Esempi di Buone Pratiche - Consorzio Obiettivo Spiagge

Transcript

Esempi di Buone Pratiche - Consorzio Obiettivo Spiagge
LIGURIA: PARCO CULTURALE DEL MARE
CARTA DEL MARE
Responsabilità culturali, ambientali, economiche e sociali da condividere con
BUONE PRATICHE
Esempi di BUONE PRATICHE
1. CULTURA: LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELLA CULTURA DEL MARE SONO
PRIORITARI PER LO SVILUPPO E L’OCCUPAZIONE.
Alla realizzazione di questo principio concorrono le seguenti BUONE PRATICHE realizzate e/o in
fase di progettazione:
per esempio:
•
Realizzazione di brochure e pannelli informativi concernenti la cultura del mare
• Promozione di eventi culturali legati al tema del mare.
• Realizzazione e promozione di itinerari di collegamento costa - entroterra.
• Creazione di materiale informativo plurilingue.
• Creazione di aree di lettura con piccola biblioteca multilingue dedicata al mare e alle tradizioni
del mare.
• Predisposizione di materiale iconografico legato al mare e ai viaggi per mare.
• Uso di prodotti artigianali legati alle tradizioni del mare come complementi di arredo.
• Realizzazione di momenti di confronto rivolti a raccogliere testimonianze connesse ai valori
culturali del mare (incontri, forum virtuale, …).
• Raccolta e pubblicazione di testimonianze legate ai valori culturali del mare sul proprio sito web
o predisporre di documentazione cartacea, o di materiale iconografico.
• Creazione di itinerari tematici dedicati alla cultura del mare.
• Azioni di ricerca sul significato della pesca nella cultura locale mediante il coinvolgimento dei
vecchi pescatori.
• Indagini sulle tradizioni popolari, sulle canzoni popolari e sui testi dialettali connessi ai valori
culturali del mare.
• Raccolta di materiale iconografico, predisposizione di spazi espositivi.
• Realizzazione sul territorio di musei della memoria per conservare le tradizioni locali legate alle
attività tradizionali della pesca.
2. AMBIENTE: LA SALVAGUARDIA DEL MARE E DELL’AMBIENTE COSTIERO È
FONDAMENTALE PER LA VITA UMANA E PIÙ IN GENERALE PER IL MANTENIMENTO
DELLA BIODIVERSITÀ.
Alla realizzazione di questo principio concorrono le seguenti BUONE PRATICHE realizzate e/o in
fase di progettazione:
per esempio:
• Uso consapevole dell’acqua potabile, facendone conoscere le caratteristiche e il valore
mediante la predisposizione di cartelli informativi in corrispondenza dei rubinetti pubblici.
• Realizzazione di impianti idraulici efficienti per l’uso sostenibile dell’acqua calda e fredda,
limitando al massimo gli sprechi.
• Valorizzazione dell’uso delle risorse idriche locali, limitando l’uso delle acque minerali, o
almeno utilizzare quelle prodotte in loco.
• Recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione dei giardini e degli spazi verdi.
• Utilizzo del legno locale negli arredi e nelle strutture degli edifici, comunicando il valore
ambientale dell’uso sostenibile dei boschi.
• Sostenere la pulizia delle spiagge, salvaguardando le forme di vita presenti.
• Nella gastronomia e nella ristorazione promuovere l’uso del pescato locale nelle taglie
adeguate.
• Azioni volte a comunicare il valore ambientale e le caratteristiche nutrizionali del “pesce
azzurro”.
• Utilizzo di prodotti enogastronomici locali con particolare attenzione ai prodotti provenienti
dall’agricoltura biologica e da quella “eroica”.
• Realizzazione di impianti solari per il riscaldamento dell’acqua.
• Realizzazione di impianti a biomassa alimentati da biomasse locali, possibilmente certificate.
• Proporre facilitazioni per l’uso delle biciclette: rastrelliera, materiale per le riparazioni,
informazioni sulle piste ciclabili.
2
•
•
•
•
•
•
•
•
Comunicare mediante mappe e informazioni mirate l’accessibilità pedonale e/o mediante mezzi
pubblici dai parcheggi pubblici di cornice.
Favorire l’associazionismo nell’uso collettivo delle auto private.
Limitare al massimo l’uso di imballaggi in plastica.
Proporre stoviglie lavabili e riutilizzabili.
Farsi promotori della raccolta differenziata.
Utilizzare prodotti realizzati da materiali riciclati, comunicandone il valore ambientale.
Realizzazione di campagne che coinvolgono le scuole locali, aventi l’obiettivo di sensibilizzare
l’opinione pubblica sulla politica del risparmio energetico ed idrico.
Realizzazione di interventi di riqualificazione di aree costiere degradate, al fine di valorizzare il
mare e la spiaggia circostante.
3. ACCOGLIENZA: LA PROPENSIONE A CONFRONTARSI CON ALTRE IDEE E CULTURE
E A FARE SISTEMA TRA SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI È FONDAMENTALE PER CREARE
UNA REALTÀ OSPITALE E SOLIDALE.
Alla realizzazione di questo principio concorrono le seguenti BUONE PRATICHE realizzate e/o in
fase di progettazione:
per esempio:
• Creazione di ambienti accoglienti e aperti al dialogo, raccolta di informazioni e segnalazioni per
migliorare l’offerta: predisposizione di brevi questionari per la valutazione del grado di
soddisfazione del cliente.
• Predisposizione di una bacheca aggiornata degli eventi
• Distribuzione di materiale informativo aggiornato e qualificato.
• Partecipazione ai Centri Integrati di Via (CIV) o ad associazioni locali, provinciali, regionali
• Organizzare di momenti di incontro e di dialogo.
• Farsi promotori di azioni comuni favorendo la partecipazione dei possibili soggetti interessati a
creare un’offerta turistica integrata.
• Consentire l’accessibilità a chi ha problemi di mobilità mediante la realizzazione di scivoli per
l’accesso delle carrozzelle e di ascensori adeguati.
• Distribuire materiale informativo che segnali il grado di accessibilità alla struttura evidenziando
la presenza di eventuali barriere architettoniche.
• Comunicare mediante materiale informativo la presenza di facilitazioni per la mobilità delle
categorie svantaggiate.
• Produzione di materiale informativo dedicato ai visitatori non vedenti: audio guide, plastici tattili,
didascalie in Braille.
• Predisposizione di aree ludiche dedicate allo svago e all’intrattenimento dei bambini.
• Accoglienza attenta ai fruitori diversamente abili (pulmino attrezzato, sentieri accessibili, mezzi
elettrici dedicati …).
• Fornire materiale informativo dedicato alle attività turistiche e culturali adeguate ai bambini,
diversificate per fasce d’età.
• Accoglienza mirata alle famiglie con figli piccoli (presenza di seggioloni, fasciatoii, scalda
vivande, lettini, spazi giochi interni ed esterni, menù bimbi, sconti famiglia ecc. )
3
4. LAVORO: L’INSTAURARSI DI UN LIVELLO SODDISFACENTE DELLA QUALITÀ DEL
LAVORO FAVORISCE SIA IL BENESSERE DEI LAVORATORI SIA UNA MIGLIORE QUALITÀ
DELLE PRODUZIONI E DEI SERVIZI RESI.
Alla realizzazione di questo principio concorrono le seguenti BUONE PRATICHE realizzate e/o in
fase di progettazione:
per esempio:
• Consentire un orario elastico dei dipendenti venendo incontro alle esigenze familiari mutevoli
nel tempo.
• Sostenere la pratica del telelavoro
• Creazione di baby parking e asili nido aziendali volti a consentire alle madri una migliore
conciliazione tra cura dei figli e attività professionale.
• Miglioramento dell’arredo con materiali ipoallergici
• Aggiornamento costante delle apparecchiature informatiche in modo da ottimizzarne l’utilizzo.
• Limitare l’inquinamento acustico mediante l’uso di materiali isolanti fonoassorbenti.
• Incrementare l’offerta dei propri servizi sulla base delle competenze acquisite dai lavoratori.
Competenze informatiche, linguistiche, manageriali …
• Diversificare e innovare i servizi resi accogliendo le innovazioni proposte dai lavoratori.
• Proporre ai propri dipendenti la partecipazione a momenti di approfondimento e aggiornamento
professionale (linguistico, informatico, culturale….)
• Proporre scambi di esperienze con altre strutture simili, momenti di scambio e di confronto che
arricchiscono le professionalità.
4