Italia - Putumayo Press Room

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Italia - Putumayo Press Room
Italia
(PUT 290 Liner Notes)
La compilation Putumayo Italian Café includeva artisti ispirati dalla grande melodia
influenzata dallo swing, che ha fatto da colonna sonora a caffé e bar di Roma, Milano e
delle altre città italiane durante gli anni ’50. Italia è quasi il suo seguito, perché include canzoni che richiamano l’energia spensierata e l’ottimismo degli anni del Dopoguerra in Italia;
tuttavia in questa nuova raccolta ci siamo concentrati sui cantautori contemporanei, le cui
influenze musicali rispecchiano la situazione multiforme e globalizzata che è l’Italia di oggi.
Tango, samba e musiche gitane sono soltanto alcuni dei diversi sapori musicali che si possono apprezzare nei brani di Italia.
1.
Simone Lo Porto
Il Girasole
artist: see-MOHN-eh loh POR-toh song: eel GEE-rah-SOLE-eh
artist: groo-poh gah-LAY song: vol-vair, vol-vair
Simone Lo Porto, cantautore, è nato a Milano da una famiglia di origine siciliana. Una volta completati gli studi in arti visuali, lavora come cameraman per
la TV italiana. Durante numerosi viaggi per l’Europa, in Medio Oriente ed in America Latina comincia a comporre le sue canzoni, figlie dell’inquietudine
che lo spinge a visitare il mondo.
Tornato in Italia, Lo Porto comincia a registrare ed a fare concerti in tutto il paese, diventando un punto fermo della scena musicale milanese; la
sua casa è un luogo di incontro per musicisti. Il suo primo album, La Valle dell'Utopia, esce nell’ottobre del 2007.
Nei ritmi e nella strumentazione del brano “Il Girasole” si sentono chiare influenze brasiliane: il suono del cuica, uno strumento usato generalmente
nel samba, aggiunge colore sonoro mentre Lo Porto canta, “Così come un gaio girasole / Fiore qualche volta utile / Così come un florido giardino /
Cosi come l’oro del mattino”.
2.
Rossomalpelo
Il Mare Mi Salva
artist: ROH-soh-mahl-PEH-loh song: eel MAH-reh mee SAHL-vah
Il quintetto Rossomalpelo è stato fondato nel 2002 da Serge Gaggiotti, un cantautore conosciuto della scena underground romana. La musica della
band risente di influenze jazz, pop, tango, blues, folk, musica caraibica e latina, ma loro si rifiutano di definire il proprio sound, chiamandolo semplicemente “musica adulta”.
Gaggiotti trasporta il gruppo con la sua chitarra su di un tema musicale gitano dalle atmosfere swing, seguito da Carlo Conti al sassofono, Fabio
Tortora al basso, Alessandro Pizzonia alla batteria e Moreno Viglione alla chitarra. Rossomalpelo ha pubblicato il primo disco omonimo nel 2003, e
durante l’anno successivo ha fatto più di 100 concerti in tutta Italia.
Nel brano “Il Mare Mi Salva”, Gaggiotti canta della gioia dell’estate e dei giorni trascorsi al mare.“E arriveremo al mare, gonfi di voglia di sole / Per asciugare l’umido di mesi passati a lavorare / Ci arrenderemo ai baci della luna”.
3.
Alessandro Pitoni
Colpo di Coda
artist: ah-leh-SAHN-droh pee-TOH-nee song: KOL-poh dee COH-dah
Alessandro Pitoni si innamora della musica all’età di 9 anni, quando cantava in un coro. Prima di lanciarsi nella carriera musicale, presta servizio
come paracadutista nell esercito italiano.
Nel 1988 Pitoni fonda la sua prima band, Bestaff, con l’amico Daniele Bazzani. Dopo un po’ di tempo passato a viaggiare, nel 2001 fonda insieme
a tre amici il gruppo Lanegra, che colpisce con le cover di canzoni classiche italiane degli anni ‘50.
Nel brano dal sapore di tango “Colpo di Coda”, dal suo album da solista Le Cose Che Vedi, Pitoni paragona la sua vita a quella di un cucciolo che
scappa per andare ad esplorare il mondo. “Che si possa incontrare ben altra memoria / Che ora il cerchio si chiuda in un vortice d’aria / La vita è
come un osso nascosto fra la terra / Che il cammino riprenda da un colpo di coda”.
4.
Bandabardò
Il Principiante
artist: bahn-dah-bar-DOH song: eel prin-chee-PYAHN-teh
La Bandabardò è nata nel 1993 grazie al chitarrista Enrico Enriquez Greppi e al cantante di origini franco-lussemburghesi A. M. Finaz. Dopo aver
arruolato il chitarrista Orla, il bassista Don Bachi, il batterista Nuti e il tecnico del suono Cantax, si sono chiusi in sala prove per sei mesi. Da allora
sono uno dei gruppi più innovativi in Italia con un suono che cattura l’energia della musica suonata per divertimento tra amici, ma aperto verso nuove
direzioni e influenze musicali. Grazie alla loro presenza contagiosa sul palco hanno un grande seguito di fedelissimi e, con più di dieci album all’attivo, sono uno dei gruppi più coinvolgenti dal vivo in Europa.
“Il Principiante”, dal ritmo molleggiato e vagamente reggae, racconta di un incontro romantico di un giovane inesperto.“Un principiante che non aveva
mai amato / Un po’ distante, timido e titubante / Tentò all’istante un dialogo inebriante / La donna in bianco copre il sorriso con la mano / Muove
attenta la sua pelle sul divano / Ma più che altro lei non resiste”.
5.
Giorgio Conte
Balla Con Me
artist: JYOR-jyoh KON-teh song: ball-ah kon meh
Benché meno conosciuto del suo fratello maggiore Paolo, uno dei cantanti più famosi d’Italia, Giorgio Conte ha ottenuto un ampio consenso
da quando ha rinunciato alla carriera da avvocato nel 1993 per dedicarsi a tempo pieno alla musica. Nato ad Asti nel 1941, Giorgio ha sviluppato
un amore per il jazz e la chanson francese sin da piccolo, esibendosi con Paolo in diversi gruppi swing. Scrivendo canzoni per suo fratello e per altri
artisti italiani famosi, si è guadagnato una reputazione come autore di talento. Ha pubblicato otto album da solista ed ha fatto lunghe tournée
in tutta Europa.
Conte è noto per i suoi testi spiritosi e melodie di immediata presa.“Balla Con Me”, invece, dimostra una vena più romantica. Canta, “Balla con me
/ Stringimi forte al cuore / Balla con me / Anche se dormi in piedi”.
6. Lu
Colombo & Maurizio Geri Swingtet
Gina
artist: loo koh-LOM-boh mow-REE-tsyoh geh-ree swing-teht song: GEE-nah
Lu Colombo cominciò la carriera musicale negli anni ‘70, cantando con diversi gruppi folk e pop, registrando jingle pubblicitari e esibendosi in musical
teatrali. Ha firmato due successi da discoteca nei primi anni ‘80, “Maracaibo” e “Dance All Nite”.
Negli ultimi anni la musica di Colombo si è addolcita verso un sound acustico tra swing e boogie. Nell’album del 2004 L'Uovo di Colombo si è unita
al Maurizio Geri Swingtet, gruppo dal sapore gypsy swing e dalle atmosfere mediterranee, per creare proprie versioni di grandi classici italiani.
In “Gina”, Colombo canta di una donna un po’ troppo attaccata alla bottiglia.“Gina, non devi bere / Che ti fa male / Se vuoi scappare dalla noia esistenziale / Prova l’acqua minerale / Se vuoi fuggire dalla norma più normale / Puoi provarci col caffé”.
7.
Gianmaria Testa
Il Viaggio
artist: jyahn-mah-ree-ah TEH-stah song: eel vee-YAH-jyoh
Per tanti anni il cantautore Gianmaria Testa ha suonato le sue canzoni delicate e introspettive per un piccolo seguito locale della zona intorno al suo
paese in Piemonte, vicino a Cuneo, non lontano dal confine con la Francia. Nel 1995 un produttore francese gli fece incidere il primo di quattro album,
tutti acclamati dalla critica.
Alle volte definito il ‘Leonard Cohen’ italiano,Testa ha un modo di cantare confidenziale e testi che dipingendo episodi di vita vissuta gli hanno fatto
guadagnare un seguito di fans irriducibili in Francia e Italia. La bellezza sottile dei suoi testi e delle sue melodie hanno conquistato il suo pubblico,
sempre in aumento.
Nel brano “Il Viaggio” Testa canta, “Dentro l’acqua di questo torrente / Così limpido e veloce / Scenderò / Fino a quando questa montagna si farà
pianura / Molto lontano da questo cielo / Così vicino che lo puoi toccare / Fino al punto esatto / Dove il fiume accarrezza il mare”.
8.
Lino Straulino
La Piccola Inglesina
artist: LEE-noh strow-LEE-noh song: lah PIH-koh-lah in-gleh-SEE-nah
Chitarrista e musicologo, Lino Straulino proviene dal Friuli, nel nord est dell’Italia. Suona ed esegue musica dalla fine degli anni ‘80, spesso cantando
nella lingua locale friulana. Molto del suo iniziale repertorio si ispira a canti popolari tradizionali raccolti da persone anziane della sua regione.
Straulino pubblicò il suo primo album, La Fàrie, nel 1991, unendo la parola del poeta E. Nardini con musica dalle influenze popolari italiane e celtiche.
Straulino segue anche il movimento latino-americano nueva canción e nel 1999 ha prodotto un concerto-tributo al defunto cantautore cileno Victor
Jara.
“La Piccola Inglesina” ricorda lo spirito violento che è frequente nelle storie popolari europee. Il figlio di un conte si sposa con una giovane ragazza
inglese e lo porta in Francia contro la sua volontà. Quando lei esprime il suo dispiacere, spiega al conte che le manca sua madre. “La mi scusi signor conte / Mi presta il suo pugnal / E per tagliare un ramoscello per far ombra al mio caval / Appena glielo diede e al cuor glielo ficco / E l'inglesina
coi sui cavalla verse casa ritorno”.
9.
Rocco De Rosa
Iquique
artist: ROH-koh deh ROH-sah song: ee-KEE-keh
Pianista e compositore, Rocco De Rosa proviene da Oppido Lucano, Basilicata, ma vive e lavora a Roma dal 1995. E’ noto soprattutto per le sue
colonne sonore per film, nonché brani per pièces teatrali e di danza.
De Rosa è inoltre direttore del gruppo multietnico Hata, un progetto che è nato dal suo album Trasmigrazioni (1996) prodotto in collaborazione con
Daniele Sepe, un artista che ha lavorato molto sulla rinascita della musica popolare italiana, e Paolo Fresu, famoso trombettista jazz. “Hata” vuol dire
“villaggio” nella lingua Kikongo dell’ Africa centrale, ed il loro album omonimo del 1998, rispecchia un assortimento vasto di influenze musicali da
tutto il mondo.
Il brano strumentale “Iquique” è tratto dall’album del 2002 Rotto Distratte, che rappresenta un ritorno a sapori predominanti mediterranei nelle
sue opere, benché sempre rette da elementi jazz e fusion. Iquique è una città in Cile dove tanta gente del paese di De Rosa è emigrata negli
anni ‘20, compreso suo nonno. Da bambino De Rosa ha sentito spesso parlare di questo posto lontano e nella sua mente lo ha immaginato
come un luogo fantasioso e mitologico.
10.
Marco Calliari
L'Americano
artist: MAR-koh kah-lee-AH-ree song: lah meh-ree-KAH-noh
Uno degli artisti più interessanti di questa collezione è nato e cresciuto lontano migliaia di chilometri (ed alcuni gradi più giù sul termometro)
dall’Italia, e cioè in Quebec, Canada. Figlio di immigrati italiani, Marco Calliari è cresciuto ascoltando la musica lirica e la musica popolare italiana, ma
il suo primo gruppo, con il quale cominciò a suonare all’età di 14 anni, fu il gruppo heavy metal Anonymus.
Dopo 15 anni e cinque album di successo come star della scena metal, nel 2006 Calliari decide di tornare alle radici con l’uscita Che La Vita, un album
di canzoni popolari italiane. Le sue avventure alla scoperta di suoni retrò italiani hanno avuto un successo sorprendente in Quebec, dove ha venduto
più di 25,000 copie.
“L’Americano” è un omaggio alla canzone classica di Renato Carosone “Tu Vuo’ Fa’ L’Americano”. Un diario sull’Italia del dopoguerra: i testi della canzone descrivono un uomo che vuole disperatamente essere americano, beve whiskey e soda, inclina la tesa del suo cappello e guarda il baseball, ma è
nato in Italia e non dovrebbe mai perdere il suo lato romantico ed il legame con le persone che lo amano.
11.
Alessandro Mannarino
Me So ‘Mbriacato
artist: ah-leh-SAHN-droh mahn-nah-REE-noh song: meh soh um-bryah-KAH-toh
Nato a Roma nel 1979,Alessandro Mannarino inizia la sua attività artistica nel 2001, quando girando per l’antico rione Monti, si esibisce in session a
cavallo tra dj e live acustico. Nel 2006 dà vita a Kampina, una banda formata da cinque elementi, che diventa un gruppo conosciuto sulla scena musicale romana.
Stornellatore moderno e cantautore metropolitano, Mannarino compone musiche di confine, che riflettono la realtà multiculturale della Roma di
oggi. I suoi testi dai toni surrealistici evocano storie oniriche e tragicomiche di pagliacci, ubriachi e zingari innamorati. Partendo dalle sonorità della
musica popolare italiana, Mannarino condisce le sue canzoni con elementi di musica balcanica e gitana e costruisce un mondo felliniano con
evoluzioni magiche e circensi.
Tratto dal suo album del 2009 Bar Della Rabbia, “Me So ‘Mbriacato” racconta di un uomo che si sente ubriaco d’amore. “Quando sono con te /
non so più chi sono perché / crolla il pavimento / e mi sciolgo di dentro”.
Penne “Al Brucio”
500g di penne rigate o altra pasta a scelta
4 cucchiai da tavola di olio extra vergine di oliva
Una scatola di pomodori pelati ciliegino
2 spicchi di aglio
3 rametti di rosmarino
1 cucchiaino di zucchero
6 cucchiai da tavola di ricotta fresca
1 cucchiaino di peperoncino frantumato o in polvere
1/2 tazza di Pecorino o Parmigiano Reggiano (grattugiato)
Portare ad ebollizione una grossa pentola di acqua salata per la pasta.
Scaldare 2 cucchiai di olio di oliva in una padella. Soffriggere l’aglio e il rosmarino poi aggiungere i pomodori e lo zucchero e far cuocere il sugo per circa
5 minuti, aggiungendo il peperoncino alla fine. Nel frattempo far cuocere la pasta nell’acqua bollente, secondo le istruzioni sul pacco.
Scolare la pasta prima che sia cotta ‘al dente’, scolare e mescolare con il sugo nella padella per circa un minuto.Togliere dal fuoco ed aggiungere il rimanente olio di oliva ed il formaggio grattugiato. Servire in piatti fondi ed aggiungere una cucchiaiata di ricotta sopra la pasta. Ricetta per 6 persone.
Per gentile concessione di Fortunato Nicotra,
Executive Chef del ristorante Felidia a New York.
www.felidia-nyc.com