luic849005_la combustione
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La nostra esperienza sulla combustione Alunni delle classi quarte Scuola primaria Collodi Istituto Comprensivo LUCCA 2 INSEGNANTI: Annalisa Specchierla Anna Maria La Manna Monica Lenci Il percorso verticale ipotizzato dall’Istituto ha collocato nella classe quarta lo studio e l’approfondimento di temi come “LA COMBUSTIONE” E “IL PESO” OBIETTIVI ESSENZIALI DI APPRENDIMENTO APPROCCIO METODOLOGICO Il percorso è stato realizzato secondo un approccio metodologico che ha previsto una prima fase di OSSERVAZIONE partendo da fenomeni sperimentabili; una fase di VERBALIZZAZIONE SCRITTA che ha permesso la riflessione individuale e la comprensione dell’esperienza ; la fase della DISCUSSIONE COLLETTIVA mediante la quale ciascun alunno ha potuto esprimere il proprio punto di vista e la propria ipotesi; la fase della CONCETTUALIZZAZIONE in cui gli alunni hanno potuto rivedere, correggere e integrare la personale concettualizzazione iniziale; infine la fase della PRODUZIONE CONDIVISA nella quale, rivedendo tutto il materiale prodotto, i ragazzi sono giunti ad una sintesi chiara e approvata da tutti. MATERIALI, APPARECCHI E STRUMENTI IMPIEGATI Il materiale utilizzato per il percorso sulla combustione (legnetti, sasso, carbonella, alcool, contenitori….) è stato portato a scuola dai bambini: si sono divisi i compiti ed hanno rispettato puntualmente l’impegno preso. Abbiamo usato la bilancia per un’esperienza in particolare. Per la presentazione in Power Point è stata utilizzata l’aula multimediale. AMBIENTE IN CUI SI E’ SVILUPPATO IL PERCORSO IL PERCORSO SI E’ SVOLTO NELL’ AULA SCOLASTICA E NELL’ AULA MULTIMEDIALE, FATTA ECCEZIONE PER LA VISITA ALLA CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO TEMPO IMPIEGATO Il percorso è stato condiviso e concordato, fase per fase, durante la programmazione settimanale del team delle classi quinte ed è stato realizzato in un tempo scuola di due mesi circa ( 2 ore a settimana). La visita alla caserma dei vigili del fuoco è stata effettuata in un’intera mattina. La documentazione in power point è stata realizzata dagli alunni, a piccoli gruppi, in vari momenti e ha richiesto una revisione del lavoro svolto diventando un’importante verifica del percorso. Gli alunni non erano abituati a sperimentare in maniera così dettagliata, per cui, dopo la formazione, che ha messo in luce l’importanza di questo aspetto, è stata data molta attenzione alle fasi previste dal percorso laboratoriale. I ragazzi sono stati molto motivati e coinvolti, tanto da conseguire un apprendimento molto positivo. La metodologia applicata ha favorito la partecipazione attiva degli alunni disabili e con disturbi di apprendimento presenti nelle classi, nonché l’impegno e il miglioramento, anche sul piano linguistico degli alunni stranieri iscritti in questo ultimo anno. Nelle diapositive che seguono, per motivo di spazio, non si riportano tutte le esperienze realizzate, ma solo alcune. Salve, siamo gli alunni della classe quarta della scuola C.L. Collodi di Lucca e vogliamo raccontarvi il nostro percorso sulla combustione ! Una mattina le maestre ci hanno chiesto di scrivere ciò che sapevamo sul fuoco …abbiamo anche scritto i nostri pensieri sul fuoco come più ci piaceva ! Così abbiamo iniziato le nostre esperienze per saperne ancora di più! LA COMBUSTIONE CON LA CARTA COSA OCCORRE? Contenitore di ceramica carta accendino ABBIAMO STRAPPATO LA CARTA E L’ABBIAMO MESSA NEL PIATTO DI CERAMICA POI LA MAESTRA HA ACCESO LA CARTA LA FIAMMA E’ PICCOLA E SI MUOVE; E’ ROSSA, ARANCIONE, BLU E MANDA CALORE. SI VEDE IL FUMO. ALLA LUCE … AL BUIO SI VEDE MENO FUMO, LA FIAMMA E’ PIU’ INTENSA E I COLORI SONO PIU’ VIVACI. ALLA FINE DELL’ESPERIENZA IL MATERIALE SI E’ CONSUMATO LASCIANDO UN RESIDUO. TOCCHIAMOLO: E’ CENERE! VERBALIZZIAMO Oggi abbiamo fatto due esperienze con la carta e il fuoco. Noi abbiamo strappato un foglio in tanti piccoli pezzi e la maestra li ha messi in un piatto e poi ha acceso il fuoco con un accendino. Abbiamo osservato che la carta si arrotolava, è diventata nera, ha prodotto fumo e infine si è polverizzata. Dopo si è rifatta la stessa esperienza al buio. La fiamma, nella seconda esperienza, illuminava di più che nella prima. In fondo abbiamo toccato la cenere TUTTI INSIEME ABBIAMO TROVATO UNA DEFINIZIONE VALIDA PER LA COMBUSTIONE DELLA CARTA LA COMBUSTIONE CON L’ALCOOL Cosa occorre? La maestra ha versato l’alcool puro nel piatto e con il fiammifero ha dato fuoco. Di scatto si è alzata una fiamma molto alta! Alla luce la fiamma e’ di colore arancione con striature rosse e un po’ blu e si vede dentro. Manda calore. Non c’è fumo. Alla fine il materiale e’ tutto consumato. Nel piatto non c’è più nulla ! Al buio la fiamma si vede meglio, riscalda e illumina di più e i colori sono più accesi.. Troviamo somiglianze e differenze tra le due esperienze e scriviamole in tabella - Braciere -Fiammiferi -Legnetti Dopo aver messo i legnetti nel braciere, la maestra ha preso i fiammiferi e ha dato fuoco, ma ha fallito molte volte… … aggiunge l’alcool. Il fuoco si è acceso, ma dobbiamo aspettare. Ci siamo accorti che la legna ci mette tanto tempo a bruciare! VERBALIZZIAMO COSA OCCORRE? -BRACIERE -FIAMMIFERI -CARBONELLA Asia ha messo la carbonella nel braciere e la maestra ha dato fuoco con il fiammifero, ma non prendeva. Allora abbiamo messo l’alcool; la carbonella ha cominciato a bruciare ma abbiamo aspettato molto, come per i legnetti. Anche qui è rimasto un residuo: la brace VERBALIZZIAMO Oggi abbiamo messo la carbonella nel braciere e la maestra ha dato fuoco. All’inizio la carbonella emanava un cattivo odore, poi lo abbiamo rifatto aggiungendo l’alcool. Abbiamo messo la carbonella nel braciere e con i fiammiferi La fiamma era blu, rossa e gialla. La seconda volta , che era al buio, i colori erano gli stessi, solo che erano più definiti e il fuoco emanava calore molto più di prima e illuminava. Nel braciere è rimasto un residuo di carbone incandescente. Una cosa che non mi aspettavo erano le scintille! I MOMENTI PIU’ IMPORTANTI DELL’ESPERIENZA E LA DEFINIZIONE PERSONALE -legna e carbonella prendono fuoco con difficoltà -il fiammifero acceso a contatto con l’alcool dà inizio al fenomeno della combustione -durante la combustione si ha produzione di fumo, calore e luce -alla fine si ha residuo di brace e cenere La combustione della legna e della carbonella è un fenomeno che si verifica quando il fiammifero acceso viene a contatto con il combustibile e si ha produzione di calore, luce e fumo. C’è un residuo di brace e cenere COSA OCCORRE? --SASSO --FIAMMIFERI --CONTENITORE Abbiamo cercato di innescare il sasso con un fiammifero, ma non prende fuoco, diventa solo un po’ nero. Ci aiutiamo con l’alcool che prende fuoco, ma il sasso no. Per la maggior parte di noi il sasso non può bruciare RIPETIAMO L’ESPERIENZA CON UNA VARIANTE Mettiamo il sasso sulla bilancia: pesa 340 g. Ripetiamo l’esperienza con il fiammifero … … e con l’alcool Ripesiamo il sasso: pesa ancora 340 g Non si è consumato perché non ha preso fuoco; infatti non ha prodotto fiamma, calore, luce e residuo. Insomma, il sasso non è un combustibile! VERBALIZZIAMO Martina ha notato che in tutte le esperienze, quando la maestra Carmela si avvicinava per fare le foto, la fiamma si abbassava allora noi abbiamo pensato che succedeva perché: -La maestra Carmela respirava vicino -La maestra Carmela soffocava la fiamma -La maestra Carmela faceva vento alla fiamma -La maestra Carmela muoveva l’aria intorno alla fiamma -La maestra Carmela toglieva l’aria alla fiamma Allora verifichiamo se è colpa della maestra Carmela o se l’aria è importante … La maestra ha acceso le candele … Dopo pochi secondi si è spenta la candela sotto il barattolo piccolo, poi l’altra coperta … … poi ne ha coperte due con i barattoli di vetro uno più grande e uno più piccolo La terza candela ha continuato a bruciare la maestra ha preso due barattoli di vetro di misure diverse, poi ha messo tre candele sul tavolo e le ha coperte con i barattoli, tranne la terza. Dopo pochi secondi la candela nel barattolo più piccolo si spenge diverse, poi ha messo tre candele e invece in quello più grande è durata poco di più. Secondo me non c’era più aria. PERCHE’ LA FIAMMA SI E’ SPENTA? -Secondo me perché i barattoli hanno tolto aria alla fiamma Maria) -Quando l’aria finisce il fuoco si spenge (Martina) -Nel barattolo più grande la candela si è spenta dopo perché c’era più aria (Francesco) -Il barattolo più grande conteneva più aria sicchè ha fatto durare di più la fiamma (Lorenzo) -Il barattolo più piccolo ha fatto spengere prima la candela perché conteneva meno ossigeno (Mavisu) -La fiamma non aveva più ossigeno (Alice) -Il barattolo più grande ha più aria (Fiammetta) -Se mettiamo qualcosa sulla fiamma , tranne un tessuto infiammabile, questa si spenge perché togliamo l’ossigeno (Chiara) -Secondo me il fuoco brucia ossigeno e le candele sotto i barattoli si sono spente perché gliene mancava (Anna) Tenendo conto che la presenza dell’aria è indispensabile, rivediamo la definizione di combustibile e proviamo a scriverla individualmente Tutti i processi per essere avviati hanno bisogno della presenza dell’aria. Hanno avuto inizio quando un innesco è andato a contatto con un combustibile. C’è stata produzione di fiamma, luce e calore. Alla fine il materiale si è consumato La combustione è un fenomeno che si verifica quando un innesco acceso va a contatto con un combustibile e si ha produzione di luce, fiamma e calore, ma senza aria non può accadere. Nella vita di tutti i giorni avvengono molte combustioni: Molti di noi vanno in macchina che per accendersi produce una fiamma che brucia la benzina. Per cucinare si usano i fornelli; girando la manopola esce il gas che si innesca con l’accendino o con il pulsante elettronico che fa una scintilla. Un’altra combustione è quella del tabacco che si brucia quando si accende una sigaretta. Ci può essere anche la combustione della legna del camino, come quella che abbiamo fatto in classe. Gli accendini e le caldaie bruciano gas liquido. Certe combustioni avvengono anche se non le vediamo come l’accensione Dell’auto o della caldaia; altre invece si vedono bene come l’accensione dei fornelli in cucina e della legna nel camino. Quando siamo al buio possiamo innescare lo stoppino della candela con un fiammifero: anche il fiammifero quando si accende strofinando lo zolfo provoca la combustione. In ogni combustione c’è sempre produzione di calore, fiamma e luce; in certi casi abbiamo residuo e fumo UN PERCORSO PROPRIO PER TUTTI!!! Nelle nostre classi sono inseriti bambini che presentano diverse problematiche : patologie come la sindrome di Down, l’autismo e l’insufficienza mentale associata a riduzione del visus. Ci sono poi alunni con DSA e ADHD e alunni stranieri , provenienti dalla Cina e dalla Romania, inseriti quest’anno con le consuete difficoltà di approccio alla nuova lingua. Le modalità di lavoro del laboratorio scientifico hanno stimolato le capacità di osservazione, attenzione, partecipazione e soprattutto la motivazione a lavorare in autonomia. Se penso al fuoco mi viene in mente … I MIEI PENSIERI SUL FUOCO … E’ BELLO STARE DAVANTI AL FUOCO I POMPIERI SPENGONO IL FUOCO SE METTO LA MANO SUL FUOCO MI BRUCIO Io Martina e Maria prepariamo la carta Annalisa dà fuoco alla carta con l’accendino La carta brucia La carta si è trasformata in polvere Annalisa fa vedere la polvere a me e a Asia Io tocco la polvere VERBALIZZO Abbiamo fatto tanti piccoli pezzi di carta e li abbiamo messi in un piatto. Poi la maestra Annalisa ha preso l’accendino e ha avvicinato il fuoco alla carta e subito si è bruciata “”Stamani abbiamo fatto l’esperienza con il sasso. La maestra ha innescato il sasso perché doveva provare ma non ha funzionato niente, ci siamo aiutati con l’alcool. Siamo andati a vedere e abbiamo lavorato da soli, mentre abbiamo finito i disegni, facevamo la verbalizzazione da soli…Abbiamo provato a toccare il sasso e scottava; grazie a questa esperienza, meravigliosa perché nuova, ho capito che il sasso non è un combustibile”. Bianca Io e Wenrou abbiamo acceso una carta e l’abbiamo messa nel vaso e la carta era pieno di fuoco e poi c’era il fumo. Ho sentito la puzza di bruciato. Con le mani ho sentito il caldo… Madalina I bambini stranieri, inseriti quest’anno nelle nostre classi, partecipano con molto interesse e soprattutto in autonomia!!! ALLA CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO UN’ESPERIENZA EMOZIONANTE!!! I vigili del fuoco ci hanno fatto vedere tutta l’attezzatura, necessaria per un intervento, presente sull’autopompa Le luci di emergenza La scala aerea Questo è il CASTELLO per le esercitazioni CESOIE TRONCATUTTO LE BOMBOLE DI OSSIGENO CUSCINO AD ARIA PER SOLLEVARE PESI GLI IDRANTI E’ arrivato il nostro momento….. Saliamo sulla scala aerea….. ..ma solo per la foto!!! E prima di salutare un bel giro sull’autopompa, con tanto di sirena … … questa volta sul serio!!! Che meraviglia!!! VERIFICHE DEGLI APPRENDIMENTI Il percorso è stato valutato in itinere, mediante l’osservazione costante, tabelle a doppia entrata, verbalizzazioni ed al termine con la realizzazione del Power Point da parte degli alunni, che hanno rivisto il lavoro, commentandolo attraverso le didascalie. Griglia di rilevazione sistematica dei processi di apprendimento Alunno: cognome e nome Partecipa con interesse alla fase di osservazione dell’esperienza Partecipa con interesse alla fase di osservazione dell’esperienza anche per tempi lunghi Partecipa con interesse alla fase di osservazione dell’esperienza cogliendo particolari significativi Descrive assieme ad aspetti significativi anche aspetti contestuali non significativi dell’esperienza Descrive gli aspetti significativi dell’esperienza Descrive gli aspetti significativi dell’esperienza con adeguata consequenzialità. Ascolta e segue la conversazione Interviene riferendosi ad esperienze personali (marginali) Si inserisce nella discussione riferendosi anche a considerazioni espresse dai compagni si no In parte RISULTATI OTTENUTI (Analisi critica in relazione agli apprendimenti degli alunni) Tutti gli alunni hanno partecipato alle attività laboratoriali con impegno, interesse e senso di responsabilità. Al termine dei percorsi tutti hanno evidenziato miglioramenti negli apprendimenti, estesi anche ad altri ambiti e soprattutto a quello linguistico. Trattandosi di un argomento affascinante, è ovvio che la fase di osservazione, durante le esperienze, abbia monopolizzato l’attenzione dei bambini stimolando pensieri, ipotesi, domande che sono stati comunicati anche nelle verbalizzazioni scritte. Nella discussione collettiva è migliorata notevolmente la capacità di ascoltarsi e rispettarsi, nonostante opinioni diverse. Mediante la socializzazione dei testi, la discussione e l’autocorrezione, è stato più semplice giungere alle definizioni condivise. Secondo la griglia di rilevazione sistematica si sono evidenziati miglioramenti circa la capacità di: - Cogliere particolari significativi durante l’esperienza Descrivere gli aspetti significativi dell’esperienza rispettando la sequenzialità - Partecipare alla discussione rispettando punti di vista diversi Esporre l’esperienza con linguaggio chiaro, inserendo termini scientifici con consapevolezza di significato - Condividere scelte In particolare, attraverso i percorsi personalizzati, gli alunni disabili, gli alunni con disturbi di apprendimento e gli alunni stranieri sono stati coinvolti con motivazione e partecipazione attiva nelle varie esperienze, consolidando conoscenze e abilità. VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DEL PERCORSO Il percorso di educazione scientifica ha rappresentato per noi insegnanti una scoperta e una crescita sul piano didattico. L’esperienza è stata gratificante sia per i risultati raggiunti dai bambini,sia per lo scambio di opinioni, la riflessione sui processi e la condivisione delle varie fasi da attuare, nei vari incontri di programmazione con le colleghe. La formazione con il Prof. Fiorentini è stata fondamentale sia per le competenze disciplinari che per quelle pedagogiche e didattiche. La presentazione della metodologia laboratoriale, i suggerimenti offerti, la possibilità di comunicare la propria esperienza e di discuterne rilevando i punti di forza e di debolezza nelle varie tappe del lavoro , ci hanno motivato professionalmente nonostante il grande impegno richiesto e le difficoltà incontrate, soprattutto nel documentare i lavori svolti. Al termine di questo triennio ci riteniamo soddisfatte e pronte, per i prossimi anni, a realizzare nuovi percorsi.