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Campo giovani cdb 2009 La storia delle comunità di base sulle note delle canzoni MISA CAMPESINA NICARAGÜENSE testo di Ernesto Cardenal musica di Carlos Mejía Godoy 1975 CANTO DE ENTRADA CANTO D’INGRESSO Vos sos el Dios de los pobres, el Dios humano y sencillo, el Dios que suda en la calle, el Dios de rostro curtido, por eso es que te hablo yo así como habla mi pueblo, porque sos el Dios obrero, el Cristo trabajador. Tu sei il dio dei poveri Il dio umano e semplice Il dio che suda sul lavoro Col volto bruciato dal sole Per questo io ti parlo Col linguaggio del mio popolo Perché sei il dio operaio Il Cristo lavoratore. Vos vas de la mano con mi gente, luchas en el campo y la ciudad haces fila allá en el campamento para que te paguen tu jornal. Tu sei a fianco della mia gente Lotti nei campi e nella città Fai la fila come tutti Per riscuotere il tuo salario... Vos comés raspado allá en el parque con Eusebio, Pancho y Juan José, y hasta protestás por el sirope cuando no te le echan mucha miel. Tu mangi buttato lì nel parco con Eusebio, Pancho e Juan José e pure protesti per lo ‘sciroppo’ quando non ti ci mettono molto miele. Vos sos el Dios de los pobres... Tu sei il dio dei poveri … Yo te he visto en una pulpería instalado en un caramanchel, te he visto vendiendo lotería sin que te avergüence ese papel. Ti ho visto in una drogheria Seduto all’osteria, ti ho visto che vendevi biglietti di lotteria senza vergognartene. Yo te he visto en las gasolineras chequeando las llantas de un camión, y hasta petroleando carreteras con guantes de cuero y overol. Ti ho visto nei benzinai che battevi i cerchioni di un camion e anche a pulire le strade in guanti di cuoio e tuta. Vos sos el Dios de los pobres... Tu sei il dio dei poveri … CREO CREDO Creo señor firmemente que de tu pródiga mente todo este mundo nació, que de tu mano de artista, de pintor primitivista, la belleza floreció. Las estrellas y la luna, las casitas, las lagunas, Credo, Signore, fermamente che dalla tua prodiga mente tutto questo mondo sia nato, che dalla tua mano d'artista, di pittore "naif" sia fiorita la bellezza. Le stelle e la luna, le casette e la laguna le barchette che navigano sul fiume verso il mare le immense piantagioni di caffè, los barquitos navegando sobre el río rumbo al mar, los inmensos cafetales, los blancos algodonales y los bosques mutilados por el hacha criminal. Los inmensos los cafetales, los blancos algodonales y los bosques mutilados por el hacha criminal. Creo en vos, arquitecto, ingeniero, artesano, carpintero, albañil y armador. Creo en vos, constructor del pensamiento, de la música y el viento, de la paz y del amor. Yo creo en vos Cristo obrero, luz de luz y verdadero unigénito de Dios, que para salvar al mundo en el vientre humilde y puro de María se encarnó. Creo que fuiste golpeado, con escarnio torturado, en la cruz martirizado siendo Pilatos pretor, el romano imperialista, puñetero y desalmado, que lavándose las manos quiso borrar el error. El romano imperialista … Creo en vos, ... Yo creo en vos compañero, Cristo humano, Cristo obrero, de la muerte vencedor. Con tu sacrificio inmenso Engendraste al hombre nuevo para la liberación. Vos estás resucitando en cada brazo que se alza para defender al pueblo del dominio explotador. Porque estás vivo en el rancho, en la fábrica,en la escuela, creo en tu lucha sin tregua, creo en tu resurrección… le bianche piantagioni di cotone e i boschi mutilati dall'ascia criminale le immense piantagioni di caffè, le bianche piantagioni di cotone e i boschi mutilati dall'ascia criminale Credo in te, architetto, ingegnere, artigiano, carpentiere fabbro e calafato. Credo in te costruttore di pensiero della musica e del vento, della pace e dell'amore. Credo in te, Cristo operaio, luce della luce e vero unigenito di Dio, che per salvare il mondo nel ventre umile e puro di Maria si è incarnato. Credo che fosti colpito e con accanimento torturato, sulla croce martirizzato sotto Ponzio Pilato, quel romano imperialista e oppressore senz'anima che lavandosi le mani volle cancellare l'errore quel romano imperialista … Credo in te, Credo in te compagno, Cristo umano, Cristo operaio, vincitore della morte. Col tuo sacrificio immenso generasti l'uomo nuovo per la liberazione. Tu stai risuscitando in ogni braccio che si alza per difender il popolo dal dominio sfruttatore Perché sei vivo nella fattoria, nella fabbrica, nella scuola credo nella tua lotta senza tregua, credo nella tua risurrezione. CHIESA CHIESA Testo e musica: Giovanna Marini - 1967 Chiesa, Chiesa m’hai creato e m’hai distrutto ma Dio io non l’ho raggiunto piazzata tra me e lui come una pietra tombale mi tratti da morta per potermi un giorno resuscitare. Chiesa, Chiesa m’hai creato e m’hai distrutto … Guardi ai cattolici con scherno e disprezzo quelli San Vincenzo e dieta il Venerdì che leggono l’Osservatore Romano e rubano senza che gli tremi la mano Sono nata cattolica e cattolica credente, fanno la comunione ostentatamente sentendosi gli ho solo un pensiero fisso nella mente eletti tra tutta la gente distruggere la Chiesa. gridano allo scandalo se due innamorati fanno Andavo a scuola, a scuola dalle suore l’amore senza essere sposati e a Messa portavo al posto del messale associano il concetto di peccato e di offesa solo con quello di carne lesa le piccole edizioni foderate uguale con Ippolito Nievo Pirandello, usano a sangue freddo un sacramento pur di avere un appalto o una poltrona in parlamento; Pavese, gli amanti di Lady Chatterley scritto in inglese per non accettare tranquilla di gridi «farisei, impostori» poi ti accorgi fare che questo lo gridava anche Cristo morto e risorto quello che vuole la Chiesa nostra madre per ritrovarsi solo cattolico di sinistra. non per Dio, non per noi, ma per la propria Ma allora, come ne usciremo noi come faremo a sopravvivenza. distruggere la tomba che sapientemente la Chiesa dopo secoli di Chiesa, Chiesa m’hai creato e m’hai distrutto … governo ha imparato a forza di dogmi a costruirci attorno. Non si scappa dalla Chiesa corri forte come il Poi, ho conosciuto lui, l’abate, vento un povero vecchio prete ma la trovi lì in attesa indulgentissima ventosa da tutti scartato come un appestato perché era un scoprirai che non c’è offesa che la possa prete spretato. disarmare È venuta persino la polizia a chiedere perché sempre pronta a contrattare perdonare riassorbire. lo ospitavo a casa mia lui che era un prete Dici:«ecco, guarda ho peccato e non mi importa spretato. stando alle tue regole l’anima mia è morta Papa Pacelli lo aveva esiliato lasciamela in pace come con una defunta». Papa Giovanni lo aveva richiamato Ma ci sarà il prete illuminato e lui tra papa e papa sballottato sperava, cercava, dice: «hai fatto bene a peccare se hai peccato» soffriva. E ti ritrovi con questo Cristo risorto ma non era Così mi ha insegnato, il prete spretato a amare di meglio se restava morto. essere viva Fingi di non vedere le infinite vie d’uscita e con la vita la verità cercarla senza viltà. che non sono compromesso anzi, ti spiegano, Mi spiava con un sorriso curioso stupiva che grandezza della Chiesa: credessi all’Inferno sono le chiavi per aprire le porte che ti accolgono «Se ami Dio non puoi accettare che viva il suo cattolico fino alla morte vuoto in eterno». «Se ami Dio non puoi accettare fingi di non vederle fai l’ottuso, il cristallino che viva il suo vuoto in eterno». esigi pane per il pane vino per il vino dopodiché t’accorgi che così sei più cattolico di Prete spretato da quando ti ho incontrato sento così vivo il mio corpo forte come se avesse prima vinto persino la morte. anzi, il meglio, il fior fiore, la crema cattolico di prima anzi, il meglio, il fior fiore, la crema. Ma Cristo è la Samaritana, è Pietro, è te, è me, è solo vita, è noi che siamo nati eterni e andiamo a morire. Cristo è Antigone, è Giocasta, è Bruto, Sarebbe bello sapere su quale strada andare è Caligola, sicura sin da prima invece di cercare è il bandito Giuliano è Leonardo Cimino. giorno dopo giorno e scegliere magari quella che Chiesa, Chiesa m’hai creato e m’hai distrutto pare a tutti la peggiore. ma Dio io non l’ho raggiunto Vorrei sentirmi dire in quella casa è Dio piazzata tra me e lui come una pietra tombale senza ogni volta trovare un io più grande del mio. mi tratti da morta per potermi un giorno resuscitare. Chiesa, Chiesa come hai potuto cambiare l’amore Perché dovrei tremare… in colonne di potere. È meglio non sapere su quale strada andare , I tuoi progressi da alunno intelligente tutto sicuri sin da prima sommato non mi dicono niente. è meglio cercare giorno dopo giorno Spero che un giorno tu voglia capire e scegliere magari quella che pare a tutti la se vuoi salvare Dio devi scomparire peggiore. se vuoi salvare Dio devi scomparire se vuoi salvare Dio devi scomparire. Perché dovrei tremare perché aver paura … Perché dovrei tremare perché aver paura quando siamo tanti da un solo blocco solo cresciuti, perfezionati mai morti e mai nati. Prete spretato da quando ti ho incontrato sento così vivo il mio corpo forte come se avesse vinto persino la morte. Certamente conosciamo il cattolico romano quello col naso aquilino e le lunghe bianche ossa quello con l’assicurazione ereditaria alla vita eterna ereditaria come le tare della sua famiglia nera quello che della salvezza è certo, non spera ben sapendo che gli spetta per rango e per onore quello che disprezza chi vive sempre sull’orlo di perdere l’anima e sta aggrappato alla sua e non sa che lui l’anima non ce l’ha. Quello che dice che pratica la carità cristiana e che grida all’infamia se un povero disoccupato si è comprato un bel vestito o rifiuta un pacco dono quello che vicino a sé non ha proprio nessuno circondato come è da uno spessore di due metri almeno tutto pieno di virtù dogmi, crismi e catechismi. Quello che dice che Cristo era il primo socialista che si accosta alla Samaritana e una sera si è chinato e ha lavato i piedi a Pietro. IMAGINE di John Lennon 1971 canzone diventata un inno internazionale del pacifismo Imagine there's no heaven It's easy if you try No hell below us Above us only sky Imagine all the people Living for today... Immagina non ci sia il Paradiso prova, è facile Nessun inferno sotto i piedi Sopra di noi solo il Cielo Immagina che la gente viva al presente... Imagine there's no countries It isn't hard to do Nothing to kill or die for And no religion too Imagine all the people Living life in peace... Immagina non ci siano paesi non è difficile Niente per cui uccidere e morire e nessuna religione Immagina che tutti vivano la loro vita in pace... You may say I'm a dreamer But I'm not the only one I hope someday you'll join us And the world will be as one Puoi dire che sono un sognatore ma non sono il solo Spero che ti unirai anche tu un giorno e che il mondo diventi uno Imagine no possessions I wonder if you can No need for greed or hunger A brotherhood of man Imagine all the people Sharing all the world... Immagina un mondo senza possessi mi chiedo se ci riesci senza necessità di avidità o fame La fratellanza tra gli uomini Immagina tutta le gente condividere il mondo intero... You may say I'm a dreamer But I'm not the only one I hope someday you'll join us And the world will live as one Puoi dire che sono un sognatore ma non sono il solo Spero che ti unirai anche tu un giorno e che il mondo diventi uno UGUAGLIANZA Testo e musica di Paolo Pietrangeli - 1968 Ti ho visto lì per terra al sole del cantiere le braccia e gambe rotte dal dolore dicevan ch'eri matto ma debbo ringraziare la tua pazzia. Ti ho visto un sol momento poi ti ha coperto il viso la giacca del padrone che ti ha ucciso ti hanno nascosto subito eri per loro ormai da buttar via. Ci dicon siete uguali ma io vorrei sapere uguali davanti a chi uguali perché e per chi. E' comodo per voi dire che siamo uguali davanti a una giustizia se non la vostra guardia quotidiana. Ci dicon siete uguali ma io vorrei sapere uguali davanti a chi uguali perché e per chi. E' comodo per voi che avete in mano tutto dire che siamo uguali davanti a Dio è un Dio ch'è tutto vostro è un Dio che non accetto e non conosco. Dicevi questo ed altro e ti chiamavan matto ma quello in cui credevi verrà fatto alla legge del padrone risponderemo con rivoluzione. L’UOMO CHE SA (Erroneamente attribuita in un primo momento a Franco Damiani, poi correttamente a Rudi Assuntino, si è rivelata essere una versione italiana di Masters Of War di Bob Dylan) La mia vita ce l'ha chi ha il potere per se chi le armi prepara e chi educa me chi mi insegna a lottare per la mia libertà e alla gente si spaccia per l'uomo che sa. tu sei giovane ha detto e se crescere vuoi abbandona i tuoi giochi e vieni con noi sulla nuova frontiera c'è un nemico mortal che i tuoi sacri valori potrebbe annientar. Mi da in mano un fucile ma non viene con me io mi trovo tra i morti e mi chiedo perchè son giovani i morti che la guerra stroncò son nel fango sepolti e tacere non so son sepolti nel sangue ed all'uomo che sa io domando a che serve tanta gente ammazzar lui risponde paterno: ubbidisci non sai tu sei giovane uccidi così capirai mentre urlan le bombe io più forte urlerò non so niente di niente ma una cosa la so son sicuro che Cristo perdonar non portà i tuoi sporchi profitti sull'umanità. e una cosa ti dico; col denaro che hai il perdono da Dio comperar non potrai non potrai ripagare tutto il sangue che tu ci hai costretti a versare nel sangue quaggiù quando tu sarai morto a guardarti verrò seguirò la tua bara e ti maledirò resterò ad aspettare finchè sceso sarà un gran mucchio di terra sull'uomo che sa. DIO RISORGE Guccini 1965 C’ERA UN RAGAZZO Gianni Moranti anni ’70 Ho visto la gente della mia età andare via lungo le strade che non portano mai a niente cercare il sogno che conduce alla pazzia nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già dentro le notti che dal vino son bagnate dentro le stanze da pastiglie trasformate dentro le nuvole di fumo nel mondo fatto di città essere contro od ingoiare la nostra stanca civiltà. È un Dio che è morto ai bordi delle strade, Dio è morto nelle auto prese a rate, Dio è morto nei miti dell'estate, Dio è morto. M'han detto che questa mia generazione ormai non crede in ciò che spesso han mascherato con la fede nei miti eterni della patria e dell'eroe perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità le fedi fatti di abitudini e paura una politica che è solo far carriera il perbenismo interessato la dignità fatta di vuoto l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto. È un Dio che è morto nei campi di sterminio, Dio è morto coi miti della razza, Dio è morto con gli odi di partito, Dio è morto. Ma penso che questa mia generazione è preparata a un mondo nuovo e a una speranza appena nata ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge. In ciò che noi crediamo Dio è risorto, in ciò che noi vogliamo Dio è risorto, nel mondo che faremo Dio è risorto! C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones girava il mondo, veniva da gli Stati Uniti d'America. Non era bello ma accanto a sé aveva mille donne se cantava "Help" e "Ticket to ride" o "Lady Jane" o "Yesterday". Cantava "Viva la libertà" ma ricevette una lettera, la sua chitarra mi regalò fu richiamato in America. Stop! coi Rolling Stones! Stop! coi Beatles. Stop! Gli han detto vai nel Vietnam e spara ai Vietcong... C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones girava il mondo, ma poi finì a far la guerra nel Vietnam. Capelli lunghi non porta più, non suona la chitarra ma uno strumento che sempre dà la stessa nota ratatata. Non ha più amici, non ha più fans, vede la gente cadere giù: nel suo paese non tornerà adesso è morto nel Vietnam. Stop! coi Rolling Stones! Stop coi Beatles. Stop! Nel petto un cuore più non ha ma due medaglie o tre... EL PUEBLO UNIDO Intillimani E’ una delle più note canzoni legate al movimento Unidad Popular ed alla presidenza del Cile da parte di Salvador Allende, morto nel tragico golpe cileno del 1973. El pueblo unido jamás será vencido, el pueblo unido jamás será vencido! De pie, marchar que vamos a triunfar. Avanzan ya banderas de unidad, y tu vendrás marchando junto a mí y así verás tu canto y tu bandera al florecer La luz de un rojo amanecer anuncia ya la vida que vendrá. De pie, luchar,que el pueblo va a triunfar. Será mejor la vida que vendrá. A conquistar nuestra felicidad y en un clamor mil voces de combate se alzarán, dirán, canción de libertad, con decisión la patria vencerá. Y ahora el pueblo que se alza en la lucha con voz de gigante gritando: ¡Adelante! El pueblo unido jamás será vencido, el pueblo unido jamás será vencido! La patria está forjando la unidad. De norte a sur se movilizará, desde el salar ardiente y mineral al bosque austral, unidos en la lucha y el trabajo irán la patria cubrirán. Su paso ya anuncia el porvenir. De pie cantar que el pueblo va a triunfar millones ya imponen la verdad. De acero son, ardiente batallón. Sus manos van, llevando la justicia y la razón. Mujer, con fuego y con valor, ya estas aquí junto al trabajador. Y ahora el pueblo que se alza en la lucha con voz de gigante gritando: ¡Adelante! El pueblo unido jamás será vencido, El pueblo unido jamás será vencido! Il popolo unito non sarà mai vinto! Il popolo unito non sarà mai vinto! In piedi, cantiamo, che trionferemo, avanzano le bandiere dell'unità e tu verrai a marciare al mio fianco così vedrai il tuo canto e la tua bandiera fiorire. La luce di un'alba rossa annuncia ormai la vita che verrà. In piedi, marciamo, che il popolo trionferà; sarà migliore la vita che verrà. Conquistiamo la nostra felicità; in un clamore, mille voci di lotta si alzeranno; diranno canzoni di libertà, con decisione la patria vincerà. E ora il popolo che si alza nella lotta, con voce di gigante grida: avanti! Il popolo unito non sarà mai vinto! Il popolo unito non sarà mai vinto! La patria sta forgiando l'unità. Da nord e sud si mobiliterà, dalle saline ardenti e minerali, al bosco australe, uniti nella lotta e nel lavoro, andranno, la patria copriranno. Il loro passo ormai annuncia l'avvenire. In piedi, cantiamo, che il popolo trionferà milioni ora impongono la verità. Dono di acciaio, ardente battaglione, le loro mani portano la giustizia e la ragione. Donna, con fuoco e valore, tu sei qui insieme al lavoratore. E ora il popolo che si alza nella lotta, con voce di gigante grida: avanti! Il popolo unito non sarà mai vinto! Il popolo unito non sarà mai vinto! la la la la la la la.... la la la la la la la....