2009-1 - parrocchia di Gemona

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2009-1 - parrocchia di Gemona
ANNO LXXVII - N. 1
APRILE 2009
CRISTO: IERI E OGGI
Pur essendo la vigilia della festa più
importante in tutto il mondo cristiano i
segni festosi dell’attesa non sono tanto
evidenti. Attorno al Duomo e dentro al
Duomo un sommesso bisbiglio di penitenti e qualche chiacchiericcio di chierichetti per le “prove” della Veglia
Pasquale. Le campane, mute dalla notte
di giovedì, sostituite dai batacui, un
silenzio irreale fin quasi alle nove di
sera… Poi un bagliore di fiamme in un
braciere in mezzo al sagrato e una voce
in piazza che, complice la brezza della
sera e i rumori di via Bini, non arriva
neanche alle finestre di via Ospedale
San Michele: “Il Cristo! ieri e oggi,
principio e fine, alfa e omega! A Lui
appartengono il tempo e i secoli, a Lui
la gloria e il potere per i secoli in eterno! Amen”
Quella voce amplificata dall’impianto
di diffusione risuona tra le navate del
Duomo immerso nel buio ed entra nel
cuore e nella mente dell’assemblea con
lo stesso stupore e incredulità come è
entrata nel cuore e nella mente di quello
sparuto gruppo di uomini spaventati
che, all’alba del primo giorno dopo il
sabato, si son sentiti dire dalle donne: il
sepolcro è vuoto! Ma lui, il Cristo, non
l’hanno ancora visto.
Dovranno aspettare la notte di quello
stesso giorno quando, a porte chiuse, il
Risorto entrerà a portare luce, fiducia,
speranza e certezza in quelle vite squassate da delusioni, tradimenti, paure e
fallimenti…
E dal portone del Duomo entra la processione preceduta dal Cero Pasquale,
una fiammella che per tre volte è proclamata Luce di Cristo. E da quella
fiamma vengono accese 10, 100 e 100
candele e le sagome degli altari del
Duomo prendono colore e forma e le
ombre diventano volti e nomi e, bruciando incenso a quel Cerio Pasquale ci
uniamo al canto antico e attuale, gioioso
e solenne, atteso non solo dai 40 giorni
della Quaresima ma dall’eterna nostalgia di verità e vita che Dio ha messo nel
nostro cuore: EXSULTET!
“Esulti il coro degli angeli, un inno di
gloria saluti il trionfo del Signore risorto. Gioisca la terra, la luce del Re della
storia ha vinto la morte, ha sconfitto le
tenebre! Alleluja!” E poi la lettura delle
tappe della nostra salvezza e il canto del
Gloria con le campane che annunciano
nella notte il sorgere del sole di un giorno senza tramonto.
E poi ancora il Battesimo di Ariela,
Alice, Carolina, Gioele. Anche a loro
verrà consegnata una candela accesa dal
Cero Pasquale: il prossimo anno anche
Una bella miniatura rappresentante l’Ultima
cena. È stata realizzata da un ingoto artista
padovano alla fine del 1200 in uno dei codici
miniati del nostro duomo.
loro verranno in Duomo la notte di
Pasqua ad ascoltare le meraviglie che
Dio compie nella nostra storia e riaccenderanno dal Cero Pasquale la loro
candela.
E alla fine il saluto e l’augurio: “Andate
e portate a tutti la gioia del Signore
Risorto. Alleluja! Alleluja!”
Portiamo alle nostre famiglie la certezza
che nel loro volersi bene diventano
volto di Dio.
Avviciniamoci ai giovani con discrezione e rispetto per la loro fatica di crescere. Avviciniamoci come Gesù si è avvicinato ai due discepoli di Emmaus e
anziché sgridarli per la loro durezza di
cuore camminiamo con loro e accettiamo l’invito: resta con noi perché si fa
sera, papà, mamma. restate con noi,
abbiamo bisogno di voi.
Fermiamoci nel nostro correre e
godiamoci i nostri bambini, sogniamo
con i nostri ragazzi una Gemona più
umana, più viva e attenta alle nuove
generazioni.
Accostiamoci ai nostri anziani e chiamiamoli con il loro nome come Gesù
ha chiamato per nome Maria e ascoltiamo ancora i loro desideri e le loro
nostalgie.
Raccontiamo a tutti che non è vero che
la vita è un non senso, anzi è il dono più
bello che Dio ci ha affidato. Gridiamo
allora a tutti: «Cristo è Vivo, è Risorto!
Lui è il principio e il fine di tutto! È il
Signore della storia. È il Dio che cammina con noi. È l’amore che asciuga
ogni lacrima. È il sorriso che ridona
speranza!».
Solo così Pasqua sarà Santa Pasqua,
solo così Pasqua sarà Buona Pasqua.
l’arciprete
monsignor Gastone Candusso
1
IN RAPPRESENTANZA DI TUTTE LE FORZE ATTIVE NELLA PIEVE DI SANTA MARIA ASSUNTA
Il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale
Gemona ha il suo nuovo Consiglio
Pastorale. L’arciprete, monsignor
Gastone Candusso ha scelto con molta
ponderatezza un gruppo di persone che
rappresentano la variegata realtà della
nostra parrocchia: laica e religiosa.
Sono molti i gruppi impegnati a trasmettere la nostra fede e pertanto il Consiglio
risulta piuttosto numeroso. Ci sono i rappresentanti di coloro che operano nella
catechesi, nella liturgia, nella carità, nella
famiglia e nella pre-evangelizzazione.
Ma che cos’è un Consiglio Pastorale?
Innanzitutto non è una riunione di persone che siedono attorno al parroco, lo
ascoltano e con silenziosa deferenza
approvano ciò che egli propone.
Non è neppure un gruppo di buoni e bravi
cristiani che si mettono a servizio del parroco, né laici che si mettono in contrapposizione al clero.
È l’insieme di cristiani consapevoli della
necessità di vivere la fede in comunione.
“Non si vive da soli la fede”, ripete spesso il nostro parroco, “la fede va vissuta
insieme, con l’apporto personale di ogni
credente”. Per cui la prima scelta da fare
per il nuovo Consiglio Pastorale è quella
della comunità.
Trovare strategie nuove per formare una
comunità di credenti sempre in cammino,
perché essa non può essere immutabile,
né ancorata al “c’era una volta” e credere
alla creatività dello Spirito che fa nuove
tutte le cose.
Lavorare quindi in comunione con il parroco, esponendo i problemi del mondo
contemporaneo e le problematiche vissute nel campo del lavoro, della famiglia e
del volontariato. Cercare di rispondere,
con il concorso di tutti, alla grande sfida
di questo nostro tempo, cioé di come
annunciare e tramandare il messaggio di
Gesù Cristo, nostra Speranza, non solo ai
fedeli che frequentano la chiesa, ma
anche a quelli che si sono allontanati, agli
scettici, agli indifferenti, in questo territorio di Gemona.
Provare a colmare quella che il nostro
arcivescovo Pietro Brollo definisce
“distanza tra il mondo ecclesiale, la fede
cristiana e il mondo contemporaneo”.
Compito arduo, senza dubbio oggi, poiché da più parti si nega l’esistenza di Dio
e si stigmatizza l’ingombrante ingerenza
della Chiesa.
Ma crediamo che è lo Spirito a guidare la
Chiesa e a sostenerla.
In questa visione di Chiesa, alle persone
che il parroco ha scelto per rappresentare
la complessità della realtà di Gemona,
auguriamo di essere propositive e di
Il Consiglio Pastorale della Parrocchia di Gemona
Presidente
monsignor Gastone Candusso
Vicari parrocchiali
don Oscar Pinaffo
don Federico Grosso
Catechesi Elementari
Valeria Venchiarutti
Orietta Calligaris
Catechesi Medie
Daniele Contessi
Orietta Turchetti
Catechesi Superiori
Daniela Forgiarini
Simone Traunero
Liturgia
Magda Ferrarese
Adelina Fazzini
Caritas
Duilio Londero
Saverio Scalera
Famiglia
Chiara e Diego Berto
Fabbriceria
Ettore Calderini
Godo
Paolo Arduino
2
Maniaglia
Adriana Urbani Molfetta
Piovega
Carmen Londero Serafini
Taboga
Arcadia Mattiussi
Campagnola
Delfina Ceschia
Gleseute
Lida Londero
Duomo
Ruben Vittor
Santuario di Sant’Antonio
padre Luigi Bettin
Padri Stimmatini
padre Silvio
Suore Francescane (Convento e Oasi)
suor Biancamaria
suor Antonia
Pro Loco
Sara Mardero
Nomina arcipretale
Walter Musina
Umberto Gurisatti
Fiorenza Missoni
Flavia Zambelli
esprimere ciò che lo Spirito suggerisce
per trovare modi nuovi per una pastorale
di comunione e di corresponsabilità. Ai
componenti del precedente Consiglio va
invece la riconoscenza di tutti i parrocchiani, per la disponibilità nella presenza
e per le proposte espresse in questo quinquennio trascorso.
Adele Cavallari
Il Sinodo e il Concilio
Per il Sinodo Diocesano Udinese V
il Consiglio Pastorale Parrocchiale “è
uno strumento molto importante per
esprimere la comunione ecclesiale ed
attuare la cooperazione tra i fedeli di
un comunità cristiana locale...
Compito del Consiglio Pastorale
Parrocchiale è quello di promuovere
l'attività pastorale della parrocchia, di
trattare i problemi, di progettarne e
verificarne le iniziative in comunione
con il Vescovo...
In particolare ha il compito di elaborare il programma pastorale annuale
in attuazione del piano generale della
diocesi e della forania, tenendo conto
delle esigenze e delle necessità locali.
Inoltre è chiamato a verificare, coordinare l’azione pastorale delle associazioni, dei movimenti e dei gruppi
parrocchiali e a promuovere la partecipazione di tutti i battezzati alla vita
della comunità parrocchiale” (Sinodo
diocesano udinese V n° 135).
Il Concilio Vaticano II nel documento Lumen Gentium diceva che “ogni
laico deve essere davanti al mondo un
testimone della resurrezione e della
vita del Signore Gesù e un segno del
Dio vivo”.
Tutti insieme – ognuno per la sua
parte – devono alimentare il mondo
con frutti spirituali e in esso diffondere lo Spirito da cui sono animati quei
poveri, miti e pacifici che il Signore
Gesù nel Vangelo proclamò beati.
In una parola: ciò che l'anima è nel
corpo, questo siano nel mondo i cristiani” (LG n° 38).
E ancora al n° 37: “I pastori riconoscano e promuovano la dignità e la
responsabilità dei laici nella Chiesa;
si servano volentieri del loro prudente
consiglio, con fiducia affidino loro
degli uffici in servizio della Chiesa e
lascino loro libertà e campo di
agire...”.
Saremo invitati a proporci per far sì
che la gente che è in Gemona riscopra la sua antica anima di comunità di
fede, speranza e carità.
Tutta la Settimana Santa
Domenica delle Palme (5 Aprile)
10.00: Benedizione degli ulivi in S. Rocco e processione. S. Messa in Duomo
Sante Quarant’ore di Adorazione Eucaristica – In Duomo
15.30: Canto dei Vesperi ed esposizione dell’Eucaristia
16.00: Azione Cattolica, S. Vincenzo
17.00: Terz’Ordine Francescano e Francescani
18.00: Operatori della catechesi
18.45: Benedizione e riposizione
19.00: Santa Messa
Durante le ore di adorazione ci sarà la possibilità di confessarsi
20.30: “Morì e fu sepolto” Concerto per coro e organo. Coro dell’Università
degli Studi di Trieste
Lunedì Santo (6 Aprile) – Quarant’ore in Duomo
9.00 –11.00: Adorazione personale libera
16.00: Borgate di Stalis, Gleseute, Gois e Bersaglio
17.00: Borgate di Godo e Maniaglia e bambini delle elementari
18.00: Centro storico
18.45: Benedizione e riposizione
19.00: Santa Messa con predicazione del Padre guardiano del Santuario
Durante le ore di adorazione ci sarà la possibilità di confessarsi
Martedì Santo (7 Aprile) – Quarant’ore in Duomo
9.00 –11.00: Adorazione personale libera
16.00: Borgata di Taboga
17.00: Borgata di Campagnola
18.00: Borgata di Piovega
18.45: Benedizione e riposizione
19.00: Santa Messa
Durante le ore di adorazione ci sarà la possibilità di confessarsi
Mercoledì Santo (8 Aprile) – in Santuario
20.45: Liturgia penitenziale con possibilità di confessarsi
Giovedì Santo (9 Aprile) – a Udine
9.30: In Cattedrale l’Arcivescovo concelebra con tutti i Sacerdoti
dell’Arcidiocesi e benedice gli Olii santi nella “Messa delCrisma”
TRIDUO PASQUALE
DELLA PASSIONE, MORTE E RESURREZIONE DEL SIGNORE
Giovedì Santo (9 Aprile) – in Duomo
Con la Messa “In Cœna Domini” inizia il triduo pasquale
20.00: Santa Messa in Cœna Domini
21.30: Veglia di adorazione proposta dai ragazzi delle medie
22.30: Veglia di adorazione proposta dai ragazzi delle superiori
23.30: Veglia di adorazione proposta dal gruppo delle catechiste
00.30: Veglia di adorazione proposta dal gruppo degli scout
Venerdì Santo (10 Aprile) in Duomo
Giorno di astinenza e digiuno
7.00: Recita delle Lodi mattutine
15.00: Liturgia della Passione
21.00: Via Crucis preparata dai regazzi delle superiori - Partenza dal Santuario
Sabato Santo (11 Aprile)
In mattinata e nel pomeriggio ci sarà la possibilità di confessarsi
PASQUA DI RESURREZIONE (SABATO 11- DOMENICA 12 APRILE)
Sabato
21.00: Solenne Veglia pasquale
Domenica di Pasqua
Tutte le S. Messe sono celebrate con orario festivo (è sospesa la S. Messa
delle 9 in Duomo)
Lunedì dell’Angelo (24 Marzo)
Sante Messe con orario festivo
A tutti i Gemonesi l’augurio più cordiale
di Buona Pasqua nella luce di Cristo risorto
Quando furono giunti sul luogo,
detto Cranio, vi crocifissero lui e i
malfattori, uno alla sua destra e uno
alla sua sinistra.
Ma Gesù diceva: «Padre, perdona
loro perché non sanno quello che
fanno». E si divisero le sue vesti,
tirandole a sorte.
Intanto il popolo se ne stava là a
guardare, mentre i magistrati deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato
gli altri; salvi se stesso, se è il Cristo,
l’Eletto di Dio!».
Anche i soldati lo insultavano e si
avvicinavano a lui per dargli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei
Giudei, salva te stesso!».
Vi era sopra di lui questa iscrizione,
in latino, in greco ed in ebraico:
“Questi è il re dei Giudei”.
Uno dei due ladroni che erano stati
crocifissi, lo insultava dicendo:
«Non sei tu il Cristo? Salva dunque
te e noi».
Ma l’altro lo rimproverava, dicendogli: «Non temi tu Iddio, tu che
soffri la stessa condanna?
Per noi, è giustizia, perché riceviamo degna pena dei nostri delitti; ma
lui non ha fatto niente di male».
Poi soggiunse: «Gesù, ricordati di
me quando ritornerai nella maestà
del tuo regno!».
E Gesù gli rispose: «In verità ti
dico: oggi sarai in paradiso con
me».
Era già quasi l’ora sesta, quando le
tenebre si stesero su tutta la terra,
fino all’ora nona, per essersi oscurato il sole; e il velo del tempio si
divise nel mezzo.
Ma Gesù, gridando a gran voce,
disse: «Padre, nelle tue mani raccomando lo spirito mio!». E, detto
questo, spirò.
(Lc 23, 33-45)
3
ANCHE ALLA LUCE DEL BILANCIO 2008 E DELLE NECESSITÀ PER IL FUTURO
A proposito di Forni Avoltri
Nel numero di Voce Amica di Natale
titolavamo l’articolo sulla casa di Forni
Avoltri Sotto la neve… pane e caffè.
Certo non immaginavamo di essere presi
sul serio a proposito della neve! A più
riprese ne è scesa oltre un metro e ovviamente ha creato non pochi disagi alle
maestranze che da Gemona dovevano
salire a Forni per completare per tempo
gli impianti elettrici, idraulici e termici.
Comunque, se la neve e la pioggia non ci
faranno altri dispetti, l’appuntamento è
per il pomeriggio del 7 giugno.
L’Arcivescovo Pietro tagliando il nastro
inaugurerà la nuova casa parrocchiale.
Vorremmo incontrare qualche giorno
prima la comunità di Forni Avoltri per
presentarci al sindaco, al parroco, ai
rappresentati delle varie associazioni, al
paese intero; vorremmo poterci sentire
non soltanto ospiti estivi, ma concittadini per capire e vivere con loro i proble-
RENDICONTO ANNO 2008 (in euro)
ENTRATE
Offerte in chiesa (Duomo + Borgate)
Candele votive (Duomo + Borgate)
Offerte per servizi (battesimi, funerali, matrimoni, benedizioni, ecc.)
Offerte per attività parrocchiali (Voce Amica, stampa, caritativa)
Offerte in denaro diverse (Duomo + Borgate)
Interessi attivi
Varie
Proventi straordinari
TOTALE ENTRATE
66.383,88
28.674,26
53.268,57
22.710,23
47.421,36
2.426,28
7.126,67
332.687,77
560.699,02
ENTRATE NELLE BORGATE (già comprese nelle voci sopra riportate)
offerte in chiesa
Piovega
Godo
Maniaglia
Gleseute
Taboga
Campagnola
San Rocco
Totali
3.179,46
2.272,37
1.658,98
1.338,74
1.838,24
2.865,94
2.323,86
14.564,13
offerte candele
568,78
1.009,71
199,29
365,37
114,84
2.420,73
4.360,15
altre offerte
totale
2.218,00
1.157,27
5.966,24
4.439,35
1.858,27
1.798,27
2.203,08
3.365,94
4.744,59
23.810,81
94,16
250,00
500,00
4.886,53
USCITE
Residuo passivo anno 2007
Imposte, tasse e assicurazioni
Spese culto (servizi vari, candele, ostie ecc...)
Spese gestionali parrocchia (luce, riscaldamento, telefono ecc...)
Spese per attività parrocchiali (Voce Amica, stampa, caritativa)
Remunerazioni, stipendi, contributi, I.D.S.C.
Contributo attività diocesane
Manutenzione fabbricati e acquisto attrezzature
Varie
Casa Forni e altre spese straordinarie
TOTALE USCITE
DISAVANZO DI GESTIONE
PASSIVO FINALE AL 31.12.2008
165.515,47
18.180,60
11.756,80
41.220,45
22.065,15
27.545,19
2.567,00
7.885,24
13.243,92
745.827,94
890.292,29
329.593,27
497.108,74
LA NOSTRA SOLIDARIETÀ CON:
Monsignor Tito Solari – Bolivia
Padre Pushpanadam – India
Adozioni a distanza (India) Borgata di Campagnola
San Vincenzo (Offerte ulivo)
Amici Lebbrosi (Borgata di Campagnola)
Opere missionarie Borgata di Godo
Giornata Missionaria
Seminario
Burundi
Ghana
Un pane per amor di Dio
Carità del Papa
Lebbrosi e Infanzia missionaria
Totale
4
14.000,00
3.600,00
1.674,00
1.434,00
1.217,00
1.880,00
3.000,00
950,00
700,00
550,00
3.800,00
600,00
800,00
34.205,00
Uno scorcio della casa parrocchiale di
Forni Avoltri sotto le recenti nevicate.
mi e i sogni della gente di montagna e
tutto questo lo faremo in una serata con
canti, celebrazioni e conoscenza reciproca. Poi il giorno della ufficialità:
consegna delle chiavi, discorsi, ringraziamenti, curiosità, brindisi, ritrovo di
vecchi amici, nostalgie e progetti per
l’immediato futuro: infatti giovedì 18
giugno partenza del primo gruppo e
l’avventura di Forni inizierà alla grande.
Il sogno sofferto e custodito per tanto
tempo è diventato realtà. Bambini,
ragazzi, famiglie e anziani potranno
vivere una interessante esperienza di
vita di famiglia allargata.
Le emozioni provate lassù ci aiuteranno
a vivere con maggior coerenza il quotidiano di Gemona con il desiderio di ritornare l’anno successivo a fare “il pieno” di entusiasmo, esperienze umane e
arricchimento di fede. Sognare non
costa nulla anzi fa bene allo spirito.
Quello che fa meno bene allo spirito,
alla mente e.. alle tasche sono le cifre
riportate nello specchietto pubblicato
qui accanto sull’andamento del 2008.
Guardiamo il bilancio
L’acquisto dei terreni confinanti (oltre
1000 mq), alcuni imprevisti, altre
migliorie e l’osservanza di norme di
sicurezza hanno fatto lievitare i preventivi. La forte spesa non è la gestione ordinaria degli immobili della Parrocchia
bensì la casa di Forni. Siamo certi che
non solo i giovani ma anche famiglie e
anziani vorranno godere di questa preziosa possibilità. Quanto prima pubblicheremo il calendario dei soggiorni.
Controllando le cifre notiamo sì l’aumento delle uscite ma notiamo anche un
(continua nella pagina a fianco)
L’ESPERIENZA DEI GIOVANI DI TERZA E QUARTA SUPERIORE
E anche il Glemo va a Roma
Dopo sei ore interminabili di treno (e di
animazione forzata ai malcapitati viaggiatori!) ci siamo: siamo nella Città
Eterna, la Città per eccellenza. Oscar
era da tempo che aveva il sogno di portarci a Roma per visitare la Capitale
della Cristianità, vedere il successore di
Pietro e ammirare quello che i nostri
antenati “de Roma” duemila anni fa
hanno realizzato.
Così, gli ultimi giorni di dicembre
2008, zaini in spalla, venti ragazzi di
terza e quarta Superiore sono arrivati
alla Stazione Termini. Visitate la
Catacombe di San Sebastiano, luogo di
incontro dei primi Cristiani romani,
con non poche peripezie abbiamo raggiunto la Parrocchia di S. Tarcisio in
Quarto Miglio che ci ha gentilmente
ospitato nel suo oratorio.
Forni Avoltri
(continua dalla pagina a fianco)
lento e graduale aumento delle entrate.
Grazie dei caffè offerti (ne serviranno
ancora tanti), grazie dei biglietti giocati
alla lotteria, grazie delle offerte consegnateci timidamente, grazie dei prestiti
graziosi, grazie della simpatia e fiducia.
La crisi che ha colpito l’economia ovviamente si fa sentire anche nella disponibilità finanziaria della famiglia e nella
solidarietà. Ma noi conosciamo la generosità dei Gemonesi e vogliamo ancora
credere nella Provvidenza.
Il mare è fatto con le gocce, un giardino
è composto di tanti fiorellini, una casa è
fatta con tanti mattoni. Allora grazie
anche di quel pochissimo che potete
donare. Sarà come una zolletta di zucchero: renderà dolce il caffè.
monsignor Gastone Candusso
Secondo giorno. Sveglia alle sei
(Aiuto!). Direzione: Vaticano per celebrare la Santa Messa sulla tomba dell’apostolo Pietro. L’emozione di trovarsi in quel luogo, le parole del vescovo
monsignor Lanzani, che con grande
semplicità ci ha accolti nelle Grotte
Vaticane, ci hanno fatto sentire la bellezza e l’importanza della testimonianza di Pietro, roccia della nostra Fede.
Molto suggestivo è stato anche trovarsi
sul cupolone – dopo 537 scalini! – con
un panorama mozzafiato su tutto il
Caput mundi o immersi nei capolavori
d’arte romana che si trovano ad ogni
angolo della città.
Domenica 28 dicembre siamo tornati in
Vaticano per assistere all’Angelus del
Papa, che aveva come tema la festa
della Sacra Famiglia di Nazaret.
Fonte di grande commozione per tutti,
Oscar in testa, è stato il saluto particolare del Santo Padre a noi giovani di
Gemona. Non capita certo tutti i giorni
che un Papa ricordi un gruppetto di
ragazzi sgangherati e questo ci ha dato
modo di provare quanto anche un personaggio così importante e, per certi
aspetti distante da noi, ci sia invece
vicino, nostra guida vera e presente.
L’ultimo giorno abbiamo incontrato le
Suore Missionarie della Carità, ordine
fondato da Madre Teresa.
Vedere come, benché nella più profonda miseria economica, quelle suore si
dedichino completamente agli altri,
donando anche ciò che non hanno e
come ringrazino Dio per ciò che Egli
dona loro è stato qualcosa di veramente
molto intenso: lì è presente tutta la sofferenza e la grandezza di Gesù Cristo.
Non sono mancati anche momenti di
condivisione con la comunità ospitante,
specialmente partecipando insieme alla
Santa Messa. Tutti siamo rimasti molto
colpiti della grande ospitalità con cui
siamo stati accolti: ci hanno fatto sentire veramente a casa.
Per questo, il nostro primo grazie va al
Parroco di San Tarcisio, don Paolo. Ma
tanti altri ringraziamenti seguono a
ruota: grazie a Giorgio, Daniela e
Trauma che ci hanno accompagnato,
grazie a monsignor Lanzani che ci ha
ricevuto, grazie al Santo Padre che ci
ha salutato, grazie a Marcellino che ci
ha sopportato, grazie a don Oscar che
per noi sogna e non si risparmia.
Grazie a loro è stato un viaggio alle
radici della Fede, dell’arte, della storia.
Grazie a loro è stato un viaggio alle
nostre radici, per ricollegarsi alla roccia
e per scoprire, così, la bellezza dell’essere comunità: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”.
Damiano e Fabio
5
LA RICORRENZA FESTEGGIATA DOMENICA 22 MARZO CON LA PARTECIPAZIONE DELL’INTERA BORGATA
E a Campagnola sono già cinquant’anni
Anche se sembra impossibile siamo già
arrivati al traguardo dei cinquant’anni
dalla celebrazione della prima santa
messa nella Chiesa di Campagnola.
Era il giorno 23 marzo 1959 quando
per la prima volta monsignor Monai
celebrò il solenne rito nel locale al
piano terra del nuovo fabbricato dell’asilo. Fino ad allora la messa veniva
celebrata ogni primo giovedì del mese
al piano superiore della latteria della
borgata, all’epoca sede anche delle
prime classi della scuola elementare; lì
si celebrava anche il Fioretto mariano
e la preparazione alla Prima Comunione dei bambini.
Appena il tempo di traslocare in tutta
fretta altare e banchi considerato che
solo venti giorni prima era stata concessa dall’Arcivescovo monsignor Zaffonato l’autorizzazione alla celebrazione della messa festiva nei nuovi locali.
Una delegazione della borgata composta da Antonio Londero, Gino Londero,
Caterina Londero, Giovanni Stefanutti
e Giuseppe Roncastri il 3 marzo era
stata ricevuta in Curia a Udine
dall’Arcivescovo il quale, sentita la
accalorata richiesta del gruppo, aveva
provveduto a formalizzare immediatamente il suo benestare.
Pochi giorni dopo, il 29 aprile, in occasione della presentazione del nuovo
tabernacolo offerto dalle sorelle
Venturini, monsignor Monai annunciò
ufficialmente che la chiesa, fino ad
allora intitolata alla Nostra Signora del
Sacro Cuore, da quel momento sarebbe stata dedicata a San Giuseppe artigiano.
Per la borgata di Campagnola si stava
avverando un sogno. La posa della
prima pietra, il 6 gennaio 1955, aveva
dato inizio ad intensi anni di sacrifici
da parte di tutta la comunità, all’avventura - e forse alla sfida - della costruzione del fabbricato dell’asilo.
Impegno, sacrifici e costanza avevano
accompagnato le famiglie locali in
questo obiettivo. Dopo cena gli uomini, pur stremati dalle fatiche della giornata lavorativa impegnata nei campi, si
ritrovavano li, a tirar su i muri di quel
fabbricato che doveva diventare
l’Asilo della borgata; le donne portavano l’acqua e costruivano a mano i
blocchi di cemento, come si faceva
all’epoca.
Soldi non ce n’erano, ma in qualche
modo si combinava, tutti cercavano di
6
Monsignor Monai benedice la campana della nuova Chiesa (in alto).Qui sopra: la celebrazione di una messa al piano terra del fabbricato, nel locale che fungeva anche da asilo.
Nella pagina a fianco: i lavori di costruzione e monsignor Trigatti e il sindaco Fantoni all’inaugurazione del primo lotto nell’aprile del 1962.
dare una mano: chi vendeva le uova di
casa all’insaputa dei familiari, chi si
attivava per chiedere lo sconto sui
materiali da acquistare, chi portava da
casa quello che aveva.
I lavori sulla struttura principale del
fabbricato proseguirono ininterrottamente fino al 1960.
L’anno prima, il 19 aprile 1959, monsignor Monai aveva benedetto la campana donata dalla famiglia Giorgiut
Londero alla presenza dei padrini della
stessa Domenico Londero (Meni
Rondin) e Caterina Londero (Rine).
La creazione del locale circolo ACLI
per iniziativa di don Luciano Quarino,
vicario arcipretale, all’epoca era stato
un ulteriore motivo di aggregazione e
socializzazione. Gli uomini si trovavano
volentieri negli adiacenti locali dei circolo a discutere dei problemi della borgata, a fare la partitina a carte e contribuivano poi positivamente anche all’affluenza domenicale alle celebrazioni.
Il 29 Aprile 1962 monsignor Trigatti,
alla presenza del sindaco Luciano
Fantoni, del pretore e di numerose
autorità inaugurava finalmente il piano
terra lato est del fabbricato che veniva
utilizzato sia per la Chiesa che per le
attività dell’asilo.
Il terremoto del 6 maggio 1976 rese
inagibili i locali dell’asilo. Nella più
totale emergenza la santa messa venne
provvisoriamente celebrata per un
breve periodo all’esterno, nell’area
adiacente il fabbricato di Pasqualino
Londero. Nel cortile dell’asilo venne
poi costruito un ricovero provvisorio e
successivamente posato un box in
lamiera. Al loro interno proseguirono
le celebrazioni delle messe domenicali
e, eccezionalmente, anche di 3 battesimi (Anna Gubiani, Matteo Londero e
Daniele Gubiani).
A questi ricoveri di fortuna, ricordati
dai fedeli per l’inadeguatissimo isolamento termico, fece seguito l’installazione di un prefabbricato in legno, più
accogliente, dove venne trasferita provvisoriamente la Chiesa.
Finalmente, dopo i lavori di ristrutturazione, il 6 novembre 1983 la Chiesa
venne riportata nella sede attuale.
Rispetto alla situazione antecedente il
terremoto fu però modificato l’ingresso, con l’accesso dalla scala interna
anziché da quella a nord, ed invertita la
posizione dell’altare.
Negli anni seguirono diverse iniziative
e migliorie strutturali quali la costruzione del nuovo altare, coro e banchi,
opere in legno realizzate da Franco
Nenis e Egidio Forgiarini su progetto
del professor Ercole Casolo che progettò anche il nuovo campanile e che
recentemente ha realizzato il gruppo
bronzeo della Sacra Famiglia.
Ma molti altri sono stati i segni di cui la
Chiesa si è arricchita per volere dei i
borghigiani e da questi donati in occasioni di ricorrenze particolari. Ne ricordiamo alcuni pur sperando di non
dimenticarne altri: il tabernacolo, l’ostensorio, l’armonium, le statue della
Madonna e San Giuseppe, un calice e
una pisside, il restauro del vecchio calice donato nel 1950 da monsignor
Monai, vari camici, casule, tovaglie
ricamate, gli impianti di diffusione
sonora, le luci di emergenza, il rifacimento dell’impianto di riscaldamento.
Oltre all’elenco di questi segni concreti
e tangibili, non va però dimenticato
l’impegno umano costante di molte persone che, silenziosamente ma in modo
altrettanto degno di nota, hanno contribuito a rendere la Chiesa di Campagnola accogliente e dignitosa, un luogo di
cui essere orgogliosi.
Un pensiero particolare a Rine, infaticabile “custode” della chiesa che, all’età
di quasi 92 primavere, continua ininterrottamente da oltre cinquant’anni con
grande passione ad occuparsi di ogni
cosa e ad essere il riferimento principale
per ogni problema da risolvere.
Sono cambiati i tempi e le persone. Se
una volta l’affluenza dei borghigiani
alla santa messa domenicale era notevole ora rimane tale solo in occasione
dei Rosari per i defunti della borgata:
pur continuando ad essere la Chiesa un
riferimento importante, l’affluenza
domenicale alla celebrazione si è note-
volmente affievolita. Per un lungo
periodo dal 2005 al 2008 non si è potuta garantire la celebrazione settimanale
della santa messa sostituitendola periodicamente con la Liturgia della Parola.
Fortunatamente dal giugno 2008, grazie alla presenza costante di don Oscar,
la celebrazione della santa messa
domenicale è ripresa.
Anche la presenza domenicale nei
locali dell’adiacente circolo ACLI è
cambiata: non sono più gli uomini ma
le donne che dopo il rito si ritrovano
per il caffe e per discutere dei loro problemi. E il futuro della Chiesa di Campagnola è legato a loro.
Confidiamo che la presenza femminile
continui ad essere costante e positiva e
si consolidi quel rapporto di amicizia e
spirito di gruppo che a suo tempo ha
fatto nascere, e ci auguriamo mantenga
ancora a lungo, questa bella e importante realtà locale.
La Classe del 1938
I coscritti del 1938 hanno festeggiato i loro settant’anni il 16.11.2008 con una messa in
Duomo cui è seguita una giornata conviviale. Eccoli nella foto ricordo ai piedi del campanile.
7
ALLE INIZIATIVE “GLEMOAPERTO” TANTE PRESENZE E TANTA COLLABORAZIONE
“Dare precedenza” e cominciare la giornata
Fermarsi e Dare precedenza: queste sono
state le parole chiave degli incontri che si
sono svolti negli ultimi tre sabati di
Avvento nella chiesa di Santa Lucia alle
ore 7.15 del mattino.
Un momento di riflessione in cui i giovani (e non solo) della forania, in particolare quelli che frequentano le scuole di
Gemona, si sono fermati e hanno dato la
precedenza a Gesù, quel Bambino in procinto di nascere per noi, per la nostra salvezza.
Via il cellulare, via tutte le tecnologie del
mondo odierno; solo un silenzio interiore
per riflettere su noi stessi: riusciamo ad
estraniarci dalla modernità per accogliere
Gesù che viene nel nostro cuore, troppo
pieno di cose superflue?
Questo è stato l’obiettivo, raggiunto, tra
l’altro, molto bene, visto il grande afflusso di persone. Ovviamente l’ora è un po’
“difficile” ma, dopo il nutrimento per l’anima, poteva mancare quello per il
corpo? Certo che no!
Una lauta colazione era pronta subito
dopo la preghiera, merito delle straordinarie mamme, per poter affrontare nel
modo migliore la giornata, chi con compiti in classe, chi con interrogazioni e chi
nel lavoro.
Tra una preghiera e un biscotto, un canto
Dare precedenza è stata riproposta anche durante la Quaresima: ecco un momento della
riflessione mattutina che ha per protagonisti i giovani guidati da don Oscar.
e una buona fetta di torta, siamo riusciti a
incominciare queste nostre giornate nel
migliore dei modi, ringraziando il
Signore per quello che ci ha donato, e
chiedendogli di aiutarci a migliorare, per
poterci preparare al meglio alla venuta
del Natale.
Insomma, davvero un’ottima esperienza
per pregare assieme e preparare il nostro
spirito alla venuta del Salvatore!
Anna Di Toma
PS La bella esperienza è stata ripresa
anche durante la Quaresima, con una
partecipazione straordinaria di giovani
(e, anche in questo caso, non solo giovani).
Ûfs, Fruts e Processions
Con molto piacere pubblichiamo l’estratto di un articolo pervenutoci da
una spettatrice che ha espresso alcuni
pensieri sulla commmedia e sulla
nostra avventura teatrale.
Dal 6 gennaio giorno in cui è stato portato in scena al Glemonensis per la
seconda volta “Ûfs, Fruts, e
Processions”, la compagnia parrocchiale di Gemona ha preso piede, e con
passo sciolto e sicuro ha portato in
scena la rappresentazione a Buia il 10
gennaio, a Bordano il 30 gennaio ed il
7 febbraio ad Artegna. In meno di due
mesi e mezzo c’è stato il bis in casa e
subito dopo sono arrivati gli inviti dai
paesi vicini. Ma non è finita! Ora si
apprestano ad espatriare! L’invito di
Basaldella è giunto per il 23 maggio.
La voce si espande. Il gruppo piace. Il
lavoro e l’impegno profusi nell’arco di
quasi un anno stanno dando i loro frutti. Un lavoro che nasce interamente
8
dall’iniziativa, dalle idee, e dalle capacità che via via hanno perfezionato i
membri del gruppo. Lo scopo o la meta
sono quelli di raccogliere un po’ di
fondi per la realizzazione della casa
vacanze costruita a Forni Avoltri.
A me è piaciuto vederli in una serata di
prove e poi, in modo più serio ed organizzato, nella sera del debutto e a Buia.
La perpetua, Anute la svelte, ed il
sacrestano mi hanno fatta morire, ben
inteso non sul serio...
Sono qui che scrivo, ma le risate sono
travalicate nel pianto quando don
Gavino se nè uscito dal bagno mezzo
stravolto e con le vesti impigliate e sollevate nel di dietro.
Non di meno spicca l’impegno di una
suora, suora sul palco e nella vita, che
trasmette con accento veneto concetti
di buon senso per appianare animi
accalorati, mentre il parroco nella
camera vicina riceve le cure della
mammina.
Bello, a Buia, il fuoriscena in cui la
dottoressa non riuscendo a raccogliere
il cappello a cui il sacerdote è molto
affezionato, chiede aiuto al pubblico.
Questi uomini e donne ci hanno regalato, e ci regalano, delle ore veramente
spensierate con un lavoro che unisce
capacità, professionalità (lo dimostrano
le tecnologie utilizzate), dedizione,
costanza e, non da ultimo, grandissimo
impegno. Impegno per imparare le proprie battute, per essere presenti alle
prove da una parte e per far sì che alle
prove ci siano tutti dall’altra.
Una spettatrice.
Noi catechiste anche a nome di tutti
coloro che hanno realizzato questo teatro ringraziamo di nuovo tutti coloro
che in qualsiasi modo ci hanno sostenuto ed accompagnato in questa
avventura. L’appuntamento è per il
prossimo 23 maggio a Basaldella.
È STATO VICARIO ARCIPRETALE A GEMONA PER OLTRE QUINDICI ANNI
Grazie, don Rino
Per sedici anni, dal 1962 al 1978, monsignor Rino Calligaris è stato vicario
parrocchiale di Gemona, durante il
ministero di parroco di monsignor
Emilio Trigatti. Poco più di un anno fa
don Rino ha concluso la sua intensa
giornata terrena, dopo trentatré anni
come parroco di San Giorgio di Nogaro
e sette come canonico residenziale della
Cattedrale di Udine.
L’affetto di don Rino per Gemona è
noto, ma egli ha voluto renderlo ulteriormente tangibile lasciando alla nostra
pieve il calice donatogli da mons.
Trigatti, come riportato nello scorso
numero di Voce Amica.
Ma la parrocchia di Gemona ha avuto
in dono, grazie all’interessamento di
monsignor Saverio Mauro, direttore
della Fraternitas di Udine, un altro
importante ricordo di don Rino: l’intera
raccolta dei suoi libri e dei suoi CD.
Riordinando e catalogando le casse
giunte in canonica sono emerse delle
sorprese molto interessanti: l’Enciclopedia Cattolica completa e l’Enciclopedia monografica del Friuli-Venezia Giulia, varie ed interessantissime opere teologiche, libri di storia e cultura friulane,
numerose pubblicazioni splendidamente illustrate del Touring Club
Italiano e una ricchissima collezione di
CD sia di musica classica sia di contenuto enciclopedico e letterario. Inoltre
verranno conservati nell’archivio della
canonica i volumi dell’opera omnia di
Luigi Sturzo e gli appunti e i manoscritti delle varie stesure della tesi di Laurea
di don Rino sul pensiero di don Sturzo,
difesa presso la Pontificia Università
Lateranense.
L’idea che subito è sembrata ottimale
per utilizzare questo preziosissimo
patrimonio di affetto e cultura è stata
quella di metterlo in buona parte a
disposizione dei nostri ragazzi. Così, in
una saletta del Glemo sono stati disposti
degli scaffali con i libri di don Rino e
con i CD delle enciclopedie e raccolte
letterarie multimediali. In breve verrà
messo a disposizione un computer per
renderne fruibile il contenuto. Nella
saletta ci sono anche un paio di divani e
un tavolo con quattro sedie: una piccola
bibliotechina in cui i ragazzi – e non
solo loro – possono trascorrere qualche
momento di tranquillità e di riflessione
e trovare del materiale utile per le loro
ricerche scolastiche.
Il sogno che ha guidato questa idea è
che i nostri oratori parrocchiali offrano
ai ragazzi, oltre alla catechesi, alla compagnia e al gioco, anche l’opportunità di
crescere culturalmente e di incuriosirsi
di quelle prodigiose e stupende “macchine di carta” che sono i libri. Leggere
aiuta a crescere, a costruire una mente
attenta e capace di cogliere i segni dei
tempi, ad allargare gli orizzonti, ma
soprattutto permette di scorgere le orme
di Dio disseminate nelle grandi realizzazioni dell’intelligenza e dell’ingegno
dell’uomo.
Ma abbiamo anche un altro sogno: che
non capiti anche a noi cristiani gemonesi di ingrossare quell’immenso esercito
di smemorati che caratterizza la nostra
attuale società. Noi non vogliamo essere gente dalla memoria corta, ma attraverso i libri che ha amato e che continuano ad essere preziosi strumenti di
crescita culturale ed umana, vogliamo
ricordare don Rino e con lui tutti coloro
che ci hanno aiutato ad essere migliori.
Per la loro memoria, la nostra gratitudine e la nostra preghiera.
In attesa delle Nozze di Diamante
Il 15 gennaio hanno festeggiato il 59° anno di matrimonio i coniugi Rosina e Valentina
Fadi. Anche Voce Amica s’unisce a parenti e amici negli auguri più cordiali.
9
ACCOGLIE LE OPERE D’ARTE DEL SANTUARIO ANTONIANO E DI SANT’ANNA DI CAPODISTRIA
Il Museo Renato Raffaelli
Il Museo Renato Raffaelli ospita la raccolta di opere non
più utilizzate nelle
liturgie e già esposte, prima del terremoto, nella Pinacoteca Antoniana,
istituita nel 1968 per
la conservazione e la
valorizzazione del
patrimonio artistico
e storico del Santuario. La collezione
comprende lavori di
pittori gemonesi, friulani e veneti, con alcune
presenze di autori
dell’Italia centrosettentrionale.
Numerose tele
sono di Melchior
Widmar, pittore svizzero attivo a Gemona
nella seconda metà del secolo XVII. Dal
1706 l’artista è sepolto nella cappella del
Rosario annessa al Santuario, da lui stesso
eretta e decorata nel 1682.
Tra le opere di scultura notevole è la quattrocentesca Madonna Bella, in legno intagliato, dipinto e dorato, di scuola salisburghese (qui sopra).
Il Museo ospita anche opere dell’ex Convento di Sant’Anna di Capodistria, facente
parte un tempo della Provincia Veneta
dell’Ordine dei Frati Minori: risalgono ai
secoli dal XV al XIX e sono esposte a
oltre mezzo secolo dal loro ricupero avvenuto nel 1946. Fra i lavori di maggiore
interesse si distinguono opere di autori
veneti e dell’Italia settentrionale; di
Benedetto Carpaccio (Adorazione del
nome di Gesù) e di Francesco di Girolamo
da Santacroce (Deposizione di Cristo)
sono due tele collocate in Santuario.
Il Museo – allestito su progetto dell’architetto Gianpaolo Della Marina – è dedicato
al gemonese Renato Raffaelli, benefattore
e sostenitore delle iniziative culturali del
Convento francescano.
Sala 1 L’esposizione si apre con la tela
Sant’Antonio e il Bambino Gesù del gemonese Giovanni Battista Tiani (1671–
1737, in alto) e la tela San Francesco riceve le stimmate che mette in evidenza le
doti pittoriche di Melchior Widmar.
Nella sala sono ospitati pannelli con
Episodi della vita del Santo dei gemonesi
Giacomo Brollo (1834–1918) e Valentino
Baldissera (1840–1906).
10
Di buon livello sono le tele San Sebastiano
(ignoto pittore veneto del secolo XVI) e
l’Immacolata tra i Santi Ludovico ed
Elisabetta (Antonio Dugoni, 1827–1874).
Sala 2 Le opere della sala provengono dall’ex Convento capodistriano di Sant’Anna,
appartenente un tempo alla Provincia
Veneta dell’Ordine dei Frati Minori. Fra i
numerosi lavori si distinguono la Presentazione di Gesù al tempio (ignoto pittore veneto, secolo XVII); il quattrocentesco San Bernardino da Siena (ambito di
Bartolomeo Vivarini, nella pagina accanto); Sant’Anna, (attribuita a Girolamo da
Santacroce, 1537); il Redentore e San
Pietro (anonimo artista veneto, secolo
XVII), entrambi su rame; la bella Ultima
Cena (di anonimo pittore veneto del Cinquecento, in basso); i due ritratti di Fra
Giovanni Battista Maraspini (Lorenzo
Pedrini, 1762) e Fra Pasquale da Rovigno
(Stefano Celesti, 1640); la bella pala, infine, con Crocifisso con la Maddalena tra i
Santi Pietro e Carlo Borromeo (Palma il
Giovane, 1628?).
Sala 3 Con la scultura dorata e dipinta
della Madonna Bella (eccellente lavoro
del primo Quattrocento d’ambito salisburghese, restaurata dal Laboratorio di
Restauro della Soprintendenza del Friuli
Venezia Giulia), la sala offre alcune delle
opere più ammirate della primitiva
Pinacoteca Antoniana: la Santissima Trinità di scuola veneto-friulana; l’Annunciazione del bolognese Giulio Cesare Procaccini (secolo XVII); un intenso San Francesco di anonimo veneto del secolo XVII;
la Madonna con Gesù e San Giovannino,
di ignoto pittore di scuola veneta del secolo XVII; un’Annunciazione di scuola locale dalla ricca cornice intagliata e dipinta
(secolo XVII).
Tra gli altri lavori d’intaglio la sala custodisce un bel Tabernacolo veneziano dorato
e dipinto del XVI secolo, quattro
Reliquiari e le statue di San Pietro e San
Paolo (scultore locale del secolo XIX),
poste un tempo in Santuario.
Sala 4 Non mancano in questa sala opere
di pregio come i dodici dipinti che illustrano miracoli del Santo Taumaturgo: piccole
tavole forse dell’udinese Gio. Giuseppe
Cosattini, di metà Seicento, che ricordano
portentosi episodi della vita del Santo e
alcuni miracoli avvenuti a Gemona per sua
intercessione tra il 1647 e il 1653.
Al tardo Cinquecento risalgono la Presentazione al tempio (ambito bassanesco);
un’Annunciazione di scuola veneta; la Madonna col Bambino e i Santi Pietro e Paolo di Paolo Cavazzola (1486–1522). Del
1606 è la Madonna con Bambino e i Santi
Leonardo e Pietro, già nella chiesa gemonese di San Leonardo, di Giulio Urbanis
(1540–1611) e di fine secolo sono la tela
del Widmar (San Francesco consolato da
un angelo) e la Lavanda dei piedi del
Tiani. Del XVIII secolo sono il Pentimento di Re David e San Carlo Borromeo di
Pietro Antonio Novelli (1729– 1814).
Nulla è rimasto dei lavori di oreficeria e
degli arredi che dal Tre-Quattrocento arricchivano il Santuario: gli oggetti esposti sono degli ultimi tre secoli. Unica eccezione
(continua nella pagina a fianco)
UNA SFIDA FORANIALE IN QUATTRO DISCIPLINE (PIÙ ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO)
Il Primo Trofeo Glemonensis
Ore 15.30 di domenica 1° Marzo: ha
ufficialmente inizio il primo trofeo
Glemonensis! Ma… partiamo dal principio!
Per spiegare il tutto dobbiamo fare
qualche passo indietro, al lontano settembre 2008, mese in cui finalmente
rinasce a Gemona la Consulta Foraniale. Vi chiederete sicuramente di
cosa sto parlando; la consulta non è
altro che un gruppo di giovani rappresentanti delle parrocchie che compongono la forania di Gemona (Gemona,
Artegna, Osoppo, Trasaghis, Venzone)
che hanno l’obiettivo di condividere e
sviluppare le proprie esperienze parrocchiali, organizzandone se possibile di
nuove, e darsi una mano nei momenti di
Il Museo Raffaelli
difficoltà.
Dopo i primi passi, volti soprattutto alla
nascita di un Gruppo e alla condivisione
delle diverse esperienze, si è sentita l’esigenza di dar vita a un’attività che
potesse coinvolgere attivamente i giovani delle superiori in modo da farli
“uscire” dalla loro realtà parrocchiale.
Con la voglia di dar vita a qualcosa di
diverso dal solito è nato il 1° trofeo
Glemonensis, un torneo in cui le squadre si sarebbero sfidate su quattro discipline (calcio a 5, pallavolo, ping pong e
calcetto balilla), ma soprattutto una
giornata che comprendeva non solo
momenti di svago, ma anche momenti
seri, in cui fermarsi un attimo e ascoltare la parola di Dio.
La giornata si snodava in tre fasi: la
prima parte, dedicata ai tornei veri e
propri, la parte centrale, in cui tutti i
ragazzi sono stati invitati a partecipare e
ad animare la messa delle 19 e la parte
conclusiva in Salcons, in cui, davanti a
un ottimo piatto di pasta, sono avvenute
le premiazioni per le varie discipline.
Come prima volta, dobbiamo dire che
siamo rimasti piacevolmente sorpresi
dalla riuscita della giornata.
Non ci aspettavamo questa partecipazione, una cinquantina circa di ragazzi a
cui vanno aggiunti i loro animatori, l’atmosfera che si è creata sin dall’inizio,
creata proprio da tanti ragazzi che per la
prima volta entravano in contatto con
ragazzi con una vita parrocchiale diversa, e la gioia con cui abbiamo terminato
la giornata.
L’organizzazione non è stata semplice,
un grazie va soprattutto ai ragazzi del
Gruppo Tecnico, ai giovani di seconda
superiore del Glemonensis, alle cuoche
che hanno cucinato splendidamente
come al solito, ai rappresentanti delle
Parrocchie che ci hanno portato i loro
ragazzi e alla parrocchia di Gemona,
che ci ha concesso la struttura e che ha
creduto in noi. Pensiamo che il bilancio
di questa prima esperienza possa essere
considerato del tutto positivo, è stata
un’occasione per iniziare a conoscerci e
a farci conoscere, per far capire a tutti
che qualcosa, nel mondo giovanile, si
sta muovendo partendo proprio dai giovani e dal loro entusiasmo! Speriamo di
vedere anche voi alla prossima attività
della Cosulta!
Simone, Daniela, Don Oscar
Fede e sofferenza: una riflessione
(continua dalla pagina a fianco)
una croce veneziana di bronzo del secolo
XVI, dal Convento di Sant’Anna.
Sala 5 Insieme con un gruppo di opere del
Santuario – San Pietro penitente, San Giovanni Battista, Ecce Homo (ambito locale,
sec. XVII) e Gesù nell’orto degli ulivi
(ambito locale, secolo XVIII) – la sala
accoglie altri dipinti del Convento di
Sant’Anna di Capodistria tra cui quattro
lavori di autori anonimi di scuola veneta:
la cinquecentesca Salita al Calvario e
incontro di Cristo con la Madre e, del
Seicento, La Sacra Famiglia tra i Santi
Francesco, Antonio e Domenico; Gesù
Crocifisso; Cristo schernito.
Concludono il percorso alcune “reliquie”
del Santuario: decorazioni ed affreschi secenteschi e gessi settecenteschi salvati
dopo i crolli del 1976.
Sinceramente sin da quando son
nato, 53 anni e mezzo fa, prima che
come handicappato come uomo
non sono mai riuscito a comprendere come la sofferenza possa essere e
sia un mistero.
Infatti secondo me non c’è nulla di
segreto in essa. Non è un evento da
maledire ma, nel mio caso, una grazia da benedire.
Certo, anche a me sarebbe piaciuto
correre e saltare come gli altri, certe
volte lo vorrei tantissimo.
Però la mano lenta che si muove, le
gambe che si incrociano e mi fanno
cadere a causa degli spasmi, mi
fanno comprendere quanto invece
sia stato privilegiato dalla vita.
E ora non salti sulla sedia chi mi sta
leggendo. Perché sono stato sicuramente limitato.
Ma quanto ho ricevuto in più da
Maria e Gesù che mi hanno autenticamente trasformato in un grande
dono del loro amore per tutti?
Non mi fanno nemmeno più paura i
miei difetti perché, attraverso di
loro, so che non posso assolutamente insuperbirmi.
E allora ecco che il mio folle amore
per gli altri cerca di far zampillare
nella loro vita lo splendore che
Gesù e Maria pretendono che essi
siano. Quindi essere legati nella
vita è davvero una maledizione o è
invece un legare che gratifica?
Chi ha detto che le favole non esistono nella vita quotidiana? La mia
testimonianza è la prova del contrario. Anche perché noi, attraverso la
Grazia, possiamo davvero essere
persone straordinarie.
Perché il bene e la bontà fanno tanta
paura? Credo che il vero problema
stia proprio qui.
Febbraio 2009
Elio Pascottini
11
UNA RINNOVATA ATTENZIONE DELLA PARROCCHIA VERSO LE MISSIONI
Le attività missionarie del 2008
Spesso, sfogliando i vecchi numeri di
Voce Amica di 40, 50, 60 anni fa, s’incontrano lettere inviate dai missionari
gemonesi al parroco e alla comunità tutta,
lettere intrise di una forte nostalgia e ricche di particolari geografici e di vita quotidiana, perché allora nessuno o pochi
potevano permettersi viaggi così lontani
da quella gusele nel mondo che è
Gemona, ma vi si leggono anche articoli
o semplici trafiletti sulle attività del
Gruppo missionario.
Lo spirito missionario
Da tre anni la voglia di missione ha ripreso ad animare un gruppo di persone aperto a chiunque desideri farne parte: basta
tener d’occhio gli avvisi parrocchiali e
partecipare agli incontri.
Ad alcuni di essi hanno preso parte suore
francescane missionarie del Sacro Cuore,
presenti con i loro dispensari e le loro
scuole nella Repubblica Centrafricana;
parrocchiani che sostengono adozioni a
distanza o progetti di collaborazione con
religiosi di diverse congregazioni ed istituti; entusiasti volontari che si sono recati
in terra di missione a portare la loro
manodopera; il gruppo della Buteghe dal
Mont, associazione che per definizione è
sensibile alle problematiche socio-economiche e culturali dei Paesi del Terzo
Mondo e non solo.
È poi rientrata definitivamente a Gemona
da una più che decennale esperienza nei
dispensari del Burundi Teresa Zearo,
grande animatrice missionaria da molti
anni (soprattutto nelle scuole) e forte
sostenitrice della mondialità.
La Comunità di Villaregia
Il 2008 ha visto subito impegnato il
Gruppo Missionario con la venuta a
Gemona di tre missionari della Comunità
di Villaregia, nata nel 1975 a Cagliari dall’incontro tra Padre Luigi Prandin e Maria
Luigia Corona.
Dal 16 al 20 gennaio Marco, Valeria e
Maria, guidati da padre Michele, hanno
voluto conoscere tutta la comunità cristiana gemonese con incontri rivolti ai bambini del catechismo, della Scuola Primaria di
Ospedaletto e del complesso scolastico
Santa Maria degli Angeli, ai ragazzi delle
medie e delle superiori, ai genitori e alle
famiglie, ai gruppi di ascolto e agli operatori pastorali, agli ammalati e agli anziani.
Hanno colpito la serenità della loro scelta,
la vivacità e la grande arte educativa con
cui animano gli incontri.
12
Una grave perdita
Gemona-Cochabamba
A fine gennaio è giunta la notizia della
dipartita di padre Vitaliano Josè Zilli in
Argentina. Era nato a Gemona il 7 maggio
1924 ed è stato in missione per più di 50
anni.
Il Gruppo Missionario si è unito al dolore
della famiglia e della comunità dei Frati
Minori, partecipando al santo rosario e
alla cerimonia di suffragio, celebrata in
Santuario l’8 febbraio.
Nel 2007 era stato pubblicato su Voce
Amica un articolo che ne raccontava la
vita, il percorso di fede e anche le avventure, a volte rischiose.
A luglio don Gastone con un gruppo di
gemonesi e alcuni amici di Udine si è
recato proprio in Bolivia ad incontrare
monsignor Solari nella sua diocesi di
Cochabamba e padre Xavier nella sua
quotidiana attività pastorale nella sua sterminata parrocchia. Hanno potuto vivere di
persona lo spirito della missione presso le
Suore Rosarie – con il progetto Pane &
Latte centinaia di bambini bisognosi ricevono dalle suore una scodella di latte ed
un panino –, presso le nostre Suore della
Congregazione Francescana Missionaria
del Sacro Cuore – soprattutto suor Fulvia,
che con la sua motocicletta raggiunge
paeselli ad altitudini impensabili – e con
Toni e Marisa, due veneti che si sono stabiliti in Bolivia dove hanno fondato una
casa per bambini abbandonati.
Pane della Solidarietà
Con entusiasmo e fresca energia, sabato 9
febbraio il gruppo giovani ha impacchettato migliaia di piccoli pani per l’iniziativa definita Pane della Solidarietà: all’uscita di tutte le messe della prima domenica di Quaresima, i parrocchiani hanno
potuto contribuire ad un’importante proposta di solidarietà a sostegno della
Diocesi di Cochabamba (Bolivia) di monsignor Tito Solari.
Alle offerte raccolte con l’iniziativa del
Pane della Solidarietà – 2.307 euro – si
sono aggiunte quelle raccolte in diverse
altre occasioni: la mostra natalizia Presepi
da collezione in Palazzo Elti; il concerto I
cantautori alla ricerca di Dio proposto
dal gruppo Le Onde Anomale il 24 maggio; la manifestazione I colori del vento –
638a Festa dell’Ascensione a Sant’Agnese
in collaborazione con il Coordinamento
delle Associazioni gemonesi.
In tale occasione un piccolo banco di
caffè caldo del Gruppo Missionario ha
fruttato altri 300 euro.
Un video per capire
In occasione di una delle sue visite in
Friuli e quindi a Gemona, monsignor Tito
Solari ha celebrato una santa messa in
duomo, alla quale è seguito un affollato
incontro al Glemonensis, con la partecipazione anche di don Eugenio Coter che ha
dipinto il quadro socio-politico della
Bolivia, di Heydi Campos segretaria del
Centro Missionario Diocesano di
Cochabamba e di suor Noris delle Suore
Rosarie di Udine. L’esperienza boliviana è
stata anche ripresa in un video, realizzato
da Valter Copetti, proiettato a Salcons il
30 ottobre. Il DVD può essere richiesto in
canonica e le offerte raccolte verranno
naturalmente destinate alla Bolivia.
Ottobre Missionario
Il programma Ottobre Missionario, che
per il secondo anno si è svolto in una
parrocchia della Diocesi di Udine, ha
avuto il suo punto focale sabato 4 ottobre, a Gemona, designata sede del Convegno missionario diocesano Discepoli
missionari: guai a me se non predicassi
il Vangelo.
L’ingresso del Glemonensis ha ospitato
per l’occasione una significativa mostra
sul tema della Riconciliazione e una bancarella per la vendita di libri missionari.
Il Convegno è stato aperto dal vicario
generale dell’arcidiocesi, monsignor
Giulio Gherbezza. Vi ha preso parte, tra
gli altri, padre Giulio Albanese.
Comboniano, nato a Roma nel 1959, è
giornalista; già direttore di testate giornalistiche in Kenya, nel 1997 fondò MISNA
(Missionary Service News Agency),
agenzia di stampa on line in italiano, francese ed inglese. Collabora con diversi
quotidiani e periodici italiani ed è autore
di libri. Nel 2003 il Presidente Ciampi lo
ha insignito del titolo di cavaliere ufficiale
della Repubblica Italiana per meriti giornalistici nel Sud del mondo.
Infiniti spunti per profonde riflessioni
sono emersi dal suo intervento, a cominciare dall’importanza della comunicazione e dell’informazione sulla situazione
nelle terre di missione e sulle iniziative
missionarie, su cui però padre Albanese
ha lamentato l’enorme deficit di conoscenza, attenzione e interventi.
È poi seguita in Santuario una Messa missionaria, animata all’offertorio dai colori
del mondo.
Colori e sapori del mondo
Le messe parrocchiali di ottobre sono
state dedicate ad un continente, con l’allestimento anche di pannelli fotografici
delle esperienze fatte nel 2007 in India e
nel 2008 in Bolivia. Per la Giornata
Missionaria Mondiale si è ripetuto in
Duomo l’offertorio missionario.
Si coglie l’occasione per ringraziare bambini, giovani, adulti e genitori, che si sono
resi disponibili in tutte queste occasioni:
un grazie di cuore!
Con entusiasmo e assoluta disponibilità
In queste due pagine: alcuni momenti della celebrazione della Messa Missionaria e della
preparazione del pane della solidarietà. Qui sopra: l’incontro con don Coter, monsignor
Solari, Heydi Campos e suor Noris al Glemonensis.
bambini della Scuola Primaria Santa
Maria degli Angeli, bambini e giovani
del Gruppo Scout di Gemona, rappresentanti del Gruppo Folcloristico
Balarins di Buje e parrocchiani di
Gemona e Ospedaletto hanno vestito gli
abiti tipici e portato sull’altare oggetti
simbolici dei cinque continenti: per
l’Africa un cesto di frutta e strumenti
musicali; per l’Asia un cero acceso e una
collana di fiori, caratteristici dell’India;
per l’America i sandali dei campesiños e
l’aguayo boliviani; per l’Oceania una
conchiglia; per l’Europa un computer e
un cellulare; per il nostro Friuli il pane e
il vino, simboli eucaristici.
Gli ospiti del Ghana
La Messa delle 10.30 di domenica 26
ottobre è stata particolarmente animata dai
canti e dai balli della Comunità Ghanese,
formata da immigrati del Ghana residenti
in Friuli.
Il pranzo è stato condiviso in Salcons tra
specialità della cucina italiana e ghanese,
come le famose banane fritte. Al
Glemonensis i bambini e i ragazzi hanno
trascorso un pomeriggio di giochi, culminato con la partita di calcio Ghana –
Gemona, vinta dalla squadra ospite per 5
a 0!!! Il tifo del Ghana era particolarmente
caloroso e forse ha giovato non poco alla
squadra in campo!
Le Veglie missionarie
Altri intensi momenti di raccoglimento
sono state le veglie missionarie, tenute
ogni giovedì di ottobre in santuario e animate di volta in volta dai diversi gruppi
pastorali e di catechesi della parrocchia.
Ad ogni veglia, il foglio guida ha proposto
spunti di riflessione e di meditazione su
contemplazione, vocazione, responsabilità,
carità e ringraziamento, tratti dalla Parola
di Dio, dal messaggio di papa Benedetto
XVI, da testimonianze di missionari dai
cinque continenti, ma soprattutto dalle
Lettere di San Paolo, l’apostolo missionario per eccellenza.
Se San Paolo ha compreso e sperimentato
che la redenzione e la missione sono atti
d’amore e che amare Dio con tutto il cuore,
con tutta la mente e con tutta la forza e
amare il prossimo come se stessi vale più
di ogni altra cosa, ogni cristiano dovrebbe
essere missionario, cioè annunciatore del
Vangelo con la parola e con la vita.
Maria Copetti – Gruppo Missionario
13
14
Anagrafe parrocchiale
ANNO 2008
BATTESIMI
53 Ermacora Elisabetta di Michele e D’Izzia
Tiziana, n. il 3.11.07 batt. il 16.11.08
54 Holzwarth David di Rainer e Flego
Lorella, n. il 2.4.03 batt. il 16.11.08
55 Bettio Gabriele di Alberto e Cum Anna,
n. il 18.7.08 batt. il 16.11.08
56 Boezio Maria di Enzo e Contessi
Michela, n. il 6.7.08 batt. il 16.11.08
57 Fabiani Giorgia di Ivan e Bravi Monia, n.
il 25.5.08 batt. il 16.11.08
58 Lala Francesco Pietro di Biagio e Cragnolini Manuela, n. il 23.7.08 batt. il
14.12.08
59 Carlotti Marco di Cristian e Ruggeri
Laura, n. il 14.8.08 batt. il 27.12.08
Giorgino Londero
n. 10.8.1943 m. 26.1.2008
Lussie Cargnelutti ved. Capriz
n. 21.7.1906 m. 21.5.2008
Eva Lepore
n. 3.3.1916 m. 18.11.2008
Irma Luisa Londero
n. 5.6.1938 m. 27.11.2008
Armida Lepore
n. 2.2.1925 m. 9.12.2008
Carmela Lepore ved. Pittini
n. 7.11.1913 m. 15.12.2008
Teresa Londero
n. 21.9.1930 m. 1.1.2009
Pietro Copetti
n. 1.3.1929 m. 4.1.2009
Giuseppe Madile
n. 4.9.1935 m. 4.1.2009
Pietro Copetti
n. 24.11.1923 m. 11.1.2009
Giuseppe Della Vedova
n. 4.4.1916 m. 15.2.2009
Margherita Londero
n. 22.8.1903 m. 13.2.2009
MATRIMONI
31 Michelutti Alessandro – Morassa Francesca, sposati in Duomo il 6.12.08
32 Passaretti Valter – Atzeni Antonella,
sposati in Duomo il 20.12.08
DEFUNTI
90 Stroili Rosina di anni 94 il 14.11.08
91 Muffato suor Serafina di anni 93 il
16.11.08
92 Lepore Eva di anni 92 il 18.11.08
93 Copetti Armando di anni 72 il 20.11.08
94 Ellero Mario di anni 77 il 21.11.08
95 Boezio Pierluigi di anni 45 il 21.11.08
96 Forgiarini Lucia ved. Copetti di anni 89
il 24.11.08
97 Zamparo Teresa ved. Miserini di anni 73
il 27.11.08
98 Londero Irma Luisa ved. Londero di
anni 70 il 27.11.08
99 Maschio Emilio di anni 83 il 2.12.08
100 Pedi Angela di anni 90 il 5.12.08
101 Fracas Loris di anni 41 l’8.12.08
102 Lepore Armida ved. Bianchi di anni 83 il
9.12.08
103 Lepore Carmela ved. Pittini di anni 95 il
15.12.08
104 Lapania Carlo di anni 96 il 18.12.08
105 Spaccialbelli suor Sandra di anni 87 il
20.12.08
106 Copetti Tomasino di anni 68 il 20.12.08
107 Volpato suor Gemma di anni 94 il
22.12.08
108 Zamolo Marina Franz di anni 69 il
30.12.08
ANNO 2009
BATTESIMI
1
2
3
Baracco Ludovica di Nicola e Sorsoli
Claudia, n. il 20.7.08 batt. il 18.1.09
Tomat Angelica Costanza Margherita
Mirella di Maurizio e Zuccolo Cristina, n. il
29.8.07 batt. il 31.1.09
Andreucci Filippo di Paolo e Peresson
Tania, n. l’8.5.08 batt. il 15.2.09
(segue a pagina 16)
Elio Della Marina
n. 9.10.1919 m. 17.2.2009
15
Anagrafe parrocchiale
In ricordo di Pierluigi
Mi piace citare la classica frase il suo ricordo
sia in benedizione per parlare di Pierluigi,
come mi piace ricordare alcuni poeti, i quali
ritenevano che il senso della vita non perdesse
significato con la morte, intravista come momento che deve servire all’uomo per mantenere il ricordo di ciò che di buono era stato seminato da coloro che erano vissuti prima di lui.
E così vorrei fare con Pierluigi: non scadere
in banali e retorici piagnistei ma, ripensando
alla sua figura, trarre fuori il meglio per trovare uno spunto di crescita e di riflessione
utile alla vita che continua.
Due sono le caratteristiche che mi vengono in
mente ripensando alla vita del nostro sacrestano, così breve e così misteriosa nelle sue vie:
la dedizione e la volontà d’animo.
La dedizione che Pierluigi metteva nel vivere
la sua passione – quasi una vocazione – quella della cura del Tempio sacro del Signore,
era diventata ormai la sua ragione di vita.
Pierluigi e il Duomo erano un’unica cosa e il
Duomo era per Pierluigi più che una casa,
quasi una creatura, che lui amava, curava,
valorizzava, certo a modo suo, ma sentendosi
sicuramente figlio e a volte quasi amministratore geloso della gloriosa storia della
Pieve di Gemona (così mi disse nel primo
incontro che ebbi con lui appena arrivai quassù, mettendomi in guardia sul portare diavolerie moderne nel suo Duomo).
La forza d’animo poi è quella caratteristica che
impedisce di lasciarsi andare a lunghe lamentazioni. Pierluigi ha dimostrato sempre, con il
suo sarcasmo, con le sue battute, con il suo sorriso, di non volere arrendersi di fronte alle difficoltà della vita, anche quando ormai la malattia
lo stava divorando.
Lo sentivo spesso e anche nei momenti di
pesantezza più grande non l’ho mai sentito
disperato ma sempre desideroso – abituato
com’era dalla vita a stringere i denti ed andare
avanti – di rialzarsi e continuare il cammino.
Pierluigi era un uomo, e come ogni uomo
aveva le sue contraddizioni, le sue debolezze,
i suoi difetti (e chi di noi non ne ha) ma come
uomo aveva anche le sue doti e i suoi
momenti di grandezza: e a questi noi dobbiamo guardare.
Che Pierluigi ci insegni ad innamorarci delle
nostre passioni, a vivere per loro, a coltivarle;
ci insegni l’amore per la tradizione della
Chiesa di cui tutti noi siamo figli, l’amore per
la liturgia che è il luogo in cui assieme ai
nostri fratelli incontriamo il Signore Vivo e
vero; e ci insegni ad essere persone forti, che
sanno lottare senza perdersi d’animo.
Che il suo ricordo sia per noi benedizione…
e stimolo nella vita quotidiana.
don Oscar
La Commissione Regionale Cultura
4
Chiapolini Alessio di Roberto e Casa
Sandra, n. il 17.8.08 batt. il 15.2.09
Contessi Filippo Giacomo di Lorenzo e
Panozzo Marinella, n. il 13.9.08 batt. il
15.2.09
Marini Alberto di Alessandro e Sindici
Chiara, n. il 12.12.08 batt. il 15.2.09
Tranchi Davide di Sergio e Fortin
Natascia, n. l’11.5.08 batt. il 15.2.09
5
6
7
MATRIMONI
1
Tomat Maurizio – Zuccolo Cristina,
sposati in Duomo il 31.1.09
DEFUNTI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
Londero Teresa Ceschia di anni 78
l’1.1.09
Madile Giuseppe di anni 73 il 4.1.09
Copetti Pietro di anni 79 il 4.1.09
Canciani Luigia ved. Chiandussi di anni
93 il 9.1.09
Copetti Pietro di anni 85 l’11.1.09
Madile Carlo di anni 67 il 15.1.09
Copetti Maria ved. Copetti di anni 85 il
17.1.09
Mattiussi Maria di anni 84 il 22.1.08
Patat Caterina Collini di anni 93 il 26.1.09
Pasini Giovanna ved. Brusutti di anni
87 il 30.1.09
Driussi Cristina di anni 52 il 30.1.09
Madrassi Antonio di anni 87 il 2.2.09
Copetti Pietro di anni 86 il 3.2.09
Londero Rita Foschiatti di anni 64 il 6.2.09
Londero Margherita ved. Foschiatti di
anni 105 il 13.2.09
Della Vedova Giuseppe di anni 92 il
15.2.09
Della Marina Elio di anni 89 il 17.2.09
Copetti Elio di anni 82 il 19.2.09
Serafini Maria Valent di anni 97 il 26.2.09
Valle Anna Maria ved. Zearo di anni 72 il
27.2.09
Collini Anna ved. Lepore di anni 89
l’1.3.09
Palese Domenico di anni 83 il 3.3.09
Periodico parrocchiale fondato nel 1933
A fine 2008 la Commissione Cultura del Consiglio regionale ha visitato gli scavi che vengono condotti nei sotterranei del duomo dal Gruppo Archeologico dell’Associazione
Ostermann per mettere in luce il basamento di un’antica torre. I lavori sono stati illustrati
dal direttore scientifico Davide Casagrande, dal progettista architetto Alberto Antonelli,
dal fabbriciere Mauro Vale e dal coordinatore Enzo Forgiarini. Nella foto il presidente
Piero Camber e i consiglieri Piero Colussi e Luigi Cacitti durante la visita.
16
Proprietà: Pieve di Santa Maria Assunta
Parrocchia di Gemona
Periodicità trimestrale
Direttore resp. Mauro Vale
Aut. Tribunale Tolmezzo n. 163 del 04-04-2006
Stampa: Arti Grafiche Friulane / Imoco spa,
Tavagnacco (Ud)
Spedizione in abbonamento postale art. 2
comma 20/c legge 662/96 – Filiale di Udine
In caso di mancato recapito restituire al mittente
che si impegna a corrispondere la tassa prevista
TAXE PERÇUE
33013 GEMONA (UD)
TASSA RISCOSSA
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