pitt e i
loro compagni dovranno completare se vogliono scongiurare una terribile minaccia che incombe sul
mondo intero. Una minaccia che ha le sue origini in Africa, dove un feroce dittatore intende tenere in
scacco le maggiori nazioni del mondo attraverso la creazione di una potentissima arma di distruzione di
massa, con la quale è pronto a colpire le principali capitali mondiali. Un'arma alla quale manca solo un
ultimo, determinante elemento... Per gli eroi della Numa la sfida, questa volta, sembra proprio
impossibile. TRATTO DA: WWW.IBS.IT
Due uomini diversi per età, carattere, personalità. Ma accomunati dalla stessa professione: il baseball.
Uno è Warren Tracey, donnaiolo, alcolista e pessimo padre che, ormai sul viale del tramonto, gioca le sue
ultime partite nei Mets di New York, appesantito dagli anni e dalla frustrazione per una carriera che
avrebbe voluto diversa. L'altro è l'astro nascente Joe Castle, ventun anni, originario di Calicò Rock, nel
profondo Arkansas, che sta mietendo successi nelle file dei Cubs di Chicago. La popolarità di Joe è alle
stelle: il clamore dei suoi record e delle sue prodezze echeggia dalle tivù e dalle radio di tutto il paese,
rendendolo in breve tempo l'idolo dei fan del baseball, primo fra tutti Paul Tracey, il figlio undicenne di
Warren. È il 1973 quando suo padre si ritrova finalmente faccia a faccia con Joe sul diamante dello Shea
Stadium di New York in una partita che passerà tristemente alla storia. Sotto gli occhi attoniti del figlio,
Warren lancia una palla veloce che cambierà per sempre i destini dei due giocatori. Dopo trent'anni, Paul
non ha dimenticato quell'incontro, che ha irrimediabilmente segnato la vita del formidabile atleta entrato
nella Hall of Fame del baseball come Calico Joe. Ma Warren è gravemente ammalato e Paul, pur non
avendo da tempo alcun rapporto con lui, vuole che i suoi ultimi giorni siano un'occasione per riscattarsi da
un'esistenza mediocre e lo convince a compiere un gesto semplice ma memorabile. TRATTO DA:
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"Un gorgo d'angoscia governa l'alterno respiro delle storie che nel romanzo si tramescolano. Il
commissario Montalbano è in apprensione. Gli orli sfumati di un sogno trasudano malessere, sensazioni
superstiziose, oscure premonizioni. Un pensiero laterale stenta a chiarirsi, e perdura nella realtà come
sospettosa vigilanza; e come soprassalto a ogni minima coincidenza con lo squallore infausto del sogno
che di uno straccio di terra aspra e solitaria ha fatto un obitorio a cielo aperto, con bara chiusa e cadavere
da riconoscere, sotto una luce itterica e di meteoropatica influenza. Persino il consueto barbugliamento di
Catarella si è dato in sogno negli arcani costernanti di una locuzione latina. La rotta sequenza delle
indagini, su un'aggressione a mano armata e violenza carnale, su un traffico d'armi, e su degli esportatori
di opere d'arte rubate, allinea e intreccia storie di donne di forte e deciso temperamento; mentre il
commissario, così esposto al lato oscuro delle cose e ai clandestini giochi della mente, è in attesa che
qualcosa di non del tutto delucidato esca fuori, alla fine, da un qualche retroscena, e si riveli. Si sedimenta
lo spaesamento in Montalbano. Nella vita del commissario va crescendo un senso di solitudine che
accascia e predispone a una morbidità di sentimento. Livia continua a essere una voce nel telefono, una
minaccia costante e fastidiosa di baruffe. Un'assenza. Una lontananza impegnativa. Irrompe in carne e
ossa una donna fatale...". Salvatore Silvano Nigro TRATTO DA: WWW.IBS.IT