Norma CEI EN 61936-1 (CEI 99-2) - Ordine degli ingegneri di Modena

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Norma CEI EN 61936-1 (CEI 99-2) - Ordine degli ingegneri di Modena
Norma CEI EN 61936-1 (CEI 99-2)
Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata
Parte 1: Prescrizioni comuni
Incontro tecnico
Modena - 18/04/2014
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La Normativa vigente
● La vecchia Norma CEI 11-1 è stata sostituita dalla Norma CEI 99-2 e
dalla Norma CEI 99-3
● La norma CEI 99-2 (CEI EN 61936-1), è la parte della IEC 61936 che
fornisce:
le prescrizioni comuni per la progettazione e costruzione di
impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a. e frequenze fino a
60 Hz tali da provvedere alla sicurezza e al funzionamento idonei
secondo la destinazione d’uso
● La norma CEI 99-3 (CEI EN 50522), è la parte della IEC 50522 che
fornisce:
le prescrizioni per la progettazione e la costruzione di sistemi di
messa terra di impianti elettrici con tensione nominale superiore a 1 kV
in c.a. e frequenza nominale fino a 60 Hz, tali da provvedere alla
sicurezza e al funzionamento idonei secondo la destinazione d’uso
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CEI EN 61936-1
● Il testo della Norma Internazionale IEC 61936-1 è stato preso come
riferimento dal CENELEC per emettere la Norma Europea CEI EN
61936-1
● Le prescrizioni generali per la progettazione degli impianti elettrici in
a.c. con tensioni maggiori di 1 kV sono identiche per tutti i paesi membri
● Le condizioni Nazionali che implicano criteri di progettazione e
costruzione differenti, sono indicate negli allegati normativi e informativi
della norma stessa
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CEI EN 61936-1
● Capitolo 1 - Scopo
● Capitolo 2 - Riferimenti normativi
● Capitolo 3 - Termini e definizioni
● Capitolo 4 - Prescrizioni fondamentali
● Capitolo 5 - Isolamento
● Capitolo 6 - Componenti elettrici
● Capitolo 7 - Impianti
● Capitolo 8 - Misure di sicurezza
● Capitolo 9 - Sistemi di protezione, di controllo e ausiliari
● Capitolo 10 - Impianti di terra (argomento trattato nella prossima sessione)
● Capitolo 11 - Ispezioni e prove
● Capitolo 12 - Manuale di esercizio e manutenzione
● Allegati
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Allo scopo di interpretare la presente Norma, è considerato
impianto elettrico ciascuna delle seguenti voci:
Cabine, incluse quelle per l’alimentazione di ferrovie;
Impianti elettrici su montanti, pali e tralicci;
Apparecchiature e/o trasformatori situati al di fuori di aree elettriche
chiuse;
Uno o più impianto (i) ubicato (i) in un unico sito
L’impianto comprende generatori e unità di trasformazione, con tutte le
apparecchiature associate e tutti i sistemi elettrici ausiliari. Sono esclusi i
collegamenti tra impianti di generazione ubicati in siti diversi;
l’impianto elettrico di una fabbrica, di uno stabilimento industriale o di altri
ambienti industriali, agricoli, commerciali o pubblici.
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Gli impianti elettrici comprendono, tra l’altro, le seguenti
apparecchiature:
macchine elettriche rotanti;
apparecchiature di manovra;
trasformatori e reattori;
convertitori;
cavi;
condutture;
batterie;
condensatori;
impianti di terra;
costruzioni e recinzioni che fanno parte di un’area elettrica chiusa;
sistemi di protezione, di comando e di controllo pertinenti;
grandi reattori con nucleo in aria.
NOTA: In generale, una Norma di prodotto prevale sulla presente Norma.
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La presente Norma non si applica alla progettazione e
costruzione di:
linee aeree e sotterranee tra impianti separati;
ferrovie elettrificate;
apparecchiature ed impianti in miniere;
impianti con lampade fluorescenti;
impianti su navi e impianti off-shore;
apparecchiature elettrostatiche (es., precipitatori elettrostatici, unità per
verniciatura a spruzzo);
sale prova;
apparecchiature mediche, per esempio apparecchiature a raggi X.
La presente Norma non si applica al progetto di apparecchiature
costruite in fabbrica, sottoposte a prove di tipo per le quali esistono
Norme IEC separate.
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Capitolo 3 - Definizioni generali
3.1.1 componente elettrico;
3.1.2 valore nominale;
3.1.3 tensione nominale di un sistema;
3.1.4 valore assegnato;
3.1.5 tensione massima per un impianto;
3.1.6 zona di collegamento con terminali provati;
3.1.7 distanza di sezionamento;
3.1.8 sezionamento;
3.1.9 parte attiva;
3.1.10 feeder;
3.1.11 ferrorisonanza;
3.1.12 sovratensione transitoria;
3.1.13 alta tensione;
……ecc.
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Definizioni per gli impianti
3.2.1 area elettrica chiusa “locale o luogo per l’esercizio di impianti o
componenti elettrici il cui accesso è consentito esclusivamente a
persone esperte o avvertite oppure a persone comuni sotto la
sorveglianza di persone esperte o avvertite, ad esempio, mediante
l’apertura di porte o rimozione di barriere solo con l’uso di chiavi o di attrezzi
sulle quali siano chiaramente applicati segnali idonei di avvertimento”;
Accesso consentito a:
PES / PAV
PEC + PES o PAV
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Definizioni per gli impianti
3.2.2 aree soggette a rischio di incendio “locali o luoghi, chiusi o aperti,
dove esiste il pericolo, dovuto a condizioni d’esercizio locali, che quantità
pericolose di materiali facilmente infiammabili possano essere così vicine
alle apparecchiature elettriche da creare un rischio d’incendio a causa delle
loro alte temperature o dell’innesco di un arco elettrico”.
Misure di sicurezza (Cap. 8)
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Protezione contro gli incendi
Requisiti minimi dei trasformatori in impianti all’interno
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Protezione contro gli incendi
Distanze dei trasformatori in impianti all’esterno
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Protezione contro gli incendi
● E’ consigliabile porre protezioni per limitare la propagazione
dell’incendio sempre. Nel caso di installazioni esistenti con trasformatori
con quantitativi di olio > 1000 litri senza adeguate protezioni REI, non
essendo conformi alla vecchia CEI 11-1 è necessario l’adeguamento.
≤ 1000 litri
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≥ 1000 litri
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Protezione contro gli incendi
● Sia con la vecchia CEI 11-1 che con la nuova CEI EN 61936-1 il
passaggio attraverso muri REI implica l’adozione di materiali atti ad
impedire la propagazione dell’incendio.
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Definizioni per gli impianti
3.2.3 fossa di raccolta “vasca destinata a raccogliere il liquido isolante di
un trasformatore o di altri componenti elettrici in caso di perdita”
Ieri: con un quantitativo di olio maggiore
uguale a 500 kg, si applicava l’art. 300 del
DPR 547/55
Art. 8.8.8.1 CEI EN 61936 – 1: fossa di raccolta
obbligatorio
per
trasformatori
o
altri
componenti
elettrici
contenenti
un
quantitativo minimo di olio maggiore a 1000 l
(in assenza di norme Nazionali e/o locali)
Contenimento: l’intera quantità del fluido del
trasformatore oltre l’acqua piovana
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Definizioni per gli impianti
3.2.4 serbatoio di raccolta ”vasca di raccolta per i liquidi di perdita, acqua
piovana, ecc. per uno o più trasformatori o altri componenti elettrici”
Per gli impianti all’esterno si raccomanda
che la lunghezza e la larghezza della fossa
per l’olio sia uguale alla lunghezza ed alla
larghezza dei trasformatori aumentata, su
ciascun lato, del 20% dell’altezza del
trasformatore (conservatore incluso)
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Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico
3.4.4 barriera “riparo che assicura la protezione contro i contatti diretti in
tutte le direzioni abituali di accesso”; (definiti B1, B2, B3)
Vecchia CEI 11-1
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Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico
Estratto della Tabella 1 (distanze di isolamento in aria N)
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Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico
Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico
3000
2780
2000
2500
2280
1800
esempio applicazione barriera a 20 kV BIL 95 kV con rete IP2X:
220
(160+80) = 240
Formula di riferimento: B3
= N + 80
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Vecchia CEI 11-1
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Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico
Confronto Dg con B1, B2 e B3
B1 = parete senza
aperture = 160 mm
B3 = rete metallica o
schermo IP2X
= 160+80 = 240 mm
B2 = non applicabile
perché nell’esempio
considerato Um < 52 kV
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Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico
3.4.5 ostacolo “elemento atto a prevenire contatti diretti non intenzionali,
ma che non li impedisce nel caso in cui l’azione sia intenzionale”.
Vecchia CEI 11-1
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Definizioni per misure di sicurezza contro lo shock elettrico
esempio applicazione ostacolo a 20 kV BIL 95 kV:
O – N = 500 – 160 = 340 mm (interno)
20
220
H – Dg = 2840
H = Dg + 2250 (min. 3000)
H – N = 2340
H = 160 +2250 = 2410
H = N + 2250 (min.
min. 2500
2500)
O – N = 600 – 160 = 440 mm (esterno)
500/600
O1 = 160 + 200 = 360 mm (min 500 mm)
O2 = 160+ 300 = 460 mm (min 600 mm)
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Vecchia CEI 11-1
1250 + 220 = 1470
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Definizioni per le distanze di isolamento
3.5.1 distanza di isolamento “distanza tra due parti conduttrici lungo il più
breve percorso possibile tra le stesse”;
3.5.2 minima distanza di isolamento “minima distanza ammissibile in aria
tra parti attive o tra parti attive e terra”;
3.5.3 distanza di isolamento dalla barriera;
3.5.4 distanza d’isolamento dall’ostacolo;
3.5.5 zona pericolosa
⇒
DL = N;
3.5.6 zona prossima
⇒
Dv = N + 1000 per Un ≤ 110 kV;
Dv = N + 2000 per Un ≥ 110 kV;
3.5.7 distanza di lavoro
⇒
Dw
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Distanza di lavoro secondo le Norme
o regolamenti nazionali
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Definizione di zona pericolosa
DL = N
zona pericolosa
area limitata dalla minima distanza
d’isolamento (DL) attorno alle parti
attive senza protezione complete
contro i contatti diretti.
Entrare nella zona pericolosa equivale a
toccare le parti attive
CEI 11-27:2014-01 Ed. IV
PES/PAV = Solo lavoro fuori tensione
e in sicurezza.
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Lavoro in media e alta tensione
In media e alta tensione il lavoro sotto
tensione è vietato, salvo espressa
autorizzazione ministeriale (DM 4/2/2011).
Nessuna parte del corpo o attrezzo
anche isolante deve entrare nella
zona pericolosa.
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Definizione di zona prossima
zona prossima
zona attorno alla zona pericolosa il
cui confine esterno è limitato dalla
distanza DV
CEI 11-27:2014-01 Ed. IV
PES/PAV
Si applicano le
procedure per lavori in prossimità.
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Definizione di distanza di lavoro
distanza di lavoro
minima distanza di sicurezza (DW)
che deve essere mantenuta tra
qualsiasi parte attiva e ogni persona
che lavori in una cabina o da
qualsiasi
attrezzo
conduttore
direttamente maneggiato
Ulteriore sicurezza per evitare che
il lavoratore entri nella zona
pericolosa
IN ITALIA NON SI APPLICA
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Zone di lavoro (CEI 11-27:2014-01 Ed. IV)
Zona di lavoro ordinaria
Zona di lavoro sotto tensione
DW
DV
Zona di lavoro in prossimità
DA9
DL
DW
IN ITALIA NON SI APPLICA
Zona di lavoro non elettrico
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Zone di lavoro (CEI 11-27:2014-01 Ed. IV)
DA9
DV
DL
Lavoro elettrico Lavoro elettrico
sotto tensione
in prossimità
PES/PAV
idonea ai
lavori sotto
tensione
(Solo in BT)
PES/PAV
Lavoro non
elettrico
(in vicinanza)
PES/PAV
oppure:
PEC con
procedura
specifica
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Lavoro ordinario
PEC
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Distanze di sicurezza DA9 (DLgs 81/08 All. IX)
Un ≤ 1 kV
3m
1 kV < Un ≤ 30 kV
3,5 m
30 kV < Un ≤ 132 kV
5m
132 kV < Un
7m
L’art. 83 del DLgs 81/08 proibisce lavori non elettrici ad una distanza
dalle parti attive inferiore a quella di sicurezza indicata in tabella.
DA9
DV
MT/AT: DL = N
BT: DL = 0 mm
Necessaria una
valutazione del
rischio
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Lavoro ordinario
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Definizione di distanza di confine
3.5.8 minima distanza di confine
“minima distanza (C o E) ammissibile
tra una recinzione perimetrale e parti
attive o quelle parti che possono
raggiungere tensioni pericolose”;
se parete fissa C = N + 1000
se rete metallica E = N + 1500
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Definizione di altezza minima
3.5.9 altezza minima “la minima
distanza verticale ammissibile tra
superfici accessibili e parti attive prive
di protezione contro i contatti diretti o
altre parti che possono raggiungere
tensioni pericolose”.
Prevedeva H ≥ 2000 mm
Altezza minima in Italia 1800 mm
Altezza minima in Finlandia (2000 mm)
VEDERE “Condizioni nazionali particolari”
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Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali
4.1. Geeneralità
4.1.1 Prescrizioni generali - Per il progetto e costruzione degli impianti
di
potenza,
si
devono
considerare
accordi
aggiuntivi,
tra
costruttore/contraente/progettista e utente/appaltante/proprietario, che
possono avere effetto su necessarie prescrizioni d’esercizio, che hanno
come oggetto:
Prescrizioni Classificazione della tensione
Condizioni climatiche
Caratteristica dei dispositivi e componenti dell’impianto
Protezioni
Manutenzione
Prove e messa in servizio
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Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali
Viene evidenziato che il progetto deve tenere conto:
dello scopo dell’impianto;
delle prescrizioni per gli utenti quali la qualità dell’alimentazione;
l’affidabilità, la disponibilità e la capacità della rete elettrica di
resistere agli effetti di condizioni transitorie come l’avviamento di
grandi motori, brevi indisponibilità e rimessa in servizio di un
impianto;
della sicurezza degli operatori e del pubblico;
dell’influenza ambientale
della possibilità di ampliamento (se del caso) e della manutenzione
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Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali
La scelta del tipo di messa a terra è basata:
regolamenti locali (se del caso);
continuità dell’alimentazione richiesta per la rete;
limitazione dei danni alle apparecchiature per guasti a terra;
eliminazione selettiva delle sezioni guaste della rete;
rilevazione del punto di guasto;
tensioni di contatto e di passo;
interferenze induttive;
aspetti di manutenzione ed esercizio.
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Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali
Scelta del tipo di messa a terra
Un sistema connesso metallicamente ha un solo metodo di messa a
terra del neutro. Sistemi metallicamente indipendenti diversi, hanno
metodi diversi di messa a terra del neutro. Se durante normali o anormali
condizioni di esercizio sono interessate configurazioni di messa a terra del
neutro diverse, le apparecchiature e i sistemi di protezione devono essere
progettati per funzionare in tali condizioni.
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Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali
Corrente di cortocircuito
Per i calcoli si fa riferimento a:
CEI 60909;
Valore standard di durata 1s.
Si fa riferimento comunque al tempo di eliminazione del
guasto da parte delle protezioni (Altri valori standardizzati
sono 0,5s - 2s – 3s)
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Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali
Armoniche
Si dovrebbero considerare gli effetti delle armoniche di tensione e di
corrente sugli impianti,ad es. industriali.
Le analisi armoniche possono essere richieste per determinare quali
misure correttive adottare per adempiere alle prescrizioni locali e/o per
assicurare il corretto funzionamento dell’intero sistema elettrico.
NOTA Per ulteriori informazioni consultare la EN
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50160.
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Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali
Le apparecchiature e le strutture di supporto, comprese le loro
fondazioni, devono resistere alle sollecitazioni meccaniche previste;
Si devono considerare due ipotesi di carico, normale ed eccezionale. In
ciascuno di questi casi, devono essere analizzate diverse combinazioni, la
più sfavorevole delle quali deve essere utilizzata per determinare la
resistenza meccanica delle strutture.
Nell’ipotesi di carico normale, devono essere considerati i seguenti carichi:
peso proprio;
tiro;
carichi durante il montaggio;
peso del ghiaccio;
spinta del vento.
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Capitolo 4 – Prescrizioni fondamentali
Nell’ipotesi di carico eccezionale il carico proprio e il tiro agiscono
simultaneamente e si devono considerare insieme al maggiore dei seguenti
carichi occasionali:
carichi derivanti dalle manovre;
carichi derivanti dai cortocircuiti;
perdita del tiro esercitato dal conduttore.
Livello di rumore
Se sono stabiliti i limiti del livello di rumore (di solito dalle autorità
amministrative), ad esse si deve ottemperare mediante appropriati
provvedimenti quali:
l’uso di tecniche di isolamento acustico contro la propagazione sonora
attraverso l’aria o i solidi;
l’uso di apparecchiature a basso livello di rumore
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Capitolo 5 – Isolamento
Nelle installazioni in cui è richiesto un elevato livello di sicurezza, o in cui
la configurazione del sistema, il metodo adottato di messa a terra del neutro
o la protezione con scaricatori rendono inappropriato abbassare il livello di
isolamento, si deve scegliere uno dei valori alternativi più alti della
Tabella 1, della Tabella 2 e dell’Allegato A.
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Capitolo 5 – Isolamento
Minime distanze di isolamento (Cap. 5)
● Si considera la tensione massima e non la tensione nominale dell’impianto
● Tabella 1 fascia di tensione da 1 a 245 kV
● Tabella 2 fascia di tensione superiore a 245kV
● Allegato A distanze N
● Valori applicati per installazioni sotto i 1000 m
● Per installazioni sopra i 1000 m inserimento di un fattore di moltiplicazione
(Ka) secondo la IEC 62271-1:2007
I valori indicati sono simili alle tabelle 4-1 , 4-2, 4-3 della CEI 11-1
Minime distanze di isolamento in condizioni particolari (Cap. 5.5)
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Capitolo 6 – Componenti elettrici
I componenti elettrici devono essere scelti ed installati per soddisfare
le seguenti prescrizioni:
– costruzione sicura quando correttamente assemblati,
installati e connessi alla rete;
– sicurezza e prestazioni appropriate tenendo conto delle
influenze che possono essere attese nel luogo voluto;
– sicurezza e prestazioni appropriate durante l’esercizio
normale e nel caso di ragionevoli condizioni di
sovraccarico attese, in condizioni anormali di esercizio
e in condizioni di guasto, senza causare danni che
possano rendere insicuri i componenti;
– protezione delle persone durante l’uso e la
manutenzione dei componenti.
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Capitolo 6 – Componenti elettrici
Sicurezza del personale:
● Deve essere fatta particolare attenzione alla sicurezza del personale
durante l’installazione,l’esercizio e la manutenzione dei componenti:
● Ciò può comprendere:
– a) manuali e istruzioni per trasporto, magazzinaggio,
installazione, esercizio e manutenzione;
– b) attrezzi particolari
manutenzione e prove;
prescritti
per
l’esercizio,
– c) procedure di sicurezza sul lavoro sviluppate per
specifici ambienti;
– d) misure per messa a terra di sicurezza.
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Capitolo 6 – Componenti elettrici
Dispositivi di manovra:
● Le apparecchiature di interruzione o di sezionamento (compresi i
sezionatori di terra) devono essere dotate di indicatori della posizione
dei contatti. Il metodo di indicazione deve essere specificato dall’utente,
in accordo con le norme di prodotto.
● L’indicatore della posizione non deve dar adito ad ambiguità
dell’effettiva posizione dei contatti primari del componente..
Trasformatori di corrente e tensione:
● Si devono mettere in atto accorgimenti per facilitare la messa in
cortocircuito dei secondari dei trasformatori di corrente, per
proteggerli da sovratensioni pericolose.
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Capitolo 6 – Componenti elettrici
Trasformatori e Reattori:
● Il rischio di danni ai trasformatori dovuto a sovrasollecitazioni causate da
ferrorisonanza, armoniche e altre cause dovrebbero essere
minimizzate con studi di sistema appropriati e accorgimenti.
Scaricatori: Condensatori:
– Si devono considerare il rischio di risonanza e le
sovratensioni causate dalle armoniche e si deve
provvedere con mezzi appropriati per limitare tali rischi.
Bobine di sbarramento: Convertitori statici : Schneider Electric – Execution Centre – Direzione tecnica & Advanced Service – M. VETTOR
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Capitolo 6 – Componenti elettrici
Isolatori:
– Cambia il riferimento normativo;
– Se non specificato altrimenti, la minima linea di fuga
degli isolatori deve corrispondere alle prescrizioni della
IEC/TS 60815-1, IEC/TS 60815-2 e IEC/TS 60815-3
per
il
livello
di
contaminazione
specificato
dall’utilizzatore;
– Per tutti gli isolamenti esterni, devono essere applicate
le prescrizioni della procedura di prova sotto pioggia
della IEC 62271-1:2007.
Nulla cambia rispetto la CEI 11-1 a parte quanto indicato
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Capitolo 6 – Componenti elettrici
Cavi:
– Si ribadisce che la massima temperatura non venga
superata nelle condizioni:
» esercizio normale;
incluse le componenti armoniche
» condizioni particolari di esercizio, soggette a
preventivi accordi tra fornitore e utilizzatore;
» cortocircuito.
Nulla cambia rispetto la CEI 11-1 a parte quanto indicato
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Capitolo 6 – Componenti elettrici
Macchine elettriche rotanti:
– L’avviamento di grandi motori dà luogo ad
abbassamenti di tensione nel sistema elettrico di
distribuzione. Ci sono diversi metodi per ridurre
l’impatto sulla rete elettrica quando si avviino motori. I
dispositivi di protezione devono essere progettati per
fornire adeguata protezione ai motori durante l’intera
sequenza di avviamento.
– Si deve considerare il contributo dei grandi motori alla
corrente di cortocircuito
Unità di produzione: ….. ecc.
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Capitolo 7 - Impianti
Disposizione dei circuiti: -
Documentazione:
– Se applicabile, la documentazione deve essere fornita
per ciascun impianto per consentire la costruzione,
messa in servizio, funzionamento, manutenzione e
tutela dell'ambiente.
– La misura e la lingua della documentazione deve
essere concordata tra fornitore e utilizzatore.
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Capitolo 7 - Impianti
Percorsi carrabili
T = N + 100 (minimo 500 mm)
H = N + 2 250 mm (min. 2 500 mm)
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Capitolo 7 - Impianti
Aree per la manutenzione e l’esercizio
Aree di servizio sono i corridoi, i passaggi, le aree d’accesso, i percorsi per
il trasporto di materiale e le vie di fuga.
● I passaggi devono avere una larghezza minima di 800 mm.
● La larghezza dei passaggi non deve essere ridotta dalle sporgenze
delle apparecchiature, come ad esempio da meccanismi di manovra
installati permanentemente o da carrelli di apparecchiature in posizione
estratta.
● Lo spazio per l’evacuazione deve sempre essere almeno 500 mm
anche quando parti mobili o porte aperte, bloccate nella direzione di
fuga, invadono le vie di fuga stesse.
● Sotto i soffitti, coperture o involucri, con esclusione dei cunicoli per i
cavi, è richiesta un’altezza minima di 2 000 mm.
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Capitolo 7 - Impianti
Porte
● Le porte che conducono all’esterno devono essere di materiale a
bassa infiammabilità, ad eccezione delle costruzioni circondate da una
recinzione esterna alta almeno 1,8 m.
● Le porte di emergenza devono avere come minimo un’altezza di 2 m e
una larghezza netta di 750 mm.
Condizionamento e ventilazione
● Sono stati inseriti capitoli dedicati alla ventilazione dei locali batteria, locali
generatori di emergenza …..
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Capitolo 7 - Impianti
Condizionamento e ventilazione
● Sono stati inseriti capitoli dedicati alla ventilazione dei locali batteria, locali
generatori di emergenza.
● Per i locali contenenti batterie, si deve tener conto delle prescrizioni per la
ventilazione, se necessario, a seconda del tipo di batterie, per prevenire
l’accumulo di gas esplosivo durante la carica delle stesse.
● Si devono installare sistemi di scarico del motore e collocarli in modo tale
che i gas di scarico non rientrino dalla presa d'aria per la ventilazione
delle sale di comando e controllo, né dalla presa d'aria del gruppo di
generazione di emergenza.
Nulla cambia rispetto la CEI 11-1salvo quanto indicato
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Capitolo 8 – Misure di sicurezza
● Protezioni contro pericoli causati da arco elettrico
● Il seguente elenco di misure di protezione contro i pericoli causati dall’arco elettrico
deve servire da guida nella progettazione e nella costruzione degli impianti elettrici.
Il grado di protezione deve essere concordato tra fornitore e utilizzatore
● a) Protezione contro errori di manovra che può essere stabilita, ad esempio, per
mezzo di:
● interruttori di manovra al posto di sezionatori;
● sezionatori di terra con potere di stabilimento;
● dispositivi di interblocco;
● interblocchi con chiavi non intercambiabili.
● b) Passaggi per il transito d’esercizio il più possibile brevi.
● c) Coperture piene quali involucri o barriere al posto di coperture forate o reti
metalliche.
● d) Apparecchiature provate per sopportare archi elettrici interni anziché di tipo
aperto
● … ecc
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Capitolo 9 – Sistemi di protezione, di
controllo e ausiliari
● Sistemi di monitoraggio e controllo
● I dispositivi automatici, progettati per offrire selettività e rapidità di esercizio,
devono assicurare la protezione contro effetti dovuti a inaccettabili sovraccarichi e
contro i guasti esterni ed interni in relazione alla dimensione ed all’importanza
dell’impianto.
● Si devono installare protezioni contro i seguenti effetti:
●sovracorrente, cortocircuito e guasto a terra;
●sovraccarico ed effetto termico;
●sovratensione;
●tensione bassa;
●frequenza bassa.
● Si devono studiare i coordinamenti delle protezioni in accordo tra utilizzatore e
fornitore allo scopo di tarare i dispositivi di protezione. Si deve considerare la
protezione di back-up per la protezione di cortocircuito e anche per quella di guasto
a terra quando è prescritto l’isolamento di detto guasto.
● Nulla cambia rispetto la CEI 11-1 salvo quanto indicato
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Capitolo 10 – Impianti di terra
● Si rimandano i dettagli relativi all’impianto di terra all’intervento
successivo.
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Capitolo 11 – Ispezioni e prove
● I controlli e prove devono essere effettuati per verificare la conformità
dell'impianto con la presente Norma e la conformità delle
apparecchiature con le specifiche tecniche applicabili, gli argomenti sono
soggetti ad accordo tra fornitore e utilizzatore. Si definiscono i metodi e le
attività ad esempio:
● verifica delle caratteristiche delle apparecchiature (compresi i valori assegnati) per
date condizioni di esercizio;
● verifica delle distanze minime tra parti attive e tra parti attive e terra;
● prove a frequenza industriale per apparecchi di manovra;
● prova di tensione per i cavi;
● verifica delle altezze minime e distanze in aria delle barriere di protezione;
● ispezioni visive e/o prove funzionali per apparecchiature elettriche e parti di
impianto;
● prove funzionali e/o misure di protezione, monitoraggio, misura e controllo dei
dispositivi;
● ispezione delle marcature, segnali di sicurezza e dispositivi di sicurezza;
● verifica della corretta resistenza al fuoco delle costruzioni/involucri;
● verifica che le uscite di emergenza siano operative;
● verifica dell’impianto di terra.
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Capitolo 12 – Manuale di esercizio e
manutenzione
● Ogni impianto dovrebbe avere un manuale di esercizio che descriva le
procedure normali, di emergenza e di manutenzione, nonché le istruzioni
di sicurezza per il funzionamento degli impianti elettrici ad alta tensione.
● Ogni impianto dovrebbe avere una serie di disegni aggiornati e diagrammi
di funzionamento sul posto. Questi disegni e schemi dovrebbe consentire
al personale di esercizio e della manutenzione di eseguire nell’impianto
interventi sicuri ed efficienti.
● I costruttori dei principali componenti di un impianto forniscono i manuali
di funzionamento e di manutenzione, i rapporti di prova e di
funzionamento. Questi documenti dovrebbero essere prontamente
disponibili per l'uso, se necessario.
● Nell’impianto dovrebbe essere affissi in posizione visibile le vie e i numeri
di telefono di emergenza del più vicino ospedale.
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