Alpe di Siusi Magazine

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Alpe di Siusi Magazine
Estate 2016
ALPE
Alpe di Siusi Magazine
CASTELROTTO · SIUSI ALLO SCILIAR · FIÈ ALLO SCILIAR · ALPE DI SIUSI · TIRES AL CATINACCIO
Peter Fill
Casa, fonte d’energia
Vini pregiati
Vini di carattere
Tradizione
Sagra di San Vigilio
Alto Adige.
È bello sentirsi arrivati.
Un viaggio in Alto Adige/Südtirol è sempre l’inizio di
un’esperienza unica che ti offre emozioni autentiche.
E la meravigliosa sensazione di essere nel posto giusto.
www.suedtirol.info
Foto: TV Kastelruth/Helmuth Rier
Editoriale & Sommario
Cari ospiti!
Pagina 4
La Cena del montanaro
a Tires al Catinaccio
Trascorrere l’estate nell’area vacanze Alpe di Siusi significa godere di belle e rilassanti vacanze a stretto contatto con una natura incontaminata, dove l’avventura
fa da padrona. Fare escursioni o arrampicate, andare in
mountain bike, cimentarsi nel parapendio, nell’equitazione o nel nuoto, gironzolare oppure oziare, qualsiasi
cosa decidiate di fare, per tutta la vacanza dimenticherete la quotidianità.
vinicoltori dell’area di Fiè allo Sciliar con un obiettivo comune: produrre vini autentici. Sulle bontà del suo giardino fa affidamento anche la famiglia Lunger, che gestisce il Rifugio Monte Cavone, dove non è leggendaria
solo la vista sul Catinaccio, ma anche l’omelette all’ortica. Il Maso Stangler, invece, è votato al principio della
semplicità con la sua Buschenschank (osteria contadina)
tra tradizione e modernità, che rompe gli schemi.
I riflettori di quest’edizione sono puntati su Peter Fill,
vincitore a Kitzbühel e della Coppa del Mondo di discesa libera, che ci parla del suo allenamento quotidiano nell’area vacanze Alpe di Siusi e rivela la sua
fonte d’energia. Dall’amore per lo sport a creazioni di
puro stile: ecco il percorso dei fratelli Erlacher, che si
sono fatti un nome a livello internazionale nel settore
dell’abbigliamento per il golf e il tempo libero con il loro
marchio “Chervò”.
ALPE vorrebbe anche essere un’utile guida per la vostra vacanza: oltre ad informazioni importanti sui servizi pubblici e dati interessanti, presenta molti consigli
circa i migliori ristoranti, trattorie e punti d’incontro,
così come numerose e allettanti possibilità per lo shopping nei paesi dell’altopiano e dintorni. Questo magazine contiene anche un programma dettagliato di
eventi, appuntamenti culturali e ricreativi, da vivere in
compagnia. Se deciderete di partecipare, l’album delle
vostre vacanze sarà ricco di momenti felici e indelebili.
Vi auguriamo di trascorrere un meraviglioso e indimenticabile soggiorno, all’insegna di benessere e relax.
Il sagrestano Max, poi, conosce leggende e miti tutt’intorno alla Chiesetta di San Vigilio e alla sua posizione
insolita. La giornata della sagra, celebrata in grande, è
una particolare occasione di festa per l’intero paese con
messa solenne e processione, seguite da allegra musica
bandistica e deliziosi Krapfen.
L’Hugo, il drink estivo per eccellenza, non è il solo a
offrire momenti di piacere: ci sono anche alcune nobili stille… “Vini di Fiè, vini di carattere” presenta sei
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Sagra di San Vigilio
Pagina 8
Intervista con il sagrestano
di San Vigilio, Max Plunger
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Casa, fonte d’energia
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Al Monte Cavone
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Manfred e Peter Erlacher:
Italian style e Siusi nel cuore
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Vini di Fiè,
vini di carattere
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Hugo: un drink estivo
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Aria di novità
a Maso Stangler
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I top 10 attività estive
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Anteprima Estate ’16
Pagina 48
Anteprima inverno ’16/’17
Eduard Tröbinger Scherlin – Presidente
Pagina 50
Visto & sentito
per Alpe di Siusi Marketing e le Associazioni
Turistiche di Castelrotto, Siusi, Fiè allo Sciliar,
Alpe di Siusi e Tires al Catinaccio.
Sommer
Estate | ALPE 3
Quanto ben di Dio!
Testo: Katja Sanin
Foto: SAM/Helmuth Rier
4 ALPE | Estate
Ecco ciò che, ogni anno a luglio, degustano 170 ospiti a Tires durante
la Cena del montanaro (Berglertafel) sul Proa, un prato sopra Bagni
di Lavina Bianca, dove viene imbandita una lunga ed elegante tavolata, cui
si prende posto su un solo lato. Così, con lo sguardo rivolto al Catinaccio,
gli ospiti non si godono solo le specialità gastronomiche, ma anche
l’incantevole gioco di luci e colori delle cime rosseggianti al tramonto.
Estate | ALPE 5
Sagra di
San Vigilio
Il festoso ingresso in chiesa
viene accompagnato
da preghiere e musica.
Nel letto di un ruscello in mezzo al bosco sorge la particolare chiesetta
di San Vigilio, frazione del Comune di Castelrotto: un gioiello di stile.
L
Testo: Rosa Maria Erlacher
Foto: Helmuth Rier
6 ALPE | Estate
“La vera sagra”, mi rivela Anton, agricoltore di
Maso Simmele Müller, “è il 26 giugno, giorno di
San Vigilio.” Ma questo ormai è il passato, quando
le festività ecclesiastiche avevano la precedenza
assoluta: i tempi, infatti, cambiano e con loro
usanze ed abitudini. Occuparsi del fieno e dell’alpeggio per i contadini divenne più importante che
celebrare la festa del patrono in una giornata lavorativa, così, il parroco decise di anticiparla alla seconda domenica dopo Pasqua, San Cassiano e San
Vigilio, patroni della diocesi, a ciascuno dei quali è
stata consacrata una campana.
Messa solenne e processione. La sagra viene festeggiata in grande: tutte e tre le campane suonano in contemporanea, quando una parte della
banda musicale di Siusi allo Sciliar, composta prevalentemente da musicisti di San Vigilio (i cosiddetti Pfilgener Musikanten), accoglie a suon di musica baldanzosa i fedeli. Al seguito dei portatori »
Estate | ALPE 7
Il luogo di culto all’ombra dello Sciliar
Max Plunger del Mulino Malenger è il sagrestano della particolare
Chiesa di San Vigilio, di cui conosce ogni segreto.
Max, la chiesa consacrata
a San Vigilio sorge in una
località piuttosto insolita,
quasi nascosta in un
avvallamento boschivo
del Rio Freddo.
Sì, si ritiene che fosse un luogo
di culto preistorico. Oggigiorno,
vicino alla chiesa sgorga ancora
una sorgente, che presumibilmente serviva per le abluzioni
rituali, poiché poche centinaia
di metri al di sopra, sul Rungger
Egg, venne riportato alla luce un
luogo sacrificale.
La fonte viene utilizzata
ancora oggi?
No, perché non scorre acqua
tutto l’anno: compare molto
tempo dopo il disgelo, per lo più
8 ALPE | Estate
a fine giugno intorno al giorno
di San Vigilio, per poi esaurirsi
rapidamente.
La chiesa sorge sulle propaggini di un’enorme frana.
Qual è la sua origine?
Si staccò dall’Alpe di Siusi.
Secondo la datazione di un
tronco d’albero rinvenuto
potrebbe essersi verificata nella
metà del 13° secolo. La Chiesa di
San Vigilio fu menzionata per la
prima volta in una lettera d’indulgenza del 1353. C’è da chiedersi, quindi, se resistette alla
frana o se questa si verificò
anteriormente.
Cosa si sa della frana?
La scienza non ne parla, viene
però narrata dalle leggende.
Una, ad esempio, racconta che
un tempo al posto di Siusi sorgesse una grande città, estesa
fino al di sopra di San Valentino,
e che nessuno aprì la porta ad un
mendicante in cerca di riparo.
Solo in una casa di agricoltori
sopra questa frazione gli dettero
un ramaiolo con dell’acqua che
lui, adirato, gettò dalla finestra e
all’istante la grande e fiera città
venne inondata.
La Chiesa di San Vigilio,
però, sopravvisse?
Secondo la leggenda, sì. Nella
Chiesa di San Vigilio arrestò la
furia di macerie e detriti con il
suo bastone pastorale e le forze
selvagge della natura gli
ubbidirono. L’edificio fu danneggiato, ma rimase in piedi e
la ricostruzione avvenne poi nel
15° secolo.
Sempre in questo luogo
di culto mistico…
Sì, questa località è realmente
mistica: sorge, infatti, sulla linea
dell’ombra dello Sciliar tra Punta
Santner ed il Rungger Egg.
Cosa s’intende con
“ombra dello Sciliar”?
È un fenomeno locale: quando il
sole in inverno traccia un’orbita
più bassa, scompare temporaneamente dietro il grande picco
dello Sciliar, oggi chiamato
Punta Santner, e l’area alle sue
falde viene coperta da un’ombra
Max del Mulino Malenger
è il sagrestano della Chiesa
di San Vigilio, della quale conosce
numerose leggende e miti.
profonda. La più ampia si forma
il 21 dicembre, il giorno del solstizio
d’inverno, quando il sole raggiunge
l’altezza meridiana minima.
Quando ha inizio questo
fenomeno?
Questo è il dettaglio più interessante: il 23 settembre, quando giorno
e notte hanno la medesima durata,
il sole sfiora per la prima volta Punta
Santner, gettando una stretta striscia d’ombra che sembra tracciata
con un righello, proprio sopra la cima
del campanile della Chiesa di San
Vigilio in direzione del Rungger Egg.
Punta Santner crea l’ultima ombra il
21 marzo, la giornata che astronomicamente segna l’inizio della
primavera.
della croce e dello stendardo della chiesa entrano
le delegazioni degli Schützen (bersaglieri tirolesi)
di Siusi e Castelrotto ed i Vigili del Fuoco di Siusi
con i loro gonfaloni, seguiti dal coro della chiesa di
Siusi e da numerosi credenti provenienti da ogni
dove. Un gruppo di strumenti a fiato ed il coro
contribuiscono alla gioia della messa solenne e
della successiva processione, che attraversa prati
e campi, per leggere ad alta voce i vangeli presso
quattro altari situati vicino a Maso Kranebitt, Maso
Kompedell, davanti al pilone votivo accanto all’Hotel Rungghof ed in chiesa; come ci tiene a precisare
l’agricoltore-mugnaio del Simmele.
Una chiesetta straordinaria. Nemmeno Anton sa spiegarsi la scelta di quest’insolita località »
Cosa si deduce da tutto ciò?
Si capisce che le ubicazioni dei
luoghi di culto non venivano scelte
per casualità, bensì in seguito a precise osservazioni e che Punta Santner faceva da orologio già in tempi
remoti. Ciò spiega anche perché la
Chiesa di San Vigilio sorga in un’area
così insolita.
Assolutamente plausibile.
Ci sono altre indicazioni di
un culto rituale preistorico?
Sì, c’è un volto scolpito in un angolo
della chiesa, che rappresenta un
salvan, un uomo selvatico. Questa
raffigurazione è un simbolo difensivo
contro gli spiriti e i demoni, che venivano ancora temuti in epoca pagana.
È possibile visitare la chiesa?
È aperta solo durante le funzioni
religiose. Lo spazio interno, però,
può essere facilmente ammirato da
una finestra. Abbiamo recentemente
abbattuto gli alberi intorno all’edificio e collocato un tracciato circolare. Il sentiero escursionistico nº 7,
che parte da Siusi, passa davanti alla
chiesa, dove vale la pena concedersi
una sosta!
L’intero paese
partecipa alla sagra.
Estate | ALPE 9
Il polittico del 1878, le raffinate porte e finestre a
sesto acuto, i blasoni dei Signori di Wolkenstein
e del tribunale del Renon ed il volto di un “uomo
selvatico” scolpito artisticamente nell’angolo della
parete sono autentiche opere d’arte. Sulla riva opposta del ruscello sorge il Mulino Malenger, risalente a 500 anni fa ed in funzione ancora oggi, il
cui agricoltore custodisce la chiave della chiesetta,
di cui fa il sagrestano.
nella valle del Rio Freddo coperta di boschi. Probabilmente era un luogo di culto, dove i primi abitanti effettuavano le loro abluzioni rituali, dal momento che davanti all’edificio sgorgava una fonte
e poco più in alto gli archeologi hanno portato alla
luce un’area sacrificale. La Chiesa di San Vigilio fu
costruita nel 1353 e, secondo una leggenda, venne
interamente distrutta da una frana. Poi, nel 15° secolo, la casa di Dio fu ristrutturata in eccellente
stile tardogotico, grazie al suo generoso donatore.
Nella chiesa vivono
ancora antiche tradizioni.
10 ALPE | Estate
Sagra secolare. Accompagnati dalla banda, dopo
la messa solenne gli astanti si recano al vicino
Maso Örtl, dove ha inizio la parte mondana della
festa con allegra musica, vivaci chiacchiere, bevande e specialità gastronomiche, tra cui spiccano
gli immancabili Krapfen preparati appositamente
per l’occasione. “Noi Pfilgener teniamo in grande
considerazione la nostra chiesa”, mi rivela l’agricoltrice. Qui, spesso vengono celebrate messe, anche di suffragio, e nozze, così come il Rorate durante l’Avvento, reso particolarmente suggestivo
dal coro e da un gruppo di strumenti a fiato. Circa
vent’anni fa fu costruito, deumidificato ed imbiancato il nuovo tetto della chiesetta in scandole in
larice. «
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12 ALPE | Estate
Il 2016 è stato un anno grandioso
per Peter Fill che a casa sua
riconquista la forma fisica.
Casa, fonte
d’energia
Quest’anno, Peter Fill non si è aggiudicato solo la Streif di Kitzbühel, la gara
di sci più difficile del mondo, ma anche la vittoria generale nella Coppa del Mondo
di discesa libera. A casa trova la tranquillità e l’energia psichica per le sue
straordinarie prestazioni, allenandosi tra le sue amate montagne.
Peter Fill con i due
trofei più ambiti dello sci:
la sfera di cristallo ed
il camoscio di Kitzbühel.
N
Non ha molto tempo da trascorrere a casa e,
quindi, lo vive ancora più intensamente. Nel 1999,
Peter Fill, non ancora 18enne, vinse l’oro in tutte e
quattro le discipline dei Campionati Italiani Juniores. Poi nel 2002, debuttò nella World Cup, cominciando a girare il mondo. Due anni fa, dopo la nascita del figlio Leon, si sposò e costruì una casa nel
suo paese nativo. Infine, visse la stagione migliore
della sua vita. Conquistò sempre ottimi posti, fino
a domare la leggendaria Streif, la selvaggia pista
dell’Hahnenkamm che mandò fuori gara gli altri
principali favoriti, lasciando Peter Fill in testa dopo
una discesa spericolata verso la vittoria. Un trionfo
straordinario, che l’atleta superò a marzo, essendo
il primo italiano ad aggiudicarsi la piccola sfera di
cristallo della Coppa del Mondo di discesa libera. »
Testo: Rosa Maria Erlacher
Foto: Helmuth Rier
Estate | ALPE 13
I consigli di Peter Fill
Mountain-bike
Bici da corsa
Corsa
Escursioni
Baita Laurin:
Castelrotto > Tiosels
> Passo Pinei > Bulla > Monte Piz
> Panorama > Baita Laurin
> Spitzbühl > San Valentino
> Castelrotto
San Valentino > Castelrotto
> Passo Pinei > Roncadizza
> Ponte Gardena > Chiusa
> Val Gardena > Passo Pinei
> Castelrotto > San Valentino
Tour di Laranza:
Telfen > Bosco di Laranza
> Veduta del re > Telfen
Tour sullo Sciliar:
Compaccio > Panorama
> Forcella dei Denti di Terrarossa > Alpe di Tires > Sciliar
> Monte Petz > Sentiero dei turisti > Malga Saltner Tschapit
> Compaccio
Strada del latte:
Compaccio > Panorama > Baita
Rosa Alpina > Rifugio Molignon
> Saltria > Baita Rauch
> Hotel Ritsch > Malga Gostner
> Compaccio
Trail del Laghetto di Fiè:
stazione a valle della Cabinovia Alpe di Siusi > prato Tschurtsch > Laghetto di Fiè > stazione
a valle della Cabinovia Alpe di
Siusi
Mezza Maratona Alpe di Siusi:
Compaccio > Hotel Icaro > stazione a monte della funivia Ortisei > Hotel Ritsch > Baita Rauch
> Baita Rosa Alpina > Panorama
> Baita Laurin > Compaccio
Nuova dimora. Ho appuntamento con Peter a
casa sua. È appena tornato dalla Corea del Sud ed
è ancora sotto l’effetto del jet lag, ma irradia autentica gioia, quella di trovarsi a casa con la sua
piccola famiglia. Mi mostra il magnifico panorama
sulle cime dolomitiche, lo Sciliar con le guglie rocciose di Punta Santner e Punta Euringer, dietro i
14 ALPE | Estate
coni innevati dei Denti di Terrarossa con lo Spitz­
bühl, il margine più esterno dell’Alpe di Siusi, alle
loro falde.
“Quando non sono fuori casa per gare o allenamenti con il team, svolgo qui il mio programma
quotidiano di fitness”, mi spiega Peter, aprendomi
Per questo sciatore di successo
la natura è fonte della sua
forza psico-fisica.
le porte della sua attrezzatissima palestra con
“macchine per il potenziamento” d’ogni tipo, con
cui dà inizio a tutte le sue giornate sotto la guida
di un personal trainer.
Allenamento quotidiano. È nella natura che fa
il pieno di pace interiore, calma imperturbabile,
forza psichica, riflessi e resistenza, in un paesaggio che sembra creato appositamente per mettere
intensamente alla prova i propri limiti. L’Alpe di
Siusi, che s’estende ad un’altitudine compresa tra
1.800 e 2.300 m, è perfetta per i training ad alta
quota: ecco perché in inverno vi si recano i team
di sci di fondo di tutto il mondo, mentre in estate
i maratoneti internazionali apprezzano i 180 km di
tracciati per la corsa suddivisi in 20 trail di differenti lunghezze e gradi di difficoltà dell’altipiano
più ampio d’Europa e dintorni.
“Adoro avere questo Running Park praticamente
davanti alla porta”, rivela Peter. Così, si gode il
tempo in compagnia della famiglia, per poi partire
direttamente da casa per un tour in bicicletta in Val
Gardena e Valle Isarco su strette strade dei passi
e secondarie (un saliscendi che fa sudare anche i
migliori atleti). Oppure corre attraverso i prati su
cui aleggia l’aroma del fieno, fino al vicino Bosco
di Laranza e fa il giro della collina all’ombra di alti
pini, utilizzando questo sentiero irregolare per migliorare coordinazione ed equilibrio.
Piacere e relax. Dal punto di vista sportivo questo
33enne è molto eclettico: tra i suoi hobby figurano
calcio, golf, moto, escursionismo ed arrampicata.
“Divertendomi con gli amici a calcio o giocando
a golf con mio padre posso semplicemente staccare la spina”, racconta Peter. Lo swing affianca
spesso il suo allenamento quotidiano, grazie alla
presenza del Golfclub San Vigilio a 18 buche al di
sotto di Siusi.
Tuttavia Peter irradia il massimo dell’entusiasmo,
parlando di arrampicate ed escursioni. Ha conquistato tutte le vie ferrate e le arrampicate classiche dei dintorni: Punta Santner, la cresta di Monte
Castello, la ferrata del Sasso Piatto e Passo Santner. Inoltre, nelle belle giornate estive ama partire
da casa avvolto dall’oscurità del mattino, per poi
ammirare i primi raggi del sole presso la Croce di
vetta sullo Sciliar. “Escursioni ed arrampicate coniugano piacere e relax”, racconta con passione.
Così, libera la mente, assapora la quiete del mondo
alpino, le sfide e la forza della natura, facendo il
pieno d’energia psico-fisica. «
Peter Fill e la cugina
Denise Karbon si
aggiudicano la Coppa
del Mondo: lei per lo slalom
gigante nel 2007/08,
lui per la discesa libera
nel 2015/16.
Estate | ALPE 15
Al Monte Cavone
Josef e Bernadette Lunger si
dedicano con anima e corpo agli
escursionisti alpini che sono sempre
lieti di concedersi una sosta qui.
Il Rifugio Monte Cavone tra Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio viene gestito
dalla terza generazione della famiglia Lunger che se ne occupa da oltre
sessant’anni. La magnifica cima panoramica di Monte Cavone è una delle
numerose località leggendarie dell’area vacanze Alpe di Siusi, nonché una
meta ideale per una gita giornaliera.
T
Testo: Katja Sanin
Foto: Helmuth Rier
16 ALPE | Estate
Tra un paesaggio e le persone, che da esso discendono, esiste un legame segreto, da cui sono nate
leggende che i popoli raccontano da sempre. Nessuno sa a quale periodo risalgano ed è affascinante
come il demone della natura o la sensazione di esserne in balia di vita, nella fantasia umana, a esseri amichevoli e disponibili oppure malvagi come
streghe, fate cattive delle montagne, mostri o nani.
Le leggende di Monte Cavone narrano anche di
un “buon vecchio” il quale, in primavera, ricordava
a gran voce agli agricoltori che era giunto il momento di coltivare i campi. In questo personaggio
leggendario si potrebbe scorgere ancora l’ombra
di una benevola divinità maschile precristiana, un
dio della fertilità, a cui le popolazioni agricole rivolgevano preghiere e sacrifici. Chi lo sa se fu proprio il “buon vecchio” a sussurrare a Josef Lunger
di coltivare un orto di insalata ed erbe aromatiche a
1.737 m d’altitudine… Josef e sua moglie Bernadette
gestiscono il rifugio con i figli Michael e Georg,
proprio come Josef fece con i genitori (Michael
e Josefa) per molti anni. Talvolta, durante l’estate
tre generazioni lavoravano sotto lo stesso tetto,
ma nell’autunno 2015 Prentner Michl (così veniva »
Estate | ALPE 17
18 ALPE | Estate
L’ascensione al Rifugio
Monte Cavone viene
ricompensata con
numerose specialità
gastronomiche fresche,
preparate con amore
chiamato il padre di Josef) morì e sua moglie, detta
Seffa, negli ultimi anni rimase a valle con lui, affidando lo scettro della cucina del Rifugio Monte Cavone alla nuora Bernadette. Ora, si sta lentamente
avviando il passaggio alla terza generazione.
Storia familiare e non solo. Cima Völsegg sopra
Monte Cavone era considerata una “montagna sacra”, nonché luogo di sacrifici, sebbene ciò non sia
ancora stato confermato. Günther Niederwanger,
archeologo specializzato nel Mesolitico (dal 9600
fino al 4500 a.C. circa) in Alto Adige, vi scoprì alcuni reperti; i più importanti venuti alla luce durante gli scavi negli anni ‘80 furono la punta di una
freccia ed alcuni cocci decorati. Quando le greggi
venivano condotte quassù all’inizio dell’estate
ed in occasione della transumanza in autunno,
nell’Età della Pietra i pastori sacrificavano presumibilmente una parte degli animali (pecore o capre), così come cereali, prodotti agricoli e frutta
ad una divinità. Questa cima è sempre stata un
amato pascolo. “Ora non più, ma in passato, a
maggio, su Monte Cavone pascolavano circa 250
pecore e già intorno al 1900 sorgeva un bivacco
per boscaioli e pastori”, racconta Josefa Lunger.
Nel frattempo le famiglie di Tires al Catinaccio vivevano nel rifugio, fino a quando all’inizio degli
anni ‘50 in seguito ad uno scambio con il Comune
di Tires per un alpeggio a maso Messnerjoch divenne proprietà della famiglia Lunger. Il rifugio
fu inaugurato da Michl e Josefa nell’estate 1955.
Durante i primi tre anni, l’occorrente veniva portato sulle spalle, poi con l’aiuto di un mulo ed a
Pasqua 1965 Michael Lunger e la moglie salirono
per la prima volta con un fuoristrada Haflinger
dell’azienda Steyr-Puch. Per scelta, le cinque camere sono allestite ancora oggi in modo sobrio
con candele e catini, come in passato, anziché con
lampadine e rubinetti. “L’acqua potabile arrivò al
Rifugio Monte Cavone il 17 luglio 1970”, precisa
Josefa Lunger. Con il fiorire del turismo negli anni
‘70 nacque l’idea di costruire una seggiovia da Bagni di Lavina Bianca alla cima, ma il Prentner Michl si pronunciò contrario. A posteriori questa fu
una fortuna, poiché, a parte i padroni di casa, possiamo raggiungere Monte Cavone solo su un sentiero pedonale, scoprendo così un’oasi idilliaca
circondata da boschi di larici, dove godersi il panorama sul Catinaccio e liberare l’anima.
In armonia con Madre Natura. Al Rifugio Monte
Cavone sembra che il tempo si sia fermato. Qui,
tutto ha un effetto rilassante ed un’atmosfera rurale: l’edificio è molto modesto, le ordinazioni vengono annotate su un bloc-notes e preparate su una
cucina a legna; la specialità della casa è l’omelette
all’ortica. Josef e Bernadette vivono ancora oggi
come in passato, quando i cacciatori si aggiravano
per i boschi insieme a chi raccoglieva funghi, legna e bacche; nel pomeriggio, infatti, dopo aver »
Sentieri escursionistici
su Monte Cavone
Dai Bagni di Lavina Bianca
al Rifugio Monte Cavone
e Cima Völsegg
Dai Bagni di Lavina Bianca percorrere il sentiero n. 4A fino al laghetto
Wuhnleger e, quindi, al rifugio
Monte Cavone, da cui il sentiero n. 9
conduce alla Cima Völsegg.
Tempo di percorrenza: ca. 1,5 ore
Grado di difficoltà: facile
Dal Laghetto di Fiè
al Rifugio Monte Cavone
Dal Laghetto di Fiè imboccare il sentiero n. 1 in direzione delle Malghe
Tuff e Hofer. Dopo proseguire sul n. 7
e 7B fino al Rifugio Monte Cavone.
Tempo di percorrenza: ca. 3,5 ore
Grado di difficoltà: medio
Tour al Monte Cavone con
partenza al Ristorante Schönblick
Dal Ristorante Schönblick
rendere il sentiero n. 6 fino
a Völsegg e quindi proseguire sul
n. 4B fino al laghetto Wuhnleger,
da cui sul sentiero n. 4 e 4A si raggiunge il Rifugio Monte Cavone.
Il ritorno si snoda sui sentieri n. 4
e 7A fino al Ristorante Schönblick.
Tempo di percorrenza: ca. 3 ore
Grado di difficoltà: media
Estate | ALPE 19
Omelette all’ortica,
la specialità
della casa.
20 ALPE | Estate
esaudito i desideri degli ospiti giornalieri, a Bernadette piace andare a cercare erbe selvatiche e
frutti di bosco con il marito. In cucina lei e suo figlio Michl impiegano i doni offerti dalla natura e
dal loro orto di aromatiche ed ortaggi, per preparare ogni giorno deliziose ricette. Alla sera, al Rifugio Monte Cavone si accomodano tutti insieme
in cucina, per dividere i frutti raccolti, lavarli e trasformarli in marmellate, e pulire funghi, ortiche e
farinelli buon-enrico per l’indomani. I compiti dei
singoli membri della famiglia sono ben ripartiti:
(salamini affumicati), salmistrati e affumicati dalla
famiglia Lunger durante il periodo natalizio.
Bernadette “comanda” in cucina e Josef nell’orto,
mentre Michael è responsabile dei dessert e
Georg e sua moglie Barbara di accogliere gli ospiti.
“Il Rifugio Monte Cavone è aperto da Pasqua a
Ognissanti, ma lavoriamo tutto l’anno”, racconta
Josef, mostrandomi i minuscoli semi di rapanello,
che in autunno ricava da una pianta sfiorita, fa essiccare e seleziona con la moglie nelle serate invernali, per poi piantarli nuovamente nell’orto di
Monte Cavone in primavera accanto a insalate, crescione, rucola, acetosa, rape rosse, carote, porri, sedano, bietole, erba cipollina e prezzemolo. L’orto
dietro il rifugio è un’autentica delizia per gli occhi,
nonché motivo d’orgoglio per Josef che ogni mattina lo irriga per due ore, dopo aver munto le mucche nella stalla, poiché anche burro e ricotta vengono fatti in casa, così come Speck e Kaminwurzen
Gli alpinisti più infaticabili dal rifugio possono proseguire l’ascensione (circa 20 minuti) sul sentiero
diretto alla vicina Cima Völsegg (1.834 m) costi­tuita
da due grandi speroni rocciosi, da cui si gode un
magnifico panorama sconfinato su Brenta, ghiacciaio dell’Adamello, Massiccio dell’Ortles, Alpi
Venoste, Alpi Breonie Occidentali, Catinaccio, Latemar, Corno Nero e Corno Bianco. La croce di vetta
venne rimossa nell’autunno 1996 dai volontari delle
sezioni del Club Alpino di Tires e Aica di Fiè e fu preparato lo scavo per la base. Nella primavera 1997,
15 persone portarono 1.200 kg di calcestruzzo preconfezionato, 200 l d’acqua e putrelle in ferro dal Rifugio Monte Cavone alla Cima Völsegg, dove venne
eretta la nuova croce di vetta in larice, donata dal
Comune di Tires, che purtroppo fu distrutta poco
tempo dopo da un fulmine e sostituita nel 2003. «
Consigli per le escursioni. Monte Cavone è raggiungibile sia dal versante di Fiè, sia da quello di
Tires: dal Laghetto di Fiè, dopo 3,5 ore di cammino
passando per Malga Tuff e Malga Hofer sotto la
Croda del Maglio sul sentiero 7 e 7B; da Bagni di
Lavina Bianca attraverso il Wuhnleger in 1,5 ora. Nel
piccolo laghetto presso il Wuhnleger si riflettono le
cime del Catinaccio e le Torri del Vajolet; qui, è possibile scegliere tra la strada forestale leggermente
più ripida ed il comodo sentiero pedonale che è un
po’ più lungo, ma paesaggisticamente più incantevole, poiché ricco di panche per rilassarsi ammirando la vista mozzafiato sul mondo alpino circostante e sulla Valle di Tires. Partendo dal Ristorante
Schönblick una magnifica escursione circolare di
circa 3 ore sale a Monte Cavone, passando per Völsegg e Wuhnleger. Il tour più impegnativo (5,5 ore
di salita e 1 ora di discesa), invece, è l’attraversamento della cresta della Croda del Maglio. Partendo
dal parcheggio a Bagni di Lavina Bianca presso
Tires, si sale attraverso la ripida Gola dell’Orsara
fino alla Sella del Cavaccio (2.070 m) sul sentiero
nº 2. Da qui è necessario procedere con passo
sicuro e non soffrire di vertigini. Si segue la marcatura nº 9 in direzione di Croda del Maglio–Monte
Cavone. Il variegato sentiero panoramico, assicurato con le funi, raggiunge il Rifugio Monte Cavone
in parte al di sopra ed in parte davanti o dietro la
Cima di Mezzodì, Monte Nicola e Croda del Maglio.
Foto: SAM/Laurin Moser
L’affascinante mondo
delle Dolomiti seduce
soprattutto per le
bizzarre formazioni
di roccia e l’inconfondibile
colorazione.
Il mito delle Dolomiti
Dal 2009 sono Patrimonio dell’Umanità secondo l’UNESCO, per l’alpinista estremo altoatesino
Reinhold Messner sono “le montagne più belle del mondo” e per molti sono il sinonimo
per eccellenza della vacanza estiva: l’ineguagliabile bellezza delle Dolomiti colpisce tutti.
Una barriera corallina pietrificata
che si eleva verso il cielo definisce l’impareggiabile mondo alpino
delle Dolomiti. Grazie alla loro bellezza monumentale e al loro significato geologico e geomorfologico, i
cosiddetti “monti pallidi” nel 2009
sono stati inclusi dall’UNESCO nel
Patrimonio dell’Umanità. Suddivise
in nove aree, di cui fa parte anche il
Parco Naturale dello Sciliar-Catinac-
sue torri Santner e Euringer, rappresenta una delle immagini simboliche
dell’Alto Adige. Anche il massiccio
del Catinaccio, con le sue innumerevoli cime, è conosciuto molto oltre i
confini della regione. Una delle tante
vette del massiccio, il Catinaccio
d’Antermoia, raggiunge i 3.002 metri.
Fanno parte del parco naturale anche
i boschi di Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires,
oltre alla Val Ciamin. «
cio, le Dolomiti sono considerate ufficialmente uno dei più bei paesaggi
naturali del mondo.
Parco naturale Sciliar-Catinaccio.
Il parco naturale più antico dell’Alto
Adige è stato istituito nel 1974. L’area
protetta, grande 7.291 ettari, si trova
nella parte occidentale delle Dolomiti
altoatesine. Lo Sciliar è un imponente
massiccio dolomitico, che, con le
Bruneck
Brunico
Südtirol
Brixen
Bressanone
Meran
Merano
Pelmo, Croda da Lago
2 Marmolada
St. Ulrich
Kastelruth Ortisei
Castelrotto
Seis am Schlern
Seiser Alm
Siusi allo Sciliar
Alpe di Siusi
Völs am Schlern
6
Auronzo
Corvara
Cortina d’Ampezzo
Fiè allo Sciliar
Bozen
Bolzano
Tiers/Tires
7
Canazei
2
8
Alleghe
Pieve
di Cadore
1
Agordo
3
Longarone
Cimolais
Pordenone
Madonna
di Campiglio
Fiera di
Primiero
9
Trento
Belluno
Udine
Belluno
Feltre
Trentino
Ampezzo
4
Zoldo
Cavalese
3 Pale di San Martino, San Lucano
Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine
4 Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave
St. Vigil
S. Vigilio
5
Dolomiti
Patrimonio
dell’Umanità
UNESCO
1
Lienz
Toblach
Dobbiaco
Pordenone
5 Dolomiti Settentrionali
6 Puez-Odle
7 Sciliar-Catinaccio, Latemar
8 Rio delle Foglie
9 Dolomiti di Brenta
Estate | ALPE 21
Fratelli “divergenti”: Manfred (a destra)
e Peter (a sinistra nella foto) Erlacher.
Italian style
e Siusi nel cuore
“Chic-tech” è la parola magica che indica uno stile comodo, sportivo ed elegante.
Con il marchio “Chervò” Manfred e Peter Erlacher, fratelli di Siusi, si sono fatti
un nome nel settore internazionale dell’abbigliamento per il golf ed il tempo libero.
M
Manfred e Peter Erlacher sono così diversi come
solo due fratelli potrebbero essere: mentre Manfred sarebbe un perfetto marinaio, Peter è più
adatto alla gestione di un podere inglese. Nella
vita reale il capitano ed il lord sono un manager
ed un designer con una passione comune: il golf.
Questi fratelli “divergenti” hanno trovato un’autentica vocazione nella loro azienda “Chervò Golf
& Sportswear”, facendosi strada con caparbietà tra
i grandi del settore.
Testo: Elisabeth Augustin
Foto: Helmuth Rier
22 ALPE | Estate
In passato i genitori gestivano un salone da parrucchiere a Siusi allo Sciliar, motivando i due figli
ad uscire dalla regione. Manfred, nato nel 1947,
studia economia a Firenze, mentre Peter, cinque
anni più giovane, si diploma all’istituto superiore
di educazione fisica a Roma. Dopo l’università, il
primo gestisce con un partner uno stabilimento di
calcestruzzo e ghiaia, il secondo, invece, diventa
famoso nelle gare di sci e come allenatore della
nazionale italiana. Nel 1980, inizia ad importare
in Italia articoli sportivi dall’America e dalla Svizzera, facendo così il primo passo in un settore complesso, seguito dal fratello, poiché il creativo ha bisogno di un buon manager al suo fianco. Nel 1982,
il voler-fare-da-sé, caratteristica che accomuna i
fratelli, porta alla produzione di calze con il marchio “Le Double”, subito dopo di abbigliamento
outdoor e, infine, da sci con il nome “Caribou”.
L’abbigliamento sportivo disegnato da Peter rivoluziona il business, poiché è in grado di coniugare
eccellenti prestazioni tecniche con uno stile disinvolto, che si differenzia dai marchi tradizionali. Improvvisamente sulle piste da sci cominciano a volteggiare design esclusivi e nuovi tagli très chic e
very fashionable.
Da Caribou a Chervò. Quando gli Erlacher scoprono che “Caribou” (renna) è un marchio già registrato in America, lo cambiano in “Chervò” (che
ricorda “cervo”). Dopo una collaborazione pluriennale con Ellesse, produttore di articoli sportivi di
Perugia, all’inizio degli anni 1990 gli Erlacher passano dall’abbigliamento per lo sci a quello per golf
e tempo libero, trovando così la loro vera strada.
Gli Erlacher sono in grado di mettere in discussione il dresscode dominante dell’epoca anche nel
mondo del golf, ammaliando con una linea di capi
che coniuga il moderno stile italiano con materiali
innovativi.
“Chervò ha sviluppato numerosi tessuti innovativi,
protetti dal nostro marchio aziendale, sottolineando differenti caratteristiche ed aree d’applicazione”, racconta Peter Erlacher. “Chervò-Tex” è un
logo che garantisce l’impiego di materiali adatti a
qualsiasi condizione climatica. “Per offrire benessere ed un comfort ottimale, da sempre facciamo
affidamento sulla ricerca nel settore di tessuti e
materiali, che sopportano le condizioni climatiche
più dure e vengono testati sul campo da professionisti del golf e con analisi di laboratorio”, rivela »
Estate | ALPE 23
24 ALPE | Estate
Il cuore di Chervò, produttore
di abbigliamento per il golf e il tempo
libero famoso in tutto il mondo,
batte presso la sua sede a Costermano,
sul Lago di Garda.
Manfred. Peter, la mente creativa dell’azienda, non
è solo responsabile del design innovativo, ma s’impegna con particolare acribia anche nella scelta dei
materiali adeguati. Manfred definisce il successo
di “Chervò” come “una meta importante, raggiunta
grazie alla passione per il lavoro ed a una costante
ricerca tecnologica, che ha portato alla produzione
di capi d’abbigliamento dall’inconfondibile stile
chic-tech, che diventano i protagonisti principali
sui campi da golf di tutto il mondo.”
Davanti all’area aziendale di due ettari, a Costermano, spicca una vistosa ed enorme palla da golf:
l’indirizzo per eccellenza dei golfisti. Chervò Golf
& Sportswear sorge operativamente nell’hinterland del Lago di Garda, 25 km a nord-ovest di Verona ed a circa un’ora e mezza in auto da Bolzano.
“Qui, abbiamo trovato le condizioni ottimali per la
nostra azienda”, spiega Manfred. La sede fiscale
dell’azienda ed il cuore dei fratelli, però, sono a
Siusi allo Sciliar e, così, da numerosi anni fanno i
pendolari tra le loro abitazioni sul Lago di Garda e
nelle Dolomiti, vivendo in due mondi differenti. A
Siusi questi due appassionati di sci si godono soprattutto le piste dell’Alpe di Siusi, così come le
montagne e l’impegnativo campo da golf alle falde
dello Sciliar, in estate. Sul Lago di Garda, invece,
sono il clima mite, il fascino mediterraneo e, non
ultimo, la loro azienda, a farli sentire a casa.
La sede aziendale accoglie gli uffici dei fratelli, alle
due estremità dell’edificio amministrativo. “Così
possiamo sbollire a distanza”, scherza Manfred.
I loro compiti sono nettamente distinti, ma tutte
le decisioni importanti vengono prese insieme
ed anche in accordo con i collaboratori principali.
Manfred sta facendo il suo giro mattutino, per assicurarsi che nei singoli reparti sia tutto a posto,
mentre Peter è nella sezione grafica tra casse di
tessuti e fantasie.
Peter, il visionario. Rivela che talvolta le sue antenne sono eccessivamente ricettive. “Prendere
troppo presto alcune decisioni non è sempre positivo”, rivela. E tra i due fratelli possono scoppiare
scintille. Manfred si occupa dei profitti. Di lui Peter
dice che ha una corazza dura, ma un cuore tenero.
Tuttavia, alla fine, è sua la responsabilità del successo finanziario. Peter sottolinea che, con il passare degli anni, ideare sempre qualcosa di nuovo
diventa una grande sfida, che richiede anche
coraggio. “Numerosi principi minano la mia creatività”, spiega Peter. “È necessario mettere costantemente in discussione ciò che è già stato fatto,
sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo.” L’estro
serve a rendere la vita variopinta e solare. Ma si
dovrebbe conoscere bene la materia ed avere il
coraggio necessario per applicare esperienza e
know-how specifico. “Il nostro obiettivo principale è quello di trovare il denominatore comune
della funzione sportiva delle collezioni Chervò e
della tendenza al passo con i tempi, per poter vestire i golfisti in maniera funzionale e chic”, riferisce Peter. “Naturalmente siamo anche esposti alle
fluttuazioni della moda ed ai trend. Non vogliamo
nuotare controcorrente, poiché anticipare i tempi
cela in sé il pericolo di non venire compresi. È importante conservare la propria impronta, affinché
l’utente finale riconosca il carattere del nostro prodotto, che differenzia Chervò dagli altri marchi.”
Manfred afferma di non essersi mai pentito di essere entrato nel settore della moda. “Non nego che
sia stressante, poiché si lavora sempre a quattro
collezioni contemporaneamente, ma credo che
mantenga giovani.”
Chervò ha sette punti vendita, un flagship store
ed un outlet nell’edificio aziendale a Costermano;
in questi nove negozi lavorano 17 collaboratori, »
Estate | ALPE 25
MANFRED ERLACHER
PETER ERLACHER
rivela in un Word-rap che cosa signiica per lui ...
rivela in un Word-rap che cosa signiica per lui ...
Lago di Garda ...
Relax, eccellente
gastronomia e golf.
Siusi allo Sciliar ...
Pace, un’area magnifica
e di nuovo golf.
Montagne ...
La mia nostalgia.
Mare ...
Libertà, immersioni.
Golf ...
Bell’attività, sport
incantevole, il mio lavoro.
Made in Italy ...
Creatività, eccellente
design, qualità ...
Progresso ...
Per me significa perseverare
costantemente, per non
rimanere fermi nel presente.
Lago di Garda ...
Area mozzafiato.
Progresso ...
Indispensabile.
Siusi allo Sciliar ...
Casa.
Profitto ...
Ricompensa materiale.
Profitto ...
Garantisce la sopravvivenza
di un’azienda.
Montagne ...
Affascinanti.
Sport ...
Sfida.
Mare ...
Spazio infinito.
Motivazione ...
Non dovrebbe mai
mancare.
Sport ...
Dovrebbe essere un’attività
praticata da tutti, purché
in misura ragionevole.
Motivazione ...
Importante, poiché è il motore.
Terra nativa ...
Il porto di ogni persona.
Trend ...
Non bisogna sempre
corrergli dietro ...
Neve ...
Qualcosa di straordinario.
Quando nevica, il mio
cuore gioisce.
Green ...
Sul campo da golf è l’area
dove si dovrebbe fare l’ultimo
tiro prima di una buca.
Sciliar ...
Il mio idolo, che vedo
ogni giorno davanti alla
porta di casa a Siusi. Fascino.
Rischio ...
Un imprenditore dovrebbe
assumerselo, ma solo dopo
valutazioni concrete.
Alpe di Siusi ...
Dove ho imparato a sciare
e dove, in estate ed inverno,
trascorro gran parte del mio
tempo libero.
Jet set ...
Persone che credono
di essere importanti
(di cui io non faccio parte).
Modelle/i ...
Una componente importante
che rappresenta la moda in
maniera interessante.
Un lavoro faticoso.
26 ALPE | Estate
Fortuna ...
Salute, famiglia e il mio
lavoro che amo.
Golf ...
Gioco e divertimento.
Made in Italy ...
Creatività.
Trend ...
Fugacità.
Green ...
Dove si gioca la partita.
Rischio ...
Mozzafiato.
Jet set ...
Cliché.
Modelle/i..
Fragilità.
Terra nativa ...
Nido.
Neve ...
Un elemento, a cui non
desidero rinunciare.
Sciliar ...
Visto da Siusi, per me, ha
sempre rappresentato
i miei genitori: Punta
Santner e Mull.
Alpe di Siusi ...
Sci e relax.
Fortuna ...
Benvenuta.
I due appassionati di golf
fanno sempre ritorno
a casa, a Siusi allo Sciliar.
mentre nella sede 35 persone. Due volte all’anno
nell’ampio showroom vengono presentate le
nuove collezioni a circa 80 distributori provenienti da tutto il mondo (Cina, Giappone, Corea, Hong Kong, Canada e Stati Uniti d’America, così come Russia e Sudafrica). Quando i
modelli sfilano sul green dello showroom, i rivenditori seduti sulle sedie bianche da regista
scelgono la moda che dominerà sul campo da
golf e nel tempo libero nella prossima stagione.
A livello internazionale Chervò è rappresentata
in oltre 30 Paesi ed è una presenza fissa nella
società golfista. Amministrazione, design e distribuzione avvengono presso la sede aziendale sul Lago di Garda, mentre la produzione
ha luogo in Italia, Portogallo, Tunisia, Romania,
Bulgaria e Moldavia.
“Ci sono 65 milioni di golfisti in tutto il mondo”,
spiega Manfred, “di cui 25-27 milioni in America. In Europa questo magnifico sport è praticato da 4,5 milioni di persone, prevalentemente nelle roccaforti di Inghilterra, Scozia,
Irlanda e Svezia.” Secondo Manfred il golf è
uno sport, non un gioco; per lui non c’è ombra di dubbio. Peter, invece, sostiene che sia
gioco e sport nel contempo e che sia proprio
questa la maggiore bellezza di quest’attività ricreativa. Sul campo da golf o nella clubhouse si
potrebbe discutere all’infinito di questo differente punto di vista…
Peter e Manfred praticano il golf dalla fine degli anni 1980. Manfred dice di aver cominciato
troppo tardi per giocare davvero bene, ma è
impossibile immaginare i campi di questo
mondo senza i fratelli Erlacher. Spesso Manfred e Peter si trovano sulla riva meridionale
del Lago di Garda, poiché sono soci, anche se
con quote minime, del San Vigilio Chervò Hotel Spa & Resort, inaugurato nel 2011 a Pozzolengo: più che altro, le loro idee ed esperienze
sono state scelte per il concetto ed è stato impiegato il nome “Chervò” famoso nel mondo
del golf, per un vantaggio reciproco. L’elegante
struttura dell’hotel con un campo da golf a 36
buche sorge tra colline moreniche ed è annoverata tra le più esclusive del Lago di Garda.
Manfred è il presidente del Golf Club e, così,
questo convinto abitante di Siusi potrebbe dimostrare di essere “arrivato” anche nella sua
seconda terra. «
Estate | ALPE 27
28 ALPE | Estate
Cinque viticoltori
ed un obiettivo:
produrre vini
autentici.
Vini di Fiè,
vini di carattere
Dalle cime alpine ai vigneti
N
Negli ultimi anni, il Comune alpino di Fiè allo Sciliar
con i suoi 35 ettari di vigneti è divenuto un piccolo
ma raffinato centro vitivinicolo. Markus Prackwieser di Maso Gump, Otmar Mair di Maso Besserer,
Christoph e Andreas Mock di Maso Wasserer, Stefan Pramstrahler di Maso Grottner e Patrick Planer
di Maso Prackfoler sono cinque ambiziosi viticoltori che fanno parlare di sé oltre i confini comunali. Già da qualche anno, alcuni di loro imbottigliano personalmente i vini prodotti, affermandosi
sul mercato, e recentemente a questi cinque si è
unito Florian Unterthiner di Maso Ebner a Campodazzo, sull’altro versante della valle dell’Isarco.
In Valle Isarco, a soli 315 m d’altitudine, si trova il
punto più basso del Comune di Fiè, che giunge fino
alla cima dello Sciliar, a 2.563 m. La viticoltura, che
vanta una lunga tradizione, viene praticata sui pendii fino alla vallata, a Novale di Presule, Novale di
Fiè e Passo, ad un’altitudine compresa tra 300 e 650
m. Qui, sorgono i masi vitivinicoli di Fiè, immersi
in vigneti in parte ripidi, dove secondo natura predominano i vini bianchi con circa l’80% della superficie coltivata, ripartita come segue: Sauvignon
(8 ettari), Pinot Bianco (6,5 ettari), Müller Thurgau
(4 ettari), Kerner (3,7 ettari) e Gewürztraminer
(2,6 ettari), così come Chardonnay e Silvaner con »
Testo: Herbert Taschler
Foto: Helmuth Rier
Estate | ALPE 29
1 ettaro ciascuno. Tra le varietà di rossi assumono
un ruolo importante il Pinot Nero con circa 4 ettari e la Schiava con 2 ettari.
MASO GUMP DI
MARKUS PRACKWIESER
Markus Prackwieser di Maso Gump è il produttore
di vini più famoso di Fiè. La sua tenuta sorge a Novale di Presule, sui ripidi pendii all’ingresso della
Valle Isarco, ad un’altitudine compresa tra 350 e
550 m. Su 5 ettari di vigneti con una pendenza
dal 50 al 70% Markus coltiva Pinot Bianco e Nero,
Sauvignon, Gewürztraminer e Schiava. Questo
giovane viticoltore, che ha rilevato il maso dal padre nel 2000, da allora torchia personalmente la
sua uva. Oggi, i vini del Maso Gump affascinano
a livello nazionale ed internazionale; sono soprattutto quelli della linea Praesulis, il cui nome deriva
dal vicino Castel Presule, a godere di grande fama.
Markus Prackwieser si è sempre posto l’obiettivo
di “produrre vini di carattere, con cui posso identificarmi al 100%”. Questo viticoltore di successo
s’impegna quotidianamente a mantenere l’equilibrio tra tradizione ed innovazione, per offrire ai
clienti “vini emozionanti che rivelano dettagli sui
dintorni e sul loro creatore”.
LA VARIEGATA OFFERTA
DEL MASO BESSERER
Dal 1998, Otmar e Rosmarie Mair producono i
loro vini insieme ai figli Philipp e Hannes al Maso
Besserer, nelle immediate vicinanze del Maso
Gump. Dai modesti esordi è nata un’azienda che
ora conta 40.000 bottiglie all’anno. Su 4 ettari di
30 ALPE | Estate
ripidi pendii la famiglia Mair si dedica a produrre
vini naturali e di qualità su un terreno molto difficile. Lo speciale microclima e la natura del suolo
di questi vigneti offrono le condizioni migliori per
vini di carattere: tutto il giorno, infatti, sono sotto
l’influsso del clima mediterraneo del bacino della
conca bolzanina, mentre di notte vengono rinfrescati dal vento della Valle Isarco. L’ampia gamma
di vitigni offre Pinot Bianco, Sylvaner, Kerner, Sauvignon, Gewürztraminer, Moscato giallo e Chardonnay, ma anche Schiava e Zweigelt.
NUOVA VITA AL
MASO WASSERER
Il Maso Wasserer di Novale di Fiè, risalente al 1366,
ha alle spalle una storia movimentata. Nel 1996
venne acquistato dalla famiglia Mock di Maso Mumelter a Coste presso Bolzano e i gemelli Andreas
e Christoph ristrutturarono con passione ed impegno le antiche rovine, trasformandole in un’invitante tenuta vitivinicola e Buschenschank (osteria
contadina). Andreas è il cuoco, Christoph è l’agricoltore e il cantiniere del maso, il cui obiettivo
è “torchiare vini complessi ed aggraziati”, che si
rispecchia anche nel design e nell’allestimento
della tenuta. A questo proposito è essenziale la
«W», che contraddistingue in maniera sostenibile
il marchio: «W» come Wasserer, come vino (Wein)
di carattere, come meravigliosa (wunderbar) gastronomia e non da ultimo come benessere (Wohlfühlen). Dal 2013 al Maso Wasserer vengono vendemmiati Sauvignon e St. Magdalener coltivati a
Costa.
Orgogliosi dei loro vini:
(da sinistra) Markus Prackwieser
(Maso Gump), Otmar e Rosmarie
Mair (Maso Besserer), Christoph
Mock (Maso Wasserer), Katharina
Pramstrahler (Maso Grottner),
Patrick Planer (Maso Prackfol) e
Florian Unterthiner (Maso Ebner).
TENUTA GROTTNER
CON CUCINA PREMIATA
Anche la tenuta vitivinicola Grottner, che sorge
leggermente più in quota, risale al 13° secolo.
Stefan Pramstrahler, albergatore di Fiè e cuoco
premiato da Gault Millau del Romantik Hotel
Turm, ha acquistato il maso qualche anno fa, trasformandolo in un gioiello storico. Le antiche
volte della cantina custodiscono ancora vecchie
botti, testimoni di tempi andati. Da allora Stefan
Pramstrahler è annoverato tra i viticoltori di Fiè e
nei nuovi vigneti del Maso Grottner coltiva con
grande successo vini con esotici nomi latini provenienti dal mondo degli uccelli: Sauvignon Bubo,
Gewürztraminer Tetrix, Pinot Bianco Pica o Pinot
Nero Corax. La famiglia Pramstrahler coniuga alla »
Estate | ALPE 31
Sui fertili pendii
estesi fino alla Valle
Isarco maturano
eccellenti vini.
Panoramica
sui produttori
di vino di Fiè
Tenuta Besserer
Otmar Mair
Novale di Presule, 10
Tel. 0471 601 011
www.bessererhof.it
Tenuta Ebner
Florian Unterthiner
Campodazzo, 18
Tel. 0471 353 386
www.weingutebner.it
Tenuta Grottner
Stefan Pramstrahler
Piazza Chiesa, 9
Tel. 0471 725 014
www.hotelturm.it
Tenuta Gump
Markus Prackwieser
Novale di Presule, 8
Tel. 0471 601 190
www.gumphof.it
Tenuta Prackfol
Patrick Planer
Aica di Sotto, 10
Tel. 0471 601 532
www.prackfolerhof.it
Tenuta Wasserer
Christoph Mock
Novale di Fiè, 21
Tel. 0471 724 114
www.wassererhof.com
perfezione gli 800 anni di tradizione del Maso
Grottner con un design moderno ed innovative
tecniche in cantina.
TENUTA PRACKFOL ED I VINI
DI COLTIVAZIONE PROPRIA
Il Maso Prackfoler di Patrick Planer sorge ad Aica
di Fiè, sul versante assolato della Valle di Tires, in
una posizione mite dal punto di vista climatico, a
600 m d’altitudine, dove vengono coltivati frutta e
vitigni. Notevoli escursioni termiche, così come i
terreni morenici sopra lo zoccolo vulcanico di porfido quarzifero bolzanino, creano le condizioni ideali per una viticoltura di qualità, come quella che
da generazioni viene praticata al Maso Prackfol. Le
aree coltivate di Leita e Rachtl s’estendono su ripidi pendii esposti a sud-ovest, che godono dell’influsso dei venti caldi del bacino della conca bolzanina. Su tre ettari del maso maturano Sauvignon,
Schiava e Pinot Nero. Dal 2013 Patrick Planer imbottiglia ufficialmente i suoi vini con l’etichetta
“Vinicoltore Prackfol”, acquistabili nel negozio
agricolo del maso insieme a marmellate fatte in
casa, sciroppo di sambuco e lampone, cuscini alle
erbe aromatiche e sacchettini di lavanda.
32 ALPE | Estate
TENUTA E AGRITURISMO
MASO EBNER
Maso Ebner sorge ad un’altitudine di 500 m, su
un assolato sperone roccioso con vista sul massiccio dello Sciliar e su Fiè, alle falde dell’Altipiano del Renon. Florian e Brigitte Unterthiner
gestiscono con molto impegno la tenuta vitivinicola e la tradizionale Buschenschank, deliziando gli ospiti con vini di carattere di produzione propria e con una raffinata gastronomia
contadina. Sui caldi pendii meridionali d’origine vulcanica maturano i vini rossi (Pinot Nero,
Schiava e Zweigelt), mentre nelle posizioni ventilate a sud-est le varietà di bianchi (Grüner
Veltliner, Gewürztraminer, Pinot Bianco e Sauvignon) su complessivamente 4,5 ettari ed in
parte su pergole di 40 anni. Le 20.000 bottiglie prodotte annualmente al Maso Ebner dal
2013 affascinano senza eccezione alcuna con
una pienezza ed una persistenza autoctone, un
carattere intensamente minerale, eleganza ed
invitante freschezza. “Sostenibilità, qualità ed
autenticità le sentiamo, le viviamo e siamo lieti
di trasmetterle ai nostri ospiti”, gioisce Florian
Unterthiner. «
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Hugo
Un drink estivo
15 cl di prosecco
2 cl di sciroppo di
citronella o sambuco
Uno spruzzo d’acqua minerale
Foglioline di menta
Mescolare accuratamente
tutti gli ingredienti in un calice
con due/tre cubetti di ghiaccio.
Come può un rinfrescante cocktail
estivo avere un nome così all’antica?
Fu un puro caso, che non ne arrestò
il grande successo! Oltre dieci anni fa
Roland Gruber, barkeeper altoatesino,
creò un nuovo drink leggero pensato
per le signore, sebbene la sua fama
oltrepassi ormai i confini del regno
femminile.
Il frizzante Hugo è un cocktail
leggermente alcolico a base di
prosecco, sciroppo di citronella
o fiori di sambuco, acqua minerale
e menta in foglie.
Testo: Barbara Pichler-Rier
Foto: Helmuth Rier
34 ALPE | Estate
HOTEL VILLA MADONNA
ristorante
... e Buon Appetito!
anche senza glutine
e senza lattosio
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39040 Siusi allo Sciliar (Bz)
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Montagna e maso:
un connubio mozzafiato.
Aria di novità
a Maso Stangler
Una Buschenschank (osteria contadina) rispecchia la tradizione agricola dei dintorni,
ma se il suo giovane agricoltore non corrispondesse esattamente all’immagine dell’altoatesino
tipico? A Maso Stangler, a San Costantino presso Fiè allo Sciliar, il passaggio dalla
villeggiatura all’agricoltura si verifica con un processo organico che lascia ampio spazio
ad esperimenti e nuove idee. La meta del viaggio è ancora tutta da decidere!
D
Testo: Sabine Funk
Foto: Helmuth Rier
Dalla sua inaugurazione come Buschenschank,
Maso Stangler gode di grande popolarità presso
ospiti ed abitanti locali, soprattutto per l’organizzazione di pranzi nuziali, compleanni e ricorrenze
particolari. Questo maso di San Costantino affascina con la sua posizione idilliaca alle falde dello
Sciliar, il design semplice dell’imponente fienile
trasformato in osteria e la gastronomia dall’eclettica ispirazione non troppo convenzionale.
Gastronomia e cultura. Un percorso tortuoso
ha condotto Heinrich Mayer Kaibitsch, chiamato
Heiner, e la sua giovane famiglia, recentemente
allietata dalla nascita dalla seconda figlia, là dove »
»
36 ALPE | Estate
Estate | ALPE 37
38 ALPE | Estate
Heiner e Clara Kaibitsch
hanno scelto la semplicità
della montagna.
trascorse praticamente metà della sua infanzia e
gioventù. Maso Stangler, infatti, è proprietà della
famiglia da oltre 100 anni, che si occupava quasi in
esclusiva della sua coltivazione, dividendosi tra Bolzano e San Costantino. Da adolescente il giovane
contadino non desiderava dedicarsi al settore agricolo, ma durante la facoltà di pubblicistica e storia a Vienna scoprì la cucina, cominciando ad interessarsi alla sua dimensione storico-sociale. Prima
di terminare gli studi, Heiner frequentò un corso
di un anno a Parma, partecipando ad un master in
food culture presso l’Università di Scienze Gastronomiche dedicata allo slow food, dove esplorò la
ricezione culturale del patrimonio culinario, ma anche la produzione di generi alimentari locali di qualità. Quest’esperienza molto intensa e concentrata
contraddistingue anche l’odierno orientamento di
Maso Stangler.
Tuttavia i tempi non erano ancora maturi… Solo
dopo che Heiner e sua moglie Clara, originaria di
Vienna, visitarono diverse località in Europa, Stati
Uniti ed Africa, giunse il momento d’insediarsi nel
piccolo e pittoresco podere di San Costantino. La
produzione e la lavorazione diretta dei generi alimentari nella forma flessibile della Buschenschank
dimostrò rapidamente di essere la soluzione migliore. La trasformazione del fienile venne progettata da un amico architetto che realizzò personalmente il risanamento ecologico dell’edificio,
con isolamento in paglia. Così, nacque una sala
luminosa e spaziosa per l’osteria e gli eventi con
una cucina altrettanto ampia. Nell’estate 2012 ebbero luogo i primi ricevimenti per i matrimoni e la
Buschenschank entrò in funzione affiancata da un
programma culturale divenuto sempre più regolare, di cui fanno parte anche i soggiorni estivi di
artisti contemporanei che poi espongono le loro
opere nel maso.
Prodotti regionali, ma anche di qualità coltivati
allo Stangler, con un tocco fusion ne contraddistinguono la gastronomia, senza limitarsi ai principi dello slow food. Heiner non desidera orientarsi
in maniera eccessivamente dogmatica e conservativa alla tutela della tradizione gastronomica, poiché si tratta di un valore che dovrebbe essere goduto con attenzione: chi decide, infatti, quando
un’usanza è degna di essere conservata, chi traccia i confini? A Maso Stangler Heiner non persegue
una filosofia missionaria, poiché ama soprattutto
la molteplicità fatta di attività agricola e culinaria,
Al Maso Stangler
regna il principio
dello slow food.
dedicandosi in contemporanea al proprio contributo a livello contenutistico. Inoltre, lo affascina la
possibilità di colmare il vuoto tra luogo di lavoro e
di residenza, aperto dal consumismo moderno. Soprattutto, però, desidera dimostrare che “con un
maso si può fare qualsiasi cosa”. Naturalmente l’obiettivo di Heiner è quello di aumentare la produzione di generi alimentari, per cucinare, così, con i
doni della sua terra mettendo in secondo piano la
presentazione di menù con canederli o curry thailandese, poiché secondo lui è il contenuto e non la
cornice a definire tradizione e valori locali.
Originalità anziché apparenza. Quale tradizione? Cos’è autentico? Talvolta ciò che appare »
Estate | ALPE 39
di seconda mano: è a questo connubio che l’osteria
deve il suo design interno quasi urbano ed eclettico con poltrone stile anni ’50 provenienti dall’Hotel Città di Bolzano (così come il bancone) affiancate da scaffali in MDF con elementi grafici, tavoli
realizzati su misura dai falegnami con il legno del
maso e sedie impilabili minimaliste dal discreto design retrò.
Il Maso Stangler rompe
gli schemi e affascina con
la sua posizione idilliaca.
tradizionale è solo una facciata. Maso Stangler
prende le distanze dalla tendenza attuale di reinterpretare in chiave moderna gli elementi stilistici
alpini. La ristrutturazione del fienile era finalizzata
alla creazione di un ambiente contemporaneo, rinunciando però a dettagli tipici quali tende a quadretti o il classico arredamento contadino delle
Stuben ed a prodotti commerciali più comuni come
gli arredi per il settore gastronomico o i gazebo per
gli eventi. Tutti gli accessori ed i mobili sono stati
progettati e costruiti da artigiani locali o acquistati
Allo Stangler non va ancora tutto liscio come l’olio
e, quindi, c’è ancora spazio per idee creative ed interpretazioni differenti. Ecco come da una costruzione in legno di due piani su ruote e dall’aspetto
moderno è nato un albergo per i soggiorni degli
artisti, che può anche essere trasformato nel palcoscenico di un concerto. In realtà questa casetta
era stata creata per essere un ovile mobile, ma le
pecore non ne volevano sapere! Heiner Kaibitsch
non è il tipo che programma meticolosamente
ogni singolo dettaglio e questa potrebbe essere
una grande fortuna. “Se avessi fatto calcoli e ricerche accurati, forse non avrei realizzato niente di
tutto ciò.”
“La provincia non è un luogo, bensì una condizione”. La stella della gastronomia dello Stangler
è il ribes nero, che veniva già coltivato nel maso
dalla nonna di Heiner e di cui ora crescono 6.000
piante. L’attività poi s’estende in ogni direzione,
dall’allevamento degli ovini agli esperimenti con
prodotti agricoli inusuali per la zona quali carciofi
o piante acquatiche commestibili. Dall’inizio dell’estate all’autunno, durante i fine settimana hanno
luogo soprattutto feste familiari ed eventi; gli orari
d’apertura devono sempre essere verificati sulla
pagina Facebook o sul sito internet. Il programma
culturale, ancora in fase di sviluppo, presenta un
appuntamento fisso: l’apericinema tutti i giovedì
d’estate e, inoltre, a giugno ha nuovamente luogo
un piccolo festival di musica funk, in occasione del
quale si esibiranno soprattutto DJ e band.
Maso Stangler sembra essere ancora un esperimento con un finale piacevolmente aperto che impedisce di raccontare una storia di successo fatta
e finita. Tuttavia, la curiosità non manca! Heiner,
Clara e le loro due figlie non diventeranno tanto
facilmente una famiglia di agricoltori tipicamente
provinciale, ma dopotutto quale utilità hanno tali
categorie? Nella Stube, ricamata a punto croce su
lino, è incorniciata la risposta: “La provincia non è
un luogo, bensì una condizione.” «
40 ALPE | Estate
Foto: Brimi, Helmuth Rier
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Estate | ALPE 41
I 10 luoghi da visitare
nell’area vacanze Alpe di Siusi ...
Centro storico di Castelrotto
Il simbolo di Castelrotto è il campanile barocco ben visibile in lontananza,
affiancato da un’imponente chiesa in stile neoclassico, un municipio
interessante dal punto di vista architettonico, edifici con dipinti sulle
facciate ed una storica collina porfirica, il Colle.
Chi desidera ammirare Castelrotto dall’alto, può salire i 298 gradini
del campanile di 82 m, per godersi il meraviglioso panorama
sul paese ed i dintorni.
Marinzen
L’Alpe di Marinzen, che si estende a circa 1.500 m d’altitudine, è un’amata meta
escursionistica estiva. Oltrepassando la stazione a valle dello lift Marinzen,
il sentiero sale attraverso i prati e successivamente il bosco verso l’omonima alpe,
che si può anche raggiungere in pochi minuti con la seggiovia. Una volta arrivati,
vi attendono uno zoo per i più piccoli con animali da accarezzare, un avventuroso
parco giochi ed un laghetto per la pesca.
Durata dell’escursione: 2 ore circa.
Centro visite del Parco Naturale a Tires
All’imbocco della Val Ciamin, all’interno dell’antica segheria Steger (una segheria veneziana
nuovamente funzionante), sorge il centro visite del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio con
informazioni sull’area protetta, la sua geologia, flora e fauna. La segheria e l’abitazione
del segantino, testimoni della tradizione artigiana e della cultura alpina, sono state conservate. Il centro visite è aperto dal 7 giugno al 15 ottobre, da martedì a sabato, dalle 9.30 alle
12.30 e dalle 14.30 alle 18. Nei mesi di luglio e agosto è aperto anche la domenica.
Ogni mercoledì alle ore 11, 15 e 16.30, viene attivata l’antica segheria veneziana.
Sentiero Oswald von Wolkenstein e Rovine di Castelvecchio
Oswald von Wolkenstein risiedeva a Castelvecchio, al di sopra di Siusi allo Sciliar.
Lungo il Sentiero Oswald von Wolkenstein, gli escursionisti scoprono come il poeta
e cavaliere viveva con la sua gente nel lontano 15° secolo. Quest’emozionante
percorso oltrepassa le Rovine di Castel Salego e di Castelvecchio, raccontando
aneddoti sul galateo a tavola e sugli strilloni dell’epoca di cavalieri e damigelle.
Il facile sentiero tematico segue un piacevole percorso didattico-escursionistico,
apprezzato non solo dai bambini. Durata dell’escursione: 2 ore circa.
La “Veduta del re”
Il panorama che si ammira dalla Veduta del re, un belvedere affacciato sulla Valle Isarco
e sull’Altipiano del Renon, era apprezzato già da Federico Augusto III re di Sassonia.
Durante le sue visite intorno al 1900, quest’illustre ospite amante delle Dolomiti soggiornò
spesso a Siusi allo Sciliar, partendo poi alla volta del bosco di Laranza, il cui belvedere
divenne per la popolazione locale la “Veduta del re“, che di reale schiude anche il panorama.
Durata dell’escursione “Grande giro di Laranza”: 2 ore e ½ circa.
42 ALPE | Estate
Sciliar e Monte Pez
Cima simbolo dell’Alto Adige, massiccio altoatesino delle streghe, barriera corallina
pietrificata: lo Sciliar ha numerosi nomi ed il suo rilievo più elevato è Monte Pez (2.563 m).
In tutte le stagioni ed in ogni momento del giorno, avvolto dalle nubi o dalla nebbia,
nella scintillante luce del sole o al crepuscolo, lo Sciliar affascina l’uomo da millenni.
Numerosi sentieri, alcuni secolari, si snodano fino alla cima, partendo da Fiè allo Sciliar,
Siusi, Tires al Catinaccio, Castelrotto o dall’Alpe di Siusi (Sentiero dei turisti).
Castel Prösels
Chi era Leonardo di Fiè? Quando ebbe luogo l’ultimo processo ad una “strega”
a Castel Prösels? Durante una visita guidata attraverso quest’imponente maniero,
gli amanti della cultura conosceranno tutte le risposte, ammaliati dalla collezione
di armi nella sala dei pilastri e dalla cappella di Sant’Anna. Le visite di Castel Prösels
hanno luogo dal 1° maggio al 31 ottobre 2016. Inoltre, tutti i martedì di agosto,
il programma “Viaggio nel passato” attende le famiglie.
Val Ciamin
L’escursione in Val Ciamin, una vallata romantica e selvaggia tra lo Sciliar ed il Catinaccio,
ha inizio al di sopra di San Cipriano e, attraversando i prati Doss e la sorgente Schwarzer
Lettn, raggiunge i prati Erster Leger, da dove si prosegue verso le sorgenti del Ciamin:
nell’arco di pochi metri il letto secco del rio si trasforma in un vivace ruscello alpino.
Meta dell’escursione è il Rechter Leger, un meraviglioso belvedere con area di sosta
e panorama sulle Torri del Principe e le Cime del Ciamin.
Laghetto di Fiè
Un tuffo a 1.056 m d’altitudine: il Laghetto di Fiè, il più incantevole lago balneabile
dell’Alto Adige, è stato ripetutamente premiato da Legambiente per l’ottima
qualità delle sue acque. Con una temperatura di circa 22 °C è l’ideale per
rinfrescarsi e, inoltre, la breve escursione intorno a questo bacino è adatta
anche alle famiglie con bambini piccoli e carrozzine, anziani e disabili.
Giro del Bullaccia con le Panche delle streghe
e il belvedere Engelrast
Il Bullaccia non accoglie solo i belvedere più affascinanti con una vista a 360°, ma anche
alcuni luoghi energetici. Il tour del Bullaccia conduce alla piattaforma panoramica
Engelrast e da lì, passando per la croce Filln, alle Panche delle streghe, per poi proseguire
fino alla croce Goller. Consiglio: concedetevi una sosta sulle Panche delle streghe,
proprio come facevano le Streghe dello Sciliar.
Durata dell’escursione: 3 ore circa.
Estate | ALPE 43
Foto: Oswald-von-Wolkenstein-Ritt/Helmuth Rier
Anteprima estate ’16
> 3 maggio - 12 luglio 2016
> 10 - 12 giugno 2016
> Giugno e luglio 2016
> 1 luglio 2016
Escursioni per gli
amanti dei fiori
Cavalcata Oswald
von Wolkenstein
Eventi gastronomici
all’aperto
Nel territorio dello Sciliar nel corso
dell’anno si possono trovare oltre
790 piante da fiore e felci dai più
diversi aspetti e di diversa provenienza. Sui prati delle malghe, sui
pascoli e sui ghiaioni spuntano tipici
fiori alpini e molte altre rarità botaniche. Nel corso dell’anno l’Ufficio Parchi Naturali organizza in collaborazione con le associazioni turistiche
dei comuni del Parco Naturale circa
30 escursioni guidate con l’esperto
escursionista e naturalista Riccardo
Insam.
Un tuffo nell’atmosfera cavalleresca,
tra stendardi e vessilli, aste puntate
al vento ed indomiti cavalieri pronti
a sfidarsi in groppa ai loro destrieri in
prove rocambolesche. È un mix coinvolgente di tradizione medievale,
folclore e sport equestre la Cavalcata
Oswald von Wolkenstein, dedicata al
celebre cantore e poeta del XIV-XV
secolo, in un percorso a tappe che
ripercorre la sua vita leggendaria
negli scenari incantati dell’area
vacanze Alpe di Siusi. Tra le Dolomiti
(Patrimonio Mondiale UNESCO), dal
10 al 12 giugno 2016, torna la grande
manifestazione ai piedi dello Sciliar.
A sfidarsi tra le incitazioni della folla,
36 squadre di cavalieri in abiti tradizionali che si destreggeranno in 4
tornei ai limiti del possibile.
Tre straordinari appuntamenti open
air dedicati ai buongustai, che rendono ancora più emozionante l’estate tutt’intorno all’Alpe di Siusi,
vengono inaugurati dalla Tabbla Toò
sull’altipiano con un menù di otto
portate, accompagnato dal panorama
a 360° sui dintorni e preparato con
cucine in legno. Per la magnifica
vista sul leggendario Catinaccio, così
come per le sue raffinate specialità,
è nota anche la Berglertafel (cena del
montanaro) a Tires al Catinaccio, che
ha tradizionalmente luogo il terzo
giovedì di luglio. A concludere gli
eventi gastronomici all’aperto, il
Banchetto Krausen a Castelrotto con
il Monte Calvario a fare da scenario
storico alla cena.
Jazzfestival Alto Adige:
Max Andrzejewski‘s
Hütte & Chor
> 22 maggio 2016
Giro d’Italia: Cronoscalata
Castelrotto / Alpe di Siusi
10,8 km, 784 m di dislivello e una
pendenza che raggiunge l’11%: il 22
maggio ha luogo la 15ª tappa del Giro
d’Italia da Castelrotto all’Alpe di
Siusi. Questa cronoscalata è una
competizione individuale organizzata nella cornice del Giro, che vede
misurarsi i migliori atleti di tutto il
mondo al cospetto delle Dolomiti.
Questa cronoscalata è considerata
particolarmente impegnativa, nonché decisiva per la conquista della
Maglia Rosa.
44 ALPE | Estate
La presentazione delle squadre partecipanti e la grande festa si terranno nella località di Castelrotto.
www.ovwritt.com
Tabbla Toò – 19 giugno 2016
Berglertafel – 21 luglio 2016
Banchetto Krausen – 29 luglio 2016
“Nuove sonorità, guardando al
futuro”, questo è il nuovo motto
del Jazzfestival Alto Adige, che
quest’anno si fermerà il venerdì,
1 luglio 2016, sul Laghetto di Fiè!
Tanto movimento attorno – e dentro
– il Laghetto di Fiè, dove si esibiranno la “Max Andrzejewskis Hütte”,
alcuni artisti ospiti ed un coro misto.
La serata si aprirà con i musicisti che
arriveranno dal lago a bordo di barche: un preludio che ricorda la celebre esecuzione della “Wassermusik”
di Georg Friedrich Händel del 17
luglio 1717, quando l’orchestra suonò
sul Tamigi a bordo di barche che
seguivano l’imbarcazione reale. A Fiè
l’atmosfera forse non sarà così sfarzosa, ma la musica sarà senz’altro di
alto lignaggio. Al coro che accompagnerà Andrzejewski saranno aggiunti
sei cantanti altoatesini scelti al termine di un workshop. Il concerto
“vero” comunque avrà luogo alle 21
sulle rive del piccolo specchio lacustre. www.suedtiroljazzfestival.com
Foto: SAM/Helmuth Rier
> 3 luglio 2016
> 4 luglio - 1 settembre 2016
> 6 - 25 luglio 2016
11 luglio - 22 agosto 2016
Mezza Maratona
Alpe di Siusi
Estate in famiglia
all’Alpe di Siusi
Semper Music
International Festival
Summer Classics
di Siusi allo Sciliar
Sono 21,0975 i km della Mezza Maratona Alpe di Siusi, l’avvincente gara
di corsa ad alta quota, che vede un
massimo di 700 atleti ed appassionati correre sui saliscendi dolomitici
il 3 luglio 2016. Si tratta della quarta
edizione di una entusiasmante sfida
che negli anni precedenti ha visto
tanti maratoneti ed amanti dello
sport raggiungere l’area vacanze
Alpe di Siusi, per vivere l’adrenalina
della competizione. Lo scenario è
davvero unico, inoltre il percorso si
inerpica su un dislivello di 601 metri,
raggiungendo i 2.200 metri nel suo
punto più alto. running.seiseralm.it
In estate l’Alpe di Siusi si trasforma
in un paradiso magico per i bambini:
in occasione del Dolomiti Ranger
grandi e piccoli detective scoprono
lo spazio vitale degli animali nel
bosco ed attorno all‘acqua, osservano gli animali notturni, seguono le
tracce di numerosi abitanti del
bosco e si immergono nel biotopo
acquatico.
Il Semper Music International
Festival offre l’insolita possibilità
di ascoltare concerti di musicisti
di fama mondiale nel territorio
dell’Alpe di Siusi.
Agli appassionati di musica classica,
Siusi propone anche quest’anno una
serie di straordinari concerti. Artisti
italiani con alle spalle esperienze
internazionali si esibiranno sulle
note di grandi compositori. Con il
suo alto livello, la “Summer Classics”
è da tempo parte integrante del programma culturale estivo proposto, ai
piedi dello Sciliar, ad un pubblico
estasiato di residenti e villeggianti.
Assieme alla Strega Martha, grandi e
piccini vanno sulle tracce di streghe
e stregoni. Si può scegliere tra una
passeggiata notturna tra fate e folletti assieme alla Strega Martha,
creare delle streghette d’erbe
oppure ricercare magici simboli; lo
spasso ed il mistero sono garantiti.
Coloro che invece preferiscono
esplorare la vita di un maso lo possono fare con il programma “Un universo in fattoria”. Oltre vedere da
vicino mucche e cavalli le famiglie
scopriranno anche come il grano
viene trasformato in farina e la farina
in pane.
Il programma del festival prevede
anche quest’anno, oltre al concorso
internazionale, corsi di approfondimento e workshop, circa 35 concerti
pomeridiani e serali, a cui parteciperanno riconosciuti professori di
musica e giovani artisti provenienti
dall’America del Nord e del Sud,
dall’Asia e dall’Europa.
Tutti i concerti, i corsi e i workshop
sono aperti gratuitamente al pubblico. Solo i concerti delle grandi star
sono a pagamento. Le note degli
straordinari Liana Isakadze, Mikhail
Voskresensky ed Alexander Rudin
saranno fonte di un eccellente
piacere musicale.
www.schlernmusicfestival.eu
13 luglio - 10 agosto 2016
Silenzi d‘Alpe
Quest’incontro culturale immerso in
magici paesaggi e incantevoli scenari
circondati dalle cime dolomitiche
offre la possibilità di ascoltare la
voce della quiete e seguire le orme
della natura, delle tradizioni e
dei racconti che aleggiano
sull’Alpe di Siusi.
Il programma di Silenzi d’Alpe
prevede escursioni,
concerti e conferenze.
www.silenzidalpe.it
Estate | ALPE 45
Foto: Helmuth Rier
Anteprima estate ’16
24 luglio 2016
5 - 7 agosto 2016
1 - 31 ottobre 2016
7 - 9 ottobre 2016
Bolzano Danza:
Voluminosité
Summer Festival
a Castel Prösels
39° Dispensa di Fiè
Festa dei
Kastelruther Spatzen
Il passo tra scalare vette e danzare in
aria creando volteggi mozzafiato è
breve. Lo sa bene Fabrice Guillot, un
passato da alpinista e un presente da
coreografo, scenografo ed ideatore
di sorprendenti spettacoli aerei. È
con la sua compagnia Retouramont
che prendono vita le sue creazioni
capaci di sfidare il limite e la gravità.
Come Voluminosité, spettacolo ospitato nell’ambito di Bolzano Danza
nell’area vacanze Alpe di Siusi in cui
due danzatrici aeree di formazione
circense danzano sospese su una
grande scultura antropomorfa posta
al centro del cerchio degli spettatori.
www.tanzbozen.it
Nel 2016, nella suggestiva atmosfera
pregna di storia di Castel Prösels si
terrà il primo fine settimana del
festival con le allstar GLM. Quattro
concerti e tre entusiasmanti formazioni offrono una magnifica panoramica di musica internazionale, compreso un po’ di vibrante jazz. Sul
palco si esibiscono Cafe del Mundo
(stelle del flamenco), Stefanie Boltz
(cantante d’eccezione) & Band, così
come i musicisti di Quadro Nuevo.
schloss-proesels.seiseralm.it
Settembre - ottobre 2016
WW – settimane
escursionistiche nel paese
delle meraviglie
WW è “sinonimo” di settimane
escursionistiche ed un’area magnifica, così come risveglio, indicazioni
e parole scelte. I tour in compagnia
di artisti europei contemporanei
sono immersi nella natura dell’area
vacanze Alpe di Siusi. In occasione di
questi cinque itinerari nelle località
di Castelrotto, Siusi, Fiè allo Sciliar,
Tires al Catinaccio e sull’Alpe di Siusi,
i partecipanti ammirano l’arte contemporanea e libere performance
minimaliste. L’escursione guidata
sull’altipiano ha luogo nella cornice
del festival Transart.
46 ALPE | Estate
Uno spunto per i buongustai e gli
amanti della cucina locale: la
Dispensa di Fiè allo Sciliar. Dal 1978
i ristoratori della località invitano a
partecipare all’Ottobre gastronomico, pronti a sorprendere ancora
una volta con la rivisitazione di piatti
tradizionali. Piatti creati con amore e
serviti con altrettanta passione.
Piatti originali eppure antichi.
L’ottobre culinario di Fiè: un’occasione da non lasciarsi sfuggire.
www.voelserkuchlkastl.com
La tradizione ha un nome. 32 anni di
“Festa dei Kastelruther Spatzen”:
l’occasione per festeggiare è ancora
più grande, fra migliaia di fan radunati sotto il grande tendone di
Castelrotto. Un’emozione davvero
senza eguali.
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> utilizzo illimitato della Cabinovia Alpe di Siusi e dell’Alpe di Siusi Express (linea 10)
> utilizzo illimitato del servizio bus navetta (linee 2, 3, 4, 5, 13 e 15),
dell’Almbus (linea 11) e del Bus Piz (linea 14)
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e dell’Alpe di Siusi Express (linea 10)
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e portatori di handicap su sedia a rotelle vanno gratis. Juniors (nati dopo il 04/06/2000) a metà prezzo.
*Con l’Area vacanze Alpe di Siusi Live Card, che non è acquistabile e viene rilasciata gratuitamente ad ogni ospite dal proprio affittacamere
o albergatore dell’area vacanze Alpe di Siusi, è previsto una riduzione del prezzo sulla Combi Card e la Seiser Alm Card Gold.
Autosilo in pacchetto con l’acquisto della Combi Card o della Seiser Alm Card Gold: 1 giorno: 3,00 Euro, 3 giorni: 8,00 Euro, 7 giorni: 11,00 Euro, 14 giorni: 17,00 Euro.
Funivia Siusi-Alpe di Siusi SpA
39040 Siusi allo Sciliar · via Sciliar, 39
Tel. 0471 704 270 · Fax 0471 704 269
www.seiseralmbahn.it · [email protected]
Anteprima inverno ’16/’17
Dicembre 2016
Dicembre 2016
10 febbraio 2017
Febbraio e marzo 2017
Natale a
Castelrotto
Festival invernale per
bambini con la Strega Nix
Alto Adige Moonlight
Classic Alpe di Siusi
Winter Survival Camp
all’Alpe di Siusi
Gli abitanti di Castelrotto rivelano i
segreti delle loro antiche usanze
natalizie. Le contadine di Castelrotto
allietano poi gli ospiti del Mercatino
a suon di biscotti di panpepato, dolci
natalizi, panforte e Krapfen.
Il 9 e il 10 dicembre l’appuntamento
è anche con i „Kastelruther Spatzen“,
e le loro note musicali: l’ideale per
favorire l’atmosfera di raccoglimento
che precede il Natale.
L’avvio della stagione invernale
2016/17 sarà davvero folgorante, perché per la seconda volta l’Alpe di
Siusi ospiterà il festival invernale per
bambini, invitati dalla strega Nix, che
provvederà a trasformali in maghi e
fattucchiere. Vi aspetterà una giornata piena di intrattenimento, giochi
e puro divertimento invernale!
Che stupore, per la luna, quando farà
capolino da dietro le Dolomiti… Al
suo sorgere sarà infatti al via una
maratona di fondo quanto mai insolita nel suo genere. L’appuntamento
per le centinaia di fondisti partecipanti è a Compatsch. Armati di sci e
torcia, eccoli scivolare silenziosamente nella notte, fra il candore del
paesaggio invernale, lungo i 15 o 30
km del tracciato che li ricondurrà al
punto di partenza. L’evento si prospetta unico ed emozionante anche
per i tanti spettatori della „Moonlight Classic“ dell’Alpe di Siusi.
www.moonlightclassic.info
Come si costruisce un igloo? Come
fanno gli animali a sopravvivere nella
neve? E come dovremmo comportarci in caso di rischio valanghe? Il
“survival camp” consente a piccoli e
grandi artisti della sopravvivenza di
approfondire queste tematiche,
mentre scopriremo insieme il bosco
e gli animali che popolano l’Alpe di
Siusi in inverno. Poi, con apparecchi
ARVA e cani da valanga cercheremo
un oggetto sepolto in profondità
sotto la neve. Non appena conosceremo i trucchi per far fronte alle
emergenze nella natura incontaminata, saremo pronti per l’inverno!
Appuntamenti
3–4 dicembre 2016
8–11 dicembre 2016
16–18 dicembre 2016
23–25 dicembre 2016
48 ALPE | Estate
15 gennaio 2017
Il matrimonio contadino
di Castelrotto
Lo spettacolo in costume più affascinante dell’Alto Adige. Si tratta della
ricostruzione storica di un matrimonio contadino, così come si celebrava
un tempo ai piedi dello Sciliar. Il
matrimonio contadino ha inizio a
S. Valentino, luogo dal quale il corteo
nuziale ci si incammina con la slitta
trainata dai cavalli splendidamente
addobbata – nella più precisa osservanza dell’ordine da sempre seguito
– ed attraversa campi innevati per
giungere fino a Castelrotto.
Foto: Helmuth Rier
12 febbraio 2017
Marzo 2017
19 - 26 marzo 2017
Marzo 2017
Torneo invernale di golf
all’Alpe di Siusi
Dolovino on Snow
all’Alpe di Siusi
Swing on Snow
Winter Music Festival
Festival invernale per
bambini con la Strega Nix
Giocare a golf sulla neve e rallegrarsi
di un panorama mozzafiato: in data
12 febbraio, tutti gli appassionati di
golf potranno provare l’ebbrezza di
questo evento speciale. Si gioca su
9 buche che hanno una lunghezza
tra i 61 e i 150 m. Con gli sci o lo
snowboard o si va di buca in buca. I
fairways sono bianchi invece che
verdi, i green white e le palline da
golf si differenziano dalla bianca
neve grazie ai loro colori scintillanti.
Dolovino on Snow invita ad un tour
di-vino attraverso l’Alpe di Siusi al
motto “Eccellenti vini altoatesini ai
piedi delle Dolomiti”. L’Alto Adige,
infatti, non è solo un paradiso per gli
amanti di sci ed escursioni, ma
anche un’area vitivinicola nota in
tutto il mondo. Presso numerosi
punti di ristoro i buongustai possono
degustare nobili stille altoatesine,
mentre nei rifugi dell’altipiano
potranno lasciarsi ammaliare dalle
specialità gastronomiche.
Dal 19 al 26 marzo 2017 va in scena
sullo sfondo dei più spettacolari
paesaggi dell’area vacanze Alpe di
Siusi Swing on Snow, la travolgente
manifestazione che invita sciatori,
boardisti ed amanti delle cime innevate a destreggiarsi tra la neve a
ritmo di pezzi folk, brani rock e le
più eclettiche sperimentazioni
musicali. Per 8 giorni, gruppi provenienti dall’intero arco alpino si alternano in concerti dirompenti tra le
location più suggestive dell’altipiano più grande d’Europa, dando
vita a concerti open air per la gioia
dei visitatori.
Alla fine della stagione invernale,
l’Alpe di Siusi ospiterà il festival
invernale per bambini, invitati dalla
strega Nix, che provvederà a trasformali in maghi e fattucchiere. Il festival sarà sicuramente divertente
all’insegna dei giochi, con angolo del
fai-da-te, caccia al tesoro, fantastica
musica e numerose sorprese che
faranno brillare gli occhi dei piccoli.
Non mancheranno, inoltre, le opportunità per imparare a sciare o migliorare la tecnica. La strega Nix vi svelerà anche interessanti trucchi per la
sicurezza sulla neve.
Ritmi travolgenti e toccanti pervaderanno al mattino le piste dell’Alpe
per poi spostarsi nei rifugi e ristoranti a pranzo. A partire dalle ore 21,
nei locali di Castelrotto, Siusi, Fiè allo
Sciliar e Tires al Catinaccio saranno
in programma “concerti after-hour”.
www.swingonsnow.com
Estate | ALPE 49
Visto & sentito
Campo per allenamenti rosso-blu. A luglio 2015, la squadra di calcio Bologna FC si è allenata per la prima volta a Castelrotto.
Il programma dei rosso-blu prevedeva sessioni quotidiane nel Centro sportivo Laranza, corse al Laghetto di Fiè e numerose
partite amichevoli. Nel 2016, la squadra fa ritorno a Castelrotto, per prepararsi per la nuova stagione in Serie A.
Acqua e neve
L’Alpe di Siusi è nota come paradiso degli allenamenti in quota, scelto
non solo da podisti e maratoneti, ma anche dal team della nazionale
svedese di canoa, che quest’inverno si è recato sul più grande altipiano
d’Europa, subendo il fascino della regione e dei suoi abitanti:
“Il paesaggio indescrivibilmente bello, le montagne e la cordialità
delle persone fanno dei nostri allenamenti un piacere unico”,
ha riferito entusiasta Cecilia Lilja.
Cavalcata Oswald e Super G
Verena Gasslitter, giovane sciatrice di Castelrotto,
non è solo un asso dello sci, ma anche a cavallo: nel 2015
si è aggiudicata la vittoria della Cavalcata Oswald von
Wolkenstein con il team Castelrotto Telfen. Nella Coppa
Europa ha coronato la stagione di sci vincendo la
classifica del Super G e nella stagione invernale 2016/17
debutterà in Coppa del Mondo.
COLOFONE. ALPE: registrato pr. il trib. BZ, decreto n. 9/2002 R.St. Editore: Alpe di Siusi Marketing, 39050 Fiè allo Sciliar,
Via del Paese, 15, Tel. 0471 709 600, Fax 0471 704 199, [email protected], www.alpedisiusi.info. Redazione: Elisabeth Augustin (Caporedattore),
Rosa Maria Erlacher, Sabine Funk, Barbara Pichler Rier, Katja Sanin, Herbert Taschler, Michaela Baur, Daniela Kremer e Romina Glira;
Traduzioni: Studio Bonetti & Peroni. Pubblicità: Sabine Demetz, Christoph Trocker. Impaginazione: Komma Graphik. Stampa: Litopat.
50 ALPE | Estate
UN Par adiso ter r estr e
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