domande per intervista.
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INTERVISTA CONQUISTE DEL LAVORO A LUIGI SBARRA, SEGRETARIO GENERALE CISL CALABRIA. di Luca Tatarelli 1) Segretario, sabato Reggio Calabria ospiterà gli Stati Generali del Mezzogiorno di Cgil, Cisl, Uil. Un appuntamento importante per definire insieme al mondo imprenditoriale e della politica alcune linee di intervento. Lei che vive e opera in una regione “di frontiera” che messaggio vorrebbe mandare agli industriali e ai politici del Sud? Il Mezzogiorno specie negli ultimi anni ha visto aumentare le sue difficoltà economiche e sociali aggravati anche da un processo di impoverimento dell’occupazione che oramai cresce soltanto nelle aree del centro-nord . Le cause di questo graduale e progressivo declino dell’economia meridionale dipendono essenzialmente dalla condizione di bassa crescita del paese che non riesce a fronteggiare i mutamenti veloci della competizione internazionale ma anche dall’assenza di una incisiva ed adeguata politica orientata ad agevolare e favorire lo sviluppo e la crescita delle aree meridionali. Il tema mezzogiorno è stato rimosso da molto tempo non solo dall’agenda politico parlamentare a livello nazionale ma confinato in una sterile ed improduttiva declamazione oratoria nelle stesse classi dirigenti meridionali. Il sindacato rimane l’unico riferimento sociale capace di stimolare l’attenzione della politica e delle rappresentanze imprenditoriali sulla necessità di considerare il Mezzogiorno una straordinaria opportunità di crescita e di sviluppo per l’intero paese. Il Progetto Mezzogiorno firmato un’anno fa tra Sindacato e Imprenditori determinava una precisa assunzione di responsabilità in direzione di un rilancio dell’impegno meridionalista , anche se occorre rilevare che tantissime scelte e priorità sono rimaste solo sulla carta. In ogni caso quella è la strada e cioè puntare decisamente sui cosiddetti fattori dello sviluppo: Fiscalità di vantaggio , riordino incentivi alle imprese , accesso al credito , adeguamento della dotazione infrastrutturale , semplificazione della pubblica amministrazione , valorizzazione delle risorse locale , sicurezza e legalità per rendere autenticamente attrattivi i territori meridionali ai fini degli investimenti interni ed esterni . 2) Da quanti anni la città non ospitava un’assise così importante? Il Manifesto di Reggio Calabria, come è già stato definito, cosa potrebbe significare nel panorama politico ed economico italiano? Gli stati Generali del Sindacato , di Confindustria e dei Governi Regionali rappresentano sicuramente un’avvenimento importante che non ha precedenti nella storia meridionale degli ultimi 30 anni. Non sono mancate , invece , iniziative nazionali programmate dal Sindacato Confederale Unitario nelle Città del Mezzogiorno , per lo più in coincidenza con i dibattiti parlamentari sulle Finanziarie : Napoli , Palermo , Reggio Calabria . La solidarietà del Sindacato Nazionale non è mai venuta meno così come ricca ed innovativa è stata la elaborazione programmatica e progettuale degli interventi necessari ad aiutare la ripartenza del Sud . Priorità , scelte , strategie , si sono sempre scontrati con il vuoto di iniziativa politica dei Governi Nazionali e con il disinteresse anzi l’avversità del sistema imprenditoriale italiano che non ha mai guardato al Sud come una vera grande risorsa per l’intero paese. L’iniziativa del 17 Dicembre a Reggio è sicuramente utile ed importante perché conferma un’impegno comune a favore della questione meridionale ma temo inciderà pochissimo nelle scelte di politica economica , sociale e finanziaria dell’attuale Governo , può invece l’assise degli Stati Generali servire da monito per il futuro Governo del Paese nella speranza che non ripercorra gli errori del passato. La Manifestazione inoltre è importante perché sostiene , attraverso la comune iniziativa e la concertazione , il manifesto/ piattaforma a favore delle aree del mezzogiorno ed anche perché chiama a responsabilità non solo i livelli di governo nazionale ma anche le istituzioni locali e le parti sociali. 3) In Calabria, e nel Meridione tutto, si chiede a gran voce, da parte dei giovani, sviluppo e occupazione. I ragazzi della Locride hanno dimostrato, all’opinione pubblica nazionale, di essere pronti a lottare, ma non vogliono essere lasciati soli. Quanto il sindacato, con la sua forza sul territorio, può contribuire a portare iniziative nuove nelle aree più disagiate della sua regione? E quali potrebbero essere i programmi di intervento da attivare? Il Mezzogiorno e le sue classi dirigenti nel mentre rivendicano maggiore attenzione da parte dello Stato ai fini dello sviluppo , del lavoro , della sicurezza e legalità devono al tempo stesso abbandonare la logica della lamentazione e del continuo vittimismo riscoprendo la cultura della responsabilità , della progettualità , di un nuovo meridionalismo capace di sostenere innovazione e cambiamento , modernizzazione e competitività dei propri territori. I giovani rappresentano non solo il futuro ma anche il presente di questa sfida che intendiamo insieme a loro cogliere e sostenere. La freschezza , il coraggio , la straordinaria maturità civile , il messaggio di speranza che arriva dalla nobile iniziativa dei giovani di Locri non può cadere nella indifferenza istituzionale e politica , sepolto dal lento spegnersi dei riflettori che per molte settimane hanno abbagliato la Calabria a seguito dell’efferato tragico omicidio Fortugno. La nuova Calabria della legalità , della sicurezza , del rispetto dei diritti e del vivere civile la si costruisce se riusciamo a tenere insieme ordine pubblico e sviluppo economico e sociale , lotta alla mafia e crescita delle opportunità di lavoro per i tanti giovani disoccupati . Servono poderosi e robusti investimenti per la scuola , la cultura , sostenendo le agenzie educative a cominciare dalla famiglia. Tutto ciò deve essere fatto contestualmente , contemporaneamente non ci può essere un prima e un dopo . La Calabria e la Locride devono riscattarsi dalla condizione di mancato sviluppo e di precarietà sociale. La politica specie quella Regionale deve dire chiaramente quale progetto ha in mente per la Locride al fine di sostenere il lavoro e la crescita economica che è il vero antidoto contro la mafia ed il crimine organizzato. Le Regioni meridionali hanno bisogno di più concertazione e partecipazione e meno consoli e governatori. Occorre puntare a sviluppare attraverso la programmazione processi di valorizzazione delle risorse umane , ambientali , turistiche , storico-culturali , migliorare le condizioni di attrattività dei territori puntando decisamente ai distretti industriali e tecnologici , adeguare e potenziare le infrastrutture materiali e immateriali , qualificare ed utilizzare in maniera produttiva le risorse finanziarie ( regionali , nazionali , comunitarie). I prossimi anni saranno decisivi per il Sud , l’area di libero scambio che nascerà nel 2010 nel Mediterraneo aprirà scenari inediti ai fini dello sviluppo e della crescita economica. Il Mezzogiorno può rappresentare la piattaforma logistica ed il portale naturale dell’Europa verso il bacino del mediterraneo per intercettare quote imponenti di traffico merci che arriverà dall’Asia e dal Nord America. 4) Le infrastrutture attuali frenano lo sviluppo calabrese. Al di là dell’opportunità Ponte sullo Stretto e al dì là del risanamento della Salerno-Reggio Calabria quali altre opere potrebbero essere messe in cantiere? Il territorio calabrese e meridionale presenta un livello di dotazione infrastrutturale assolutamente inferiore non solo in rapporto alle regioni del centro nord ma anche rispetto agli standrds dei principali paese europei. Adeguare e potenziare le reti infrastrutturali e le vie di comunicazione non è solo un fatto di civiltà per una comunità ma anche la precondizione indispensabile allo sviluppo delle attività produttive e dei servizi ed al processo di valorizzazione delle risorse turistiche , ambientali e culturale del mezzogiorno. La qualità e l’efficienza del sistema dei trasporti nelle aree meridionali ed in calabria è fattore di crescita dei vantaggi competitivi del territorio. La Legge obiettivo nel Sud è stato un vero fallimento , le opere annunciate si sono rivelate un’illusione. Per tali ragioni da tempo rivendichiamo investimenti ed interventi di adeguamento e miglioramento di strade , autostrade , porti , aeroporti , ferrovia . Servono inoltre risorse per rafforzare le reti idriche ed energetiche.Nel 2004 gli investimenti in opere pubbliche nel mezzogiorno , per effetto soprattutto del calo sperimentato nella seconda metà degli anni 90,si collocano ancora su di un livello di circa 20 punti inferiore rispetto a quello del 1995 , mentre nel Centro-Nord il livello attuale è , invece , del 50% superiore a quello di nove anni prima . In rapoorto al Pil dell’area gli investimenti in opere pubbliche si sono ridotti al Sud , tra il 1995 ed il 2004 , dal 3.8% al 2.6 % . Un paese strano il nostro anche in tema di grandi opere pubbliche che mentre vede il Nord fare battaglia per impedire la realizzazione della Tav sulla direttrice Torino-Lione nega invece al Sud il completamento dell’alta velocita e capacità ferroviaria , oggi ferma a Battipaglia, sino a Villa San Giovanni.