Ceci junior cambia look

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Ceci junior cambia look
IMPRESE
dal gruppo per operare in Svizzera, Regno
Unito, India, Francia e, appunto, Italia. Ed
è proprio su questo che Ponzo e Tasselli
puntano per fare del Paese uno dei mercati principali dove sviluppare questa strategia. Kuoni Italia conta su 195 dipendenti,
in gran parte nella sede di Genova, e su un
network di 3.500 agenzie di viaggi. Nel
centro di Milano è stato appena aperto un
flagship store, che vedrà nei prossimi mesi
un gemello a Roma, per ricreare l’atmosfera
emozionale di chi sceglie un viaggio su misura, per esempio un lungo weekend a New
York con una guida dedicata alla scoperta
dei nuovi grattacieli degli archistar o delle
gallerie d’arte trendy, come Gagosian. Gli
Stati Uniti si confermano la prima destinazione per Kuoni (che aveva rilevato il marchio storico per il mercato, Gastaldi) con
il 25% del fatturato (in tutto 100,5 milioni nel 2008, in linea con l’anno precedente), davanti all’Australia, all’Oriente e alle
spiagge dell’Oceano Indiano.
La seconda divisione di Kuoni si chiama
Smart ed è specializzata nei viaggi con
charterizzati venduti a prezzi molto competitivi soprattutto online ai turisti del Centro e Nord Europa, in particolare la Scandinavia. La terza divisione è definita Destination management e si occupa di gestire,
spesso con società operative direttamente
controllate, come avviene, per esempio, per
le limousine a New York, servizi nelle destinazioni, i transfer e le escursioni oltre a
meeting, congressi e viaggi incentive. Per
questo segmento c’è una struttura a Roma
dedicata all’incoming.
Ettore Tamos
magazzini e perfino la prigione) verrà promosso
come bed and breakfast di lusso. Solo 11
camere, ognuna con particolarità, divise tra
arredi d’epoca (la più importante, quella
baronale, con quadri e arredi originali, dà
l’accesso diretto al coro della contigua chiesa
per assistere alle funzioni) e hi-tech (la suite
principale, cento metri quadrati, ha la vista a
360 gradi dalla Majella al mare) e spazi per
eventi in collegamento con i migliori ristoranti
della zona. Marina Cvetic Masciarelli continua
poi a valorizzare i nuovi vigneti e gli oliveti di
proprietà (produce anche olio), frutto di
continue acquisizioni.
56 . IL MONDO 19 giugno 2009
TURISMO 3 PASSAGGIO GENERAZIONALE NELLA CATENA MY ONE HOTEL
Ceci junior cambia look
C
ambio di marchio, nuovo staff, più
innovazione e creatività: il passaggio generazionale sta ridisegnando
una delle più affermate catene italiane di
alberghi, la My One hotel di Parma. Enrico Ceci (foto nel tondo), 70 anni, fondatore
e ora presidente onorario, continua a dare
il suo contributo alla gestione ma i poteri ora sono tutti del figlio unico Paolo, 45
anni, da sempre nel gruppo, in particolare nel settore immobiliare che lo ha visto
completare la vendita sulla carta di
un grattacielo a Dubai prima della grande crisi. Ceci junior sta
seguendo la costruzione dell’immobile negli Emirati, dove possiede altri due terreni ora
in stand by in attesa della ripresa, si occupa ancora del business
del mattone in Italia, che ha caratterizzato da sempre le attività di famiglia
insieme a una impresa di costruzioni, ora
dismessa, ma soprattutto è impegnato nell’hôtellerie. Il punto di partenza sono gli
11 alberghi della catena in esercizio in Italia e uno all’estero. Oltre a Parma (quattro
strutture in città e in provincia), Modena
(due), Bologna e Pisa, le insegne sono aperte a La Spezia, Canazei (unico hotel kasher
in Italia), Radda in Chianti (foto in alto) e
Malindi in Kenya.
La rete è reduce da una riorganizzazione che
privilegia l’ousourcing dei servizi, le sinergie
tra le strutture (prima intestate a singole società e ora direttamente nella capogruppo),
l’ottimizzazione della gestione affidata al direttore generale Vincenzo Perrone, al direttore commerciale Adalgisa Conte (prima in
Una hotels e nel gruppo Baglioni) e al direttore amministrativo Stefania Ori (metà dei
130 dipendenti e del management è fem-
minile). Si stanno anche studiando un sito
e particolari formule di marketing. Il tutto
sotto un nuovo ombrello visivo, il marchio,
con un acronimo che passa da My (My one
hotel) a Moh. Il brand accompagnerà la società nel nuovo salto dimensionale per passare da 12 a 16 strutture con il raddoppio
delle camere (oggi 900) in un paio di anni
per arrivare entro il 2015 a un giro di affari
di 60 milioni, quattro volte i ricavi dell’anno scorso, con un bilancio chiuso in leggero
attivo. Le tappe di questo sviluppo
sono l’inaugurazione nei prossimi
mesi di un albergo da 180 camere a Milano Bovisa (affidato
per il look, comprese le divise
del personale, ai giovani artisti
dell’accademia di Brera, che potranno anche esporre e vendere le
loro opere, quadri e oggetti di design, nel bookshop dell’albergo), di un hotel
executive a Milano Bicocca l’anno prossimo, di un altro a Cengrate, vicino Malpensa
(200 camere), e di un cinque stelle a Lerici,
vicino al campo da golf con un centinaio
di camere nel 2011. Per allora dovrebbero
maturare anche i progetti che Ceci cerca di
realizzare a Roma, Firenze, Savona, Trieste
e ancora a Milano, dove sono aperte trattative per un grande edificio in zona Ripamonti. Sempre da Milano Bovisa potrebbe partire un format di hotel esteticamente
trasgressivi e probabilmente anche di un
nuovo modello di ristorazione che ruota intorno a una bakery.
Parallelamente a questa strategia sarà sviluppato un fondo immobiliare da portare
in Borsa insieme ad Ambromobiliare che
raccoglie la proprietà degli edifici degli alberghi da acquisire e da affidare in gestione
E.T.
alla Moh.