Parrocchia della Nativit� di San Giovanni Battista in Me…

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Parrocchia della Nativit� di San Giovanni Battista in Me…
Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in
Mezzolombardo. Inventario dell'archivio storico (1558-1949) e
degli archivi aggregati (1523-1946)
a cura di
Cooperativa Koinè
Provincia autonoma di Trento. Servizio Beni librari e archivistici
2001
Premessa
L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Servizio
Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano
Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 2001.
L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione
"Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura
(www.trentinocultura.net).
L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del Trentino e la conseguente revisione dei dati sono
state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Roberto Marini
(Studio Virginia) nel corso del 2009, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino.
Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.
Relativamente alla descrizione delle singole unità archivistiche sono stati usati i seguenti criteri:
- il titolo originale del documento è riportato tra virgolette;
- nella trascrizione dei titoli si sono ricondotti all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le lettere
maiuscole e minuscole e si sono sciolte le abbreviature, tranne quelle ancora in uso, le eventuali "e" con cediglia sono
state sostituite con il nesso "æ" per problemi di stampa;
- le ricostruzioni di titoli, di date ed eventuali altre integrazioni sono state indicate tra parentesi quadre;
- di ogni unità archivistica si sono indicati gli estremi cronologici, la definizione archivistica e il numero delle carte.
In particolare per i registri:
- in presenza di più titoli originali, si è scelto quello più significativo, specificandone la posizione sono se esso non
appare all'esterno;
- si è riportata, ove presente, la numerazione originaria per carte o per pagine; se assente si è dato il computo delle carte
scritte, facendo seguire al numero l'espressione "non numerate" (n.n.);
- la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte viene espressa mediante la
locuzione "carte sinistra - destra" (cc. sd);
- in presenza di una numerazione non omogenea si è indicato il computo totale delle carte scritte, specificando di
seguito, tra parentesi tonde, il tipo di numerazione presente (parziale, varia, imprecisa);
- si è indicata tra parentesi la presenza di carte bianche, tranne quelle esistenti in fine registro.
Nelle citazioni sono state adottate le seguenti sigle:
APML = Archivio della parrocchia di Mezzolombardo
ACSA = Archivio della confraternita di S. Antonio abate di Mezzolombardo
ACSR = Archivio della confraternita del SS. Rosario di Mezzolombardo
ACSS = Archivio della confraternita del SS. Sacramento di Mezzolombardo
ACCM = Archivio della Congregazione di carità di Mezzolombardo
Inoltre, nelle citazioni, l'unità archivistica è individuata dalla sigla relativa al fondo, dal nome del subfondo posto tra
virgolette, dal nome della serie, sempre tra virgolette, e dal numero che indica la posizione dell'unità all'interno della
serie. Ad ogni unità archivistica è inoltre associata una segnatura, scritta nel margine destro in basso, che indica la
collocazione fisica del pezzo all'interno della serie. Su ogni pezzo è applicata un'etichetta recante il numero che
identifica la classificazione e, di seguito, la segnatura. Per gli archivi aggregati la segnatura è distinta dalla sigla AA
(Archivi Aggregati) e dalla numerazione progressiva.
Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni:
c., cc. = carta, carte recto - verso
cc. sd = carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate
contrapposte
ex. = exeunte (uscente)
in. = ineunte (entrante)
n., nn. = numero, numeri
n. n. = non numerato/e
num. orig. = numerazione originale
p., pp. = pagina, pagine
tit. dorso = titolo dorso
tit. int. = titolo interno
Alla fine dell'inventario si trova un indice diviso in indice delle persone, indice dei toponimi, indice delle istituzioni e
indice delle cose notevoli. Ad ogni lemma dell'indice sono associati i numeri che indicano la posizione del lemma
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stesso nell'inventario; tali numeri sono collocati tra parentesi tonde, accanto alle introduzioni e alle unità archivistiche,
in alto a destra.
Le voci dell'indice si riferiscono esclusivamente a quanto riportato nel presente inventario, senza ulteriori ricerche e
approfondimenti critici. Nell'indice inoltre non compaiono i lemmi Chiesa di S. Giovanni Battista e Beneficio
parrocchiale di Mezzolombardo, poiché si è ritenuto superfluo marcare gli innumerevoli riferimenti in inventario.
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Albero delle strutture
Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Mezzolombardo, 1523 - 1980
Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Mezzolombardo, 1558 - 1949
Anagrafe, 1590 - 1980
Registri dei nati, matrimoni e morti, 1590 - 1709
Registri dei nati e battezzati, 1633 - 1952
Registri dei matrimoni, 1709 - 1963
Registri dei morti, 1721 - 1980
Indici dei registri dei nati, matrimoni e morti, 1807 - 1903
Registri dei cresimati, 1628 - 1968
Stati delle anime, 1734 - 1946
Indici degli stati delle anime, 1901 - 1950
Registri degli sponsali, 1908 - 1939
Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1811 - 1945
Atti matrimoniali, 1778 - 1950
Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1804 - 1947
Copie delle matricole, 1826 - 1980
Beneficio parrocchiale, 1654 - 1948
Urbari, 1654 - 1863
Atti amministrativi, 1812 - 1948
Chiesa parrocchiale, 1671 - 1952
Urbari, 1671 - 1881
Partitari, 1842 - 1945
Inventari dei beni mobili, 1823 - 1828
Atti amministrativi, 1680 - 1952
Resoconti, 1791 - 1952
Chiese filiali, 1649 - 1948
Urbari, 1757 - 1822
Atti amministrativi, 1649 - 1948
Resoconti, 1816 - 1824
Benefici e legati, 1665 - 1949
Registri dei legati, 1722 - 1815
Atti amministrativi, 1665 - 1949
Registri degli adempimenti missari, 1908 - 1944
Resoconti, 1856 - 1949
Pastorale parrocchiale, 1714 - 1952
Protocolli degli esibiti, 1812 - 1932
Carteggio e atti, 1759 - 1952
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Circolari ecclesiastiche e civili, 1714 - 1949
Registri di cronache e memorie, 1911 - 1946
Visite pastorali, 1628 - 1953
Atti visitali, 1628 - 1953
Culto e funzioni religiose, 1558 - 1950
Diari delle messe, 1788 - 1950
Diari delle messe avventizie, 1841 - 1950
Diari delle messe legatarie, 1788 - 1871
Diari personali delle messe, 1800 - 1935
Carteggio e atti, 1558 - 1947
Registri delle offerte, 1814 - 1902
Ufficio decanale, 1824 - 1948
Protocolli delle conferenze casuistiche, 1864 - 1884
Carteggio e atti, 1852 - 1948
Scuole, 1824 - 1869
Protocolli degli esibiti, 1824 - 1852
Atti scolastici, 1824 - 1869
Protocolli delle visite, 1825 - 1868
Associazioni parrocchiali, 1823 - 1941
Registri degli iscritti, 1823 - 1917
Protocolli delle riunioni, 1874 - 1937
Carteggio e atti, 1823 - 1941
Miscellanea, 1760 - 1942
Carteggio e atti, 1760 - 1942
Confraternita di Sant'Antonio Abate di Mezzolombardo, 1523 - 1825
Atti amministrativi, 1523 - 1825
Registri delle rese di conto, 1656 - 1727
Confraternita del Santissimo Sacramento di Mezzolombardo, 1735 - 1946
Registri degli iscritti, 1837 - 1934
Registri di amministrazione, 1735 - 1946
Atti amministrativi, 1840 - 1945
Registri delle messe, 1842 - 1883
Confraternita del Santissimo Rosario di Mezzolombardo, 1733 - 1733
Urbari, 1733 - 1733
Congregazione di carità di Mezzolombardo, 1812 - 1912
Protocolli delle riunioni, 1822 - 1830
Urbari, 1822 - 1840
Registri delle distribuzioni di carità, 1812 - 1853
Atti amministrativi, 1822 - 1912
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Albero dei soggetti produttori
Curazia di San Pietro, Mezzolombardo, sec. XIII - 1608 maggio 31
Successori:
Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista, Mezzolombardo, 1608 giugno 1 E' organo/ufficio di : Parrocchia di Santa Maria Assunta, Mezzocorona, [1217] Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista, Mezzolombardo, 1608 giugno 1 Predecessori:
Curazia di San Pietro, Mezzolombardo, sec. XIII - 1608 maggio 31
Beneficio parrocchiale della Natività di San Giovanni Battista, Mezzolombardo, 1608 giugno 1 - 1987 gennaio
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E' assorbito da : Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista, Mezzolombardo, 1608 giugno 1 Confraternita di Sant'Antonio Abate, Mezzolombardo, [1523 - 1825]
Confraternita del Santissimo Sacramento, Mezzolombardo [1735 - 1946]
Confraternita del Santissimo Rosario, Mezzolombardo, [1733]
Congregazione di carità e Ospedale di Mezzolombardo, Mezzolombardo, [1812] - 1923
Alla cui gestione concorre : Comune di Mezzolombardo, Mezzolombardo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio
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superfondo
Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Mezzolombardo,
1523 - 1980
Storia archivistica
L'archivio storico della parrocchia di Mezzolombardo si trova depositato presso la canonica in un locale adibito a
questo scopo. Al momento del riordino la documentazione era parzialmente collocata disordinatamente in una stanza in
tre armadi di ferro e in una cassettiera di legno. Le copie delle matricole si trovavano in soffitta in un armadio di legno.
Il parroco conservava alcuni registri di anagrafe presso il suo ufficio.
Nel corso degli anni alcuni parroci di Mezzolombardo sono intervenuti nella sistemazione dei documenti conservati in
archivio, lasciando tracce del loro lavoro rinvenute durante il presente lavoro di riordino. All'inizio del XIX secolo don
Antonio Micheletti suddivide i documenti e i registri presenti nell'archivio in "sezioni" e "fascicoli", numerandoli con
cifre romane e dandone descrizione in elenchi dettagliati. Tale lavoro, iniziato nel giugno 1815 e revisionato nel 1821,
si può leggere in un urbario conservato nell'archivio parrocchiale(1). Non è stato possibile ricostruire in sede di attuale
riordino tale impostazione per le numerose lacune riscontrate, in particolare per quelle riguardanti i registri di
amministrazione dei vari enti e i documenti cartacei.
Don Girolamo Zulberti (1851-1863) intervenne parzialmente sulla documentazione dell'archivio compilando un elenco
delle carte relative alle chiese filiali di Nave, Zambana e Fai e numerandole(2), e raccogliendo in volumi e in buste le
circolari provenienti dalle autorità ecclesiastiche e civili(3).
Il parroco successivo don Giuseppe Decarli (1863-1897) organizzò, probabilmente ad uso amministrativo di archivio
corrente, la documentazione riguardante i benefici, le chiese filiali e le chiese dipendenti dal decanato di
Mezzolombardo, raccogliendola in faldoni verdi e integrandola con documenti più antichi. Questi faldoni si trovano nel
presente inventario descritti con il titolo originale.
Purtroppo non è stato possibile ricostruire integralmente secondo un metodo storico la struttura dell'archivio poiché nel
1987, con il trasferimento dell'archivio dalla vecchia alla nuova canonica, è stato iniziato e non portato a termine un
tentativo di riordino delle carte secondo criteri arbitrari, compromettendone l'ossatura.
Modalità di acquisizione e versamento
L'art. 27 della L.P. 14 febbraio 1992, n. 11 concernente 'Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio
provinciale' prevede che, fino a quando non saranno raggiunte le intese di cui all'art. 12, comma 1 della legge 25 marzo
1985, n. 12, concernente la ratifica e l'esecuzione delle modifiche al Concordato lateranense dell'11 febbraio 1929 tra
Repubblica italiana e la Santa Sede, vengano stipulate intese fra la Giunta provinciale di Trento e i competenti organi
ecclesiastici circa l'applicazione delle disposizioni della legge degli archivi di enti ecclesiastici. Le intese furono
raggiunte il 10 settembre 1993.
Contenuto
Gli archivi parrocchiali, come tutti gli archivi ecclesiastici, sono soggetti storicamente a determinate prescrizioni e
regolamenti approvati dall'autorità competente. In particolare attualmente essi trovano una loro legislazione nel Codice
di diritto canonico. Per la precisione il can. 535 del nuovo Codice di diritto canonico del 1983, nei paragrafi 1-5
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regolamenta gli obblighi del parroco per la tenuta e la conservazione dei "libri parrocchiali" e degli "altri documenti che
si devono conservare per la loro necessità o utilità". Lo stesso canone prevede anche i controlli periodici che il Vescovo
diocesano o il suo delegato deve effettuare su tali libri e documenti affinchè non vadano dispersi. Tutti i documenti,
anche i libri parrocchiali più antichi, devono essere custoditi diligentemente in una stanza apposita detta "tabularium" o
archivio. Il Codice di diritto canonico stabilisce ancora che "il Vescovo diocesano abbia cura che anche gli atti e
documenti degli archivi delle chiese cattedrali, collegiate, parrocchiali e delle altre chiese che sono presenti nel suo
territorio vengano diligentemente conservati e che si compilino inventari o cataloghi in due esemplari, di cui uno sia
conservato nell'archivio della rispettiva chiesa e l'altro nell'archivio diocesano" (can. 491 § 1). Circa la consultazione di
tali atti e documenti "si osservino le norme stabilite dal Vescovo diocesano" (can. 491 § 3).
L'Ordinariato di Trento ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano tridentino
attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli
archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana.
La documentazione conservata in questo archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta
prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari dai quali
emerge l'attività dell'"ente parrocchia". E' conservata inoltre documentazione delle confraternite di S. Antonio abate,
nella quale di segnala la presenza di un nutrito numero di pergamene, del SS. Rosario e del SS. Sacramento, e della
Congregazione di carità di Mezzolombardo.
La parte più cospicua della documentazione presente nell'archivio parrocchiale di Mezzolombardo è redatta in lingua
italiana; sono presenti anche documenti e registrazioni redatti in lingua latina e tedesca.
La documentazione dell'archivio parrocchiale di Mezzolombardo si presenta in un discreto stato di conservazione. I
registri non presentano danni di particolare rilievo, se non il comprensibile degrado dovuto al tempo all'usura.
Lingua
Italiano; latino; tedesco
Criteri di ordinamento e inventariazione
Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico ci si è attenuti a
quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di
organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692,
parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi
di stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e
per la redazione degli inventari" elaborate dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento.
Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase
iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando, dove possibile, le unità
preesistenti che in qualche caso sono state integrate o, come per gli atti matrimoniali, suddivise in più unità. Per quanto
riguarda l'organizzazione dell'archivio storico, poiché non è stato possibile ricostruire una struttura preesistente, su
esempio di altri archivi parrocchiali è stata suddivisa secondo le varie attività e le amministrazioni tipiche di una
parrocchia. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque
concertate con il direttore dell'archivio diocesano tridentino.
Per l'elaborazione delle schede ci si è avvalsi del supporto informatico ed è stato utilizzato il programma HistorySesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità
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offerte dal programma e alle scelte compiute dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia di Trento, scelte tese
ad un progressivo adeguamento alle norme internazionali.
L'elaborazione di tutta la documentazione ha reso possibile l'individuazione di cinque fondi archivistici: l'Archivio della
parrocchia di Mezzolombardo, l'Archivio della confraternita di S. Antonio abate di Mezzolombardo, l'Archivio della
confraternita del SS. Sacramento di Mezzolombardo, l'Archivio della confraternita del SS. Rosario di Mezzolombardo,
l'Archivio della Congregazione di carità di Mezzolombardo. L'archivio della parrocchia si suddivide in più subfondi
attraverso i quali si riflette l'attività dell'ente stesso; ogni subfondo è a sua volta articolato in serie. Gli altri fondi, a
causa della minore presenza di documentazione, risultano nel complesso meno articolati.
Il presente inventario si chiude al 1949, limitandosi a quella parte d'archivio dichiarata di interesse storico dalla
Commissione beni culturali del 13 ottobre 1993. Le "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano
in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", stabiliscono infatti che negli archivi
ecclesiastici riconosciuti di interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entri a far parte
dell'archivio storico e ricada sotto le disposizioni ad esso relative. Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi
cronologici di una singola unità archivistica possono superare il limite del 1949.
Incrementi previsti
Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione
della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo. Gli altri archivi sono inattivi.
Condizioni di accesso
In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti
ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" e all'art. 20, comma 1, lettera b) della L.P. 14 febbraio 1992, la
consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. I documenti di
carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, sono consultabili dopo 70 anni dalla conclusione
dell'affare, ciò in base ad una normativa già in vigore presso gli archivi di Stato (D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409
"Norme relative all'ordinamento ed al personale degli Archivi di Stato"), modificata e integrata con D.P.R. 30 luglio
1999 n. 281 "Disposizioni in materia di trattamento di dati personali per finalità storiche, statistiche e di ricerca
scientifica". Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il
riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla
parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque
avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'archivio diocesano, il quale dovrà
inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.
Condizioni di riproduzione
La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è
consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la
microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio
provinciale.
Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal
Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza
comunale.
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Bibliografia
CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961
Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda
AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985
BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888
BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento,
1995
BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910
BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765
Codex iuris canonici, Roma, 1951
Codice di diritto canonico, Roma, 1984
COSTA A., I vescovi di Trento, Trento, 1977
COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986
CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura
d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999
FILOSI F., "Notizie storiche di Mezzolombardo", Mezzolombardo, tipografia editrice: Giuseppe Moser,
1912
Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41)
GRANDI C., Curatore d'anime dello stato civile: il parroco durante la seconda dominazione asburgica
(1818-1918), IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed
esperienze, a cura di COPPOLA G., GRANDI C., Bologna, 1989
KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964
LORENZI E., Dizionario toponomastico tridentino, 1932 (ristampa)
QUARESIMA E., Vocabolario anaunico e solandro raffrontato col trentino, Firenze, 1991
Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra Santa Sede e le autorità civili, a cura di MERCATI A.,
Città del Vaticano, 1954
SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri
parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989
TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo Stenico, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970
TRAMONTIN S., Indicazioni delle visite pastorali per la 'conta delle anime': il caso veneziano, IN: La conta
delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, a cura di COPPOLA G.,
GRANDI C., Bologna, 1989
WEBER S., I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento, Trento, 1932
ZIEGER A., Storia della regione tridentina, Trento, 1968
Note
(1) Cfr. APML, "Beneficio parrocchiale", "Urbari", reg. 2, cc. 254v-284.
(2) Cfr. APML, "Chiese filiali", "Atti amministrativi", b. 1.
(3) Cfr. APML, "Pastorale parrocchiale", "Circolari ecclesiastiche e civili", reg. 1, voll. 2-4, b. 5.
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Ente
Curazia di San Pietro
sec. XIII - 1608 maggio 31
Luoghi
Mezzolombardo
Archivi prodotti
Fondo Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Mezzolombardo, 01/01/1558 - 31/12/1949
Storia
La borgata di Mezzolombardo si trova sulla sponda destra del fiume Noce e si allunga per oltre un chilometro nella
piatta valle da esso formata; confina a est con Mezzocorona, a sud con Nave S. Rocco e Zambana, a ovest con Fai e a
nord con Masi di Vigo. Il nome del borgo si contrappone a quello di Mezzocorona, paese all'altro lato della valle, in
quanto da Medium [pianura] S. Petri (dalla chiesa omonima) per il primo e da Medium S. Gothardi o Medium Coronae
(dal castello in roccia) per il secondo, si passò rispettivamente a Mezzolombardo e a Mezzocorona.(1)
Dal punto di vista ecclesiastico Mezzolombardo dipendeva inizialmente dalla pieve di Mezzocorona; già nel XIII secolo
infatti veniva nominata una cappella costruita sul colle vicino al cimitero e dedicata all'apostolo Pietro. Nell'anno 1306
questa piccola chiesa cimiteriale aveva un sacrestano che provvedeva alla custodia della chiesa ed ai suoi arredi sacri.
Con l'andare del tempo la chiesa di S. Pietro assunse le funzioni di cura d'anime. A partire infatti dalla seconda metà del
Quattrocento troviamo a Mezzolombardo un cappellano fisso e all'inizio del XVI secolo si parla di un vicario o curato.
Precocemente Mezzolombardo si emancipò dalla chiesa madre di Mezzocorona, infatti nella visita pastorale effettuata
nel 1538 il vescovo verificò la situazione e fece riportare sui suoi decreti: "Metium Lombardum (...) olim etiam sub
dicta plebe erat, sed fuit dismembratum, et separatum ab ea (...) modo habet omnia sacramenta et proprium curatum".(2)
Nell'archivio della parrocchia di Mezzolombardo si trova notizia di una consacrazione della chiesa di S. Pietro effettuata
nel 1558 da Mariano Mano, vescovo suffraganeo del vescovo di Trento.(3)
Il vescovo Carlo Gaudenzio Madruzzo la dichiarò ufficialmente parrocchia, separandola da Mezzocorona, con bolla
datata 1 giugno 1608.
Fonti archivistiche e bibliografia
Bibliografia
CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961
CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura
d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999
Note
(1) Cfr. A. CASETTI, Guida storico archivistica del Trentino, Trento, 1961, p. 464. Il dibattito sull'origine del nome del
borgo è molto acceso e supportato da numerosi autorevoli contributi.
(2) Cfr. E. CURZEL, Le pievi trentine. Trasformazione continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime
dalle origini al XIII secolo, Bologna, 1999, p. 197.
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(3) Cfr. APML, "Culto e funzioni religiose", "Carteggio e atti", fasc. 1, c. 1.
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Ente
Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista
1608 giugno 1 -
Luoghi
Mezzolombardo
Archivi prodotti
Fondo Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Mezzolombardo, 01/01/1558 - 31/12/1949
Storia
La chiesa curaziale di San Pietro venne dichiarata ufficialmente parrocchia, separandola da Mezzocorona, dal vescovo
Carlo Gaudenzio Madruzzo con bolla datata 1 giugno 1608, mentre con successiva bolla del 10 giugno 1609, ne
vennero determinati i confini. "Et illam in plebem liberam et absolutam constituit cum honoribus, redditibus, certis et
accidentibus, tum etiam oneribus, dando parochis eligendis seu constituendis liberam administrationem, sicut ceteris
parochis aliarum parochiarum dari solet".(1) La comunità di Mezzolombardo aveva però l'onere annuale di partecipare,
il giorno dell'Assunzione di B.M.V., alla processione a Mezzocorona e di corrispondere all'antica chiesa parrocchiale
due ceri in segno di riconoscenza e di antica devozione.(2)
La vecchia chiesa dedicata a S. Pietro sorge ancora sul colle omonimo dove attualmente è presente il camposanto. Sotto
il detto colle, nel piano attuale, esisteva già nella seconda metà del secolo XV un secondo edificio sacro dedicato a S.
Giovanni. Nella visita pastorale del 1581 la si descrive come cappella posta nel mezzo del paese dove venivano
impartiti i sacramenti ad eccezione del battesimo. Agli inizi del XVII secolo la popolazione di Mezzolombardo decise
di ampliarla, visto che la chiesa di S. Pietro era diventata sempre più disagevole da raggiungere e troppo piccola per le
esigenze della popolazione. Nel 1611 fu posta la prima pietra della ricostruzione di S. Giovanni, consacrata l'8 giugno
1628. Si continuò comunque a battezzare in S. Pietro fino al 1750 quando finalmente fu trasportato il battistero nella
nuova chiesa di S. Giovanni.
Il 9 novembre 1700 con motu proprio del vescovo Giovanni Michele Spaur venne eretta ad arcipretura.
Il 10 settembre 1823 le fu concesso il decanato con incarico per il parroco di ispettore scolastico distrettuale. Prima di
questa data furono concessi diplomi di decano all'arciprete Martini nell'anno 1745 e all'arciprete Rizzi nel 1774.
Attualmente è sede del decanato di Mezzolombardo.
Funzioni, occupazioni e attività
La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa
particolare. La cura pastorale è affidata ad un parroco sotto l'autorità del vescovo diocesano, cui unicamente spetta il
diritto di erigere, sopprimere o modificare le parrocchie. La parrocchia eretta legittimamente gode di personalità
giuridica. Come regola generale essa è territoriale, in quanto comprende tutti i fedeli di un determinato territorio
(Codice di diritto canonico, cann. 515 e 518).
Il parroco, in quanto pastore della parrocchia affidatagli, esercita la cura pastorale di quella comunità, per la quale
compie le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con
l'apporto dei fedeli laici. Il parroco non può essere una persona giuridica, ma il vescovo diocesano può affidare una
13
parrocchia ad un istituto religioso clericale o ad una società clericale di vita apostolica, anche erigendola presso la
chiesa dell'istituto o della società, a condizione comunque che un solo sacerdote sia il parroco della parrocchia (Codice
di diritto canonico, cann. 519 e 520).
In quanto titolare della cura d'anime, al parroco spetta il dovere di conferire il battesimo, celebrare l'Eucarestia,
ascoltare le confessioni con facoltà di assolvere i peccati, portare il viatico ai malati, amministrare l'unzione agli
infermi, effettuare le pubblicazioni matrimoniali e quelle relative alle ordinazioni diaconali e presbiterali, assistere ai
matrimoni, celebrare i funerali.
Egli deve inoltre adoperarsi per incrementare le pie associazioni di fede, di pietà e di carità e, in quanto amministratore
dei beni della chiesa, avere cura dei beni temporali parrocchiali, siano essi corporali, cioè i beni mobili e immobili, o
non corporali, cioè i diritti, le azioni e le servitù.
Il parroco deve avere cura, oltre che delle anime e dei beni, anche dell'archivio parrocchiale.
Nell'archivio egli conserva tutti quei "documenti che costituiscono gli atti più importanti per la società religiosa e civile,
quali sarebbero lo stato delle anime, gli atti di nascita, di cresima, di matrimonio, di morte, la raccolta delle encicliche e
bolle pontificie, delle pastorali e decreti vescovili, i titoli delle rendite della chiesa, dei benefici, i documenti delle pie
fondazioni, legati, ecc.".(3)
Il decanato è un'istituzione intermedia tra la parrocchia e la diocesi e in qualche modo erede dell'antica pieve.
Il termine 'decano' è documentato per la prima volta nel 1208, al tempo del sinodo diocesano del vescovo Federico
Vanga, ma tale figura non appariva delineata, né tanto meno i suoi compiti.
Nel secolo XV i 'decani rurali' erano degli accusatori pubblici degli "excessus" dei chierici nel loro territorio e, per
quanto di competenza del foro ecclesiastico, anche dei laici. Nel sinodo del 1489 (vescovo Udalrico Frundsberg)
ricevettero il mandato esplicito di vigilare sull'applicazione dei decreti sinodali e di cooperare a rendere più duraturo il
frutto della visita diocesana. L'ufficio del decano veniva affidato a uno dei pievani residenti nel distretto, ma non aveva
sede fissa o una delimitata circoscrizione territoriale; veniva conferito con apposito decreto vescovile, registrato nel
libro delle investiture e corredato da un elenco dei compiti e delle attribuzioni. Il decano e il suo ufficio viene descritto
anche nelle "Costituzioni sinodali" di Ludovico Madruzzo del 1593, al cap. XXXIX.
Solo a partire dalla fine del secolo XVIII fino ai primi decenni del secolo seguente, sotto la spinta organizzativa dei vari
governi, si vennero delineando i decanati con sede fissa e circoscrizione ben delineata.
I principali compiti del decano, stabiliti da speciali provvedimenti dell'Ordinariato, in questo periodo riguardavano la
disciplina del clero, le feste e i riti sacri, il decoro delle chiese e delle suppellettili, l'osservanza delle ordinanze del
vescovo e di quelle diramate dall'autorità politica per mezzo del vescovo.
Il numero dei decanati della diocesi di Trento fu di 35 per tutto il XIX sec., variando nel corso del XX sec. da 39 a 49.
Fonti archivistiche e bibliografia
Bibliografia
BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888
Note
(1) Cfr. APML, "Beneficio parrocchiale", "Urbari", reg. 2, cc. 102-103.
(2) Cfr. APML, "Chiesa parrocchiale", "Atti amministrativi", fasc. 3.
(3) G. BAZZANELLA, Manuale d'ufficio del clero curato, Trento, 1905, p. 17.
14
fondo
Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Mezzolombardo,
1558 - 1949
bb. 70 (fascc. 102), regg. 116, voll. 4
Soggetti produttori
Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista, 1608 giugno 1 Curazia di San Pietro, sec. XIII - 1608 maggio 31
15
subfondo 1
Anagrafe, 1590 - 1980
Contenuto
Il subfondo 'Anagrafe' prende spunto dall'attività del parroco relativa all'amministrazione dei sacramenti e comprende i
'libri parrocchiali', cioè i registri dei battezzati, dei matrimoni e dei defunti, i registri dei cresimati, gli stati delle anime e
tutti quei registri e atti che integrano e completano i registri parrocchiali: i registri dei consensi paterni, delle
pubblicazioni e degli avvisi, gli atti matrimoniali ecc.
16
serie 1.1
Registri dei nati, matrimoni e morti, 1590 - 1709
Contenuto
Per un'introduzione generale ai registri dei nati e battezzati, dei matrimoni e dei morti, si veda più avanti nelle rispettive
serie.
Come spesso succede negli archivi parrocchiali i registri più antichi contengono registrazioni d'anagrafe di diverso tipo.
Questo probabilmente è dovuto al fatto che le registrazioni da effettuare non erano numerose e potevano essere
contenute in un unico libro per molti anni. Per questo motivo si è sentita l'esigenza di creare una serie mista
comprendente i primi due registri parrocchiali caratterizzati da questa particolarità.
Il primo registro fu rilegato dal parroco Micheletti nel 1815, avendolo ritrovato slegato e in cattive condizioni.
1
"Libro de' battezzati dall'anno 1590 dai 6 aprile sino 12 giugno 1633, come pure de' matrimoni dai 11 febbraio 1590
sino 15 gennaio 1671 e de' defonti dai 15 maggio 1595 sino li 20 dicembre 1670 ..." (tit. int.)
1590 febbraio 11 - 1671 gennaio 15
cc. 1-45: registro dei battezzati(1), 1590 apr. 6 - 1608 mar. 28;
cc.1-47: registro dei matrimoni, 1590 feb. - 1608 feb. 18;
cc. 1-9: registro dei morti, 1595 mag. 16 - 1599 set. 3;
cc. 46-105: registro dei battezzati, 1608 lug. 16 - 1633 giu. 12;
cc. 18-74: registro dei matrimoni, 1608 lug. 7 - 1671 gen. 15;
cc. 10-53: registro dei morti, 1608 ago. 1 - 1670 dic. 20.
Alle cc. 30v-31/1: "Nomina baptizatorum in loco Navis", battezzati nella chiesa di S. Rocco di Nave, 1610 gen. 7 - 1632 feb. 1.
All'inizio della seconda parte dei nati annotazioni relative all'investitura del primo parroco di Mezzolombardo e alla consegna di
alcuni beni canonicali, 1608-1609 e annotazione relativa ai novali, 1684 mag. 25.
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 232 (num. orig. varia 1-105, 1-74, 1-53)
Segnature precedenti: I
Note
(1) Fino all'anno 1594 le registrazioni sono numerate a partire dal n. 7. Si deduce che probabilmente manca una pagina del registro.
2
"Matrimonia ab 1671 usque ad 1709. Et post medium nota mortuorum ab anno 1671 usque ad 1709"
1671 gennaio 1 - 1709 settembre 9
cc. 1-53: registro dei matrimoni, 1671 mag. 12 - 1709 set. 9;
cc. 1-58: registro dei morti, 1671 gen. 1 - 1709 ago. 14.
Italiano
Registro, legatura in pelle con lacci in pelle, cc. 111 (num. orig. varia cc. 1-53, 1-58)
Segnature precedenti: II
17
serie 1.2
Registri dei nati e battezzati, 1633 - 1952
Contenuto
I registri di battesimo insieme ai registri di matrimonio furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de
Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romano" emanato
da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono
applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri del battesimo vennero
compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche.
L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio
1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784
prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed
attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato
ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge".
Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile
furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei
parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori
d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello
stato civile italiano presso i comuni.
La serie si compone di 17 registri dei nati e battezzati nella parrocchia di Mezzolombardo dal 1633. Per le registrazioni
delle nascite negli anni 1590 apr. 6 - 1633 giu. 12 si veda APML, "Anagrafe", "Registri dei nati, matrimoni e morti",
reg. 1. Le prime registrazioni, redatte in lingua latina, sono effettuate in forma di dichiarazione: vengono riportati la
data del battesimo, il nome del battezzato, dei genitori e dei padrini. Con il 1807 viene adottato il registro a tabella,
secondo le disposizioni impartite dalla legge imperiale 20 febbraio 1784. I nuovi registri riportano mese, giorno, ora
della nascita, giorno del battesimo, nome e cognome del battezzato, note circa la religione, il sesso, la condizione
legittima o illegittima, i nomi dei genitori, il nome del ministro battezzante, il nome dei padrini e la loro condizione
sociale. Non è raro trovare su alcuni registri, specie su quelli a tabella, annotazioni posteriori, poiché spesso i parroci
inserivano in corrispondenza delle varie registrazioni notizie riguardanti, ad esempio, date dei matrimoni o di avvenuti
decessi. Con l'introduzione dei registri a tabella, a seguito dell'annessione del Dipartimento del Tirolo meridionale al
Regno d'Italia, viene impartito l'obbligo dell'uso della lingua italiana.
A partire dal 1807 vengono segnati alla fine di ogni anno anche i nati nella cura di Nave S. Rocco, registrazioni che
continuano anche dopo il 1812, anno di partenza dei libri dei nati e battezzati conservati nell'archivio parrocchiale di
Nave S. Rocco.(1)
Note
(1) Cfr. A. Casetti, Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, pp. 496-497.
1
18
"Battezzati dal 1633 al 1670" (tit. dorso)
1633 giugno 26 - 1670 dicembre 26
A c. 110 registrazione di un decesso, 1706 feb. 14.
Latino
Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 110
Segnature precedenti: II
2
"Liber baptizatorum ab anno 1671 usque ad 1709"
1671 gennaio 13 - 1709 agosto 28
All'inizio memoria del parroco Pietro Dalla Torre relativa all'erezione della parrocchia di Mezzolombardo e ai suoi parroci, [1671].
Latino
Registro, legatura in pelle con dorso in pergamena, cc. 205
Segnature precedenti: III
3
"Liber baptizatorum ecclesiae parochialis Medii Sancti Petri inceptus a me Ioanne Baptista Marini archipresbytero ad
hanc parochiam promoto 28 augusti anno reparatæ salutis supra milesimum septingentesimo nono ..." (tit. int.)
1709 settembre 13 - 1721 giugno 1
Latino
Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 58, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: IV
4
"Codex renatorum in hac parochiali ecclesia Medii Sancti Petri inchoatus a me Thoma Antonio Poda de Neühaus
oriundo e Villa Flavoni in Valle Ananie ..." (tit. int.)
1721 luglio 20 - 1737 dicembre 23
All'inizio memoria delle cariche della comunità (regolano, consoli e giurati), dei sindaci della chiesa e dei sagrestani, [1721].
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 219, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: V
5
"Battezzati. 1738 [fi]no al 1772" (tit. dorso)
1738 gennaio 6 - 1772 dicembre 7
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 146, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: VI
6
"Codex baptizatorum parochiæ Medii S. Petri inceptus anno reparate salutis 1773" (tit. int.)
1773 gennaio 3 - 1806 dicembre 4
Latino
19
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 356, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: VII
7
"Libro de battezzati della parrocchia di Mezzolombardo incominciando dall'anno 1807"
1807 gennaio 4 - 1818 dicembre 31
Alle cc. 94-95 sd registrazione dei battezzati nella curazia di Nave S. Rocco, 1819 gen. 10 - 1820 dic. 23.(1)
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 95 sd
Segnature precedenti: VIII
Note
(1) Registrati qui anzichè sul registro successivo.
8
"Battezzati 1819 sino ai 1826" (tit. dorso)
1819 gennaio 3 - 1826 dicembre 30
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 96, 97-188 sd
Segnature precedenti: IX
9
"Nati. 1827-1845"
1827 gennaio 3 - 1845 dicembre 26
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 191-386 sd
Segnature precedenti: X
10
"Nati. 1846-1862"
1846 gennaio 3 - 1862 dicembre 28
Italiano
Registro, legatura in pelle, cc. 248 sd, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Segnature precedenti: XI
11
"Nati. 1863-1884"
1863 gennaio 2 - 1884 dicembre 31
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 334 sd, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: XII
12
"Nati. 1885-1903"
20
1885 gennaio 8 - 1904 gennaio 9
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 294 sd
Segnature precedenti: XIII
13
"Nati. 1904-1911"
1904 gennaio 1 - 1911 novembre 22
Italiano
Registro, legatura in tela, cc. 199 sd, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Segnature precedenti: XIV
14
"Nati. 1911-1920"
1911 novembre 6 - 1920 ottobre 17
Italiano
Registro, legatura in tela, cc. 199 sd, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: XV
15
"Nati. 1920-1929"
1920 settembre 28 - 1929 maggio 26
Italiano
Registro, legatura in tela, cc. 199 sd, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: XVI
16
"Nati. 1929-1942"
1929 maggio 20 - 1943 gennaio 6
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 198 sd, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Segnature precedenti: XVII
17
"Nati. 1943-1951" (tit. dorso)
1943 gennaio 1 - 1952 gennaio 20
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 205-396 sd, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Segnature precedenti: XVIII
21
serie 1.3
Registri dei matrimoni, 1709 - 1963
Contenuto
I registri di matrimonio, insieme a quelli di battesimo, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de
Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romano"
emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative
trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri del matrimonio
infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili
ed anagrafiche.
L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio
1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784
prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione,
acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa
fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge".
Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile
furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei
parroci - con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale
d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al
primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i comuni.
Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta
un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr.
Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa
Sede e l'autorità politica, il rito civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio
1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il
curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al comune, per la sua trascrizione nei registri
anagrafici.
La serie si compone di 10 registri dei matrimoni celebrati nella parrocchia di Mezzolombardo a partire dal 1609. Per le
registrazioni dei matrimoni dal 1590 feb. al 1709 set. 9 si veda in APML, "Anagrafe", "Registri dei nati, matrimoni e
morti", regg. 1 e 2. Fino al XVIII secolo le registrazioni sono effettuate in lingua latina e in forma discorsiva riportando
i nomi degli sposi e quelli dei testimoni. Dal 1807 viene adottato il registro a tabella, secondo le disposizioni della legge
imperiale del 20 febbraio 1784. I nuovi registri riportano la data del matrimonio, i nomi, la religione, l'età, lo stato civile
degli sposi, il nome del ministro celebrante, i nomi e la condizione dei testimoni. Con l'uso del registro a tabella e dopo
l'annessione del Dipartimento del Tirolo meridionale al Regno d'Italia le registrazioni sono effettuate in lingua italiana.
Sui registri 3, 4 e 5 sono registrati, in conformità all'"ordinazione politco-vescovile" del 3 giugno 1818, i consensi
paterni al matrimonio per gli anni 1818-1864. Inoltre a partire dall'ottobre 1830 viene annotata anche la presentazione
del permesso politico concesso dal comune e imposto dal governo del Tirolo nel 1820.(1)
Fino al 1831 circa sono registrati anche i matrimoni celebrati nella chiesa di Nave S. Rocco.
Note
22
(1) Cfr. introduzione alla serie "Atti matrimoniali".
1
"Matrimoni 17[0]9-1721" (tit. dorso)
1709 ottobre 8 - 1721 febbraio 19
Latino
Registro, legatura in cartone, cc. 15, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: III
2
"Codex coniugatorum un hac parochiali ecclesia Medii Sancti Petri, inchoatus a me Thoma Antonio Poda de Neühaus,
archipresbytero dicti loci ..." (tit. int.)
1721 giugno 25 - 1806 dicembre 31
All'inizio memoria delle cariche della comunità (regolano, consoli e giurati), dei sindaci della chiesa e dei sagrestani, [1721].
Latino
Registro, legatura in cartone, pp. 74, cc. 75-178, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: IV
3
"Libro de' matrimoni della parrocchia di Mezzolombardo incominciando dall'anno 1807 sino al 1831"
1807 gennaio 17 - 1831 settembre 19
Alla fine "Protocollo de' consensi di matrimonio", 1818 agosto 28 - 1831 settembre 16.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 98 sd
Segnature precedenti: V
4
"Matrimoni. 1832-1857"
1832 gennaio 14 - 1857 dicembre 30
All'inizio "Protocollo dei consensi matrimoniali", 1831 dic. 23 - 1851 ago. 26.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 119 sd, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: VI
5
"Matrimoni. 1858-1906"
1858 gennaio 16 - 1906 novembre 29
Alle pp. 1-5 protocollo dei consensi paterni, 1862 giu. 2 - 1864 apr. 16.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 272 sd, pp. 5, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Segnature precedenti: VII
23
6
"Matrimoni. 1907-1922"
1907 gennaio 12 - 1922 settembre 25
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 201 sd, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Segnature precedenti: VIII
7
"Registro matrimoni della arcipretale decanale di Mezolombardo dal 1 novembre 1922 al 14.2.1931"
1922 novembre 4 - 1931 febbraio 14
Alle cc. 78-79 sd registrazioni di matrimoni celebrati fuori parrocchia, 1935 set. 14 - 1936 dic. 5.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 79 sd, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: IX
8
"Matrimoni. 1931-1942" (tit. dorso)
1931 marzo 26 - 1942 aprile 14
Italiano
Registro, legatura in pelle, cc. 240, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: X
9
"Matrimoni. 1942-1949"
1942 aprile 22 - 1949 giugno 11
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 192, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: X bis
10
"Matrimoni. 1949-1963"
1949 luglio 2 - 1963 dicembre 7
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, pp. 396, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: XI
24
serie 1.4
Registri dei morti, 1721 - 1980
Contenuto
I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di
Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae
scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur).
Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei
morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili
ed anagrafiche.
L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio
1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784
prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione,
acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa
fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge".
Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile
furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei
parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori
d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello
stato civile italiano presso i comuni.
La serie è formata da 10 registri dei morti nella parrocchia di Mezzolombardo e sepolti nel cimitero della parrocchiale e
della chiesa di Nave S. Rocco a partire dal 1721. Per la registrazione dei decessi dal 1595 mag. 16 al 1709 ago. 14 si
veda APML, "Anagrafe", "Registri dei nati, matrimoni e morti", regg. 1 e 2.
La lacuna presente attualmente nelle registrazioni per gli 1709 al 1720 è segnalata già dal parroco Micheletti nel 1815.
Egli nel suo repertorio descrivente i documenti e i registri dell'archivio parrocchiale scriveva: "Libro de' defonti dai 16
settembre 1709 fino li 19 maggio 1721 di fogli 17 non mi fu consegnato, è mancante, e dopo molte indagini fatte tra i
libri del mio antecessore non ho potuto trovarlo".(1)
Fino a tutto il secolo XVIII le registrazioni venivano effettuate in lingua latina e in forma discorsiva indicando il nome
del defunto e se aveva ricevuto i sacramenti. Dal 1807 viene adottato il registro a tabella, secondo le disposizioni della
legge imperiale del 20 febbraio 1784. Da questo momento in poi i registri riportano in lingua italiana la data della
morte, il nome e cognome del defunto, la sua religione, il sesso, l'età e la causa della morte.
Note
(1) Cfr. APML, "Beneficio parrocchiale", "Urbari", reg. 2, c. 282.
1
"Codex defunctorum in hac parochiali ecclesia Medii Sancti Petri inchoatus a me Thoma Antonio Poda de Neühaus,
archipresbytero dicti loci ..." (tit. int.)
1721 giugno 10 - 1740 dicembre 25
25
All'inizio memoria delle cariche della comunità (regolano, consoli e giurati), dei sindaci della chiesa e dei sagrestani, [1721].
Latino
Registro, legatura in cartone, pp. 162, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: IV
2
"Codex mortuorum ab anno 1741 et sequentes"
1741 gennaio 4 - 1772 dicembre 30
Latino
Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 95
Segnature precedenti: V
3
"Codex mortuorum parochiæ Medii Sancti Petri inceptus anno reparatæ salutis 1773" (tit. int.)
1773 gennaio 2 - 1806 dicembre 30
Latino
Registro, legatura in cartone, cc. 105
Segnature precedenti: VI
4
"Libro de' morti della parrocchia di Mezzolombardo incominciando dall'anno 1807 ad 1835"
1807 gennaio 1 - 1835 dicembre 17
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, c. 92, pp. 93-106
Segnature precedenti: VII
5
"Morti. 1836-1858"
1836 gennaio 6 - 1858 dicembre 31
A p. 228 "Registro dei nati morti e sepolti nel cimitero non benedetto e destinato per questi", 1840 ago. 3 - 1841 mag. 21.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, pp. 228, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Segnature precedenti: VIII
6
"Morti. 1859-1900"
1859 gennaio 1 - 1900 dicembre 30
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 379, con indice a rubrica all'inizio n.n.
Segnature precedenti: IX
7
"Morti. 1901-1909"
26
1901 gennaio 2 - 1909 dicembre 31
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 294, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Segnature precedenti: X
8
"Morti. 1910-1922"
1910 gennaio 1 - 1922 dicembre 27
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 391, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: XI
9
"Morti. 1923-1943"
1923 gennaio 4 - 1943 dicembre 21
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, pp. 395, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: XII
10
"Morti. 1944-1980"
1944 gennaio 18 - 1980 dicembre 11
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, pp. 2-392, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: XIII
27
serie 1.5
Indici dei registri dei nati, matrimoni e morti, 1807 - 1903
Contenuto
La serie è formata da due registri.
1
"Indice generale de' nati, defunti, matrimoni di Mezzolombardo dall'anno 1807 inclusive al 1845"
1807 - 1845
Indice dei registri dei nati (1807-1845), dei morti (1807-1835) e dei matrimoni (1807-1831).
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza tela, cc. 111 n.n.
Segnature precedenti: XXXVI
2
"Indice nati. 1885-1903"
1885 - 1903
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza tela, cc. 45 n.n.
28
serie 1.6
Registri dei cresimati, 1628 - 1968
Contenuto
I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di
Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae
scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur).
In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal sec. XIX.
La serie è formata da tre registri delle cresime impartite ai parrocchiani di Mezzolombardo dai vescovi, spesso in
occasione della visita pastorale.
La prima registrazione del 1628 si riferisce alla cresima impartita dal vescovo Carlo Emanuele Madruzzo il giorno dopo
la consacrazione della chiesa di S. Giovanni Battista; il registro fu ritrovato probabilmente dal Micheletti e da lui cucito
insieme al registro del 1813, questo spiega il salto temporale nelle registrazioni.
1
"Confirmatorum liber ecclesiae parochialis Medii Sancti Petri confectus anno 1813"
1628 giugno 7; 1813 settembre 5
cc. 1-5: registro dei cresimati, 1628 giu. 7;(1)
cc. 6-21: registro dei cresimati, 1813 set. 5.
Latino
Quaderno, legatura in cartoncino rustico, cc. 21
Segnature precedenti: XVIII
Note
(1) Le cc. 1-5 sono state cucite al quaderno dal parroco Micheletti.
2
"Libro de' confermati della parrocchia di Mezzolombardo incominciato l'anno 1825"
1825 settembre 12 - 1900 giugno 3
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 184 (bianche alcune cc.)
Segnature precedenti: I - XVIII let. B
3
"Cresimati"
1901 maggio - 1968 maggio 12
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 150 (bianche diverse cc.)
Segnature precedenti: II
29
serie 1.7
Stati delle anime, 1734 - 1946
Contenuto
Gli stati delle anime vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e dei morti dal "Rituale Romano" di Paolo V nel
1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae
in libris habendis apud parochos ut infra notatur).
Il Concilio di Trento nella XXIV sessione dell'11 novembre 1563 invitava a compilare e conservare i registri dello stato
delle anime, ma solo in alcune diocesi l'invito trovò applicazione: sono infatti molto pochi i registri degli stati delle
anime anteriori al 1800. Sarà il Codice del 1917 che li renderà obbligatori, introducendo anche nuovi e più semplici
metodi di compilazione.
Silvio Tramontin ipotizza che la mancanza degli stati delle anime di data anteriore al sec. XIX sia imputabile al fatto
che i parroci, nel compilare il nuovo stato delle anime, si sbarazzassero di quello compilato in precedenza, poiché
sostituito da dati più aggiornati(1).
La serie comprende sette registri, in cui il parroco raccoglie i dati relativi allo stato della popolazione residente in
parrocchia nel corso dei secc. XVIII-XX.
Le registrazioni riportano la composizione dei nuclei famigliari e sono inserite in base al numero progressivo della casa
d'abitazione oppure secondo il nome dei capifamiglia in approssimativo ordine alfabetico.
Note
(1) TRAMONTIN S., Indicazioni delle visite pastorali per la "conta delle anime": il caso veneziano in La conta delle
anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C.,
Bologna, 1989.
1
"Codex status animarum in hac parochiali ecclesia Medii Sancti Petri descriptus per me Thomam Antonium Poda de
Neühaus archipresbyterum dicti loci ..." (tit. int.)
1734 aprile 7 - 1734 aprile 8; 1739; [1748]
All'inizio memoria delle cariche della comunità (regolano, consoli e giurati), dei sindaci della chiesa e dei sagrestani, [1721].(1)
Latino
Registro, legatura in mezza pergamena, pp. 112
Segnature precedenti: XVI
Note
(1) La stessa memoria si trova in APML, "Anagrafe", "Registri dei nati e battezzati", reg. 4, APML, "Anagrafe", "Registri dei
matrimoni, reg. 2, APML, "Anagrafe", "Registri dei morti", reg. 1.
2
"Stato delle anime di Mezzolombardo rinnovato dall'arciprete Antonio Micheletti li 6 febbraio 1815" (tit. int.)
1818 - 1819
Alle pp. 51-55 elenco dei poveri proposti dal parroco per l'esenzione dalla tassa personale detta 'testatico', 1819-1825.
30
Italiano
Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. 55
3
"Annagrafe della popolazione di Mezzolombardo. 1822"
[1822]
All'inizio elenco delle famiglie contrassegnate dal numero della casa e suddivise per 'collomello'.
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 56 n.n.
4
Anagrafe
sec. XIX
Manca la lettera A.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 74 n.n.
5
"Anagrafe. Volume I"
sec. XIX fine - sec. XX inizio
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 397, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
6
"Anagrafe. Volume II"
sec. XX prima metà
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, pp. 594
7
"Anagrafe. Volume III"
1940 - 1946
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 59, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
31
serie 1.8
Indici degli stati delle anime, sec. XX prima metà
Contenuto
La serie si compone di due indici.
1
"Anagrafe. Volume II. Indice"
sec. XX prima metà
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza tela, cc. 32 n.n.
2
"Indice del volume II dell'anagrafe"
sec. XX prima metà
Presumibilmente si tratta di minuta dell'indice precedente.
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 24 n.n.
32
serie 1.9
Registri degli sponsali, 1908 - 1939
Contenuto
Papa Pio X nel decreto "Ne temere"(1) stabilì che dal giorno di Pasqua 1908 la promessa di matrimonio per essere
valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati.
Tutto questo allo scopo di impedire questioni che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o
inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco nel quale si affermava
inoltre che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale nè a contrarre matrimonio nè a dare quanto
era stato pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa.
La serie è formata da tre registri.
Note
(1) Cfr. Foglio diocesano, anno 1908, n. 3.
1
"Registro sponsali dal 19 aprile 1908 al ***"
1908 aprile 19 - 1913 novembre 17
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 198, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
2
"Sponsali. 15 dicembre 1913 fino al ***"
1913 dicembre 15 - 1929 febbraio 17
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 202 n.n. (num. orig. parziale), con indice alfabetico parziale a rubrica alla fine n.n.
3
Registro degli sponsali
1929 marzo 28 - 1939 agosto 26
In calce alle promesse di matrimonio sono registrati i consensi paterni.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 133 n.n.
33
serie 1.10
Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1811 - 1945
Contenuto
La serie si compone di 11 registri, nei quali i parroci annotavano le date delle tre pubblicazioni matrimoniali necessarie
alla celebrazione del matrimonio.
Particolare da segnalare sono i regg. 4-10 redatti dal parroco Michele Menapace, il quale annotava anche la promessa
data davanti a lui dai futuri sposi.
1
"Matrimoni di Mezzolombardo. 1811"
1811 agosto 4 - 1815 dicembre 8
Italiano
Quaderno, senza coperta, pp. 35-62 (1)
Note
(1) Probabilmente acefalo e mutilo.
2
"1819. Libro delle pubblicazioni di matrimonio"
1819 gennaio 1 - 1822 dicembre 8
Registro delle pubblicazioni di matrimonio, con annotazioni relative ai requisiti necessari per il matrimonio (consenso giudiziale,
consenso paterno, pagamento delle tasse, ecc.).
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 22 n.n.
3
"1823. Libro delle pubblicazioni di matrimonio in Mezzolombardo"
1822 dicembre 29 - 1828 dicembre 10
Registro delle pubblicazioni di matrimonio, con annotazioni relative ai requisiti necessari per il matrimonio (consenso giudiziale,
consenso paterno, pagamento delle tasse, ecc.).
Italiano
Registro, legatura in carta, cc. 35 n.n.
4
Registro delle promesse di futuro matrimonio
1831 dicembre 23 - 1834 novembre 11
Italiano
Quaderno, senza coperta, cc. 15 n.n.
5
Registro delle promesse di futuro matrimonio
34
1838 agosto 23 - 1840 novembre 7
Italiano
Quaderno, senza coperta, cc. 14 n.n.
6
Registro delle promesse di futuro matrimonio
1840 dicembre 12 - 1842 novembre 19
Italiano
Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 12 n.n.
7
Registro delle promesse di futuro matrimonio
1842 dicembre 23 - 1844 dicembre 7
Latino
Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 14 n.n.
8
Registro delle promesse di futuro matrimonio
1844 dicembre 23 - 1847 febbraio 1
Italiano
Quaderno, senza coperta, cc. 12 n.n.
9
"Libretto delle pubblicazioni"
1847 marzo 25 - 1848 novembre 30
Registro delle promesse di futuro matrimonio.
Italiano
Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 10 n.n.
10
"1849. Libretto delle pubblicazioni"
1848 dicembre 22 - 1850 maggio 4
Registro delle promesse di futuro matrimonio.
Italiano
Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 13 n.n.
11
"Pubblicazioni di matrimonio"
1926 gennaio 10 - 1945 agosto 12
Registro delle pubblicazioni di matrimonio, con annotazione di avvisi sacri.
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 181 n.n.
35
serie 1.11
Atti matrimoniali, 1778 - 1950
Contenuto
La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli
atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei
governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute
pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Dal 1820 ai parroci e ai
pastori d'anime era vietato benedire i matrimoni a coloro che non avessero prodotto prima il permesso politico. Tale
attestazione, introdotta nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciata dal
comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'industria o
una paga giornaliera. In seguito alla legge n.847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene
raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nella domande da farsi agli sposi secondo il can.1020 del
Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del
parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali.
La serie è formata da 17 buste contenenti i fascicoli annuali delle pratiche di matrimonio. Originariamente tutta la
documentazione, a parte quella relativa agli ultimi anni, era raccolta in mazzetti annuali piegati, dei quali raramente si
sono trovate le fascette originali e che molto probabilmente sono stati ricostituiti in epoca recente, forse in occasione del
trasferimento dell'archivio dalla vecchia alla nuova canonica (1987). Purtroppo nel tentativo di riaccorpare i mazzetti,
che presumibilmente si trovavano sparsi un po' ovunque, non è stata prestata una particolare attenzione causando un
notevole rimescolamento di pratiche, non solo all'interno dello stesso anno, ma anche fra pratiche appartenenti a secoli
diversi. Addirittura all'interno di un singolo matrimonio spesso si sono trovati certificati e documenti non appartenenti a
quella specifica coppia di sposi.
A partire dall'inizio del secolo XIX in fondo ad ogni singola annata si trova documentazione prodotta per matrimoni
celebrati fuori parrocchia e/o per matrimoni non celebrati.
Altra particolarità da segnalare è la presenza, fino all'anno 1831 circa, di documentazione relativa a matrimoni celebrati
a Nave S. Rocco contraddistinta oltre che da un numero in cifre arabe anche da una lettera dell'alfabeto.
1. b. 1
Atti matrimoniali
1778 - 1822
Mancano gli anni: 1779-1783, 1785-1795, 1797-1799, 1801-1803, 1812.
Busta, cc. 481 n.n.
2. b. 2
Atti matrimoniali
1823 - 1831
Busta, cc. 471 n.n.
36
3. b. 3
Atti matrimoniali
1832 - 1843
Per l'anno 1834 solo documentazione relativa a matrimoni non celebrati o celebrati fuori parrocchia.
Busta, cc. 448 n.n.
4. b. 4
Atti matrimoniali
1845 - 1857
Busta, cc. 597 n.n.
5. b. 5
Atti matrimoniali
1858 - 1866
Manca l'anno 1863.
Busta, cc. 654 n.n.
6. b. 6
Atti matrimoniali
1867 - 1875
Manca l'anno 1874.
Busta, cc. 592 n.n.
7. b. 7
Atti matrimoniali
1876 - 1885
Busta, cc. 703 n.n.
8. b. 8
Atti matrimoniali
1886 - 1894
Busta, cc. 548 n.n.
9. b. 9
Atti matrimoniali
1895 - 1901
Busta, cc. 615 n.n.
10. b. 10
Atti matrimoniali
1902 - 1909
Busta, cc. 826 n.n.
37
11. b. 11
Atti matrimoniali
1910 - 1917
Busta, cc. 698 n.n.
12. b. 12
Atti matrimoniali
1918 - 1923
Busta, cc. 789 n.n.
13. b. 13
Atti matrimoniali
1924 - 1935
Busta, cc. 856 n.n.
14. b. 14
Atti matrimoniali
1936 - 1940
Busta, cc. 991 n.n.
15. b. 15
Atti matrimoniali
1941 - 1944
Busta, cc. 934 n.n.
16. b. 16
Atti matrimoniali
1945 - 1947
Busta, cc. 973 n.n.
17. b. 17
Atti matrimoniali
1948 - 1950
Busta, cc. 771 n.n.
38
serie 1.12
Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1804 - 1947
Contenuto
La serie, formata da sei fascicoli, raccoglie la documentazione riconducibile ad affari anagrafici.
Gli ultimi tre fascicoli raccolgono notificazioni di nascite, matrimoni e morti avvenuti fuori parrocchia.
1. b. 1-3
Carteggio e atti
1804 - 1947
Certificati vari, legittimazioni di figli, cambiamento di cognome, ammissione al suddiaconato e al presbiterato, concessione della
cittadinanza italiana, certificati di ispezione cadaverica di militari sepolti nel cimitero di Mezzolombardo, dichiarazioni di stato di
vedovanza, ecc.
Fascicolo, cc. 166
2. b. 1-3
"Esposti"
1826 - 1887
Documentazione riguardante gli esposti di Mezzolombardo.
Fascicolo, cc. 108
3. b. 1-3
Cause matrimoniali
1859 - 1914
Documentazione riguardante richieste di separazioni, di scioglimenti di matrimonio pervenute al parroco.
Fascicolo, cc. 171
4. b. 4-6
"Nascite estere"
1872 - 1915
Certificati di nascite e battesimi avvenuti all'estero e fuori dalla parrocchia di Mezzolombardo, raccolti in ordine alfabetico.
Fascicolo, cc. 139
5. b. 4-6
"Matrimoni esteri"
1817 - 1943
Certificati, estratti, comunicazioni di matrimoni avvenuti fuori parrocchia e all'estero.
Fascicolo, cc. 93
6. b. 4-6
"Morti estere"
39
1817 - 1942
Certificati di morte e ispezioni cadaveriche avvenute fuori parrocchia e all'estero.
Fascicolo, cc. 63
40
serie 1.13
Copie delle matricole, 1826 - 1980
Contenuto
Come necessaria cautela contro l'eventuale perdita degli originali delle matricole, nella comunicazione dell'Ordinariato
ai decani n. 1153/544 del 5 maggio 1826, si ordinava che ogni curatore d'anime avente diritto di registro dovesse
approntare, entro il primo gennaio di ogni anno, una copia esatta dei propri registri dell'anno precedente da presentare al
decano in occasione della visita scolastica. Lo stesso decano, dopo aver confrontato la copia con l'originale e averla
vidimata con la propria sottoscrizione, doveva consegnarla, unitamente alla propria e a quelle di tutto il distretto,
all'Ordinariato.
Il decreto governariale n. 15230 del 18 luglio 1835 e il decreto del vescovo coadiutore Giovanni Haller del 14 febbraio
1877 confermavano nella sostanza le disposizioni del 1826, modificando soltanto i termini della produzione delle
matricole: "I duplicati delle matricole d'un anno già scorso fino al termine del susseguente mese di gennaio si
estenderanno in fogli legati l'uno all'altro e dovranno venir trasmessi entro febbraio" (decr. del p. v. Ordinariato, 14 feb.
1877).
Nella circolare del p. v. Ordinariato del 14 marzo 1907 si stabiliva che le singole stazioni di cura d'anime dovessero
spedire alla fine dell'anno una copia delle matricole alla propria sede decanale la quale aveva il compito di farle
inoltrare, insieme alle proprie, alla Curia vescovile. Queste disposizioni non vennero né alterate né disattese anche dopo
l'introduzione dell'ordinamento dello stato civile presso i comuni, il primo gennaio 1924.
La serie, composta da 34 buste, è in parte ordinata in base a una preesistente classificazione attribuita probabilmente
dall'Ordinariato, che distingue con un numero romano il decanato (nel caso di Mezzolombardo il XVI), seguito da un
numero arabo relativo alla cura d'anime di cui si rilevano le matricole.
1. b. 1
XVI.1 Andalo
1826 - 1854
Mancano le copie dei nati per gli anni 1847, 1849.
Mancano le copie dei matrimoni per l'anno 1849.
Mancano le copie dei morti per gli anni 1847, 1849-1854.
Busta
2. b. 2
XVI.1 Andalo
1893 - 1965
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1896, 1900, 1926.
Busta
3. b. 3
XVI.2 Cavedago
41
1826 - 1856
Busta
4. b. 4
XVI.2 Cavedago
1893 - 1976
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1899, 1901-1904.
Mancano le copie dei matrimoni per l'anno 1967.
Mancano le copie dei morti per l'anno 1851.
Busta
5. b. 5
XVI.3 Fai
1826 - 1862
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1847, 1849, 1858.
Mancano le copie dei matrimoni per l'anno 1831.
Busta
6. b. 6
XVI.3 Fai
1894 - 1978
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1896, 1943-1945.
Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1915-1916.
Busta
7. b. 7
XVI.4 Grumo
1826 - 1927
Le copie dei matrimoni partono dal 1900.
Mancano le copie dei nati e dei morti per gli anni 1832, 1834, 1837, 1849.
Mancano le copie dei nati per gli anni 1858-1878, 1880-1898.
Mancano le copie dei matrimoni per l'anno 1915.
Mancano le copie dei morti per gli anni 1858-1898.
Busta
8. b. 7
XVI.4 Grumo
1928 - 1980
Busta
9. b. 9
XVI.6 Mezzocorona
1826 - 1855
42
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per l'anno 1847.
Busta
10. b. 10
XVI.6 Mezzocorona
1856 - 1883
Busta
11. b. 11
XVI.6 Mezzocorona
1884 - 1908
Busta
12. b. 12
XVI.6 Mezzocorona
1909 - 1941
Copie delle matricole dei nati.
Busta
13. b. 13
XVI.6 Mezzocorona
1909 - 1941
Copie delle matricole dei matrimoni e dei morti.
Busta
14. b. 14
XVI.6 Mezzocorona
1942 - 1970
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per l'anno 1969.
Busta
15. b. 15
XVI.7 Molveno
1826 - 1925
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1855-1894, 1896.
Mancano le copie dei nati per gli anni 1912, 1915.
Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1826-1827.
Busta
16. b. 16
XVI.7 Molveno
1926 - 1971
Mancano le copie dei nati e morti per gli anni 1962-1963, 1967-1968.
43
Mancano le copie dei morti per l'anno 1968.
Busta
17. b. 17
XVI.8 Nave S. Rocco
1826 - 1940
Mancano le copie dei nati per gli anni 1830, 1833, 1855, 1858-1861, 1864-1899, 1902-1903, 1917, 1928.
Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1826-1899, 1902-1903, 1909, 1916-1918, 1928.
Mancano le copie dei morti per gli anni 1830-1831, 1833, 1854-1855, 1858-1861, 1864-1899, 1902-1903, 1917, 1928.
Busta
18. b. 18
XVI.8 Nave S. Rocco
1941 - 1980
Busta
19. b. 19
XVI.9 Roverè della Luna
1827 - 1860
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1855-1856.
Mancano le copie dei matrimoni per l'anno 1849.
Busta
20. b. 20
XVI.9 Roverè della Luna
1861 - 1939
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1862, 1865-1877, 1883-1906, 1912-1914, 1923-1925.
Mancano le copie dei nati per gli anni 1907-1911, 1915-1922, 1926-1939.
Mancano le copie dei matrimoni per l'anno 1930.
Mancano le copie dei morti per gli anni 1929-1939.
Busta
21. b. 21
XVI.9 Roverè della Luna
1940 - 1980
Busta
22. b. 22
XVI. 10 Spormaggiore
1826 - 1861
Mancano le copie dei nati per gli anni 1841-1843, 1846-1849.
Mancano le copie dei matrimoni e dei morti per gli anni 1840-1843, 1845-1849.
Busta
44
23. b. 23
XVI. 10 Spormaggiore
1883 - 1910
Mancano le copie dei nati per l'anno 1896.
Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1883, 1901.
Mancano le copie dei morti per l'anno 1883.
Busta
24. b. 24
XVI. 10 Spormaggiore
1911 - 1940
Busta
25. b. 25
XVI. 10 Spormaggiore
1941 - 1980
Busta
26. b. 26
XVI.11 Sporminore
1826 - 1902
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1864-1882, 1886-1892.
Busta
27. b. 27
XVI.11 Sporminore
1903 - 1980
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per l'anno 1903.
Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1915, 1980.
Mancano le copie dei morti per gli anni 1907, 1980.
Busta
28. b. 28
XVI.13 Vigo di Ton
1886 - 1917
Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1895-1897.
Dal 1899 al 1911 copie dei nati e matrimoni anche di Toss e Masi di Vigo.
Dal 1901 al 1911 copie dei morti anche di Toss e Masi di Vigo.
Busta
29. b. 29
45
XVI.13 Vigo di Ton
1918 - 1979
Mancano le copie dei nati, matrimoni e morti per l'anno 1941.
Mancano le copie dei matrimoni e morti per l'anno 1927.
Busta
30. b. 30
Toss
1912 - 1967
Mancano le copie dei nati , dei matrimoni e dei morti per gli anni 1914-1919.
Mancano le copie dei matrimoni per l'anno 1913.
Busta
31. b. 31
Masi di Vigo
1913 - 1979
Busta
32. b. 32
XVI.14 Zambana
1826 - 1881
Mancano le copie dei nati, dei matrimoni e dei morti per gli anni 1828, 1847, 1855.
Mancano le copie di matrimoni per gli anni 1843, 1856-1857, 1878.
Busta
33. b. 33
XVI.14 Zambana
1893 - 1940
Mancano le copie dei matrimoni per gli anni 1895, 1897, 1903, 1915, 1927.
Busta
34. b. 34
Faedo; S. Michele all'Adige
1957 - 1980
Copie delle matricole di Faedo per gli anni 1957-1971.
Copie delle matricole di S. Michele all'Adige per gli anni 1967-1980.
Busta
46
Ente
Beneficio parrocchiale della Natività di San Giovanni Battista
1608 giugno 1 - 1987 gennaio 24
Luoghi
Mezzolombardo
Archivi prodotti
Subfondo Beneficio parrocchiale, 01/01/1654 - 31/12/1948
Storia
Il beneficio parrocchiale di Mezzolombardo fu fondato dal cardinale Carlo Gaudenzio Madruzzo il primo giugno 1608.
In origine era di libera collazione e di patronato vescovile ma in seguito alla secolarizzazione del principato vescovile di
Trento divenne, con risoluzione del 14 dicembre 1814 assieme a tutte le altre parrocchie esistenti nel territorio e non
soggette già a un patronato privato, beneficio di patronato cesareo.
Nell'antico urbario del beneficio conservato in archivio si può leggere che nel XVII secolo le sue entrate consistevano
per consuetudine nella terza parte della "decima grande", cioè le decime del territorio di Mezzolombardo sul primo
grano e sul brascato mentre le altre due parti spettavano ai baroni Spaur, nelle decime dette "novali" di tutto il distretto e
nella cosiddetta "quarta" sul vino e sul grano dei territori di Nave, Zambana e Fai.(1) Per la raccolta di tali decime il
parroco eleggeva i "decimani". Il beneficio poteva contare inoltre sulle rendite di beni immobili e di capitali che a mano
a mano si aggiungevano, tramite lasciti o investimenti, alla dote originaria.
Al beneficio apparteneva la casa canonica con l'orto annesso, più volte, nel corso del tempo, restaurata e ampliata. Nel
cortile canonicale venne costruita una fontana, dono della comunità di Mezzolombardo all'arciprete Martini (1738 1769) il quale si impegnò a nome dei suoi successori a pagare un fontanaro per la manutenzione.
Voci consistenti di uscite nell'amministrazione del beneficio erano rappresentate dal pagamento di steore (tasse) sulle
proprietà e sulle entrate e dall'elargizione di salari ai collaboratori (cappellano, cooperatore).
Condizione giuridica
In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986
(pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio parrocchiale della
Natività di San Giovanni Battista ha perso la personalità giuridica civile.
Funzioni, occupazioni e attività
Fin dai tempi delle visite pastorali di Bernardo Cles e di Ludovico Madruzzo fu viva la preoccupazione dei vescovi di
verificare l'entità del patrimonio economico delle chiese e dei benefici ed avere sicure informazioni sulle loro
amministrazioni. La norma generale che prevedeva l'obbligo di compilare dei registri dai quali emergessero la quantità e
la qualità dei redditi, nonché la loro relativa amministrazione, rimaneva però spesso nella pratica senza attuazione.
Le rendite del patrimonio del beneficio parrocchiale erano destinate al mantenimento del parroco che, legittimato ad
amministrare la cura d'anime, aveva anche il diritto di percepire tutte le rendite che a questo titolo provenivano alla
47
chiesa parrocchiale: rendite da caseggiati, fondi, capitali, diritti vari, affitti, interessi, ecc.; esse costituivano la sostanza
del beneficio, che passava di parroco in parroco.
Con la nomina e il conferimento del beneficio e con la regolare consegna dei beni componenti la dote, il parroco
otteneva la legittima rappresentanza per l'esercizio del suo diritto di usufrutto delle temporalità del beneficio. In quanto
rappresentante dell'ente, egli aveva inoltre l'obbligo di difendere e assicurare l'integrità del patrimonio.
Della dote facevano parte anche le decime. L'obbligo morale di contribuire al mantenimento dei ministri del culto ha
origini antichissime e anche prima della sanzione giuridica esso venne sempre largamente e spontaneamente
soddisfatto. La decima corrispondeva a una quota dei prodotti del suolo, che non sempre ammontava a un decimo, che
gli abitanti dei comuni facenti parte la parrocchia erano obbligati a corrispondere all'autorità ecclesiastica. Anche i
diritti di stola facevano parte del beneficio parrocchiale; questi importi si dovevano corrispondere per prestazioni
ecclesiastiche e cioè per le proclamazioni nuziali, per le esequie, per l'amministrazione di alcuni Sacramenti e per
l'assistenza degli infermi.
Non fu infrequente il caso in cui le rendite di un beneficio con cura d'anime non bastasse al sostentamento dell'investito,
a causa della sua esiguità o per gli oneri su di esso gravanti; le cose peggiorarono tra la fine del XVIII secolo e gli inizi
del XIX quando si cominciarono ad abolire enti e corporazioni religiose, a dichiarare nazionali e a vendere i beni della
chiesa, ad abolire le decime ed altre prestazioni. Molte parrocchie si trovarono quindi spogliate di rendite. I governi
dovettero perciò provvedere stabilendo delle congrue e supplementi di congrue a carico dei comuni o di altri enti.
Note
(1) Cfr. APML, "Beneficio parrocchiale", "Urbari", reg. 1, cc. 1-7.
48
subfondo 2
Beneficio parrocchiale, 1654 - 1948
Soggetti produttori
Beneficio parrocchiale della Natività di San Giovanni Battista, 1608 giugno 1 - 1987 gennaio 24
49
serie 2.1
Urbari, 1654 - [1863]
Contenuto
Per la corretta e vigile amministrazione dei beni del beneficio e della chiesa era necessario tenere aggiornati dei "libri
contabili" che dimostrassero la regolarità della gestione del patrimonio.
Un particolare tipo di registro atto a questo scopo era l'urbario. In esso si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di
proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli
interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.
La serie è composta da due urbari che testimoniano lo stato del beneficio parrocchiale nell'intervallo di due secoli.
Questi libri tuttavia non contengono solo registrazioni di tipo amministrativo, ad esse infatti sono frammischiate notizie
di vario genere riguardanti, tra le altre cose, la storia del beneficio e della parrocchia. In particolare il secondo registro
non è solo un urbario ma anche un utile compendio di cronache e un manuale di funzioni. Dall'esame delle scritture in
esso contenute si ricava che esso fu usato e compilato da ben cinque parroci che si succedettero a Mezzolombardo da
don Antonio Micheletti (1811 - 1830) a don Marco Sandri (1898 - 1919).
Altre registrazioni relative ai beni del beneficio parrocchiale per gli anni 1671, 1724, 1754 si trovano anche in APML,
"Chiesa parrocchiale", "Urbari", reg. 1, cc. 32-33 e reg. 2, cc. 62-66, cc. 121-123.
1
"In hoc libello singillatim describentur redditus, eleemosynæ, praedia, census et bona spectantes ad hanc canonicam seu
parochiam Medii Sancti Petri, tum etiam onera et gravamina ad quae tenebitur parochus seu rector partem de iure,
partem ex consuetudine ..." (a c. 3)
1654 - 1748
cc. 1-7: piccola cronaca dell'erezione a parrocchia, con elenco dei primi pievani e descrizione delle entrate del beneficio parrocchiale,
1654, con annotazioni fino al 1738;
cc. 8-25: elenco delle messe legatarie perpetue con le elemosine che i sindaci della chiesa parrocchiale e della chiesa di S. Giovanni,
della confraternita di S. Antonio e del SS. Rosario e alcune famiglie sono tenuti a versare al parroco, 1654, con annotazioni fino al
1697;
cc. 26-48: urbario dei beni stabili, arredi e capitali del beneficio parrocchiale, con notizie sulla gestione dei beni, 1654 - 1696 gen.;
cc. 49-51: notizie riguardanti la costruzione di altari nella chiesa parrocchiale, 1661 apr. 19 - 1670 mag. 18;
cc. 52-65: "Nota delle biade, brascà et tutto quello che di anno in anno io Pietro Dalla Torre ho cavato di entrata della decima
spettante a questa canonica di Mezzolombardo cominciando l'anno 1654", 1654-1684;
cc. 66-74: varie annotazioni, 1707 ott. 3 - 1748;
c. 68: Nota dei fuochi e delle persone esistenti nella parrocchia di Mezzolombardo nel 1658, 1658.
Italiano, latino
Registro, legatura in pergamena con lacci in pelle, cc. 88
Segnature precedenti: Fascicolo V n. 3
2
"Urbario generale che contiene l'urbario della venerabile chiesa parochiale de Ss. Apostoli Pietro e Paolo di
50
Mezzolombardo e de beni canonicali con la nota delle messe legatarie. Quell'urbario resta e restar deve in canonica
nella mani del reverendissimo signor arciprete. Incomincia l'urbario canonicale al foglio 101 di questo libro" (tit. int.)
1803 luglio 20 - [1863]
cc. 1-100: urbario dei beni stabili, di quelli dati a livello e dei capitali della chiesa parrocchiale, 1803 lug. 20 -1840 mag. 11(1);
cc. 101-179: stato attivo e passivo del beneficio parrocchiale, con descrizione e notizie sulla canonica, sui fondi canonicali, sulle
decime con prospetti sui ricavati delle stesse nel territorio, sui livelli e sui legati, sui capitali, sui curati di Zambana, di Fai e di Nave
S. Rocco, sul primissario di Mezzolombardo, [1811 - 1863](2);
cc. 180-187, 195-229: elenco delle messe legatarie, sec. XIX;
cc. 189-194, 230-244: descrizione dei benefici fondati nella parrocchiale, prima metà sec. XIX;
cc. 245-251: fassioni del primissario curato di Nave, della cura di Fai, di Zambana e della parrocchia, 1812 mag. 20;
cc. 255-284: "Registro dell'archivio ecclesiastico di Mezzolombardo fatto li 5 giugno 1815 dall'arciprete Antonio Micheletti",
descrizione dei fascicoli, dei documenti e dei registri presenti nell'archivio parrocchiale, 1815 giu. 5 - 1821 set. 15.
Alle cc. 102-103, 107-111, 150a, 223-225, 228-229, 253-354, 274, 278, 284-286 memorie scritte da vari parroci riguardanti la
parrocchia: copie di documenti antichi, elenco dei parroci, cronache di visite di autorità, campane, restauri canonica e chiesa, ecc.,
[1811 - 1919](3).
Italiano
Registro, legatura in pelle, cc. 287, con indice alfabetico e per argomento a rubrica alla fine n.n.
Note
(1) Cfr. APML, "Chiesa parrocchiale", "Urbari", reg. 3.
(2) Dalle scritture e sottoscrizioni delle registrazioni si evince essere stato compilato dai parroci Micheletti, Menapace e Zulberti.
(3) Memorie scritte e compendiate da cinque parroci che si sono succeduti (dal Micheletti al Sandri).
51
serie 2.2
Atti amministrativi, 1812 - 1948
Contenuto
La serie è composta da tre fascicoli contenenti ciò che è stato possibile ricollegare, in fase di riordino dell'archivio, alla
gestione amministrativa del beneficio parrocchiale. L'unico fascicolo originale contiene la documentazione riguardante
un'annosa questione per il pagamento della congrua al secondo cooperatore, incarico istituito per Mezzolombardo
dall'Ordinariato di Trento nel 1828. Il primo collaboratore era stipendiato con gli introiti del beneficio parrocchiale, il
secondo con l'andare del tempo veniva pagato con gli introiti del beneficio Vicari prima (1854) e dei benefici Gilli e
Devigili poi (1910).
1. b. 1-3
Atti amministrativi
1812 - 1947
Trasporto dell'estimo dei beni canonicali, mutui ipotecari, locazioni, fassioni dei parroci (1899-1933), copie di contratti, verbali di
consegna (1919, 1946), ecc.
Fascicolo, cc. 216
2. b. 1-3
Cooperatori
1885 - 1948
Notifiche di nomine di cooperatori, di vacanza di posti, di nuove destinazioni, ecc.
Fascicolo, cc. 56
3. b. 1-3
"Fassione parrocchiale e questione II° cooperatore"
1886 - 1929 (con antecedente del 1866)
Documentazione riguardante la presentazione delle fassioni del beneficio parrocchiale e la richiesta per il pagamento della congrua
per il secondo cooperatore.
Fascicolo, cc. 166
52
subfondo 3
Chiesa parrocchiale, 1671 - 1952
Contenuto
Il subfondo raccoglie documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio della chiesa parrocchiale. Il parroco è
considerato quale legittimo amministratore della chiesa parrocchiale, il cui patrimonio è formato dagli apparati, utensili,
arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, e dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati,
fondi, capitali e altri introiti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al
mantenimento in buono stato dei fabbricati.
L'edificio attuale della chiesa di S. Giovanni fu costruito tra il 1846 e il 1850 su disegno dell'ingegnere Leopoldo
Claricini da Udine. La nuova chiesa venne eretta nello stesso punto in cui si ergeva la vecchia chiesa costruita a sua
volta tra il 1611 e il 1628 a sostituire la più antica chiesa di S. Pietro divenuta troppo piccola e disagevole da
raggiungere trovandosi su di un colle. La facciata principale fu rifatta nel primo dopoguerra. La struttura interna
dell'edificio, che si presenta molto ampio, si sviluppa a tre navate. L'altare maggiore, eseguito nel 1849 a Padova dallo
scultore Antonio Gradenigo su disegno dell'architetto Pietro Selvatico, fu consacrato il 20 ottobre 1850 dal vescovo
Giovanni Nepomuceno Tschiderer. La pala rappresentante la nascita di S. Giovanni è opera del pittore Rollini da
Torino. Dinanzi al sagrato si innalza il campanile alto 34 metri con il tetto coperto di scandole rappresentante l'unica
testimoninaza della prima chiesa di S. Giovanni. Esso fu incominciato nel 1752 e terminato nel 1765. L'orologio fu
donato nel 1929 dalla Cassa di risparmio.
53
serie 3.1
Urbari, 1671 - [1881]
Contenuto
Per la corretta e vigile amministrazione dei beni del beneficio e della chiesa era necessario tenere aggiornati dei "libri
contabili" che dimostrassero la regolarità della gestione del patrimonio.
Un particolare tipo di registro atto a questo scopo era l'urbario. In esso si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di
proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli
interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.
La serie si compone di quattro registri recanti la descrizione dei beni stabili e dei capitali appartenenti alla chiesa di
Mezzolombardo. I sindaci della chiesa, in esecuzione di decreto vescovile come nel caso del primo urbario, o per
rinnovare gli urbari vecchi divenuti inservibili con l'uso, come nel secondo e nel terzo urbario della serie, compilarono
in presenza di un notaio o di un delegato vescovile i presenti registri. Come spesso succede con i documenti più antichi
essi non hanno però un contenuto omogeneo, si trovano nelle loro pagine anche descrizioni di possedimenti di altre
amministrazioni ecclesiastiche come la confraternita del SS. Rosario (cfr. regg. 1 e 2) o della chiesa di Nave S. Rocco
(cfr. reg. 2) o elenchi di messe da celebrarsi nella parrocchiale (cfr. reg. 3).
1
"Urbario delli beni e raggioni della chiesa parochiale di S. Pietro di Mezzolombardo renovato l'anno 1671" (tit. int.)
1671 aprile 16
cc. 1-31, 37: urbario dei capitali, livelli e beni immobili della chiesa parrocchiale, 1671 apr. 16, con annotazioni fino al 1730 gen. 21;
cc. 32-33: urbario dei beni del beneficio parrocchiale, 1671 apr. 16, con annotazione del 1691 lug. 24;
cc. 34-36, 38-41: urbario della confraternita del SS. Rosario (originale e copia), 1671 apr. 16.
Alla fine, legato insieme: "Inventario della chiesa filiale di S. Nicolò di Fai", inventario dei beni stabili, dei capitali e degli aggravi
della chiesa di S. Nicolò, 1725 dic. 31, con annotazione del 1733 nov. 25.
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza pergamena, con ribaltina e lacci in pelle, cc. 53 (num. orig. varia - cc. 1-41, cc. 1-12)
Segnature precedenti: II
2
"Urbario della venerabile chiesa parochiale e SSmo Rosario"
1724; 1754; 1815 (con annotazioni fino al 1821 ottobre 9)
cc. 1-32: elenco dei legati perpetui spettanti alla chiesa, 1724, con annotazioni fino al 1764 set. 30;
cc. 32-39: urbario dei beni stabili, 1724, con annotazione posteriore del 1754;
cc. 40-49: elenco dei beni lasciati dalla signora Margherita vedova di Pietro Paoli con gli obblighi testamentari, 1724;
cc. 50-61: elenco dei capitali, 1724, con annotazione del 1762 gen. 5;
cc. 62-66: "Urbario delli beni della canonica", 1724, con annotazioni fino al 1774 mar.6;
cc. 67-69: copie autentiche di documenti riguardanti il legato Devigili, 1752 ott. 18 - 1762 apr. 23;
cc. 73-112: "Urbario dell'anno 1754", urbario dei beni stabili, dei livelli, dei legati perpetui e dei capitali spettanti alla chiesa
parrocchiale, 1754, con annotazioni fino al 1817 feb. 11;
54
cc. 113-120: "Urbario della venerabile confraternita del SS. Rosario erretta al altar maggiore della chiesa di S. Giovanni Battista",
urbario dei beni stabili e dei capitali della confraternita, 1754, con annotazione posteriore del 1777 mag. 11;
cc. 121-123: "Urbario delli beni della canonica di Mezzolombardo e affitti", 1754, con annotazione del 1806 mar.;
cc. 128-130: "Urbario delli benni stabili che possiede il ve(nera)ndo beneficio Gilli", con elenco degli affittuari, prima metà sec.
XIX;
cc. 146-154: "1754. Urbario della chiesa della Nave rinnovato con aggionte li 30 agosto 1815, con compendio di entratta nella pagina
antecedente", urbario dei beni stabili, capitali e livelli della chiesa di S. Rocco, 1754; 1815, con annotazione del 1821 ott. 9;
c. 158: notizie intorno ai banchi della chiesa di S. Giovanni, 1742 feb 24 (copia); 1823 nov. 27.
Italiano
Registro, legatura in pelle, cc. 158 (bianche le cc. 70-72, 124-127, 131-145, 155-157)
Segnature precedenti: III
3
"Urbario della venerabile chiesa parochiale di Mezzolombardo"
1803 luglio 20 - 1840 maggio 11
Urbario dei beni stabili e dei capitali della chiesa parrocchiale.
Alle cc. 217-223 elenchi delle messe legatarie della chiesa parrocchiale e della confraternita di S. Antonio, [1803], con annotazione
del 1818.
Italiano
Registro, legatura in pelle, cc. 234 (bianche le cc. 102-216r), con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
Segnature precedenti: 1
4
"Urbario dei capitali della chiesa decanale di Mezzolombardo"
[1864]; [1881]
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 83, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
55
serie 3.2
Partitari, 1842 - 1945
Contenuto
Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra
un qualche rapporto di interesse. Una parte della registrazione è relativa all'annotazione del credito costituito e un'altra
alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore.
La serie si compone di tre registri recanti le annotazioni dei pagamenti dei debitori della chiesa.
1
"Registro dell'entrata ed uscita della chiesa parrocchiale di Mezzolombardo dal 1842 inclusive 1854"
1842 giugno 29 - 1855 febbraio 11 (con annotazione posteriore del 1858 luglio 24)
Partitario degli affitti e dei capitali.
Alle cc. 3-4 "Nota dei debitori della chiesa in causa di arretratti anteriori al 1834 in ordine all'ultima liquidazione dei medesimi
approvata dall'ecc. i.r. Governo con decreto 15 febbraio 1843 n. 3510/557 Eccles.", 1843-1847;
alle cc. 84-91 registrazioni di entrata e uscita dei sindaci della chiesa parrocchiale per gli anni 1842/43, 1842 mar. 8 - 1844 mar. 1.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 102, con indice alfabetico alla fine n.n.
2
Partitario degli affitti e dei capitali della chiesa parrocchiale
1853 giugno 3 - 1885 dicembre 19
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 108, con indice alfabetico alla fine n.n.
3
"Venerabile chiesa" (tit. int.)
1902 gennaio 1 - 1945 agosto 6
Partitario dei capitali della chiesa parrocchiale.
Italiano
Registro, legatura in pelle, cc. 128
56
serie 3.3
Inventari dei beni mobili, 1823 - 1828
Contenuto
La preoccupazione dei vescovi di verificare l'entità del patrimonio economico delle chiese e dei benefici si tradusse in
speciali disposizioni ai vari responsabili, con le quali venne rinnovato e meglio precisato l'obbligo di redigere inventari,
tanto dei beni stabili che mobili, e di tenere aggiornati i libri dei conti (cfr. "Costituzioni sinodali" di Ludovico
Madruzzo, capp. XLVI-XLVII, che riprendono e aggiornano i capp. XXIII-XXIV delle "Constitutiones Bernardi").
La serie è composta da un registro contenente l'inventario dei mobili e degli arredi della parrocchiale all'inizio del XIX
secolo.
1
"Inventario de' mobili della parrocchiale di Mezzolombardo. 1823"
1823 dicembre 2 - 1828 maggio 20
Inventari dei mobili e degli arredi sacri della chiesa parrocchiale.
Alla fine elenco dei mobili e degli arredi appartenenti alla confraternita del SS. Sacramento, al "Sepolcro" e "alla Madonna", 1866
mag. 1.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 29 n.n.
Segnature precedenti: 49
57
serie 3.4
Atti amministrativi, 1680 - 1952
Contenuto
La serie è formata da 17 fascicoli e una busta che raccolgono la documentazione relativa all'amministrazione del
patrimonio della chiesa parrocchiale (capitali), alla gestione e manutenzione dei beni mobili e immobili (chiesa di S.
Pietro, chiesa di S. Giovanni Battista, campanile, campane, cimitero, organo e fondi appartenenti alla chiesa) e a tutto
ciò che compete il personale laico (sacrestano).
Il primo fascicolo contiene gli atti più antichi della chiesa parrocchiale e della confraternita del SS. Rosario di
Mezzolombardo, numerati secondo un indice redatto nel 1732 dall'allora arciprete don Tommaso Antonio Poda e
integrato nel 1810 dal parroco Micheletti.
Da segnalare una particolarità nell'ordinamento delle unità di questa serie: alla documentazione relativa al patrimonio e
ai beni immobili (fondi) della chiesa (nn. 1-5) seguono i fascicoli contenenti documentazione riguardante gli edifici e i
beni mobili appartententi alla stessa chiesa e i lavori ad essi apportati (nn. 6-18).
1. b. 1
Documentazione della chiesa parrocchiale e della confraternita del SS. Rosario
1680 - 1810
"Index instrumentorum seu scripturarum publicarum spectantium ad venerabilem ecclesiam parochialem Medii S. Petri asservatorum
in capsella obserrata sub duplici clavi in alia arca seu archivio in sacristia ecclesiæ filialis S. Ioannis Baptistæ per me subsciptum
archipresbyterum(1) effermatus die 23 iulii 1732", integrato su foglio a parte dall'arciprete Micheletti (sec. XIX in.), nn. 1-69.
Seguono gli atti numerati secondo l'indice: permute, liberazioni, rinnovi di investiture, censi, dazioni in pagamento, compravendite,
suppliche, ecc.
Mancano i numeri: 1, 12, 18, 21, 23, 25-29, 32-35, 42, 44, 47-49, 53, 55, 61-68.
Fascicolo, cc. 187
Note
(1) L'arciprete in questione è Tommaso Antonio Poda.
2. b. 2
"Atti privati"
1809 - 1835
Documenti di mutuo e locazioni perpetue stipulati dalla chiesa parrocchiale con privati.
Busta, cc. 325
3. b. 3-4
Atti amministrativi
1811 - 1949
Carteggio relativo alla corresponsione di due libbre di cera alla chiesa parrocchiale di Mezzocorona (1815-1829) con copia del 1829
del documento di separazione della chiesa di Mezzolombardo dalla pieve di Mezzocorona del 1608, quinternetti delle riscossioni,
dimissioni del tesoriere della fabbriceria, inventari del patrimonio (1865; 1880), quietanze, atto di consegna dei beni della chiesa
parrocchiale, del beneficio Rinaldi e del beneficio Paoli (1885), impianto del libro fondiario, tasse di manomorta, ecc.
58
Fascicolo, cc. 310
4. b. 3-4
Beni immobili
1816 - 1944
Locazioni dei fondi della chiesa parrocchiale, stime di fondi, prospetto dei beni immobili, livelli di olio, stime del legname occorrente
per la costruzione di pergolati nei fondi dati in locazione, compravendite, fogli di possesso fondiario, ecc.
Fascicolo, cc. 270
5. b. 5
Crediti
1816 - 1893
Carteggio ed atti relativi ai crediti della chiesa verso privati, elenchi dei capitali della chiesa, documenti di mutuo, insinuazioni
ipotecarie, ecc.
Fascicolo, cc. 343
6. b. 6-16
Chiesa di S. Pietro
1781; 1824 - 1825; 1913 - 1942
Approvazione concessa dalle autorità politiche per il restauro del tetto della chiesa di S. Pietro, preventivi dei lavori, concorrenza del
comune di Mezzolombardo alla spesa per i lavori, restauro tetto sacrestia, restauro della chiesa, permesso negato per la collocazione
di lapidi in vicinanza delle pareti della chiesa, rifacimento pavimento della chiesa.
Fascicolo, cc. 22
7. b. 6-16
Cimitero
1807; 1878 -1891; 1922 - 1938
Permesso di alzare un muro di cinta (1807), inviti e verbali delle riunioni del comitato per il regolamento del cimitero e dei funerali,
progetti di ampliamento e restauro del cimitero, costruzione di un famedio, ecc.
Fascicolo, cc. 46
8. b. 6-16
Chiesa di S. Giovanni: lavori, arredi, statue, ecc.
1823 - 1846; 1903 - 1941
Acquisto di materiale liturgico (1823), inventario degli arredi (1823-1842), acquisto di apparati (1834), breve poesia inerente la
benedizione della prima pietra della nuova chiesa (1846), statue (S. Anna, S. Giuseppe, S. Luigi, B.V. Immacolata, Ss. Pietro e
Paolo), questione riguardante il diritto di proprietà del campanile e del cimitero (1911-1913), illumininazione della chiesa, restauro
del tetto della sacrestia, elenco di oggetto artistici, sostituzione dei vetri delle finestre, risarcimenti danni di guerra, ecc.
Fascicolo, cc. 133
9. b. 6-16
"Restauri chiesa e canonica"
1890 - 1910
59
Lavori di restauro della chiesa di S. Giovanni, spese per i lavori di restauro a carico della chiesa; concorrenza dei comuni di Zambana
e di Nave S. Rocco alle spese di restauro della canonica di Mezzolombardo.
Fascicolo, cc. 41
10. b. 6-16
Sacrestano
1910 - 1948
Vertenza con il comune di Mezzolombardo per il contributo al salario del sagrestano, dimissioni e nomine di sagrestani, convenzioni,
obblighi e regolamenti del sagrestano, aumento del salario, ecc.
Fascicolo, cc. 85
11. b. 6-16
Campane
1915 - 1948
Requisizione, benedizione, fusione e lavori al castello delle campane, lista degli offerenti pro campane e orologio, censimento
campane, relazioni sulle campane della torre della chiesa di S. Giovanni, preventivi per l'elettrificazione delle campane di S.
Giovanni e di S. Pietro, fusione di due nuove campane per la chiesa di S. Pietro, ecc.
Fascicolo, cc. 78
12. b. 6-16
"Atti organo nuovo"
1920 - 1927; 1934
Progetti, raccolta di offerte, inviti del comitato pro organo, contratti per il nuovo organo fornito dalla ditta Fratelli Aletti di Monza,
retribuzione e compiti dell'organista, riparazione dell'organo.
Fascicolo, cc. 133
13. b. 6-16
Capitelli della Via Crucis
1925; 1929
Appello ai cittadini, offerte, ricevute, conti relativi alla costruzione di 14 capitelli della Via Crucis sulla strada che porta al cimitero
(1925), benedizione della nuova Via Crucis (1929).
Fascicolo, cc. 23
14. b. 6-16
"Impianto altoparlante in chiesa. 1942"
1941 - 1942
Offerte pro altoparlante, carteggio con la ditta Siemens per la fornitura di un altoparlante, fatture di acquisto, ecc.
Alla fine opuscolo pubblicitario, a stampa, pp. 46.
Fascicolo, cc. 49
15. b. 6-16
Danni di guerra e lavori di restauro
1945 - 1946; 1951
60
Perizie dei danni causati da bombardamenti alla chiesa parrocchiale, alla canonica, alla chiesa di S. Pietro, all'oratorio maschile e
femminile, restauro delle vetrate della chiesa parrocchiale, restauro dell'organo, restauro dei gradini della chiesa parrocchiale e della
chiesa di S. Pietro, ecc.
Fascicolo, cc. 44
16. b. 6-16
"Vetrate della chiesa"
1947 - 1952
Preventivo, carteggio con la ditta Giuseppe Parisi di Trento che ha eseguito il lavoro di sostituzione di vetrate della chiesa
parrocchiale, fatture, ecc.
Fascicolo, cc. 24
17. b. 17-18
"Restauro facciata"
1910 - 1917
Carteggio, atti, preventivi e progetti relativi al restauro della facciata, al pavimento e agli altari laterali della chiesa parrocchiale di S.
Giovanni.
Fascicolo, cc. 129
18. b. 17-18
"1930. Restauri facciata"
1927 - 1931
Carteggio, progetti, preventivi, ecc. relativi ai restauri della facciata della chiesa parrocchiale realizzati dal costruttore Giuseppe
Bonapace di Mezzolombardo in base al progetto dell'arch. Francesco Rossi di Bolzano.
Contiene sette fotografie.
Fascicolo, cc. 197
61
serie 3.5
Resoconti, 1791 - 1952
Contenuto
Con il decreto governativo del 3 agosto 1803 il ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una
migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di
beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre
mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i
sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal giudice distrettuale, dovevano
rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un esatto conto. Sei settimane dopo il termine
dell'anno militare che cominciava il 1. novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi
formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una
deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un
apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime di fare un estratto di tale conto e
trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle
chiese della sua diocesi.
La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco
e chiesa del 1855 spettava quindi agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità
ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano.
Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866
regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli
amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere
inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato
doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne una all'autorità politica provinciale. Il
Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.
La serie è composta da due buste contenenti resoconti e parziale documenti di corredo relativi all'amministrazione del
patrimonio della chiesa parrocchiale a partire dal 1791.
I resoconti per gli anni 1791 -1808 sono stati redatti dai sindaci della chiesa e presentati al parroco di Mezzolombardo,
quelli sucessivi presentati alle autorità politiche e ecclesiastiche competenti.
1. b. 1
Resoconti della chiesa parrocchiale
1791 - 1827
Nn. 1-23(1)
Mancano i resoconti degli anni 1809-1810 (n. 6) e 1820 (n. 16).
Per l'anno 1827 (n. 23) solo allegati.
Busta, cc. 471 n.n.
Note
62
(1) La numerazione progressiva è stata apposta dall'arciprete Micheletti ed è riportata in APML, "Beneficio parrocchiale", "Urbari",
reg. 2, c. 263.
2. b. 2
Resoconti della chiesa parrocchiale
1862 - 1952
Nn. 24-64
Mancano i resoconti degli anni 1865, 1883, 1886, 1890-1891, 1895-1897, 1900-1911, 1914, 1918-1940, 1942.
Per gli anni 1886 e 1890 solo documenti di corredo.
Busta, cc. 866 n.n.
63
subfondo 4
Chiese filiali, 1649 - 1948
Contenuto
Il subfondo raccoglie la documentazione riguardante le chiese filiali di Nave S. Rocco, Zambaba e Fai. Queste chiese
"figlie" della parrocchiale che in precedenza erano cappelle, raggiunsero a poco a poco una loro autonomia
amministrativa e pastorale dalla chiesa "madre" guidate da primissari e da curati.
La chiesa di Nave S. Rocco dedicata a S. Rocco da cappella divenne curazia di Mezzolombardo nel 1723, ottenne
l'erezione a parrocchia il 16 agosto 1953 ed è tuttora sotto il decanato di Mezzolombardo.
La chiesa di Zambana, dedicata ai Ss. Filippo e Giacomo, divenne curazia, intorno al 1600, di Mezzocorona e in seguito
di Mezzolombardo. Eretta a parrocchia il 17 gennaio 1961 nello stesso anno fu incorporata nel decanato di Lavis.
La chiesa di S. Nicolò di Fai dal 1751 divenne curazia di Mezzolombardo, fu eretta a parrocchia nel 1935 e attualmente
è sottoposta al sottodecanato di Andalo.
64
serie 4.1
Urbari, 1757 - 1822
Contenuto
Per l'indroduzione genarale agli urbari si veda APML, "Chiesa parrocchiale", "Urbari".
La serie si compone di due registri riportanti i possedimenti delle chiese filiali di Zambana e di Fai.
Elenchi di beni della chiesa di Nave S. Rocco per gli anni 1754 e 1815 si trovano in APML, "Chiesa parrocchiale",
"Urbari", reg. 2, cc. 146-154. Un inventario della chiesa di Fai dell'anno 1725 si trova in APML, "Chiesa parrocchiale",
"Urbari", reg. 1, alla fine.
1
"1757. Copia dell'inventario fatto l'anno 1725 dal signor Andrea Carpella cancelere del contado di Spor ed anche della
giurisdizione di Fai e Zambana, nel quale si contiene il detto inventario della venerabile chiesa di S. Nicolò di Fai.
Scritta da me p. Giacomo Cavoli curato e beneficiato di Fai. Rinnovato li 20 novembre 1815 da Antonio Micheletti
arciprete di Mezzolombardo"(1) (tit. int.)
1757; 1815 novembre 20 - 1824 marzo 21
Urbario dei beni, dei capitali, dei legati appartenenti alla chiesa di S. Nicolò di Fai.
Italiano
Registro, legatura in cartoncino, cc. 55 (bianche le cc. 27-52), con indice degli argomenti all'inizio n.n.
Segnature precedenti: 1, XXXX
Note
(1) Da "Rinnovato" a "Mezzolombardo" di altra mano.
2
"Zamban[a] Urbario. 1815" (tit. dorso)
1815 novembre 24 - 1822 novembre 11
Urbario dei capitali, dei livelli e dei beni immobili della chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo di Zambana.
Alle cc. 72-73r relazione del parroco di Mezzolombardo in merito alla richiesta del capocomune di Zambana di riduzione di messe
del legato Costalta di Zambana, 1822 giu. 20;
alle cc. 73v-77 prospetti delle entrate ed uscite dei legati e dei benefici e delle messe legatarie di Zambana, 1816;
a c. 81 annotazione relativa ad alcuni curati di Zambana, sec. XIX in.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 81 (bianche alcune cc.), con indice all'inizio n.n. e a c. 21
Segnature precedenti: 46, XXXXVI
65
serie 4.2
Atti amministrativi, 1649 (copia)- 1948
Contenuto
La serie è formata da due buste a loro volta suddivise in sottofascicoli, contenenti documentazione amministrativa delle
chiese filiali.
La prima busta è originale e formata, per la documentazione fino al 1830, dal parroco Zulberti, integrata poi dal parroco
Decarli. All'inizio è stato collocato l'elenco numerato delle carte, fomato dal parroco Zulberti, e i fascicoli seguenti
contengono in parte la documentazione ordinata secondo tale elenco.
Per analogia la documentazione più recente relativa alle chiese filiali, rinvenuta in fase di riordino, è stata collocata
nell'altra busta strutturata secondo l'esempio della busta originale.
1. b. 1
"Amministrazione ecclesiastica. Beneficio parrocchiale, Zambana, Fai, Nave"
1649 (copia) - 1910
Busta
1.1. b. 1
"Elenco delle carte e documenti delle curazie di Nave, Zambana e Faj"
[1851 - 1863](1)
Italiano
Quaderno, legatura in cartone, cc. 3 n.n.
Note
(1) L'elenco è stato redatto con ogni probabilità da don Girolamo Zulberti, parroco a Mezzolombardo dal 1851 al 1863.
1.2. b. 1
"Nave"
1784 - 1830; 1866 - 1906
La documentazione è divisa in due sottofascicoli:
- atti numerati secondo l'elenco: nn. 1-10 (manca il n. 7), in fondo cc. n.n., 1784 - 1830;
- nomina fabbriceri, vacanze, nomina, capitoli e consegne del nuovo cappellano esposto, prospetto degli oneri missari, vertenze
tra il cappellano esposto e la rappresentanza comunale, ecc., 1866 - 1906.
Fascicolo, cc. 158
1. 3. b. 1
Zambana
1649 (copia) - 1829; 1863 -1906
La documentazione è divisa in due sottofascicoli:
- atti numerati secondo l'elenco: nn. 1-21 (mancano i nn. 7 e 8), in fondo cc. n.n., 1649 (copia) - 1829;
- concorrenza del comune, nomina fabbriceri, amministrazione della chiesa e del beneficio curaziale, celebrazione delle messe
legatarie, ecc. 1863 - 1906.
66
Fascicolo, cc. 184
1.4. b. 1
"Fai"
1734 - 1824; 1863 - 1897
La documentazione è divisa in due sottofascicoli:
- atti numerati secondo l'elenco: nn. 1-25 (mancano i nn. 4, 9-14, 16, 18, 21), 1734 - 1824;
- vacanza curazia e nomina curato, nomina fabbriceri, amministrazione chiesa, nuova canonica, estratto degli atti esistenti a
Castel Spaur e riguardanti il beneficio curaziale e primissariale di Fai, cappella di S. Rocco in località Cortalta, ricostruzione
dei banchi della chiesa, ecc., 1863 - 1897.
Fascicolo, cc. 172
2. b. 2
Atti amministrativi
1907 - 1948
Busta
2.1. b. 2
Zambana
1907 - 1947
Pagamento della congrua al curato, nomina fabbricere, nomina curato, ecc.
Fascicolo, cc. 23
2.2. b. 2
Nave S. Rocco
1909 - 1946
Nomine di vicari espositurali, di curati, ecc.
Fascicolo, cc. 20
2.3. b. 2
Fai
1915 - 1943
Nomine di vicari curaziali e di curati, richiesta del comune di Fai di elevazione a parrocchia, decreto di elevazione,
documentazione riguardante lo 'ius patronatus', lista dei capifamiglia di Fai, ecc.
Fascicolo, cc. 45
67
serie 4.3
Resoconti, 1816 - 1824
Contenuto
Per un'introduzione alla serie Resoconti si rimanda a APML, "Chiesa parrocchiale", "Resoconti".
La serie si compone di una sola busta.
1. b. 1
Resoconti delle chiese filiali
1816 - 1824
Nn. 1-21
Resoconti di Nave S. Rocco, 1816 - 1824;
resoconti di Zambana, 1817 - 1824;
resoconti di Fai, 1818 - 1821 (per il 1819 solo lettera di evasione).
Busta, cc. 292 n.n.
68
subfondo 5
Benefici e legati, 1665 - 1949
Contenuto
I benefici ecclesiastici sono enti giuridici eretti dalla competente autorità e sono composti da due elementi essenziali: un
ufficio sacro e una rendita ad esso connessa per il mantenimento di un sacerdote beneficiato. La rendita può essere
ricavata da una proprietà immobiliare ecclesiastica o da definite prestazioni dovute da un altro ente.
Il legato è una disposizione testamentaria di carattere patrimoniale che attribuisce a titolo particolare i beni dell'asse
ereditario. Era molto comune la cessione di un bene all'erede con l'obbligo di far celebrare, con le relative rendite, un
certo numero di messe in memoria del defunto. Un tipo particolare di legato è rappresentato dalla fondazione pia: in
questo caso il lascito è fatto direttamente ad una persona morale ecclesiastica con l'obbligo di celebrare determinate
funzioni sacre.
Durante il governo austriaco alcune disposizioni attribuirono al curatore d'anime il compito di verificare l'esistenza di
un regolare documento di fondazione e di controllare che il patrimonio fosse mantenuto intatto. I benefici furono
riconosciuti anche dal Concordato fra Stato italiano e Chiesa del 1929, purché non ne derivasse onere finanziario per lo
Stato. A seguito del Concilio Vaticano II (1962-1965) il sistema beneficiale venne abolito e fu data facoltà ai vescovi di
disporre dei patrimoni per il sostentamento dei sacerdoti o per altre necessità pastorali delle loro diocesi.
Nella parrocchia di Mezzolombardo furono fondati numerosi benefici e legati. Si dà di seguito una descrizione a grandi
linee dei più importanti.
Il beneficio GILLI fu fondato dal signor Matteo Gilli da Mezzolombardo con suo testamento e codicilli del 1669 e
1670. Il beneficiato, secondo le disposizioni, aveva l'obbligo di suonare l'organo nella parrocchiale e di celebrare in un
anno 208 messe all'altare di S. Lucia nella chiesa di S. Pietro fatto costruire dallo stesso testatore. Il diritto di
presentazione del beneficio era di competenza del parroco in accordo con il comune di Mezzolombardo, mentre il
diritto di patronato restava in esclusiva al parroco.
Il beneficio DEVIGILI fu fondato da Giovanni Paolo Devigili il 4 marzo 1731 nella cappella della Madonna delle
Grazie del Borghetto. Il beneficiato doveva celebrare 50 messe annuali. Il diritto di presentazione era esercitato dal
parroco di Mezzolombardo mentre il patrono del beneficio era il più vecchio rappresentante dei discendenti del
fondatore.
Questi due benefici nel 1910 vennero utilizzati per il pagamento della congrua al secondo cooperatore del parroco di
Mezzolombardo.
Il beneficio IORIS fu fondato da don Simone Ioris con testamento del 13 marzo 1678. Il beneficiato, oltre all'obbligo di
residenza a Mezzolombardo, era tenuto a celebrare 208 messe all'anno. Il diritto di presentazione era esercitato dal più
anziano della famiglia Ioris mentre il patrono era il vescovo di Trento.
Il beneficio VICARI fu fondato da don Pietro Vicari arciprete di Mezzolombardo con suo testamento redatto il 2
settembre 1699. Il beneficiato doveva celebrare delle messe nella cappella della B. M. V. dei Sette dolori di Borghetto e
nella chiesa parrocchiale ed era tenuto, inoltre, a visitare e consolare gli infermi del Borghetto. Il diritto di presentazione
era di competenza delle famiglie Sardagna e Alberti Poja di Trento. Dietro assenso dei patroni il beneficio fu
trasformato, nel 1854, in una cappellania per provvedere ad un secondo cooperatore di Mezzolombardo, a patto che
venissero celebrate le messe previste.
69
La cappellania WALTER fu fondata da Giacomo Antonio Walter de Feldmansdorf, cavaliere del vescovo di Trento, nel
1751 affinchè servisse da mensa sacerdotale a un sacerdote. Legate a questa cappellania erano 107 messe annuali.
Il beneficio RINALDI fu fondato da Giuseppe Filippo Rinaldi dottore di Mezzolombardo con suo testamento del 3
dicembre 1852 e con codicilli del 31 ottobre e 16 novembre 1854. Egli lasciò diecimila fiorini per un beneficiato il
quale doveva obbligatoriamente risiedere a Mezzolombardo, celebrare la prima messa e occuparsi della scuola di
religione. Il patrono e amministratore del beneficio era il vescovo di Trento. Con un decreto l'amministrazione passò in
seguito al podestà di Mezzolombardo. Dal 1910 l'entrata netta del beneficio, su concessione del vescovo, venne divisa
fra i catechisti delle scuole come remunerazione per l'insegnamento religioso.
Il beneficio MARTINI fu fondato da don Giovanni Antonio Martini, parroco di Mezzolombardo, il 14 ottobre 1737. Il
beneficiato aveva l'obbligo di 156 messe annue e veniva presentato da un discendente della famiglia Martini o, in
mancanza di questi, dal parroco di Revò. Il patrono era il parroco di Mezzolombardo insieme all'Ordinariato.
Il signor Antonio Bonaventura Kreutzenberg da Mezzolombardo, commissario giubilato dell'ufficio capitaniale
circolare per il distretto del lungo Adige - Merano Val Venosta, fondò a Mezzolombardo nel 1802 un legato e uno
stipendio. Il legato KREUTZENBERG per i poveri di Mezzolombardo era dotato di mille fiorini, in seguito divenuti
mille e duecento, i cui interessi dovevano essere distribuiti annualmente agli infermi di Mezzolombardo dal sindaco
della chiesa che doveva inoltre tenere e presentare le rese di conto. Con documento datato 16 settembre 1842 i fratelli
eredi del testatore consegnarono il legato alla Congregazione di carità di Mezzolombardo. Lo stipendio
KREUTZENBERG era destinato ai discendenti maschi del fratello del testatore o a quelli del cugino residente a Roverè
della Luna. In mancanza di candidati si poteva attingere ai discendenti maschi delle femmine della famiglia
Kreutzenberg. Lo stipendio era controllato dal parroco di Mezzolombardo e amministrato dalla famiglia Kreutzenberg.
Un altro legato KREUTZENBERG fu fondato dal cavaliere Francesco Kreutzenberg con testamento del 6 luglio 1845 e
codicillo di 26 luglio 1851. Egli legò al comune di Mezzolombardo 24.000 fiorini per l'erezione di un ospedale e per il
mantenimento di un beneficiato che fungesse da cappellano dell'ospedale. Il diritto di presentazione era gestito dal
parroco di Mezzolombardo.
70
serie 5.1
Registri dei legati, 1722 - sec. XIX inizio
Contenuto
La serie è formata da due registri.
Altri elenchi di messe legatarie per l'anno 1654 e del sec. XIX si trovano in APML, "Beneficio parrocchiale", "Urbario",
reg. 1, cc. 8-125 e reg. 2, cc. 180-187, 195-229.
1
"Legata pia a diversis relicta et collecta per me Thomam Antonium Poda de Neühaus de Flavono archipræsbyterum
Medii Sancti Petri, una cum animadversione expletionis dictorum legatorum. [Ann]o ab Incarnatione Domini 1721"
1722 gennaio 25 - 1768 marzo 10; 1784 febbraio 16
- Descrizione dei legati pii lasciati alla chiesa parrocchiale, 1722 gen. 25 - 1768 mar. 10; 1784 feb. 16;
- Elenco dei legati perpetui lasciati al beneficio parrocchiale, [1722] - 1753.
Italiano, latino
Registro, senza coperta, cc. 40 n.n.
Segnature precedenti: 7
2
"Memoria di messe legatarie spettanti alla canonica di Mezzolombardo"
sec. XVIII fine - sec. XIX inizio
Elenco e descrizione delle messe legatarie.
Italiano
Registro, legatura in cartoncino, cc. 18 n.n.
Segnature precedenti: 24
71
serie 5.2
Atti amministrativi, 1665 - 1949
Contenuto
La serie è composta da quattro buste e da dieci fascicoli contenenti documentazione riguardante l'amministrazione dei
benefici e dei legati fondati nella parrocchiale di Mezzolombardo. Le buste 1-3, 10 sono originali, molto probabilmente
formate dal parroco don Giuseppe Decarli e non sono state integrate con materiale successivo al 1900 il quale si trova
infatti raccolto nei fascicoli.
Copie di documenti riguardanti il legato Devigili (1752-1762) si trovano in APML, "Chiesa parrocchiale", "Urbari",
reg. 2, cc. 67-69 e il beneficio Gilli (prima metà sec. XIX) in APML, "Chiesa parrocchiale", "Urbari", reg. 2, cc. 128130.
1. b. 1
"Beneficio Gilli, Devigili, Primissaria"
1665 - 1866
01
Busta
1.1. b. 1
Primissaria
1665
Memoriale di don Giovanni Battista Gilli da Mezzolombardo, primissario, contro alcuni abitanti di Mezzolombardo.
Fascicolo, cc. 2
1.2. b. 1
Beneficio Gilli
1706 - 1866
Richiesta del beneficiato di riduzione delle messe, informazioni riguardo il beneficio, stima dei beni, investiture, conto
intercalare (1819-1823), fassione (1826), copia del testamento di Matteo Gilli, fondatore del beneficio, ecc.
Fascicolo, cc. 171
1.3. b. 1
Beneficio Devigili
1731 - 1866
Conferma vescovile del beneficio Devigili (1731), prospetto dei restauri della chiesetta del beneficio, fassione (1815),
riduzione di messe, compravendite, ecc.
Fascicolo, cc. 41
2. b. 2
"Beneficio Ioris"
1678 (copia) -1900
72
02
Copia del testamento di don Simone Ioris fondatore del beneficio, investitura (1758, perg.)(1), investiture dei beni del beneficio,
fassione del beneficio (1825), presentazioni di aspiranti beneficiati, atto di consegna, prospetto del patrimonio, richieste del permesso
di vendita di alcuni fondi, richieste di riduzioni di messe, prospetto per il restauro e l'ingrandimento della casa del beneficio (1889),
ecc.
Busta, cc. 279
Note
(1) c. 17: Investitura di beneficio
1758 maggio 10, Trento
Francesco Felice Alberti d'Enno, coadiutore e amministratore plenipotenziario del vescovo di Trento, investe il chierico tonsurato
Giovanni Bartolomeo Ioris del beneficio ecclesiastico semplice Ioris.
Originale, mm 300 x 360, con plica inferiore di mm 30. SPD. Sul verso nota archivistica e annotazione probabilmente del beneficiato
relativa al conferimento degli ordini sacri.
3. b. 3
"Beneficio Vicari, Walter, Martini, Kreutzenberg"
1699 ; 1737 - 1892
03
Busta
3.1. b. 3
"Beneficio Vicari"
1699; 1839 - 1885
Testamento di Pietro Vicari (1699), disposizioni dell'Ordinariato vescovile di Trento in merito al beneficio, atto di consegna al
nuovo amministratore, prospetto del patrimonio, progetti per il restauro della casa beneficiale, assicurazioni contro gli incendi,
documentazione riguardante una lite tra il beneficiato e il dott. Elia Devarda per il pagamento di capitali, presentazione di
beneficiati, atto di consegna, ecc.
Fascicolo, cc. 234
3.2. b. 3
"Beneficio Walter"
1751 - 1886
Testamento di Giacomo Antonio Walter fondatore della cappellania, erezione della cappellania, fassione, documentazione
riguardante le vertenze tra gli amministratori e alcuni debitori, decreti di assegnazione, inventario (1875), atto di consegna,
stato del patrimonio, alberi genealogici delle famiglie discendenti dal fondatore, diffide di pagamento, ecc.
Fascicolo, cc. 257
3.3. b. 3
"Beneficio Martini"
1737 - 1884
Testamento del fondatore, erezione del beneficio, presentazione di beneficiati, elenco della sostanza del beneficio, richiesta di
riduzione di messe, ecc.
73
Fascicolo, cc. 80
3.4. b. 3
"Stipendio Kreutzenberg"
1884 - 1892
Documentazione riguardante la vertenza per l'assegnazione delle rendite dell'alunnato Kreutzenberg.
Contiene una pubblicazione a stampa: "Le fondazioni stipendiarie per gli studi in Val di Non e di Sole. Norme giuridicoamministrative relative", Rovereto, 1890, pp. 39.
Fascicolo, cc. 7
4. b. 4-8
Prospetti delle messe legatarie
sec. XVIII; 1875 - 1944
04
Tabella delle messe da celebrarsi nella chiesa parrocchiale, prospetti delle messe legatarie a carico della chiesa.
Fascicolo, cc. 29
5. b. 4-8
Legati missari
1705 - 1859
05
Testamenti e comunicazioni di testamenti riportanti fondazione di legati pii e missari nella chiesa parrocchiale.
Fascicolo, cc. 144
6. b. 4-8
Legati pii e fondazioni missarie
1741 - 1945
06
Documentazione riguardante i legati dell'olio per l'illuminazione del SS. Sacramento, pagamenti oneri missari, applicazioni di messe,
riduzioni di messe, documentazione spedita al parroco riguardante la pia fondazione Travaglia di Trento (1855-1880), quietanze per
le messe legatarie, ecc.
Fascicolo, cc. 122
7. b. 4-8
"Documenti di fondazione"
1798 - 1858
07
Documenti di fondazione di legati pii o di messe presso la chiesa parrocchiale di Mezzolombardo.
Fascicolo, cc. 105
8. b. 4-8
"Fondazioni e legati missari"
1859 - 1946
74
08
Documentazione riguardante fondazioni di legati missari nella chiesa parrocchiale, comunicazioni delle autorità civili ed
ecclesiastiche, ecc.
Fascicolo, cc. 249
9. b. 9
Beneficio Martini
1792 - 1947
09
Investiture dei fondi del beneficio, insinuazioni ipotecarie, fogli di possesso fondiario, nomina di beneficiati, fassioni, contratti di
locazione, stima dei fondi, richiesta di riduzione del canone di affitto, definizione di confini, permute, conto intercalare (1894/96),
stato patrimoniale (1929), ecc.
Fascicolo, cc. 354
10. b. 10
"Beneficio Rinaldi"
1852 (copia) - 1896
10
Copia del testamento del dott. Giuseppe Filippo Rinaldi fondatore del beneficio, elenco dei capitali della fondazione, pagamento di
tasse, carteggio riguardante l'amministrazione del beneficio, prospetto del patrimonio (1867), contratti di locazione, pignoramenti,
ecc.
Busta, cc. 142
11. b. 11-14
"Testamento Kreutzenberg relativo alla cappellania dell'Ospitale e carte relative"
1859 - 1942
11
Copia del testamento di Francesco Kreutzenberg relativo all'erezione di un ospedale a Mezzolombardo, carteggio relativo al
pagamento del sacerdote dell'ospedale, carteggio relativo all'ospedale.
Fascicolo, cc. 39
12. b. 11-14
Beneficio Devigili
1872 - 1949
12
Pagamento imposte, documentazione relativa alla costruzione della nuova cappella del beneficio al Borghetto e benedizione della
campana, stato patrimoniale del beneficio (1929), contratti di locazione, ecc.
Fascicolo, cc. 124
13. b. 11-14
Benefici Vicari, Rinaldi, stipendio Kreutzenberg, Gilli e Primissaria
1885 - 1946
13
Documentazione di carattere amministrativo relativo alle fondazioni.
75
Fascicolo, cc. 58
14. b. 11-14
Beneficio Ioris
1910 - 1947
14
Atti di consegna del beneficio, quietanze, amministrazione del patrimonio, ricerche per lo 'ius patronatus', ecc.
Fascicolo, cc. 134
76
serie 5.3
Registri degli adempimenti missari, 1908 - 1944
Contenuto
La serie è composta da un registro.
Per la registrazione degli adempimenti missari degli anni 1846 - 1892 si veda ACSS, "Registri delle messe", reg. 11.
1
"Messe legatarie e uffici"
1908 gennaio 1 - 1944 aprile 12
Registro delle soddisfazioni delle messe legatarie e di altri uffici sacri.
Registro, legatura in mezza tela, cc. 12 n.n.
77
serie 5.4
Resoconti, 1856 - 1949
Contenuto
Per un'introduzione generale alla serie resoconti si veda APML, "Chiesa parrocchiale", "Resoconti".
La serie è formata da quattro fascicoli e due buste.
1. b. 1
Resoconti del beneficio Rinaldi
1856 - 1949
Nn. 1-44
Mancano gli anni 1858/59, 1878/79, 1901-1909, 1928-1940.
Per gli anni 1890-1897 solo quietanze.
Fascicolo, cc. 474 n.n.
2. b. 2-4
Resoconti del beneficio Vicari
1859 - 1874
Nn. 1-9
Fascicolo, cc. 131 n.n.
3. b. 2-4
Resoconti del beneficio Walter
1875 - 1884
Nn. 1-4
Fascicolo, cc. 61 n.n.
4. b. 2-4
Resoconti del beneficio Ioris
1889 - 1938
Nn. 1-5
Mancano gli anni 1898, 1900-1932.
Per gli anni 1889-1891 solo quietanze.
Fascicolo, cc. 114 n.n.
5. b. 5
Resoconti del beneficio Martini
1896 - 1946
Nn. 1-40
Mancano gli anni 1918-1919.
78
Busta, cc. 686 n.n.
6. b. 6
"Resoconti dei legati diversi et benefici Gilli - Devigili"
1897 - 1949
06
Nn. 1-103
- Resoconti dell'amministrazione dei legati diversi, 1897/98 - 1940. Mancano gli anni 1921/22, 1928-1933, 1935-1939.
- Resoconti del beneficio Gilli, 1899 - 1944. Mancano gli anni 1911/12, 1928-1940, 1942. Per gli anni 189971911 e 1913/14 solo
lettera di evasione.
- Resoconti del beneficio Devigili, 1899 - 1949. Mancano gli anni 1911/12, 1928-1940, 1942. Per gli anni 1899/1911 solo lettera di
evasione.
- Resoconti del beneficio primissariale, 1899 - 1944. Mancano gli anni 1911/12, 1915-1919, 1928-1940, 1942.
- Rese di conto dell'amministrazione dei benefici Gilli, Devigili e primissariale presentate al decano, 1897 - 1911/12.
Busta, cc. 446 n.n.
79
subfondo 6
Pastorale parrocchiale, 1714 - 1952
Contenuto
Nel subfondo 'Pastorale parrocchiale' rientra la corrispondenza prodotta dal parroco nell'espletamento della sua attività
parrocchiale in genere.
80
serie 6.1
Protocolli degli esibiti, 1812 - 1932
Contenuto
I protocolli degli esibiti sono registri nei quali devono essere iscritti, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la
corrispondenza in arrivo e in partenza, specificandone la data e il contenuto. La tenuta di questi libri da parte dei parroci
venne prescritta anche dall'autorità politica (cfr. 'Raccolta delle leggi provinciali', 19 dicembre 1816, n. 2655-3744).
La serie si compone di 23 registri. Nel presente inventario non si è potuta ricostruire una serie di atti numerati secondo i
protocolli.
Da segnalare la particolarità del primo registro che contiene le copie delle suppliche del parroco di Mezzolombardo
Antonio Micheletti alle autorità politiche ed ecclesiastiche in merito a problemi riguardanti la vita della sua parrocchia,
ad esempio il restauro della canonica, le decime, il pericolo di straripamento del torrente Noce, l'arginazione dello
stesso, ecc. I regg. 2-7, redatti sotto l'amministrazione del Micheletti, sono classificati per argomento e probabilmente
riflettono l'impostazione da lui data alla sua corrispondenza.
Gli altri parroci di Mezzolombardo hanno continuato regolarmente la tenuta dei protocolli senza rilevanti lacune.
1
"Protocollo di suppliche e memorie aspettanti alla canonica parrocchiale di Mezzolombardo dall'anno 1812"
1812 novembre 6 - 1825 ottobre 20; 1829 aprile 22
Protocollo delle suppliche trascritte dal parroco Antonio Micheletti.
Italiano
Quaderno, senza coperta, cc. 19 n.n.
2
"Protocollo della fabbriceria di Mezzolombardo, della canonica e decanato. Anni 1815, 1816, 1817"
1815 febbraio 26 - 1817 giugno 19
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 26 n.n.
Segnature precedenti: I
3
"Protocollo delle lettere d'ufficio della canonica parrochiale di Mezzolombardo"
1817 agosto 16 - 1819 dicembre 5
Italiano
Quaderno, senza coperta, cc. 24 n.n.
Segnature precedenti: II
4
"Protocollo delle lettere d'ufficio della canonica parrochiale di Mezzolombardo"
1820 gennaio 8 - 1823 dicembre 29
81
Italiano
Registro, senza coperta, cc. 48 n.n.
Segnature precedenti: III
5
"Protocollo delle lettere d'ufficio della canonica decanale di Mezzolombardo" (tit. int.)
1824 gennaio 8 - 1824 dicembre 30
Italiano
Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. 28 n.n.
Segnature precedenti: IV
6
"Protocollo delle lettere d'ufficio di questa canonica decanale" (tit. int.)
1825 gennaio 11 - 1826 gennaio 2
Italiano
Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. 22 n.n.
Segnature precedenti: V
7
"Protocollo d'ufficio della canonica decanale di Mezzolombardo"
1826 gennaio 6 - 1833 dicembre 26
Italiano
Quaderno, legatura in cartoncino rustico, cc. 22 n.n.
Segnature precedenti: VI
8
"Protocollo delle spedizioni dall'anno 1834 sino ***"
1834 gennaio 2 - 1852 gennaio 3
Italiano
Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. 19 n.n.
9
Protocollo degli esibiti
1859 gennaio 13 - 1867 gennaio 5
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 82 n.n.
10
"Protocollo degli esibiti della parocchia di Mezzolombardo per l'anno 1867"
1866 dicembre 17 - 1867 dicembre 30
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 9 n.n.
82
11
"Protocollo degli esibiti della parocchia di Mezzolombardo per l'anno 1868"
1868 gennaio 1 - 1868 dicembre 27
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 8 n.n.
12
"Protocollo degli esibiti della parocchia di Mezzolombardo per l'anno 1869"
1869 gennaio 1 - 1870 luglio 13
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 9 n.n.
13
"Protocollo degli esibiti della decanale di Mezzolombardo per l'anno 1870"
1870 giugno 2 - 1871 dicembre 30
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 12 n.n.
14
"Protocollo degli esibiti per l'anno 1872"
1872 gennaio 1 - 1873 novembre 24
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 10 n.n.
15
"Protocollo degli esibiti per l'anno 1873"
1873 giugno 17 - 1875 ottobre 13
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 10 n.n.
16
"Protocollo degli esibiti per l'anno 1875"
1875 ottobre 14 - 1878 dicembre 30
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 12 n.n.
17
"Protocollo degli esibiti per l'anno 1879"
1878 dicembre 31 - 1880 dicembre 31
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 8 n.n.
83
18
"Protocollo degli esibiti per l'anno 1881"
1881 gennaio 1 - 1882 dicembre 28
Italiano
Quaderno, legatura in carta, cc. 10 n.n.
19
Protocollo degli esibiti
1884 dicembre 18 - 1892 gennaio 12
Italiano
Registro, legatura in cartoncino, cc. 76 n.n.
20
Protocollo degli esibiti
1897 novembre 27 - 1906 [dicembre 31]
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 93 n.n.
21
"Protocollo. 1907. 08.09. 910. 911. 912. 1913. 914 - ***"
1907 gennaio 2 - 1919 agosto 11
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 148 n.n.
22
Protocollo degli esibiti
1914 gennaio 15 - 1932 settembre 21
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 66 n.n.
23
"Protocollo esibiti"
1919 agosto 11 - 1922 luglio 18 (con annotazioni posteriori fino al 1966)
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 12 n.n.
84
serie 6.2
Carteggio e atti, 1759 - 1952
Contenuto
La serie è formata da tre buste e dieci fascicoli contenenti il carteggio e gli atti prodotti dal parroco nello svolgimento
della sua attività pastorale in genere e non rientranti negli altri subfondi. E' qui raccolta la documentazione riguardante,
ad esempio, l'asilo infantile di Mezzolombardo, il ricreatorio maschile e femminile, il cinema S. Pietro.
1. b. 1
Arbitrati
1759 - 1889
Atti e documenti riguardanti compromessi, accordi, composizioni tra privati davanti al parroco, in qualità di giudice arbitro e alcuni
lodi emessi dallo stesso.
Fascicolo, cc. 187
2. b. 2-6
Carteggio e atti
1800 - 1949
Carteggio pervenuto al parroco riguardante attività pastorali, pratica per un sordomuto, nomine a presidente e a membro di svariati
comitati e associazioni, lettere d'invito a commemorazioni, ringraziamenti per partecipazioni, licenze per effettuare delle lotterie, ecc.
Fascicolo, cc. 200
3. b. 2-6
Asilo infantile
1888 - 1947
Carteggio con le suore Ancelle della carità di Brescia, comunicazioni di nomina a membro della direzione dell'asilo, erezione della
Via Crucis nella cappella dell'asilo, avvisi delle autorità politiche, ecc.
Fascicolo, cc. 35
4. b. 2-6
Militari
1906 - 1918
Circolari delle autorità militari e carteggio in merito alla cura d'anime dei militari stanziati a Mezzolombardo.
Fascicolo, cc. 71
5. b. 2-6
Opera nazionale per l'assistenza civile e religiosa degli orfani dei morti in guerra
1919 - 1930
Statuto dell'Opera nazionale, carteggio con il Comitato provinciale dell'Opera nazionale, inviti alle riunioni, verbali delle riunioni,
elenchi di orfani, sussidi agli orfani, ecc.
85
Contiene alcuni opuscoli a stampa: "Statuto e regolamento dei comitati locali", Milano, 1917, pp. 31 (due esemplari); "Statuto e
regolamento speciale del funzionamento dei comitati locali", Roma, 1922, pp. 22 (tre esemplari); "Gestione morale e finanziaria
1922 del comitato di Milano", Milano, 1923, pp. 16.
Fascicolo, cc. 159
6. b. 2-6
"Colonie"
1947 - 1952
Elenchi di bambini ammessi alla colonia montana, comunicazioni della Pontificia Commissione d'assistenza di Trento in merito alla
colonia, quietanze di generi alimentari, ecc.
Fascicolo, cc. 155
7. b. 7
"Fondo ricreatorio"
1900 - 1916 (con documento del 1875)
Regolamento per l'oratorio festivo parrocchiale di S. Pietro di Trento (1875), carteggio e atti relativi alla costruzione del ricreatorio
festivo maschile di Mezzolombardo: eredità di don Giuseppe Decarli, abbozzo di documento di fondazione della fondazione
ecclesiastica don Giuseppe Decarli a favore del ricreatorio, legati vari a favore del ricreatorio, prospetto dei capitali del fondo,
acquisto del fondo "alle Braide" per la costruzione del ricreatorio, ecc.
Contiene sei libretti di risparmio del ricreatorio e dei benefici Gilli e Devigili, 1901-1916.
Busta, cc. 132
8. b. 8
"Oratorio parrocchiale. Disegni - conti"
1911 - 1914
Busta
8.1. b. 8
Progetti, disegni e preventivi
1911 - 1913
Schizzi, progetti, disegni, studi per l'erigendo ricreatorio.
Fascicolo, cc. 136
8.2. b. 8
"Sedute del comitato"
1912 - 1913
Verbali delle sedute del comitato per l'erigendo ricreatorio parrocchiale.
Fascicolo, cc. 30
8.3. b. 8
Offerte e sovvenzioni
1912 - 1914
Offerte di privati, sovvenzioni pubbliche, obbligazioni a favore dell'erigendo ricreatorio.
86
Fascicolo, cc. 266
8.4. b. 8
"Fatture pagate"
1912 - 1914
Fatture dei pagamenti per i lavori di costruzione del ricreatorio.
Fascicolo, cc. 71
8.5. b. 8
"Contratto fondamentale e ulteriori contratti col costruttore sig. Umberto Bonapace"
1913 - 1914
Offerte, capitolato d'asta, descrizione dei lavori, accordi con il costruttore, protocolli delle sedute del comitato pro erigendo
ricreatorio.
Fascicolo, cc. 46
8.6. b. 8
"Documenti di pagamento dei lavori"
1913 - 1914
Nota dei pagamenti effettuati al costruttore Umberto Bonapace e relative ricevute, note relative ad altri pagamenti.
Fascicolo, cc. 29
9. b. 9-13
"Ricreatorio: II piano, disegni, contratti, chiusa conti, abitabilità"
1919 - 1926
Costituzione della società 'Amici del ricreatorio', statuto, elenco dei soci, progetti, preventivi, carteggio e fatture relativi alla
ricostruzione e ampliamento del ricreatorio, fornitura di energia elettrica e di acqua potabile, risarcimento danni di guerra in seguito
alla requisizione del fabbricato da parte delle truppe austro-ungariche, abitabilità e benedizione del nuovo edificio, ventilazione
ereditaria di don Marco Sandri a favore del ricreatorio, ecc.
Fascicolo, cc. 186
10. b. 9-13
"Ricreatorio"
1927 - 1947
Certificato di collaudo del ricreatorio, permessi per recite e rappresentazioni, ispezione per la sicurezza, questionario del censimento
industriale e commerciale, chiusura del ricreatorio imposta dalle autorità politiche (1931), accertamento generale della proprietà
immobiliare urbana, ecc.
Fascicolo, cc. 48
11. b. 9-13
"Oratorio femminile Mezzolombardo"
1928 - 1934
Contratto di locazione, lavori, ricevute, statuto, dimissioni dei membri di direzione, bollette energia elettrica.
Fascicolo, cc. 41
87
12. b. 9-13
"Ricreatorio parrocchiale. Atti, documenti, amici, benefattori"
1928 - 1949
Mutuo con la Cassa rurale di Mezzolombardo, elenchi di amici del ricreatorio e di benefattori, intavolazione del ricreatorio,
contributi per la copertura del debito, linee generali dell'associazione dell'oratorio, lavori di ampliamento, preventivi per la
costruzione di una cappella in onore di S. Giovanni Bosco annessa al ricreatorio, ecc.
Fascicolo, cc. 144
13. b. 9-13
"Cinema S. Pietro"
1945 - 1952
Fornitura materiale cinematografico, programmazione di filmati, permessi vari, polizza assicurazione incendi, pagamento tassa
affissione, trasformazione della licenza da carattere parrocchiale in industriale, bollettini e riviste a stampa di associazioni
cinematografiche, ecc.
Fascicolo, cc. 166
88
serie 6.3
Circolari ecclesiastiche e civili, 1714 - 1949
Contenuto
La serie è composta da un indice, che è repertorio dei primi due volumi, tre volumi, una busta e tre fascicoli. L'indice e i
volumi furono compilati da don Girolamo Zulberti. Per ogni documento descritto nell'indice vi è una divisione per
lettera dell'alfabeto, un piccolo sunto del contenuto seguito dall'anno, da numero del fascicolo e dal numero assegnato al
documento. A questo numero però non corrisponde sempre un singolo documento ma gruppi di circolari le quali a loro
volta sono organizzate secono argomento in ordine alfabetico. Le circolari facenti parte delle stesso gruppo di
documenti appartengono comunque allo stesso anno.
1
"Indice delle prescrizioni ecclesiastiche e scolastiche"
[1856 - 1863]
Repertorio dei documenti raccolti nei volumi I, II e III.(1)
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 23 n.n.
Note
(1) Cfr. APML, "Pastorale parrocchiale", "Circolari ecclesiastiche e civili", voll. 2-3.
2
"Fascicolo I e II" (tit. dorso)
1737 - 1814
Ordinanze e decreti provenienti da autorità religiose.
Fascicolo I: Nn. 1-69, 1737-1790.
Fascicolo II: Nn. 1-52, 1776-1814.
Italiano
Volume, legatura in cartone, cc. 341
3
"Fascicolo III" (tit. dorso)
1814 - 1829
Circolari, ordinanze, decreti, avvisi e disposizioni provenienti da autorità ecclesiastiche e civili.
Nn. 1-98
A c. 15 investitura di p. Stefano Rinaldi del beneficio Gilli, 1769 nov. 23.
Italiano
Volume, legatura in cartone, cc. 341
4
"Fascicolo V" (tit. dorso)
1815 - 1847; 1865
89
Circolari, ordinanze, decreti, avvisi e disposizioni provenienti da autorità ecclesiastiche e civili.
Nn. 1-113
Italiano
Volume, legatura in cartone, cc. 284
5. b. 5
"Fascicolo VI e VII"
1850 - 1851; 1856 - 1858
Circolari, ordinanze, decreti, avvisi e disposizioni provenienti da autorità ecclesiastiche e civili.
Fascicolo VI: Nn. 1-63 (mancano alcuni nn.).
Fascicolo VII: manca.
Busta, cc. 81
6. b. 6
Circolari ecclesiastiche
1714 - 1949
Avvisi, circolari, comunicazioni di vario argomento provenienti da autorità ecclesiastiche.
Fascicolo, cc. 726
7. b. 7
Circolari civili
1782 - 1915
Avvisi, circolari, comunicazioni di vario argomento provenienti da autorità civili.
Fascicolo, cc. 461
8. b. 8
Circolari civili
1916 - 1948
Avvisi, circolari, comunicazioni di vario argomento provenienti da autorità civili.
Fascicolo, cc. 861
90
serie 6.4
Registri di cronache e memorie, 1911 - 1946
Contenuto
La serie è composta da un registro.
1
"Notizie della parrocchia di Mezzolombardo"
1911 aprile 13; 1920 marzo 21 - 1946 maggio 12
Registro di cronache e memorie della chiesa di Mezzolombardo con ritagli di giornale, fotocopie, biglietti commemorativi.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 37 n.n.
91
subfondo 7
Visite pastorali, 1628 - 1953
Contenuto
Il Concilio di Trento (Sess. XXIV, cap. 3) impose al vescovo di visitare la propria diocesi almeno ogni due anni, o
personalmente o per mezzo di un suo delegato, per adempire al suo dovere di vigilare sui costumi e sulla vita del
proprio gregge.
Oggetto speciale della visita pastorale erano: le chiese, le cappelle e i luoghi di culto, le suppellettili sacre, gli altari, il
battistero, ecc. gli uffici e le funzioni sacre, nonché la vita e i costumi del clero e del popolo.
Al vescovo visitatore spettava il diritto della cosiddetta 'porzione canonica', che consisteva nell'obbligo del suo
mantenimento per tutta la durata della visita.
92
serie 7.1
Atti visitali, 1628 - 1953
Contenuto
La serie si compone di un volume e di una busta.
1
"Decreti visitali della parrocchia di Mezzolombardo dall'anno 1628 fino al tempo presente, compilati nell'anno 1825"
1628 - 1825
Decreti visitali raccolti in ordine cronologico e rilegati.
Italiano, latino
Volume, legatura in mezza pelle, cc. 77, con indice all'inizio n.n.
Segnature precedenti: XVII
2. b. 2
"Visite pastorali. Parrocchia e decanato"
1825 - 1953
Decreti visitali, programmi di visita, itinerari, risposte ai questionari, ecc.
Busta, cc. 207
93
subfondo 8
Culto e funzioni religiose, 1558 - 1950
Contenuto
Il subfondo comprende la documentazione formata dal parroco e dai suoi coadiutori nella celebrazione delle funzioni
sacre, nelle commemorazioni liturgiche e in tutte le attività che si compiono nell'officiazione del culto divino.
94
serie 8.1
Diari delle messe, 1788 - 1950
Contenuto
L'autorità ecclesiastica ordinò l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello
per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote.
I primi due doevano trovarsi in sacrestia, come si può leggere in una comunicazione ai decani del vicario episcopale
Zambaiti del 14 agosto 1804: "Hac occasionem tibi iterum praecipimus, quae in enciclica 'Quamvis iterato' diei 4
ianuarii 1774 demandata fuerunt, in omnibus ecclesiis diligenter, fideliterque observentur, scilicet, ut in singulis
sacrariis exponatur liber, in quo quilibet sacerdos inscribere teneatur singulas missas tam beneficii, et capellaniae quam
legatarias perpetuas, ac insuper alius separatus liber, in quo notentur missae adventitiae signata in utroque libro
cuiuscumque celebrationis die". Tali disposizioni vennero riconfermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin
(Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825).
Nei diari delle messe avventizie dovevano essere annotati il numero delle messe da celebrarsi, la data della
celebrazione, il luogo, la chiesa, l'intenzione; nei diari delle messe legatarie, invece, si segnavano la data del
ricevimento della disposizione testamentaria, il numero, il committente, lo stipendio, l'intenzione, il giorno fissato per la
celebrazione e la soddisfazione. Il diario personale doveva essere tenuto da ogni sacerdote presso di sè per annotarvi
tutte le messe da celebrarsi e celebrate, come ingiungeva anche la legge diocesana del 1825. In seguito altre circolari
rinnovarono le disposizioni della legge e in più ordinarono che ogni sacerdote dovesse porre al principio del suo diario
l'obbligo dei suoi eredi di far celebrare le messe di cui egli si fosse incaricato e che alla sua morte non fossero state
ancora soddisfatte. Fu anche espressamente ordinato che i diari privati dovessero, alla fine di ogni anno, essere riveduti
e firmati dal rispettivo parroco per poterne far fede.
La serie è suddivisa in tre sottoserie: 9.1.1 Diari delle messe avventizie (15 registri); 9.1.2 Diari delle messe legatarie (4
registri); 9.1.3 Diari personali delle messe (8 registri appartenuti a don Michele Menapace, don Giuseppe Micheletti,
don Giuseppe Decarli, don Giuseppe Faes, don Francesco Ferrari).
95
sottoserie 8.1.1
Diari delle messe avventizie, 1841 - 1950
Contenuto
Per la registrazione delle messe avventizie negli anni 1880 set. 1 - 1884 gen. 6 si veda ACSS, "Registri delle messe",
reg. 12.
1
"Missarum adventitiarum diarium pro ecclesia decanali Medium S. Petri caeptum di [1° ian]uarii 184[1]"
1841 gennaio 1 - 1854 maggio 19
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 121 n.n.
2
"Missarum adventitiarum diarium. 1854"
1854 maggio 22 - 1867 ottobre 27
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 165 n.n. (1 c. strappata)
3
"Diarium ss. missarum a 1 septembris 1875 ad *** in ecclesia parochialis Medii S. Petri celebratarum"
1875 settembre 1 - 1880 agosto 12
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 91 n.n.
4
Diario delle messe
1884 gennaio 1 - 1890 dicembre 31
Alla fine elenco dei confratelli morti e messe celebrate, 1884 - 1890.
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 99 n.n.
5
"Diarium missarum"
1891 gennaio 1 - 1898 aprile 11
Latino
Registro, legatura in cartone, cc. 150 n.n.
6
"Diarium missarum"
1898 aprile 11 - 1906 dicembre 31
96
Registro delle messe celebrate.
Latino
Registro, legatura in tela, cc. 187 n.n.
7
"Messe avventicce. 1899 - ***"
1898 aprile 20 - 1919 marzo 14
Registro delle messe da celebrarsi.
Alla fine "Offici per le anime ss.", 1898 lug. 7 - 1899 dic. 23.
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 37 n.n.
8
"Diarium missarum"
1907 gennaio 1 - 1911 dicembre 31
Latino
Registro, legatura in tela, cc. 104 n.n.
9
"Diarium m[issarum] [...] Medii S. [Petri]"
1917 agosto 7 - 1922 novembre 13
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n.
10
"Diarium missarum. Sacrestia"
1922 novembre 14 - 1928 gennaio 5
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n.
11
"Diarium missarum"
1928 gennaio 6 - 1933 gennaio 28
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 102 n.n.
12
"Diarium missarum celebratarum in ecclesia Medii Sancti Petri dal 10.I.1933 a 1.IX.1937" (tit. int.)
1933 gennaio 10 - 1937 settembre 1
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 99 n.n.
13
97
"Diarium missarum celebratarum in ecclesia Medii Sancti Petri ab 1 septembris 1937 ad ***" (tit. int.)
1937 settembre 1 - 1941 dicembre 19
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 101 n.n.
14
"Diarium missarum celebratarum in ecclesia Medii Sancti Petri ab anno 1941 ad ***" (tit. int.)
1941 dicembre 20 - 1944 agosto 20
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 77 n.n.
15
"Diarium missarum"
1949 gennaio 1 - 1950 novembre 18
Latino
Registro, legatura in mezza tela, cc. 76
98
sottoserie 8.1.2
Diari delle messe legatarie, 1788 - 1871
1
"Messe perpetue. 1788-1802"
1788 gennaio 1 - 1803 febbraio 16
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pergamema, pp. 439 (bianche alcune pp.), con indice alle pp. 1-8
Segnature precedenti: XV
2
"Legatorum liber canonicae parochialis Medii Sancti Petri pro annis 1814-1815, 1816, 1817"
1813 ottobre 3 - 1825 dicembre 30
Italiano
Registro, legatura in carta, cc. 24 n.n.
Segnature precedenti: XV let. B
3
"Legatorum liber canonicae parochialis Medii Sancti Petri pro annis 1818 usque 1823"
1818 gennaio 1 - 1827 dicembre 3
Italiano
Registro, legatura in carta, cc. 24 n.n.
Segnature precedenti: XV let. C
4
"Benefici" (tit. dorso)
1855 gennaio 1 - 1871 febbraio 15
Diario delle messe legatarie suddiviso per legati: Vicari, Rinaldi, Ioris, Gilli, Devigili, Poll, cappellania Walter, Kreutzenberg.
Alla fine di ogni sezione di registrazione riassunti annuali sulla celebrazione delle messe fino al 1885.
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 77 n.n.
99
sottoserie 8.1.3
Diari personali delle messe, 1800 - 1935
1
"Diario per l'anno 1800"
1800 settembre 21 - 1826 agosto 31
Diario personale delle messe di don Michele Menapace.
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 154 n.n.
2
"Diarium missarum presbiteri Iosephi Micheletti coeptum anno Domini 1825"
1825 gennaio 2 - 1851 dicembre 27
Diario personale delle messe di don Giuseppe Micheletti.
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 162 n.n.
3
"Diario. Registro delle s. messe. 1852"
1852 gennaio 1 - 1853 gennaio 18
Diario personale delle messe di don Giuseppe Micheletti.
Latino
Registro, legatura in cartone, cc. 7 n.n.
4
"Adversaria s. missarum a pr. Iosepho Decarli celebratarum a die VIII decembris anni MDCCCXLV ad diem 30
septembris anni MDCCCLXI"
1845 dicembre 8 - 1861 settembre 30
Diario personale delle messe di don Giuseppe Decarli.
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 187
5
"Adver[saria] s. missarum a pr. I[osepho] Decarli [celebra]tarum [a die] I [octobris] anni MDCCCLXI ad 20 februaris
anni MDCCCLXXIV"
1861 ottobre 1 - 1874 febbraio 20
Diario personale delle messe di don Giuseppe Decarli.
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, c. 90 n.n.
6
100
"Diarium missarum sacerdotis pr. Iosephi Faes" (tit. int.)
1904 dicembre 31 - 1915 gennaio 26
Diario personale delle messe di don Giuseppe Faes.
Latino
Registro, legatura in tela, cc. 109 n.n. (num. orig. parziale)
7
Diario personale delle messe di don Francesco Ferrari
1913 ottobre 12 - 1922 luglio 5
Latino
Registro, legatura in mezza tela, pp. 147 (pp. 27, pp. 120)
8
Diario personale delle messe (1)
1924 agosto 1 - 1935 settembre 30
Italiano, latino
Registro, legatura in mezza tela, pp. 57-200
Note
(1) Diario delle messe di un sacerdote non identificato, forse di Besenello.
101
serie 8.2
Carteggio e atti, [155]8 - 1947
Contenuto
La serie si compone di due fascicoli contenenti documentazione riguardante il carteggio relativo al culto e alle funzioni
sacre.
1. b. 1-2
Carteggio e atti relativi al culto e alle funzioni sacre
[155]8(1); 1784 - 1947
Consacrazione della chiesa e degli altari ([155]8, perg.)(2), concessione di privilegio all'altare maggiore della chiesa parrocchiale,
incanti del grano e del graspato raccolti a favore delle s. anime, avvisi sacri del parroco in merito a processioni, pellegrinaggi,
autorizzazioni delle autorità civili, dispense vescovili, celebrazioni di messe, binazioni di messe, manifesti riguardanti manifestazioni
religiose, ecc.
Fascicolo, cc. 196
Note
(1) Cfr. S. WEBER, I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento, Trento, 1932, pp. 107-109.
(2) c. 1: Consacrazione di chiesa e di altari
[155]8 [dicembre 4, Mezzolombardo]
Mariano Mano, [benedettino, vescovo suffraganeo del cardinale Cristoforo Madruzzo, vescovo di Trento], consacra [la chiesa di S.
Pietro di Mezzolombardo] e gli altari annessi, introduce delle reliquie e concede delle indulgenze.
Originale, mm 260 x 420, in pessime condizioni, in quattro pezzi, macchiata, inchiostro sbiadito, bucata. Sul verso annotazioni dei
parroci di Mezzolombardo del 1721 e del 1751 e nota archivistica.
2. b. 1-2
Prediche
sec. XIX
Prediche di diversi sacerdoti non identificati.
Fascicolo, cc. 114
102
serie 8.3
Registri delle offerte, 1814 - 1902
Contenuto
La serie è composta da due registri.
1
"1814. Libro di cassa de' suffragi di Mezzolombardo"
1814 ottobre 24 - 1869
Registro delle entrate e uscite del fondo s. anime.
Alla fine nota della spesa per l'esecuzione di due legati missari, 1834 gen. 24 - 1845 giu. 16.
Italiano
Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 27 n.n.
Segnature precedenti: 48
2
"Catalogo degli ascritti al celebre santuario in Valle di Pompei"
1888 - 1902 marzo 3
Registro delle offerte a favore del santuario della valle di Pompei ed elenco degli oggetti (immagini, libretti, corone, ecc.) spediti dal
santuario stesso.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 19 n.n.
103
subfondo 9
Ufficio decanale, 1824 - 1948
Contenuto
Il subfondo raccoglie la documentazione prodotta dal parroco di Mezzolombardo o a lui indirizzata in qualità di
decano.
104
serie 9.1
Protocolli delle conferenze casuistiche, 1864 - 1884
Contenuto
Le conferenze casuistiche erano riunioni periodiche dei sacerdoti del decanato, indette per la discussione e la soluzione
di questioni morali. Il vescovo coadiutore Francesco Felice Alberti d'Enno ordinò al clero conferenze mensili (Circolare
al clero, 10 marzo 1757), ridotte poi a quattro conferenze annue dal vescovo Giovanni Giacomo Della Bona (decreto del
13 agosto 1883), che raccomandava inoltre una particolare attenzione alla tenuta del protocollo, dal quale doveva
"apparire il corso della pertrattazione, il cui risultato non solo deve venir indicato ma che provato". Gli atti delle
conferenze dovevano essere trasmessi al termine di ogni anno all'Ordinariato "bene ordinati, con l'indicazione del
decano e dell'anno. I singoli elaborati dovranno venir distinti col nome, cognome ed ufficio dell'autore, ed inoltre con
numero della conferenza e del caso". Il protocollo trascritto nel libro che rimaneva in canonica doveva comprendere in
succinto almeno la soluzione di ogni caso, poiché gli elaborati venivano trasmessi alla Curia assieme al protocollo
originale.
La serie si compone di un quaderno e di un registro contenenti i protocolli delle conferenze sui casi di coscienza
tenutesi nel decanato di Mezzolombardo.
1
"Protocollo sulle conferenze pei casi di coscienza tenute nel decanato di Mezzolombardo. 1864, 65, 66, 67, 68"
1864 gennaio 20 - 1868 novembre 12
Italiano, latino
Quaderno, legatura in carta, cc. 23 n.n.
2
Protocolli delle riunioni
1880 ottobre 19 - 1884 luglio 15
Latino
Registro, legatura in mezza pelle, pp. 25
105
serie 9.2
Carteggio e atti, 1852 - 1948
Contenuto
La serie è composta da tre buste e sei fascicoli contenenti il carteggio e gli atti pervenuti e prodotti dai parroci di
Mezzolombardo nelle loro funzioni di decani.
1. b. 1-2
Carteggio e atti
1852 - 1948
Circolari provenienti dall'Ordinariato per conoscenza ai parroci e al clero del decanato, carteggio con autorità civili ed ecclesiastiche
in merito al decanato, offerte del clero del decanato per il Ginnasio vescovile, elargizioni alle popolazioni del decanato danneggiate
da calamità, versamenti delle tasse alunnatiche, protocolli delle conferenze dei decani, consegne di cure d'anime, ecc.
Fascicolo, cc. 257
2. b. 1-2
"Lettere private. Presbiteri, laici"
1863 - 1876
Documentazione pervenuta al decano sulla condotta morale di sacerdoti e di laici.
Fascicolo, cc. 59
3. b. 3
"Amministrazione ecclesiastica. Decanato"
1861 - 1905
Busta
3.1. b. 3
"Molveno"
1861 - 1892
Mantenimento cooperatore, consegne al nuovo curato, nomine fabbriceri, legato Donini, ecc.
Fascicolo, cc. 29
3.2. b. 3
"Spormaggiore"
1863 - 1897 (con antecedente del 1833)
Nomine di fabbriceri, nomina vicario parrocchiale, diritto di patronato della primissaria, immissione in possesso del beneficio
parrocchiale, ecc.
Fascicolo, cc. 57
3.3. b. 3
"Toss"
106
1865 - 1905 (con antecedenti del 1734 e 1838)
Nomine di fabbriceri, visita della fabbriceria, allontanamento di un primissario curato, vacanze della cura d'anime, nomine
primissari curati, amministrazione beni della chiesa, ristrutturazione cimitero, legato don Nicolò Pedron, ecc.
Fascicolo, cc. 159
3.4. b. 3
"Beneficio e stipendio Pedron di Toss"
1866 - 1876
Amministrazione del beneficio Pedron di Toss e dell'annesso stipendio, liquidazione delle rese di conto della chiesa, nomine di
amministratori, assegnazione di stipendi.
Fascicolo, cc. 87
3.5. b. 3
"Cavedago"
1866 - 1886
Nomine fabbriceri, amministrazione chiesa, legati di Cavedago, vertenza tra il curato e il comune di Cavedago, nomina curato,
ecc.
Fascicolo, cc. 66
3.6. b. 3
"Roverè della Luna"
1866 - 1891
Nomine fabbriceri, amministrazione patrimonio chiesa e beneficio curaziale, soldo di deficenza del cessato curato, consegna
patrimonio, amministrazione della fondazione del barone Cristani di Rallo, ecc.
Fascicolo, cc. 27
3.7. b. 3
"Grumo"
1866; 1889 - 1894
Nomina fabbriceri, consegna sostanza chiesa.
Fascicolo, cc. 12
3.8. b. 3
"Sporminore"
1866 - 1895
Nomine fabbriceri, amministrazione chiesa, consegne, richiesta da parte del Capitanato distrettuale di Trento del documento
d'erezione della curazia di Sporminore, amministrazione patrimonio del beneficio curaziale e primissariale.
Fascicolo, cc. 16
3.9. b. 3
"Mezzotedesco"
1866 - 1896 (con antecedente del 1826)
107
Fassione della parrocchia di Mezzocorona (1826), amministrazione della chiesa e del beneficio parrocchiale, nomine di
fabbriceri, consegna del patrimonio della chiesa, messe legatarie, ecc.
Fascicolo, cc. 36
3.10. b. 3
"Andalo"
1866 - 1897
Nomina fabbriceri, amministrazione chiesa, nomina vicario curaziale, massa ereditaria di Antonio Castellan a favore della
confraternita del SS. Sacramento di Andalo, soddisfazione di legati, ecc.
Fascicolo, cc. 69
3.11. b. 3
"Vigo e Masi"
1866 - 1904
Documentazione relativa alla parrocchia di Vigo e alla primissaria curata di Masi di Vigo: amministrazione, nomina fabbriceri,
destinazione di cooperatori, nomine di parroci e consegne, amministrazione dei benefici Marcolla e Endrizzi di Vigo e dei
benefici di S. Vigilio e di S. Giorgio della famiglia dei conti Thun.
Fascicolo, cc. 138
4. b. 4
"Conferenze ecclesiastiche"
1864 - 1868; 1881 - 1885
Soluzioni dei casi di coscienza presentati dai sacerdoti alle conferenze decanali.
Busta, cc. 564
5. b. 5
Atti scolastici
1869 - 1947
Documentazione riguardante la distribuzione di sussidi ai maestri poveri, circolari, avvisi, ordinanze delle autorità civili e
ecclesiastiche, esami di religione nelle scuole, documentazione in merito a una causa contro Eugenio Betta direttore delle scuole
popolari, rapporti sulla condotta morale dei maestri, prospetti sullo stato della scuole fatti durante le visite per l'esame di religione
(1883-1894), nomine del decano a rappresentante ecclesiastico del Consiglio scolastico distrettuale, rapporti sull'istruzione religiosa,
ecc.
Fascicolo, cc. 662
6. b. 6-9
Rapporti con parrocchie e curazie
1905 - 1947
Documentazione riguardante le parrocchie di Sporminore, Toss, Andalo, Molveno, Vigo con Masi di Vigo, Cavedago,
Spormaggiore, Roverè della Luna, Grumo, Mezzocorona: comunicazioni di nomine di curati e parroci, di erezione a parrocchia,
benedizione campane, cimitero, atti di consegna, ecc.
Fascicolo, cc. 162
108
7. b. 6-9
Visite decanali
1913 - 1942
Documentazione riguardante le visite compiute dal decano nel suo distretto.
Fascicolo, cc. 54
8. b. 6-9
Assegnazione competenze spettanti ai sacerdoti del decanato di Mezzolombardo
1918 - 1933
Determinazioni del prefetto per assegnazione di supplementi di congrua e aggiunte di servizio, tabelle di servizio, note nominative.
Fascicolo, cc. 221
9. b. 6-9
"Raccolta degli atti relativi all'Azione missionaria e all'Opera di S. Vigilio"
1924 - 1946
Prospetti dell'attività svolta nel decanato dall'Opera di S. Vigilio e dall'Azione missionaria, prospetto delle riscossioni delle quote
degli associati, ecc.
Contiene: "Foglio diocesano", 1937 settembre, pp. 40 a stampa.
Fascicolo, cc. 111
109
serie 9.3
Scuole, 1824 - 1869
Contenuto
Il decano, come previsto dal regolamento politico per le scuole elementari delle province austriache pubblicato l'11
agosto 1805, rivestiva anche il ruolo di ispettore scolastico distrettuale. Tale ruolo venne a cessare nel 1869 quando, con
ordinanza ministeriale del 20 febbraio 1869 n. 19, le attribuzioni in campo scolastico fino ad allora affidate
all'Ordinariato passarono alle autorità provinciali e quelle affidate ai decani alle autorità politiche distrettuali.
La serie si suddivide in tre sottoserie: 10.3.1 Protocolli degli esibiti (due quaderni); 10.3.2 Atti scolastici (un fascicolo e
una busta); 10.3.3 Protocolli delle visite (tre buste).
110
sottoserie 9.3.1
Protocolli degli esibiti, 1824 - 1852
1
"Protocollo degli esibiti e delle spedizioni pel distretto scolastico di Mezzolombardo"
1824 gennaio 22 - 1836 maggio 1
Italiano
Quaderno, senza coperta, cc. 18 n.n.
2
"Protocollo degli esibiti e delle spedizioni pel distretto scolastico di Mezzolombardo"
1836 maggio 20 - 1852 settembre 9
Italiano
Quaderno, senza coperta, cc. 13 n.n.
111
sottoserie 9.3.2
Atti scolastici, 1824 - 1869
1. b. 1
Prospetti delle scuole del distretto
1824 - 1867
Mancano i prospetti per gli anni scolastici 1827/28-1850/51, 1853, 1854 e 1862/63.
Fascicolo, cc. 66
2. b. 2
"Scuola. Pratiche, circolari, lettere"
1824 - 1869
Documentazione riguardante le scuole del distretto di Mezzolombardo pervenute al decano in qualità di ispettore scolastico
distrettuale: suppliche di maestri e maestre per la riduzione delle tasse, rilievi delle scuole, nomine di insegnanti, prospetto delle
fondazioni pie per le scuole del distretto, circolari e disposizioni dell'autorità ecclesiastica, rapporti sulla condotta morale degli
insegnanti, distribuzione gratuita dei libri scolastici ai poveri, richieste di sovvenzioni, ecc.
Busta, cc. 278
112
sottoserie 9.3.3
Protocolli delle visite, 1825 - 1868
1. b. 1
Protocolli delle visite scolastiche
1825 - 1837
Verbali delle visite con lettere accompagnatorie.
Fascicolo, cc. 508
2. b. 2
Protocolli delle visite scolastiche
1838 - 1849
Verbali delle visite con lettere accompagnatorie.
Fascicolo, cc. 596
3. b. 3
Protocolli delle visite scolastiche
1850 - 1868
Verbali delle visite con lettere accompagnatorie.
Mancano i verbali delle visite degli anni 1851-1852.
Fascicolo, cc. 642
113
subfondo 10
Associazioni parrocchiali, 1823 - 1941
Contenuto
Nella parrocchia di Mezzolombardo erano attive delle associazioni di fedeli laici con fini apostolici, promosse e
coordinate dal parroco secondo i dettami nazionali.
La "Congregazione del Sacro Cuor di Gesù" fu eretta a Mezzolombardo nell'anno 1823, il diploma di aggregazione alla
congregazione di Roma è datato 20 maggio 1823.
La "Confraternita del Carmine" era affiliata alla casa madre che si trovava a Rovereto.
La "Pia unione delle Figlie di Maria" veniva canonicamente eretta a Mezzolombardo con decreto e diploma vescovile il
18 marzo 1874.
Era presente anche l'Azione cattolica con una sezione giovanile maschile e un Gruppo uomini. Gravitava intorno a
questa la Pia unione contro la bestemmia.
114
serie 10.1
Registri degli iscritti, 1823 - 1917
Contenuto
La serie si compone di tre registri.
1
"Congregazione del SS.mo Cuor di Gesù di Mezzolombardo. 1823"
1823 giugno 22 - 1864
Alla fine "Memorie riguardanti la congregazione del S.mo Cuor di Gesù eretta in Mezzolombardo nell'anno 1823", con elenco dei
defunti, 1823-1830.
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 35 n.n.
Segnature precedenti: 50
2
"Nota degli ascritti alla confraternita del Carmine in Mezzolombardo dall'anno 1878-190*"
1877 dicembre 6 - 1917 luglio 30
Registro degli iscritti e delle iscritte raccolti dal delegato per l'iscrizione mandato dalla confraternita madre di Rovereto
(canonicamente eretta).
Italiano
Registro, legatura in carta, cc. 34 n.n.
3
"Pia unione contro la bestemmia. Mezzolombardo 1904"
1904 dicembre 13 - 1911 settembre 24
Italiano
Registro a rubrica, legatura in cartone, cc. 20 n.n.
115
serie 10.2
Protocolli delle riunioni, 1874 - 1937
Contenuto
La serie si compone di tre registri.
1
"Notizie riguardanti la Pia Unione delle Figlie di Maria in Mezzolombardo"
1874 febbraio 2 - 1883 gennaio 27
Protocolli delle riunioni dell'associazione, 1874 feb. 2 - 1876 gen. 1.
Capovolgendo il registro: "Nota dell'entrata ed uscita", 1874 set. 13 - 1883 gen. 27.
Italiano
Registro, legatura in carta, cc. 17 n.n.
2
"Protocolli adunanze sezione aspiranti (associazione giovanile S. Pietro) Mezzolombardo"
1932 gennaio 6 - 1934 gennaio 12
Protocolli delle adunanze generali, di direzione e di sezione dell'associazione giovanile aspiranti di Azione cattolica.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 62 n.n.
3
"Verbale dell'associazione giovanile di Azione cattolica S. Pietro"
1934 gennaio 21 - 1937 luglio 4
Verbali delle adunanze della sezione 'Aspiranti S. Luigi'.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 75 n.n.
116
serie 10.3
Carteggio e atti, 1823 - 1941
Contenuto
La serie è composta da tre fascicoli contenenti documentazione attinente alle associazioni operanti in Mezzolombardo.
1. b. 1-3
Congregazione del Sacro Cuor di Gesù, Pia unione delle Figlie di Maria, Conferenza di S. Vincenzo de Paoli
1823 - 1941
Congregazione del Sacro Cuore di Gesù: celebrazione della messa del S. Cuore, elenchi di iscritti e di defunti, elenco delle
elemosine, 1823-1829.
Pia unione delle Figlie di Maria: decreto di istituzione e statuto, relazioni in occasione del giubileo di papa Leone XIII, ritiro dalla
conferenza per le Figlie di Maria, 1874; 1888; 1941.
Conferenza di S. Vincenzo de Paoli: circolare del presidente per la diffusione dei principi della conferenza, pro memoria per le
adunanze, elenco soci e famiglie, 1937.
Fascicolo, cc. 75
2. b. 1-3
Azione cattolica
1900 - 1940
Circolari del Comitato diocesano trentino e della Giunta diocesana trentina, documentazione riguardante l'attività dei circoli di
Azione cattolica di Mezzolombardo, ecc.
Fascicolo, cc. 174
3. b. 1-3
Circolo giovanile S. Pietro
1920 - 1940
Inviti da parte di circoli giovanili della diocesi di Trento, inviti ai soci del circolo, programmi di feste degli aspiranti e altre feste,
circolari e carteggio con la Federazione giovanile cattolica tridentina, chiusura del circolo imposta dalle autorità politiche, statuto
della filodrammatica (s.d.).
Fascicolo, cc. 98
117
subfondo 11
Miscellanea, 1760 - 1942
Contenuto
Il subfondo raccoglie quella documentazione che per la sua eterogeneità o frammentarietà non è riconducibile ad altra
serie. La presenza in archivio di documentazione appartenuta a privati può avere diverse spiegazioni, può essere stata
depositata in seguito a trasferimenti patrimoniali, per eredità o per lascito volontario, visto che la parrocchia e il parroco
venivano ritenuti sicuri custodi di documenti importanti.
118
serie 11.1
Carteggio e atti, 1760 - 1942
Contenuto
La serie si compone di due fascicoli.
1. b. 1-2
Carteggio e atti di privati
1760 - 1942
Carteggio prodotto da privati: compravendite, trasferimenti di crediti, stima di beni, iscrizioni ipotecarie, locazioni, citazioni, ecc.
Fascicolo, cc. 122
2. b. 1-2
Carteggio e atti
1808 - 1940
Ritagli di giornale, volantini di associazioni, relazioni di vario argomento, dipense di lezioni di teologia, ecc.
Fascicolo, cc. 77
119
Ente
Confraternita di Sant'Antonio Abate
[1523 - 1825]
Luoghi
Mezzolombardo
Archivi prodotti
Fondo Confraternita di S. Antonio Abate in Mezzolombardo, 01/01/1660 - 31/12/1769
Fondo Confraternita di Sant'Antonio Abate di Mezzolombardo, 01/01/1523 - 31/12/1825
Storia
La confraternita di S. Antonio abate di Mezzolombardo, presente nel suddetto territorio da tempi antichi, è strettamente
collegata con il beneficio fondato da Giacomo Scari da Mezzolombardo morto il 19 dicembre 1638. Egli lasciò i suoi
beni stabili e i suoi capitali, i frutti dei quali annualmente dovevano essere distribuiti ai poveri e impiegati in cause pie
secondo le sue disposizioni testamentarie. Legò inoltre 150 ragnesi per un beneficiato che celebrasse quattro messe alla
settimana. Il beneficio fu amministrato dalla confraternita di S. Antonio fino al febbraio 1660, dopo questa data la
gestione passò a Bartolomeo Scari beneficiato e nipote del fondatore che doveva rendere conto al commissario ordinato
dal vescovo. Nel 1671 subentrarono nuovamente gli amministratori della confraternita che dovevano rendere conto del
loro operato al parroco. Il beneficiato doveva essere approvato dal parroco di Mezzolombardo, doveva fare scuola e
insegnare gratuitamente ai poveri e riceveva il salario direttamente dal priore della confraternita.
Funzioni, occupazioni e attività
Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di
beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale
approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da
osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla Quaecumque a Sede
Apostolica del 7 dicembre 1604).
Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la
vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno
una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento.
Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa
provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare,
lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle
consorelle defunti.
120
fondo
Confraternita di Sant'Antonio Abate di Mezzolombardo, 1523 - 1825
fascc. 2 (pergg. 64), regg. 2
Soggetti produttori
Confraternita di Sant'Antonio Abate, [1523 - 1825]
Contenuto
L'archivio della confraternita di S. Antonio di Mezzolombardo si trova conservato presso l'archivio parrocchiale. Esso si
articola in due serie: 1. Atti amministrativi (due fascicoli); 2. Registri delle rese di conto (due registri).
Si ha notizia della dispersione e distruzione di documenti della confraternita durante gli incendi che scoppiarono negli
anni 1695 e 1705.(1)
Note
(1) Cfr. APML, "Pastorale parrocchiale", "Protocolli degli esibiti", reg. 1, n. 13.
121
serie 1
Atti amministrativi, 1523 - 1825
Contenuto
La serie si compone di due fascicoli contenenti documentazione riguardante la confraternita di S. Antonio e il beneficio
Scari. Il primo fascicolo è introdotto da un indice settecentesco, secondo la numerazione del quale sono stati collocati i
documenti seguenti, che per questo motivo non sono ordinati cronologicamente. Si tratta in prevalenza di
documentazione amministrativa (censi, dazioni in pagamento, compravendite, ecc.) effettuata a favore della
confraternita. La maggior parte degli atti ha un supporto pergamenaceo, alcuni dei quali sono molto rovinati, e per la
loro descrizione ci si è avvalsi dell'aiuto del sopraddetto indice, in questo caso le parti mancanti o illeggibili sono state
integrate tra parentesi quadre.
Per la descrizione delle pergamene e dei documenti cartacei contenuti nel primo fascicolo, inseriti in questo inventario
come sottounità, ci si è attenuti a quanto stabilito dalle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di
ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento
con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, cap. 3 - parte prima, che integrano quanto già predisposto dalla circolare del
Ministero dell'Interno n. 39/1966.
I singoli pezzi sono contraddistinti da un numero progressivo in cifre arabe attribuito automaticamente alle sottounità
dal sistema informatico utilizzato per la compilazione dell'inventario e avente un valore solo virtuale. A questo numero
seguono l'intitolazione, che esprime la natura giuridica del documento, la data cronica, quella topica e un dettagliato
regesto.
Compaiono inoltre notizie in merito al notaio, con l'indicazione se il documento è redatto in forma di 'originale',
'originale da rogiti' o 'copia autentica'. Si intende per originale la stesura in pubblica forma del documento fatta dallo
stesso notaio che precedentemente aveva scritto lo stesso atto sulle sue imbreviature o sul suo protocollo, a seconda del
periodo storico; per originale da rogiti di un altro notaio la stesura in forma pubblica del documento, previa
autorizzazione di un'autorità competente, fatta da un notaio diverso da quello che aveva prodotto l'atto sul suo
protocollo originale; per copia quei documenti che tali si definiscono.
Altre indicazioni vengono date in merito alle dimensioni del supporto scrittorio, alla presenza di sigilli, alle note di
contenuto e archivistiche presenti o danni riscontrati. Le antiche segnature indicano la posizione del documento
all'interno del fascicolo.
Nei regesti i cognomi delle persone, indicati nei documenti (soprattutto i più antichi) in forma originale in latino, sono
stati normalizzati secondo il modello prevalente allo stato attuale (per es.: De Paulis =>Paoli, de Iori =>Iori, de
Hendricis =>Endrizzi, ecc.). In presenza di cognomi non più esistenti attualmente a Mezzolombardo, si è scelto di
riportarli tra virgolette.
Sigle adottate nella descrizione delle pergamene:
d. = domnus/i; dominus/i (signor/i)
SPD = Sigillum pendens deperditum (Sigillo pendente perduto)
ST = Signum tabellionis (Segno del notaio)
122
1. b. 1-2. AA
Documentazione della confraternita di S. Antonio abate di Mezzolombardo
1523 - 1807
"Index seu urbarium omnium scripturarum concernentium iura venerabilis confraternitatis divi Antonii abbatis Medii S. Petri, per me
infrascriptum notarium, extractus et publicatus sub anno ***", sec. XVIII(1), integrato dal parroco Micheletti nel sec. XIX in.(2)
Seguono gli atti (in pergamena e in carta) numerati.
Nn. 1-106
Mancano i nn. 2, 9, 12-13, 17, 26-27, 30-34, 36-38, 40-43, 45-47, 54-55, 71-74, 80, 82-83, 85-86, 90, 96 e 104, alla fine quattro
pergg. s.n.
Fascicolo, cc. 121 n.n.
Note
(1) Sottoscrizione del notaio Giovanni Battista Antonio Stefani da Sporminore, cancelliere decanale.
(2) Cfr. APML, "Beneficio parrocchiale", "Urbari", reg. 2, cc. 255-259.
1
Costituzione di censo
[1626 febbraio 5], Mezzolombardo
Paolo fu Paolo Paoli da Mezzolombardo costituisce a favore di [Mat]teo "Polini" e Giovanni Paoli, in qualità di governatori
della confraternita di S. Antonio, un censo perpetuo di due staia di frumento assicurato su un fondo arativo situato nel territorio
di Mezzolombardo in località "alli Pasquari", per un capitale di 5[.] ragnesi.
Notaio: Giovanni fu d. Pietro Crivelli da Gardolo del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 430 x 110, sul verso nota di contenuto molto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 1
3
Costituzione di censo
1598 febbraio 11, Trento
Baldassarre fu Giorgio Paoli da Mezzolombardo costituisce [a favore di Michele fu Delaito Salveti da Vermiglio un censo per
un capitale di sette ragnesi].
Notaio: Faustino fu Girolamo Bertelli cittadino di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 470 x 155 (140), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 3
4
Cessione di censo
1597 maggio 12, Mezzolombardo
D. Melchiorre fu Melchiorre "Corametti" da Mezzolombardo cede a ser Pietro fu Romedio "de Vili" e a ser Domenico fu
Francesco "Henrici", ambedue da Mezzolombardo, in qualità di governatori della confraternita di S. Antonio, un censo annuo
di due staia di frumento da esigere dagli eredi del fu Giacomo Molari, assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel
territorio di Mezzolombardo in località "alle Strade [...]", per un capitale di 12 ragnesi.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi del collegio di Trento (ST)
Originale., atto notarile
123
Documento singolo, pergamena, mm 315 (165) x 230 (180), sul verso nota di contenuto e nota archivistica sbiadita
Segnature precedenti: 4
5
Dazione in pagamento
1639 gennaio 15, [Mezzolombardo]
D. Giovanni fu d. Gottardo "Faidani" da Mezzolombardo dà in pagamento a d. Domenico "Ioriato" e a d. Carlo Campi, in
qualità di rettori della confraternita di S. Antonio, un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località
"al Castellaz" sul quale il suddetto attore aveva assicurato un censo a favore di d. Antonio "Tonini" del quale la confraternita
era cessionaria, per un valore di 169 ragnesi e mezzo di moneta di Merano.
Notaio: Giovanni fu Pietro Crivelli da Gardolo (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 515 x 130, sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 5
6
Costituzione di censo
159[2] marzo 17, Mezzolombardo
[Nicolò] fu Lorenzo Boninsegna da Mezzolombardo costituisce a favore di d. Andrea fu ser Michele Gottardini da
Mezzolombardo un censo perpetuo di [1]2 staia di frumento assicurato "supra melioramentis" di una casa situata a
Mezzolombardo in località "alli Faidani", per un capitale di 72 ragnesi.
Notaio: Federico fu Maurizio Campi [del collegio di Trento] (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 525 x 185 (145), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 6
7
Permuta
1664 ottobre 19, Mezzolombardo
Cristoforo Travaioni e Giacomo Simoncelli ambedue da Mezzolombardo, in qualità di sindaci della confraternita di S. Antonio,
muniti della licenza del vicario generale capitolare di Trento Giuseppe Vittorio Alberti [d'Enno], permutano con Pietro fu
Giovanni Salvaterra detto "Bresem" da Bresimo e abitante a Mezzolombardo, un fondo arativo e vignato situato nel territorio di
Mezzolombardo in località "alli Sentieri" con una "cella vinaria" in muratura e legno e terreno annesso.
Alla fine: copia della licenza del vicario, 1664 set. 19.
Notaio: Gaspare Gislimberti del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 530 x 130 (105), sul verso nota di contenuto molto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 7
8
Costituzione di censo
1[6]35 marzo 21, Mezzolombardo
124
D. Salvatore fu d. Michele Devigili da Mezzolombardo costituisce a favore di Giovanni Devigili, in qualità di rettore della
confraternita di S. Antonio, un censo annuo redimibile di quattro staia e un quarto di frumento assicurato su un fondo arativo e
vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alle Braide", per un capitale di 25 ragnesi.
Notaio: Giovanni fu d. Pietro Crivelli [da Gardolo] del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 430 (400) x 125 (110), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 8
10
Costituzione di censo
1604 dicembre [.]2, Mezzolombardo
Giovanni [Antonio fu Giacomo] "Polini" da Mezzolombardo costituisce a favore di d. Michele fu d. Salvatore [Devigili] un
censo annuo di quattro staia di frumento di prima qualità assicurato su un fondo arativo con una pergola di viti situato nel
territorio di Mezzolombardo in località "su a Cervara", per un capitale di 20 ragnesi.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 360 (310) x 210 (95), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 10
11
Compravendita
1618 marzo 22, Mezzolombardo
Davanti a d. Matteo Bernardi da Mezzolombardo, delegato del pretore di Trento, d. Antonio fu ser Stefano Paoli da
Mezzolombardo vende a d. Andrea "Bongini" dallo stesso luogo, in qualità di governatore della confraternita di S. Antonio, un
fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "suso a Cervara de dentro", appartenente alla dote
della moglie Anna la quale rinuncia ad ogni diritto su detto fondo, per il prezzo di 70 ragnesi.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 370 (350) x 255 (200), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 11
14
Compravendita
1529 dicembre 20, Mezzolombardo
Aldrigheto fu Gasparino Agostini da Mezzolombardo vende a ser Gaspare fu Balzarino dallo stesso luogo una "sorte" prativa
situata nel territorio di Mezzolombardo in località "al Pontesel", per il prezzo di [40] lire di Merano.
Notaio: Simone Acursio da Cles
Originale da rogiti del notaio Simone Acursio da Cles redatto dal notaio Bartolomeo fu ser Giovanni Francesco Mafioli da
Cles (ST), atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 370 x 180, sul recto, in fondo, nota in italiano quasi illeggibile; sul verso nota di
contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 14
15
125
Compromesso e sentenza arbitrale
1611 marzo 26, Mezzolombardo
D. Matteo Ber[nardi] e G[aspare] [Cogo] da Mezzolombardo, in qualità di sindaci della confraternita di S. Antonio, e i fratelli
ser Giovanni e Giuseppe [Girolli] [eredi della] fu donna Marina moglie di [Michele Girolli] si rimettono al giudizio di arbitri in
merito alla lite riguardante il pagamento di un legato missario disposto nel testamento della suddetta donna Marina. Lo stesso
giorno d. Ferdinando Giacomo barone di Spaur e Valer e il dottor Andrea Campi, vicario della contea di Spor, in qualità di
arbitri, emettono sentenza.
Notaio: Federico fu ser Giovanni Battista Arnoldi da Tuenno (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 580 x 130, sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 15
16
Costituzione di censo
1590 marzo 11, Mezzolombardo
Matteo fu Battista Matuella da Mezzolombardo costituisce a favore di Giovanni Francesco Mafioli e di Giacomo Moratti,
ambedue da Mezzolombardo, in qualità di massari e governatori della confraternita di S. Antonio, un censo annuo di due orne
di vino assicurato "supra melioramentis" di un fondo situato nel territorio di Mezzolombardo in località "a Vervò a inticlar", per
un capitale di 16 ragnesi di moneta di Merano.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 335 x 195 (165), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 16
18
Costituzione di censo
1565 [aprile] 23, Mezzolombardo
Matteo fu Adamo "Bet" da Mezzolombardo costituisce a favore di d. Gottardo fu d. Paolo Calovi da Termon abitante a S.
Michele un censo perpetuo di due orne di mosto assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di
Mezzolombardo in località "zo a Terzol", per un capitale di 15 ragnesi.
Notaio: Maurizio fu ser Simone Campi abitante a Mezzolombardo del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 555 (530) x 150, sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 18
19
Surrogazione
1618 gennaio 2, Mezzolombardo
Bartolomeo fu Giovanni [Endrizzi] detto "Rizot" da Mezzolombardo subentra a d. Matteo fu ser Sigismondo Matuella dallo
stesso luogo nel pagamento di un censo annuo costituito precedentemente a favore di Giovanni Domenico Gottardi da Trento,
assicurandolo su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "zosso alle Sort de l'Ischia", per
un capitale di 30 ragnesi.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi (ST)
Originale, atto notarile
126
Documento singolo, pergamena, mm 510 x 145 (105), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 19
20
Costituzione di censo
15[9]2 m[arzo] 17, Mezzolombardo
Nicolò fu Lorenzo Boninsegna da Mezzolombardo costituisce a favore di d. Andrea fu ser Michele Gottardini dallo stesso
luogo un censo annuo di due staia di frumento assicurato "supra melioramentis" di una casa con piccolo orto attiguo situata nel
territorio di Mezzolombardo in località "alli Faidani", per un capitale di 12 ragnesi di Merano.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 375 x 185, sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 20
21
Conguaglio
1623 ottobre 31, Mezzolombardo
Pietro Paoli e Giovanni Parisi, in qualità di governatori della confraternita di S. Antonio, consegnano a Giovanni fu Alberto
"Tollini" da Mezzolombardo sei talleri a completa soluzione del pagamento di un fondo arativo e vignato precedentemente
acquistato.
Notaio: Carlo fu d. Pietro Travaioni del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 350 x 120, sul verso nota di contenuto e note archivistiche
Segnature precedenti: 21, 144
22
Costituzione di censo
1592 gennaio 1, Mezzolombardo
Gaspare fu Nicolò Cogo da Mezzolombardo costituisce a favore di Francesco Parisi e Giovanni Endrizzi, in qualità di
governatori della confraternita di S. Antonio, un censo annuo di due staia di frumento assicurato su un fondo arativo e vignato
situato nel territorio di Mezzolombardo in località "al Morel", per un capitale di 12 ragnesi.
Notaio: Federico fu Maurizio Campi del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 500 x 140, sul verso nota di contenuto e note archivistiche
Segnature precedenti: 22
23
Costituzione di censo
1623 novembre 2, Mezzolombardo
Giovanni fu Domenico [Tava] da Mezzolombardo costituisce a favore di ser Matteo "Ioriati" dallo stesso luogo un censo
affrancabile di 19 staia e due terzi di frumento assicurato su un fondo prativo situato nel territorio di [Mezzolombardo] in
località "[...] alle Sort" e su una porzione di casa, per un capitale di 1[1]8 ragnesi.
Notaio: [Carlo Travaioni](1) (ST)
Originale(?), atto notarile
127
Documento singolo, pergamena, mm 430 x 125, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche
Segnature precedenti: 23, 36
Note
(1) C'è solo il signum del notaio con lo spazio per la sottoscrizione.
24
Costituzione di censo
1596 febbraio 8, Mezzolombardo
Antonio fu Ber[...] Berti da Mezzolombardo costituisce a favore di d. Giovanni Francesco Mafioli e di Michele Matuella,
ambedue da Mezzolombardo, in qualità rispettivamente di priore e governatore della confraternita di S. Antonio, un censo
annuo di tre staia di frumento assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "a
Cervara", per un capitale di 18 ragnesi di moneta di Merano.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 510 x 130 (110), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 24
25
Compravendita
1523 novembre 23, Mezzolombardo
Avulterio fu Antonio da Vervò abitante a Mezzolombardo, a nome anche del fratello Giovanni, vende a Salvatore fu Pietro,
"boar" da Mezzolombardo, a nome della confraternita di S. Antonio, un fondo arativo e vignato con una pergola situato nel
territorio di Mezzolombardo in località "a li Campazi de sora", per il prezzo di 13 ragnesi di moneta di Merano.
Notaio: Antonio Iori
Originale da rogiti di Antonio Iori redatto dal notaio Simone Giorgio fu Antonio Iori da Mezzolombardo (ST), atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 400 (270) x 180 (130), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 25
28
Cessione di censo
1624 ottobre 11, Mezzolombardo
Donna Lucrezia fu d. Agostino Caiani da Spor abitante a Mezzolombardo, cessionaria di donna Anna vedova di Giovanni
Battista Paoli da Mezzolombardo e tutrice dei suoi figli, cede a donna Elisabetta vedova di d. Giovannni Concini, tutrice dei
suoi figli, un censo affrancabile costituito precedentemente da Francesco fu Nicolò "Cadeni", per un capitale di 110 ragnesi.
Notaio: Carlo fu d. Pietro Travaioni del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 365 x 150 (140), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 28
29
Costituzione di censo
1569 ottobre 16, Mezzolombardo
128
Giacomo fu Guglielmo da Mollaro abitante a Mezzolombardo costituisce a favore di ser Giacomo fu Nicola "Corametti" da
Mezzolombardo un censo annuo di due staia di frumento assicurato su una casa situata a Mezzolombardo in località "alla
Frataza", per un capitale di 12 ragnesi di moneta di Merano.
Notaio: Maurizio fu Simone Campi da Campodenno (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 455 x 165 (135), sul verso nota di contenuto quasi completamente sbiadita e nota
archivistica
Segnature precedenti: 29
35
Compravendita - Obbligazione
1681 gennaio 10 ; 1683 giugno 13
Documento singolo, carta, cc. 6
Segnature precedenti: 35
35.a
Compravendita
1681 gennaio 10, Mezzolombardo
Donna Anna Maria vedova di Maurizio Iori detto "Michelot" da Mezzolombardo, come tutrice delle sue figlie
Elisabetta e Giovanna Giulia, vende a ser Ferdinando Iori detto "Michelot" un fondo arativo e vignato situato nel
territorio di Mezzolombardo in località "a Terzol" e gravato di alcuni legati missari a favore della confraternita di S.
Antonio, per il prezzo di 232 ragnesi.
Notaio: Simone Campi da Nanno (ST)
Originale, atto notarile
35.b
Obbligazione
1683 giugno 13, Mezzolombardo
Ser Ferdinando Iori detto "Michelot" si impegna a pagare ai sindaci della chiesa parrocchiale di Mezzolombardo 15
ragnesi come adempimento del legato missario lasciato dal fu don Simone fu Giovanni Giacomo Iori.
Contiene copia del testamento del suddetto don Simone (1630 mar. 30).
Notaio: Simone Campi da Nanno (ST)
Originale, atto notarile
39
Memoria
sec. XVII
Memoria di mano del sec. XVII in merito all'obbligo del pagamento di un interesse passivo alla confraternita di S. Antonio da
parte di Francesco Antonio, conte di Spaur e Valer, su un fondo da lui acquistato il 19 ottobre 1660.
Documento singolo, carta, c. 1
Segnature precedenti: 39
44
129
Costituzione di censo
1729 marzo 19, Mezzolombardo
Antonio fu Giorgio Devigili da Mezzolombardo costituisce a favore della confraternita di S. Antonio un censo annuo di otto
staia di frumento assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "il Rauto dei pini",
saltaria "delle Settepergole", per un capitale di 50 ragnesi.
Notaio: Guglielmo Antonio Tonin detto Filos del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, carta, cc.2
Segnature precedenti: 44
48
Costituzione di censo
1687 novembre 2, Mezzolombardo
Giacomo Antonio fu Giacomo Antonio Iori detto "Michelot" da Mezzolombardo costituisce a favore dei rappresentanti del
beneficio Scari un censo annuo assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "in
Cavazara longa" nella saltaria "di Campazzi", per un capitale di 100 ragnesi.
Notaio: Melchiorre Gaggia
Originale da rogiti del notaio Melchiore Gaggia redatto dal notaio Giovanni Carlo fu Melchiore Gaggia da Cusiano (ST), atto
notarile
Documento singolo, carta, cc. 2
Segnature precedenti: 48
49
Dazione in pagamento
16[4]4 aprile 5, Mezzolombardo
Don Giuliano Berti da Mezzolombardo, a nome del nipote Michele fu Giovanni Berti, dà in pagamento a Melchiore
"Corametti" e Carlo Campi, in qualità di rettori della confraternita di S. Antonio, con il consenso di Matteo Matuella, priore
della confraternita, un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alli Canevari" o "a Terzol",
per un valore di 190 ragnesi di moneta di Merano.
Notaio: Giovanni fu Pietro Crivelli da Gardolo del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 420 (400) x 195 (90), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 49
50
Costituzione di censo
1581 maggio 29, Mezzolombardo
Giacomo fu Simone Matuella da Mezzolombardo costituisce a favore del notaio d. Maurizio fu ser Simone Pangrazzi da
Campodenno abitante a Mezzolombardo un censo annuo di due orne di mosto colato assicurato su un fondo con orto,
"broilo"(1) e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "zo ai Pouli sot la canonica", per un capitale di 15
ragnesi di moneta di Merano.
Notaio: Giovanni Andrea fu Antonio [Calovi] da Termon (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 375 (330) x 150 (80), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
130
Segnature precedenti: 50
Note
(1) Broilo: prato alberato adiacente alla casa d'abitazione e di regola recinto, cfr. E. Quaresima, "Vocabolario anaunico e
solandro", Istituto per la collaborazione culturale, Venezia-Roma, 1964, p. 55.
51
Costituzione di censo
1602 dicembre 31(1), Mezzolombardo
Giovanni fu Gottardo Matuella da Mezzolombardo costituisce a favore di d. Antonio Iori da Mezzolombardo, in qualità di
governatore della confraternita di S. Antonio, un censo annuo di 10 staia e mezzo di frumento assicurato su un fondo arativo e
vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alli Campazi", per un capitale di 63 ragnesi di moneta di Merano.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 325 x 170, sul verso nota di contenuto e note archivistiche sbiadite
Segnature precedenti: 51, 17
Note
(1) Nel documento 1603, secondo lo stile "a Nativitate".
52
Compravendita
1622 marzo 11
Giovanni fu Alberto "Tollini" da Mezzolombardo vende a Matteo Matuella e a Simone "de l'Adam", in qualità di governatori
della confraternita di S. Antonio, un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alli Pasquari",
per il prezzo di 80 ragnesi.
Notaio: Carlo fu Pietro Travaioni (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 315 (300) x 190, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche sbiadite
Segnature precedenti: 52, 2
53
Costituzione di censo
1606 settembre 29, Mezzolombardo
Gaspare fu Nicolò Cogo da Mezzolombardo costituisce a favore di d. Andrea "Bongini", mercante in Mezzolombardo, e
Francesco "Cadeni", in qualità di governatori della confraternita di S. Antonio, un censo annuo di 10 staia di frumento di prima
qualità assicurato su una parte di fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "a Pedemonte", per
un capitale di 50 ragnesi.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 385 x 220, sul verso nota di contenuto e note archivistiche
Segnature precedenti: 53, 4
56
Costituzione di censo
1670 dicembre 14, Mezzolombardo
131
Giovanni fu Alberto Berti da Mezzolombardo costituisce a favore di Pietro Travaioni, Giovanni Simoncelli e Giovanni
"Gualteri", rispettivamente priore e governatori della confraternita di S. Antonio, un censo affrancabile di otto staia e un terzo
di frumento assicurato su un orto situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alla Patuzza", per un capitale di 50
ragnesi.
Notaio: Gaspare Gislimberti del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 360 (285) x 150 (60), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 56
57
Costituzione di censo
1620 novembre 26, Mezzolombardo
Domenico fu Giovanni Endrizzi detto "Rizot" da Mezzolombardo costituisce a favore di Giacomo Scari e di Antonio "Ioriati",
in qualità di governatori della confraternita di S. Antonio, un censo affrancabile di sette staia di frumento assicurato su un
fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alle Sort", per un capitale di 42 ragnesi.
Notaio: Carlo fu d. Pietro Travaioni del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 335 (305) x 130 (75), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica sbiadita
Segnature precedenti: 57
58
Costituzione di censo
1614 gennaio 28, Mezzolombardo
Gottardo fu Michele Matuella da Mezzolombardo costituisce a favore di Giacomo fu Giacomello "Faidani" dallo stesso luogo,
in qualità di governatore della confraternita di S. Antonio, un censo affrancabile di tre staia di frumento di prima qualità
assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Mezzolombardo in località "[...] alla Glara", per un capitale di [25]
ragnesi.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi [ST]
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 355 x 175, sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 58
59
Costituzione di censo
1615 giugno 11, Mezzolombardo
Pietro fu Pietro "Molveni" da Mezzolombardo costituisce a favore di d. Simone Paoli e Martino Zanoni ambedue da
Mezzolombardo, in qualità di governatori della confraternita di S. Antonio, un censo annuo di quattro staia di frumento di
prima qualità assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "zoso a Vil a Campo
torto", per un capitale di 20 ragnesi.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 450 (290) x 180 (115), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 59
132
60
Permuta
15[93] [marzo] 2[5], Mezzolombardo
Baldassarre fu Giorgio Paoli da Mezzolombardo, a nome di suo figlio Giovanni, permuta con Francesco fu Nicolò Paoli e
[Giovanni] fu Francesco "Rizotti" da Mezzolombardo, qualità di governatori della confraternita di S. Antonio, un fondo arativo
con una pergola di viti situato nel territorio di Mezzolombardo in località "zo a Traversara" o "il Grez", in cambio di un altro
fondo arativo con una pergola di viti situato nel medesimo territorio in località "zo alla Sort".
Notaio: Federico fu ser Maurizio Campi del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 440 x 195 (125), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 60
61
Costituzione di censo
1568 febbraio 9, Mezzolombardo
Giovanni figlio di Gottardo Moratti da Mezzolombardo costituisce a favore di Simone fu Cristoforo "de Sancto Petro" da
Denno e Bartolomeo fu Domenico Avancini da Mezzolombardo, in qualità di rettori e governatori della confraternita di S.
Antonio, un censo annuo di sei staia di frumento di prima qualità assicurato su una casa situata a Mezzolombardo in località
"al Ri alla casa di Morati", per un capitale di 30 ragnesi.
Notaio: Maurizio fu Simone Campi da Campodenno (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 450 (410) x 175 (140), sul verso nota di contenuto e nota archivistica sbiadita
Segnature precedenti: 61
62
Locazione
1545 aprile 3, Mezzolombardo
Enrico fu Gaspare Dalpiaz da Mezzolombardo, in qualità di governatore della confraternita di S. Antonio, dà in locazione
perpetua a Paolo fu Simeone [...] un fondo arativo situato nel territorio di [Mezzolombardo] in località "a la Palota", dietro
pagamento annuo di 12 ragnesi.
Notaio: Bartolomeo fu Giovanni Francesco Mafioli da Cles abitante a Mezzolombardo (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 375 x 160, sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 62
63
Costituzione di censo
1620 novembre 26, Mezzolombardo
Domenico fu Giovanni Endrizzi detto "Rizot" da Mezzolombardo costituisce a favore di Giacomo Scari e Antonio "Ioriati", in
qualità di governatori della confraternita di S. Antonio, un censo affrancabile di sette staia di frumento assicurato su un fondo
arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alle Sort", per un capitale di 42 ragnesi.
Notaio: Carlo Travaioni [del collegio] di Trento
Copia autentica coeva redatta dal notaio Ludovico Scimbeni del collegio di Trento (ST), atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 480 x 130, sul verso nota di contenuto e nota archivistica
133
Formata da due fogli cuciti insieme
Segnature precedenti: 63
64
Cessione di censo e liberazione
1620 maggio 6, Mezzolombardo
D. Matteo Matuella da Mezzolombardo cede a d. Antonio "Tonino", priore della confraternita di S. Antonio, e a d. Pietro Poll,
a nome anche di d. Antonio Filos, in qualità di governatori della confraternita, un censo affrancabile costituito da Bartolomeo
fu Giovanni Endrizzi detto "Rizot" da Mezzolombardo assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di
Mezzolombardo in località "alle Sort dell'Ischia" per un valore di 30 ragnesi e paga altri 15 ragnesi e 40 grossi a completa
soluzione di un debito; i suddetti governatori liberano il Matuella da ogni ulteriore pagamento.
Notaio: Carlo fu Pietro Travaioni del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 400 x 140, sul verso nota di contenuto e nota archivistica sbiadite
Segnature precedenti: 64
65
Dazione in pagamento
163[6] aprile 8, [...]
Giovanni [fu Domenico] Tava da Mezzolombardo [dà in pagamento] alla confraternita [di S. Antonio] un fondo arativo situato
nel territorio di Mezzolombardo in località "alla Pradaria della Sort" per il valore di 141 ragnesi.
Notaio: Giovanni fu Pietro Crivelli da Gardolo [del collegio di Trento] (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 555 x 145 (90), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 65
66
Costituzione di censo
16[14 luglio 14], [...]
[Giovanni fu Gottardo Faidani da Mezzolombardo costituisce a favore della confraternita di S. Antonio un censo, per un
capitale di 75 ragnesi].
Notaio: Federico fu Maurizio [Campi] [ST]
[Originale], atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 410 x 140, sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 66
67
Liberazione
1660 ottobre 19, Mezzolombardo
Ludovico fu Francesco Travaioni da Mezzolombardo, in qualità di sindaco della confraternita del SS. Rosario di
Mezzolombardo, a nome anche dell'altro sindaco Giuseppe Tonin detto Filos, libera Salvatore Avancini, Giovanni Berti e
Tomà Paoli, in qualità rispettivamente di sindaci e priore della confraternita di S. Antonio, dal pagamento di un legato di 25
ragnesi lasciato dalla fu donna Marina vedova in prime nozze di Avanzino Tavonatti e in seconde nozze di Giovanni Decarli.
Notaio: Gaspare Gislimberti del collegio di Trento (ST)
134
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 300 (275) x 135, sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 67
68
Costituzione di censo
159[6] febbraio 7, Mezzolombardo
Giacomo fu Simone Matuella da Mezzolombardo costituisce a favore di d. Giovanni Francesco fu d. Bartolomeo Mafioli da
Cles abitante a Mezzolombardo e di Michele Matuella da Mezzolombardo, in qualità di priori, governatori e massari della
confraternita di S. Antonio, un censo perpetuo di quattro staia di frumento di prima qualità assicurato su un fondo arativo e
vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alli Canevari", per un capitale di 20 ragnesi.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 23 x 140 (220), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 68
69
Dazione in pagamento
1571 novembre 26, Mezzolombardo
Ser Gottardo Moratti da Mezzolombardo con il figlio Giovanni danno in pagamento a Bartolomeo fu Domenico Avancini e a
Bartolomeo fu Nicolò Tait da Mezzolombardo, in qualità di massari della confraternita di S. Antonio, un fondo situato nel
territorio di Mezzolombardo in località "al Casgne" per il valore di 39 ragnesi ad esecuzione di un legato missario lasciato dalla
fu donna Orreta, sorella del sopraddetto ser Gottardo.
Notaio: Pietro figlio di Tomeo Bertelli da Preore (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 270 (200) x 150 (60), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 69
70
Cessione di censi
161[8] marzo 26, [...]
Ser Matteo fu ser Antonio Bernardi cede ad Andrea "Bongini" e a [...] Matuella ambedue da Mezzolombardo, in qualità di
governatori della confraternita di S. Antonio, alcuni censi precedentemente costituiti per un capitale complessivo di 150
ragnesi, con l'obbligo di far celebrare in perpetuo dieci messe a beneficio del suddetto cessionario.
Notaio: Federico fu Maurizio Campi da Campodenno (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 485 (295) x 175 (90), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 70
75
Costituzione di censo
1603 aprile 25, Mezzolombardo
Giovanni fu Francesco Endrizzi da Mezzolombardo costituisce a favore di Melchiorre Agostini dallo stesso luogo, in qualità di
governatore della confraternita di S. Antonio, un censo annuo di due staia di frumento assicurato "super melioramentis" di un
135
fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alli Campazi", per un capitale di 12 ragnesi di
moneta di Merano.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 320 x 195, sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 75
76
Costituzione di censo
1625 maggio 21, Mezzolombardo
D. Matteo fu d. Sigismondo Matuella da Mezzolombardo costituisce a favore di Giovanni Paoli, in qualità di governatore della
confraternita di S. Antonio, un censo annuo affrancabile di cinque staia di frumento assicurato su un fondo arativo e vignato
situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alla Palota", per un capitale di 30 ragnesi di moneta di Merano.
Notaio: Giovanni fu Pietro Crivelli da Gardolo del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 380 x 155 (130), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 76
77
Compravendita e in parte dazione in pagamento
1558 giugno 3, Mezzolombardo
Baldassarre figlio di Gottardo Moratti da Mezzolombardo vende e dà in parte in pagamento a Odorico Tait dallo stesso luogo,
in qualità di governatore della confraternita di S. Antonio, un fondo arativo e vignato situato in località "su in cavo li Vignali",
per il prezzo di 40 ragnesi e mezzo.
Notaio: Bartolomeo fu Giovanni Francesco Mafioli da Cles (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 390 x 160, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche
Segnature precedenti: 77, 24
78
Rilevazione di censo
1650 maggio 14, Mezzana
Ser Girolamo fu Nicolò "Gorneri" da Mezzolombardo abitante a Trento rileva da d. Maurizio Campi da Mezzana, a nome di
donna Barbara sua moglie, un censo annuo affrancabile costituito precedentemente dalla suddetta donna Barbara a favore della
confraternita di S. Antonio, lo assicura su un "broilo"(1) prativo e arativo con casa adiacente situati nel territorio di
Mezzolombardo in località "alle Case di Vervodi", per un capitale di 30 ragnesi e libera la suddetta d. Barbara da ogni obbligo
su tale censo.
Notaio: Giovanni Antonio fu d. Girolamo Rossi da Piano (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 245 (180) x 195 (70), sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 78
Note
(1) Broilo: prato alberato adiacente alla casa d'abitazione e di regola recinto, cfr. E. Quaresima, "Vocabolario anaunico e
solandro", Istituto per la collaborazione culturale, Venezia-Roma, 1964, p. 55.
136
79
Cessione di censo
1609 gennaio [10], [Mezzolombardo]
Le sorelle [...] e [Antonia fu Giordano Giordani da Molveno] cedono a Matteo fu Antonio [Bernardi] da Mezzolombardo un
censo perpetuo precedentemente costituito, per un capitale di 35 ragnesi.
Notaio: [d. Federico Campi da Campodenno]
Originale(?), atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 460 x 110, sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 79
81
Dichiarazione
1673 dicembre 31(1), Mezzolombardo
Don Michele "de Vili" da Mezzolombardo dichiara che tutti i miglioramenti fatti sui due fondi arativi, situati nel territorio di
Mezzolombardo in località rispettivamente "al Entichiar" e "alle Sorteselle", a lui assegnati come beneficiato del legato
missario istituito dal fu Salvatore Avancini dallo stesso luogo, vadano dopo la sua morte a favore della confraternita di S.
Antonio, già erede dei suddetti fondi.
Notaio: Gaspare Gislimberti del collegio di Trento(2)
Originale, in italiano, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 365 x 110, sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 81
Note
(1) Nel documento 1674, secondo lo stile "a Nativitate".
(2) Manca il ST.
84
Concessione di licenza e ratifica
1676 marzo 18, Mezzolombardo
Bartolomeo Scari concede il permesso a Giovanni Battista Tabarelli e Giacomo Simoncelli, in qualità di sindaci della
confraternita di S. Antonio, di costruire nel suo "broilo"(1) adiacente la casa appartenente alla confraternita un "peduzzo" di
muro per sostenere un forno e conferma il permesso concesso precedentemente alla suddetta confraternita di far cadere l'acqua
piovana nel suo "broilo".
Notaio: Gaspare Gislimberti del collegio di Trento (ST)
Originale, in italiano, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 320 x 90, sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 84
Note
(1) Broilo: prato alberato adiacente alla casa d'abitazione e di regola recinto, cfr. E. Quaresima, "Vocabolario anaunico e
solandro", Istituto per la collaborazione culturale, Venezia-Roma, 1964, p. 55.
87
Liberazione
1650 ottobre [...], Mezzolombardo
137
I fratelli Francesco e Gaspare figli del fu Giovanni Parisi da Mezzolombardo, a nome anche dell'altro fratello Antonio, liberano
Matteo Gilli e [...] Avancini ambedue da Mezzolombardo, in qualità di governatori della confraternita di S. Antonio, da ogni
ulteriore pagamento di un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "a Vill", precedentemente
venduto alla confraternita, in seguito al ricevimento di 23 ragnesi aggiunti al prezzo di vendita dopo una nuova stima.
Notaio: Giovanni Giacomo fu Antonio Iori da Mezzolombardo (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 340 x 125, sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 87
88
Costituzione di censo
[1606 settembre 9], [Mezzolombardo]
Paolo [fu Paolo Paoli] costituisce a favore di Andrea ["Bongini"] e Francesco "Cadeni", in qualità di governatori della
confraternita di S. Antonio, un censo annuo di 10 staia di frumento assicurato su un fondo arativo e vignato situato nel territorio
di Mezzolombardo in località "alli Pasquari", per un capitale di 50 ragnesi.
Notaio: Federico fu d. Maurizio Campi (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 420 (365) x 130 (60), sul verso nota di contenuto quasi completamente sbiadita e nota
archivistica
Segnature precedenti: 88
89
Costituzione di censo
1566 aprile 21, Mezzocorona
Antonio fu Simone fu Paolo da Mezzolombardo costituisce a favore di Gottardo [fu Paolo Calovi] notaio da Termon abitante a
S. Michele un censo di due orne di vino bianco assicurato "supra melioramentis" di due fondi arativi con pergole situati nel
territorio di Mezzolombardo in località "a Terzol" e "a li Connari"(1), per un capitale di 15 ragnesi di moneta di Merano.
Notaio: Gaspare fu ser Melchiore Iob da Cunevo (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 450 x 170 (120), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 89
Note
(1) Sta probabilmente per "a li Canevari".
91
Compravendita
1629 maggio 18, Mezzolombardo
Paolo fu Paolo Paoli detto "Ferrar" da Mezzolombardo vende a d. Matteo fu ser Sigismondo Matuella da Mezzolombardo il suo
diritto enfiteutico su un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alli Pasquari" o "alla
Casetta", investito dalla mensa vescovile di Trento agli eredi del fu Giovanni Francesco Mafioli da Mezzolombardo e ad altri e
sul quale è assicurato un censo affrancabile a favore della confraternita di S. Antonio, per il prezzo di 116 ragnesi di moneta di
Merano.
Notaio: Giovanni Crivelli da Gardolo (ST)
Originale, atto notarile
138
Documento singolo, pergamena, mm 330 x 165 (135), sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 91
92
Dazione in pagamento, cessione di censo e liberazione
1660 ottobre 9, Mezzolombardo
Salvatore Avancini e Giovanni Berti, in qualità di rettori della confraternita di S. Antonio, Tommaso Paoli, in qualità di priore
della stessa, con il consenso di don Pietro Dalla Torre, parroco di Mezzolombardo, danno in pagamento a don Bartolomeo
Scari, beneficiato e rappresentante del beneficio Scari, tre fondi arativi e vignati situati nel territorio di Mezzolombardo nelle
località "alle Sort vecchie", "alli Pasquari" e "al Gaz" e cedono al suddetto Scari due censi da esigersi da Pietro "Bet" e Paolo
Devigili, per un valore complessivo di 435 ragnesi; il suddetto beneficiato libera la confraternita da ogni ulteriore pagamento.
Notaio: Pietro Crivelli del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 630 x 225, sul verso nota di contenuto e nota archivistica
Segnature precedenti: 92
93
Dazione in pagamento
1650 marzo 24, Mezzolombardo
Giovanni fu Domenico Tava da Mezzolombardo dà in pagamento a Salvatore Avancini e a Giovanni Vigna, in qualità di
governatori della confraternita di S. Antonio, una casa situata a Mezzolombardo in località "sul Piaz", per il valore di 263
ragnesi.
Notaio: Giovanni Giacomo fu Antonio Iori da Mezzolombardo (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, carta, cc. 2
Segnature precedenti: 93
94
Dazione in pagamento
1[6]48 gennaio [...], Trento
Ser Nicolò Matuella, in qualità di tutore degli eredi del fu Matteo Matuella, dà in pagamento ai governatori della confraternita
di S. Antonio un fondo arativo e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alli Pasquari", per un valore di 92
ragnesi.
Notaio: Vigilio Travaioni (ST)
Originale(?), atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 360 x 150, sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica
Segnature precedenti: 94
95
Costituzione di censo
1549 marzo 25, Mezzolombardo
Domenico fu Antonio "Ioriati", mugnaio da Mezzolombardo, costituisce a favore di don Giuseppe da Coredo, curato di
Mezzolombardo, e di Odorico fu Gottardo Tait da Mezzolombardo, in qualità rispettivamente di vicario e di governatore della
confraternita di S. Antonio, un censo annuo di quattro staia di grano, quattro staia e una 'quarta' di frumento di prima qualità
139
assicurato sui possedimenti situati nel territorio di Mezzolombardo in località "a li Pasquari", per un capitale di [8]1 ragnesi di
moneta di Merano.
Notaio: Bartolomeo fu d. Giovanni Francesco Mafioli da Cles abitante a Mezzolombardo (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 420 x 260, sul verso nota di contenuto illeggibile e nota archivistica
Segnature precedenti: 95
97
Citazione
1723 novembre 24, Trento
Giovanni Michele conte di Spaur e Valer, vicario del vescovo di Trento, cita a comparire in giudizio Francesco Domenico
Ramponi da Mezzolombardo, governatore della confraternita di S. Antonio nell'anno 1718, per il pagamento di un debito nei
confronti della suddetta confraternita.
Contiene dichiarazione di debito, 1721 lug. 15.
Originale, documento di cancelleria vescovile
Documento singolo, carta, cc. 4
Segnature precedenti: 97
98
Elenco
sec. XVII
Elenco delle indulgenze concesse da papa Paolo V nel 1609 alla confraternita di S. Antonio.
Documento singolo, carta, cc. 2
Segnature precedenti: 98
99
Riconsegna e dotazione d'altare
1671 maggio 17, Mezzolombardo
Bartolomeo Scari, in qualità di erede del fu Giacomo Scari, fondatore del beneficio Scari, riconsegna ai rettori della
confraternita di S. Antonio l'amministrazione del suddetto beneficio e dota l'altare di S. Valentino, situato nella chiesa di S.
Giovanni Battista, di beni per il suo mantenimento.
Notaio: Gaspare Gislimberti del collegio di Trento (ST)
Copia autentica, atto notarile
Documento singolo, carta, cc. 7
Segnature precedenti: 99
100
Locazione
1737 dicembre 7
Giuliano Devigili da Mezzolombardo, in qualità di governatore della confraternita di S. Antonio, dà in locazione perpetua a
Gottardo fu Giovanni Matuella da Mezzolombardo la metà di un fondo arativo e vignato situato nel territorio di
Mezzolombardo in località "al Sinteraz", saltaria "delle Sette pergole" e la metà di un altro fondo situato nel medesimo
territorio in località "alli Sintieri", dietro pagamento annuo di sette ragnesi e 10 carantani.
140
Contiene copia della richiesta dell'autorizzazione a locare i fondi, con rescritto positivo, 1737 apr. 2; nov. 5 e copia della stima
dei fondi, s.d.
Notaio: Francesco Vigilio Sevegnani da Lavis abitante a Mezzolombardo (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, carta, cc. 3
Segnature precedenti: 100
101
Rinnovazione di locazione
1745 gennaio 11, S. Michele all'Adige
Mons. Ignazio, prelato dei canonici di S. Agostino della prepositura di S. Michele, rinnova a don Giovanni Antonio Martini,
arciprete di Mezzolombardo, in qualità di direttore e governatore della confraternita di S. Antonio e del beneficio Scari, e a
Pietro Darì da Mezzolombardo, a nome anche di suo nipote Giacomo Dalrì, la locazione perpetua di un fondo arativo e vignato
situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alla Giara" saltaria "delle Sort", dietro pagamento annuo di 16 staia di vari
cereali.
Notaio: Giovanni Battista figlio di Antonio Borzaga da Cavareno (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, carta, cc. 4
Segnature precedenti: 101
102
Autorizzazione a locare
1737 aprile 2 - 1737 novembre 5
I governatori della confraternita di S. Antonio chiedono al vescovo [Domenico Antonio Thun] l'autorizzazione a locare alcuni
fondi di proprietà della suddetta confraternita situati nelle località "alle Sette pergole", "alli Sentieri" e "alle Sorti", con rescritto
positivo.
Contiene stima dei beni, 1737 mag. 4.
Copia autentica del notaio Francesco Vigilio Sevegnani (ST), atto notarile
Documento singolo, carta, cc. 2
Segnature precedenti: 102
103
Compravendita
1794 agosto 10, Trento
Battista fu Giacomo Devigili da Mezzolombardo vende ai fratelli Francesco e Pietro del fu Alessandro Tait, una casa situata nel
colomello "delle Canevarie" di Mezzolombardo e detta "al Capitello in fondo alla Villa", per il prezzo di 450 fiorini, parte del
quale dovrà essere versata a favore della confraternita di S. Antonio.
Seguono le annotazioni dei pagamenti rateali, 1794 ott. 18 - 1799 gen. 14.
Copia autentica del notaio Vincenzo Voltolini cittadino di Trento del collegio di Trento (ST), atto notarile
Documento singolo, carta, cc. 4
Segnature precedenti: 103
105
"Libro de l'entrata et uscita della venerabile confraternita di Sant'Antoni abate"
141
1789 - 1806 novembre 12 (con annotazioni posteriori fino al 1811 luglio 15)
Registro delle entrate ed uscite e rese di conto presentate dal governatore della confraternita al parroco di Mezzolombardo.
Registro, carta, legatura in carta, cc. 10
Segnature precedenti: 105
106
Nota delle entrate e delle uscite
1806 novembre 1 - 1807 luglio 16
Annotazioni delle entrate e delle uscite della confraternita di S. Antonio e della cappellania Scari di Mezzolombardo.
Documento singolo, carta, cc. 4
Segnature precedenti: 106
s.n.
Costituzione di censo
1545 aprile 3, Mezzolombardo
[...] costituisce a favore dei rettori e governatori della [confraternita di S. Antonio] un censo assicurato su un fondo arativo
situato nel territorio di [...] in località "a la Pinara", per un capitale di 11(?) ragnesi.
Notaio: Bartolomeo fu Giovanni Francesco Mafioli da Cles abitante a Mezzolombardo (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 340 x 155 (145)
s.n.
Permuta
sec. XVII inizio, [...]
Matteo [...] permuta e in parte vende ai governatori della confraternita di [S. Antonio] di Mezzolombardo [...] in cambio di un
[fondo ...] e vignato situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alli Massari" con l'aggiunta di 13 ragnesi di moneta di
Merano.
Notaio: Federico fu ser Maurizio Campi da Campodenno del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 380 x 150
s.n.
Costituzione di censo
sec. XVII prima metà, [...]
Donna Anna Paoli da Mezzolombardo, alla presenza del marito Antonio, costituisce a favore di d. Giacomo Scari da
Mezzolombardo un censo perpetuo redimibile di 40 staia e mezzo di frumento di prima qualità e un terzo di un altro staio di
frumento assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Mezzolombardo in località "alle Braide" e su un altro fondo
arativo e vignato situato in località "alla Glara", per un capitale di 300 ragnesi.
Notaio: Giovanni fu Pietro Crivelli [da Gardolo] del collegio di Trento (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 700 x 135 (105), sul verso nota archivistica
s.n.
142
Conferma di curatela e costituzione di censo
1644 [...] [...], [Trento]
Carlo Mazza, delegato del pretore di Trento, conferma Giovanni [Devigili] curatore dei suoi nipoti minorenni Michele e
Giovanni Battista fu Salvatore Devigili da Mezzolombardo; i sopraddetti fratelli, con il consenso del loro curatore,
costituiscono a favore di Melchiorre "Corametti" e Carlo Campi, in qualità di rettori della confraternita di S. Antonio, con il
consenso di d. Matteo Matuella, priore della confraternita, un censo annuo di 10 staia e due [...] di frumento assicurato su un
fondo arativo situato [...] in località [...], per un capitale di 64 ragnesi di moneta di Merano.
Alla fine copia della delega del pretore di Trento, 1664 giu. [...].
Notaio: Giovanni fu Pietro Crivelli da Gardolo (ST)
Originale, atto notarile
Documento singolo, pergamena, mm 630 x 175, sul verso nota di contenuto sbiadita
Formata da due fogli cuciti insieme
2. b. 1-2. AA
Atti amministrativi
1810 - 1825
Carteggio con le autorità civili in merito alla liquidazione del debito pubblico in seguito alla soppressione della confraternita, alle
prestazioni legatarie, copia del testamento del fondatore della cappellania Scari, ecc.
Fascicolo, cc. 53
143
serie 2
Registri delle rese di conto, 1656 - 1727
Contenuto
La serie si compone di due registri.
Dall'elenco dei registri prodotto dal Micheletti appare che all'inizio dell'800 erano presenti in archivio altri registri delle
rese di conto della confraternita e del beneficio Scari, purtroppo andati perduti.(1)
Registrazione delle entrate ed uscite della confraternita per gli anni 1789-1806 si trovano
in ACSA, "Atti
amministrativi", fasc. 1, n. 105.
Note
(1) Cfr. APML, "Beneficio parrocchiale", "Urbari", reg. 2, c. 281.
3. AA
"S. Antonio. Conti dall'anno 1656 sino 1708" (tit. dorso)
1656 gennaio 25 - 1710 marzo 2
Registro delle rese di conto dei governatori della confraternita.
Alla fine inventario degli arredi della confraternita, 1663 - 1668.
Italiano
Registro, legatura in mezza pergamena, con laccio di pelle, cc. 152 n.n.
Segnature precedenti: VIII
4. AA
"Scari cappellania. Anno 1659 sino 1727" (tit. dorso)
1659 - 1727 luglio 20
- Registro entrate e uscite del beneficio Scari, tenuto dal beneficiato Bartolomeo Scari, 1659-1670;
- Registro delle rese di conto del beneficio Scari presentate dagli amministratori della confraternita di S. Antonio al parroco di
Mezzolombardo per gli anni 1671-1726, 1672 giu. 20 - 1727 lug. 20.
All'inizio breve storia del beneficio Scari scritta da don Pietro Dalla Torre, seconda metà sec. XVII.
Alla fine, incollato all'interno del piatto posteriore della coperta, "annuo interesse dovuto al venerabile beneficio Scari da seguenti
che godono capitalli del medemo, come in urbario appare", s.d.
Italiano
Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 138 n.n.
Segnature precedenti: XI
144
Ente
Confraternita del Santissimo Sacramento
[1735 - 1946]
Luoghi
Mezzolombardo
Archivi prodotti
Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Mezzolombardo, 01/01/1735 - 31/12/1946
Storia
Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo
Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro
dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 26 maggio 1807 emanato da Eugenio Napoleone vicerè d'Italia con l'art.
I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società
religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola
presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinario e del parroco rispettivo per l'esercizio delle
sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai
fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.
La confraternita del SS. Sacramento esisteva a Mezzolombardo da tempi antichi, si aggregò all'arciconfraternita di
Roma il 26 agosto 1714. In seguito il vescovo di Trento Benedetto Riccabona confermò e approvò gli statuti della
confraternita con decreto del 22 maggio 1864.
Funzioni, occupazioni e attività
Per un'introduzione generale alle confraternite si veda "Confraternita di Sant'Antonio Abate di Mezzolombardo".
145
fondo
Confraternita del Santissimo Sacramento di Mezzolombardo, 1735 1946
regg. 7, fasc. 1
Soggetti produttori
Confraternita del Santissimo Sacramento, [1735 - 1946]
Contenuto
L'archivio della confraternita del SS. Sacramento di Mezzolombardo si trova conservato presso l'archivio parrocchiale.
Esso si articola in quattro serie: 1. Registri degli iscritti (due registri); 2. Registri di amministrazione (tre registri); 3.
Atti amministrativi (un fascicolo); 4. Registri delle messe (due registri).
146
serie 1
Registri degli iscritti, 1837 - 1934
5. AA
"Libro per l'iscrizione dei confratelli della confraternita del Santissimo Sacramento di Mezzolombardo"
1837 giugno 12 - 1860
Registro degli iscritti e delle iscritte alla confraternita, divisi per località, con registrazione del pagamento delle tasse annuali.
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 83 n.n.
6. AA
"Confratelli e consorelle"
1864 giugno 15 - 1934 dicembre 15
Registro degli iscritti e delle iscritte alla confraternita, divisi per località, con registrazione del pagamento delle tasse annuali.
All'inizio, sulla c. di guardia, "Tassa per l'iscrizioni dei confratelli e consorelle", 1864.
Alla fine "Nota degli ascritti dei quali non si conosce la contrada d'abitazione", 1895 - 1897.
Italiano
Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 102 n.n.
147
serie 2
Registri di amministrazione, 1735 - 1946
Contenuto
Un elenco dei mobili e arredi appartenuti alla confraternita nell'anno 1866 si trova in APML, "Chiesa parrocchiale",
"Inventari dei beni mobili", reg. 1, alla fine.
7. AA
"SS. Sacramento. Conti dal 1735" (tit. dorso)
1735 settembre 6 - 1897 marzo 15
Registro delle rese di conto dei cassieri della confraternita.
Alla fine registro delle entrate e uscite del fondo s. anime, 1871 ott. 29 - 1897 apr. 10.
Italiano
Registro, legatura in pelle, cc. 111 n.n.
Segnature precedenti: XIV
8. AA
"Entrata ed uscita della venerabile compagnia del SS. Sacramento rinnovata l'anno 1842"
1842 gennaio 10 - 1871 marzo 10
Registro dell'entrata e uscita.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 32 n.n.
9. AA
"Confraternita del Santissimo"
1898 maggio 27 - 1946 ottobre 13
Registro di cassa.
Alla fine partitario dei capitali, 1898 mag. 31 - 1918 nov. 16.
Italiano
Registro, legatura in mezza tela, cc. 83 n.n.
148
serie 3
Atti amministrativi, 1840 - 1945
10. b. 10. AA
Atti amministrativi
1840 - 1945
Regolamento della confraternita e approvazione vescovile, comunicazioni ai confratelli, composizione del consiglio della
confraternita, protocollo di sessione del consiglio e dell'assemblea della confraternita, ecc.
Contiene: "Ricordi pei confratelli e consorelle del SS. Sacramento in Mezzolombardo", Verona, 1864, pp. 80, a stampa.
Fascicolo, cc. 55
149
serie 4
Registri delle messe, 1842 - 1883
11. AA
"1841. Missarum legatarum liber pro ecclesia parochiali Metae Longobardicae"
1842 gennaio 10 - 1861 maggio 31
- Registro delle messe celebrate per i confratelli e le consorelle defunti.
Segue, registro delle messe legatarie pagate dalla chiesa parrocchiale, 1846 - 1858 gen. 5;
registro delle messe legatarie pagate da privati, 1846 - 1892;
diario delle messe 'pro populo', 1846 gen. 1 - 1870 lug. 31;
diario delle messe legatarie disposte da Marianna Tait vedova Grillo, 1842 feb. 19 - 1847 ott. 3.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 70 n.n.
12. AA
"Registro delle messe celebrate pei confratelli e consorelle defunti del SS. Sacramento. 1861-188*"
1861 gennaio 15 - 1883 novembre 29
Registro delle messe celebrate per i confratelli e le consorelle.
Capovolgendo il registro: registro delle messe avventizie, 1880 set. 1 - 1884 gen. 6.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 78 n.n.
150
Ente
Confraternita del Santissimo Rosario
[1733]
Luoghi
Mezzolombardo
Archivi prodotti
Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Mezzolombardo, 01/01/1733 - 31/12/1733
Storia
Data l'esiguità della documentazione appartenente alla confraternita del SS. Rosario di Mezzolombardo, non è stato
possibile ricostruire o accedere a notizie che la riguardino. Tuttavia si può pensare che essa fosse assai antica, infatti si
legge nell'unico urbario presente nel fondo che esso fu compilato in sostituzione di uno più vecchio risalente al 1671.
Funzioni, occupazioni e attività
Per un'introduzione generale alle confraternite si veda "Confraternita di Sant'Antonio Abate di Mezzolombardo".
151
fondo
Confraternita del Santissimo Rosario di Mezzolombardo, 1733
reg. 1
Soggetti produttori
Confraternita del Santissimo Rosario, [1733]
Contenuto
L'archivo della confraterntia del SS. Rosario di Mezzolombardo, conservato presso l'archivio della parrocchia, è
composto da una sola serie: 1. Urbari (un registro).
Alcuni atti amministrativi della confraternita si possono però trovare insieme a quelli della chiesa parrocchiale in
APML, "Chiesa parrocchiale", "Atti amministrativi", b. 1.
152
serie 1
Urbari, 1733
Contenuto
Un urbario dei beni stabili e dei capitali della confraternita per l'anno 1754 si trova in APML, "Chiesa parrocchiale",
"Urbari", reg. 2, cc. 113-120.
13. AA
"Urbario della venerabile confraternita del SS. mo Rosario di Mezzolombardo"
1733 aprile 24 - 1733 agosto 20, con annotazioni fino al 13 gen. 1757
Urbario dei livelli perpetui e dei capitali della confraternita.
Alle cc. 29-30 inventario dei beni mobili della confraternita, s.d.
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 31
153
Ente
Congregazione di carità e Ospedale di Mezzolombardo
[1812] - 1923
Luoghi
Mezzolombardo
Altre forme del nome
Fondo Poveri
Archivi prodotti
Fondo Congregazione di carità di Mezzolombardo, 01/01/1812 - 31/12/1912
Fondo Congregazione di carità e Ospedale di Mezzolombardo, 01/01/1821 - 31/12/1924
Storia
Il fondo parrocchiale di Mezzolombardo conserva documenti dal 1812 (Quinternetti delle distribuzioni di carità ai
poveri), mentre nell'archivio comunale la documentazione più antica che attesta dell'esistenza della congregazione di
carità di Mezzolombardo è un documento di credito del 1821, dove ancora la congregazione di carità veniva chiamata
Fondo poveri.
L'autorizzazione all'erezione della Congregazione di carità di Mezzolombardo fu data dal magistrato civico di Trento il
13 gennaio 1822(1).
L'organizzazione amministrativa del comune di Mezzolombardo nel secolo XIX, prevedeva l'istituzione di comitati
nominati dalla Rappresentanza comunale per il disbrigo dei vari affari, fu istituito anche un comitato per gli affari
relativi ai poveri, che veniva nominato ogni volta che veniva eletta la rappresentanza. Tale comitato affiancava il
presidente della congregazione di carità, nell'amministrazione della stessa.
Nel 1835 moriva la signora Teresa Dallago vedova de Scari lasciando 6000 fiorini per la creazione di un ospedale in
Mezzolombardo, la congregazione di carità se ne assumeva l'amministrazione. Successivamente altri benefattori
contribuirono con il loro lasciti a sostenere l'istituzione, che fu dotata nel 1892 della presenza delle Suore di carità, per il
mantenimento delle quali venne creata una fondazione amministrata dal comune.
La documentazione dell'ospedale si conserva per alcune annate accanto a quella della congregazione di carità e per la
maggior parte mescolata a quella del comune.
Funzioni, occupazioni e attività
Il decreto n. 49 del vicerè Eugenio Napoleone, emanato a Milano il 15 febbraio 1811, estese al Dipartimento dell'Alto
Adige ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri
dipartimenti del Regno d'Italia napoleonico. Il decreto in questione, all'art. 2 del titolo I , stabiliva che in ogni comune
dei territori citati "... tutti gli spedali, orfanotrofi, luoghi pii, lasciti e fondi di pubblica beneficenza" dovessero essere
sottoposti ad un unico organismo amministrativo che avrebbe preso il nome di Congregazione di carità. Il titolo II (art. 7
e segg.) specificava poi che le congregazioni di carità dovevano essere composte da "...probi e distinti cittadini del
comune scelti fra i proprietari, i commercianti e gli uomini di legge più distinti" i quali, in numero di non più di sei e
154
non meno di quattro, dovevano essere nominati dal podestà o sindaco. Nel capoluogo del dipartimento dovevano entrare
a far parte della congregazione di carità il prefetto, il vescovo e il podestà; nei capoluoghi dei distretti doveva farne
parte il viceprefetto e comunque, sia in questi che in tutti gli altri comuni, erano membri della congregazione il podestà
(o sindaco) o un parroco del luogo. Il prefetto, il viceprefetto e il podestà (o sindaco) svolgevano, nei rispettivi casi, il
ruolo di presidente della congregazione di carità. L'art. 10 stabiliva inoltre che ogni congregazione fosse divisa in tre
sezioni: quella degli ospitali, quella degli ospizi ed orfanotrofi e quella dei fondi elemosinieri. Ogni sezione si doveva
occupare della parte esecutiva dell'amministrazione affidatale e renderne poi conto alla congregazione. Il titolo III del
decreto n. 49 dava disposizioni sull'amministrazione dei beni immobili appartenenti alle istituzioni pie ora controllate
dalle congregazioni di carità. Essi dovevano essere affittati mediante asta pubblica e si doveva esigere un affitto in
denaro o, in determinati casi, in generi di consumo da usare a favore degli assistiti. Le congregazioni (titolo VI, art. 34 e
segg.) dovevano tenere una contabilità unica e generale, redigendo però dei registri separati che dimostrassero le attività
e passività di ciascun luogo pio posto sotto la loro amministrazione. Nel mese di febbraio di ciascun anno dovevano
presentare al prefetto, per l'approvazione, il conto consuntivo dell'anno precedente (o al ministro dell'interno se la
congregazione aveva un reddito superiore alle diecimila lire). Il titolo VII, infine, contenente le "Disposizioni generali",
stabiliva, contestualmente all'attivazione della congregazione di carità in ogni comune, la cessazione delle "parziali
amministrazioni od ispezioni che precedentemente erano esercitate dalle corporazioni o dai privati". Soltanto i patronati
di famiglie private conservavano i loro diritti ma dipendevano dall'autorità tutoria che avrebbe dovuto vigilare affinchè
venissero rispettate le volontà dei testatori e far intervenire nella gestione la congregazione di carità per verificare lo
stato del patrimonio e prendere poi gli opportuni provvedimenti (artt. 42, 43 e 45). Il decreto, pur incaricando della
pubblica beneficenza le congregazioni di carità, prevedeva comunque che i comuni dovessero supplire, in caso di
necessità, ai bisogni degli ospitali, orfanotrofi, ricoveri per esposti ed istituti elemosinieri e che dovessero fornire
all'occorrenza alla congregazione impiegati ed oggetti di cancelleria della segreteria comunale.Dopo la caduta di
Napoleone e l'avvento della seconda dominazione austriaca, il Provvisorio commissario in capo del Tirolo italiano ed
illirico cav. de Roschmann con l'editto del 1 marzo 1814 (art. 118 e segg. confermò le congregazioni di carità nei luoghi
dove esistevano e dispose la loro istituzione nei comuni che avessero dei propri istituti di beneficenza con una rendita
lorda di almeno cinquecento fiorini. Quest'ultimo provvedimento teneva conto dei reclami presentati riguardo al fatto
che istituti di pubblica beneficenza di una frazione erano stati talora incorporati alla congregazione di carità generale
esistente nel capoluogo del comune. L'art. 120 dell'editto stabiliva poi che tutte le congregazioni dovevano produrre i
conti arretrati alle autorità e in particolare un elenco delle spese sostenute per il mantenimento delle truppe imperiali. I
conti ddovevano essere esaminati dal consiglio comunale che doveva redigerne un verbale di revisione da spedire alle
autorità insieme ai conti stessi. Entro un mese dall'emanazione dell'editto, le congregazioni dovevano presentare anche i
prospetti delle attività e passività delle fondazioni da loro amministrate.
In effetti, durante la seconda dominazione austriaca, le congregazioni di carità rimasero in vita come istituzioni con
amministrazione separata da quella del comune, gestita da un apposito comitato, in comuni come Trento (dove, il 25
aprile 1827, fu emanato uno statuto della congregazione che rimase in vigore fino alla caduta dell'impero), Bolzano,
Rovereto, Mezzolombardo ed altri mentre in comuni dove probabilmente non c'erano grossi lasciti o istituzioni
benefiche da amministrare, si hanno notizie dell'esistenza di un Fondo dei poveri (Armenfond) che, in taluni casi, va
inteso semplicemente come una voce di bilancio del comune relativo, mentre altrove il termine "Fondo dei poveri" è
usato come sinonimo per "Congregazione di carità".
La legge provvisoria comunale 17 marzo 1849 stabiliva che i pertinenti di un comune avevano diritto al provvedimento
per i poveri secondo il giustificato bisogno (§ 22 del Capo I, Sez. I) e che, non bastando i mezzi forniti dalle società di
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beneficenza e dagli esistenti istituti, la Rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le
sovvenzioni ai poveri con i fondi della cassa comunale, potendo decidere in quale modo impiegarli (§ 84 del Capo I,
Sez. II). La legge del 3 dicembre 1863, n. 105 B.L.I., al Capo IV intitolato "Dell'obbligo dei Comuni di provvedere per i
poveri", disponeva che non cambiasse nulla nell'ordinamento e negli obblighi degli istituti esistenti e delle fondazioni di
beneficenza e ribadiva l'obbligo per i comuni di provvedere ai loro pertinenti poveri. Oltre alle disposizioni di legge,
anche una sentenza intervenne a stabilire che gli affari relativi ai poveri erano di competenza del comune politico anche
nel caso che esistesse un fondo speciale per i poveri (Sentenza del Trib. Ammin. 10 marzo 1880, n. 421). In pratica,
l'obbligo per il comune di soccorrere gli aventi diritto d'incolato sussisteva quando i mezzi necessari per il
mantenimento dei poveri, nel comune stesso, sorpassavano gli obblighi e i mezzi degli istituti e delle fondazioni per i
poveri e di beneficenza esistenti e nello stesso tempo quando non ci fossero terze persone tenute, in base al diritto civile
o ad altre leggi, a provvedere a questi poveri (come i genitori per i figli, i figli per i genitori, il marito per la moglie,
ecc.). Dipendendo dunque l'obbligo di intervento del comune nei confronti dei poveri dalle disponibilità finanziarie
degli istituti per i poveri, il capocomune era tenuto a conoscere i mezzi di cui essi disponevano, revisionando i loro
rendiconti e i giornali di entrata ed uscita e intervenendo nelle loro distribuzioni ed elargizioni ai poveri.
In generale gli istituti dei poveri, a parte gli eventuali lasciti o donazioni di cui beneficiavano, venivano finanziati con
alcune entrate straordinarie del comune stesso, come il ricavato da indennizzi forestali, multe campestri, incassi di
spettacoli pubblici, quote percentuali sulle vendite di legname e sulle vendite all'incanto di oggetti confiscati. Inoltre il
comune poteva pretendere un rimborso da parte dei poveri un tempo sovvenzionati e poi venuti in possesso di qualche
bene (purchè ciò non li gettasse in una situazione di ulteriore bisogno. Se poi la cifra composta da tali voci non risultava
sufficiente a sovvenzionare i poveri, il comune doveva provvedere devolvendo a questo scopo una somma di denaro a
conguaglio delle spese, somma che risultava regolarmente iscritta fra le uscite del conto consuntivo comunale.
Le autorità austriache non mancarono, nelle loro lettere circolari, di sollecitare i comuni ad istituire le congregazioni di
carità dotate di una amministrazione propria ossia di una loro legale e stabile Rappresentanza, anche nei casi in cui
fossero state inizialmente sprovviste di fondi. L'obiettivo perseguito era evidentemente quello di tenere divisa la
gestione degli istituti per i poveri da quella delle sostanze comunali, fermi restando gli obblighi del comune verso i suoi
pertinenti poveri. Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano sostanzialmente che la Rappresentanza della
congregazione fosse composta da un preside (o presidente) che doveva essere possibilmente il curatore d'anime locale
(e ciò perchè si voleva che la congregazione, per quanto possibile, potesse contare sulle offerte dei privati, sollevando in
tal modo la cassa comunale dall'onere delle sovvenzioni ai poveri alla quale era obbligata dalla legge), da due
consiglieri e da un cassiere. Anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime ed
il capocomune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della congregazione. La nomina del preside,
dei consiglieri e del cassiere spettava alla Rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (I.R.
Pretura o I.R. Giudizio Distrettuale).
Lo scopo del pio istituto era quello di sovvenzionare in primo luogo gli ammalati e i convalescenti poveri e quindi i
poveri incapaci di procurare a loro stessi e alle loro famiglie il necessario per sopravvivere. I capitali e le donazioni di
cui poteva disporre dovevano essere investiti e messi a frutto.
La Rappresentanza della congregazione si doveva occupare della conservazione del patrimonio e di decidere riguardo
all'elargizione dei sussidi. Essa doveva riunirsi almeno una volta al mese e le sue deliberazioni dovevano sempre essere
redatte su apposito protocollo. I compiti specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti
effettuati e un registro della contabilità riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi da loro dovuti
e le somme mano a mano versate; in tale registro dovevano poi comparire gli incassi dedotti dal giornale e le spese (per
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sussidi o altro) dedotte anch'esse dal giornale ma divise per mese. Il cassiere era altresì autorizzato a incassare gli
interessi sui capitali e le rendite dei beni immobili e a rilasciare le relative quietanze. Egli doveva inoltre, sulla base di
mandati rilasciati dal preside, pagare puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato
di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata delle relative pezze d'appoggio) affinchè la esaminasse con
i consiglieri e la passasse poi per la liquidazione alla Rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata
all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione. Tutte queste disposizioni costituivano le norme
fondamentali da prevedere nello statuto che ogni congregazione di carità doveva darsi.
In realtà, sembra che la divisione dei compiti che doveva esserci fra comune e congregazione di carità non abbia
funzionato con la precisione che il governo di Innsbruck si aspettava. Un certo disordine nel modo di organizzare le
sovvenzioni ai poveri da parte dei comuni del Tirolo e una mancanza di uniformità nella procedura relativa veniva
infatti lamentata dalla circolare del capitano provinciale n. 317/VII/9 del 11 maggio 1912 mentre in altri casi si
chiedevano chiarimenti su quali fossero i compiti effettivamente svolti dal comune e dalla congregazione di carità,
poichè non sembrava esserci un'esatta delimitazione di competenze. In particolare, assieme alla circolare del 1912
venivano diramati ai comuni un "questionario" ed un "registro dei poveri"; quest'ultimo, da tenere in continua evidenza,
conteneva un prospetto di tutti i poveri sussidiati. Il primo impianto del registro doveva essere fatto entro il I giugno
1912 e un esemplare doveva essere inviato alla Giunta provinciale, alla quale si sarebbero poi dovute inviare
trimestralmente le comunicazioni sulle variazioni avvenute.(2)
Fonti archivistiche e bibliografia
Bibliografia
SALA C., (a cura di), Profilo storico-istituzionale della Congregazione di carità dalle origini (1811)
all'estinzione (1937). Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF), Provincia
autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999
Note
(1) Cfr. ACCM, "Urbari", reg. 15, c. 1.
(2) L'introduzione generale è ripresa da: SALA C., (a cura di) "Profili storico istituzionali. Modello di descrizione
organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la
normalizzazione della descrizione archivistica" Congregazione di carità, Trento, 2000.
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fondo
Congregazione di carità di Mezzolombardo, 1812 - 1912
regg. 4, fascc. 2
Soggetti produttori
Congregazione di carità e Ospedale di Mezzolombardo, [1812] - 1923
Contenuto
Il fondo si articola in quattro serie: 1. Protocolli delle riunioni (un registro); 2. Urbari (un registro); 3. Registri delle
distribuzioni di carità (un fascicolo e due registri); 4. Atti amministrativi (un fascicolo).
Tale documentazione è conservata nell'archivio della parrocchia in quanto prodotta o ricevuta dal parroco di
Mezzolombardo, in qualità di preside della Congregazione. Inoltre nella canonica per un certo periodo di tempo si
tenevano le riunioni dei membri della Congregazione, questo spiega la presenza di un protocollo che ne attesta i verbali.
L'urbario dei capitali fu redatto dal parroco Micheletti e integrato da altri parroci.
Ulteriore documentazione appartenente alla Congregazione (1821-1924) è conservata presso l'archivio del comune di
Mezzolombardo.
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serie 1
Protocolli delle riunioni, 1822 - 1830
14. AA
Protocollo delle riunioni
1822 aprile 22 - 1830 giugno 18
Italiano
Registro, legatura in cartone, cc. 12 n.n.
159
serie 2
Urbari, 1822 - 1840
15. AA
"1822. Urbario della congregazione di carità in Mezzolombardo"
1822 maggio 28; 1840 (con annotazioni posteriori fino al 1845 febbraio 26)
Urbario dei capitali della congregazione di carità.
Alle cc. 100-106r "Rese di conto della congregazione di carità di Mezzolombardo, di cui la prima li 13 luglio 1823 per l'anno 1822",
1823 lug. 13 - 1829 dic. 10.
Alle cc. 106v-108 "Nota de capitali della congregazione di carità", s.d.
Italiano
Registro, legatura in mezza pelle, cc. 108 (bianche molte cc.), con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Segnature precedenti: 47
160
serie 3
Registri delle distribuzioni di carità, 1812 - 1853
16. b. 16. AA
Quinternetti delle distribuzioni di carità ai poveri
1812 - 1822; 1826 - 1828
Nn. 1-7
Fascicolo, cc. 120 n.n.
17. AA
"Congregazione di carità. Anni 1840-41-42 e 1843"
1840 gennaio 7 - 1843 agosto 29
Registro delle distribuzioni di carità ai poveri.
Italiano
Registro, legatura in carta, cc. 34 n.n.
18. AA
Registro delle distribuzioni di carità ai poveri
1843 settembre 5 - 1853 novembre 1
Italiano
Registro, legatura in carta, cc. 34 n.n.
161
serie 4
Atti amministrativi, 1822 - 1912
19. b. 19. AA
Atti amministrativi
1822 - 1912
Protocollo della commissione delegata al piano d'ammortizzazione (1822), comunicazioni di legati lasciati alla congregazione,
informazioni sui poveri, statuto (1862), quietanze e note di pagamento, prospetti dei poveri di Mezzolombardo, elenchi degli assistiti,
elenchi dei medicinali acquistati e distribuiti, suppliche dei poveri per ottenere delle sovvenzioni, ecc.
Fascicolo, cc. 559
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