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CAPITELLO VOTIVO DEDICATO A SANT’ANTONIO DA PADOVA COMUNE DI NOVENTA PADOVANA ASSESSORATO AI BENI STORICI E ARCHITETTONICI 25 GIUGNO 2016 INAUGURAZIONE DOPO IL RESTAURO Il piccolo capitello commemorativo è dedicato a Sant'Antonio, secondo una devozione particolarmente diffusa in ambito patavino verso un Santo, che è universalmente venerato anche fuori del mondo cattolico. Non esistono date certe sulla costruzione di questa edicoletta (“capitello” secondo l’uso normale nel Veneto), ma le sue semplici linee architettoniche possono indurci a considerare la sua presenza prima della costruzione della chiesa di Noventana consacrata nel 1933 e dedicata appunto a Sant’Antonio confessore, dell’ordine dei Minori, nato a Lisbona nel 1195 e morto a Padova il 13 giugno 1231, canonizzato nel 1232 e proclamato Dottore della Chiesa nel 1946. Il manufatto si trova lungo l’attuale Via Noventana, e il nome strada “Noventana” veniva usato già alla fine del ‘700 per indicare l’itinerario da Ponte di Brenta al vecchio ponte di Strà, prima che nei primi decenni dell’800 fosse aperta con i criteri delle nuove costruzioni stradali la cosiddetta Via Regia da Busa di Vigonza a Strà. Si trattava di una serie di strade di differente origine, a volte molto irregolari, che avevano alcuni punti decisamente pericolosi e che poi per un tratto saliva sull’argine del Brenta. Il nome di Noventana passò quindi a indicare la sezione orientale del territorio di Noventa, un’area interessata dai lavori di sistemazione idraulica del Brenta, dove nella seconda metà dell’800 e nei primi decenni del ‘900 la popolazione aumentò molto. L’odierna Via Noventana si stacca da Via G. Marconi nel punto in cui si dirama Via Marezzane, un incrocio dominato dalla presenza di Villa Giustiniani e di Villa Mion-Melato. Fino alla metà del 1800 era una via comunale, in terra battuta e ghiaia, e si chiamava Strada dei Volpati, dal nome di varie famiglie Volpato qui residenti; terminava pressoché all’altezza della chiesa novecentesca. Questa via assunse una nuova grande importanza negli anni successivi al completamento della rettifica del fiume Brenta (1854-1860). Il taglio che immetteva direttamente nella Cunetta provocò una decisa trasformazione dell’area est del Comune (denominata Caovilla), che fu tagliato fuori dando origine all’odierno rione di Oltrebrenta. Nel 1870 si decise quindi prolungare la via esistente in direzione Nord La statua di Sant’Antonio Est e costruire un ponte per scavalcare il nuovo alveo del Brenta e presente all’interno della nicchia collegarsi così a Strà (Fossalovara). La stessa direzione fu presa dalla del capitello. linea ferroviaria leggera della Società Veneta Fusina-Riviera del Brenta-Padova (1884-1954), per la quale fu costruito un ponte in ferro. Nel frattempo all’altezza dell’edicoletta, Via Noventana veniva collegata verso Sud con l’argine del Piovego attraverso la Via B. Cellini, in origine strada comunale detta “dei Celini”, mentre verso Nord si va in direzione dell’argine del Brenta attraverso l’attuale via Cucchetti, creando un incrocio leggermente disassato. La piccola struttura della edicola, nella sua semplicità costruttiva, è un peculiare esempio di architettura devozionale minore. Alcuni dettagli costruttivi, come la base a contrafforte al cui termine sporge una modanatura, potrebbero far ipotizzare una datazione ottocentesca, magari in occasione della nuova situazione viaria che si era venuta a creare; ma è frequente pure il caso in cui capitelli in muratura furono eretti in sostituzione di uno preesistente in forme decisamente ancora più semplici e popolari, come una semplice immagine sacra appesa a qualche grande pianta (pioppo bianco o “àlbara” oppure olmo o acero o salice). Da sempre la parrocchia di Noventana e le famiglie del luogo si prendono cura del capitello. Il capitello è stato restaurato dal comune di Noventa Padovana e leggermente traslato rispetto alla sua sede originale, individuabile nella pavimentazione a ciottoli più scura, per questioni concernenti la sicurezza stradale nel 2016. Il manufatto risulta di interesse culturale ed è soggetto a tutela ai sensi del D.Lgs 42/2004 – Decreto del 12.11.2015 del Ministero dei beni e dell’attività culturali e del turismo. Catasto Austriaco 1830 Si può notare l’edificio rurale presente dietro il capitello e la strada che termina prima dell’area dove verrà realizzata la chiesa di Noventana. Catasto Austro-Italico 1852 Si vedono segnate le due strade che collegano via Noventana agli argini del Brenta e del Piovego, la strada che incomincia a proseguire verso Stra e la presenza di diverse nuove case.