relazione e bilancio al 31 dicembre 2012

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relazione e bilancio al 31 dicembre 2012
RELAZIONE E BILANCIO
AL 31 DICEMBRE 2012
Fisia Italimpianti S.p.A.
Società unipersonale soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte di Impregilo S.p.A.
Capitale Sociale Euro 10.000.000 i.v. – Sede in Genova (GE), Via De Marini, 1
Codice Fiscale e Numero d’Iscrizione : 12510360154 del Reg. Imprese di Genova
Rep. Econ. Amm. N° 404344 – P.IVA 12510360154
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
INDICE
RELAZIONI E BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012
Organi Sociali
3
Elenco Sedi Secondarie
4
Principali dati di sintesi
5
RELAZIONE SULLA GESTIONE
6
Andamento della gestione
7
Politiche di gestione dei rischi finanziari
9
Aree di Rischio del settore
12
Considerazioni sul mercato
12
Acquisizioni e Portafoglio ordini
12
Prodotti
13
Sistemi informativi
15
Partecipazioni
16
Risorse Umane
16
Modello organizzativo e Codice Etico
17
Ricerca e Sviluppo
18
Qualità e sicurezza
19
Andamento delle società controllate
20
Progetti RSU Campania
21
Rapporti con imprese controllate e collegate, con imprese controllanti e con parti correlate
53
Evoluzione prevedibile della gestione
55
Analisi del valore degli avviamenti iscritti a bilancio
55
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio
55
Analisi della situazione economica, patrimoniale e finanziaria
57
Proposta di destinazione del risultato netto dell’esercizio
59
BILANCIO DI FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. AL 31 DICEMBRE 2012
60
•
Stato Patrimoniale
•
Conti d’ordine
•
Conto Economico
Nota integrativa al bilancio al 31 dicembre 2012
67
DELIBERAZIONI DELL’ASSEMBLEA DEL 12 APRILE 2013
103
RELAZIONI DEL COLLEGIO SINDACALE E DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE
104
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2
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
ORGANI SOCIALI
(alla data del 12 Marzo 2013 )
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (°)
Presidente
Giorgio Robba
Amministratore Delegato
Silvio Oliva
Consiglieri
Nicolò Dubini
Nicola Fallica
Massimo Malvagna
COLLEGIO SINDACALE (*)
Presidente
Giuseppe Angiolini
Sindaci effettivi
Gianmario Guglielmetti
Lorenzo De Angelis
Sindaci supplenti
Mario Iannone
Pietro Paolo Rampino
SOCIETA’ DI REVISIONE (▪)
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
(°) in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2012
(*) in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2014
(▪) in carica per gli esercizi dal 2006 al 2014
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
ELENCO SEDI SECONDARIE
ABU DHABI
P.O. BOX 3811 – Abu Dhabi (U.A.E.)
DUBAI
P.O. BOX 34144 – Dubai (U.A.E.)
QATAR
P.O. BOX 22248 – Doha (Qatar)
KUWAIT
P.O. BOX 185 – ABU-HALIFA 54752 KUWAIT
MILANO
Via dei Missaglia 97
FOSSANO
Loc. Castello della Nebbia (CN)
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
PRINCIPALI DATI DI SINTESI
(in milioni di euro)
2012
2011
Dati economici
Valore della Produzione
Risultato operativo
Risultato ante imposte
Risultato netto dell'esercizio
78,5
10,2
0,7
1,1
48,1
(63,7)
(34,2)
(33,6)
Dati patrimoniali e finanziari
Immobilizzazioni nette
Patrimonio netto
Indebitamento (disponibilità) finanziario
0,7
29,3
63,3
0,8
28,2
246,1
Dati operativi
Portafoglio ordini
Numero dipendenti
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(unità)
85
137
104
175
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RELAZIONE SULLA GESTIONE
Signori Azionisti,
il bilancio che sottoponiamo alla Vostra attenzione è relativo ad un esercizio, quello appena trascorso,
che rappresenta il punto di svolta per la Vostra Società.
Si sono concluse positivamente una serie di vicende contrattuali - che si trascinavano da molto tempo
- generando effetti positivi dal punto di vista finanziario ed eliminando possibili incertezze in
relazione al loro esito.
Inoltre, sempre con riferimento ai contratti in portafoglio, sono stati ottenuti risultati positivi sia in
ordine al completamento delle residue attività ed ai costi ad esse collegati, nonché nell’ottenimento
delle certificazioni che costituiscono il preludio ad una ordinata chiusura dei contratti.
Per maggiori informazioni relativamente all’andamento delle commesse ed agli effetti a cui sopra si
fa riferimento si rimanda in particolare ai capitoli “Andamento della Gestione” e “Progetti RSU
Campania” della presente relazione.
Per quanto riguarda il mercato si segnala che, durante l’anno appena trascorso, il segmento della
dissalazione ha dato segnali confortanti sia per quanto riguarda le gare in corso sia relativamente alla
pianificazione di nuovi bandi di gara.
Come più diffusamente si spiegherà nei capitoli “Prodotti”, “Mercato” ed “Evoluzione Prevedibile
della Gestione” la Vostra Società ha intrapreso nel corso dell’esercizio un nuovo indirizzo strategico
che consiste nell’ampliamento della gamma dei prodotti offerti, nell’accesso a nuovi mercati
geografici e nel perseguimento anche di iniziative di dimensioni medie e piccole.
Come primo risultato tangibile di questa nuova politica industriale e commerciale, nel mese di
novembre la Società ha acquisito un contratto dell’importo di circa 28 milioni di dollari per la
fornitura FOB di un impianto di dissalazione MSF di 3,75 milioni di galloni destinato al servizio
dell’impianto Takreer Carbon Black Delayed Cokery negli Emirati Arabi Uniti.
Inoltre ha presentato alcune offerte per le quali si è in attesa dell’esito ed ha iniziato a studiare varie
iniziative che dovrebbero consentire la graduale ricostituzione del portafoglio ordini in linea con gli
obiettivi di piano di cui si darà conto nel prosieguo della relazione.
Contemporaneamente si è dato concreto avvio ad un processo di innovazione tecnologica, sia
attraverso l’utilizzo di competenze interne al servizio dello sviluppo di nuovi processi e prodotti, sia
mediante un sistema selettivo di alleanze con qualificati soggetti italiani ed esteri che consentano di
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ridurre il “time to market” per prodotti e tecnologie di nuova introduzione in azienda oppure con
limitate referenze.
Questa nuova impostazione riteniamo possa dare la giusta valorizzazione al patrimonio di
competenze tecniche e di know-how da sempre presenti in azienda per il raggiungimento dei livelli di
dimensione e redditività compatibili con la tradizione della Società: Vi chiediamo pertanto di
approvare il bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, nella consapevolezza che – anche con il supporto
dell’azionista - sarà possibile raggiungere, ed anche superare, gli obiettivi del piano quinquennale che
abbiamo predisposto e che costituisce uno dei punti fondanti del presente bilancio.
ANDAMENTO DELLA GESTIONE
Dall’analisi del conto economico si evidenzia come i ricavi dell’anno ammontino a 78,5 milioni di
euro ed il risultato operativo sia pari a 10,2 milioni di euro.
Commesse Dissalazione:
•
Impianto di dissalazione di Takreer C.B.D.C. (Abu Dhabi): si tratta di un contratto
firmato nel mese di novembre 2012 con Samsung Engineering Co.Ltd., per la fornitura
di un impianto da 3,8 MIDG composto da due unità di dissalazione da completare in 20
mesi. Il valore del contratto, aggiornato al cambio di dicembre, è pari a 21,3 milioni di
euro. L’avanzamento progressivo è del 0,3%. Nell’anno sono state avviate le attività di
progettazione esecutiva dell’impianto.
•
Impianto di dissalazione di Shuaiba North (Kuwait): si tratta di un contratto firmato nel
mese di luglio 2007 con Mitsui ed avente quale cliente finale il Ministero per
l’Elettricità e l’Acqua del Kuwait, per la costruzione di un impianto da 45 milioni di
galloni/giorno da realizzare in 42 mesi. Il valore del contratto, aggiornato al cambio di
dicembre, è pari a 342,8 milioni di euro. La produzione dell’anno, calcolata secondo il
metodo del cost to cost, è pari a 3,5 milioni di euro, con un avanzamento progressivo
del
98,1%. Il ritardo e la discontinuità nella fornitura del vapore oltre alla mancata
disponibilità della conduttura per il trasporto dell’acqua dissalata da parte del cliente si
sono riflessi in ritardi nell’avanzamento del progetto e nel conseguente incremento di
costi, che hanno generato una richiesta di estensione dei tempi contrattuali e del
riconoscimento dei costi relativi.
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Il 20 febbraio si è dato avvio a un arbitrato nei confronti del cliente per l’ottenimento
dell’estensione dei tempi contrattuali ed il riconoscimento dei maggiori costi ad essa
associati; nell’esercizio sono stati eseguiti vari tentativi per giungere a un accordo
transattivo in linea con le aspettative che la Società ritiene soddisfacenti. Come indicato
nella sezione “Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio”, tale accordo è
stato sottoscritto in data 8 Marzo 2013.
Sono stati rilasciatati i TOC delle tre unità di dissalazione; il test di affidabilità
dell’impianto di ricarbonatazione e delle parti comuni che avrebbe permesso i due ultimi
certificati di accettazione provvisoria non è stato eseguito per cause indipendenti da
Fisia.
Sono in corso le attività di definizione e approvazione delle parti di ricambio.
•
Impianto di dissalazione di Ras Abu Fontas A1 (Qatar): Si tratta di un contratto firmato
nel mese di maggio 2007 con la Qatar Electricity Water Company (QEWC) per la
costruzione di un impianto da 45 milioni di galloni/giorno. Il valore del progetto
aggiornato a dicembre è pari 329,1 milioni di euro. La produzione dell’anno, calcolata
secondo il metodo del cost to cost, è pari a 18,6 milioni di euro con un avanzamento
progressivo del 98,3%. Nell’anno sono continuate le attività di risoluzione delle Punch
list. Le tre unità di dissalazione sono entrate in esercizio e il committente ha iniziato ad
utilizzarle commercialmente rispettivamente a marzo, maggio e luglio 2010. Nell’anno è
giunta a conclusione la procedura arbitrale presso la International Chamber of
Commerce di Parigi, già attivata. Il lodo finale è stato pronunciato il 14 Febbraio 2013.
Per maggiori dettagli si rimanda alla parte relativa ai “Fatti di rilievo intervenuti dopo la
chiusura dell’esercizio”.
•
Impianto di dissalazione di Jebel Ali M (Dubai – U.A.E.): si tratta di un contratto
assegnato nel mese di marzo 2007 e poi integrato con due successive varianti nel mese
di maggio 2007 per un totale di 140 milioni di galloni/giorno la cui consegna è
sostanzialmente avvenuta nel corso dell’anno. Il valore del contratto aggiornato al
cambio di dicembre è pari a 761,7 milioni di euro. La produzione dell’anno, calcolata
secondo il metodo del cost to cost, è pari a 14,9 milioni di euro con un avanzamento
progressivo del 97,6%. Nel corso del 2012 sono stati rilasciati i TOC degli 8 dissalatori
ed è stato completato il performance test delle caldaie con alimentazione a gas naturale
mentre restano da completare i performance test con alimentazione ad olio combustibile.
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Nell’anno è stata presentata una richiesta complessiva di estensione del tempo
contrattuale, unita ad una valutazione dei maggiori costi sostenuti.
•
Impianto di dissalazione di Ras Abu Fontas B2 (Doha-Qatar). Valore aggiornato 199,4
milioni di euro; inizio lavori ottobre 2005.
La produzione dell’anno calcolata secondo il metodo del cost to cost, è pari a 22,2
milioni di euro; l’avanzamento progressivo del progetto è passato al 96,3%.
Negli ultimi giorni dell’anno è stato finalmente raggiunto con il cliente QEWC,
congiuntamente al partner General Electric International, un accordo stragiudiziale a
chiusura del contenzioso in linea con le posizioni già riflesse in bilancio, a cui ha fatto
seguito l’incasso immediato di oltre 20 milioni di euro. Resta da definire un ultimo
aspetto riguardante il supposto mancato raggiungimento di un vincolo contrattuale di
performance detto “CLAIM HRSG” per la cui risoluzione è stato deciso di affidare un
incarico al un esperto indipendente. Restano inoltre gli impegni per la risoluzione di
alcuni item finali di garanzia il cui completamento è previsto entro fine 2013.
•
Impianto di dissalazione di Jebel Ali L2 (Dubai – U.A.E.). Valore aggiornato 197,1
milioni di euro; inizio lavori maggio 2005.
Impianto in garanzia con termine a
novembre 2012. La produzione dell’anno, calcolata secondo il metodo del cost to cost,
è pari a 1,5 milioni di euro, l’avanzamento progressivo del 98,5%. Nell’anno sono stati
ricevuti i certificati di accettazione finale delle prime quattro sezioni dell’impianto
(DLC); l’ultimo è stato ricevuto nel mese di Marzo 2013.
Altre Commesse
Nell’anno, è stato ottenuto l’incasso di oltre 200 milioni di euro a fronte dei crediti relativi alla
costruzione del termovalorizzazione di Acerra (Napoli).
POLITICHE DI GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI
Le attività della Società sono esposte a rischi di natura finanziaria fra i quali si considerano:
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• rischio di mercato derivante dall’esposizione alla fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi
di cambio tra l’euro e le altre valute nelle quali opera Fisia Italimpianti, nonché delle materie
prime impiegate nel processo produttivo;
• rischio di credito derivante dall’esposizione di Fisia Italimpianti a potenziali perdite derivanti
dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dai committenti;
• rischio di liquidità in relazione alla capacità delle risorse finanziarie disponibili di far fronte
alle obbligazioni nei termini e nelle scadenze pattuiti.
Rischio di mercato
Il rischio di mercato è rappresentato dal rischio che il valore delle attività, delle passività o i
flussi di cassa futuri possano fluttuare in seguito a variazioni dei prezzi di mercato. Le
variazioni possono interessare il mercato dei tassi di cambio e dei tassi di interesse, nonché delle
materie prime impiegate nel processo produttivo.
Rischio di variazione prezzi materie prime
A copertura dei rischi di fluttuazione delle materie prime (rame, alluminio, nickel) impiegate
nel processo produttivo la Società effettua, quando ritenuto necessario, operazioni finanziarie
mediante acquisti a termine, che consentono di fissare con anticipo rispetto al fabbisogno fisico
effettivo, il prezzo d’acquisto dei metalli. Alla data di chiusura dell’esercizio non risultano in
essere operazioni di copertura.
Rischio di cambio
La presenza internazionale di Fisia Italimpianti vede la propria attività esposta al rischio di
fluttuazione dei rapporti di cambio fra le valute dei paesi presso le quali opera e l’Euro.
L’esposizione al rischio di oscillazione dei cambi al 31 dicembre 2012 si evidenzia
prevalentemente nei confronti di valute quali:
• Dollaro (Stati Uniti)
• Dinaro (Kuwait)
La strategia di gestione dei rischi valutari si fonda essenzialmente sulle seguenti linee guida:
•
utilizzo delle quote di corrispettivo contrattuale espresse in valuta locale
prevalentemente a copertura delle spese di commessa da sostenersi nella medesima
valuta o in valute ad esse collegate,
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
•
analisi delle esposizioni in valuta su base cumulativa e prospettica per scadenze
omogenee e impostazione di operazioni di copertura a termine nella medesima valuta
sulla base dell’esposizione netta della Società a tali scadenze.
L’adozione delle soprammenzionate linee guida ha permesso a Fisia Italimpianti di moderare il
rischio di cambio nei confronti del Dollaro Americano (USD) e del Dinaro del Kuwait.
Alla data di chiusura dell’esercizio non risultano in essere operazioni di copertura.
Rischio di credito
Il rischio di credito è rappresentato dall’esposizione di Fisia Italimpianti a potenziali perdite
derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dai committenti, i quali
sono
riconducibili a stati sovrani o enti governativi oppure a primarie e solide società internazionali .
Nel caso di Fisia Italimpianti, ad eccezione di quanto illustrato nella sezione “Progetti RSU
Campania” della Relazione sulla Gestione, data la natura della committenza e dei paesi nei quali
la Società opera, si ritiene tale rischio non rilevante.
Rischio di liquidità
Il rischio di liquidità è rappresentato dall’eventualità che le risorse finanziarie nella disponibilità
di Fisia Italimpianti non siano sufficienti per far fronte alle obbligazioni nei termini e nelle
scadenze pattuiti.
Per quanto riguarda il finanziamento del capitale circolante la strategia ordinaria della Società è
quella di perseguire l’autonomia finanziaria delle proprie commesse in corso di esecuzione.
Tuttavia, in casi eccezionali, l’appartenenza della Società ad un Gruppo solido e di grandi
dimensioni, rende possibile sopperire ad eventuali temporanee esigenze finanziarie attraverso il
ricorso a linee di credito esterne.
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AREE DI RISCHIO DEL SETTORE
Le posizioni di rischio legate all’applicazione di penali sui progetti della dissalazione, come
conseguenza di ritardi nelle consegne contrattuali, si sono via via risolte. Pertanto, in relazione a
questo rischio non si ritiene necessario evidenziare particolari criticità.
CONSIDERAZIONI SUL MERCATO
Come anticipato nella parte inziale di questa relazione la Vostra Società, a partire dall’esercizio
appena trascorso, ha ampliato sia la gamma dei prodotti offerti sia il mercato geografico di
riferimento. Pertanto le considerazioni che seguono tengono conto del mercato in questa accezione
più ampia. Per quanto riguarda la dissalazione termica, sulla base delle proiezioni eseguite da enti
indipendenti e della percezione maturata in virtù della conoscenza diretta, il mercato si considera
stabile per quanto riguarda gli impianti di grande taglia mentre per gli impianti di dimensioni minori
la domanda è piuttosto vivace.
Il mercato della dissalazione fisica, sempre sulla base di proiezioni rese da enti terzi, mostra una
tendenza alla crescita in tutto il perimetro considerato accessibile.
Infine, il mercato degli impianti di trattamento acqua permane stabile, su livelli sostenuti.
ACQUISIZIONI E PORTAFOGLIO ORDINI
Di seguito si riporta il portafoglio ordini, al 31 Dicembre 2012 della Fisia Italimpianti:
Portafoglio residuo al 3112-2012 (in Euro migliaia)
% incidenza sul
totale
Stato
avanzamento %
Area/Paese
Progetto
Abu Dhabi
Takreer Cbdc
21.213,6
25,0%
0,3%
Kuwait
Shuaiba North
6.557,6
7,7%
98,1%
Kuwait
Shuaiba ricambi
14.479,6
17,0%
21,1%
Qatar
Ras Abu Fontas A1
5.624,1
6,6%
98,3%
Dubai
Jebel Ali M
18.039,5
21,2%
97,6%
Dubai
Jebel Ali M ricambi
8.572,4
10,1%
1,8%
Qatar
Ras Abu Fontas B2
7.311,6
8,6%
96,4%
Dubai
Jebel Ali L2
2.923,0
3,4%
98,5%
Dubai
Altre
4,3
0,0%
nd
Italia
TVR Isol. turbine
257,1
0,3%
67,0%
84.982,8
100,0%
FISIA
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Il valore del portafoglio alla fine dell’anno è pari a 85 milioni di Euro, ed è composto per il 99,7% da
contratti per la costruzione di impianti di dissalazione e per lo 0,3% dalla commessa della linea
ambiente.
Nel mese di dicembre è stato formalizzato un contratto con SAMSUNG ENGINEERING CO. LTD,
per la fornitura di un impianto di dissalazione da 3,8 MIGD con tecnologia MSF composto da due
unità di dissalazione, con conseguente incremento del valore del portafoglio di 21,3 milioni di euro.
Nel mese di aprile si è acquisito un contratto per le attività di isolamento delle turbine del
Termovalorizzatore di Acerra, con un conseguente incremento del valore del portafoglio di 0,8
milioni di euro.
PRODOTTI
Il portafoglio prodotti della Società è basato sostanzialmente sull’impiantistica dell’acqua
(dissalazione e altri processi di trattamento delle acque).
Di seguito si illustrano le principali caratteristiche dei prodotti disponibili.
Dissalazione
L’impiantistica della dissalazione è costituita da due principali famiglie tecnologiche:
- processi di tipo evaporativo
- processi di separazione a membrana.
Processi di tipo evaporativo
Per quanto riguarda la tecnologia MSF (Multi Stage Flash), per la quale la Società può essere
considerata leader a livello mondiale, e che rappresenta circa il 55% della capacità installata nel
golfo, esistono numerose installazioni di grandi dimensioni e le singole unità hanno raggiunto
capacità di oltre 17 Milioni di Galloni Imperiali al Giorno (MIGD).
La Società sta ora proponendo sul mercato taglie da 20 MIGD che costituiscono, allo stato attuale,
il limite massimo raggiungibile con qualunque tipo di tecnologia di dissalazione adottata.
La tecnologia di tipo termico alternativa al MSF è il MED (Multiple Effect Distillation), con o
senza termocompressore, che ha come limite di taglia, attualmente realizzata, 10 MIGD.
Gli impianti realizzati con questo tipo di dissalatore rappresentano circa il 10% della capacità
installata ma la percentuale è destinata ad aumentare in considerazione dei più bassi consumi di
energia elettrica di questo tipo di processo.
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
La Società, per poter essere competitiva sul mercato anche attraverso l’offerta di questo prodotto,
ha studiato impianti di dissalazione MED di taglia unitaria 10 MIGD. In particolare Fisia è
proprietaria dal 2009 del brevetto “Impianti di Dissalazione di acqua di mare a fasci trasversali”
La soluzione progettuale della Società permette l’incremento della taglia del singolo impianto fino a
15 MIGD ed oltre.
Sono in corso alcune iniziative commerciali finalizzate alla realizzazione di impianti per
l’ottenimento delle referenze necessarie ad affrontare il mercato di questo prodotto.
Processi di separazione a membrana
Il mercato della tecnologia RO (Reverse Osmosis), ha subito negli ultimi anni una crescita molto
sostenuta a livello mondiale.
A seguito del perfezionamento delle tecnologie di pretrattamento dell’acqua di alimentazione
(flottazione ed ultrafiltrazione), che lo hanno reso utilizzabile anche in aree dove la qualità
dell’acqua di mare non è particolarmente adatta a questo tipo di impianto, questa tecnologia
rappresenta un mercato in forte espansione ed è l’alternativa principale agli impianti termici, in tutti
i casi nei quali non sia prevista l’installazione di centrali elettriche collegate.
La Società ha già realizzato un primo impianto in Ras Al Khaimah (UAE) con piena soddisfazione
del cliente.
Altri processi di separazione a membrana, come ad esempio la nanofiltrazione applicata alla water
injection o sistemi misti per il trattamento delle acque necessarie alla Water Injection per
l’estrazione di petrolio sembrano essere più interessanti perché il mercato risulta essere più ristretto
e, vista la tipologia dei potenziali clienti, potrebbero risultare maggiormente redditizi.
La Società si è pertanto attivata sia per lo sviluppo delle tecnologie necessarie sia per la qualifica
presso i potenziali Clienti.
Trattamento acque
In questo settore Fisia Italimpianti ha operato in passato con successo realizzando numerosi
impianti di Trattamento acque di scarico e di Potabilizzazione acque.
Anche nell’ottica di diversificazione dei mercati che è alla base del piano strategico si ritiene quindi
fondamentale il rafforzamento della posizione in questo settore.
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
SISTEMI INFORMATIVI
L’esercizio è stato caratterizzato dal trasloco della Sede Aziendale con conseguente messa a punto di
una nuova sala server.
E’ stata colta quindi quest’opportunità per procedere ad un rinnovamento dei dispositivi. In
particolare gli investimenti hanno riguardato:
• nuovi switch di rete
• aggiunta di una linea Fastweb a 100 MB per la navigazione in Internet
• nuova appliance SonicWall per la sicurezza informatica (Content Filtering, Gateway
Antivirus, Anti-Spyware e Intrusion Prevention)
• potenziamento della rete wireless aziendale, ora a copertura totale.
Nel corso del 2013 è quindi prevista, come ulteriore passo, la virtualizzazione dei server aziendali.
Tra gli investimenti hardware occorre anche annoverare l’acquisto di alcuni notebook di fascia alta e
un nuovo plotter (a 2 bobine) per la scansione e la stampa di formati fino all’A0.
Nel corso dell’esercizio è entrata in funzione un’ applicazione web (“Explora” messa a disposizione
dalla società Antex) per la gestione delle timbrature dipendenti, integrata con l’acquisizione
timbrature e il controllo delle presenze già operanti in Sede.
Dal punto di vista software, è da segnalare il consolidamento in Azienda dei nuovi programmi di
calcolo per Ingegneria (dimensionamento meccanico in verifica di recipienti in pressione,
progettazione scambiatori di calore, calcolo e analisi agli elementi finiti) e piping 2D, 3D e
isometrico. Da menzionare inoltre, per la gestione documentale, una nuova applicazione sviluppata
all’interno dell’Azienda secondo le specifiche concordate con Samsung per il recente progetto
Takreer.
Da segnalare infine il completamento della migrazione all’ultima versione rilasciata della suite di
programmi Microsoft Office.
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
PARTECIPAZIONI
Nel corso dell’esercizio non vi sono state variazioni significative nell’assetto delle partecipazioni
detenute da Fisia Italimpianti S.p.A..
Sono altresì regolarmente proseguite le attività finalizzate alla cancellazione degli enti già posti in
liquidazione.
RISORSE UMANE
Si riepilogano nella tabella che segue le informazioni relative agli organici alla fine dell’esercizio.
Numero
31.12.2012
31.12.2011
Dirigenti
13
17
Impiegati
124
155
Operai
-
3
Totale
137
175
Nel periodo sono entrate 7 unità ed uscite 45 unità, con un decremento netto di 38 unità.
Oltre ai dipendenti compresi nella tabella, la Società ha 83 dipendenti (145 al 31.12.2011) assunti
direttamente dalle filiali e dagli uffici esteri (Dubai, Abu Dhabi, Qatar, Kuwait).
Durante il periodo dal 1° gennaio 2012 e sino al 17 maggio 2012 è proseguito l’utilizzo della CIGS
approvata con Decreto Ministeriale n. 60768 del 26 luglio 2011.
A fronte della perdurante situazione di criticità aziendale e conseguente impossibilità di reimpiego dei
lavoratori interessati dai provvedimenti in materia di ammortizzatori sociali , la Società in data 2
marzo 2012, è addivenuta ad un Protocollo d’Intesa con la Regione Liguria e le Organizzazioni
Sindacali.
Tale protocollo prevede, da un lato, l’impegno di Fisia Italimpianti S.p.A. a mantenere in forza il
personale in organico presso la sede di Genova ed i cantieri esteri, attraverso la richiesta e
l’ottenimento della CIG in deroga sino al 31 dicembre 2012, dall’altro l’impegno della Regione
Liguria a garantire la CIG in deroga sino al 31 dicembre 2012 ed anche per l’anno 2013, qualora le
normative e le intese nazionali lo consentano.
In pari data è stato anche sottoscritto il Verbale di accordo per la richiesta della CIG in deroga tra
Fisia Italimpianti S.p.A. e le Organizzazioni Sindacali.
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
In data 8 giugno 2012 la Regione Liguria con Decreto Presidenziale n. 2062 ha concesso il
trattamento di integrazione salariale in deroga per il periodo dal 18/05/2012 al 31/12/2012.
In data 2 marzo u.s. è stata inoltre avviata dalla Società la procedura di mobilità per n. 11 lavoratori in
carico al cantiere di Acerra (NA) poiché le attività del cantiere, legate alla costruzione dell'impianto
di termovalorizzazione di combustibile derivato da rifiuti, erano ormai definitivamente ultimate.
In data 17 maggio 2012 la procedura di mobilità si è conclusa con la notifica del licenziamento a 10
lavoratori ancora in forza al cantiere di Acerra.
In data 17 ottobre 2012 la Società, visto il perdurare della situazione di crisi aziendale e non avendo
nel contempo visibilità sulla possibilità di avvalersi della CIG in deroga per l’anno 2013, ha avviato
una procedura di mobilità per 83 lavoratori.
A seguito della convocazione della Regione Liguria per la prosecuzione della trattativa in sede
istituzionale, in data 27 dicembre 2012 la Società ha sottoscritto due verbali di accordo con le
Organizzazioni Sindacali e la Regione Liguria, con i quali si è concordato di procedere alla
“sospensione ed un rinvio della procedura (di mobilità) in modo tale da effettuare le opportune
verifiche” ed alla proroga per ulteriori sei mesi (sino al 30 giugno 2013), ulteriormente prorogabili,
del trattamento di CIG in deroga per 95 lavoratori ai fini di salvaguardare l’occupazione.
MODELLO ORGANIZZATIVO E CODICE ETICO
La Società, già a partire dal 5 marzo 2004, aveva approvato il “Modello di Organizzazione e
Gestione”
ed
il
Codice
Etico
del
Gruppo
Impregilo
(entrambi
disponibili
sul
sito
www.fisiaitalimpianti.com), quali strumenti di rigore e trasparenza, finalizzati alla prevenzione dei
reati di cui al D.Lgs. 231/01 e successive integrazioni e modifiche.
Successivamente il modello è stato oggetto di numerose integrazioni ed aggiornamenti che hanno
consentito di includere al suo interno le nuove normative nel frattempo emanate e l’ampliamento del
novero dei reati considerati.
In particolare in data 28 giugno 2012 il Consiglio di Amministrazione della Società, al termine delle
attività di aggiornamento del Modello, avviate nel precedente esercizio, per l’adozione di una nuova
parte speciale sui reati ambientali e la rivisitazione della parte già esistente relativa ai reati informatici
(Parte Speciale I) ha deliberato l’adozione del Modello nella versione aggiornata.
Nell’ambito delle previsioni del Modello, l’Organismo di Vigilanza ha effettuato nel corso
dell’esercizio la propria attività di verifica, riportando i risultati della stessa agli organi
istituzionalmente competenti.
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
RICERCA E SVILUPPO
La Società effettua l’attività di ricerca e sviluppo attraverso un sistema trasversale integrato fra i vari
compartimenti aziendali.
In funzione delle tendenze dei mercati e delle strategie commerciali, sono continuamente riesaminate
le caratteristiche di ciascuna linea di prodotto, in sintonia con gli enti tecnici e operativi.
In particolare:
Tecnologie di dissalazione
Nell’ambito dei processi termici, l’attività di ricerca e sviluppo si è focalizzata su:
Processo MSF
• materiali meno costosi per il fasciame
• riduzione degli spessori del fasciame
• riduzione dello spessore dei tubi di scambio termico
• materiali sostitutivi del titanio
• aumento della temperatura massima del ciclo (TBT) attraverso il pretrattamento del make- up
con la nano filtrazione in modo da aumentare il rendimento dell’impianto.
Processo MED
Per la tecnologia MED, contestualmente allo sviluppo del modello di processo, sono stati effettuati
test relativamente al sistema di distribuzione dell’acqua di alimentazione sulla superficie di scambio
termico.
Sono state inoltre effettuate delle verifiche fluodinamiche, eseguite con software specialistici sulla
configurazione interna dell’impianto MED, che hanno evidenziato la fattibilità di questo tipo di
configurazione.
E’ stato inoltre sviluppato internamente un nuovo design che permette la progettazione e costruzione
di impianti MED di grossa taglia.
La disposizione dei fasci tubieri permette infatti un dimensionamento di questo tipo di impianti non
raggiungibile con altri tipi di configurazioni.
Un brevetto relativo a questa tipologia di impianti è stato depositato dalla società in Italia e si sta
verificando la possibilità di estensione del brevetto ad altri paesi.
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Processi a membrana
E’ in fase di studio la possibilità dell’utilizzo di membrane di nanofiltrazione per il trattamento
dell’acqua da utilizzare nella water injection.
Queste membrane sono state utilizzate con successo nelle prove condotte presso l’impianto pilota
installato nel porto di Genova dove ha operato fino al 2010.
Questo tipo di prodotto potrebbe risultare molto interessante perché lo sfruttamento di pozzi
petroliferi che necessitano la re-iniezione di acqua pretrattata sta aumentando notevolmente e quindi
questo mercato può risultare attraente.
In relazione invece all’osmosi inversa la ricerca è finalizzata allo studio di sistemi a basso consumo
energetico, che potrebbero essere una carta vincente per affermarsi in un mercato dove la concorrenza
è ampia ed agguerrita.
E’ stata inoltre attivata una linea di ricerca relativa all’utilizzo dell’osmosi diretta per la dissalazione
acqua di mare e salamoie (forward osmosis), è un processo che presenta consumi molto bassi in
confronto ad altri processi di dissalazione inclusa l’osmosi inversa e che sembra presentare ottime
prospettive anche in relazione all’abbinamento con energie rinnovabili.
QUALITA’ E SICUREZZA
La Società opera secondo un Sistema di Gestione integrato per la Qualità, Salute e Sicurezza sul
Lavoro ed Ambiente certificato da Det Norske Veritas Italia con riferimento alla norma ISO
9001:2008, BS OHSAS 18001:2007 e ISO 14001:2004.
Qualità
A Ottobre 2012 è stato eseguito l’audit annuale sede/cantieri di rinnovo della certificazione triennale
con scadenza 29.10.2015.
Durante il 2012 è proseguita l’attività di revisione e integrazione delle procedure e istruzioni di
riferimento per il sistema, al fine di mantenere lo stesso aggiornato rispetto alla realtà operativa, in
conformità ai requisiti cogenti e normativi applicabili e in linea con le azioni di miglioramento
dell’organizzazione, secondo quanto pianificato con la Direzione aziendale a inizio anno.
Obiettivi prioritari sono stati:
1. aspetti di rilievo per compliance verso il Modello di Organizzazione, Controllo e Gestione ex
D.Lgs 231/01 sui nuovi reati ambientali,
2. miglioramento degli aspetti di pianificazione e controllo dei processi, in particolare relativamente
a:
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
•
gestione commessa,
•
gestione non conformità di prodotto,
•
qualifica fornitori,
•
audit sistema di gestione,
•
gestione spedizione, ricevimento e immagazzinamento in cantiere dei materiali destinati
all’installazione degli impianti.
Sicurezza
A Novembre 2012 è stato eseguito l’audit annuale sede/cantieri di mantenimento della certificazione
triennale con scadenza 08.05.2015.
Durante il 2012 è proseguita l’attività di revisione e integrazione delle procedure e istruzioni di
riferimento per il sistema, al fine di mantenere lo stesso aggiornato rispetto alla realtà operativa, in
conformità ai requisiti cogenti e normativi applicabili e in linea con le azioni di miglioramento
dell’organizzazione e le esigenze di prevenzione e controllo conforme alla norma internazionale di
riferimento ed alla legislazione italiana ex D.Lgs. 81/2008, secondo quanto pianificato con la Direzione
aziendale a inizio anno.
Obiettivi prioritari sono stati:
•
analisi dei processi aziendali con riferimento agli standard adottati in materia di salute e
sicurezza,
•
revisione delle procedure interessate per il mantenimento della conformità legislativa alle nuove
circolari attuative in materia antinfortunistica
•
piano di azioni di miglioramento e monitoraggio delle attività di prevenzione e protezione.
ANDAMENTO DELLE SOCIETA’ CONTROLLATE
A seguito delle dismissioni effettuate negli esercizi precedenti, al 31 dicembre 2012 non vi erano società
controllate in attività.
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
PROGETTI RSU CAMPANIA
I.1 Progetti RSU Campania: situazione sino al 31 dicembre 2009
Come già ampiamente descritto nelle precedenti relazioni, il Gruppo ha intrapreso l’attività
relativa ai progetti di smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella provincia di Napoli e nelle
altre province della Campania a partire dalla fine degli anni ’90 attraverso le società
controllate FIBE e FIBE Campania (nel seguito del presente capitolo definite
cumulativamente ‘le Società’).
Fra il 2000 ed il 2003 le Società hanno completato la realizzazione degli Impianti di CDR,
impianti realizzati per le Società da altre imprese del Gruppo Impregilo quali FISIA
Italimpianti (per la parte di opere elettromeccaniche) e Impregilo Edilizia e Servizi (per la
parte di opere civili), e si sono attivate per la produzione del CDR ed il suo stoccaggio
provvisorio nelle more della realizzazione degli impianti di termovalorizzazione.
Nel corso degli anni il progetto ha iniziato a conoscere crescenti criticità che possono essere
così sintetizzate quanto alle principali:
a) mancata attivazione nella Regione Campania dei programmati volumi di raccolta
differenziata di rifiuti, evento che costituiva essenziale premessa dell’impostazione
del progetto e dei contratti di servizio stipulati tra le Società e il Commissario di
Governo;
b) inadeguatezza dei volumi di discarica messi a disposizione dal Commissario di
Governo;
c) i lavori del termovalorizzatore di Acerra, che avrebbero dovuto essere avviati
secondo contratto all’inizio del 2001, hanno potuto invece avere inizio soltanto
nell’agosto 2004 grazie all’intervento straordinario di oltre 450 agenti delle forze
dell’ordine che hanno liberato le aree di lavoro occupate sin dal gennaio 2003 da
manifestanti;
d) il termovalorizzatore di S. Maria La Fossa i cui lavori avrebbero dovuto essere
contemporanei a quelli relativi all’impianto di Acerra hanno ottenuto la V.I.A. solo
nel 2007;
e) in data 12 maggio 2004 la Procura della Repubblica di Napoli, nell’ambito di un
procedimento che ha visto indagati gli amministratori delle società del Gruppo
coinvolte nel progetto (FIBE, FIBE Campania e Fisia Italimpianti), oltre ai vertici della
struttura commissariale, ha posto sotto sequestro gli impianti, provvedendo
contestualmente alla loro restituzione su cauzione;
f) un numero crescente di comuni, società e consorzi intercomunali ha iniziato a non
effettuare i pagamenti relativi alla tariffa dovuta alle Società stesse per lo
smaltimento dei rifiuti conferiti, creando in capo alle Società una crescente
esposizione creditoria con conseguenti tensioni finanziarie;
g) alla luce di tale situazione di criticità le banche che avevano concesso a FIBE un
finanziamento in project finance per la realizzazione degli Impianti CDR e del
termovalorizzatore di Acerra, hanno sospeso ogni ulteriore erogazione rispetto a €
173,5 milioni precedentemente erogati; in tale contesto inoltre si sono interrotte le
trattative volte a organizzare analoga struttura di finanziamento per gli impianti di
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
CDR e per il termovalorizzatore (S. Maria La Fossa) di FIBE Campania; tali
circostanze hanno ulteriormente appesantito la situazione economico-finanziaria di
FIBE e FIBE Campania nonché dell’intero Gruppo Impregilo (si ricorda che la
costruzione degli impianti CDR e dei termovalorizzatori era stata affidata a società
del Gruppo – Impregilo Edilizia e Servizi, Fisia Babcock e Fisia Italimpianti – e che
quest’ultima forniva i servizi di gestione degli impianti medesimi).
h) In presenza del quadro suesposto, nei primi mesi del 2005, sono stati adottati – anche
al massimo livello istituzionale a seguito di un diretto interessamento del Governo
centrale – atti e provvedimenti finalizzati a ricondurre il progetto all’originario
equilibrio e alla normalità operativa; in particolare:
i) i crediti scaduti per conferimento dei rifiuti a tutto il 31 dicembre 2004 avrebbero
dovuto essere recuperati a seguito della emanazione del D.L. n. 14 del 17 febbraio
2005 (convertito in Legge n. 53 del 15 aprile 2005) a norma del quale la Cassa Depositi
e Prestiti doveva provvedere ai pagamenti in esito ad una specifica procedura della
durata di 60 giorni circa;
j) il recupero dei crediti scaduti oltre alla predetta data sarebbe dovuto avvenire tramite
la nomina, a cura del Commissario Straordinario di Governo, di Commissari ad acta
sulla base dei poteri conferitigli con Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei
Ministri (“OPCM”) n. 3397 del 28 gennaio 2005;
k) le problematiche dei sequestri giudiziari degli impianti avrebbero dovuto essere
superate tramite l’attuazione di un “Programma degli interventi strutturali e
gestionali sugli impianti CDR” predisposto dal Commissario e sottoposto, per taluni
aspetti, all’approvazione della Procura della Repubblica di Napoli, che avrebbe
dovuto consentire in tempi brevi il dissequestro, secondo quanto previsto in un
documento (“Atto di Sottomissione”) sottoscritto da FIBE e FIBE Campania;
l) per quanto attiene alla disponibilità dei siti di discarica erano state emesse dal
Commissario di Governo in data 7 dicembre 2004 un’ordinanza per la discarica
“Montesarchio” e in data 1 aprile 2005 un’ordinanza per la discarica “Campagna”;
tali atti prevedevano che, alla chiusura delle discariche correntemente in uso,
sarebbero stati allestiti e utilizzati due nuovi siti nella Regione Campania atti ad
assicurare oltre un anno di regolare gestione del progetto, consentendo
parallelamente di poter ragionevolmente ritenere che il problema delle discariche
sarebbe risultato positivamente gestibile anche oltre tale orizzonte temporale.
Sulla base di tali affidamenti FIBE e FIBE Campania avevano dunque approvato nei propri
Consigli di Amministrazione un piano economico e finanziario per il periodo di durata del
servizio che prospettava condizioni di normale continuità aziendale.
Nei mesi successivi si è, però, verificata una serie di eventi che hanno mutato in misura
significativamente negativa gli affidamenti ingenerati dai predetti provvedimenti normativi
e amministrativi, in particolare:
m) a distanza di mesi dall’emanazione del menzionato D.L. 14/2005 (convertito in Legge
53/2005) la Cassa DD. e PP. non aveva ancora dato alcuna applicazione degna di
rilievo alle previsioni ivi contenute, e quindi i crediti in essere al 31 dicembre 2004
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
erano rimasti sostanzialmente congelati mentre perduravano ulteriori criticità
nell’incasso di quelli maturati nel corso del 2005;
n) il Commissario di Governo, a seguito di accordi socio-politici, aveva inoltre ritardato
la possibilità di utilizzo di una delle due discariche precedentemente autorizzate e
non aveva consentito la realizzazione della seconda; in conseguenza di ciò, al fine di
non interrompere il servizio, FIBE e FIBE Campania avevano dovuto iniziare a
ricorrere a discariche private fuori Regione, sostenendo interamente gli elevatissimi e
non previsti costi di smaltimento e trasporto a partire dal mese di aprile,
richiedendone senza esito il rimborso al Commissario di Governo;
o) per contro, con atto di citazione nel mese di maggio 2005, il Commissario di Governo
aveva intrapreso un’azione risarcitoria nei confronti di FIBE, FIBE Campania e FISIA
per asseriti danni relativi ai costi sostenuti in precedenza dallo stesso Commissario
per il trasporto di rifiuti fuori regione (maggiori dettagli circa tale contenzioso sono
forniti nelle parti successive della presente sezione);
p) le banche che avevano erogato la prima tranche di € 173,5 milioni del project finance
accordato a FIBE non solo confermavano il congelamento di ogni ulteriore
erogazione, ma richiedevano formalmente il superamento della struttura di project
finance, ritenuta non più compatibile, considerato lo stato di crisi del progetto RSU
Campania.
In questa situazione, in data 30 novembre 2005, è stato emanato il D.L. n. 245 (convertito
in L. n. 21 del 27 gennaio 2006), entrato in vigore il 15 dicembre, il quale ha:
(i)
risolto “ope legis”, alla data del 15 dicembre 2005, i contratti in essere tra FIBE S.p.A.,
FIBE Campania S.p.A. e il Commissario Straordinario di Governo per l’Emergenza
Rifiuti in Campania, facendo comunque “salvi gli eventuali diritti derivanti dai rapporti
contrattuali risolti” (art. 1.1);
(ii)
demandato al suddetto Commissario di:
(i)
individuare “in termini di somma urgenza”, con procedure “accelerate di evidenza
comunitaria”, i nuovi affidatari del servizio di smaltimento dei rifiuti nella regione
Campania che avrebbero dovuto subentrare a FIBE e a FIBE Campania (art. 1.2);
(ii)
realizzare “le discariche di servizio … proseguire i lavori per la realizzazione dei
termovalorizzatori di Acerra e Santa Maria la Fossa” (art. 6.2). In relazione a tale
prescrizione, si evidenzia come il provvedimento citato non abbia in alcun modo
previsto uno specifico iter procedurale o contrattuale relativo alla destinazione
finale degli impianti stessi.
(iii) previsto che, nelle more dell’individuazione dei nuovi affidatari del servizio di
smaltimento dei rifiuti nella regione Campania (c.d. “periodo transitorio”), fino al
momento dell'aggiudicazione dell'appalto, e comunque entro il termine del 31 maggio 2006
(comma 6 art. 1 che proroga a tale data lo stato di emergenza) FIBE e FIBE Campania
fossero tenute ad assicurare la prosecuzione del servizio, nel puntuale rispetto dell’azione
di coordinamento svolta dal Commissario di Governo a fronte del diritto a vedersi
rimborsati dall’Ente Commissariale le spese e i costi sostenuti al riguardo (art. 1.7,
come modificato dal citato D.L. 263/2006 – art. 1 co. 4 OPCM n. 3479/05);
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
(iv) dettato specifiche disposizioni per:
a)
l’“accelerazione delle procedure di riscossione” della tariffa di smaltimento rifiuti (art.
2);
b)
“garantire il raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata … e per il
superamento dell’attuale contesto emergenziale” (art. 5).
Al fine di favorire l’attuazione delle procedure di gara indicate sub “b.i”, nel mese di marzo
2006, FIBE e FIBE Campania hanno aderito alla richiesta del Commissario Straordinario di
Governo per l’Emergenza Rifiuti in Campania di formalizzare una promessa di vendita,
irrevocabile fino al 30 settembre 2006 (c.d. “dichiarazioni di promessa di vendita”). Con tale
“dichiarazione” FIBE e FIBE Campania si sono impegnate a vendere al Commissario i
seguenti beni (consentendo altresì alla cessione dei medesimi beni a favore del soggetto
indicato dal Commissario all’esito della gara):
p)
il termovalorizzatore di Acerra, per il valore di libro al 15 dicembre 2005, incrementato
delle ulteriori contabilizzazioni effettuate dall’attuale proprietaria FIBE per
avanzamento lavori, capitalizzazione di oneri finanziari e spese tecniche nel periodo
intercorrente tra il 16 dicembre 2005 e la data di pagamento;
q)
il terreno su cui è prevista la realizzazione del termovalorizzatore di S. Maria La Fossa,
di proprietà di FIBE Campania, nella consistenza e per il valore di libro al 15 dicembre
2005;
r)
attrezzature varie utilizzate per la gestione degli impianti di trattamento rifiuti e dei
siti di stoccaggio del CDR, di proprietà di FIBE, FIBE Campania e Fisia Italimpianti,
per il valore di libro al 15 dicembre 2005;
s)
siti di stoccaggio del CDR e relativi materiali stoccati, di proprietà di FIBE e FIBE
Campania, per il valore di libro al 15 dicembre 2005.
I bandi di gara pubblicati in data 31 marzo 2006 prevedevano altresì che i nuovi affidatari
avrebbero dovuto corrispondere a FIBE e FIBE Campania, a titolo di acquisizione del diritto
di uso degli Impianti CDR (la cui proprietà si ricorda essere del Commissario di Governo), i
costi non ammortizzati sostenuti dalle precedenti affidatarie del servizio sino alla data del 15
dicembre 2005.
La gara indetta con i citati bandi pubblicati in data 31 marzo 2006 si è conclusa senza la
possibilità di aggiudicazione, essendosi presentati solo due soggetti, uno dei quali si è poi
rivelato privo delle necessarie qualifiche.
A fronte di tale situazione, le istituzioni pubbliche coinvolte nella questione hanno
manifestato la volontà di proseguire nell’attuazione di una nuova procedura di gara ad
evidenza comunitaria, impegnandosi a consentire lo svolgimento della stessa in tempi
significativamente più brevi rispetto alla precedente, e hanno chiesto a FIBE e FIBE
Campania il rinnovo delle “dichiarazioni di promessa vendita” precedentemente descritte.
Tale richiesta è stata accolta e le dichiarazioni in esame sono state prorogate nella loro
validità sino al 31 marzo 2007.
Nel mese di agosto 2006 è stata pertanto reindetta la gara per l’assegnazione dei servizi di
smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania, che manteneva inalterati sia il
perimetro delle attività da cedere sia i relativi valori rispetto alla precedente gara.
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Nel perdurare della situazione di criticità dell’emergenza rifiuti in Campania, il Governo ha
emesso due successivi decreti legge finalizzati a fronteggiare e superare tale emergenza.
Precisamente:
(i)
D.L. n. 263 del 9 ottobre 2006 (convertito in L. n. 290 del 6 dicembre 2006) il quale, fra
l’altro, ha:
(i)
nominato un nuovo Commissario delegato, nella persona del Capo del
Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri
(art. 1.1);
(ii)
annullato la procedura di gara indetta nel mese di agosto 2006 (art. 3.1);
(iii) demandato al nuovo Commissario di ridefinire “le condizioni per l’affidamento del
servizio di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania” (art. 3.1);
(iv) modificato la L. 21/2006 stabilendo che le attuali affidatarie sono tenute a
continuare la prosecuzione del servizio di smaltimento fino alla aggiudicazione
della gara, e ciò “in funzione del necessario passaggio di consegne ai nuovi affidatari
del servizio, ivi comprese quelle relative al personale ed agli eventuali beni mobili e
immobili che appare utile rilevare, tenuto conto dell’effettiva funzionalità, della vetustà
e dello stato di manutenzione” (v. art. 3.1 bis);
(v)
previsto misure volte a garantire un’effettiva raccolta differenziata dei rifiuti
solidi urbani (art. 4);
(vi) prorogato al 31 dicembre 2007 il regime di emergenza rifiuti in Campania e il
c.d. “periodo transitorio” (art. 1.1);
(ii)
D.L. n. 61 dell’11 maggio 2007 (convertito in L. n. 87 del 5 luglio 2007) il quale, fra
l’altro, ha:
1)
attivato, “anche al fine di evitare l’insorgere di nuove situazioni emergenziali”, nuovi
siti da destinare a discarica (art. 1.1);
2)
demandato al Commissario di individuare “in via di somma urgenza … anche
mediante affidamenti diretti a soggetti diversi dalle attuali affidatarie … le soluzioni
ottimali per il trattamento e per lo smaltimento dei rifiuti e per l’eventuale smaltimento
delle balle di rifiuti” (art. 2);
3)
demandato al Commissario di adottare “il piano per la realizzazione di un ciclo
integrato dei rifiuti per la regione Campania” (art. 9).
Contestualmente all’emissione del citato provvedimento legislativo, in data 5 luglio 2007 è
stato nominato un nuovo Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania
nella persona del Prefetto di Napoli.
A seguito di specifiche richieste di FIBE e FIBE Campania, il nuovo Commissario, in data 10
agosto 2007, ha disposto sia l’accelerazione delle procedure finalizzate a rimborsare a FIBE e
FIBE Campania i costi sostenuti per la gestione del servizio ad esse dovuti e non ancora
corrisposti, sia l’erogazione diretta, mediante anticipazioni, dei pagamenti dei costi del
personale e dei sub-fornitori ritenuti strategici che operano per il tramite delle Società nella
gestione del servizio di smaltimento.
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Nell’autunno 2007 la struttura commissariale ha ripreso le attività relative alla
predisposizione di un nuovo bando di gara, finalizzato all’individuazione di un nuovo
assegnatario del servizio di smaltimento RSU. Al fine di superare le criticità che avevano
determinato l’insuccesso delle gare precedenti, il Commissario ha intrapreso – con il
supporto di FIBE e FIBE Campania – un’articolata attività ricognitiva della situazione di
fatto degli impianti e delle attrezzature nonché della relativa manodopera indispensabile
allo svolgimento del servizio oggetto di gara. Tale attività ricognitiva è stata impostata
secondo schemi che ricalcavano sostanzialmente quelli a base dei contratti originari risolti in
capo a FIBE e FIBE Campania:
(i)
dal punto di vista geografico: l’attività ricognitiva si è articolata su due ambiti: un
ambito relativo alla provincia di Napoli ed un ambito relativo alle altre province;
(ii)
dal punto di vista tecnico: l’attività ricognitiva ha avuto per oggetto gli impianti di
produzione CDR esistenti ed il termovalorizzatore di Acerra, ancora in via di
completamento.
Nel mese di dicembre 2007 è stato infine emanato un nuovo bando di gara per
l’assegnazione del servizio di smaltimento RSU nella sola provincia di Napoli, mentre, con
D.P.C.M. del 28 dicembre 2007, lo stato di emergenza rifiuti in Campania è stato prorogato
al 30 novembre 2008.
All’inizio del primo trimestre 2008 la struttura commissariale ha ricevuto manifestazioni di
interesse di due grandi gruppi industriali operanti nel settore del trattamento dei rifiuti e
della produzione di energia. Tali soggetti, però, dopo aver chiesto ed ottenuto la proroga
della gara fino alla fine di gennaio 2008, si sono ritirati dalla procedura, manifestando
entrambi riserve in merito all’insussistenza sia di idonee garanzie da parte
dell’amministrazione appaltante riguardo la disponibilità di siti dove poter smaltire i
residui dei processi di lavorazione del CDR, sia di adeguate certezze riguardo alla
disponibilità per l’erigendo impianto di Acerra dei benefici di cui al provvedimento cd.
“CIP6” per la cessione a tariffe agevolate dell’energia elettrica prodotta dallo stesso
impianto.
A fronte della suddetta situazione, e a seguito dell’ulteriore aggravarsi della situazione
emergenziale nella Regione, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emesso le OPCM
3656 del 6 febbraio 2008 e 3657 del 20 febbraio 2008:
a)
la prima di esse ha confermato i benefici di cui al provvedimento c.d. “CIP6” per
l’impianto di Acerra: tali benefici sono stati confermati dalla Legge n. 31 del 28
febbraio 2008 la quale, in sede di conversione del c.d. “decreto milleproroghe”, ha
previsto che “per l’impianto … di Acerra … spettano … i finanziamenti e gli incentivi
pubblici di competenza statale previsti dalla deliberazione del Comitato interministeriale prezzi
n. 6 del 29 aprile 1992”;
b)
la seconda ha autorizzato lo smaltimento nell’erigendo termovalorizzatore
dell’insieme dei rifiuti trattati dagli impianti CDR e stoccati nella Regione.
Con OPCM n. 3653 del 30 gennaio 2008, inoltre:
(i)
veniva nominato un Commissario delegato per la liquidazione alla data del 31
dicembre 2007 della gestione commissariale, al fine di accelerare il passaggio alla
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
gestione ordinaria delle attività inerenti al ciclo integrato dei rifiuti della regione
Campania,
(ii)
gli veniva conferito mandato di procedere alla ricognizione di tutte le posizioni
creditorie maturate sino alla data del 31 dicembre 2007, predisponendo un apposito
piano finanziario e
(iii) veniva istituita una conferenza istituzionale cui partecipavano il medesimo
Commissario delegato, il Presidente della Regione Campania, i Presidenti delle
Province al fine di consentire il graduale passaggio agli enti ed Amministrazioni
competenti in via ordinaria ed indirizzare la gestione transitoria e le procedure per il
definitivo trasferimento delle opere.
Il Commissario delegato ex OPCM n. 3563/08 disponeva quindi:
(i)
con ordinanza n. 001/08 del 1 febbraio 2008 l’obbligo a carico delle Società di “garantire
sino a nuova disposizione il funzionamento a ciclo continuo degli ex impianti di CDR (tuttora
in funzione) della Campania, con spese e oneri riconoscibili ex OPCM 3479/05 – anche con
riferimento alle eventuali ore extra di straordinario da attribuire ai dipendenti delle due società
– a carico del Commissario delegato ex O.P.C.M. N. 3653/08”;
(ii)
con successiva ordinanza commissariale n. 048/08 del 14 marzo 2008, gli obblighi a
carico delle Società di:
(i)
“assicurare la prosecuzione del servizio di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania
ed a provvedere alla gestione delle imprese ed all’utilizzo dei beni nella loro disponibilità,
nel puntuale rispetto dell’azione di coordinamento svolta dal Commissario delegato, fino
alla aggiudicazione del predetto servizio ai nuovi affidatari e, comunque, non oltre il 30
novembre 2008”;
(ii)
”stipulare i necessari contratti con tutti i soggetti, la cui attività si renda necessaria per il
corretto espletamento del servizio di smaltimento dei rifiuti”;
(iii) “garantire, all’interno degli impianti nella loro disponibilità, il puntuale rispetto della
normativa dettata in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”.
A fronte di tali obblighi, i pagamenti delle prestazioni effettuate da Fibe S.p.A. e Fibe
Campania S.p.A. in esecuzione della presente ordinanza, avrebbero dovuto essere disposti
dal Commissario delegato ai sensi di quanto previsto dall’art. 1, comma 4 della Ordinanza
del presidente del Consiglio dei Ministri n. 3479 del 14 dicembre 2005”
Tali provvedimenti venivano impugnati da Fibe e Fibe Campania innanzi al T.A.R. Lazio –
Roma con giudizio definito in data 23 luglio 2008 dalla sentenza n. 7280/08, dichiarativa
dell’improcedibilità del ricorso, per sopravvenuta carenza di interesse, tenuto conto della
normativa medio tempore intervenuta a disciplinare l’intero settore, la cui parte motiva
risultava di particolare rilievo e pregnanza per le Società e satisfattiva dell’interesse
azionato.
Successivamente all’emissione di tali ordinanze, il Governo è nuovamente intervenuto
direttamente, adottando importanti misure finalizzate a risolvere le criticità esistenti, fra le
quali si segnala l’attribuzione del ruolo che fino a quel momento era identificato nella figura
del Commissario Straordinario per l’emergenza Rifiuti nella Regione al Sottosegretario di
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Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ruolo assunto dal Capo del
Dipartimento della Protezione Civile.
In particolare si tratta dei seguenti provvedimenti:
a)
b)
Decreto Legge n. 90 del 23 maggio 2008 e Decreto Legge n. 107 del 17 giugno 2008,
entrambi convertiti in Legge n. 123 del 14 luglio 2008. La legge di conversione, fra
l’altro:
a)
conferma l’obbligo di FIBE di completare il termovalorizzatore di Acerra (v. art.
6-bis, co. 4);
b)
autorizza espressamente “l’esercizio del termovalorizzatore di Acerra” (v. art. 5, co. 2)
nonché la combustione presso lo stesso delle c.d. “eco balle” (v. art. 5, co. 1);
c)
autorizza “la realizzazione del termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa” (v. art. 5,
co. 3) nonché la “realizzazione di un impianto di termovalorizzazione sul territorio del
comune di Napoli” (v. art. 8, co. 1);
d)
prevede la possibilità di attribuire il beneficio del c.d. CIP 6 “per gli impianti di
termovalorizzazione localizzati nei territori dei comuni di Salerno, Napoli e Santa Maria
La Fossa” (v. art. 8-bis, co. 1);
e)
sancisce definitivamente il disimpegno del Gruppo Impregilo dalle attività di
smaltimento rifiuti, trasferendo alle Province la “titolarità” degli impianti CDR
“ubicati nei rispettivi territori” (v. art. 6-bis, co. 1) e prevede “l’impiego delle Forze
Armate per la conduzione tecnica e operativa degli impianti predetti” (v. art. 6-bis, co.
3);
f)
dispone che a cura di una Commissione di cinque tecnici nominati dal Presidente
della Corte di Appello di Napoli sia “realizzata una valutazione in ordine al valore”
degli impianti di CDR e del termovalorizzatore di Acerra “anche ai fini
dell’eventuale acquisto a titolo oneroso da parte del nuovo affidatario del servizio” e che
la valutazione degli impianti CDR sia effettuata tenendo conto “dell’effettiva
funzionalità, della vetustà e dello stato di manutenzione degli stessi” (v. art. 6, co. 1);
g)
prevede che a fronte delle prestazioni che FIBE e FIBE Campania potrebbero
essere chiamate a sostenere in relazione alle attività di competenza della struttura
commissariale (in ciò riferendosi a quelle relative al completamento del
termovalorizzatore di Acerra), la stessa struttura commissariale possa procedere
al pagamento diretto delle competenze dei soggetti terzi (rispetto alle stesse exaffidatarie) così da sollevare le Società da impegni finanziari. Tale metodologia,
inoltre, è prevista anche in relazione alla cd. ‘rendicontazione’ dei costi di gestione
che le Società hanno effettuato per il periodo dal 16 dicembre 2005 al 31 dicembre
2007 a fronte della quale la struttura commissariale continua ad essere
inadempiente.
h)
la proroga al 31 dicembre 2009 dello stato di emergenza.
Decreto Legge n. 97 del 3 giugno 2008, convertito in Legge n. 129 del 2 agosto 2008, il
quale, fra l’altro, demanda al Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il
Ministro dell’ambiente, di definire “le modalità per concedere gli incentivi pubblici di
competenza statale, previsti dalla deliberazione del Comitato interministeriale prezzi n. 6 del 29
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aprile 1992, agli impianti di termovalorizzazione localizzati nel territorio delle province di
Salerno, Napoli e Caserta”;
c)
d)
Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri no. 3685 del 19 giugno 2008, la
quale prevede, fra l’altro:
a)
il trasferimento alle Province che hanno ottenuto la titolarità degli impianti di
CDR delle “risorse strumentali presenti in ciascun impianto”;
b)
l’assunzione, da parte delle suddette Province, con contratti di lavoro a tempo
determinato, del personale (diverso da quello dirigenziale) impiegato negli
impianti di CDR;
Decreto n. 3299 del 30 giugno 2008 e lettera n. 1882 di pari data, entrambe del
Sottosegretario di Stato, le quali, fra l’altro, contengono disposizioni relative:
a)
al completamento, da parte di FIBE, del termovalorizzatore di Acerra;
b)
al trasferimento alle Province della gestione degli impianti CDR.
I provvedimenti indicati sono di fondamentale importanza, in quanto, grazie ad essi, ed in
estrema sintesi:
a)
il termovalorizzatore di Acerra è stato ultimato; in data 11 settembre 2009 è stato
quindi sottoscritto il verbale di ultimazione dei lavori e, in data 16 luglio 2010 è stata
emessa la relazione di collaudo dell’opera;
b)
è stata espressamente autorizzata la combustione in tale termovalorizzatore delle c.d.
“eco balle” prodotte;
c)
è prevista la costruzione di altri due termovalorizzatori i quali godranno, unitamente
al termovalorizzatore di Acerra, del beneficio del CIP 6;
d)
FIBE e FIBE Campania sono state definitivamente sollevate dalla gestione degli
impianti CDR, la cui proprietà è stata trasferita alle Province della Campania e la cui
gestione è stata affidata nelle more alle Forze Armate.
Successivamente all’emanazione dei suddetti provvedimenti, e sotto il coordinamento delle
strutture commissariali preposte, FIBE e FIBE Campania si sono attivate al fine di dare
completa attuazione a quanto previsto. In particolare:
•
è stata completata l’acquisizione del possesso di tutti gli impianti e relativi beni
accessori da parte della struttura Commissariale a ciò preposta, con verbali sottoscritti
in data 30 luglio 2008 e 7 agosto 2008;
•
a partire dal mese di luglio 2008, in relazione al completamento del termovalorizzatore
di Acerra, l’autorità competente ha avviato un’attività ricognitiva finalizzata a
identificare sia i costi già sostenuti e non ancora liquidati a terzi per attività svolta
successivamente alla risoluzione dei contratti, sia le attività attualmente in corso e da
completare per finalizzare l’avvio dell’impianto;
•
si è perfezionata, con i previsti confronti con le rappresentanze sindacali, la procedura
di riduzione del personale di FIBE S.p.A. e la successiva presa in carico dello stesso da
parte dei Commissari ad Acta delle Provincie Campane a ciò preposti.
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Si segnala inoltre che, nel corso del mese di dicembre 2008, nell’ambito della procedura di
affidamento del servizio di gestione dell’erigendo termovalorizzatore è stato individuato un
nuovo soggetto affidatario nella figura di una primaria società italiana che attualmente è
titolare di altri importanti impianti per lo smaltimento dei rifiuti ed il relativo recupero
energetico.
Successivamente, con i provvedimenti prot. n. 0021331 – prot. n. 0021332 - prot. n. 0021333 prot. n. 0021334 - prot. n. 0021335 del 12 novembre 2008 del Capo della Missione Tecnico
Operativa ex OPCM 3705 del 18 settembre 2008, si disponeva la restituzione alle Società di
singoli cespiti presi in consegna dai Commissari ad Acta, sulla scorta di un’operata
valutazione di non funzionalità dei medesimi, ex OPCM 3693/2008. A tali disposizioni
replicavano le Società con lettera FIBE prot. U/08/462 del 18 novembre 2008, contestandone
il contenuto ed evidenziando che le stesse erano state totalmente estromesse dal sistema
integrato di smaltimento, non residuando più in capo alle medesime alcun obbligo di natura
gestionale in ordine ad opere e cespiti incontrovertibilmente utilizzati nell’ambito del
sistema integrato di smaltimento.
Seguiva poi, la disposizione prot. 0022743 del 21 novembre 2008 della Struttura del Capo
Missione Tecnico Operativa ex OPCM 3705 del 18 settembre 2008, con la quale veniva
sostanzialmente ribadito il contenuto della precedente determinazione di restituzione,
veniva contestato il ruolo di mere esecutrici svolto da Fibe e Fibe Campania a decorrere dal
15 dicembre 2005, con consequenziale presunta permanenza in capo alle stesse di un
obbligo gestorio di uffici, siti ed impianti che tuttavia non erano risultati funzionali allo
svolgimento della complessiva gestione del servizio di smaltimento, nell’ambito della
valutazione compiuta dall’Amministrazione successivamente al “provvisorio” subentro dei
Commissari ad acta.
Tali provvedimenti venivano ad ogni modo impugnati innanzi al competente T.A.R. Lazio –
Roma, con giudizio definito con la sentenza n° 2537 del 13 marzo 2009 di accoglimento del
ricorso e di annullamento di tali atti. Tale sentenza è stata oggetto di impugnazione da parte
del Sottosegretario, nonché di impugnazione in via incidentale da parte delle società Fibe e
Fibe Campania.
Il Consiglio di Stato si è espresso in merito all’impugnazione proposta dal Sottosegretario il
26 gennaio 2010, con la sentenza n° 290/2010, confermando le tesi sostenute dal Gruppo
Impregilo e annullando conseguentemente le pretese avanzate da parte della struttura del
Sottosegretario circa la presunta assenza di funzionalità dei siti oggetto del contenzioso.
Nelle more di tale decisione il Sottosegretario aveva proceduto in data 22 luglio 2009, per il
tramite dei Commissari ad acta, ad intimare nuovamente alle Società la ripresa in consegna
dei siti, ed i relativi atti sono stati anch’essi impugnati innanzi al TAR Lazio da parte di Fibe
e Fibe Campania.
In data 5 marzo 2009 è stata emanata l’OPCM n. 3745 che ha disposto l’avviamento e
l’esercizio provvisorio del termovalorizzatore di Acerra fino ad avvenuta ultimazione delle
prove di collaudo con esito positivo: la prima linea dell’impianto è entrata in funzione il 18
marzo 2009 mentre la terza ed ultima l’8 maggio 2009 con conseguente funzionamento a
pieno regime in data 14 settembre 2009
In data 18 marzo 2009 è stata emanata l’OPCM n. 3748 che, nel dichiarato fine di “definire
compiutamente ogni aspetto concernente il conferimento di rifiuti presso il
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termovalorizzatore di Acerra”, ha stabilito il conferimento presso tale impianto dei soli
rifiuti prodotti e stoccati a decorrere dalla data di risoluzione dei contratti di affidamento
con le società (post 15 dicembre 2005), mentre non vi è alcuna previsione circa le sorti dei
rifiuti prodotti antecedentemente a tale data.
Tale OPCM è stata tempestivamente impugnata innanzi al T.A.R. Lazio e si è in attesa della
fissazione dell’udienza di merito.
Sempre nel corso dell’esercizio 2009, inoltre, in considerazione delle previsioni normative
precedentemente descritte che hanno previsto il permanere in capo al Gruppo Impregilo, e
più precisamente in capo a Fibe S.p.A., del solo obbligo di completare la realizzazione del
termovalorizzatore di Acerra, si è proceduto alla fusione per incorporazione di Fibe
Campania S.p.A. in Fibe S.p.A. La fusione ha avuto efficacia nei confronti dei terzi a
decorrere dal 1 novembre 2009, mentre gli effetti contabili sono previsti a decorrere dal 1
gennaio dello stesso esercizio.
Nel mese di dicembre 2009, inoltre, il Commissario ad acta incaricato dal T.A.R. di
procedere al recupero dei crediti vantati dalle ex-affidatarie nei confronti delle
amministrazioni campane relativamente al servizio di smaltimento dei rifiuti espletato sino
al 15 dicembre 2005, ha completato una prima importante fase del proprio incarico,
accertando le reciproche posizioni di credito (di Fibe e Fibe Campania) e di debito (delle
amministrazioni locali campane) determinando altresì le competenze aggiuntive a favore di
Fibe per interessi di mora maturati al 15 dicembre 2005. Più precisamente, dalla descritta
attività svolta dal Commissario ad Acta, è emersa la sostanziale coincidenza fra i valori
evidenziati da Fibe e quelli evidenziati dall’Amministrazione in merito a:
A)
somme dovute alle ex-affidatarie a titolo di tariffa da smaltimento dei rifiuti per un
importo complessivamente pari a circa € 138 milioni;
B)
somme dovute alle ex-affidatarie per interessi di mora maturati al 15 dicembre 2005
per un importo complessivamente pari a circa € 8 milioni;
C)
incassi registrati da parte dell’Amministrazione in conto tariffa e interessi per € 39
milioni circa.
A seguito di tale attività, il Commissario ad acta ha comunicato che avrebbe rinviato al
T.A.R. la determinazione circa i punti di divergenza fra le risultanze documentate da Fibe e
quelle predisposte dall’Amministrazione, con particolare riferimento a circa € 8 milioni (fra
tariffa e interessi) che Fibe ritiene siano stati incassati dall’Amministrazione ma che alla
stessa Amministrazione non risulterebbero, a pretese compensazioni opposte
dall’Amministrazione a Fibe per complessivi € 38 milioni circa, agli interessi di mora
maturati successivamente alla data del 15 dicembre 2005 e fino al 31 dicembre 2008 che Fibe
ha determinato in € 40 milioni circa ed a ulteriori incassi che l’Amministrazione ritiene siano
stati realizzati da Fibe, ma che alla stessa non risultano, per ulteriori € 4 milioni circa.
Ancorché residuino rilevanti divergenze fra le risultanze dell’Amministrazione e quelle di
Fibe, divergenze la cui valutazione il Commissario ad Acta ha comunicato di voler
rimettere al T.A.R., lo stesso Commissario ha comunque previsto l’avvio di un’azione
esecutiva nei confronti delle locali amministrazioni debitrici di Fibe per le somme che
risultano dai confronti sopra descritti, in ciò evidenziando, anche se con oltre 4 anni di
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ritardo rispetto alla risoluzione dei contratti di affidamento, un nuovo impulso solutorio
almeno per quanto attiene alle posizioni accumulate dalle ex-affidatarie alla data di
risoluzione dei contratti.
I.2 Progetti RSU Campania: evoluzione della situazione dal 1° gennaio 2010
In vista della cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti in Campania,
cessazione prevista dalla Legge 123/2008 precedentemente citata per il 31 dicembre 2009, in
data 30 dicembre 2009, è stato promulgato il Decreto Legge 195/2009, convertito con
modificazioni in legge n. 26 del 26 febbraio 2010. Tale normativa contiene, tra l’altro, alcune
significative indicazioni che di seguito possono essere così sintetizzate:
(i) le strutture di Missione, previste nell’ambito dell’emergenza dalla Legge 123/2008
sono sostituite da due unità, un’Unità Operativa ed un’Unità Stralcio; tali Unità
operano “nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della
Protezione civile”;
(ii) l’Unità Stralcio ha il compito di identificare la massa attiva e passiva “derivante dalle
attività compiute durante lo stato di emergenza rifiuti in Campania ed imputabili alle Strutture
commissariali e del Sottosegretariato di Stato all'emergenza rifiuti”, ordinare tale massa
secondo un principio sostanzialmente analogo a quello previsto per le procedure
concorsuali, e procedere al riparto delle limitate risorse finanziarie allocate dal governo
alla stessa Unità secondo tale principio;
(iii) in relazione alla valorizzazione del termovalorizzatore di Acerra, esso è determinato in
€ 355 milioni. Il trasferimento della proprietà dell’impianto di Acerra, dal Gruppo
Impregilo alla regione Campania (o alla Presidenza del Consiglio-Dipartimento della
Protezione Civile ovvero a soggetto privato) dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2011
in base ad un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e previa
individuazione delle relative risorse finanziarie. Fino a tale momento, all’ex-affidatario
del servizio, competerà un canone di affitto determinato in € 2,5 milioni al mese per
una durata fino a quindici anni. Il canone relativo ai 12 mesi antecedenti il
trasferimento di proprietà, sarà scomputato dal corrispettivo per lo stesso
trasferimento, unitamente alle somme anticipate all’ex-affidatario – ai sensi dell’art. 12
d.l. 90/2008 – in conto realizzazione dell’impianto;
(iv) sempre in relazione all’impianto di Acerra, inoltre viene stabilito che, fino al
trasferimento della proprietà, lo stesso non è alienabile, non è assoggettabile a
pignoramento né ad altri atti dispositivi né possono essere effettuate trascrizioni o altri
atti pregiudizievoli relativi allo stesso impianto;
(v) ulteriori oneri, infine, sono posti a carico dell’ex-affidatario in merito ad un insieme di
garanzie di natura sostanzialmente differente e significativamente più onerosa rispetto
alle best practices vigenti nel settore impiantistico. La gestione dello stesso impianto,
peraltro, è attribuita al nuovo affidatario già a partire dall’esercizio 2010, nonostante la
prevista presenza di garanzie rilasciate e nonostante la proprietà sia ancora del
Gruppo Impregilo.
Le attività propedeutiche al collaudo definitivo dell’impianto di Acerra sono state effettuate
nel corso del primo bimestre 2010 ed il relativo certificato è stato emesso in data 16 luglio
2010 con la conferma circa l’esito positivo della procedura.
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Nelle more della conversione in legge del D.L. 195/2009, nei primi giorni dell’esercizio 2010
le società del Gruppo interessate dal provvedimento hanno immediatamente presentato
ricorsi in sede amministrativa avanti al T.A.R. del Lazio.
Il ricorso al TAR del Lazio, contesta la lesione dei diritti proprietari di FIBE sul
Termovalorizzatore di Acerra, con la previsione di un acquisto e di un affitto forzoso
dell’impianto, senza l’immediata compensazione dei soggetti autoritativamente privati della
proprietà del bene. Le ricorrenti hanno altresì richiesto (oltre che la rimessione degli atti alla
Corte di Strasburgo, ovvero alla Corte Costituzionale), anche l’inibitoria sugli atti di
disposizione del termovalorizzatore, nonché sulle somme già incassate e da incassarsi ad
opera del Dipartimento dal GSE e derivanti dalla cessione di energia elettrica prodotta dallo
stesso impianto, e che il provvedimento legislativo ha destinato ex-lege a favore della stessa
Protezione Civile.
All’esito dell’udienza del 24 novembre 2010 il TAR:
a)
con l’ordinanza n. 5032/2010, depositata il giorno successivo, ha respinto l’istanza
cautelare, rilevando che “allo stato non sembra ricorrere il presupposto del periculum in
mora in quanto il D.L. 195/2009, come modificato dalla legge di conversione 26/2010, ha
quantificato in 355 milioni di euro il corrispettivo per il trasferimento della proprietà del
termovalorizzatore da effettuarsi entro il 31 dicembre 2011 e, nelle more, ha previsto un canone
di affitto per l’utilizzazione dell’impianto di € 2.500.000 mensili”. Tale ordinanza è stata
impugnata dalla FIBE con ricorso attualmente pendente con il R.G. 10469/2010 e che
verrà abbinato a quello in corso di predisposizione avverso la sentenza non definitiva
citata nel seguito;
b)
con ordinanza n. 1992/2010 ha inoltre rimesso alla Corte Costituzionale la questione di
illegittimità rispetto ai canoni di tutela della proprietà fissati nella CEDU, degli artt. 6,
7 comma 1, 2 e 3 del D.L. 195/2009. In particolare è stata ritenuta fondata la questione
di incostituzionalità degli articoli in parola in quanto:
•
il valore dell’impianto è ancorato alla data di conversione della legge, 26 febbraio
2010, ancorché prenda quale riferimento la stima ENEA, che pacificamente valuta
il bene alla data 2005-2006;
•
il valore dell’impianto, così stimato viene illegittimamente ridotto del canone di
affitto corrisposto nei primi dodici mesi antecedenti l’atto di trasferimento;
•
non è individuato il momento in cui sorge il diritto di credito del proprietario
espropriato;
•
non è individuato il soggetto a cui il bene dovrà essere trasferito;
•
non è individuato il momento del trasferimento;
•
fondamentalmente non sono individuate le risorse finanziarie necessarie e
propedeutiche al trasferimento del bene.
Per tutte le ragioni su esposte, l’eccezione proposta di incostituzionalità della legge, è
stata ritenuta non manifestamente infondata ed il giudizio è stato trasmesso alla Corte
Costituzionale perché decida sui punti segnalati;
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c)
con sentenza non definitiva n. 39180/2010 ha infine dichiarato invece inammissibile il
“ricorso nella parte in cui è contestata la mancata attribuzione alla ricorrente dei ricavi
derivanti dalla cessione dell’energia elettrica prodotta dal termovalorizzatore di Acerra e, per
l’effetto, dichiara irrilevante la questione di legittimità costituzionale con riferimento all’art. 7,
co. 5, d.l. 195/2009, convertito, con modificazioni, dalla l. 26/2010”; ha infine dichiarato “la
manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale con riferimento all’art. 7, co.
4 e 6, d.l. 195/2009, convertito, con modificazioni, dalla l. 26/2010”.
In merito all’appello avverso la sentenza non definitiva il Consiglio di Stato con ordinanza
n. 5117 in data 14 giugno 2011, ha devoluto alla Corte Costituzionale anche la questione di
costituzionalità dell’art. 7 commi 4, 5 e 6 del D.L. 195/2009 (in riforma della sentenza del
TAR), in relazione alla previsione del mantenimento in capo alla P.A. della disponibilità,
utilizzazione e godimento del termovalorizzatore di Acerra, dietro l’eventuale e facoltativa
stipula di un contratto di affitto per giunta sottoposto a condizioni e garanzie vessatorie ed
illegittime. Ha rilevato in proposito il Consiglio di Stato che il mancato automatismo tra
acquisizione delle disponibilità dell’impianto e la corresponsione del relativo indennizzo
rende “del tutto palese la presenza di una violazione delle disposizioni costituzionali ed
internazionali (Trattato CE e Convenzione dei Diritti dell’Uomo) in tema di proprietà.”
L’udienza presso la Corte Costituzionale è stata fissata per il 18 aprile 2012. A tale data è
stato disposto un rinvio all’udienza del 3 luglio 2012 e poi al 18 settembre 2012, dove la
causa è stata ulteriormente rinviata a data da destinarsi. Si è tuttora in attesa di fissazione
dell’udienza presso la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo relativa al ricorso presentato
dal Gruppo in data 22 giugno 2010 protocollo n° 36485/10.
In tale contesto, però, si evidenzia come, nel corso dell’ultima parte dell’esercizio 2011, le
controparti pubbliche nei confronti delle quali sono state attivate le azioni sopradescritte,
con particolare riferimento al Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del
Consiglio dei Ministri, abbiano proposto una serie di incontri con il Gruppo in esito ai quali
è stato raggiunto un accordo per la definizione del contenzioso relativo all’impianto di
Acerra. Tale soluzione, compiutamente definita nei termini e condizioni essenziali
precedentemente alla conclusione dell’esercizio 2011, prevede da una parte il
riconoscimento delle legittime indennità spettanti a FIBE in qualità di proprietario
dell’impianto per (i) l’ablazione del bene – determinata dalle impugnate disposizioni del DL
195/2009 – e per (ii) l’utilizzo del bene stesso nelle more della finalizzazione delle procedure
amministrative richieste per il trasferimento della proprietà per un importo
omnicomprensivo pari a € 355.550.240,84, e dall’altra l’abbandono dei relativi contenziosi e
delle correlate azioni esecutive nel frattempo intraprese da FIBE per la tutela dei propri
diritti. I risultati economici di tale soluzione, rispetto alle valutazioni effettuate
precedentemente in merito a tale controversia, hanno determinato la realizzazione di un
risultato economico su base consolidata positivo e complessivamente pari a € 68,8 milioni al
netto dei relativi effetti fiscali che è stato recepito dal Gruppo nell’ambito del risultato delle
attività operative cessate al 31 dicembre 2011.
Il completamento dell’iter procedurale, che avrebbe dovuto espletarsi entro il 31 dicembre
2011 sia secondo le previsioni del DL 195/2009 sia secondo gli accordi proposti nel 2011 dal
Dipartimento della Protezione Civile , per tematiche dipendenti dalle complesse procedure
amministrative necessarie, è stato differito per effetto delle disposizioni del DL 216/2011 (il
cd. ‘Decreto Milleproroghe’) alla prima parte del corrente esercizio.
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Nelle more è peraltro stato emesso il DPCM 16 febbraio 2012 che ha disposto il
trasferimento della proprietà dell’impianto alla Regione Campania ed ha individuato
(unitamente al successivo D.L. 2 marzo 2012 n. 16 convertito in Legge n. 44/2012 del 26
aprile 2012) le risorse finanziarie per provvedere al pagamento dell’importo suddetto in
favore di FIBE.
Va da ultimo riferito quanto segue:
a) Con D.L. 2 marzo 2012 n. 16, conv. con mod. in L. 44 del 26.4.2012 è stato previsto,
all’art. 12 co. 8-10 che:
8.
La regione Campania è autorizzata ad utilizzare le risorse del Fondo per lo sviluppo e
coesione 2007-2013 relative al Programma attuativo regionale, per l'acquisto del
termovalorizzatore di Acerra ai sensi dell'articolo 7 del decreto-legge 30 dicembre 2009, n.
195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26. Le risorse necessarie,
pari a € 355.550.240,84, vengono trasferite alla stessa Regione.
9.
In considerazione dell'acquisto di cui al comma 8, le risorse già finalizzate, ai sensi
dell'articolo 18 del citato decreto-legge n. 195 del 2009, al pagamento del canone di affitto di
cui all'articolo 7, comma 6, dello stesso decreto-legge, sono destinate alla medesima Regione
quale contributo dello Stato.
10. Ai fini fiscali, il pagamento da parte della regione Campania della somma di cui al comma 8,
in quanto effettuato a definizione di ogni pretesa del soggetto proprietario dell'impianto, di
cui all'articolo 6 del predetto decreto-legge n. 195 del 2009, vale come liquidazione
risarcitoria transattiva tra le parti private e quelle pubbliche interessate. Ogni atto
perfezionato in attuazione della disposizione di cui al precedente periodo è esente da
imposizione.
b) In data 14 marzo 2012 è stato adottato il Decreto n. 17226 del Ministero dell’Economia e
delle Finanze di variazione del bilancio;
c)
Con D.L. 15.5.2012 n. 59, convertito in legge n. 100 del 12 luglio 2012 all’art. 3 co. 4, è
stato disposto che :
«4. Tenuto conto della deliberazione del Consiglio dei Ministri in data 16 febbraio 2012,
adottata nella riunione del 14 febbraio 2012, ai sensi dell'articolo 61, comma 3, del decretolegge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, e
registrata dalla Corte dei conti in data 23 marzo 2012, concernente il trasferimento
dell'impianto di termovalorizzazione di Acerra alla regione Campania, e del conseguente
decreto del Ministro dell'economia e delle finanze n. 17226 in data 14 marzo 2012, recante
variazione del bilancio, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013 relative al
Programma attuativo regionale, necessarie per l'acquisto del predetto termovalorizzatore, pari a
euro 355.550.240,84, di cui all'articolo 12, comma 8, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16,
convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, sono trasferite direttamente
alla società creditrice già proprietaria dell'impianto di termovalorizzazione di Acerra, a saldo di
ogni sua pretesa, da parte del competente Dipartimento del Ministero dello sviluppo
economico. In considerazione del fatto che il trasferimento è effettuato per conto della regione
Campania, per lo stesso, ai fini fiscali, resta fermo quanto previsto dal comma 10 dell'articolo 12
del predetto decreto-legge n. 16 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44 del
2012. Resta salva ogni garanzia prevista dal codice civile in favore della regione Campania che
ha acquisito l'impianto. Alla compensazione degli effetti, in termini di fabbisogno e di
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
indebitamento netto, derivanti dall'attuazione del presente comma si provvede ai sensi del
comma 4-bis»;
d. In ossequio a tale ultima previsione normativa è, quindi, intervenuto il pagamento
dell’importo sopra indicato in favore della Fibe S.p.A..
Per quanto concerne infine l’accertamento dello stato passivo delle gestioni commissariali
dell’emergenza rifiuti in Campania (procedura prevista dal D.L.195/2009 in ragione della
cessazione dello stato di emergenza), in data 7 dicembre 2010 veniva pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale il DPCM n. 903 il quale, nell’indire l’avviso pubblico per la formazione
della massa passiva, concedeva il termine di 60 giorni dalla sua pubblicazione per la
presentazione delle relative istanze di ammissione. Alla Unità Stralcio (ora sostituita dalla
Unità Tecnica Amministrativa), preposta a tale attività dal citato D.L. 195/2009, sono state
presentate istanze per complessivi euro 2.403.801.269,74. I titoli per i quali sono state
avanzate le istanze sono quelli già formulati in sede giudiziaria (tra i quali, crediti da tariffa
ante dicembre 2005, crediti per rendiconti 2006/2007, crediti per impianti CDR), oltre a
richieste risarcitorie (danno emergente per maggiori costi e lucro cessante derivante dalla
risoluzione ex lege dei contratti di affidamento, nonché danni di cui alla domanda
riconvenzionale già svolte nell’azione civile pendente innanzi al Tribunale di Napoli). Non è
stata invece inserita la richiesta relativa al pagamento del corrispettivo per il
termovalorizzatore di Acerra, che esula dai compiti dell’Unità Stralcio (ora Unità Tecnico –
Amministrativa) e per la quale si è proceduto come descritto in precedenza.
***
II. Il contenzioso attualmente in essere in relazione ai progetti RSU Campania
II.1 Il contenzioso amministrativo
a)
Nel mese di ottobre 2006 FIBE e FIBE Campania hanno agito innanzi al T.A.R. Lazio
censurando il mancato adempimento da parte del Commissario agli obblighi previsti
dal sopra citato D.L. 245/2005 (convertito nella L. 21/2006) al fine di: (i) recuperare le
somme dovute dalle amministrazioni locali a titolo di tariffa per lo smaltimento dei
rifiuti fino alla data di risoluzione dei contratti (15 dicembre 2005) e (ii) individuare i
siti di recapito per FOS (frazione organica stabilizzata) e sovvalli prodotti dagli
impianti di CDR e predisporre ed attuare un piano di manutenzione degli impianti.
Il T.A.R. Lazio, dopo aver accolto (con provvedimento dell’11 ottobre 2006, confermato
dal Consiglio di Stato in data 7 novembre 2006) l’istanza cautelare di FIBE e FIBE
Campania, con sentenza n. 3790 pubblicata in data 27 aprile 2007, ha affermato che:
(i)
FIBE e FIBE Campania hanno effettivamente espletato fino al 15 dicembre 2005 il
servizio di smaltimento dei rifiuti loro affidato in virtù dei contratti del 2000 e del
2001, avendo quindi diritto a vedere completato a cura dell’Amministrazione, il
procedimento normativamente previsto al fine di consentire ad esse il recupero
della creditoria maturata;
(ii)
per effetto della risoluzione ope legis dei contratti di affidamento del servizio,
FIBE e FIBE Campania “sono divenute, a far tempo del 15 dicembre 2005, mere
esecutrici per conto del commissario delegato di un servizio [quello di smaltimento dei
rifiuti] del quale hanno definitivamente perso la titolarità”;
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
(iii) la struttura commissariale doveva concludere, entro 45 giorni, il procedimento
volto al soddisfacimento delle pretese delle ricorrenti;
(iv) in caso di persistente inadempimento dell’amministrazione veniva nominato un
commissario ad acta con un ulteriore termine di 45 giorni per provvedere in via
sostitutiva.
Avverso tale provvedimento la struttura commissariale ha presentato appello al
Consiglio di Stato il quale, con sentenza n. 6057 del 28 novembre 2007, ha rigettato
l’appello confermando integralmente la decisione del T.A.R. Lazio.
Nelle more, la normativa sopravvenuta e su ricordata ha fatto venir meno l’interesse
delle Società al completamento del procedimento teso all’individuazione dei siti di
recapito per FOS (frazione organica stabilizzata) e sovvalli prodotti dagli impianti di
CDR e predisporre ed attuare un piano di manutenzione degli impianti, atteso il
passaggio di essi alle competenti amministrazioni, permanendo, invece, l’interesse al
completamento del procedimento teso al recupero della creditoria maturata per il
servizio espletato fino al 15 dicembre 2005.
Come già esposto al precedente punto I.2, nel mese di dicembre 2009, il Commissario
ad Acta incaricato dal T.A.R. di procedere al recupero dei crediti vantati dalle exaffidatarie nei confronti delle amministrazioni campane relativamente al servizio di
smaltimento dei rifiuti espletato sino al 15 dicembre 2005, ha completato una prima
importante fase del proprio incarico, comunicando di aver accertato le reciproche
posizioni di credito (del Gruppo Impregilo) e di debito (delle amministrazioni locali
campane) determinando altresì le competenze aggiuntive a favore del Gruppo per
interessi di mora maturati al 15 dicembre 2005.
b)
Il T.A.R. del Lazio, con sentenza n. 7280 del 23 luglio 2008, ha riaffermato i principi già
espressi dalla citata sentenza 3790/2007, confermata in Consiglio di Stato con sentenza
n. 6057/07, quali ulteriormente confermati ed integrati dalla normativa medio tempore
sopravvenuta e di cui al citato D.L. 90/08 e 107/08 convertiti in L. 123/08 e ss..
Tale sentenza, divenuta ormai definitiva per omessa impugnazione da parte
dell’Amministrazione, risulta di particolare importanza per le Società, in quanto, nella
parte motiva, fornisce una puntuale ricostruzione del ruolo e delle responsabilità
attribuibili rispettivamente alle ex affidatarie post 15 dicembre 2005 - ormai “mere
esecutrici” delle direttive commissariali - e del Commissario delegato di Governo esclusivo titolare del servizio di smaltimento rifiuti e dell’azione di coordinamento,
tenuto ad individuare le soluzioni ottimali per lo smaltimento rifiuti. Nel contempo, la
sentenza rileva come ogni obbligo ex-lege imposto alle ex affidatarie fosse cessato alla
data del 31 dicembre 2007, risultando in contrasto i provvedimenti di proroga
impugnati con le precedenti norme regolanti le condizioni e i limiti dello specifico
intervento emergenziale. In ogni caso, ha rilevato il T.A.R., la normativa sopravvenuta
ha inciso anche sulle ordinanze impugnate, in quanto idonea a proiettarsi sui rapporti
negoziali pregressi facenti capo alle ricorrenti alle quali “non si richiede alcuna ulteriore
attività, se non quella finalizzata a consentire il subentro delle Province e delle Forze armate
nella gestione degli stabilimenti, delle risorse umane e strumentali nonché infine nei rapporti
con i terzi”. Alla luce di quanto sopra, conclude il T.A.R. “E’ logico pertanto ritenere che delle
obbligazioni assunte risponda il Commissario delegato”.
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
c)
Nel mese di dicembre 2008, FIBE e FIBE Campania hanno agito innanzi al T.A.R.
Lazio impugnando una serie di ordinanze con cui i soggetti delegati dal Commissario
di Governo alla gestione tecnico operativa (il cd. Capo missione tecnico-operativa ex O.P.C.M. 3705/2008 e i cd. Commissari ad acta per le province) imponevano alle stesse
società la riacquisizione del possesso di alcune aree e siti di stoccaggio – acquisiti dagli
stessi soggetti delegati nel mese di agosto 2008 - in quanto ritenuti non funzionali alla
gestione del servizio, chiedendo nel contempo l’accertamento – “(i) dell’insussistenza in
capo alle odierne ricorrenti di qualsivoglia obbligo gestorio di uffici, siti ed impianti utilizzati in
ogni tempo nell’ambito del sistema integrato di smaltimento di rifiuti in Campania, alla luce
della vigente normativa di settore che ha compiutamente disciplinato anche le situazioni
pregresse in assoluta coerenza con la sentenza del T.A.R. Lazio n. 3790/2007, confermata dal
Consiglio di Stato con sentenza n. 6057/2007, nonché della sentenza del T.A.R. Lazio n. 7280
del 23 luglio 2008 circa la natura dei rapporti intercorrenti tra l’Amministrazione, le società
Fibe e Fibe Campania ed i terzi, (ii) dell’obbligo dell’Amministrazione di conformarsi alle
statuizioni di merito contenute nella citata sentenza del T.A.R. Lazio n. 3790/2007, confermata
dal Consiglio di Stato con sentenza n. 6057/2007, nonché della sentenza del T.A.R. Lazio n.
7280 del 23 luglio 2008 circa la natura dei rapporti intercorrenti tra l’Amministrazione, le
società Fibe e Fibe Campania ed i terzi.”
Il T.A.R. in esito all’udienza del 19 gennaio 2009 ha sospeso l’esecutività dei
provvedimenti impugnati e con la sentenza 2357/09, in data 13 marzo 2009, ha accolto
il ricorso di FIBE e FIBE Campania, annullando i provvedimenti impugnati.
Avverso tale sentenza, l’Amministrazione ha proposto appello innanzi al Consiglio di
Stato con ricorso notificato in data 8 luglio 2009. Nel costituirsi nell’ambito del relativo
procedimento, le Società hanno spiegato a loro volta appello incidentale avverso la
medesima pronuncia, al fine di vedere esaminate ed accolte anche le censure ritenute
assorbite in primo grado ed afferenti in particolare il difetto dei presupposti in ordine
alla ritenuta non funzionalità dei siti alla complessiva azione di gestione dei rifiuti; alla
richiesta di accertamento dell’insussistenza in capo alle Società di qualsivoglia obbligo
gestorio di uffici, siti ed impianti utilizzati in ogni tempo nell’ambito del sistema
integrato di smaltimento di rifiuti in Campania, alla luce della normativa di settore;
alla richiesta di accertamento dell’obbligo dell’Amministrazione di conformarsi alla
sentenza del T.A.R. Lazio n. 3790/07 confermata dal Consiglio di Stato con sentenza n.
6057/07 nonché alla sentenza del T.A.R. Lazio n. 7280 del 23 luglio 2008, circa la natura
dei rapporti intercorrenti tra l’Amministrazione, le società Fibe e Fibe Campania ed i
terzi.
Nelle more, in data 22 luglio 2009, il Sottosegretario di Stato, per il tramite dei
Commissari ad acta delle province ha notificato a Fibe e Fibe Campania dei nuovi atti
di intimazione alla presa in consegna dei suddetti siti. Anche tali atti sono stati
debitamente impugnati avanti al TAR.
In data 26 gennaio 2010, infine, il Consiglio di Stato, con sentenza 290/2010, ha
definitivamente confermato l’annullamento delle ordinanze emesse nel dicembre 2008,
liberando Fibe da qualsiasi obbligo in merito alla gestione dei siti che, a parere
dell’Amministrazione, erano stati ritenuti non funzionali all’attività della stessa.
In particolare, con tale pronuncia, procedendo all’analisi interpretativa della OPCM
3693/2008, il Consiglio di Stato ha ritenuto che i provvedimenti impugnati risultassero
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illegittimi per contrarietà alla normativa di riferimento, in relazione ad una errata
valutazione del concetto di funzionalità dei cespiti alla complessiva gestione del
servizio di smaltimento dei rifiuti.
Precisamente il Consiglio di Stato ha ricondotto lo scrutinio di funzionalità dei siti al
perno normativo dettato dall’art. 183 comma 1 lett. D) del d.lgs. 152/2006, che
individua espressamente il concetto di gestione dei rifiuti nelle attività di raccolta,
trasporto, recupero e smaltimento, compreso il controllo di queste operazioni, nonché
il controllo delle discariche dopo la chiusura.
Da ciò ne è scaturita la individuata funzionalità dei cespiti, oggetto di intimata
restituzione, alla complessiva gestione del servizio di smaltimento, con conseguente
declaratoria di illegittimità delle determinazioni impugnate.
Nonostante tali conclusioni, il soggetto incaricato ex-Lege 26/2010 della gestione dei
siti nella provincia di Caserta prima e successivamente quelli incaricati della gestione
dei siti nella provincia di Napoli e Benevento, hanno intrapreso una nuova iniziativa
finalizzata ad attribuire a FIBE S.p.A. gli oneri relativi alla custodia degli stessi siti.
A fronte di tali iniziative, l’istanza di revoca, presentata dalla Società presso il
competente organo giudiziario, veniva respinta in data 25 ottobre 2010. Si segnala
comunque che a seguito della richiesta di chiarimenti concernenti la precisazione degli
obblighi del custode, il Tribunale di Napoli V sezione penale, stabiliva nell’ordinanza
del 24 novembre 2010, che il custode giudiziario ha “quale sua unica prerogativa e
compito quello di garantire l’integrità dei sigilli, la consistenza della cosa sotto sequestro e
rapportare all’autorità giudiziaria eventuali pericoli”. Tale conclusione, in accordo con i
legali che la assistono, supporta la Società nel ritenere che il custode giudiziario sia
esente da qualsiasi responsabilità nel momento in cui, diligentemente, segnala e/o
denunzia prontamente alle autorità preposte tutti gli eventi che possono in qualche
maniera compromettere l’integrità del bene in sequestro, ed è a tale comportamento
che si stanno attenendo le persone fisiche indicate quali custodi.
In tale contesto, si inserisce anche l’iniziativa promossa in sede civile, innanzi al
Tribunale di Napoli, dalla S.A.P.NA. SpA, società provinciale costituita dalla Provincia
di Napoli, che con circa 40 giudizi ha contestato il proprio intervenuto subentro nella
titolarità di alcune aree e siti di stoccaggio provvisorio e definitivo - gli stessi già
ritenuti non funzionali dai Commissari ad Acta con i provvedimenti del dicembre 2008
impugnati da FIBE SpA e che hanno portato alle pronunce del TAR Lazio n. 2357/09 e
del Consiglio di Stato n. 290/10 - chiedendo in subordine la manleva nei confronti di
FIBE Spa e/o del Commissario di Governo dei costi di gestione medio tempore
sostenuti e di quelli a sostenersi anche per una eventuale bonifica.
Fibe SpA si è costituita in ciascuno dei vari procedimenti e gli stessi sono tutt’ora in
corso.
d)
Le società hanno poi nuovamente adito il T.A.R. Lazio con ricorso notificato in data 30
aprile 2009 (R.G. 3770/2009) con cui hanno contestato l’inerzia dell’Amministrazione
nel completamento dei procedimenti amministrativi di rendicontazione e
riconoscimento dei costi per le attività ex-lege svolte dalle ex affidatarie del servizio e
per i lavori ordinati dall’Amministrazione ed eseguiti dalle Società durante la gestione
transitoria (16 dicembre 2005 – 31 dicembre 2007). Hanno dunque richiesto al T.A.R. la
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declaratoria di illegittimità di tale silenzio e l’accertamento dell’obbligo delle
Amministrazioni resistenti di concludere il procedimento suddetto in un congruo
termine, con contestuale nomina di un Commissario ad acta che, in caso di infruttuoso
decorso di tale termine, adotti i provvedimenti richiesti in luogo dell’Amministrazione
inadempiente. All’esito dell’udienza di discussione del 24 giugno 2009 il T.A.R. , con
sentenza n. 7070/2009 ha dichiarato il ricorso inammissibile rilevando che vertendosi
in tema di “accertamento di pretese patrimoniali, ancorché fondate su obblighi assunti exlege”, le Società avrebbero dovuto non già attivare il rito speciale del silenzio ma
avanzare innanzi al T.A.R., in sede di giurisdizione esclusiva una apposita azione di
accertamento e condanna.
Nel prendere atto della decisione del T.A.R., le Società hanno dunque proposto un
nuovo ricorso avanti al T.A.R. Lazio (R.G. 7338/2009), in sede di giurisdizione
esclusiva ex art. 4 del D.L. 90/2008, per l’emissione delle necessarie pronunce di
accertamento e condanna della P.A. alla liquidazione degli importi richiesti, anche in
via monitoria. L’istanza monitoria è stata respinta, non ravvisando il TAR i
presupposti per l’emissione di un decreto ingiuntivo. La causa attualmente pende per
il merito. In attesa della fissazione della relativa udienza di discussione, in data 8 aprile
2010 è stata notificata e successivamente depositata istanza istruttoria ai fini della
nomina di un consulente tecnico di ufficio che esaminata la documentazione versata in
atti individui l’ammontare:
− del debito a carico dell’Amm.ne per l’attività di gestione rendicontata dalle Società a decorrere
dal 16 dicembre 2005;
− dell’importo già corrisposto dall’Amm.ne al suindicato titolo;
− dell’importo del debito già verificato e riconosciuto, ma non ancora pagato, dall’Amm.ne sulla
scorta dei provvedimenti amm.vi già emessi e versati in atti;
− dell’importo non ancora verificato, né liquidato dall’Amm.ne per attività rendicontata dalle
predette Società;
− del debito a carico dell’Amm.ne per i lavori affidati alle predette Società e da queste eseguiti a
decorrere dal 16 dicembre 2005;
−
dell’importo già corrisposto dall’Amm.ne per il titolo di cui al precedente punto e);
−
dell’importo del debito già verificato e riconosciuto, ma non ancora pagato dall’Amm.ne
sulla scorta dei provvedimenti amm.vi già emessi ed in atti;
− dell’importo non ancora verificato, né liquidato dall’Amm.ne per lavori eseguiti, su incarico
dell’Amm.ne, dalle Società Fibe S.p.A. e Fibe Campania S.p.A., sulla base della
documentazione in atti;
−
identifichi e precisi l’incaricato Consulente, sulla scorta dell’intervenuta verifica della
documentazione in atti, l’ammontare della debitoria a carico dall’Amm.ne per tutte le
attività imposte ed eseguite dalle Società Fibe S.p.A. e Fibe Campania S.p.A in suo
favore, a decorrere dal 16 dicembre 2005, al netto dell’importo già corrisposto al medesimo
titolo e ad ogni altro quesito che Codesto Tribunale riterrà di sottoporre.
È stata quindi depositata apposita istanza di prelievo per la sollecita fissazione
dell’udienza di discussione, in esito alla quale il TAR, con la sentenza interlocutoria n.
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3669, ha disposto lo svolgimento delle operazioni di "verificazione" della
documentazione contabile presentata in regime di rendicontazione, al fine di accertare
la fondatezza delle pretese dedotte in giudizio, riservandosi la decisione nel merito alla
conclusione di tale procedura. A tal fine, il Tribunale ha individuato nell'Università
degli Studi di Roma "La Sapienza", l'Organismo che deve provvedere alla verificazione
sulla base dei quesiti formulati in sentenza. In data 29 .1gennaio. 2013 è stata
depositata una perizia parziale relativa al periodo intercorrente dal 15 dicembre 2005al
31 dicembre 2006. Nel mese di febbraio, infine, è stata concessa una proroga al 30
aprile 2013 per il deposito della perizia definitiva relativa a tutti i periodi considerati.
e)
Con ricorso notificato il 18 maggio 2009, R.G. 4189/09, le Società hanno ancora adito il
T.A.R. Lazio Roma, impugnando l’OPCM n. 3748/09 laddove ha stabilito il
conferimento presso il termovalorizzatore di Acerra dei soli rifiuti prodotti e stoccati a
decorrere dalla data di risoluzione dei contratti di affidamento con le Società (post 15
dicembre 2005) e si è in attesa della fissazione della relativa udienza di merito.
Pur nella convinzione che l’obbligo di smaltire tutte le balle prodotte e stoccate nel
territorio campano (a prescindere dalla soluzione prescelta dalla P.A. su quali rifiuti
smaltire prioritariamente e quali dopo) sussista unicamente in capo
all’Amministrazione, le Società hanno provveduto cautelativamente ad impugnare tale
ordinanza innanzi al competente T.A.R. del Lazio.
f)
Va ancora segnalato che, con sentenza n. 3886 in data 5 maggio 2011, il TAR del Lazio,
pronunciandosi sul ricorso promosso da FIBE (R.G. 9942/2009) per l’accertamento
dell’inadempimento delle P.A. all’obbligo di pagamento dei costi non ammortizzati
dalla ricorrente al 15 dicembre 2005 per gli impianti CDR della Campania, ha accolto
l’impugnazione e ha condannato la P.A. al pagamento a tale titolo in favore di FIBE
dell’importo complessivo di € 204.742.665 oltre interessi legali e moratori dal 15
dicembre 2005 al soddisfo. Tale sentenza ricostruisce correttamente i rapporti tra le
parti alla luce del quadro contrattuale e normativo di riferimento, confermando che
per effetto della risoluzione dei contratti, gli impianti di CDR sono rientrati nella
disponibilità dell’Amministrazione, rimanendo quest’ultima – come dalla stessa
espressamente dichiarato – obbligata a corrispondere alle ex affidatarie i costi non
ammortizzati alla data di risoluzione (15 dicembre 2005). In ordine al quantum della
pretesa, il TAR, oltre ai dati contabili forniti dalla ricorrente, fonda la pronuncia sulla
base di riconoscimenti espressi dalla stessa P.A. nei precedenti bandi di gara per
l’affidamento del servizio in cui tali valori sono riportati e riconosciuti.
Va infine evidenziato che l’Amministrazione ha proposto appello a detta sentenza con
atto notificato in data 11 luglio 2011. L’appello (R.G. 6313/11) è stato discusso
all’udienza del 13 dicembre 2011, in esito alla quale, con sentenza 868/2012 depositata
il 20 febbraio 2012, il Consiglio di Stato ha rigettato l’impugnazione proposta
dall’Amministrazione, con relativa compensazione delle spese processuali.
L’avvocatura ha proposto ricorso per la Cassazione della sentenza del Consiglio di
Stato, eccependo il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo. FIBE ha a sua
volta notificato ritualmente controricorso e ricorso incidentale, da un lato contestando
le argomentazioni dell’Amministrazione, dall’altro impugnando in via incidentale la
statuizione del Consiglio di Stato nella parte in cui ha ritenuto di dover affrontare
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
preliminarmente la questione circa la propria giurisdizione (ancorché risolta in senso
positivo) anziché rilevare in via dirimente ed assorbente la tardività del ricorso in
appello. L’avvocatura ha a sua volta proposto controricorso al ricorso incidentale di
FIBE. L’udienza è stata fissata per il 26 marzo 2013 fissazione dell’udienza. Nelle more,
a seguito dell’avvio da parte di FIBE della procedura esecutiva, l’Amministrazione ha
chiesto al Consiglio di Stato la sospensione della sentenza di condanna. All’esito della
discussione del 15 .1gennaio .2013, il Consiglio di Stato ha accordato, ai sensi dell’art.
111 c.p.a., la sospensione richiesta limitandola però all’importo eccedente a €
61.422.799,50 (pari al 30% dell’importo di condanna).
g)
Con ordinanza TAR Campania, n. 292 del 23 febbraio 2012, resa nel ricorso R.G.
301/2012, è stata respinta l’istanza della ricorrente S.A.P.NA. S.p.A. di sospensione del
provvedimento ministeriale con il quale veniva richiesto alla società provinciale la
trasmissione dei risultati del piano di caratterizzazione e la messa in sicurezza di
emergenza delle acque di falda contaminate relative al sito della discarica di
Settecainati, nel Comune di Giugliano, di proprietà di Fibe s.p.a.. La ricorrente ha
chiamato in giudizio Fibe s.p.a. affermandone la responsabilità della contaminazione e
l’obbligo di provvedere alla caratterizzazione e alla m.i.s.e.. L’ordinanza di rigetto ha
compensato le spese della fase cautelare. Nelle more della fissazione dell’udienza di
merito, inoltre, l’ordinanza del TAR Campania di cui al presente paragrafo è stata
impugnata da S.A.P.N.A. presso il Consiglio di Stato il quale, in data 23 maggio 2012,
ha respinto l’impugnativa confermando la pronuncia di primo grado.
h)
Con sentenza TAR Lazio, n. 5831 del 26 giugno 2012, resa nel ricorso R.G. 7434/2008 e
successivi motivi aggiunti, proposto da Fibe s.p.a. per l’annullamento dei
provvedimenti commissariali e ministeriali che impongono la trasmissione dei risultati
della caratterizzazione e la m.i.s.e. dei suoli e delle acque di falda, pena l’attivazione
dei poteri sostitutivi in danno, dell’iscrizione dell’onere reale e dell’accertamento e
recupero del danno ambientale, relativamente al sito della discarica in località Cava
Giuliani nel Comune di Giugliano, è stata dichiarata la carenza di giurisdizione del
TAR in favore del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, in quanto ritenuti
provvedimenti amministrativi in materia di acque pubbliche.
Il giudizio è stato riassunto avanti al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, e
l’udienza di citazione è stata da ultimo rinviata al 9 ottobre 2013.
i)
Con sentenza TAR Lazio, n. 6033/2012, pubblicata il 3 luglio 2012 e notificata il 13
settembre 2012, sono stati riuniti e respinti i ricorsi r.g. 10397/2007, 10398/2007 e
2770/2012 e relativi motivi aggiunti, proposti da Fibe s.p.a. per l’annullamento dei
provvedimenti commissariali e ministeriali che impongono la caratterizzazione e la
m.i.s.e., pena l’attivazione delle procedure in danno, relativamente al sito di
Pontericcio, impianto di produzione del cdr e area di stoccaggio; e al sito di Cava
Giuliani, area di stoccaggio. Avverso la suddetta sentenza è stato proposto appello al
Consiglio di Stato (R.G. 7313/2012) in quanto la pronuncia appare affetta da evidente
travisamento dei fatti per essersi basata sulle contaminazioni riscontrate in un sito
diverso da quelli oggetto del giudizio. Vengono infatti erroneamente richiamate le
contaminazioni del sito della discarica di Cava Giuliani (come evidenziate nella
Relazione del C.T. della Procura della Repubblica di Caserta, disposta nell’ambito del
procedimento penale pendente r.g.n.r. 15968/2008) oggetto del diverso ricorso r.g.
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7434/2008, di cui alla lett. H, che precede. Il Consiglio di Stato, in data 21 novembre
2012, ha respinto l’istanza cautelare promossa da Fibe per la sospensione
dell’esecutività della sentenza e si è attualmente in attesa della fissazione dell’udienza
di merito.
A seguito del rigetto dell’istanza cautelare della sentenza n. 6033/2012, la Fibe s.p.a. si
è determinata a manifestare al Ministero dell’Ambiente e alle altre autorità competenti,
con comunicazione del 13.12.2012, la propria disponibilità a dare spontanea esecuzione
alla sentenza n. 6033/2012. Tutto ciò non ammettendo alcuna responsabilità, facendo
salvo il contenzioso pendente ai fini del merito e con riserva di ripetizione degli oneri
derivanti dall’attività in parola.
II.2
Il contenzioso civile
Con atto di citazione del mese di maggio 2005 il Commissario di Governo ha intrapreso
un’azione risarcitoria nei confronti di FIBE, FIBE Campania e FISIA Italimpianti per asseriti
danni per un importo pari a circa € 43 milioni. Nel corso del giudizio, il Commissario di
Governo ha aumentato le proprie richieste risarcitorie per oltre € 700 milioni, cui si
aggiunge un’ulteriore richiesta di risarcimento per danni all’immagine quantificata nella
misura di un miliardo di euro.
Le Società si sono costituite in giudizio e, oltre a contestare le pretese avanzate dal
Commissario di Governo, hanno chiesto in via riconvenzionale il risarcimento di danni e
oneri di varia natura, per un importo determinato - in prima istanza – per oltre € 650
milioni, cui si aggiunge un’ulteriore richiesta di risarcimento per danni all’immagine
quantificata nella misura di € 1,5 miliardi. In particolare, le Società convenute hanno
lamentato il grave ritardo (rispetto a quanto previsto dai contratti del 2000 e del 2001) nel
rilascio delle autorizzazioni necessarie per la costruzione degli impianti di
termovalorizzazione ed il conseguente ritardo nella loro realizzazione. Ritardi che hanno
determinato sia il prolungamento del periodo di stoccaggio provvisorio delle c.d. “ecoballe”
prodotte sia un aumento dei quantitativi di “ecoballe” stoccate, con conseguente necessità di
acquisire maggiori aree di stoccaggio: circostanze che hanno determinato maggiori costi a
carico delle affidatarie FIBE e FIBE Campania.
Nello stesso procedimento gli Istituti Bancari garanti verso il Commissario di Governo delle
prestazioni contrattuali di FIBE e FIBE Campania, hanno anch’essi chiesto il rigetto della
domanda del Commissario e, comunque, hanno chiesto di essere tenuti indenni da
Impregilo rispetto alle richieste del Commissario. Impregilo si è costituita in giudizio e ha
contestato la domanda degli Istituti Bancari garanti.
Il giudizio è stato definito con sentenza n. 4253 dell’11 aprile 2011, che ha dichiarato il
difetto di giurisdizione del Giudice ordinario a favore del Giudice Amministrativo. Avverso
tale sentenza, l’avvocatura dello Stato ha presentato ricorso e l’udienza dinanzi alla Corte di
Appello di Napoli è stata conseguentemente fissata per il 13 novembre 2012 e Fibe si è
regolarmente costituita.
Con “Comparsa di riassunzione” del 1 agosto.2012 il Ministero della Giustizia e la Cassa
Ammende, hanno riassunto innanzi al Tribunale di Milano, il giudizio avente oggetto
l’escussione delle fideiussioni, per complessivi € 13.000.000,00, rilasciate da alcuni primari
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
istituti di credito a garanzia dell’esecuzione delle prescrizioni imposte dalla Procura di
Napoli, nell’ambito del procedimento di sequestro degli impianti CDR.
Nel giudizio innanzi al Tribunale di Milano (R.G. 57109/2012) le società del Gruppo si sono
costituite ed hanno contestato la fondatezza della domanda sotto vari profili, eccependo, tra
l’altro, l’inoperatività della polizza, per essere stata azionata dopo la scadenza, nonché
l’assenza dei presupposti per l’escussione, e chiamando a loro volta in causa il Commissario
di Governo.
Alla prima udienza di comparizione del 17 gennaio 2013 la causa è stata rinviata per la
precisazione conclusioni all’udienza del 05 dicembre 2013.
Si segnalano infine, in sede civile, alcuni giudizi recentemente attivati dalle pubbliche
amministrazioni a vario titolo interessate a contestare l’operato di Fibe in relazione ai
complessi rapporti di credito/debito afferenti il periodo di “gestione contrattuale”.
Ancorchè si tratti di procedimenti distinti rispetto a quelli già descritti, si evidenzia come
anche essi si riferiscano alle medesime tematiche oggetto di pretese avanzate da Fibe in sede
amministrativa e sulle quali è tuttora in corso l’attività del commissario ad acta (vedi supra
punto II.1.A). Su tale presupposto e con il supporto dei legali che assistono il Gruppo in tale
complesso contesto, si ritiene di poter ragionevolmente confermare la valutazione di piena
correttezza dell’operato di Fibe nel periodo ‘contrattuale’ e la conseguente qualificazione del
rischio di soccombenza in questi contenziosi in un ambito di mera possibilità.
È infatti opinione dei legali che assistono la Società che le richieste avanzate dalle pubbliche
amministrazioni siano ragionevolmente resistibili tenuto conto sia delle riconvenzionali sia,
in ogni caso , dell’ammissibilità nella specie di una compensazione giudiziaria.
***
II.3
Il contenzioso penale
Nel corso del mese di settembre 2006 la Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Napoli ha notificato a Impregilo S.p.A., Impregilo International Infrastructures N.V., FIBE
S.p.A., FIBE Campania S.p.A., Fisia Italimpianti S.p.A. e Gestione Napoli S.p.A. in
liquidazione un “Avviso di conclusione delle indagini preliminari inerente all’accertamento di
responsabilità amministrativa di persone giuridiche” in ordine ad un presunto illecito
amministrativo ai sensi dell’art. 24 del D. Lgs. 231/2001, nell’ambito di un procedimento
penale nei confronti di taluni ex-amministratori e dipendenti delle sopraindicate società,
indagati per i reati di cui all’art. 640, commi 1 e 2 n. 1, c.p. in relazione ai contratti di appalto
per la gestione del ciclo di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Campania. In esito
all’udienza preliminare del 29 febbraio 2008, il G.U.P. presso il Tribunale di Napoli ha
accolto le richieste di rinvio a giudizio esposte dalla Procura.
Il procedimento di merito è attualmente in corso di svolgimento e si trova nella fase
dibattimentale dedicata all’esame dei testimoni e consulenti tecnici delle difese.
Deve, al riguardo essere evidenziato che il Tribunale, accogliendo l’eccezione proposta dalle
difese delle Società, ha escluso la possibilità di costituirsi parte civile nei confronti degli Enti
coinvolti ex D.Lgs 231/2001 e, pertanto, tutte le costituzioni di parte civile nei riguardi delle
società sono state dichiarate inammissibili.
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Va altresì evidenziato che, all’udienza del 15 giugno 2011, i PM Dottori Noviello e Sirleo,
hanno proceduto alla contestazione suppletiva ex art. 517 c.p.p., nei confronti delle sole
persone fisiche, del reato di cui agli artt. 110 c.p., 81 cpv c.p. 53bis D.Lgs. 22/97 ora 260
D.Lgs. 152/06.
Nell’ambito di tale procedimento, la Procura ha anche avanzato richieste di misure
cautelari di carattere:
-
“patrimoniale”, ex art. 19 D. Lgs. 231/2001 (sequestro: degli impianti CDR; del termovalorizzatore di Acerra; di
Euro 43 milioni circa appartenenti a società del gruppo Impregilo; di crediti per Euro 109 milioni circa vantati da
FIBE e FIBE Campania nei confronti dei Comuni della Regione Campania); e
-
“interdittivo”, ex art. 9 D. Lgs. 231/2001 (alternativamente: divieto di contrattare con la pubblica amministrazione;
esclusione di agevolazioni, finanziamenti e simili; divieto di pubblicizzare beni e servizi).
In relazione a tali misure cautelari il GIP, con ordinanza del 26 giugno 2007, ha disposto il
sequestro preventivo del “profitto del reato” contestato, quantificato nell’ammontare
complessivo di euro 750 milioni circa precisamente il GIP ha disposto il sequestro
preventivo, per equivalente:
-
dell'importo di euro 53.000.000,00, corrispondente a quello anticipato dal Commissariato per la costruzione degli
impianti delle province diverse da Napoli;
-
dell'importo complessivo della tariffa di smaltimento regolarmente incassata, pari a euro 301.641.238,98;
-
dei crediti certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti dei Comuni e non ancora incassati, pari a euro
141.701.456,56;
-
dell'importo delle spese sostenute dal Commissariato relative allo smaltimento dei RSU e delle frazioni a valle
della lavorazione degli impianti di CDR, pari a euro 99.092.457,23;
-
dell'importo di euro 51.645.689,90 corrispondente al mancato deposito cauzionale, il cui versamento era stato
pattuito a garanzia dell'esatto adempimento degli obblighi contrattuali;
-
delle somme percepite a titolo di aggio per l'attività di riscossione svolta per conto del Commissariato e dei
Comuni, nell'importo da determinarsi in sede di esecuzione;
-
dell'importo di euro 103.404.000,00 pari al valore delle opere realizzate nella costruzione del termovalorizzatore di
Acerra sino al 31 dicembre 2005.
Il GIP ha inoltre disposto, sempre nell’ordinanza del 26 giugno 2007, quale misura
interdittiva, il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno: si tratta
di misura limitata alle sole attività di smaltimento, trattamento e recupero energetico dei
rifiuti, e che è cessata nel giugno 2008.
Il sequestro preventivo disposto dal GIP non ha comportato alcun effetto espropriativo
costituendo solo un ‘fermo’ dei beni che sono rimasti di proprietà dei soggetti cui
‘appartenevano’, ai quali potevano venire confiscati solo ad esito del giudizio di merito
avanti il Tribunale di Napoli prima, la Corte d’Appello poi e la Corte di Cassazione infine.
Comunque, in parziale esecuzione del provvedimento cautelare, sono state sequestrate
disponibilità liquide detenute da Impregilo, Fisia Italimpianti, FIBE e FIBE Campania presso
alcuni istituti di credito per € 124,8 milioni circa, oltre a crediti vantati da FIBE e FIBE
Campania verso le amministrazioni locali per attività antecedenti al 15 dicembre 2005 per
complessivi € 190 milioni circa.
In data 7 luglio 2007 è stato depositato ricorso contro l’ordinanza di sequestro preventivo:
con provvedimento del 24 luglio 2007 il Tribunale del riesame ha però respinto il ricorso.
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Il provvedimento cautelare di sequestro preventivo, confermato dal Tribunale del riesame, è
stato quindi oggetto di ricorso innanzi alla Corte di Cassazione in data 5 novembre 2007.
La II Sezione della Suprema Corte, investita del ricorso, in data 23 gennaio 2008 ha rinviato
la decisione alle Sezioni Unite che, in data 27 marzo 2008, hanno annullato con rinvio il
provvedimento di sequestro:
a)
da un lato, affermando il principio che “il profitto del reato … è costituito dal vantaggio
economico di diretta ed immediata derivazione causale dal reato ed è concretamente determinato
al netto dell’effettiva utilità eventualmente conseguita dal danneggiato, nell’ambito del rapporto
sinallagmatico con l’ente”;
b)
dall’altro lato, riconoscendo che né il Gip né il Tribunale del riesame di Napoli hanno
fatto una corretta applicazione di tale principio. In particolare, come le Sezioni Unite
hanno affermato: “il percorso argomentativo su cui [la pronuncia del Tribunale del
riesame] riposa, pur dando atto dei peculiari aspetti fattuali della vicenda esaminata, sviluppa
considerazioni giuridiche parziali e riduttive in ordine al concetto di ‘profitto’, non ne recepisce
la nozione così come innanzi specificamente delineata e, facendo leva sul mero dato dei gravi
inadempimenti contrattuali delle imprese affidatarie, finisce con l’individuare le utilità
confiscabili in maniera astratta, trascurando di verificare la sussistenza, in concreto, del
necessario rapporto causale fra illecito e vantaggio conseguito”.
La Corte di Cassazione ha inoltre analizzato approfonditamente le singole voci oggetto di
sequestro preventivo, giungendo alla conclusione che:
(i)
le suddette voci - ad eccezione della tariffa al netto dell’iva - non costituiscono un
“profitto del reato”;
(ii)
l’importo della tariffa (al netto dell’iva) che potrebbe astrattamente essere oggetto di
sequestro deve essere determinato deducendo dalla tariffa stessa il valore dei servizi
prestati da FIBE e FIBE Campania di cui le amministrazioni hanno beneficiato. E al
tale ultimo riguardo, è importante sottolineare come:
−
la stessa Corte di Cassazione riconosce che “il servizio prestato” da FIBE e FIBE
Campania “non è stato connotato costantemente di illiceità e si è protratto per lungo
periodo, senza alcuna formale contestazione da parte dell’Amministrazione beneficiaria”;
−
il T.A.R. Lazio e il Consiglio di Stato (con le già citate sentenze 3790/2007 e
6057/2007), hanno riconosciuto che tali società hanno effettivamente espletato
fino al 15 dicembre 2005 il servizio di smaltimento dei rifiuti loro affidato in virtù
dei contratti del 2000 e del 2001.
A seguito di questa sentenza della Corte di Cassazione il Tribunale del riesame di Napoli
con l’ordinanza depositata il 7 agosto 2008 ha disposto la revoca del provvedimento di
sequestro e l’immediata restituzione dei beni effettivamente sequestrati. In relazione a tale
ordinanza, in data 18 agosto 2008, la Procura di Napoli ha presentato ricorso presso la Corte
di Cassazione, assegnato alla Seconda Sezione, che, in esito all’udienza del 16 aprile 2009 ha
“annulla(to) il provvedimento impugnato ad esclusione della parte relativa al sequestro della somma
di euro 301.841.238,98 e dispone trasmettersi gli atti al Tribunale di Napoli per nuovo esame”.
L’udienza relativa alla valutazione rimessa dalla Suprema Corte sulle partite creditorie
esulanti da quella pari ad Euro 301.841.238,98 in relazione alla quale è stata, come detto,
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confermata la revoca del sequestro, si è tenuta il 20 ottobre 2009 innanzi al Tribunale del
riesame di Napoli. La decisione è stata emessa il 2 febbraio 2010, dopo oltre 3 mesi
dall’udienza. Il Tribunale del Riesame, in esito a tale decisione, ha ulteriormente rettificato
le voci che il G.I.P. di Napoli aveva indicato nella prima ordinanza del luglio 2007 come
astrattamente assoggettabili a sequestro. La rettifica ha quindi escluso dalle partite
astrattamente sequestrabili, oltre al valore della tariffa incassata dalle ex-affidatarie sino al
15 dicembre 2005 la cui esclusione era già stata disposta dalla sentenza della Corte di
Cassazione precedentemente citata, il valore di € 103 milioni circa relativo alle opere del
termovalorizzatore di Acerra al 15 dicembre 2005, il valore di € 53 milioni relativo alle
anticipazioni erogate dal Commissario per la realizzazione degli impianti CDR fuori della
provincia di Napoli, l’importo di € 26 milioni circa relativo ai crediti per scarti di
lavorazione dei rifiuti, oltre a voci di minore rilevanza, il tutto per complessivi € 182 milioni
circa che, sommati al valore di € 301 milioni circa di cui alla seconda sentenza della Corte di
Cassazione, riducono il complesso dei valori astrattamente assoggettabili a sequestro per
complessivi € 483 milioni circa. Lo stesso Tribunale, però, ha previsto che debbano essere
assoggettate a sequestro le seguenti voci:
•
documenti rappresentativi dei crediti per complessivi € 115,5 milioni (corrispondenti
al valore dei crediti non ancora incassati alla data del 15 dicembre 2005 che il G.I.P.
aveva identificato nel luglio 2007 in € 141,7 milioni da cui deve sottrarsi l’importo di €
26 milioni circa relativo a crediti per scarti di lavorazione dei rifiuti in quanto
asseritamente ritenuti “utilità derivata alla collettività dall’azione dell’ATI”);
•
l’importo di € 99 milioni circa relativo agli oneri presuntivamente sostenuti dal
Commissariato per smaltimento di rifiuti fuori regione; e
•
l’importo di € 52 milioni circa, relativo al deposito cauzionale da incamerare in caso di
inadempimento dell’ATI.
Nei giorni immediatamente successivi alla decisione del Tribunale del Riesame è stato
quindi dato nuovamente corso al provvedimento di sequestro.
Le Società del Gruppo Impregilo hanno impugnato nuovamente la decisione del Tribunale
del Riesame dinanzi alla Suprema Corte e, hanno altresì depositato presso il Tribunale di
Napoli incidente di esecuzione ex art. 666 c.p.p. eccependo quelli che, ad avviso proprio e
dei propri consulenti legali che le assistono nel complesso procedimento in essere, risultano
essere sia vizi di sostanza del procedimento esecutivo sia vizi di forma dello stesso. Il
secondo procedimento è stato definito con sentenza della Corte di Cassazione, Sezione
Prima, in data 29 ottobre 2010 nel senso di ritenere competente alla esecuzione del sequestro
richiesto il Tribunale Ordinario di Napoli a discapito della tesi che riteneva fosse
competente l’Ufficio del GIP presso il Tribunale di Napoli. Per quanto concerne il giudizio
innanzi alla Suprema Corte, in esito all’udienza del 17 giugno 2010, la Corte di Cassazione
ha accolto il ricorso presentato dalle Società del Gruppo ed ha disposto l’annullamento
senza rinvio del sequestro delle somme di euro 99 milioni circa e 52 milioni circa nonché,
l’annullamento con rinvio del sequestro dei documenti rappresentativi dei crediti per
l’ammontare di euro 115 milioni, affinché il Tribunale del Riesame accerti se i crediti vantati
da FIBE siano certi, liquidi ed esigibili e, inoltre, verifichi l’effettiva confiscabilità di tali
crediti con riferimento all’art. 19, comma 1 del D.Lgs. 231/2001 che esclude la confisca del
profitto per la parte che può essere restituita ai danneggiati.
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La Suprema Corte ha anche respinto l’impugnazione proposta dai Pubblici Ministeri.
Nelle date del 26 novembre 2010 e del 2 febbraio 2011 avrebbe dovuto essere trattata anche
l’udienza in cui il Tribunale del Riesame doveva pronunciarsi, quale Giudice del rinvio, per
la parte attinente ai crediti. Si ricorda che in relazione a tale procedimento erano state
avanzate dai legali che assistono il Gruppo istanze di ricusazione di due componenti del
Collegio giudicante. In esito all’udienza relativa alla discussione di tali istanze, udienza che
si è tenuta il 25 ottobre 2011 presso la Corte di Appello di Napoli, le stesse istanze di
ricusazione sono state respinte e l’udienza di rinvio è stata fissata per l’11 gennaio 2012. In
esito a tale udienza, il Tribunale si è riservato la decisione.
Alla data del 15 giugno 2012 è stata depositata l’ordinanza del Tribunale del Riesame nella
quale si dispone che “in accoglimento delle istanze di riesame presentate nell’interesse di
Fisia Italimpianti s.p.a., Fibe S.p.A., Fibe Campania S.p.A. ed Impregilo S.p.A. avverso il
decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Napoli, dr.ssa
Rosanna Saraceno, in data 26 giugno 2007, dispone l’annullamento del citato
provvedimento ablatorio in ordine ai documenti rappresentativi dei crediti vantati dall’ATI
nei confronti dei Comuni per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani, pari alla somma di
euro 115.521.757,27 derivante da quella di euro 141.701.456,56 relativi alla tariffa di
smaltimento dei rifiuti non ancora incassata dall’ATI, sottratta dell’utilità derivata alla
collettività per i recuperi effettuati, calcolata in euro 26.179.69,29”. Avverso detta ordinanza
i Pubblici Ministeri Napoletani non hanno proposto ricorso per Cassazione, pertanto, anche
in relazione a quest’ultima posta dissequestrata (dei crediti) si è determinato il “giudicato
cautelare”.
Sempre nell’ambito del medesimo procedimento che, esaurita la fase cautelare con il
passaggio in giudicato di tutte le poste che consuntivano l’originario sequestro, è
attualmente in fase dibattimentale, nei giorni immediatamente seguenti alla conclusione del
primo trimestre 2010 è stato notificato a Impregilo, Fisia Italimpianti e FIBE un nuovo
ricorso presentato dalla Procura di Napoli al Tribunale del Riesame in merito ad una nuova
azione cautelare intrapresa dalla stessa Procura. L’ufficio inquirente, infatti, in aggiunta
all’intrapresa impugnativa della decisione del Tribunale del Riesame in merito al nuovo
provvedimento di sequestro, che è stata rigettata dalla Suprema Corte con la sentenza di cui
sopra, ha intrapreso una nuova azione di natura cautelare volta a colpire la parte del
presunto profitto da reato per la quale era già stato emesso giudicato cautelare dalla Corte
di Cassazione con la decisione del 16 aprile 2009, che era costituita dai circa € 300 milioni
relativi alla tariffa da smaltimento incassata da FIBE e FIBE CAMPANIA antecedentemente
il 15 dicembre 2005 e per la quale proprio la Suprema Corte nell’ultimo citato giudicato
aveva confermato la precedente decisione del Riesame che ne aveva escluso la
sequestrabilità (vedi supra).
Dagli atti notificati risulta che la prima richiesta avanzata in tal senso dalla Procura sia stata
rigettata dal Tribunale di Napoli Sezione Quinta, quale Giudice del dibattimento, adito in
quanto quest’ultimo non ha ravvisato gli elementi di “novità” rispetto al quadro indiziario a
supporto dell’originario sequestro. Si segnala peraltro che la nuova istanza presentata dalla
Procura aveva anche rideterminato la cifra da assoggettare a cautela reale, in €
245.915.263,98 rispetto agli originari € 301.641.238,98 che risultavano dalle precedenti
istanze. A seguito dell’appello inerente alla tariffa incassata proposto dai PM, Il Tribunale
del Riesame, all’udienza del 19 maggio 2010, ha rinviato l’udienza per la discussione della
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richiesta degli inquirenti prima al 26 novembre 2010 e poi al 2 febbraio 2011, e ha depositato
la propria decisione in data 11 maggio 2011 rigettando l’appello promosso dai PM. Avverso
detta decisione la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha promosso
impugnazione innanzi alla Suprema Corte di Cassazione. All’esito della relativa udienza del
29 settembre 2011 la Corte di Cassazione, Sezione II, annullava con rinvio al Tribunale del
Riesame di Napoli la richiamata ordinanza emessa dal medesimo Tribunale “affinché il
giudice di rinvio proceda ad un nuovo esame dell’intero materiale probatorio, compresi gli
interrogatori acquisiti in altro procedimento ed erroneamente ritenuti inutilizzabili, sempre
se prodotti già in sede di richiesta della misura”. Si è, dunque, proceduto ad una ulteriore
udienza innanzi al Tribunale del Riesame di Napoli, fissata per il 15 novembre 2011.
In esito a tale udienza, con ordinanza emessa il 6 febbraio 2012, il tribunale del Riesame di
Napoli ha nuovamente respinto l’appello della Procura, ritenendo che – in adempimento
delle indicazioni disposte nel rinvio della Suprema Corte - nelle istanze della Procura non
fossero ravvisabili elementi utili a superare il giudicato cautelare già precedentemente
opposto e ha confermato il rigetto dell’istanza di sequestro avanzata dall’autorità
inquirente. Tale ultima pronuncia, ancorché la stessa sia stata nuovamente impugnata dalla
Procura della Repubblica, che ha depositato ricorso per Cassazione in relazione al quale
risulta fissata udienza innanzi alla Suprema Corte, Sezione Sesta, per il 17 maggio 2012,
costituisce un significativo elemento di novità nell’ambito del complesso ed articolato iter
contenzioso sin qui descritto. Nell’esame delle conclusioni del dispositivo, infatti, risulta che
“Per superare tale ‘giudicato cautelare’ [N.d.R. quello che aveva precedentemente escluso la
sequestrabilità delle somme a vario titolo richieste dalla Procura] era necessario:
-
differenziare sulla base di specifici e puntuali accertamenti quello che nello svolgimento regolare
del contratto ha rappresentato il corrispettivo della prestazione regolare (non rilevando in
questa sede se vi sia stato semplice inadempimento) da quello che è stato il profitto ottenuto dal
reato (sulla base di specifici e puntuali accertamenti, il vantaggio economico derivante
direttamente dal reato (profitto confiscabile), e il corrispettivo incamerato per una prestazione
lecita …. ).
-
… solo dopo avere individuato in modo specifico quale sia stato il profitto da reato, distinto dal
corrispettivo di prestazioni regolari sotto il profilo penale (non rilevando i profili civilistici
dell’eventuale inadempimento totale o parziale) – è quindi quella di calcolare le eventuali utilità
ricevute dall’ente pubblico quale controprestazione della disposizione patrimoniale conseguente
alla truffa”.
Tali elementi, però, non sono stati offerti non essendovi prove nuove utili a differenziare le
condotte decettive dal semplice inadempimento contrattuale.
La Cassazione, Sesta Sezione Penale, all’esito dell’udienza sopra citata del 17 maggio 2012,
ha, con sentenza, dichiarato inammissibile il ricorso dei Pubblici Ministeri, confermando le
decisioni prese dai Giudici partenopei e negando l’esistenza di elementi nuovi che potessero
superare il giudicato cautelare formatosi, con riferimento alla posta delle “tariffe”, con la
sentenza della Suprema Corte, Sezione Seconda, del 16 aprile 2009.
***
Nel corso del 2008, inoltre, nell’ambito di una nuova inchiesta sempre presso il Tribunale di
Napoli ed avente come oggetto l’attività di smaltimento dei rifiuti nella Regione e l’attività
ad essa inerente effettuata dopo la risoluzione ope legis dei contratti (15 dicembre 2005), il
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Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso
provvedimenti cautelari personali nei confronti sia di alcuni dirigenti ed impiegati delle
società FIBE, FIBE Campania e FISIA Italimpianti, sia di personale dirigente della struttura
commissariale.
Nel quadro di tale inchiesta, che negli atti notificati viene descritta sia come prosecuzione di
quella precedentemente illustrata sia come procedimento autonomo dipendente da nuove
contestazioni, viene anche nuovamente contestata alle società ex-affidatarie ed a FISIA
Italimpianti la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche ex D.Lgs. 231/01.
L’udienza preliminare si è conclusa il 29 gennaio 2009 con il rinvio a giudizio di tutti gli
imputati. Nella fase predibattimentale, sono state considerate inammissibili le costituzioni
di parti civili fatte nei confronti delle persone giuridiche coinvolte. In data 16 dicembre 2009,
inoltre, il Tribunale di Napoli ha dichiarato la propria incompetenza ed ha disposto la
trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Roma. Il Tribunale di Roma aveva
disposto la fissazione dell’udienza preliminare per il 27 ottobre 2010, nella quale il GUP di
Roma ha disposto il rinvio al 13 dicembre 2010 a seguito dell’errata notifica di avviso
fissazione dell’udienza al legale della FIBE S.p.A.. Alla successiva udienza del 10 gennaio
2011 il GUP presso il Tribunale di Roma provvedeva allo stralcio della posizione
dell’Amministratore Delegato delle Società all’epoca dei fatti con riferimento ad alcuni capi
di imputazione e rinviava prima all’udienza del 23 marzo 2011, successivamente all’udienza
del 21 settembre 2011, quindi all‘udienza del 14 dicembre 2011 e da ultimo all’udienza del
28 marzo 2012, mentre per i restanti soggetti e per i restanti capi di imputazione rimetteva
alla Suprema Corte di Cassazione la decisione in merito al conflitto negativo di competenza
territoriale, ritenendo nuovamente competente a decidere su dette posizioni l’Autorità
Giudiziaria di Napoli; in data 6 luglio 2011 si svolgeva la relativa udienza innanzi alla Prima
Sezione della Suprema Corte che tuttavia rinviava in attesa di conoscere l’orientamento
delle Sezioni Unite della Cassazione. Tuttavia, a seguito di decisione del Primo Presidente
della Suprema Corte, la questione “analoga ma riguardante tutt’altra vicenda” non è stata
affrontata dalle Sezioni Unite e, pertanto, la decisione in oggetto è stata affrontata dalla
Seconda Sezione della Suprema Corte che, in data 2 marzo 2012, ha stabilito la competenza
del GUP presso il Tribunale di Roma per tutti gli imputati e per tutti i capi di imputazione.
Conseguentemente il procedimento è ripartito dall’udienza preliminare davanti al GUP di
Roma con udienza fissata per il 16 maggio 2012, udienza rinviata d’ufficio al 26 settembre
2012 a causa della assegnazione del fascicolo ad altro GUP in sostituzione del Dottor
Mancinetti trasferito ad altro incarico.
In detta udienza il nuovo GUP, nella persona del dott. Saulino, dopo aver riunito dinanzi a
sé i diversi tronconi del processo, ha fissato per il prosieguo dell’udienza preliminare le
udienze straordinarie del 10, 31 gennaio e 14 marzo 2013, in esito alle quali il o stesso GUP
ha emesso ordinanza con la quale ha dichiarato l’inammissibilità dell’unica parte civile che
aveva chiesto di costituirsi ed il PM ha chiesto disporsi il rinvio a giudizio per tutti gli
imputati e per le persone giuridiche coinvolte ex d.lgs. 231/2001. L’udienza preliminare si è
conclusa il 21 marzo 2013 ed è stato disposto il rinvio a giudizio di tutte le posizioni innanzi
al Tribunale di Roma, Sez X Collegiale, Primo Collegio, per il 16 luglio 2013.
Bilancio al 31.12.2012
50
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Le Società del Gruppo coinvolte nel nuovo provvedimento sono pienamente convinte della
legittimità del proprio operato, anche in considerazione del fatto che la loro attività non solo
è stata espressamente disposta dalla Legge 21/2006 ma è stata da loro svolta quali “mere
esecutrici” per conto del Commissario Delegato (v. in proposito le decisioni del T.A.R. Lazio
e del Consiglio di Stato richiamate sopra, sub II.A).
Nel mese di gennaio 2011, inoltre FIBE si è costituita quale persona offesa nel procedimento
61604/10 RGNR a carico dell’on. Nicola Cosentino, attualmente pendente innanzi al
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere; l’ipotesi accusatoria, sottoposta al vaglio del
giudizio dibattimentale, e che legittima la qualità di “persona offesa dal reato” di FIBE, è
che il Cosentino abbia fornito un contributo decisivo “alla programmazione ed attuazione del
progetto finalizzato – in particolare attraverso la società consortile […], il consorzio […] e gli altri
consorzi della provincia di Caserta dallo stesso controllati – a realizzare, nella regione Campania, un
ciclo integrato e concorrenziale a quello legittimamente gestito dal sistema FIBE-FISIA Italimpianti,
così boicottando le società affidatarie, al fine di egemonizzare l’intera gestione del relativo ciclo
economico e comunque creare un’illecita autonomia gestionale a livello provinciale (cd
provincializzazione del ciclo dei rifiuti, controllando direttamente le discariche, luogo di smaltimento
ultimo dei rifiuti, attivandosi nel progettare la costruzione e gestione di un termovalorizzatore,
strumentalizzando le attività del Commissariato di Governo per l’Emergenza Rifiuti)”.
In data 27 gennaio 2011 è stato emesso decreto di giudizio immediato nei confronti
dell’imputato, nel quale FIBE è stata espressamente individuata quale “persona offesa dal
reato”. Come già evidenziato il processo si trova attualmente in fase dibattimentale.
Il 23 dicembre 2011 è stato notificato a FIBE S.p.A., quale Ente coinvolto ex D.Lgs 231/01,
avviso di conclusione delle indagini preliminari relativo ad una ulteriore inchiesta della
Procura della Repubblica di Napoli. L’ipotesi accusatoria prevede la contestazione dell’art.
24 D.Lgs 231/01 in relazione alla commissione del delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv. c.p. 110,
640 comma I e II commesso in concorso e previo accordo tra gli indagati (persone fisiche) e
altri soggetti da identificare in relazione alla gestione del servizio di depurazione delle
acque reflue urbane effettuato mediante impianti di depurazione.
In particolare talune persone fisiche della Struttura Commissariale e di FIBE S.p.A.,
avrebbero agevolato attivamente nonché, istigato gli altri concorrenti nel porre in essere
artifizi e raggiri per occultare e dissimulare la pessima gestione degli impianti di
depurazione sopra indicati.
FIBE S.p.A. è imputata perché avrebbe presentato note con le quali venivano rendicontate,
tra le altre voci inerenti allo smaltimento del RSU, la spesa dell’attività di conferimento del
percolato tacendo la circostanza per cui il percolato sarebbe stato conferito presso impianti
sprovvisti della necessaria legittima autorizzazione, privi della necessaria idoneità tecnica e
capacità depurativa residua.
Verosimilmente la Procura della Repubblica avanzerà richiesta di rinvio a giudizio innanzi
all’Ufficio del GUP presso il Tribunale di Napoli, tuttavia, trattandosi anche in questo caso
di eventi contestati nel periodo successivo alla risoluzione contrattuale - nel quale l’attività
delle Società non solo è stata espressamente disposta dalla Legge 21/2006 ma è stata da loro
svolta quali “mere esecutrici” per conto del Commissario Delegato - la Società è
pienamente convinta della legittimità del proprio operato.
Bilancio al 31.12.2012
51
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
III. Le valutazioni degli amministratori in relazione alla situazione al 31 dicembre 2012
Il quadro generale della situazione del Gruppo Impregilo in relazione ai Progetti RSU
Campania si mantiene tuttora (come evidenziato dalla complessità degli argomenti sopra
descritti) caratterizzato da alcuni profili di incertezza.
In tale ambito gli amministratori della Fisia Italimpianti hanno espresso le seguenti
valutazioni:
Il quadro generale della situazione del Gruppo Impregilo in relazione ai Progetti RSU
Campania, al 31 dicembre 2012, si mantiene (come evidenziato dalla complessità degli
argomenti sopra descritti) estremamente articolato e caratterizzato da profili di incertezza,
pur con le positive evoluzioni recentemente osservate.
Le recenti decisioni della magistratura amministrativa, con particolare riferimento alle
pretese avanzate in relazione ai costi degli Impianti CDR non ancora ammortizzati alla data
di risoluzione dei contratti di servizio (15 dicembre 2005)), di cui si è dato conto
precedentemente, pur non potendo essere considerate definitive, in quanto impugnate da
parte dell’amministrazione soccombente, costituiscono elementi positivi e di importante
portata a sostegno sia delle posizioni sostenute dal Gruppo in merito alla correttezza del
proprio operato sia delle conseguenti valutazioni effettuate sino alla data odierna.
Per quanto riguarda gli ulteriori crediti per la gestione degli impianti di trattamento rifiuti
nel periodo ante 15 dicembre 2005 e per la rendicontazione dei costi sostenuti in esecuzione
delle disposizioni impartite dalla varie gestioni commissariali succedutesi nel periodo post
15 dicembre 2005, sulla base delle varie iniziative intraprese a livello di gruppo si è ritenuto
che tali crediti debbano essere considerati totalmente recuperabili.
Pur con la convinzione che i vari procedimenti ancora aperti nelle diverse sedi (amministrativa,
penale e civile) evidenzieranno la correttezza dell’operato del Gruppo, tenuto anche conto delle
recenti decisioni rese dalla magistratura amministrativa in relazione alle aree comprese nel comune
di Giugliano (vedi supra punti II.1.H e II.1.I), ancorché pendenti nel merito e per le quali la
valutazione del rischio di eventuale soccombenza, con il supporto dei legali che assistono il Gruppo
nei relativi contenziosi, è qualificabile in un ambito di mera possibilità, non è allo stato
ragionevolmente individuabile una precisa tempistica per la chiusura dei diversi iter procedimentali
aperti.
Tenuto conto pertanto del fatto che i legali che assistono il Gruppo lo supportano nel ritenere che
l’evoluzione dei procedimenti in corso evidenzierà la correttezza dell’attività svolta ed ancorché il
processo valutativo articolatosi negli anni precedenti ed omogeneamente sviluppato sino alla data
odierna sia ritenuto ragionevole e prudente sulla base delle evidenze riscontrate in ambito
normativo/regolamentare, opportunamente supportato, anche in questo caso, dal parere dei legali
che assistono il Gruppo nei diversi ambiti giudiziari e contenziosi, in considerazione della
complessità ed articolazione dei diversi fronti contenziosi dettagliatamente descritti nei precedenti
paragrafi non si può escludere che in futuro si possano manifestare eventi, ad oggi non prevedibili,
tali da richiedere modifiche alle valutazioni attualmente effettuate.
Bilancio al 31.12.2012
52
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
RAPPORTI CON IMPRESE CONTROLLATE E COLLEGATE, CON
IMPRESE CONTROLLANTI E CON PARTI CORRELATE
Si segnala che i rapporti con le parti correlate, elencati nella seguente tabella sono regolati alle
normali condizioni di mercato.
CREDITI
DEBITI
Immobiliz. Finanziari Commerciali
Finanziarie
B/t
- entro 12
mesi
Altri
Finanziari Commerciali
B/t
- entro 12
mesi
Altri
Imprese controllate
Gestione Napoli S.p.A. in liq.
22
Totale
-
-
22
-
-
-
-
Imprese collegate
Nautilus S.c.p.a. in liq.
51
Villagest S.c.r.l. in liq.
247
Totale
-
-
247
Totale
-
-
93
Fibe S.p.A.
385
449
103.674
Totale altre imprese
385
449
103.675
144
-
-
195
-
Imprese controllanti
Impregilo S.p.A.
93
Altre imprese
Consorzio Ramsar Molentargius in
liq.
-
82.534
5.944 1.445
82.534
5.944 1.445
1
37.176
-
-
37.176
-
Altre parti correlate
Impregilo Arabia Ltd
143
Fisia Babcock Environment GmbH
Totale
TOTALE
Bilancio al 31.12.2012
3
-
-
3
-
-
385
449
104.040
-
82.534
143
-
43.458 1.445
53
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
COSTI
Acquisti di
beni e
Prestazioni
di servizi
RICAVI
Oneri
finanziari
Altri costi
Cessioni di
beni e
Prestazioni
di servizi
Altri ricavi
Proventi
finanziari
Imprese controllate
Gestione Napoli S.p.A.
6
Totale
-
Totale
-
-
-
-
6
-
-
-
-
-
Imprese collegate
Villagest S.c.r.l. in liq.
16
16
Imprese controllanti
Impregilo S.p.A.
1.330
Totale
1.330
5.905
221
6
-
5.905
221
6
-
-
65
-
Altre imprese
Consorzio Macopsisa Ambiente in liq.
9
Consorzio Ramsar Molentargius in liq.
6
Fibe S.p.A.
65
Totale
15
189
-
189
Altre parti correlate
Fisia Babcock Environment GmbH
Totale
TOTALE
Bilancio al 31.12.2012
5
-
-
-
5
-
-
1.345
16
5.905
291
12
189
54
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
E’ stato recentemente predisposto, internamente alla Vostra Società, un piano per il periodo 2013 –
2017.
Il piano è basato su ipotesi strategiche più ampie rispetto a quelle contenute nei piani approvati negli
anni precedenti, sia in termini di prodotti sia relativamente ai mercati geografici.
Per maggiori dettagli relativi a prodotti e mercati si rimanda ai rispettivi capitoli di questa relazione.
Il piano include le prospettive reddituali, patrimoniali e finanziarie della Società nel periodo
considerato ed è basato su ipotesi, considerate ragionevoli dagli amministratori, in relazione alle
possibilità di acquisizione ed alla redditività attesa dei progetti.
In particolare nel piano si prevedono acquisizioni complessive per circa 1,5 miliardi di euro, un
valore della produzione medio annuo a regime di circa 300 milioni di euro ed risultati operativo
(EBIT) costantemente positivi durante tutto il periodo di piano.
Il piano come sopra sinteticamente riassunto è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione
nella riunione del 27 febbraio 2013.
ANALISI DEL VALORE DEGLI AVVIAMENTI ISCRITTI A BILANCIO
Non vi sono avviamenti iscritti in bilancio dopo la svalutazione operata lo scorso esercizio.
FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA
DELL’ESERCIZIO
• In data 14 febbraio 2013 l’ International Chamber of Commerce di Parigi ha emesso il lodo
finale relativo all’arbitrato fra la Qatar Electricity & Water Company e la Fisia Italimpianti
per la disputa insorta nell’esecuzione del contratto per la costruzione dell’impianto di
dissalazione di Ras Abu Fontas A1, i cui effetti sono stati riflessi in bilancio con impatto
positivo complessivo di circa 17 milioni di Euro ed ha determinato, nel mese di Marzo 2013,
anche l’incasso dei crediti già trattenuti dal committente per circa 57 milioni di Euro.
Bilancio al 31.12.2012
55
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
• In data 4 marzo 2013 è stato emesso l’ultimo Certificato di Accettazione Finale del contratto
di Jebel Ali L2.
• In data 8 marzo 2013 è stato raggiunto un accordo con la Mitsui per la definizione delle
pendenze relative al contratto per la costruzione dell’impianto di dissalazione di Shuaiba
North in Kuwait, in linea con le valutazioni di bilancio. A seguito di tale accordo sono stati
ottenuti gli ultimi Certificati di Accettazione Provvisoria e sono state incassate le somme
relative ai certificati provvisori e definitivi.
Bilancio al 31.12.2012
56
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
ANALISI DELLA SITUAZIONE ECONOMICA, PATRIMONIALE E FINANZIARIA
TAVOLA DI ANALISI DELLA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA
(in migliaia di Euro)
A. IMMOBILIZZAZIONI NETTE
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni finanziarie
2012
2011
Variazioni
59
172
71
302
43
301
142
486
16
(129)
(71)
(184)
64.765
2.055
192.869
3.234
(158.486)
(4.176)
(6.329)
93.932
149.300
3.035
380.566
4.780
(250.944)
(4.730)
(5.965)
276.042
(84.535)
(980)
(187.697)
(1.548)
92.458
554
(364)
(182.110)
C. CAPITALE INVESTITO DEDOTTE LE PASSIVITA'
D'ESERCIZIO
94.234
276.528
(182.294)
D. FONDO TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI
LAVORO
(1.622)
(2.277)
655
E. FABBISOGNO NETTO DI CAPITALE
92.612
274.251
(181.639)
10.000
18.202
1.082
29.284
10.000
51.752
(33.551)
28.201
(33.550)
34.633
(1.083)
G. INDEBITAMENTO (DISPONIBILITA') FINANZIARIO NETTO
Crediti finanziari a medio e lungo termine
(300)
Debiti finanziari a breve
87.143
Debiti finanziari a medio e lungo termine
Disponibilità e crediti finanziari a breve
(23.515)
63.328
(300)
247.927
(1.577)
246.050
(160.784)
(21.938)
(182.722)
H. TOTALE COME IN E
274.251
(181.639)
B. CAPITALE D'ESERCIZIO
Lavori in corso al netto acconti
Acconti a fornitori
Crediti commerciali
Altre attività
Debiti commerciali
Fondi per rischi ed oneri
Altre passività
coperto da:
F. CAPITALE PROPRIO
Capitale sociale versato
Riserve e risultati a nuovo
Utile (perdita) di esercizio
Bilancio al 31.12.2012
92.612
57
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
DETERMINAZIONE E RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO
(in migliaia di Euro)
2012
2011
Ricavi di produzione
Altri ricavi e proventi
63.932
14.579
40.493
7.561
VALORE DELLA PRODUZIONE
78,511
48.054
Costi per materie prime, sussidiarie e di consumo e merci
Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie,
e di consumo e di merci
Costi per servizi
Costi per godimento beni di terzi
(Accantonamenti) utilizzi rischi ed oneri
Oneri diversi di gestione
(8.326)
-
48.054
-
(28.652)
(2.345)
(663)
(16.246)
(50.219)
(2.905)
(1.238)
(1.277)
22.279
(21.316)
336
(20)
(836)
(16.687)
(16)
40.491
21.759
2.472
(11.866)
(9.014)
370
(17.341)
(12.769)
572
CAPACITA' DI AUTOFINANZIAMENTO
1.249
(27.066)
a reintegrazione del capitale investito
(ammortamenti)
(167)
(6.485)
RISULTATO DEL PERIODO
1.082
(33.551)
VALORE AGGIUNTO PRODOTTO
Proventi/ (Oneri) straordinari e svalutazione avviamento
Proventi/ (Oneri) da partecipazioni
Altri proventi (oneri) finanziari
VALORE AGGIUNTO COMPLESSIVO
così ripartito:
- al personale
- ai finanziatori
- (imposte) / proventi da consolidato fiscale
Bilancio al 31.12.2012
58
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
PROPOSTA DI DESTINAZIONE DEL RISULTATO NETTO
DELL’ESERCIZIO
Il Consiglio di Amministrazione propone di approvare il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre
2012 e di destinare l’utile dell’esercizio di Euro 1.082.156 come segue:
•
per il 5% pari a Euro 54.108 a riserva legale;
•
per il residuo pari a Euro 1.028.048 a riserva per utili su cambi.
Bilancio al 31.12.2012
59
FISIA ITALIMPIANTI S.P.A.
Fisia Italimpianti S.p.A.
Società unipersonale soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte di Impregilo S.p.A.
Sede in Via De Marini 1 – 16149 GENOVA (GE) C.F. 12510360154
Bilancio al 31.12.2012
Euro
STATO PATRIMONIALE ATTIVO
31.12.2012
31.12.2011
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti:
B) Immobilizzazioni:
I. Immateriali
1) Costi di impianto e di ampliamento
-
-
2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità
-
-
3) Diritti di brevetto industriale e di utilizzo di
-
-
4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
-
-
5) Avviamento
-
-
opere dell’ingegno
6) Immobilizzazioni immateriali in corso e acconti
-
-
7) Altre
58.840
42.547
Totale immobilizzazioni immateriali
58.840
42.547
49.524
107.083
II. Materiali
1) Terreni e fabbricati
2) Impianti e macchinario
3) Attrezzature industriali e commerciali
4) Altri beni
5) Immobilizzazioni in corso ed acconti
Totale immobilizzazioni materiali
18.134
34.008
104.464
159.529
-
-
172.122
300.620
III. Finanziarie
1) Partecipazioni in:
a) imprese controllate
b) imprese collegate
d) altre imprese
-
16.602
68.246
68.246
2.708
56.953
70.954
141.801
-
-
2) Crediti:
a) verso imprese controllate
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
d) altre imprese
- entro 12 mesi
85.275
15.685
- oltre 12 mesi
300.000
300.000
-
-
e) verso altri
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
-
-
385.275
315.685
Totale immobilizzazioni finanziarie
456.229
457.486
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
687.191
800.653
60
FISIA ITALIMPIANTI S.P.A.
C) Attivo Circolante
I. Rimanenze
1) Materie prime, sussidiarie e di consumo
3) Lavori in corso su ordinazione
4) Prodotti finiti e merci
5) Acconti
-
-
1.825.011.410
2.023.151.174
-
-
2.055.218
3.034.756
1.827.066.628
2.026.185.930
88.834.914
106.238.120
-
-
22.000
14.430
-
-
247.034
247.034
-
-
93.110
1.356.023
-
-
325.841
409.923
-
-
- entro 12 mesi
-
-
- oltre 12 mesi
-
-
2.427.070
2.161.387
-
-
104.123.799
274.406.085
II. Crediti
1) Verso clienti
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
2) Verso imprese controllate
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
3) Verso imprese collegate
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
4) Verso controllanti
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
4) bis
Crediti tributari
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
4) ter
Imposte anticipate
5) Crediti verso altri
a) verso altri terzi
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
b) verso altre imprese
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
Totale crediti
-
-
196.073.768
384.833.002
22.940.266
1.025.200
40.722
58.529
III. Attività finanziarie che non costituiscono Immobilizzazioni:
Totale attività finanziarie che non costituiscono
Immobilizzazioni
IV. Disponibilità liquide:
1) Depositi bancari e postali
3) Denaro e valori in cassa
Totale Disponibilità liquide
TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE
22.980.988
1.083.729
2.046.121.384
2.412.102.661
-
-
480.008
989.853
480.008
989.853
2.047.288.583
2.413.893.167
D) Ratei e risconti:
1) disaggio sui prestiti
2) altri ratei e risconti
TOTALE ATTIVO
61
FISIA ITALIMPIANTI S.P.A.
STATO PATRIMONIALE PASSIVO
A) Patrimonio netto:
I.
Capitale
II.
Riserva da sovrapprezzo delle azioni
III. Riserve di rivalutazione
IV. Riserva legale
V. Riserve statutarie
VI. Riserva per azioni proprie in portafoglio
Euro
31.12.2012
31.12.2011
10.000.000
10.000.000
-
-
-
-
1.819.645
1.819.645
-
-
-
-
VII. Altre riserve
6.729.687
40.280.269
VIII. Utili (perdite) portati a nuovo
9.652.187
9.652.187
IX. Utile (perdita) dell’esercizio
1.082.156
(33.550.582)
29.283.675
28.201.519
1) Per trattamento di quiescenza e obblighi similari
-
2) Per imposte, anche differite
-
-
Totale patrimonio netto
B) Fondi per rischi e oneri:
4.176.024
4.730.106
Totale fondi per rischi ed oneri
3) Altri
4.176.024
4.730.106
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
D) Debiti:
1.622.466
2.276.586
4.577.604
48.085.362
4) Debiti verso banche
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
-
-
4.577.604
48.085.362
32.341
36.341.901
5) Debiti verso altri finanziatori
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
-
-
32.341
36.341.901
1.760.246.182
1.873.851.266
-
-
1.760.246.182
1.873.851.266
114.616.315
125.759.655
554.752
5.426.156
115.171.067
131.185.811
- entro 12 mesi
-
-
- oltre 12 mesi
-
-
-
-
195.121
178.941
-
-
195.121
178.941
89.923.397
167.900.233
-
-
89.923.397
167.900.233
6) Acconti
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
7) Debiti verso fornitori
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
9) Debiti verso imprese controllate
10) Debiti verso imprese collegate
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
11) Debiti verso controllanti
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
62
FISIA ITALIMPIANTI S.P.A.
12) Debiti tributari
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
1.205.234
1.398.844
-
-
1.205.234
1.398.844
442.500
774.934
13) Debiti verso istituti di previdenza e di
sicurezza sociale
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
14)
-
-
442.500
774.934
3.193.321
3.707.273
a) Altri debiti
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
-
-
3.193.321
3.707.273
37.175.914
115.181.631
b) Debiti verso altre imprese
- entro 12 mesi
- oltre 12 mesi
Totale
-
-
37.175.914
115.181.631
2.012.162.681
2.378.606.196
E) Ratei e risconti:
1) aggio sui prestiti
2) altri ratei e risconti
TOTALE PASSIVO
-
-
43.737
78.760
43.737
78.760
2.047.288.583
2.413.893.167
63
FISIA ITALIMPIANTI S.P.A.
Euro
CONTI D’ORDINE
31.12.2012
31.12.2011
312.502.204
407.338.479
-
40.518.866
- garanzie ricevute da terzi
202.721.809
264.871.671
TOTALE CONTI D’ORDINE
515.224.013
712.729.036
Garanzie:
- a favore di altri
Rischi:
- rischi: penali da committenti
Altri conti d’ordine:
64
FISIA ITALIMPIANTI S.P.A.
Euro
CONTO ECONOMICO
31.12.2012
31.12.2011
262.071.799
(198.139.764)
14.579.411
78.511.446
656.511.641
(616.019.407)
7.561.466
48.053.700
8.325.690
28.652.335
2.345.171
13.730.579
50.218.810
2.904.843
9.119.053
1.575.388
580.266
590.983
11.865.690
13.695.374
2.341.768
723.993
580.134
17.341.269
17.307
6.223.435
149.490
262.446
96.014
18.579.131
669.607
262.811
25.734.619
566.901
16.245.900
68.264.498
10.246.948
567.490
1.277.013
111.774.623
(63.720.923)
-
-
3.979
3.979
-
181.683
901
182.584
186.563
36.512.124
613.815
37.125.939
37.125.939
A) Valore della produzione:
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) Variazioni dei prodotti in corso di lavorazione
3) Variazioni dei lavori in corso su ordinazione
4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
5) Altri ricavi e proventi
Totale valore della produzione
B) Costi della produzione:
6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di
merci
7) Per servizi
8) Per godimento di beni di terzi
9) Per il personale:
a) Salari e stipendi
b) Oneri sociali
c) Trattamento di fine rapporto
e) Altri costi
Totale costi per il personale
10) Ammortamenti e svalutazioni:
a) Ammortamento delle immobilizzazioni
immateriali
b) Ammortamento delle immobilizzazioni
materiali
c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni
d) Svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo
circolante e delle disponibilità liquide
Totale ammortamenti e svalutazioni
Variazione rim. materie prime, suss. di consumo e merci
12) Accantonamenti per rischi
13) Altri accantonamenti
14) Oneri diversi di gestione
Totale costi della produzione
Differenza tra valore e costi di produzione (A-B)
C) Proventi e oneri finanziari:
15) Proventi da partecipazioni:
- da altre imprese
16) Altri proventi finanziari:
- da crediti iscritti nelle immobilizzazioni
- altre imprese
- altri
d) proventi diversi dai precedenti da:
- da imprese controllanti
- da imprese controllate
- da imprese collegate
- da altre imprese
- altri
Totale proventi finanziari
65
FISIA ITALIMPIANTI S.P.A.
17) Interessi e altri oneri finanziari:
- da controllate
- da controllanti
- da collegate
- da altre imprese
- altri
Totale interessi ed oneri finanziari
17) bis Utili e (perdite) su cambi
Totale proventi e oneri finanziari (15+16-17-17bis)
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie:
18) Rivalutazioni
a) di partecipazioni
19) Svalutazioni:
a) di partecipazioni
Totale rettifiche di valore di attività finanziarie (18-19)
5.904.922
3.118.461
9.023.383
(1.013.820)
(9.850.640)
7.607.509
5.497.460
13.104.969
3.701.355
27.722.325
-
-
20.041
(20.041)
16.242
(16.242)
799.427
799.427
2.716.964
2.716.964
463.355
463.355
336.072
712.339
824.568
824.568
1.892.396
(34.122.444)
(369.817)
369.817
1.082.156
(571.862)
571.862
(33.550.582)
E) Proventi e oneri straordinari:
20) Proventi:
- Plusvalenze da alienazioni
- Altri proventi straordinari
Totale proventi
21) Oneri:
- Minusvalenze da alienazioni
- Altri oneri straordinari
- Imposte relative agli esercizi precedenti
Totale oneri
Totale delle partite straordinarie (20-21)
Risultato prima delle imposte (A±B±C±D±E)
22) Imposte sul reddito dell'esercizio:
a) Imposte correnti
b) Imposte differite
c) Imposte anticipate
Totale imposte
23) Utile (Perdita) dell’esercizio
66
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Nota integrativa
al Bilancio al 31 dicembre 2012
I - Principi contabili e criteri di valutazione
Criteri di formazione
Il seguente bilancio è conforme al dettato degli articoli 2423 e seguenti del Codice civile, come
risulta dalla presente Nota integrativa, redatta ai sensi dell'articolo 2427 del Codice civile, che
costituisce, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2423, parte integrante del bilancio d'esercizio.
In ossequio alle disposizioni dell’art. 2423 ter del Codice Civile, è stato indicato, per ciascuna voce
dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico, l’importo della voce corrispondente dell’esercizio
precedente.
Criteri di valutazione
Il bilancio di esercizio è redatto con chiarezza e rappresenta la situazione patrimoniale, finanziaria
ed economica della società in modo veritiero e corretto; sono stati applicati i principi della
prudenza, di competenza temporale ed economica ed il principio della continuità di applicazione dei
criteri di valutazione ed esposizione delle voci, nonché si è tenuto conto della funzione economica
delle voci dell’attivo e del passivo patrimoniale.
I criteri di valutazione sono conformi alle disposizioni dell’art. 2426 C.C., integrate e interpretate
dai principi contabili emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri e
revisionati dall’Organismo Italiano di Contabilità a seguito della riforma in materia di diritto
societario con il D.L del 17 gennaio 2003, n.6 e sue successive modificazioni (cosiddetta Riforma
Vietti).
Inoltre vengono fornite tutte le informazioni complementari ritenute necessarie a dare una
rappresentazione veritiera e corretta, anche se non richieste da specifiche disposizioni di legge.
Nel corso dell’esercizio in esame e nei mesi successivi non si sono verificati casi eccezionali che
abbiano reso necessario il ricorso a deroghe di cui all’art. 2423 e all’art. 2423-bis .
Informativa sul progetto RSU Campania
Per una migliore comprensione dei dati dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 in relazione
all’area di rischio connessa alle attività riferite ai progetti RSU Campania, (già commentata al
paragrafo “Progetto RSU Campania” della Relazione sulla gestione), riportiamo un prospetto
riepilogativo delle voci dell’attivo connesse a tali attività.
Bilancio al 31.12.2012
67
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Importi in migliaia di Euro
Immobilizzazioni
Crediti finanziari verso Fibe SpA
385
Attivo circolante
Crediti netti verso Fibe S.p.A - CDR e altre prestazioni
Presidenza del Consiglio Ministri – Unità
Amministrativa (già Unità Stralcio)
TOTALE
Tecnico
66.947
2.884
70.216
Si rimanda alle considerazioni già esposte al paragrafo ”Le valutazioni degli Amministratori in
relazione alla situazione al 31 dicembre 2012” della Relazione sulla Gestione.
Informativa sull’attivita’ di direzione e coordinamento di societa’
Ai sensi degli artt. 2497-2497 septies c.c., la Società è soggetta ad attività di direzione e
coordinamento da parte di Impregilo S.p.A.
Si riportano di seguito i dati relativi all’ultimo bilancio approvato (al 31.12.2011) dalla controllante
Impregilo S.p.A., ai sensi dell’art. 2497 bis del Codice Civile.
La Fisia Italimpianti S.p.A. e la Impregilo S.p.A. hanno esercitato l’opzione per l’adesione al
Consolidato Nazionale fiscale avente Impregilo S.p.A. quale soggetto consolidante per i periodi di
imposta decorrenti dal 1° gennaio 2012. L’opzione ha efficacia per la durata di tre esercizi sociali,
ovvero fino al 2014.
Bilancio al 31.12.2012
68
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Impregilo S.p.A.
Bilancio al 31.12.2011
Prospetto riepilogativo dei dati essenziali
Valori in migliaia di Euro
STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA’ NON CORRENTI
ATTIVITA’ CORRENTI
TOTALE ATTIVITA’
PATRIMONIO NETTO
- Capitale sociale
- Riserva sovrapprezzo azioni
Altre riserve
- Utili (Perdite) portati a nuovo
- Utile (Perdita) dell’esercizio
TOTALE PATRIMONIO NETTO
PASSIVITA’ NON CORRENTI
PASSIVITA’ CORRENTI
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA’
718.364
1.222
18.714
185.952
56.066
980.318
154.632
958.083
2.093.033
CONTO ECONOMICO
TOTALE RICAVI
TOTALE COSTI
GESTIONE FINANZIARIA
IMPOSTE
UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO
1.123.321
(911.555)
(106.468)
(49.232)
56.066
823.748
1.269.285
2.093.033
Con riferimento alle partecipazioni in Società controllate, l’attività di direzione e coordinamento è
esercitata da Fisia Italimpianti S.p.A. nei confronti della controllata Gestione Napoli S.p.A. in
liquidazione.
Immobilizzazioni
Immateriali
I costi di impianto ed ampliamento, diritti di brevetto industriale, diritti di utilizzazione delle opere
dell’ingegno sono iscritti al valore di acquisto; sono assoggettati ad ammortamento in relazione alla
loro residua possibilità di utilizzazione futura.
I costi di impianto ed ampliamento sono iscritti nell’attivo in quanto idonei a produrre effetti anche
negli esercizi successivi a quello in cui sono stati sostenuti e si riferiscono principalmente alle spese
per l’acquisto di partecipazioni e rami aziendali.
L’ammortamento è realizzato nel periodo massimo di 5 anni.
Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili sono ammortizzati in tre anni.
Le altre immobilizzazioni immateriali sono ammortizzate in base alla loro residua possibilità di
utilizzazione.
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Materiali
Sono iscritte al costo di acquisto, maggiorato degli oneri accessori, al netto degli ammortamenti.
Non sono state effettuate rivalutazioni sulle immobilizzazioni materiali. Le plusvalenze e le
minusvalenze realizzate a seguito di alienazioni concorrono alla formazione del risultato di
esercizio in cui hanno avuto luogo.
I costi sostenuti per migliorie vengono imputati ad incremento dei beni interessati solo quando
producono effettivi incrementi di valore degli stessi. Gli ammortamenti sono calcolati a quote
costanti, ridotte al 50% per i beni acquisiti nell’esercizio, sulla base di aliquote ritenute
rappresentative della vita utile stimata dei cespiti. Di seguito indichiamo le aliquote di
ammortamento adottate suddivise per categorie omogenee:
Costruzioni leggere
Impianti e Macchinario
Attrezzature
Mobili e Dotazioni
Automezzi
10%
25%-15%
15%
12%-20%
25%
Qualora, indipendentemente dall’ammortamento già contabilizzato, risulti una perdita durevole di
valore, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata. Se in esercizi successivi vengono
meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario rettificato dei soli
ammortamenti.
Le spese di manutenzione e riparazione ordinarie sono imputate direttamente al conto economico
nell’esercizio di sostenimento.
Finanziarie
Rappresentano prevalentemente investimenti duraturi in partecipazioni sociali finalizzati a
realizzare un’organizzazione industriale integrata e diversificata. Le partecipazioni sono valutate in
base al criterio del costo, svalutate, ove ne ricorrano i presupposti, ex art. 2426 n.3 c.c. (ovvero
perdita permanente di valore). Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della
svalutazione viene ripristinato il valore originario di carico
Crediti e debiti
Sono iscritti al valore nominale.
I crediti compaiono nell’attivo al presumibile valore di realizzo: detti valori risultano dalla
differenza tra i valori nominali dei crediti e le rettifiche iscritte nelle voci correttive denominate
“fondo rischi su crediti”, portate in bilancio a diretta diminuzione delle voci attive cui si
riferiscono. L’ammontare di questi fondi rettificativi è commisurato sia all’entità di rischi relativi a
specifici crediti “in sofferenza”, sia all’entità del rischio generico di mancato incasso incombente
sulla generalità dei crediti, prudenzialmente stimato in base all’esperienza del passato ed al grado di
equilibrio finanziario noto della generalità dei debitori.
I crediti e i debiti in moneta estera sono espressi in Euro al cambio di fine esercizio, tranne quelli
correlati a i) specifici contratti di copertura su rischi di fluttuazione cambi, che sono iscritti al
cambio vigente alla data di stipula del contratto di copertura ii) anticipi da committenti e fatturato di
rata in quanto non considerate partite monetarie. Gli utili e le perdite di cambio sono iscritti nel
Bilancio al 31.12.2012
70
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
conto economico nella voce 17 bis; la suddivisione tra parte realizzata e parte valutativa è fornita
nella presente Nota Integrativa.
I debiti sono rilevati al loro valore nominale, modificato in occasione di resi o di rettifiche di
fatturazione.
Ratei e risconti
I ratei e risconti (attivi e passivi) sono determinati secondo il criterio dell’effettiva competenza
temporale. Si tratta di quote di costi e ricavi comuni a due o più esercizi, l’entità dei quali varia in
funzione del tempo.
Rimanenze
La valutazione delle rimanenze finali è stata effettuata secondo lo schema seguente:
• Le rimanenze per merci sono iscritte al minore tra il costo medio di acquisto ed il prezzo di
mercato.
• I prodotti in corso di lavorazione ed i lavori in corso di durata infrannuale sono valutati sulla
base dei costi sostenuti con esclusione delle spese generali e degli oneri finanziari.
• I lavori in corso relativi all’esecuzione di contratti di durata ultrannuale sono iscritti tra le
rimanenze e valutati secondo il criterio della percentuale di avanzamento applicata al
corrispettivo globale pattuito secondo il metodo del “cost-to-cost”.
Per il calcolo della percentuale di avanzamento si adotta il criterio economico del rapporto fra costi
di produzione già sostenuti e costi preventivi totali dell’intera opera. Le eventuali “perdite a finire”,
prevedibili sulla base di elementi obiettivi ovvero di ragionevole valutazione, vengono
integralmente imputate a conto economico nell’esercizio in cui se ne viene a conoscenza, e
concorrono quindi alla determinazione del valore delle rimanenze per lavori in corso su
ordinazione.
La valutazione riflette la migliore stima dei programmi lavori, alla data di redazione del bilancio.
Periodicamente sono effettuati aggiornamenti delle ipotesi che sono alla base delle valutazioni, le
quali includono anche la migliore stima dei rischi derivanti dall’esecuzione dei lavori e dai rapporti
contrattuali con il cliente.
Il valore delle opere in corso di esecuzione di durata ultrannuale con prezzo contrattuale pattuito in
moneta estera è dapprima determinato nella valuta contrattuale, con il metodo della percentuale di
completamento applicata al corrispettivo contrattuale, e quindi, convertito in Euro al cambio di
fatturazione, ovvero, in presenza di contratti a termine di copertura specifica, al cambio della data di
stipulazione di questi ultimi e al cambio minimo garantito nel caso siano stati stipulati contratti
“derivati”. Qualora la parte fatturata sia inferiore al valore delle opere, la differenza verrà
convertita in Euro al cambio di fine esercizio o al cambio dei contratti a termine di copertura
specifica, qualora esistenti. Gli acconti fatturati al Cliente durante l’esecuzione dei lavori sono
iscritti alla voce del passivo patrimoniale “Acconti” sino all’ultimazione della commessa ai sensi di
contratto. Al verificarsi di tale circostanza, il corrispettivo fatturato è imputato al conto economico
alla voce “Ricavi delle vendite e delle prestazioni”. “
L’ammontare del fatturato pro-rata per ogni singola commessa puo’ eccedere il valore attribuito alle
rimanenze e viceversa, a seconda delle condizioni contrattuali stabilite con il cliente.
A diminuzione dei lavori in corso viene imputato il fondo rischi contrattuali che rappresenta
accantonamenti a copertura delle prevedibili passività derivanti dalle singole situazioni contrattuali.
Bilancio al 31.12.2012
71
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
• I corrispettivi dell’esercizio dei contratti pluriennali di gestione impianti vengono riconosciuti
direttamente al c/economico.
• I costi relativi all’attività finalizzata all’acquisizione di nuovi contratti sono stati interamente
spesati nel periodo.
Fondi per rischi e oneri
Comprende gli accantonamenti effettuati atti a coprire perdite e debiti di natura determinata, di
esistenza certa o possibile, dei quali tuttavia alla chiusura dell'esercizio sono indeterminati la data o
l'ammontare della sopravvenienza, in relazione alle peculiari caratteristiche dell’attività svolta dalla
Vostra Società e tenuto conto di quanto già esposto più sopra con riferimento al fondo per rischi
contrattuali su lavori in corso per i contratti di durata ultrannuale.
Fondo rischi e oneri futuri
Il fondo evidenzia la copertura di rischi derivanti da possibili passività conseguenti alla definizione
di vertenze o richieste risarcitorie.
I rischi per i quali la manifestazione di una passività è solo possibile sono descritti nella Nota
integrativa senza procedere allo stanziamento di fondi rischi secondo i principi contabili di
riferimento. Non si tiene conto dei rischi di natura remota.
Nella valutazione di tali fondi sono stati rispettati i criteri generali di prudenza e competenza e non
si è proceduto alla costituzione di fondi rischi generici privi di giustificazione economica.
Fondo rischi ed oneri ambientali
Tale fondo accoglie gli stanziamenti effettuati per fronteggiare gli oneri futuri di "Tombatura"
delle discariche.
Fondo oneri per cause di lavoro
Accoglie gli stanziamenti per possibili passività per vertenze derivanti da contratti di lavoro
dipendente.
Trattamento fine rapporto
Rappresenta il residuo del fondo maturato a favore dei lavoratori subordinati al 31 dicembre 2006,
al netto degli anticipi erogati.
La legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge Finanziaria 2007) ha introdotto nuove regole per il TFR
(Trattamento di fine rapporto) maturando dal 1° gennaio 2007.
Per effetto della riforma della previdenza complementare:
- le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 rimangono in azienda;
- le quote di TFR maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente,
secondo le modalità di adesione esplicita o adesione tacita:
a. destinate a forme di previdenza complementare;
Bilancio al 31.12.2012
72
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
b. mantenute in azienda, la quale ha provveduto a trasferire le quote di TFR al Fondo di
Tesoreria istituito presso l’INPS.
Le quote maturande a partire dal 1° gennaio 2007 continuano a trovare rappresentazione economica
nella voce B9) “Trattamento di fine rapporto”. A livello patrimoniale la voce C “Trattamento di fine
rapporto di lavoro subordinato” rappresenta il residuo del fondo esistente al 31 dicembre 2006; nella
voce D13 “Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale” figura il debito maturato al 31
dicembre relativo alle quote di Trattamento di fine rapporto ancora da versare ai fondi pensione ed
agli enti previdenziali.
Riconoscimento dei costi e dei ricavi
I ricavi per le vendite dei beni ed i costi per l'acquisizione degli stessi sono riconosciuti al momento
del trasferimento della proprietà, che, per i beni mobili, normalmente si identifica con la consegna o
spedizione dei beni.
I ricavi includono inoltre la variazione dei lavori in corso, per i cui principi di valutazione si
rimanda a quanto sopra esposto.
I costi ed i ricavi di natura finanziaria vengono riconosciuti in base alla competenza temporale.
I ricavi delle prestazioni di servizi ed i costi per l'acquisizione degli stessi sono riconosciuti alla data
in cui le prestazioni sono ultimate, ovvero, per quelli dipendenti da contratti con corrispettivi
periodici, alla data di maturazione dei corrispettivi stessi.
I contributi e le sovvenzioni di esercizio sono accreditate al conto economico nel momento in cui
divengono ragionevolmente certi.
Criteri di conversione dei valori espressi in valuta
I crediti esposti nell'attivo circolante, i fondi liquidi ed i debiti a breve in valuta non di conto sono
espressi in Euro al cambio di fine esercizio. Le differenze cambio originate dalla conversione ai
cambi di fine esercizio rispetto a quelli in vigore alla data dell'operazione, ovvero al cambio alla
chiusura dell’esercizio precedente se l’operazione era sorta prima dell’esercizio corrente, sono
imputate a conto economico.
L’eventuale utile netto è accantonato in una riserva non distribuibile fino al suo realizzo.
I crediti afferenti gli impegni contrattuali a fronte dei quali sono stati stipulati contratti a termine
confermati ed irrevocabili a copertura del rischio di cambio sono iscritti al cambio vigente alla data
di stipula del contratto di copertura e gli effetti economici sono rilevati per competenza.
In presenza di contratti di copertura a breve termine su rischi di fluttuazione cambi non correlati a
specifiche operazioni, il “fair value”, se negativo, è imputato a conto economico.
Imposte sul reddito dell'esercizio e imposte differite
Ai fini della tassazione del reddito imponibile la società ha optato per la tassazione di gruppo ai
sensi degli articoli 117 e seg. del D.P.R. 917/86, con il trasferimento al soggetto consolidante
Impregilo S.p.A. degli adempimenti connessi alla liquidazione dell’imposta IRES ed al versamento
della medesima.
Le imposte sul reddito sono calcolate in base alla stima del reddito imponibile in conformità alle
disposizioni tributarie vigenti, tenendo conto delle esenzioni applicabili e dei crediti di imposta
spettanti. Vengono rilevate imposte differite tenendo conto delle differenze temporanee derivanti
dal valore attribuito alle attività e passività secondo i criteri civilistici e il valore attribuito alle stesse
applicando le norme fiscali.
Le imposte differite attive sono iscritte qualora esista una ragionevole certezza della loro
realizzazione finanziaria futura; le imposte differite passive sono iscritte nella misura in cui non
Bilancio al 31.12.2012
73
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
possa dimostrarsi che il loro pagamento sia improbabile. Qualora, in base alle previsioni effettuate,
l’imponibile fiscale previsto non ne consenta il realizzo, le imposte differite sono attribuite a conto
economico.
Impegni e garanzie
Gli impegni e le garanzie sono indicati nei Conti d'ordine al loro valore contrattuale.
I rischi per i quali la manifestazione di una passività è probabile sono iscritti nelle note esplicative e
accantonati secondo criteri di congruità nei fondi rischi.
Bilancio al 31.12.2012
74
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
I - Composizione delle voci e variazioni rispetto al Bilancio precedente (in migliaia di Euro)
Attività
B) Immobilizzazioni
I. Immobilizzazioni immateriali
Saldo al 31/12/2012
59
Saldo al 31/12/2011
43
Variazioni
16
Movimentazione delle immobilizzazioni immateriali
Descrizione
Valore al
31/12/2011
Altre
Incrementi
esercizio Ammortamento
esercizio
Valore al
31/12/2012
43
33
17
59
43
33
17
59
Gli incrementi dell’esercizio nelle “Altre immobilizzazioni immateriali” riguardano
prevalentemente i costi sostenuti per le migliorie apportate ai nuovi uffici nei quali la Società si è
trasferita nel corso dell’esercizio.
Precedenti rivalutazioni, ammortamenti e svalutazioni
Il valore netto contabile all’inizio dell’esercizio, che non comprende rivalutazioni e svalutazioni, è
così composto:
Descrizione
Costo
storico
Fondo
Valore
amm.to
netto
Altre
7.905
7.862
Totale
7.905
7.862
43
43
II. Immobilizzazioni materiali
Bilancio al 31.12.2012
Saldo al 31/12/2012
172
Saldo al 31/12/2011
301
Variazioni
(129)
75
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Impianti e macchinari
Descrizione
Costo storico
Importo
1.092
Ammortamenti esercizi precedenti
985
Saldo al 1/1/2012
107
Acquisizione dell'esercizio
40
Dismissioni dell'esercizio (valore netto)
46
Ammortamenti dell'esercizio
51
Saldo al 31/12/2012
50
Attrezzature industriali e commerciali
Descrizione
Importo
Costo storico
3.918
Ammortamenti esercizi precedenti
3.884
Saldo al 1/1/2012
34
Acquisizione dell'esercizio
1
Dismissioni dell'esercizio (valore netto)
7
Ammortamenti dell'esercizio
10
Saldo al 31/12/2012
18
Altri beni
Descrizione
Importo
Costo storico
3.042
Ammortamenti esercizi precedenti
2.881
Saldo al 1/1/2012
Acquisizione dell'esercizio
Dismissioni dell'esercizio (valore netto)
161
33
1
Ammortamenti dell'esercizio
88
Saldo al 31/12/2012
18
Le immobilizzazioni materiali si decrementano per complessivi 129 migliaia di Euro, riferiti per
54 migliaia di Euro (valore netti) a dismissioni, ammortamenti per 149 migliaia di Euro ed
incrementi per 74 migliaia di Euro.
Si forniscono di seguito le tabelle dettagliate riportanti le movimentazioni delle immobilizzazioni
materiali e rispettivi fondi.
Bilancio al 31.12.2012
76
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Immobilizzazioni beni materiali
Categorie cespiti
Impianti e macchinari
- Costruzioni leggere
- Impianti e macchinario
Attrezzature industriali e Commerciali
Beni gratuit. Devolvibili
Altri beni:
- Mobili e dotazioni
- Automezzi
- Altri
Totale altri beni
Totale
Categorie cespiti
Esistenza al
31/12/2011
Incrementi
Decrementi
Esistenza al
31/12/2012
457
635
3.918
6.071
6
34
1
-
39
73
79
1
424
596
3.840
6.070
2.466
431
145
3.042
14.123
33
33
74
687
109
9
805
997
1.812
322
136
2.270
13.200
Fondo
Ammortamento
al 31/12/2011
Costruzioni leggere
Impianti e Macchinari
Attrezzature Industriali e
Commerciali
Beni gratuitamente
devolvibili
Altri beni:
- Mobili e dotazioni
- Automezzi
- Altri
Totale altri beni
Totale
Stanziamenti
Utilizzi per
dell'esercizio
disinvestimenti
Fondo
Ammortamento
al 31/12/2012
356
629
3.885
48
3
10
27
39
72
377
593
3.823
6.071
-
1
6.070
2.319
417
145
2.881
13.822
78
10
88
149
686
109
9
804
943
1.711
318
136
2.165
13.028
III. Immobilizzazioni finanziarie
Saldo al 31/12/2012
456
Saldo al 31/12/2011
457
Variazioni
(1)
Partecipazioni
Descrizione
31/12/2011
Incremento
Decremento
31/12/2012
Imprese controllate
17
-
(17)
-
Imprese collegate
68
-
-
68
Altre imprese
56
-
(53)
3
141
-
(70)
71
Totale
Bilancio al 31.12.2012
77
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Il decremento netto di 70 migliaia di Euro è così composto:
Variazioni
Svalutazioni Liquidazioni
Imprese controllate
Imprese collegate
Altre imprese
Riclassifica a Totale variazioni
fondo
svalutazione
Partecipazioni
(19)
-
2
(17)
-
-
-
-
(1)
(52)
-
(53)
(20)
(52)
2
(70)
Si forniscono le seguenti informazioni relative alle partecipazioni possedute direttamente:
Imprese controllate
Denominazione
Sede
Capitale
Patrimonio
Utile/
% di
Sociale
Netto
al 31/12/12
(Perdita)
2012
part.
Gestione Napoli S.p.A. in Genova
liquidazione
Totale
100
(4)
Fondo svalutazione al
31/12/12
(35)
54,0
(2)
(2)
La Gestione Napoli S.p.A è stata posta in liquidazione nell’esercizio 2006. Nell’esercizio 2012 il
valore di carico della partecipazione è stato svalutato per la perdita permanente di valore
corrispondente alla quota della Società della perdita dell’esercizio (19 migliaia di Euro). Il valore
netto della partecipazione, pari a 2 migliaia di Euro, è esposto nel fondo svalutazione
partecipazioni.
Imprese collegate
Denominazione
Nautilus S.c.p.A in liq.
Villagest S.c. r.l. in liq.
Totale
Sede
Capitale
Sociale
Roma
Cagliari
Patrimonio Utile/
Netto
(Perdita)
480
14
180
14
% di
Part.
(38) 37,6
0 50,0
Valore di
Bilancio
al 31/12/12
62
6
68
Altre imprese
Denominazione
Consorzio Ramsar Molentargius in liq.
Consorzio Aree Industriali Potentine in liq.
Consorzio Agrital Ricerche in liq.
Fibe S.p.A.
Totale
Bilancio al 31.12.2012
Sede
Roma
Baragiano (PZ)
Maccarese (RM)
Milano
Capitale
Sociale
52
408
138
3.500
% di
partecip.
5,05
2,00
20,00
0,003
Valore di
Bilancio
31/12/12
3
3
78
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Nel corso dell’esercizio 2012 sono state cancellate dal registro delle imprese, a seguito del
completamento della liquidazione, le partecipazioni nel Consorzio Macopsisa in liq., Consorzio
Agenzia del Mare in liq. e Consorzio Unitam in liq, mentre è giunto a conclusione l’iter
procedurale di liquidazione del Consorzio Ramsar Molentargius in liq., con la redazione del
bilancio finale e relativo piano di riparto.
Crediti
Saldo al 31/12/2012
385
Saldo al 31/12/2011
316
Variazioni
69
I crediti si riferiscono principalmente ad un finanziamento a medio lungo termine di 300 migliaia di
Euro concesso alla Fibe S.p.A. nell’ambito del “Project Financing” del “Progetto Napoli”, oltre agli
interessi maturati.
C) Attivo circolante
I. Rimanenze
Saldo al 31/12/2012
1.827.067
Saldo al 31/12/2011
2.026.186
Variazioni
(199.119)
I lavori in corso su ordinazione iscritti nell’attivo sono al netto del fondo rischi contrattuali di 1.264
migliaia di Euro. Il fondo stanziato in esercizi precedenti, è relativo ad una commessa facente parte
delle “Attività non strategiche”, per la quale è in corso un contenzioso, ed è ritenuto congruo
rispetto alla valutazione dei rischi effettuata sulla base delle attuali conoscenze.
Come già enunciato al paragrafo “Criteri di valutazione – Rimanenze” della Nota Integrativa, la
valutazione dei lavori in corso su ordinazione riflette la migliore stima dei programmi lavori e dei
rischi derivanti dall’esecuzione dei lavori alla data di redazione del bilancio. Le eventuali “perdite a
finire” prevedibili sulla base di elementi obiettivi ovvero di ragionevole valutazione, vengono
integralmente imputate a conto economico nell’esercizio in cui se ne viene a conoscenza, e
concorrono quindi alla determinazione del valore delle rimanenze per lavori in corso su
ordinazione.
L’esposizione nello stato patrimoniale - Attivo circolante - è al lordo degli anticipi ricevuti e del
fatturato pro-rata. Le rimanenze sono ripartite come segue:
Bilancio al 31.12.2012
79
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Descrizione
31/12/2012
Lavori in corso su ordinazione
Fondo rischi contrattuali
Anticipi a fornitori
Totale
31/12/2011
Variazioni
1.826.276
(1.264)
2.024.415
(1.264)
(198.139)
-
1.825.012
2.023.151
(198.139)
2.055
3.035
(980)
1.827.067
2.026.186
(199.119)
I lavori in corso sono di seguito elencati :
Descrizione
Dissalazione
Jebel Ali – Station L 2 – Dubai
Ras Abu Fontas B 2
Jebel Ali – Station “M”
Shuaiba North – Kuwait
Ras Abu Fontas A 1
Altre
Totale Dissalazione
Attività non strategiche
Villacidro
TVR Isolamento turbina
Altre
Totale Unità operativa attività non strategica
TOTALE
Rimanenza
lorda
Anticipi
da clienti
Acconti da
clienti
Lavori in corso
al netto acconti
194.087
191.494
743.684
335.952
322.467
12.159
(229)
-
(193.726)
(199.440)
(720.531)
(293.720)
(313.964)
(12.706)
361
(7.946)
22.924
42.232
8.503
(547)
1.799.843
(229)
(1.734.087)
65.527
11.807
14.626
(287)
(273)
(2)
(11.806)
(13.562)
(286)
(273)
1.062
26.433
(562)
(25.368)
503
1.826.276
(791)
(1.759.455)
66.030
Nella voce del passivo “Acconti” (ammontante a 1.760.246 migliaia di euro) sono incluse le fatture
emesse nel corso della vita della commessa in relazione alle scadenze pattuite contrattualmente per i
pagamenti intermedi (interim payments che possono eccedere, in alcuni casi, il valore delle
rimanenze lorde).
La variazione intervenuta nel periodo può essere così sintetizzata:
Lavori in corso lordi all’1/1/2012
- Lavori eseguiti nel periodo
- Lavori ultimati
Lavori in corso lordi al 31/12/2012
Fondo rischi contrattuali al 1/1/2012
Utilizzo
Fondo rischi contrattuali al 31/12/2012
Lavori in corso al netto del fondo rischi contrattuali
2.024.415
63.404
(261.543)
1.826.276
(1.264)
(1.264)
1.825.012
La variazione in diminuzione dei lavori in corso per ordinazione è conseguenza della chiusura di
alcune commesse, con attribuzione del fatturato già esposto nella voce “Acconti” al conto
economico per complessivi 261.543 migliaia di Euro riferiti alle seguenti commesse:
Bilancio al 31.12.2012
80
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
“Termovalorizzatore di Acerra (Italia) per 247.022 migliaia di Euro, Fusina (Italia) 4.522 migliaia
di Euro, Schistos (Grecia) per 2.873 migliaia di Euro, e altre per complessivi 7.126 migliaia di
Euro. Le commesse che hanno concorso maggiormente alla produzione del periodo sono: Ras Abu
Fontas B2 – Qatar – per 22.155 migliaia di Euro, Ras Abu Fontas A1 – Qatar – per 18.631
migliaia di Euro, Jebel Ali M – Dubai per 14.870 migliaia di Euro. I fattori che hanno influenzato
la produzione del periodo sono commentati nella Relazione sulla Gestione a cui si rimanda.
Gli anticipi a fornitori registrano un decremento di 980 migliaia di Euro per effetto
dell’avanzamento della produzione delle prestazioni e forniture ai quali si riferiscono. Gli importi
degli anticipi a fornitori sono elevati nella fase iniziale delle commesse, durante la quale vengono
emessi gli ordini di acquisto.
II. Crediti
Saldo al 31/12/2012
196.074
Saldo al 31/12/2011
384.833
Variazioni
(188.759)
Il saldo è così suddiviso secondo le scadenze:
Descrizione
Verso clienti
Entro
12 mesi
88.835
Verso imprese controllate
247
Verso controllanti
93
Crediti tributari
326
Totale
-
-
-
2.427
-
196.074
-
22
247
93
-
-
88.835
-
-
104.124
Verso altri
Totale
Oltre
5 anni
-
22
Verso imprese collegate
Verso altre imprese
Oltre
12 mesi
326
-
104.124
2.427
-
196.074
I crediti verso clienti sono relativi a corrispettivi per fatture emesse e da emettere nei confronti di
committenti per lavori effettuati.
I crediti verso clienti sono iscritti nell’attivo al netto dei fondi rischi per interessi moratori e rischi
su crediti di 13.089 migliaia di Euro. Il fondo per interessi di mora, pari a 547 migliaia di Euro, è
correlato principalmente alla esposizione verso enti pubblici. La movimentazione dei fondi nel
corso dell’esercizio è di seguito riportata:
Descrizione
Fondo svalutazione crediti
Fondo svalutazione crediti per interessi di mora
Totale
Bilancio al 31.12.2012
31/12/2011
Incrementi
Decrementi
31/12/2012
12.446
547
96
-
-
12.542
547
12.993
96
-
13.089
81
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Nel corso dell’esercizio il fondo è stato complessivamente incrementato di 96 migliaia di Euro in
relazione alla previsioni di inesigibilità dei crediti. Il fondo è ritenuto congruo in relazione ai rischi
in essere sulla recuperabilità dei crediti stessi.
I crediti verso clienti a rischio di cambio sono pari a 81.729 migliaia di USD, 5.318 migliaia di
AED (Dirham Emirati Arabi), 3.417 migliaia di QAR (Riyals Qatar ) e 8.958 migliaia di KWD
(Dinaro Kuwait) e sono adeguati al cambio vigente alla fine dell'esercizio. Le differenze cambio
passive non realizzate, derivanti dalla conversione ai cambi di fine esercizio rispetto a quelli in
vigore alla data dell'operazione, ovvero al cambio alla chiusura dell’esercizio precedente se
l’operazione era sorta prima dell’esercizio corrente, sono imputate a conto economico ed
ammontano a 1283 migliaia di Euro.
I “crediti verso collegate ” risultano invariati rispetto all’esercizio precedente.
I “Crediti ver so altre imprese” derivano quasi esclusivamente dai rapporti commerciali verso Fibe
S.p.A., e sono comprensivi dei crediti per fatture emesse e da emettere per la rendicontazione dei
costi sostenuti nel periodo 16 dicembre 2005 (data in cui ha avuto inizio la gestione transitoria
degli impianti di trattamento rifiuti in Campania, in forza del D.L. n. 245 (convertito in L. n. 21 del
27 gennaio 2006) – 31 Gennaio 2008 per la gestione degli impianti di trattamento rifiuti in
Campania.
Gli incassi ricevuti da Fibe S.p.A. nel 2009 e 2010 a titolo di acconto sui servizi di gestione degli
impianti di trattamento rifiuti in Campania sono esposti nei debiti per anticipazioni verso Fibe S.p.A
(complessivamente 34.436 migliaia di Euro ).
I “Crediti verso altre imprese” si decrementano di 170.282 principalmente per l’incasso, nel mese
di giugno 2012, dei crediti relativi alla realizzazione del termovalorizzatore di Acerra, ed agli
interessi di mora riconosciuti a seguito della definizione dei crediti intervenuta nel gennaio 2012, i
cui effetti economici erano già stati recepiti nel bilancio dello scorso esercizio.
La ripartizione per tipologia dei crediti verso le controllate, collegate, altre imprese è la seguente:
Descrizione
Crediti finanziari
Crediti commerciali
Altri crediti
Controllate
Collegate
22
-
247
-
22
247
Controllanti
93
-
Altre
imprese
449
103.675
-
Totale
449
104.037
-
93
104.124
104.486
I crediti commerciali verso le controllate, le collegate e le altre imprese sono riferiti alle seguenti
attività:
Descrizione
Interessi
Gestione
impianti
trattamento
rifiuti
Altre
prestazioni
Totale
Controllate:
Gestione Napoli S.p.A. in
liquidazione
-
-
22
22
Totale controllate
-
-
22
22
Bilancio al 31.12.2012
82
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Collegate:
Villagest S.c.r.l
-
-
247
247
Totale collegate
-
-
247
247
Fibe S.p.A.
Altre
101.511
756
Totale altre imprese
101.511
756
1.406
1
1.407
103.673
1
103.674
Totale
101.511
756
1.676
103.943
Altre imprese:
La ripartizione dei crediti per area geografica è la seguente:
Descrizione
Italia
Verso clienti
5.140
Verso imprese controllate
Verso imprese collegate
Verso controllanti
Asia
Totale
83.689
88.835
22
22
247
247
86
93
326
326
104.124
104.124
Verso altri
Totale
6
7
Crediti tributari
Verso altre imprese
Altri paesi U.E.
1.340
826
261
2.427
111.206
832
84.036
196.074
I crediti tributari sono così dettagliati:
IVA chiesta a rimborso e interessi
IVA a credito dell’esercizio
Ritenute e crediti di imposta
Totale
31/12/2012
31/12/2011
96
229
1
93
303
14
326
410
Il saldo IVA a credito dell’esercizio sarà trasferito alla controllante Impregilo S.p.A, nel mese di
gennaio 2013 per effetto dell’adesione della Società alla procedura di liquidazione IVA consolidata
di Gruppo.
Nel corso dell’esercizio non sono stati versati acconti IRAP, non sussistendone i presupposti.
Non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate sull’ammontare complessivo delle perdite
fiscali trasferite alla Consolidante Impregilo S.p.A negli esercizi scorsi (oltre 200 milioni di Euro)
non ricorrendone, attualmente, tutti i presupposti contrattuali. Nel periodo in cui si esplica
l’Opzione per l’adesione al consolidato fiscale dette perdite possono essere computate dalla
Consolidata nella determinazione dell’imposta dovuta all’Erario compensandole con utili fiscali
trasferiti alla Consolidante. Nell’esercizio 2012, una parte di dette perdite è stata computata in
diminuzione degli utili fiscali trasferiti alla consolidante, con le modalità di seguito riportate.
La Consolidante Impregilo, nell’esercizio chiuso, ha riconosciuto alla Società un corrispettivo per
2.625 migliaia di Euro, pari al 3% della quota delle perdite fiscali dell’esercizio 2011 trasferite al
Bilancio al 31.12.2012
83
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Gruppo dalla Società ed utilizzate dalla Consolidante nel Modello Unico 2012. Il beneficio fiscale
teorico derivante dall’ammontare complessivo delle perdite fiscali trasferite alla Consolidante, al
netto dei corrispettivi già riconosciuti nell’esercizio e negli esercizi precedenti, ammonta a circa 55
milioni di Euro. E’ stato inoltre riconosciuto alla Società il provento da consolidato pari a 5.134
migliaia di Euro, calcolato, ai sensi del contratto di consolidato fiscale, sull’80% dell’imponibile
fiscale dell’esercizio, all’aliquota del 24,5% (il 3% dell’ammontare delle perdite già conferite in
passato alla Consolidante, utilizzate per compensare l’imponibile fiscale dell’esercizio era stato
corrisposto dalla Consolidante alla Società negli esercizi precedenti).
Inoltre non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate sulle differenze temporanee emerse dalle
variazioni riportate in sede di determinazione del risultato fiscale dell’esercizio e degli esercizi
precedenti (ammontanti a circa 123 milioni di Euro, per un beneficio fiscale teorico di 37 milioni di
Euro), poichè non vi è la ragionevole certezza della loro completa realizzazione finanziaria entro
l’orizzonte temporale implicito nella pianificazione della società, corrispondente al periodo 20132017.
Gli altri crediti sono riferiti a depositi cauzionali per 827 migliaia di Euro di cui 500 migliaia di
Euro riferiti ad un deposito presso la Procura della Repubblica di Napoli, richiesto in conseguenza
del contenzioso in essere già commentato nella Relazione sulla Gestione al paragrafo “Progetto
RSU Campania” (si precisa comunque che a fronte del rischio di mancato recupero di detto
deposito è stata appostata una quota di fondo rischi ed oneri), e, per 826 migliaia di Euro, ad
anticipi corrisposti alle Camere Arbitrali relativamente ai procedimenti in corso.
IV. Disponibilità liquide
Descrizione
Depositi bancari e postali
Denaro e altri valori in cassa
Totale
31/12/2012
22.940
41
22.981
Saldo al 31/12/2012
22.981
Saldo al 31/12/2011
1.084
Variazioni
21.897
31/12/2011
1.025
59
1.084
I depositi bancari in valuta estera ammontano a 28.331 migliaia di USD, 4.333 migliaia di AED
(Dihram Emirati Arabi), 222 migliaia di QAR (Riyals Qatar), 142 migliaia di KWD (Dinaro
Kuwait), e sono convertiti al cambio corrente alla fine dell’esercizio. Nella voce “Denaro e altri
valori in cassa” sono compresi i fondi cassa e assegni presso la sede ed i cantieri in Italia per 2
migliaia di Euro, fondi cassa presso cantieri esteri per 39 migliaia di Euro. La giacenza in USD
alla fine dell’esercizio è dovuta soprattutto all’incasso, verificatosi in dicembre, dei crediti relativi
alla commessa Ras Abu Fontas B2 – Qatar, a seguito dell’accordo stragiudiziale raggiunto con il
committente.
D) Ratei e risconti
Bilancio al 31.12.2012
Saldo al 31/12/2012
480
Saldo al 31/12/2011
990
Variazioni
(510)
84
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
La composizione della voce è così dettagliata:
Descrizione
Importo
Risconti attivi
Commissioni su fidejussioni
428
Affitti
27
Altri
Totale ratei e risconti attivi
25
480
I risconti attivi per commissioni su fidejussioni rappresentano la quota di competenza di esercizi
futuri delle commissioni addebitate dagli istituti finanziari emittenti principalmente per fidejussioni
di buona esecuzione lavori rilasciate a favore di committenti.
A) Patrimonio netto
Descrizione
Capitale Sociale
31/12/2012
Saldo al 31/12/2012
29.283
Saldo al 31/12/2011
28.201
Variazioni
1.082
31/12/2011
10.000
10.000
-
-
Riserva legale
1.820
1.820
Altre riserve
6.730
40.280
Utili (perdite) portati a nuovo
9.652
9.652
Utile (perdita) dell’esercizio
1.082
(33.551)
29.284
28.201
Riserva da sovrapprezzo delle azioni
Totale
Bilancio al 31.12.2012
85
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Descrizione
Riserva
Riserva Riserva utili Risultati Utili esercizi
su cambi/ a nuovo precedenti/
sovrapprez legale
Altre riserve
Utile/Perdita
zo Azioni
dell'esercizio
Capitale
Sociale
All’inizio dell’esercizio
precedente
Destinazione risultato 2010
10.000
-
Rinunce ai crediti da parte
Azionista Impregilo
-
Perdita esercizio 2011
-
Alla chiusura
dell’esercizio precedente
1.820
59.280
14.564
(71.450)
21.752
(7.538)
-
(59.000)
(4.912)
71.450
-
-
-
40.000
-
-
40.000
(33.551)
(33.551)
(33.551)
28.201
-
33.551
-
-
1.082
1.082
1.082
29.284
-
-
Utile esercizio 2012
-
Alla chiusura
dell’esercizio corrente
7.538
10.000
Destinazione risultato 2011
Totale
1.820
40.280
9.652
(33.551)
-
10.000
-
1.820
6.729
9.652
I movimenti intervenuti nel patrimonio netto, relativamente alla destinazione del risultato 2011,
sono stati deliberati dall’Assemblea Ordinaria del 12 Aprile 2012.
La controllante ha inoltre rinnovato il proprio impegno, qualora se ne ravvisassero le necessità, a
supportare la Società anche nel prossimo esercizio al fine di agevolare il raggiungimento degli
obiettivi delineati dal piano industriale e finanziario 2013 – 2017, sinteticamente illustrato nella
relazione sulla gestione, e far fronte ai conseguenti impegni assunti.
La movimentazione storica della riserva per utili su cambi è la seguente:
Esercizio
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Saldo patrimoniale
adeguamento cambi
(attività e passività
in valuta)
(3.731)
(3.096)
782
1.885
280
4.786
308
5.090
2.140
Bilancio al 31.12.2012
Componente
valutativa non
realizzata
491
1.159
684
1.984
640
2.776
(997)
2.032
213
Risultato
di
esercizio
823
(24.413)
(1.696)
(20.458)
36.393
(140.127)
(71.450)
(33.551)
1.082
Movimentazione della riserva per utili su cambi
A riserva non
distribuibile
491
(491)
280
-
Saldo riserva
non distribuibile
A riserva
distribuibile
-
491
280
280
280
280
86
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Numero azioni
Descrizione
Valore
Ordinarie
Nominale
Capitale sociale al 1 gennaio 2012
10.000.000
€1
Capitale sociale al 31 dicembre 2012
10.000.000
€1
Il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è interamente posseduto dalla Impregilo
S.p.A.
Di seguito viene riportata l’informativa richiesta in merito alla disponibilità e distribuibilità delle
riserve di patrimonio netto:
Natura/descrizione
Capitale
Possibilità di
Quota
utilizzazione
disponibile
(A, B, C,)
Importo
Riepilogo degli utilizzi effettuati
nei tre precedenti esercizi
Per copertura Per
altre
perdite
ragioni
10.000
Riserve di capitale:
Riserva da sovrapprezzo azioni
Riserva – rinunce ai crediti
dell’Azionista
_
6.449
A,B,C
-
(50.005)
(156.660)
B
Riserve di utili:
Riserva legale
1.820
B
-
Utili portati a nuovo
9.652
A,B,C
9.652
(4.912)
280
B
9.652
211.577
Riserva per utili su cambi
Totale
28.201
Quota non distribuibile (1)
180
Residua quota distribuibile
9.832
Legenda:
A: per aumento di capitale
B: per copertura perdite
C: per distribuzione ai soci.
(1) Per effetto del mancato raggiungimento della riserva legale al quinto del capitale sociale (2.000 migliaia di
Euro).
B) Fondi per rischi e oneri
Bilancio al 31.12.2012
Saldo al 31/12/2012
4.176
Saldo al 31/12/2011
4.730
Variazioni
(554)
87
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Descrizione
31/12/2011
Incrementi Decrementi
31/12/2012
675
(88)
587
Altri:
- Fondo rischi ambientali
- Fondo rischi e oneri altri
- Fondo rischi cause di lavoro
- Fondo svalutazione partecipazioni
3.087
494
(891)
(2.690)
913
73
(94)
892
55
2
(50)
7
4.730
569
(1.123)
4.176
Il fondo rischi ambientali è relativo prevalentemente agli oneri futuri inerenti l'attività di "postmortem " della discarica di Fossano, utilizzato nell’esercizio per 88 migliaia di Euro a fronte dei
costi sostenuti per la gestione della fase post-chiusura della discarica.
Il fondo per rischi ed oneri – altri accoglie prevalentemente la previsione di perdite per vertenze in
corso, spese legali e altre onerosità conseguenti all’attività, ormai ultimata, di smaltimento rifiuti in
Campania. La movimentazione dell’esercizio, oltre all’utilizzo per 891 migliaia di Euro a fronte del
sostenimento di oneri precedentemente accantonati (vendita di ricambi destinati ad impianti e
definizione di contenziosi), è relativa all’accantonamento per 494 migliaia di Euro per i costi delle
Camere Arbitrali ragionevolmente stimati per i procedimenti i arbitrali in corso.
Il fondo rischi – cause di lavoro - accoglie gli stanziamenti per possibili passività per vertenze
derivanti da rapporti di lavoro dipendente ed è stato utilizzato nel corrente esercizio per 94 migliaia
di Euro a seguito della definizione di controversie. L’accantonamento dell’esercizio effettuato in
relazione al contenzioso in essere ammonta a 73 migliaia di Euro.
Il fondo svalutazione partecipazioni rappresenta l’accantonamento, in eccedenza rispetto al valore
di carico della partecipazione nel Consorzio Agrital Ricerche, nella Gestione Napoli S.p.A. in liq.ne
e nel Consorzio Aree Industriali Potentine in liq.ne. per le perdite consuntivate dalle suddette
Società/Consorzi nel corso del processo di liquidazione.
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
Saldo al 31/12/2012
1.622
Saldo al 31/12/2011
2.277
Variazioni
(655)
La variazione è così costituita:
Descrizione
Importo
Incrementi per:
- accantonamento dell’esercizio
580
Decrementi per:
- uscite/anticipazioni
(1.127)
- fondi pensione
(108)
Totale
(655)
Bilancio al 31.12.2012
88
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Il fondo rappresenta il residuo del fondo esistente al 31 dicembre 2006, al netto degli anticipi
erogati. Le quote maturate a partire dal 1 gennaio 2007 sono state destinate ai fondi di previdenza
complementare o mantenute in azienda, la quale ha provveduto a trasferire le stesse al fondo di
tesoreria istituito presso l’INPS, in ottemperanza alle scelte esercitate esplicitamente o tacitamente,
dai dipendenti. Nella voce “Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale” figura il
debito maturato al 31 dicembre 2012 relativo alle quote di Trattamento di fine rapporto ancora da
versare ai fondi pensione ed agli enti previdenziali.
Il decremento di 655 migliaia di Euro è relativo alla diminuzione della forza lavoro per dimissioni.
D) Debiti
Saldo al 31/12/2012
2.012.163
Saldo al 31/12/2011
2.378.606
Variazioni
(366.443)
I debiti sono valutati al valore nominale e la scadenza degli stessi è così suddivisa:
Descrizione
Debiti verso banche
Debiti verso altri finanziatori
Acconti
Debiti verso fornitori
Debiti verso imprese collegate
Entro
12 mesi
Oltre
Oltre
12 mesi
5 anni
Totale
4.578
4.578
32
32
1.760.246
1.760.246
114.616
555
115.171
195
195
Debiti verso controllanti
89.923
89.923
Debiti verso altre imprese
37.176
37.176
1.206
1.206
443
443
3.193
3.193
Debiti tributari
Debiti verso istituti di previdenza
Altri debiti
Totale
2.011.608
555
-
2.012.163
I debiti verso banche per 4.578 migliaia di Euro (48.085 migliaia di Euro al 31 dicembre 2011)
includono:
•
Il finanziamento a breve termine concesso da un primario istituto di credito per 20.000 migliaia
di AED (Dirham Emirati Arabi), completamente rimborsato in via anticipata in gennaio 2013.
•
I finanziamenti a breve termine concessi da un primario istituto di credito nell’ambito di linee di
credito transitorie per apertura di credito documentarie a fronte degli impegni con i fornitori per
443 migliaia di Euro con scadenza entro il primo trimestre 2013.
Tutti i suddetti finanziamenti sono stati rimborsati in anticipo rispetto alla scadenza, a febbraio
2013.
Bilancio al 31.12.2012
89
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
I debiti verso banche sono regolati a tassi di mercato.
I debiti verso altri finanziatori sono pari a 32 migliaia di Euro (36.342 migliaia di Euro al 31
dicembre 2011), con un decremento di 36.310 migliaia di Euro; i debiti, alla fine dell’esercizio
precedente, derivavano dalla cessione pro-soluto di crediti vantati verso la Società da parte di
fornitori, e sono stati quasi completamente rimborsati all’ente finanziatore nel corso dell’esercizio.
I debiti verso fornitori a rischio di cambio sono adeguati al cambio in vigore alla fine dell'esercizio.
Le differenze cambio attive non realizzate, derivanti dalla conversione ai cambi di fine esercizio
rispetto a quelli in vigore alla data dell'operazione, ovvero al cambio alla chiusura dell’esercizio
precedente se l’operazione era sorta prima dell’esercizio corrente, sono imputate a conto economico
ed ammontano a 1.496 migliaia di Euro. I debiti in valuta sono pari a 101.033 migliaia di USD,
23.972 migliaia di AED (Dirham Emirati Arabi), 18.457 migliaia di QAR (Riyals Qatar), 3.807
migliaia di KWD (Dinaro Kuwait) e 42.017 migliaia di JPY (Yen Giapponese).
I debiti tributari sono relativi a IVA ad esigibilità differita per 565 migliaia di Euro, ritenute operate
per lavoro dipendente e lavoro autonomo per 359 migliaia di Euro. Lo stanziamento per IRAP
dell’esercizio ammonta a 200 migliaia di Euro.
I debiti verso le controllate, le collegate e le controllanti e le altre imprese sono composti come
segue:
Descrizione
Debiti finanziari
Debiti commerciali
Altri
Totale
Controllate Collegate
Controllanti
Altre
imprese
Totale
-
-
82.534
-
82.534
-
195
5.944
37.176
43.315
-
-
1.445
-
1.445
-
195
89.923
37.176
127.294
I debiti verso altre imprese sono prevalentemente relativi agli acconti ricevuti dalla Fibe S.p.A per
le prestazioni di gestione impianti di trattamento rifiuti in Campania (si veda anche il paragrafo
“Crediti”).
Gli altri debiti sono relativi a debiti verso il personale per ferie non godute, retribuzioni differite e
relativi contributi per complessivi 849 migliaia di Euro, e verso altri terzi per 2.288 migliaia di
Euro (di cui 957 migliaia di Euro verso FIAT Finance S.p.A. e 534 migliaia di Euro per contributi
legati al trattamento rifiuti da versare ai Comuni e Consorzi di Bacino).
I debiti finanziari verso controllanti sono pari a 82.534 migliaia di Euro al 31 dicembre 2012
(163.500 migliaia di Euro al 31 dicembre 2011) e sono relativi al rapporto di c/c fruttifero regolato a
tassi di mercato.
Nel corso dell’esercizio la controllante Impregilo S.p.A. ha continuato a fornire le idonee risorse
finanziarie atte a garantire la continuità aziendale di Fisia Italimpianti S.p.A.. I debiti finanziari si
sono ridotti rispetto allo scorso esercizio di 80.966 migliaia di Euro per il rimborso effettuato a
seguito dell’incasso dei crediti derivanti dalla realizzazione del Termovalorizzatore di Acerra.
I debiti verso controllanti per 1.445 migliaia di Euro sono relativi a rapporti di tipo tributario, in
particolare alla partecipazione della Società alla procedura di liquidazione IVA di Gruppo (624
migliaia di Euro a credito) ed al Consolidato IRES (2.069 migliaia di Euro a debito).
Bilancio al 31.12.2012
90
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Non esistono debiti assistiti da garanzia reale su beni sociali.
La ripartizione dei debiti per area geografica è la seguente:
Italia
Debiti verso banche
Debiti verso altri
finanziatori
Altri paesi
Resto
U.E.
d'Europa
Nord
America
Asia
Resto del
Mondo
4.133
445
Totale
4.578
32
32
Debiti commerciali:
Verso fornitori
Verso imprese collegate
16.397
1.891
174
870
95.654
185
115.171
195
195
Verso controllanti
89.923
89.923
Verso altre imprese
37.176
37.176
Totale
143.691
Acconti
25.929
1.734.317
1.760.246
4.244
598
4.842
Altri debiti
Totale debiti
174.341
1.891
1.891
174
174
870
870
95.654
1.834.702
185
185
242.465
2.012.163
E) Ratei e risconti
Saldo al 31/12/2012
44
Saldo al 31/12/2011
79
Variazioni
(35)
I ratei passivi sono relativi a commissioni su fidejussioni per buona esecuzione lavori, anticipi,
garanzie, maturate alla fine dell’esercizio, non ancora addebitate dagli istituti emittenti.
Bilancio al 31.12.2012
91
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Conti d'ordine
Descrizione
Garanzie reali:
Garanzie emesse a favore di terzi
31/12/2012
31/12/2011
Variazioni
312.502
407.338
(94.836)
-
40.519
(40.519)
202.722
264.872
(62.150)
515.224
712.729
(197.505)
Rischi:
Rischi: penali da committenti
Altri:
Garanzie ricevute da terzi
Totale
Le fidejussioni a favore di terzi si riferiscono principalmente a garanzie derivanti da obblighi
contrattuali verso i committenti, rilasciate per anticipazioni incassate, buona esecuzione lavori e
svincolo ritenute a garanzia.
L’importo di 40.519 migliaia di Euro (pari a circa 52 milioni di USD) esposto nei “Rischi” nello
scorso esercizio rappresentava il valore massimo dei “liquidated damages” relativi all’impianto di
dissalazione di Ras Abu Fontas B2, per presunti ritardi nella consegna. L’importo è stato stralciato
dai conti d’ordine non sussistendo più’ rischi, a seguito dell’accordo stragiudiziale concluso con il
committente nell’esercizio.
Le garanzie ricevute da terzi sono state rilasciate da fornitori a garanzia degli anticipi ricevuti e
della buona esecuzione lavori nonché svincolo ritenute a garanzia.
Conto economico
A) Valore della produzione
Descrizione
Ricavi vendite e prestazioni
2012
Saldo 2012
78.511
Saldo 2011
48.054
Variazioni
30.457
2011
Variazioni
262.072
656.512
(394.440)
(198.140)
(616.019)
417.879
Altri ricavi e proventi
14.579
7.561
7.018
Totale
78.511
48.054
30.457
Variazione lavori in corso su ordinazione
La variazione è strettamente correlata a quanto esposto nella nota integrativa, al paragrafo C.1
(Rimanenze).
Bilancio al 31.12.2012
92
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Valore della produzione per area geografica
Area
Vendite e
altri ricavi
Variazione
lavori in corso
Totale
Italia
258.431
(255.826)
2.605
Asia
18.220
57.686
75.906
276.651
(198.140)
78.511
Totale
I ricavi delle vendite e delle prestazioni rappresentano le quote fatturate a titolo definitivo in
dipendenza dei contratti d’opera, fornitura e appalto. Le attività eseguite e non definitivamente
accettate dalla committenza trovano espressione nelle variazioni dei lavori in corso su ordinazione.
Altri ricavi e proventi
Descrizione
2012
2011
Variazioni
Sopravvenienze attive ordinarie
8.241
1.504
6.737
Risarcimento danni
4.137
4.412
(275)
Recupero costi e altri
1.727
1.639
88
461
-
461
13
6
7
14.579
7.561
7.018
Eccedenza fondi rischi
Plusvalenze alienazione capitale fisso
Totale
La variazione rispetto all’esercizio precedente evidenzia un incremento pari a 7.018 migliaia di
Euro, dovuto principalmente alla voce “Sopravvenienze attive”, che includono nel 2012 lo storno
di costi stanziati nell’anno 2010 nella voce “Oneri diversi di gestione” (Risarcimento danni)
rivelatisi parzialmente eccedenti, a seguito della chiusuradell’arbitrato relativo al progetto
denominato Ras Abu Fontas A1 di cui si è data notizia nella relazione sulla gestione nella sezione
“Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio”.; è inoltre incluso in detta voce lo
stralcio di debiti prescritti.
I ricavi di cui alla voce “Risarcimento danni” derivano dalla formalizzazione di accordi transattivi
con fornitori / enti garanti di fornitori della Società .
I recuperi costi (1.484 migliaia di Euro) riguardano prevalentemente il rimborso di costi ottenuto da
un committente per un procedimento arbitrale (834 migliaia di Euro), ed altri recuperi di costi vari,
e rimborsi assicurativi i per 233 migliaia di Euro.
L’eccedenza di fondi rischi è relativa per 388 migliaia di Euro al “Fondo rischi ed oneri altri “e per
73 migliaia di Euro, al “Fondo per rischi per cause di lavoro”.
B) Costi della produzione
Bilancio al 31.12.2012
Saldo 2012
68.264
Saldo 2011
111.775
Variazioni
(43.511)
93
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Descrizione
Materie prime, sussidiarie di consumo e merci
2012
2011
Variazioni
8.326
13.731
(5.405)
28.652
50.219
(21.567)
Godimento di beni di terzi
2.345
2.905
(560)
Salari e stipendi
9.119
13.695
(4.576)
Oneri sociali
1.575
2.342
(767)
Trattamento di fine rapporto
580
724
(144)
Altri costi del personale
591
580
11
17
6.223
(6.206)
150
262
(112)
-
18.579
(18.579)
96
670
(574)
567
568
(1)
Oneri diversi di gestione
16.246
1.277
14.969
Totale
68.264
111.775
(43.511)
Servizi
Ammortamento immobilizzazioni immateriali
Ammortamento immobilizzazioni materiali
Altre svalutazioni delle immobilizzazioni
Svalutazione dei crediti dell’attivo circolante
Accantonamento per rischi
Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci e Costi per servizi
Il confronto dei dati con l’esercizio precedente evidenzia un decremento, in generale, in tutte le
voci, ad eccezione degli “Oneri diversi di gestione” (di seguito commentata), che si incrementa
rispetto allo scorso esercizio. Detto decremento complessivo pari a 43.511 migliaia di Euro è
correlato alla diminuzione del valore della produzione.
Le componenti di maggior rilievo sono rappresentate, per quanto riguarda gli acquisti di materiale
su commessa, da forniture in opera, energia elettrica, stampati e cancelleria, e per i servizi, da spese
per montaggi, lavorazioni esterne, consulenze ed assistenza tecnica, spese viaggio, trasporti e
manutenzioni.
Si rileva che gli oneri diversi di gestione includono emolumenti spettanti ai componenti del
Consiglio di Amministrazione, in alcuni casi riversati alle Società dalle quali sono dipendenti, per
complessivi 258 migliaia di Euro e compensi spettanti al Collegio Sindacale per 59 migliaia di
Euro. Nell’importo relativo agli emolumenti spettanti ai componenti del Consiglio di
Amministrazione non è incluso il costo riconosciuto alla società Impregilo S.p.A. per il distacco
dell’Amministratore Delegato, dipendente della Controllante, fino al mese di Maggio 2012, in cui
vi è stata la cessazione della carica.
Costi per godimento di beni di terzi
La voce comprende in prevalenza costi per noleggi di attrezzature, macchine operatrici di cantiere
ed autovetture ed affitti degli uffici della sede di Genova e degli altri luoghi di esercizio
dell’attività. Rispetto al precedente esercizio, la voce registra un decremento di 2.345 migliaia di
Euro.
Bilancio al 31.12.2012
94
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Costi per il personale
La voce comprende l'intera spesa per il personale dipendente ivi compreso i miglioramenti di
merito, passaggi di categoria, scatti di contingenza, costo delle ferie non godute e accantonamenti
previsti dalle vigenti disposizioni di legge e dalle norme dei contratti collettivi.
Il costo del lavoro del personale assunto dalla Sede ammonta a 7.842 migliaia di Euro (11.798
migliaia di Euro al 31 dicembre 2011).
L’organico medio aziendale assunto dalla Sede ed il numero dei dipendenti sono di seguito esposti:
Organico
Dirigenti
Quadri
Impiegati
Operai
Media annua
2012
Media annua
2011
15
53
79
1
Numero
dipendenti al
31/12/2012
13
50
74
-
19
65
92
3
Numero
dipendenti al
31/12/2011
17
63
92
3
148
137
179
175
Nel periodo sono entrate 7 unità ed uscite 45 unità.
Il decremento del costo del lavoro, oltre che alla diminuzione della forza, è dovuto all’utilizzo
nell’esercizio di 107.998 ore di CIGS/CIGD, cui si aggiungono 13.260 ore di ferie e permessi
maturati in esercizi precedenti, utilizzati, come previsto dagli accordi, a fronte di sospensione in
CIGS, per un totale complessivo di 121.258 ore.
Gli “Altri costi del personale” includono gli oneri per transazioni bonarie connesse alla cessazione
di rapporti di lavoro dipendente con dirigenti ed impiegati per 270 migliaia di Euro.
Il costo del lavoro del personale assunto dalle Branch operanti in Qatar, Dubai, Abu Dhabi e Kuwait
ammonta a 4.023 migliaia di Euro (5.543 migliaia di Euro al 31 dicembre 2011). Le persone
operanti nelle Branche estere alla fine dell'esercizio erano 83 (145 al 31 dicembre 2011).
Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
Sono calcolati sistematicamente in base alla residua possibilità di utilizzazione secondo quanto
enunciato nei “Principi contabili e criteri di valutazione” della nota integrativa e sono pari a 17
migliaia di Euro con un decremento rispetto allo scorso esercizio di 6.206 migliaia di Euro.
Nel 2012 non è presente ammortamento dell’avviamento (6.193 migliaia di Euro nell’anno
precedente) essendo lo stesso stato completamente svalutato lo scorso esercizio, con imputazione
del valore residuo a conto economico per 18.579 migliaia di Euro.
Ammortamento delle immobilizzazioni materiali
Sono calcolati sulla base della durata utile del cespite e del suo sfruttamento nella fase produttiva.
Le aliquote utilizzate sono indicate nei “Principi contabili e criteri di valutazione”. Il decremento di
113 migliaia di Euro è in parte dovuto alla cessione delle immobilizzazioni materiali, come già
commentato al paragrafo ”B).2 Immobilizzazioni materiali” al quale si rimanda. Le
immobilizzazioni materiali sono ormai quasi completamente ammortizzate.
Bilancio al 31.12.2012
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Svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide
Nell’esercizio corrente si è provveduto ad integrare il fondo svalutazione crediti per 96 migliaia di
Euro (670 migliaia di Euro nell’esercizio precedente), in relazione alla previsioni di inesigibilità dei
crediti.
Altre svalutazioni delle immobilizzazioni immateriali
Nel 2012 non si è proceduto ad alcuna svalutazione. La svalutazione dell’avviamento effettuata nel
2012 per 18.579 migliaia di Euro ha determinato l’azzeramento della voce.
Accantonamento per rischi
Sono stati effettuati accantonamenti per 73 migliaia di Euro per oneri a fronte di controversie di
lavoro dipendente e per 494 migliaia di Euro per gli oneri ragionevolmente stimati derivanti dal
contenzioso in essere.
Oneri diversi di gestione
Sono così dettagliati:
Descrizione
2012
2011
Variazioni
Imposte e tasse
220
246
(26)
Oneri doganali
162
259
(97)
2
2
-
Spese di rappresentanza
39
57
(18)
Spese varie indeducibili
2
2
-
Spese per iscrizioni ad associazioni
23
44
(21)
Spese per acquisto libri e pubblicazioni tecniche
22
5
17
8
3
5
10
22
(12)
15.141
-
15.141
605
619
(14)
12
18
(6)
16.246
1.277
14.969
Spese societarie
Spese per multe e ammende
Minusvalenze immobilizzazioni materiali
Transazioni / risarcimento danni
Sopravvenienze passive
Spese diverse
Totale
Le imposte e tasse si riferiscono principalmente ai costi per la legalizzazione di documenti presso le
Ambasciate straniere; gli oneri doganali sono sostenuti per l’importazione di materiali e componenti
nei Paesi ove sono ubicati gli impianti di dissalazione in costruzione.
Lo scostamento più’ significativo è riferito alla voce “Transazioni/risarcimento danni” pari a 15.141
migliaia di Euro (zero lo scorso esercizio). La voce include la quota di “liquidated damages”
derivanti dall’esecuzione di un contratto; l’importo è stato definito stragiudizialmente con il
committente ed è relativo alla chiusura di un contenzioso di cui si è data notizia nella relazione
sulla gestione nella sezione “Andamento della Gestione”.
Bilancio al 31.12.2012
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C) Proventi e oneri finanziari
Descrizione
Proventi diversi dai precedenti
Interessi e altri oneri finanziari
Utili e (perdite) su cambi
Totale
2012
187
(9.023)
(1.014)
(9.850)
Saldo 2012
9.850
Saldo 2011
(27.722)
Variazioni
37.572
2011
37.126
(13.105)
3.701
27.722
Variazioni
(36.939)
4.082
(4.715)
37.572
Diamo di seguito la ripartizione dei proventi e oneri finanziari tra società controllanti, controllate,
collegate e altre:
Altri proventi finanziari- Proventi diversi dai precedenti
Descrizione
Altre Imprese
Interessi attivi bancari
Interessi attivi da crediti commerciali
Interessi attivi da crediti immobilizzati
Totale
Terzi
-
1
182
-
4
-
186
1
Gli interessi attivi da crediti commerciali sono stati riconosciuti, secondo gli accordi stipulati nel
gennaio 2012, da Fibe S.p.A.
Interessi e altri oneri finanziari
Descrizione
Interessi passivi da debiti commerciali
Controllanti
Terzi
-
1.110
5.905
1.751
Interessi passivi bancari
-
248
Commissioni su fidejussioni
-
6
Altri oneri finanziari
Totale
-
3
5.905
3.118
Interessi su finanziamenti a breve
Gli interessi su debiti finanziari verso la controllante sono relativi al C/C di corrispondenza
intrattenuto con la stessa e sono regolati a tassi di mercato.
L’importo di 1.110 migliaia di Euro è relativo agli interessi su una anticipazione a titolo oneroso a
fronte di corrispettivi contrattuali, concordata con il committente della commessa Shuaiba North
(Kuwait), destinata al pagamento di subappaltatori. L’importo della anticipazione, invariato rispetto
allo scorso esercizio, ammonta a 57.405 migliaia di Dollari USA (43.509 migliaia di Euro) ed è
esposto nella voce “Debiti commerciali”.
Bilancio al 31.12.2012
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Gli interessi passivi relativi a finanziamenti a breve termine sono relativi ai finanziamenti concessi
da istituti bancari, già commentati al paragrafo “D) Debiti” della Nota integrativa per 1.751 migliaia
di Euro.
Utili e perdite su cambi
Descrizione
2012
2011
Utili su cambi:
- realizzati
1.464
6.419
- non realizzati
2.111
9.027
Totale differenze cambio attive
3.576
15.446
Perdite su cambi:
- realizzate
2.692
4.739
- non realizzate
1.898
7.006
Totale differenze cambio passive
4.590
Differenze cambio nette
(1.014)
11.745
3.701
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
Saldo 2012
20
Saldo 2011
16
Variazioni
4
Svalutazioni
Descrizione
Di partecipazioni
2012
2011
20
Variazioni
16
4
Le svalutazioni di partecipazioni esprimono le perdite durevoli di valore delle partecipazioni, in
linea anche con il patrimonio netto delle partecipate, già commentati al paragrafo “Partecipazioni”
della Nota Integrativa e si riferiscono prevalentemente alla Gestione Napoli S.p.A. in liquidazione
(19 migliaia di Euro).
Bilancio al 31.12.2012
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E) Proventi e oneri straordinari
Saldo 2012
336
Saldo 2011
1.892
Variazioni
(1.556)
Proventi straordinari
Descrizione
2012
2011
Variazioni
Altri proventi straordinari
799
2.717
(1.918)
Totale
799
2.717
(1.918)
I proventi straordinari accolgono l’effetto positivo delle transazioni concluse con i fornitori
nell’ambito dell’attuazione del piano industriale e finanziario già commentato nella Relazione sulla
Gestione.
Oneri straordinari
Descrizione
2012
2011
Variazioni
Altri oneri straordinari
464
825
(361)
Totale
464
825
(361)
Gli altri oneri straordinari accolgono la quota da retrocedere a debitori della Società dell’effetto
positivo degli atti transattivi conclusi nei confronti dei fornitori nell’ambito dell’attuazione del
piano industriale e finanziario sopra citato.
Imposte sul reddito dell’esercizio
Descrizione
Imposte correnti (provento da
consolidato fiscale)
Imposte anticipate
Imposte differite
Totale
Bilancio al 31.12.2012
2012
2011
Saldo 2012
370
Saldo 2011
572
Variazioni
(202)
Variazioni
(370)
(572)
202
-
-
-
-
-
-
(370)
(572)
202
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La voce ”imposte correnti” per 369 migliaia di Euro rappresenta il saldo tra le imposte correnti
per IRES (7.203 migliaia di Euro) ed IRAP (200 migliaia di Euro), complessivamente 7.403
migliaia di Euro, stanziate a conto economico ed il provento da consolidato fiscale riconosciuto
dalla Consolidante Impregilo S.p.A. per complessivi Euro 7.773 migliaia di Euro.
Come già commentato al paragrafo “Crediti” della Nota Integrativa, il provento da consolidato
fiscale è pari al 3% delle perdite conferite al consolidato fiscale utilizzate dalla Consolidante
nell’UNICO 2012 ed altri benefici fiscali per complessivi 2.640 migliaia di Euro, oltre al provento
pari a 5.134 migliaia di Euro, calcolato, ai sensi del contratto di consolidato fiscale, sull’80%
dell’imponibile fiscale dell’esercizio, all’aliquota del 24,5% (il 3% dell’ammontare delle perdite
già conferite in passato alla Consolidante, utilizzate per compensare l’imponibile fiscale
dell’esercizio era stato corrisposto dalla Consolidante alla Società negli esercizi precedenti).
Bilancio al 31.12.2012
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III - Informazioni complementari
Per una più completa informazione si fornisce nella seguente tabella il rendiconto dei flussi
finanziari dell’esercizio:
RENDICONTO FINANZIARIO
Esercizio
2012
Esercizio
2011
A. DISPONIBILITA’ MONETARIE NETTE A BREVE INIZIALI
(disponibilità liquide – conti correnti passivi)
(6.362)
(18.020)
B. FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI ESERCIZIO
Utile (perdita) dell'esercizio
Ammortamenti
(Plus) o minusvalenze da realizzo di immobilizzazioni
(Rivalutazioni) o svalutazioni di immobilizzazioni
Variazione del capitale di esercizio
Variazione netta del fondo trattamento di fine rapporto di lavoro
Totale B
1.082
167
9
17
182.110
(655)
182.730
(33.551)
6.485
(30)
18.595
(72.711)
(167)
(81.379)
C. FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
IN IMMOBILIZZAZIONI
Investimenti in immobilizzazioni:
. immateriali
. materiali
. finanziarie
Prezzo di realizzo, o valore di rimborso, di immobilizzazioni
Totale C
(33)
(74)
99
(8)
(11)
(26)
63
26
(72.373)
(81.008)
(153.381)
-
13.740
(53.249)
92.620
53.011
40.000
29.341
(11.658)
22.979
(6.362)
MONETARIO
DA
ATTIVITA’
D. FLUSSO
FINANZIAMENTO
Incremento finanziamenti bancari e altri finanziamenti
Decremento finanziamenti bancari e altri finanziamenti
Variazione altre attività / passività finanziarie
Totale D
E. AUMENTO DI CAPITALE/RINUNCIA AI CREDITI
F. FLUSSO MONETARIO NETTO DEL PERIODO
(B+C+D+E)
G. DISPONIBILITA' MONETARIE NETTE A BREVE FINALI
(INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO FINALE)
(A+F)
DI
L’indebitamento finanziario netto iniziale (disponibilità liquide dedotti conti correnti passivi) passa
da 6.362 migliaia di Euro del 2011 ad una disponibilità di 22.979 migliaia di Euro, con una
variazione complessiva di 29.341 migliaia di Euro.
Tale variazione è dovuta a:
• La disponibilità finanziaria generata dall’attività di esercizio pari a 182.730 migliaia di Euro,
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
•
•
Il fabbisogno derivante dalle operazioni sulle immobilizzazioni per complessive 8 migliaia
di Euro dovute a investimenti per immobilizzazioni nette per 107 migliaia di Euro e prezzo di
realizzo per disinvestimenti di immobilizzazioni per 99 migliaia di Euro,
Il fabbisogno derivante da attività di finanziamento per 153.381 migliaia di Euro.
Genova, 22 Marzo 2013
Bilancio al 31.12.2012
102
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
DELIBERAZIONI DELL’ASSEMBLEA DEL 12 APRILE 2013
L’Assemblea ordinaria degli azionisti di Fisia Italimpianti S.p.A, tenutasi in prima convocazione il
12 aprile 2013:
•
ha approvato il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012, le relazioni relative e la
proposta di destinare l’utile di esercizio pari a Euro 1.082.156 come segue:
per il 5% pari a Euro 54.108 a riserva legale
per il residuo pari a Euro 1.028.048 a riserva per utili su cambi
•
ha stabilito che il Consiglio di Amministrazione della Società sia composto da n. 3 membri, in
conformità al disposto dell’art. 15 dello Statuto Sociale,
•
ha nominato per un solo esercizio, e quindi fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre
2013 da parte dell’Assemblea, quali componenti il Consiglio di Amministrazione di Fisia
Italimpianti S.p.A., i Signori :
Giorgio Robba
Silvio Oliva
Nicolò Dubini
•
ha nominato l’Ing. Giorgio Robba quale Presidente di Fisia Italimpianti S.p.A. .
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Bilancio al 31.12.2012
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FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Bilancio al 31.12.2012
105
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Bilancio al 31.12.2012
106
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Bilancio al 31.12.2012
107
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Bilancio al 31.12.2012
108
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Bilancio al 31.12.2012
109
FISIA ITALIMPIANTI S.p.A.
Bilancio al 31.12.2012
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