2009-1 - parrocchia di Gemona
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2009-1 - parrocchia di Gemona
ANNO LXXVII - N. 1 APRILE 2009 CRISTO: IERI E OGGI Pur essendo la vigilia della festa più importante in tutto il mondo cristiano i segni festosi dell’attesa non sono tanto evidenti. Attorno al Duomo e dentro al Duomo un sommesso bisbiglio di penitenti e qualche chiacchiericcio di chierichetti per le “prove” della Veglia Pasquale. Le campane, mute dalla notte di giovedì, sostituite dai batacui, un silenzio irreale fin quasi alle nove di sera… Poi un bagliore di fiamme in un braciere in mezzo al sagrato e una voce in piazza che, complice la brezza della sera e i rumori di via Bini, non arriva neanche alle finestre di via Ospedale San Michele: “Il Cristo! ieri e oggi, principio e fine, alfa e omega! A Lui appartengono il tempo e i secoli, a Lui la gloria e il potere per i secoli in eterno! Amen” Quella voce amplificata dall’impianto di diffusione risuona tra le navate del Duomo immerso nel buio ed entra nel cuore e nella mente dell’assemblea con lo stesso stupore e incredulità come è entrata nel cuore e nella mente di quello sparuto gruppo di uomini spaventati che, all’alba del primo giorno dopo il sabato, si son sentiti dire dalle donne: il sepolcro è vuoto! Ma lui, il Cristo, non l’hanno ancora visto. Dovranno aspettare la notte di quello stesso giorno quando, a porte chiuse, il Risorto entrerà a portare luce, fiducia, speranza e certezza in quelle vite squassate da delusioni, tradimenti, paure e fallimenti… E dal portone del Duomo entra la processione preceduta dal Cero Pasquale, una fiammella che per tre volte è proclamata Luce di Cristo. E da quella fiamma vengono accese 10, 100 e 100 candele e le sagome degli altari del Duomo prendono colore e forma e le ombre diventano volti e nomi e, bruciando incenso a quel Cerio Pasquale ci uniamo al canto antico e attuale, gioioso e solenne, atteso non solo dai 40 giorni della Quaresima ma dall’eterna nostalgia di verità e vita che Dio ha messo nel nostro cuore: EXSULTET! “Esulti il coro degli angeli, un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. Gioisca la terra, la luce del Re della storia ha vinto la morte, ha sconfitto le tenebre! Alleluja!” E poi la lettura delle tappe della nostra salvezza e il canto del Gloria con le campane che annunciano nella notte il sorgere del sole di un giorno senza tramonto. E poi ancora il Battesimo di Ariela, Alice, Carolina, Gioele. Anche a loro verrà consegnata una candela accesa dal Cero Pasquale: il prossimo anno anche Una bella miniatura rappresentante l’Ultima cena. È stata realizzata da un ingoto artista padovano alla fine del 1200 in uno dei codici miniati del nostro duomo. loro verranno in Duomo la notte di Pasqua ad ascoltare le meraviglie che Dio compie nella nostra storia e riaccenderanno dal Cero Pasquale la loro candela. E alla fine il saluto e l’augurio: “Andate e portate a tutti la gioia del Signore Risorto. Alleluja! Alleluja!” Portiamo alle nostre famiglie la certezza che nel loro volersi bene diventano volto di Dio. Avviciniamoci ai giovani con discrezione e rispetto per la loro fatica di crescere. Avviciniamoci come Gesù si è avvicinato ai due discepoli di Emmaus e anziché sgridarli per la loro durezza di cuore camminiamo con loro e accettiamo l’invito: resta con noi perché si fa sera, papà, mamma. restate con noi, abbiamo bisogno di voi. Fermiamoci nel nostro correre e godiamoci i nostri bambini, sogniamo con i nostri ragazzi una Gemona più umana, più viva e attenta alle nuove generazioni. Accostiamoci ai nostri anziani e chiamiamoli con il loro nome come Gesù ha chiamato per nome Maria e ascoltiamo ancora i loro desideri e le loro nostalgie. Raccontiamo a tutti che non è vero che la vita è un non senso, anzi è il dono più bello che Dio ci ha affidato. Gridiamo allora a tutti: «Cristo è Vivo, è Risorto! Lui è il principio e il fine di tutto! È il Signore della storia. È il Dio che cammina con noi. È l’amore che asciuga ogni lacrima. È il sorriso che ridona speranza!». Solo così Pasqua sarà Santa Pasqua, solo così Pasqua sarà Buona Pasqua. l’arciprete monsignor Gastone Candusso 1 IN RAPPRESENTANZA DI TUTTE LE FORZE ATTIVE NELLA PIEVE DI SANTA MARIA ASSUNTA Il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale Gemona ha il suo nuovo Consiglio Pastorale. L’arciprete, monsignor Gastone Candusso ha scelto con molta ponderatezza un gruppo di persone che rappresentano la variegata realtà della nostra parrocchia: laica e religiosa. Sono molti i gruppi impegnati a trasmettere la nostra fede e pertanto il Consiglio risulta piuttosto numeroso. Ci sono i rappresentanti di coloro che operano nella catechesi, nella liturgia, nella carità, nella famiglia e nella pre-evangelizzazione. Ma che cos’è un Consiglio Pastorale? Innanzitutto non è una riunione di persone che siedono attorno al parroco, lo ascoltano e con silenziosa deferenza approvano ciò che egli propone. Non è neppure un gruppo di buoni e bravi cristiani che si mettono a servizio del parroco, né laici che si mettono in contrapposizione al clero. È l’insieme di cristiani consapevoli della necessità di vivere la fede in comunione. “Non si vive da soli la fede”, ripete spesso il nostro parroco, “la fede va vissuta insieme, con l’apporto personale di ogni credente”. Per cui la prima scelta da fare per il nuovo Consiglio Pastorale è quella della comunità. Trovare strategie nuove per formare una comunità di credenti sempre in cammino, perché essa non può essere immutabile, né ancorata al “c’era una volta” e credere alla creatività dello Spirito che fa nuove tutte le cose. Lavorare quindi in comunione con il parroco, esponendo i problemi del mondo contemporaneo e le problematiche vissute nel campo del lavoro, della famiglia e del volontariato. Cercare di rispondere, con il concorso di tutti, alla grande sfida di questo nostro tempo, cioé di come annunciare e tramandare il messaggio di Gesù Cristo, nostra Speranza, non solo ai fedeli che frequentano la chiesa, ma anche a quelli che si sono allontanati, agli scettici, agli indifferenti, in questo territorio di Gemona. Provare a colmare quella che il nostro arcivescovo Pietro Brollo definisce “distanza tra il mondo ecclesiale, la fede cristiana e il mondo contemporaneo”. Compito arduo, senza dubbio oggi, poiché da più parti si nega l’esistenza di Dio e si stigmatizza l’ingombrante ingerenza della Chiesa. Ma crediamo che è lo Spirito a guidare la Chiesa e a sostenerla. In questa visione di Chiesa, alle persone che il parroco ha scelto per rappresentare la complessità della realtà di Gemona, auguriamo di essere propositive e di Il Consiglio Pastorale della Parrocchia di Gemona Presidente monsignor Gastone Candusso Vicari parrocchiali don Oscar Pinaffo don Federico Grosso Catechesi Elementari Valeria Venchiarutti Orietta Calligaris Catechesi Medie Daniele Contessi Orietta Turchetti Catechesi Superiori Daniela Forgiarini Simone Traunero Liturgia Magda Ferrarese Adelina Fazzini Caritas Duilio Londero Saverio Scalera Famiglia Chiara e Diego Berto Fabbriceria Ettore Calderini Godo Paolo Arduino 2 Maniaglia Adriana Urbani Molfetta Piovega Carmen Londero Serafini Taboga Arcadia Mattiussi Campagnola Delfina Ceschia Gleseute Lida Londero Duomo Ruben Vittor Santuario di Sant’Antonio padre Luigi Bettin Padri Stimmatini padre Silvio Suore Francescane (Convento e Oasi) suor Biancamaria suor Antonia Pro Loco Sara Mardero Nomina arcipretale Walter Musina Umberto Gurisatti Fiorenza Missoni Flavia Zambelli esprimere ciò che lo Spirito suggerisce per trovare modi nuovi per una pastorale di comunione e di corresponsabilità. Ai componenti del precedente Consiglio va invece la riconoscenza di tutti i parrocchiani, per la disponibilità nella presenza e per le proposte espresse in questo quinquennio trascorso. Adele Cavallari Il Sinodo e il Concilio Per il Sinodo Diocesano Udinese V il Consiglio Pastorale Parrocchiale “è uno strumento molto importante per esprimere la comunione ecclesiale ed attuare la cooperazione tra i fedeli di un comunità cristiana locale... Compito del Consiglio Pastorale Parrocchiale è quello di promuovere l'attività pastorale della parrocchia, di trattare i problemi, di progettarne e verificarne le iniziative in comunione con il Vescovo... In particolare ha il compito di elaborare il programma pastorale annuale in attuazione del piano generale della diocesi e della forania, tenendo conto delle esigenze e delle necessità locali. Inoltre è chiamato a verificare, coordinare l’azione pastorale delle associazioni, dei movimenti e dei gruppi parrocchiali e a promuovere la partecipazione di tutti i battezzati alla vita della comunità parrocchiale” (Sinodo diocesano udinese V n° 135). Il Concilio Vaticano II nel documento Lumen Gentium diceva che “ogni laico deve essere davanti al mondo un testimone della resurrezione e della vita del Signore Gesù e un segno del Dio vivo”. Tutti insieme – ognuno per la sua parte – devono alimentare il mondo con frutti spirituali e in esso diffondere lo Spirito da cui sono animati quei poveri, miti e pacifici che il Signore Gesù nel Vangelo proclamò beati. In una parola: ciò che l'anima è nel corpo, questo siano nel mondo i cristiani” (LG n° 38). E ancora al n° 37: “I pastori riconoscano e promuovano la dignità e la responsabilità dei laici nella Chiesa; si servano volentieri del loro prudente consiglio, con fiducia affidino loro degli uffici in servizio della Chiesa e lascino loro libertà e campo di agire...”. Saremo invitati a proporci per far sì che la gente che è in Gemona riscopra la sua antica anima di comunità di fede, speranza e carità. Tutta la Settimana Santa Domenica delle Palme (5 Aprile) 10.00: Benedizione degli ulivi in S. Rocco e processione. S. Messa in Duomo Sante Quarant’ore di Adorazione Eucaristica – In Duomo 15.30: Canto dei Vesperi ed esposizione dell’Eucaristia 16.00: Azione Cattolica, S. Vincenzo 17.00: Terz’Ordine Francescano e Francescani 18.00: Operatori della catechesi 18.45: Benedizione e riposizione 19.00: Santa Messa Durante le ore di adorazione ci sarà la possibilità di confessarsi 20.30: “Morì e fu sepolto” Concerto per coro e organo. Coro dell’Università degli Studi di Trieste Lunedì Santo (6 Aprile) – Quarant’ore in Duomo 9.00 –11.00: Adorazione personale libera 16.00: Borgate di Stalis, Gleseute, Gois e Bersaglio 17.00: Borgate di Godo e Maniaglia e bambini delle elementari 18.00: Centro storico 18.45: Benedizione e riposizione 19.00: Santa Messa con predicazione del Padre guardiano del Santuario Durante le ore di adorazione ci sarà la possibilità di confessarsi Martedì Santo (7 Aprile) – Quarant’ore in Duomo 9.00 –11.00: Adorazione personale libera 16.00: Borgata di Taboga 17.00: Borgata di Campagnola 18.00: Borgata di Piovega 18.45: Benedizione e riposizione 19.00: Santa Messa Durante le ore di adorazione ci sarà la possibilità di confessarsi Mercoledì Santo (8 Aprile) – in Santuario 20.45: Liturgia penitenziale con possibilità di confessarsi Giovedì Santo (9 Aprile) – a Udine 9.30: In Cattedrale l’Arcivescovo concelebra con tutti i Sacerdoti dell’Arcidiocesi e benedice gli Olii santi nella “Messa delCrisma” TRIDUO PASQUALE DELLA PASSIONE, MORTE E RESURREZIONE DEL SIGNORE Giovedì Santo (9 Aprile) – in Duomo Con la Messa “In Cœna Domini” inizia il triduo pasquale 20.00: Santa Messa in Cœna Domini 21.30: Veglia di adorazione proposta dai ragazzi delle medie 22.30: Veglia di adorazione proposta dai ragazzi delle superiori 23.30: Veglia di adorazione proposta dal gruppo delle catechiste 00.30: Veglia di adorazione proposta dal gruppo degli scout Venerdì Santo (10 Aprile) in Duomo Giorno di astinenza e digiuno 7.00: Recita delle Lodi mattutine 15.00: Liturgia della Passione 21.00: Via Crucis preparata dai regazzi delle superiori - Partenza dal Santuario Sabato Santo (11 Aprile) In mattinata e nel pomeriggio ci sarà la possibilità di confessarsi PASQUA DI RESURREZIONE (SABATO 11- DOMENICA 12 APRILE) Sabato 21.00: Solenne Veglia pasquale Domenica di Pasqua Tutte le S. Messe sono celebrate con orario festivo (è sospesa la S. Messa delle 9 in Duomo) Lunedì dell’Angelo (24 Marzo) Sante Messe con orario festivo A tutti i Gemonesi l’augurio più cordiale di Buona Pasqua nella luce di Cristo risorto Quando furono giunti sul luogo, detto Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Ma Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». E si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Intanto il popolo se ne stava là a guardare, mentre i magistrati deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato gli altri; salvi se stesso, se è il Cristo, l’Eletto di Dio!». Anche i soldati lo insultavano e si avvicinavano a lui per dargli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso!». Vi era sopra di lui questa iscrizione, in latino, in greco ed in ebraico: “Questi è il re dei Giudei”. Uno dei due ladroni che erano stati crocifissi, lo insultava dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva dunque te e noi». Ma l’altro lo rimproverava, dicendogli: «Non temi tu Iddio, tu che soffri la stessa condanna? Per noi, è giustizia, perché riceviamo degna pena dei nostri delitti; ma lui non ha fatto niente di male». Poi soggiunse: «Gesù, ricordati di me quando ritornerai nella maestà del tuo regno!». E Gesù gli rispose: «In verità ti dico: oggi sarai in paradiso con me». Era già quasi l’ora sesta, quando le tenebre si stesero su tutta la terra, fino all’ora nona, per essersi oscurato il sole; e il velo del tempio si divise nel mezzo. Ma Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani raccomando lo spirito mio!». E, detto questo, spirò. (Lc 23, 33-45) 3 ANCHE ALLA LUCE DEL BILANCIO 2008 E DELLE NECESSITÀ PER IL FUTURO A proposito di Forni Avoltri Nel numero di Voce Amica di Natale titolavamo l’articolo sulla casa di Forni Avoltri Sotto la neve… pane e caffè. Certo non immaginavamo di essere presi sul serio a proposito della neve! A più riprese ne è scesa oltre un metro e ovviamente ha creato non pochi disagi alle maestranze che da Gemona dovevano salire a Forni per completare per tempo gli impianti elettrici, idraulici e termici. Comunque, se la neve e la pioggia non ci faranno altri dispetti, l’appuntamento è per il pomeriggio del 7 giugno. L’Arcivescovo Pietro tagliando il nastro inaugurerà la nuova casa parrocchiale. Vorremmo incontrare qualche giorno prima la comunità di Forni Avoltri per presentarci al sindaco, al parroco, ai rappresentati delle varie associazioni, al paese intero; vorremmo poterci sentire non soltanto ospiti estivi, ma concittadini per capire e vivere con loro i proble- RENDICONTO ANNO 2008 (in euro) ENTRATE Offerte in chiesa (Duomo + Borgate) Candele votive (Duomo + Borgate) Offerte per servizi (battesimi, funerali, matrimoni, benedizioni, ecc.) Offerte per attività parrocchiali (Voce Amica, stampa, caritativa) Offerte in denaro diverse (Duomo + Borgate) Interessi attivi Varie Proventi straordinari TOTALE ENTRATE 66.383,88 28.674,26 53.268,57 22.710,23 47.421,36 2.426,28 7.126,67 332.687,77 560.699,02 ENTRATE NELLE BORGATE (già comprese nelle voci sopra riportate) offerte in chiesa Piovega Godo Maniaglia Gleseute Taboga Campagnola San Rocco Totali 3.179,46 2.272,37 1.658,98 1.338,74 1.838,24 2.865,94 2.323,86 14.564,13 offerte candele 568,78 1.009,71 199,29 365,37 114,84 2.420,73 4.360,15 altre offerte totale 2.218,00 1.157,27 5.966,24 4.439,35 1.858,27 1.798,27 2.203,08 3.365,94 4.744,59 23.810,81 94,16 250,00 500,00 4.886,53 USCITE Residuo passivo anno 2007 Imposte, tasse e assicurazioni Spese culto (servizi vari, candele, ostie ecc...) Spese gestionali parrocchia (luce, riscaldamento, telefono ecc...) Spese per attività parrocchiali (Voce Amica, stampa, caritativa) Remunerazioni, stipendi, contributi, I.D.S.C. Contributo attività diocesane Manutenzione fabbricati e acquisto attrezzature Varie Casa Forni e altre spese straordinarie TOTALE USCITE DISAVANZO DI GESTIONE PASSIVO FINALE AL 31.12.2008 165.515,47 18.180,60 11.756,80 41.220,45 22.065,15 27.545,19 2.567,00 7.885,24 13.243,92 745.827,94 890.292,29 329.593,27 497.108,74 LA NOSTRA SOLIDARIETÀ CON: Monsignor Tito Solari – Bolivia Padre Pushpanadam – India Adozioni a distanza (India) Borgata di Campagnola San Vincenzo (Offerte ulivo) Amici Lebbrosi (Borgata di Campagnola) Opere missionarie Borgata di Godo Giornata Missionaria Seminario Burundi Ghana Un pane per amor di Dio Carità del Papa Lebbrosi e Infanzia missionaria Totale 4 14.000,00 3.600,00 1.674,00 1.434,00 1.217,00 1.880,00 3.000,00 950,00 700,00 550,00 3.800,00 600,00 800,00 34.205,00 Uno scorcio della casa parrocchiale di Forni Avoltri sotto le recenti nevicate. mi e i sogni della gente di montagna e tutto questo lo faremo in una serata con canti, celebrazioni e conoscenza reciproca. Poi il giorno della ufficialità: consegna delle chiavi, discorsi, ringraziamenti, curiosità, brindisi, ritrovo di vecchi amici, nostalgie e progetti per l’immediato futuro: infatti giovedì 18 giugno partenza del primo gruppo e l’avventura di Forni inizierà alla grande. Il sogno sofferto e custodito per tanto tempo è diventato realtà. Bambini, ragazzi, famiglie e anziani potranno vivere una interessante esperienza di vita di famiglia allargata. Le emozioni provate lassù ci aiuteranno a vivere con maggior coerenza il quotidiano di Gemona con il desiderio di ritornare l’anno successivo a fare “il pieno” di entusiasmo, esperienze umane e arricchimento di fede. Sognare non costa nulla anzi fa bene allo spirito. Quello che fa meno bene allo spirito, alla mente e.. alle tasche sono le cifre riportate nello specchietto pubblicato qui accanto sull’andamento del 2008. Guardiamo il bilancio L’acquisto dei terreni confinanti (oltre 1000 mq), alcuni imprevisti, altre migliorie e l’osservanza di norme di sicurezza hanno fatto lievitare i preventivi. La forte spesa non è la gestione ordinaria degli immobili della Parrocchia bensì la casa di Forni. Siamo certi che non solo i giovani ma anche famiglie e anziani vorranno godere di questa preziosa possibilità. Quanto prima pubblicheremo il calendario dei soggiorni. Controllando le cifre notiamo sì l’aumento delle uscite ma notiamo anche un (continua nella pagina a fianco) L’ESPERIENZA DEI GIOVANI DI TERZA E QUARTA SUPERIORE E anche il Glemo va a Roma Dopo sei ore interminabili di treno (e di animazione forzata ai malcapitati viaggiatori!) ci siamo: siamo nella Città Eterna, la Città per eccellenza. Oscar era da tempo che aveva il sogno di portarci a Roma per visitare la Capitale della Cristianità, vedere il successore di Pietro e ammirare quello che i nostri antenati “de Roma” duemila anni fa hanno realizzato. Così, gli ultimi giorni di dicembre 2008, zaini in spalla, venti ragazzi di terza e quarta Superiore sono arrivati alla Stazione Termini. Visitate la Catacombe di San Sebastiano, luogo di incontro dei primi Cristiani romani, con non poche peripezie abbiamo raggiunto la Parrocchia di S. Tarcisio in Quarto Miglio che ci ha gentilmente ospitato nel suo oratorio. Forni Avoltri (continua dalla pagina a fianco) lento e graduale aumento delle entrate. Grazie dei caffè offerti (ne serviranno ancora tanti), grazie dei biglietti giocati alla lotteria, grazie delle offerte consegnateci timidamente, grazie dei prestiti graziosi, grazie della simpatia e fiducia. La crisi che ha colpito l’economia ovviamente si fa sentire anche nella disponibilità finanziaria della famiglia e nella solidarietà. Ma noi conosciamo la generosità dei Gemonesi e vogliamo ancora credere nella Provvidenza. Il mare è fatto con le gocce, un giardino è composto di tanti fiorellini, una casa è fatta con tanti mattoni. Allora grazie anche di quel pochissimo che potete donare. Sarà come una zolletta di zucchero: renderà dolce il caffè. monsignor Gastone Candusso Secondo giorno. Sveglia alle sei (Aiuto!). Direzione: Vaticano per celebrare la Santa Messa sulla tomba dell’apostolo Pietro. L’emozione di trovarsi in quel luogo, le parole del vescovo monsignor Lanzani, che con grande semplicità ci ha accolti nelle Grotte Vaticane, ci hanno fatto sentire la bellezza e l’importanza della testimonianza di Pietro, roccia della nostra Fede. Molto suggestivo è stato anche trovarsi sul cupolone – dopo 537 scalini! – con un panorama mozzafiato su tutto il Caput mundi o immersi nei capolavori d’arte romana che si trovano ad ogni angolo della città. Domenica 28 dicembre siamo tornati in Vaticano per assistere all’Angelus del Papa, che aveva come tema la festa della Sacra Famiglia di Nazaret. Fonte di grande commozione per tutti, Oscar in testa, è stato il saluto particolare del Santo Padre a noi giovani di Gemona. Non capita certo tutti i giorni che un Papa ricordi un gruppetto di ragazzi sgangherati e questo ci ha dato modo di provare quanto anche un personaggio così importante e, per certi aspetti distante da noi, ci sia invece vicino, nostra guida vera e presente. L’ultimo giorno abbiamo incontrato le Suore Missionarie della Carità, ordine fondato da Madre Teresa. Vedere come, benché nella più profonda miseria economica, quelle suore si dedichino completamente agli altri, donando anche ciò che non hanno e come ringrazino Dio per ciò che Egli dona loro è stato qualcosa di veramente molto intenso: lì è presente tutta la sofferenza e la grandezza di Gesù Cristo. Non sono mancati anche momenti di condivisione con la comunità ospitante, specialmente partecipando insieme alla Santa Messa. Tutti siamo rimasti molto colpiti della grande ospitalità con cui siamo stati accolti: ci hanno fatto sentire veramente a casa. Per questo, il nostro primo grazie va al Parroco di San Tarcisio, don Paolo. Ma tanti altri ringraziamenti seguono a ruota: grazie a Giorgio, Daniela e Trauma che ci hanno accompagnato, grazie a monsignor Lanzani che ci ha ricevuto, grazie al Santo Padre che ci ha salutato, grazie a Marcellino che ci ha sopportato, grazie a don Oscar che per noi sogna e non si risparmia. Grazie a loro è stato un viaggio alle radici della Fede, dell’arte, della storia. Grazie a loro è stato un viaggio alle nostre radici, per ricollegarsi alla roccia e per scoprire, così, la bellezza dell’essere comunità: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. Damiano e Fabio 5 LA RICORRENZA FESTEGGIATA DOMENICA 22 MARZO CON LA PARTECIPAZIONE DELL’INTERA BORGATA E a Campagnola sono già cinquant’anni Anche se sembra impossibile siamo già arrivati al traguardo dei cinquant’anni dalla celebrazione della prima santa messa nella Chiesa di Campagnola. Era il giorno 23 marzo 1959 quando per la prima volta monsignor Monai celebrò il solenne rito nel locale al piano terra del nuovo fabbricato dell’asilo. Fino ad allora la messa veniva celebrata ogni primo giovedì del mese al piano superiore della latteria della borgata, all’epoca sede anche delle prime classi della scuola elementare; lì si celebrava anche il Fioretto mariano e la preparazione alla Prima Comunione dei bambini. Appena il tempo di traslocare in tutta fretta altare e banchi considerato che solo venti giorni prima era stata concessa dall’Arcivescovo monsignor Zaffonato l’autorizzazione alla celebrazione della messa festiva nei nuovi locali. Una delegazione della borgata composta da Antonio Londero, Gino Londero, Caterina Londero, Giovanni Stefanutti e Giuseppe Roncastri il 3 marzo era stata ricevuta in Curia a Udine dall’Arcivescovo il quale, sentita la accalorata richiesta del gruppo, aveva provveduto a formalizzare immediatamente il suo benestare. Pochi giorni dopo, il 29 aprile, in occasione della presentazione del nuovo tabernacolo offerto dalle sorelle Venturini, monsignor Monai annunciò ufficialmente che la chiesa, fino ad allora intitolata alla Nostra Signora del Sacro Cuore, da quel momento sarebbe stata dedicata a San Giuseppe artigiano. Per la borgata di Campagnola si stava avverando un sogno. La posa della prima pietra, il 6 gennaio 1955, aveva dato inizio ad intensi anni di sacrifici da parte di tutta la comunità, all’avventura - e forse alla sfida - della costruzione del fabbricato dell’asilo. Impegno, sacrifici e costanza avevano accompagnato le famiglie locali in questo obiettivo. Dopo cena gli uomini, pur stremati dalle fatiche della giornata lavorativa impegnata nei campi, si ritrovavano li, a tirar su i muri di quel fabbricato che doveva diventare l’Asilo della borgata; le donne portavano l’acqua e costruivano a mano i blocchi di cemento, come si faceva all’epoca. Soldi non ce n’erano, ma in qualche modo si combinava, tutti cercavano di 6 Monsignor Monai benedice la campana della nuova Chiesa (in alto).Qui sopra: la celebrazione di una messa al piano terra del fabbricato, nel locale che fungeva anche da asilo. Nella pagina a fianco: i lavori di costruzione e monsignor Trigatti e il sindaco Fantoni all’inaugurazione del primo lotto nell’aprile del 1962. dare una mano: chi vendeva le uova di casa all’insaputa dei familiari, chi si attivava per chiedere lo sconto sui materiali da acquistare, chi portava da casa quello che aveva. I lavori sulla struttura principale del fabbricato proseguirono ininterrottamente fino al 1960. L’anno prima, il 19 aprile 1959, monsignor Monai aveva benedetto la campana donata dalla famiglia Giorgiut Londero alla presenza dei padrini della stessa Domenico Londero (Meni Rondin) e Caterina Londero (Rine). La creazione del locale circolo ACLI per iniziativa di don Luciano Quarino, vicario arcipretale, all’epoca era stato un ulteriore motivo di aggregazione e socializzazione. Gli uomini si trovavano volentieri negli adiacenti locali dei circolo a discutere dei problemi della borgata, a fare la partitina a carte e contribuivano poi positivamente anche all’affluenza domenicale alle celebrazioni. Il 29 Aprile 1962 monsignor Trigatti, alla presenza del sindaco Luciano Fantoni, del pretore e di numerose autorità inaugurava finalmente il piano terra lato est del fabbricato che veniva utilizzato sia per la Chiesa che per le attività dell’asilo. Il terremoto del 6 maggio 1976 rese inagibili i locali dell’asilo. Nella più totale emergenza la santa messa venne provvisoriamente celebrata per un breve periodo all’esterno, nell’area adiacente il fabbricato di Pasqualino Londero. Nel cortile dell’asilo venne poi costruito un ricovero provvisorio e successivamente posato un box in lamiera. Al loro interno proseguirono le celebrazioni delle messe domenicali e, eccezionalmente, anche di 3 battesimi (Anna Gubiani, Matteo Londero e Daniele Gubiani). A questi ricoveri di fortuna, ricordati dai fedeli per l’inadeguatissimo isolamento termico, fece seguito l’installazione di un prefabbricato in legno, più accogliente, dove venne trasferita provvisoriamente la Chiesa. Finalmente, dopo i lavori di ristrutturazione, il 6 novembre 1983 la Chiesa venne riportata nella sede attuale. Rispetto alla situazione antecedente il terremoto fu però modificato l’ingresso, con l’accesso dalla scala interna anziché da quella a nord, ed invertita la posizione dell’altare. Negli anni seguirono diverse iniziative e migliorie strutturali quali la costruzione del nuovo altare, coro e banchi, opere in legno realizzate da Franco Nenis e Egidio Forgiarini su progetto del professor Ercole Casolo che progettò anche il nuovo campanile e che recentemente ha realizzato il gruppo bronzeo della Sacra Famiglia. Ma molti altri sono stati i segni di cui la Chiesa si è arricchita per volere dei i borghigiani e da questi donati in occasioni di ricorrenze particolari. Ne ricordiamo alcuni pur sperando di non dimenticarne altri: il tabernacolo, l’ostensorio, l’armonium, le statue della Madonna e San Giuseppe, un calice e una pisside, il restauro del vecchio calice donato nel 1950 da monsignor Monai, vari camici, casule, tovaglie ricamate, gli impianti di diffusione sonora, le luci di emergenza, il rifacimento dell’impianto di riscaldamento. Oltre all’elenco di questi segni concreti e tangibili, non va però dimenticato l’impegno umano costante di molte persone che, silenziosamente ma in modo altrettanto degno di nota, hanno contribuito a rendere la Chiesa di Campagnola accogliente e dignitosa, un luogo di cui essere orgogliosi. Un pensiero particolare a Rine, infaticabile “custode” della chiesa che, all’età di quasi 92 primavere, continua ininterrottamente da oltre cinquant’anni con grande passione ad occuparsi di ogni cosa e ad essere il riferimento principale per ogni problema da risolvere. Sono cambiati i tempi e le persone. Se una volta l’affluenza dei borghigiani alla santa messa domenicale era notevole ora rimane tale solo in occasione dei Rosari per i defunti della borgata: pur continuando ad essere la Chiesa un riferimento importante, l’affluenza domenicale alla celebrazione si è note- volmente affievolita. Per un lungo periodo dal 2005 al 2008 non si è potuta garantire la celebrazione settimanale della santa messa sostituitendola periodicamente con la Liturgia della Parola. Fortunatamente dal giugno 2008, grazie alla presenza costante di don Oscar, la celebrazione della santa messa domenicale è ripresa. Anche la presenza domenicale nei locali dell’adiacente circolo ACLI è cambiata: non sono più gli uomini ma le donne che dopo il rito si ritrovano per il caffe e per discutere dei loro problemi. E il futuro della Chiesa di Campagnola è legato a loro. Confidiamo che la presenza femminile continui ad essere costante e positiva e si consolidi quel rapporto di amicizia e spirito di gruppo che a suo tempo ha fatto nascere, e ci auguriamo mantenga ancora a lungo, questa bella e importante realtà locale. La Classe del 1938 I coscritti del 1938 hanno festeggiato i loro settant’anni il 16.11.2008 con una messa in Duomo cui è seguita una giornata conviviale. Eccoli nella foto ricordo ai piedi del campanile. 7 ALLE INIZIATIVE “GLEMOAPERTO” TANTE PRESENZE E TANTA COLLABORAZIONE “Dare precedenza” e cominciare la giornata Fermarsi e Dare precedenza: queste sono state le parole chiave degli incontri che si sono svolti negli ultimi tre sabati di Avvento nella chiesa di Santa Lucia alle ore 7.15 del mattino. Un momento di riflessione in cui i giovani (e non solo) della forania, in particolare quelli che frequentano le scuole di Gemona, si sono fermati e hanno dato la precedenza a Gesù, quel Bambino in procinto di nascere per noi, per la nostra salvezza. Via il cellulare, via tutte le tecnologie del mondo odierno; solo un silenzio interiore per riflettere su noi stessi: riusciamo ad estraniarci dalla modernità per accogliere Gesù che viene nel nostro cuore, troppo pieno di cose superflue? Questo è stato l’obiettivo, raggiunto, tra l’altro, molto bene, visto il grande afflusso di persone. Ovviamente l’ora è un po’ “difficile” ma, dopo il nutrimento per l’anima, poteva mancare quello per il corpo? Certo che no! Una lauta colazione era pronta subito dopo la preghiera, merito delle straordinarie mamme, per poter affrontare nel modo migliore la giornata, chi con compiti in classe, chi con interrogazioni e chi nel lavoro. Tra una preghiera e un biscotto, un canto Dare precedenza è stata riproposta anche durante la Quaresima: ecco un momento della riflessione mattutina che ha per protagonisti i giovani guidati da don Oscar. e una buona fetta di torta, siamo riusciti a incominciare queste nostre giornate nel migliore dei modi, ringraziando il Signore per quello che ci ha donato, e chiedendogli di aiutarci a migliorare, per poterci preparare al meglio alla venuta del Natale. Insomma, davvero un’ottima esperienza per pregare assieme e preparare il nostro spirito alla venuta del Salvatore! Anna Di Toma PS La bella esperienza è stata ripresa anche durante la Quaresima, con una partecipazione straordinaria di giovani (e, anche in questo caso, non solo giovani). Ûfs, Fruts e Processions Con molto piacere pubblichiamo l’estratto di un articolo pervenutoci da una spettatrice che ha espresso alcuni pensieri sulla commmedia e sulla nostra avventura teatrale. Dal 6 gennaio giorno in cui è stato portato in scena al Glemonensis per la seconda volta “Ûfs, Fruts, e Processions”, la compagnia parrocchiale di Gemona ha preso piede, e con passo sciolto e sicuro ha portato in scena la rappresentazione a Buia il 10 gennaio, a Bordano il 30 gennaio ed il 7 febbraio ad Artegna. In meno di due mesi e mezzo c’è stato il bis in casa e subito dopo sono arrivati gli inviti dai paesi vicini. Ma non è finita! Ora si apprestano ad espatriare! L’invito di Basaldella è giunto per il 23 maggio. La voce si espande. Il gruppo piace. Il lavoro e l’impegno profusi nell’arco di quasi un anno stanno dando i loro frutti. Un lavoro che nasce interamente 8 dall’iniziativa, dalle idee, e dalle capacità che via via hanno perfezionato i membri del gruppo. Lo scopo o la meta sono quelli di raccogliere un po’ di fondi per la realizzazione della casa vacanze costruita a Forni Avoltri. A me è piaciuto vederli in una serata di prove e poi, in modo più serio ed organizzato, nella sera del debutto e a Buia. La perpetua, Anute la svelte, ed il sacrestano mi hanno fatta morire, ben inteso non sul serio... Sono qui che scrivo, ma le risate sono travalicate nel pianto quando don Gavino se nè uscito dal bagno mezzo stravolto e con le vesti impigliate e sollevate nel di dietro. Non di meno spicca l’impegno di una suora, suora sul palco e nella vita, che trasmette con accento veneto concetti di buon senso per appianare animi accalorati, mentre il parroco nella camera vicina riceve le cure della mammina. Bello, a Buia, il fuoriscena in cui la dottoressa non riuscendo a raccogliere il cappello a cui il sacerdote è molto affezionato, chiede aiuto al pubblico. Questi uomini e donne ci hanno regalato, e ci regalano, delle ore veramente spensierate con un lavoro che unisce capacità, professionalità (lo dimostrano le tecnologie utilizzate), dedizione, costanza e, non da ultimo, grandissimo impegno. Impegno per imparare le proprie battute, per essere presenti alle prove da una parte e per far sì che alle prove ci siano tutti dall’altra. Una spettatrice. Noi catechiste anche a nome di tutti coloro che hanno realizzato questo teatro ringraziamo di nuovo tutti coloro che in qualsiasi modo ci hanno sostenuto ed accompagnato in questa avventura. L’appuntamento è per il prossimo 23 maggio a Basaldella. È STATO VICARIO ARCIPRETALE A GEMONA PER OLTRE QUINDICI ANNI Grazie, don Rino Per sedici anni, dal 1962 al 1978, monsignor Rino Calligaris è stato vicario parrocchiale di Gemona, durante il ministero di parroco di monsignor Emilio Trigatti. Poco più di un anno fa don Rino ha concluso la sua intensa giornata terrena, dopo trentatré anni come parroco di San Giorgio di Nogaro e sette come canonico residenziale della Cattedrale di Udine. L’affetto di don Rino per Gemona è noto, ma egli ha voluto renderlo ulteriormente tangibile lasciando alla nostra pieve il calice donatogli da mons. Trigatti, come riportato nello scorso numero di Voce Amica. Ma la parrocchia di Gemona ha avuto in dono, grazie all’interessamento di monsignor Saverio Mauro, direttore della Fraternitas di Udine, un altro importante ricordo di don Rino: l’intera raccolta dei suoi libri e dei suoi CD. Riordinando e catalogando le casse giunte in canonica sono emerse delle sorprese molto interessanti: l’Enciclopedia Cattolica completa e l’Enciclopedia monografica del Friuli-Venezia Giulia, varie ed interessantissime opere teologiche, libri di storia e cultura friulane, numerose pubblicazioni splendidamente illustrate del Touring Club Italiano e una ricchissima collezione di CD sia di musica classica sia di contenuto enciclopedico e letterario. Inoltre verranno conservati nell’archivio della canonica i volumi dell’opera omnia di Luigi Sturzo e gli appunti e i manoscritti delle varie stesure della tesi di Laurea di don Rino sul pensiero di don Sturzo, difesa presso la Pontificia Università Lateranense. L’idea che subito è sembrata ottimale per utilizzare questo preziosissimo patrimonio di affetto e cultura è stata quella di metterlo in buona parte a disposizione dei nostri ragazzi. Così, in una saletta del Glemo sono stati disposti degli scaffali con i libri di don Rino e con i CD delle enciclopedie e raccolte letterarie multimediali. In breve verrà messo a disposizione un computer per renderne fruibile il contenuto. Nella saletta ci sono anche un paio di divani e un tavolo con quattro sedie: una piccola bibliotechina in cui i ragazzi – e non solo loro – possono trascorrere qualche momento di tranquillità e di riflessione e trovare del materiale utile per le loro ricerche scolastiche. Il sogno che ha guidato questa idea è che i nostri oratori parrocchiali offrano ai ragazzi, oltre alla catechesi, alla compagnia e al gioco, anche l’opportunità di crescere culturalmente e di incuriosirsi di quelle prodigiose e stupende “macchine di carta” che sono i libri. Leggere aiuta a crescere, a costruire una mente attenta e capace di cogliere i segni dei tempi, ad allargare gli orizzonti, ma soprattutto permette di scorgere le orme di Dio disseminate nelle grandi realizzazioni dell’intelligenza e dell’ingegno dell’uomo. Ma abbiamo anche un altro sogno: che non capiti anche a noi cristiani gemonesi di ingrossare quell’immenso esercito di smemorati che caratterizza la nostra attuale società. Noi non vogliamo essere gente dalla memoria corta, ma attraverso i libri che ha amato e che continuano ad essere preziosi strumenti di crescita culturale ed umana, vogliamo ricordare don Rino e con lui tutti coloro che ci hanno aiutato ad essere migliori. Per la loro memoria, la nostra gratitudine e la nostra preghiera. In attesa delle Nozze di Diamante Il 15 gennaio hanno festeggiato il 59° anno di matrimonio i coniugi Rosina e Valentina Fadi. Anche Voce Amica s’unisce a parenti e amici negli auguri più cordiali. 9 ACCOGLIE LE OPERE D’ARTE DEL SANTUARIO ANTONIANO E DI SANT’ANNA DI CAPODISTRIA Il Museo Renato Raffaelli Il Museo Renato Raffaelli ospita la raccolta di opere non più utilizzate nelle liturgie e già esposte, prima del terremoto, nella Pinacoteca Antoniana, istituita nel 1968 per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico e storico del Santuario. La collezione comprende lavori di pittori gemonesi, friulani e veneti, con alcune presenze di autori dell’Italia centrosettentrionale. Numerose tele sono di Melchior Widmar, pittore svizzero attivo a Gemona nella seconda metà del secolo XVII. Dal 1706 l’artista è sepolto nella cappella del Rosario annessa al Santuario, da lui stesso eretta e decorata nel 1682. Tra le opere di scultura notevole è la quattrocentesca Madonna Bella, in legno intagliato, dipinto e dorato, di scuola salisburghese (qui sopra). Il Museo ospita anche opere dell’ex Convento di Sant’Anna di Capodistria, facente parte un tempo della Provincia Veneta dell’Ordine dei Frati Minori: risalgono ai secoli dal XV al XIX e sono esposte a oltre mezzo secolo dal loro ricupero avvenuto nel 1946. Fra i lavori di maggiore interesse si distinguono opere di autori veneti e dell’Italia settentrionale; di Benedetto Carpaccio (Adorazione del nome di Gesù) e di Francesco di Girolamo da Santacroce (Deposizione di Cristo) sono due tele collocate in Santuario. Il Museo – allestito su progetto dell’architetto Gianpaolo Della Marina – è dedicato al gemonese Renato Raffaelli, benefattore e sostenitore delle iniziative culturali del Convento francescano. Sala 1 L’esposizione si apre con la tela Sant’Antonio e il Bambino Gesù del gemonese Giovanni Battista Tiani (1671– 1737, in alto) e la tela San Francesco riceve le stimmate che mette in evidenza le doti pittoriche di Melchior Widmar. Nella sala sono ospitati pannelli con Episodi della vita del Santo dei gemonesi Giacomo Brollo (1834–1918) e Valentino Baldissera (1840–1906). 10 Di buon livello sono le tele San Sebastiano (ignoto pittore veneto del secolo XVI) e l’Immacolata tra i Santi Ludovico ed Elisabetta (Antonio Dugoni, 1827–1874). Sala 2 Le opere della sala provengono dall’ex Convento capodistriano di Sant’Anna, appartenente un tempo alla Provincia Veneta dell’Ordine dei Frati Minori. Fra i numerosi lavori si distinguono la Presentazione di Gesù al tempio (ignoto pittore veneto, secolo XVII); il quattrocentesco San Bernardino da Siena (ambito di Bartolomeo Vivarini, nella pagina accanto); Sant’Anna, (attribuita a Girolamo da Santacroce, 1537); il Redentore e San Pietro (anonimo artista veneto, secolo XVII), entrambi su rame; la bella Ultima Cena (di anonimo pittore veneto del Cinquecento, in basso); i due ritratti di Fra Giovanni Battista Maraspini (Lorenzo Pedrini, 1762) e Fra Pasquale da Rovigno (Stefano Celesti, 1640); la bella pala, infine, con Crocifisso con la Maddalena tra i Santi Pietro e Carlo Borromeo (Palma il Giovane, 1628?). Sala 3 Con la scultura dorata e dipinta della Madonna Bella (eccellente lavoro del primo Quattrocento d’ambito salisburghese, restaurata dal Laboratorio di Restauro della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia), la sala offre alcune delle opere più ammirate della primitiva Pinacoteca Antoniana: la Santissima Trinità di scuola veneto-friulana; l’Annunciazione del bolognese Giulio Cesare Procaccini (secolo XVII); un intenso San Francesco di anonimo veneto del secolo XVII; la Madonna con Gesù e San Giovannino, di ignoto pittore di scuola veneta del secolo XVII; un’Annunciazione di scuola locale dalla ricca cornice intagliata e dipinta (secolo XVII). Tra gli altri lavori d’intaglio la sala custodisce un bel Tabernacolo veneziano dorato e dipinto del XVI secolo, quattro Reliquiari e le statue di San Pietro e San Paolo (scultore locale del secolo XIX), poste un tempo in Santuario. Sala 4 Non mancano in questa sala opere di pregio come i dodici dipinti che illustrano miracoli del Santo Taumaturgo: piccole tavole forse dell’udinese Gio. Giuseppe Cosattini, di metà Seicento, che ricordano portentosi episodi della vita del Santo e alcuni miracoli avvenuti a Gemona per sua intercessione tra il 1647 e il 1653. Al tardo Cinquecento risalgono la Presentazione al tempio (ambito bassanesco); un’Annunciazione di scuola veneta; la Madonna col Bambino e i Santi Pietro e Paolo di Paolo Cavazzola (1486–1522). Del 1606 è la Madonna con Bambino e i Santi Leonardo e Pietro, già nella chiesa gemonese di San Leonardo, di Giulio Urbanis (1540–1611) e di fine secolo sono la tela del Widmar (San Francesco consolato da un angelo) e la Lavanda dei piedi del Tiani. Del XVIII secolo sono il Pentimento di Re David e San Carlo Borromeo di Pietro Antonio Novelli (1729– 1814). Nulla è rimasto dei lavori di oreficeria e degli arredi che dal Tre-Quattrocento arricchivano il Santuario: gli oggetti esposti sono degli ultimi tre secoli. Unica eccezione (continua nella pagina a fianco) UNA SFIDA FORANIALE IN QUATTRO DISCIPLINE (PIÙ ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO) Il Primo Trofeo Glemonensis Ore 15.30 di domenica 1° Marzo: ha ufficialmente inizio il primo trofeo Glemonensis! Ma… partiamo dal principio! Per spiegare il tutto dobbiamo fare qualche passo indietro, al lontano settembre 2008, mese in cui finalmente rinasce a Gemona la Consulta Foraniale. Vi chiederete sicuramente di cosa sto parlando; la consulta non è altro che un gruppo di giovani rappresentanti delle parrocchie che compongono la forania di Gemona (Gemona, Artegna, Osoppo, Trasaghis, Venzone) che hanno l’obiettivo di condividere e sviluppare le proprie esperienze parrocchiali, organizzandone se possibile di nuove, e darsi una mano nei momenti di Il Museo Raffaelli difficoltà. Dopo i primi passi, volti soprattutto alla nascita di un Gruppo e alla condivisione delle diverse esperienze, si è sentita l’esigenza di dar vita a un’attività che potesse coinvolgere attivamente i giovani delle superiori in modo da farli “uscire” dalla loro realtà parrocchiale. Con la voglia di dar vita a qualcosa di diverso dal solito è nato il 1° trofeo Glemonensis, un torneo in cui le squadre si sarebbero sfidate su quattro discipline (calcio a 5, pallavolo, ping pong e calcetto balilla), ma soprattutto una giornata che comprendeva non solo momenti di svago, ma anche momenti seri, in cui fermarsi un attimo e ascoltare la parola di Dio. La giornata si snodava in tre fasi: la prima parte, dedicata ai tornei veri e propri, la parte centrale, in cui tutti i ragazzi sono stati invitati a partecipare e ad animare la messa delle 19 e la parte conclusiva in Salcons, in cui, davanti a un ottimo piatto di pasta, sono avvenute le premiazioni per le varie discipline. Come prima volta, dobbiamo dire che siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla riuscita della giornata. Non ci aspettavamo questa partecipazione, una cinquantina circa di ragazzi a cui vanno aggiunti i loro animatori, l’atmosfera che si è creata sin dall’inizio, creata proprio da tanti ragazzi che per la prima volta entravano in contatto con ragazzi con una vita parrocchiale diversa, e la gioia con cui abbiamo terminato la giornata. L’organizzazione non è stata semplice, un grazie va soprattutto ai ragazzi del Gruppo Tecnico, ai giovani di seconda superiore del Glemonensis, alle cuoche che hanno cucinato splendidamente come al solito, ai rappresentanti delle Parrocchie che ci hanno portato i loro ragazzi e alla parrocchia di Gemona, che ci ha concesso la struttura e che ha creduto in noi. Pensiamo che il bilancio di questa prima esperienza possa essere considerato del tutto positivo, è stata un’occasione per iniziare a conoscerci e a farci conoscere, per far capire a tutti che qualcosa, nel mondo giovanile, si sta muovendo partendo proprio dai giovani e dal loro entusiasmo! Speriamo di vedere anche voi alla prossima attività della Cosulta! Simone, Daniela, Don Oscar Fede e sofferenza: una riflessione (continua dalla pagina a fianco) una croce veneziana di bronzo del secolo XVI, dal Convento di Sant’Anna. Sala 5 Insieme con un gruppo di opere del Santuario – San Pietro penitente, San Giovanni Battista, Ecce Homo (ambito locale, sec. XVII) e Gesù nell’orto degli ulivi (ambito locale, secolo XVIII) – la sala accoglie altri dipinti del Convento di Sant’Anna di Capodistria tra cui quattro lavori di autori anonimi di scuola veneta: la cinquecentesca Salita al Calvario e incontro di Cristo con la Madre e, del Seicento, La Sacra Famiglia tra i Santi Francesco, Antonio e Domenico; Gesù Crocifisso; Cristo schernito. Concludono il percorso alcune “reliquie” del Santuario: decorazioni ed affreschi secenteschi e gessi settecenteschi salvati dopo i crolli del 1976. Sinceramente sin da quando son nato, 53 anni e mezzo fa, prima che come handicappato come uomo non sono mai riuscito a comprendere come la sofferenza possa essere e sia un mistero. Infatti secondo me non c’è nulla di segreto in essa. Non è un evento da maledire ma, nel mio caso, una grazia da benedire. Certo, anche a me sarebbe piaciuto correre e saltare come gli altri, certe volte lo vorrei tantissimo. Però la mano lenta che si muove, le gambe che si incrociano e mi fanno cadere a causa degli spasmi, mi fanno comprendere quanto invece sia stato privilegiato dalla vita. E ora non salti sulla sedia chi mi sta leggendo. Perché sono stato sicuramente limitato. Ma quanto ho ricevuto in più da Maria e Gesù che mi hanno autenticamente trasformato in un grande dono del loro amore per tutti? Non mi fanno nemmeno più paura i miei difetti perché, attraverso di loro, so che non posso assolutamente insuperbirmi. E allora ecco che il mio folle amore per gli altri cerca di far zampillare nella loro vita lo splendore che Gesù e Maria pretendono che essi siano. Quindi essere legati nella vita è davvero una maledizione o è invece un legare che gratifica? Chi ha detto che le favole non esistono nella vita quotidiana? La mia testimonianza è la prova del contrario. Anche perché noi, attraverso la Grazia, possiamo davvero essere persone straordinarie. Perché il bene e la bontà fanno tanta paura? Credo che il vero problema stia proprio qui. Febbraio 2009 Elio Pascottini 11 UNA RINNOVATA ATTENZIONE DELLA PARROCCHIA VERSO LE MISSIONI Le attività missionarie del 2008 Spesso, sfogliando i vecchi numeri di Voce Amica di 40, 50, 60 anni fa, s’incontrano lettere inviate dai missionari gemonesi al parroco e alla comunità tutta, lettere intrise di una forte nostalgia e ricche di particolari geografici e di vita quotidiana, perché allora nessuno o pochi potevano permettersi viaggi così lontani da quella gusele nel mondo che è Gemona, ma vi si leggono anche articoli o semplici trafiletti sulle attività del Gruppo missionario. Lo spirito missionario Da tre anni la voglia di missione ha ripreso ad animare un gruppo di persone aperto a chiunque desideri farne parte: basta tener d’occhio gli avvisi parrocchiali e partecipare agli incontri. Ad alcuni di essi hanno preso parte suore francescane missionarie del Sacro Cuore, presenti con i loro dispensari e le loro scuole nella Repubblica Centrafricana; parrocchiani che sostengono adozioni a distanza o progetti di collaborazione con religiosi di diverse congregazioni ed istituti; entusiasti volontari che si sono recati in terra di missione a portare la loro manodopera; il gruppo della Buteghe dal Mont, associazione che per definizione è sensibile alle problematiche socio-economiche e culturali dei Paesi del Terzo Mondo e non solo. È poi rientrata definitivamente a Gemona da una più che decennale esperienza nei dispensari del Burundi Teresa Zearo, grande animatrice missionaria da molti anni (soprattutto nelle scuole) e forte sostenitrice della mondialità. La Comunità di Villaregia Il 2008 ha visto subito impegnato il Gruppo Missionario con la venuta a Gemona di tre missionari della Comunità di Villaregia, nata nel 1975 a Cagliari dall’incontro tra Padre Luigi Prandin e Maria Luigia Corona. Dal 16 al 20 gennaio Marco, Valeria e Maria, guidati da padre Michele, hanno voluto conoscere tutta la comunità cristiana gemonese con incontri rivolti ai bambini del catechismo, della Scuola Primaria di Ospedaletto e del complesso scolastico Santa Maria degli Angeli, ai ragazzi delle medie e delle superiori, ai genitori e alle famiglie, ai gruppi di ascolto e agli operatori pastorali, agli ammalati e agli anziani. Hanno colpito la serenità della loro scelta, la vivacità e la grande arte educativa con cui animano gli incontri. 12 Una grave perdita Gemona-Cochabamba A fine gennaio è giunta la notizia della dipartita di padre Vitaliano Josè Zilli in Argentina. Era nato a Gemona il 7 maggio 1924 ed è stato in missione per più di 50 anni. Il Gruppo Missionario si è unito al dolore della famiglia e della comunità dei Frati Minori, partecipando al santo rosario e alla cerimonia di suffragio, celebrata in Santuario l’8 febbraio. Nel 2007 era stato pubblicato su Voce Amica un articolo che ne raccontava la vita, il percorso di fede e anche le avventure, a volte rischiose. A luglio don Gastone con un gruppo di gemonesi e alcuni amici di Udine si è recato proprio in Bolivia ad incontrare monsignor Solari nella sua diocesi di Cochabamba e padre Xavier nella sua quotidiana attività pastorale nella sua sterminata parrocchia. Hanno potuto vivere di persona lo spirito della missione presso le Suore Rosarie – con il progetto Pane & Latte centinaia di bambini bisognosi ricevono dalle suore una scodella di latte ed un panino –, presso le nostre Suore della Congregazione Francescana Missionaria del Sacro Cuore – soprattutto suor Fulvia, che con la sua motocicletta raggiunge paeselli ad altitudini impensabili – e con Toni e Marisa, due veneti che si sono stabiliti in Bolivia dove hanno fondato una casa per bambini abbandonati. Pane della Solidarietà Con entusiasmo e fresca energia, sabato 9 febbraio il gruppo giovani ha impacchettato migliaia di piccoli pani per l’iniziativa definita Pane della Solidarietà: all’uscita di tutte le messe della prima domenica di Quaresima, i parrocchiani hanno potuto contribuire ad un’importante proposta di solidarietà a sostegno della Diocesi di Cochabamba (Bolivia) di monsignor Tito Solari. Alle offerte raccolte con l’iniziativa del Pane della Solidarietà – 2.307 euro – si sono aggiunte quelle raccolte in diverse altre occasioni: la mostra natalizia Presepi da collezione in Palazzo Elti; il concerto I cantautori alla ricerca di Dio proposto dal gruppo Le Onde Anomale il 24 maggio; la manifestazione I colori del vento – 638a Festa dell’Ascensione a Sant’Agnese in collaborazione con il Coordinamento delle Associazioni gemonesi. In tale occasione un piccolo banco di caffè caldo del Gruppo Missionario ha fruttato altri 300 euro. Un video per capire In occasione di una delle sue visite in Friuli e quindi a Gemona, monsignor Tito Solari ha celebrato una santa messa in duomo, alla quale è seguito un affollato incontro al Glemonensis, con la partecipazione anche di don Eugenio Coter che ha dipinto il quadro socio-politico della Bolivia, di Heydi Campos segretaria del Centro Missionario Diocesano di Cochabamba e di suor Noris delle Suore Rosarie di Udine. L’esperienza boliviana è stata anche ripresa in un video, realizzato da Valter Copetti, proiettato a Salcons il 30 ottobre. Il DVD può essere richiesto in canonica e le offerte raccolte verranno naturalmente destinate alla Bolivia. Ottobre Missionario Il programma Ottobre Missionario, che per il secondo anno si è svolto in una parrocchia della Diocesi di Udine, ha avuto il suo punto focale sabato 4 ottobre, a Gemona, designata sede del Convegno missionario diocesano Discepoli missionari: guai a me se non predicassi il Vangelo. L’ingresso del Glemonensis ha ospitato per l’occasione una significativa mostra sul tema della Riconciliazione e una bancarella per la vendita di libri missionari. Il Convegno è stato aperto dal vicario generale dell’arcidiocesi, monsignor Giulio Gherbezza. Vi ha preso parte, tra gli altri, padre Giulio Albanese. Comboniano, nato a Roma nel 1959, è giornalista; già direttore di testate giornalistiche in Kenya, nel 1997 fondò MISNA (Missionary Service News Agency), agenzia di stampa on line in italiano, francese ed inglese. Collabora con diversi quotidiani e periodici italiani ed è autore di libri. Nel 2003 il Presidente Ciampi lo ha insignito del titolo di cavaliere ufficiale della Repubblica Italiana per meriti giornalistici nel Sud del mondo. Infiniti spunti per profonde riflessioni sono emersi dal suo intervento, a cominciare dall’importanza della comunicazione e dell’informazione sulla situazione nelle terre di missione e sulle iniziative missionarie, su cui però padre Albanese ha lamentato l’enorme deficit di conoscenza, attenzione e interventi. È poi seguita in Santuario una Messa missionaria, animata all’offertorio dai colori del mondo. Colori e sapori del mondo Le messe parrocchiali di ottobre sono state dedicate ad un continente, con l’allestimento anche di pannelli fotografici delle esperienze fatte nel 2007 in India e nel 2008 in Bolivia. Per la Giornata Missionaria Mondiale si è ripetuto in Duomo l’offertorio missionario. Si coglie l’occasione per ringraziare bambini, giovani, adulti e genitori, che si sono resi disponibili in tutte queste occasioni: un grazie di cuore! Con entusiasmo e assoluta disponibilità In queste due pagine: alcuni momenti della celebrazione della Messa Missionaria e della preparazione del pane della solidarietà. Qui sopra: l’incontro con don Coter, monsignor Solari, Heydi Campos e suor Noris al Glemonensis. bambini della Scuola Primaria Santa Maria degli Angeli, bambini e giovani del Gruppo Scout di Gemona, rappresentanti del Gruppo Folcloristico Balarins di Buje e parrocchiani di Gemona e Ospedaletto hanno vestito gli abiti tipici e portato sull’altare oggetti simbolici dei cinque continenti: per l’Africa un cesto di frutta e strumenti musicali; per l’Asia un cero acceso e una collana di fiori, caratteristici dell’India; per l’America i sandali dei campesiños e l’aguayo boliviani; per l’Oceania una conchiglia; per l’Europa un computer e un cellulare; per il nostro Friuli il pane e il vino, simboli eucaristici. Gli ospiti del Ghana La Messa delle 10.30 di domenica 26 ottobre è stata particolarmente animata dai canti e dai balli della Comunità Ghanese, formata da immigrati del Ghana residenti in Friuli. Il pranzo è stato condiviso in Salcons tra specialità della cucina italiana e ghanese, come le famose banane fritte. Al Glemonensis i bambini e i ragazzi hanno trascorso un pomeriggio di giochi, culminato con la partita di calcio Ghana – Gemona, vinta dalla squadra ospite per 5 a 0!!! Il tifo del Ghana era particolarmente caloroso e forse ha giovato non poco alla squadra in campo! Le Veglie missionarie Altri intensi momenti di raccoglimento sono state le veglie missionarie, tenute ogni giovedì di ottobre in santuario e animate di volta in volta dai diversi gruppi pastorali e di catechesi della parrocchia. Ad ogni veglia, il foglio guida ha proposto spunti di riflessione e di meditazione su contemplazione, vocazione, responsabilità, carità e ringraziamento, tratti dalla Parola di Dio, dal messaggio di papa Benedetto XVI, da testimonianze di missionari dai cinque continenti, ma soprattutto dalle Lettere di San Paolo, l’apostolo missionario per eccellenza. Se San Paolo ha compreso e sperimentato che la redenzione e la missione sono atti d’amore e che amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stessi vale più di ogni altra cosa, ogni cristiano dovrebbe essere missionario, cioè annunciatore del Vangelo con la parola e con la vita. Maria Copetti – Gruppo Missionario 13 14 Anagrafe parrocchiale ANNO 2008 BATTESIMI 53 Ermacora Elisabetta di Michele e D’Izzia Tiziana, n. il 3.11.07 batt. il 16.11.08 54 Holzwarth David di Rainer e Flego Lorella, n. il 2.4.03 batt. il 16.11.08 55 Bettio Gabriele di Alberto e Cum Anna, n. il 18.7.08 batt. il 16.11.08 56 Boezio Maria di Enzo e Contessi Michela, n. il 6.7.08 batt. il 16.11.08 57 Fabiani Giorgia di Ivan e Bravi Monia, n. il 25.5.08 batt. il 16.11.08 58 Lala Francesco Pietro di Biagio e Cragnolini Manuela, n. il 23.7.08 batt. il 14.12.08 59 Carlotti Marco di Cristian e Ruggeri Laura, n. il 14.8.08 batt. il 27.12.08 Giorgino Londero n. 10.8.1943 m. 26.1.2008 Lussie Cargnelutti ved. Capriz n. 21.7.1906 m. 21.5.2008 Eva Lepore n. 3.3.1916 m. 18.11.2008 Irma Luisa Londero n. 5.6.1938 m. 27.11.2008 Armida Lepore n. 2.2.1925 m. 9.12.2008 Carmela Lepore ved. Pittini n. 7.11.1913 m. 15.12.2008 Teresa Londero n. 21.9.1930 m. 1.1.2009 Pietro Copetti n. 1.3.1929 m. 4.1.2009 Giuseppe Madile n. 4.9.1935 m. 4.1.2009 Pietro Copetti n. 24.11.1923 m. 11.1.2009 Giuseppe Della Vedova n. 4.4.1916 m. 15.2.2009 Margherita Londero n. 22.8.1903 m. 13.2.2009 MATRIMONI 31 Michelutti Alessandro – Morassa Francesca, sposati in Duomo il 6.12.08 32 Passaretti Valter – Atzeni Antonella, sposati in Duomo il 20.12.08 DEFUNTI 90 Stroili Rosina di anni 94 il 14.11.08 91 Muffato suor Serafina di anni 93 il 16.11.08 92 Lepore Eva di anni 92 il 18.11.08 93 Copetti Armando di anni 72 il 20.11.08 94 Ellero Mario di anni 77 il 21.11.08 95 Boezio Pierluigi di anni 45 il 21.11.08 96 Forgiarini Lucia ved. Copetti di anni 89 il 24.11.08 97 Zamparo Teresa ved. Miserini di anni 73 il 27.11.08 98 Londero Irma Luisa ved. Londero di anni 70 il 27.11.08 99 Maschio Emilio di anni 83 il 2.12.08 100 Pedi Angela di anni 90 il 5.12.08 101 Fracas Loris di anni 41 l’8.12.08 102 Lepore Armida ved. Bianchi di anni 83 il 9.12.08 103 Lepore Carmela ved. Pittini di anni 95 il 15.12.08 104 Lapania Carlo di anni 96 il 18.12.08 105 Spaccialbelli suor Sandra di anni 87 il 20.12.08 106 Copetti Tomasino di anni 68 il 20.12.08 107 Volpato suor Gemma di anni 94 il 22.12.08 108 Zamolo Marina Franz di anni 69 il 30.12.08 ANNO 2009 BATTESIMI 1 2 3 Baracco Ludovica di Nicola e Sorsoli Claudia, n. il 20.7.08 batt. il 18.1.09 Tomat Angelica Costanza Margherita Mirella di Maurizio e Zuccolo Cristina, n. il 29.8.07 batt. il 31.1.09 Andreucci Filippo di Paolo e Peresson Tania, n. l’8.5.08 batt. il 15.2.09 (segue a pagina 16) Elio Della Marina n. 9.10.1919 m. 17.2.2009 15 Anagrafe parrocchiale In ricordo di Pierluigi Mi piace citare la classica frase il suo ricordo sia in benedizione per parlare di Pierluigi, come mi piace ricordare alcuni poeti, i quali ritenevano che il senso della vita non perdesse significato con la morte, intravista come momento che deve servire all’uomo per mantenere il ricordo di ciò che di buono era stato seminato da coloro che erano vissuti prima di lui. E così vorrei fare con Pierluigi: non scadere in banali e retorici piagnistei ma, ripensando alla sua figura, trarre fuori il meglio per trovare uno spunto di crescita e di riflessione utile alla vita che continua. Due sono le caratteristiche che mi vengono in mente ripensando alla vita del nostro sacrestano, così breve e così misteriosa nelle sue vie: la dedizione e la volontà d’animo. La dedizione che Pierluigi metteva nel vivere la sua passione – quasi una vocazione – quella della cura del Tempio sacro del Signore, era diventata ormai la sua ragione di vita. Pierluigi e il Duomo erano un’unica cosa e il Duomo era per Pierluigi più che una casa, quasi una creatura, che lui amava, curava, valorizzava, certo a modo suo, ma sentendosi sicuramente figlio e a volte quasi amministratore geloso della gloriosa storia della Pieve di Gemona (così mi disse nel primo incontro che ebbi con lui appena arrivai quassù, mettendomi in guardia sul portare diavolerie moderne nel suo Duomo). La forza d’animo poi è quella caratteristica che impedisce di lasciarsi andare a lunghe lamentazioni. Pierluigi ha dimostrato sempre, con il suo sarcasmo, con le sue battute, con il suo sorriso, di non volere arrendersi di fronte alle difficoltà della vita, anche quando ormai la malattia lo stava divorando. Lo sentivo spesso e anche nei momenti di pesantezza più grande non l’ho mai sentito disperato ma sempre desideroso – abituato com’era dalla vita a stringere i denti ed andare avanti – di rialzarsi e continuare il cammino. Pierluigi era un uomo, e come ogni uomo aveva le sue contraddizioni, le sue debolezze, i suoi difetti (e chi di noi non ne ha) ma come uomo aveva anche le sue doti e i suoi momenti di grandezza: e a questi noi dobbiamo guardare. Che Pierluigi ci insegni ad innamorarci delle nostre passioni, a vivere per loro, a coltivarle; ci insegni l’amore per la tradizione della Chiesa di cui tutti noi siamo figli, l’amore per la liturgia che è il luogo in cui assieme ai nostri fratelli incontriamo il Signore Vivo e vero; e ci insegni ad essere persone forti, che sanno lottare senza perdersi d’animo. Che il suo ricordo sia per noi benedizione… e stimolo nella vita quotidiana. don Oscar La Commissione Regionale Cultura 4 Chiapolini Alessio di Roberto e Casa Sandra, n. il 17.8.08 batt. il 15.2.09 Contessi Filippo Giacomo di Lorenzo e Panozzo Marinella, n. il 13.9.08 batt. il 15.2.09 Marini Alberto di Alessandro e Sindici Chiara, n. il 12.12.08 batt. il 15.2.09 Tranchi Davide di Sergio e Fortin Natascia, n. l’11.5.08 batt. il 15.2.09 5 6 7 MATRIMONI 1 Tomat Maurizio – Zuccolo Cristina, sposati in Duomo il 31.1.09 DEFUNTI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Londero Teresa Ceschia di anni 78 l’1.1.09 Madile Giuseppe di anni 73 il 4.1.09 Copetti Pietro di anni 79 il 4.1.09 Canciani Luigia ved. Chiandussi di anni 93 il 9.1.09 Copetti Pietro di anni 85 l’11.1.09 Madile Carlo di anni 67 il 15.1.09 Copetti Maria ved. Copetti di anni 85 il 17.1.09 Mattiussi Maria di anni 84 il 22.1.08 Patat Caterina Collini di anni 93 il 26.1.09 Pasini Giovanna ved. Brusutti di anni 87 il 30.1.09 Driussi Cristina di anni 52 il 30.1.09 Madrassi Antonio di anni 87 il 2.2.09 Copetti Pietro di anni 86 il 3.2.09 Londero Rita Foschiatti di anni 64 il 6.2.09 Londero Margherita ved. Foschiatti di anni 105 il 13.2.09 Della Vedova Giuseppe di anni 92 il 15.2.09 Della Marina Elio di anni 89 il 17.2.09 Copetti Elio di anni 82 il 19.2.09 Serafini Maria Valent di anni 97 il 26.2.09 Valle Anna Maria ved. Zearo di anni 72 il 27.2.09 Collini Anna ved. Lepore di anni 89 l’1.3.09 Palese Domenico di anni 83 il 3.3.09 Periodico parrocchiale fondato nel 1933 A fine 2008 la Commissione Cultura del Consiglio regionale ha visitato gli scavi che vengono condotti nei sotterranei del duomo dal Gruppo Archeologico dell’Associazione Ostermann per mettere in luce il basamento di un’antica torre. I lavori sono stati illustrati dal direttore scientifico Davide Casagrande, dal progettista architetto Alberto Antonelli, dal fabbriciere Mauro Vale e dal coordinatore Enzo Forgiarini. Nella foto il presidente Piero Camber e i consiglieri Piero Colussi e Luigi Cacitti durante la visita. 16 Proprietà: Pieve di Santa Maria Assunta Parrocchia di Gemona Periodicità trimestrale Direttore resp. Mauro Vale Aut. Tribunale Tolmezzo n. 163 del 04-04-2006 Stampa: Arti Grafiche Friulane / Imoco spa, Tavagnacco (Ud) Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 – Filiale di Udine In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a corrispondere la tassa prevista TAXE PERÇUE 33013 GEMONA (UD) TASSA RISCOSSA ITALY