relazione e bilancio al 31 dicembre 2012
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relazione e bilancio al 31 dicembre 2012
RELAZIONE E BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012 Fisia Italimpianti S.p.A. Società unipersonale soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte di Impregilo S.p.A. Capitale Sociale Euro 10.000.000 i.v. – Sede in Genova (GE), Via De Marini, 1 Codice Fiscale e Numero d’Iscrizione : 12510360154 del Reg. Imprese di Genova Rep. Econ. Amm. N° 404344 – P.IVA 12510360154 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. INDICE RELAZIONI E BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2012 Organi Sociali 3 Elenco Sedi Secondarie 4 Principali dati di sintesi 5 RELAZIONE SULLA GESTIONE 6 Andamento della gestione 7 Politiche di gestione dei rischi finanziari 9 Aree di Rischio del settore 12 Considerazioni sul mercato 12 Acquisizioni e Portafoglio ordini 12 Prodotti 13 Sistemi informativi 15 Partecipazioni 16 Risorse Umane 16 Modello organizzativo e Codice Etico 17 Ricerca e Sviluppo 18 Qualità e sicurezza 19 Andamento delle società controllate 20 Progetti RSU Campania 21 Rapporti con imprese controllate e collegate, con imprese controllanti e con parti correlate 53 Evoluzione prevedibile della gestione 55 Analisi del valore degli avviamenti iscritti a bilancio 55 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio 55 Analisi della situazione economica, patrimoniale e finanziaria 57 Proposta di destinazione del risultato netto dell’esercizio 59 BILANCIO DI FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. AL 31 DICEMBRE 2012 60 • Stato Patrimoniale • Conti d’ordine • Conto Economico Nota integrativa al bilancio al 31 dicembre 2012 67 DELIBERAZIONI DELL’ASSEMBLEA DEL 12 APRILE 2013 103 RELAZIONI DEL COLLEGIO SINDACALE E DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE 104 Bilancio al 31.12.2012 2 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. ORGANI SOCIALI (alla data del 12 Marzo 2013 ) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (°) Presidente Giorgio Robba Amministratore Delegato Silvio Oliva Consiglieri Nicolò Dubini Nicola Fallica Massimo Malvagna COLLEGIO SINDACALE (*) Presidente Giuseppe Angiolini Sindaci effettivi Gianmario Guglielmetti Lorenzo De Angelis Sindaci supplenti Mario Iannone Pietro Paolo Rampino SOCIETA’ DI REVISIONE (▪) PricewaterhouseCoopers S.p.A. (°) in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2012 (*) in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2014 (▪) in carica per gli esercizi dal 2006 al 2014 Bilancio al 31.12.2012 3 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. ELENCO SEDI SECONDARIE ABU DHABI P.O. BOX 3811 – Abu Dhabi (U.A.E.) DUBAI P.O. BOX 34144 – Dubai (U.A.E.) QATAR P.O. BOX 22248 – Doha (Qatar) KUWAIT P.O. BOX 185 – ABU-HALIFA 54752 KUWAIT MILANO Via dei Missaglia 97 FOSSANO Loc. Castello della Nebbia (CN) Bilancio al 31.12.2012 4 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. PRINCIPALI DATI DI SINTESI (in milioni di euro) 2012 2011 Dati economici Valore della Produzione Risultato operativo Risultato ante imposte Risultato netto dell'esercizio 78,5 10,2 0,7 1,1 48,1 (63,7) (34,2) (33,6) Dati patrimoniali e finanziari Immobilizzazioni nette Patrimonio netto Indebitamento (disponibilità) finanziario 0,7 29,3 63,3 0,8 28,2 246,1 Dati operativi Portafoglio ordini Numero dipendenti Bilancio al 31.12.2012 (unità) 85 137 104 175 5 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. RELAZIONE SULLA GESTIONE Signori Azionisti, il bilancio che sottoponiamo alla Vostra attenzione è relativo ad un esercizio, quello appena trascorso, che rappresenta il punto di svolta per la Vostra Società. Si sono concluse positivamente una serie di vicende contrattuali - che si trascinavano da molto tempo - generando effetti positivi dal punto di vista finanziario ed eliminando possibili incertezze in relazione al loro esito. Inoltre, sempre con riferimento ai contratti in portafoglio, sono stati ottenuti risultati positivi sia in ordine al completamento delle residue attività ed ai costi ad esse collegati, nonché nell’ottenimento delle certificazioni che costituiscono il preludio ad una ordinata chiusura dei contratti. Per maggiori informazioni relativamente all’andamento delle commesse ed agli effetti a cui sopra si fa riferimento si rimanda in particolare ai capitoli “Andamento della Gestione” e “Progetti RSU Campania” della presente relazione. Per quanto riguarda il mercato si segnala che, durante l’anno appena trascorso, il segmento della dissalazione ha dato segnali confortanti sia per quanto riguarda le gare in corso sia relativamente alla pianificazione di nuovi bandi di gara. Come più diffusamente si spiegherà nei capitoli “Prodotti”, “Mercato” ed “Evoluzione Prevedibile della Gestione” la Vostra Società ha intrapreso nel corso dell’esercizio un nuovo indirizzo strategico che consiste nell’ampliamento della gamma dei prodotti offerti, nell’accesso a nuovi mercati geografici e nel perseguimento anche di iniziative di dimensioni medie e piccole. Come primo risultato tangibile di questa nuova politica industriale e commerciale, nel mese di novembre la Società ha acquisito un contratto dell’importo di circa 28 milioni di dollari per la fornitura FOB di un impianto di dissalazione MSF di 3,75 milioni di galloni destinato al servizio dell’impianto Takreer Carbon Black Delayed Cokery negli Emirati Arabi Uniti. Inoltre ha presentato alcune offerte per le quali si è in attesa dell’esito ed ha iniziato a studiare varie iniziative che dovrebbero consentire la graduale ricostituzione del portafoglio ordini in linea con gli obiettivi di piano di cui si darà conto nel prosieguo della relazione. Contemporaneamente si è dato concreto avvio ad un processo di innovazione tecnologica, sia attraverso l’utilizzo di competenze interne al servizio dello sviluppo di nuovi processi e prodotti, sia mediante un sistema selettivo di alleanze con qualificati soggetti italiani ed esteri che consentano di Bilancio al 31.12.2012 6 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. ridurre il “time to market” per prodotti e tecnologie di nuova introduzione in azienda oppure con limitate referenze. Questa nuova impostazione riteniamo possa dare la giusta valorizzazione al patrimonio di competenze tecniche e di know-how da sempre presenti in azienda per il raggiungimento dei livelli di dimensione e redditività compatibili con la tradizione della Società: Vi chiediamo pertanto di approvare il bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, nella consapevolezza che – anche con il supporto dell’azionista - sarà possibile raggiungere, ed anche superare, gli obiettivi del piano quinquennale che abbiamo predisposto e che costituisce uno dei punti fondanti del presente bilancio. ANDAMENTO DELLA GESTIONE Dall’analisi del conto economico si evidenzia come i ricavi dell’anno ammontino a 78,5 milioni di euro ed il risultato operativo sia pari a 10,2 milioni di euro. Commesse Dissalazione: • Impianto di dissalazione di Takreer C.B.D.C. (Abu Dhabi): si tratta di un contratto firmato nel mese di novembre 2012 con Samsung Engineering Co.Ltd., per la fornitura di un impianto da 3,8 MIDG composto da due unità di dissalazione da completare in 20 mesi. Il valore del contratto, aggiornato al cambio di dicembre, è pari a 21,3 milioni di euro. L’avanzamento progressivo è del 0,3%. Nell’anno sono state avviate le attività di progettazione esecutiva dell’impianto. • Impianto di dissalazione di Shuaiba North (Kuwait): si tratta di un contratto firmato nel mese di luglio 2007 con Mitsui ed avente quale cliente finale il Ministero per l’Elettricità e l’Acqua del Kuwait, per la costruzione di un impianto da 45 milioni di galloni/giorno da realizzare in 42 mesi. Il valore del contratto, aggiornato al cambio di dicembre, è pari a 342,8 milioni di euro. La produzione dell’anno, calcolata secondo il metodo del cost to cost, è pari a 3,5 milioni di euro, con un avanzamento progressivo del 98,1%. Il ritardo e la discontinuità nella fornitura del vapore oltre alla mancata disponibilità della conduttura per il trasporto dell’acqua dissalata da parte del cliente si sono riflessi in ritardi nell’avanzamento del progetto e nel conseguente incremento di costi, che hanno generato una richiesta di estensione dei tempi contrattuali e del riconoscimento dei costi relativi. Bilancio al 31.12.2012 7 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Il 20 febbraio si è dato avvio a un arbitrato nei confronti del cliente per l’ottenimento dell’estensione dei tempi contrattuali ed il riconoscimento dei maggiori costi ad essa associati; nell’esercizio sono stati eseguiti vari tentativi per giungere a un accordo transattivo in linea con le aspettative che la Società ritiene soddisfacenti. Come indicato nella sezione “Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio”, tale accordo è stato sottoscritto in data 8 Marzo 2013. Sono stati rilasciatati i TOC delle tre unità di dissalazione; il test di affidabilità dell’impianto di ricarbonatazione e delle parti comuni che avrebbe permesso i due ultimi certificati di accettazione provvisoria non è stato eseguito per cause indipendenti da Fisia. Sono in corso le attività di definizione e approvazione delle parti di ricambio. • Impianto di dissalazione di Ras Abu Fontas A1 (Qatar): Si tratta di un contratto firmato nel mese di maggio 2007 con la Qatar Electricity Water Company (QEWC) per la costruzione di un impianto da 45 milioni di galloni/giorno. Il valore del progetto aggiornato a dicembre è pari 329,1 milioni di euro. La produzione dell’anno, calcolata secondo il metodo del cost to cost, è pari a 18,6 milioni di euro con un avanzamento progressivo del 98,3%. Nell’anno sono continuate le attività di risoluzione delle Punch list. Le tre unità di dissalazione sono entrate in esercizio e il committente ha iniziato ad utilizzarle commercialmente rispettivamente a marzo, maggio e luglio 2010. Nell’anno è giunta a conclusione la procedura arbitrale presso la International Chamber of Commerce di Parigi, già attivata. Il lodo finale è stato pronunciato il 14 Febbraio 2013. Per maggiori dettagli si rimanda alla parte relativa ai “Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio”. • Impianto di dissalazione di Jebel Ali M (Dubai – U.A.E.): si tratta di un contratto assegnato nel mese di marzo 2007 e poi integrato con due successive varianti nel mese di maggio 2007 per un totale di 140 milioni di galloni/giorno la cui consegna è sostanzialmente avvenuta nel corso dell’anno. Il valore del contratto aggiornato al cambio di dicembre è pari a 761,7 milioni di euro. La produzione dell’anno, calcolata secondo il metodo del cost to cost, è pari a 14,9 milioni di euro con un avanzamento progressivo del 97,6%. Nel corso del 2012 sono stati rilasciati i TOC degli 8 dissalatori ed è stato completato il performance test delle caldaie con alimentazione a gas naturale mentre restano da completare i performance test con alimentazione ad olio combustibile. Bilancio al 31.12.2012 8 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Nell’anno è stata presentata una richiesta complessiva di estensione del tempo contrattuale, unita ad una valutazione dei maggiori costi sostenuti. • Impianto di dissalazione di Ras Abu Fontas B2 (Doha-Qatar). Valore aggiornato 199,4 milioni di euro; inizio lavori ottobre 2005. La produzione dell’anno calcolata secondo il metodo del cost to cost, è pari a 22,2 milioni di euro; l’avanzamento progressivo del progetto è passato al 96,3%. Negli ultimi giorni dell’anno è stato finalmente raggiunto con il cliente QEWC, congiuntamente al partner General Electric International, un accordo stragiudiziale a chiusura del contenzioso in linea con le posizioni già riflesse in bilancio, a cui ha fatto seguito l’incasso immediato di oltre 20 milioni di euro. Resta da definire un ultimo aspetto riguardante il supposto mancato raggiungimento di un vincolo contrattuale di performance detto “CLAIM HRSG” per la cui risoluzione è stato deciso di affidare un incarico al un esperto indipendente. Restano inoltre gli impegni per la risoluzione di alcuni item finali di garanzia il cui completamento è previsto entro fine 2013. • Impianto di dissalazione di Jebel Ali L2 (Dubai – U.A.E.). Valore aggiornato 197,1 milioni di euro; inizio lavori maggio 2005. Impianto in garanzia con termine a novembre 2012. La produzione dell’anno, calcolata secondo il metodo del cost to cost, è pari a 1,5 milioni di euro, l’avanzamento progressivo del 98,5%. Nell’anno sono stati ricevuti i certificati di accettazione finale delle prime quattro sezioni dell’impianto (DLC); l’ultimo è stato ricevuto nel mese di Marzo 2013. Altre Commesse Nell’anno, è stato ottenuto l’incasso di oltre 200 milioni di euro a fronte dei crediti relativi alla costruzione del termovalorizzazione di Acerra (Napoli). POLITICHE DI GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI Le attività della Società sono esposte a rischi di natura finanziaria fra i quali si considerano: Bilancio al 31.12.2012 9 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. • rischio di mercato derivante dall’esposizione alla fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio tra l’euro e le altre valute nelle quali opera Fisia Italimpianti, nonché delle materie prime impiegate nel processo produttivo; • rischio di credito derivante dall’esposizione di Fisia Italimpianti a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dai committenti; • rischio di liquidità in relazione alla capacità delle risorse finanziarie disponibili di far fronte alle obbligazioni nei termini e nelle scadenze pattuiti. Rischio di mercato Il rischio di mercato è rappresentato dal rischio che il valore delle attività, delle passività o i flussi di cassa futuri possano fluttuare in seguito a variazioni dei prezzi di mercato. Le variazioni possono interessare il mercato dei tassi di cambio e dei tassi di interesse, nonché delle materie prime impiegate nel processo produttivo. Rischio di variazione prezzi materie prime A copertura dei rischi di fluttuazione delle materie prime (rame, alluminio, nickel) impiegate nel processo produttivo la Società effettua, quando ritenuto necessario, operazioni finanziarie mediante acquisti a termine, che consentono di fissare con anticipo rispetto al fabbisogno fisico effettivo, il prezzo d’acquisto dei metalli. Alla data di chiusura dell’esercizio non risultano in essere operazioni di copertura. Rischio di cambio La presenza internazionale di Fisia Italimpianti vede la propria attività esposta al rischio di fluttuazione dei rapporti di cambio fra le valute dei paesi presso le quali opera e l’Euro. L’esposizione al rischio di oscillazione dei cambi al 31 dicembre 2012 si evidenzia prevalentemente nei confronti di valute quali: • Dollaro (Stati Uniti) • Dinaro (Kuwait) La strategia di gestione dei rischi valutari si fonda essenzialmente sulle seguenti linee guida: • utilizzo delle quote di corrispettivo contrattuale espresse in valuta locale prevalentemente a copertura delle spese di commessa da sostenersi nella medesima valuta o in valute ad esse collegate, Bilancio al 31.12.2012 10 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. • analisi delle esposizioni in valuta su base cumulativa e prospettica per scadenze omogenee e impostazione di operazioni di copertura a termine nella medesima valuta sulla base dell’esposizione netta della Società a tali scadenze. L’adozione delle soprammenzionate linee guida ha permesso a Fisia Italimpianti di moderare il rischio di cambio nei confronti del Dollaro Americano (USD) e del Dinaro del Kuwait. Alla data di chiusura dell’esercizio non risultano in essere operazioni di copertura. Rischio di credito Il rischio di credito è rappresentato dall’esposizione di Fisia Italimpianti a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dai committenti, i quali sono riconducibili a stati sovrani o enti governativi oppure a primarie e solide società internazionali . Nel caso di Fisia Italimpianti, ad eccezione di quanto illustrato nella sezione “Progetti RSU Campania” della Relazione sulla Gestione, data la natura della committenza e dei paesi nei quali la Società opera, si ritiene tale rischio non rilevante. Rischio di liquidità Il rischio di liquidità è rappresentato dall’eventualità che le risorse finanziarie nella disponibilità di Fisia Italimpianti non siano sufficienti per far fronte alle obbligazioni nei termini e nelle scadenze pattuiti. Per quanto riguarda il finanziamento del capitale circolante la strategia ordinaria della Società è quella di perseguire l’autonomia finanziaria delle proprie commesse in corso di esecuzione. Tuttavia, in casi eccezionali, l’appartenenza della Società ad un Gruppo solido e di grandi dimensioni, rende possibile sopperire ad eventuali temporanee esigenze finanziarie attraverso il ricorso a linee di credito esterne. Bilancio al 31.12.2012 11 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. AREE DI RISCHIO DEL SETTORE Le posizioni di rischio legate all’applicazione di penali sui progetti della dissalazione, come conseguenza di ritardi nelle consegne contrattuali, si sono via via risolte. Pertanto, in relazione a questo rischio non si ritiene necessario evidenziare particolari criticità. CONSIDERAZIONI SUL MERCATO Come anticipato nella parte inziale di questa relazione la Vostra Società, a partire dall’esercizio appena trascorso, ha ampliato sia la gamma dei prodotti offerti sia il mercato geografico di riferimento. Pertanto le considerazioni che seguono tengono conto del mercato in questa accezione più ampia. Per quanto riguarda la dissalazione termica, sulla base delle proiezioni eseguite da enti indipendenti e della percezione maturata in virtù della conoscenza diretta, il mercato si considera stabile per quanto riguarda gli impianti di grande taglia mentre per gli impianti di dimensioni minori la domanda è piuttosto vivace. Il mercato della dissalazione fisica, sempre sulla base di proiezioni rese da enti terzi, mostra una tendenza alla crescita in tutto il perimetro considerato accessibile. Infine, il mercato degli impianti di trattamento acqua permane stabile, su livelli sostenuti. ACQUISIZIONI E PORTAFOGLIO ORDINI Di seguito si riporta il portafoglio ordini, al 31 Dicembre 2012 della Fisia Italimpianti: Portafoglio residuo al 3112-2012 (in Euro migliaia) % incidenza sul totale Stato avanzamento % Area/Paese Progetto Abu Dhabi Takreer Cbdc 21.213,6 25,0% 0,3% Kuwait Shuaiba North 6.557,6 7,7% 98,1% Kuwait Shuaiba ricambi 14.479,6 17,0% 21,1% Qatar Ras Abu Fontas A1 5.624,1 6,6% 98,3% Dubai Jebel Ali M 18.039,5 21,2% 97,6% Dubai Jebel Ali M ricambi 8.572,4 10,1% 1,8% Qatar Ras Abu Fontas B2 7.311,6 8,6% 96,4% Dubai Jebel Ali L2 2.923,0 3,4% 98,5% Dubai Altre 4,3 0,0% nd Italia TVR Isol. turbine 257,1 0,3% 67,0% 84.982,8 100,0% FISIA Bilancio al 31.12.2012 12 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Il valore del portafoglio alla fine dell’anno è pari a 85 milioni di Euro, ed è composto per il 99,7% da contratti per la costruzione di impianti di dissalazione e per lo 0,3% dalla commessa della linea ambiente. Nel mese di dicembre è stato formalizzato un contratto con SAMSUNG ENGINEERING CO. LTD, per la fornitura di un impianto di dissalazione da 3,8 MIGD con tecnologia MSF composto da due unità di dissalazione, con conseguente incremento del valore del portafoglio di 21,3 milioni di euro. Nel mese di aprile si è acquisito un contratto per le attività di isolamento delle turbine del Termovalorizzatore di Acerra, con un conseguente incremento del valore del portafoglio di 0,8 milioni di euro. PRODOTTI Il portafoglio prodotti della Società è basato sostanzialmente sull’impiantistica dell’acqua (dissalazione e altri processi di trattamento delle acque). Di seguito si illustrano le principali caratteristiche dei prodotti disponibili. Dissalazione L’impiantistica della dissalazione è costituita da due principali famiglie tecnologiche: - processi di tipo evaporativo - processi di separazione a membrana. Processi di tipo evaporativo Per quanto riguarda la tecnologia MSF (Multi Stage Flash), per la quale la Società può essere considerata leader a livello mondiale, e che rappresenta circa il 55% della capacità installata nel golfo, esistono numerose installazioni di grandi dimensioni e le singole unità hanno raggiunto capacità di oltre 17 Milioni di Galloni Imperiali al Giorno (MIGD). La Società sta ora proponendo sul mercato taglie da 20 MIGD che costituiscono, allo stato attuale, il limite massimo raggiungibile con qualunque tipo di tecnologia di dissalazione adottata. La tecnologia di tipo termico alternativa al MSF è il MED (Multiple Effect Distillation), con o senza termocompressore, che ha come limite di taglia, attualmente realizzata, 10 MIGD. Gli impianti realizzati con questo tipo di dissalatore rappresentano circa il 10% della capacità installata ma la percentuale è destinata ad aumentare in considerazione dei più bassi consumi di energia elettrica di questo tipo di processo. Bilancio al 31.12.2012 13 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. La Società, per poter essere competitiva sul mercato anche attraverso l’offerta di questo prodotto, ha studiato impianti di dissalazione MED di taglia unitaria 10 MIGD. In particolare Fisia è proprietaria dal 2009 del brevetto “Impianti di Dissalazione di acqua di mare a fasci trasversali” La soluzione progettuale della Società permette l’incremento della taglia del singolo impianto fino a 15 MIGD ed oltre. Sono in corso alcune iniziative commerciali finalizzate alla realizzazione di impianti per l’ottenimento delle referenze necessarie ad affrontare il mercato di questo prodotto. Processi di separazione a membrana Il mercato della tecnologia RO (Reverse Osmosis), ha subito negli ultimi anni una crescita molto sostenuta a livello mondiale. A seguito del perfezionamento delle tecnologie di pretrattamento dell’acqua di alimentazione (flottazione ed ultrafiltrazione), che lo hanno reso utilizzabile anche in aree dove la qualità dell’acqua di mare non è particolarmente adatta a questo tipo di impianto, questa tecnologia rappresenta un mercato in forte espansione ed è l’alternativa principale agli impianti termici, in tutti i casi nei quali non sia prevista l’installazione di centrali elettriche collegate. La Società ha già realizzato un primo impianto in Ras Al Khaimah (UAE) con piena soddisfazione del cliente. Altri processi di separazione a membrana, come ad esempio la nanofiltrazione applicata alla water injection o sistemi misti per il trattamento delle acque necessarie alla Water Injection per l’estrazione di petrolio sembrano essere più interessanti perché il mercato risulta essere più ristretto e, vista la tipologia dei potenziali clienti, potrebbero risultare maggiormente redditizi. La Società si è pertanto attivata sia per lo sviluppo delle tecnologie necessarie sia per la qualifica presso i potenziali Clienti. Trattamento acque In questo settore Fisia Italimpianti ha operato in passato con successo realizzando numerosi impianti di Trattamento acque di scarico e di Potabilizzazione acque. Anche nell’ottica di diversificazione dei mercati che è alla base del piano strategico si ritiene quindi fondamentale il rafforzamento della posizione in questo settore. Bilancio al 31.12.2012 14 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. SISTEMI INFORMATIVI L’esercizio è stato caratterizzato dal trasloco della Sede Aziendale con conseguente messa a punto di una nuova sala server. E’ stata colta quindi quest’opportunità per procedere ad un rinnovamento dei dispositivi. In particolare gli investimenti hanno riguardato: • nuovi switch di rete • aggiunta di una linea Fastweb a 100 MB per la navigazione in Internet • nuova appliance SonicWall per la sicurezza informatica (Content Filtering, Gateway Antivirus, Anti-Spyware e Intrusion Prevention) • potenziamento della rete wireless aziendale, ora a copertura totale. Nel corso del 2013 è quindi prevista, come ulteriore passo, la virtualizzazione dei server aziendali. Tra gli investimenti hardware occorre anche annoverare l’acquisto di alcuni notebook di fascia alta e un nuovo plotter (a 2 bobine) per la scansione e la stampa di formati fino all’A0. Nel corso dell’esercizio è entrata in funzione un’ applicazione web (“Explora” messa a disposizione dalla società Antex) per la gestione delle timbrature dipendenti, integrata con l’acquisizione timbrature e il controllo delle presenze già operanti in Sede. Dal punto di vista software, è da segnalare il consolidamento in Azienda dei nuovi programmi di calcolo per Ingegneria (dimensionamento meccanico in verifica di recipienti in pressione, progettazione scambiatori di calore, calcolo e analisi agli elementi finiti) e piping 2D, 3D e isometrico. Da menzionare inoltre, per la gestione documentale, una nuova applicazione sviluppata all’interno dell’Azienda secondo le specifiche concordate con Samsung per il recente progetto Takreer. Da segnalare infine il completamento della migrazione all’ultima versione rilasciata della suite di programmi Microsoft Office. Bilancio al 31.12.2012 15 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. PARTECIPAZIONI Nel corso dell’esercizio non vi sono state variazioni significative nell’assetto delle partecipazioni detenute da Fisia Italimpianti S.p.A.. Sono altresì regolarmente proseguite le attività finalizzate alla cancellazione degli enti già posti in liquidazione. RISORSE UMANE Si riepilogano nella tabella che segue le informazioni relative agli organici alla fine dell’esercizio. Numero 31.12.2012 31.12.2011 Dirigenti 13 17 Impiegati 124 155 Operai - 3 Totale 137 175 Nel periodo sono entrate 7 unità ed uscite 45 unità, con un decremento netto di 38 unità. Oltre ai dipendenti compresi nella tabella, la Società ha 83 dipendenti (145 al 31.12.2011) assunti direttamente dalle filiali e dagli uffici esteri (Dubai, Abu Dhabi, Qatar, Kuwait). Durante il periodo dal 1° gennaio 2012 e sino al 17 maggio 2012 è proseguito l’utilizzo della CIGS approvata con Decreto Ministeriale n. 60768 del 26 luglio 2011. A fronte della perdurante situazione di criticità aziendale e conseguente impossibilità di reimpiego dei lavoratori interessati dai provvedimenti in materia di ammortizzatori sociali , la Società in data 2 marzo 2012, è addivenuta ad un Protocollo d’Intesa con la Regione Liguria e le Organizzazioni Sindacali. Tale protocollo prevede, da un lato, l’impegno di Fisia Italimpianti S.p.A. a mantenere in forza il personale in organico presso la sede di Genova ed i cantieri esteri, attraverso la richiesta e l’ottenimento della CIG in deroga sino al 31 dicembre 2012, dall’altro l’impegno della Regione Liguria a garantire la CIG in deroga sino al 31 dicembre 2012 ed anche per l’anno 2013, qualora le normative e le intese nazionali lo consentano. In pari data è stato anche sottoscritto il Verbale di accordo per la richiesta della CIG in deroga tra Fisia Italimpianti S.p.A. e le Organizzazioni Sindacali. Bilancio al 31.12.2012 16 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. In data 8 giugno 2012 la Regione Liguria con Decreto Presidenziale n. 2062 ha concesso il trattamento di integrazione salariale in deroga per il periodo dal 18/05/2012 al 31/12/2012. In data 2 marzo u.s. è stata inoltre avviata dalla Società la procedura di mobilità per n. 11 lavoratori in carico al cantiere di Acerra (NA) poiché le attività del cantiere, legate alla costruzione dell'impianto di termovalorizzazione di combustibile derivato da rifiuti, erano ormai definitivamente ultimate. In data 17 maggio 2012 la procedura di mobilità si è conclusa con la notifica del licenziamento a 10 lavoratori ancora in forza al cantiere di Acerra. In data 17 ottobre 2012 la Società, visto il perdurare della situazione di crisi aziendale e non avendo nel contempo visibilità sulla possibilità di avvalersi della CIG in deroga per l’anno 2013, ha avviato una procedura di mobilità per 83 lavoratori. A seguito della convocazione della Regione Liguria per la prosecuzione della trattativa in sede istituzionale, in data 27 dicembre 2012 la Società ha sottoscritto due verbali di accordo con le Organizzazioni Sindacali e la Regione Liguria, con i quali si è concordato di procedere alla “sospensione ed un rinvio della procedura (di mobilità) in modo tale da effettuare le opportune verifiche” ed alla proroga per ulteriori sei mesi (sino al 30 giugno 2013), ulteriormente prorogabili, del trattamento di CIG in deroga per 95 lavoratori ai fini di salvaguardare l’occupazione. MODELLO ORGANIZZATIVO E CODICE ETICO La Società, già a partire dal 5 marzo 2004, aveva approvato il “Modello di Organizzazione e Gestione” ed il Codice Etico del Gruppo Impregilo (entrambi disponibili sul sito www.fisiaitalimpianti.com), quali strumenti di rigore e trasparenza, finalizzati alla prevenzione dei reati di cui al D.Lgs. 231/01 e successive integrazioni e modifiche. Successivamente il modello è stato oggetto di numerose integrazioni ed aggiornamenti che hanno consentito di includere al suo interno le nuove normative nel frattempo emanate e l’ampliamento del novero dei reati considerati. In particolare in data 28 giugno 2012 il Consiglio di Amministrazione della Società, al termine delle attività di aggiornamento del Modello, avviate nel precedente esercizio, per l’adozione di una nuova parte speciale sui reati ambientali e la rivisitazione della parte già esistente relativa ai reati informatici (Parte Speciale I) ha deliberato l’adozione del Modello nella versione aggiornata. Nell’ambito delle previsioni del Modello, l’Organismo di Vigilanza ha effettuato nel corso dell’esercizio la propria attività di verifica, riportando i risultati della stessa agli organi istituzionalmente competenti. Bilancio al 31.12.2012 17 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. RICERCA E SVILUPPO La Società effettua l’attività di ricerca e sviluppo attraverso un sistema trasversale integrato fra i vari compartimenti aziendali. In funzione delle tendenze dei mercati e delle strategie commerciali, sono continuamente riesaminate le caratteristiche di ciascuna linea di prodotto, in sintonia con gli enti tecnici e operativi. In particolare: Tecnologie di dissalazione Nell’ambito dei processi termici, l’attività di ricerca e sviluppo si è focalizzata su: Processo MSF • materiali meno costosi per il fasciame • riduzione degli spessori del fasciame • riduzione dello spessore dei tubi di scambio termico • materiali sostitutivi del titanio • aumento della temperatura massima del ciclo (TBT) attraverso il pretrattamento del make- up con la nano filtrazione in modo da aumentare il rendimento dell’impianto. Processo MED Per la tecnologia MED, contestualmente allo sviluppo del modello di processo, sono stati effettuati test relativamente al sistema di distribuzione dell’acqua di alimentazione sulla superficie di scambio termico. Sono state inoltre effettuate delle verifiche fluodinamiche, eseguite con software specialistici sulla configurazione interna dell’impianto MED, che hanno evidenziato la fattibilità di questo tipo di configurazione. E’ stato inoltre sviluppato internamente un nuovo design che permette la progettazione e costruzione di impianti MED di grossa taglia. La disposizione dei fasci tubieri permette infatti un dimensionamento di questo tipo di impianti non raggiungibile con altri tipi di configurazioni. Un brevetto relativo a questa tipologia di impianti è stato depositato dalla società in Italia e si sta verificando la possibilità di estensione del brevetto ad altri paesi. Bilancio al 31.12.2012 18 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Processi a membrana E’ in fase di studio la possibilità dell’utilizzo di membrane di nanofiltrazione per il trattamento dell’acqua da utilizzare nella water injection. Queste membrane sono state utilizzate con successo nelle prove condotte presso l’impianto pilota installato nel porto di Genova dove ha operato fino al 2010. Questo tipo di prodotto potrebbe risultare molto interessante perché lo sfruttamento di pozzi petroliferi che necessitano la re-iniezione di acqua pretrattata sta aumentando notevolmente e quindi questo mercato può risultare attraente. In relazione invece all’osmosi inversa la ricerca è finalizzata allo studio di sistemi a basso consumo energetico, che potrebbero essere una carta vincente per affermarsi in un mercato dove la concorrenza è ampia ed agguerrita. E’ stata inoltre attivata una linea di ricerca relativa all’utilizzo dell’osmosi diretta per la dissalazione acqua di mare e salamoie (forward osmosis), è un processo che presenta consumi molto bassi in confronto ad altri processi di dissalazione inclusa l’osmosi inversa e che sembra presentare ottime prospettive anche in relazione all’abbinamento con energie rinnovabili. QUALITA’ E SICUREZZA La Società opera secondo un Sistema di Gestione integrato per la Qualità, Salute e Sicurezza sul Lavoro ed Ambiente certificato da Det Norske Veritas Italia con riferimento alla norma ISO 9001:2008, BS OHSAS 18001:2007 e ISO 14001:2004. Qualità A Ottobre 2012 è stato eseguito l’audit annuale sede/cantieri di rinnovo della certificazione triennale con scadenza 29.10.2015. Durante il 2012 è proseguita l’attività di revisione e integrazione delle procedure e istruzioni di riferimento per il sistema, al fine di mantenere lo stesso aggiornato rispetto alla realtà operativa, in conformità ai requisiti cogenti e normativi applicabili e in linea con le azioni di miglioramento dell’organizzazione, secondo quanto pianificato con la Direzione aziendale a inizio anno. Obiettivi prioritari sono stati: 1. aspetti di rilievo per compliance verso il Modello di Organizzazione, Controllo e Gestione ex D.Lgs 231/01 sui nuovi reati ambientali, 2. miglioramento degli aspetti di pianificazione e controllo dei processi, in particolare relativamente a: Bilancio al 31.12.2012 19 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. • gestione commessa, • gestione non conformità di prodotto, • qualifica fornitori, • audit sistema di gestione, • gestione spedizione, ricevimento e immagazzinamento in cantiere dei materiali destinati all’installazione degli impianti. Sicurezza A Novembre 2012 è stato eseguito l’audit annuale sede/cantieri di mantenimento della certificazione triennale con scadenza 08.05.2015. Durante il 2012 è proseguita l’attività di revisione e integrazione delle procedure e istruzioni di riferimento per il sistema, al fine di mantenere lo stesso aggiornato rispetto alla realtà operativa, in conformità ai requisiti cogenti e normativi applicabili e in linea con le azioni di miglioramento dell’organizzazione e le esigenze di prevenzione e controllo conforme alla norma internazionale di riferimento ed alla legislazione italiana ex D.Lgs. 81/2008, secondo quanto pianificato con la Direzione aziendale a inizio anno. Obiettivi prioritari sono stati: • analisi dei processi aziendali con riferimento agli standard adottati in materia di salute e sicurezza, • revisione delle procedure interessate per il mantenimento della conformità legislativa alle nuove circolari attuative in materia antinfortunistica • piano di azioni di miglioramento e monitoraggio delle attività di prevenzione e protezione. ANDAMENTO DELLE SOCIETA’ CONTROLLATE A seguito delle dismissioni effettuate negli esercizi precedenti, al 31 dicembre 2012 non vi erano società controllate in attività. Bilancio al 31.12.2012 20 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. PROGETTI RSU CAMPANIA I.1 Progetti RSU Campania: situazione sino al 31 dicembre 2009 Come già ampiamente descritto nelle precedenti relazioni, il Gruppo ha intrapreso l’attività relativa ai progetti di smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella provincia di Napoli e nelle altre province della Campania a partire dalla fine degli anni ’90 attraverso le società controllate FIBE e FIBE Campania (nel seguito del presente capitolo definite cumulativamente ‘le Società’). Fra il 2000 ed il 2003 le Società hanno completato la realizzazione degli Impianti di CDR, impianti realizzati per le Società da altre imprese del Gruppo Impregilo quali FISIA Italimpianti (per la parte di opere elettromeccaniche) e Impregilo Edilizia e Servizi (per la parte di opere civili), e si sono attivate per la produzione del CDR ed il suo stoccaggio provvisorio nelle more della realizzazione degli impianti di termovalorizzazione. Nel corso degli anni il progetto ha iniziato a conoscere crescenti criticità che possono essere così sintetizzate quanto alle principali: a) mancata attivazione nella Regione Campania dei programmati volumi di raccolta differenziata di rifiuti, evento che costituiva essenziale premessa dell’impostazione del progetto e dei contratti di servizio stipulati tra le Società e il Commissario di Governo; b) inadeguatezza dei volumi di discarica messi a disposizione dal Commissario di Governo; c) i lavori del termovalorizzatore di Acerra, che avrebbero dovuto essere avviati secondo contratto all’inizio del 2001, hanno potuto invece avere inizio soltanto nell’agosto 2004 grazie all’intervento straordinario di oltre 450 agenti delle forze dell’ordine che hanno liberato le aree di lavoro occupate sin dal gennaio 2003 da manifestanti; d) il termovalorizzatore di S. Maria La Fossa i cui lavori avrebbero dovuto essere contemporanei a quelli relativi all’impianto di Acerra hanno ottenuto la V.I.A. solo nel 2007; e) in data 12 maggio 2004 la Procura della Repubblica di Napoli, nell’ambito di un procedimento che ha visto indagati gli amministratori delle società del Gruppo coinvolte nel progetto (FIBE, FIBE Campania e Fisia Italimpianti), oltre ai vertici della struttura commissariale, ha posto sotto sequestro gli impianti, provvedendo contestualmente alla loro restituzione su cauzione; f) un numero crescente di comuni, società e consorzi intercomunali ha iniziato a non effettuare i pagamenti relativi alla tariffa dovuta alle Società stesse per lo smaltimento dei rifiuti conferiti, creando in capo alle Società una crescente esposizione creditoria con conseguenti tensioni finanziarie; g) alla luce di tale situazione di criticità le banche che avevano concesso a FIBE un finanziamento in project finance per la realizzazione degli Impianti CDR e del termovalorizzatore di Acerra, hanno sospeso ogni ulteriore erogazione rispetto a € 173,5 milioni precedentemente erogati; in tale contesto inoltre si sono interrotte le trattative volte a organizzare analoga struttura di finanziamento per gli impianti di Bilancio al 31.12.2012 21 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. CDR e per il termovalorizzatore (S. Maria La Fossa) di FIBE Campania; tali circostanze hanno ulteriormente appesantito la situazione economico-finanziaria di FIBE e FIBE Campania nonché dell’intero Gruppo Impregilo (si ricorda che la costruzione degli impianti CDR e dei termovalorizzatori era stata affidata a società del Gruppo – Impregilo Edilizia e Servizi, Fisia Babcock e Fisia Italimpianti – e che quest’ultima forniva i servizi di gestione degli impianti medesimi). h) In presenza del quadro suesposto, nei primi mesi del 2005, sono stati adottati – anche al massimo livello istituzionale a seguito di un diretto interessamento del Governo centrale – atti e provvedimenti finalizzati a ricondurre il progetto all’originario equilibrio e alla normalità operativa; in particolare: i) i crediti scaduti per conferimento dei rifiuti a tutto il 31 dicembre 2004 avrebbero dovuto essere recuperati a seguito della emanazione del D.L. n. 14 del 17 febbraio 2005 (convertito in Legge n. 53 del 15 aprile 2005) a norma del quale la Cassa Depositi e Prestiti doveva provvedere ai pagamenti in esito ad una specifica procedura della durata di 60 giorni circa; j) il recupero dei crediti scaduti oltre alla predetta data sarebbe dovuto avvenire tramite la nomina, a cura del Commissario Straordinario di Governo, di Commissari ad acta sulla base dei poteri conferitigli con Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri (“OPCM”) n. 3397 del 28 gennaio 2005; k) le problematiche dei sequestri giudiziari degli impianti avrebbero dovuto essere superate tramite l’attuazione di un “Programma degli interventi strutturali e gestionali sugli impianti CDR” predisposto dal Commissario e sottoposto, per taluni aspetti, all’approvazione della Procura della Repubblica di Napoli, che avrebbe dovuto consentire in tempi brevi il dissequestro, secondo quanto previsto in un documento (“Atto di Sottomissione”) sottoscritto da FIBE e FIBE Campania; l) per quanto attiene alla disponibilità dei siti di discarica erano state emesse dal Commissario di Governo in data 7 dicembre 2004 un’ordinanza per la discarica “Montesarchio” e in data 1 aprile 2005 un’ordinanza per la discarica “Campagna”; tali atti prevedevano che, alla chiusura delle discariche correntemente in uso, sarebbero stati allestiti e utilizzati due nuovi siti nella Regione Campania atti ad assicurare oltre un anno di regolare gestione del progetto, consentendo parallelamente di poter ragionevolmente ritenere che il problema delle discariche sarebbe risultato positivamente gestibile anche oltre tale orizzonte temporale. Sulla base di tali affidamenti FIBE e FIBE Campania avevano dunque approvato nei propri Consigli di Amministrazione un piano economico e finanziario per il periodo di durata del servizio che prospettava condizioni di normale continuità aziendale. Nei mesi successivi si è, però, verificata una serie di eventi che hanno mutato in misura significativamente negativa gli affidamenti ingenerati dai predetti provvedimenti normativi e amministrativi, in particolare: m) a distanza di mesi dall’emanazione del menzionato D.L. 14/2005 (convertito in Legge 53/2005) la Cassa DD. e PP. non aveva ancora dato alcuna applicazione degna di rilievo alle previsioni ivi contenute, e quindi i crediti in essere al 31 dicembre 2004 Bilancio al 31.12.2012 22 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. erano rimasti sostanzialmente congelati mentre perduravano ulteriori criticità nell’incasso di quelli maturati nel corso del 2005; n) il Commissario di Governo, a seguito di accordi socio-politici, aveva inoltre ritardato la possibilità di utilizzo di una delle due discariche precedentemente autorizzate e non aveva consentito la realizzazione della seconda; in conseguenza di ciò, al fine di non interrompere il servizio, FIBE e FIBE Campania avevano dovuto iniziare a ricorrere a discariche private fuori Regione, sostenendo interamente gli elevatissimi e non previsti costi di smaltimento e trasporto a partire dal mese di aprile, richiedendone senza esito il rimborso al Commissario di Governo; o) per contro, con atto di citazione nel mese di maggio 2005, il Commissario di Governo aveva intrapreso un’azione risarcitoria nei confronti di FIBE, FIBE Campania e FISIA per asseriti danni relativi ai costi sostenuti in precedenza dallo stesso Commissario per il trasporto di rifiuti fuori regione (maggiori dettagli circa tale contenzioso sono forniti nelle parti successive della presente sezione); p) le banche che avevano erogato la prima tranche di € 173,5 milioni del project finance accordato a FIBE non solo confermavano il congelamento di ogni ulteriore erogazione, ma richiedevano formalmente il superamento della struttura di project finance, ritenuta non più compatibile, considerato lo stato di crisi del progetto RSU Campania. In questa situazione, in data 30 novembre 2005, è stato emanato il D.L. n. 245 (convertito in L. n. 21 del 27 gennaio 2006), entrato in vigore il 15 dicembre, il quale ha: (i) risolto “ope legis”, alla data del 15 dicembre 2005, i contratti in essere tra FIBE S.p.A., FIBE Campania S.p.A. e il Commissario Straordinario di Governo per l’Emergenza Rifiuti in Campania, facendo comunque “salvi gli eventuali diritti derivanti dai rapporti contrattuali risolti” (art. 1.1); (ii) demandato al suddetto Commissario di: (i) individuare “in termini di somma urgenza”, con procedure “accelerate di evidenza comunitaria”, i nuovi affidatari del servizio di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania che avrebbero dovuto subentrare a FIBE e a FIBE Campania (art. 1.2); (ii) realizzare “le discariche di servizio … proseguire i lavori per la realizzazione dei termovalorizzatori di Acerra e Santa Maria la Fossa” (art. 6.2). In relazione a tale prescrizione, si evidenzia come il provvedimento citato non abbia in alcun modo previsto uno specifico iter procedurale o contrattuale relativo alla destinazione finale degli impianti stessi. (iii) previsto che, nelle more dell’individuazione dei nuovi affidatari del servizio di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania (c.d. “periodo transitorio”), fino al momento dell'aggiudicazione dell'appalto, e comunque entro il termine del 31 maggio 2006 (comma 6 art. 1 che proroga a tale data lo stato di emergenza) FIBE e FIBE Campania fossero tenute ad assicurare la prosecuzione del servizio, nel puntuale rispetto dell’azione di coordinamento svolta dal Commissario di Governo a fronte del diritto a vedersi rimborsati dall’Ente Commissariale le spese e i costi sostenuti al riguardo (art. 1.7, come modificato dal citato D.L. 263/2006 – art. 1 co. 4 OPCM n. 3479/05); Bilancio al 31.12.2012 23 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. (iv) dettato specifiche disposizioni per: a) l’“accelerazione delle procedure di riscossione” della tariffa di smaltimento rifiuti (art. 2); b) “garantire il raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata … e per il superamento dell’attuale contesto emergenziale” (art. 5). Al fine di favorire l’attuazione delle procedure di gara indicate sub “b.i”, nel mese di marzo 2006, FIBE e FIBE Campania hanno aderito alla richiesta del Commissario Straordinario di Governo per l’Emergenza Rifiuti in Campania di formalizzare una promessa di vendita, irrevocabile fino al 30 settembre 2006 (c.d. “dichiarazioni di promessa di vendita”). Con tale “dichiarazione” FIBE e FIBE Campania si sono impegnate a vendere al Commissario i seguenti beni (consentendo altresì alla cessione dei medesimi beni a favore del soggetto indicato dal Commissario all’esito della gara): p) il termovalorizzatore di Acerra, per il valore di libro al 15 dicembre 2005, incrementato delle ulteriori contabilizzazioni effettuate dall’attuale proprietaria FIBE per avanzamento lavori, capitalizzazione di oneri finanziari e spese tecniche nel periodo intercorrente tra il 16 dicembre 2005 e la data di pagamento; q) il terreno su cui è prevista la realizzazione del termovalorizzatore di S. Maria La Fossa, di proprietà di FIBE Campania, nella consistenza e per il valore di libro al 15 dicembre 2005; r) attrezzature varie utilizzate per la gestione degli impianti di trattamento rifiuti e dei siti di stoccaggio del CDR, di proprietà di FIBE, FIBE Campania e Fisia Italimpianti, per il valore di libro al 15 dicembre 2005; s) siti di stoccaggio del CDR e relativi materiali stoccati, di proprietà di FIBE e FIBE Campania, per il valore di libro al 15 dicembre 2005. I bandi di gara pubblicati in data 31 marzo 2006 prevedevano altresì che i nuovi affidatari avrebbero dovuto corrispondere a FIBE e FIBE Campania, a titolo di acquisizione del diritto di uso degli Impianti CDR (la cui proprietà si ricorda essere del Commissario di Governo), i costi non ammortizzati sostenuti dalle precedenti affidatarie del servizio sino alla data del 15 dicembre 2005. La gara indetta con i citati bandi pubblicati in data 31 marzo 2006 si è conclusa senza la possibilità di aggiudicazione, essendosi presentati solo due soggetti, uno dei quali si è poi rivelato privo delle necessarie qualifiche. A fronte di tale situazione, le istituzioni pubbliche coinvolte nella questione hanno manifestato la volontà di proseguire nell’attuazione di una nuova procedura di gara ad evidenza comunitaria, impegnandosi a consentire lo svolgimento della stessa in tempi significativamente più brevi rispetto alla precedente, e hanno chiesto a FIBE e FIBE Campania il rinnovo delle “dichiarazioni di promessa vendita” precedentemente descritte. Tale richiesta è stata accolta e le dichiarazioni in esame sono state prorogate nella loro validità sino al 31 marzo 2007. Nel mese di agosto 2006 è stata pertanto reindetta la gara per l’assegnazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania, che manteneva inalterati sia il perimetro delle attività da cedere sia i relativi valori rispetto alla precedente gara. Bilancio al 31.12.2012 24 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Nel perdurare della situazione di criticità dell’emergenza rifiuti in Campania, il Governo ha emesso due successivi decreti legge finalizzati a fronteggiare e superare tale emergenza. Precisamente: (i) D.L. n. 263 del 9 ottobre 2006 (convertito in L. n. 290 del 6 dicembre 2006) il quale, fra l’altro, ha: (i) nominato un nuovo Commissario delegato, nella persona del Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri (art. 1.1); (ii) annullato la procedura di gara indetta nel mese di agosto 2006 (art. 3.1); (iii) demandato al nuovo Commissario di ridefinire “le condizioni per l’affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania” (art. 3.1); (iv) modificato la L. 21/2006 stabilendo che le attuali affidatarie sono tenute a continuare la prosecuzione del servizio di smaltimento fino alla aggiudicazione della gara, e ciò “in funzione del necessario passaggio di consegne ai nuovi affidatari del servizio, ivi comprese quelle relative al personale ed agli eventuali beni mobili e immobili che appare utile rilevare, tenuto conto dell’effettiva funzionalità, della vetustà e dello stato di manutenzione” (v. art. 3.1 bis); (v) previsto misure volte a garantire un’effettiva raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani (art. 4); (vi) prorogato al 31 dicembre 2007 il regime di emergenza rifiuti in Campania e il c.d. “periodo transitorio” (art. 1.1); (ii) D.L. n. 61 dell’11 maggio 2007 (convertito in L. n. 87 del 5 luglio 2007) il quale, fra l’altro, ha: 1) attivato, “anche al fine di evitare l’insorgere di nuove situazioni emergenziali”, nuovi siti da destinare a discarica (art. 1.1); 2) demandato al Commissario di individuare “in via di somma urgenza … anche mediante affidamenti diretti a soggetti diversi dalle attuali affidatarie … le soluzioni ottimali per il trattamento e per lo smaltimento dei rifiuti e per l’eventuale smaltimento delle balle di rifiuti” (art. 2); 3) demandato al Commissario di adottare “il piano per la realizzazione di un ciclo integrato dei rifiuti per la regione Campania” (art. 9). Contestualmente all’emissione del citato provvedimento legislativo, in data 5 luglio 2007 è stato nominato un nuovo Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania nella persona del Prefetto di Napoli. A seguito di specifiche richieste di FIBE e FIBE Campania, il nuovo Commissario, in data 10 agosto 2007, ha disposto sia l’accelerazione delle procedure finalizzate a rimborsare a FIBE e FIBE Campania i costi sostenuti per la gestione del servizio ad esse dovuti e non ancora corrisposti, sia l’erogazione diretta, mediante anticipazioni, dei pagamenti dei costi del personale e dei sub-fornitori ritenuti strategici che operano per il tramite delle Società nella gestione del servizio di smaltimento. Bilancio al 31.12.2012 25 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Nell’autunno 2007 la struttura commissariale ha ripreso le attività relative alla predisposizione di un nuovo bando di gara, finalizzato all’individuazione di un nuovo assegnatario del servizio di smaltimento RSU. Al fine di superare le criticità che avevano determinato l’insuccesso delle gare precedenti, il Commissario ha intrapreso – con il supporto di FIBE e FIBE Campania – un’articolata attività ricognitiva della situazione di fatto degli impianti e delle attrezzature nonché della relativa manodopera indispensabile allo svolgimento del servizio oggetto di gara. Tale attività ricognitiva è stata impostata secondo schemi che ricalcavano sostanzialmente quelli a base dei contratti originari risolti in capo a FIBE e FIBE Campania: (i) dal punto di vista geografico: l’attività ricognitiva si è articolata su due ambiti: un ambito relativo alla provincia di Napoli ed un ambito relativo alle altre province; (ii) dal punto di vista tecnico: l’attività ricognitiva ha avuto per oggetto gli impianti di produzione CDR esistenti ed il termovalorizzatore di Acerra, ancora in via di completamento. Nel mese di dicembre 2007 è stato infine emanato un nuovo bando di gara per l’assegnazione del servizio di smaltimento RSU nella sola provincia di Napoli, mentre, con D.P.C.M. del 28 dicembre 2007, lo stato di emergenza rifiuti in Campania è stato prorogato al 30 novembre 2008. All’inizio del primo trimestre 2008 la struttura commissariale ha ricevuto manifestazioni di interesse di due grandi gruppi industriali operanti nel settore del trattamento dei rifiuti e della produzione di energia. Tali soggetti, però, dopo aver chiesto ed ottenuto la proroga della gara fino alla fine di gennaio 2008, si sono ritirati dalla procedura, manifestando entrambi riserve in merito all’insussistenza sia di idonee garanzie da parte dell’amministrazione appaltante riguardo la disponibilità di siti dove poter smaltire i residui dei processi di lavorazione del CDR, sia di adeguate certezze riguardo alla disponibilità per l’erigendo impianto di Acerra dei benefici di cui al provvedimento cd. “CIP6” per la cessione a tariffe agevolate dell’energia elettrica prodotta dallo stesso impianto. A fronte della suddetta situazione, e a seguito dell’ulteriore aggravarsi della situazione emergenziale nella Regione, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emesso le OPCM 3656 del 6 febbraio 2008 e 3657 del 20 febbraio 2008: a) la prima di esse ha confermato i benefici di cui al provvedimento c.d. “CIP6” per l’impianto di Acerra: tali benefici sono stati confermati dalla Legge n. 31 del 28 febbraio 2008 la quale, in sede di conversione del c.d. “decreto milleproroghe”, ha previsto che “per l’impianto … di Acerra … spettano … i finanziamenti e gli incentivi pubblici di competenza statale previsti dalla deliberazione del Comitato interministeriale prezzi n. 6 del 29 aprile 1992”; b) la seconda ha autorizzato lo smaltimento nell’erigendo termovalorizzatore dell’insieme dei rifiuti trattati dagli impianti CDR e stoccati nella Regione. Con OPCM n. 3653 del 30 gennaio 2008, inoltre: (i) veniva nominato un Commissario delegato per la liquidazione alla data del 31 dicembre 2007 della gestione commissariale, al fine di accelerare il passaggio alla Bilancio al 31.12.2012 26 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. gestione ordinaria delle attività inerenti al ciclo integrato dei rifiuti della regione Campania, (ii) gli veniva conferito mandato di procedere alla ricognizione di tutte le posizioni creditorie maturate sino alla data del 31 dicembre 2007, predisponendo un apposito piano finanziario e (iii) veniva istituita una conferenza istituzionale cui partecipavano il medesimo Commissario delegato, il Presidente della Regione Campania, i Presidenti delle Province al fine di consentire il graduale passaggio agli enti ed Amministrazioni competenti in via ordinaria ed indirizzare la gestione transitoria e le procedure per il definitivo trasferimento delle opere. Il Commissario delegato ex OPCM n. 3563/08 disponeva quindi: (i) con ordinanza n. 001/08 del 1 febbraio 2008 l’obbligo a carico delle Società di “garantire sino a nuova disposizione il funzionamento a ciclo continuo degli ex impianti di CDR (tuttora in funzione) della Campania, con spese e oneri riconoscibili ex OPCM 3479/05 – anche con riferimento alle eventuali ore extra di straordinario da attribuire ai dipendenti delle due società – a carico del Commissario delegato ex O.P.C.M. N. 3653/08”; (ii) con successiva ordinanza commissariale n. 048/08 del 14 marzo 2008, gli obblighi a carico delle Società di: (i) “assicurare la prosecuzione del servizio di smaltimento dei rifiuti nella regione Campania ed a provvedere alla gestione delle imprese ed all’utilizzo dei beni nella loro disponibilità, nel puntuale rispetto dell’azione di coordinamento svolta dal Commissario delegato, fino alla aggiudicazione del predetto servizio ai nuovi affidatari e, comunque, non oltre il 30 novembre 2008”; (ii) ”stipulare i necessari contratti con tutti i soggetti, la cui attività si renda necessaria per il corretto espletamento del servizio di smaltimento dei rifiuti”; (iii) “garantire, all’interno degli impianti nella loro disponibilità, il puntuale rispetto della normativa dettata in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”. A fronte di tali obblighi, i pagamenti delle prestazioni effettuate da Fibe S.p.A. e Fibe Campania S.p.A. in esecuzione della presente ordinanza, avrebbero dovuto essere disposti dal Commissario delegato ai sensi di quanto previsto dall’art. 1, comma 4 della Ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri n. 3479 del 14 dicembre 2005” Tali provvedimenti venivano impugnati da Fibe e Fibe Campania innanzi al T.A.R. Lazio – Roma con giudizio definito in data 23 luglio 2008 dalla sentenza n. 7280/08, dichiarativa dell’improcedibilità del ricorso, per sopravvenuta carenza di interesse, tenuto conto della normativa medio tempore intervenuta a disciplinare l’intero settore, la cui parte motiva risultava di particolare rilievo e pregnanza per le Società e satisfattiva dell’interesse azionato. Successivamente all’emissione di tali ordinanze, il Governo è nuovamente intervenuto direttamente, adottando importanti misure finalizzate a risolvere le criticità esistenti, fra le quali si segnala l’attribuzione del ruolo che fino a quel momento era identificato nella figura del Commissario Straordinario per l’emergenza Rifiuti nella Regione al Sottosegretario di Bilancio al 31.12.2012 27 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ruolo assunto dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile. In particolare si tratta dei seguenti provvedimenti: a) b) Decreto Legge n. 90 del 23 maggio 2008 e Decreto Legge n. 107 del 17 giugno 2008, entrambi convertiti in Legge n. 123 del 14 luglio 2008. La legge di conversione, fra l’altro: a) conferma l’obbligo di FIBE di completare il termovalorizzatore di Acerra (v. art. 6-bis, co. 4); b) autorizza espressamente “l’esercizio del termovalorizzatore di Acerra” (v. art. 5, co. 2) nonché la combustione presso lo stesso delle c.d. “eco balle” (v. art. 5, co. 1); c) autorizza “la realizzazione del termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa” (v. art. 5, co. 3) nonché la “realizzazione di un impianto di termovalorizzazione sul territorio del comune di Napoli” (v. art. 8, co. 1); d) prevede la possibilità di attribuire il beneficio del c.d. CIP 6 “per gli impianti di termovalorizzazione localizzati nei territori dei comuni di Salerno, Napoli e Santa Maria La Fossa” (v. art. 8-bis, co. 1); e) sancisce definitivamente il disimpegno del Gruppo Impregilo dalle attività di smaltimento rifiuti, trasferendo alle Province la “titolarità” degli impianti CDR “ubicati nei rispettivi territori” (v. art. 6-bis, co. 1) e prevede “l’impiego delle Forze Armate per la conduzione tecnica e operativa degli impianti predetti” (v. art. 6-bis, co. 3); f) dispone che a cura di una Commissione di cinque tecnici nominati dal Presidente della Corte di Appello di Napoli sia “realizzata una valutazione in ordine al valore” degli impianti di CDR e del termovalorizzatore di Acerra “anche ai fini dell’eventuale acquisto a titolo oneroso da parte del nuovo affidatario del servizio” e che la valutazione degli impianti CDR sia effettuata tenendo conto “dell’effettiva funzionalità, della vetustà e dello stato di manutenzione degli stessi” (v. art. 6, co. 1); g) prevede che a fronte delle prestazioni che FIBE e FIBE Campania potrebbero essere chiamate a sostenere in relazione alle attività di competenza della struttura commissariale (in ciò riferendosi a quelle relative al completamento del termovalorizzatore di Acerra), la stessa struttura commissariale possa procedere al pagamento diretto delle competenze dei soggetti terzi (rispetto alle stesse exaffidatarie) così da sollevare le Società da impegni finanziari. Tale metodologia, inoltre, è prevista anche in relazione alla cd. ‘rendicontazione’ dei costi di gestione che le Società hanno effettuato per il periodo dal 16 dicembre 2005 al 31 dicembre 2007 a fronte della quale la struttura commissariale continua ad essere inadempiente. h) la proroga al 31 dicembre 2009 dello stato di emergenza. Decreto Legge n. 97 del 3 giugno 2008, convertito in Legge n. 129 del 2 agosto 2008, il quale, fra l’altro, demanda al Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente, di definire “le modalità per concedere gli incentivi pubblici di competenza statale, previsti dalla deliberazione del Comitato interministeriale prezzi n. 6 del 29 Bilancio al 31.12.2012 28 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. aprile 1992, agli impianti di termovalorizzazione localizzati nel territorio delle province di Salerno, Napoli e Caserta”; c) d) Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri no. 3685 del 19 giugno 2008, la quale prevede, fra l’altro: a) il trasferimento alle Province che hanno ottenuto la titolarità degli impianti di CDR delle “risorse strumentali presenti in ciascun impianto”; b) l’assunzione, da parte delle suddette Province, con contratti di lavoro a tempo determinato, del personale (diverso da quello dirigenziale) impiegato negli impianti di CDR; Decreto n. 3299 del 30 giugno 2008 e lettera n. 1882 di pari data, entrambe del Sottosegretario di Stato, le quali, fra l’altro, contengono disposizioni relative: a) al completamento, da parte di FIBE, del termovalorizzatore di Acerra; b) al trasferimento alle Province della gestione degli impianti CDR. I provvedimenti indicati sono di fondamentale importanza, in quanto, grazie ad essi, ed in estrema sintesi: a) il termovalorizzatore di Acerra è stato ultimato; in data 11 settembre 2009 è stato quindi sottoscritto il verbale di ultimazione dei lavori e, in data 16 luglio 2010 è stata emessa la relazione di collaudo dell’opera; b) è stata espressamente autorizzata la combustione in tale termovalorizzatore delle c.d. “eco balle” prodotte; c) è prevista la costruzione di altri due termovalorizzatori i quali godranno, unitamente al termovalorizzatore di Acerra, del beneficio del CIP 6; d) FIBE e FIBE Campania sono state definitivamente sollevate dalla gestione degli impianti CDR, la cui proprietà è stata trasferita alle Province della Campania e la cui gestione è stata affidata nelle more alle Forze Armate. Successivamente all’emanazione dei suddetti provvedimenti, e sotto il coordinamento delle strutture commissariali preposte, FIBE e FIBE Campania si sono attivate al fine di dare completa attuazione a quanto previsto. In particolare: • è stata completata l’acquisizione del possesso di tutti gli impianti e relativi beni accessori da parte della struttura Commissariale a ciò preposta, con verbali sottoscritti in data 30 luglio 2008 e 7 agosto 2008; • a partire dal mese di luglio 2008, in relazione al completamento del termovalorizzatore di Acerra, l’autorità competente ha avviato un’attività ricognitiva finalizzata a identificare sia i costi già sostenuti e non ancora liquidati a terzi per attività svolta successivamente alla risoluzione dei contratti, sia le attività attualmente in corso e da completare per finalizzare l’avvio dell’impianto; • si è perfezionata, con i previsti confronti con le rappresentanze sindacali, la procedura di riduzione del personale di FIBE S.p.A. e la successiva presa in carico dello stesso da parte dei Commissari ad Acta delle Provincie Campane a ciò preposti. Bilancio al 31.12.2012 29 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Si segnala inoltre che, nel corso del mese di dicembre 2008, nell’ambito della procedura di affidamento del servizio di gestione dell’erigendo termovalorizzatore è stato individuato un nuovo soggetto affidatario nella figura di una primaria società italiana che attualmente è titolare di altri importanti impianti per lo smaltimento dei rifiuti ed il relativo recupero energetico. Successivamente, con i provvedimenti prot. n. 0021331 – prot. n. 0021332 - prot. n. 0021333 prot. n. 0021334 - prot. n. 0021335 del 12 novembre 2008 del Capo della Missione Tecnico Operativa ex OPCM 3705 del 18 settembre 2008, si disponeva la restituzione alle Società di singoli cespiti presi in consegna dai Commissari ad Acta, sulla scorta di un’operata valutazione di non funzionalità dei medesimi, ex OPCM 3693/2008. A tali disposizioni replicavano le Società con lettera FIBE prot. U/08/462 del 18 novembre 2008, contestandone il contenuto ed evidenziando che le stesse erano state totalmente estromesse dal sistema integrato di smaltimento, non residuando più in capo alle medesime alcun obbligo di natura gestionale in ordine ad opere e cespiti incontrovertibilmente utilizzati nell’ambito del sistema integrato di smaltimento. Seguiva poi, la disposizione prot. 0022743 del 21 novembre 2008 della Struttura del Capo Missione Tecnico Operativa ex OPCM 3705 del 18 settembre 2008, con la quale veniva sostanzialmente ribadito il contenuto della precedente determinazione di restituzione, veniva contestato il ruolo di mere esecutrici svolto da Fibe e Fibe Campania a decorrere dal 15 dicembre 2005, con consequenziale presunta permanenza in capo alle stesse di un obbligo gestorio di uffici, siti ed impianti che tuttavia non erano risultati funzionali allo svolgimento della complessiva gestione del servizio di smaltimento, nell’ambito della valutazione compiuta dall’Amministrazione successivamente al “provvisorio” subentro dei Commissari ad acta. Tali provvedimenti venivano ad ogni modo impugnati innanzi al competente T.A.R. Lazio – Roma, con giudizio definito con la sentenza n° 2537 del 13 marzo 2009 di accoglimento del ricorso e di annullamento di tali atti. Tale sentenza è stata oggetto di impugnazione da parte del Sottosegretario, nonché di impugnazione in via incidentale da parte delle società Fibe e Fibe Campania. Il Consiglio di Stato si è espresso in merito all’impugnazione proposta dal Sottosegretario il 26 gennaio 2010, con la sentenza n° 290/2010, confermando le tesi sostenute dal Gruppo Impregilo e annullando conseguentemente le pretese avanzate da parte della struttura del Sottosegretario circa la presunta assenza di funzionalità dei siti oggetto del contenzioso. Nelle more di tale decisione il Sottosegretario aveva proceduto in data 22 luglio 2009, per il tramite dei Commissari ad acta, ad intimare nuovamente alle Società la ripresa in consegna dei siti, ed i relativi atti sono stati anch’essi impugnati innanzi al TAR Lazio da parte di Fibe e Fibe Campania. In data 5 marzo 2009 è stata emanata l’OPCM n. 3745 che ha disposto l’avviamento e l’esercizio provvisorio del termovalorizzatore di Acerra fino ad avvenuta ultimazione delle prove di collaudo con esito positivo: la prima linea dell’impianto è entrata in funzione il 18 marzo 2009 mentre la terza ed ultima l’8 maggio 2009 con conseguente funzionamento a pieno regime in data 14 settembre 2009 In data 18 marzo 2009 è stata emanata l’OPCM n. 3748 che, nel dichiarato fine di “definire compiutamente ogni aspetto concernente il conferimento di rifiuti presso il Bilancio al 31.12.2012 30 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. termovalorizzatore di Acerra”, ha stabilito il conferimento presso tale impianto dei soli rifiuti prodotti e stoccati a decorrere dalla data di risoluzione dei contratti di affidamento con le società (post 15 dicembre 2005), mentre non vi è alcuna previsione circa le sorti dei rifiuti prodotti antecedentemente a tale data. Tale OPCM è stata tempestivamente impugnata innanzi al T.A.R. Lazio e si è in attesa della fissazione dell’udienza di merito. Sempre nel corso dell’esercizio 2009, inoltre, in considerazione delle previsioni normative precedentemente descritte che hanno previsto il permanere in capo al Gruppo Impregilo, e più precisamente in capo a Fibe S.p.A., del solo obbligo di completare la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra, si è proceduto alla fusione per incorporazione di Fibe Campania S.p.A. in Fibe S.p.A. La fusione ha avuto efficacia nei confronti dei terzi a decorrere dal 1 novembre 2009, mentre gli effetti contabili sono previsti a decorrere dal 1 gennaio dello stesso esercizio. Nel mese di dicembre 2009, inoltre, il Commissario ad acta incaricato dal T.A.R. di procedere al recupero dei crediti vantati dalle ex-affidatarie nei confronti delle amministrazioni campane relativamente al servizio di smaltimento dei rifiuti espletato sino al 15 dicembre 2005, ha completato una prima importante fase del proprio incarico, accertando le reciproche posizioni di credito (di Fibe e Fibe Campania) e di debito (delle amministrazioni locali campane) determinando altresì le competenze aggiuntive a favore di Fibe per interessi di mora maturati al 15 dicembre 2005. Più precisamente, dalla descritta attività svolta dal Commissario ad Acta, è emersa la sostanziale coincidenza fra i valori evidenziati da Fibe e quelli evidenziati dall’Amministrazione in merito a: A) somme dovute alle ex-affidatarie a titolo di tariffa da smaltimento dei rifiuti per un importo complessivamente pari a circa € 138 milioni; B) somme dovute alle ex-affidatarie per interessi di mora maturati al 15 dicembre 2005 per un importo complessivamente pari a circa € 8 milioni; C) incassi registrati da parte dell’Amministrazione in conto tariffa e interessi per € 39 milioni circa. A seguito di tale attività, il Commissario ad acta ha comunicato che avrebbe rinviato al T.A.R. la determinazione circa i punti di divergenza fra le risultanze documentate da Fibe e quelle predisposte dall’Amministrazione, con particolare riferimento a circa € 8 milioni (fra tariffa e interessi) che Fibe ritiene siano stati incassati dall’Amministrazione ma che alla stessa Amministrazione non risulterebbero, a pretese compensazioni opposte dall’Amministrazione a Fibe per complessivi € 38 milioni circa, agli interessi di mora maturati successivamente alla data del 15 dicembre 2005 e fino al 31 dicembre 2008 che Fibe ha determinato in € 40 milioni circa ed a ulteriori incassi che l’Amministrazione ritiene siano stati realizzati da Fibe, ma che alla stessa non risultano, per ulteriori € 4 milioni circa. Ancorché residuino rilevanti divergenze fra le risultanze dell’Amministrazione e quelle di Fibe, divergenze la cui valutazione il Commissario ad Acta ha comunicato di voler rimettere al T.A.R., lo stesso Commissario ha comunque previsto l’avvio di un’azione esecutiva nei confronti delle locali amministrazioni debitrici di Fibe per le somme che risultano dai confronti sopra descritti, in ciò evidenziando, anche se con oltre 4 anni di Bilancio al 31.12.2012 31 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. ritardo rispetto alla risoluzione dei contratti di affidamento, un nuovo impulso solutorio almeno per quanto attiene alle posizioni accumulate dalle ex-affidatarie alla data di risoluzione dei contratti. I.2 Progetti RSU Campania: evoluzione della situazione dal 1° gennaio 2010 In vista della cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti in Campania, cessazione prevista dalla Legge 123/2008 precedentemente citata per il 31 dicembre 2009, in data 30 dicembre 2009, è stato promulgato il Decreto Legge 195/2009, convertito con modificazioni in legge n. 26 del 26 febbraio 2010. Tale normativa contiene, tra l’altro, alcune significative indicazioni che di seguito possono essere così sintetizzate: (i) le strutture di Missione, previste nell’ambito dell’emergenza dalla Legge 123/2008 sono sostituite da due unità, un’Unità Operativa ed un’Unità Stralcio; tali Unità operano “nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione civile”; (ii) l’Unità Stralcio ha il compito di identificare la massa attiva e passiva “derivante dalle attività compiute durante lo stato di emergenza rifiuti in Campania ed imputabili alle Strutture commissariali e del Sottosegretariato di Stato all'emergenza rifiuti”, ordinare tale massa secondo un principio sostanzialmente analogo a quello previsto per le procedure concorsuali, e procedere al riparto delle limitate risorse finanziarie allocate dal governo alla stessa Unità secondo tale principio; (iii) in relazione alla valorizzazione del termovalorizzatore di Acerra, esso è determinato in € 355 milioni. Il trasferimento della proprietà dell’impianto di Acerra, dal Gruppo Impregilo alla regione Campania (o alla Presidenza del Consiglio-Dipartimento della Protezione Civile ovvero a soggetto privato) dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2011 in base ad un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e previa individuazione delle relative risorse finanziarie. Fino a tale momento, all’ex-affidatario del servizio, competerà un canone di affitto determinato in € 2,5 milioni al mese per una durata fino a quindici anni. Il canone relativo ai 12 mesi antecedenti il trasferimento di proprietà, sarà scomputato dal corrispettivo per lo stesso trasferimento, unitamente alle somme anticipate all’ex-affidatario – ai sensi dell’art. 12 d.l. 90/2008 – in conto realizzazione dell’impianto; (iv) sempre in relazione all’impianto di Acerra, inoltre viene stabilito che, fino al trasferimento della proprietà, lo stesso non è alienabile, non è assoggettabile a pignoramento né ad altri atti dispositivi né possono essere effettuate trascrizioni o altri atti pregiudizievoli relativi allo stesso impianto; (v) ulteriori oneri, infine, sono posti a carico dell’ex-affidatario in merito ad un insieme di garanzie di natura sostanzialmente differente e significativamente più onerosa rispetto alle best practices vigenti nel settore impiantistico. La gestione dello stesso impianto, peraltro, è attribuita al nuovo affidatario già a partire dall’esercizio 2010, nonostante la prevista presenza di garanzie rilasciate e nonostante la proprietà sia ancora del Gruppo Impregilo. Le attività propedeutiche al collaudo definitivo dell’impianto di Acerra sono state effettuate nel corso del primo bimestre 2010 ed il relativo certificato è stato emesso in data 16 luglio 2010 con la conferma circa l’esito positivo della procedura. Bilancio al 31.12.2012 32 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Nelle more della conversione in legge del D.L. 195/2009, nei primi giorni dell’esercizio 2010 le società del Gruppo interessate dal provvedimento hanno immediatamente presentato ricorsi in sede amministrativa avanti al T.A.R. del Lazio. Il ricorso al TAR del Lazio, contesta la lesione dei diritti proprietari di FIBE sul Termovalorizzatore di Acerra, con la previsione di un acquisto e di un affitto forzoso dell’impianto, senza l’immediata compensazione dei soggetti autoritativamente privati della proprietà del bene. Le ricorrenti hanno altresì richiesto (oltre che la rimessione degli atti alla Corte di Strasburgo, ovvero alla Corte Costituzionale), anche l’inibitoria sugli atti di disposizione del termovalorizzatore, nonché sulle somme già incassate e da incassarsi ad opera del Dipartimento dal GSE e derivanti dalla cessione di energia elettrica prodotta dallo stesso impianto, e che il provvedimento legislativo ha destinato ex-lege a favore della stessa Protezione Civile. All’esito dell’udienza del 24 novembre 2010 il TAR: a) con l’ordinanza n. 5032/2010, depositata il giorno successivo, ha respinto l’istanza cautelare, rilevando che “allo stato non sembra ricorrere il presupposto del periculum in mora in quanto il D.L. 195/2009, come modificato dalla legge di conversione 26/2010, ha quantificato in 355 milioni di euro il corrispettivo per il trasferimento della proprietà del termovalorizzatore da effettuarsi entro il 31 dicembre 2011 e, nelle more, ha previsto un canone di affitto per l’utilizzazione dell’impianto di € 2.500.000 mensili”. Tale ordinanza è stata impugnata dalla FIBE con ricorso attualmente pendente con il R.G. 10469/2010 e che verrà abbinato a quello in corso di predisposizione avverso la sentenza non definitiva citata nel seguito; b) con ordinanza n. 1992/2010 ha inoltre rimesso alla Corte Costituzionale la questione di illegittimità rispetto ai canoni di tutela della proprietà fissati nella CEDU, degli artt. 6, 7 comma 1, 2 e 3 del D.L. 195/2009. In particolare è stata ritenuta fondata la questione di incostituzionalità degli articoli in parola in quanto: • il valore dell’impianto è ancorato alla data di conversione della legge, 26 febbraio 2010, ancorché prenda quale riferimento la stima ENEA, che pacificamente valuta il bene alla data 2005-2006; • il valore dell’impianto, così stimato viene illegittimamente ridotto del canone di affitto corrisposto nei primi dodici mesi antecedenti l’atto di trasferimento; • non è individuato il momento in cui sorge il diritto di credito del proprietario espropriato; • non è individuato il soggetto a cui il bene dovrà essere trasferito; • non è individuato il momento del trasferimento; • fondamentalmente non sono individuate le risorse finanziarie necessarie e propedeutiche al trasferimento del bene. Per tutte le ragioni su esposte, l’eccezione proposta di incostituzionalità della legge, è stata ritenuta non manifestamente infondata ed il giudizio è stato trasmesso alla Corte Costituzionale perché decida sui punti segnalati; Bilancio al 31.12.2012 33 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. c) con sentenza non definitiva n. 39180/2010 ha infine dichiarato invece inammissibile il “ricorso nella parte in cui è contestata la mancata attribuzione alla ricorrente dei ricavi derivanti dalla cessione dell’energia elettrica prodotta dal termovalorizzatore di Acerra e, per l’effetto, dichiara irrilevante la questione di legittimità costituzionale con riferimento all’art. 7, co. 5, d.l. 195/2009, convertito, con modificazioni, dalla l. 26/2010”; ha infine dichiarato “la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale con riferimento all’art. 7, co. 4 e 6, d.l. 195/2009, convertito, con modificazioni, dalla l. 26/2010”. In merito all’appello avverso la sentenza non definitiva il Consiglio di Stato con ordinanza n. 5117 in data 14 giugno 2011, ha devoluto alla Corte Costituzionale anche la questione di costituzionalità dell’art. 7 commi 4, 5 e 6 del D.L. 195/2009 (in riforma della sentenza del TAR), in relazione alla previsione del mantenimento in capo alla P.A. della disponibilità, utilizzazione e godimento del termovalorizzatore di Acerra, dietro l’eventuale e facoltativa stipula di un contratto di affitto per giunta sottoposto a condizioni e garanzie vessatorie ed illegittime. Ha rilevato in proposito il Consiglio di Stato che il mancato automatismo tra acquisizione delle disponibilità dell’impianto e la corresponsione del relativo indennizzo rende “del tutto palese la presenza di una violazione delle disposizioni costituzionali ed internazionali (Trattato CE e Convenzione dei Diritti dell’Uomo) in tema di proprietà.” L’udienza presso la Corte Costituzionale è stata fissata per il 18 aprile 2012. A tale data è stato disposto un rinvio all’udienza del 3 luglio 2012 e poi al 18 settembre 2012, dove la causa è stata ulteriormente rinviata a data da destinarsi. Si è tuttora in attesa di fissazione dell’udienza presso la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo relativa al ricorso presentato dal Gruppo in data 22 giugno 2010 protocollo n° 36485/10. In tale contesto, però, si evidenzia come, nel corso dell’ultima parte dell’esercizio 2011, le controparti pubbliche nei confronti delle quali sono state attivate le azioni sopradescritte, con particolare riferimento al Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, abbiano proposto una serie di incontri con il Gruppo in esito ai quali è stato raggiunto un accordo per la definizione del contenzioso relativo all’impianto di Acerra. Tale soluzione, compiutamente definita nei termini e condizioni essenziali precedentemente alla conclusione dell’esercizio 2011, prevede da una parte il riconoscimento delle legittime indennità spettanti a FIBE in qualità di proprietario dell’impianto per (i) l’ablazione del bene – determinata dalle impugnate disposizioni del DL 195/2009 – e per (ii) l’utilizzo del bene stesso nelle more della finalizzazione delle procedure amministrative richieste per il trasferimento della proprietà per un importo omnicomprensivo pari a € 355.550.240,84, e dall’altra l’abbandono dei relativi contenziosi e delle correlate azioni esecutive nel frattempo intraprese da FIBE per la tutela dei propri diritti. I risultati economici di tale soluzione, rispetto alle valutazioni effettuate precedentemente in merito a tale controversia, hanno determinato la realizzazione di un risultato economico su base consolidata positivo e complessivamente pari a € 68,8 milioni al netto dei relativi effetti fiscali che è stato recepito dal Gruppo nell’ambito del risultato delle attività operative cessate al 31 dicembre 2011. Il completamento dell’iter procedurale, che avrebbe dovuto espletarsi entro il 31 dicembre 2011 sia secondo le previsioni del DL 195/2009 sia secondo gli accordi proposti nel 2011 dal Dipartimento della Protezione Civile , per tematiche dipendenti dalle complesse procedure amministrative necessarie, è stato differito per effetto delle disposizioni del DL 216/2011 (il cd. ‘Decreto Milleproroghe’) alla prima parte del corrente esercizio. Bilancio al 31.12.2012 34 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Nelle more è peraltro stato emesso il DPCM 16 febbraio 2012 che ha disposto il trasferimento della proprietà dell’impianto alla Regione Campania ed ha individuato (unitamente al successivo D.L. 2 marzo 2012 n. 16 convertito in Legge n. 44/2012 del 26 aprile 2012) le risorse finanziarie per provvedere al pagamento dell’importo suddetto in favore di FIBE. Va da ultimo riferito quanto segue: a) Con D.L. 2 marzo 2012 n. 16, conv. con mod. in L. 44 del 26.4.2012 è stato previsto, all’art. 12 co. 8-10 che: 8. La regione Campania è autorizzata ad utilizzare le risorse del Fondo per lo sviluppo e coesione 2007-2013 relative al Programma attuativo regionale, per l'acquisto del termovalorizzatore di Acerra ai sensi dell'articolo 7 del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26. Le risorse necessarie, pari a € 355.550.240,84, vengono trasferite alla stessa Regione. 9. In considerazione dell'acquisto di cui al comma 8, le risorse già finalizzate, ai sensi dell'articolo 18 del citato decreto-legge n. 195 del 2009, al pagamento del canone di affitto di cui all'articolo 7, comma 6, dello stesso decreto-legge, sono destinate alla medesima Regione quale contributo dello Stato. 10. Ai fini fiscali, il pagamento da parte della regione Campania della somma di cui al comma 8, in quanto effettuato a definizione di ogni pretesa del soggetto proprietario dell'impianto, di cui all'articolo 6 del predetto decreto-legge n. 195 del 2009, vale come liquidazione risarcitoria transattiva tra le parti private e quelle pubbliche interessate. Ogni atto perfezionato in attuazione della disposizione di cui al precedente periodo è esente da imposizione. b) In data 14 marzo 2012 è stato adottato il Decreto n. 17226 del Ministero dell’Economia e delle Finanze di variazione del bilancio; c) Con D.L. 15.5.2012 n. 59, convertito in legge n. 100 del 12 luglio 2012 all’art. 3 co. 4, è stato disposto che : «4. Tenuto conto della deliberazione del Consiglio dei Ministri in data 16 febbraio 2012, adottata nella riunione del 14 febbraio 2012, ai sensi dell'articolo 61, comma 3, del decretolegge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, e registrata dalla Corte dei conti in data 23 marzo 2012, concernente il trasferimento dell'impianto di termovalorizzazione di Acerra alla regione Campania, e del conseguente decreto del Ministro dell'economia e delle finanze n. 17226 in data 14 marzo 2012, recante variazione del bilancio, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013 relative al Programma attuativo regionale, necessarie per l'acquisto del predetto termovalorizzatore, pari a euro 355.550.240,84, di cui all'articolo 12, comma 8, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, sono trasferite direttamente alla società creditrice già proprietaria dell'impianto di termovalorizzazione di Acerra, a saldo di ogni sua pretesa, da parte del competente Dipartimento del Ministero dello sviluppo economico. In considerazione del fatto che il trasferimento è effettuato per conto della regione Campania, per lo stesso, ai fini fiscali, resta fermo quanto previsto dal comma 10 dell'articolo 12 del predetto decreto-legge n. 16 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44 del 2012. Resta salva ogni garanzia prevista dal codice civile in favore della regione Campania che ha acquisito l'impianto. Alla compensazione degli effetti, in termini di fabbisogno e di Bilancio al 31.12.2012 35 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. indebitamento netto, derivanti dall'attuazione del presente comma si provvede ai sensi del comma 4-bis»; d. In ossequio a tale ultima previsione normativa è, quindi, intervenuto il pagamento dell’importo sopra indicato in favore della Fibe S.p.A.. Per quanto concerne infine l’accertamento dello stato passivo delle gestioni commissariali dell’emergenza rifiuti in Campania (procedura prevista dal D.L.195/2009 in ragione della cessazione dello stato di emergenza), in data 7 dicembre 2010 veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il DPCM n. 903 il quale, nell’indire l’avviso pubblico per la formazione della massa passiva, concedeva il termine di 60 giorni dalla sua pubblicazione per la presentazione delle relative istanze di ammissione. Alla Unità Stralcio (ora sostituita dalla Unità Tecnica Amministrativa), preposta a tale attività dal citato D.L. 195/2009, sono state presentate istanze per complessivi euro 2.403.801.269,74. I titoli per i quali sono state avanzate le istanze sono quelli già formulati in sede giudiziaria (tra i quali, crediti da tariffa ante dicembre 2005, crediti per rendiconti 2006/2007, crediti per impianti CDR), oltre a richieste risarcitorie (danno emergente per maggiori costi e lucro cessante derivante dalla risoluzione ex lege dei contratti di affidamento, nonché danni di cui alla domanda riconvenzionale già svolte nell’azione civile pendente innanzi al Tribunale di Napoli). Non è stata invece inserita la richiesta relativa al pagamento del corrispettivo per il termovalorizzatore di Acerra, che esula dai compiti dell’Unità Stralcio (ora Unità Tecnico – Amministrativa) e per la quale si è proceduto come descritto in precedenza. *** II. Il contenzioso attualmente in essere in relazione ai progetti RSU Campania II.1 Il contenzioso amministrativo a) Nel mese di ottobre 2006 FIBE e FIBE Campania hanno agito innanzi al T.A.R. Lazio censurando il mancato adempimento da parte del Commissario agli obblighi previsti dal sopra citato D.L. 245/2005 (convertito nella L. 21/2006) al fine di: (i) recuperare le somme dovute dalle amministrazioni locali a titolo di tariffa per lo smaltimento dei rifiuti fino alla data di risoluzione dei contratti (15 dicembre 2005) e (ii) individuare i siti di recapito per FOS (frazione organica stabilizzata) e sovvalli prodotti dagli impianti di CDR e predisporre ed attuare un piano di manutenzione degli impianti. Il T.A.R. Lazio, dopo aver accolto (con provvedimento dell’11 ottobre 2006, confermato dal Consiglio di Stato in data 7 novembre 2006) l’istanza cautelare di FIBE e FIBE Campania, con sentenza n. 3790 pubblicata in data 27 aprile 2007, ha affermato che: (i) FIBE e FIBE Campania hanno effettivamente espletato fino al 15 dicembre 2005 il servizio di smaltimento dei rifiuti loro affidato in virtù dei contratti del 2000 e del 2001, avendo quindi diritto a vedere completato a cura dell’Amministrazione, il procedimento normativamente previsto al fine di consentire ad esse il recupero della creditoria maturata; (ii) per effetto della risoluzione ope legis dei contratti di affidamento del servizio, FIBE e FIBE Campania “sono divenute, a far tempo del 15 dicembre 2005, mere esecutrici per conto del commissario delegato di un servizio [quello di smaltimento dei rifiuti] del quale hanno definitivamente perso la titolarità”; Bilancio al 31.12.2012 36 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. (iii) la struttura commissariale doveva concludere, entro 45 giorni, il procedimento volto al soddisfacimento delle pretese delle ricorrenti; (iv) in caso di persistente inadempimento dell’amministrazione veniva nominato un commissario ad acta con un ulteriore termine di 45 giorni per provvedere in via sostitutiva. Avverso tale provvedimento la struttura commissariale ha presentato appello al Consiglio di Stato il quale, con sentenza n. 6057 del 28 novembre 2007, ha rigettato l’appello confermando integralmente la decisione del T.A.R. Lazio. Nelle more, la normativa sopravvenuta e su ricordata ha fatto venir meno l’interesse delle Società al completamento del procedimento teso all’individuazione dei siti di recapito per FOS (frazione organica stabilizzata) e sovvalli prodotti dagli impianti di CDR e predisporre ed attuare un piano di manutenzione degli impianti, atteso il passaggio di essi alle competenti amministrazioni, permanendo, invece, l’interesse al completamento del procedimento teso al recupero della creditoria maturata per il servizio espletato fino al 15 dicembre 2005. Come già esposto al precedente punto I.2, nel mese di dicembre 2009, il Commissario ad Acta incaricato dal T.A.R. di procedere al recupero dei crediti vantati dalle exaffidatarie nei confronti delle amministrazioni campane relativamente al servizio di smaltimento dei rifiuti espletato sino al 15 dicembre 2005, ha completato una prima importante fase del proprio incarico, comunicando di aver accertato le reciproche posizioni di credito (del Gruppo Impregilo) e di debito (delle amministrazioni locali campane) determinando altresì le competenze aggiuntive a favore del Gruppo per interessi di mora maturati al 15 dicembre 2005. b) Il T.A.R. del Lazio, con sentenza n. 7280 del 23 luglio 2008, ha riaffermato i principi già espressi dalla citata sentenza 3790/2007, confermata in Consiglio di Stato con sentenza n. 6057/07, quali ulteriormente confermati ed integrati dalla normativa medio tempore sopravvenuta e di cui al citato D.L. 90/08 e 107/08 convertiti in L. 123/08 e ss.. Tale sentenza, divenuta ormai definitiva per omessa impugnazione da parte dell’Amministrazione, risulta di particolare importanza per le Società, in quanto, nella parte motiva, fornisce una puntuale ricostruzione del ruolo e delle responsabilità attribuibili rispettivamente alle ex affidatarie post 15 dicembre 2005 - ormai “mere esecutrici” delle direttive commissariali - e del Commissario delegato di Governo esclusivo titolare del servizio di smaltimento rifiuti e dell’azione di coordinamento, tenuto ad individuare le soluzioni ottimali per lo smaltimento rifiuti. Nel contempo, la sentenza rileva come ogni obbligo ex-lege imposto alle ex affidatarie fosse cessato alla data del 31 dicembre 2007, risultando in contrasto i provvedimenti di proroga impugnati con le precedenti norme regolanti le condizioni e i limiti dello specifico intervento emergenziale. In ogni caso, ha rilevato il T.A.R., la normativa sopravvenuta ha inciso anche sulle ordinanze impugnate, in quanto idonea a proiettarsi sui rapporti negoziali pregressi facenti capo alle ricorrenti alle quali “non si richiede alcuna ulteriore attività, se non quella finalizzata a consentire il subentro delle Province e delle Forze armate nella gestione degli stabilimenti, delle risorse umane e strumentali nonché infine nei rapporti con i terzi”. Alla luce di quanto sopra, conclude il T.A.R. “E’ logico pertanto ritenere che delle obbligazioni assunte risponda il Commissario delegato”. Bilancio al 31.12.2012 37 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. c) Nel mese di dicembre 2008, FIBE e FIBE Campania hanno agito innanzi al T.A.R. Lazio impugnando una serie di ordinanze con cui i soggetti delegati dal Commissario di Governo alla gestione tecnico operativa (il cd. Capo missione tecnico-operativa ex O.P.C.M. 3705/2008 e i cd. Commissari ad acta per le province) imponevano alle stesse società la riacquisizione del possesso di alcune aree e siti di stoccaggio – acquisiti dagli stessi soggetti delegati nel mese di agosto 2008 - in quanto ritenuti non funzionali alla gestione del servizio, chiedendo nel contempo l’accertamento – “(i) dell’insussistenza in capo alle odierne ricorrenti di qualsivoglia obbligo gestorio di uffici, siti ed impianti utilizzati in ogni tempo nell’ambito del sistema integrato di smaltimento di rifiuti in Campania, alla luce della vigente normativa di settore che ha compiutamente disciplinato anche le situazioni pregresse in assoluta coerenza con la sentenza del T.A.R. Lazio n. 3790/2007, confermata dal Consiglio di Stato con sentenza n. 6057/2007, nonché della sentenza del T.A.R. Lazio n. 7280 del 23 luglio 2008 circa la natura dei rapporti intercorrenti tra l’Amministrazione, le società Fibe e Fibe Campania ed i terzi, (ii) dell’obbligo dell’Amministrazione di conformarsi alle statuizioni di merito contenute nella citata sentenza del T.A.R. Lazio n. 3790/2007, confermata dal Consiglio di Stato con sentenza n. 6057/2007, nonché della sentenza del T.A.R. Lazio n. 7280 del 23 luglio 2008 circa la natura dei rapporti intercorrenti tra l’Amministrazione, le società Fibe e Fibe Campania ed i terzi.” Il T.A.R. in esito all’udienza del 19 gennaio 2009 ha sospeso l’esecutività dei provvedimenti impugnati e con la sentenza 2357/09, in data 13 marzo 2009, ha accolto il ricorso di FIBE e FIBE Campania, annullando i provvedimenti impugnati. Avverso tale sentenza, l’Amministrazione ha proposto appello innanzi al Consiglio di Stato con ricorso notificato in data 8 luglio 2009. Nel costituirsi nell’ambito del relativo procedimento, le Società hanno spiegato a loro volta appello incidentale avverso la medesima pronuncia, al fine di vedere esaminate ed accolte anche le censure ritenute assorbite in primo grado ed afferenti in particolare il difetto dei presupposti in ordine alla ritenuta non funzionalità dei siti alla complessiva azione di gestione dei rifiuti; alla richiesta di accertamento dell’insussistenza in capo alle Società di qualsivoglia obbligo gestorio di uffici, siti ed impianti utilizzati in ogni tempo nell’ambito del sistema integrato di smaltimento di rifiuti in Campania, alla luce della normativa di settore; alla richiesta di accertamento dell’obbligo dell’Amministrazione di conformarsi alla sentenza del T.A.R. Lazio n. 3790/07 confermata dal Consiglio di Stato con sentenza n. 6057/07 nonché alla sentenza del T.A.R. Lazio n. 7280 del 23 luglio 2008, circa la natura dei rapporti intercorrenti tra l’Amministrazione, le società Fibe e Fibe Campania ed i terzi. Nelle more, in data 22 luglio 2009, il Sottosegretario di Stato, per il tramite dei Commissari ad acta delle province ha notificato a Fibe e Fibe Campania dei nuovi atti di intimazione alla presa in consegna dei suddetti siti. Anche tali atti sono stati debitamente impugnati avanti al TAR. In data 26 gennaio 2010, infine, il Consiglio di Stato, con sentenza 290/2010, ha definitivamente confermato l’annullamento delle ordinanze emesse nel dicembre 2008, liberando Fibe da qualsiasi obbligo in merito alla gestione dei siti che, a parere dell’Amministrazione, erano stati ritenuti non funzionali all’attività della stessa. In particolare, con tale pronuncia, procedendo all’analisi interpretativa della OPCM 3693/2008, il Consiglio di Stato ha ritenuto che i provvedimenti impugnati risultassero Bilancio al 31.12.2012 38 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. illegittimi per contrarietà alla normativa di riferimento, in relazione ad una errata valutazione del concetto di funzionalità dei cespiti alla complessiva gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti. Precisamente il Consiglio di Stato ha ricondotto lo scrutinio di funzionalità dei siti al perno normativo dettato dall’art. 183 comma 1 lett. D) del d.lgs. 152/2006, che individua espressamente il concetto di gestione dei rifiuti nelle attività di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento, compreso il controllo di queste operazioni, nonché il controllo delle discariche dopo la chiusura. Da ciò ne è scaturita la individuata funzionalità dei cespiti, oggetto di intimata restituzione, alla complessiva gestione del servizio di smaltimento, con conseguente declaratoria di illegittimità delle determinazioni impugnate. Nonostante tali conclusioni, il soggetto incaricato ex-Lege 26/2010 della gestione dei siti nella provincia di Caserta prima e successivamente quelli incaricati della gestione dei siti nella provincia di Napoli e Benevento, hanno intrapreso una nuova iniziativa finalizzata ad attribuire a FIBE S.p.A. gli oneri relativi alla custodia degli stessi siti. A fronte di tali iniziative, l’istanza di revoca, presentata dalla Società presso il competente organo giudiziario, veniva respinta in data 25 ottobre 2010. Si segnala comunque che a seguito della richiesta di chiarimenti concernenti la precisazione degli obblighi del custode, il Tribunale di Napoli V sezione penale, stabiliva nell’ordinanza del 24 novembre 2010, che il custode giudiziario ha “quale sua unica prerogativa e compito quello di garantire l’integrità dei sigilli, la consistenza della cosa sotto sequestro e rapportare all’autorità giudiziaria eventuali pericoli”. Tale conclusione, in accordo con i legali che la assistono, supporta la Società nel ritenere che il custode giudiziario sia esente da qualsiasi responsabilità nel momento in cui, diligentemente, segnala e/o denunzia prontamente alle autorità preposte tutti gli eventi che possono in qualche maniera compromettere l’integrità del bene in sequestro, ed è a tale comportamento che si stanno attenendo le persone fisiche indicate quali custodi. In tale contesto, si inserisce anche l’iniziativa promossa in sede civile, innanzi al Tribunale di Napoli, dalla S.A.P.NA. SpA, società provinciale costituita dalla Provincia di Napoli, che con circa 40 giudizi ha contestato il proprio intervenuto subentro nella titolarità di alcune aree e siti di stoccaggio provvisorio e definitivo - gli stessi già ritenuti non funzionali dai Commissari ad Acta con i provvedimenti del dicembre 2008 impugnati da FIBE SpA e che hanno portato alle pronunce del TAR Lazio n. 2357/09 e del Consiglio di Stato n. 290/10 - chiedendo in subordine la manleva nei confronti di FIBE Spa e/o del Commissario di Governo dei costi di gestione medio tempore sostenuti e di quelli a sostenersi anche per una eventuale bonifica. Fibe SpA si è costituita in ciascuno dei vari procedimenti e gli stessi sono tutt’ora in corso. d) Le società hanno poi nuovamente adito il T.A.R. Lazio con ricorso notificato in data 30 aprile 2009 (R.G. 3770/2009) con cui hanno contestato l’inerzia dell’Amministrazione nel completamento dei procedimenti amministrativi di rendicontazione e riconoscimento dei costi per le attività ex-lege svolte dalle ex affidatarie del servizio e per i lavori ordinati dall’Amministrazione ed eseguiti dalle Società durante la gestione transitoria (16 dicembre 2005 – 31 dicembre 2007). Hanno dunque richiesto al T.A.R. la Bilancio al 31.12.2012 39 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. declaratoria di illegittimità di tale silenzio e l’accertamento dell’obbligo delle Amministrazioni resistenti di concludere il procedimento suddetto in un congruo termine, con contestuale nomina di un Commissario ad acta che, in caso di infruttuoso decorso di tale termine, adotti i provvedimenti richiesti in luogo dell’Amministrazione inadempiente. All’esito dell’udienza di discussione del 24 giugno 2009 il T.A.R. , con sentenza n. 7070/2009 ha dichiarato il ricorso inammissibile rilevando che vertendosi in tema di “accertamento di pretese patrimoniali, ancorché fondate su obblighi assunti exlege”, le Società avrebbero dovuto non già attivare il rito speciale del silenzio ma avanzare innanzi al T.A.R., in sede di giurisdizione esclusiva una apposita azione di accertamento e condanna. Nel prendere atto della decisione del T.A.R., le Società hanno dunque proposto un nuovo ricorso avanti al T.A.R. Lazio (R.G. 7338/2009), in sede di giurisdizione esclusiva ex art. 4 del D.L. 90/2008, per l’emissione delle necessarie pronunce di accertamento e condanna della P.A. alla liquidazione degli importi richiesti, anche in via monitoria. L’istanza monitoria è stata respinta, non ravvisando il TAR i presupposti per l’emissione di un decreto ingiuntivo. La causa attualmente pende per il merito. In attesa della fissazione della relativa udienza di discussione, in data 8 aprile 2010 è stata notificata e successivamente depositata istanza istruttoria ai fini della nomina di un consulente tecnico di ufficio che esaminata la documentazione versata in atti individui l’ammontare: − del debito a carico dell’Amm.ne per l’attività di gestione rendicontata dalle Società a decorrere dal 16 dicembre 2005; − dell’importo già corrisposto dall’Amm.ne al suindicato titolo; − dell’importo del debito già verificato e riconosciuto, ma non ancora pagato, dall’Amm.ne sulla scorta dei provvedimenti amm.vi già emessi e versati in atti; − dell’importo non ancora verificato, né liquidato dall’Amm.ne per attività rendicontata dalle predette Società; − del debito a carico dell’Amm.ne per i lavori affidati alle predette Società e da queste eseguiti a decorrere dal 16 dicembre 2005; − dell’importo già corrisposto dall’Amm.ne per il titolo di cui al precedente punto e); − dell’importo del debito già verificato e riconosciuto, ma non ancora pagato dall’Amm.ne sulla scorta dei provvedimenti amm.vi già emessi ed in atti; − dell’importo non ancora verificato, né liquidato dall’Amm.ne per lavori eseguiti, su incarico dell’Amm.ne, dalle Società Fibe S.p.A. e Fibe Campania S.p.A., sulla base della documentazione in atti; − identifichi e precisi l’incaricato Consulente, sulla scorta dell’intervenuta verifica della documentazione in atti, l’ammontare della debitoria a carico dall’Amm.ne per tutte le attività imposte ed eseguite dalle Società Fibe S.p.A. e Fibe Campania S.p.A in suo favore, a decorrere dal 16 dicembre 2005, al netto dell’importo già corrisposto al medesimo titolo e ad ogni altro quesito che Codesto Tribunale riterrà di sottoporre. È stata quindi depositata apposita istanza di prelievo per la sollecita fissazione dell’udienza di discussione, in esito alla quale il TAR, con la sentenza interlocutoria n. Bilancio al 31.12.2012 40 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. 3669, ha disposto lo svolgimento delle operazioni di "verificazione" della documentazione contabile presentata in regime di rendicontazione, al fine di accertare la fondatezza delle pretese dedotte in giudizio, riservandosi la decisione nel merito alla conclusione di tale procedura. A tal fine, il Tribunale ha individuato nell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", l'Organismo che deve provvedere alla verificazione sulla base dei quesiti formulati in sentenza. In data 29 .1gennaio. 2013 è stata depositata una perizia parziale relativa al periodo intercorrente dal 15 dicembre 2005al 31 dicembre 2006. Nel mese di febbraio, infine, è stata concessa una proroga al 30 aprile 2013 per il deposito della perizia definitiva relativa a tutti i periodi considerati. e) Con ricorso notificato il 18 maggio 2009, R.G. 4189/09, le Società hanno ancora adito il T.A.R. Lazio Roma, impugnando l’OPCM n. 3748/09 laddove ha stabilito il conferimento presso il termovalorizzatore di Acerra dei soli rifiuti prodotti e stoccati a decorrere dalla data di risoluzione dei contratti di affidamento con le Società (post 15 dicembre 2005) e si è in attesa della fissazione della relativa udienza di merito. Pur nella convinzione che l’obbligo di smaltire tutte le balle prodotte e stoccate nel territorio campano (a prescindere dalla soluzione prescelta dalla P.A. su quali rifiuti smaltire prioritariamente e quali dopo) sussista unicamente in capo all’Amministrazione, le Società hanno provveduto cautelativamente ad impugnare tale ordinanza innanzi al competente T.A.R. del Lazio. f) Va ancora segnalato che, con sentenza n. 3886 in data 5 maggio 2011, il TAR del Lazio, pronunciandosi sul ricorso promosso da FIBE (R.G. 9942/2009) per l’accertamento dell’inadempimento delle P.A. all’obbligo di pagamento dei costi non ammortizzati dalla ricorrente al 15 dicembre 2005 per gli impianti CDR della Campania, ha accolto l’impugnazione e ha condannato la P.A. al pagamento a tale titolo in favore di FIBE dell’importo complessivo di € 204.742.665 oltre interessi legali e moratori dal 15 dicembre 2005 al soddisfo. Tale sentenza ricostruisce correttamente i rapporti tra le parti alla luce del quadro contrattuale e normativo di riferimento, confermando che per effetto della risoluzione dei contratti, gli impianti di CDR sono rientrati nella disponibilità dell’Amministrazione, rimanendo quest’ultima – come dalla stessa espressamente dichiarato – obbligata a corrispondere alle ex affidatarie i costi non ammortizzati alla data di risoluzione (15 dicembre 2005). In ordine al quantum della pretesa, il TAR, oltre ai dati contabili forniti dalla ricorrente, fonda la pronuncia sulla base di riconoscimenti espressi dalla stessa P.A. nei precedenti bandi di gara per l’affidamento del servizio in cui tali valori sono riportati e riconosciuti. Va infine evidenziato che l’Amministrazione ha proposto appello a detta sentenza con atto notificato in data 11 luglio 2011. L’appello (R.G. 6313/11) è stato discusso all’udienza del 13 dicembre 2011, in esito alla quale, con sentenza 868/2012 depositata il 20 febbraio 2012, il Consiglio di Stato ha rigettato l’impugnazione proposta dall’Amministrazione, con relativa compensazione delle spese processuali. L’avvocatura ha proposto ricorso per la Cassazione della sentenza del Consiglio di Stato, eccependo il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo. FIBE ha a sua volta notificato ritualmente controricorso e ricorso incidentale, da un lato contestando le argomentazioni dell’Amministrazione, dall’altro impugnando in via incidentale la statuizione del Consiglio di Stato nella parte in cui ha ritenuto di dover affrontare Bilancio al 31.12.2012 41 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. preliminarmente la questione circa la propria giurisdizione (ancorché risolta in senso positivo) anziché rilevare in via dirimente ed assorbente la tardività del ricorso in appello. L’avvocatura ha a sua volta proposto controricorso al ricorso incidentale di FIBE. L’udienza è stata fissata per il 26 marzo 2013 fissazione dell’udienza. Nelle more, a seguito dell’avvio da parte di FIBE della procedura esecutiva, l’Amministrazione ha chiesto al Consiglio di Stato la sospensione della sentenza di condanna. All’esito della discussione del 15 .1gennaio .2013, il Consiglio di Stato ha accordato, ai sensi dell’art. 111 c.p.a., la sospensione richiesta limitandola però all’importo eccedente a € 61.422.799,50 (pari al 30% dell’importo di condanna). g) Con ordinanza TAR Campania, n. 292 del 23 febbraio 2012, resa nel ricorso R.G. 301/2012, è stata respinta l’istanza della ricorrente S.A.P.NA. S.p.A. di sospensione del provvedimento ministeriale con il quale veniva richiesto alla società provinciale la trasmissione dei risultati del piano di caratterizzazione e la messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda contaminate relative al sito della discarica di Settecainati, nel Comune di Giugliano, di proprietà di Fibe s.p.a.. La ricorrente ha chiamato in giudizio Fibe s.p.a. affermandone la responsabilità della contaminazione e l’obbligo di provvedere alla caratterizzazione e alla m.i.s.e.. L’ordinanza di rigetto ha compensato le spese della fase cautelare. Nelle more della fissazione dell’udienza di merito, inoltre, l’ordinanza del TAR Campania di cui al presente paragrafo è stata impugnata da S.A.P.N.A. presso il Consiglio di Stato il quale, in data 23 maggio 2012, ha respinto l’impugnativa confermando la pronuncia di primo grado. h) Con sentenza TAR Lazio, n. 5831 del 26 giugno 2012, resa nel ricorso R.G. 7434/2008 e successivi motivi aggiunti, proposto da Fibe s.p.a. per l’annullamento dei provvedimenti commissariali e ministeriali che impongono la trasmissione dei risultati della caratterizzazione e la m.i.s.e. dei suoli e delle acque di falda, pena l’attivazione dei poteri sostitutivi in danno, dell’iscrizione dell’onere reale e dell’accertamento e recupero del danno ambientale, relativamente al sito della discarica in località Cava Giuliani nel Comune di Giugliano, è stata dichiarata la carenza di giurisdizione del TAR in favore del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, in quanto ritenuti provvedimenti amministrativi in materia di acque pubbliche. Il giudizio è stato riassunto avanti al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, e l’udienza di citazione è stata da ultimo rinviata al 9 ottobre 2013. i) Con sentenza TAR Lazio, n. 6033/2012, pubblicata il 3 luglio 2012 e notificata il 13 settembre 2012, sono stati riuniti e respinti i ricorsi r.g. 10397/2007, 10398/2007 e 2770/2012 e relativi motivi aggiunti, proposti da Fibe s.p.a. per l’annullamento dei provvedimenti commissariali e ministeriali che impongono la caratterizzazione e la m.i.s.e., pena l’attivazione delle procedure in danno, relativamente al sito di Pontericcio, impianto di produzione del cdr e area di stoccaggio; e al sito di Cava Giuliani, area di stoccaggio. Avverso la suddetta sentenza è stato proposto appello al Consiglio di Stato (R.G. 7313/2012) in quanto la pronuncia appare affetta da evidente travisamento dei fatti per essersi basata sulle contaminazioni riscontrate in un sito diverso da quelli oggetto del giudizio. Vengono infatti erroneamente richiamate le contaminazioni del sito della discarica di Cava Giuliani (come evidenziate nella Relazione del C.T. della Procura della Repubblica di Caserta, disposta nell’ambito del procedimento penale pendente r.g.n.r. 15968/2008) oggetto del diverso ricorso r.g. Bilancio al 31.12.2012 42 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. 7434/2008, di cui alla lett. H, che precede. Il Consiglio di Stato, in data 21 novembre 2012, ha respinto l’istanza cautelare promossa da Fibe per la sospensione dell’esecutività della sentenza e si è attualmente in attesa della fissazione dell’udienza di merito. A seguito del rigetto dell’istanza cautelare della sentenza n. 6033/2012, la Fibe s.p.a. si è determinata a manifestare al Ministero dell’Ambiente e alle altre autorità competenti, con comunicazione del 13.12.2012, la propria disponibilità a dare spontanea esecuzione alla sentenza n. 6033/2012. Tutto ciò non ammettendo alcuna responsabilità, facendo salvo il contenzioso pendente ai fini del merito e con riserva di ripetizione degli oneri derivanti dall’attività in parola. II.2 Il contenzioso civile Con atto di citazione del mese di maggio 2005 il Commissario di Governo ha intrapreso un’azione risarcitoria nei confronti di FIBE, FIBE Campania e FISIA Italimpianti per asseriti danni per un importo pari a circa € 43 milioni. Nel corso del giudizio, il Commissario di Governo ha aumentato le proprie richieste risarcitorie per oltre € 700 milioni, cui si aggiunge un’ulteriore richiesta di risarcimento per danni all’immagine quantificata nella misura di un miliardo di euro. Le Società si sono costituite in giudizio e, oltre a contestare le pretese avanzate dal Commissario di Governo, hanno chiesto in via riconvenzionale il risarcimento di danni e oneri di varia natura, per un importo determinato - in prima istanza – per oltre € 650 milioni, cui si aggiunge un’ulteriore richiesta di risarcimento per danni all’immagine quantificata nella misura di € 1,5 miliardi. In particolare, le Società convenute hanno lamentato il grave ritardo (rispetto a quanto previsto dai contratti del 2000 e del 2001) nel rilascio delle autorizzazioni necessarie per la costruzione degli impianti di termovalorizzazione ed il conseguente ritardo nella loro realizzazione. Ritardi che hanno determinato sia il prolungamento del periodo di stoccaggio provvisorio delle c.d. “ecoballe” prodotte sia un aumento dei quantitativi di “ecoballe” stoccate, con conseguente necessità di acquisire maggiori aree di stoccaggio: circostanze che hanno determinato maggiori costi a carico delle affidatarie FIBE e FIBE Campania. Nello stesso procedimento gli Istituti Bancari garanti verso il Commissario di Governo delle prestazioni contrattuali di FIBE e FIBE Campania, hanno anch’essi chiesto il rigetto della domanda del Commissario e, comunque, hanno chiesto di essere tenuti indenni da Impregilo rispetto alle richieste del Commissario. Impregilo si è costituita in giudizio e ha contestato la domanda degli Istituti Bancari garanti. Il giudizio è stato definito con sentenza n. 4253 dell’11 aprile 2011, che ha dichiarato il difetto di giurisdizione del Giudice ordinario a favore del Giudice Amministrativo. Avverso tale sentenza, l’avvocatura dello Stato ha presentato ricorso e l’udienza dinanzi alla Corte di Appello di Napoli è stata conseguentemente fissata per il 13 novembre 2012 e Fibe si è regolarmente costituita. Con “Comparsa di riassunzione” del 1 agosto.2012 il Ministero della Giustizia e la Cassa Ammende, hanno riassunto innanzi al Tribunale di Milano, il giudizio avente oggetto l’escussione delle fideiussioni, per complessivi € 13.000.000,00, rilasciate da alcuni primari Bilancio al 31.12.2012 43 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. istituti di credito a garanzia dell’esecuzione delle prescrizioni imposte dalla Procura di Napoli, nell’ambito del procedimento di sequestro degli impianti CDR. Nel giudizio innanzi al Tribunale di Milano (R.G. 57109/2012) le società del Gruppo si sono costituite ed hanno contestato la fondatezza della domanda sotto vari profili, eccependo, tra l’altro, l’inoperatività della polizza, per essere stata azionata dopo la scadenza, nonché l’assenza dei presupposti per l’escussione, e chiamando a loro volta in causa il Commissario di Governo. Alla prima udienza di comparizione del 17 gennaio 2013 la causa è stata rinviata per la precisazione conclusioni all’udienza del 05 dicembre 2013. Si segnalano infine, in sede civile, alcuni giudizi recentemente attivati dalle pubbliche amministrazioni a vario titolo interessate a contestare l’operato di Fibe in relazione ai complessi rapporti di credito/debito afferenti il periodo di “gestione contrattuale”. Ancorchè si tratti di procedimenti distinti rispetto a quelli già descritti, si evidenzia come anche essi si riferiscano alle medesime tematiche oggetto di pretese avanzate da Fibe in sede amministrativa e sulle quali è tuttora in corso l’attività del commissario ad acta (vedi supra punto II.1.A). Su tale presupposto e con il supporto dei legali che assistono il Gruppo in tale complesso contesto, si ritiene di poter ragionevolmente confermare la valutazione di piena correttezza dell’operato di Fibe nel periodo ‘contrattuale’ e la conseguente qualificazione del rischio di soccombenza in questi contenziosi in un ambito di mera possibilità. È infatti opinione dei legali che assistono la Società che le richieste avanzate dalle pubbliche amministrazioni siano ragionevolmente resistibili tenuto conto sia delle riconvenzionali sia, in ogni caso , dell’ammissibilità nella specie di una compensazione giudiziaria. *** II.3 Il contenzioso penale Nel corso del mese di settembre 2006 la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha notificato a Impregilo S.p.A., Impregilo International Infrastructures N.V., FIBE S.p.A., FIBE Campania S.p.A., Fisia Italimpianti S.p.A. e Gestione Napoli S.p.A. in liquidazione un “Avviso di conclusione delle indagini preliminari inerente all’accertamento di responsabilità amministrativa di persone giuridiche” in ordine ad un presunto illecito amministrativo ai sensi dell’art. 24 del D. Lgs. 231/2001, nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di taluni ex-amministratori e dipendenti delle sopraindicate società, indagati per i reati di cui all’art. 640, commi 1 e 2 n. 1, c.p. in relazione ai contratti di appalto per la gestione del ciclo di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Campania. In esito all’udienza preliminare del 29 febbraio 2008, il G.U.P. presso il Tribunale di Napoli ha accolto le richieste di rinvio a giudizio esposte dalla Procura. Il procedimento di merito è attualmente in corso di svolgimento e si trova nella fase dibattimentale dedicata all’esame dei testimoni e consulenti tecnici delle difese. Deve, al riguardo essere evidenziato che il Tribunale, accogliendo l’eccezione proposta dalle difese delle Società, ha escluso la possibilità di costituirsi parte civile nei confronti degli Enti coinvolti ex D.Lgs 231/2001 e, pertanto, tutte le costituzioni di parte civile nei riguardi delle società sono state dichiarate inammissibili. Bilancio al 31.12.2012 44 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Va altresì evidenziato che, all’udienza del 15 giugno 2011, i PM Dottori Noviello e Sirleo, hanno proceduto alla contestazione suppletiva ex art. 517 c.p.p., nei confronti delle sole persone fisiche, del reato di cui agli artt. 110 c.p., 81 cpv c.p. 53bis D.Lgs. 22/97 ora 260 D.Lgs. 152/06. Nell’ambito di tale procedimento, la Procura ha anche avanzato richieste di misure cautelari di carattere: - “patrimoniale”, ex art. 19 D. Lgs. 231/2001 (sequestro: degli impianti CDR; del termovalorizzatore di Acerra; di Euro 43 milioni circa appartenenti a società del gruppo Impregilo; di crediti per Euro 109 milioni circa vantati da FIBE e FIBE Campania nei confronti dei Comuni della Regione Campania); e - “interdittivo”, ex art. 9 D. Lgs. 231/2001 (alternativamente: divieto di contrattare con la pubblica amministrazione; esclusione di agevolazioni, finanziamenti e simili; divieto di pubblicizzare beni e servizi). In relazione a tali misure cautelari il GIP, con ordinanza del 26 giugno 2007, ha disposto il sequestro preventivo del “profitto del reato” contestato, quantificato nell’ammontare complessivo di euro 750 milioni circa precisamente il GIP ha disposto il sequestro preventivo, per equivalente: - dell'importo di euro 53.000.000,00, corrispondente a quello anticipato dal Commissariato per la costruzione degli impianti delle province diverse da Napoli; - dell'importo complessivo della tariffa di smaltimento regolarmente incassata, pari a euro 301.641.238,98; - dei crediti certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti dei Comuni e non ancora incassati, pari a euro 141.701.456,56; - dell'importo delle spese sostenute dal Commissariato relative allo smaltimento dei RSU e delle frazioni a valle della lavorazione degli impianti di CDR, pari a euro 99.092.457,23; - dell'importo di euro 51.645.689,90 corrispondente al mancato deposito cauzionale, il cui versamento era stato pattuito a garanzia dell'esatto adempimento degli obblighi contrattuali; - delle somme percepite a titolo di aggio per l'attività di riscossione svolta per conto del Commissariato e dei Comuni, nell'importo da determinarsi in sede di esecuzione; - dell'importo di euro 103.404.000,00 pari al valore delle opere realizzate nella costruzione del termovalorizzatore di Acerra sino al 31 dicembre 2005. Il GIP ha inoltre disposto, sempre nell’ordinanza del 26 giugno 2007, quale misura interdittiva, il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno: si tratta di misura limitata alle sole attività di smaltimento, trattamento e recupero energetico dei rifiuti, e che è cessata nel giugno 2008. Il sequestro preventivo disposto dal GIP non ha comportato alcun effetto espropriativo costituendo solo un ‘fermo’ dei beni che sono rimasti di proprietà dei soggetti cui ‘appartenevano’, ai quali potevano venire confiscati solo ad esito del giudizio di merito avanti il Tribunale di Napoli prima, la Corte d’Appello poi e la Corte di Cassazione infine. Comunque, in parziale esecuzione del provvedimento cautelare, sono state sequestrate disponibilità liquide detenute da Impregilo, Fisia Italimpianti, FIBE e FIBE Campania presso alcuni istituti di credito per € 124,8 milioni circa, oltre a crediti vantati da FIBE e FIBE Campania verso le amministrazioni locali per attività antecedenti al 15 dicembre 2005 per complessivi € 190 milioni circa. In data 7 luglio 2007 è stato depositato ricorso contro l’ordinanza di sequestro preventivo: con provvedimento del 24 luglio 2007 il Tribunale del riesame ha però respinto il ricorso. Bilancio al 31.12.2012 45 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Il provvedimento cautelare di sequestro preventivo, confermato dal Tribunale del riesame, è stato quindi oggetto di ricorso innanzi alla Corte di Cassazione in data 5 novembre 2007. La II Sezione della Suprema Corte, investita del ricorso, in data 23 gennaio 2008 ha rinviato la decisione alle Sezioni Unite che, in data 27 marzo 2008, hanno annullato con rinvio il provvedimento di sequestro: a) da un lato, affermando il principio che “il profitto del reato … è costituito dal vantaggio economico di diretta ed immediata derivazione causale dal reato ed è concretamente determinato al netto dell’effettiva utilità eventualmente conseguita dal danneggiato, nell’ambito del rapporto sinallagmatico con l’ente”; b) dall’altro lato, riconoscendo che né il Gip né il Tribunale del riesame di Napoli hanno fatto una corretta applicazione di tale principio. In particolare, come le Sezioni Unite hanno affermato: “il percorso argomentativo su cui [la pronuncia del Tribunale del riesame] riposa, pur dando atto dei peculiari aspetti fattuali della vicenda esaminata, sviluppa considerazioni giuridiche parziali e riduttive in ordine al concetto di ‘profitto’, non ne recepisce la nozione così come innanzi specificamente delineata e, facendo leva sul mero dato dei gravi inadempimenti contrattuali delle imprese affidatarie, finisce con l’individuare le utilità confiscabili in maniera astratta, trascurando di verificare la sussistenza, in concreto, del necessario rapporto causale fra illecito e vantaggio conseguito”. La Corte di Cassazione ha inoltre analizzato approfonditamente le singole voci oggetto di sequestro preventivo, giungendo alla conclusione che: (i) le suddette voci - ad eccezione della tariffa al netto dell’iva - non costituiscono un “profitto del reato”; (ii) l’importo della tariffa (al netto dell’iva) che potrebbe astrattamente essere oggetto di sequestro deve essere determinato deducendo dalla tariffa stessa il valore dei servizi prestati da FIBE e FIBE Campania di cui le amministrazioni hanno beneficiato. E al tale ultimo riguardo, è importante sottolineare come: − la stessa Corte di Cassazione riconosce che “il servizio prestato” da FIBE e FIBE Campania “non è stato connotato costantemente di illiceità e si è protratto per lungo periodo, senza alcuna formale contestazione da parte dell’Amministrazione beneficiaria”; − il T.A.R. Lazio e il Consiglio di Stato (con le già citate sentenze 3790/2007 e 6057/2007), hanno riconosciuto che tali società hanno effettivamente espletato fino al 15 dicembre 2005 il servizio di smaltimento dei rifiuti loro affidato in virtù dei contratti del 2000 e del 2001. A seguito di questa sentenza della Corte di Cassazione il Tribunale del riesame di Napoli con l’ordinanza depositata il 7 agosto 2008 ha disposto la revoca del provvedimento di sequestro e l’immediata restituzione dei beni effettivamente sequestrati. In relazione a tale ordinanza, in data 18 agosto 2008, la Procura di Napoli ha presentato ricorso presso la Corte di Cassazione, assegnato alla Seconda Sezione, che, in esito all’udienza del 16 aprile 2009 ha “annulla(to) il provvedimento impugnato ad esclusione della parte relativa al sequestro della somma di euro 301.841.238,98 e dispone trasmettersi gli atti al Tribunale di Napoli per nuovo esame”. L’udienza relativa alla valutazione rimessa dalla Suprema Corte sulle partite creditorie esulanti da quella pari ad Euro 301.841.238,98 in relazione alla quale è stata, come detto, Bilancio al 31.12.2012 46 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. confermata la revoca del sequestro, si è tenuta il 20 ottobre 2009 innanzi al Tribunale del riesame di Napoli. La decisione è stata emessa il 2 febbraio 2010, dopo oltre 3 mesi dall’udienza. Il Tribunale del Riesame, in esito a tale decisione, ha ulteriormente rettificato le voci che il G.I.P. di Napoli aveva indicato nella prima ordinanza del luglio 2007 come astrattamente assoggettabili a sequestro. La rettifica ha quindi escluso dalle partite astrattamente sequestrabili, oltre al valore della tariffa incassata dalle ex-affidatarie sino al 15 dicembre 2005 la cui esclusione era già stata disposta dalla sentenza della Corte di Cassazione precedentemente citata, il valore di € 103 milioni circa relativo alle opere del termovalorizzatore di Acerra al 15 dicembre 2005, il valore di € 53 milioni relativo alle anticipazioni erogate dal Commissario per la realizzazione degli impianti CDR fuori della provincia di Napoli, l’importo di € 26 milioni circa relativo ai crediti per scarti di lavorazione dei rifiuti, oltre a voci di minore rilevanza, il tutto per complessivi € 182 milioni circa che, sommati al valore di € 301 milioni circa di cui alla seconda sentenza della Corte di Cassazione, riducono il complesso dei valori astrattamente assoggettabili a sequestro per complessivi € 483 milioni circa. Lo stesso Tribunale, però, ha previsto che debbano essere assoggettate a sequestro le seguenti voci: • documenti rappresentativi dei crediti per complessivi € 115,5 milioni (corrispondenti al valore dei crediti non ancora incassati alla data del 15 dicembre 2005 che il G.I.P. aveva identificato nel luglio 2007 in € 141,7 milioni da cui deve sottrarsi l’importo di € 26 milioni circa relativo a crediti per scarti di lavorazione dei rifiuti in quanto asseritamente ritenuti “utilità derivata alla collettività dall’azione dell’ATI”); • l’importo di € 99 milioni circa relativo agli oneri presuntivamente sostenuti dal Commissariato per smaltimento di rifiuti fuori regione; e • l’importo di € 52 milioni circa, relativo al deposito cauzionale da incamerare in caso di inadempimento dell’ATI. Nei giorni immediatamente successivi alla decisione del Tribunale del Riesame è stato quindi dato nuovamente corso al provvedimento di sequestro. Le Società del Gruppo Impregilo hanno impugnato nuovamente la decisione del Tribunale del Riesame dinanzi alla Suprema Corte e, hanno altresì depositato presso il Tribunale di Napoli incidente di esecuzione ex art. 666 c.p.p. eccependo quelli che, ad avviso proprio e dei propri consulenti legali che le assistono nel complesso procedimento in essere, risultano essere sia vizi di sostanza del procedimento esecutivo sia vizi di forma dello stesso. Il secondo procedimento è stato definito con sentenza della Corte di Cassazione, Sezione Prima, in data 29 ottobre 2010 nel senso di ritenere competente alla esecuzione del sequestro richiesto il Tribunale Ordinario di Napoli a discapito della tesi che riteneva fosse competente l’Ufficio del GIP presso il Tribunale di Napoli. Per quanto concerne il giudizio innanzi alla Suprema Corte, in esito all’udienza del 17 giugno 2010, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalle Società del Gruppo ed ha disposto l’annullamento senza rinvio del sequestro delle somme di euro 99 milioni circa e 52 milioni circa nonché, l’annullamento con rinvio del sequestro dei documenti rappresentativi dei crediti per l’ammontare di euro 115 milioni, affinché il Tribunale del Riesame accerti se i crediti vantati da FIBE siano certi, liquidi ed esigibili e, inoltre, verifichi l’effettiva confiscabilità di tali crediti con riferimento all’art. 19, comma 1 del D.Lgs. 231/2001 che esclude la confisca del profitto per la parte che può essere restituita ai danneggiati. Bilancio al 31.12.2012 47 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. La Suprema Corte ha anche respinto l’impugnazione proposta dai Pubblici Ministeri. Nelle date del 26 novembre 2010 e del 2 febbraio 2011 avrebbe dovuto essere trattata anche l’udienza in cui il Tribunale del Riesame doveva pronunciarsi, quale Giudice del rinvio, per la parte attinente ai crediti. Si ricorda che in relazione a tale procedimento erano state avanzate dai legali che assistono il Gruppo istanze di ricusazione di due componenti del Collegio giudicante. In esito all’udienza relativa alla discussione di tali istanze, udienza che si è tenuta il 25 ottobre 2011 presso la Corte di Appello di Napoli, le stesse istanze di ricusazione sono state respinte e l’udienza di rinvio è stata fissata per l’11 gennaio 2012. In esito a tale udienza, il Tribunale si è riservato la decisione. Alla data del 15 giugno 2012 è stata depositata l’ordinanza del Tribunale del Riesame nella quale si dispone che “in accoglimento delle istanze di riesame presentate nell’interesse di Fisia Italimpianti s.p.a., Fibe S.p.A., Fibe Campania S.p.A. ed Impregilo S.p.A. avverso il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Napoli, dr.ssa Rosanna Saraceno, in data 26 giugno 2007, dispone l’annullamento del citato provvedimento ablatorio in ordine ai documenti rappresentativi dei crediti vantati dall’ATI nei confronti dei Comuni per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani, pari alla somma di euro 115.521.757,27 derivante da quella di euro 141.701.456,56 relativi alla tariffa di smaltimento dei rifiuti non ancora incassata dall’ATI, sottratta dell’utilità derivata alla collettività per i recuperi effettuati, calcolata in euro 26.179.69,29”. Avverso detta ordinanza i Pubblici Ministeri Napoletani non hanno proposto ricorso per Cassazione, pertanto, anche in relazione a quest’ultima posta dissequestrata (dei crediti) si è determinato il “giudicato cautelare”. Sempre nell’ambito del medesimo procedimento che, esaurita la fase cautelare con il passaggio in giudicato di tutte le poste che consuntivano l’originario sequestro, è attualmente in fase dibattimentale, nei giorni immediatamente seguenti alla conclusione del primo trimestre 2010 è stato notificato a Impregilo, Fisia Italimpianti e FIBE un nuovo ricorso presentato dalla Procura di Napoli al Tribunale del Riesame in merito ad una nuova azione cautelare intrapresa dalla stessa Procura. L’ufficio inquirente, infatti, in aggiunta all’intrapresa impugnativa della decisione del Tribunale del Riesame in merito al nuovo provvedimento di sequestro, che è stata rigettata dalla Suprema Corte con la sentenza di cui sopra, ha intrapreso una nuova azione di natura cautelare volta a colpire la parte del presunto profitto da reato per la quale era già stato emesso giudicato cautelare dalla Corte di Cassazione con la decisione del 16 aprile 2009, che era costituita dai circa € 300 milioni relativi alla tariffa da smaltimento incassata da FIBE e FIBE CAMPANIA antecedentemente il 15 dicembre 2005 e per la quale proprio la Suprema Corte nell’ultimo citato giudicato aveva confermato la precedente decisione del Riesame che ne aveva escluso la sequestrabilità (vedi supra). Dagli atti notificati risulta che la prima richiesta avanzata in tal senso dalla Procura sia stata rigettata dal Tribunale di Napoli Sezione Quinta, quale Giudice del dibattimento, adito in quanto quest’ultimo non ha ravvisato gli elementi di “novità” rispetto al quadro indiziario a supporto dell’originario sequestro. Si segnala peraltro che la nuova istanza presentata dalla Procura aveva anche rideterminato la cifra da assoggettare a cautela reale, in € 245.915.263,98 rispetto agli originari € 301.641.238,98 che risultavano dalle precedenti istanze. A seguito dell’appello inerente alla tariffa incassata proposto dai PM, Il Tribunale del Riesame, all’udienza del 19 maggio 2010, ha rinviato l’udienza per la discussione della Bilancio al 31.12.2012 48 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. richiesta degli inquirenti prima al 26 novembre 2010 e poi al 2 febbraio 2011, e ha depositato la propria decisione in data 11 maggio 2011 rigettando l’appello promosso dai PM. Avverso detta decisione la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha promosso impugnazione innanzi alla Suprema Corte di Cassazione. All’esito della relativa udienza del 29 settembre 2011 la Corte di Cassazione, Sezione II, annullava con rinvio al Tribunale del Riesame di Napoli la richiamata ordinanza emessa dal medesimo Tribunale “affinché il giudice di rinvio proceda ad un nuovo esame dell’intero materiale probatorio, compresi gli interrogatori acquisiti in altro procedimento ed erroneamente ritenuti inutilizzabili, sempre se prodotti già in sede di richiesta della misura”. Si è, dunque, proceduto ad una ulteriore udienza innanzi al Tribunale del Riesame di Napoli, fissata per il 15 novembre 2011. In esito a tale udienza, con ordinanza emessa il 6 febbraio 2012, il tribunale del Riesame di Napoli ha nuovamente respinto l’appello della Procura, ritenendo che – in adempimento delle indicazioni disposte nel rinvio della Suprema Corte - nelle istanze della Procura non fossero ravvisabili elementi utili a superare il giudicato cautelare già precedentemente opposto e ha confermato il rigetto dell’istanza di sequestro avanzata dall’autorità inquirente. Tale ultima pronuncia, ancorché la stessa sia stata nuovamente impugnata dalla Procura della Repubblica, che ha depositato ricorso per Cassazione in relazione al quale risulta fissata udienza innanzi alla Suprema Corte, Sezione Sesta, per il 17 maggio 2012, costituisce un significativo elemento di novità nell’ambito del complesso ed articolato iter contenzioso sin qui descritto. Nell’esame delle conclusioni del dispositivo, infatti, risulta che “Per superare tale ‘giudicato cautelare’ [N.d.R. quello che aveva precedentemente escluso la sequestrabilità delle somme a vario titolo richieste dalla Procura] era necessario: - differenziare sulla base di specifici e puntuali accertamenti quello che nello svolgimento regolare del contratto ha rappresentato il corrispettivo della prestazione regolare (non rilevando in questa sede se vi sia stato semplice inadempimento) da quello che è stato il profitto ottenuto dal reato (sulla base di specifici e puntuali accertamenti, il vantaggio economico derivante direttamente dal reato (profitto confiscabile), e il corrispettivo incamerato per una prestazione lecita …. ). - … solo dopo avere individuato in modo specifico quale sia stato il profitto da reato, distinto dal corrispettivo di prestazioni regolari sotto il profilo penale (non rilevando i profili civilistici dell’eventuale inadempimento totale o parziale) – è quindi quella di calcolare le eventuali utilità ricevute dall’ente pubblico quale controprestazione della disposizione patrimoniale conseguente alla truffa”. Tali elementi, però, non sono stati offerti non essendovi prove nuove utili a differenziare le condotte decettive dal semplice inadempimento contrattuale. La Cassazione, Sesta Sezione Penale, all’esito dell’udienza sopra citata del 17 maggio 2012, ha, con sentenza, dichiarato inammissibile il ricorso dei Pubblici Ministeri, confermando le decisioni prese dai Giudici partenopei e negando l’esistenza di elementi nuovi che potessero superare il giudicato cautelare formatosi, con riferimento alla posta delle “tariffe”, con la sentenza della Suprema Corte, Sezione Seconda, del 16 aprile 2009. *** Nel corso del 2008, inoltre, nell’ambito di una nuova inchiesta sempre presso il Tribunale di Napoli ed avente come oggetto l’attività di smaltimento dei rifiuti nella Regione e l’attività ad essa inerente effettuata dopo la risoluzione ope legis dei contratti (15 dicembre 2005), il Bilancio al 31.12.2012 49 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso provvedimenti cautelari personali nei confronti sia di alcuni dirigenti ed impiegati delle società FIBE, FIBE Campania e FISIA Italimpianti, sia di personale dirigente della struttura commissariale. Nel quadro di tale inchiesta, che negli atti notificati viene descritta sia come prosecuzione di quella precedentemente illustrata sia come procedimento autonomo dipendente da nuove contestazioni, viene anche nuovamente contestata alle società ex-affidatarie ed a FISIA Italimpianti la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche ex D.Lgs. 231/01. L’udienza preliminare si è conclusa il 29 gennaio 2009 con il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. Nella fase predibattimentale, sono state considerate inammissibili le costituzioni di parti civili fatte nei confronti delle persone giuridiche coinvolte. In data 16 dicembre 2009, inoltre, il Tribunale di Napoli ha dichiarato la propria incompetenza ed ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Roma. Il Tribunale di Roma aveva disposto la fissazione dell’udienza preliminare per il 27 ottobre 2010, nella quale il GUP di Roma ha disposto il rinvio al 13 dicembre 2010 a seguito dell’errata notifica di avviso fissazione dell’udienza al legale della FIBE S.p.A.. Alla successiva udienza del 10 gennaio 2011 il GUP presso il Tribunale di Roma provvedeva allo stralcio della posizione dell’Amministratore Delegato delle Società all’epoca dei fatti con riferimento ad alcuni capi di imputazione e rinviava prima all’udienza del 23 marzo 2011, successivamente all’udienza del 21 settembre 2011, quindi all‘udienza del 14 dicembre 2011 e da ultimo all’udienza del 28 marzo 2012, mentre per i restanti soggetti e per i restanti capi di imputazione rimetteva alla Suprema Corte di Cassazione la decisione in merito al conflitto negativo di competenza territoriale, ritenendo nuovamente competente a decidere su dette posizioni l’Autorità Giudiziaria di Napoli; in data 6 luglio 2011 si svolgeva la relativa udienza innanzi alla Prima Sezione della Suprema Corte che tuttavia rinviava in attesa di conoscere l’orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione. Tuttavia, a seguito di decisione del Primo Presidente della Suprema Corte, la questione “analoga ma riguardante tutt’altra vicenda” non è stata affrontata dalle Sezioni Unite e, pertanto, la decisione in oggetto è stata affrontata dalla Seconda Sezione della Suprema Corte che, in data 2 marzo 2012, ha stabilito la competenza del GUP presso il Tribunale di Roma per tutti gli imputati e per tutti i capi di imputazione. Conseguentemente il procedimento è ripartito dall’udienza preliminare davanti al GUP di Roma con udienza fissata per il 16 maggio 2012, udienza rinviata d’ufficio al 26 settembre 2012 a causa della assegnazione del fascicolo ad altro GUP in sostituzione del Dottor Mancinetti trasferito ad altro incarico. In detta udienza il nuovo GUP, nella persona del dott. Saulino, dopo aver riunito dinanzi a sé i diversi tronconi del processo, ha fissato per il prosieguo dell’udienza preliminare le udienze straordinarie del 10, 31 gennaio e 14 marzo 2013, in esito alle quali il o stesso GUP ha emesso ordinanza con la quale ha dichiarato l’inammissibilità dell’unica parte civile che aveva chiesto di costituirsi ed il PM ha chiesto disporsi il rinvio a giudizio per tutti gli imputati e per le persone giuridiche coinvolte ex d.lgs. 231/2001. L’udienza preliminare si è conclusa il 21 marzo 2013 ed è stato disposto il rinvio a giudizio di tutte le posizioni innanzi al Tribunale di Roma, Sez X Collegiale, Primo Collegio, per il 16 luglio 2013. Bilancio al 31.12.2012 50 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Le Società del Gruppo coinvolte nel nuovo provvedimento sono pienamente convinte della legittimità del proprio operato, anche in considerazione del fatto che la loro attività non solo è stata espressamente disposta dalla Legge 21/2006 ma è stata da loro svolta quali “mere esecutrici” per conto del Commissario Delegato (v. in proposito le decisioni del T.A.R. Lazio e del Consiglio di Stato richiamate sopra, sub II.A). Nel mese di gennaio 2011, inoltre FIBE si è costituita quale persona offesa nel procedimento 61604/10 RGNR a carico dell’on. Nicola Cosentino, attualmente pendente innanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere; l’ipotesi accusatoria, sottoposta al vaglio del giudizio dibattimentale, e che legittima la qualità di “persona offesa dal reato” di FIBE, è che il Cosentino abbia fornito un contributo decisivo “alla programmazione ed attuazione del progetto finalizzato – in particolare attraverso la società consortile […], il consorzio […] e gli altri consorzi della provincia di Caserta dallo stesso controllati – a realizzare, nella regione Campania, un ciclo integrato e concorrenziale a quello legittimamente gestito dal sistema FIBE-FISIA Italimpianti, così boicottando le società affidatarie, al fine di egemonizzare l’intera gestione del relativo ciclo economico e comunque creare un’illecita autonomia gestionale a livello provinciale (cd provincializzazione del ciclo dei rifiuti, controllando direttamente le discariche, luogo di smaltimento ultimo dei rifiuti, attivandosi nel progettare la costruzione e gestione di un termovalorizzatore, strumentalizzando le attività del Commissariato di Governo per l’Emergenza Rifiuti)”. In data 27 gennaio 2011 è stato emesso decreto di giudizio immediato nei confronti dell’imputato, nel quale FIBE è stata espressamente individuata quale “persona offesa dal reato”. Come già evidenziato il processo si trova attualmente in fase dibattimentale. Il 23 dicembre 2011 è stato notificato a FIBE S.p.A., quale Ente coinvolto ex D.Lgs 231/01, avviso di conclusione delle indagini preliminari relativo ad una ulteriore inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli. L’ipotesi accusatoria prevede la contestazione dell’art. 24 D.Lgs 231/01 in relazione alla commissione del delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv. c.p. 110, 640 comma I e II commesso in concorso e previo accordo tra gli indagati (persone fisiche) e altri soggetti da identificare in relazione alla gestione del servizio di depurazione delle acque reflue urbane effettuato mediante impianti di depurazione. In particolare talune persone fisiche della Struttura Commissariale e di FIBE S.p.A., avrebbero agevolato attivamente nonché, istigato gli altri concorrenti nel porre in essere artifizi e raggiri per occultare e dissimulare la pessima gestione degli impianti di depurazione sopra indicati. FIBE S.p.A. è imputata perché avrebbe presentato note con le quali venivano rendicontate, tra le altre voci inerenti allo smaltimento del RSU, la spesa dell’attività di conferimento del percolato tacendo la circostanza per cui il percolato sarebbe stato conferito presso impianti sprovvisti della necessaria legittima autorizzazione, privi della necessaria idoneità tecnica e capacità depurativa residua. Verosimilmente la Procura della Repubblica avanzerà richiesta di rinvio a giudizio innanzi all’Ufficio del GUP presso il Tribunale di Napoli, tuttavia, trattandosi anche in questo caso di eventi contestati nel periodo successivo alla risoluzione contrattuale - nel quale l’attività delle Società non solo è stata espressamente disposta dalla Legge 21/2006 ma è stata da loro svolta quali “mere esecutrici” per conto del Commissario Delegato - la Società è pienamente convinta della legittimità del proprio operato. Bilancio al 31.12.2012 51 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. III. Le valutazioni degli amministratori in relazione alla situazione al 31 dicembre 2012 Il quadro generale della situazione del Gruppo Impregilo in relazione ai Progetti RSU Campania si mantiene tuttora (come evidenziato dalla complessità degli argomenti sopra descritti) caratterizzato da alcuni profili di incertezza. In tale ambito gli amministratori della Fisia Italimpianti hanno espresso le seguenti valutazioni: Il quadro generale della situazione del Gruppo Impregilo in relazione ai Progetti RSU Campania, al 31 dicembre 2012, si mantiene (come evidenziato dalla complessità degli argomenti sopra descritti) estremamente articolato e caratterizzato da profili di incertezza, pur con le positive evoluzioni recentemente osservate. Le recenti decisioni della magistratura amministrativa, con particolare riferimento alle pretese avanzate in relazione ai costi degli Impianti CDR non ancora ammortizzati alla data di risoluzione dei contratti di servizio (15 dicembre 2005)), di cui si è dato conto precedentemente, pur non potendo essere considerate definitive, in quanto impugnate da parte dell’amministrazione soccombente, costituiscono elementi positivi e di importante portata a sostegno sia delle posizioni sostenute dal Gruppo in merito alla correttezza del proprio operato sia delle conseguenti valutazioni effettuate sino alla data odierna. Per quanto riguarda gli ulteriori crediti per la gestione degli impianti di trattamento rifiuti nel periodo ante 15 dicembre 2005 e per la rendicontazione dei costi sostenuti in esecuzione delle disposizioni impartite dalla varie gestioni commissariali succedutesi nel periodo post 15 dicembre 2005, sulla base delle varie iniziative intraprese a livello di gruppo si è ritenuto che tali crediti debbano essere considerati totalmente recuperabili. Pur con la convinzione che i vari procedimenti ancora aperti nelle diverse sedi (amministrativa, penale e civile) evidenzieranno la correttezza dell’operato del Gruppo, tenuto anche conto delle recenti decisioni rese dalla magistratura amministrativa in relazione alle aree comprese nel comune di Giugliano (vedi supra punti II.1.H e II.1.I), ancorché pendenti nel merito e per le quali la valutazione del rischio di eventuale soccombenza, con il supporto dei legali che assistono il Gruppo nei relativi contenziosi, è qualificabile in un ambito di mera possibilità, non è allo stato ragionevolmente individuabile una precisa tempistica per la chiusura dei diversi iter procedimentali aperti. Tenuto conto pertanto del fatto che i legali che assistono il Gruppo lo supportano nel ritenere che l’evoluzione dei procedimenti in corso evidenzierà la correttezza dell’attività svolta ed ancorché il processo valutativo articolatosi negli anni precedenti ed omogeneamente sviluppato sino alla data odierna sia ritenuto ragionevole e prudente sulla base delle evidenze riscontrate in ambito normativo/regolamentare, opportunamente supportato, anche in questo caso, dal parere dei legali che assistono il Gruppo nei diversi ambiti giudiziari e contenziosi, in considerazione della complessità ed articolazione dei diversi fronti contenziosi dettagliatamente descritti nei precedenti paragrafi non si può escludere che in futuro si possano manifestare eventi, ad oggi non prevedibili, tali da richiedere modifiche alle valutazioni attualmente effettuate. Bilancio al 31.12.2012 52 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. RAPPORTI CON IMPRESE CONTROLLATE E COLLEGATE, CON IMPRESE CONTROLLANTI E CON PARTI CORRELATE Si segnala che i rapporti con le parti correlate, elencati nella seguente tabella sono regolati alle normali condizioni di mercato. CREDITI DEBITI Immobiliz. Finanziari Commerciali Finanziarie B/t - entro 12 mesi Altri Finanziari Commerciali B/t - entro 12 mesi Altri Imprese controllate Gestione Napoli S.p.A. in liq. 22 Totale - - 22 - - - - Imprese collegate Nautilus S.c.p.a. in liq. 51 Villagest S.c.r.l. in liq. 247 Totale - - 247 Totale - - 93 Fibe S.p.A. 385 449 103.674 Totale altre imprese 385 449 103.675 144 - - 195 - Imprese controllanti Impregilo S.p.A. 93 Altre imprese Consorzio Ramsar Molentargius in liq. - 82.534 5.944 1.445 82.534 5.944 1.445 1 37.176 - - 37.176 - Altre parti correlate Impregilo Arabia Ltd 143 Fisia Babcock Environment GmbH Totale TOTALE Bilancio al 31.12.2012 3 - - 3 - - 385 449 104.040 - 82.534 143 - 43.458 1.445 53 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. COSTI Acquisti di beni e Prestazioni di servizi RICAVI Oneri finanziari Altri costi Cessioni di beni e Prestazioni di servizi Altri ricavi Proventi finanziari Imprese controllate Gestione Napoli S.p.A. 6 Totale - Totale - - - - 6 - - - - - Imprese collegate Villagest S.c.r.l. in liq. 16 16 Imprese controllanti Impregilo S.p.A. 1.330 Totale 1.330 5.905 221 6 - 5.905 221 6 - - 65 - Altre imprese Consorzio Macopsisa Ambiente in liq. 9 Consorzio Ramsar Molentargius in liq. 6 Fibe S.p.A. 65 Totale 15 189 - 189 Altre parti correlate Fisia Babcock Environment GmbH Totale TOTALE Bilancio al 31.12.2012 5 - - - 5 - - 1.345 16 5.905 291 12 189 54 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE E’ stato recentemente predisposto, internamente alla Vostra Società, un piano per il periodo 2013 – 2017. Il piano è basato su ipotesi strategiche più ampie rispetto a quelle contenute nei piani approvati negli anni precedenti, sia in termini di prodotti sia relativamente ai mercati geografici. Per maggiori dettagli relativi a prodotti e mercati si rimanda ai rispettivi capitoli di questa relazione. Il piano include le prospettive reddituali, patrimoniali e finanziarie della Società nel periodo considerato ed è basato su ipotesi, considerate ragionevoli dagli amministratori, in relazione alle possibilità di acquisizione ed alla redditività attesa dei progetti. In particolare nel piano si prevedono acquisizioni complessive per circa 1,5 miliardi di euro, un valore della produzione medio annuo a regime di circa 300 milioni di euro ed risultati operativo (EBIT) costantemente positivi durante tutto il periodo di piano. Il piano come sopra sinteticamente riassunto è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella riunione del 27 febbraio 2013. ANALISI DEL VALORE DEGLI AVVIAMENTI ISCRITTI A BILANCIO Non vi sono avviamenti iscritti in bilancio dopo la svalutazione operata lo scorso esercizio. FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO • In data 14 febbraio 2013 l’ International Chamber of Commerce di Parigi ha emesso il lodo finale relativo all’arbitrato fra la Qatar Electricity & Water Company e la Fisia Italimpianti per la disputa insorta nell’esecuzione del contratto per la costruzione dell’impianto di dissalazione di Ras Abu Fontas A1, i cui effetti sono stati riflessi in bilancio con impatto positivo complessivo di circa 17 milioni di Euro ed ha determinato, nel mese di Marzo 2013, anche l’incasso dei crediti già trattenuti dal committente per circa 57 milioni di Euro. Bilancio al 31.12.2012 55 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. • In data 4 marzo 2013 è stato emesso l’ultimo Certificato di Accettazione Finale del contratto di Jebel Ali L2. • In data 8 marzo 2013 è stato raggiunto un accordo con la Mitsui per la definizione delle pendenze relative al contratto per la costruzione dell’impianto di dissalazione di Shuaiba North in Kuwait, in linea con le valutazioni di bilancio. A seguito di tale accordo sono stati ottenuti gli ultimi Certificati di Accettazione Provvisoria e sono state incassate le somme relative ai certificati provvisori e definitivi. Bilancio al 31.12.2012 56 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. ANALISI DELLA SITUAZIONE ECONOMICA, PATRIMONIALE E FINANZIARIA TAVOLA DI ANALISI DELLA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA (in migliaia di Euro) A. IMMOBILIZZAZIONI NETTE Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie 2012 2011 Variazioni 59 172 71 302 43 301 142 486 16 (129) (71) (184) 64.765 2.055 192.869 3.234 (158.486) (4.176) (6.329) 93.932 149.300 3.035 380.566 4.780 (250.944) (4.730) (5.965) 276.042 (84.535) (980) (187.697) (1.548) 92.458 554 (364) (182.110) C. CAPITALE INVESTITO DEDOTTE LE PASSIVITA' D'ESERCIZIO 94.234 276.528 (182.294) D. FONDO TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO (1.622) (2.277) 655 E. FABBISOGNO NETTO DI CAPITALE 92.612 274.251 (181.639) 10.000 18.202 1.082 29.284 10.000 51.752 (33.551) 28.201 (33.550) 34.633 (1.083) G. INDEBITAMENTO (DISPONIBILITA') FINANZIARIO NETTO Crediti finanziari a medio e lungo termine (300) Debiti finanziari a breve 87.143 Debiti finanziari a medio e lungo termine Disponibilità e crediti finanziari a breve (23.515) 63.328 (300) 247.927 (1.577) 246.050 (160.784) (21.938) (182.722) H. TOTALE COME IN E 274.251 (181.639) B. CAPITALE D'ESERCIZIO Lavori in corso al netto acconti Acconti a fornitori Crediti commerciali Altre attività Debiti commerciali Fondi per rischi ed oneri Altre passività coperto da: F. CAPITALE PROPRIO Capitale sociale versato Riserve e risultati a nuovo Utile (perdita) di esercizio Bilancio al 31.12.2012 92.612 57 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. DETERMINAZIONE E RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO (in migliaia di Euro) 2012 2011 Ricavi di produzione Altri ricavi e proventi 63.932 14.579 40.493 7.561 VALORE DELLA PRODUZIONE 78,511 48.054 Costi per materie prime, sussidiarie e di consumo e merci Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, e di consumo e di merci Costi per servizi Costi per godimento beni di terzi (Accantonamenti) utilizzi rischi ed oneri Oneri diversi di gestione (8.326) - 48.054 - (28.652) (2.345) (663) (16.246) (50.219) (2.905) (1.238) (1.277) 22.279 (21.316) 336 (20) (836) (16.687) (16) 40.491 21.759 2.472 (11.866) (9.014) 370 (17.341) (12.769) 572 CAPACITA' DI AUTOFINANZIAMENTO 1.249 (27.066) a reintegrazione del capitale investito (ammortamenti) (167) (6.485) RISULTATO DEL PERIODO 1.082 (33.551) VALORE AGGIUNTO PRODOTTO Proventi/ (Oneri) straordinari e svalutazione avviamento Proventi/ (Oneri) da partecipazioni Altri proventi (oneri) finanziari VALORE AGGIUNTO COMPLESSIVO così ripartito: - al personale - ai finanziatori - (imposte) / proventi da consolidato fiscale Bilancio al 31.12.2012 58 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. PROPOSTA DI DESTINAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELL’ESERCIZIO Il Consiglio di Amministrazione propone di approvare il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 e di destinare l’utile dell’esercizio di Euro 1.082.156 come segue: • per il 5% pari a Euro 54.108 a riserva legale; • per il residuo pari a Euro 1.028.048 a riserva per utili su cambi. Bilancio al 31.12.2012 59 FISIA ITALIMPIANTI S.P.A. Fisia Italimpianti S.p.A. Società unipersonale soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte di Impregilo S.p.A. Sede in Via De Marini 1 – 16149 GENOVA (GE) C.F. 12510360154 Bilancio al 31.12.2012 Euro STATO PATRIMONIALE ATTIVO 31.12.2012 31.12.2011 A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti: B) Immobilizzazioni: I. Immateriali 1) Costi di impianto e di ampliamento - - 2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità - - 3) Diritti di brevetto industriale e di utilizzo di - - 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili - - 5) Avviamento - - opere dell’ingegno 6) Immobilizzazioni immateriali in corso e acconti - - 7) Altre 58.840 42.547 Totale immobilizzazioni immateriali 58.840 42.547 49.524 107.083 II. Materiali 1) Terreni e fabbricati 2) Impianti e macchinario 3) Attrezzature industriali e commerciali 4) Altri beni 5) Immobilizzazioni in corso ed acconti Totale immobilizzazioni materiali 18.134 34.008 104.464 159.529 - - 172.122 300.620 III. Finanziarie 1) Partecipazioni in: a) imprese controllate b) imprese collegate d) altre imprese - 16.602 68.246 68.246 2.708 56.953 70.954 141.801 - - 2) Crediti: a) verso imprese controllate - entro 12 mesi - oltre 12 mesi d) altre imprese - entro 12 mesi 85.275 15.685 - oltre 12 mesi 300.000 300.000 - - e) verso altri - entro 12 mesi - oltre 12 mesi - - 385.275 315.685 Totale immobilizzazioni finanziarie 456.229 457.486 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 687.191 800.653 60 FISIA ITALIMPIANTI S.P.A. C) Attivo Circolante I. Rimanenze 1) Materie prime, sussidiarie e di consumo 3) Lavori in corso su ordinazione 4) Prodotti finiti e merci 5) Acconti - - 1.825.011.410 2.023.151.174 - - 2.055.218 3.034.756 1.827.066.628 2.026.185.930 88.834.914 106.238.120 - - 22.000 14.430 - - 247.034 247.034 - - 93.110 1.356.023 - - 325.841 409.923 - - - entro 12 mesi - - - oltre 12 mesi - - 2.427.070 2.161.387 - - 104.123.799 274.406.085 II. Crediti 1) Verso clienti - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 2) Verso imprese controllate - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 3) Verso imprese collegate - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 4) Verso controllanti - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 4) bis Crediti tributari - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 4) ter Imposte anticipate 5) Crediti verso altri a) verso altri terzi - entro 12 mesi - oltre 12 mesi b) verso altre imprese - entro 12 mesi - oltre 12 mesi Totale crediti - - 196.073.768 384.833.002 22.940.266 1.025.200 40.722 58.529 III. Attività finanziarie che non costituiscono Immobilizzazioni: Totale attività finanziarie che non costituiscono Immobilizzazioni IV. Disponibilità liquide: 1) Depositi bancari e postali 3) Denaro e valori in cassa Totale Disponibilità liquide TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE 22.980.988 1.083.729 2.046.121.384 2.412.102.661 - - 480.008 989.853 480.008 989.853 2.047.288.583 2.413.893.167 D) Ratei e risconti: 1) disaggio sui prestiti 2) altri ratei e risconti TOTALE ATTIVO 61 FISIA ITALIMPIANTI S.P.A. STATO PATRIMONIALE PASSIVO A) Patrimonio netto: I. Capitale II. Riserva da sovrapprezzo delle azioni III. Riserve di rivalutazione IV. Riserva legale V. Riserve statutarie VI. Riserva per azioni proprie in portafoglio Euro 31.12.2012 31.12.2011 10.000.000 10.000.000 - - - - 1.819.645 1.819.645 - - - - VII. Altre riserve 6.729.687 40.280.269 VIII. Utili (perdite) portati a nuovo 9.652.187 9.652.187 IX. Utile (perdita) dell’esercizio 1.082.156 (33.550.582) 29.283.675 28.201.519 1) Per trattamento di quiescenza e obblighi similari - 2) Per imposte, anche differite - - Totale patrimonio netto B) Fondi per rischi e oneri: 4.176.024 4.730.106 Totale fondi per rischi ed oneri 3) Altri 4.176.024 4.730.106 C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti: 1.622.466 2.276.586 4.577.604 48.085.362 4) Debiti verso banche - entro 12 mesi - oltre 12 mesi - - 4.577.604 48.085.362 32.341 36.341.901 5) Debiti verso altri finanziatori - entro 12 mesi - oltre 12 mesi - - 32.341 36.341.901 1.760.246.182 1.873.851.266 - - 1.760.246.182 1.873.851.266 114.616.315 125.759.655 554.752 5.426.156 115.171.067 131.185.811 - entro 12 mesi - - - oltre 12 mesi - - - - 195.121 178.941 - - 195.121 178.941 89.923.397 167.900.233 - - 89.923.397 167.900.233 6) Acconti - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 7) Debiti verso fornitori - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 9) Debiti verso imprese controllate 10) Debiti verso imprese collegate - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 11) Debiti verso controllanti - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 62 FISIA ITALIMPIANTI S.P.A. 12) Debiti tributari - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 1.205.234 1.398.844 - - 1.205.234 1.398.844 442.500 774.934 13) Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale - entro 12 mesi - oltre 12 mesi 14) - - 442.500 774.934 3.193.321 3.707.273 a) Altri debiti - entro 12 mesi - oltre 12 mesi - - 3.193.321 3.707.273 37.175.914 115.181.631 b) Debiti verso altre imprese - entro 12 mesi - oltre 12 mesi Totale - - 37.175.914 115.181.631 2.012.162.681 2.378.606.196 E) Ratei e risconti: 1) aggio sui prestiti 2) altri ratei e risconti TOTALE PASSIVO - - 43.737 78.760 43.737 78.760 2.047.288.583 2.413.893.167 63 FISIA ITALIMPIANTI S.P.A. Euro CONTI D’ORDINE 31.12.2012 31.12.2011 312.502.204 407.338.479 - 40.518.866 - garanzie ricevute da terzi 202.721.809 264.871.671 TOTALE CONTI D’ORDINE 515.224.013 712.729.036 Garanzie: - a favore di altri Rischi: - rischi: penali da committenti Altri conti d’ordine: 64 FISIA ITALIMPIANTI S.P.A. Euro CONTO ECONOMICO 31.12.2012 31.12.2011 262.071.799 (198.139.764) 14.579.411 78.511.446 656.511.641 (616.019.407) 7.561.466 48.053.700 8.325.690 28.652.335 2.345.171 13.730.579 50.218.810 2.904.843 9.119.053 1.575.388 580.266 590.983 11.865.690 13.695.374 2.341.768 723.993 580.134 17.341.269 17.307 6.223.435 149.490 262.446 96.014 18.579.131 669.607 262.811 25.734.619 566.901 16.245.900 68.264.498 10.246.948 567.490 1.277.013 111.774.623 (63.720.923) - - 3.979 3.979 - 181.683 901 182.584 186.563 36.512.124 613.815 37.125.939 37.125.939 A) Valore della produzione: 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) Variazioni dei prodotti in corso di lavorazione 3) Variazioni dei lavori in corso su ordinazione 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5) Altri ricavi e proventi Totale valore della produzione B) Costi della produzione: 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7) Per servizi 8) Per godimento di beni di terzi 9) Per il personale: a) Salari e stipendi b) Oneri sociali c) Trattamento di fine rapporto e) Altri costi Totale costi per il personale 10) Ammortamenti e svalutazioni: a) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) Ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) Svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide Totale ammortamenti e svalutazioni Variazione rim. materie prime, suss. di consumo e merci 12) Accantonamenti per rischi 13) Altri accantonamenti 14) Oneri diversi di gestione Totale costi della produzione Differenza tra valore e costi di produzione (A-B) C) Proventi e oneri finanziari: 15) Proventi da partecipazioni: - da altre imprese 16) Altri proventi finanziari: - da crediti iscritti nelle immobilizzazioni - altre imprese - altri d) proventi diversi dai precedenti da: - da imprese controllanti - da imprese controllate - da imprese collegate - da altre imprese - altri Totale proventi finanziari 65 FISIA ITALIMPIANTI S.P.A. 17) Interessi e altri oneri finanziari: - da controllate - da controllanti - da collegate - da altre imprese - altri Totale interessi ed oneri finanziari 17) bis Utili e (perdite) su cambi Totale proventi e oneri finanziari (15+16-17-17bis) D) Rettifiche di valore di attività finanziarie: 18) Rivalutazioni a) di partecipazioni 19) Svalutazioni: a) di partecipazioni Totale rettifiche di valore di attività finanziarie (18-19) 5.904.922 3.118.461 9.023.383 (1.013.820) (9.850.640) 7.607.509 5.497.460 13.104.969 3.701.355 27.722.325 - - 20.041 (20.041) 16.242 (16.242) 799.427 799.427 2.716.964 2.716.964 463.355 463.355 336.072 712.339 824.568 824.568 1.892.396 (34.122.444) (369.817) 369.817 1.082.156 (571.862) 571.862 (33.550.582) E) Proventi e oneri straordinari: 20) Proventi: - Plusvalenze da alienazioni - Altri proventi straordinari Totale proventi 21) Oneri: - Minusvalenze da alienazioni - Altri oneri straordinari - Imposte relative agli esercizi precedenti Totale oneri Totale delle partite straordinarie (20-21) Risultato prima delle imposte (A±B±C±D±E) 22) Imposte sul reddito dell'esercizio: a) Imposte correnti b) Imposte differite c) Imposte anticipate Totale imposte 23) Utile (Perdita) dell’esercizio 66 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Nota integrativa al Bilancio al 31 dicembre 2012 I - Principi contabili e criteri di valutazione Criteri di formazione Il seguente bilancio è conforme al dettato degli articoli 2423 e seguenti del Codice civile, come risulta dalla presente Nota integrativa, redatta ai sensi dell'articolo 2427 del Codice civile, che costituisce, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2423, parte integrante del bilancio d'esercizio. In ossequio alle disposizioni dell’art. 2423 ter del Codice Civile, è stato indicato, per ciascuna voce dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico, l’importo della voce corrispondente dell’esercizio precedente. Criteri di valutazione Il bilancio di esercizio è redatto con chiarezza e rappresenta la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della società in modo veritiero e corretto; sono stati applicati i principi della prudenza, di competenza temporale ed economica ed il principio della continuità di applicazione dei criteri di valutazione ed esposizione delle voci, nonché si è tenuto conto della funzione economica delle voci dell’attivo e del passivo patrimoniale. I criteri di valutazione sono conformi alle disposizioni dell’art. 2426 C.C., integrate e interpretate dai principi contabili emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri e revisionati dall’Organismo Italiano di Contabilità a seguito della riforma in materia di diritto societario con il D.L del 17 gennaio 2003, n.6 e sue successive modificazioni (cosiddetta Riforma Vietti). Inoltre vengono fornite tutte le informazioni complementari ritenute necessarie a dare una rappresentazione veritiera e corretta, anche se non richieste da specifiche disposizioni di legge. Nel corso dell’esercizio in esame e nei mesi successivi non si sono verificati casi eccezionali che abbiano reso necessario il ricorso a deroghe di cui all’art. 2423 e all’art. 2423-bis . Informativa sul progetto RSU Campania Per una migliore comprensione dei dati dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 in relazione all’area di rischio connessa alle attività riferite ai progetti RSU Campania, (già commentata al paragrafo “Progetto RSU Campania” della Relazione sulla gestione), riportiamo un prospetto riepilogativo delle voci dell’attivo connesse a tali attività. Bilancio al 31.12.2012 67 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Importi in migliaia di Euro Immobilizzazioni Crediti finanziari verso Fibe SpA 385 Attivo circolante Crediti netti verso Fibe S.p.A - CDR e altre prestazioni Presidenza del Consiglio Ministri – Unità Amministrativa (già Unità Stralcio) TOTALE Tecnico 66.947 2.884 70.216 Si rimanda alle considerazioni già esposte al paragrafo ”Le valutazioni degli Amministratori in relazione alla situazione al 31 dicembre 2012” della Relazione sulla Gestione. Informativa sull’attivita’ di direzione e coordinamento di societa’ Ai sensi degli artt. 2497-2497 septies c.c., la Società è soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte di Impregilo S.p.A. Si riportano di seguito i dati relativi all’ultimo bilancio approvato (al 31.12.2011) dalla controllante Impregilo S.p.A., ai sensi dell’art. 2497 bis del Codice Civile. La Fisia Italimpianti S.p.A. e la Impregilo S.p.A. hanno esercitato l’opzione per l’adesione al Consolidato Nazionale fiscale avente Impregilo S.p.A. quale soggetto consolidante per i periodi di imposta decorrenti dal 1° gennaio 2012. L’opzione ha efficacia per la durata di tre esercizi sociali, ovvero fino al 2014. Bilancio al 31.12.2012 68 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Impregilo S.p.A. Bilancio al 31.12.2011 Prospetto riepilogativo dei dati essenziali Valori in migliaia di Euro STATO PATRIMONIALE ATTIVITA’ NON CORRENTI ATTIVITA’ CORRENTI TOTALE ATTIVITA’ PATRIMONIO NETTO - Capitale sociale - Riserva sovrapprezzo azioni Altre riserve - Utili (Perdite) portati a nuovo - Utile (Perdita) dell’esercizio TOTALE PATRIMONIO NETTO PASSIVITA’ NON CORRENTI PASSIVITA’ CORRENTI TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA’ 718.364 1.222 18.714 185.952 56.066 980.318 154.632 958.083 2.093.033 CONTO ECONOMICO TOTALE RICAVI TOTALE COSTI GESTIONE FINANZIARIA IMPOSTE UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO 1.123.321 (911.555) (106.468) (49.232) 56.066 823.748 1.269.285 2.093.033 Con riferimento alle partecipazioni in Società controllate, l’attività di direzione e coordinamento è esercitata da Fisia Italimpianti S.p.A. nei confronti della controllata Gestione Napoli S.p.A. in liquidazione. Immobilizzazioni Immateriali I costi di impianto ed ampliamento, diritti di brevetto industriale, diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno sono iscritti al valore di acquisto; sono assoggettati ad ammortamento in relazione alla loro residua possibilità di utilizzazione futura. I costi di impianto ed ampliamento sono iscritti nell’attivo in quanto idonei a produrre effetti anche negli esercizi successivi a quello in cui sono stati sostenuti e si riferiscono principalmente alle spese per l’acquisto di partecipazioni e rami aziendali. L’ammortamento è realizzato nel periodo massimo di 5 anni. Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili sono ammortizzati in tre anni. Le altre immobilizzazioni immateriali sono ammortizzate in base alla loro residua possibilità di utilizzazione. Bilancio al 31.12.2012 69 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Materiali Sono iscritte al costo di acquisto, maggiorato degli oneri accessori, al netto degli ammortamenti. Non sono state effettuate rivalutazioni sulle immobilizzazioni materiali. Le plusvalenze e le minusvalenze realizzate a seguito di alienazioni concorrono alla formazione del risultato di esercizio in cui hanno avuto luogo. I costi sostenuti per migliorie vengono imputati ad incremento dei beni interessati solo quando producono effettivi incrementi di valore degli stessi. Gli ammortamenti sono calcolati a quote costanti, ridotte al 50% per i beni acquisiti nell’esercizio, sulla base di aliquote ritenute rappresentative della vita utile stimata dei cespiti. Di seguito indichiamo le aliquote di ammortamento adottate suddivise per categorie omogenee: Costruzioni leggere Impianti e Macchinario Attrezzature Mobili e Dotazioni Automezzi 10% 25%-15% 15% 12%-20% 25% Qualora, indipendentemente dall’ammortamento già contabilizzato, risulti una perdita durevole di valore, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata. Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario rettificato dei soli ammortamenti. Le spese di manutenzione e riparazione ordinarie sono imputate direttamente al conto economico nell’esercizio di sostenimento. Finanziarie Rappresentano prevalentemente investimenti duraturi in partecipazioni sociali finalizzati a realizzare un’organizzazione industriale integrata e diversificata. Le partecipazioni sono valutate in base al criterio del costo, svalutate, ove ne ricorrano i presupposti, ex art. 2426 n.3 c.c. (ovvero perdita permanente di valore). Se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione viene ripristinato il valore originario di carico Crediti e debiti Sono iscritti al valore nominale. I crediti compaiono nell’attivo al presumibile valore di realizzo: detti valori risultano dalla differenza tra i valori nominali dei crediti e le rettifiche iscritte nelle voci correttive denominate “fondo rischi su crediti”, portate in bilancio a diretta diminuzione delle voci attive cui si riferiscono. L’ammontare di questi fondi rettificativi è commisurato sia all’entità di rischi relativi a specifici crediti “in sofferenza”, sia all’entità del rischio generico di mancato incasso incombente sulla generalità dei crediti, prudenzialmente stimato in base all’esperienza del passato ed al grado di equilibrio finanziario noto della generalità dei debitori. I crediti e i debiti in moneta estera sono espressi in Euro al cambio di fine esercizio, tranne quelli correlati a i) specifici contratti di copertura su rischi di fluttuazione cambi, che sono iscritti al cambio vigente alla data di stipula del contratto di copertura ii) anticipi da committenti e fatturato di rata in quanto non considerate partite monetarie. Gli utili e le perdite di cambio sono iscritti nel Bilancio al 31.12.2012 70 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. conto economico nella voce 17 bis; la suddivisione tra parte realizzata e parte valutativa è fornita nella presente Nota Integrativa. I debiti sono rilevati al loro valore nominale, modificato in occasione di resi o di rettifiche di fatturazione. Ratei e risconti I ratei e risconti (attivi e passivi) sono determinati secondo il criterio dell’effettiva competenza temporale. Si tratta di quote di costi e ricavi comuni a due o più esercizi, l’entità dei quali varia in funzione del tempo. Rimanenze La valutazione delle rimanenze finali è stata effettuata secondo lo schema seguente: • Le rimanenze per merci sono iscritte al minore tra il costo medio di acquisto ed il prezzo di mercato. • I prodotti in corso di lavorazione ed i lavori in corso di durata infrannuale sono valutati sulla base dei costi sostenuti con esclusione delle spese generali e degli oneri finanziari. • I lavori in corso relativi all’esecuzione di contratti di durata ultrannuale sono iscritti tra le rimanenze e valutati secondo il criterio della percentuale di avanzamento applicata al corrispettivo globale pattuito secondo il metodo del “cost-to-cost”. Per il calcolo della percentuale di avanzamento si adotta il criterio economico del rapporto fra costi di produzione già sostenuti e costi preventivi totali dell’intera opera. Le eventuali “perdite a finire”, prevedibili sulla base di elementi obiettivi ovvero di ragionevole valutazione, vengono integralmente imputate a conto economico nell’esercizio in cui se ne viene a conoscenza, e concorrono quindi alla determinazione del valore delle rimanenze per lavori in corso su ordinazione. La valutazione riflette la migliore stima dei programmi lavori, alla data di redazione del bilancio. Periodicamente sono effettuati aggiornamenti delle ipotesi che sono alla base delle valutazioni, le quali includono anche la migliore stima dei rischi derivanti dall’esecuzione dei lavori e dai rapporti contrattuali con il cliente. Il valore delle opere in corso di esecuzione di durata ultrannuale con prezzo contrattuale pattuito in moneta estera è dapprima determinato nella valuta contrattuale, con il metodo della percentuale di completamento applicata al corrispettivo contrattuale, e quindi, convertito in Euro al cambio di fatturazione, ovvero, in presenza di contratti a termine di copertura specifica, al cambio della data di stipulazione di questi ultimi e al cambio minimo garantito nel caso siano stati stipulati contratti “derivati”. Qualora la parte fatturata sia inferiore al valore delle opere, la differenza verrà convertita in Euro al cambio di fine esercizio o al cambio dei contratti a termine di copertura specifica, qualora esistenti. Gli acconti fatturati al Cliente durante l’esecuzione dei lavori sono iscritti alla voce del passivo patrimoniale “Acconti” sino all’ultimazione della commessa ai sensi di contratto. Al verificarsi di tale circostanza, il corrispettivo fatturato è imputato al conto economico alla voce “Ricavi delle vendite e delle prestazioni”. “ L’ammontare del fatturato pro-rata per ogni singola commessa puo’ eccedere il valore attribuito alle rimanenze e viceversa, a seconda delle condizioni contrattuali stabilite con il cliente. A diminuzione dei lavori in corso viene imputato il fondo rischi contrattuali che rappresenta accantonamenti a copertura delle prevedibili passività derivanti dalle singole situazioni contrattuali. Bilancio al 31.12.2012 71 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. • I corrispettivi dell’esercizio dei contratti pluriennali di gestione impianti vengono riconosciuti direttamente al c/economico. • I costi relativi all’attività finalizzata all’acquisizione di nuovi contratti sono stati interamente spesati nel periodo. Fondi per rischi e oneri Comprende gli accantonamenti effettuati atti a coprire perdite e debiti di natura determinata, di esistenza certa o possibile, dei quali tuttavia alla chiusura dell'esercizio sono indeterminati la data o l'ammontare della sopravvenienza, in relazione alle peculiari caratteristiche dell’attività svolta dalla Vostra Società e tenuto conto di quanto già esposto più sopra con riferimento al fondo per rischi contrattuali su lavori in corso per i contratti di durata ultrannuale. Fondo rischi e oneri futuri Il fondo evidenzia la copertura di rischi derivanti da possibili passività conseguenti alla definizione di vertenze o richieste risarcitorie. I rischi per i quali la manifestazione di una passività è solo possibile sono descritti nella Nota integrativa senza procedere allo stanziamento di fondi rischi secondo i principi contabili di riferimento. Non si tiene conto dei rischi di natura remota. Nella valutazione di tali fondi sono stati rispettati i criteri generali di prudenza e competenza e non si è proceduto alla costituzione di fondi rischi generici privi di giustificazione economica. Fondo rischi ed oneri ambientali Tale fondo accoglie gli stanziamenti effettuati per fronteggiare gli oneri futuri di "Tombatura" delle discariche. Fondo oneri per cause di lavoro Accoglie gli stanziamenti per possibili passività per vertenze derivanti da contratti di lavoro dipendente. Trattamento fine rapporto Rappresenta il residuo del fondo maturato a favore dei lavoratori subordinati al 31 dicembre 2006, al netto degli anticipi erogati. La legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge Finanziaria 2007) ha introdotto nuove regole per il TFR (Trattamento di fine rapporto) maturando dal 1° gennaio 2007. Per effetto della riforma della previdenza complementare: - le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 rimangono in azienda; - le quote di TFR maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente, secondo le modalità di adesione esplicita o adesione tacita: a. destinate a forme di previdenza complementare; Bilancio al 31.12.2012 72 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. b. mantenute in azienda, la quale ha provveduto a trasferire le quote di TFR al Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS. Le quote maturande a partire dal 1° gennaio 2007 continuano a trovare rappresentazione economica nella voce B9) “Trattamento di fine rapporto”. A livello patrimoniale la voce C “Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato” rappresenta il residuo del fondo esistente al 31 dicembre 2006; nella voce D13 “Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale” figura il debito maturato al 31 dicembre relativo alle quote di Trattamento di fine rapporto ancora da versare ai fondi pensione ed agli enti previdenziali. Riconoscimento dei costi e dei ricavi I ricavi per le vendite dei beni ed i costi per l'acquisizione degli stessi sono riconosciuti al momento del trasferimento della proprietà, che, per i beni mobili, normalmente si identifica con la consegna o spedizione dei beni. I ricavi includono inoltre la variazione dei lavori in corso, per i cui principi di valutazione si rimanda a quanto sopra esposto. I costi ed i ricavi di natura finanziaria vengono riconosciuti in base alla competenza temporale. I ricavi delle prestazioni di servizi ed i costi per l'acquisizione degli stessi sono riconosciuti alla data in cui le prestazioni sono ultimate, ovvero, per quelli dipendenti da contratti con corrispettivi periodici, alla data di maturazione dei corrispettivi stessi. I contributi e le sovvenzioni di esercizio sono accreditate al conto economico nel momento in cui divengono ragionevolmente certi. Criteri di conversione dei valori espressi in valuta I crediti esposti nell'attivo circolante, i fondi liquidi ed i debiti a breve in valuta non di conto sono espressi in Euro al cambio di fine esercizio. Le differenze cambio originate dalla conversione ai cambi di fine esercizio rispetto a quelli in vigore alla data dell'operazione, ovvero al cambio alla chiusura dell’esercizio precedente se l’operazione era sorta prima dell’esercizio corrente, sono imputate a conto economico. L’eventuale utile netto è accantonato in una riserva non distribuibile fino al suo realizzo. I crediti afferenti gli impegni contrattuali a fronte dei quali sono stati stipulati contratti a termine confermati ed irrevocabili a copertura del rischio di cambio sono iscritti al cambio vigente alla data di stipula del contratto di copertura e gli effetti economici sono rilevati per competenza. In presenza di contratti di copertura a breve termine su rischi di fluttuazione cambi non correlati a specifiche operazioni, il “fair value”, se negativo, è imputato a conto economico. Imposte sul reddito dell'esercizio e imposte differite Ai fini della tassazione del reddito imponibile la società ha optato per la tassazione di gruppo ai sensi degli articoli 117 e seg. del D.P.R. 917/86, con il trasferimento al soggetto consolidante Impregilo S.p.A. degli adempimenti connessi alla liquidazione dell’imposta IRES ed al versamento della medesima. Le imposte sul reddito sono calcolate in base alla stima del reddito imponibile in conformità alle disposizioni tributarie vigenti, tenendo conto delle esenzioni applicabili e dei crediti di imposta spettanti. Vengono rilevate imposte differite tenendo conto delle differenze temporanee derivanti dal valore attribuito alle attività e passività secondo i criteri civilistici e il valore attribuito alle stesse applicando le norme fiscali. Le imposte differite attive sono iscritte qualora esista una ragionevole certezza della loro realizzazione finanziaria futura; le imposte differite passive sono iscritte nella misura in cui non Bilancio al 31.12.2012 73 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. possa dimostrarsi che il loro pagamento sia improbabile. Qualora, in base alle previsioni effettuate, l’imponibile fiscale previsto non ne consenta il realizzo, le imposte differite sono attribuite a conto economico. Impegni e garanzie Gli impegni e le garanzie sono indicati nei Conti d'ordine al loro valore contrattuale. I rischi per i quali la manifestazione di una passività è probabile sono iscritti nelle note esplicative e accantonati secondo criteri di congruità nei fondi rischi. Bilancio al 31.12.2012 74 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. I - Composizione delle voci e variazioni rispetto al Bilancio precedente (in migliaia di Euro) Attività B) Immobilizzazioni I. Immobilizzazioni immateriali Saldo al 31/12/2012 59 Saldo al 31/12/2011 43 Variazioni 16 Movimentazione delle immobilizzazioni immateriali Descrizione Valore al 31/12/2011 Altre Incrementi esercizio Ammortamento esercizio Valore al 31/12/2012 43 33 17 59 43 33 17 59 Gli incrementi dell’esercizio nelle “Altre immobilizzazioni immateriali” riguardano prevalentemente i costi sostenuti per le migliorie apportate ai nuovi uffici nei quali la Società si è trasferita nel corso dell’esercizio. Precedenti rivalutazioni, ammortamenti e svalutazioni Il valore netto contabile all’inizio dell’esercizio, che non comprende rivalutazioni e svalutazioni, è così composto: Descrizione Costo storico Fondo Valore amm.to netto Altre 7.905 7.862 Totale 7.905 7.862 43 43 II. Immobilizzazioni materiali Bilancio al 31.12.2012 Saldo al 31/12/2012 172 Saldo al 31/12/2011 301 Variazioni (129) 75 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Impianti e macchinari Descrizione Costo storico Importo 1.092 Ammortamenti esercizi precedenti 985 Saldo al 1/1/2012 107 Acquisizione dell'esercizio 40 Dismissioni dell'esercizio (valore netto) 46 Ammortamenti dell'esercizio 51 Saldo al 31/12/2012 50 Attrezzature industriali e commerciali Descrizione Importo Costo storico 3.918 Ammortamenti esercizi precedenti 3.884 Saldo al 1/1/2012 34 Acquisizione dell'esercizio 1 Dismissioni dell'esercizio (valore netto) 7 Ammortamenti dell'esercizio 10 Saldo al 31/12/2012 18 Altri beni Descrizione Importo Costo storico 3.042 Ammortamenti esercizi precedenti 2.881 Saldo al 1/1/2012 Acquisizione dell'esercizio Dismissioni dell'esercizio (valore netto) 161 33 1 Ammortamenti dell'esercizio 88 Saldo al 31/12/2012 18 Le immobilizzazioni materiali si decrementano per complessivi 129 migliaia di Euro, riferiti per 54 migliaia di Euro (valore netti) a dismissioni, ammortamenti per 149 migliaia di Euro ed incrementi per 74 migliaia di Euro. Si forniscono di seguito le tabelle dettagliate riportanti le movimentazioni delle immobilizzazioni materiali e rispettivi fondi. Bilancio al 31.12.2012 76 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Immobilizzazioni beni materiali Categorie cespiti Impianti e macchinari - Costruzioni leggere - Impianti e macchinario Attrezzature industriali e Commerciali Beni gratuit. Devolvibili Altri beni: - Mobili e dotazioni - Automezzi - Altri Totale altri beni Totale Categorie cespiti Esistenza al 31/12/2011 Incrementi Decrementi Esistenza al 31/12/2012 457 635 3.918 6.071 6 34 1 - 39 73 79 1 424 596 3.840 6.070 2.466 431 145 3.042 14.123 33 33 74 687 109 9 805 997 1.812 322 136 2.270 13.200 Fondo Ammortamento al 31/12/2011 Costruzioni leggere Impianti e Macchinari Attrezzature Industriali e Commerciali Beni gratuitamente devolvibili Altri beni: - Mobili e dotazioni - Automezzi - Altri Totale altri beni Totale Stanziamenti Utilizzi per dell'esercizio disinvestimenti Fondo Ammortamento al 31/12/2012 356 629 3.885 48 3 10 27 39 72 377 593 3.823 6.071 - 1 6.070 2.319 417 145 2.881 13.822 78 10 88 149 686 109 9 804 943 1.711 318 136 2.165 13.028 III. Immobilizzazioni finanziarie Saldo al 31/12/2012 456 Saldo al 31/12/2011 457 Variazioni (1) Partecipazioni Descrizione 31/12/2011 Incremento Decremento 31/12/2012 Imprese controllate 17 - (17) - Imprese collegate 68 - - 68 Altre imprese 56 - (53) 3 141 - (70) 71 Totale Bilancio al 31.12.2012 77 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Il decremento netto di 70 migliaia di Euro è così composto: Variazioni Svalutazioni Liquidazioni Imprese controllate Imprese collegate Altre imprese Riclassifica a Totale variazioni fondo svalutazione Partecipazioni (19) - 2 (17) - - - - (1) (52) - (53) (20) (52) 2 (70) Si forniscono le seguenti informazioni relative alle partecipazioni possedute direttamente: Imprese controllate Denominazione Sede Capitale Patrimonio Utile/ % di Sociale Netto al 31/12/12 (Perdita) 2012 part. Gestione Napoli S.p.A. in Genova liquidazione Totale 100 (4) Fondo svalutazione al 31/12/12 (35) 54,0 (2) (2) La Gestione Napoli S.p.A è stata posta in liquidazione nell’esercizio 2006. Nell’esercizio 2012 il valore di carico della partecipazione è stato svalutato per la perdita permanente di valore corrispondente alla quota della Società della perdita dell’esercizio (19 migliaia di Euro). Il valore netto della partecipazione, pari a 2 migliaia di Euro, è esposto nel fondo svalutazione partecipazioni. Imprese collegate Denominazione Nautilus S.c.p.A in liq. Villagest S.c. r.l. in liq. Totale Sede Capitale Sociale Roma Cagliari Patrimonio Utile/ Netto (Perdita) 480 14 180 14 % di Part. (38) 37,6 0 50,0 Valore di Bilancio al 31/12/12 62 6 68 Altre imprese Denominazione Consorzio Ramsar Molentargius in liq. Consorzio Aree Industriali Potentine in liq. Consorzio Agrital Ricerche in liq. Fibe S.p.A. Totale Bilancio al 31.12.2012 Sede Roma Baragiano (PZ) Maccarese (RM) Milano Capitale Sociale 52 408 138 3.500 % di partecip. 5,05 2,00 20,00 0,003 Valore di Bilancio 31/12/12 3 3 78 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Nel corso dell’esercizio 2012 sono state cancellate dal registro delle imprese, a seguito del completamento della liquidazione, le partecipazioni nel Consorzio Macopsisa in liq., Consorzio Agenzia del Mare in liq. e Consorzio Unitam in liq, mentre è giunto a conclusione l’iter procedurale di liquidazione del Consorzio Ramsar Molentargius in liq., con la redazione del bilancio finale e relativo piano di riparto. Crediti Saldo al 31/12/2012 385 Saldo al 31/12/2011 316 Variazioni 69 I crediti si riferiscono principalmente ad un finanziamento a medio lungo termine di 300 migliaia di Euro concesso alla Fibe S.p.A. nell’ambito del “Project Financing” del “Progetto Napoli”, oltre agli interessi maturati. C) Attivo circolante I. Rimanenze Saldo al 31/12/2012 1.827.067 Saldo al 31/12/2011 2.026.186 Variazioni (199.119) I lavori in corso su ordinazione iscritti nell’attivo sono al netto del fondo rischi contrattuali di 1.264 migliaia di Euro. Il fondo stanziato in esercizi precedenti, è relativo ad una commessa facente parte delle “Attività non strategiche”, per la quale è in corso un contenzioso, ed è ritenuto congruo rispetto alla valutazione dei rischi effettuata sulla base delle attuali conoscenze. Come già enunciato al paragrafo “Criteri di valutazione – Rimanenze” della Nota Integrativa, la valutazione dei lavori in corso su ordinazione riflette la migliore stima dei programmi lavori e dei rischi derivanti dall’esecuzione dei lavori alla data di redazione del bilancio. Le eventuali “perdite a finire” prevedibili sulla base di elementi obiettivi ovvero di ragionevole valutazione, vengono integralmente imputate a conto economico nell’esercizio in cui se ne viene a conoscenza, e concorrono quindi alla determinazione del valore delle rimanenze per lavori in corso su ordinazione. L’esposizione nello stato patrimoniale - Attivo circolante - è al lordo degli anticipi ricevuti e del fatturato pro-rata. Le rimanenze sono ripartite come segue: Bilancio al 31.12.2012 79 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Descrizione 31/12/2012 Lavori in corso su ordinazione Fondo rischi contrattuali Anticipi a fornitori Totale 31/12/2011 Variazioni 1.826.276 (1.264) 2.024.415 (1.264) (198.139) - 1.825.012 2.023.151 (198.139) 2.055 3.035 (980) 1.827.067 2.026.186 (199.119) I lavori in corso sono di seguito elencati : Descrizione Dissalazione Jebel Ali – Station L 2 – Dubai Ras Abu Fontas B 2 Jebel Ali – Station “M” Shuaiba North – Kuwait Ras Abu Fontas A 1 Altre Totale Dissalazione Attività non strategiche Villacidro TVR Isolamento turbina Altre Totale Unità operativa attività non strategica TOTALE Rimanenza lorda Anticipi da clienti Acconti da clienti Lavori in corso al netto acconti 194.087 191.494 743.684 335.952 322.467 12.159 (229) - (193.726) (199.440) (720.531) (293.720) (313.964) (12.706) 361 (7.946) 22.924 42.232 8.503 (547) 1.799.843 (229) (1.734.087) 65.527 11.807 14.626 (287) (273) (2) (11.806) (13.562) (286) (273) 1.062 26.433 (562) (25.368) 503 1.826.276 (791) (1.759.455) 66.030 Nella voce del passivo “Acconti” (ammontante a 1.760.246 migliaia di euro) sono incluse le fatture emesse nel corso della vita della commessa in relazione alle scadenze pattuite contrattualmente per i pagamenti intermedi (interim payments che possono eccedere, in alcuni casi, il valore delle rimanenze lorde). La variazione intervenuta nel periodo può essere così sintetizzata: Lavori in corso lordi all’1/1/2012 - Lavori eseguiti nel periodo - Lavori ultimati Lavori in corso lordi al 31/12/2012 Fondo rischi contrattuali al 1/1/2012 Utilizzo Fondo rischi contrattuali al 31/12/2012 Lavori in corso al netto del fondo rischi contrattuali 2.024.415 63.404 (261.543) 1.826.276 (1.264) (1.264) 1.825.012 La variazione in diminuzione dei lavori in corso per ordinazione è conseguenza della chiusura di alcune commesse, con attribuzione del fatturato già esposto nella voce “Acconti” al conto economico per complessivi 261.543 migliaia di Euro riferiti alle seguenti commesse: Bilancio al 31.12.2012 80 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. “Termovalorizzatore di Acerra (Italia) per 247.022 migliaia di Euro, Fusina (Italia) 4.522 migliaia di Euro, Schistos (Grecia) per 2.873 migliaia di Euro, e altre per complessivi 7.126 migliaia di Euro. Le commesse che hanno concorso maggiormente alla produzione del periodo sono: Ras Abu Fontas B2 – Qatar – per 22.155 migliaia di Euro, Ras Abu Fontas A1 – Qatar – per 18.631 migliaia di Euro, Jebel Ali M – Dubai per 14.870 migliaia di Euro. I fattori che hanno influenzato la produzione del periodo sono commentati nella Relazione sulla Gestione a cui si rimanda. Gli anticipi a fornitori registrano un decremento di 980 migliaia di Euro per effetto dell’avanzamento della produzione delle prestazioni e forniture ai quali si riferiscono. Gli importi degli anticipi a fornitori sono elevati nella fase iniziale delle commesse, durante la quale vengono emessi gli ordini di acquisto. II. Crediti Saldo al 31/12/2012 196.074 Saldo al 31/12/2011 384.833 Variazioni (188.759) Il saldo è così suddiviso secondo le scadenze: Descrizione Verso clienti Entro 12 mesi 88.835 Verso imprese controllate 247 Verso controllanti 93 Crediti tributari 326 Totale - - - 2.427 - 196.074 - 22 247 93 - - 88.835 - - 104.124 Verso altri Totale Oltre 5 anni - 22 Verso imprese collegate Verso altre imprese Oltre 12 mesi 326 - 104.124 2.427 - 196.074 I crediti verso clienti sono relativi a corrispettivi per fatture emesse e da emettere nei confronti di committenti per lavori effettuati. I crediti verso clienti sono iscritti nell’attivo al netto dei fondi rischi per interessi moratori e rischi su crediti di 13.089 migliaia di Euro. Il fondo per interessi di mora, pari a 547 migliaia di Euro, è correlato principalmente alla esposizione verso enti pubblici. La movimentazione dei fondi nel corso dell’esercizio è di seguito riportata: Descrizione Fondo svalutazione crediti Fondo svalutazione crediti per interessi di mora Totale Bilancio al 31.12.2012 31/12/2011 Incrementi Decrementi 31/12/2012 12.446 547 96 - - 12.542 547 12.993 96 - 13.089 81 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Nel corso dell’esercizio il fondo è stato complessivamente incrementato di 96 migliaia di Euro in relazione alla previsioni di inesigibilità dei crediti. Il fondo è ritenuto congruo in relazione ai rischi in essere sulla recuperabilità dei crediti stessi. I crediti verso clienti a rischio di cambio sono pari a 81.729 migliaia di USD, 5.318 migliaia di AED (Dirham Emirati Arabi), 3.417 migliaia di QAR (Riyals Qatar ) e 8.958 migliaia di KWD (Dinaro Kuwait) e sono adeguati al cambio vigente alla fine dell'esercizio. Le differenze cambio passive non realizzate, derivanti dalla conversione ai cambi di fine esercizio rispetto a quelli in vigore alla data dell'operazione, ovvero al cambio alla chiusura dell’esercizio precedente se l’operazione era sorta prima dell’esercizio corrente, sono imputate a conto economico ed ammontano a 1283 migliaia di Euro. I “crediti verso collegate ” risultano invariati rispetto all’esercizio precedente. I “Crediti ver so altre imprese” derivano quasi esclusivamente dai rapporti commerciali verso Fibe S.p.A., e sono comprensivi dei crediti per fatture emesse e da emettere per la rendicontazione dei costi sostenuti nel periodo 16 dicembre 2005 (data in cui ha avuto inizio la gestione transitoria degli impianti di trattamento rifiuti in Campania, in forza del D.L. n. 245 (convertito in L. n. 21 del 27 gennaio 2006) – 31 Gennaio 2008 per la gestione degli impianti di trattamento rifiuti in Campania. Gli incassi ricevuti da Fibe S.p.A. nel 2009 e 2010 a titolo di acconto sui servizi di gestione degli impianti di trattamento rifiuti in Campania sono esposti nei debiti per anticipazioni verso Fibe S.p.A (complessivamente 34.436 migliaia di Euro ). I “Crediti verso altre imprese” si decrementano di 170.282 principalmente per l’incasso, nel mese di giugno 2012, dei crediti relativi alla realizzazione del termovalorizzatore di Acerra, ed agli interessi di mora riconosciuti a seguito della definizione dei crediti intervenuta nel gennaio 2012, i cui effetti economici erano già stati recepiti nel bilancio dello scorso esercizio. La ripartizione per tipologia dei crediti verso le controllate, collegate, altre imprese è la seguente: Descrizione Crediti finanziari Crediti commerciali Altri crediti Controllate Collegate 22 - 247 - 22 247 Controllanti 93 - Altre imprese 449 103.675 - Totale 449 104.037 - 93 104.124 104.486 I crediti commerciali verso le controllate, le collegate e le altre imprese sono riferiti alle seguenti attività: Descrizione Interessi Gestione impianti trattamento rifiuti Altre prestazioni Totale Controllate: Gestione Napoli S.p.A. in liquidazione - - 22 22 Totale controllate - - 22 22 Bilancio al 31.12.2012 82 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Collegate: Villagest S.c.r.l - - 247 247 Totale collegate - - 247 247 Fibe S.p.A. Altre 101.511 756 Totale altre imprese 101.511 756 1.406 1 1.407 103.673 1 103.674 Totale 101.511 756 1.676 103.943 Altre imprese: La ripartizione dei crediti per area geografica è la seguente: Descrizione Italia Verso clienti 5.140 Verso imprese controllate Verso imprese collegate Verso controllanti Asia Totale 83.689 88.835 22 22 247 247 86 93 326 326 104.124 104.124 Verso altri Totale 6 7 Crediti tributari Verso altre imprese Altri paesi U.E. 1.340 826 261 2.427 111.206 832 84.036 196.074 I crediti tributari sono così dettagliati: IVA chiesta a rimborso e interessi IVA a credito dell’esercizio Ritenute e crediti di imposta Totale 31/12/2012 31/12/2011 96 229 1 93 303 14 326 410 Il saldo IVA a credito dell’esercizio sarà trasferito alla controllante Impregilo S.p.A, nel mese di gennaio 2013 per effetto dell’adesione della Società alla procedura di liquidazione IVA consolidata di Gruppo. Nel corso dell’esercizio non sono stati versati acconti IRAP, non sussistendone i presupposti. Non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate sull’ammontare complessivo delle perdite fiscali trasferite alla Consolidante Impregilo S.p.A negli esercizi scorsi (oltre 200 milioni di Euro) non ricorrendone, attualmente, tutti i presupposti contrattuali. Nel periodo in cui si esplica l’Opzione per l’adesione al consolidato fiscale dette perdite possono essere computate dalla Consolidata nella determinazione dell’imposta dovuta all’Erario compensandole con utili fiscali trasferiti alla Consolidante. Nell’esercizio 2012, una parte di dette perdite è stata computata in diminuzione degli utili fiscali trasferiti alla consolidante, con le modalità di seguito riportate. La Consolidante Impregilo, nell’esercizio chiuso, ha riconosciuto alla Società un corrispettivo per 2.625 migliaia di Euro, pari al 3% della quota delle perdite fiscali dell’esercizio 2011 trasferite al Bilancio al 31.12.2012 83 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Gruppo dalla Società ed utilizzate dalla Consolidante nel Modello Unico 2012. Il beneficio fiscale teorico derivante dall’ammontare complessivo delle perdite fiscali trasferite alla Consolidante, al netto dei corrispettivi già riconosciuti nell’esercizio e negli esercizi precedenti, ammonta a circa 55 milioni di Euro. E’ stato inoltre riconosciuto alla Società il provento da consolidato pari a 5.134 migliaia di Euro, calcolato, ai sensi del contratto di consolidato fiscale, sull’80% dell’imponibile fiscale dell’esercizio, all’aliquota del 24,5% (il 3% dell’ammontare delle perdite già conferite in passato alla Consolidante, utilizzate per compensare l’imponibile fiscale dell’esercizio era stato corrisposto dalla Consolidante alla Società negli esercizi precedenti). Inoltre non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate sulle differenze temporanee emerse dalle variazioni riportate in sede di determinazione del risultato fiscale dell’esercizio e degli esercizi precedenti (ammontanti a circa 123 milioni di Euro, per un beneficio fiscale teorico di 37 milioni di Euro), poichè non vi è la ragionevole certezza della loro completa realizzazione finanziaria entro l’orizzonte temporale implicito nella pianificazione della società, corrispondente al periodo 20132017. Gli altri crediti sono riferiti a depositi cauzionali per 827 migliaia di Euro di cui 500 migliaia di Euro riferiti ad un deposito presso la Procura della Repubblica di Napoli, richiesto in conseguenza del contenzioso in essere già commentato nella Relazione sulla Gestione al paragrafo “Progetto RSU Campania” (si precisa comunque che a fronte del rischio di mancato recupero di detto deposito è stata appostata una quota di fondo rischi ed oneri), e, per 826 migliaia di Euro, ad anticipi corrisposti alle Camere Arbitrali relativamente ai procedimenti in corso. IV. Disponibilità liquide Descrizione Depositi bancari e postali Denaro e altri valori in cassa Totale 31/12/2012 22.940 41 22.981 Saldo al 31/12/2012 22.981 Saldo al 31/12/2011 1.084 Variazioni 21.897 31/12/2011 1.025 59 1.084 I depositi bancari in valuta estera ammontano a 28.331 migliaia di USD, 4.333 migliaia di AED (Dihram Emirati Arabi), 222 migliaia di QAR (Riyals Qatar), 142 migliaia di KWD (Dinaro Kuwait), e sono convertiti al cambio corrente alla fine dell’esercizio. Nella voce “Denaro e altri valori in cassa” sono compresi i fondi cassa e assegni presso la sede ed i cantieri in Italia per 2 migliaia di Euro, fondi cassa presso cantieri esteri per 39 migliaia di Euro. La giacenza in USD alla fine dell’esercizio è dovuta soprattutto all’incasso, verificatosi in dicembre, dei crediti relativi alla commessa Ras Abu Fontas B2 – Qatar, a seguito dell’accordo stragiudiziale raggiunto con il committente. D) Ratei e risconti Bilancio al 31.12.2012 Saldo al 31/12/2012 480 Saldo al 31/12/2011 990 Variazioni (510) 84 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. La composizione della voce è così dettagliata: Descrizione Importo Risconti attivi Commissioni su fidejussioni 428 Affitti 27 Altri Totale ratei e risconti attivi 25 480 I risconti attivi per commissioni su fidejussioni rappresentano la quota di competenza di esercizi futuri delle commissioni addebitate dagli istituti finanziari emittenti principalmente per fidejussioni di buona esecuzione lavori rilasciate a favore di committenti. A) Patrimonio netto Descrizione Capitale Sociale 31/12/2012 Saldo al 31/12/2012 29.283 Saldo al 31/12/2011 28.201 Variazioni 1.082 31/12/2011 10.000 10.000 - - Riserva legale 1.820 1.820 Altre riserve 6.730 40.280 Utili (perdite) portati a nuovo 9.652 9.652 Utile (perdita) dell’esercizio 1.082 (33.551) 29.284 28.201 Riserva da sovrapprezzo delle azioni Totale Bilancio al 31.12.2012 85 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Descrizione Riserva Riserva Riserva utili Risultati Utili esercizi su cambi/ a nuovo precedenti/ sovrapprez legale Altre riserve Utile/Perdita zo Azioni dell'esercizio Capitale Sociale All’inizio dell’esercizio precedente Destinazione risultato 2010 10.000 - Rinunce ai crediti da parte Azionista Impregilo - Perdita esercizio 2011 - Alla chiusura dell’esercizio precedente 1.820 59.280 14.564 (71.450) 21.752 (7.538) - (59.000) (4.912) 71.450 - - - 40.000 - - 40.000 (33.551) (33.551) (33.551) 28.201 - 33.551 - - 1.082 1.082 1.082 29.284 - - Utile esercizio 2012 - Alla chiusura dell’esercizio corrente 7.538 10.000 Destinazione risultato 2011 Totale 1.820 40.280 9.652 (33.551) - 10.000 - 1.820 6.729 9.652 I movimenti intervenuti nel patrimonio netto, relativamente alla destinazione del risultato 2011, sono stati deliberati dall’Assemblea Ordinaria del 12 Aprile 2012. La controllante ha inoltre rinnovato il proprio impegno, qualora se ne ravvisassero le necessità, a supportare la Società anche nel prossimo esercizio al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi delineati dal piano industriale e finanziario 2013 – 2017, sinteticamente illustrato nella relazione sulla gestione, e far fronte ai conseguenti impegni assunti. La movimentazione storica della riserva per utili su cambi è la seguente: Esercizio 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Saldo patrimoniale adeguamento cambi (attività e passività in valuta) (3.731) (3.096) 782 1.885 280 4.786 308 5.090 2.140 Bilancio al 31.12.2012 Componente valutativa non realizzata 491 1.159 684 1.984 640 2.776 (997) 2.032 213 Risultato di esercizio 823 (24.413) (1.696) (20.458) 36.393 (140.127) (71.450) (33.551) 1.082 Movimentazione della riserva per utili su cambi A riserva non distribuibile 491 (491) 280 - Saldo riserva non distribuibile A riserva distribuibile - 491 280 280 280 280 86 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Numero azioni Descrizione Valore Ordinarie Nominale Capitale sociale al 1 gennaio 2012 10.000.000 €1 Capitale sociale al 31 dicembre 2012 10.000.000 €1 Il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è interamente posseduto dalla Impregilo S.p.A. Di seguito viene riportata l’informativa richiesta in merito alla disponibilità e distribuibilità delle riserve di patrimonio netto: Natura/descrizione Capitale Possibilità di Quota utilizzazione disponibile (A, B, C,) Importo Riepilogo degli utilizzi effettuati nei tre precedenti esercizi Per copertura Per altre perdite ragioni 10.000 Riserve di capitale: Riserva da sovrapprezzo azioni Riserva – rinunce ai crediti dell’Azionista _ 6.449 A,B,C - (50.005) (156.660) B Riserve di utili: Riserva legale 1.820 B - Utili portati a nuovo 9.652 A,B,C 9.652 (4.912) 280 B 9.652 211.577 Riserva per utili su cambi Totale 28.201 Quota non distribuibile (1) 180 Residua quota distribuibile 9.832 Legenda: A: per aumento di capitale B: per copertura perdite C: per distribuzione ai soci. (1) Per effetto del mancato raggiungimento della riserva legale al quinto del capitale sociale (2.000 migliaia di Euro). B) Fondi per rischi e oneri Bilancio al 31.12.2012 Saldo al 31/12/2012 4.176 Saldo al 31/12/2011 4.730 Variazioni (554) 87 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Descrizione 31/12/2011 Incrementi Decrementi 31/12/2012 675 (88) 587 Altri: - Fondo rischi ambientali - Fondo rischi e oneri altri - Fondo rischi cause di lavoro - Fondo svalutazione partecipazioni 3.087 494 (891) (2.690) 913 73 (94) 892 55 2 (50) 7 4.730 569 (1.123) 4.176 Il fondo rischi ambientali è relativo prevalentemente agli oneri futuri inerenti l'attività di "postmortem " della discarica di Fossano, utilizzato nell’esercizio per 88 migliaia di Euro a fronte dei costi sostenuti per la gestione della fase post-chiusura della discarica. Il fondo per rischi ed oneri – altri accoglie prevalentemente la previsione di perdite per vertenze in corso, spese legali e altre onerosità conseguenti all’attività, ormai ultimata, di smaltimento rifiuti in Campania. La movimentazione dell’esercizio, oltre all’utilizzo per 891 migliaia di Euro a fronte del sostenimento di oneri precedentemente accantonati (vendita di ricambi destinati ad impianti e definizione di contenziosi), è relativa all’accantonamento per 494 migliaia di Euro per i costi delle Camere Arbitrali ragionevolmente stimati per i procedimenti i arbitrali in corso. Il fondo rischi – cause di lavoro - accoglie gli stanziamenti per possibili passività per vertenze derivanti da rapporti di lavoro dipendente ed è stato utilizzato nel corrente esercizio per 94 migliaia di Euro a seguito della definizione di controversie. L’accantonamento dell’esercizio effettuato in relazione al contenzioso in essere ammonta a 73 migliaia di Euro. Il fondo svalutazione partecipazioni rappresenta l’accantonamento, in eccedenza rispetto al valore di carico della partecipazione nel Consorzio Agrital Ricerche, nella Gestione Napoli S.p.A. in liq.ne e nel Consorzio Aree Industriali Potentine in liq.ne. per le perdite consuntivate dalle suddette Società/Consorzi nel corso del processo di liquidazione. C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Saldo al 31/12/2012 1.622 Saldo al 31/12/2011 2.277 Variazioni (655) La variazione è così costituita: Descrizione Importo Incrementi per: - accantonamento dell’esercizio 580 Decrementi per: - uscite/anticipazioni (1.127) - fondi pensione (108) Totale (655) Bilancio al 31.12.2012 88 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Il fondo rappresenta il residuo del fondo esistente al 31 dicembre 2006, al netto degli anticipi erogati. Le quote maturate a partire dal 1 gennaio 2007 sono state destinate ai fondi di previdenza complementare o mantenute in azienda, la quale ha provveduto a trasferire le stesse al fondo di tesoreria istituito presso l’INPS, in ottemperanza alle scelte esercitate esplicitamente o tacitamente, dai dipendenti. Nella voce “Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale” figura il debito maturato al 31 dicembre 2012 relativo alle quote di Trattamento di fine rapporto ancora da versare ai fondi pensione ed agli enti previdenziali. Il decremento di 655 migliaia di Euro è relativo alla diminuzione della forza lavoro per dimissioni. D) Debiti Saldo al 31/12/2012 2.012.163 Saldo al 31/12/2011 2.378.606 Variazioni (366.443) I debiti sono valutati al valore nominale e la scadenza degli stessi è così suddivisa: Descrizione Debiti verso banche Debiti verso altri finanziatori Acconti Debiti verso fornitori Debiti verso imprese collegate Entro 12 mesi Oltre Oltre 12 mesi 5 anni Totale 4.578 4.578 32 32 1.760.246 1.760.246 114.616 555 115.171 195 195 Debiti verso controllanti 89.923 89.923 Debiti verso altre imprese 37.176 37.176 1.206 1.206 443 443 3.193 3.193 Debiti tributari Debiti verso istituti di previdenza Altri debiti Totale 2.011.608 555 - 2.012.163 I debiti verso banche per 4.578 migliaia di Euro (48.085 migliaia di Euro al 31 dicembre 2011) includono: • Il finanziamento a breve termine concesso da un primario istituto di credito per 20.000 migliaia di AED (Dirham Emirati Arabi), completamente rimborsato in via anticipata in gennaio 2013. • I finanziamenti a breve termine concessi da un primario istituto di credito nell’ambito di linee di credito transitorie per apertura di credito documentarie a fronte degli impegni con i fornitori per 443 migliaia di Euro con scadenza entro il primo trimestre 2013. Tutti i suddetti finanziamenti sono stati rimborsati in anticipo rispetto alla scadenza, a febbraio 2013. Bilancio al 31.12.2012 89 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. I debiti verso banche sono regolati a tassi di mercato. I debiti verso altri finanziatori sono pari a 32 migliaia di Euro (36.342 migliaia di Euro al 31 dicembre 2011), con un decremento di 36.310 migliaia di Euro; i debiti, alla fine dell’esercizio precedente, derivavano dalla cessione pro-soluto di crediti vantati verso la Società da parte di fornitori, e sono stati quasi completamente rimborsati all’ente finanziatore nel corso dell’esercizio. I debiti verso fornitori a rischio di cambio sono adeguati al cambio in vigore alla fine dell'esercizio. Le differenze cambio attive non realizzate, derivanti dalla conversione ai cambi di fine esercizio rispetto a quelli in vigore alla data dell'operazione, ovvero al cambio alla chiusura dell’esercizio precedente se l’operazione era sorta prima dell’esercizio corrente, sono imputate a conto economico ed ammontano a 1.496 migliaia di Euro. I debiti in valuta sono pari a 101.033 migliaia di USD, 23.972 migliaia di AED (Dirham Emirati Arabi), 18.457 migliaia di QAR (Riyals Qatar), 3.807 migliaia di KWD (Dinaro Kuwait) e 42.017 migliaia di JPY (Yen Giapponese). I debiti tributari sono relativi a IVA ad esigibilità differita per 565 migliaia di Euro, ritenute operate per lavoro dipendente e lavoro autonomo per 359 migliaia di Euro. Lo stanziamento per IRAP dell’esercizio ammonta a 200 migliaia di Euro. I debiti verso le controllate, le collegate e le controllanti e le altre imprese sono composti come segue: Descrizione Debiti finanziari Debiti commerciali Altri Totale Controllate Collegate Controllanti Altre imprese Totale - - 82.534 - 82.534 - 195 5.944 37.176 43.315 - - 1.445 - 1.445 - 195 89.923 37.176 127.294 I debiti verso altre imprese sono prevalentemente relativi agli acconti ricevuti dalla Fibe S.p.A per le prestazioni di gestione impianti di trattamento rifiuti in Campania (si veda anche il paragrafo “Crediti”). Gli altri debiti sono relativi a debiti verso il personale per ferie non godute, retribuzioni differite e relativi contributi per complessivi 849 migliaia di Euro, e verso altri terzi per 2.288 migliaia di Euro (di cui 957 migliaia di Euro verso FIAT Finance S.p.A. e 534 migliaia di Euro per contributi legati al trattamento rifiuti da versare ai Comuni e Consorzi di Bacino). I debiti finanziari verso controllanti sono pari a 82.534 migliaia di Euro al 31 dicembre 2012 (163.500 migliaia di Euro al 31 dicembre 2011) e sono relativi al rapporto di c/c fruttifero regolato a tassi di mercato. Nel corso dell’esercizio la controllante Impregilo S.p.A. ha continuato a fornire le idonee risorse finanziarie atte a garantire la continuità aziendale di Fisia Italimpianti S.p.A.. I debiti finanziari si sono ridotti rispetto allo scorso esercizio di 80.966 migliaia di Euro per il rimborso effettuato a seguito dell’incasso dei crediti derivanti dalla realizzazione del Termovalorizzatore di Acerra. I debiti verso controllanti per 1.445 migliaia di Euro sono relativi a rapporti di tipo tributario, in particolare alla partecipazione della Società alla procedura di liquidazione IVA di Gruppo (624 migliaia di Euro a credito) ed al Consolidato IRES (2.069 migliaia di Euro a debito). Bilancio al 31.12.2012 90 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Non esistono debiti assistiti da garanzia reale su beni sociali. La ripartizione dei debiti per area geografica è la seguente: Italia Debiti verso banche Debiti verso altri finanziatori Altri paesi Resto U.E. d'Europa Nord America Asia Resto del Mondo 4.133 445 Totale 4.578 32 32 Debiti commerciali: Verso fornitori Verso imprese collegate 16.397 1.891 174 870 95.654 185 115.171 195 195 Verso controllanti 89.923 89.923 Verso altre imprese 37.176 37.176 Totale 143.691 Acconti 25.929 1.734.317 1.760.246 4.244 598 4.842 Altri debiti Totale debiti 174.341 1.891 1.891 174 174 870 870 95.654 1.834.702 185 185 242.465 2.012.163 E) Ratei e risconti Saldo al 31/12/2012 44 Saldo al 31/12/2011 79 Variazioni (35) I ratei passivi sono relativi a commissioni su fidejussioni per buona esecuzione lavori, anticipi, garanzie, maturate alla fine dell’esercizio, non ancora addebitate dagli istituti emittenti. Bilancio al 31.12.2012 91 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Conti d'ordine Descrizione Garanzie reali: Garanzie emesse a favore di terzi 31/12/2012 31/12/2011 Variazioni 312.502 407.338 (94.836) - 40.519 (40.519) 202.722 264.872 (62.150) 515.224 712.729 (197.505) Rischi: Rischi: penali da committenti Altri: Garanzie ricevute da terzi Totale Le fidejussioni a favore di terzi si riferiscono principalmente a garanzie derivanti da obblighi contrattuali verso i committenti, rilasciate per anticipazioni incassate, buona esecuzione lavori e svincolo ritenute a garanzia. L’importo di 40.519 migliaia di Euro (pari a circa 52 milioni di USD) esposto nei “Rischi” nello scorso esercizio rappresentava il valore massimo dei “liquidated damages” relativi all’impianto di dissalazione di Ras Abu Fontas B2, per presunti ritardi nella consegna. L’importo è stato stralciato dai conti d’ordine non sussistendo più’ rischi, a seguito dell’accordo stragiudiziale concluso con il committente nell’esercizio. Le garanzie ricevute da terzi sono state rilasciate da fornitori a garanzia degli anticipi ricevuti e della buona esecuzione lavori nonché svincolo ritenute a garanzia. Conto economico A) Valore della produzione Descrizione Ricavi vendite e prestazioni 2012 Saldo 2012 78.511 Saldo 2011 48.054 Variazioni 30.457 2011 Variazioni 262.072 656.512 (394.440) (198.140) (616.019) 417.879 Altri ricavi e proventi 14.579 7.561 7.018 Totale 78.511 48.054 30.457 Variazione lavori in corso su ordinazione La variazione è strettamente correlata a quanto esposto nella nota integrativa, al paragrafo C.1 (Rimanenze). Bilancio al 31.12.2012 92 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Valore della produzione per area geografica Area Vendite e altri ricavi Variazione lavori in corso Totale Italia 258.431 (255.826) 2.605 Asia 18.220 57.686 75.906 276.651 (198.140) 78.511 Totale I ricavi delle vendite e delle prestazioni rappresentano le quote fatturate a titolo definitivo in dipendenza dei contratti d’opera, fornitura e appalto. Le attività eseguite e non definitivamente accettate dalla committenza trovano espressione nelle variazioni dei lavori in corso su ordinazione. Altri ricavi e proventi Descrizione 2012 2011 Variazioni Sopravvenienze attive ordinarie 8.241 1.504 6.737 Risarcimento danni 4.137 4.412 (275) Recupero costi e altri 1.727 1.639 88 461 - 461 13 6 7 14.579 7.561 7.018 Eccedenza fondi rischi Plusvalenze alienazione capitale fisso Totale La variazione rispetto all’esercizio precedente evidenzia un incremento pari a 7.018 migliaia di Euro, dovuto principalmente alla voce “Sopravvenienze attive”, che includono nel 2012 lo storno di costi stanziati nell’anno 2010 nella voce “Oneri diversi di gestione” (Risarcimento danni) rivelatisi parzialmente eccedenti, a seguito della chiusuradell’arbitrato relativo al progetto denominato Ras Abu Fontas A1 di cui si è data notizia nella relazione sulla gestione nella sezione “Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio”.; è inoltre incluso in detta voce lo stralcio di debiti prescritti. I ricavi di cui alla voce “Risarcimento danni” derivano dalla formalizzazione di accordi transattivi con fornitori / enti garanti di fornitori della Società . I recuperi costi (1.484 migliaia di Euro) riguardano prevalentemente il rimborso di costi ottenuto da un committente per un procedimento arbitrale (834 migliaia di Euro), ed altri recuperi di costi vari, e rimborsi assicurativi i per 233 migliaia di Euro. L’eccedenza di fondi rischi è relativa per 388 migliaia di Euro al “Fondo rischi ed oneri altri “e per 73 migliaia di Euro, al “Fondo per rischi per cause di lavoro”. B) Costi della produzione Bilancio al 31.12.2012 Saldo 2012 68.264 Saldo 2011 111.775 Variazioni (43.511) 93 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Descrizione Materie prime, sussidiarie di consumo e merci 2012 2011 Variazioni 8.326 13.731 (5.405) 28.652 50.219 (21.567) Godimento di beni di terzi 2.345 2.905 (560) Salari e stipendi 9.119 13.695 (4.576) Oneri sociali 1.575 2.342 (767) Trattamento di fine rapporto 580 724 (144) Altri costi del personale 591 580 11 17 6.223 (6.206) 150 262 (112) - 18.579 (18.579) 96 670 (574) 567 568 (1) Oneri diversi di gestione 16.246 1.277 14.969 Totale 68.264 111.775 (43.511) Servizi Ammortamento immobilizzazioni immateriali Ammortamento immobilizzazioni materiali Altre svalutazioni delle immobilizzazioni Svalutazione dei crediti dell’attivo circolante Accantonamento per rischi Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci e Costi per servizi Il confronto dei dati con l’esercizio precedente evidenzia un decremento, in generale, in tutte le voci, ad eccezione degli “Oneri diversi di gestione” (di seguito commentata), che si incrementa rispetto allo scorso esercizio. Detto decremento complessivo pari a 43.511 migliaia di Euro è correlato alla diminuzione del valore della produzione. Le componenti di maggior rilievo sono rappresentate, per quanto riguarda gli acquisti di materiale su commessa, da forniture in opera, energia elettrica, stampati e cancelleria, e per i servizi, da spese per montaggi, lavorazioni esterne, consulenze ed assistenza tecnica, spese viaggio, trasporti e manutenzioni. Si rileva che gli oneri diversi di gestione includono emolumenti spettanti ai componenti del Consiglio di Amministrazione, in alcuni casi riversati alle Società dalle quali sono dipendenti, per complessivi 258 migliaia di Euro e compensi spettanti al Collegio Sindacale per 59 migliaia di Euro. Nell’importo relativo agli emolumenti spettanti ai componenti del Consiglio di Amministrazione non è incluso il costo riconosciuto alla società Impregilo S.p.A. per il distacco dell’Amministratore Delegato, dipendente della Controllante, fino al mese di Maggio 2012, in cui vi è stata la cessazione della carica. Costi per godimento di beni di terzi La voce comprende in prevalenza costi per noleggi di attrezzature, macchine operatrici di cantiere ed autovetture ed affitti degli uffici della sede di Genova e degli altri luoghi di esercizio dell’attività. Rispetto al precedente esercizio, la voce registra un decremento di 2.345 migliaia di Euro. Bilancio al 31.12.2012 94 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Costi per il personale La voce comprende l'intera spesa per il personale dipendente ivi compreso i miglioramenti di merito, passaggi di categoria, scatti di contingenza, costo delle ferie non godute e accantonamenti previsti dalle vigenti disposizioni di legge e dalle norme dei contratti collettivi. Il costo del lavoro del personale assunto dalla Sede ammonta a 7.842 migliaia di Euro (11.798 migliaia di Euro al 31 dicembre 2011). L’organico medio aziendale assunto dalla Sede ed il numero dei dipendenti sono di seguito esposti: Organico Dirigenti Quadri Impiegati Operai Media annua 2012 Media annua 2011 15 53 79 1 Numero dipendenti al 31/12/2012 13 50 74 - 19 65 92 3 Numero dipendenti al 31/12/2011 17 63 92 3 148 137 179 175 Nel periodo sono entrate 7 unità ed uscite 45 unità. Il decremento del costo del lavoro, oltre che alla diminuzione della forza, è dovuto all’utilizzo nell’esercizio di 107.998 ore di CIGS/CIGD, cui si aggiungono 13.260 ore di ferie e permessi maturati in esercizi precedenti, utilizzati, come previsto dagli accordi, a fronte di sospensione in CIGS, per un totale complessivo di 121.258 ore. Gli “Altri costi del personale” includono gli oneri per transazioni bonarie connesse alla cessazione di rapporti di lavoro dipendente con dirigenti ed impiegati per 270 migliaia di Euro. Il costo del lavoro del personale assunto dalle Branch operanti in Qatar, Dubai, Abu Dhabi e Kuwait ammonta a 4.023 migliaia di Euro (5.543 migliaia di Euro al 31 dicembre 2011). Le persone operanti nelle Branche estere alla fine dell'esercizio erano 83 (145 al 31 dicembre 2011). Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali Sono calcolati sistematicamente in base alla residua possibilità di utilizzazione secondo quanto enunciato nei “Principi contabili e criteri di valutazione” della nota integrativa e sono pari a 17 migliaia di Euro con un decremento rispetto allo scorso esercizio di 6.206 migliaia di Euro. Nel 2012 non è presente ammortamento dell’avviamento (6.193 migliaia di Euro nell’anno precedente) essendo lo stesso stato completamente svalutato lo scorso esercizio, con imputazione del valore residuo a conto economico per 18.579 migliaia di Euro. Ammortamento delle immobilizzazioni materiali Sono calcolati sulla base della durata utile del cespite e del suo sfruttamento nella fase produttiva. Le aliquote utilizzate sono indicate nei “Principi contabili e criteri di valutazione”. Il decremento di 113 migliaia di Euro è in parte dovuto alla cessione delle immobilizzazioni materiali, come già commentato al paragrafo ”B).2 Immobilizzazioni materiali” al quale si rimanda. Le immobilizzazioni materiali sono ormai quasi completamente ammortizzate. Bilancio al 31.12.2012 95 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide Nell’esercizio corrente si è provveduto ad integrare il fondo svalutazione crediti per 96 migliaia di Euro (670 migliaia di Euro nell’esercizio precedente), in relazione alla previsioni di inesigibilità dei crediti. Altre svalutazioni delle immobilizzazioni immateriali Nel 2012 non si è proceduto ad alcuna svalutazione. La svalutazione dell’avviamento effettuata nel 2012 per 18.579 migliaia di Euro ha determinato l’azzeramento della voce. Accantonamento per rischi Sono stati effettuati accantonamenti per 73 migliaia di Euro per oneri a fronte di controversie di lavoro dipendente e per 494 migliaia di Euro per gli oneri ragionevolmente stimati derivanti dal contenzioso in essere. Oneri diversi di gestione Sono così dettagliati: Descrizione 2012 2011 Variazioni Imposte e tasse 220 246 (26) Oneri doganali 162 259 (97) 2 2 - Spese di rappresentanza 39 57 (18) Spese varie indeducibili 2 2 - Spese per iscrizioni ad associazioni 23 44 (21) Spese per acquisto libri e pubblicazioni tecniche 22 5 17 8 3 5 10 22 (12) 15.141 - 15.141 605 619 (14) 12 18 (6) 16.246 1.277 14.969 Spese societarie Spese per multe e ammende Minusvalenze immobilizzazioni materiali Transazioni / risarcimento danni Sopravvenienze passive Spese diverse Totale Le imposte e tasse si riferiscono principalmente ai costi per la legalizzazione di documenti presso le Ambasciate straniere; gli oneri doganali sono sostenuti per l’importazione di materiali e componenti nei Paesi ove sono ubicati gli impianti di dissalazione in costruzione. Lo scostamento più’ significativo è riferito alla voce “Transazioni/risarcimento danni” pari a 15.141 migliaia di Euro (zero lo scorso esercizio). La voce include la quota di “liquidated damages” derivanti dall’esecuzione di un contratto; l’importo è stato definito stragiudizialmente con il committente ed è relativo alla chiusura di un contenzioso di cui si è data notizia nella relazione sulla gestione nella sezione “Andamento della Gestione”. Bilancio al 31.12.2012 96 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. C) Proventi e oneri finanziari Descrizione Proventi diversi dai precedenti Interessi e altri oneri finanziari Utili e (perdite) su cambi Totale 2012 187 (9.023) (1.014) (9.850) Saldo 2012 9.850 Saldo 2011 (27.722) Variazioni 37.572 2011 37.126 (13.105) 3.701 27.722 Variazioni (36.939) 4.082 (4.715) 37.572 Diamo di seguito la ripartizione dei proventi e oneri finanziari tra società controllanti, controllate, collegate e altre: Altri proventi finanziari- Proventi diversi dai precedenti Descrizione Altre Imprese Interessi attivi bancari Interessi attivi da crediti commerciali Interessi attivi da crediti immobilizzati Totale Terzi - 1 182 - 4 - 186 1 Gli interessi attivi da crediti commerciali sono stati riconosciuti, secondo gli accordi stipulati nel gennaio 2012, da Fibe S.p.A. Interessi e altri oneri finanziari Descrizione Interessi passivi da debiti commerciali Controllanti Terzi - 1.110 5.905 1.751 Interessi passivi bancari - 248 Commissioni su fidejussioni - 6 Altri oneri finanziari Totale - 3 5.905 3.118 Interessi su finanziamenti a breve Gli interessi su debiti finanziari verso la controllante sono relativi al C/C di corrispondenza intrattenuto con la stessa e sono regolati a tassi di mercato. L’importo di 1.110 migliaia di Euro è relativo agli interessi su una anticipazione a titolo oneroso a fronte di corrispettivi contrattuali, concordata con il committente della commessa Shuaiba North (Kuwait), destinata al pagamento di subappaltatori. L’importo della anticipazione, invariato rispetto allo scorso esercizio, ammonta a 57.405 migliaia di Dollari USA (43.509 migliaia di Euro) ed è esposto nella voce “Debiti commerciali”. Bilancio al 31.12.2012 97 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Gli interessi passivi relativi a finanziamenti a breve termine sono relativi ai finanziamenti concessi da istituti bancari, già commentati al paragrafo “D) Debiti” della Nota integrativa per 1.751 migliaia di Euro. Utili e perdite su cambi Descrizione 2012 2011 Utili su cambi: - realizzati 1.464 6.419 - non realizzati 2.111 9.027 Totale differenze cambio attive 3.576 15.446 Perdite su cambi: - realizzate 2.692 4.739 - non realizzate 1.898 7.006 Totale differenze cambio passive 4.590 Differenze cambio nette (1.014) 11.745 3.701 D) Rettifiche di valore di attività finanziarie Saldo 2012 20 Saldo 2011 16 Variazioni 4 Svalutazioni Descrizione Di partecipazioni 2012 2011 20 Variazioni 16 4 Le svalutazioni di partecipazioni esprimono le perdite durevoli di valore delle partecipazioni, in linea anche con il patrimonio netto delle partecipate, già commentati al paragrafo “Partecipazioni” della Nota Integrativa e si riferiscono prevalentemente alla Gestione Napoli S.p.A. in liquidazione (19 migliaia di Euro). Bilancio al 31.12.2012 98 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. E) Proventi e oneri straordinari Saldo 2012 336 Saldo 2011 1.892 Variazioni (1.556) Proventi straordinari Descrizione 2012 2011 Variazioni Altri proventi straordinari 799 2.717 (1.918) Totale 799 2.717 (1.918) I proventi straordinari accolgono l’effetto positivo delle transazioni concluse con i fornitori nell’ambito dell’attuazione del piano industriale e finanziario già commentato nella Relazione sulla Gestione. Oneri straordinari Descrizione 2012 2011 Variazioni Altri oneri straordinari 464 825 (361) Totale 464 825 (361) Gli altri oneri straordinari accolgono la quota da retrocedere a debitori della Società dell’effetto positivo degli atti transattivi conclusi nei confronti dei fornitori nell’ambito dell’attuazione del piano industriale e finanziario sopra citato. Imposte sul reddito dell’esercizio Descrizione Imposte correnti (provento da consolidato fiscale) Imposte anticipate Imposte differite Totale Bilancio al 31.12.2012 2012 2011 Saldo 2012 370 Saldo 2011 572 Variazioni (202) Variazioni (370) (572) 202 - - - - - - (370) (572) 202 99 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. La voce ”imposte correnti” per 369 migliaia di Euro rappresenta il saldo tra le imposte correnti per IRES (7.203 migliaia di Euro) ed IRAP (200 migliaia di Euro), complessivamente 7.403 migliaia di Euro, stanziate a conto economico ed il provento da consolidato fiscale riconosciuto dalla Consolidante Impregilo S.p.A. per complessivi Euro 7.773 migliaia di Euro. Come già commentato al paragrafo “Crediti” della Nota Integrativa, il provento da consolidato fiscale è pari al 3% delle perdite conferite al consolidato fiscale utilizzate dalla Consolidante nell’UNICO 2012 ed altri benefici fiscali per complessivi 2.640 migliaia di Euro, oltre al provento pari a 5.134 migliaia di Euro, calcolato, ai sensi del contratto di consolidato fiscale, sull’80% dell’imponibile fiscale dell’esercizio, all’aliquota del 24,5% (il 3% dell’ammontare delle perdite già conferite in passato alla Consolidante, utilizzate per compensare l’imponibile fiscale dell’esercizio era stato corrisposto dalla Consolidante alla Società negli esercizi precedenti). Bilancio al 31.12.2012 100 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. III - Informazioni complementari Per una più completa informazione si fornisce nella seguente tabella il rendiconto dei flussi finanziari dell’esercizio: RENDICONTO FINANZIARIO Esercizio 2012 Esercizio 2011 A. DISPONIBILITA’ MONETARIE NETTE A BREVE INIZIALI (disponibilità liquide – conti correnti passivi) (6.362) (18.020) B. FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI ESERCIZIO Utile (perdita) dell'esercizio Ammortamenti (Plus) o minusvalenze da realizzo di immobilizzazioni (Rivalutazioni) o svalutazioni di immobilizzazioni Variazione del capitale di esercizio Variazione netta del fondo trattamento di fine rapporto di lavoro Totale B 1.082 167 9 17 182.110 (655) 182.730 (33.551) 6.485 (30) 18.595 (72.711) (167) (81.379) C. FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI INVESTIMENTO IN IMMOBILIZZAZIONI Investimenti in immobilizzazioni: . immateriali . materiali . finanziarie Prezzo di realizzo, o valore di rimborso, di immobilizzazioni Totale C (33) (74) 99 (8) (11) (26) 63 26 (72.373) (81.008) (153.381) - 13.740 (53.249) 92.620 53.011 40.000 29.341 (11.658) 22.979 (6.362) MONETARIO DA ATTIVITA’ D. FLUSSO FINANZIAMENTO Incremento finanziamenti bancari e altri finanziamenti Decremento finanziamenti bancari e altri finanziamenti Variazione altre attività / passività finanziarie Totale D E. AUMENTO DI CAPITALE/RINUNCIA AI CREDITI F. FLUSSO MONETARIO NETTO DEL PERIODO (B+C+D+E) G. DISPONIBILITA' MONETARIE NETTE A BREVE FINALI (INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO FINALE) (A+F) DI L’indebitamento finanziario netto iniziale (disponibilità liquide dedotti conti correnti passivi) passa da 6.362 migliaia di Euro del 2011 ad una disponibilità di 22.979 migliaia di Euro, con una variazione complessiva di 29.341 migliaia di Euro. Tale variazione è dovuta a: • La disponibilità finanziaria generata dall’attività di esercizio pari a 182.730 migliaia di Euro, Bilancio al 31.12.2012 101 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. • • Il fabbisogno derivante dalle operazioni sulle immobilizzazioni per complessive 8 migliaia di Euro dovute a investimenti per immobilizzazioni nette per 107 migliaia di Euro e prezzo di realizzo per disinvestimenti di immobilizzazioni per 99 migliaia di Euro, Il fabbisogno derivante da attività di finanziamento per 153.381 migliaia di Euro. Genova, 22 Marzo 2013 Bilancio al 31.12.2012 102 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. DELIBERAZIONI DELL’ASSEMBLEA DEL 12 APRILE 2013 L’Assemblea ordinaria degli azionisti di Fisia Italimpianti S.p.A, tenutasi in prima convocazione il 12 aprile 2013: • ha approvato il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012, le relazioni relative e la proposta di destinare l’utile di esercizio pari a Euro 1.082.156 come segue: per il 5% pari a Euro 54.108 a riserva legale per il residuo pari a Euro 1.028.048 a riserva per utili su cambi • ha stabilito che il Consiglio di Amministrazione della Società sia composto da n. 3 membri, in conformità al disposto dell’art. 15 dello Statuto Sociale, • ha nominato per un solo esercizio, e quindi fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2013 da parte dell’Assemblea, quali componenti il Consiglio di Amministrazione di Fisia Italimpianti S.p.A., i Signori : Giorgio Robba Silvio Oliva Nicolò Dubini • ha nominato l’Ing. Giorgio Robba quale Presidente di Fisia Italimpianti S.p.A. . Bilancio al 31.12.2012 103 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Bilancio al 31.12.2012 104 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Bilancio al 31.12.2012 105 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Bilancio al 31.12.2012 106 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Bilancio al 31.12.2012 107 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Bilancio al 31.12.2012 108 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Bilancio al 31.12.2012 109 FISIA ITALIMPIANTI S.p.A. Bilancio al 31.12.2012 110