Il circo e le attività circensi - Formazione

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Il circo e le attività circensi - Formazione
Il circo e le attività circensi
nella formazione esperienziale
Luciano Ruggeri e Francesco Giorda
I temi dominanti dell’intervento formativo-circense sono quelli del wellness e
dell’empowerment.
Quindi, aiutare la persona e i gruppi a conoscersi in profondità; ad acquisire e
consolidare un sano livello di benessere individuale, di equilibrio nella relazione tra
tempo lavorativo e tempo privato; a potenziare la propria autostima, autoefficacia,
sviluppando la fiducia in se stessi e negli altri, superando i propri limiti individuali, le
proprie paure recondite. Stare meglio come condizione di base per lo sviluppo delle
proprie capacità cognitive ed interpersonali e quindi per una vita più soddisfacente sia
nel contesto lavorativo che in quello privato.
Giocoleria
Per giocoleria si intende l'arte della manipolazione e, letteralmente, del gioco, di
oggetti vari con i quali compiere esercizi di destrezza, abilità, velocità, coordinamento,
equilibrio e precisione con le varie parti del corpo. Tali sono i numeri in cui il giocoliere
si trova a doversi confrontare con gli attrezzi più disparati, spesso ereditati dalla
ginnastica ritmica (ad esclusione del nastro, poco usato), più spesso ancora però
creati appositamente per le esibizioni: tra gli attrezzi utilizzati sovente vi sono i kiwido
(detti anche catene, poi o bolas), il diablo, il devilstick, i cerchi, le palline, le torce
infuocate, le clave, i coltelli, gli hula hoop. Spesso, per questioni di abilità e
spettacolarità, ai normali attrezzi vengono sostituiti i più disparati oggetti, anche di
uso quotidiano.
Frequentemente alla giocoleria sono associati anche esercizi di equilibrio, di danza o
anche numeri comici: tali interazioni sono a discrezione dell'artista, che costruisce il
numero a seconda delle attitudini e delle capacità personali. La giocoleria non è
praticata con le sole mani: sempre a seconda della scelta artistica operata, può essere
praticata anche con i piedi o altre parti del corpo come la bocca o la testa.
Chiunque è in grado di “giocolare”. La giocoleria comporta una serie di “sfide”
continue. Da quella più immediata contro la forza di gravità a quella della ricerca di un
ritmo musicale nel lancio e così come riusciremo a lanciare un oggetto in aria e
riprenderlo dovremo fare con due e quindi con tre. Sarà proprio il controllo di tre
oggetti che vengono lanciati e ripresi nell’aria in un moto continuo a dare inizio ad
infinite variazioni sul tema.
Sfruttare le prime abilità acquisite per realizzare scambi e passaggi a coppie, iniziare
ad utilizzare la tecnica acquisita per giocolare con svariati oggetti anche di uso
quotidiano.
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Gli esercizi tecnici proponibili sono:
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Giocoleria individuale con tre oggetti (palline, cerchi, foulard, oggetti quotidiani) e
piatti cinesi.
Giocoleria a coppie con tre oggetti (palloni)
Diabolo individuale e a coppie.
La performance sfrutterà le diverse abilità apprese dai componenti del gruppo
proponendo una messa in scena di diretto richiamo alla atmosfera del circo. Stile
musicale, coreografia “tecnica” (figure di giocoleria che definiscono lo spazio scenico)
giocolieri-imbonitori, spazio a specifiche abilità tecniche individuali apprese e chiusura
con un numero collettivo.
Gli elementi che fanno della giocoleria una disciplina utile per gli obiettivi formativi
sono:
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Veloce apprendimento della tecnica di movimento di base quindi un quasi
immediato riscontro delle proprie possibilità ed abilità.
L’apprendimento passa attraverso il lavoro in coppia, richiedendo così un lavoro
d’ascolto su ritmi e tempi dell’altro.
Ognuno si scontrerà con difficoltà personali di ritmo, coordinazione e movimento. Il
riconoscimento delle proprie abilità così come dei propri limiti porterà a
differenziare lo studio di attrezzi diversi eventualmente più adatti e specifici alle
abilità personali di ognuno.
Il lavoro individuale punterà sulla ricerca continua di superare gli obbiettivi
raggiunti
Il lavoro in coppia si concentrerà sul ruolo dell’ascolto e ricerca di intesa con l’altro.
Il debriefing formativo sarà quindi focalizzato su:
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Attenzione e concentrazione
Ascolto e ricerca del tempo individuale (conoscere se stessi per integrarsi con gli
altri)
Coordinare la qualità ed il ritmo delle azioni individuali con quelli del collega o del
gruppo di lavoro.
Fachirismo e fuoco
Fachirismo e fuoco sono l’incontro di due discipline che hanno in comune alcuni
elementi fondamentali: il rischio, il superamento del dolore ed il controllo di entrambi.
Consiste infatti, mediante genuino addestramento o tramite artifici, nell'ostentare il
controllo del dolore fisico o il superamento delle leggi fisiche del corpo. Tradizione
considerata, non sempre a ragione, di provenienza orientale, quella degli esercizi di
fachirismo (camminare e stendersi su vetri o chiodi; manipolare e sputare fuoco e così
via) è una delle pratiche più diffuse nel mondo dei ciarlatani per la relativa facilità di
apprendimento e, seppur cosa poco evidente, per l'ampia possibilità di controllo del
rischio. Il fachirismo ancora oggi conserva forte impatto sul pubblico. L’approccio al
lavoro non è assolutamente da sottovalutare. Attraverso l’analisi dei rischi e con le
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dovute precauzioni si lavorerà sul superamento delle proprie paure riguardo la
manipolazione di oggetti infuocati e fiamme libere così come l’approccio al “tappeto di
vetri”.
Gli esercizi tecnici proponibili sono:
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Manipolazione di oggetti infuocati (torce,catene da swinging)
Manipolazione e contatto diretto con fiamme libere
Camminata, posizioni in tenuta e sdraiata sul letto di vetri.
La performance mirerà a ricreare un atmosfera quanto più verosimile ad un evento di
fachirismo vero e proprio con elementi di suggestione, elevata concentrazione e
superamento di prove fisiche legate alle tecniche insegnate.
Gli elementi che fanno del fachirismo una disciplina utile per gli obiettivi formativi
sono:
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Superamento del preconcetto per cui il fachirismo è disciplina “impossibile” e in
mano a pochi.
L’approccio fisico e diretto, in completa sicurezza, con l’elemento fuoco e vetro
conduce ad una consapevolezza sempre maggiore delle proprie possibilità
Creazione di una completa autonomia (in totale sicurezza) nella gestione di
elementi considerati rischiosi.
Il debriefing formativo sarà quindi focalizzato su:
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Percezione e assunzione del rischio (risk taking decisionale, organizzativo)
Superamento dei propri limiti, delle proprie paure (stress management, empowerment
individuale e di gruppo)
Controllo di sé (self-control & self-regulation)
Clowneria ed arte di strada
Il teatro di strada è sicuramente la forma di spettacolo che più di ogni altra crea un
rapporto diretto col pubblico. Barriere fisiche e convenzioni dello spettacolo si
rompono di fronte a questo tipo di performance che si adatta e si modella al luogo,
sempre
diverso,
in
cui
avviene.
Il coinvolgimento del pubblico è uno degli elementi trainanti, la capacità di interagire
con esso comporta il saper ascoltare e capire chi si ha di fronte utilizzando la giusta
sensibilità, allo stesso tempo mantenendo il controllo del “gioco”.
Attraverso un breve training sull’improvvisazione si affronta la dinamica del teatro di
strada che implica una capacità di modificare e adattare il proprio canovaccio alla
situazione che si va creando col pubblico.
L’“entreé clownesca” darà agli allievi gli strumenti per “affrontare” il pubblico.
Gli esercizi tecnici proponibili sono:
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Lavoro d’improvvisazione
Esempi pratici di interazione con pubblico
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Studio e creazione di “entreè” clownesche
Creazione autonoma di dinamiche di interazione col pubblico
E’ POSSIBILE INSERIRE IL MIMO SEGUIPERSONA E/O IL MIMO
RISPECCHIAMENTO DI COPPIA (CHE LAVORANO MOLTO SUL NON VERBALE)
DEL
L’aspetto della messa in scena teatrale è centrale. Interazione, coinvolgimento del
pubblico, gag e numero comico sono gli elementi che ogni allievo porterà in scena
singolarmente, a coppie e in collettivo.
Gli elementi che fanno della clowneria una disciplina utile per gli obiettivi formativi
sono:
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L’improvvisazione sviluppa un metodo per saper reagire e risolvere ogni situazione
che affrontiamo quindi la consapevolezza che in noi sta la soluzione. Impariamo a
capire come trovarla.
Superamento dell’inibizione della messa in scena delle caratteristiche comiche
“naturali” proprie di ognuno
Acquisire le tecniche per la gestione del rapporto performer-pubblico mantenendo
sempre il controllo del “gioco”
Provare piacere dall’essere in scena a giocare un ruolo diverso da se stessi
Il debriefing formativo sarà quindi focalizzato su:
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Rottura delle barriere comunicative, verbali e non verbali
Sviluppo delle capacità di improvvisazione, di creatività e dei tempi di risposta
individuali e di gruppo
Sviluppo delle capacità di gestione della diversità e della complessità delle
situazioni impreviste e risk taking (paura della brutta figura)
Equilibrismo
L’equilibrismo, disciplina da sempre regina nel circo, e’ specialità di grande stimolo e
fascino per coloro che la praticano, grazie alla continua ricerca dell’”armonia perfetta”
tra mente, corpo e attrezzo impiegato.
L’equilibrio interiore ed il completo controllo di sé diventano il mezzo per superare le
nostre paure di fronte alle difficoltà dell’elemento tecnico. Attraverso la ricerca della
consapevolezza che il controllo di sé, diventa anche il controllo dell’attrezzo, si lavora
sull’utilizzo degli strumenti classici dell’equilibrismo circense: sfera d’equilibro, rolla
bolla, filo teso e sull’utilizzo di diversi punti del corpo su cui tenere oggetti di diverse
dimensioni in equilibrio.
Gli esercizi tecnici proponibili sono:
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esercizi propedeutici a terra sulle postura e prove pratiche su filo teso, sfera, rolla
bolla.
Oggetti in equilibrio su testa, mento, naso, piedi,etc.
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La performance si articolerà su un percorso a prove d’abilità sulle diverse specialità
apprese.
Gli elementi che fanno dell’equilibrismo una disciplina utile per gli obiettivi formativi
sono:
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Attraverso lo studio dei tre principi fondamentali dell’equilibrismo:
- Il movimento dà equilibrio, la staticità da disequilibrio
- L’equilibrio è anche una sensazione fisica oltre che visiva
- Maggiore il controllo del corpo maggiore l’equilibrio
…si sviluppa una propria autonomia e fiducia!!
Il raggiungimento di uno stato di equilibrio implica il superamento di ogni paura
iniziale
Il debriefing formativo sarà quindi focalizzato su:
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Ricerca dell’equilibrio personale e del gruppo come condizione necessaria per il
miglioramento delle prestazioni.
Attenzione e concentrazione individuale per la capacità di “fix & execute”
Allearsi con il movimento, con il fluire, con il cambiamento organizzativo, equilibrio
dinamico dell’ambiente attuale.
Controllo di sé, gestione delle emozioni, dello stress, delle reazioni individuali come
condizioni di miglioramento della prestazione.
Prese acrobatiche
Generalmente si pensa che il movimento umano rivolto all’acrobatica debba essere
prodotto solo in funzione del pieno domino delle forze muscolari e quindi solamente
attraverso lo sfruttamento di capacità espresse in potenza. Nella presa acrobatica sarà
la scoperta di specifici punti d’equilibrio a rivelarsi fondamentale per il nostro lavoro e
non solamente la potenza muscolare.
Nel lavoro di prese acrobatiche due sono i ruoli fondamentali: il porteur ed il voltigeur.
Al primo viene affidato il compito di maggior sforzo e sostegno delle figure
acrobatiche. Al secondo si richiedono agilità e leggerezza nella ricerca di punti di forza
ed equilibro.
Il punto d’incontro tra questi due ruoli può avvenire solamente su una dinamica di
sicurezza e fiducia reciproca. Attraverso la guida iniziale dell’insegnante e nella
consapevolezza individuale dopo.
E così possiamo capovolgere la situazione, sperimentare “un mondo a testa in giù”,
cambiando il nostro punto di vista, la nostra percezione e sviluppando una nuova
consapevolezza del nostro corpo nell’aria.
Gli esercizi tecnici proponibili sono:
Figure acrobatiche e prese a due, a tre e a quattro dalle basi ad evoluzioni più
complesse, nelle quali i partecipanti dovranno ricercare nel lavoro a coppie e di gruppo
l’unione tra forza, equilibrio e fiducia nel/i compagno/i di lavoro.
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La messa in scena consiste in una performance visiva, si parte da alcune prese di base
per “costruire” una figura collettiva (piramide umana), coreografando i vari passaggi
della costruzione.
Gli elementi che fanno delle prese acrobatiche una disciplina utile per gli obiettivi
formativi sono la ricerca di equilibri “particolari” fatti tra persone e non con oggetti o
su attrezzi, creerà un senso di cooperazione notevole che porterà a sviluppare la
fiducia nei propri compagni e in se stessi.
Il debriefing formativo sarà quindi focalizzato su:
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La conoscenza delle forze e degli equilibri nelle relazioni tra le persone nei contesti
organizzativi come leva del capitale sociale e base di prestazioni efficienti ed
efficaci.
Gestire le interdipendenze reciproche nell’organizzazione: l’azione di una persona
condiziona il risultato del gruppo in cui lavora.
Importanza della fiducia nelle proprie forze e negli altri per raggiungere un
risultato più grande di noi.
Note sugli autori
Francesco Giorda, attore, regista, giocoliere, responsabile artistico presso BG
Amusing People
Luciano Ruggeri, responsabile della formazione presso BG Amusing People
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