1.LA POPOLAZIONE E LE FORME DI INSEDIAMENTO

Transcript

1.LA POPOLAZIONE E LE FORME DI INSEDIAMENTO
LA SITUAZIONE DEMOGRAFICA MONDIALE pag. 58-63
La popolazione del pianeta
Oggi nel nostro pianeta vivono 6,5 miliardi di persone, di cui quasi 2,5 miliardi
abitano in Asia, precisamente in Cina e in India.
Come è cresciuta la popolazione del pianeta nel corso del tempo
La crescita demografica è stata lenta fino al 1750 a causa delle frequenti
carestie, delle epidemie e delle guerre; dopo il 1750 invece la popolazione
mondiale ha cominciato a crescere con un ritmo sempre più intenso grazie alle
nuove scoperte scientifiche e tecnologiche, tanto è vero che nel 1900 essa era
già raddoppiata: da 800 milioni nel 1750 è passata a 1,6 miliardi a inizio
Novecento e a fine XX secolo la popolazione ha raggiunto i 6,5 miliardi, cioè è
cresciuta addirittura di quattro volte rispetto all’inizio del Novecento.
La popolazione oggi nei Paesi sviluppati (P.S.) e nei Paesi in via di
sviluppo (P.v.S.)
Oggi la popolazione continua a crescere nei paesi in via di sviluppo (cioè negli
stati poveri), mentre nei paesi sviluppati (cioè negli stati ricchi) la popolazione
oggi ha smesso di crescere e si è stabilizzata o addirittura ha cominciato a
diminuire.
Possiamo riassumere questa situazione con un semplice schema:
P.S.
crescita zero o calo demografico
P.v.S.
crescita demografica
Perché nei paesi in via di sviluppo la natalità (cioè il numero delle
nascite) è alta e la popolazione continua a crescere, mentre nei paesi
sviluppati no?
Per motivi di ordine diverso.
• Ci sono motivi culturali: per molte famiglie africane e asiatiche povere
avere molti figli è simbolo di prestigio;
• motivi economici: l’elevato costo della vita nei paesi ricchi fa sì che le
famiglie preferiscano avere meno figli, mentre nei P.v.S., dove c’è ancora
un’economia prevalentemente agricola, le famiglie preferiscono avere più
figli per avere più aiuto nel lavoro nei campi;
• motivi sociali: nei paesi ricchi le donne spesso lavorano e hanno poco
tempo per stare in casa, mentre in quelli poveri le donne vivono in casa,
hanno tempo per accudire i figli e quindi possono permettersi di avere di
avere più figli.
I governi degli stati inoltre possono influenzare l’andamento demografico di un
paese: per esempio la Cina dagli anni Settanta ha adottato una politica
demografica che privilegia le famiglie con un solo figlio, in modo da impedire
che la popolazione cinese crescesse ulteriormente ed evitare il crearsi di una
situazione di squilibrio tra popolazione e risorse disponibili
(sovrappopolamento).
La mortalità
Nei paesi sviluppati la mortalità (cioè il numero delle morti) è bassa, grazie
all’efficienza del sistema sanitario, alla cura riservata all’igiene, ai progressi
continui della tecnologia, della scienza e della medicina e grazie alle buone
condizioni economiche della popolazione.
Nei paesi in via di sviluppo invece la mortalità è elevata, a causa della scarsa
attenzione riservata all’igiene e al sistema sanitario non adeguato, alla
situazione di denutrizione o di malnutrizione in cui vive la popolazione, e alla
diffusione di malattie infettive.
La durata media della vita
Di conseguenza la durata media della vita è:
PS
durata media della vita alta, cioè la popolazione vive a lungo, in
media fino a 70/75 anni
PVS:
durata media della vita bassa, cioè la popolazione vive poco, in
media fino a 50/55 anni
La composizione della popolazione
Di conseguenza, la società nei paesi ricchi è composta soprattutto da adulti e
da anziani, perché nascono pochi bambini e molte persone riescono ad arrivare
all’età adulta o anziana (oltre i 65 anni); invece nei paesi poveri accade il
contrario: la società è composta soprattutto da bambini e da giovani, perché
ogni anno nascono molti bambini, ma ci sono pochi anziani, perché poche
persone riescono a raggiungere l’età della vecchiaia.
Previsioni per il futuro
Ci sono tre ipotesi:
1. La prima prevede che nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a 11
miliardi.
2. La seconda dice che nel 2050 la popolazione mondiale ammonterà a 9
miliardi.
3. La terza considera che attualmente la popolazione non sta più
aumentando con un ritmo elevatissimo (soprattutto, come abbiamo
detto, nei paesi PS, in alcuni dei quali in realtà sta diminuendo) e
perciò prevede che la popolazione del pianeta aumenterà fino a 8
miliardi, ma poi comincerà a diminuire e nel 2050 sarà di 7,5 miliardi
di persone.
L’INSEDIAMENTO UMANO pag. 64-69
La terra è abitata da circa 6,5 miliardi di persone, distribuite però in maniera
non uniforme: non tutte le regioni del pianeta sono abitate allo stesso modo.
Le zone a maggiore densità sono quelle che si trovano nella fascia temperata
del pianeta, dove il clima è complessivamente mite, mentre le foreste
equatoriali, i deserti o le regioni polari sono poco o per nulla abitati.
LE CITTA’ DEL PIANETA
Oggi la maggior parte della popolazione del pianeta vive in città, non più in
campagna.
Le città dei paesi sviluppati le città hanno cominciato a crescere già a partire
dagli inizi del Novecento, mentre nei paesi in via di sviluppo le città sono
cresciute nel corso degli ultimi cinquanta anni, ma a un ritmo rapidissimo,
tanto è vero che oggi le metropoli più grandi e popolose si trovano nei paesi
meno sviluppati (Cina, India, Brasile, Messico, Nigeria, ecc.). Ancora oggi in
questi paesi la popolazione continua a riversarsi in massa dalle campagne
verso le città per cercare lavoro e migliori condizioni di vita.
Nelle metropoli dei paesi in via di sviluppo si sono create così immense
periferie degradate e povere, prive di servizi fondamentali (acqua potabile,
gas, energia elettrica, fogne, ecc.), dove la popolazione si ammassa. Questi
quartieri poveri vengono chiamati baraccopoli, slums, favelas o bidonvilles a
seconda dei luoghi.
Soprattutto in molte metropoli dell’Asia e dell’America latina esiste un
contrasto molto forte tra le periferie poverissime, fatte di baracche fatiscenti, e
le zone ricche della città, caratterizzate da infrastrutture moderne.