La «transizione demografica

Transcript

La «transizione demografica
La «transizione
demografica
»
La «transizione
demografica»
I motori della
lavoro con la famiglia (e una famiglia
«transizione demografica»
numerosa è più difficile da gestire);
I cambiamenti della popolazione mondiale,
La «transizione demografica» varia nello
iniziati nel secolo scorso e ancora oggi in
spazio e nel tempo. Tuttavia si possono
fase di realizzazione, sono spiegati dagli
individuare alcuni fattori, esterni o interni
studiosi attraverso il modello della
all'uomo, che rappresentano il motore del
- in terzo luogo, la diffusione dell'informazione sui metodi di limitazione delle
nascite ha consentito ai genitori di
decidere la dimensione della famiglia;
- in quarto luogo, il prevalere di una
transizione demografica.
processo.
II modello spiega il superamento della fase
I fattori esterni riguardano la diminuzione
morale laica in tema di controllo delle
caratterizzata da una lenta crescita demo-
della mortalità: le scoperte mediche nel
nascite, prodottosi negli ultimi anni, ha
grafica, in cui si verifica il bilanciamento tra
campo delle vaccinazioni sono state
attenuato le tradizionali remore religiose
natalità e mortalità, come avvenne in
fondamentali, così come il miglioramento
in questa materia.
Europa tra il XV e il XVIII secolo.
delle condizioni di vita dovuto alla
Il superamento di tale fase viene ricostruito
rivoluzione agricola e a quella industriale.
attraverso un processo articolato in tre
I fattori interni, che dipendono dalle scelte
momenti.
degli uomini, si riferiscono invece alla
1. Nel primo, la mortalità si abbassa,
diminuzione della natalità.
aumenta la durata media della vita e il
- in primo luogo, l'allungamento del
E dopo la
transizione demograf ica»!
La «transizione demografica» si conclude
tasso di natalità resta molto alto.
periodo di scolarizzazione ha avuto
quando la curva della natalità raggiunge
La conseguenza è un considerevole
come conseguenza l'innalzamento
quella della mortalità: il tasso di crescita
aumento della popolazione. L'Europa
dell'età matrimoniale;
diviene allora debole, in generale
- in secondo luogo, il miglioramento della
largamente inferiore al 10%o ogni anno.
do dai 146 milioni di abitanti del 1800
condizione femminile, consentendo alle
Oggi molti paesi si trovano già in queste
passò ai 295 milioni del 1900. I paesi
donne una maggiore libertà nelle scelte
situazione, in particolare nell'America dj
dell'Asia occidentale, dell'Africa subsa-
professionali, le ha poste
Nord e in Europa. Per esempio, in
hariana e parte di quelli dell'America
di fronte al problema di conciliare il
Germania il tasso di crescita naturale non
visse questa fase nel XIX secolo, quan-
latina la stanno attraversando oggi.
2. Nel secondo, la mortalità continua a
raggiunge l'1%. Come si comprende
DIZIONARIO
diminuire e la natalità inizia a decrescere: il tasso di crescita annuo diventa del
2% circa. L'Europa attraversò e superò
questa fase intorno agli anni Sessanta
del Novecento, l'India e la Cina si trovano oggi in questa situazione.
3. Nel terzo, mortalità e natalità proseguono nella decrescita: il tasso di
fecondità scende sotto la soglia dei 2
figli per coppia; il tasso di crescita della
popolazione si aggira tra lo 0,5 e l'1,5%.
Quasi tutti i paesi sviluppati dell'Europa,
del Nord America, dell'Asia orientale
(Giappone, Corea del Sud, Singapore,
Taiwan) stanno attraversando oggi
questa fase.
Modello
(Dal latino volgare modellus, diminutivo di
modulus, «misura».)
È la rappresentazione teorica di un fenomeno. Si
tratta cioè di una teoria che serve a studiare il
mutamento di un aspetto della realtà, le sue fasi e il
suo sviluppo.
I modelli demografici sono la rappresentazione
teorica di un fenomeno riguardante la popolazione.
Il concetto di transizione demografica, dunque, è un
modello in quanto rende possibili la descrizione e la
valutazione d'insieme dei mutamenti della
popolazione avvenuti a partire dal XVIII secolo,
nonché la previsione degli sviluppi futuri.
dall'analisi delle diverse fasi della
transizione, il passaggio a una demografia
moderna, caratterizza' dalla limitazione e
dal controllo delle nascite, non avviene
nello stesso tempo nelle diverse parti del
mondo. Si constata, dunque, una
situazione di I squilibrio: fra il 1985 e il
1990 i paesi poveri hanno contribuito alla
crescita della popolazione mondiale per il
93%. Nel 1950 essi ospitavano il 67%
della popolazione totale, oggi sono passati
al 77% e secondo le previsioni dell'ONU
dovrebbero raggiungere l'84% nel 2025.