scheda progetto per l`impiego di volontari in servizio civile in italia

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scheda progetto per l`impiego di volontari in servizio civile in italia
(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
Azienda Usl 1 di Massa e Carrara Via Don Minzoni n. 3 54033 Carrara
(tel. 0585/6571)
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ02078
AlBo Regione Toscana
2
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Allegra- Mente
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A (06) Disabili
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
La legge 180 e la legge 833 "Riforma del Servizio sanitario nazionale", entrambe del 1978, hanno dato
avvio a profondi cambiamenti culturali e organizzativi delle istituzioni pubbliche e dell'intera
comunità. Con tale normativa e stato sancito il passaggio da interventi pubblici diretti al controllo
sociale della malattia mentale alla promozione della salute e alla prevenzione dei disturbi mentali.
L'asse portante del processo di trasformazione e stato il riconoscimento della dignità della persona e il
rispetto dei suoi diritti umani e civili.
Dall'entrata in vigore di tali normative si sono avviate radicali trasformazioni organizzative
dell'impianto dei servizi assistenziali, quali la creazione e lo sviluppo di una rete di servizi territoriali
articolati su vari livelli di assistenza. In Toscana, il modello organizzativo dei servizi per la salute
mentale si e andato configurando sempre più come un sistema di servizi in rete tra loro, con equipe
multidisciplinari integrate che operano nella e con la comunità locale; servizi che si dedicano alla
promozione della salute mentale, alla individuazione precoce del disturbo, alla cura e riabilitazione dei
disturbi psichici delle persone di ogni età. Se la sfida durante gli anni '90 era sostanzialmente
identificata con il superamento degli ospedali psichiatrici e con la necessità di stabilire servizi di salute
mentale di comunità, oggi emerge una nuova sfida che e quella di rendere tali servizi sempre più
capaci di rispondere, in maniera efficiente ed efficace, ai bisogni di salute mentale della
popolazione. Tale sfida richiede lo sforzo di operare attivamente su più livelli di integrazione,
coinvolgendo soggetti istituzionali, forze sociali, operatori pubblici e privati, secondo i1 principio di
una partecipazione comune.
CONTESTO
Il contesto territoriale nel quale viene effettuato il progetto è quello della Zona delle Apuane
situata nella fascia costiera, che ha come pianure la Riviera Apuana caratterizzata da
un’economia post-industriale e turistica, dove è concentrata la maggioranza della popolazione. I
Comuni della Zona sono: Massa, Montignoso, Carrara, Fosdinovo.
L’Azienda USL1 di Massa e Carrara opera in un territorio di 1.156 kmq di superficie. sui quali è
distribuita una popolazione di 203.721 abitanti (fonte Osservatorio politiche Sociali della
Provincia, anno 2009), suddivisi in 151.942 abitanti nella Zona Apuana e n. 51.779 abitanti nella
Zona Lunigiana.
DESCRIZIONE DEL FENOMENO E INCIDENZA SULLA POPOLAZIONE DEL
TERRITORIO DELL’AZIENDA
Dati epidemiologici
Da un indagine effettuata in Toscana nel 2010 risulta che 1,67% della popolazione adulta (ARS
Toscana, 2010) ha avuto almeno un accesso ai servizi territoriali. Questo dato corrisponderebbe, in
linea di massima, alla prevalenza della psicopatologia grave, stimata tra e il 2% della popolazione.
Si considera inoltre che circa il 20% dei cittadini europei sperimenta in un anno almeno una forma
di disagio mentale. Negli adulti, il tasso di prevalenza va dal 12,0 per 1.000 al 25,2, con una media
regionale di 16,7 per 1.000 abitanti residenti.
Questa variabilità si riscontra anche se si considera l'incidenza trattata. I tassi, in questo caso,
vanno da 2,3 a 12,3, con una media regionale di 6.3 per 1.000 residenti .
Dai dati emerge che la Toscana ha un tasso di prevalenza e di incidenza trattato più alto delle altre
regioni con cui stata confrontata (Lazio, Lombardia). L'incidenza è un indicatore chiave per
comprendere l'accessibilità dei Servizi; tale indicatore, infatti, non solo è legato alle risorse
strutturali, ma anche alla capacità dei Servizi di attrarre l'utenza. Pertanto emerge dai dati che i
Servizi di salute mentale sono presenti sul territorio e rappresentano un riferimento per la
popolazione.
La conoscenza dei tassi di prevalenza, incidenza delle patologie e del numero degli utenti con una
presa in carico, degli alti utilizzatori rappresenta uno dei dati fondamentali per la programmazione
e organizzazione dei servizi. Queste informazione consentono un’allocazione migliore delle
risorse in modo che i servizi siano in grado di dare una risposta più appropriata ai bisogni della
popolazione.
Occorre considerare che gran parte della popolazione non si rivolge ai Servizi di Salute Mentale
ma ai medici di famiglia e agli specialisti privati. Un’altra parte non fa richiesta di alcun tipo di
assistenza.
I dati relativi all’attività territoriale provengono dal flusso del Sistema Informatico Regionale sulla
Salute Mentale (SIRSM), istituito con la delibera regionale N 687 del 26/06/2005.
Prevalenza trattata nell’anno è il numero di utenti con almeno un contatto nell’anno con il
servizio di salute mentale.
Incidenza trattata nell’anno è il numero di utenti che hanno avuto per la prima volta un contatto
nell’anno con il servizio di salute mentale (nuovi utenti).
Utenti con presa in carico sono coloro che hanno ricevuto 4 o più prestazioni nell’anno
Utenti alti utilizzatori sono coloro che hanno ricevuto nell’anno 18 o più prestazioni
Le prestazioni totali effettuate dal Dipartimento nel 2010 sono state:
Prestazioni Zona Apuana n 145.000
Prestazioni zona Lunigiana n. 7.339
Prestazioni mediche e specialistiche anno 2010
Servizio
Tipologia prestazioni
Ricovero ospedaliero
Servizio Prevenzione
Diagnosi e cura
Servizio accoglienza
Colloqui
Ambulatori medici
Visite
Ambulatori psicologici
Visite
Ambulatorio tratt
Visite/trattamento
Numero utenti
615
1136
2248
400
118
disturbi alimentari
Struttura Riabilitativa
Day Hospital
Ricovero residenziale
Ricovero diurno
Totale
9
176
4702
Prestazioni socio-sanitarie anno 2010
Servizio
Tipologia
Centro diurno
Attività
occupazionali
Borse lavoro
Terapie
occupazionali
Assistenza
domiciliare
Gruppi
Appartamento
Centro delle
occasioni
Sostegno con
facilitatori/operatori
Sostegno alla vita
autonoma
Centro di Attività
ricreative
territoriali
Totale
Zona
Apuana
utenti
20
Zona
Lunigiana
Utenti
26
totale
90
39
129
88
10
98
8
10
18
122
21
143
328
106
434
46
OFFERTA DEI SERVIZI
Contesto Settoriale
Nella zona Apuana opera, attraverso una rete di servizi territoriali ed ospedalieri, fortemente
radicati nella comunità locale di riferimento, l’Unità Funzionale Salute Mentale Adulti (UFSMA)
Attraverso tale rete vengono assicurati livelli di assistenza nell’arco delle 24 ore, sette giorni su
sette, per una risposta completa e articolata ai diritti di cittadinanza delle persone portatrici di
disagio e disturbo mentale.
Le prestazioni erogate agli utenti dall’UFSMA rappresentano un insieme molto complesso.
Si distinguono infatti diversi regimi di erogazione delle prestazioni:
1. Attività ambulatoriale e domiciliare (Centro di Salute Mentale)
2. Attività semiresidenziali, svolte presso le relative strutture (centri diurni, dayhospital
presso presidi territoriali o ospedalieri);
3. Attività residenziali effettuate presso strutture a carattere residenziale;
4. Attività di ricovero presso Servizi psichiatrici di diagnosi e cure S.P.D.C,
Cliniche universitarie e Cliniche Private Convenzionate.
Centro di salute mentale
Il Centro di salute mentale (CSM) situato a Massa in V. Marina Vecchia, 74 è aperto tutti i giorni
feriali dalle 8-20 (proiezione ambulatoriale di Carrara c/o Distretto di Carrara P.za Sacco e
Vanzetti) costituisce il punto di accesso alla rete dei servizi per la salute mentale. E’ il luogo ove
vengono coordinati tutti gli interventi di prevenzione, cura, riabilitazione, reinserimento sociale. In
particolare il centro di salute mentale:
-svolge attività di accoglienza e analisi della domanda degli utenti e dei loro familiari;
- assicura la "presa in carico dei pazienti";
- è il luogo ove l’equipe multidisciplinare definisce e attua i programmi terapeutico riabilitativi e
socio riabilitativi, tramite interventi ambulatoriali, domiciliari e di"rete";
- assicura il collegamento con i medici di base, con i reparti ospedalieri e con gli altri servizi
territoriali;
-svolge azione di filtro sui ricoveri al fine di limitarli ai casi di comprovata necessità;
-verifica e valuta la qualità degli interventi e delle procedure ai fini del miglioramento
continuo del servizio;
-garantisce un servizio di informazione e di assistenza per gli utenti e le loro famiglie;
-assicura la tenuta dei dati di attività, le cartelle cliniche e i progetti terapeutici degli assistiti del
territorio di competenza.
Il Centro di salute mentale assicura l'assistenza e gli interventi, programmati e urgenti, nella sede
propria, negli ambulatori, nei presidi distrettuali, presso il domicilio privato e presso il domicilio
sociale dei pazienti.
Personale dedicato: 11 Psichiatri 6 per il territorio di Massa-Montignoso e 5 per CarraraFosdinovo con la collaborazione degli IP (23+CS), AS. Dedicata per 12 H/settimanali e AS di
riferimento, 3 Psicologi, 2 educatori, Operatori a Scambio relazionale (Forniti dalle Coop.) per un
totale di ore 720 h/settimanale e Facilitatori sociali 250 h/settimanali.
Il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura è ubicato presso Presso l’Ospedale SS Giacomo e
Cristoforo e di Massa, assicura per la zona le prestazioni di ricovero; dispone di letti e di spazi
dedicati e adeguati alle esigenze specifiche dei pazienti.
Personale dedicato: 4 Psichiatri, 13 IP (12+CS), 6 OS. L’orario notturno e
festivo è coperto anche dai 10 psichiatri del CSM.
Le Strutture semiresidenziali
Le strutture semiresidenziali assicurano l'assistenza agli utenti che necessitano di interventi di cura
e/o riabilitazione nell'arco delle ore diurne, sulla base di programmi individuali di breve, medio o
lungo periodo ( attività di day-hospital psichiatrico e centro diurno).
Day Service (ex Day Hospital)
La struttura è ubicata all’interno della sede del Centro Salute Mentale di Massa è aperta dalle ore
9/12 dei giorni feriali e consente l’effettuazione di procedure mediche: esami clinici,
somministrazione di terapia infusiva e intramuscolare. Il DS ha una funzione specifica rivolta a
evitare il ricovero in ospedale anche per condizioni acute o subacute, oppure ad abbreviare la
durata della degenza anche per quei pazienti che necessitino comunque di un’osservazione e del
monitoraggio quotidiano del trattamento. (rappresenta quel “ponte” che collega il trattamento
ospedaliero al trattamento territoriale).
I Centri diurni
Il Centro Diurno di Via Marina Vecchia 74 e il Centro dell’Occasioni di Nazzano (nato dalla
collaborazione con Il Comune di Carrara) svolgono funzioni terapeutico riabilitative sulla base di
programmi individuali tesi a promuovere l'acquisizione di maggiori livelli di autonomia e di
competenza sociali. Il Centro Diurno sito nella sede del CSM di Massa, aperto dal lunedì al
venerdì, dalle ore 14.00 alle 20.00.
Recentemente sono state riattivati i laboratori presso il Centro Diurno grazie alla stipula di
convenzioni tra ASL - ARCI e Associazione Sognando e Gruppo di Auto Mutuo Aiuto
Psichiatrico per ripristinare ed implementare l’attività di tipo riabilitativo.
Centro dell’Occasioni Nazzano.
E’ un progetto sostenuto dal comune di Carrara in collaborazione con la Salute Mentale. Al suo
interno vengono praticate varie attività con valenza riabilitativa. Il centro non è dedicato a disabili
psichici ma è aperto a tutti i cittadini. I pazienti vengono inseriti nel percorso sulla base del
progetto terapeutico. Il loro inserimento può essere facilitato dagli operatori a scambio relazionale.
Personale dedicato: 1 infermiere professionale referente, 2 educatori, 1facilitatore sociale.
Le strutture residenziali
Le strutture residenziali extra ospedaliere hanno il compito di realizzare programmi terapeuticoriabilitativi e socio-riabiltativi personalizzati, di esclusiva competenza psichiatrica, per pazienti
che necessitano di residenzialità per tempi definiti secondo il piano terapeutico-riabilitativo
individuale ovvero per il trattamento di situazioni di acuzie per le quali non risulti utile il ricovero
ospedaliero.
Le residenze si caratterizzano in distinte tipologie, in relazione all'impegno assistenziale presente:
- residenze terapeutico-riabilitative con assistenza continuativa nelle 24 ore;
-residenze socio-riabilitative con assistenza limitata nell'arco delle 12 ore diurne;
- gruppi appartamento con assistenza limitata a fasce orarie.
Le strutture residenziali attualmente presenti sul territorio Apuano sono identificabili in 3 gruppi
appartamento 1 situato a Massa e 2 Carrara che ospitano 8 pazienti e una residenza sanitaria
riabilitativa con 8 posti situato a Carrara (Loc. Sorgnano) per un totale di 16 posti. La situazione
residenziale rappresenta una delle criticità.
Nella Zona Apuana ci sono circa 90 utenti collocati in strutture residenziali situate al di fuori del
territorio Apuano. Sono in atto progetti che prevedono in tempi rapidi il rientro degli utenti nel
loro territorio.
La rete territoriale delle associazioni
Fanno parte integrante della rete dei servizi per la salute mentale il gruppo di auto mutuo aiuto
psichiatrico formato da utenti ed ex utenti. Nel rispetto dell'importanza che sempre più assumono
forme di organizzazione autonoma e di reciproco sostegno autogestito da parte di portatori di un
problema, nella promozione dell'autonomia personale e dello stato di salute. Esperienze
significative hanno evidenziato l'importanza di una collaborazione attiva anche con le associazioni
dei familiari che costituiscono una risorsa per la comunità e affiancano i servizi.
Le Cooperative sociali di tipo A e B rappresentano un punto di riferimento importante per i
percorsi terapeutico-riabilitativi e di inclusione sociale degli utenti.
Recentemente è stata stipulata una convenzione tra ASL N 1 e Gruppo di Auto Mutuo Aiuto
Psichiatrico allo scopo di definire il rapporto di collaborazione con l’Unità Funzionale Salute
Mentale Adulti. E’ stato inoltre finanziato con 70.000 euro dalla Regione Toscana il progetto
“Green House” che prevede la realizzazione di una struttura residenziale a basso livello
assistenziale gestita dal Gruppo di Auto Mutuo Aiuto Psichiatrico con il sostegno dell’Azienda
USL.
Sono stati effettuati vari incontri per la creazione di una Consulta all’interno del Dipartimento
Salute Mentale la cui formazione è in fase di realizzazione.
Attività Territoriali
La Mission della Salute Mentale è quella di garantire a cittadini con disagio mentale appropriati
percorsi assistenziali.
I percorsi assistenziali assicurano, in base alle risorse disponibili, i livelli uniformi ed essenziali di
assistenza e rispondono adeguatamente alle esigenze assistenziali quanto più la loro
organizzazione tiene conto della peculiarità delle patologie e dei bisogni di salute della singola
persona (percorsi assistenziali individualizzati).
La buona pratica clinica si determina solo attraverso la chiarezza dei percorsi clinico terapeutici e
una buona organizzazione dei servizi. Detti percorsi sono così articolati:
1) Accoglienza
2) Presa in carico
3) Risposta all’emergenza territoriale
4) Consulenza (Ospedaliera, Carcere, RSA)
5) Attività Ambulatoriale
6) Attività domiciliare (medico e/o infermieristico)
7) Psicoterapia
8) Intervento terapeutico-riabilitativo (di inclusione sociale)
9) Rapporti con Agenzie/Associazioni
10) Riunioni Periodiche
11) Dimissioni
1.Accoglienza Centro Salute Mentale ( CSM)
Il cittadino può accedere direttamente al Servizio nelle sue ore di apertura personalmente o
telefonicamente per richiedere una prima visita. L’invio al CSM può essere attivato dal MMG, dai
familiari del paziente, e da altre agenzie ( CUP, altri servizi socio-sanitari, Pronto Soccorso, reparti
ospedalieri, carcere, etc).
Personale dedicato: 4 Infermieri Professionali a Massa + 1 Infermiere Professionale a
Carrara coordinati dallo Psichiatra di Organizzazione (Emergenza)
- Presa in carico
Insieme delle operazioni complesse (processi) che un’equipe multi professionale mette in atto
quando un paziente, è andato incontro ad un episodio di malattia mentale grave, si rivolge
(direttamente o indirettamente) al CSM per chiedere aiuto.
- Progetto Terapeutico Individualizzato (PTI): è lo strumento attraverso cui viene attivata
la presa in carico ed è caratterizzato da: nomina del Case Manager, ideazione,
pianificazione, esecuzione, revisione, conclusione.
Tutti gli interventi ritenuti necessari sono spiegati al paziente e ai familiari allo scopo di ottenere il
consenso
Personale dedicato: 11 Psichiatri 6 per il territorio di Massa-Montignoso e 5 per CarraraFosdinovo con la collaborazione degli Infermieri, Assistenti Sociali di riferimento, 3
Psicologi, 2 educatori, Operatori a Scambio relazionale (Forniti dalle Coop.) per un totale di
ore 6.
- Percorso di Urgenza
Dal Lunedì al Sabato dalle ore 08.00 alle 20.00 l’UFSMA garantisce la presenza di uno psichiatra
e di due infermieri per la risposta alle emergenze territoriali. Le emergenze territoriali sono quelle
che avvengono nel territorio della Zona Apuana fuori dalle strutture della Salute Mentale.
Trattamento dell’ emergenza presso l’Unità Alta Intensità di Cura
Tale attività territoriale complessa, ad alta specializzazione clinica si articola nelle seguenti
attività:
- Day-Service (ore 9/12 dei giorni feriali)
Ambulatorio ad alta intensità clinica (ore 9/12 dal lunedi al sabato e 15/17 dal lunedi al
venerdi). Dedicato a quei Pazienti che non necessitano di inserimento in Day Service ma che
hanno bisogno di un monitoraggio quotidiano da parte di uno Psichiatra (monitoraggio clinico,
sintomatologico, farmacologico, colloquio con paziente e/ofamiliari).
Personale dedicato 1 Psichiatra + 2 Infermieri dalle ore 8 alle 20 giorni feriali e 8-14
prefestivi. In orario notturno e festivo 2 Infermieri in Pronta Disponibilità.
10 medici territorio ognuno coinvolto per circa 70 ore mensili
- Assistenza infermieristica domiciliare
L’assistenza domiciliare infermieristica è assicurata da due infermieri che dal lunedì al sabato ore
8-20 si recano al domicilio dei pazienti il cui progetto terapeutico individuale prevede l’ assistenza
domiciliare.
7. Attività di Psicologia
La attività di psicoterapia e psicodiagnostica viene erogata da due psicologi attribuiti
alla UFSMA presso CSM Via Marina Vecchia, 74.
Il terzo psicologo attribuito si occupa esclusivamente di Disturbi Alimentari ed opera
presso il Centro di Carrara.
- Ambulatorio di Psicodiagnostica
Situato all’interno del CSM di Massa si occupa della valutazione testologica sia dei pazienti in
carico al CSM che dei pazienti inviati a consulenza da altre agenzie previa prenotazione
Personale dedicato 3 dirigenti psicologi a 38 h settimanali
- Attività Riabilitativa
Allo scopo di definire e verificare l’appropriatezza dei programmi riabilitaitivi operando in
accordo con il case manager e con lo psichiatra referente è stata formata
l’ Unità Inclusione Sociale (UIS).
L’UIS è composta un coordinatore, 3 infermieri, 2 Educatori, 1 Picologo. Il percorso
dell’intervento riabilitativo viene di solito definito al momento della pianificazione del PTI può
essere attivato in qualsiasi fase del percorso assistenziale.
L’equipe si avvale di operatori a scambio relazionale e facilitatori.
Operatori a scambio relazionale per un totale di 723 ore settimanali
Facilitatori sociali per un totale di 250 ore settimanali
- Percorso semiresidenziale
Viene prevalentemente svolto presso il Centro Diurno e il Centro dell’Occasioni
Nazzano già descritti precedentemente
- Persorso Residenziale
Per garantire il percorso terapeutico-riabilitativo in ambito residenziale (comunità e strutture
autorizzate) per i pazienti multiproblematici è stata creata l’ Unità Multidisciplinare Alta
Integrazione (UMAI) che ha la funzione di coordinare la presa in carico residenziale dei casi con
bisogni complessi che richiedono un approccio multidisciplinare ad alta integrazione sociosanitaria.
L’UMAI è composta da un medico coordinatore 1 Inf. di collegamento dedicati che si rapportano
con gli altri professionisti coinvolti nella presa in carico.
- Rapporti con Auto mutuo aiuto, associazioni di familiari e di volontariato
Il gruppo di Auto mutuo aiuto di Massa è attivo da diversi anni e rappresenta un punto di
riferimento per questo genere di intervento a livello regionale. Il Responsabile dell’UFSMA
mantiene rapporti costanti con la Presidente del gruppo e col suo direttivo, assicurando una
funzione di supervisione del gruppo (quindicinale ad opera del dipartimento del CSM di Massa) e
di valutazione dei programmi e delle attività proposte. Il gruppo di auto mutuo aiuto assicura una
presenza tre volte alla settimana presso il CSM di Massa per attività di socializzazione e
condivisione di esperienze.
Garantisce inoltre il funzionamento di un servizio telefonico di accoglienza del disagio mentale, al
fine di fornire adeguate informazioni sui servizi territoriali e di ridurre i pregiudizi relativi al
ricorso alle cure psichiatriche. Il progetto con il Gruppo di Auto Mutuo Aiuto ha lo scopo di
assicurare la presa in carico di pazienti “non collaboranti”che hanno difficoltà ad esprimere
richiesta di assistenza o rifiutano le usuali vie di accesso ai servizi. Il gruppo di Auto Mutuo Aiuto
si integra con le attività di alcune cooperative sociali di tipo A e B al fine di garantire il maggior
numero possibile di inserimenti lavorativi sociosanitari.
Rilevazione dei bisogni
Come sopra esposto i bisogni di cura e di reinserimento sociale delle persone con disagio
psichico sono molto elevati e richiedono lo sviluppo di una rete di servizi ampia ed integrata.
Nell’ambito della programmazione dell’alta integrazione sociosanitaria dei Servizi alle
persone adulte con disagio psichico in carico al Dipartimento Salute Mentale ed al Servizio
Sociale, si è sviluppato sempre più una rete diffusa di servizi diversificati per permettere a
tale utenza di poter rimanere nel proprio ambiente di vita ottimizzando le loro competenze
relazionali e sociali. I servizi operano attivamente a rete nei percorsi di cura e riabilitazione,
garantendo sistemi di prevenzione al disagio. Il Dipartimento Salute Mentale ed il Servizio
Sociale in dieci anni di attività hanno favorito territorialmente la nascita ed il radicamento
delle associazioni di utenti e delle loro famiglie. L’Associazione Auto Mutuo Aiuto
Psichiatrico (AAMAP) ha sviluppato capacità di integrazione con i servizi permettendo di
affrontare le problematiche capillarmente e di trovare soluzioni innovative. Gli stessi utenti
sono divenuti operatori con il ruolo di “Facilitatori Sociali” che affiancano gli utenti con
marcato disagio, nelle varie strutture e nelle attività emancipative. L’Associazione ha
stimolato l’attivazione integrata compartecipando attivamente con i Servizi Sociosanitari
Aziendali nella gestione dei Centri Diurni presenti nella Zona Apuane e nella Zona
Lunigiana dando slancio alle attività riabilitative e socializzanti.
Criticità
In questi anni, nonostante le forze impegnate nei servizi aperti in favore dei malati
psichiatrici, a causa della disgregazione sociale e la grave crisi occupazionale che affligge il
territorio, abbiamo assistito ad un progressivo aumento delle patologie mentali, soprattutto
nei giovani che hanno prodotto un elevato uso degli psicofarmaci e un incremento di
ricoveri.
Nei servizi su indicati opera il personale sanitario e socio-sanitario con ruoli
prevalentemente clinici e riabilitativi. Per un efficace progetto riabilitativo e di
reinserimento sociale dei pazienti è importante sviluppare e potenziare la dimensione
relazionale e gli aspetti ludico-ricreativi- culturali.
L’avvio di questo progetto permetterà attraverso il lavoro dei volontari di curare
maggiormente l’aspetto relazionale del paziente psichiatrico, per evitare la cronicizzazione
della patologia, potenziare le capacità residue e favorire l’autonomia, la socializzazione e
l’inserimento lavorativo.
La presenza nel territorio di una variegata e vitale realtà associativa e di volontariato
costituisce la risorsa primaria per strutturare le azioni previste dal progetto, favorita da una
pregressa storia di condivisione e collaborazione tra i servizi socio-sanitari e le associazioni
di volontariato. Con il progetto si tratta di rafforzare i collegamenti, di dare nuova linfa e
continuità a relazioni già esistenti, di tesserne delle nuove aprendo spazi e creando occasioni
per favorire l’emergere di forze vive di umanizzazione dei rapporti interpersonali e sociali.
L’avvio del progetto coinvolgerà i seguenti contesti di riferimento:
Zona Apuana
Centro Diurno: situato presso il centro Salute mentale in via Marina Vecchia a Massa è
aperto dal lunedì al venerdì, in continuità con le attività del Day hospital. Le attività si
svolgono sia all’interno del centro, sia all’esterno, sono condotte dal personale sociosanitario dedicato, interesseranno un limitato numero di pazienti (n. 30), impegnati nei
laboratori occupazionali, le uscite esterne sono programmate solo per utenti ormai
stabilizzati, con una rete familiare molto presente. Per alcuni ospiti ancora fragili sotto il
profilo psichico e sociale è necessario rafforzare i progetti terapeutici personalizzati
aumentando le occasioni di socializzazione e i rapporti con le famiglie.
Attività interne: laboratori di: teatro, pittura, lettura, musica, biblioteca. Pet Terapy
Attività esterne: palestra, piscina, passeggiate, vela, partecipazione ad iniziative culturali e
ludiche presenti nel territorio. Centro delle Occasioni di Nazzano. Progetti di inserimento
lavorativo.
Il lavoro costituisce uno strumento importante nel percorso di inclusione sociale dei malati
con disagio psichico. I soggetti inseriti in situazioni di tipo lavorativo sono circa 40. I
Volontari di servizio civile seguiranno i pazienti per favorire il loro l’adattamento
all’ambiente di lavoro, monitorando periodicamente l’esperienza, per prevenire eventuali
criticità.
Personale dedicato:
n 1 psichiatra; n. 1 caposala n. 3 Infermiere; n.2 operatori socio-sanitari; n 1 educatore.
Beneficiari diretti del progetto saranno i pazienti con patologie psichiche: schizofrenia,
depressione, gravi nevrosi, che usciti dalla fase acuta devono affrontare un percorso di
reinserimento sociale. Il progetto permetterà di evitare stati di emarginazione sociale, che
possono aumentare il rischio di nuovi ricoveri.
Beneficiari Indiretti sono le famiglie che per mancanza di risorse culturali e disponibilità
emotiva non sono ancora in grado di sostenere e di accompagnare il proprio congiunto nella
fase di reinserimento sociale.
Beneficiari indiretti:
• l’Azienda USL che potrà migliorare la qualità delle prestazioni offerte agli utenti del
DSM;
• La Comunità locale perché con il progetto si potrà promuovere nella popolazione una cultura
della solidarietà e della pace che favorisca la crescita della rete sociale, per supportare
particolare i soggetti in condizioni di fragilità.
•
I Volontari che partecipando al progetto potranno acquisire maggiori conoscenze e
consapevolezza dei bisogni sociali delle persone con disagio psichico e saper rimuovere gli
stati di emarginazione. L’esperienza favorirà concretamente nei giovani la costruzione della
coscienza civica e il principio di solidarietà.
7) Obiettivi del progetto:
Obiettivo generale
1. Sviluppare le occasioni d’inclusione sociale e di benessere dei soggetti
affetti da patologie mentali.
2. Rafforzare e intensificare il raccordo tra le realtà associative e di
volontariato esistenti sul territorio creando nuove sinergie volte alla
promozione e realizzazione di iniziative culturali rilevanti per la
rivitalizzazione e umanizzazione dei rapporti sociali.
3. Potenziare le capacità residue degli utenti, favorendo lo sviluppo
dell’autonomia, mediante le attività occupazionali e di socializzazione.
Obiettivi specifici
Gli obiettivi specifici del progetto sono:
Agevolare la partecipazione degli utenti alle attività occupazionali
programmate all’interno e all’esterno: Centri Diurno; Centro delle
Occasioni
Aumentare le occasioni di socializzazione ed integrazione della persona
con disagio mentale al fine di mantenere o stabilire relazioni
interpersonali significative;
Implementare la risposta personalizzata accompagnando ciascun utente
nei diversi momenti della giornata.
Indicatori
1. Promuovere e organizzare almeno 1 uscita settimanale
Organizzare n.3 feste con il coinvolgimento dei familiari e
associazioni di volontariato;
2. Aumentare del 10% la risposta personalizzata ai bisogni.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
Il progetto ha lo scopo di favorire gli utenti psichiatrici inseriti nei programmi riabilitativi
personalizzati del Centro Diurno di Massa e del Centro delle Occasioni, durante
l’espletamento delle varie attività giornaliere.
I pazienti che verranno coinvolti nel progetto saranno circa n.70, affetti da varie patologie
quali, psicosi, disturbi bipolari gravi,disturbi ossessivi gravi, con un’età compresa tra i 18
e 50 anni.
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
PIANI PREPARATORI
Piano per la definizione degli ambiti e della tipologia dell’intervento
• Incontri con le equipes interne formate da medici, infermieri ed educatori per
un analisi puntuale dei bisogni degli utenti accolti nel Centro Diurno
• Incontri con rappresentanti delle strutture del DSM per un analisi puntuale
dei bisogni delle persone che necessitano di interventi riabilitativi diurni;
• Aggiornamento e analisi dei dati personali degli utenti
• Incontri con assistenti sociali del territorio e operatori della riabilitazione per
una definizione della tipologia dell’intervento sulla base di bisogni
evidenziati.
• Contatti con terzi
• Con le famiglie dei pazienti (da coinvolgere) nell’allestimento di eventi/ feste
nel Centro Diurno.
• Altre strutture che si occupano di malattia mentale(enti locali, cooperative
sociali integrate, associazioni di volontariato, centri giovanili, centri anziani,
ecc.) per creare reti finalizzate all’organizzazione di momenti relazionali
all’esterno delle strutture di accoglienza.
-Piano per la definizione delle risorse umane necessarie
Attività:
• Incontri con gli operatori dell’equipe terapeutica di riferimento del paziente –
Medici, Psicologi, Assistenti Sociali, Educatori Socio Sanitari, Infermieri
Professionali, che gestiscono il piano riabilitativo del paziente per coordinare
interventi di socializzazione e di animazione all’esterno della struttura.
• Individuazione delle competenze tecniche espresse dai volontari delle
Associazioni di volontariato del territorio in grado di soddisfare le esigenze
connesse con le nuove attività da avviare.
-Piano per la definizione degli aspetti logistici
Attività:
• Definizione degli acquisti del materiale necessario per l’allestimento
dell’attività teatrale da attivare: costumi materiale per la scenografia ecc
• Definizione degli acquisti per i laboratori espressivi: colori per dipingere,
carta, legno, pennelli ecc.
PIANI OPERATIVI
-Piano delle attività
1. Area Sociale:
• Programmazione e gestione di incontri con le famiglie (ove presenti) e
iniziative individuali di gruppo
2. Area Educativa – Attività finalizzate a migliorare le:
I. Abilità di comunicazione e linguaggio;
II. Attività per il potenziamento dell’ascolto a livello qualitativo;
III. Abilità di autonomia personale sociale e prelavorativa;
3. Area Animazione Attività “espressive” che mirano al mantenimento e/o
potenziamento della presa di coscienza di sé e dell’ambiente, nonché la
capacità di controllare il proprio corpo, a scopo esplorativo-comunicativorelazionale, ciò si realizza attraverso la realizzazione di:
Laboratorio di pittura e manipolazione
Laboratorio teatrale e di drammatizzazione
Laboratorio di espressione corporea
Allestimento biblioteca interna per prestito libri
4. Area della socializzazione e integrazione Attività che permettono alla
persona con disabilità di migliorare la conoscenza dell’ambiente in cui vive,
dentro e fuori il centro:
Attività educative relative alle regole di comportamento all’interno di
un gruppo e nel contesto sociale: fare e mantenere amicizie; gestione
delle emozioni; gestione di situazioni stressanti
Attività domestiche.
Attività di gestione del tempo libero.
•
•
•
Area delle attività educative con significato occupazionale:
Attività di animazione ludico-ricreativa.
Attività per potenziamento delle attività occupazionali e sociolavorative, monitorando le esperienze in atto
-Piano della Comunicazione
•
•
Interna: raccolta del report mensile elaborata alle diverse equipe del progetto
e stampa di un report complessivo con la evidenziazione degli elementi più
significativi delle esperienze in atto.
Esterna: invio di articoli su giornali locali che illustrano le attività svolte dai
giovani in collaborazione con i Comuni, le Associazioni del territorio,
cooperative sociali ecc.
Diagramma di Gantt
Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Azioni
Formazione generale
Formazione specifica
Promozione e pubblicazione
Attività assistenziali della struttura
Attività per potenziamento dell’ascolto a
livello qualitativo
Attività per mantenimento o la
ricostruzione, laddove possibile della
primaria e delle eventuale reti amicali dei
familiari di ciascun ospite
Attività per potenziamento delle attività
socio-lavorative:
Monitoraggio interno
Valutazione finale
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
Il personale impegnato nelle attività sopra menzionate è il seguente:
n.2 psichiatri; n.2 caposala; n 2 infermieri; n 6 Assistenti Sociali; n 4 operatori socio
sanitari; n.2 educatori; n 3Volontari dell’Associazione Auto mutuo aiuto psichiatrico;
n. 3 Facilitatori Sociali.
Tutto il personale indicato parteciperà alla realizzazione delle attività previste nel
progetto, dando la consulenza e l’apporto professionale, per l’integrazione degli
utenti inseriti nel Centro Diurno.
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il ruolo affidato ai volontari del Servizio Civile consiste nell’affiancare gli operatori
del DSM nel progetto quotidiano e costante con gli utenti, offrendo loro uno stimolo
a compiere quelle azioni che la patologia, o a volte l’istituzionalizzazione, non ha
consentito di svolgere.
Le attività che i volontari effettueranno, dopo la formazione, all’interno del gruppo di
lavoro, saranno le seguenti:
a) Attuazione, insieme agli operatori del DSM, di momenti ricreativi e di
socializzazione, sia all’interno che all’esterno delle rispettive sedi accreditate,
nonché attività previste dal progetto terapeutico riabilitativo che prevedono
gite, visite, spettacoli teatrali, attività di gruppo anche fuori dal territorio
dell’Azienda Sanitaria.
b) Partecipazione alle attività del Centro diurno, sia all’interno che all’esterno
delle sedi accreditate previste nel Progetto.
c) Ausilio nelle attività terapeutiche per la realizzazione di programmi di.
inserimento lavorativo in strutture pubbliche e private.
d) Assistenza e aiuto nell’attuazione di programmi di integrazione sociale:, con
strutture sportive e ricreative del territorio.
e) Attività di animazione e promozione di iniziative, in collegamento con il
volontario sociale e i Centri diurni e Strutture riabilitative del DSM
I volontari, attraverso questa esperienza potranno contribuire all’abbattimento dello
stigma della malattia mentale, e diffondere sul territorio la cultura e il significato del
volontario, così da poter far crescere una coscienza di cittadinanza attiva, sia nella
percezione della diversità che nella convivenza con le problematiche di natura
psichiatrica.
In conclusione:
Il ruolo dei volontari impiegati nella complessa struttura del Dipartimento di Salute
Mentale al quale afferiscono tutti i servizi e le strutture in presenza elencate, è
finalizzato al potenziamento delle attività extracliniche, soprattutto per la fascia
giovani adulti compresa tra 18 e 50 anni. A tal fine risulta importante affiancare agli
operatori delle strutture del DSM, nella realizzazione di progetti mirati e
personalizzati, una figura non professionale ma motivata e disponibile, quale il
volontario del Servizio Civile Nazionale.
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
4
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
4
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
1400
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
6
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Obbligo ad esporre il cartellino identificativo
Rispetto della legge sulla privacy
Disponibilità alla flessibilità oraria all’interno dell’orario settimanale
Disponibilità alla guida degli automezzi aziendali e agli spostamenti esterni,
nell’ambito delle attività previste.
Disponibilità a partecipare ad attività programmate extraterritorio.
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Dipartimento
1 Salute
Mentale
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
Comune
Massa
Indirizzo
Via Marina
Vecchia, 74
Cod.
ident.
sede
57
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
N. vol. per
sede
4
Cognome e
nome
Bugliani
Paola
Data di
nascita
02/01/1967
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e
nome
BGLPLA67
Fabrizio
A42F023Y
Filosa
Data di
nascita
C.F.
29/12/1955
FLSFRZ55T2
9E625H
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Il progetto sarà pubblicato nella pagina web allestita dalla ASL 1 di Massa Carrara
(www.usl1.toscana.it.)
L’informazione dei progetti di servizio civile dell’Azienda e dei bandi sarà
effettuata: sulle pagine di informazione del giornale Aziendale sui quotidiani locali,
con spot pubblicitari alle radio e TV locali; mediante la diffusione di depliant nelle
sedi Aziendali, nelle biblioteche, tramite gli URP dei Comuni nei luoghi di ritrovo
dei giovani e nelle Associazioni giovanili. Con l’Assessorato alla Formazione e
Lavoro della Provincia di Massa Carrara e i Centri per l’impiego saranno promosse
iniziative congiunte di pubblicità e sensibilizzazione sul Servizio Civile Volontario
L’attività di promozione è legata al bando di selezione dei volontari e si propone,
da un lato, di dare visibilità al progetto dall’altro, di orientare i giovani nella scelta
di servizio civile. In particolare saranno utilizzati i seguenti strumenti:
- sportello informativo per i giovani;
- sito web, mailing list e newsletter;
- mass media locali: comunicati, inserzioni, spot radiofonici ecc.;
- materiali informativi e pubblicazioni (locandine, cartoline, brochure ecc.);
L’attività di sensibilizzazione sarà svolta continuativamente durante tutto l’anno e
prevede:
- interventi di sensibilizzazione nelle scuole superiori.
- eventi di sensibilizzazione e valorizzazione delle esperienze: convegni,
seminari, incontri, feste;
- partecipazione ad eventi pubblici rivolti alla cittadinanza e ai giovani: feste
del volontariato - sagre ecc.;
- iniziative di sensibilizzazione sul territorio, da definire a seconda dei target e
delle zone: gruppi informali, centri di aggregazione, informa giovani,
circoscrizioni, uffici di piano ecc.
- Complessivamente l’attività di promozione e sensibilizzazione ha una
durata totale di n. 42 ore.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
La selezione dei volontari sarà effettuata da un’apposita commissione esaminatrice
formata dagli esperti del settore. La scala di valutazione sarà basata sui titoli
accademici, esperienze lavorative attinenti al settore d’intervento e colloquio per un
totale di 100 punti suddivisi in 40 punti per i titoli e esperienze pregresse
documentate; al colloquio sarà attribuito un punteggio massimo di 60 punti così
suddivisi:n 10 sulle conoscenze del servizio civile; n. 30 sulle motivazioni personali
e sulla scelta del progetto; n. 20 sulla partecipazione ad attività sociali e di
volontariato. I criteri e relativi punteggi stabiliti dalla Commissione prima
dell’esame delle domande saranno riportati su un’apposita griglia e pubblicati sul
sito internet.
Particolare rilievo avrà il colloquio motivazionale per stabilire gli interessi del
candidato allo svolgimento del servizio civile, come impegno civico e crescita
personale.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
si
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Al fine del monitoraggio interno si prevede di attivare un “Gruppo di
monitoraggio” composto da:
Responsabile locale dell'Ente accreditato
Operatori locali di progetto
Esperto del sistema qualità aziendale
La verifica del monitoraggio del progetto avverrà attraverso un percorso diviso in tre
step:
ex ante: costruzione degli strumenti per la rilevazione e misurazione dei dati
1. in itinere: saranno raccolte le informazioni con predisposizione di questionari da
sottoporre agli operatori per la rilevazione dell’andamento delle attività previste
e realizzate e il raggiungimento degli obiettivi progettuali.
2. Per i Volontari la valutazione dell’esperienza del giovane è una dimensione che
deve essere obbligatoriamente indagata per quanto riguarda: la sua crescita
personale, il raggiungimento degli obiettivi, il rapporto con gli
operatori/volontari dell’ente e con gli utenti.
ex post di esito:valutazione complessiva del progetto. Le fasi progettuali saranno
verificate trimestralmente. Saranno programmati incontri trimestrali con i volontari
per verificare l'andamento dell'attività, criticità ed apportare eventuali modifiche o
variazioni.
1.1 Strumenti di monitoraggio per l’attività:
Elaborazione di questionari da sottoporre ai familiari degli utenti
Raccolta e analisi dei dati;
report finale;
2.2 Valutazione dell’esperienza del giovane:
Questionari (in ingresso, in itinere e al termine del progetto)
Incontri singoli con OLP.
Rilevazione del dato quantitativo
Rilevazione del dato qualitativo (soddisfazione, coinvolgimento,
difficoltà, punti di forza)
Indicatori quantitativi e di processo:
Numero interventi nei centri diurni realizzati;
n. uscite esterne con gli utenti effettuate
Numero ore di attività svolte
Indicatori qualitativi e di risultato:
• Soddisfazione dei volontari( 3 rilevazioni con questionario)
• Soddisfazione degli operatori ( 1 rilevazione alla conclusione del progetto)
• Soddisfazione degli utenti ( 1 rilevazione alla conclusione del progetto)
Gli esiti del monitoraggio saranno elaborati e inviati alla Direzione Aziendale
Il report finale dovrà coerentemente al progetto riportare i prodotti sociali del
servizio civile rispetto all’ente, al giovane e alla comunità.
A tal fine il report deve contemplare e distinguere nettamente le due dimensioni:
a) rilevazione andamento attività previste e realizzate e raggiungimento degli
obiettivi progettuali;
b) esperienza del giovane volontario.
Il report potrà essere arricchito altresì con prodotti audiovisivi, foto ecc.. quali
strumenti per promuovere la pubblicazione e diffusione dei risultati.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
si
Vedi accreditamento
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Requisiti previsti dalla legge.
E’ prevista una riserva del 25% dei posti per i soggetti con bassa scolarità o disabili
in possesso di attestato della legge 104, risultati idonei al colloquio.
23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
L’azienda per la realizzazione del progetto, metterà a disposizione le seguenti
risorse:
-eventuale rimborso ai Volontari per abbonamento mezzi di trasporto € 500
Buoni pasto per rientri pomeridiani € 3000
Programma software per l’elaborazione dei dati.
n.2 automezzi aziendali €24.000
Materiale per attività occupazionali € 10.000
Attrezzature informatiche portatili e non € 1000
ADSL € 30.400
La formazione generale sarà realizzata con le risorse dell’Azienda
Retribuzione del personale specialistico coinvolto nella formazione specifica: costo
orario 25€, tot €1000. Costo corso BLS € 1.500.
La ditta Bianchini fornirà magliette con il logo del Servizio Civile
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Le sotto elencate associazioni sosterranno il progetto e nello specifico:
La ditta Bianchini s.r.l. di Massa erogherà un contributo economico a sostegno del
progetto
L’Associazione I musicanti di Brema” Sosterranno il loro sostegno al progetto
mettendo a disposizione gli animali per la Pet terapy.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Per la realizzazione del progetto sono necessari:
n. 3 locali attrezzati per lo svolgimento delle attività
Materiale informativo, materiale per preparazione iniziative, Proiettore,
videocamera, macchina fotografica, televisore, computer, fax, scanner, stampante a
colori, automezzi; attrezzature per laboratorio pittura, falegnameria, teatro.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Le Università potranno riconoscere crediti formativi ai giovani che parteciperanno al
progetto, se le attività rientreranno nel piano didattico delle singole facoltà.
I giovani impiegati nel progetto potranno partecipare ai seminari e stage organizzati
dall’Azienda su tematiche inerenti il progetto. La partecipazione agli eventi darà
diritto a crediti ECM riconosciuti nell’ambito sanitario.
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
Si sottolinea che l’ASL è convenzionata con tutte le facoltà di scienze sociali e
sanitarie dell’Università di Pisa, Firenze, Siena per lo svolgimento dei tirocini per
studenti di Psicologia, medicina, servizi sociali, scienze infermieristiche ecc.
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
• Competenze relazionali e di sostegno nelle relazioni di aiuto, primo supporto
telefonico, supporto faccia a faccia con persona in difficoltà (disagiato psichico),
supporto alla famiglia;
• competenze relazionali quali la collaborazione con figure di pari grado e con
figure professionali nella progettazione e realizzazione dei diversi servizi; la
capacità di lavorare in gruppo; la capacità di curare e accrescere i contatti con
molteplici nodi di una rete;
• competenze organizzative, relative alla capacità di pianificare il proprio lavoro, di
pianificare assistenze e interventi fuori sede, di organizzare materiale
documentale e di archivio, di pianificare e realizzare eventi quali: soggiorni,
feste, uscite ecc;
• conoscenze di carattere normativo, relative al campo dei servizi sanitari e dei
servizi sociali;
• conoscenze in ambito sociale e sanitario specifiche del settore della psichiatria:
primo interventi, diagnosi, assistenza psicologica;
Le competenze acquisite dai Volontari durante l’esperienza, su richiesta, saranno
riconosciute dalla Provincia tramite apposita commissione vedi allegato.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Sede Formazione ASL Istituto Galilei località Avenza Carrara
30) Modalità di attuazione:
L’attività di formazione effettuata in proprio con formatori dell’Ente accreditati
decorrerà con l’inizio del servizio dei volontari.
Si prevede l’intervento di esperti secondo quanto contemplato dalle Linee guida
perla formazione generale dei volontari, stabilite con determina dirigenziale
dall’Ufficio nazionale di Servizio civile.
Gli obiettivi affidati alla formazione sono:
- fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio
civile;
- sviluppare la cultura del servizio civile;
Il primo obiettivo “fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente
l’esperienza del servizio civile” può essere declinato anche come mettere in atto
strumenti e modalità che permettano di assicurare la conoscenza dei diritti e doveri,
nonché del ruolo del giovane in servizio civile, in modo tale che egli impari a
riconoscere il senso della sua esperienza e l’importanza dell’educazione alla
responsabilità, al senso civico e alla pace.
Si riportano le fasi della formazione generale
Fase 1: accoglienza dei Volontari
L’accoglienza e l’inserimento dei Volontari saranno seguiti essenzialmente dal
Responsabile del Servizio Civile, dal Responsabile Locale di Ente accreditato,
Fase 2: patto formativo e modalità della formazione
Fase 3: Calendari delle lezioni teoriche, suddivise in 7 giornate di 6 ore
formative in aula
I volontari saranno dotati di una cartella completa che viene consegnata e illustrata
al momento della presa servizio, contenente materiale didattico e dispensa
predisposti dall’Ufficio nazionale, provvedendo eventualmente a integrare e ad
arricchire la documentazione laddove se ne presentasse la necessità.
Tale cartella contiene, fra l’altro:
documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del
Consiglio dei Ministri;
legge 6 marzo 2001 n.64;
carta etica del servizio civile nazionale;
dispensa sulla Costituzione
dispense e articoli su volontariato e SCN
dispensa sulla normativa della Privacy
materiale di documentazione sulle Leggi Sanitarie; Regolamento Aziendale; Codice
di comportamento etico dei dipendenti
· questionari per la verifica dell’apprendimento;
· cartellina con blocco notes;
· materiali per le esercitazioni pratiche.
Le metodologie dunque si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non
formali, compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria;
discussione; roleplaying; problem solving; brainstorming; esercitazioni pratiche.
Le attrezzature utilizzate sono: lavagna luminosa; lavagne a fogli mobili; pc e
videoproiettore per la proiezione di slide e quanto altro, postazioni multimediali con
collegamento internet in caso di necessità didattica.
E’ previsto un registro di presenza sia per i volontari che per i docenti
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
si
Formazione in proprio
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Nella conduzione dell’esperienza formativa si cercherà il massimo coinvolgimento
dei partecipanti attraverso l’impiego di una metodologia interattiva.
Sarà posta una grande attenzione al processo attraverso cui si realizza
l’apprendimento, al contratto psicologico, al clima, al protagonismo che il processo
permette e sostiene oltre ai contenuti.
Per questo nel processo formativo si dovrà trovare un giusto equilibrio fra esigenze
di programmazione (prevedere in anticipo ciò che si farà) ed esigenze di
accompagnare il processo del gruppo in formazione. Di conseguenza, pur
mantenendo i contenuti indicati, la sequenza degli stessi potrà essere cambiata in
funzione del processo del gruppo.
Le metodologie adottate dovranno stimolare nei vari discenti il desiderio di ricercare
le critiche e la supervisione. Esse si avvarranno di :
• Lezione frontale
• Argomentazione e discussione
• Lavori di gruppo
• Proiezioni di video e filmati
• Foto linguaggio, Debrefing
Al termine del percorso formativo i giovani in servizio civile saranno in
grado di:
- acquisire una coscienza civile basata su principi di cittadinanza attiva,
uguaglianza, solidarietà.
- comprendere il ruolo del Volontario all’interno dell’azienda, i diritti e le
responsabilità
- utilizzare procedure di lavoro e strumenti specifici ai diversi contesti
- integrarsi per formare una rete di scambio e supporto nel ruolo ricoperto.
33) Contenuti della formazione:
Modulo 1- 1° giorno 6 ore
Il servizio Civile significato e il contesto di riferimento nella realizzazione del
progetto
Presentazione dei volontari partecipanti, dei Formatori Generali dell’Ente.
Presentazione staff, presentazione del percorso generale e della giornata formativa.
L’organigramma aziendale, il regolamento aziendale
Patto d’aula
L’identità del gruppo in formazione.
Raccolta aspettative e preconoscenze del servizio civile volontario, raccolta idee di
servizio civile, motivazioni, obiettivi individuali. presentazione dei volontari
evidenziando le aspettative sul corso e sul servizio civile. Presentazione individuale
dei volontari, legata alle motivazioni che li hanno portati alla scelta del Servizio
Civile.
Costituzione di gruppi
per sviluppare dinamiche relazionali, cooperazione,
collaborazione riflettendo sulle proprie modalità di interazione con gli altri.
Obiettivo della prima giornata è essenzialmente quello di far comprendere ai
volontari l’importanza del contenitore in cui sono inseriti. Illustrazione del contesto.
Somministrazione del questionario d’entrata
Modulo II 2° giorno 6 ore
“Il contesto aziendale”
Il codice deontologico professionale
Il ruolo dell’U.R.P.
Conoscenza della carta dei servizi aziendale
Normativa regionale: Il Piano Sanitario Regionale,il Piano Sociale Regionale
Disposizioni sulla corretta informazione e sulla privacy.
Il concetto di qualità di un servizio e le caratteristiche che lo definiscono tale
Modulo II 2° giorno 6 ore
“Il contesto aziendale”
Il codice deontologico professionale
Il ruolo dell’U.R.P.
Conoscenza della carta dei servizi aziendale
Normativa regionale: Il Piano Sanitario Regionale,il Piano Sociale Regionale
Disposizioni sulla corretta informazione e sulla privacy.
Il concetto di qualità di un servizio e le caratteristiche che lo definiscono tale
Modulo III 3° giorno 6 ore
la Normativa vigente e la carta di impegno etico
Carta di impegno etico del servizio civile volontario
Il servizio civile volontario: specificità, modalità di servizio, diritti doveri,condizioni
assicurative, ferie, permessi, malattia, orario. In questo modulo si illustreranno i
punti fondamentali dell’impianto normativo relativo al servizio civile, con
particolare attenzione alla presentazione della sua valenza etica. Si presenterà la
Carta di impegno etico cercando di farne cogliere il senso ai volontari. Un’attività
da cui può scaturire una discussione consiste nel provare a riscrivere la Carta etica
locale.
Modulo IV 4° giorno 6 ore
Il dovere di difesa della patria dall’obiezione di coscienza al servizio civile
nazionale.
La storia dell’obiezione di coscienza/della difesa della patria in una prospettiva di
genere: oltre il rifiuto della leva militare.
L’istituzione del servizio civile volontario: dall’esperienza delle ragazze a quella
dei giovani, elementi normativi
Questo modulo ripercorre la storia dell’obiezione di coscienza (si possono utilizzare
le attività proposte in questo manuale) facendo particolare attenzione al ruolo che
anche le donne hanno avuto in questo processo. Per questo nei materiali si trovano
delle testimonianze di alcune delle battaglie portate avanti dalle donne. In
particolare si evidenzia il loro contributo in particolare in termini di assistenza,
spesso sottaciuto. Infine si passerà a spiegare il passaggio dal Servizio civile
obbligatorio all’’istituzione del Servizio civile nazionale volontario.
Modulo V 5° Giorno 6 ore
La difesa civile non armata e non violenta
Obiettivi:
Conoscere i principi e le pratiche della non violenza, aumentando le capacità di
gestione dei conflitti.
Contenuti: le forme del conflitto e le modalità di gestione la non violenza: dalla
teoria alla pratica. Il modulo proverà a presentare ai volontari la pace e le pratiche di
non violenza come strumenti di inclusione. Si cercherà di decostruire il concetto di
conflitto, anche presentando esempi concreti di pratiche non violente.
Modulo VI 6° giorno 6 ore
“Il lavoro per progetti”
Contenuti: “Che cos’e’ la progettazione sociale? Quali sono i suoi principi cardine?
Come si esplicita in un lavoro metodico e organizzato? Come valutare i risultati?
Che significa avere a che fare con persone che producono servizi spesso
“immateriali”? Nell’affrontare il tema della progettazione sociale si farà riferimento
inoltre agli specifici settori di attività ed alle aree di intervento previsti per le attività
di servizio civile, in modo che i volontari abbiano chiaro quale sia il campo nel
quale si esplica la funzione di tale servizio.
Verrà illustrato il metodo della progettazione nelle sue articolazioni compresa la fase
della valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. Si sosterranno i
volontari nel conoscere e approfondire metodi per la auto-valutazione della propria
crescita esplicitando anche come può avvenire da parte diversa la valutazione della
crescita umana dei volontari in servizio civile.
Obiettivi: Sostenere la crescita dell’individuo e del gruppo nel riconoscere la propria
condizione di persone impegnate nel civile e nel sociale, anche attraverso la
autovalutazione dei risultati del proprio progetto di servizio civile volontario. Si farà
riferimento esplicito agli specifici settori di attività dei progetti di servizio civile
individuando per ognuno a specifica modalità di lavoro per progetti.
Modulo VII 7° giorno 6 ore
La solidarietà e forme di cittadinanza
La cittadinanza attiva e il volontariato. L’obiettivo è rafforzare il concetto di
cittadinanza attiva, conoscere il mondo del Volontariato nella Provincia di Massa
Carrara.
Testimonianza di esperienze di cittadinanza attiva, a confronto: associazionismo,
comitati, organi consultivi; pratiche del consumo critico e comportamenti sostenibile
Questo modulo intende in una prima parte far riflettere i volontari sul valore della
cittadinanza attiva e presentare loro la realtà del volontariato. Attraverso le attività
proposte ed eventuali proiezioni si cercherà di sviluppare il tema e presentare la
Carta dei Valori del volontariato
Si prevede la partecipazione dei volontari alla formazione curata dal Crescit
pari a n 10 ore.
34) Durata:
Durata 42 ore + n. 10 ore di formazione generale del Crescit.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Formazione Aziendale presso Istituto Galilei Avenza Carrara e sedi di realizzazione
del progetto
36) Modalità di attuazione:
La formazione della durata complessiva di n.80 ore sarà divisa in due parti: la prima
con lezioni teoriche della durata di circa n 36 ore da svolgersi nella prima settimana
di servizio, a cui i Volontari inseriti nel progetto sono tenuti a partecipare.
La seconda parte di 44 ore sarà effettuata all’interno delle singole sedi in cui sono
inseriti i Volontari. Sono previsti gruppi di lavoro interni, stage esterni nelle
strutture territoriali sedi delle Associazioni del Volontariato e dei laboratori degli
Enti locali, per la realizzazione integrata degli interventi.
La conoscenza del territorio è fondamentale per la costruzione dei percorsi
assistenziali degli utenti
Le uscite esterne saranno intervallate da rientri in sede dove con gli operatori locali
di progetto sarà effettuata di volta in volta una verifica e restituzione su quanto
osservato nel contesto sociale.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Dott.ssa Bugliani Paola nt il 02/01/1967
Dr Rossi Alberto nt il 28/12/1963
Dott.ssa Pianini Alfreda nt il 24/10/1958
Dott.ssa Bruschi Lia nt 25/10/1963
Dott.ssa Loddo Elisa nt il 17/07/1971
Dott.ssa Barbara Medici nt 22/03/1970
Dott.ssa Valerio Roberta nt 22/11/1963
Dott.ssa Vannucci Patrizia nt 11/09/1957
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Bugliani Paola Infermiera presso l’U.O.di psichiatria
Rossi Alberto Medico Psichiatra
Barbara Medici formatore Agenzia Formativa ASL
Pianini Alfreda Assistente Sociale
Bruschi Lia Responsabile URP
Loddo Elisa amministrativo laurea in Scienze politiche
Valerio Roberta responsabile comunicazione aziendale
Vannucci Patrizia Dirigente medico pronto soccorso
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Tecniche e metodologie di realizzazione previste
La metodologia sarà di tipo interattivo e complementare, per favorire alternanza tra
teoria e pratica ,attraverso
• lezioni frontali,
• problem solving,
• analisi dei casi
• lavoro di gruppo.
• seminari
L’obiettivo è stimolare la partecipazione attiva dei volontari anche sulla
consapevolezza e delle dinamiche personali e dei vissuti nei rapporti con
l’altro. La formazione sarà continua durante i primi mesi, per poi arrivare ad
una cadenza settimanale. Il materiale utilizzato durante il percorso formativo
è costituito da dispense, articoli o riviste che trattano le problematiche
affrontate; indicazioni di siti web e Bibliografia di riferimento consigliata.
40) Contenuti della formazione:
L’intervento formativo affronterà una serie di tematiche inerenti le problematiche della
salute mentale. Il programma è di 80 ore articolate in 30 ore lezioni teoriche in aula, le
restanti 50 ore saranno effettuate, come sopra specificato, in seminari,
partecipazione ad eventi formativi organizzati dall’Azienda o dalle associazioni.
Contenuti della formazione
- Cenni sulla storia della psichiatria Legislazioni e norme: legge 180/78 e successivi
Progetto Obiettivo Salute Mentale. Piano Sanitario Regionale. Organizzazione
attuale del DSM e Unità Operative, specifici interventi nel campo della
salute mentale
- La Comunicazione. Gli assiomi della Comunicazione
- Le principali tipologie del disagio mentale. Il colloquio e la relazione con il
paziente psichiatrico
- -La riabilitazione e il lavoro nella residenza, i gruppi appartamento, il lavoro
di supporto alla famiglia, situazioni di urgenza e di crisi, l’intervento
domiciliare
- -La valorizzazione delle risorse del territorio. La rete integrata di interventi
socio-sanitari. Volontariato, associazionismo, privato e sociale negli
interventi psichiatrici.
- Privacy in Sanità. Codice di comportamento
- -Corso BLS
-
E’ prevista la partecipazione dei volontari alle giornate organizzate dalla
Regione Toscana con l’Associazione Filigrane all’interno delle Politiche
Giovanili
41) Durata:
La durata della formazione è di n 80 ore.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il monitoraggio della formazione generale sarà effettuato mediante:
• raggiungimento degli obiettivi formativi specifici del Corso;
• gradimento del corso in ogni suo aspetto (contenuti, metodologie
didattiche, sede, rapporto con il gruppo,ecc);
Il monitoraggio della formazione specifica comprende:
1) La verifica del raggiungimento degli obiettivi dell’intero percorso di
formazione generale e specifica mediante la predisposizione schede
di valutazione dell'addestramento;
Metodologie e strumenti utilizzati :
Al termine del percorso formativo si somministrerà ai volontari un questionario di
autovalutazione delle competenze possedute e questionario di formazione specifica.
Si metterà in evidenza il Servizio Civile come esperienza che oltre a sviluppare
l’autonomia, accresce le competenze per la costruzione di una identità personale e
professionale, contribuendo allo sviluppo della Comunità.
Nell’ambito dell’ultimo incontro di monitoraggio dell’intero percorso formativo sarà
effettuata la verifica finale dell’esperienza svolta, con somministrazione di un
questionario di valutazione finale e scheda di autovalutazione delle competenze
acquisite.
Data
Il Responsabile legale dell’ente
Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale