Il Cairo

Transcript

Il Cairo
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Il Cairo
Che cosa vedere . . . . . 63
Attività. . . . . . . . . . . . . . 99
Corsi. . . . . . . . . . . . . . . 100
Tour . . . . . . . . . . . . . . . 100
Feste ed eventi. . . . . . 100
Pernottamento . . . . . . 102
Pasti. . . . . . . . . . . . . . . . 111
Locali. . . . . . . . . . . . . . . 120
Divertimenti. . . . . . . . . 124
Shopping. . . . . . . . . . . . 127
I migliori
ristoranti
»» At-Tabei ad-Dumyati (p112)
»» Fasahat Soumaya (p113)
»» Sudan Restaurant (p114)
»» Farahat (p117)
»» Citadel View (p117)
I migliori
alberghi
»» Pension Roma (p102)
»» Dina’s Hostel (p102)
»» Hotel Royal (p103)
»» Cairo Marriott (p98)
»» Mena House Oberoi (p148)
Perché andare?
Prima di tutto citiamo gli aspetti negativi: la marea di gente
che affolla Il Cairo può far sembrare Manhattan una città
fantasma, i venditori di papiri sono in agguato a ogni angolo
e le vostre narici saranno perennemente intasate di smog.
Questo, però, non rappresenta che un piccolo prezzo da
pagare per abbeverarsi alla fonte di energia della città che
gli egiziani chiamano Umm ad-Dunya (‘Madre del mondo’).
Con una corsa in taxi passerete davanti a splendide moschee,
scivolando lungo ampi viali alberati e di fronte a maestosi
palazzi ottocenteschi. Le Piramidi di Giza svettano al margine orientale della città, dalla parte opposta dei grattacieli
di cemento costruiti durante la presidenza di Nasser, con il
velo di sabbia color caffelatte a unificare questa incredibile
commistione di epoche e di stili architettonici.
Dunque soffiatevi il naso e imparate a guardare attraverso la polvere per scoprire i veri colori di questa città.
Se saprete capirla, riceverete in cambio tutto il suo affetto.
Quando andare
Il Cairo
°C/°F Temp
Precipitazioni pollici/mm
2.4/60
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Nella stagione del
khamsin la città si
riempie di nuvole
di polvere.
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Giu-agosto
Durante il Ramadan si banchetta
tutte le sere. Di
giorno il clima è
rovente.
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Ott-gen Periodo
migliore per visitare la città, con
giornate fresche
e numerosi eventi
culturali.
Per passare inosservati
Anche se siete di carnagione olivastra vi sarà praticamente
impossibile ‘passare’ per un vero cairota, ma potete puntare ad avere l’aspetto di un residente di origini straniere.
In questo modo non sarete bersaglio di atteggiamenti
insistenti e di attenzioni indesiderate. Di seguito riportiamo
alcuni consigli per ottenere i risultati migliori.
»» Trasportate i vostri effetti personali in un sacchetto o in
una borsa di plastica per la spesa, in quanto niente è più
‘turistico’ di un pesante zaino di nylon pieno di tasche e di
cerniere e con una bottiglietta d’acqua in bella vista.
»» Indossate scarpe poco pratiche. Il Cairo è una grande
città e vestire alla moda ha una grande importanza.
»» Sia che siate uomini o donne, scegliete indumenti che
coprano le gambe. Codice morale islamico a parte, gli
egiziani hanno un livello di modestia piuttosto elevato e se
non provate imbarazzo a mostrare le ginocchia in pubblico
è chiaro che non vivete in questa città da molto tempo.
NOTTI MAGICHE
AL CAIRO
Per avere una panoramica degli eventi in
programma al Cairo,
vi consigliamo di
consultare la Cairo
Live Events Guide
(cairoliveeventsguide.
blogspot.com). Tra le
esibizioni di maggior
richiamo vanno citate
quelle di danza sufi
Al-Tannoura al Wikalat
al-Gouri e di musica
popolare al Makan
(p125).
»» Procuratevi una copia dell’Al-Ahram Weekly o dell’arabo
Al-Ahram, per passare ancora più inosservati.
In breve
»» Imparate il modo di comunicare non verbale della gente
del posto (v. lettura p545).
»» Superficie: 86.369 kmq
»» Popolazione: oltre 20
milioni
A TESTA BASSA TRA IL TRAFFICO
»» Prefisso di zona: % 02
Liberi di non crederci, ma uno degli scogli principali
che la maggior parte dei viaggiatori stranieri deve
affrontare al Cairo consiste nell’attraversare la strada.
Dal momento che è raro che qualche automobilista
si fermi, non potrete far altro che affidarvi alla buona
sorte. Il nostro consiglio è di attendere che si formi
un piccolo gruppo di persone del posto a cui possiate
accodarvi, avendo cura di posizionarvi in modo che gli
altri formino una sorta di cuscinetto tra voi e il traffico.
Non abbiate esitazioni, non tornate indietro una volta
scesi dal marciapiede, ma attraversate come se foste
i padroni della strada. Ma fatelo in fretta!
Letture
consigliate
Consigli
»» Cairo: The City Victorious
di Max Rodenbeck
»» Cairo’s Street Stories
di Lesley Lababidi
»» Understanding Cairo:
The Logic of a City out
of Control di David Sims
»» Taxi di Khalid Al-Khamissy
Siti utili
»» Per evitare il traffico cittadino, è preferibile arrivare o
partire dall’aeroporto del Cairo nelle prime ore del mattino,
la sera tardi o il venerdì pomeriggio.
»» Cairo 360 (www.
cairo360.com) Recensioni
di tutti gli eventi in programma al Cairo
»» Tenete in una tasca accessibile monete e banconote
di piccolo taglio (massimo E£5) per le piccole spese e le
mance. Per ulteriori informazioni sulle mance, v. p590.
»» Yallabina (www.yallabina
.com) Sito dedicato agli
eventi e ai film in programma
»» Se un estraneo vi avvicina nella zona di Midan Talaat Harb,
del Museo Egizio e del Khan al-Khalili quasi certamente ha intenzione di vendervi qualcosa. Per consigli sul modo migliore
di difendersi dai procacciatori di clienti, v. p587.
»» Cairobserver (www.
cairobserver.com) Articoli
di taglio giornalistico sul
tessuto urbano del Cairo
»» Quasi tutti gli abitanti del Cairo bevono acqua del rubinetto. Se riuscite a tollerarla, utilizzate l’acqua fresca
disponibile fuori dalle moschee.
»» Egy.com (www.egy.com)
Panoramica storica sul Cairo
del XIX e del XX secolo.
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Il meglio del Cairo
1 Le Piramidi di Giza (p142),
uno spettacolo unico che vi
lascerà a bocca aperta
2 Una visita al labirintico
Museo Egizio (p154), dove
potrete ammirare la mummia
di Tutankhamen e gli
v. cartina Il Cairo
copto (p74)
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inestimabili tesori della corte
dei faraoni
3 Una passeggiata tra
gli edifici restaurati della
strada medievale nota con
il nome di Bein al-Qasreen
(p76)
Copto
4 Il verdissimo Parco di
Al-Azhar (p88), dove potrete
sfuggire al trambusto del
centro della capitale
5 Il Museo di Arte Islamica
(p87), la cui collezione vi consentirà di scoprire la storia
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secolare dei tessitori, dei calligrafi e degli innumerevoli artisti
di grande talento che hanno
operato per secoli al Cairo
da un pranzo ritemprante al
Fishawi’s (p122), il decano degli
ahwa del Cairo
all’interno del Museo Copto
(p73)
6 Una mattinata al Khan
7 Gli imponenti minareti di
Bab Zuweila (p87)
(v. lettura p64) senza meta
e con la guida chiusa, senza
paura di perdere l’orien­ta­
mento
al-Khalili (p78) alla ricerca di
qualche buon affare, seguita
8 La variegata collezione
di opere d’arte esposta
9 Una passeggiata
2 km
Il Cairo 
Storia
62 Il Cairo non è una città panoramica, per
quanto la presenza delle piramidi induca
molti a credere il contrario. All’epoca in
cui furono costruite le piramidi, la capitale
dell’antico Egitto era infatti Menfi, località
situata 20 km a sud-est della Piana di Giza.
Le fondamenta del nucleo centrale del
Cairo furono gettate nel 969 d.C. dalla
dinastia islamica dei Fatimidi, ma la storia
della città risale a molto tempo prima. A
On (l’attuale Heliopolis) sorgeva infatti
un antico e importante centro religioso
e nel suo porto i romani costruirono una
fortezza che chiamarono Babilonia, mentre
pochi chilometri più a sud Amr ibn al-As, il
generale che nel 642 conquistò l’Egitto determinando la diffusione dell’islam in tutto
il paese, fondò la città di Fustat. L’incredibile
ricchezza di questa città traeva origine dalla
straordinaria fertilità del terreno e dalle
tasse imposte sugli intensi traffici commerciali che venivano effettuati lungo il Nilo. I
resoconti lasciati dai viaggiatori del X secolo
parlano di lussureggianti giardini pubblici,
di un’efficiente illuminazione stradale e di
edifici alti addirittura 14 piani. Nonostante
queste straordinarie attrattive nel X secolo,
quando giunsero in Egitto dall’attuale Tunisia, i Fatimidi ignorarono Fustat e iniziarono
a costruire una nuova città.
L’inizio dei lavori di costruzione della
nuova capitale fu calcolato in modo da
corrispondere alla fase ascendente del
pianeta Marte (Al-Qahir, ‘il vittorioso’): da
questa congiunzione astrale ebbe origine
Al-Madina al-Qahira (‘città vittoriosa’), che
in seguito gli europei distorsero in Il Cairo.
Molti degli edifici più imponenti del periodo dei Fatimidi sono giunti fino ai giorni
nostri, tra cui la grande moschea e università
di Al-Azhar, che continua a essere il principale centro di studi islamici dell’Egitto, e
le tre grandi porte di Bab an-Nasr, Bab alFutuh e Bab Zuweila, che inquadrano ancora
oggi due delle arterie più importanti del
Cairo islamico. I Fatimidi non mantennero
a lungo la loro posizione di potere, ma la
loro città sopravvisse e, grazie alle dinastie
successive, divenne una capitale di straordinaria ricchezza, pur essendo governata da
sultani crudeli ed estremamente volubili, al
punto da ottenere il soprannome di ‘Madre
del mondo’.
Nel corso dei secoli, Il Cairo si estese
fino a oltrepassare la sua cinta di mura,
IL CAIRO IN…
Due giorni
Iniziate la prima giornata visitando la magnifica collezione di antichità del Museo
Egizio, concedendovi subito dopo una rapida ma squisita pausa pranzo al Gad, in
centro. Incamminatevi poi verso la zona di Bein al-Qasreen, il quartiere islamico
medievale accuratamente restaurato, e perdetevi tra le bancarelle del Khan alKhalili, per poi passare al vaglio i vostri acquisti davanti a una tazza di tè al Fishawi’s.
Dopo aver gironzolato nei tortuosi vicoli secondari che si snodano nei pressi del Darb
al-Ahmar, concludete il primo giorno del vostro soggiorno nella capitale con una cena
a base di piccioni ripieni al Farahat.
Il secondo giorno, alzatevi di buon mattino per l’imperdibile visita delle Piramidi
di Giza, al termine della quale ‒ quando ormai si sarà fatto piuttosto tardi ‒ potrete
rilassarvi con un pranzo all’Andrea. Poco prima del tramonto, fate una passeggiata
a Garden City e poi un giro in feluca. Per cena, scegliete un ristorante di classe di
Zamalek.
Quattro giorni
Potendo disporre di un paio di giorni in più, raggiungete in metropolitana Il Cairo
copto per visitare il museo situato in questa zona, ritagliandovi un po’ di tempo per
fare shopping nel pittoresco Souq al-Fustat e nelle esclusive boutique egiziane di
Zamalek. Rituffatevi quindi nel dedalo del Cairo islamico, visitando la Moschea di
Ibn Tulun e i monumenti vicini e cercate di assistere a uno spettacolo di danza sufi al
Wikala di al-Ghouri. Altre tappe obbligate della vita notturna della capitale egiziana
sono le sofisticate serate dei weekend all’Arabesque e le atmosfere decisamente
più dimesse dei bar e dei locali notturni del centro, come lo Shahrazad. Per finire,
concedetevi una rigenerante parentesi nella verde cornice del Parco di Al-Azhar.
1Che cosa vedere
Dal momento che le attrattive turistiche del
Cairo sono sparse in tutta la città, vi consi-
gliamo di concentrarvi su una determinata
zona prima di passare a quella successiva, 63
evitando di infarcire di visite ogni giornata
e non rimanerne completamente sopraffatti.
Il Museo Egizio, un luogo maestoso che suscita sempre una certa soggezione, richiede
almeno mezza giornata, sebbene per esplorarlo a fondo sarebbe necessario effettuare
altre due o tre visite di durata più breve.
Il Khan al-Khalili e la maggior parte dei
monumenti medievali si trovano nel Cairo
islamico e per apprezzarli al meglio bisogna
mettere in preventivo una giornata intera o
diverse tappe più brevi. In questa zona vale
decisamente la pena di trascorrere qualche
ora vagando senza meta (anche a costo di
sacrificare la visita di qualche monumento
più convenzionale), perché è proprio nei suoi
vicoli che si respira l’atmosfera più autentica
della città.
Le Piramidi di Giza possono essere visitate in quattro o cinque ore ma, dovendo
affrontare sia all’andata sia al ritorno il
tragitto di 10 km che conduce ai margini
della città, l’escursione si prolungherà
inevitabilmente a un’intera giornata. Il
Cairo copto può essere visitato nell’arco di
una sola mattinata, grazie soprattutto alla
presenza della metropolitana, mentre per
assaporare l’atmosfera del centro con ogni
probabilità vi basterà attraversarlo andando
e venendo dal vostro albergo o facendo una
passeggiata di sera.
Il Cairo C he cosa vedere
espandendosi verso ovest fino al porto di
Bulaq e a sud fino all’Isola di Roda, mentre
il deserto che si apriva a est si riempì di
grandiosi monumenti funerari. Nonostante
questa vera e propria esplosione urbanistica, Il Cairo rimase una città essenzialmente
medievale per oltre nove secoli, ossia fino
alla metà del XIX secolo, quando Ismail,
nipote di Mohammed Ali, decise che era
finalmente giunto il momento di cambiare.
Durante i 16 anni del suo regno (1863-79)
questo sovrano si adoperò più di chiunque
altro dall’epoca dei Fatimidi per mutare il
volto della città.
Quando salì al potere, Ismail (che aveva
studiato in Francia) dichiarò la propria
intenzione di trasformare la capitale
dell’Egitto in una città di livello europeo. A
quell’epoca, la zona che in seguito si sarebbe
sviluppata nel moderno centro del Cairo
non era che una semplice palude soggetta
alle inondazioni annuali del Nilo. Per un
decennio questa palude prese l’aspetto di
un gigantesco cantiere controllato dagli
architetti che Ismail aveva fatto arrivare
dal Belgio, dalla Francia e dall’Italia per
progettare e costruire il nuovo Cairo in stile
europeo, la capitale che in seguito sarebbe
stata ribattezzata la ‘Parigi sul Nilo’.
A partire dalla rivoluzione del 1952, Il
Cairo è stato protagonista di una vera e
propria esplosione demografica che ha
infranto gran parte del sogno urbanistico
di Ismail, determinando il moltiplicarsi di
appartamenti sovrappopolati e la caduta
di molti edifici lasciati in completo stato di
abbandono. Nel corso degli anni ’60 e ’70 gli
urbanisti rovesciarono imponenti colate di
cemento sulla sponda occidentale del Nilo
‒ fino ad allora scarsamente popolata ‒ allo
scopo di costruire nuovi sobborghi, diventati
nel frattempo assolutamente indispensabili.
Negli ultimi anni la crescita del Cairo si
è spinta oltre le Colline di Muqattam a est e
le piramidi a ovest. Ogni anno dal deserto
spuntano lussuosi villaggi recintati, vasti
quartieri residenziali e vere e proprie città
satellite dotate di centri commerciali e di
grandi negozi, con comunità come la 6th
of October City, la New Cairo e molte altre
che incarnano il nuovo sogno egiziano.
Resta da vedere se il deserto e l’andamento
dell’economia permetteranno di mantenere
vivi questi sogni.
ZONA CENTRALE DEL CAIRO
Sebbene in questa zona abbia sede il Museo
Egizio, la parte della città compresa tra Midan Ramses e Midan Tahrir ‒ che la gente
del posto chiama Wust al-Balad ‒ è nota
soprattutto per motivi di carattere pratico,
ovvero per la presenza di un gran numero
di alberghi e di ristoranti economici e di
una sbalorditiva varietà di vetrine da cui
occhieggiano articoli di ogni genere (non
utilizzate mai un negozio di scarpe, biancheria intima o protesi ortopediche come punto
di riferimento, perché invariabilmente un
isolato più avanti ne troverete molti altri
pressoché identici). Di tanto in tanto cercate
di distogliere lo sguardo dal traffico e dalle
luci fluorescenti dei negozi per osservare gli
eleganti palazzi di uffici e di appartamenti
in stile imperiale da cui filtrano rivoli di
fascino leggermente sbiadito (o sono forse
perdite dell’impianto di condizionamento?).
Si tratta di una zona veramente meravigliosa
da esplorare, ma siate pronti ad affrontarne
il ‘sovraccarico sensoriale’, oltre che le orde
64
A PIEDI TRA LE VIE DEL CAIRO: ESCURSIONI FAI-DA-TE
Il Cairo 
Contrariamente a quanto si potrebbe credere, Il Cairo è una città veramente eccezionale da visitare a piedi, in quanto si estende su un terreno pianeggiante, offre la possibilità
di ammirare scenari sempre diversi e difficilmente correrete il rischio di ritrovarvi senza
volerlo in un quartiere ‘malfamato’. Da parte nostra, vi consigliamo di mettere da parte
la guida per un po’ e di inoltrarvi nel dedalo di viuzze secondarie che s’intrecciano in
tutta la città, accettando almeno una volta l’invito di un estraneo a bere un tè. Di seguito
vengono citate alcune delle zone più adatte a essere esplorate a piedi nel corso di una
giornata.
Il Cairo islamico al mattino
Iniziate la giornata prima delle 7 sorseggiando un tè al caffè Fishawi e osservando il
lento risveglio del khan. Fate poi una rapida incursione a Bein al-Qasreen (p79) per ammirarne gli edifici prima che inizi il trambusto delle attività commerciali, quindi dirigetevi
verso sud imboccando il vicolo che si apre nel lato meridionale della Moschea di AlAzhar, puntando in direzione del parco omonimo e poi girate a sud, costeggiando quel
che resta delle antiche mura fatte costruire da Saladino nel distretto di Darb
al-Ahmar. In questa zona troverete piccolissimi laboratori artigianali dove vengono
prodotte scarpe, pavimenti in parquet, scatole con intarsi in madreperla e molto altro.
Trattandosi di un quartiere residenziale, potrebbe capitarvi di vedere le famiglie che
vivono ai piani rialzati calare cesti al ba’al (droghiere) per farseli riempire di provviste e
di sentire nelle strade i richiami degli arrotini e dei venditori di chincaglierie (che gridano
‘Beee-kya!’). Continuando a camminare tenendo il parco sulla vostra sinistra, potrete
arrivare fino alla Cittadella. Per tornare in Sharia al-Azhar lungo un itinerario diverso vi
basterà seguire Sharia al-Khayamiyya.
Garden City al crepuscolo
Anche se dal punto di vista della viabilità può rivelarsi esasperante, il sistema di rotatorie che costituisce la pianta stradale di Garden City (p70) rappresenta la soluzione
di procacciatori di clienti che vi inviteranno
a entrare nelle loro rivendite di profumi.
Midan Tahrir PIAZZA
Il nome di Midan Tahrir (Piazza della Liberazione) è balzato all’onore delle cronache
di tutto il mondo nei primi mesi del 2011,
quando milioni di egiziani confluiti in questa piazza hanno dato vita a una rivoluzione
pacifica per chiedere le dimissioni dell’allora
presidente egiziano Hosni Mubarak. In un
giorno normale questa piazza ha l’aspetto
di una vastissima rotatoria stradale tipica
delle grandi metropoli, ma in essa converge
mezza dozzina di grandi viali e ancora oggi
nella sua cornice si tengono imponenti manifestazioni popolari.
Uno dei punti di riferimento più utili è
costituito dal Nile Hilton, che all’epoca delle
ricerche compiute per questa guida era in
fase di ristrutturazione come il Ritz-Carlton.
Facilmente riconoscibile dalla sua facciata
moderna ornata di geroglifici, questo moderno monolito fu costruito nel 1959. Pochi
passi a nord del Nile Hotel sorge la sede
principale del National Democratic Party
(NDP) di Mubarak, dato alle fiamme durante
la rivoluzione e tuttora (o almeno fino alla
fine del 2011) poco più che una carcassa
annerita; molti dei principali leader della
rivolta hanno chiesto che questo palazzo
mantenga l’aspetto attuale a futura memoria dei fallimenti del vecchio regime. In netto
contrasto, nella parte opposta della strada si
erge l’edificio neoclassico color rosa intenso
che ospita il Museo Egizio (p154), risparmiato
dalla furia dei rivoltosi grazie a un gruppo
di attivisti che hanno formato una catena
umana intorno al palazzo per proteggerlo
dagli scontri più violenti.
A sud dell’albergo si trova il Palazzo della
Lega Araba (cartina p66), presso il quale di tanto in tanto si riuniscono i leader dei paesi del
Medio Oriente e che oggi è spesso teatro di
dimostrazioni di minore rilevanza. Nel lato
opposto di Sharia Tahrir, verso sud noterete
il palazzo bianco dalle elaborate decorazioni
che ospita il Ministero degli Affari Esteri
e l’adiacente Moschea di Omar Makram
(cartina p66), al cui interno si tengono i funerali
delle personalità più importanti del paese.
Il resto del lato meridionale della piazza
65
In centro dopo mezzanotte
Una passeggiata in centro (p63) richiede un minor numero di spostamenti a piedi rispetto
a una serata in giro per caffè. Nel centro della capitale egiziana si respira un’atmosfera
frizzante e le strade sono sempre affollate. Partite da Midan Orbabi, dove potrete starvene tranquillamente seduti su una vasca fiorita in attesa che qualcuno vi avvicini per
chiedervi se desiderate bere una tazza di tè. Da questa piazza, Sgaria Alfy e le strade
secondarie che si dipartono da entrambi i lati vi offriranno opportunità a non finire per
sbocconcellare uno spuntino, fumare una shisha e magari assistere a un conturbante
spettacolo di danza del ventre (per ulteriori informazioni in merito, v. p125). Se preferite
immergervi in un panorama più giovane, vi consigliamo di perlustrare le vie pedonali
che si snodano nei pressi del Palazzo della Borsa. Per quanto sia tardi, potrete terminare la vostra passeggiata notturna al bar dell’Oden Palace Hotel (p121), aperto 24 ore su 24.
è occupato dal Mogamma (cartina p66), un
mostruoso palazzone dove lavorano 18.000
impiegati statali che rappresenta il simbolo
dell’impenetrabile e farraginosa burocrazia
egiziana. Nel 1992 questo complesso è stato
preso di mira dalla celebre commedia egiziana Irhab wal-Kabab (Terrorismo e Kebab),
nella quale l’attore comico Adel Imam vestiva i panni di un piccolo funzionario che,
dovendo affrontare le numerose formalità
da espletare per una semplice richiesta di
trasferimento dei figli presso una scuola
più vicina a casa, rimane coinvolto in una
disputa dal sapore tragicomico che verrà
scambiata per un attacco terroristico in cui
tutti vengono presi in ostaggio all’interno
dell’edificio.
Di tutt’altra natura è la reputazione di cui
gode il palazzo situato pochi passi più avanti, nel lato opposto del viale a quattro corsie
Qasr al-Ainy, l’antico campus dell’élitaria
American University in Cairo (AUC; cartina
p66), l’università frequentata dai rampolli
delle famiglie appartenenti alle più alte sfere
della società egiziana. Oggi la maggior parte
degli studenti di questo ateneo si è trasferita
in un nuovo campus situato in un sobborgo
orientale della capitale, ma questo non impedisce all’egiziano medio di fantasticare
sulla depravazione di stampo occidentale
che prolifererebbe dietro gli alti cancelli di
questo complesso.
Midan Talaat Harb
PIAZZA
Le due strade principali del centro del Cairo,
Sharia Talaat Harb e Sharia Qasr el-Nil,
si intersecano all’altezza della rotatoria
di Midan Talaat Harb, dove le automobili
sfrecciano intorno alla statua, con tanto di
fez, del signor Harb, fondatore della Banca
Nazionale. Su questa piazza si affaccia il
Groppi’s (p121), che all’apice del suo successo
era una delle pasticcerie più rinomate di
questa sponda del Mediterraneo, nonché
la cornice più ambita degli eventi mondani
e dei balli dell’alta società accompagnati
dall’orchestra. Oggi, purtroppo, le uniche
tracce di quegli antichi fasti sono costituite
dai bellissimi mosaici dorati che decorano
l’ingresso.
Situato pochi passi a sud della piazza
in Sharia Talaat Harb, il Café Riche (p115),
Il Cairo C he cosa vedere
ideale per ammirare i fatiscenti palazzi signorili di questo quartiere risalente all’epoca
coloniale. Il momento migliore della giornata per visitarli coincide con l’ora che precede
il tramonto, quando la patina di polvere che riveste i loro elaborati dettagli architettonici
assume calde tonalità dorate e lo stridio degli storni risuona tra i rami degli alberi.
Partite dall’estremità settentrionale (lasciandovi alle spalle la poco attraente sede
di cemento dell’ambasciata canadese), senza mancare di dare un’occhiata ai dragoni
in ferro battuto che ornano le cancellate ricoperte di ragnatele, la casa dalla facciata
in legno in stile turco e l’ultimo giardino di Garden City che possa ancora definirsi tale,
situato alle spalle del Four Seasons Hotel.
A pochi passi di distanza, al n. 10 di Sharia Tulumbat, sorge Grey Pillars, un maestoso
edificio che le autorità britanniche scelsero come loro quartier generale durante la seconda guerra mondiale e che ospita al suo interno uno splendido ascensore a gabbia. Al
termine di questo itinerario sbucherete nei pressi del punto d’imbarco delle feluche Dok
Dok, pronti per fare un giro in barca.
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