America latina. Un ponte lungo 15 anni
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America latina. Un ponte lungo 15 anni
Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 1 QUADERNI DI CASA AMERICA anno•VIII numeri•2/3 ITALIA - AMERICA LATINA UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 2 QUADERNI DI CASA AMERICA anno•VIII numeri•2/3 Autorizzazione Tribunale di Genova n. 21208 Abbonamento annuale ordinario € 50, abbonamento sostenitore € 100 Fondazione Casa America - Via dei Giustiniani, 12/4 Tel. 010 2518368 - Fax 010 2542183 [email protected] www.casamerica.it Presidente: Roberto Speciale Consiglio d’amministrazione: Angelo Berlangieri, Federico Massone, Luigi Merlo, Bernardino Osio, Piera Ponta, Miguel Ruiz-Cabañas, Victor Uckmar (vicepresidente), Stefano Zara Coordinatrice delle attività: Carlotta Gualco Direttore Responsabile: Fabrizio De Ferrari Stampa: Essegraph Srl - Genova Progetto grafico: Elena Menichini Hanno collaborato: Andrea Gualco, Alessandro Pagano ed Erika Norando Referenze fotografiche: Bruno Balestrieri, Melissa Bugarini, Eduardo Carrasco, Adrian Daneri-Navarro, Salvatore Vento, Fondazione Casa America. 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Giuseppe Pericu, già Sindaco di Genova 16 Il ruolo dell’IILA e dell’Unione latina di Bernardino Osio, ambasciatore 18 Una sfida per Genova e l’Italia Victor Uckmar, vicepresidente di Fondazione Casa America e professore emerito di diritto tributario all’Università di Genova 21 Economia e cultura, un binomio interpretato da Casa America Anna Castellano, presidente Blue Media srl, già assessore del Comune di Genova 22 I primi passi di Pier Luigi Crovetto, professore di letteratura e cultura spagnola dell’Università di Genova 24 Occasioni di conoscenza Andrea Gualco, già segretario e tesoriere di Fondazione Casa America 27 Gli interlocutori istituzionali: FCA, il Messico, l’America Latina Miguel Ruiz-Cabañas Izquierdo, ambasciatore del Messico in Italia e presidente dell’Istituto Italo-Latinoamericano 30 FCA e l’America Latina, 15 anni dopo Mario Giro, sottosegretario agli Esteri con delega per l’America Latina Donato Di Santo, coordinatore del Comitato consultivo per le Conferenze Italia-America Latina Giorgio Malfatti di Monte Tretto, segretario generale IILA Felice Scauso - già ambasciatore d’Italia in Colombia e Messico Fabio Porta - deputato eletto nella circoscrizione America del Sud Anna Colombo - consigliere speciale, già segretaria generale del Gruppo dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo 35 38 40 43 46 49 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 4 Francesca D’Ulisse - responsabile America Latina Partito Democratico Angelo Berlangieri - assessore alla cultura Regione Liguria Giovanni Enrico Vesco - assessore alle politiche per l’immigrazione Regione Liguria Marco Doria - Sindaco di Genova Piero Fassino - Sindaco di Torino Luigi Merlo - presidente dell’Autorità Portuale di Genova Paolo Comanducci - rettore dell’Università di Genova Alessandra Repetto - responsabile dell’ufficio Internazionalizzazione presso la Camera di Commercio di Genova Franco Danieli - già senatore e viceministro agli Esteri 52 55 57 60 63 66 69 71 74 I coprotagonisti - testimonianze e proposte a FCA Silvia Bottaro, presidente associazione “R. Aiolfi” di Savona 79 Guliana Calcani, professoressa di storia dell’archeologia dell’Università Roma Tre 81 Fabio Capocaccia, presidente del Centro Internazionale di Studi sull’Emigrazione Italiana 83 Giovanni Battista Costa, Costa Edutainment 85 Giuseppe Crippa, già deputato italiano e console della Bolivia a Bergamo 88 Graciela Del Pino, già presidente del Coordinamento Ligure Donne Latinoamericane 90 Federico Di Roberto, già ambasciatore d’Italia in Perù 91 Ferdinando Fasce, professore di storia contemporanea dell’Università di Genova 95 Edith Ferrari Tumay, presidente del Coordinamento Ligure Donne Latinoamericane 97 Annita Garibaldi Jallet, presidente dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini 99 Maurizio Gidoni, già Confitarma 103 Anna Maria Lazzarino Del Grosso, già professoressa della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Genova 105 Adele Maiello, già professoressa alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Genova 108 Federico Massone, manager LPL Italia 111 Gian Giacomo Migone, già senatore e giornalista di Torino 113 Giuseppe Monsagrati, già professore di storia contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma 115 Michele Marsonet, preside della Scuola di Scienze Umanistiche - Università di Genova 117 Roberto Napolitano, presidente della Società economica di Chiavari 119 Sandro Pellegrini, storico 123 Giovanni Rainisio, già presidente del circolo “Manuel Belgrano” di Imperia 126 Giancarlo Rolla, professore di diritto costituzionale dell’Università di Genova 128 Eduardo Rozo-Acuña, già preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Urbino 130 Carlo Secchi, direttore dell’ISLA e professore all’Università Bocconi di Milano 135 Francesco Surdich, già preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova 137 Maddalena Tirabassi, direttore Centro Altreitalie di Torino 140 Giancarlo Torre, storico e collezionista di ex libris 141 Salvatore Vento, sociologo 143 Stefano Zara, già deputato del parlamento italiano e presidente Confindustria Genova 146 Chi ci ha lasciato: Boris Biancheri, Clara Caselli, Franco Sborgi, Paolo Emilio Taviani 148 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 5 Dall’America Latina - riflessioni e attività Argentina Miguel Angel De Marco, già presidente e membro dell’Accademia Nazionale di Storia di Buenos Aires 155 Brasile Edoardo Pollastri - presidente della Camera di Commercio italo-brasiliana di San Paolo 157 Cile José Viera-Gallo, già deputato e senatore della Repubblica del Cile 161 Colombia Enrico Maria Castaldo 163 Costa Rica Francisco Rojas Aravena, rettore dell’Università della Pace di Costa Rica 165 Cuba Ernesto Marziota, presidente del Comitato Gestore dell’Associazione Cuba Italia “Miguel D’Estefano Pisani” 168 Ecuador Esther Cuesta Santana, console generale dell’Ecuador a Genova 170 Messico G. Daneri Hernendez, A.I. Gonzales-Ramella, A. Daneri-Navarro 172 Luis Alberto de la Garza, professore della Facoltà di Scienze politiche dell’Università Nazionale Autonoma del Messico 175 Perù Augusto Ferrero, avvocato, già ambasciatore del Perù in Italia e candidato alla Vicepresidenza della Repubblica del Perù 177 Lino Panizza Richero, vescovo della diocesi di Carabayllo e Rettore dell’Università “Sedes Sapientiae” di Lima 179 Luis Solari de la Fuente, preside della Facoltà di Medicina dell’Università “Sedes Sapientiae” di Lima e già Primo Ministro della Repubblica del Perù 181 Repubblica Dominicana Natacha Sanchez, console generale della Repubblica Dominicana a Milano 184 Marcio Veloz Maggiolo, scrittore e già ambasciatore della Repubblica Dominicana in Italia 185 Uruguay Carlos Abin, scrittore e già ambasciatore dell’Uruguay in Italia 188 Venezuela Tullio Cavalli, Camera di Commercio italo-venezuelana di Caracas 192 Artisti e personalità della cultura per l’America Latina Davide Barilli, scrittore e giornalista Eugenio Buonaccorsi, professore di Storia del teatro dell’Università di Genova Renzo Calegari, cartoonist Eduardo “Mono” Carrasco, muralista Marco Cipolloni, professore di lingua spagnola delle università di Genova e di Modena e Reggio Emilia ed esperto di cinema. Massimiliano Damerini, musicista e concertista Nanda Leonardini, professoressa di storia dell’arte presso l’Università Nazionale Maggiore di San Marcos di Lima 199 202 204 206 208 210 212 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 6 Raffaella Ponte, direttore del Museo del Risorgimento di Genova Carlo Repetti, già direttore del Teatro Stabile di Genova Raimondo Sirotti, pittore e già presidente dell’Accademia Ligustica di Belle Arti 214 216 217 15 anni di diffusione delle lingue Amina di Munno, presidente dell’associazione Amici di Casa America Alejandrina Bolaños Zuniga, insegnante di lingua Quechua 221 225 Opinioni di giornalisti e scrittori Domenica Canchano, giornalista Secolo XIX Marco Ferrari, giornalista e scrittore Federico Guiglia, giornalista e presentatore TV Silvana Palumbieri, Rai Teche Renzo Parodi, giornalista Secolo XIX Carlo Rognoni, già parlamentare italiano e consigliere d’amministrazione RAI Teresa Tacchella, già giornalista TGR Liguria Pietro Tarallo, giornalista e scrittore 229 230 232 234 236 238 240 242 Fondazione Casa America e l’Acquario di Genova a Buenos Aires 243 Le attività di Fondazione Casa America - schede: FCA e l’universo femminile. Tina Modotti e Frida Kahlo FCA e le migrazioni FCA e Cristoforo Colombo e Giuseppe Garibaldi FCA e le mostre I corsi di Lingue da maggio 2015 La rivista Quaderni di Casa America Tutte le pubblicazioni di Fondazione Casa America 247 248 250 251 253 254 255 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 7 L’ I N I Z I O Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 8 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 9 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 9 Editoriale ROBERTO SPECIALE PRESIDENTE DI FONDAZIONE CASA AMERICA E così abbiamo compiuto quindici anni di attività con Fondazione Casa America. Sono tanti e sono pochi. Sono molti per un’istituzione privata ma di interesse pubblico che ha contato sulle proprie forze (idee, persone, organizzazione) e che ha attraversato, con grandissima difficoltà, la crisi economica e politica ancora in corso ma forse in via di superamento. Il nostro conto economico oggi è circa un decimo di quello iniziale e nonostante questo, grazie all’impegno di molti e ad una certa creatività, ridimensionando le ambizioni ma non la qualità delle iniziative, abbiamo resistito (di questo si tratta) aspettando e sperando in un ciclo più favorevole. Qualche volta ci siamo sentiti come le foglie su un albero in autunno. Diciamo la verità: ci siamo inventati di tutto per continuare a proporre un programma culturale accettabile, con umiltà ma senza rinunciare alla dignità. Abbiamo sentito però sempre l’incitamento e il calore di molte donne e uomini attorno alla Fondazione, come quando abbiamo inaugurato la nuova sede in via dei Giustiniani il 4 dicembre 2014. In quella occasione ci hanno raggiunto più di duecento persone, un numero grandioso che abbiamo avuto difficoltà a contenere. Era proprio questa la sfida iniziale: dimostrare a noi stessi che c’era uno spazio che andava riempito per dar vita non a una struttura burocratica, pilotata, protetta e per questo impacciata ma ad una istituzione che potesse reggersi certo anche sulla sensibilità istituzionale locale e nazionale ma anche sul consenso della co- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 10 10 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI munità, dei singoli, italiani e latinoamericani, degli esperti delle varie discipline ma anche dei molti che hanno un solo prezioso talento: la passione, la curiosità. E francamente sono stupito anch’io, sfogliando la brochure di Fondazione Casa America o guardando il suo sito, di quante e quali iniziative siamo riusciti ad organizzare in questi anni, di quante e quali pubblicazioni abbiamo edito, di quanti numeri della rivista Quaderni di Casa America e di quanti corsi di formazione linguistica abbiamo attivato. Era anche, lo confesso, una mia sfida personale (a me stesso): dedicare le mie energie, volontariamente come ho sempre fatto in questi quindici anni, ad un’impresa nuova che non trovavo già allestita, misurando me stesso, che nella vita precedente avevo svolto altri compiti, in qualche caso notevolmente diversi. Non è stato per niente facile ma, debbo dirlo, bellissimo. L’ambizione era ed è di indicare una strada possibile che possa essere percorsa da altri e di lasciare sì una struttura ma, ancor più, un’idea sulla quale continuare a costruire. Ho contagiato altri in questa impresa e da loro sono stato contagiato: donne ed uomini capaci e perbene (non è così banale!) che hanno, volontariamente anche loro, prestato il loro talento e il loro tempo per costruire dal niente un tempio laico in una foresta non sempre amica. Alla fine sono arrivati anche i riconoscimenti: la Regione Liguria nel novem- bre 2009 ha formalmente riconosciuto la Fondazione quale istituzione culturale di interesse regionale, nel dicembre 2013 il ministero degli Esteri, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta e del Ministro degli Esteri Emma Bonino, ha dato alla Fondazione, tramite la mia persona, un attestato solenne e pubblico, riservato a coloro che hanno dedicato parte della loro vita al rafforzamento delle relazioni Italia America Latina. È vero, a questo non corrisponde un automatico e adeguato sostegno economico che ovviamente sarebbe stato e sarebbe gradito ma rimane il fatto, incancellabile. Le tante persone che hanno scritto su questo numero straordinario dei Quaderni di Casa America sono una parte significativa di questa legione di costruttori ma non sono tutti: molti non hanno potuto, alcuni non ci sono più, altri non sono stati raggiunti o rintracciati ma so che li troveremo alle prossime tappe. Quindici anni sono anche pochi però per riuscire a consolidare un’esperienza e per affrontare in modo maturo i compiti che ci vengono richiamati dal continente americano e dal suo rapporto con l’Italia e l’Europa. Alcuni, molti scrivono in questo numero della Rivista di queste scadenze, ci incitano a fare di più e meglio, ad imparare dai nostri errori e limiti, avanzano proposte interessanti. Sentiamo l’urgenza di questo lavoro futuro e forse la limitatezza degli Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 11 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Ettore Antonini, Ricordi, 2009 strumenti a nostra disposizione. E però intanto abbiamo costruito un ponte lungo quindici anni tra l’Italia, la Liguria e l’America Latina e più in generale le Americhe, sul quale sono già passate idee, persone, rapporti, amicizie, collaborazioni e che ora va, se riusciremo, allargato e consolidato per cogliere meglio le novità, per intrecciare relazioni, per costruire uno sviluppo sostenibile, per valorizzare le diverse culture e metterle a disposizione di un futuro comune. L’America non è lontana, non solo perché le comunicazioni oggi sono più facili ma perché è in parte già dentro di noi. Quando abbiamo iniziato, quindici e più anni fa, il continente americano non era quello che si presenta oggi anche se speravamo che lo diventasse. Oggi è quasi ovunque democrazia, ri- 11 spetto crescente per l’ambiente e la natura, crescita economica e sociale, uscita tendenziale dalla povertà estrema. Non è tutto perfetto, è ovvio, ma ci dobbiamo confrontare con una realtà molto più avanzata del recente passato. L’America Latina non è più solo uno studente che deve imparare dagli altri e in particolare dagli europei ma è anche sempre più un’insegnante che ci fa scuola. L’Italia, la Liguria hanno un interesse evidente a conoscere e a frequentare quei territori. Eppure c’è una contraddizione inspiegabile e che non so proprio come si possa affrontare. Infatti mentre diventa sempre più chiaro che l’America Latina è un continente in crescita (da tutti i punti di vista) e che il nostro Paese ha sempre più bisogno di internazionalizzazione anche in quella direzione, gli enti e gli istituti internazionalistici si affievoliscono, diminuiscono o rischiano l’asfissia e il pubblico, la politica non li difendono sufficientemente. In questi anni infatti in un panorama già di penuria alcuni di questi enti sono stati letteralmente cancellati; altri, come l’Istituto Italo-Latino Americano di Roma, rischiano la sopravvivenza. E non parlo di noi. Anche nel mondo delle imprese c’è una situazione paradossale. È aumentata e molto la componente di esportazione e in parte di investimenti esteri e anche di presenza, in America Latina, mentre è diminuita e drasticamente la sensibilità e l’attenzione delle Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 12 12 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI imprese verso gli enti internazionalistici e culturali. Perché? Forse pensano che sia più facile fare da soli, ognuno per conto proprio, senza fare sistema e senza uno sguardo lungo? O pensano che ormai la situazione sia irreversibile e la loro presenza non possa che crescere? Se fossero queste le spiegazioni temo che ci troveremmo di fronte ad un’evidente miopia perché quell’impostazione non consente di durare nel tempo e non utilizza anche nell’immediato le sinergie possibili per ottenere i migliori risultati. Per l’Italia poi sarebbe una spiegazione tragica perché non considera il fatto che uno dei nostri vantaggi competitivi anche dal punto di vista economico è proprio la storia, la cultura, la capacità di relazioni complessive: se tutto questo non è attivato si compie un errore strategico. In questi quindici e più anni ho misurato anche la crescita, a Genova e in Liguria, di una maggiore consapevolezza del fattore culturale, turistico, dell’importanza d’inserire la città e la regione in un circuito internazionale e tenere alta un’immagine nel mondo. Credo che anche noi come Fondazione Casa America e come Centro in Europa possiamo aver contribuito a quel risultato. Da un po’ di anni a questa parte, però, tale consapevolezza mi pare, non voglio dire scomparsa ma certamente diminuita, offuscata. Dipende da un’evidente crisi delle classi dirigenti locali? Da un loro ripiegamento eccessivo nell’immediato che impedisce di cogliere le opportunità a medio termine e di elaborare una vera visione strategica? Qualunque sia la spiegazione, c’è la necessità di una rapida correzione di questa rotta che porta sugli scogli e non in mare aperto. Ho sentito quest’odore, ho colto questa brezza sempre più insistentemente negli ultimi tempi nelle istituzioni economiche e in quelle politiche. Vedo sempre più occhi bassi e persone rappresentative che passano rasenti ai muri per evitare di incrociare per caso coloro che propongono, magari erroneamente e in modo inadeguato, un percorso diverso: mi sbaglio? Non credo che vada mai dimenticato che Genova e la Liguria sono state grandi (e gli esempi sono molti e chiari) quando hanno assunto una dimensione nazionale e si sono aperte al mondo, non quando si sono chiuse in se stesse, nei propri angusti confini. C’è ancora un favore allora che chiedo a tutti coloro che hanno scritto su questo numero dei Quaderni, a tutti coloro che lo compreranno e lo leggeranno, a tutti quelli che incontreremo nelle prossime attività: facciamoci parte attiva nel segnalare quel limite e quell’errore che rischiano di compiere quelle classi dirigenti nella città, nella regione e a livello nazionale, allarghiamo il coro di chi chiede una correzione di quell’impostazione perdente, contribuiamo assieme a costruire un’altra strada, anche solo una creuza, se non riusciamo a fare di più. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 13 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Casa America, sigo siendo 13 1 CARLOTTA GUALCO COORDINATRICE DELLE ATTIVITÀ DI FONDAZIONE CASA AMERICA Il contributo che mi è stato richiesto per questo “numero doppio” dei Quaderni di Casa America dedicato ai 15 anni della Fondazione doveva vertere sulla nascita di questa Istituzione e sulle sue forme di finanziamento. Adempio frettolosamente al compito, in quanto la mia mente corre a un passato più recente, e al futuro. Ricordo che collaborai allo studio di fattibilità della Fondazione, nel lontano 1999, insieme ad Antonio Ducci, direttore generale al Parlamento europeo, di grande competenza sui diritti dell’uomo e al valente giurista Luigino Montarsolo. Lo studio, introdotto da testi dell’allora Sindaco di Genova Giuseppe Pericu e da Roberto Speciale, aveva lo scopo di motivare la creazione di una siffatta struttura a Genova e di delinearne un percorso di attività. Ricordo qualche riunione del comitato promotore, del quale facevano parte, oltre alle istituzioni locali, alcune grandi aziende italiane. A quel tempo non mancavano le fonti di finanziamento, che furono poi utilizzate per svolgere un programma che, a rileggerlo, stupisce per la sua dovizia. Dopo quella esperienza, sono tornata ad occuparmi di FCA nel 2012, quando una formidabile crisi - principalmente dovuta alla contrazione o scomparsa dei finanziamenti pubblici e privati - ha ridotto al minimo la struttura. Ho scelto quindi di dare volontariamente la mia disponibilità in quanto “coordinatrice delle attività”. Allora, come ora, la mia testa era piena di Europa, dei suoi successi e delle sue difficoltà. Ero stata una sola volta in Perù, e per una vacanza; le mie erano letture scarse e soprattutto indirizzate a romanzieri di grande fama come Gabriel Garcia Marquez e Isabel Sigo siendo (in quechua Kachkaniraqmi) è il titolo di uno splendido film-documentario realizzato nel 2012 dal regista peruviano Javier Corcuera. “Existe en el quechua chanka un término sumamente expresivo y muy común; cuando un individuo quiere expresar que a pesar de todo aún es, que existe todavía, dice: ¡Kachkaniraqmi!” (José María Arguedas) 1 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 14 14 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Allende. Così, un po’ casualmente, l’America Latina ha fatto irruzione nella mia vita professionale. Sono venuta a sapere della marcia verso la pace e la democrazia di paesi per molti anni avviluppati in guerre interne e da soffocanti influenze esterne. Ho letto dell’avanzare delle classi medie penso prima di tutto al Brasile -, al tentativo di vari governi di ridurre le disparità sociali, di ridare dignità al patrimonio storico e culturale originario, di valorizzare terre spesso ricchissime in risorse e biodiversità. Ho incontrato personalità politiche che sono state protagoniste o testimoni di pezzi di storia come il governo di Salvador Allende in Cile. Ho ascoltato ambasciatori che difendevano con orgoglio le scelte “socialiste” dei loro paesi, come l’Ecuador, in qualche caso retti da presidenti di origine india, come Bolivia e Venezuela. Ho conosciuto l’esperienza della Costa Rica, della sua scelta di abolire l’esercito, creare un’università internazionale per la pace e tutelare il suo straordinario patrimonio naturalistico. Ricordo poi le nitide foto dell’avventurosa italiana vissuta (intensamente) in Messico, Tina Modotti; i dipinti pieni di colore, voglia di vivere e sofferenza di Frida Kahlo. E poi le splendide foto di Cuba di Bruno Balestrieri, il racconto dell’Università di Lima Sedes Sapientiae, costruita da monsignor Lino Panizza, il vescovo ligure diventato peruviano, e dalla nostra Clara Caselli, per dare un futuro a gio- vani dei quartieri poveri cui altrimenti sarebbe stata preclusa un’educazione adeguata. E a proposito di liguri e italiani in America Latina, con Casa America ho conosciuto le storie di tanti di loro che hanno contribuito a far crescere paesi così lontani dall’Italia. Mio bisnonno era emigrato nell’Illinois, e lì faceva il medico. Dovrei aver avuto anche un parente emigrato in America Latina: ricordo, molti anni fa, la sua faccia in una vecchia foto in bianco e nero sulla credenza in casa dei miei zii. Posava con la moglie di sembianze indie; già allora se ne erano perse le tracce. Infine i latinoamericani qui, una comunità numerosa, spesso integrata, a volte no; con alcuni di loro ci siamo confrontati sui temi del lavoro, della tutela dell’ambiente urbano, delle rimesse, delle culture, le nostre e le loro. E ciò che ho trovato più interessante è stato conoscere le loro esperienze, come la vivace economia informale, la complessità dei legami familiari, divisi tra il qui e la patria; il loro essere cittadini del mondo, perché a volte la loro presenza in Italia è il capitolo di un viaggio che potrebbe riportarli dove sono partiti o in un altro paese ancora. A parte la mia esperienza personale, ha avuto un senso il lavoro di questi 15 anni? Ha un senso proseguirlo? Credo che le tante voci di questo numero diano già una serie di risposte significative a questi interrogativi. Ho sentito Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 15 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Pantanal in Paraguay altre voci, altrettanto autorevoli, di capi di Stato e ministri che, riuniti a Roma per la periodica conferenza Italia-America Latina e Caraibi, affermavano l’importanza di un rapporto con l’Italia. Per una volta abbandonerò le riflessioni economicistiche sulle opportunità di scambi e investimenti che questi paesi a crescita sostenuta rappresentano per un’Italia e un’Europa ancora in affanno 15 per fare un tributo alla cultura, peraltro mezzo eccellente per intrecciare relazioni economiche. Genova non è solo la porta del Mediterraneo; è anche la porta più occidentale del Mediterraneo, base di partenza per le rotte atlantiche. “Occuparsi dell’America Latina”, per l’Italia e per Genova in particolare è ritrovare un rapporto e ogni volta scoprire un mondo nuovo. Per questo mi addolorano, talvolta, certa indifferenza da parte nostra e certa ostilità da parte loro, che talora percepiscono l’Europa come la terra dei conquistatori. La sintesi tra la “mia” Unione europea e l’America Latina l’ho trovata parlando con un anziano peruviano, dottore in agronomia, che vive da anni a Genova. Parlavamo dei sentimenti anticolombiani che talvolta riaffiorano in America Latina; quasi che si tentasse di cancellare un passato che ormai fa parte indissolubilmente dell’oggi di quei paesi. Il dottore mi disse che invece di lagnarsi del passato l’America Latina avrebbe dovuto ispirarsi all’Unione europea, soprattutto in quanto punto di riferimento per la tutela dei diritti. In questi anni FCA si è impegnata a contribuire ad un percorso comune tra Italia e Americhe; sta cercando di continuare a farlo, con pochi mezzi e tanta passione e caparbietà. Insomma, legittimamente, anche Fondazione Casa America potrebbe affermare: “Sigo siendo!” Senza di essa, saremmo comunque più poveri. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 16 16 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Perché Genova ha sostenuto la nascita di Fondazione Casa America GIUSEPPE PERICU GIÀ SINDACO DI GENOVA Ricordo con chiarezza l’incontro nel quale Roberto Speciale mi propose di partecipare e sostenere come Sindaco della città la nascita della Fondazione Casa America: era il 1998 ed era trascorso ben poco tempo dalla mia elezione. In quel momento, ma credo che l’oggi non sia diverso, era molto forte l’esigenza di creare collegamenti significativi con altre parti del mondo: si riteneva che le relazioni con l’estero fossero troppo deboli e saltuarie. Roberto Speciale lavorava da tempo al progetto e aveva intessuto interessanti collaborazioni con organismi del Ministero degli Esteri e con diversi paesi del Centro e Sud America. Il riferimento a questi territori del continente americano è per noi genovesi quasi obbligato: da un lato la forte presenza di nostri immigrati in quelle terre; dall’altro la sempre maggiore immigrazioni di sudamericani a Genova e in Liguria. Fattori che possono generare e consolidare forti relazioni culturali ed economiche tra la nostra città e questi paesi lontani, ma per molti aspetti a noi assai vicini. L’idea mi entusiasmò. Ritengo che sia un dovere di un Sindaco di una grande città agevolare e cercare di potenziare i legami tra la propria comunità e altre comunità nel mondo. Molte città europee, tra queste soprattutto quelle francesi, gestiscono vere e proprie relazioni organiche con città in altre parti del mondo favorendo forme di arricchimento culturale, di integrazione e di positivi rapporti economici. Roberto Speciale offriva a Genova un’occasione ottima per assolvere a questo compito: era dovere del Sindaco assecondare e sostenere il progetto. Il progetto aveva basi solide e nacque e si è sviluppato con le proprie forze. Il tempo trascorso consente di fare in bilancio ed è un bilancio di successo. Se si scorre la rassegna degli eventi che in questi anni la Fondazione ha prodotto emerge l’ampiezza dei territori esplorati e l’alto livello qualitativo. Il modello della “giornata” dedicata a un paese ha coinvolto quasi tutti gli stati centro e sudamericani consentendo di fornire Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 17 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI uno sguardo approfondito sulla loro realtà culturale, sociale ed economica. Gli incontri hanno coinvolto esponenti di assoluto rilievo, sino al livello della presidenza degli Stati, e con la ripetuta presenza dei rappresentanti diplomatici e consolari. Non è mancata l’apertura su singole esperienze culturali: la recente iniziativa sulla produzione artistica di Frida Kahlo è solo l’ultima di una lunga serie che hanno determinato anche il coinvolgimento di artisti italiani nella rivisitazione di esperienze culturali proprie di altri paesi. L’interazione si è rivelata assai positiva agevolando la creazione artistica. Accanto a iniziative pubbliche Casa America ha svolto un’intensa attività di vicinanza e sostegno delle comunità latino americane insediate a Genova e in Liguria. Incontri e corsi linguistici ne sono stati il fulcro. In tutti questi anni la Fondazione ha svolto la sua attività con una continuità e una costanza esemplari. So quanta fatica e impegno sia costato a tutti coloro che in Casa America lavorano: conosco le difficoltà incontrate e gli ostacoli superati dovuti in molti casi alla sordità delle istituzioni. A ben vedere Fondazione Casa America si è confrontata con uno dei più significativi e determinanti temi del mondo di oggi: l’integrazione e l’interazione culturale. Tema su cui si affannano teoriche di segno opposto e che assume in contesti diversi connotazioni altamente dramma- 17 tiche. È ben vero che tali profili sono meno radicali nel confronto con la cultura latinoamericane e la nostra, tra le quali i motivi di vicinanza sono molteplici, ma non di meno siamo pur sempre in presenza di ambienti culturali difformi che debbono colloquiare; ove il colloquio non si realizzi le conseguenze anche in questo caso possono essere fortemente pregiudizievoli: vengono alla mente le difficoltà che incontrano nel nostro paese le numerose comunità latino americane a insediarsi e a vivere pacificamente. Il metodo corretto per affrontare questi temi è quello del confronto duraturo nel tempo, in un tempo che non può non essere lungo e continuo: è quello che ha fatto Casa America. Credo che un’adeguata indagine sociologica potrebbe dimostrare come la relativa tranquillità sociale a Genova in rapporto alla presenza dei latinoamericani qui immigrati possa essere attribuita anche ai benefici effetti dell’attività svolta da Roberto Speciale e dai suoi collaboratori di Casa America. Credo che debba essere un impegno della città di Genova e della Liguria mantenere in vita questa Fondazione che ha dimostrato di svolgere un ruolo altamente positivo e utile. È un richiamo in primis alle istituzioni pubbliche, che troppo spesso si soffermano sul contingente e non hanno lo “sguardo lungo” che caratterizza la buona amministrazione; ma anche a tutte le realtà presenti nella nostra collettività. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 18 18 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Il ruolo dell’IILA e dell’Unione Latina BERNARDINO OSIO AMBASCIATORE Dunque quest’anno si celebrano i 15 anni di vita di Casa America di Genova. Quindici anni sono ancora pochi se paragonati alla storia secolare di venerande fondazioni civili e religiose della Liguria, ma sono già molti se si considera la mole di buon lavoro svolto in condizioni non sempre facili da questa ancora gracile ma vitalissima Casa America. Ricordiamo con piacere e con nostalgia gli eventi, le persone e le circostanze che accompagnarono agli inizi di questo secolo la nascita di Casa America: ringrazio con calore l’Onorevole Roberto Speciale per avermi richieste queste poche linee, a me proprio perché ebbi la fortuna di essere spettatore e un poco anche protagonista di questo parto. Nel 1999 quando l’Onorevole Speciale si fece promotore della creazione di un’istituzione a Genova che promuovesse le relazioni tra l’Italia e l’America Latina, occupavo il posto di Segretario Generale dell’Istituto Italo Latino Americano. Lungi dal temere una concorrenza o, peggio, qualche interferenza nelle atti- vità del “mio” Istituto, aderii con entusiasmo all’iniziativa. A lungo si dibatté, nelle numerose riunioni preparatorie, se la nuova creatura dovesse essere un’antenna ligure dell’IILA, oppure dovesse avere anch’essa il carattere di organizzazione internazionale, carattere che poteva presentare qualche vantaggio ma che la conseguente partecipazione degli Stati membri alle sue future attività avrebbe potuto provocare non poche remore e problemi. Si optò per un’organizzazione più snella, di diritto privato, indipendente e squisitamente ligure, sia per lo spazio carico di significati ove avrebbe dovuto principalmente agire (Genova e il territorio dell’antica Repubblica), sia per le secolari tradizioni che legano la Liguria a tutta l’America Latina; senza necessariamente risalire a Cristoforo Colombo, in ogni nazione latino americana i primi italiani a giungervi furono quasi unicamente dei liguri. Ma, ricordando questa fase preparatoria, non possiamo dimenticare due il- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 19 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI lustri personaggi, liguri purosangue, che assistettero e facilitarono in tutti i modi il parto che ci donò Casa America: mi riferisco al Senatore Paolo Emilio Taviani e all’allora Sindaco di Genova Giuseppe Pericu. Taviani fu prodigo di consigli e accompagnò i primi passi di Casa America con un’attenzione direi quasi paterna. Il Sindaco Pericu diede il massimo concreto appoggio all’iniziativa in cui vedeva rinnovarsi l’interesse antico di Genova per l’America Latina, interesse che purtroppo continuava a scemare: il tramonto delle partenze e arrivi di grandi transatlantici nel porto di Genova ne era quasi un simbolo. Si deve proprio a Pericu l’aver dato a Casa America la prestigiosa sede di Villa Rosazza, ricca per altro di memorie liguri-latino americane. Si deve pure a lui l’aver convinto imprese e istituzioni liguri a contribuire alla gestione economica e alla vita culturale di Casa America. Ricordo non senza rimpianto la presenza di questi due illustri personalità genovesi alla solenne intronizzazione della nuova creatura nei saloni affrescati di Villa Rosazza nel giugno del 2000. Purtroppo nell’autunno del 2000 lasciai per fine mandato la carica di Segretario Generale dell’IILA, ma non senza aver prima negoziato che all’IILA dovesse sempre essere riservato, per diritto quasi di primogenitura, un seggio nel Consiglio di Amministrazione di Casa America; e non senza aver prima firmato un 19 accordo di cooperazione tra le due istituzioni onde assicurare futura e leale collaborazione nel compito sempre più difficile di rafforzare le rispettive immagini e relazioni tra Italia e il sub continente Latino Americano. Lasciata l’IILA, venni intronizzato Segretario Generale dell’Unione Latina, organizzazione Internazionale con sede a Parigi, fondata nel 1953, di cui erano membri 35 Stati che riconoscevano le loro identità culturali e nazionali nell’eredità linguistica, giuridica e artistica lasciata da Roma. Anche in tale veste firmai un accordo di cooperazione - che darà poi ottimi frutti - tra l’Unione Latina e Casa America: sempre nell’ottica, ora ancor più ampia, di proteggere le radici latine dei Paesi Latino Americani, radici messe sempre più a prova, da un lato dalla globalizzazione sfrenata e dall’altro dal crescente disinteresse dell’Italia per l’America Latina. Erano infatti quelli gli anni di un lento ma costante e inspiegabile eclissi della presenza italiana nell’America Latina: eppure era in corso una restaurazione democratica in quasi tutti i paesi, dopo la troppo lunga parentesi dei governi militari! Proprio in quell’anno 2000 avevo visitato numerosi Paesi Latino Americani: Cuba, Ecuador, Perù, Argentina e Brasile e avevo constatato come la presenza italiana laggiù fosse ormai un campo di rovine: le ambasciate ridotte al lumicino, con scarso personale (faccio un solo esempio: a San Salvador Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 20 20 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI all’ambasciata d’Italia contai 3 funzionari, compreso l’Ambasciatore, mentre quella di Spagna ne contava 33), le visite ufficiali di uomini di governo rarefatte quando non del tutto scomparse, l’assenza delle imprese italiane dalle succose privatizzazioni dei servizi pubblici in atto in quasi tutti i paesi, la scomparsa delle banche italiane (svenduta a pezzi la mitica Banca Italo Francese per l’America del Sud), l’assenza di un’intelligente politica culturale tale da riconquistare le élites latino americane attirate dai più facili studi universitari negli Stati Uniti, le minacce da parte del sistema della “Common Law” per prevalere sugli ordinamenti giuridici locali di origine romanistica, etc, etc. Mi sia concessa una breve parentesi con un ricordo personale: tali concetti sviluppai anche nel 2001 in occasione degli incontri biennali Italia - America Latina che avevano luogo a Milano: aveva il Presidente della Regione Lombardia appena finito di esaltare con retorica dannunziana le felici e progressive relazioni tra Italia e America Latina, quando toccò a me parlare: non esitai a fare, dinnanzi ad un uditorio sconcertato, il ritratto impietoso del nostro declino in quel continente. Fu una doccia gelata, ma terminato il mio dire, tutti i colleghi diplomatici accreditati in America Latina e presenti in quella sala vennero a complimentarsi con me e a sodalizzare. Fotografia di Tina Modotti - Mujer con Bandera Cessati i miei incarichi internazionali, Casa America ha avuto la bontà di chiedermi di continuare a far parte del suo Consiglio di Amministrazione. Ben lieto e molto grato, accettai cotesto onorifico incarico, illudendomi, sino a quando me lo consentirà la incombente vecchiaia, di poter ancora mettere a disposizione di Casa America le mie conoscenze e la mia lunga esperienza maturata nei 14 anni di vita diplomatica spesi in differenti paesi di America Latina. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 21 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 21 Una sfida per Genova e l’Italia VICTOR UCKMAR E PROFESSORE EMERITO DI DIRITTO TRIBUTARIO ALL’ VICEPRESIDENTE DI FONDAZIONE CASA AMERICA Sono molto onorato di essere stato, fin dalla sua origine, vice presidente della Fondazione Casa America, anche se purtroppo la città non ha sempre dato adeguato sostegno all’iniziativa, ma ho avuto modo di apprezzare il nobile im- UNIVERSITÀ DI GENOVA pegno costante, fra mille difficoltà, da parte del Presidente Roberto Speciale. La mia attività si è soprattutto svolta negli sviluppi culturali specie nel settore giuridico dei Paesi e delle comunità dell’America Latina così, di conseguenza la laurea “honoris causa” nell’Università di Buenos Aires, attraverso corsi universitari, convegni, diffusione del “Manuale di diritto tributario internazionale” in edizione spagnola e brasiliana e delle riviste “Diritto e pratica tributaria” e “Diritto e pratica tributaria internazionale”. Spero che questo costituisca un buon riflusso per intensificare i rapporti, oltre che culturali, anche economici con l’Italia e in modo particolare con Genova. Victor in questo messaggio è stato eccessivamente modesto. In effetti io e tutti noi ci siamo avvalsi della sua grande conoscenza e del suo costante impegno a risolvere i problemi. Un grazie di cuore. Roberto Speciale Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 22 22 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Economia e cultura. Un binomio interpretato da Casa America ANNA CASTELLANO PRESIDENTE BLUE MEDIA SRL, GIÀ ASSESSORE DEL COMUNE DI GENOVA Ricordo l’inaugurazione di Casa America, nel giugno 2000, come un segnale positivo per una Genova in crisi: uno dei primi atti a sostegno dell’impegno del Comune a far uscire la città dal cono d’ombra dove l’avevano relegata anni di regressione economica e demografica. Si era all’inizio della prima giunta Pericu, in cui ero stata chiamata proprio per costruire una strategia di comunicazione dei cambiamenti necessari e di definizione e promozione di una nuova immagine. Il Sindaco Pericu decise allora di misurarsi con l’inadeguatezza di un modello di sviluppo che ad una profonda crisi industriale e portuale univa gravi limiti a vedere la bellezza di Genova, la sua storia, la sua cultura e il suo patrimonio come fattori di sviluppo economico e sociale. Non in contrapposizione, ma sinergici ad un moderno sviluppo industriale e portuale. La Giunta decise quindi di definire, attraverso una Conferenza Strategica e i successivi Piani Operativi, obiettivi e strumenti di un progetto di governo condiviso. Fra i punti principali cui giunse l’ampia discussione promossa ricordo quello di rilanciare industria e porto, ma di affiancare ad essi cultura e turismo in uno sviluppo sinergico e quello di rilanciare fortemente un ruolo di Genova come porta del Mediterraneo. Si lavorò intensamente ad un progetto di rigenerazione urbana, sostenuto dall’affermazione di un ruolo politico e culturale a livello internazionale, gestito anche in funzione dello sviluppo economico (vedi Genova sede del G8 nel 2001 e Capitale Europea della Cultura nel 2004). Non si sarebbe tuttavia andati lontani senza una forte sinergia con istituzioni ed associazioni cittadine, fra cui la Fondazione Casa America è stata una delle più attive e propositive. Ha interpretato in particolare la necessaria sinergia tra economia e cultura, sostenendo la crescente importanza delle relazioni istituzionali ed economiche con l’America Latina e costruendo un percorso di riappropriazione di un grande passato con la valorizzazione, con mostre e innume- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 23 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Manuel Belgrano revoli iniziative, dei protagonisti della storia e del legame tra Europa e Americhe, da Colombo a Mazzini e Garibaldi. Personalmente avevo lavorato in quella direzione, contribuendo alla conoscenza della figura del generale Manuel Belgrano, 23 nato a Costa d’Oneglia (IM). Ma soprattutto con il sostegno attivo di Casa America ad un ruolo internazionale di Genova mi sono trovata in sintonia, ed ho cercato, per quanto era nelle possibilità del Comune, di fornire ascolto e sostegno ai primi passi della Fondazione, irti di piccole o grandi difficoltà quotidiane. Ritenevo poi particolarmente apprezzabile, in una fase di aumento dell’immigrazione dal Sud e Centro America, il suo ruolo di servizio, che ha favorito l’integrazione, con corsi e iniziative molteplici. Ha fornito sostegno anche a chi voleva intraprendere rapporti con l’America Latina, con seminari, con i Quaderni e con corsi di spagnolo e portoghese (di cui abbiamo fruito anche il collega Gabrielli ed io, per migliorare la nostra comunicazione come assessori). Ora Genova è coinvolta, come l’Italia e l’Europa, in una lunga crisi, ma Genova non è più solo “la città vicina a Portofino” e i suoi rapporti culturali e commerciali si sono estesi e intensificati. In tutto ciò ha avuto ed ha tuttora un ruolo da protagonista la Fondazione Casa America, che è riuscita a intessere legami istituzionali, culturali e scientifici, a resistere alle difficoltà degli ultimi difficili anni ed anzi a rilanciare le sue attività nella nuova suggestiva sede del centro storico. Gli auguri per il suo successo sono auguri per la città. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 24 24 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI I primi passi PIER LUIGI CROVETTO PROFESSORE DI LETTERATURA E CULTURA SPAGNOLA DELL’UNIVERSITÀ DI Sembra un secolo e sono trascorsi solo quindici anni. La lira era al passo d’addio. Inimmaginabili ancora le spericolate acrobazie dei Lehman Brothers. Nessuno parlava di subprime, di hedge funds, derivati. Quanto a Genova si manteneva sul filo di un equilibrio instabile. Da un lato, la kermesse delle Colombiadi e gli ingenti investimenti pubblici impiegati nella trasformazione del porto antico, dall’altro l’incipiente G8 che le avrebbe dato l’ebbrezza della centralità diplomatica insieme con i tormenti di una dissennata gestione dell’ordine pubblico. In sottofondo, la “vocazione americana”. Certo, rivolta all’indietro. Al mito (discusso) della Scoperta. Ai vincoli rinsaldati dalla valanga di emigrati che tra Otto e Novecento cambiarono volto e consistenza demografica di interi paesi e regioni. Ma anche al futuro, frutto del flusso contrario che stava portando nella nostra città (soprattutto dall’Ecuador e dalla zona andina) un’umanità giovane, in bilico tra emarginazione e integrazione. In questo GENOVA clima, Roberto Speciale, pendolare assiduo tra Roma, Genova e Bruxelles, stringeva per il progetto di Fondazione Casa America. Chiare le finalità: «assecondare l’accresciuto interesse dell’Italia e dell’Unione europea verso i paesi dell’AL, nel solco tracciato - sono parole sue dal vertice dei capi di stato e governo del giugno 1999 a Rio de Janeiro». Allo scopo di «promuovere e sviluppare il dialogo politico, i rapporti economico commerciali e gli scambi culturali e umani». Programma vasto e generoso. Nelle intenzioni del fondatore, e di chi insieme con lui cercava di dar corpo al progetto di fare di Casa America un think tank, sede di un centro studi che mettesse a sistema le molte e disperse competenze presenti nell’Ateneo e non solo. Si parlò allora di allestire una banca dati sensibili sull’economia del Centro Sud America da mettere a disposizione di una rete di imprese, non soltanto liguri. A un centro di produzione editoriale. S’intavolarono trattative per riunire nelle sale della Fondazione i fondi ame- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 25 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 25 Dicembre 2000. Luigi Crovetto parla alla presentazione del libro La Storia del Brasile 1500 - 2000 di Paolo Lingua ricani dispersi nelle biblioteche cittadine, per riscattare dall’abbandono lasciti preziosi (la Biblioteca Vetus di Monsignor Lunardi - diplomatico vaticano di professione e straordinario studioso di antichità precolombiane che tra il Venti e il Trenta del secolo scorso aveva riunito un patrimonio di testi e reperti archeologici -; il fondo Belgrano, esiliato in spazi ciechi di una sede distaccata dell’Universitaria) e a tante altre cose ancora. Poi, più della volontà poté il contesto. Di qua, c’era l’endemica gracilità produttiva del nostro comprensorio industriale che rendeva impervio ciò che altrove si presen- tava semplicemente difficile. Di là un quadro di rovine. Con l’eccezione di Messico e Cile, l’America Latina versava in una crisi profondissima. Default argentino (con i suoi costi su una legione di piccoli risparmiatori nostrani). La dollarizzazione in Ecuador. La svalutazione (gestita con indubbia sagacia) del real brasiliano. Tentazioni populiste che tendevano a dare risposte autarchiche alla crisi di sistema. Da questo combinato disposto, la riconversione. Casa America sarebbe stata una cosa diversa ma non per questo meno significativa. Si parlò allora di un Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 26 26 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI faro acceso sul continente. Di un punto di riferimento per la colonia di “nuovi genovesi” che sembrava crescere senza sosta. Si allestirono corsi di Italiano L2 ma anche di spagnolo, portoghese, quechua. A Villa Rosazza iniziarono a convergere quanti venissero d’Oltreoceano e quanti si occupassero a diverso titolo di quell’area. Iniziative si sarebbero dedicate a Colombo e Garibaldi (anelli di giunzione tra i due mondi). In definitiva, si decise di rinforzare le radici comuni. Fu allora che si definì la formula delle “Settimane” dedicate a questo o a quel paese. Iniziando - non poteva essere altrimenti - dall’Argentina. Ne ho sottomano, mentre scrivo queste righe, il programma originario. Ambizioso e coerente. Una veloce scorsa, a futura memoria. Il titolo chilometrico (Gli italiani in Argentina: i luoghi e le voci: il viaggio e la nave, l’Hotel de inmigrantes e il Conventillo; il postribolo e il Mercado de abastos; la Boca) voleva esaurientemente declinare la traiettoria del fenomeno: dal “vendere l’America” - il lancio pubblicitario con cui s’incoraggiarono le partenze -, al trasferimento verso i porti di imbarco, fino all’approdo nel porto di Buenos Aires, allo smistamento verso la pampa, ovvero in direzione delle periferie della città porto. Il “filo del racconto” doveva essere affidato a immagini di repertorio: fotografie e sequenze cinematografiche d’epoca, frammenti d’epistolario, oggetti e reperti. Per la nave, si presentarono le 50 tele di Aristide Sartorio, imbarcato sulla La Regia Nave Italia (dal febbraio all’ottobre del 1924) in un estenuante periplo tra i porti di sbarco degli immigrati. Quanto al postribolo e al mercado de Abastos si ripropose l’epopea del tango (dalla ideologia alla fenomenologia del ballo, a partire dal sentimentalismo lumpen che lo alimentava). Per il quartiere della Boca (omologo e prolungamento della genovesissima Boccadasse) si pensò a una antologica del pittore dei xeneisi, Quinquela Martín. Da ultimo il Conventillo, la “casa di ringhiera” portegna. A questo luogo mitico della mezcla si dedicò l’allestimento al teatro della Corte di Stefano (capolavoro del grotesco criollo, in cocoliche, pastiche di napoletano e spagnolo rio platense) di Armando Discépolo. Un bell’esempio di collaborazione con lo Stabile, per l’interpretazione di un ispirato Lello Arena, regia di Marco Sciaccaluga. Fu una serata memorabile. La sensazione era che Casa America ce l’avesse fatta. Imponendosi tra le istituzioni culturali della città. Genova nel frattempo ha confermato la sua vocazione di “ianua”, di porta sul mondo. Di finestra aperta su quel mondo. Casa America è sempre lì: a osservare, sostenere, accompagnare questa evoluzione. Nei miei voti sinceri, per trenta, quarantacinque e più anni ancora. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 27 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 27 Occasioni di conoscenza ANDREA GUALCO GIÀ SEGRETARIO E TESORIERE DI FONDAZIONE CASA AMERICA È una considerazione personale e probabilmente ovvia… L’aver lavorato per 12 anni alla Fondazione Casa America è stata un’esperienza formativa e di conoscenza d’indubbio valore. Collaborare a sviluppare, sin dagli esordi, una realtà culturale come Casa America è stata una lunga sfida, portata avanti con tenacia in prima persona dal suo Presidente affiancato da collaboratori e amici, e mi ha permesso di vivere tanti momenti di grande soddisfazione professionale ed umana. Ho vissuto la Fondazione sotto due approcci principali. L’approccio “tangibile” per così dire, è stato il “contatto” con Villa Rosazza, l’edificio che l’ha ospitata per anni e che ha così aggiunto alla sua storia secolare anche la nostra breve parentesi di luogo di accoglienza di persone e di condivisione di idee e cultura, in questo caso sull’America Latina, così come lo era stata nei secoli precedenti di vita ospitando anche noti personaggi dall’Italia e dall’Europa. Chi aveva affrescato, nel XVII secolo, i saloni del piano nobile aveva pensato anche all’America raffigurandola con la classica iconografia di una donna con il copricapo di piume, con sullo sfondo palme, uccelli esotici e un panorama di vulcani andini. Non subito riconobbi quell’immagine. Quando accadde però, ebbi la convinzione che la Fondazione stesse facendo un dovuto dono di riconoscenza a quegli antenati che avevano costruito e abbellito la Villa permettendoci un simile contesto. L’altro approccio è stato quello culturale ed umano ovviamente primario vista l’attività svolta. Casa America, ampliando gli orizzonti di conoscenza tra Genova, l’Italia e l’America Latina con un “movimento pendolare” di attività, ha coinvolto tante persone nel nostro Paese così come nei principali latinoamericani. Il motore di tutto sono state, e sono, oltre alla passione, l’infinita ricchezza di temi culturali che l’America Latina offre e che Casa America ha in parte Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 28 28 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Novembre 2013. Tavola imbandita a Villa Rosazza in occasione dell'inaugurazione della mostra fotografica La mano sucia de Chevron potuto affrontare. Temi che hanno legato e legano i popoli d’Italia e America sin “dall’origine” con Cristoforo Colombo per poi giungere, attraverso altre figure storiche e l’emigrazione pionieristica ligure e poi di massa italiana, sino ai nostri giorni con l’altra emigrazione, quella latinoamericana, così rilevante a Genova. La Fondazione ha fatto conoscere un po’ di più a tutti noi l’immensa ricchezza culturale di questo subcontinente trattando tematiche storiche, politiche, sociali, economiche, letterarie, naturalistiche, archeologiche, turistiche, gastronomiche, musicali, architettoniche, pittoriche... e così via in un calei- doscopio realmente multicolore e piacevolmente abbagliante. Con studiosi, ricercatori, volontari, scrittori e saggisti, economisti, registi cinematografici, musicisti, ballerini, pittori, scultori, fotografi, viaggiatori, collezionisti, imprenditori, politici, amministratori, diplomatici, religiosi... abbiamo organizzato conferenze, dibattiti, incontri, mostre, rassegne di film e documentari, concerti, rappresentazioni teatrali, presentazioni di libri e di attività nei settori più disparati, sviluppato ricerche e progetti, pubblicato volumi e una rivista periodica... in una serie di concentrate occasioni di conoscenza e per di più vissute “dall’interno”… Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 29 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI La lunga e ricca serie di attività mi ha portato ad incontrare e conoscere decine di persone con un coinvolgimento di forze che ha potuto contare anche sulle quelle di volenterosi ragazzi e ragazze che da Italia, Argentina, Brasile, Ecuador, Guatemala, Mexico, Perù, Portogallo, Spagna, ecc. hanno collaborato trasmettendo la vitalità e l’entusiasmo di chi vuole far conoscere ad altri il proprio Paese. Dalla lista delle tante persone che ho potuto apprezzare e con i quali ho vissuto momenti da ricordare elenco, conscio di non citarne molte, il ministro dell’economia del Brasile Guido Mantega, i sindaci di Managua Dionisio Marenco e di Iquique Jorge Soria Quiroga, l’ambientalista ecuadoriana Maria Eliza Manteca Oñate, il già presidente dell’Uruguay Julio Marìa Sanguinetti, l’ambasciatore del Perù Augusto Ferrero, i maestri Héctor Ulises Passarella e Juan Francisco Mancipe Nuñez, il Direttore della Orquesta Sinfónica de la Ciudad de Asunción Luis Szarán, lo scrittore Marcio Veloz Maggiolo, monsignor Lino Panizza, il giornalista Uki Goñi, il professor Franco Sborgi, los zeneizes di Buenos Aires, Montevideo, Guadalajara, i peruviani del Consejo de Consulta di Genova e il console Jaime Miranda Delizzie... e tanti altri. Un ricordo particolare per Javier Pérez de Cuéllar nel 2003. In quegli anni era ambasciatore del Perù in Francia, ma era noto per essere stato Presidente del 29 Allegoria dell'America. Affresco di Villa Rosazza Consiglio del suo Paese e soprattutto Segretario Generale del’ONU tra il 1982 e 1991. Ricordo di aver proposto di invitarlo a Casa America e di aver trovato nell’Ambasciata peruviana persone attente e collaborative che avevano reso possibile la visita. Durante quei giorni a Genova, lo avevo accompagnato in tutti i suoi spostamenti avendo la fortuna di coglierne da vicino le qualità. Pérez de Cuéllar mi impressionò per la sua cultura, posatezza, educazione e assolute doti di diplomatico. Quando in aeroporto aspettavamo la partenza del suo volo per Parigi, mi raccontava, con semplicità, di quando aveva dialogato come mediatore ONU anche con personalità “controverse” come Saddam Hussein o Kim Il-Sung ed io gioivo per una tale occasione di conoscenza davvero rara e quanto mai preziosa. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 30 30 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI FCA, il Messico, l’America Latina MIGUEL RUÌZ-CABAÑAS AMBASCIATORE DEL MESSICO IN ITALIA E PRESIDENTE DELL’ISTITUTO ITALO-LATINOAMERICANO La relazione tra il nostro Paese e l’Italia è sempre stata solida e basata su affinità storiche e culturali e nonostante questo, si può affermare che nell’ultimo anno e mezzo c’è stato un rinnovato interesse nel rafforzare i nostri legami. Lo scorso 9 marzo, ho avuto l’onore di accompagnare il Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, nella sua visita in Messico, la quale è stata, per coincidenza, la sua prima visita ufficiale in America Latina. Il ministro ha co-presieduto la Commissione Binazionale Messico-Italia, meccanismo di alto livello che inquadra la relazione tra i nostri Paesi, e nel quale si è potuto constatare l’interesse da parte dell’Italia di andare oltre le affinità tradizionali esistenti tra i nostri Paesi, e trovare nuove strade di cooperazione per affrontare le sfide del XXI secolo. Così come ha affermato il Ministro Gentiloni durante la sua visita, questa è un’occasione eccellente per rafforzare i nostri legami: tanto l’Italia come il Messico vivono un processo di riforma strutturale senza precedenti, e questo crea nuove opportunità concrete per rafforzare il dialogo politico, lo scambio economico, la cooperazione giuridica, e la relazione culturale tra i nostri Paesi. Le undici riforme strutturali che il Governo del Messico ha sviluppato, da quando ha trattato con i principali partiti politici un Patto per il Messico, provano a conferire alla nostra società gli strumenti per raggiungere il massimo potenziale, a semplificare e a rendere più efficiente un’amplia gamma di settori strategici come le riforme in materia energetica, di concorrenza economica, delle telecomunicazioni, in campo tributario, finanziario, lavorativo, educativo, di trasparenza, e in materia di politica-elettorale, di una nuova legge di “amparo” (ricorso di protezione), e di un nuovo codice di procedure penali. Ognuna di queste riforme rinforzerà il nostro sviluppo e il nostro impatto sulla scena internazionale, ma ciò che ha maggiormente catturato l’attenzione in tutto il mondo, e certamente in Italia, è Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 31 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Febbraio 2014. Incontro Messico-Italia a Palazzo San Giorgio. la riforma energetica. Grazie alle proprie leggi secondarie, promulgate nell’agosto del 2014, questa, permetterà la libera concorrenza e competenza tra le imprese statali e private tanto nell’esplorazione, produzione e trasformazione di idrocarburi, così come nella produzione di elettricità. Allo stesso tempo in cui reitera che tutti gli idrocarburi continueranno ad essere proprietà della Nazione, questa Riforma crea un quadro legale simile a quello della maggior parte degli altri Paesi latinoamericani e permetterà di aumentare i rendimenti di questa industria e contemporaneamente di promuovere la trasparenza, il rendimento dei conti, la protezione ambientale e la promozione delle energie pulite. Ma il nuovo impeto per rinforzare le relazioni tra Messico e Italia non si limita agli aspetti tecnici e commerciali. Il Ministro Gentiloni ne ha dato prova partecipando al Festival Internazionale del Cinema di Guadalajara dove l’Italia è stata invitata d’onore. Questo evento si 31 è tenuto nel quadro dell’Anno dell’Italia in America Latina, nel quale sono stati organizzati una enorme varietà di eventi culturali che nel complesso sottolineano tanto i legami che condividiamo, quanto la grande opportunità di nuovi dialoghi artistici tra le nostre culture. In campo culturale, il Messico è protagonista di un grande sviluppo artistico riconosciuto a livello mondiale per la sua qualità. Il paese possiede un’eredità molto ricca, prodotto non solo d’arte e conoscenze preispaniche, ma anche della loro combinazione con il bagaglio derivante dalla fase coloniale, elementi che hanno fatto sì che la cultura e l’arte contemporanea nazionali si riflettano in manifestazioni eterogenee e dinamiche. Negli ultimi anni artisti e creatori messicani si sono distinti negli ambiti più diversi. Basti pensare a grandi registi e cineasti come Alfonso Cuarón e Alejandro González Iñárritu, che hanno vinto i Premi Oscar nel 2014 e 2015 con i loro films “Gravity” e “Birdman”. Come loro, molti messicani brillano sulla scena dell’arte internazionale, quali per esempio Gabriel Orozco, Teresa Héctor Zamora, Damián Ortega, Pedro Reyes, Carlos Amorales, che si presentano nei più esclusivi e prestigiosi contesti artistici. Il loro talento ed effervescenza attrae artisti stranieri in Messico, che vi si sono anche stabiliti. Città del Messico offre più di 170 musei, a cui si sono aggiunti nuovi e straordinari spazi. Il museo della famosa Fon- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 32 32 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI dazione Jumex, che può vantare un progetto artistico fra i più ambiziosi dell’America Latina, è un edificio considerato un gioiello minimalista e fra i migliori costruiti in Messico, opera dell’architetto britannico David Chipperfield, con una superficie di ben 7.000 m2 che ospita il meglio dell’arte contemporanea mondiale. Ed ancora, il vicino Museo Soumaya, di proprietà di Carlos Slim, che si compone di 70 mila opere d’arte, appartenenti a 10 secoli, con lavori di alcuni indiscussi maestri quali Leonardo da Vinci, Tiziano, El Greco, Rubens, Picasso, Dalí, Renoir e Rodin. Ed ancora, la fiera d’arte contemporanea “MACO” di Città del Messico che riunisce periodicamente circa 1500 artisti di esuberante creatività, paragonabile ad “ARCO” di Madrid. Inoltre, l’offerta museale e cinematografica si coniuga con la produzione teatrale, musicale e importanti festival in altre città come Guadalajara e il Cervantino a Guanajuato. In letteratura, negli ultimi mesi infatti una dozzina di autori messicani sono stati tradotti in italiano come: Coral Bracho, Marco Antonio Campos, Valeria Luiselli, David Huerta, Juan Villoro, Julián Herbert, Francisco Hinojosa, Josefina Vicens, Sergio Pitol, José Emilio Pacheco. Tutto ciò rappresenta una magnifica offerta culturale, che si va ad aggiungere alle meraviglie naturali e siti turistici presenti nel paese ed è proprio in questa cornice, in questo fiorente clima di Settembre 2014. Presentazion di Frida Kahlo e il Messico a Palazzo Ducale scambio e cooperazione, che spicca l’operato della Fondazione Casa America, che con il suo eccellente e lodevole lavoro, da 15 anni si prodiga per intensificare il vincolo, sempre più stretto, tra le nostre due realtà, favorendo l’intensificazione dei rapporti economici e commerciali con l’Italia e operando in maniera dinamica e costante per promuovere lo studio ed il confronto tra questi due inestimabili patrimoni artistico-culturali. Il suo instancabile operato è dal 2000 uno dei fiori all’occhiello nell’opera di consolidamento del legame, via via sempre più solido e sempre più forte, che unisce il nostro Paese all’Italia e per questo le siamo infinitamente grati e riconoscenti, a nome del nostro Paese e ci permettiamo anche di aggiungere, a nome di tutto il Continente Latinoamericano. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 33 F CA E L’AMERICA LATINA 15 ANNI DOPO Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 34 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 35 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 35 I rapporti tra Italia e America Latina MARIO GIRO SOTTOSEGRETARIO AGLI ESTERI CON DELEGA PER L’AMERICA Fu il Primo Ministro Amintore Fanfani che per primo si rese conto dell’importanza dell’America Latina per la proiezione e influenza dell’Italia, grazie anche ai milioni di emigrati italiani in quelle terre, e come questo potenziale dovesse essere assunto a livello istituzionale. Nel 1966 assieme ai governi di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Italia, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Uruguay, Venezuela, l’Italia costituì a Roma una vera e propria organizzazione internazionale, l’Istituto Italo Latino Americano (IILA), con lo scopo di rafforzare le relazioni culturali, politiche ed economiche tra l’Italia e l’America Latina. Nei quarant’anni intercorsi tra la nascita dell’IILA e l’assegnazione del carattere di strumento di politica estera alle Conferenze Italia-America Latina e Caraibi nel 2006, sul piano politicoistituzionale, le azioni del nostro Paese LATINA sono state spesso frammentate e discontinue. L’intensità dei rapporti del nostro Paese con l’area si deve soprattutto all’impegno civile che riunì tutte le grandi forze sociali e partitiche a favore della libertà dei paesi governati da dittature o per la pace in Centroamerica. Si trattò di episodi della sfera politico-sindacale e della società civile, che furono puntuali, transitori e delegati dalle istituzioni italiane. Agli attori sociali si aggiunsero progressivamente gli investimenti diretti esteri italiani nella regione, inizialmente delle grandi imprese che trainarono le piccole. Un rilancio dell’iniziativa politico istituzionale si è avuto a partire dalla III Conferenza Italia America Latina e Caraibi che si tenne per la prima volta a Roma, nell’ottobre 2007, mentre le due precedenti si erano tenute a Milano. La III Conferenza Italia-America Latina e Caraibi coincideva con una stagione di particolare attivismo diplomatico dell’Italia in America Latina sia a sostegno di quell’area in consessi internazionali Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 36 36 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI sia con l’aumento delle visite ufficiali reciproche. Il primo risultato non tardò: l’America Latina fu la parte di mondo che più compattamente sostenne l’Italia nella scelta di Milano come sede di Expò 2015. Le Conferenze Italia-America Latina e Caraibi sono state lo strumento nazionale per raccordare tutte le istanze nazionali, società civile, attori locali e imprese, verso la regione latinoamericana. Nel dicembre 2013 la VI Conferenza ha sancito la sua trasformazione dal formato nazionale a quello multilaterale, riconoscendo un ruolo centrale all’IILA. A fine 2014 il Parlamento italiano ha poi stabilito per legge l’obbligo di organizzare biennalmente le conferenze, riconoscendo nell’IILA il principale “motore” istituzionale. L’interlocuzione con l’America Latina deve essere su ogni ambito. Dovremmo creare occasioni di contatto diretto, con la cultura, il turismo e le imprese, per attirare le nuove classi medie latinoamericane in Italia. Questo è ciò che ha fatto, in questi anni, Casa America per aumentare i legami, i molteplici aspetti, anche i più inediti tra il nostro Paese e tutta la regione latinoamericana. Credo che un ruolo importante e una sfida in futuro per Casa America possa riguardare l’ambito dei rapporti tecnologici-imprenditoriali tra il nostro Paese e la regione e gli scambi economici. Il nostro modello di PMI e di cooperative è molto apprezzato e studiato, perché viene considerato la sintesi tra economia di mercato che svolge una missione sul territorio. Le nostre imprese sono molte e vitali ma hanno bisogno del sostegno istituzionale. Le università italiane hanno una buona reputazione in America Latina. Infine in America Latina abbiamo decine di milioni di italodiscendenti. Roma non ha mai avuto un grande disegno su queste comunità. Si tratta di diaspore molte diverse tra loro che in alcuni casi sono élites del paese e muovono grandi gruppi industriali. Nei rapporti fra Italia e America Latina permane l’ostacolo della distanza geografica. Tale difficoltà è in parte compensata dalla vicinanza che deriva dalla naturalezza e immediatezza di rapporti umani, da radici storiche condivise e da un comune sentire culturale, recentemente vivificato in modo quasi emblematico dalla figura del primo pontefice latino americano nella persona di papa Francesco. Ci devono avvicinare le esigenze del presente: sia quando si tratti di fronteggiare una crescente criminalità transnazionale o si punti a valorizzare le potenzialità economiche e finanziarie di sistemi economici complementari, sia quando si riconoscano le potenzialità delle mobilità umane rappresentate dai latinoamericani nel nostro paese e dai milioni di italiani che vivono in America Latina. Si tratta di collaborare a produrre knowhow, expertise e tecnologie per potenziare i livelli di competitività e produtti- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 37 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 37 Roberto Tonelli - Il Conte Biancamano vità e formazione del capitale umano dei nostri paesi. Occorre altresì cooperare nel settore scientifico e della ricerca applicata al fine di migliorare il sistema educativo, in grado di fornire quei tecnici indispensabili per il progresso e la sostenibilità della crescita economica. La strada per avanzare nelle relazioni politiche con il subcontinente è svi- luppare un dialogo continuo. Possiamo farlo attraverso le conferenze ItaliaAmerica Latina e l’IILA e realtà importanti radicate sul territorio come Casa America. Dobbiamo valorizzare al massimo questi nostri strumenti ed adeguarli nelle strategie ai nuovi assetti globali, facendoli lavorare in maniera sinergica. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 38 38 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Ricordi personali DONATO DI SANTO COORDINATORE DEL COMITATO CONSULTIVO PER LE CONFERENZE ITALIA-AMERICA LATINA E CARAIBI La Fondazione Casa America compie 15 anni, e noi tutti siamo contenti e le auguriamo che continui a lungo la sua benemerita attività. Non è immaginabile pensare alla Fondazione Casa America senza legarla alla poliedrica e costante attività del suo Presidente, Roberto Speciale. Ed è da lui che vorrei partire in queste mie brevi riflessioni. Alcuni anni prima della nascita della Fondazione Casa America ricevetti l’incarico dall’allora Responsabile della politica estera del Partito Democratico della Sinistra, Piero Fassino, di organizzare un evento internazionale sul rapporto tra Italia e America Latina, dal punto di vista della sinistra riformista italiana. Era il 1992 e infuriava la polemica sui 500 anni dallo sbarco di Cristoforo Colombo: l’evento da cui ci separavano cinque secoli era da considerarsi una scoperta o una conquista? Oggi sappiamo che ci furono entrambe le cose e, soprattutto, che alla lunga sono state reciproche: l’America, alla fine, ci ha scoperto e conquistato. Ma allora era diverso e, per trarci d’impaccio, intitolammo l’evento “La riscoperta dell’America Latina”. Decidemmo che l’evento si tenesse a Genova e, con la collaborazione di José Luis Rhi-Sausi allora Vice Direttore del CeSPI, iniziai a lavorare al progetto. Fu in quel frangente che incontrai Roberto Speciale, una delle anime politiche di quella splendida città, appassionato viaggiatore, studioso ed estimatore dell’America Latina. L’evento fu una delle più imponenti e coinvolgenti iniziative italiane verso l’America Latina. Iniziativa di cultura e di politica. Vennero delegazioni da tutti i paesi del subcontinente americano, venne l’ex Presidente dell’Argentina Raul Alfonsin, ci collegammo in diretta telefonica con il MAS venezuelano e ascoltammo i loro dirigenti mentre sfrecciavano sulle loro teste i caccia militari del primo tentativo (fallito, “por ahora”) di golpe del tenente colonnello Hugo Chavez. C’erano Occhetto, Napolitano, il Ministro degli Esteri De Michelis… Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 39 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Maria Regazzoni - Cristoforo Colombo Genova accolse le delegazioni latinoamericane con ospitalità ed affetto, e fu in quella occasione che si avviò la collaborazione con Roberto Speciale. Credo di poter dire che le profonde radici di una esperienza come Casa America affondino anche in quella esperienza. Aggiungerei che persino le Conferenze Italia-America Latina, in- 39 sieme alla solida radice milanese, ne ha un’altra, più antica, genovese. In questi anni la Fondazione Casa America è stata centro nevralgico di iniziative genovesi, liguri e, a volte, anche nazionali. Personalmente ho partecipato (da fruitore o da protagonista) a decine delle sue attività, cercando di contribuire con le idee, le proposte, i contatti internazionali (e qualche volta con sottoscrizioni private), alla sua esistenza. Voglio ricordare, in particolare, le tante attività preparatorie della III Conferenza, quando ero Sottosegretario agli Esteri, che videro tra i protagonisti la Fondazione Casa America. Genova diventò, in quel periodo, uno dei principali poli di attività che garantirono il successo della III Conferenza. Un’altra caratteristica della Fondazione Casa America che mi piace sottolineare è l’essere diventata luogo di incontro e dibattito, libero e aperto, di studiosi, intellettuali, accademici: questo è un merito di Roberto Speciale, che ha capito quanto sia importante la reciproca e positiva contaminazione tra politica e cultura. Un altro ricordo personale: l’ultima volta che mi incontrai con uno dei maggiori intellettuali e studiosi di cose latinoamericane, l’Ambasciatore Ludovico Incisa di Camerana, fu proprio a Genova, a Casa America, dove entrambi eravamo relatori ad un evento. Un altro pregio e, per me, un ricordo prezioso, della Fondazione Casa America. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 40 40 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Cambiamenti in America Latina GIORGIO MALFATTI DI MONTE TRETTO SEGRETARIO GENERALE IILA Casa America, sotto la sapiente guida del suo presidente, Roberto Speciale, rinnova, aggiornandone le opportunità interattive, le istituzioni che, nel secondo dopoguerra, hanno pervaso gli interessi italiani delle istanze politiche e sociali dell’America Latina. Il Columbianum è il sodalizio genovese, al quale, negli anni Cinquanta del Novecento, dà un contributo di rilievo uno dei più ascoltati pensatori latinoamericani, Leopoldo Zea, interprete delle potenzialità catartiche e creative delle due sponde dell’Atlantico. Negli anni Novanta del secolo scorso, il Quinto Centenario del Nuovo Mondo è celebrato, a Genova, nella traiettoria del magistero scientifico di Paolo Emilio Taviani, nella sistematica attuativa di Alberto Bemporad e nell’apogeo artistico di Renzo Piano, con il concorso determinante dell’Istituto Italo-Latino Americano. L’operatività di un assetto istituzionale in grado di corrispondere alle aspettative delle comunità latinoamericane nel loro processo d’inserimento - in prevalenza nelle regioni settentrionali dell’Italia - costituisce una riprova della propensione civile e solidaristica della nobile Città di Genova, così profondamente legata alle vicende e alle fortune delle popolazioni d’oltre Atlantico. L’epoca contemporanea nell’America Latina si connota con un aumento della popolazione che, rispetto al passato, predilige il proprio insediamento nelle tradizionali aree di sviluppo agricolo e industriale, favorite dal clima e dalla rete delle comunicazioni. Nell’ultimo decennio del XIX secolo, l’agibilità delle nuove aree di sfruttamento agricolo e minerario ha comportato spostamenti interni di manodopera, unitamente all’emigrazione transoceanica. Le grandi aree metropolitane hanno consentito la creazione dei partiti politici e dei movimenti sindacali e hanno dato vita alle moderne democrazie partecipative, depositarie dei diritti positivi dei cittadini, impegnati a concorrere alla realizzazione di sistemi economici se- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 41 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI condo i princìpi della solidarietà, mediante i quali stabilire il raccordo con lo scenario internazionale. Si compie, in chiave normativa, quanto presagito da José Vasconcelos, l’autore di Raza cósmica, nei primi decenni del Novecento, quando il viluppo di etnie, credenze e linguaggi lasciavano prevedere un ordine planetario composito, ma solidale. Le caratteristiche liberali del costituzionalismo latinoamericano si riflettono nella codificazione dei diritti individuali e della separazione fra lo Stato e la Chiesa, anche se l’impronta secolarizzatrice si è attenuata, in alcuni paesi, nel corso del tempo. Le tematiche presenti nelle carte costituzionali latinoamericane sono quelle riguardanti la libertà d’espressione, l’eguaglianza di genere, la famiglia, la sanità, l’economia, i diritti sociali, l’estensione del suffragio attivo e passivo, l’adozione della rappresentanza proporzionale e delle minoranze, l’associazionismo partitico. L’inserimento dell’economia latinoamericana nel mercato mondiale, dopo il declino dell’industria estrattiva dei metalli preziosi, alla fine del XVIII secolo, che è stato il fondamento del sodalizio feudale, ha determinato la razionalizzazione dell’agricoltura commerciale di esportazione e la redistribuzione spaziale della proprietà. L’ampliamento del mercato interno e il rafforzamento del mercato internazionale determinano innovazioni tecniche per più significativi in- 41 vestimenti e nuove modalità di lavoro. Anche l’allevamento si amplia con l’uso estensivo della terra, mediante l’impiego della tecnologia. Gli investimenti nelle strutture consentono ai paesi dell’area latinoamericana di promuovere gli scambi delle persone e delle merci secondo i convalidati sistemi dei mercati regionali. L’indipendenza economica nazionale si coniuga con il finanziamento esterno delle opere di pubblica utilità. L’ampliamento della base tributaria consente alla struttura bancaria di utilizzare il risparmio interno in modo da garantire una rete di relazioni economiche, valide ai fini del miglioramento delle condizioni oggettive. Ai fenomeni comuni al mondo occidentale, quali il femminismo, l’ecologismo, il pacifismo, i movimenti legati alla specifica collocazione dei loro membri ai rapporti di produzione promuovono società più giuste, pluralistiche e democratiche. La capacità da parte delle leadership tradizionali di dare coesione a interessi disparati non si risolve ormai più nelle gestioni populiste che, per un verso, preconizzano la modernizzazione del sistema organizzativo e rappresentativo e, per un altro verso, utilizzano la carica della comunicazione suggestiva, amplificata - come osserva agli inizi del Novecento Aldous Huxley - dai mezzi di comunicazione, come la radio, la televisione e le altre forme mediatiche. Il sistema del mutuo soccorso, proprio Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 42 42 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Il Palacio de Bellas Artes di Cittàdel Messico dei primi decenni dell’immigrazione europea nell’America Latina, si trasforma nella pratica assistenziale da parte dello Stato. La crisi della rappresentatività e la sfiducia nei riguardi delle classi politiche dei primi decenni del Novecento sono superate dalle mobilitazioni governate dalle normative in vigore. Sia l’illusione rivoluzionaria, sia l’efficienza tecnocratica delle Forze Armate vengono meno di fronte al prevalere della disciplina protestataria e del rivendicazionismo consentito dalle leggi, vidimato dalla prassi e dal costume. Il livello delle garanzie giuridiche è tale da allineare l’area latinoamericana alle altre grandi regioni del pianeta, impegnate ad affrontare le sfide della modernità. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 43 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 43 Quindici anni di relazioni tra Italia e America Latina FELICE SCAUSO GIÀ AMBASCIATORE D’ITALIA IN COLOMBIA E MESSICO In Italia si possono contare sulle dita di una mano le istituzioni o enti che si occupano con continuità e competenza dell’America Latina. Fondazione Casa America è certamente uno di questi. L’attività che ha svolto dalla sua nascita sotto l’attenta guida dal suo fondatore e Presidente Roberto Speciale per contribuire ad una migliore conoscenza nel nostro paese del subcontinente latinoamericano nei suoi vari aspetti, storico, culturale, politico, economico, senza ovviamente trascurare l’andamento delle relazioni con l’Italia, è altamente meritevole soprattutto per una ragione: quella di essere totalmente avulsa dallo stereotipo che ha quasi sempre caratterizzato la visione di quella regione nell’immaginario collettivo italiano. Casa America si è anche impegnata nell’analisi del fenomeno della emigrazione italiana, partendo dalla prima ondata di fine ottocento con un'attenzione particolare per quella ligure. Scorrendo l’elenco delle iniziative realizzate negli ultimi quindici anni, esposizioni, mostre fotografiche, incontri, settimane dedicate a singoli paesi, ecc. si rimane sorpresi per la quantità ma ancor di più per la qualità degli eventi, sempre volti a dare un'informazione aggiornata della variegata e in costante divenire realtà latinoamericana, stimolando una riflessione su come favorire e articolare una crescita qualificata della nostra presenza in quella parte del mondo alla quale siamo legati da profondi vincoli storici e di sangue ma che purtroppo abbiamo negli ultimi decenni colpevolmente trascurato perdendo posizioni che sarà difficile se non impossibile recuperare. Ciò è avvenuto per ragioni storico-politiche legate a quel periodo comunemente noto come “mani pulite” che portò alla fine della prima Repubblica e alla crisi dei partiti tradizionali e, in particolare, alla pratica sparizione della Democrazia Cristiana (DC). Quest’ultimo fatto si ripercosse negativamente sulle nostre relazioni con i paesi dell’America Latina. Va ricordato infatti che la DC aveva stretti rapporti con i partiti “fratelli” dei paesi latinoamericani, quasi tutti caratterizzati da un bi- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 44 44 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI partitismo che vedeva confrontarsi un partito liberale ed uno conservatore di ispirazione cristiana. I partiti conservatori vedevano la DC come un modello per la capillare presenza nel paese e la lunga permanenza al governo sia pure alla guida di molteplici coalizioni. L’interesse dei partiti “fratelli” nei confronti della DC era “ricompensato” con una intensa serie di incontri e visite dei rispettivi esponenti politici (ricordo di aver conosciuto negli anni ’70 il Senatore Gilberto Bonalumi quando venne in Perù come Presidente della Gioventù Internazionale) ma, ciò che più conta, influenzò le scelte del governo italiano in favore dell’America Latina. Non è un caso, infatti, che nel 1966 nasce a Roma, su iniziativa dell’allora Ministro degli Esteri Amintore Fanfani, l’Istituto Italo Latino Americano. L’importanza del legame tra DC e i partiti “fratelli” era tanto più significativa in quanto, almeno, fino a qualche decennio fa, essi erano al governo nella maggioranza dei paesi della regione. Anche la sinistra italiana ed in particolare il PCI avevano rapporti stretti con i partiti della sinistra latinoamericana che però solo in tempi relativamente recenti sono assurti a responsabilità di governo. Con la fine della Prima repubblica nascono i governi a guida Berlusconi sostenuti da Forza Italia e dalla Lega Nord. È quasi superfluo sottolineare come entrambi i partiti fossero completamente privi di esperienza e visione internazionale, con la conseguenza che l’azione del governo si concentrasse quasi esclusivamente sulle priorità più immediate, Balcani, Mediterraneo, ecc. trascurando altre aree del mondo, tra cui l’America Latina, che probabilmente ha pagato il prezzo più alto in termini di disinteresse da parte italiana. Un ritorno di attenzione si ebbe con il governo Prodi, D’Alema Ministro degli Esteri e Di Santo Sottosegretario per l’America Latina di cui è grande conoscitore, ma fu purtroppo di breve durata. Per fortuna vi sono segnali di cambiamento nella politica governativa verso l’America Latina come conferma la visita in Messico nel gennaio del 2014, dopo vari decenni, dell’ex presidente Enrico Letta e conseguente missione di imprenditori in quel paese. È importante che si prosegua con fermezza in tale direzione considerate le grandi opportunità e potenzialità di collaborazione in svariati settori (politica, economia, tutela dell’ambiente, lotta alla criminalità organizzata) che offre il subcontinente latinoamericano. A tal fine sarebbe necessario mobilitare e fare sinergia con le varie istituzioni italiane utilizzare appieno lo strumento delle Conferenze Italia-America Latina e Caraibi (una ogni due anni, alternativamente a Roma e Milano), spazio di dialogo aperto e foro ideale per promuovere la collaborazione e lo sviluppo delle relazioni tra l’Italia e tutti i paesi dell’America Latina. I primi quindici anni di vita della Fondazione Casa America hanno coinciso in gran parte con un periodo di mio forte impegno professionale in America Latina, Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 45 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI sia prestando servizio nei paesi della regione, sia al Ministero degli Esteri. Dal 1998 al 2002 ho infatti ricoperto la carica di Ambasciatore in Colombia, successivamente in qualità di Vice Direttore della Direzione Generale delle Americhe mi sono occupato prevalentemente del subcontinente latinoamericano e, infine, dal 2005 al 2009 sono stato alla guida dell’Ambasciata in Messico dove ho di fatto chiuso la mia carriera dopo più di quarant’anni. La mia destinazione in Colombia e Messico e il periodo trascorso al Ministero tra le due sedi, mi hanno fatto riprendere contatto con l’America Latina dove ero approdato molti anni addietro, nel 1974, assegnato, giovane funzionario, all’Ambasciata d’Italia a Lima dove sono rimasto fino al 1978. L’America Latina di allora era molto diversa da quella di oggi. In quegli anni erano al governo dittature militari di destra (il Cile di Pinochet, l’Argentina di Videla e regimi più o meno autoritari in altri paesi). Faceva eccezione il Perù con un governo militare di sinistra che nazionalizzò le risorse minerarie e promosse una profonda riforma agraria con l’intento di creare una società più aperta e democratica e ridurre l’emarginazione di gran parte della popolazione, ivi compresa la componente indigena. L’obiettivo era per molti aspetti condivisibile ma l’ostilità di molti paesi del continente, tra cui gli Stati Uniti, e molti errori commessi dai militari nelle realizzazione del loro progetto li costrinsero dopo dodici anni a restituire il paese ai civili. 45 La crescita politica ed economica dei paesi dell’America Latina nel suo complesso è stata significativa facendone oggi una delle regioni più dinamiche del pianeta. Poco a poco la democrazia si è affermata ed è oggi presente nella quasi totalità dei paesi. Va però detto che l’inesistenza di una vera separazione dei poteri, l’insufficiente organizzazione della società civile in tutte le sue componenti, il predominio delle élite e dei grandi gruppi economici fanno sì che la democrazia non sempre sia veramente sostanziale. Un altro aspetto negativo è quello della frequente violazione dei diritti umani nei confronti di indigeni, donne, giornalisti e in genere di tutti coloro che denunciano fenomeni di corruzione e soprusi. Ma, forse ancora più grave è il fatto che l’America Latina detenga il non invidiabile record della diseguaglianza, superiore a quella esistente in Africa. Molto è stato fatto per la riduzione della povertà, specie estrema, ma certamente non si è fatto abbastanza per ridurre significativamente il dislivello sociale. Occorrerebbero regimi fiscali più incisivi, lotta all’evasione e al sommerso e alla emarginazione ma, soprattutto, bisognerebbe che si affermasse pienamente la coscienza che l’eccesso di diseguaglianza non è solamente ingiusto e eticamente inaccettabile ma tende a creare malcontento e a provocare tensioni che rischiano di attentare a quella coesione su cui si basa la civile convivenza ed il corretto funzionamento della società. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 46 46 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Ringraziamento a Casa America FABIO PORTA DEPUTATO ELETTO NELLA CIRCOSCRIZIONE AMERICA DEL Parlare dei quindici anni della Fondazione “Casa America” è per me anzitutto un motivo di orgoglio e compiacimento. Orgoglio, per aver fatto parte di questo meritevole e opportuno progetto di valorizzazione della straordinaria relazione umana, sociale, culturale, politica ed economica che unisce l’Italia al continente latino-americano, anche in forza di un contingente di italo-discendenti che probabilmente supera in dimensione gli abitanti del nostro Paese. Compiacimento, perché nel corso dei miei lunghi anni di esperienza sindacale e politica ho potuto verificare quotidianamente l’assoluta importanza e necessità di strumenti permanenti e specializzati di cooperazione in grado di mantenere vivo il rapporto dell’Italia con l’America Latina ed il suo popolo. “Casa America” è un po’ questo, e probabilmente molto di più; e non è un caso che nasca a Genova, il “porto” per antonomasia della grande diaspora italiana nel mondo, che ha avuto sicuramente nel Sudamerica SUD la sua destinazione prevalente oltre che la prima in ordine di tempo. E siccome nessun sogno che voglia trasformarsi in realtà fluttua nell’etere, avendo al contrario bisogno di braccia e gambe per potersi concretizzare, a questa avventura dobbiamo dare qualche volto e alcuni nomi, e - mi sia permesso uno su tutti: Roberto Speciale è l’artefice e il coraggioso interprete di questo “sogno”, di una sfida iniziata quindici anni fa e ancora oggi viva e dinamica nonostante le enormi difficoltà economiche ed una certa sordità da parte di parte di quel mondo delle imprese e delle istituzioni che dovrebbero invece avere tutto l’interesse a sostenere simili iniziative. Sarà un caso, anzi sicuramente lo è, ma è bello pensare che esista anche un nesso nascosto tra i quindici anni di “Casa America” e l’affermazione in America Latina di tanti governi popolari e progressisti che in questo quindicennio hanno dato finalmente forza alle grandi istanze di partecipazione democratica e Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 47 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI di giustizia sociale proprie di un popolo - quello latino-americano - per troppi anni oppresso da assurde disparità economiche e sociali come anche da violenti e terribili regimi dittatoriali. Ebbene, se in Italia abbiamo potuto seguire da vicino questa fase storica, che ha anche coinciso con un ritrovato ruolo di primo piano anche dal punto di vista economico del continente latino-americano, lo dobbiamo anche all’esperienza ed alle iniziative della Fondazione “Casa America”; nel panorama mediocre dei principali mezzi di comunicazione di massa ed in un dibattito politico interno ed estero spesso dominato da stereotipi riduttivi e letture semplicistiche, il contributo dato dagli amici di “Casa America” si è spesso distaccato come originale e mai superficiale. È qualcosa del quale tutti noi, operatori che a vario titolo hanno a cuore o svolgono un’attività che li mette in relazione continua con questo continente, dobbiamo essere grati a Roberto Speciale e ai suoi validi collaboratori. Nel corso di questi quindici anni non abbiamo solo assistito al grande protagonismo delle democrazie latino-americane; nel 2001 veniva approvata la riforma costituzionale che avrebbe permesso per la prima volta il voto attivo e passivo agli italiani all’estero, e nel 2006 per la prima volta entravano in Parlamento diciotto rappresentanti delle nostre grandi collettività nel mondo. Una conquista storica, un evento particolar- 47 mente atteso e seguito dalla grande collettività italiana storicamente insediatasi in America Latina; una comunità importante e rilevante, qualitativamente e non solo quantitativamente. “Casa America” darà voce e spazio politico agli eletti in America Meridionale; sarà una delle prime istituzioni a comprendere e valorizzare la specificità ed il ruolo di questi parlamentari. Prima di me, l’Onorevole Mariza Bafile e il Senatore Edoardo Pollastri sono stati invitati ed hanno avuto un ruolo attivo e da protagonisti in diversi eventi organizzati dalla Fondazione. Il merito di “Casa America”, probabilmente, è stato ed è proprio questo: avere e offrire una visione a tutto campo di una realtà, l’America Latina e dei suoi rapporti con l’Italia, un binomio che non possiamo più ricondurre a letture unilaterali o a interventi superficiali. È con questa lungimiranza che la Fondazione “Casa America” in questi anni ci ha raccontato l’emergere delle nuove potenze economiche del G20: Brasile, Messico e Argentina, ma anche l’affermarsi dei Paesi che si affacciano sul Pacifico, come l’Ecuador, la Colombia o il Perù. È con questa saggezza e conoscenza della storia che il ricordo di Allende e delle dittature sudamericane degli anni ’60 e ’70 ha fatto parte di emozionanti e significative iniziative di carattere culturale e politico. È grazie ad un approccio correttamente globale e rispettoso di ogni specifica realtà che “Casa America” non ha mai tralasciato Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 48 48 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Il Pueblo Bernal in Messico Paesi importantissimi e sbadatamente considerati spesso “minori”, come la Bolivia o il Paraguay. È con questa costante attenzione e preoccupazione civile che “Casa America” ha seguito la trasformazione e la crisi di un grande Paese come il Venezuela o il vivace rapporto tra e con i Paesi del Centro-America e dei Caraibi. Senza nemmeno dimenticare l’arte, basti pensare recentemente al lavoro sull’opera della grande artista messicana Frida Kahlo, e nemmeno lo sport, e voglio qui ricordare il volume ed il relativo convegno sulle radici “italiane” di squadre di calcio sudamericane e sullo ‘sbarco’ in Italia della leva degli oriundi provenienti d’oltreoceano. Grazie, allora, a Roberto Speciale e a “Casa America”; un ringraziamento che non può che riempirsi di un contenuto responsabile e impegnativo, soprattutto se a farlo è un rappresentante delle istituzioni, di quel Parlamento italiano dove oggi siedono sei rappresentanti degli italiani del Sudamerica e tre del Centro e Nordamerica. Poche settimane fa, insieme ai miei colleghi parlamentari eletti in America Meridionale, sono stato in udienza privata da Papa Bergoglio, non a caso il primo Pontefice “italo-latinoamericano” della storia della Chiesa cattolica; anche questa una coincidenza, o forse un segnale di un mondo che cambia e che dovremmo imparare a leggere e osservare con occhi più attenti: quello stesso sguardo al quale “Casa America” ci ha abituato in questi lunghi, ma brevissimi, quindici anni! Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 49 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 49 Casa America, l’America Latina e l’Unione Europea ANNA COLOMBO CONSIGLIERE SPECIALE, GIÀ SEGRETARIA GENERALE DEL GRUPPO DEI SOCIALISTI E DEI DEMOCRATICI AL PARLAMENTO EUROPEO Papa Francesco, in visita al Parlamento europeo nel novembre 2014 ci ha ricordato che : "(...) accanto a un’Unione Europea più ampia, vi è anche un mondo più complesso e fortemente in movimento. Un mondo sempre più interconnesso e globale e perciò sempre meno eurocentrico. A un’Unione più estesa, più influente, sembra però affiancarsi l'immagine di un'Europa invecchiata e compressa che tende a sentirsi meno protagonista in un contesto che la guarda spesso con distacco, diffidenza e talvolta con sospetto". È pur vero che a fronte del 20% di quota di popolazione totale del pianeta che l'Europa rappresentava nel 1950 e al 30% di ricchezza mondiale che produceva, nel 2050 saremo rispettivamente al 7% e al 10%. Rassegnamoci, anche se i nostri governanti non ce lo dicono, siamo diventati piccoli. La Fondazione Casa America di Genova non ha atteso le parole di Bergoglio per mettersi in movimento e fare la sua parte. Negli ultimi 15 anni Casa America ha ricordato giorno dopo giorno a un pezzo di quell'Europa che, anche se non siamo più il centro del mondo, possiamo e dobbiamo alimentare nei nostri concittadini la speranza che la sfida del nuovo ordine mondiale sia il rinnovamento, il dialogo, la speranza. E che l'Unione europea può ritrovare non solo una sua vocazione economica e sociale basata sulla qualità, ma può diventare anche un indispensabile riferimento culturale, proprio a causa della sua terribile storia, della pace e della lezione di riconciliazione che quella storia ha generato. Dal 2000 a oggi la Fondazione ha organizzato decine di iniziative: conferenze, teatro, presentazione di libri - e fumetti d'autore a tema- rassegne cinematografiche, mostre di pittori e di fotografi, corsi di lingua. Genova e dintorni hanno così potuto avvalersi di incontri e dibattiti con personalità dai profili più vari, che hanno contribuito e stanno tutt'ora contribuendo al dialogo con il continente americano, complesso e composito. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 50 50 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Auto sul Malecon di L'Avana Lo scambio culturale in sé è già importantissimo. Attraverso la cultura, e con le culture, possiamo insieme riaffermare l'impegno per una società libera e aperta alla diversità. Non solo. La curiosità reciproca se alimentata al quotidiano ci spinge a imparare, a interrogarci, a divenire versatili, complessi, flessibili, in una parola più ricchi. In questa ricchezza sta anche l'opportunità di aprirsi all'espressione e alla lingua dell'altro. Le lingue sono infinitamente di più che un veicolo di scambio verbale, qualunque filologo ve ne parlerebbe per ore. Ma Casa America non è stata solo questo. Rifiutando una collocazione di nicchia e un po' snob, la Fondazione si è messa al servizio dei nostri nuovi concittadini che arrivano in Liguria e più in generale in Italia, soprattutto da alcuni paesi dell'America Latina, facendo in modo di sostenere il riconoscimento di un'identità plurima in ciascuno di noi. Resto convinta che nel 2015 una società moderna, pacifica e capace di costruirsi un futuro si riconosca dal livello di interazione (manca una "g" lo so, ma "integrazione" non è più per me una parola esaustiva anzi, incomincia a procurarmi un certo fastidio...) fra le sue varie comunità, siano esse alloctone o autoctone; e si distingue anche dalla sua capacità nel far sentire tutti parte dello stesso progetto, senza richiedere il sacrificio da "tabula rasa" rispetto alla Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 51 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI storia, lingua e cultura di origine, che può al contrario diventare patrimonio di tutti. E Casa America l'ha fatto. Spaziando da tematiche storiche complesse quali la rilettura della scoperta del Nuovo Mondo dalla spedizione di Colombo, vista anche dalla parte dei vinti con tutto ciò di inammissibile che la colonizzazione ha comportato. Fino allo sport - calcio in particolare - condividendo storia, simboli, protagonisti a cavallo sull'Atlantico. E che dire dell'attenzione portata alla leggendaria e modernissima figura di Garibaldi, eroe dei nostri due mondi, attraverso pubblicazioni, convegni, opere, testimonianze, ricerche persino dei luoghi dell'iconografia fra i due continenti? E ancora. Da italiana residente in Belgio, già membro e Presidente del Comitato per gli Italiani all'Estero, debbo ringraziare la Fondazione e il suo Presidente Roberto Speciale per l'impegno che hanno profuso nel riconoscere il ruolo della nostra grande comunità in America. Il fenomeno degli italiani all'estero è tutt'ora sconosciuto e poco compreso, si spazia a 180 gradi dal più bieco paternalismo al malcelato fastidio. Casa America ha saputo cogliere prima e meglio di altri come gli italiani all'estero possano essere una leva per l'internazionalizzazione e la sprovincializzazione dell'Italia e possano offrire molto al Sistema Paese per sviluppare la propria presenza nel mondo, tenuto conto che oramai lingua e cultura de- 51 vono far parte della nostra strategia di promozione, alla stregua di Spagna, Francia e persino Germania. Infine, mi permetto un suggerimento per i prossimi mesi. Il primo decennio del nuovo millennio è stato indubbiamente caratterizzato da una profonda trasformazione del continente latino americano. Oltre alle dinamiche politiche ed economiche, a seguito di un triste periodo di rigorosa applicazione delle ricette neoliberiste imposte dalla dottrina di Washington, l'America Latina è stata attraversata da un nuovo modo di concepire lo Stato, le politiche pubbliche e soprattutto da un genuino slancio verso un'agenda sociale che punti a politiche di inclusione e eguaglianza. Curiosamente e purtroppo, mentre da quel lato dell'Atlantico si guardava con interesse al modello europeo, non soltanto quindi dal punto di vista dell'integrazione regionale e subregionale, l'Unione europea si impegnava con foga a indebolirlo e indebolirsi. L'Unione europea del dopo maggio 2014 sembra voler provare a cambiare pagina, seppur tardi e con timidezza. Forse Casa America potrebbe provare a rimettere insieme esperti, istituzioni e autori dei nostri due modelli di sviluppo sociale, per vedere se siamo ancora in tempo a darci reciprocamente una mano, o se l'America Latina finirà schiacciata fra Stati Uniti e Cina, mentre a noi non resterà che il ricordo "dei trenta gloriosi". Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 52 52 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Buon compleanno Casa America! FRANCESCA D’ULISSE RESPONSABILE AMERICA LATINA PARTITO DEMOCRATICO Poche istituzioni private si occupano con tanta cura e dedizione dell'America Latina come Casa America di Genova. Ancora meno sono quelle che, almeno in Italia, lo fanno avendo come sola mission quella di approfondire la realtà geopolitica, la cultura e le nuove tendenze che in quel continente hanno origine o trovano lì una loro originale interpretazione. A Genova, invece, tutta questa ricerca è naturale e quotidiano approfondimento, costante divulgazione, strenuo tentativo di fare sistema con le istituzioni nazionali e locali e con quelle europee e latinoamericane. Città audace, quella della Lanterna, schiacciata sulla montagna e naturalmente protesa verso il mare, pronta a strappare metri e metri di terra ad un elemento naturale che è stato sempre croce e delizia per i suoi abitanti. Mare come fonte di nutrimento e mare come spazio da solcare per arrivare a costruire e a costruirsi una esistenza migliore e più degna per sé e per i propri cari. Genova è così: o la sfidi con le sue stesse armi o ti spinge a guardare oltre, nel suo respingerti verso la grandiosità degli oceani. E allora, è un continuo Italia-America Latina, andata e ritorno, con la testa che non si accontenta mai di quel che sembra, alla continua ricerca di ciò che ci unisce anche quando questa ricerca sembrerebbe priva di senso. Ho frequentato spesso Casa America negli ultimi dieci anni e sono stata colpita dalla curiosità intellettuale di Roberto Speciale, dalla sua profonda cultura storica e dalla sua passione mai banale. Villa Rosazza e ora la nuova sede le ho sempre considerate come uno spazio a disposizione, un luogo di libertà, un contenitore da riempire con le luci e le ombre del continente. E lì ho sempre trovato e continuo a trovare giovani e meno giovani che studiano e si appassionano a quel che accade oltre oceano, che ne sanno leggere spunti e tendenze andando oltre il dato politico e guardando a cos’è oggi l’America Latina nell’arte, nella cultura, nella letteratura e nel cibo. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 53 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 53 Settembre 2013. Roberto Speciale e Carolina Toha Ma non avrebbe senso guardare all’oggi senza conservare la memoria di quel che è stato. Nel settembre del 2013, in occasione del 40° anniversario del golpe di Pinochet in Cile, Roberto Speciale dedicò l’intero mese ad attività, incontri e proiezioni sul tema. Casa America ospitò una bellissima mostra di Eduardo Carrasco “Salvador Allende un uomo un popolo, 40 anni dopo il Golpe di Pinochet” che fu visitata da Carolina Tohá, la giovane e brillante Sindaco di Santiago del Cile, figlia dell’ex Ministro degli interni e della difesa nazionale di Allende, José Tohá. In quell’occasione, l’esponente del Partido por la Democracia, PPD di Ricardo Lagos, fu ospite di un evento politico che concepimmo con Speciale come ricordo sì ma anche come riflessione sul presente. Si parlò del Cile degli anni ’70 e delle tante manifestazioni di solidarietà che in ogni sezione di partito o cellula sindacale i lavoratori, gli operai e gli intellettuali del nostro Paese attivarono per accogliere i profughi e rifugiati politici cileni. Speciale ricordò che, a Genova, un lavoro importante e capillare fu svolto dai lavoratori del porto, in particolare da quelli della Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie che, alla notizia del colpo di stato, misero in atto una serie di azioni di boicottaggio delle navi cilene e di ac- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 54 54 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Carolina Toha coglienza - a volte rocambolesca - dei profughi che attraccavano sui moli delle città liguri. La chiacchierata con Tohà fece riflettere tutti noi: capimmo come un paese possa voltare pagina dopo una sanguinaria dittatura e possa ricostruire il proprio tessuto sociale e politico. Discutemmo sul fatto che, in Cile, molte delle istituzioni della dittatura siano ancora lì a testimoniare una storia e un passato che almeno a livello legislativo è rimasto intatto. Parlammo del nuovo protagonismo della gioventù latinoamericana che in quell’anno e in molti paesi della regione, aveva deciso di tornare in piazza per reclamare una istruzione gratuita e di qualità, strumento indispensabile per affrontare le sfide del nuovo millennio. Tohá sollecitò la nostra attenzione sul profilo della nuova classe dirigente che, dopo quella composta da coloro che com- batterono contro le dittature, stava lavorando alla costruzione di un continente di pace e di libertà, dove le istituzioni democratiche fossero il motore delle trasformazioni e dove la lotta alla povertà estrema e contro le disuguaglianze fosse la vera sfida dell’agenda politica. La Sindaco rimase impressionata dalla mostra fotografica e documentale di Carrasco. Guardava quelle foto e quel materiale giornalistico, riconosceva volti di persone a lei care che erano venute in Italia come rifugiati politici. Democristiani o socialdemocratici non faceva differenza di fronte alla tragedia di un continente. Quanto avrebbero da imparare coloro che gridano all'invasione dei rifugiati che arrivano sulle nostre coste perché in fuga dalla follia della guerra e dall'avanzata minacciosa dello Stato islamico. Ma, appunto, la memoria la si coltiva soltanto in pochi luoghi del nostro paese... Roberto Speciale e il suo gruppo, tra i quali mi permetto di ricordare la sua storica braccio-destro Carlotta Gualco, sono tutto questo e molto di più. È per questo che dopo 15 anni l'esperienza di Casa America è più significativa che mai. Pur nelle difficoltà legate a una contingenza che premia chi fa affari in quel continente e tiene meno conto di chi fa cultura con quel continente, Roberto, Carlotta e gli altri amici sono lì. A lanciare la loro sfida a tutti noi. Buon compleanno, Casa America ! Grazie, Gracias, Obrigada. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 55 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 55 Casa America e Regione Liguria un lavoro sinergico ANGELO BERLANGIERI ASSESSORE ALLA CULTURA REGIONE LIGURIA Desidero complimentarmi per l’intensa attività proposta e realizzata dalla Fondazione Casa America che celebra in quest’anno i 15 anni di attività e di relazioni culturali tra Genova e la Liguria con il territorio italiano e l’America Latina. Nel ruolo di Assessore al Turismo, Cultura e Spettacolo ed in qualità di Componente del Consiglio di Amministrazione conosco le tante attività svolte in questi anni che trovano adeguata rappresentazione, per quanti vorranno riviverne la storia e il percorso, nel “sito web” della Fondazione. Nello scorrere la sezione dedicata alle attività, a partire dalla fondazione ai giorni nostri, ogni cittadino potrà rendersi conto della ricchezza e varietà di tali manifestazioni. Tantissimi sono i temi (la cultura, la storia, l’arte, i diritti e i doveri, la salute, l’economia, le relazioni, le forze dell’ordine, il paesaggio...), le personalità storiche e contemporanee, i vari modelli di sviluppo delle nazioni dell’America Latina presentate da Casa America nelle diverse iniziative (dibattiti, incontri pubblici, mostre...) tali da consentire una utile partecipazione ai cittadini, operatori economici, studiosi e ricercatori e alle stesse istituzioni. Ulteriore menzione meritano la produzione letteraria, la qualificata biblioteca, i corsi di lingua spagnola e portoghese offerti quale validissimo contributo alle costruzione di relazioni fra i liguri e i paesi e le genti dell’America Latina. Da Assessore del Turismo e della Cultura ritengo doveroso porre un particolare accento al tema dell’accoglienza e dell’ospitalità ed evidenzio come le relazioni fra liguri e sudamericani (spesso di origine italiana o addirittura ligure) siano in questi anni utilmente sostenute e favorite dall’intenso lavoro della Fondazione Casa America. Se l’attività svolta in questi anni è stata certamente molto positiva e costruttiva credo sia utile però farci carico del futuro sforzandoci di dare ognuno un contributo in termini di idee e progetti. Lo sforzo deve essere quello di far convergere (pubblico e privato, istituzioni ed operatori dei vari settori) su specifiche aree territoriali per realizzare progetti di relazione e scambio fra la Ligu- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 56 56 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI ria e l’America Latina. Vere e proprie “missioni di intervento” che producano relazioni stabili e produttive e sviluppino buone pratiche che raggiungano obiettivi definiti e riproducibili. Favorire quindi visite sul nostro territorio per mettere in evidenze le tante eccellenze da esportare in America Latina. Un lavoro sinergico fra le istituzione e le attività private che amplifichi sforzi e risultati. Una menzione particolare ai giovani. A loro bisognerebbe rivolgere specifiche iniziative per coinvolgerli quali attori principali di un futuro che li riguarda. La naturale predisposizione alla comunicazione anche avvalendosi delle “rutilanti” tecnologie informatiche vedono nelle nuove generazioni le persone più predisposte a vivere esperienze di vita e di lavoro nel “mondo”. I giovani opportunamente aiutati e supportati possono essere un punto di forza per rafforzare quelle relazioni ed attività fra liguri e latino-americani. Il mio Assessorato è impegnato in questi mesi, oltre alle tante attività in ambito turistico e culturale, alla predisposizione della partecipazione della Regione Liguria all’importantissimo evento internazionale dell’EXPO Milano 2015. Sarà quello un contenitore ricchissimo di opportunità culturali e scambi sui temi mondiali del cibo e della cultura che ruota intorno ad esso. Anche attraverso tale irripetibile appuntamento si potranno avviare utili e proficui momenti per il consolida- Messico. Chiesa della Candelaria a Tlacotalpan, Veracruz. mento dei rapporti fra Italia e America Latina. I miei più sinceri complimenti a Lei, Presidente Roberto Speciale, per quanto realizzato in questi anni dalla Fondazione Casa America e la speranza che nuovi e stimolanti iniziative possano essere realizzate. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 57 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 57 Casa America e l’emigrazione in Liguria GIOVANNI ENRICO VESCO PER L’IMMIGRAZIONE ASSESSORE ALLE POLITICHE REGIONE LIGURIA Nel 2005 il mio percorso politico mi ha portato a svolgere il ruolo di Assessore della Regione Liguria con, tra le altre, delega ad Immigrazione ed Emigrazione. Sono da sempre interessato alle migrazioni internazionali, soprattutto per ragioni politiche, e quando nel 2005 il Presidente Burlando mi ha voluto al suo fianco nella Giunta Regionale, ho chiesto e ottenuto di potermi occupare di questa delicatissima tematica, che ha fortemente caratterizzato la mia attività istituzionale. Nei primi due anni del mandato siamo riusciti ad ottenere il disegno di legge e poi la definitiva approvazione della legge regionale n. 7 del 2007, che per la prima volta ha introdotto nel nostro territorio la cultura dell’integrazione dei cittadini stranieri. La Liguria si poneva infatti come una delle prime Regioni che riuscivano ad affrontare il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri e più in generale il tema dell’immigrazione sfidando l’approccio nazionale che aveva portato alla legge Bossi-Fini, basato sulla paura del fenomeno e sull’incapacità di affrontarlo se non in ottica emergenziale. Nello stesso periodo iniziavo ad occuparmi delle politiche dell’Emigrazione. L’istituzione della Consulta, la definizione delle linee dei Programmi Emigrazione, le tante relazioni con diverse persone del mondo dell’emigrazione mi hanno profondamente arricchito, portandomi a conoscere e ad approfondire le storie dei nostri corregionali che per esigenza di vita e, a volte, per bisogno di nuove esperienze, hanno lasciato l’Italia per cercare fortuna e migliori condizioni in nuovi paesi. Le donne e gli uomini che ho incontrato nei tanti incontri istituzionali, in occasione dei viaggi in Svizzera e in America Latina o durante le visite dei cittadini emigrati nella nostra Regione, mi hanno confermato quanto queste persone, benché perfettamente integrate nei nuovi Paesi, rimangano fortemente legati alle loro tradizioni ed alla cultura di origine. Nel mio primo ciclo amministrativo, dal 2005 al 2010, grazie anche al sostegno dei Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 58 58 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Consultori dell’emigrazione, la Regione è riuscita a indirizzare rilevanti risorse alle Associazioni dei Liguri nel Mondo attraverso un sistema di finanziamento basato su un’attenta valutazione dell’impegno e delle capacità di coinvolgere nelle iniziative i liguri associati. È stata inoltre finanziata una serie di iniziative rivolte al mondo dell’emigrazione promosse dai Comuni Liguri e dalle Associazioni con sede in Liguria. Soggetti pubblici e privati che, con grande fatica e impegno, continuano a organizzare specifici eventi per ricordare gli emigrati del passato ma anche la nuova “giovane” emigrazione. Nel 2010, a seguito del positivo esito delle elezioni regionali, sono stato riconfermato assessore per un secondo mandato, mantenendo anche la delega alle Politiche dell’Immigrazione e dell’Emigrazione. Purtroppo la grande crisi economica mondiale, che in Italia ha fatto sentire i suoi effetti in modo particolarmente drammatico, ha fortemente condizionato questo secondo ciclo amministrativo. Le contenute risorse ci hanno costretto ad ispirare ogni progetto alla massima sobrietà e a rivedere i contributi all’associazionismo dei liguri nel mondo riducendo gli importi, continuando così a testimoniare attenzione per questo mondo ma restando in attesa di tempi più favorevoli per riprendere interventi ed investimenti. In questo lungo percorso istituzionale la Fondazione Casa America è stata un interlocutore fondamentale. Fin dai primi giorni del mio mandato il Presidente Roberto Speciale mi ha offerto piena disponibilità per un lavoro comune volto a favorire uno spazio di riflessione, discussione e incontro sul tema migratorio e in particolare per le relazioni culturali e sociali fra la Liguria e l’America Latina. Tantissime sono state le iniziative, i dibattiti, le mostre e le proposte realizzate da Casa America che nel tempo si è confermata come un qualificato punto di riferimento per i Liguri nel Mondo con particolare riferimento all’area geografica dell’America Latina. Molte di queste iniziative hanno visto direttamente la presenza, il coinvolgimento e il contributo della Regione ma anche quando la riduzione delle risorse ci ha obbligato a ridurre la partecipazione istituzionale, la Fondazione Casa America ha intensificato gli sforzi ed è riuscita a garantire la prosecuzione delle sue molteplici attività. Una citazione speciale merita la grande e qualificata produzione letteraria sui temi dell’emigrazione, sui personaggi, sugli eventi storici, sulle storie personali e collettive. Tale produzione, che approfondisce i temi culturali e sociali del fenomeno migratorio, è stata ampiamente utilizzata dal mio Assessorato che ne ha acquistato numerosi esemplari per poterli inviare alle Associazioni dei liguri e favorire così la creazione di specifiche bi- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 59 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 59 Messico. Funivia di Zacatecas, Zacatecas blioteche a disposizione degli associati di tutti gli Stati di emigrazione. Gli stessi volumi sono oggi conservati presso gli uffici regionali per consentire anche a tutti i liguri di poterne prendere visione o poterne ottenere copia. L’elenco di tali libri sarebbe troppo lungo e probabilmente non esaustivo. Voglio però citare in particolare il “Dizionario dei Liguri” testo che riporta le origini dei liguri che fra la fine dell’800 e i primi del 900 si sono avventurati in America Latina. Tali testi consentono di “leggere” le storie autentiche degli emigrati e ci aiutano a comprendere la portata di tale fenomeno. Chiudo queste mie righe, con cui ho voluto ricordare la mia esperienza di Assessore in occasione della celebrazione dei 15 anni della Fondazione Casa America con l’augurio, al Presidente Roberto Speciale e a tutto il suo team, che nuovi traguardi possano essere raggiunti e festeggiati nei prossimi anni e che l’attività della Fondazione, così tenacemente portata avanti, possa continuare ad essere il riferimento per tutti i liguri che abitano nella nostra Regione e nei lontani paesi di emigrazione. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 60 60 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Genova, una città aperta MARCO DORIA SINDACO DI GENOVA La Fondazione Casa America, a 15 anni dalla sua costituzione, si è affermata come punto di riferimento nelle relazioni tra la nostra città e l’America Latina; relazioni antiche e profondamente radicate, che risalgono molto indietro nel tempo; vincoli che nell’immaginario collettivo sono legati ai nomi di Cristoforo Colombo, di Giuseppe Garibaldi e successivamente alle grandi emigrazioni italiane tra Ottocento e primi del Novecento, fino ai giorni nostri, con il fenomeno dei flussi migratori di ritorno e con la numerosa presenza di latinoamericani in Italia e in particolare a Genova. In Sud America le comunità d'origine genovese e ligure hanno contribuito allo sviluppo dei Paesi di accoglienza e i loro legami con la terra di provenienza hanno alimentato una significativa mescolanza di costumi e tradizioni. Anche la storia sportiva ha portato alla ribalta calcistica personaggi, squadre e quartieri latinoamericani che sanno fortemente di Genova e di Liguria come la Boca di Buenos Aires. La migrazione li- gure e genovese, così intensa nell’entroterra e lungo le riviere, ha rappresentato nel passato anche una voce rilevante della finanza e dell’economia del nostro territorio. Queste sono anche le ragioni per le quali la recente emigrazione sudamericana (in particolare ecuadoriana) verso l'Europa, si è diretta principalmente verso la nostra città. L'incremento più consistente di cittadini stranieri residenti a Genova, infatti, riguarda proprio l’America meridionale con il 38,9%. La comunità ecuadoriana, tra il 2000 e il 2011, è passata da 3.048 a 17.436 persone (al 31 dicembre 2011), che da sole rappresentano un terzo del totale della popolazione di origine straniera nella nostra città. Tra il 2008 e il 2012 sono stati 3.059 gli stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Il maggior numero di “nuovi italiani” sono di provenienza ecuadoriana. Inoltre l’11,4% degli stranieri residenti a fine 2012 è nato a Genova, di cui il 37,8% di nazionalità ecuadoriana e il 4,1% di nazionalità peruviana. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 61 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Il modello migratorio tradizionale è stato per molto tempo quello maschile, mentre l'attuale migrazione è prevalentemente femminile. Il nuovo movimento migratorio ha fornito un apporto sostanziale alla comunità genovese anche come importante contributo per arrestare il declino demografico. Genova è da sempre una città aperta agli scambi e disponibile all'incontro tra popolazioni provenienti da altre parti del mondo. Consolidare la vocazione di Genova come città dell'accoglienza e del dialogo è l’obiettivo dell’Amministrazione comunale. Le "vecchie" e le "nuove" componenti della popolazione, insieme, possono contribuire al benessere e alla crescita della comunità. Le differenze tra i cittadini devono divenire risorsa e stimolo, attraverso il confronto, la condivisione, la tutela dei beni comuni. Questi valori irrinunciabili vanno tradotti in politiche e in atti amministrativi puntuali. Le differenze culturali, infatti, possono anche provocare incomprensioni e queste possono generare conflitti. I servizi pubblici devono offrire quel supporto di mediazione culturale che agevola la convivenza e fa crescere una comunità multietnica. Rientra in questo spirito, ad esempio, l’intesa che abbiamo raggiunto con il Consolato dell’Ecuador per la collaborazione di operatori ecuadoriani in affiancamento ai servizi sociali per agevolare l’incontro con le famiglie superando le barriere linguistiche. L’ac- 61 cordo, reso possibile dalla particolare sensibilità del Consolato, è stato seguito con scrupolosa e vigile attenzione dal governo dell’Ecuador e ha destato molto interesse sulla stampa e nell’opinione pubblica del Paese latinoamericano. Il Comune intende valorizzazione la pluralità di tradizioni e culture, evitando di isolarle le une dalle altre, favorendo al contrario l’aggregazione attraverso le associazioni, la scuola e i quartieri, partendo dai giovani. Siamo inoltre convinti sostenitori della necessità di una legge nazionale che consenta ai bambini nati in Italia da genitori immigrati di acquisire la cittadinanza italiana. Nel frattempo, abbiamo promosso una campagna di informazione sui diritti di cittadinanza già oggi riconosciuti, come la possibilità di ottenere la cittadinanza al compimento della maggiore età. Le relazioni tra Genova e l’America Latina possono crescere anche in ambito economico, portuale e produttivo rinvigorendo un’antica tradizione di rapporti. È nostro interesse promuovere Genova nel Centro e Sud America, farne conoscere le attrattive turistiche e allo stesso tempo le grandi risorse della portualità, dell’industria, della ricerca tecnologia, rinverdire la conoscenza del patrimonio culturale e artistico della nostra regione, divulgarne la tradizione musicale che reca segni tangibili dello scambio con l’America Latina. Vogliamo che Genova venga percepita anche al di là dell’Oceano come la porta Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 62 62 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Genova vista da Castelletto d’Europa, una città che affaccia sul mare con il suo grande porto e che, appena ci si inoltra nelle sue strade, offre frequentemente un colloquio in castigliano dall’inconfondibile accento latinoamericano. Casa America, con la sua intensa attività di confronto, approfondimento e cultura, offre numerose occasioni di relazione tra Genova e l’America Latina, un patrimonio che mette a disposizione della Città e delle istituzioni genovesi e liguri. Nel suo “compleanno” auguro a Casa America di rafforzare la propria iniziativa di ponte verso l’America Latina, a partire da Genova ma guardando all’Europa perché l’ottica europea è quella che ha scelto giustamente fin dalla fondazione. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 63 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 63 Diplomazie parallele PIERO FASSINO SINDACO DI TORINO Sono contento di poter augurare buon compleanno (il quindicesimo!), a Casa America. Lo sono per varie ragioni. Innanzitutto perché il nostro paese ha sempre bisogno di sprovincializzarsi e di guardare "oltre le porte di casa" ed istituzioni come la Fondazione Casa America ci aiutano in questo compito vitale. Un compito importante per un paese, l'Italia, che ha più italiani "oriundi" (discendenti di italiani) fuori dai suoi confini, rispetto ai circa 60 milioni di cittadini risiedenti. Ma spesso si guarda alla emigrazione italiana con pigrizia mentale ed intellettuale, come se gli anni ed i decenni non passassero e come se la nostra emigrazione fosse rimasta quella dello scorso secolo. Ovviamente non è così. L'emigrazione d'inizio '900 in Argentina è ben diversa da quella del secondo dopoguerra in Venezuela per ragioni storiche e di estrazione sociale. Ma, con il passare degli anni, le nuove generazioni prendono il sopravvento e, quella che fu una emigrazione per necessità, dettata dalla disperazione, si è andata tramutando, nei figli e nei nipoti, in una presenza viva e vitale, in un potente motore di innovazione e di sviluppo per i paesi d'approdo. È una caratteristica degli italiani: sapersi integrare, nel lavoro, pur mantenendo salde radici culturali e regionali. Tutto ciò ha capito, da tempo, la Fondazione Casa America, che ha offerto decine di occasioni per guardare e capire l'emigrazione italiana, nei paesi della America Latina, non attraverso la lente -ormai consunta- del folklore, bensì grazie ad una lettura aggiornata, qualche volta inedita, e sempre rigorosa di questo fenomeno. Ricordare, come mi sovviene spesso di fare, le sagge ed inascoltate parole di Einaudi sull'emigrazione italiana oltre Atlantico è parte di questo approccio. In secondo luogo, e forse ancor più importante: la capacità tutta genovese di ripercorrere le antiche rotte, con occhio e mente moderni per studiare e capire il mondo. Nel caso della Fondazione, quel pezzo di mondo che, dopo la con- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 64 64 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Lo spargitore di allegria quista dell'indipendenza, dopo la parentesi tragica delle dittature militari, e dopo il cosiddetto "decennio perso", si è affacciata prepotentemente sulla scena mondiale: l'America Latina. E' imponente quantitativamente e inestimabile qualitativamente la mole di attività pubbliche che la Fondazione Casa America, sotto la spinta costante ed intelligente di una personalità poli- tica come Roberto Speciale, è riuscita a collezionare in questi 15 anni. Credo siano stati migliaia, se non decine di migliaia, le persone, i giovani, ed anche i tanti latinoamericani che vivono in Italia, che hanno affollato le sale della Fondazione per partecipare ad un dibattito, per assistere ad una conferenza, per visitare una esposizione d'arte, per ascoltare una testimonianza. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 65 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Se il nostro paese può, a buon diritto, essere considerato uno dei paesi europei con le relazioni più estese e profonde in America Latina lo si deve non solo a personalità lungimiranti come Amintore Fanfani che nel 1966 ebbe l'intuizione di creare l'IILA (l'Istituto Italo-Latino Americano); come Romano Prodi che -soprattutto nel suo secondo governo- seppe fare della relazione con l'America Latina una priorità della politica estera italiana; come Susanna Agnelli o come Ludovico Incisa di Camerana, che interpretarono nel modo più degno e alto queste intuizioni. Lo si deve molto anche al fatto che le città italiane, le regioni italiane, hanno saputo tessere una loro rete "diplomatica" che, senza intralciare quella nazionale (ed, anzi, spesso divenendone complementare), ha dato contributi importanti alla politica estera del paese. Istituzioni prestigiose come la Fondazione Casa America, centri studi, Università, mondo dell'impresa, associazionismo e società civile: tutti hanno concorso, anche se qualche volta con un pizzico di confusione, a far sì che quando, in qualunque paese dell'America Latina, si parla di Italia il primo sentimento sia di simpatia e di vicinanza. Tutto ciò non è mai casuale. In terzo luogo perché, e lo dico da Sindaco, se gli Stati a volte non si capiscono, i territori possono avere anche rapporti più "rudi" fra loro, ma si capiscono subito. 65 Quali sono le collaborazioni, le cooperazioni più efficaci e di successo? Quelle che, lungi dall'essere imposte dall'alto, sono invece prodotte e sviluppate attraverso il dialogo tra territori. Ciò è particolarmente vero negli scambi economici, commerciali ed imprenditoriali. Ma lo è altrettanto nella conoscenza reciproca e nello scambio di buone pratiche amministrative e di gestione. Questo è stato, e spero continuerà ad essere ancora per molto tempo, il valore aggiunto di Casa America. Dare input intelligenti, derivanti da una conoscenza profonda dei temi e dei paesi dell'"altra sponda dell'Atlantico", fornire momenti di approfondimento e di analisi arricchente, di taglio divulgativo, ma sempre rispettando e pretendendo un rigore ed un "livello" che ha messo al riparo dalle facilonerie, dagli innamoramenti temporanei, dai pressappochismi passeggeri. Insomma, stiamo parlando di una sorta di diplomazia parallela, delle città, dei territori, delle istituzioni legate alle realtà locali che, sommate, costituiscono un unicum prezioso per l'Italia. Sono stato varie volte a Genova, a Casa America, ed ho ospitato a Torino sue attività di divulgazione. Ogni volta mi ha colpito la caparbietà e la determinazione di Roberto e dei suoi collaboratori nel perseguire gli obiettivi prestabiliti e nel tessere reti di attività e di conoscenza. Un "buon compleanno" alla Fondazione, un grazie, e un buon lavoro! Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 66 66 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Casa America e il porto di Genova LUIGI MERLO PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ DI PORTUALE GENOVA I quindici anni di Casa America coincidono con il radicale cambio dello scenario commerciale che lega l’Italia, e Genova, all’America Latina. Quello che sembrava un continente in eterna attesa di riscatto è diventato un insieme di Paesi che crescono e che guardano al modello Occidentale con diffidenza, cercando una propria, robusta, via allo sviluppo. E non è quindi un caso che, almeno da un decennio, l’Italia abbia davvero deciso di mettere il dialogo con questa parte di mondo al centro della sua agenda politico-istituzionale. Si può ben dire, quindi, che Casa America aveva avuto il giusto intuito, un fiuto d’altri tempi, che ha anticipato i tempi e persino le dinamiche economiche. Sull’altalena delle crisi europee, il livello medio degli scambi commerciali si aggira sui 20 miliardi di euro e i container in arrivo dalle sponde atlantiche del Sud America sono, al lordo degli svarioni statistici prodotti dal transhipment, attorno al mezzo milione l’anno: i porti liguri attraggono sostanzialmente la metà del mercato italiano, Genova un terzo. Il conto da fare è semplice. Eppure, il ruolo dell’Italia rispetto al resto del mondo è marginale, con una quota di mercato, sia in export sia in import, del 2%. Il settore dello shipping, però, dai terminalisti ai singoli agenti fino a quei porti che hanno saputo adeguarsi (in primis Genova), si è fatto trovare pronto e ha saputo cavalcare l’onda crescente. Il punto di svolta, in ogni caso, ora è arrivato e l’Italia deve compiere un passo avanti. Esperienze come Casa America possono agevolare questo processo, non solo ricordando come e perché Argentina, Brasile,Venezuela, Cile e Messico presentano nelle loro radici parti consistenti di dna sanguigno e culturale italiano, ma anche perché accelerano quel processo di conoscenza di un mondo che è ancora visto come distante e arretrato dall’opinione pubblica e dagli stessi stakeholder. Un modello di riferimento esiste già, la Spagna degli anni Novanta, quando non esitò ad apparire persino aggressiva nel suo piano di penetrazione tra i gangli Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 67 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 67 Il Porto di Genova dell’economia sudamericana: i vantaggi furono notevoli, a partire da quel processo di privatizzazione selvaggia a beneficio dei capitali stranieri che oggi sarebbe inimmaginabile. Quell’operazione da un lato creò monopoli e tensioni sociali. Dall’altro aprì in effetti la via dello sviluppo grazie agli effetti positivi sul debito pubblico di quei Paesi. Oggi l’assetto politico-istituzionale è sostanzialmente consolidato sulla via democratica e le economie nazionali, pubbliche e private, non hanno nulla di meno rispetto a quelle occidentali. Anzi, hanno forti margini di espansione. Infatti il tasso di crescita si è confermato sul 4% nonostante ancora oggi quasi 200 milioni di persone vivano sotto la soglia di povertà e nonostante incomprensibili ritardi sul fronte della tutela dell’ambiente e della lotta al narcotraffico. In questo contesto si inserisce l’esportazione italiana, che passa tutta dai porti: il fenomeno è chiaro a Genova, dove import ed export ormai si equivalgono dopo che le importazioni per anni sono state il quadruplo rispetto alle esportazioni. Navigano una decina di miliardi di euro di merci, per lo più verso Brasile, Messico, Venezuela e Argentina e prevalentemente si tratta di macchine e macchinari, parti e accessori per autoveicoli, motori, prodotti Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 68 68 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI derivati dalla raffinazione del petrolio. Di poco inferiori le importazioni, con merci in arrivo soprattutto da Brasile, Cile, Messico e Argentina e specialmente per metalli, prodotti dell’agricoltura, carta, oli e pellami. Come si può ben capire, il discorso non si ferma agli standard cui gli italiani si erano abituati come la frutta fresca, la frutta secca, la frutta tropicale, le carni, le pietre o il caffè. Se serviva una dimostrazione, il mondo è cambiato. Attorno a questi commerci, dalla seconda metà degli anni Novanta, è fiorita una serie di accordi istituzionali sia tra i singoli stati sia tra associazioni sovranazionali, dall’Ue al Wto alle organizzazioni economiche dei vari continenti. L’Italia ha tratto benefici dai negoziati tra l’Ue e il Mercosur e ancora molto potrà raccogliere, a patto che sappia fare sistema e che riesca ad adeguarsi e ad assecondare, senza rinunciare ai propri valori, a un mondo che cambia. Il porto di Genova, con il fenomeno delle mega-navi, ha tracciato una strada: adeguare lo scalo senza impatti e con il dialogo. Può essere un modello per la Liguria e l’Italia alla ricerca di nuove speranze dall’altra parte del mondo. Infatti, l’uscita dalla crisi e la sponda of- ferta alla ripresa delle esportazioni non è scaturita dal caso. I traffici non stanno aumentando, in Italia, al ritmo con cui è cresciuta Genova nel 2014. Semplicemente i traffici si stanno spostando e si spostano dove il sistema è in grado di offrire risposte. Genova non è più - e non può più né sperare né sognare di essere - il miglior punto del Mediterraneo. Non basta più. Genova è parte di un complesso “gioco” mondiale in cui l’America Latina ha un peso completamente differente rispetto a quindici anni fa e che non offre garanzie. Il recupero delle esportazioni, in assenza di un calo delle importazioni, ha creato i presupposti della crescita generale del porto di Genova. Ma nulla può essere lasciato al caso: il porto di Genova, per costruire il suo record, non ha pescato un jolly imprevisto. I risultati sono arrivati perché l’azione continua di benchmark intrapresa dall’Autorità Portuale e dall’intera comunità degli operatori ha saputo affrontare e offrire risposte a un mondo che è rapidamente cambiato. Come la storia gli aveva insegnato, lo scalo genovese, nel suo complesso, ha reagito e si è messo sul mercato al punto giusto, ed è andato a cercare nuovi mercati. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 69 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 69 Rapporti con l’Università di Genova PAOLO COMANDUCCI RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DI GENOVA Tra l’Università di Genova e Casa America, fin dal momento della sua costituzione, la collaborazione è sempre stata costante, intensa e proficua. Spesso su suggerimento della componente universitaria del Comitato scientifico di Casa America, in questi quindici anni sono fiorite molteplici iniziative culturali e di alta divulgazione, che hanno coinvolto docenti, studenti e cittadini, e hanno fatto conoscere o approfondito aspetti della multiforme società latino-americana. Le tematiche affrontate sono state le più diverse, concentrandosi soprattutto nelle aree delle scienze sociali (politica, diritto, sociologia) e di quelle umane (antropologia, storia, arti, lingua, musica). Molto è stato fatto, ma molto si potrà ancora fare negli anni a venire. Infatti l’Università di Genova ha individuato proprio nell’America Latina una delle aree privilegiate di intervento nei progetti di internazionalizzazione della didattica e della ricerca. Esistono già collaborazioni importanti che dovremo rafforzare ed estendere, costruendo reti con gradi variabili di formalizzazione: dagli scambi di studenti, specie attraverso i programmi Cinda e Erasmus Plus, a quelli di docenti, dall’istituzione di corsi di laurea e di master con doppio titolo, alla partnership con Università latino-americane per presentare progetti di ricerca congiunti. Si tratta di una sfida ambiziosa: l’Italia ha progressivamente perso, negli ultimi decenni, il peso che storicamente aveva avuto, dal punto di vista culturale ed economico, nei rapporti con molti paesi dell’America Latina. E questo non solo e non tanto per le politiche di massiccia penetrazione in quell’area di altre nazioni europee (in primis Spagna e Germania) o extra-europee (specie Cina e Stati Uniti), quanto per la pressoché totale mancanza di una propria politica di intervento. Di fronte a tale vuoto di relazioni, il terreno è ora fertile per allacciare nuovi legami o ricostituirne di antichi: l’Università di Genova si impegnerà in questa direzione, sicura di trovare in Fondazione Casa America un compagno di Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 70 70 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Porto Antico di Genova strada. E lo posso affermare con cognizione di causa, forte dell’esperienza di questo quindicennio. Nel coltivare infatti i miei interessi scientifici, nell’ambito della teoria giuridica e politica, ho cooperato strettamente con una molteplicità di gruppi di ricerca e di università dell’America Latina, e mi è capitato sovente di trovare in Casa America un interlocutore, attento e affidabile, nel costruire “ponti” di comunicazione tra una riva e l’altra dell’Atlantico. Un ringraziamento non formale va infine doverosamente, e convintamente, al Presidente della Fondazione, Roberto Speciale, che con garbo ed empatia, con curiosità intellettuale, con intraprendenza ed efficacia ha contribuito in modo determinante a condurre in porto una gran mole di eventi e occasioni culturali, in un’epoca nella quale i fondi pubblici si sono andati progressivamente estinguendo e talvolta, con loro, anche i progetti e le idee. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 71 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 71 Le opportunità del continente latinoamericano ALESSANDRA REPETTO RESPONSABILE DELL’UFFICIO INTERNAZIONALIZZAZIONE PRESSO LA MERCIO DI CAMERA DI COM- GENOVA In occasione dei quindici anni di Casa America, anche la Camera di Commercio vuole contribuire al numero dei Quaderni con alcune riflessioni su rapporti e flussi tra Genova e America Latina. In questi ultimi anni di forte crisi del mercato interno, le imprese chiedono sempre più informazioni su come andare all’estero: se da un lato è vero che in alcuni Paesi (proprio come l’America Latina) la crisi globale si è fatta meno sentire e quindi ci sono opportunità di business da sfruttare, occorre tenere presente che affrontare i mercati esteri non è facile e bisogna essere “preparati”. Non basta un buon contatto: per elaborare una corretta strategia di internazionalizzazione è necessario avere un quadro dettagliato della situazione politica, sociale, economica del Paese che si intende affrontare e, proprio su questi aspetti, la CCIAA svolge un ruolo di supporto e di sensibilizzazione per le imprese. Negli ultimi vent'anni il Sud America ha compiuto grandi progressi ed evoluzioni sul piano politico, economico e sociale e si avvia ora verso nuovi traguardi. All'inizio degli anni Novanta, molti Paesi hanno avviato un processo di modernizzazione, introducendo riforme strutturali e promuovendo gli investimenti a lungo termine, seppur non sia stato sufficiente ad evitare importanti default (Messico 1994-Argentina 2001-Uruguay 2003). Negli anni Duemila il subcontinente sudamericano è stato un formidabile laboratorio di idee ed esperimenti politici e progresso e sviluppo erano dovuti principalmente alla crescita generalizzata dei prezzi delle materie prime e al progressivo disimpegno degli Stati Uniti. Ciò ha consentito a Paesi come Brasile, Argentina, Venezuela e Cile di assumere un ruolo più attivo anche a livello internazionale. Oggi, gli effetti postumi della crisi economica mondiale hanno mostrato ai Governi come ad un generalizzato benessere e ad una sostanziale stabilità politica non siano corrisposte una crescita regolare e una riduzione delle disuguaglianze sociali. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 72 72 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Sviluppo sostenibile, lotta alla povertà e rispetto dei diritti civili e politici delle minoranze saranno, dunque, le sfide del futuro per il Sud America. Tutto lascia pensare che sarà una regione a “macchie di leopardo”: a Paesi come Cile e Brasile chiamati a fare i conti con le aspettative crescenti di società molto più mature ed esigenti che in passato, se ne affiancheranno altri come Argentina e Venezuela alle prese col delicato e traumatico passaggio, in qualche modo, di rottura con i “vecchi” governanti; a Paesi sul Pacifico, come Perù e Colombia, cresciuti a ritmi vigorosi che dovranno dimostrare di saper unire boom economico con maturità politica, a Paesi sull’Atlantico, membri del Mercosur, che si troveranno a fare i conti con un’integrazione di fatto ferma al palo. In relazione a nuove prospettive si deve citare come “esperienza di collaborazione” l’Alleanza del Pacifico: nata nel 2012 tra Perù, Cile, Colombia e Messico ha l’obiettivo di creare un mercato comune, simile a quello dell’Unione Europea, che garantisca libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone e favorisca crescita, sviluppo e competitività. Non è proprio vero che l’AP non si pone in contrapposizione con gli altri due blocchi regionali, il Mercosur (Argentina, Brasile, Venezuela, Uruguay e Paraguay) e l’Alianza bolivariana per i popoli delle Americhe ALBA (Venezuela, Bolivia, Cuba, Ecuador e Nicaragua), anzi si evidenzia un processo che vede l'America Latina sempre meno come un continente dai tratti unificanti e sempre più un insieme di “Americhe”. Circa i rapporti con l’America Latina, storicamente Genova è stata per tutto l’800 la capitale italiana dell’emigrazione. All’inizio del ‘900 venne condiviso gradatamente il primato delle partenze con Napoli e Palermo. Oltre ad artigiani e piccoli commercianti, ad alimentare il flusso erano avventurieri, perseguitati politici (siamo all’avvio del Risorgimento nazionale), marittimi intenzionati a sbarcare per tentare fortuna nel nuovo mondo (anche Garibaldi compare nelle liste di imbarco diretto in Argentina).Vere e proprie colonie genovesi si formano in particolare in Brasile, Uruguay, Argentina, Cile, Perù. Da un punto di vista dei rapporti economici, è stato inevitabile che il sub continente americano sia stato per tanto tempo uno dei mercati strategici più importanti per il nostro tessuto imprenditoriale. La situazione è iniziata a cambiare a partire dalla fine degli anni ‘90: in parte per colpa dei default verificatisi, in parte per l’affacciarsi sui mercati di nuovi Paesi con interessanti opportunità o geograficamente più vicini (bacino del Mediterraneo, allargamento della UE ad est) o con risorse finanziarie consistenti (Paesi del Golfo Persico). Questo ha pertanto cambiato la posizione dell’America Latina nelle strategie di internazionalizzazione delle imprese genovesi, facendole perdere un “primato”. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 73 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Analizzando i flussi commerciali tra Genova e alcuni Paesi si nota una generale stabilità o lieve flessione per le importazioni, in forte calo solo per Venezuela e Cile, mentre le esportazioni sono in ripresa soprattutto per Argentina (per la presenza di commesse in- PAESE ARGENTINA BRASILE CILE COLOMBIA CUBA ECUADOR PERU’ URUGUAY REPUBBLICA DOMINICANA VENEZUELA Nello stilare le proprie strategie di internazionalizzazione le imprese devono sicuramente considerare che gli sviluppi politici e sociali porteranno (come sempre) a delle evoluzioni anche nell’economia. Il consolidamento di accordi tra i Paesi possono offrire opportunità agli imprenditori - si ricorda che con la UE sono stati siglati importanti trattati di libero scambio - e in ultimo ma non ul- 73 dustriali), Brasile, Perù e Cile. Le imprese genovesi che hanno dichiarato di avere rapporti con l’America Latina si attestano intorno al 3% del totale, con l’unica eccezione del Brasile dove la percentuale si attesta al 10% e i numeri sono stabili rispetto al 2013. NUMERO DI IMPRESE 40 75 40 16 8 22 21 12 9 24 timo, nel novembre 2013 l’Italia è stata accolta come osservatore nell’Alleanza del Pacifico. La recente missione del sottosegretario Mario Giro in Uruguay ha confermato la volontà istituzionale di un rilancio generale delle relazioni Italia e America Latina: vogliamo quindi essere ottimisti che tutto ciò possa essere una chiave di volta per aprire nuovi, o meglio riaprire e consolidare vecchi mercati. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 74 74 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Tornare ad investire in America Latina FRANCO DANIELI GIÀ SENATORE E VICEMINISTRO DEGLI ESTERI “Il trasloco dell’IILA rischia di essere l’anticamera del suo drastico ridimensionamento. La storia di un istituto attivo e glorioso. Una scelta degna di un paese privo di ambizioni”, (Limes, settembre 2010). Con decreto dell’11 novembre 2011, l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO) è stato assoggettato alla liquidazione coatta amministrativa; “So che in questo momento abbiamo grande bisogno di rigore amministrativo e finanziario. Ma con la «liquidazione coatta amministrativa» di questa istituzione culturale non faremmo un risparmio. Butteremmo via un investimento” (Sergio Romano, Corriere della sera, 05/12/2011) “La raccolta fondi continua a tutt’oggi e ci ha aiutato ad arginare le gravi difficoltà venutesi a creare nel 2011-12, per il drastico taglio di sovvenzioni alla cultura e alle attività internazionalistiche operato da enti pubblici e privati, locali e nazionali. Fondazione Casa America si è giovata di questa solidarietà ma non siamo ancora fuori dall’emergenza” (Roberto Speciale, 2013). Quando Roberto mi ha chiesto di scrivere sui 15 anni della Fondazione Casa America ho subito pensato che non si poteva prescindere da una riflessione relativa al destino degli Enti Internazionalistici e dalla considerazione che ne ha lo Stato italiano. Nel panorama nazionale che, a differenza di altri paesi, vede pochissime realtà private disposte o in grado di sostenere la ricerca in questo settore, il principale soggetto finanziatore è lo Stato, nelle sue varie articolazioni. Nel corso degli anni, con la riduzione delle risorse, si è posto il tema della efficacia dei generosi ed indiscriminati finanziamenti alla pletora di “enti internazionalistici” un tempo esistenti (ricordo in merito una indagine conoscitiva nelle commissioni affari esteri del Parlamento). La sacrosanta necessità di ottimizzazione dell’intervento statale ha comportato una drastica riduzione del numero degli enti e la concentrazione delle sempre più scarse risorse economiche su un numero limitatissimo di istituti. Una scelta dettata da ragioni economiche, ma tuttavia non lungimirante, soprattutto Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 75 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 75 Giugno 2007. Il convegno Gli italiani in America Latina se consideriamo che l’inevitabile corollario è stato la fine anche di importanti istituzioni, con decenni di storia, di attività, di credibilità. Certamente alcune criticità andavano affrontate (ad esempio, in un caso, come constatò la Corte dei Conti, si riscontrò un costo medio pro-capite del lavoro di 65.000 euro annui a fronte di spese per le attività istituzionali di molto inferiori), ma la soluzione doveva essere quella di una ridefinizione -secondo parametri adeguati- delle strutture e non la loro liquidazione, o nel migliore dei casi, la loro riduzione in uno stato di coma indotto permanente. Razionalità e buon senso potevano ad esempio portare a contenere le rilevanti spese di locazione delle sedi, concentrando (è il caso degli enti romani) le diverse realtà in un unico adeguato contenitore, con una unitaria struttura di segreteria, accorpando le biblioteche (come peraltro hanno fatto Camera e Senato) etc. etc. Considerazioni amare, queste, che ho voluto esprimere, in relazione alla travagliata vita della Fondazione Casa America; una realtà importante nella vita genovese e non solo, un luogo di ricerca, di confronto, di relazioni che deve meritare più attenzione e serenità. Per anni la Fondazione ha svolto una meritoria attività, spesso anche in funzione supplente di altre istituzioni, rinsaldando storici legami con il continente americano ed in particolar modo con l’America Latina. E oggi sarebbe gravissimo ridurre attenzione e relazioni con i paesi del subcontinente, proprio nel momento in cui si verificano profondi cambiamenti nelle loro storiche strategie di sviluppo e di integrazione economica e politica regionale. Basti solo pensare al dinamismo degli Stati della Alleanza del Pacifico (Messico, Cile, Perù e Colombia) sempre più attenti alle opportunità offerte dalle relazioni con l’Asia e gli Stati Uniti, in contrapposizione alla stasi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Venezuela). Il rischio è quello di vedere questa area geopolitica caratterizzata da storici legami identitari, economici, culturali con l’Italia e l’Europa, volgere lo sguardo verso altri Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 76 76 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI interlocutori dopo essere stati a lungo sostanzialmente ignorati. In questo scenario l’auspicio è che l’Italia ritorni finalmente ad investire strategicamente in questi Paesi valorizzando tutte le iniziative e le istituzioni che lavorano in tale direzione: dalla conferenza Italia-America Latina Santo Domingo, foce dell'Ozama all’incontro dei Parlamenti italiano e latino-americani, alla Associazione dei Parlamentari di origine italiana nel mondo, dall’IILA alla Fondazione Casa America... cui vanno i migliori auguri affinché possa raggiungere la “maggiore età” serenamente e senza eccessivi patimenti. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 77 I C O P R O TA G O N I S T I TESTIMONIANZE E P R O P O S T E A F CA Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 78 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 79 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 79 Il canto della Terra nell'opera di Frida Kahlo, riflessioni SILVIA BOTTARO PRESIDENTE ASSOCIAZIONE “R. AIOLFI” DI SAVONA Frida Kahlo, all'anagrafe Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón (Coyoacán, 6 luglio 1907 - Coyoacán, 13 luglio 1954), pittrice messicana, è stato motivo di indagine e di lavoro svolto dalla Fondazione Casa America di Genova che attraverso il suo presidente Roberto Speciale - ha voluto dare nuova luce al rapporto culturale tra Italia e Messico, attraverso la “lettura” della vita e delle opere della Kahlo che hanno ori- Frida Kahlo - Autoritratto come Tehuana, o Diego nei miei pensieri ginato, in quattro sedi liguri, l’esposizione di venti opere inedite di altrettanti artisti italiani e stranieri, con la stretta collaborazione dell’Associazione “R. Aiolfi” no profit di Savona. Osservando tali lavori e sfogliando il “catalogo” dei quadri dell’artista messicana, vengono alla mente alcune riflessioni che, in qualche modo, ci aiutano anche a capire la validità dei rapporti tra culture diverse, in questo caso sud americane. Ogni opera di Frida rappresenta una sorta di “zolla” del nostro destino, così legato alla Terra, alla sua conoscenza. Ha scritto il filosofo Ludwing Wittgenstein: “Di ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”, un intenso, suggestivo richiamo all'onestà intellettuale. Frida vive e conosce la storia del suo Popolo, i canti, i colori, le tradizioni, le contraddizioni sociali, le tragedie e Lei stessa è icona di sofferenza, di riscatto. Conosce i silenzi, così diversi tra loro: alcuni sono orribili essendo di morte, di svuotamento morale, di disprezzo civile, altri sono piccoli silenzi domestici e di perdono; altri sono incantati e ci condu- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 80 80 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI cono al bordo delle cime del mondo, ai confini tra gli Stati. L’amore e la morte parlano nel silenzio, non vogliono la chiacchiera. Anche questo mi pare una riflessione che scaturisce dalla forza dei ritratti di Frida, dalla sua comunicazione visiva. Lei ascolta la musica dell’essere, prima di tutto guarda dentro sé, maieuticamente, poi si rivolge agli altri (le persone che ama, che frequenta, il Popolo messicano così ricco di canti, di riti e di silenzi). Il suo rapporto con la Terra è saldo e si lega, in modo laico, con il sacro e con l’attenzione verso il prossimo. Il voler restituire significato ai suoi paesaggi così antichi, alla rigogliosa natura (i vividi pappagalli, i fiori lussureggianti, i sapidi frutti esotici) è, quasi, una sorta di senso del dovere: è voler fare un monumento alla natura, una natura ancora sentita come “madre” e non matrigna. Dal suolo della terra nascono figure che ne fanno parte integrante, condividendo le stesse linee, colori accesi, scintillanti, gli stessi gorghi tormentati quali specchi diretti tra la cosa e la sua anima. Non a caso Frida avrà sopra il suo letto uno specchio per guardarsi dentro. In questo sentire la “terra” mi pare che l’artista messicana si possa avvicinare a Vincent Van Gogh che autoritrae se stesso ritraendo la natura. Entrambi compiono una ricognizione epica e nobile del mondo degli umili, del lavoro, della fatica, anche quella di vivere. Gennaio 2015. Inaugurazione a Genova della mostra Color y vida Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 81 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 81 Antonio Raimondi, l’incontro con FCA GIULIANA CALCANI DOCENTE DI ARCHEOLOGIA CLASSICA, DIPARTIMENTO DI AREA BENI CULTURALI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI UMANISTICI STUDI ROMA TRE Il primo contatto con Casa America risale al luglio 2007 nel corso della 12° Feria Internacional del Libro a Lima. L’Italia era ospite d’onore quell’anno e la Fondazione partecipava con il suo Presidente, Roberto Speciale e il Segretario Andrea Gualco. Tra le iniziative era prevista anche una conferenza di Roberto Speciale su Garibaldi, l’eroe dei due mondi che, insieme all’altro grande italiano “d’epoca”, Antonio Raimondi, rappresentava la forza del legame simbolico e culturale tra l’Italia e il Perù. Da quell’incontro sono nate iniziative condivise e realizzate in Italia, nella sede della Fondazione stessa e a Roma, ospiti dell’IILA, della Società Geografica, del Museo di Villa Torlonia e di Roma Tre. Dalla presentazione del libro di Giovanni Bonfiglio, Antonio Raimondi. L’italiano che esplorò il Perú (Fondazione Giovanni Agnelli - Centro AltreItalie, Torino 2008), all’edizione del numero 5 della rivista «Quaderni di Casa America», Tra Italia e Perù: l'attualità di Antonio Raimondi (settembre 2009), fino alle celebrazioni per il cen- tenario della rivelazione al mondo di Machu Picchu del 2011. Non è sempre facile condividere progetti, soprattutto quando si parte disallineati: la lunga esperienza della Fondazione Casa America, del suo Presidente e del suo staff da un lato, lo sguardo della neofita che si affaccia da poco oltre il confine della cultura euro-mediterranea, dall’altra. Poteva essere la premessa per tante idee e nessun risultato, invece ha funzionato. Riflettendo ora su quei momenti di interazione, credo che la base sulla quale si sono costruite tutte le iniziative comuni fosse l’entusiasmo che Roberto Speciale contagia, come fosse alle prime armi e non attestato (cosa che potrebbe permettermi, ormai!) su posizioni di rendita. Quell’entusiasmo che ha finito con l’assumere, oggi, quasi un senso negativo come sintomo di ingenuità o di teatralità, ma che nel suo senso primario rappresenta la forza delle idee. Immaginare Casa America senza motivazione ed entusiasmo sarebbe impossibile e la vicenda degli ultimi anni lo dimostra. Di fronte alla Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 82 82 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Luigi Casalino - Antonio Raimondi crisi che ha tagliato ovunque fondi e risorse sarebbe stato impossibile continuare a mantenere alta la qualità della proposta culturale, forte la volontà nel mantenere quel filo di unione con le culture del mondo che è l’unica garanzia per non retrocedere nel qualunquismo e nel provincialismo, ovvero nell’inciviltà. Il Perù, con i suoi protagonisti e la sua storia delle scoperte archeologiche, è stato il punto di contatto diretto con una istituzione che ti fa partecipare di una dimensione ben più grande che non è solo quella del continente americano, ma della cultura declinata nel senso più ampio dell’idea di appartenenza e di cittadinanza. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 83 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 83 Genova, un riferimento per l’emigrazione? FABIO CAPOCACCIA PRESIDENTE CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI SULL’EMIGRAZIONE ITALIANA Se la fine di un anno è tempo di riflessioni retrospettive, la fine di un secolo figuriamoci poi se si tratta di un millennio - porta con sé esami di coscienza ancora più profondi. Sarà forse per questo (o sarà per caso?) che nel nostro Paese si assiste oggi ad un ritrovato interesse per l’epopea dell’emigrazione italiana: il rapporto con i connazionali all’estero, il patrimonio di storie vissute ed il timore di dimenticarle, la salvaguardia e la valorizzazione di documenti ritrovati ed il rischio di ri-disperderli in un banale trasloco, o forse tutte queste cose insieme. Risveglio, dopo secoli di colpevole negligenza. Giudizio troppo severo? Forse no, se solo pensiamo al piccolo particolare che non esisteva finora (prima che CISEI si accingesse a farlo) nel nostro Paese, in nessuno dei Ministeri competenti, un archivio nazionale con i nomi e le storie degli emigrati. La ripresa di interesse su questi temi non è fenomeno solo nostro: nei Paesi di destinazione della nostra emigrazione, le terze generazioni stanno chiedendo con sempre maggiore insistenza a genitori e nonni, dopo due generazioni di mimetismo, di valorizzare l’identità famigliare, di rivisitare il luogo di origine della stirpe, di dissotterrare le radici. A Genova, porto riscoperto come punto di partenza della nostra emigrazione storica, fioriscono nei primi anni del millennio iniziative diverse, complementari tra loro, e tutte dedicate al grande “tema” della diaspora degli italiani all’estero, e alle sue “variazioni”: le motivazioni del viaggio, il dramma della partenza, la solitudine dell’arrivo, la faticosa creazione di comunità nei Paesi di destinazione, la ricostruzione dei legami di queste comunità con la madrepatria. Ed infine un museo che riconduca il tutto ad unità. Casa America, di cui celebriamo oggi i quindici anni di attività, è stata la prima (2000) di queste iniziative, e si è giustamente dedicata al Sud America, destinazione prevalente della nostra emigrazione. Su Casa America non mi soffermo, essendo l’oggetto di questa pubblicazione, se non per rilevare l’importanza del lavoro svolto, e la funzione essenziale nella creazione di legami cul- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 84 84 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI turali e sociali tra le due sponde dell’Atlantico. Qualche anno più tardi nasce CISEI - il Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana - prima come Comitato Promotore (2004) poi come Centro Studi strutturato (2006), innestato sulla preesistenza universitaria dell’Archivio Ligure di Scrittura Popolare con il suo patrimonio di documenti e ricerche. CISEI si dedica alla storia dell’emigrazione nei secoli e alla già citata creazione dell’Archivio online degli emigrati italiani. Successivamente all’interno di MuMA, in origine Museo del Mare, si sviluppa il filone museale delle Migrazioni, prima con la mostra La Merica, poi con un’intera sezione, oggi Museo a sé, dedicata a Memoria e Migrazione (MEM). Il Museo stesso cambia nome (“del Mare e delle Migrazioni”) e dedica ampio spazio ai rapporti di specularità tra emigrazione storica e immigrazione attuale. Su questo stesso tema è da tempo (2003) attivo il Centro Studi MEDI’ sull’immigrazione nel Mediterraneo e, sempre in ambito universitario, AREIA, centro di ricerca attento agli studi e alle relazioni tra Europa e America Latina. Infine un auspicio: il lavoro di questi 15 anni (eventi, convegni, centri studi, archivi on-line, musei) unito ad una forte motivazione alla collaborazione tra strutture diverse e complementari potrà, se si vorrà proseguire, fare di Genova il vero punto di riferimento - unico in Italia - per il tema, storico ed attuale, delle nostre migrazioni. Dicembre 2010. Suonatori latinoamericani in un incontro del progetto EDULATINA Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 85 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 85 Il manager dell’Acquario di Genova con la passione per l’educazione ambientale Intervista a GIOVANNI BATTISTA COSTA COSTA EDUTAINMENT A CURA DI C.G. Nato nel 1992 da un investimento pubblico, l’Acquario di Genova, gestito da Costa Edutainment, è ora diventato una delle principali attrazioni del capoluogo ligure, con una media annua di oltre un milione e duecentomila visitatori. Giovanni Battista Costa, detto Bacci, responsabile Strategia e Sviluppo di Costa Edutainment, spiega le ragioni di questo successo e guarda oltre i confini europei, in particolare all’America Latina. Dottor Costa, qual è il segreto dell’Acquario di Genova? Alla base del successo di questa iniziativa c’è quell’integrazione tra education e entertainment che ci portiamo nel nome. Il fatto di tenere animali in cattività deve essere controbilanciato da una fortissima missione educativa. Questo per noi è un valore, che si traduce anche in un vantaggio per le amministrazioni pubbliche: mettiamo a disposizione dei nostri visitatori - che sono tanti - un’offerta edu- cativa di prim’ordine, una sensibilizzazione sull’importanza di conservare il pianeta, che non costano nulla allo Stato e agli enti locali. Alcuni anni fa uno studio di Confindustria Genova individuava nel turismo motivato dalla visita all’Acquario e alla città quello più ricco in termini di ricadute di spesa (alloggio, ristorazione ecc.). Più in generale, quali sono le ricadute positive dell’Acquario nella città che lo ospita? In qualità di “grandi attrattori” siamo all’origine di due generi di ricadute. Il primo è l’impatto sulla città: non siamo solo noi a dire che senza l’Acquario lo scenario di Genova oggi sarebbe molto diverso, sicuramente peggiore. Insomma l’investimento pubblico all’origine dell’Acquario è stato ampiamente ripagato in termini di promozione della città, sviluppo del turismo e di svariate attività collegate. Occorre anche considerare la valorizzazione delle parti abitative; è suc- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 86 86 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Mangrovie della Laguna Gri-gri cesso anche a Baltimora, e in moltissime altre città dove c’è un acquario: intorno ad esso si generano attività artigianali, commerciali, di ristorazione. Infine, l’attrattività e il biglietto pagato dai visitatori rendono iniziative come l’Acquario “auto sostenute”, senza necessità di ricorrere all’aiuto pubblico. Come si situa l’Acquario di Genova nel panorama europeo? La vostra esperienza ha dato frutti anche fuori dai confini nazionali? Siamo nati come il primo acquario d’Europa; sono poi sopraggiunti altri acquari. Con successivi investimenti, come le nuove vasche dei delfini, abbiamo riguadagnato il primato. Anche se il nostro business fondamentale è educare con l’intrattenimento, la nostra competenza - assai particolare, perché comprende conoscenze biologiche, tecnologiche, organizzative - nella gestione di un acquario è stata richiesta molto in Italia, sia laddove esistevano già impianti, sia dove si intendeva realizzarne di nuovi. In Italia siamo presenti in sei strutture, e siamo coinvolti in diverse nuove progettazioni. Tutti vorrebbero un acquario ma per gestirlo occorrono condizioni e competenze specifiche! Per quanto riguarda l’estero, oltre ad acquisire una struttura a Malta e a partecipare ad un gara per il Parco oceanografico di Valencia, abbiamo collaborato per la stesura di progetti e studi di fattibilità. Così è stato nel caso della città di Tientsin in Cina; allo studio non è seguita la realizzazione, sostanzialmente per mancanza di investitori. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 87 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI E per quanto riguarda l’America Latina? L’America Latina avrebbe ottime opportunità per accrescere il numero di acquari; dispone infatti di uno straordinario patrimonio in termini di biodiversità e i governi di molti Paesi hanno sviluppato una forte sensibilità sui temi ambientali che bene si sposerebbe con un acquario modello Genova, che mette al primo posto l’educazione e lo sviluppo del territorio circostante. Ad esempio Brasile ed Argentina non dispongono ancora di acquari importanti. Negli anni scorsi abbiamo preso parte ad alcune missioni imprenditoriali o progetti di cooperazione allo sviluppo: siamo stati più volte in Brasile (Rio, Iguazú, Manaus) poi in Venezuela e in Cile, dove c’era interesse per la realizzazione di un acquario a San Antonio. E proprio in Cile, circa cinque anni fa, sono rimasto colpito dall’esperienza di Quillota, città nella regione di Valparaíso, circondata da colline coltivate ad avocado, pomodori e ulivi. Lì si trova anche l’Università Cattolica, che conta circa 700 studenti e numerosi centri di ricerca e sperimentazione. Il sindaco di Quillota ha deciso di caratterizzare la città quale centro del cibo salutare: un sindaco illuminato, precursore nei temi dell’Expo di Milano, che ha dato vita ad un’area dove università ed aziende approfondiscono insieme le proprietà di quei prodotti agricoli contro patologie come l’infarto o i tumori. A mio avviso questo dovrebbe essere il percorso del dopo Expo 2015. Con un gruppo di 87 lavoro, a Milano, stiamo cercando di far capire alle amministrazioni che una volta terminata l’esposizione non si devono semplicemente mettere all’asta le strutture ma occorre invece creare una sorta di “Festival della Scienza” stabile, dove si riuniscano università, centri di ricerca, imprese, associazioni come Slow Food, insomma tutti i soggetti che esprimono cultura ed esperienza nel campo agroalimentare, per fare ricerca, incontri, divulgazione. Per questo penso ad un mega campus, che ospiti studenti e ricercatori, aperto al pubblico, con una piazza, un teatro. Per realizzarlo però serve una scelta politica e forse è questo l’ostacolo principale. Torniamo all’America Latina. Relazioni in corso, oggi? Stiamo sviluppando importanti contatti con la Città autonoma di Buenos Aires, interessata alla realizzazione di un acquario. In questo caso, il rapporto con Genova è fondamentale non solo per mettere al centro l’educazione alla conservazione ambientale, non ancora adeguatamente valorizzata in un continente che predilige impianti più votati alla spettacolarizzazione. C’è un’altra ragione, altrettanto importante: il legame storico con Genova. Ecco, un acquario a Buenos Aires, come è già accaduto a Genova, costituirebbe da un lato un polo attrattore di ulteriori turisti e dall’altro un formidabile strumento per accrescere la vivacità dell’area in cui è collocato. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 88 88 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Fondazione Casa America. Un punto di riferimento GIUSEPPE CRIPPA GIÀ DEPUTATO ITALIANO E CONSOLE DELLA BOLIVIA A BERGAMO Ricordo bene sul finire degli anni Novanta del secolo scorso il difficile percorso e la tenace passione di Roberto Speciale per ideare e poi costituire la Fondazione Casa America. Vi era in lui la convinzione dell’urgenza, nazionale ed europea, di una svolta decisa nelle relazioni con il subcontinente latinoamericano. Senso di urgenza che, a parte poche eccezioni, doveva allora fare i conti con una diffusa pigrizia politico istituzionale (ed anche imprenditoriale). L’America Latina continuava ad essere vista nei suoi aspetti più superficiali e in quelli problematici e drammatici, certamente meritevole di solidarietà e di cooperazione, ma senza la visione della necessità di una partnership strategica. Nei suoi primi quindici anni Casa America è stata fra i riferimenti insostituibili per quanti hanno invece condiviso questa esigenza, ponendosi come punto di incontro e mettendo a disposizione una grande quantità di eventi, materiali, esperienze e confronti diretti con tante personalità di primo piano della realtà latinoamericana, presentata nella sua comune identità ed al tempo stesso nelle sue multiformi articolazioni nazionali e sociali. Ricordando e scorrendo le attività della Fondazione mi sono chiesto come sia stato possibile, con una struttura e con mezzi limitati, aver realizzato una mole così impressionante di iniziative con il concorso e la partecipazione attiva di politici, personalità di Stato, economisti e imprenditori, esponenti dei mondi della cultura e delle arti. Un patrimonio cui molti di noi hanno attinto, e che rappresenta una fonte di conoscenza e di ispirazione preziosa per chi voglia cimentarsi con una nuova stagione di dialogo e di relazioni con la realtà e le realtà latinoamericane. Casa America ha poi reso co-protagonisti i latinoamericani italiani e di origine italiana, e i nuovi italiani provenienti dall’America Latina. Un modo per raccontare storie e far uscire alla luce talenti preziosi, che possono essere, in Italia e in America Latina, leve e protagonisti di una nuova fase di relazioni, scambi cul- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 89 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Scorci di La Paz turali, commerci e comune crescita democratica ed economica. Né si possono dimenticare i Quaderni. L’ultimo, dedicato alla Bolivia, approfondisce la realtà e le straordinarie novità di questo paese, incastonato al centro del subcontinente latinoamericano. Ne evidenzia le ricchezze e le varietà naturali unitamente agli enormi (e poco conosciuti) processi di trasformazione istituzionale ed economica che hanno imposto lo Stato Plurinazionale della Bolivia all’attenzione e spesso all’ap- 89 prezzamento anche degli osservatori più critici. Vi vengono sollevati alcuni problemi che la Bolivia presenta alla riflessione di tutte le democrazie. Ad esempio: come riordinare gli Stati nazionali incorporando e dando ruolo e voce a nuovi attori territoriali e sociali. Sono le statistiche e l’esperienza di ognuno di noi a dirci che siamo entrati in una nuova fase. In qualità di Console Onorario delle Bolivia, ad esempio, negli ultimi due anni ho triplicato il rilascio di visti, non più soltanto a operatori non governativi o delle Università, ma a imprenditori. Più in generale il mondo economico è oggi già molto presente in America Latina. E molti operatori sono sul punto di essere presenti o comunque cominciano a manifestare interesse. L’Italia - attore oggi significativamente cresciuto sulla scena latinoamericana - è chiamata a sollecitare l’Unione Europea perché superi la perdurante stanchezza nelle relazioni con l’America Latina, definendo una nuova e incisiva agenda strategica, ancor più dopo le recenti novità nelle relazioni fra Stati Uniti e Cuba. Dunque, grazie e buon lavoro a Casa America, perché continui ad aiutarci a tenere aperti gli occhi su questi nuovi processi, e a dialogare con i loro protagonisti politici, economici e culturali. Anche a questo lavoro è affidata non poca parte di un futuro comune più prospero e sicuro. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 90 90 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Incontro con Casa America GRACIELA DEL PINO GIÀ PRESIDENTE DEL COORDINAMENTO LIGURE DONNE LATINOAMERICANE Nel febbraio del 2005 ero alla ricerca di una sala per presentare alla città di Genova la nostra neonata associazione Coordinamento Ligure Donne Latinoamericane; così sono arrivata a Villa Rosazza, allora sede della Fondazione Casa America. Ho conosciuto Roberto Speciale, suo presidente, il quale è stato lieto di ospitarci. Così l’8 marzo è avvenuta la nostra prima apparizione in pubblico: un bel programma, tanta gente, grande festa e l'assaggio delle prelibatezze latinoamericane fatte dalle nostre brave socie. Per noi latinoamericani che abitiamo a Genova, Casa America è un punto di riferimento, d’incontro, di conoscenza. I programmi da loro organizzati riguardano i nostri paesi nei diversi ambiti: politico, economico, geografico, storico, artistico, culturale, ecc. Casa America, nel trascorso dei suoi 15 anni di esistenza, ha pubblicato numerosi e autorevoli “Quaderni” su diversi temi che riguardano l'Europa, i paesi latinoamericani, le ricerche da loro condotte, ecc. Auspico vivamente che il loro encomia- bile lavoro vada avanti in beneficio di tutte le persone che amano la cultura e che abbiano voglia di conoscere sempre di più. Oggi Casa America ha cambiato sede, si trova nel Centro Storico di Genova, ragione in più perché sia il punto di ritrovo dove poter esprimere idee, pensieri, arte, cultura, l’incontro di tutti i cittadini che hanno bisogno che la nostra Genova diventi una città Metropolitana ed Interculturale. Danzatrice Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 91 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 91 Ricordi dell’emigrazione italiana in America Latina FEDERICO DI ROBERTO GIÀ AMBASCIATORE D’ITALIA IN PERÙ I flussi della vita mi hanno portato all’incontro con il Cile e con il Perù: due terre, due realtà, con cui oggi sento di avere legami approfonditi e intensi, perduranti al di là delle esperienze specifiche di singoli viaggi e soggiorni. Le vicende del servizio diplomatico mi condussero in terra peruviana per un tempo protratto e vissuto con intensità. Come pure, sempre per incarico del nostro Ministero degli Esteri, mi trovai a svolgere una missione breve, ma di rilievo, nella capitale cilena quando il generale Pinochet stava lasciando il potere e occorreva gettare le basi per l’avvio dei rapporti fra l’Italia ed il regime democratico di cui era imminente l’avvento a Santiago. Ma il mio legame con i due Paesi non nasce solo dalla mia appartenenza ai ruoli dei dipendenti della “Farnesina”. Una parte importante è toccata anche alla mia famiglia nel suo ramo materno: i Pescetto, di schiatta savonese. Uno di loro, il mio quadrisnonno Nicolò, giunse ad Arica - allora peruviana - verso la metà dell’800; si trasferì più tardi a Lima, dove concluse la sua vita; quasi un secolo dopo, quando giunsi nella capitale peruviana per iniziarvi il lavoro in Ambasciata, ebbi la gradevole sorpresa di apprendere che uno dei più fidati collaboratori del Presidente Belaunde Terry si chiamava Alberto Pescetto: ci riconoscemmo come appartenenti allo stesso ceppo e ci legammo d’amicizia. In Cile invece toccò a mio nonno Federico Pescetto, allora ventenne, andare ad Antofagasta sul finire del secolo XIX. Aveva il compito di seguire e curare, negli sviluppi e negli esiti, un importante investimento che i suoi zii materni, gli Zanelli, avevano effettuato in quelle miniere di salnitro, non curanti della distanza che separava la loro Savona da quella remota sponda dell’Oceano Pacifico (va precisato che non erano né avventurieri né avventurosi: si distinguevano invece come solidi amministratori delle proprie cospicue finanze; comunque, ogni volta che ripenso alla vicenda, provo un ammirato stupore di fronte al coraggio imprenditoriale di quella gente: mi basta pensare non solo alle distanze, Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 92 92 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI ma soprattutto ai limiti delle comunicazioni dell’epoca!). Il giovane Pescetto comunque se la cavò bene: tanto che, pur continuando a seguire gli interessi degli zii nel Cile settentrionale, avviò un’attività propria a Valparaiso dove, in un momento successivo, sposò la figlia di un italiano proveniente da Zelbio (nell’area di Como) ed anch’egli protagonista di una storia di successo economico. Così mia madre ed i suoi fratelli nacquero e vissero per diversi anni nella grande città portuale cilena. Da quel momento la mia famiglia ebbe e continua ad avere un proprio perno in terra ligure ed un altro in su quella riva dell’Oceano Pacifico. I rapporti fra le due componenti restarono - e sono - perseguiti con regolarità: corrispondenza, telefonate, e “e-mail” insieme, naturalmente, a diversi viaggi. In un tale contesto era naturale per me giungere a percepire con adeguata intensità i legami della realtà italiana con quella cilena e peruviana. Mi resi conto, in primo luogo, della stretta vicinanza tra le esperienze storiche che avevano portato, da un lato, alla nascita dello Stato unitario della nostra penisola e, dall’altro, al sorgere dei due Stati sulle pendici occidentali delle Ande. E ver che, in questi ultimi, la lotta per l’indipendenza e per il raggiungimento dei confini definitivi fu più breve che nel caso italiano. Ma l’impulso ad agire così come la sua estrinsecazione, nei modi e nei risultati, avevano avuto origini e caratteristiche identiche: lo spirito illuminista, l’avversione all’assolutismo (anche quando, come in importanti regioni italiane, esso aveva i tratti “ragionevoli” del regime asburgico), il ruolo determinante delle società segrete; così come, una volta instaurati i nuovi assetti, il predominio per decenni delle minoranze abbienti in un quadro istituzionale contrassegnato - tra l’altro - dalla norma che escludeva dal diritto di voto coloro che non potevano pagare le imposte dirette. A Lima come a Santiago, discorrendo di politica o cultura ovvero leggendo libri e giornali, mi accorgo subito di condividere con immediatezza il retroterra concettuale profondo - oserei dire “inconscio” - delle mie controparti. Ben diverso impegno devo esercitare, ancorché senza alcuna nota di spiacevolezza, quando ho contatto con altri interlocutori: per esempio, gli anglosassoni e gli slavi malgrado l’interesse e l’inveterata simpatia con cui mi accosto ad essi. La prossimità, stabilità dai fattori storico-culturali fra realtà sociali così distanti geograficamente, risultò poi rafforzata in maniera decisiva da un ulteriore elemento, concretatosi soprattutto nella seconda metà del XIX secolo e nella prima metà del XX secolo: l’emigrazione italiana al di là dell’oceano. Il Cile e il Perù, mancando delle grandi distese di terre coltivabili esistenti altrove nel continente americano, non si prestavano all’afflusso massiccio di lavoratori agricoli in cerca di spazi dove stabilirsi. Entrambe le Repubbliche, peraltro, possedevano importanti ricchezze minerarie Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 93 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 93 Santiago del Cile che, a loro volta, mobilitavano sostanziose attività economiche. Si offrivano quindi prospettive attraenti per quanti sapevano e volevano operare, anche marginalmente, nei settori dell’impresa e della finanza. I nostri connazionali, all’inizio, non furono ovviamente né capitalisti né industriali nel senso proprio del termine: non va dimenticato che era gente magari con qualche risorsa ma, in ogni caso, spinta a trasferirsi sotto altri cieli proprio perché non disponeva in Italia dei mezzi sufficienti per vivere al livello desiderato. Comunque, nel caso di nuovi arrivati in terra cilena o peruviana, non si trattava per lo più di poveri. Erano invece persone che disponevano per lo più di piccoli peculi nonché di effettive capacità di gestione o di impresa artigianale. Confidavano di sfruttare i loro talenti in maniera più redditizia nel nuovo ambiente. La scommessa risultò vincente, almeno in larga parte dei casi. I nuovi venuti furono favoriti anche dalla particolarità del modello sociale ispanico, predominante allora in America Latina: tale assetto - anche dopo il successo dei progressisti che si erano battuti per l’in- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 94 94 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI dipendenza di quelle terre dalla monarchia di Madrid - si fondava su un’aristocrazia poco portata al lavoro di ogni giorno: le fatiche quotidiane erano compito della massa degli indigeni, tenuti (e abituati ad essere tenuti) nella condizione di subordinati senza volontà né voce in capitolo. Restava così aperto ai sopraggiungenti l’ampio spazio del commercio locale, dell’artigianato imprenditoriale e della microfinanza. Gli italiani si inserirono con successo in questi settori. Dovettero fronteggiare, specie in Cile, la concorrenza di tedeschi e inglesi (questi ultimi, tra l’altro, muovevano da posizioni di partenza privilegiate sia per le maggiori disponibilità individuali di denaro sia per l’influenza che il Governo di Londra esercitava allora sui dirigenti di Lima e, ancor più, di Santiago). Ma i nostri connazionali non sfigurarono e in diversi casi essi stessi oppure i loro immediati discendenti conseguirono situazioni di spicco: nomi come Cogorno, D’Onofrio o Lercari erano pronunciati con ammirazione e rispetto a Lima quando vi svolgevo la mia attività. Gli odierni epigoni di quei migranti non hanno dimenticato le loro radici italiane. Pur essendo a pieno titolo cittadini del Cile o del Perù nonché perfettamente ispanofoni, essi mantengono una viva consapevolezza della loro italianità e, all’occorrenza, ne fanno stato con determinazione. Hanno costituito associazioni ed entità per molteplici fini: esse sono Famiglia di nativi, Perù variamente denominate ma sono qualificate, sempre e con evidenza, come “italiane”. Grazie a questi nostri compatrioti (non importa se solo di sentimenti e di cultura oppure, come anche accade, pure di passaporto) la nozione dell’italianità permea favorevolmente, pur se indirettamente, gli ambienti locali. Così - per vicende storiche, culturali e migratorie svoltesi nell’arco di oltre due secoli - ognuno di noi può intraprendere il viaggio verso terre affacciate sull’Oceano Pacifico e là ritrovarsi in contesti dove, in qualche modo, non ci sentiamo estranei. Non è solo un vantaggio: è una vera ricchezza. Tutte le iniziative e le attività, intese a preservarla, come quella in particolare che Fondazione Casa America viene da anni svolgendo, sono benemerite: esse meritano la più favorevole e concreta attenzione. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 95 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 95 Casa America. Uno sguardo dal Nord FERDINANDO FASCE ORDINARIO DI STORIA CONTEMPORANEA, UNIVERSITÀ DI GENOVA Nell’accogliere l’invito a scrivere di Casa America in occasione del suo quindicesimo compleanno, ho subito pensato a una domanda, un apprezzamento, un auspicio. La domanda è: ma che ci fa un esperto di Storia degli Stati Uniti e della storia del Novecento come il sottoscritto nel Comitato Scientifico di Casa America? La risposta è semplice. È il luogo più naturale per chi voglia fare Storia degli Stati Uniti e Storia contemporanea nell’ottica affermatasi su entrambe le sponde dell’Atlantico nell’ultimo quarto di secolo: ovvero una prospettiva comparata, transnazionale, emisferica, nella quale i vecchi confini degli stati-nazione lasciano il posto alle fluide dinamiche seguite da uomini e donne, saperi, idee, merci nel corso del tempo. A questa prospettiva ho avuto il privilegio di partecipare sin da quando fu lanciata, nel lontano 1984 con un grande Convegno a Bellagio (si veda Reviews in American History, 1986/4), e poi con i progetti dell’Organization of American Historians (che nel 1995 volle premiare un mio libro con il suo OAH Foreign Language Book Prize per il migliore volume di storia degli Stati Uniti in lingua straniera). E tale prospettiva ho portato nella cattedra di Storia contemporanea, quando sono stato chiamato a coprirla qualche anno fa, proprio per internazionalizzare l’ambiente, con progetti come Beyond the Nation: Pushing the Boundaries of U.S. History from a Transatlantic Perspective (Otto, 2013). L’apprezzamento richiederebbe molto più spazio di quello che ho a disposizione. Parla da sé il ricco dossier di Casa America di una sessantina di pagine nel quale sono riassunte le innumerevoli iniziative condotte in un quindicennio di intensa attività. La loro qualità è attestata dalle presenze illustri che le hanno animate, con la partecipazione di osservatori, politici e colleghi e amici fra i maggiori esperti di questioni latinoamericane a livello locale, nazionale e internazionale. Qui vorrei sottolineare solo tre caratteristiche notevoli di tali iniziative. La prima è la capacità di tenere insieme la dimensione scientifica e quella pubblica, Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 96 96 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI la ricerca e la divulgazione. Penso, per fare solo un esempio, ai due bei Dizionari storico biografici dei liguri in America del Nord e in America Latina. La seconda caratteristica è la capacità di tenere insieme passato e presente, i liguri in giro per il mondo tra Otto e Novecento e i migranti nella Genova di oggi, i rapporti economici e le sfide politiche di allora e quelli odierni. La terza è il fatto meritorio di lavorare costantemente alla salutare sprovincializzazione della città, allo sviluppo di un discorso pubblico che restituisca a Genova quella consapevolezza transnazionale e globale che ne ha fatto la forza nella sua lunga storia. L’auspicio è che Casa America continui con lo stesso rigore ed entusiasmo e che le nostre strade si incrocino spesso. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 97 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 97 Rapporti Italia - America Latina: ieri, oggi, domani EDITH FERRARI TUMAY PRESIDENTE COORDINAMENTO LIGURE DONNE LATINOAMERICANE Grazie alle notizie che pervengono al COLIDOLAT dai rispettivi Paesi, possiamo affermare che il continente Latinoamericano sta attraversando un'importante fase di transizione: in via di passaggio dal modello “esportatore di materie prime” all'altro modello strutturale più aperto alla domanda sociale ed al rinnovamento istituzionale. In questa ottica auspichiamo il consolidarsi in America Latina di una posizione comune che veda nell'Italia un partner Il quetzal, simbolo del Guatemala. privilegiato con il quale dialogare non solo per puri obbiettivi di incremento dell'interscambio commerciale ma anche per estendere ed intensificare i vincoli di amicizia storici con l'Italia ampliandoli sempre più al comparto culturale, sanitario, scolastico ecc... Al tempo stesso riteniamo che le grandi potenzialità che l'America Latina possiede in termini di riserve naturali ed umane possono offrire all'Italia un contributo non indifferente allo sforzo per uscire dall'attuale pesante crisi economica: di cui anche noi, donne latinoamericane emigrate in Liguria, sentiamo tutto il peso a livello delle nostre famiglie e dei nostri posti di lavoro. In particolare come socie del COLIDOLAT, con diversissime formazioni e percorsi di lavoro nei rispettivi paesi di origine e con importanti esperienze professionali maturate in Italia, percepiamo tutta l'importanza di legami nuovi, di una miglior integrazione, possibilità di crescita comune che la donna latinoamericana e la sua famiglia possono contribuire a creare e sviluppare Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 98 98 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Monumento a José Martí a L'Avana. tra il paese di origine e quello di immigrazione. Per tale motivo riteniamo che ogni sforzo diretto ad una miglior conoscenza reciproca non può che condurre ad iniziative utili ad entrambe le parti arricchendone il patrimonio di conoscenze e progresso sociale. In questo senso le attività del COLIDOLAT come quelle della Fondazione Casa America, pur nella diversità dei rispettivi obbiettivi istituzionali, si presentano ugualmente attente al perseguimento del- l'interesse comune in una società aperta al contributo di tutti. Riteniamo pertanto che ampie siano le possibilità di collaborazione tra i nostri due organismi ciascuno nella sua specificità della propria organizzazione e delle proprie competenze; la confluenza delle risorse che ci sono proprie in termini di competenze, conoscenze dei rispettivi paesi può rappresentare un valido strumento per avviare e sviluppare nuove iniziative e nuovi progetti per il progresso della nostra comune società e della terra che ci ha accolte. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 99 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 99 La Fondazione Casa America nel dialogo tra Europa e America Latina: la figura di Giuseppe Garibaldi ANNITA GARIBALDI JALLET PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE VETERANI E REDUCI GARIBALDINI Dieci anni sono già passati da quando si svolse a Genova un convegno d’importanza internazionale dedicato al Risorgimento italiano in America Latina, voluto e curato dalla Fondazione Casa America. Era l’anno del bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini, il primo dei bicentenari (Mazzini, Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele) che avrebbero segnato una sorta d’ascesa culturale e patriottica verso il 150° dell’Unità d’Italia. L’indice di quel volume offre in anteprima una visione ampia dei relatori che poi animeranno gli eventi degli anni successivi, una visione per così dire "bolivariana" del continente sudamericano, non solo geograficamente ma culturalmente: unito, infatti, dalla ricerca di una sua identità comune ma anche delle indipendenze nazionali, travagliate dall’eterno problema delle frontiere. Di particolare interesse lo studio della ma- turazione di una giovane classe dirigente ricca di uomini di scienza, di cultura, ma anche d’idee politiche che si espressero in particolare nella famosa generazione del ‘37. Si erano già preparati a questi eventi i maggiori specialisti nostri e sudamericani. È stata soprattutto la figura di Giuseppe Garibaldi a dominare i lavori, preceduti dai festeggiamenti per i 500 anni dalla nascita del Brasile, nel 2000. Nel 2002, a Montevideo, si ricordò il matrimonio di Giuseppe Garibaldi e di Ana Maria de Jesus Ribeiro, celebrato nel 1842. In tutte queste manifestazioni furono implicate le nostre Ambasciate, i nostri Istituti di cultura, presenti a Genova. Apparve quanto fosse grande la conoscenza degli studiosi del Sudamerica dei nostri padri della patria, principalmente di Mazzini e di Garibaldi. A disseminarne il mito tra le popolazioni di tutto il continente, come testimo- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 100 100 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI niano monumenti, lapidi, persino noi di città, fu la nostra emigrazione. I lavori del congresso del 2005 l’hanno ampiamente rilevato. Il convegno successivo, del 30 luglio 2007, fu interamente dedicato a Garibaldi “liberatore globale”, un titolo audacemente moderno, adatto a un eroe in ogni luogo celebrato, fuorché forse in patria, dove i “distinguo “ sono tanti. Rimane che Garibaldi è una delle immagini dell’Italia più esportabile, dalla moderna interpretazione dei suoi ideali, e qui si pensa a Chávez, che poi riporta a Bolívar, al suo potere mediatico che lo fanno supporto pubblicitario di grande successo. Garibaldi appartiene all’America Latina come l’America Latina appartiene a Garibaldi. Un istituto come Casa America non poteva non incontrarsi con la figura storica e mitica dell’Eroe dei Due Mondi, quello italiano e quello latinoamericano, come personaggio eponimo dell’intreccio tra la cultura di quella parte dell’Europa che contribuì fisicamente a fondare l’America Latina spagnoli, portoghesi, italiani- e il nuovo mondo pieno di suggestioni, di spazi, di potenzialità. Un giovane uomo dalla mente aperta, coraggioso e abituato alla vita avventurosa - Garibaldi aveva 28 anni nel 1835 - vi avrebbe trovato il suo habitus fatto di libertà, di vita senza condizionamenti, di autonomia. Ma non era senza progetti. Ormai cosciente della sua vocazione di combattente per un ideale, amalgamati i messaggi ricevuti negli incontri con i sansimoniani, i massoni, i mazziniani, e dall’esperienza della vita sui mari, a contatto con gli esuli di un’Europa in fermento, lui aveva anche provato sulla sua pelle i rischi del mestiere: una condanna a morte lo qualificava come offerto alla causa, e lo designava alla solidarietà di altri uomini pronti a unirsi a lui. L’esilio, seppur doloroso, fu il segno del destino fortunato che lo slegò per molti anni dalla sua condizione di capitano marittimo e di piccolo borghese nizzardo: non gli avrebbe permesso di conquistare un ruolo di primo piano in una società strutturata, fervida di elementi rivoluzionari ma, più ancora in quegli anni, di tensione verso un ordine devastato dalla rivoluzione francese, dall’impero napoleonico, e da certe correnti liberali nel campo dell’economia che non potevano non avere ripercussioni sul sociale. Non era il solo a pensarla in quel modo. I vari nuclei mazziniani dispersi nel mondo, e specialmente a Rio de Janeiro e a Montevideo, erano terreno privilegiato per dare vita a uomini d’azione che avrebbero portato la rivoluzione nazionale in patria, se guidati da un guerriero il cui ruolo era tanto indefinito quanto immane: sconfiggere antiche dinastie, liberare popoli, istituire la libertà. E tra popoli egualmente liberi, stabilire la regola dell’unione e della pace. Da qualche parte bisognava cominciare, e fu la congrega di Rio de Janeiro a individuare in Garibaldi un gio- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 101 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Monumento di Garibaldi a Chicago vane ansioso di combattere che voleva prepararsi a tale compito. Gli diede modo di iniziare a formarsi come soldato e come capitano. Per questo compito già aveva le virtù del capitano marittimo, sempre vicino ai suoi marinai, sempre solidale con loro, ma pari ai suoi ufficiali, ai suoi amici, tutti di sicura fede mazziniana. Aveva anche il genio dell’improvvisazione, dell’adattamento alle circostanze, un intuito straordinario delle situazioni e delle persone. Fu il Brasile della Rivoluzione farrou- 101 pilha a regalargli la grande occasione, ma anche la conferma della duplicità dei potenti, pronti a intendersi con il passato nemico per un patto vantaggioso dalle due parti come fu il trattato di Poncho verde. Gli anni veramente formativi furono quelli di Montevideo, dove gli italiani e le altre comunità straniere erano in contatto con l’Europa, e la lotta politica più vicina a quella sognata dell’indipendenza di un popolo. Formare una Legione italiana, imporsi come Generale, incontrare degli ufficiali d’eccezione e degli uomini coraggiosi, ma anche degli amici, è il passaggio tra un esercito nomade e sostanzialmente straniero, quello del Brasile, alla formazione di un esercito che rispecchia l’ideale per il quale si combatte: la redenzione di un popolo nell’indipendenza nazionale, in Uruguay come in Italia. A ben vedere la Legione Italiana di Montevideo è una prima Italia, per omogeneità di origine (futura nazionalità) e d’intenti. L’idea di un modello comunitario che si poteva espandere come modello economico, politico e ideale venne ad altri, e particolarmente interessante è il tentativo di un abruzzese, Silvino Olivieri, di cui lo stesso Mazzini considerò l’esperienza interessante: la colonia agricola e militare di Bahia Blanca, in Argentina, era un nucleo sul modello del quale si sarebbero dovute creare alte città, con lo scopo di creare una rete popolata dall’emigrazione europea in uno sterminato Stato federale. Più che Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 102 102 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI il modello per l’Italia valeva l’uomo in questo caso, un combattente coraggioso a capo della Legione Valiente, legione italiana che difese Buenos Aires contro l’assalto delle province dell’interno. Ma l’esperienza di Olivieri era diretta alla colonizzazione, non preparava alla rivoluzione italiana. Nato in Abruzzo nel 1827, Silvino Olivieri muore nel 1856. Aveva appena fondato la città di “Nuova Roma“. Altre esperienze italiane sono invece più vicine agli scopi di Mazzini: i fratelli Antonini, Giovanni Battista Cuneo, sono coloro che animano la comunità italiana di Montevideo, e ridanno al giovane Garibaldi l’indirizzo, il senso della lotta che ha intrapreso, in un momento della sua vita in cui ha chiuso l’esperienza del Brasile. La fondamentale esperienza dell’Uruguay pone l’accento su un aspetto del compimento dell’unità d’Italia spesso sottovalutato: l’importanza dell’emigrazione italiana, dove aleggia una libertà d’idee che non esiste in Italia. Simbolo di quest’aspetto del Risorgimento può essere proprio Giovanni Battista Cuneo, che lavora per l’emigrazione e rimane, anche dopo il ritorno in Italia, un fervido mazziniano al punto di essere, per Garibaldi, una di quelle “coscienze mazziniane “ che sempre lo accompagneranno e forse lo tormentarono nella vita. Il mito di Garibaldi è sicuramente il più longevo tra quelli che avvolgono i padri della patria, ma anche della maggior parte degli eroi europei, e del mondo intero, degli ultimi due secoli. Questo spiega che si sia esteso ai suoi discendenti, cosa sorprendente se si considera che non vi è, giustamente, nessun ruolo istituzionale precostituito per i discendenti degli esponenti politici. Solo nella mitologia greca i figli degli eroi lo diventavano a loro volta. La Fondazione Casa America ha voluto ospitare, nel convegno del 2005, anche quest’aspetto della vicenda garibaldina. In effetti, risulta sempre più vera la bella definizione che Frederic Engels diede di Garibaldi e che era iscritta, fino a un restauro recente, sul monumento che la città di Taganrog gli ha dedicato: “un eroe di stampo antico capace di progettare i sogni e di realizzarli”. Un grande sogno lo vissero alcuni dei suoi figli e nipoti: vollero tentare di realizzare i suoi sogni non realizzati. Si fecero portatori del programma dell’Italia irredenta, dell’Italia più grande, a nome suo vollero anche essere colonizzatori, dell’Agro Pontino, della Patagonia, nelle nuove Galles del Sud australiane. I figli più grandi di Stefano Canzio e Teresita Garibaldi tornano in America Latina e si dedicano anche loro alla colonizzazione. Ancor prima di tutti, Casa America ha aperto la strada a questi studi e procurato a studiosi europei e latinoamericani l’occasione di incontrarsi, consacrando i loro lavori in importanti e forse insuperabili volumi. Ne sia ringraziata con l’augurio che continui il suo importante lavoro di tramite tra popoli che tante radici hanno in comune. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 103 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 103 Relazioni Italia-America Latina: l'impegno della Fondazione Casa America MAURIZIO GIDONI GIÀ CONFITARMA In quindici anni di attività la Fondazione Casa America ha saputo conquistarsi un posto importante nel panorama dei rapporti tra l'Italia e l'America Latina svolgendo un ruolo rilevante nell'aggiornamento costante del pubblico ligure/italiano circa gli avvenimenti e i personaggi più importanti che in detto periodo si sono affacciati nel panorama latinoamericano. La Fondazione ha dedicato un'importanza particolare ai problemi dell'emigrazione latinoamericana nel nostro Paese e a quelli della sua integrazione, attenta altresì all'evoluzione in atto con i sempre più numerosi casi di rientro nei territori di origine. Al tempo stesso non ha mancato di recuperare e richiamare il ricordo storico di eventi e personaggi italiani che a diverso titolo hanno operato in America Latina e l'importanza che ancor oggi vi rivestono le comunità formate dai loro discendenti. Nell'obbiettivo di una sempre maggior e migliore collaborazione tra l'Italia e il grande continente latinoamericano appare oggi opportuno considerare con grande attenzione le iniziative avviate da paesi terzi particolarmente interessati alle immense risorse naturali dell'America Latina. Ancora condizionata da insufficienti strutture industriali in grado di sostituire con propri prodotti quelli d'importazione, in particolare nel campo delle tecnologie avanzate, gran parte dei Paesi latinoamericani è altresì caratterizzata da rilevanti carenze nei collegamenti interni, stradali e ferroviari, e marittimi sull'Atlantico ed il Pacifico. In forma sempre più organizzata e dimensioni sempre più ragguardevoli grandi gruppi internazionali, cinesi ed altri, propongono oggi di farsi carico dello sfruttamento e sviluppo industriale di grandi aree, ancora intatte, del Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 104 104 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI territorio latinoamericano: nell'intento di procurarsi grandi quantitativi di materie prime indispensabili ai loro apparati produttivi ma al tempo stesso di fare dell'America Latina un mercato in gran parte dipendente dalle proprie produzioni a scapito di quelle locali. L'apparato industriale italiano, ove tempestivamente informato ed attivato, è comunque in grado di partecipare a tali importanti progetti garantendo altresì, grazie all'alto livello del suo know-how, il contemporaneo rispetto delle importanti aree naturalistiche di cui è ancor ricco il continente latinoamericano, fondamentali Latin Jazz per l'equilibrio non solo della sua salute ma anche di quella dell'intero pianeta. In tale ottica appare importante che, compatibilmente con le risorse disponibili, la Fondazione Casa America continui a svolgere la sua importante funzione di informazione sulle iniziative dirette ad avviare, possibilmente con il concorso italiano, ampi territori latinoamericani verso il graduale sviluppo e miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali, anche indigene, in armonica collaborazione con amministrazioni locali rispettose dei principi della libera democrazia. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 105 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 105 Ricordi di Casa America ANNA MARIA LAZZARINO DEL GROSSO GIÀ PROFESSORESSA DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE ALL’UNIVERSITÀ DI GENOVA Ho ancora vivissimo il ricordo delle giornate inaugurali della Fondazione e dell'entusiasmo che l'iniziativa aveva suscitato in me, da anni interessata ad approfondire in prospettiva storica, insieme ai miei studenti, la conoscenza della ricca cultura politica e sociale dei paesi latinoamericani, all'epoca ancora così poco presenti, salvo rare eccezioni, tanto nell'attenzione dei media nostrani quanto nella manualistica generale relativa ai nostri corsi universitari. Il progetto allora presentato da Roberto Speciale e concretamente avviato, nel giugno 2000, con una prima serie di incontri dedicati all'Argentina, era ambizioso e ricco di promesse: fare di Genova e della Liguria, con significativo richiamo ai grandi padri liguri del vincolo plurisecolare tra l'Europa e il continente americano, Cristoforo Colombo e Giuseppe Garibaldi, un polo strategico, in Italia, per intensificare a tutti i livelli, con feconde ricadute bilaterali, le relazioni tra il nostro Paese e l'America Latina, puntando sul dialogo politico, sulla diffusione di una migliore conoscenza del grande patrimonio culturale ispano-americano, sulla tessitura di una rete informativa e comunicativa atta a facilitare l'incontro e gli scambi tra i cittadini e gli operatori culturali e d'impresa italiani e latinoamericani. Un programma che intendeva riprendere, sostenere e far ulteriormente fiorire la vocazione internazionale di Genova, valorizzando quell'apertura alla relazione positiva con gli altri popoli del mondo che ha sempre caratterizzato la sua storia, in un momento in cui sia la politica nazionale, sia l'Unione Europea indicavano come oggetto di attenzione privilegiata e di azioni conseguenti il rafforzamento dei legami con le molteplici realtà istituzionali, economiche e politico-sociali dell'America Latina, in gran parte tornate alla vita democratica e all'espansione, dopo gli anni bui delle dittature e delle crisi. Il prestigioso sostegno delle più alte istituzioni italiane, la Presidenza della Repubblica, la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Esteri e di esponenti dell'imprenditoria privata erano il riconoscimento del ragionato coraggio e della rigorosa quanto appassionata lun- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 106 106 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI gimiranza con i quali era stato concepito e messo a punto. La composizione del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Scientifico, comprendenti esponenti di vertice delle istituzioni locali, dell'imprenditoria pubblica e privata, di istituti culturali e di ricerca internazionali a vocazione specifica e una nutrita presenza di docenti universitari riflettevano e riflettono tuttora, a quindici anni di distanza, con gli inevitabili rinnovamenti e arricchimenti, la scelta vincente di promuovere sinergie inedite e di ampio respiro, puntando su un impegno che fin dal suo inizio si è qualificato come pratico, scientifico e divulgativo, in una chiave che in gergo accademico definiremmo multidisciplinare e interdisciplinare. Rileggendo un consuntivo delle attività svolte nel primo anno di vita della Fondazione, in cui l'interesse si era in buona parte focalizzato sull'Argentina, troviamo la rappresentazione teatrale di una commedia di Armando Discépolo allo Stabile di Genova, seguita da un concerto di musiche di compositori di questo paese eseguito da un celebre bandeonista uruguayano, uno spettacolo sul Tango, alcune mostre fotografiche relative a Perù, Guatemala, Argentina, due incontri-conferenza internazionali, con prestigiosi relatori sui rapporti tra Italia e Argentina, un ricco convegno internazionale sul tema “Alla scoperta delle Americhe: l'epopea dell'Emigrazione”, diverse presentazioni di libri dedicati all'America Latina, un incontro con il Direttore esecutivo della Banca Interamericana di Sviluppo, una conferenza del Sottosegretario agli Affari Esteri Franco Danieli su La politica estera italiana e l'America Latina, una giornata di presentazione dei programmi europei rivolti all'America Latina in collaborazione con la Commissione Europea, una mostra di pittura peruviana, e l'uscita dei primi volumi della collana della Fondazione, tra i quali il Catalogo della Mostra sul Fumetto Sudamericano svoltasi a Palazzo Ducale, curata da Renzo Calegari. Questa esplosione di iniziative multidirezionali, tutte di alto o altissimo livello, lungi dall'essere un iniziale fuoco d'artificio dimostrativo, non solo ha mantenuto il suo ritmo incalzante e la sua energia vitale negli anni seguenti, al punto che è impossibile tentare di ripercorrerne, sia pure in estrema sintesi, la varietà delle esplicazioni, del resto ben documentate dai molti prodotti che ne sono scaturiti, ma è andata incrementandosi nel tempo, moltiplicando le forze in campo e le realtà poste sotto il fuoco dell'attenzione, estendendo gli oggetti di interesse costante ai fenomeni dell'emigrazione italiana nei diversi paesi dell'America Latina e alle comunità di immigrati latinoamericani della nostra regione, che con la collaborazione dei Consolati e delle Ambasciate hanno trovato in Casa America, come era giusto che fosse, una “loro” accogliente casa, che hanno spesso rallegrato con le loro feste, la loro musica e la loro cultura. Ampio spazio è stato e viene dedicato al cinema, all'arte in ogni sua forma, alla storia e all'attualità. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 107 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Per quanto riguarda la mia esperienza di collaborazione alle attività della Fondazione posso dire che alcuni dei ricordi più gratificanti della mia vita di studiosa sono legati alla partecipazione a imprese scientifiche di livello internazionale dalla stessa messe in atto in occasione dei Bicentenari della nascita di Mazzini e di Garibaldi, come il grande Convegno su “Il Risorgimento in America Latina”, la bella mostra ad esso collegata “Risorgimento tra i due mondi”, entrambi sfociati in pregevoli pubblicazioni, il coordinamento del lavoro di redazione, affidato a valenti giovani ricercatori, dell'apprezzato Dizionario storico-biografico dei Liguri in America Latina, le conferenze su Garibaldi presso le comunità italoargentine di Buenos Aires e Mar del Plata, nel 2007 e, sempre in tale circostanza, la partecipazione a un Convegno celebrativo del bicentenario garibaldino organizzato dall'Istituto di Cultura italiana di Montevideo. E ancora: gli interventi, in rappresentanza della Fondazione, ai simposi organizzati in Spagna dalle Università di Burgos e Valladolid e dall'Instituto Interuniversitario de Iberoamérica in occasione del quinto Centenario della morte di Cristoforo Colombo. Un altro bellissimo ricordo è legato al Convegno del 2010, anno celebrativo dei centocinquant'anni dell'impresa dei Mille, su “Giuseppe Garibaldi liberatore 107 globale tra Italia, Europa e America”, la cui seconda sessione si è svolta sulla nave-scuola Amerigo Vespucci. Sono stati anni felici per le attività della Fondazione, che ha saputo far fruttare al meglio risorse che, seppure mai abbondanti, pure affluivano in misura bastevole, intelligentemente richiamate dalla validità e dal prestigio dei progetti: la ricca serie dei volumi della Collana ne è testimonianza lampante. La crisi degli ultimi anni, che ha assottigliato le disponibilità finanziarie, se ha posto un inevitabile freno alle iniziative più ambiziose, non ha rallentato il fervore delle idee, né l'entusiasmo, né l'attività, che prosegue lungo tutte le direttrici ormai consolidate, forte di un patrimonio di conoscenze, esperienze, contatti, che ne assicura qualità ed efficacia. La mia speranza odierna è che nella nuova sede, da poco inaugurata, prenda avvio un nuovo ciclo, ancora e sempre ascendente, come sono oggi in ascesa tanti fra i paesi amici latinoamericani con i quali i legami si sono fecondamente rafforzati in questi quindici anni, e che, riprendendo auspicabilmente l'ascesa anche la nostra Italia, la Fondazione Casa America torni, come merita, ad essere adeguatamente sostenuta dalle istituzioni nazionali e cittadine, quale motore prezioso di vita culturale e di relazioni dalle ricadute feconde, al di qua e al di là dell'Oceano. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 108 108 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI I primi quindici anni di Casa America ADELE MAIELLO GIÀ PROFESSORESSA DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE ALL’UNIVERSITÀ DI GENOVA Ho partecipato all’avventura di Casa America, fondamentalmente per due motivi: perché era una sorta di scommessa che Roberto Speciale stava facendo con se stesso e la città di Genova e poi perché il tema dello studio dell’emigrazione ligure era un tipo di ricerca in cui mi stavo esercitando da tempo. Quindi, quando ho ricevuto l’invito di Speciale, ho aderito subito e con entusiasmo, cimentandomi anche con la scrittura delle motivazioni per cui era importante - e lo penso ancora - per Genova avere un centro che fosse dedicato a quel tipo di studi e di iniziative. Poi, mentre mi focalizzavo sempre più sulla ricerca negli Stati Uniti, la scelta di Speciale si indirizzava soprattutto nei confronti dei paesi dell’America del Sud. Questa sua scelta però non mi ha impedito di continuare a partecipare, almeno in parte, alle sue iniziative. E, in questi dieci anni, nonostante tutte le difficoltà che un’impresa del genere comporta, come diffidenza, mancanza di fondi, assenza delle istituzioni pubbliche e private, ecc., le iniziative sono state tante. Non ricordo - e me ne scuso con i lettori - la loro esatta sequenza, ma certamente si è passati dalla presentazione/analisi dei testi documentari che ci riferivano di numeri di emigranti, alla presentazione delle storie di gruppi, all’analisi di libri che ci hanno raccontato di vicende specifiche degli emigrati o di loro comportamenti divenuti poco a poco usuali, nel tentativo di conservare la propria cultura originaria. E sono stati analizzati gli elementi chiave di questa cultura: la lingua e il cibo. E dato che i temi culturali erano anche i miei, ho partecipato a queste realizzazioni. Contemporaneamente però le iniziative di Speciale, sostenute da un team di studiosi, si muovevano a 360°, sì perché egli coglieva tutti gli stimoli che gli arrivavano da diverse parti e quindi ci presentava sempre nuove sfide. Ci si cimentò quindi con le trasmissioni della RAI International, in occasioni di celebrazione di eventi come il I° maggio o la Festa della Donna (io partecipavo sempre a tutto ciò che riguardava l’America Set- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 109 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI tentrionale, anche se avevo anche scoperto l’Argentina come un interessante campo di studi). Le interviste che rilasciavo mi soddisfacevano, anche se in fondo non avevamo nessun riscontro della nostra fatica. Invece, nel primo decennio del nuovo millennio fu sperimentata anche un’altra impresa che, questa sì, ebbe successo: la preparazione di un dizionario. Prima un dizionario dei Liguri emigrati in America Latina, e poi un dizionario dei Liguri e dei Piemontesi emigrati negli Stati Uniti e in Canada, lavori per i quali abbiamo creato un gruppo di giovani ricercatori che operavano in quei paesi. Naturalmente queste opere non pretendevano di essere esaustive, ma vollero individuare, soprattutto e certamente, le maggiori personalità fra gli emigrati: coloro che in qualche modo avevano lasciato traccia di sé, ma non basta. Infatti gli studiosi che parteciparono alla elaborazione di questi lavori scrissero anche dei saggi che rendevano giustizia a tutti coloro che la storia apparentemente non aveva ricordato specificamente, ma che comunque avevano creato la trama delle relazioni che tuttora legano l’Italia a quei paesi e che fanno sì che ad es. fioriscano le imprese commerciali che valorizzano e utilizzano quei legami. Poi ci fu l’avventura, forse mai interrotta, ma ora solo rallentata, dei giovani universitari di origine italiana che venivano a Genova da quei paesi, per studiare qui lingua, cultura e argomenti specifici legati ai loro interessi scientifici. Gli studiosi 109 come me, che partecipavano al Comitato Scientifico di Casa America, che li ospitava, ne erano i responsabili scientifici. Casa America era inoltre un’istituzione che aveva relazione con tante altre istituzioni che in Italia si occupano sostanzialmente di due argomenti: gli stranieri presenti oggi sul territorio italiano e lo studio della vicenda migratoria italiana. Certo le preferenze di Speciale e di Casa America si indirizzavano sempre all'America Latina: infatti vennero istituiti corsi delle lingue che si parlano là; furono scritte relazioni e contributi vari sulla rivista (altra iniziativa) di Casa America; i diversi paesi di quel continente vennero presentati sotto tutti i loro aspetti; le relazioni con i diversi consoli e ambasciatori di quei paesi furono strette, così come vennero presentati nelle loro sedi romane anche i libri che venivano prodotti a Genova. Ed ho partecipato anche io a quelle presentazioni, sfruttando l’esperienza che avevo accumulato in tanti anni di insegnamento universitario. Il gruppo dirigente di Casa America che aiutò Roberto Speciale, fin dall’inizio della vicenda era formato da persone di grande spessore culturale e forte dedizione, come i fratelli Gualco, Carlotta e Andrea, della moglie di quest’ultimo e di tanti altri giovani che si sono susseguiti nella collaborazione al progetto. Lavorare con loro è stato molto gratificante e anche istruttivo! Non posso certo, in questa sede, ricordare tutto ciò che ha realizzato Casa America, che ha cercato di non trascurare nessuna Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 110 110 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI occasione di ricordare le iniziative e realizzazioni degli emigrati italiani nelle Americhe, ad es. non dimenticandosi nemmeno di personaggi importanti, ma su cui forse stava calando l’interesse, come ad es. la fotografa udinese Tina Modotti, emigrata in California all’inizio del XX secolo. Sì perché col tempo l’interesse di casa America si era allargato e riguardava non solo gli emigrati dal porto di Genova, ma tutti gli italiani, anche perché, col tempo era difficile distinguere fra i due gruppi. Finché si trattò di emigrati della prim’ora, cioè della prima parte dell’800, si poteva ancora farlo, ma col passar del tempo la massa degli italiani sovrastò ed inglobò i liguri, tanto che fu difficile distinguere. E l’interesse di Casa America riflesse questo cambiamento! Insomma la mia esperienza in quest’associazione è stata fortemente positiva: vi ho appreso non solo elementi specifici della nostra storia, ma anche metodi di studio e anche di valorizzazione di questo studio, cosa molto importante per uno studioso che non solo deve ottenere dei risultati gratificanti dalle proprie ricerche, ma anche deve sapersi confrontare con le necessità e gli interessi pubblici! La Rodovia in Brasile. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 111 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 111 America Latina, un insieme indimenticabile FEDERICO MASSONE MANAGER LPL ITALIA Dopo molti anni di viaggi e permanenze in America Latina, circa 12 anni fa rientro a Genova. La mia permanenza in America Latina mi ha fatto comprendere quanta “genovesità“ e quanta Liguria sia presente nella crescita e nella storia di alcuni Paesi del Sud del Mondo. Mi manca molto il fascino e lo spirito dei Paesi che compongo l’America Latina ed inizio a ricercare quale possibilità ci sia di riportare a Genova un poco dello spirito e della cultura di quella importante parte del mondo. Questa mia ricerca sfocia nel contatto con Fondazione Casa America, nella quale ritrovo e riscopro vecchie conoscenze e amicizie. Con Roberto Speciale e con tutto il suo staff troviamo subito una convergenza di intenti e la volontà di far conoscere a tutti cosa significa cultura, storia, territorio, di Paesi complessi e multietnici che sono una parte importante del mondo globalizzato. Far parte di una struttura come Fondazione Casa America è per me motivo di orgoglio, far conoscere ai genovesi e non solo la bellezza, la profondità e la capacità di lottare e risorgere dei popoli sudamericani, è una forma d'informazione che comprende molte dinamicità e molte osservazioni. Alcune di queste osservazioni sono molto vicine anche alle complessità attuali del nostro Paese, e alcune forme di reazione alle avversità avvicinano moltissimo le popolazioni dei paesi Sud Americani a noi. Il lavoro svolto da FCA in questi 15 anni è importante e riporta al centro l’interesse Italiano per culture che sono state la base dello sviluppo dei Paesi stessi e sono storicamente importanti nella comprensione delle capacità di analisi e crescita dei Paesi coinvolti. Viaggiare in America Latina, è fonte di riflessione e attenzione: i colori che troviamo sulle Ande e nelle popolazioni dell’Ecuador e del Perù, la postura e la serietà del “Caballero” argentino, il sorriso e l’allegria delle popolazioni Brasiliane sono un insieme indimenticabile. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 112 112 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Perché indimenticabile? Detto così semplicemente diventerebbe uno stereotipo banale. Ma le riflessioni e le attenzioni vanno fatte sul sistema di vita che circonda queste popolazioni, sul tessuto sociale, sulle istituzioni di governo. Per questo non è sbagliato pensare ai loro colori ed alle loro consuetudini ed abitudini, perché questa è una parte importante della loro vita e trasmette a chi non conosce quei Paesi una visione più serena e semplice. Non dimentichiamoci mai che le popolazioni Latino Americane hanno un forte attaccamento al proprio Paese e ai suoi simboli, e spesso questo fatto nasconde le forti tensioni. Tutto questo è stato portato da FCA sui tavoli di discussione e attraverso manifestazioni culturali, sociali e politiche ed ha reso un servizio di informazione di interesse nazionale. FCA sta assolvendo un importante com- pito, mantenere ed incrementare le relazioni fra un area geografica importantissima nel mondo e un piccolo centro come Genova e dintorni, che però nel passato ha contribuito attraverso una forte emigrazione alla formazione di molti territori. Non possiamo dimenticarci del quartiere della Boca a Buenos Aires, o all’alto numero di cognomi liguri che possiamo trovare in tutti gli elenchi telefonici dei paesi del Sud America. Sarà nostalgia, sarà che una parte importante della mia famiglia è brasiliana, ma aver la possibilità di lavorare in FCA mi consente di mantenere sempre vivo l’interesse e l’attenzione verso quel mondo. Per cui forza FCA, continuiamo la nostra strada di informazione e conoscenza, anche attraverso la bella idea di creare i corsi di Lingua Spagnola e Portoghese ed anche qualche lingua antica come il Quechua e perseguire il nostro scopo comune: far conoscere l’America Latina in Italia. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 113 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 113 FCA, capacità locale di agire globale GIAN GIACOMO MIGONE GIÀ SENATORE E GIORNALISTA DI TORINO Dopo la caduta del Muro di Berlino viviamo una transizione verso una multipolarità sempre più percepibile. Ai due protagonisti del bipolarismo precedente si aggiungono nuovi protagonisti della politica mondiale con una tendenza più o meno accentuata verso un'integrazione regionale e continentale. Mentre il processo d'integrazione europea, attualmente più contrastato perché identificato con una gestione della crisi economica che ha accentuato divaricazione e sofferenza sociale, è in corso da più di mezzo secolo, quello dell'America Latina è meno evidente. Eppure, l'affermazione oggettiva del Brasile come nuovo protagonista dell'economia mondiale, una crescente autonomia dai condizionamenti di marca statunitense; lo sviluppo di forme di integrazione economica come quella del Mercosur vanno in questa direzione. Questi sviluppi per ora - è bene ricordarlo - si svolgono nel contesto di una globalizzazione per ora dominata da interessi finanziari e produttivi oggi pressoché incontrollati, a cui non cor- risponde un adeguato sviluppo di nuove forme di organizzazione istituzionale. Si constati, a questo proposito, l'insufficienza del consiglio di sicurezza dell'ONU nella sua attuale forma, l'occasionalità del ruolo del G 20, la perdurante permeabilità delle istituzioni di Bretton Woods rispetto alle pressioni dei mercati finanziari, prevalentemente convogliate dal governo degli Stati Uniti. È in corso un indebolimento della democrazia in varie parti del mondo. Con queste poche righe ho voluto descrivere il contesto storico in cui si colloca il prezioso lavoro, svolto in questi anni, da parte di Casa America. Offrire spazio alla cultura dell'America Latina; rappresentarne la storia accompagnandone la crescita politica; rafforzarne le forze centripete, in un luogo non soltanto simbolicamente forte significa anticipare e influire su iniziative nazionali che non sempre si muovono in questa direzione oltre che offrire un esempio importante di capacità locale di agire globalmente. A questo proposito vorrei pronunciarmi, nel quadro di questo anniversario, a favore Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 114 114 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Fortezza di San Juan de Ulua, Veracruz di un rafforzamento del rapporto Nord Ovest anche a questo fine. Genova costituisce per Torino la porta verso mari anche lontani e Torino può servire a Genova in quanto ponte verso il cuore dell'Europa. Questo augurio, ad multos annos, sarebbe incompleto se non riconoscessi a Roberto Speciale il merito straordinario di ideatore e tenace gestore e promotore non soltanto di Casa America ma di presso che ogni iniziativa che collega Genova al resto del mondo. È particolarmente significativo che egli abbia in ogni occasione promosso una prospettiva d'integrazione europea che si rispecchia nello sforzo che in questa direzione sta compiendo la stessa America Latina. A noi spetta il dovere di assecondarne l'impegno in questa non semplice fase della vita nazionale. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 115 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 115 Risorgimento, [legame] tra due mondi GIUSEPPE MONSAGRATI GIÀ PROFESSORE DI STORIA CONTEMPORANEA DELL’UNIVERSITÀ Come risorgimentista sono convinto che tutto quanto di buono abbia espresso l’Ottocento italiano, in particolare durante gli anni che precedono la nascita dell’Italia unita, derivi dalla sua proiezione trans-nazionale e dunque dalla sua capacità di collegarsi - volontariamente o, più spesso, forzatamente con le realtà poste al di là dei confini della Penisola. Alla base c’era la necessità, avvertita soprattutto dalle monarchie, di cercare alleanze e appoggi, ma c’era anche l’esigenza di ritrovare i contatti culturali, ideologici e morali con realtà considerate spiritualmente le più affini: l’esigenza, direi anche, di rientrare nella grande corrente della civiltà europea dalla quale l’Italia dei secoli bui e delle dominazioni straniere era rimasta separata. Credo che dell’eredità risorgimentale questo del rapporto con gli altri popoli e paesi sia il valore da conservare e, se del caso, da riscoprire. Il raggiungimento dell’unità europea, pur così problematico e per molti tutt’altro che compiuto, LA SAPIENZA DI ROMA deve proiettare tale valore in altre e più lontane direzioni. Lo si è fatto in passato attraverso la disseminazione degli Istituti italiani di cultura nel mondo e la presenza in Italia di analoghe istituzioni straniere, lo si è fatto sul piano della formazione universitaria con l’avvio dei programmi Socrates-Erasmus per la mobilità studentesca fuori dei confini nazionali. Non c’è dubbio che, pensando al futuro dei giovani e alla non meno importante integrazione dei migranti, sia questa la direzione in cui andare spingendosi ben oltre il continente europeo. Da anni la Fondazione Casa America persegue tale obiettivo, e lo fa con passione, competenza e capacità creativa, allestendo programmi di studio e conoscenza delle lingue, favorendo incontri, incoraggiando il dialogo, organizzando convegni. In questo campo Genova ha una vocazione indiscutibile, sia nell’attualità, per i molti contatti che mantiene con le realtà latinoamericane verso le quali per molti decenni è stato l’unico ponte Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 116 116 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Luglio 2007 Convegno Giuseppe Garibaldi liberatore globale tra Italia, Europa e Americhe. di cui disponesse l’Italia, sia nella sua storia, e particolarmente in quella risorgimentale. Quando si sono dati i natali o si è offerta lunga ospitalità a personaggi come Garibaldi e Mazzini non si può non guardare all’altra sponda dell’Atlantico e sentire verso quei popoli un legame denso di significati. Non a caso molte delle attività culturali della Fondazione Casa America, dai convegni alle missioni, hanno avuto proprio il Risorgimento come base ideale in cui rinvenire le origini di una tradizione più che centenarie. E qui, se mi è consentito, mi sento molto coinvolto per tutte le circostanze in cui Roberto Speciale e i suoi collaboratori mi hanno fatto l’onore di offrire un piccolo contributo ai loro programmi: penso ai vari convegni sul “Risorgimento in America Latina”, su “Garibaldi liberatore globale” (mai titolo fu più azzeccato), sul “Risorgimento tra due mondi”; e penso ai colleghi di valore che ho avuto la fortuna di incontrare nella bella Villa Rosazza a Piazza Dinegro (Dinegro, altro nome risorgimentale), da Salvo Mastellone ad Anna Lazzarino Del Grosso, da Zeffiro Ciuffoletti a Cosimo Ceccuti. Incontri scientificamente produttivi, ai quali non posso non aggiungere le missioni oltre oceano, ultima quella riuscitissima nella Repubblica Dominicana. Insomma, quella della Fondazione Casa America è stata, è e spero possa essere ancora a lungo una bella realtà della nostra vita culturale e, mi si consenta, anche morale. Qualche pessimista potrà dire che in questa Italia questo sarà un buon motivo per affossarla o per privarla dei mezzi necessari per andare avanti (ma mi sembra che a Genova Comune e Regione siano doverosamente orgogliosi di questa istituzione). Non lo credo possibile, ma se così fosse si tratterebbe di una perdita secca, l’ennesima, per quello che mi piace definire il comune diritto-dovere alla civiltà. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 117 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 117 FCA e Ateneo genovese, insieme per l’internazionalizzazione MICHELE MARSONET PRESIDE SCUOLA DI SCIENZE UMANISTICHE DELL’ UNIVERSITÀ DI GENOVA Nel corso degli anni ho avuto più volte occasione di appurare quanto siano importanti per l’Università di Genova le iniziative di Casa America, fondazione che ha un ruolo attivissimo nella vita culturale del capoluogo ligure e dell’intera regione. Ricordo che, quando ricevetti la delega rettorale alle relazioni internazionali, una delle mie prime esperienze in questo settore fu proprio in compagnia di Roberto Speciale. Nel mese di marzo del 2009 andammo infatti a Lima per partecipare al Forum Italia-Perù, con la presenza del presidente peruviano e di numerosi docenti universitari e imprenditori italiani. Casa America svolge dunque un compito fondamentale per lo sviluppo dei rapporti culturali, ma non solo, tra Genova, la Liguria e l’America Latina in generale. E, a tale proposito, una breve premessa: l’Università di Genova ha un forte livello d’internazionalizzazione. Non viene molto notato dai media locali, genovesi e liguri, ma sulla stampa nazionale spesso appare che siamo ai primi posti in Italia per presenza di studenti stranieri e per accordi di cooperazione internazionale, e ovviamente questo è un fatto positivo. Circa tremila studenti e il 10% degli immatricolati dell’Ateneo attualmente provengono da altri Paesi. L’America Latina in generale è sempre stata un settore strategico per la nostra università. E qui vorrei notare che un grande aiuto in tutti i sensi ci viene dal Ministero degli Esteri, il quale ci fornisce indicazioni e consigli su cosa occorre fare per migliorare la nostra internazionalizzazione. In questo periodo si sta insistendo in particolare sul Brasile per il programma “Scienza senza frontiere” che è partito da un paio d’anni e consentirà a molti studenti brasiliani di venire in Italia - e anche a Genova - con borse di studio del loro governo. La presenza di Casa America è utile sia sul piano operativo sia su quello puramente culturale, consentendo tra l’altro all’Ateneo di approfondire i contatti con le comunità latino-americane di Genova e della Liguria. Abbiamo in particolare utilizzato il CINDA, un consorzio di cooperazione tra università europee (dell’Europa del Sud in realtà) e latino-americane. Siamo anche stati per Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 118 118 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI L'eta della spensieratezza molto tempo l’unica università italiana presente in tale consorzio, in compagnia di molte università spagnole, soprattutto, e portoghesi. Non è possibile in uno spazio così breve menzionare tutte le iniziative di Casa America alle quali l’Ateneo ha contribuito a vario titolo. Mi limito quindi a menzionarne alcune cui ho partecipato personalmente. Il convegno “Giornate dell’Uruguay” (maggio 2006); il convegno “Juan Bosch tra Italia e Repubblica Dominicana” (novembre 2009); la celebrazione del centenario della scoperta di Machu Picchu (luglio 2011); le giornate della Costa Rica (settembre 2013); “MessicoItalia. Accordi bilaterali e iniziative istituzionali, economiche e culturali” (febbraio 2014). A queste aggiungo altre due manifestazioni organizzate dal Centro in Eu- ropa, diretto da Carlotta Gualco, che a Casa America è strettamente collegato. “La Nuova Europa da 15 a 25 Paesi” (maggio 2004), e il convegno internazionale “Genova, la Romania e l’Europa” (gennaio 2010), i cui atti sono stati in seguito pubblicati in volume. I legami di Genova e della Liguria con l’America tutta, settentrionale, centrale e meridionale, sono sempre stati molto intensi. Da qui partivano molti dei nostri emigranti, e in molti Paesi di quel continente, dal Canada agli Stati Uniti, dall’Uruguay all’Argentina, dal Cile al Perù, sono tantissimi i cittadini che portano un cognome italiano e, spesso, ligure. È un grande merito di Casa America fornire alla città e alla regione l’opportunità di riflettere sulla sua storia in contatto costante con l’Ateneo genovese e i suoi docenti. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 119 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 119 Auguri Casa America dalla Società Economica di Chiavari ROBERTO NAPOLITANO PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ ECONOMICA DI CHIAVARI Già tre lustri: Buon Compleanno, Casa America! Più di due secoli di età ci separano ma due punti ci accomunano nella nostra attività: far cultura e occuparci di migrazione. Per prendere a prestito il linguaggio web di una qualunque home page, a chi non ci conosce rispondo alla domanda: chi siamo? La Società Economica è stata fondata nel 1791 da un gruppo di notabili laici e religiosi dell'epoca. La sua mission era, ed è tuttora, quella di favorire lo sviluppo economico e culturale del territorio con il pragmatismo illuminista che caratterizzava la filosofia dell'epoca. Ha potenziato l'artigianato attraverso lo sviluppo della filiera del legno. Ha dato un impulso allo sviluppo dell'agricoltura e dell'allevamento attraverso l'introduzione di metodi e di conoscenze scientifiche di provenienza americana e nord europea. Ha favorito la creazione di molte scuole sul territorio con la conseguente alfa- betizzazione della gente comune e ha creato e gestisce tuttora un'importante biblioteca aperta al pubblico. Con questo si è voluto migliorare la qualità della vita della gente di Chiavari e del suo Circondario in un periodo in cui mancava del tutto lo Stato sociale. Ha assolto, e continua ad assolvere, a quella che era, ed è, la sua missione socioculturale. Questa attività non ha certo influito sul fenomeno migratorio che ha caratterizzato la seconda metà del 18° Secolo e l'inizio del successivo; ha però contribuito a rendere la gente, proveniente prevalentemente dal mondo rurale, più consapevole dei propri mezzi, delle proprie potenzialità e delle proprie necessità nel prendere la decisione di emigrare per andare a cercare un lavoro adeguato alle proprie capacità. Quello che poteva sembrare un impoverimento si rivelò, invece, ben presto un arricchimento del nostro Territorio. Gli emigranti andavano in cerca di for- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 120 120 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI tuna, per lo più la trovavano, spesso tornavano ma sempre e, comunque, le loro rimesse e i loro investimenti contribuivano a creare un ricco interscambio culturale che si traduceva anche in uno sviluppo delle attività produttive, economiche e finanziarie. Quest'ultima è stata particolarmente fiorente. Grazie, infatti, all'emigrazione nacquero e si svilupparono Istituti di Credito come la Banca Ghio, Banca Zanone, Banco di Chiavari e della Riviera Ligure e quella di Amedeo Giannini che sarebbe diventata la famosa Bank Of America & Italy. Fiorente fu anche l'attività edilizia che ha trasformato in parte il paesaggio di questo territorio e anche quella scolastica nella preparazione dei ragazzi che dovevano saper fare di conto per raggiungere gli emigrati che, nel frattempo, erano diventati imprenditori e commercianti. Tutto questo per dire che la cultura della migrazione ha sempre fatto parte della missione della Società Economica, molto spesso intermediaria nelle vie di comunicazione e, assieme ai Consolati del Perù, dell'Ecuador e altri, punto di riferimento tra gli emigrati e la loro gente locale. Ma quando si dice emigrati per le "meriche" si intende - soprattutto per il Tigullio - parlare con particolare Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 121 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI senso di affetto e di vicinanza, a quelli dell'America Latina e, ancor più, a quelli dell'Argentina e del Cile dove più numerosa è la collettività giunta ormai alla quarta o alla quinta generazione, ancora fiera delle sue origini. Come si diceva, più di due secoli dopo, Casa America, singolarmente ma non a caso, veniva fondata non in una capitale, come avviene negli altri paesi, ma bensì a Genova, città simbolo dell'emigrazione per il suo porto di partenza di tantissimi bastimenti pieni zeppi di tanti emigranti tra cui moltissimi Liguri. A ricordare quella epopea storica, a Genova esiste uno straordinario Museo del Mare e dell'Emigrazione, unico al mondo. Oggi Casa America si interessa di questi rapporti ma in direzione opposta. In effetti, il flusso migratorio in questi ultimi decenni si è orientato soprattutto da parte di popolazioni autoctone sud americane verso il nostro paese e, in buona parte, verso la Liguria. La comunità latino-americana più numerosa nella nostra Regione è quella ecuadoriana seguita da quella peruviana. A Casa America il compito di mantenere vivi i loro legami culturali e far conoscere a noi i loro paesi d'origine. In questi primi quindici anni, un periodo relativamente breve, straordinari sono stati l'efficienza e il dinamismo di Casa America. Non passa quasi giorno senza che venga annunciata o ricordata una nuova iniziativa o un nuovo evento. Non si contano tutte le conferenze, i 121 corsi di lingue iberiche, le tavole rotonde, le mostre fotografiche e di pittura, gli spettacoli di teatro, le presentazioni di libri, film, recital di musica, incontri con personalità del panorama artistico e della cultura, del mondo politico, sociale e imprenditoriale del continente americano. In questa eccezionale attività culturale, noi, iscritti alla Fondazione, abbonati e assidui lettori dei suoi Quaderni e del Centro in Europa, abbiamo avuto il piacere di collaborare alla promozione e all'organizzazione di alcuni eventi di un certo rilievo e di significato storico e culturale. Ne citiamo alcuni, i primi che ci vengono in mente, a titolo esemplificativo. Abbiamo celebrato insieme nel salone della Provincia a Genova l'anniversario dell'Unità d'Italia con un riferimento particolare alle vicende americane di Garibaldi e di altri personaggi del Risorgimento come Giuseppe Mazzini e Nino Bixio, anch'essi di origini chiavaresi o del Tigullio. Congiunta fu anche la grandiosa giornata dedicata al Perù, con la presenza del suo Console, celebrata nei saloni della Società Economica e conclusasi con un ricevimento da Defilla. In quella occasione, di grande interesse fu la conferenza della compianta chiavarese prof.ssa Clara Caselli, docente di Economia all'Università di Lima e di Genova. Tra l'altro, Clara portò il saluto di un altro grande ligure in terra americana che è il fondatore e responsabile dell'Università di Lima, Monsignor Lino Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 122 122 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Pyramide of Tikal, Guatemala Panizza, Vescovo della Diocesi di Carabayllo, insignito dalla Società Economica nel 2005 della Fronda d'Oro per il personaggio ligure famoso nel mondo. Parlando di personaggi liguri famosi in America, è stato presentato il dizionario dei cognomi dei primi italiani in America del Nord, illustrato dal celebre fumettista Renzo Calegari, dove tra altri, si narrava anche di Suor Blandina nel Far West e di altre famiglie di origine ligure. Ma non solo di America si è parlato, discusso e dibattuto in Società Economica ma anche di Europa, di Liguria e di Città Metropolitana temi sempre di attualità in questo mondo globalizzato dove, più che mai, dobbiamo cercare di conservare la memoria delle nostre radici culturali. Per concludere possiamo dire che se si è potuto iniziare, dieci anni fa, ad instaurare dei rapporti di piacevole collaborazione tra le nostre due associazioni, è grazie anche alla conoscenza e alla stima personale di coloro che ancor oggi presiedono queste due importanti Associazioni, l'On.le Roberto Speciale e il Cav. Dr. Roberto Napolitano. Grazie, Buon Anniversario e Buon Lavoro Casa America! Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 123 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 123 Quanto dell’antica storia genovese è ancora presente alle Isole Canarie SANDRO PELLEGRINI STORICO In un recente viaggio di studio alle isole Canarie ho potuto constatare il persistere dell’interesse per la cultura genovese ancora presente in quelle isole atlantiche. Non solo nelle chiese e nei musei esistono opere d’arte di scuola genovese: pitture e sculture, ma anche nelle biblioteche sopravvivono documenti che testimoniano i legami fra l’antica Repubblica di Genova e la Provincia insulare della Spagna. Il segno di un particolare legame con Recco, paesone che, nel XIII secolo, diede origine ad una famiglia di mercanti che si trasferì ben presto a Genova ove fece fortuna e venne anche iscritta fra le famiglie nobili, si trova in un patio della Casa de Colòn a Las Palmas de Gran Canaria. Si tratta di una riproduzione ridotta della scultura all’ingresso del palazzo comunale del centro rivierasco che riproduce le fattezze di Nicoloso da Recco, navigante e commerciante di spezie che nel 1341 compì un viaggio di riscoperta delle isole Canarie su cui scrisse il grande Boccaccio. Le fattezze di Nicoloso sono state sistemate su una tavoletta di legno d’olivo e regalate anni fa dal Comune recchese all’istituzione culturale della capitale grancanaria. Un altro segno della considerazione del valore della spedizione di cui era capo Nicoloso e della sua narrazione di quanto si andava scoprendo lo si trova nel rinnovato edificio che ospita a Santa Cruz de Tenerife, la capitale dell’isola omonima, in due vetrinette in cui sono esposte delle pelli di leoni marini, una delle merci portate in Portogallo dagli equipaggi di Nicoloso ed un accenno al viaggio del navigatore recchese. Un’ulteriore testimonianza dei legami fra Genova e le Canarie si trova nella città di San Sebastian de La Laguna, capitale storica dell’isola di Tenerife, modello di edilizia insediativa esportato successivamente in molte città americane. Si tratta del grande palazzo della famiglia Lercaro, ancora presente con i suoi di- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 124 124 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Allegria scendenti nella storia di Tenerife moderna. Quella casa è oggi di proprietà del governo insulare ed è adibita a Casa Museo, sempre aperta con le sue dipendenze, alla visita degli interessati. E’ un edificio seisettecentesco, tipica casa spagnola insulare, con una serie di patii interni attorno a cui si svolgeva la vita di una famiglia molto ricca che aveva legami con la città di origine fino a tutto il Settecento. Lo testimoniano ancora visivamente due ricche carrozze. La famiglia Lercaro ha lasciato un ricchissimo archivio famigliare nelle mani di tre diverse istituzioni pubbliche locali. Raccoglie documenti dalla fine del ‘500 a tutto l’800 che testimoniano l’esistenza di problemi famigliari, di affari, commerci, legami interfamigliari. La maggior parte di essi è raccolta nella Biblioteca Universitaria del Campus di Guajara e già da me visionati qualche anno fa per ricavarne un volumetto in cui ho raccolto e duplicato oltre 200 documenti, moltissimi scritti ancora in italiano in pieno Settecento, che testimoniano continui rapporti con Genova. Sia per reclamare il proprio titolo di nobiltà e parti di eredità, sia per chiedere l’invio da Genova a Tenerife di abiti e scarpe adeguati al proprio livello sociale, ma anche per sollecitare forniture di riso, di materiali speciali per adornare la propria casa. Visitando la Biblioteca universitaria si Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 125 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Assemblé ha la bella sorpresa di scoprire che i faldoni dell’archivio Lercaro sono stati nel frattempo passati attraverso più mani di Docenti e studenti che hanno censito i documenti presenti in ciascuno di essi. Si tratta del primo passo per ordinarli con una cadenza temporale e quindi per argomenti, temi famigliari, interessi locali, interessi genovesi, interessi mercantili aperti sull’Europa ma anche verso gli Stati Uniti appena costituiti, e alle colonie spagnole, a seconda della scelta che vorranno effettuare quanti si occupano di riordinare questa ricchissima raccolta documentale che è anche uno spaccato secolare della vita insulare. Da alcuni studiosi locali ho avuto la segnalazione della presenza fra i primi notai reali operanti a Tenerife anche di un oriundo genovese: il notaio Bernardino Giustiniani, di un ramo di quella famiglia, attivo nell’isola per quasi 50 anni. La sua documentazione, già studiata in loco merita una nuova attenzione anche da 125 parte nostra. Il notaio “genovese” ha rogato di preferenza in favore di genovesi già residenti in quella ed in altre isole delle Canarie o di passaggio con le loro navi. Vi sono altri documenti -in maggioranza- stesi a favore di altri cittadini, i primi abitanti della città di San Cristobal de La Laguna per alcuni secoli la capitale dell’isola. Si tratta di atti stesi a favore di cittadini spagnoli, di discendenti dei Guanci originari, di francesi, olandesi, inglesi, fiamminghi. Una testimonianxa di come fin dall’inizio della dominazione spagnola l’isola di Tenerife e le altre sei principali dell’arcipelago, siano divenute rapidamente un crogiolo di popolazioni diverse che hanno poi dato vita all’etnia composita canaria. Un esperimento di colonizzazione internazionale successivamente adottato in altre terre dell’enorme impero coloniale spagnolo. Anche nella documentazione di altri quattro notai insulari del medesimo XVI secolo, si possono trovare atti riferiti a “mercanti genovesi” presenti e attivi nelle Canarie fin dall’indomani della loro integrazione completa nella monarchia di Castiglia, a partire dal 1496. Quei documenti servono a testimoniare, ancora una volta, i forti legami esistenti fra Genova ed i genovesi e quelle isole atlantiche che dopo i viaggi di Colombo e di Bartolomeo Diaz divennero una base importante delle rotte atlantiche fra l’Europa, le Americhe, l’Africa e l’oceano Indiano. Quindi importanti per un piccolo popolo di navigatori e di mercanti qual’era quello genovese, per secoli padrone dei mari. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 126 126 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI FCA, un porto sicuro anche per le associazioni GIOVANNI RAINISIO GIÀ PRESIDENTE DEL CIRCOLO “MANUEL BELGRANO” DI IMPERIA Quindici anni sono tanti, in un mondo, poi, che cambia così velocemente, sono davvero una eternità. Casa America, con il suo lavoro, le sue pubblicazioni e le sue analisi socio-politiche, è diventata nel tempo un punto di riferimento importante e qualificato per le Istituzioni, le imprese, le Associazioni, che hanno interesse per il continente americano. Anche i circoli culturali, come il nostro di Imperia, dedicato al Generale Manuel Belgrano, liberatore e padre della Patria argentina, nati molto tempo prima e precisamente nel 1987, hanno sempre trovato nella FCA un porto sicuro per informazioni, collaborazioni, documenti, iniziative. La Fondazione, che Tu, Roberto, hai fondato fin dalla nascita, si è sempre caratterizzata per profondità culturale e grande apertura. È cresciuta nel tempo, anche di fronte a difficoltà finanziarie, perché ha saputo sempre volare alto ed avere, pur nel cambiamento continuo economico, sociale e politico della società, una solida, argomentata, linea storico culturale di grande spessore. Ho potuto toccare con mano, avendo fatto parte per alcuni anni del comitato scientifico, quanto varie e qualificate siano state le iniziative portate avanti, nei diversi settori di intervento, senza mai cadere in strumentalizzazioni di parte o, peggio, in quel "mugugno" continuo diventato sport nazionale. La valorizzazione dell'America Latina, nel mondo ed in Italia, la scoperta attenta e scientifica dell'opera degli Italiani in questo continente, la visione della immigrazione in Italia e in Liguria, come portatrice di grande ricchezza culturale, economica e sociale, hanno dato a Casa America un ruolo molto importante nel panorama politico italiano. L'Italia ha sempre più bisogno di Ambasciatori nel mondo e, in particolare, in quella parte come il Sud America che oggi è in grande sviluppo e ribolle nella pentola della globalizzazione. Per questo motivo è fondamentale che strutture come la FCA siano finanziate Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 127 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 127 The winner e sorrette dalle Istituzioni Pubbliche, oltre che da tutti noi. Caro Roberto ho scritto volentieri queste poche righe perché penso che Tu meriti da parte nostra un riconoscimento per la quantità, la qualità e l'intensità del lavoro svolto. Senza esagerare, Genova e la Liguria sarebbero culturalmente molto più indietro sul terreno dei rapporti internazionali senza la presenza di Casa America. Una nazione ed una regione con la propria storia tutta sul mare hanno bisogno di coltivare sempre di più i propri legami con altri popoli e altre culture. Per questo motivo spero che Casa America possa sempre meglio svolgere il compito che si è prefissa. Anche se può risultare un po' vetusto: AD MAIORA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 128 128 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Un continente in evoluzione GIANCARLO ROLLA PROFESSORE DI DIRITTO COSTITUZIONALE ALL’UNIVERSITÀ DI GENOVA Alla luce della mia personale esperienza, l’impegno svolto in questi anni dalla Fondazione Casa America, non solo a Genova e in Liguria ma anche in ambito nazionale, è risultato particolarmente positivo per due ragioni. Innanzitutto, per avere favorito - in una sostanziale assenza di iniziative in materia da parte di altri soggetti (pubblici o privati) - una conoscenza della realtà sociale, economica e politica del continente latino americano. Un impegno che assume non solo una dimensione culturale, ma rappresenta anche un veicolo per la miglior comprensione della storia e della tradizione di molte migliaia di nuovi “residenti” liguri, provenienti dai paesi dell’America Latina. I numerosi incontri tematici e le settimane di presentazione della realtà di singoli paesi hanno presentato una realtà in profondo cambiamento: assumendo come punto di osservazione il profilo per me di maggior interesse (la realtà costituzionale di quegli ordinamenti), non può non colpire il possente processo di democratizzazione e di su- peramento delle dittature militari che ha caratterizzato la quasi totalità degli Stati, l’approvazione di testi costituzionali evoluti che fanno rientrare a pieno titolo il continente americano all’interno del costituzionalismo democratico occidentale. Così come non va trascurato il carattere innovativo di alcune soluzioni costituzionali (ad esempio, l’esperienza dei Tribunali elettorali Morin Robles David - Mostra ex libris Il generale Giuseppe Garibaldi. Le imprese e i ricordi. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 129 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 129 Rio Agua Azul, Agua Azul, Chiapas a tutela della regolarità delle elezioni), nonché la funzione educativa in tema di libertà e di diritti svolta dall’esperienza della Corte americana dei diritti dell’uomo che - al pari della nostra Corte europea - contribuisce ad elevare gli standard di tutela dei diritti fondamentali. In secondo luogo, l’impegno culturale della Fondazione Casa America ha rappresentato un valido partner per l’Università genovese. Come Direttore del Centro di ricerca sui sistemi costituzionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Genova, debbo ringraziare la Fondazione Casa America per il patrocinio e la collaborazione (organizzativa e scientifica) data ad alcune comuni iniziative universitarie: svoltesi nelle aule dell’Ateneo o nella sede della Fondazione. A questo proposito, è stato possibile organizzare interessanti incontri su temi di interesse, come gli effetti istituzionali della crisi finanziaria dell’Argentina, le trasformazioni della forma di governo di molti Stati verso un’attenuazione del modello “statunitense” di presidenzialismo, la nuova Costituzione bolivariana del Venezuela, le influenze tra il costituzionalismo europeo e americano nel XIX secolo. Per queste ragioni mi auguro che la Fondazione Casa America possa continuare, pur tra le difficoltà, la sua attività arrivando alla celebrazione del 30 anno di attività. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 130 130 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Fondazione Casa America: ambasciata culturale di America Latina in Italia e nell’Unione Europea EDUARDO ROZO ACUÑA1 GIÀ PRESIDE DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA DELL’UNIVERSITÀ DI URBINO Poter scrivere sulla Fondazione Casa America, per celebrare la sua inaugurazione quindici anni fa, è un grande onore e privilegio, considerando ciò che rappresenta per la cultura italo latinoamericana. Casa America dalla sua fondazione è stata l’Ambasciata Culturale latinoamericana non solo in Italia ma nell’Unione Europea. Questa è stata l’ambizione del suo ideatore, fondatore e grande promotore, Roberto Speciale e, per raggiungere questo obiettivo, egli si è impegnato a tempo pieno, senza limiti né sosta. Il risultato, dopo quindici anni di questo impegno, è l’esistenza di una vera e propria, grande Ambasciata Culturale latinoamericana con sede a Genova, come dimostrato pienamente dalle sue concrete realizzazioni culturali, economiche e sociali. Dopo un meditato lungo periodo di programmazione, tentativi e verifiche affrontate dal suo ideatore, on. Speciale, specialmente con le autorità e istituzioni genovesi, la Farnesina e l’Istituto Italo Latino Americano, nel 1999 Casa America si costituisce formalmente come fondazione e comincia a funzionare senza mai fermarsi nella programmazione di eventi e manifestazioni culturali. La scelta della città di Genova come la sua sede non è stata casuale ma la conseguenza della costatazione del suo passato storico, del suo patrimonio culturale e della sin- 1 Professore Ordinario ed Emerito delle Università Externado de Colombia, Università di Boyacá e dell’Università degli Studi di Urbino, dove è stato Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Membro del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 131 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI golarità di essere stata culla del grande scopritore delle Americhe, Cristoforo Colombo e, in tempi posteriori, il porto di partenza delle grandi emigrazioni italiane, tra la fine del diciannovesimo secolo e il primo ventennio del ventesimo, cosi come delle successive ondate emigratorie che seguirono la Seconda Guerra Mondiale. Casa America, in questo contesto, ha potuto esercitare un’altra funzione fondamentale, in questo caso in senso contrario, dall’America verso l’Italia. La Fondazione ha sempre voluto contribuire a diffondere nella Penisola una maggiore conoscenza del grande patrimonio storico e culturale latinoamericano, con il maggiore degli esiti, come dimostrato dalla sua permanente attività editoriale, convegnistica e seminariale tecnico-scientifica e di informazione socio-economica nonché dal suo forte impegno nell’organizzazione di eventi del massimo livello culturale nel campo del teatro e della musica. Le sue permanenti pubblicazioni, conferenze e tavole rotonde, gli spettacoli di teatro, i recital di musica, la presentazione di libri e film, le mostre fotografiche e di pittura, gli incontri con i grandi esponenti e personalità della cultura e 2 131 del mondo imprenditoriale italo-latinoamericano hanno portato la Fondazione Casa America ad essere realmente ed effettivamente una vera e propria Ambasciata Culturale dell’America Latina in Italia in Europa. La Fondazione Casa America ha svolto e svolge anche un ruolo, una funzione di grande importanza per l’integrazione culturale dei paesi latinoamericani e fra questi e gli Stati europei e, per meglio svolgerla e raggiungere questo obiettivo, Casa America è membro della rete RCCAE, centro direzionale delle Case Americhe europee e degli istituti culturali latinoamericani, di cui fanno parte 75 istituzioni da 25 paesi tra cui Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Perù, Stati Uniti, Uruguay, Venezuela, Austria, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Svizzera2. I rapporti istituzionali di Casa America si realizzano anche con le rappresentanze diplomatiche con sede in Italia, con la Farnesina, le Università, i musei e le istituzioni che svolgono una fondamentale funzione per la conoscenza, a trecentosessanta gradi, dell’America Latina, tra cui l’importantissimo Istituto Italo Latino Americano3 e il Centro Altreitalie4. E, nell’America Fondata nel 2002 come struttura di cooperazione e coordinamento che si riunisce annualmente in Europa o in America e si propone di scambiare informazioni, opinioni, esperienze, ma anche di organizzare punti di riflessione comuni su singoli temi come in occasione dell’incontro del 15 e 16 ottobre 2009 a Genova (Casa America) sul tema migrazione e cultura nelle Americhe. 3 Organismo internazionale con sede in Roma, di cui fanno parte l’Italia e le venti Repubbliche dell’America Latina, secondo la Convenzione internazionale ratificata dalle menzionate repubbliche nel 1966. 4 Centro di studi e ricerca sulle migrazioni italiane nel mondo, fondato nel 2005 a seguito delle attività portate avanti dalla Fondazione Giovanni Agnelli e che, dal 2009, funziona nel contesto dell’Associazione Globus et Locus. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 132 132 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI di "%! $# "" # %() ) "! $ & & !+!%$ !$ %$ # $)% &%() " %$* !$ $ ') %## $ $$% ""# Latina, la Fondazione Casa America collabora con le rappresentanze diplomatiche italiane presenti, con gli istituti italiani di cultura, le scuole italiane, le associazioni di italiani, i giornali, le riviste e i siti internet in italiano. Come riaffermato, il puntuale funzionamento e il costante lavoro di Casa America nei quindici anni di esistenza in pro dell’America Latina è stato sempre esemplare, ma non potendo entrare a fondo nella materia, si deve almeno ricordare che in questi quindici anni la Fondazione non si è mai fermata un solo momento nella programmazione e realizzazione di grandi Settimane Culturali su tutti i paesi latinoamericani; nell’organizzazione e presentazione di Mostre e Proiezioni; nella Presentazione di libri, non solo di quelli pubblicati dalla stessa Casa America che, come si rileva più avanti, sono innumerevoli, ma anche di quelli pubblicati dalle più importanti case editrici italiane e americane sull’America Latina e suoi rapporti con l’Italia e l’Europa e viceversa; Conferenze, Incontri e Manifestazioni sulle più interessanti ed importanti tematiche, come sul Macchu Picchu, la Quinua delle Ande, Sulle strade del Pisco, la Cultura e la Filosofia Inca, il Congresso Portuale Internazionale, Il Venezuela di Chávez e dopo Chávez, il Brasile oggi, il Perù e l’America Latina, solo per menzionare alcune. In questa sintetica memoria, come ulteriore prova del grande e lodevole lavoro della Fondazione Casa America, è di fondamentale importanza riepilogare le sue più importanti pubblicazioni degli ultimi anni: 2015: Bolivia. 2014: Color y Vida: 20 artisti per Frida Kahlo; Frida Kahlo: Tra Messico e Italia. 2013: Venezuela - Italia: Storia, attualità, futuro - Il pensiero Politico dell’America Latina. 2012: Ecuador, Paese del “buen vivir” Perú. Incontro al futuro - Il calcio tra Italia e America Latina. L’esempio di Genova. 2011: Il Messico - Migranti latinoamericani e sistema finanziario - Porti e Città: Genova, La Spezia, Savona e America. Una strategia globale e locale - Italiani a Cuba. 2010: Brasile. Un grande Paese che guarda Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 133 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI %() ) "! $ & & !+!%$ !$ %$ # $)% &%() " %$* !$ $ ') %## $ $$% di il futuro - Il Viaggio Inaspettato (storia di un gruppo di marinai italiani e liguri membri dell’equipaggio di 10 navi mercantili fatti prigionieri dalle autorità messicane allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale) - Va là che vai bene (L’emigrazione da Masone e dalla Valle Stura verso l’America tra Ottocento e Novecento) - Il Risorgimento italiano. Una grande storia scritta dai giovani Il Paraguay - Repubblica Dominicana. Juan Bosch e l’Italia. 2009: I primi italiani in America del Nord - Dizionario biografico dei liguri, piemontesi e altri - Storie e presenze italiane tra Settecento e Ottocento - Un Mare di Sviluppo tra l’Italia e America Latina (Porti, trasporti e logistica) - Migrazione e cultura in 133 America e in Europa - Tra Italia e Perù: l’attualità di Antonio Raimondi. - Cuba Immigrazione e integrazione in Liguria (sulla presenza degli immigrati latinoamericani e mediterranei in Liguria). 2008: Argentina - Guatemala - Garibaldi. Iconografia tra Italia e Americhe. 2007: Giuseppe Garibaldi: liberatore globale tra Italia, Europa e America - Il Generale Giuseppe Garibaldi e l’America Latina. Le imprese e i ricordi - Italiani in America Latina - Sguardi latinoamericani in Liguria - 500 Anni dopo Colombo - I Rapporti Commerciali tra Unione Europea e America Latina. 2006: La Sfida di Colombo. Oltre l’Oceano - Dizionario storico biografico dei Liguri in America Latina. Da Colombo a tutto il Novecento - Il Grifone e l’Armadillo. L’interscambio di immagini culturali tra le due sponde dell’Oceano - Il Risorgimento Italiano in America Latina. 2005: Risorgimento tra due Mondi. Immagini del Risorgimento Italiano in America Latina. Conclusivamente, con grande sicurezza si può affermare che un’attività culturale come la precedente non ha paragone ed è proprio per questo motivo che la Fondazione Casa America ben si merita il grande ed eccezionale titolo di Ambasciata dell’America Latina in Italia e nell’Unione Europea, e nei riguardi del suo Fondatore e Presidente, on. Roberto Speciale, italiani e latinoamericani, autorità e cittadini dobbiamo essere perennemente grati e riconoscenti. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 134 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 135 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 135 Italia e America Latina, una relazione che resta strategica CARLO SECCHI DIRETTORE DELL’ISLA E PROFESSORE ALL’UNIVERSITÀ I primi quindici anni di Fondazione Casa America rappresentano indubbiamente un bel traguardo, soprattutto in un ambito di attività non facile di questi tempi. Molti di noi infatti, e Fondazione Casa America in particolare, hanno cercato di tenere vivo l’interesse nell’America Latina in un Paese, come l’Italia, dove ciò dovrebbe risultare un compito agevole grazie ai legami storici e culturali tra le due aree. Tuttavia, bisogna prendere atto del fatto che quella che dovrebbe essere una solida alleanza basata su interessi comuni, anche in campo economico, ha perso parte del suo fascino sia presso l’opinione pubblica che presso gli imprenditori. In particolare, i temi economici dovrebbero ricevere una ben maggiore attenzione da parte italiana sulle potenzialità dei Paesi latino-americani (e viceversa). Per molti anni abbiamo sostenuto che vi fosse un chiaro interesse da parte delle imprese italiane a guardare all’America Latina non solo come mercato, ma anche come partner nelle proprie strategie di internazionalizzazione. BOCCONI DI MILANO Tuttavia, a parte l’eccezione rappresentata da talune grandi multinazionali italiane da anni ben insediate in America Latina, le imprese medie e piccole sembrano oggi meno interessate di un tempo, probabilmente a causa della (errata) percezione di una maggiore convenienza a ricercare opportunità in Paesi più vicini, nell’Unione Europea allargata o poco distanti dai suoi confini, ovvero in Asia. Abbiamo a lungo anche coltivato il disegno di esportare il nostro modello di piccole e medie imprese e dei distretti industriali in America Latina, sia perché ritenuto adatto a quei Paesi, sia per avere un interlocutore in sintonia con la nostra realtà imprenditoriale, ma anche qui i frutti sembrano essere abbastanza scarsi. La crisi economica poi non ha certo aiutato, obbligando molte imprese più a concentrarsi sulla propria sopravvivenza, che a perseguire strategie di sviluppo. Infine, va registrata anche una certa disattenzione da parte della classe politica, al di là di affermazioni o occasioni di facciata, e comunque con un grado di Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 136 136 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Chiosco di piazza, stato di Jalisco attenzione e perseveranza ben lontano dai nostri “concorrenti” nelle relazioni con l’ America Latina, Spagna in primo luogo, ma non solo. Anche da parte latino-americana la situazione politica di taluni Paesi non ha certo aiutato, alimentando incertezze che hanno scoraggiato l’attività imprenditoriale. Tuttavia, è chiaro l’interesse dell’America Latina a diversificare le proprie relazioni economiche rispetto ai legami con gli Stati Uniti, non solo verso l’Asia, ma anche e soprattutto verso quella parte dell’Europa dove il dialogo anche economico risulta più facile e dove le complementarietà sembrano più evidenti. Analogo interesse permane dal nostro lato, non solo per motivi validi da tempo, ma anche alla luce della necessità di stringere alleanze per meglio fronteggiare le sfide competitive poste dalla globalizzazione. E ciò va tenuto ben presente guardando verso il futuro, nel momento in cui sembra che l’economia mondiale stia consolidando la ripresa per lasciarsi alle spalle la crisi economica degli ultimi anni. È quindi importante riprendere una visione strategica dei rapporti economici con aree selezionate del mondo con cui “cooperare per competere” nell’economia globalizzata e il potenziale tra Italia e America Latina, seppure adattato ai tempi, non sembra mutato rispetto alle analisi che venivano svolte prima della crisi. In tale contesto l’attività di Fondazione Casa America può risultare preziosa nel mantenere un terreno fertile a tali scopi, per cui l’augurio non può che essere quello di festeggiare ancora molti compleanni con la soddisfazione di risultati tangibili per il lavoro svolto. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 137 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 137 Genova e il continente americano: emigrazione ed immigrazione FRANCESCO SURDICH GIÀ PRESIDE DELLA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA DELL’UNIVERSITÀ DI GENOVA Il rapporto proficuo e continuo fra Genova e la Liguria e il continente americano ebbe inizio fin dalle prime spedizioni di scoperta ed esplorazione europee, a cominciare dal primo viaggio di Colombo, che fu seguito da diversi marinai liguri, ed al tentativo di circumnavigazione del globo di Ferdinando Magellano, al quale presero parte con ruoli di un certo rilievo navigatori del calibro di Giovanni Battista Ponzerone e Leon Pancaldo. Questi contatti proseguirono ininterrottamente nei secoli successivi per raggiungere il loro vertice nel corso dell’Ottocento nell’ambito dell’emigrazione di massa, un fenomeno che ha portato una massa consistente di liguri a stanziarsi, molti definitivamente e in diversi casi in posizioni di rilievo, sia nell’America centrale e meridionale che in quella settentrionale, fornendo spesso un rilevante contributo alla crescita e allo sviluppo economico, politico e culturale di quelle nazioni e di quei territori lasciando in tutti i campi tracce profonde e significative: uno dei casi più emblematici si può considerare quello del quartiere Boca di Buenos Aires dove ancora oggi si continua a parlare il dialetto ligure. In questi ultimi decenni è andato invece sviluppandosi il fenomeno, altrettanto importante, dell’insediamento nel territorio ligure, e soprattutto a Genova, di numerose comunità lationamericane, un fenomeno che ha posto e continua a porre complessi e delicati problemi legati alle pratiche dell’accoglienza e dell’integrazione, come si può dedurre, fra le tante occasioni di dibattito e discussione che si sono dipanate sull’argomento in questi ultimi anni, dalla lettura degli atti dell’incontro “Dialogo sull’immigrazione, approccio europeo e realtà ligure”, svoltosi proprio a Genova il 18 dicembre 2008, e da uno dei Quaderni di casa America, il terzo, dedicato a “Immigrazione e integrazione in Li- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 138 138 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI guria”, frutto di una ricerca sulla presenza degli immigrati latinoamericani e mediterranei, attenta alle buone pratiche, al dialogo interculturale e al contesto nazionale e comunitario. Un quaderno che, accanto ai tanti altri pubblicati nel corso degli anni, rappresenta una delle tante testimonianze dell’ampio spazio che, grazie anche al contributo ed alla collaborazione dei consolati dei paesi di origine delle comunità latinoamericane residenti a Genova, ha sempre dedicato a questi problemi Casa America, fin dalla sua fondazione che ha rappresentato un’intuizione lungimirante, sia con giornate di studio e convegni, che conferenze, mostre e pubblicazioni che si sono inserite nell’ambito di un’attenzione riservata alla storia più ampia della presenza italiana nel Nuovo Mondo. Questa istituzione ebbe fra l’altro per lungo tempo la sua sede di fronte a quel porto che, non va dimenticato, rappresenta una testimonianza vivente di questa epopea che all’epoca dell’emigrazione di massa ne fece il punto di riferimento anche della gran parte degli Italiani che abbandonarono la loro patria per trasferirsi nel continente americano. Ma già nei primi decenni dell’Ottocento i marinai liguri avevano cominciato ad avere spesso un ruolo rilevante nell’America meridionale assumendo il controllo del traffico degli estuari e dei fiumi del bacino del Rio della Plata e, per un certo periodo, anche delle rotte commerciali col Brasile, l’America settentrionale e le Antille. In particolare in quel periodo oltre tremila liguri operarono nella zona del Rio della Plata come proprietari, capitani o marinai di bastimenti e barche per la navigazione a medio e breve raggio, ai quali i governi locali, appena usciti dalle guerre di liberazione, affidarono spesso la ricognizione geografica e topografica dei loro territori, strumento preliminare indispensabile per qualsiasi progetto di ristrutturazione politica e amministrativa nel cui ambito ebbero poi in molti casi anche il compito di avviare le prime iniziative di colonizzazione. Ma fu soprattutto dopo il fallimento della Compagnia Transatlantica, che nel 1852 aveva istituito due linee mensili, con partenza da Genova, per Rio de Janeiro e New York, che la rotta per le Americhe sarebbe entrata gradualmente nei progetti e nelle iniziative degli armatori italiani ed in primo luogo di quelli liguri (Vignolo, Frassinetti, Musso, Montebruno, Pratolongo, Danovaro, ecc., fra i primi, seguiti successivamente da Lavarello, Cerruti, Oneto, Piaggio, Bruzzo, Raggio, ecc.), incrementando progressivamente l’interscambio commerciale col continente americano, ma soprattutto i flussi migratori che fra il 1871 ed il 1881 avrebbero superato le 363.00 unità. Il loro controllo e la loro gestione sarebbe diventato col passare degli anni un vero e proprio affare perché le navi destinate al trasporto degli emigranti potevano garantire un nolo consistente in grado di compensare Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 139 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 139 Maggio 2009. Convegno Porti Trasporti e logistica anche i noli “poveri” o inesistenti del trasporto di alcuni generi di mercanzie e, avendo già guadagnato sul viaggio di andata, potevano permettersi di accettare noli più bassi nei porti esteri, soffiando in tal modo il trasporto di merci preziose ad altre navi. Ricordiamo infatti che già nel periodo compreso fra il 1864 ed il 1869 i gruppi armatoriali genovesi più importanti furono in grado di triplicare, grazie ai profitti accumulati con queste iniziative (i soli proventi dei quasi 30.000 emigranti diretti a Buenos Aires furono, per il periodo 1863-68, 36 milioni di lire), il tonnellaggio della loro flotta, che passò da 5.428 a 13.700 tonnellate di stazza. Tutto questo rese possibile anche un crescente movimento di persone che vennero a conoscenza delle possibilità e risorse che offrivano i territori dislocati dall’altra parte dell’Atlantico attraverso il flusso di informazioni che accompagnò costantemente il movimento marittimo fra i porti delle due sponde alimentando un massiccio stanziamento di italiani nel continente americano, con particolare riguardo in un primo momento soprattutto all’Argentina e Brasile e in una seconda fase agli Stati Uniti. Fra questi emigrati, come abbiamo già sottolineato, i liguri ebbero sempre un ruolo rilevante come ha ben messo in evidenza un’importante iniziativa che Casa America ha messo a punto nel 2006 con la compilazione, frutto di una lungo lavoro di ricerca, e la pubblicazione di un prezioso Dizionario storico biografico dei liguri in America Latina, contenente, accanto a cinque saggi di contestualizzazione del fenomeno, più di 2.100 schede biografiche, relative ad artisti, scienziati, marinai, esploratori, imprenditori, commercianti, artigiani, uomini politici. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 140 140 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI FCA, cultura e impegno sociale MADDALENA TIRABASSI DIRETTORE CENTRO ALTREITALIE SULLE MIGRAZIONI ITALIANE Fa sempre piacere celebrare gli anniversari di un’istituzione culturale, e trattandosi di Casa America questo è ancora più vero. Ho avuto la fortuna di seguirne le attività fin dagli inizi, invitata dal suo presidente Roberto Speciale a far parte del comitato scientifico poiché, occupandomi di migrazioni italiane, ho affrontato nelle mie ricerche anche l’America Latina. Rimpiango di aver potuto seguire solo sporadicamente le attività perché purtroppo le distanze in Italia non sono segnate dai chilometri, ma dalle politiche dei trasporti che in questi ultimi anni hanno allontanato Genova e Torino. Vorrei qui soffermarmi su alcune delle caratteristiche che distinguono la Fondazione Casa America. La principale direi è la poliedricità delle iniziative rivolte all’America Latina. Nel corso degli anni la Fondazione è riuscita infatti a operare in senso culturale, sociale, politico, economico e artistico − e penso alla ricerca poi pubblicata nel Dizionario storico biografico dei Liguri in America Latina. Da Colombo a tutto il Novecento, alle belle mostre ospitate nei suoi locali e a quella recentissima su Frida Kahlo − coniugando ricerca e pubblicistica. Venendo a un campo a me più familiare, procedendo a braccio e cercando di ricordare gli innumerevoli annunci di iniziative portate avanti da Casa America che puntualmente mi arrivano via mail, non solo si è occupata dell’emigrazione italiana nelle Americhe, ma cosa rara per i centri italiani laici, anche di immigrazione dall’America Latina all’Italia. E anche qui negli anni ha saputo coniugare cultura e impegno sociale attraverso corsi e iniziative che hanno coinvolto le comunità immigrate presenti a Genova. Casa America, come purtroppo molte delle istituzioni culturali che operano nel nostro paese, in questi anni ha dovuto superare momenti di crisi, ma ha saputo resistere, mi fa piacere pensare proprio grazie alla forza dei suoi progetti. Auguri Casa America! Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 141 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 141 Importanza dell’incisione nel dialogo con l’America Latina GIAN CARLO TORRE STORICO DELL’EX LIBRIS E COLLEZIONISTA La mia collaborazione con Fondazione Casa America come promotore e curatore delle mostre di ex libris latino americani e dedicati a Giuseppe Garibaldi e alle migrazioni è nata dal desiderio di creare un momento di documentazione, di conoscenza, di presentazione e di informazione, per la cittadinanza, studenti, artisti, amanti della grafica, inteso come prima tappa di un costituendo centro di documentazione del grande patrimonio culturale della grafica latino-americana contemporanea, in prima istanza, della xilografia in particolare, la tecnica preferita e diffusa tra gli Artisti latino americani, indipendentemente dalle fasce d’età, che gode di una grande tradizione popolare sia nella diffusione delle immagini che nei testi. Nata per diffondere immagini religiose dirette alla popolazione, con le prime stamperie delle missioni gesuitiche, il passo al “mondo profano” fu breve. Fondamentale fu la xilografia come mezzo di illustrazione e di diffusione in campo politico-sociale e nella caricatura politica; ci fa partecipi di un’arte con incidenza politica e sociale ove denuncia e satira sociale riflettevano le controversie che animavano l’evoluzione sociale e politica di molte nazioni Latino Americane per divenire un’arte al servizio della cronaca quotidiana. In questa prima fase abbiamo posto attenzione all’ex libris, esempio di grafica dedicata, sviluppato in epoca coloniale, ed integrato con l’arrivo di artisti emigrati, ai primi del ‘900, o allontanatisi o Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 142 142 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Dicembre 2007. Mostra ex libris Il generale Giuseppe Garibaldi. Le imprese e i ricordi. Schvarzman Mauricio - Mostra ex libris Il generale Giuseppe Garibaldi. Le imprese e i ricordi. esiliati per gli eventi bellici che colpirono l’Europa tra il 1937 ed il 1945. La prima mostra “Introduzione all’ex libris Latino Americano”, 27 aprile 2004, successi- vamente esposta a Sestri Levante, nel 2007 divenne itinerante in Messico, Città del Messico da metà settembre nel Museo del Periodismo y las artes graficas, in collaborazione con la Presidente dell’Associazione Messicana di ex libris Selva Hernandez e Guadalajara in occasione della Fiera Internazionale del Libro (29/11 - 07/12 2008). La mostra “Il Generale Giuseppe Garibaldi e l’America Latina: imprese e ricordi” 6 dicembre 2007 - 11 gennaio 2008, vide la sola partecipazione, su invito, degli artisti latino americani e attraverso gli ex libris ci mostrò, in questo anno di celebrazioni garibaldine, come il Generale Garibaldi sia ricordato nei paesi dell’America Latina. Numerose le sedi che la accolsero: La Spezia, Ortona, Savona, Oneglia, Caracas, Guadalajara, Managua, El Callao, Lima, Asuncion. Con “Migrazione e cultura in America e in Europa. Gli ex libris illustrano e narrano”(2009), successivamente itinerante fuori regione (Chieri), una selezione di artisti italiani affronta ed illustra il tema migrazione e cultura. Mostre di ex libris a tema furono organizzate per l’Incontro internazionale preparatorio alla IV Conferenza Nazionale Italia America Latina e Caraibi (2009), e per l’incontro “Cibo e cultura della tavola italoamericana”(2013). La conoscenza degli artisti ha permesso la loro adesione e la donazione delle opere, la collaborazione del personale di Casa America ha permesso la riuscita dei momenti espositivi. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 143 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 143 Ricordi di un impegno che viene da lontano SALVATORE VENTO SOCIOLOGO L'intervento che segue è basato su alcuni ricordi personali in diversi periodi. Comincio con Cuba. Per la generazione dei giovani politicamente impegnati degli anni '70 l'America Latina è stata un luogo dell'immaginario ideale soprattutto in riferimento alla figura di Ernesto Che Guevara (1928-1967), il moderno Garibaldi che aveva rinunciato a un ruolo prestigioso quale era quello di Ministro dell'industria del nuovo governo cubano per diffondere la rivoluzione in tutto il continente. Ma col passare degli anni Cuba si legò sempre di più all'Unione sovietica fino a perdere le sue peculiarità e instaurare un regime a partito unico che contrastava con lo spirito libertario delle origini. Per fortuna il dialogo avviato ultimamente con gli Stati Uniti sembra aprire nuove prospettive. In Cile nel 1973 per protestare contro il golpe militare del generale Pinochet appoggiato dalla CIA dei tempi di Richard Nixon che destituì il legittimo governo democratico di Salvador Allende - in tutta Europa si diffuse un movimento di solidarietà senza precedenti. In Italia il sindacato unitario della Federazione Cgil Cisl Uil promosse in tutto il paese una vasta campagna di solidarietà (raccolta di fondi a favore delle forze democratiche, sostegno al sindacato cileno della CUT). In questa solidarietà Genova diede un contributo di primo piano. Ricordo personalmente (in quel periodo lavoravo nella Cisl) gli incontri di delegati sindacali effettuali al Cral dell'Italsider con la partecipazione dei rappresentanti della CUT (Central Unica de Trabajadores de Chile) in esilio. Ricordo gli incontri col leader sindacale cileno Manuel Bustos (1943-1999) nei nove mesi che trascorse in Italia ospite dal Dipartimento internazionale della Cisl. Qualche anno prima, nel 1971, da studente universitario alla facoltà di sociologia di Trento, avevamo salutato con orgoglio la concessione del Premio Nobel per la letteratura a Pablo Neruda. Il poeta nel suo discorso a Stoccoma salutò l'amico “ammirato e caro, il presidente della Repubblica Salvador Allende in piena lotta per restituire la nuova indipendenza della nostra patria” e ri- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 144 144 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI cordò anche “il cardinale della Chiesa del Cile che mi ha salutato spazzando via le frontiere delle cose che ci differenziano, delle idee che ci separano e delle lotte che ci uniscono”. A differenza dell'esperienza cubana molto ideologizzata, i fatti cileni li sentimmo più vicini a noi, quasi parte della nostra storia, quella della lotta antifascista e della Resistenza, infatti nei nostri incontri erano sempre presenti i rappresentanti dell'ANPI. La sconfitta del governo di Unidad Popular porterà inoltre il segretario del Pci Enrico Berlinguer ad una riflessione approfondita (pubblicata in tre articoli su Rinascita) che getterà le basi della successiva proposta di "compromesso storico". In Argentina un'altra esperienza di fattiva solidarietà fu quella a favore delle "Madres de Plaza de Mayo" che lottavano per conoscere la sorte dei loro congiunti desaparecidos durante la dittatura dei militari (197683). A questi ricordi si sommano l'esperienza personale dell'adolescenza vissuta in Venezuela dov'ero emigrato con la mia famiglia. Qui avvenne l'incontro ideale con la figura del Libertador Simón Bolívar (1783-1830), molto venerata dai venezuelani di tutte le tendenze politiche. Invitato da una mia insegnante, partecipai alle prime manifestazioni democratiche dopo la caduta del dittatore militare generale Marcos Pérez Jiménez (1952-58). Iniziava una lunga stagione dei governi in cui si alternavano al potere i democristiani di COPEI (Comité de Organización Política Elec- La copertina della rivista della FML (I Consigli) toral Independiente) e i socialdemocratici di Acción Democrática (AD) con i rispettivi leader (stimati per la loro preparazione politica e culturale quali Rafael Caldera e Rómulo Betancourt), con i quali, nell'ultimo quindicennio dominato da Hugo Chávez Frías e dal suo erede Maduro, non intravvediamo più nessun legame consistente. Oggi il Venezuela attraversa una cruenta crisi economica e sociale: dalla scarsità dei generi alimentari alle interminabili code Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 145 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI nei negozi, che si prolungano per intere giornate anche davanti ai distributori di benzina nonostante il Venezuela sia uno dei principali paesi produttori di petrolio; alla diffusa violenza contro le persone e le proprietà. Alla luce di queste esperienze personali ho partecipato con entusiasmo all'apertura della sede della Fondazione Casa America di Villa Rosazza (alla biblioteca ho donato alcuni miei libri di letteratura spagnola). In particolare mi piace ricordare l'incontro sul debito pubblico, organizzato da Casa America in occasione del G8 a Genova, al quale parteciparono numerose personalità latinoamericane che poi ricopriranno importanti ruoli politici nei loro governi. Purtroppo il frutto di queste analisi, come di altre effettuate alla vigilia, sono state oscurate dalle violenze scatenate dai black bloc le cui immagini dominarono l'opinione pubblica. Oggi la componente latinoamericana è attivamente presente nella nostra città, peraltro documentata nel 2004 da una approfondita ricerca promossa da Casa America in collaborazione con Giuliano Carlini del Cedritt (vedi il nostro volume I latinoamericani a Genova, De Ferrari Editore, 2004). Attraverso interviste in profondità, questionari per la rilevazione quantitativa, focus group, riprese video, sono state ricostruite le dinamiche dei processi migratori e dell'inserimento nella realtà genovese. Il 1999 risultava 145 l'anno nel quale gli immigrati ecuadoriani superavano i marocchini. Nel 2002 nella prima puntata del programma televisivo "Genova la memoria il futuro" avevo registrato alcuni momenti della messa in spagnolo alla Chiesa dei francescani di Santa Caterina, una novità che destò l'interesse dei telespettatori che mi chiedevano spiegazioni. A distanza di dieci anni la loro presenza è notevolmente aumentata, i due maggiori gruppi hanno avuto la seguente evoluzione: PAESI Ecuador Perù 2000 3.048 1.333 2014 16.711 2.797 A questi si devono aggiungere circa 2.300 latinoamericani di altri paesi (Repubblica dominicana, Colombia, Cile, Bolivia, Brasile, Cuba) per un totale generale di circa 22.000 cittadini latinoamericani regolari. Una presenza così massiccia è dovuta non tanto al richiamo della struttura produttiva della città quanto dalla sua composizione demografica (elevato indice di vecchiaia, alto numero di anziani che vivono soli) che richiede interventi assistenziali coperti in larga misura da donne immigrate. Nella nostra città ci sono le condizioni affinché si possa passare da incontri “tra separati in casa” all'elaborazione di progetti condivisi. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 146 146 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Alla ricerca di percorsi nuovi STEFANO ZARA GIÀ DEPUTATO DEL PARLAMENTO ITALIANO E PRESIDENTE Quanto realizzato in quindici anni da Casa America è un piccolo miracolo costituito in primo luogo proprio dal permanere della sua presenza oggi a Genova. La missione fondante di Casa America è infatti la fertilizzazione delle relazioni internazionali che necessariamente evoca l'apertura al mondo esterno. Chi conosce Genova e la Liguria sa che affermare come valore positivo la loro uscita dai propri confini per abbracciare un universo più ampio è impresa estremamente complessa. Fanno premio sulle possibilità di collegamento da sempre offerte dal mare e su quelle oggi messe a disposizione dalle nuove tecnologie della comunicazione da un lato l'orografia che costringe tra mare e monti un territorio esteso in lunghezza, isolato dal resto del Nord d'Italia e poco coeso al suo interno, dall'altro la scarsa propensione al nuovo della gens genovese e ligure. Aggiungerei la grande parsimonia di questa nelle relazioni che travalichino ambiti familiari, amicali e professionali. Strano per una città e una regione che hanno visto per secoli CONFINDUSTRIA GENOVA l'intraprendenza mercantile e finanziaria come caratteristica del proprio sviluppo. Affidato però quest'ultimo più al singolo affare che a investimenti di lungo termine che, quando ci sono stati, sono spesso venuti da fuori. In questo ambiente difficile è nata e si è sviluppata Casa America avendo attenzione a riallacciare e rinforzare i non pochi intrecci culturali, talvolta ormai laceri, di un territorio che, a dispetto delle sue chiusure, è stato largamente attraversato da emigrazione e immigrazione dispiegatesi prevalentemente col mondo latinoamericano. Senza il contributo di Casa America i flussi migratori sarebbero rimasti episodi di sradicamento dalla madrepatria piuttosto che occasioni di creazione di nuove relazioni. Casa America ha costruito, spesso a partire da fili esilissimi, ponti e strade sulle valli e i deserti dell'abbandono mettendo in campo iniziative che non hanno dimenticato nessun paese latinoamericano e hanno sovente solcato il mare e valicato l'Appennino esplorando tutti gli aspetti dell'umano prodigarsi: le arti, Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 147 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 147 Luglio 2012. Julio Maria Sanguinetti parla a Palazzo Tursi, Genova la letteratura, in generale la cultura, ma anche il commercio, gli affari, la finanza, la storia e la politica. Mi piace guardare a Casa America in questa dimensione di “esploratore” di percorsi nuovi o di sentieri abbandonati che tiene alta a Genova la fiaccola dell'amicizia, della solidarietà e della pace fra i popoli basate sulla reciproca conoscenza e sugli scambi. Genova e la Liguria sono ormai attraversate da evidenti sintomi di declino. Sono convinto che, in un mondo sempre più interconnesso, il loro rilancio passi dalle capacità di aprirsi lungo i percorsi tracciati da Casa America piuttosto che implodere in un ultimo abbandono all'egoistica autoreferenzialità. Paradossalmente sono più Genova e la Liguria ad aver bisogno di Casa America che non viceversa. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 148 148 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Chi ci ha lasciato Paolo Emilio Taviani, senatore a vita ROBERTO SPECIALE Ci ha aiutato e confortato nella fase preparatoria e iniziale di decollo della Fondazione Casa America ed è stato prezioso. Ci siamo frequentati molto in particolare negli ultimi anni e si è stabilito tra di noi un intenso rapporto di vicinanza e di amicizia. Gli ho proposto quindi di assumere l’incarico di presidente onorario della Fondazione ed ha accettato subito e con entusiasmo. D’altra parte l’interesse per l’America Latina di Paolo Emilio era naturale, per il grande, dettagliato e scientifico lavoro che ha compiuto su Cristoforo Colombo (ci donò molte copie della sua produzione monumentale e imprescindibile per chi vuole studiare il grande Navigatore) e per i viaggi che ha compiuto e le numerose lauree honoris causa che ha ricevuto da molti Paesi latinoamericani. Ho potuto constatare direttamente in molte occasioni la conoscenza e la stima che ha circondato Paolo Emilio Taviani in tutta l’America Latina. Boris Biancheri ROBERTO SPECIALE Ci siamo conosciuti quando era presidente dell’ANSA e della FIEG. Ci siamo incontrati più volte ed è emersa, circostanza che non conoscevo, la sua origine ligure, di Ventimiglia in particolare. Era una persona di grande sensibilità e di vasta cultura. Sono riuscito anche a coinvolgerlo nella presentazione a Roma di un mio libro, proposta che Boris Biancheri ha accettato di buon grado. I suoi libri scritti negli ultimi anni (Il nuovo disordine globale. Dopo l’11 settembre, Università Bocconi Editore, Milano, 2002; Elogio del silenzio, Feltrinelli, Milano, 2011) danno il senso di una evidente raffinatezza di pensiero e di una capacità di narrazione per me inaspettata. Gli ho proposto di far parte Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 149 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI del Consiglio d’Amministrazione di Fondazione Casa America anche per usufruire delle sue vaste conoscenze e dei suoi consigli ed ha accettato. Raramente purtroppo è riuscito ad essere presente per i suoi numerosi impegni romani ma ci siamo sentiti e consultati sempre. Era una persona che ho stimato molto e che ricordo con gratitudine. Franco Sborgi ROBERTO SPECIALE Molto è stato detto su di lui come professore universitario e come studioso di arte. Poco invece sulla sua passione per l’America Latina e sul contributo importante che ha apportato alla Fondazione. Ci siamo conosciuti già molti anni fa. L’amicizia si è consolidata in occasione di una bella mostra sull’arte della Resistenza a Palazzo Ducale. Accompagnavo l’amico Antonio Gadés, notissimo ballerino e scenografo spagnolo di flamenco e lui ha spiegato tutto con maestria e partecipazione. Ha lavorato assieme ad altri al Dizionario storico biografico dei Liguri in America Latina e alle diverse iniziative e pubblicazioni su Garibaldi e il Risorgimento italiano in America Latina e sulla mostra che abbiamo allestito a Palazzo Ducale. Le sue conoscenze ci hanno permesso di scoprire artisti e percorsi culturali di quel continente che ignoravamo. Siamo stati assieme a Cartagena das Indias in Colombia, in Argentina ed Uruguay sulle tracce di Colombo, Garibaldi e 149 Mazzini. Ha insistito con me in queste occasioni per visitare diversi cimiteri di quei Paesi. Mi suonava strano e gliel’ho detto ironicamente. Aveva ragione lui però: lì si trovavano artisti e opere di grande importanza culturale e attraverso quella lettura si scoprivano dei percorsi di vita. Un uomo mite ma determinato con qualche limite di organizzazione sul quale abbiamo scherzato più volte ma con una forte ironia e con grande spirito di osservazione. Grazie Franco per la tua professionalità e l’amicizia che ci hai dato. Genova-Lima, andata e ritorno CLARA BENEVOLO E RICCARDO SPINELLI Tutto ha inizio nel 2000, quando la Prof.ssa Caselli si rende disponibile a collaborare, con altri docenti italiani e peruviani, all’ambizioso progetto di creare una nuova università, senza scopo di lucro, nella periferia nord di Lima. Ne è promotore Mons. Lino Panizza, chiavarese di nascita, Vescovo della Diocesi di Carabayllo. Una diocesi con oltre due milioni di abitanti, una condizione socio-economica difficile e il bisogno di una realtà educativa che ne promuova e sostenga lo sviluppo umano ed economico. Nasce così l’Universidad Católica Sedes Sapientiae (UCSS) composta da due facoltà, Scienze Economiche e Scienze dell’Educazione, ritenute prioritarie per costruire - nelle parole di Mons. Panizza - un “uomo nuovo” che sappia essere protagonista Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 150 150 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI della sua vita e contribuire allo sviluppo della realtà che lo circonda. Clara Caselli è protagonista e principale promotrice di questa opera a cui apporta la sua competenza e cultura economica e gestionale e la sua grande umanità. Oggi le Facoltà sono diventate sei, le sedi si sono moltiplicate e gli studenti sono 7000, tra corsi di laurea e postlaurea. La UCSS è diventata un punto di riferimento ben oltre i confini del suo contesto di origine: è un’eccellenza a livello peruviano nella formazione e nella ricerca, con forti legami col territorio e un ruolo sempre maggiore nello sviluppo culturale ed economico del Paese. Ricordiamo il primo Master in “Economia e gestione dei processi di globalizzazione”, organizzato dalla Facoltà di Economia in collaborazione con la UCSS, l’Università di Trento e lo IULM e cofinanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica. Il master si è svolto in parte a Lima e in parte a Genova dove gli studenti peruviani hanno trascorso un semestre di studio e tirocinio. Oltre all’aspetto didattico, la collaborazione ha riguardato anche la ricerca, contribuendo ad accrescere l’interesse della comunità accademica verso l’America Latina. Un rapporto, tra Genova e Lima con un mutuo arricchimento che, da quello accademico, si è presto esteso ad altri ambiti. Innanzitutto, dal punto di vista istituzionale, ricordiamo il proficuo coinvolgimento in diversi progetti della Regione Liguria e della Provincia di Ge- nova, nonché di altre realtà quali la Fondazione Casa America. La collaborazione tra Genova e Lima deve pertanto molto alla Prof.ssa Clara Caselli, prematuramente scomparsa il 30 settembre. Ella ha rappresentato per il nostro Ateneo un prezioso ponte con la realtà dei Paesi in via di sviluppo, contribuendo così ad un'apertura culturale nei confronti di queste realtà. Chi scrive ne è stato testimone ed è onorato di averla potuta ricordare nelle pagine di una rivista che, proprio nel primo dossier di quest’anno, dedicato all’internazionalizzazione, aveva ospitato un suo articolo. Clara Caselli (1947 - 2013) Dal 1993 professore ordinario di economia e gestione delle imprese presso la facoltà di Economia dell’Università dove ha iniziato la sua carriera nel 1970 come borsista e poi come assistente ordinario e successivamente professore incaricato. A partire dal 1970 ha svolto un’intensa attività scientifica e professionale con la partecipazioni a gruppi di lavoro internazionali, ha coordinato numerosi progetti di ricerca ministeriali e del Cnr, è stata componente di comitati scientifici e di direzione di riviste, ha svolto attività di formazione e di consulenza per enti pubblici (Regione Liguria) e privati. Nell'ambito di una convenzione firmata dall'Università di Genova, nel 2000 è diventata preside della facoltà di scienze Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 151 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 151 Fonte della Vita, Monterrey, Nuevo Leon economiche dell’Università Sedes Sapientiae di Lima - Perù occupandosi della sua organizzazione e promuovendo un’intensa attività di ricerca in loco (sui temi delle piccole imprese e del loro sviluppo, del passaggio dall'informalità alla formalità, del rapporto con le grandi imprese, delle prospettive dell'economia solidale), creando altresì una iniziale rete di relazioni con l'America Latina (Colombia, Argentina, Ecuador). Nel 2010, lasciata la presidenza della facoltà, assume la direzione della scuola di formazione post laurea (escuela postgrado). L’attività pubblicistica è stata intensissima. Dal 1980 le pubblicazioni scien- tifiche (tra le quali una decina di libri) sono state oltre 150 e hanno riguardato tematiche molteplici dall’internazionalizzazione alla finanza, alle piccole e medie imprese, allo sviluppo territoriale, al turismo, al non profit. Noi la ricordiamo intensamente per la sua collaborazione nel comitato scientifico di Fondazione Casa America, per i suoi scritti nella nostra Rivista, per le numerose iniziative pubbliche che ha animato negli anni scorso sul Perù e non solo. Ne siamo stati coinvolti nell'amicizia da un carattere rigoroso nell'operato scientifico ma ironico sempre e denso di umanità. Clara, ci manchi molto. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 152 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 153 DA L L’ A M E R I CA L AT I N A RIFLESSIONI E AT T I V I T À Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 154 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 155 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 155 Argentina Un dinamismo contagioso MIGUEL ANGEL DE MARCO GIÀ PRESIDENTE E MEMBRO DELL’ACCADEMIA Estoy vinculado con la Fundación Casa America prácticamente desde sus orígenes. El dinamismo y el contagioso entusiasmo del On. Roberto Speciale, demostrado con creces durante sus visitas a la Argentina, me sumaron enseguida a la tarea que la institución desarrolla en bien de las relaciones entre Italia y América, y particularmente de los vínculos entre Liguria y el Nuevo Mundo, a la que éste se halla unido desde el momento mismo del Descubrimiento. La realización de encuentros de historiadores con el objeto de analizar la presencia de Garibaldi en momentos cruciales de la historia de Italia y de los países americanos, me permitieron apreciar la trascendencia de la labor de esta entidad, concretada entonces en el palacio de Villa Rosazza y ahora en la via dei Giustiniani, ubicada en el mismo centro histórico de la ciudad, que va mucho más allá de la evocación de los grandes personajes del pasado, pues se ocupa de las expresiones políticas, sociales y culturales de nuestro tiempo. NAZIONALE DI STORIA DI BUENOS AIRES Recuerdo particularmente el Congreso realizado en noviembre de 2005, acerca de “Il Risorgimento italiano en América Latina”, que originó una amplia revisión de aquel proceso y de su gravitación a través del pensamiento y la acción de sus principales exponentes. Las figuras de Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Giovanbatista Cuneo y otros, fueron evocadas en relación con la influencia que ejercieron en las ideas y en los modos de organización de instituciones que ayudaron al proceso de organización nacional de los respectivos países. Otro encuentro importante del que tuve la satisfacción de participar, fue la Conferencia Internacional acerca de “Giuseppe Garibaldi: liberatore globale tra Italia, Europa e América”, que se efectuó en julio de 2007, coincidente con la realización del encuentro de Grandes Veleros, en el que junto a otras bellas naves del mundo, participó la Fragata Libertad, a cuya plana mayor pertenecí en dos ocasiones, y en la que llegué una vez más a Génova con motivo de la Gran Regata Colón 92. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 156 156 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI La plaza del congreso a Buenos Aires Las conferencias, encuentros científicos y literarios, exposiciones de arte, espectáculos de bailes de los países de América cumplidos por la Fundación han sido y son muy valiosos. También deseo señalar la promoción de diversas publicaciones, en particular de libros bellamente ilustrados, y la presentación de obras de autores americanos, que tienen en Casa America un ámbito natural para exponer el fruto de su labor intelectual. Los argentinos nos hemos visto beneficiados de la labor que la institución realiza. Por todo lo dicho, no cabe sino felicitar en los fructíferos años de vida de la Fundación, al On. Speciale, y señalar la labor de todo su equipo, con un recuerdo especial para Andrea Gualco, atento y eficaz en esta valiosa empresa cultural a la que auguro éxitos y creciente influencia en el campo de la cultura italo-latinoamericana. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 157 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 157 Brasile Quindici anni dedicati alla scoperta dei tanti volti dell’America Latina EDOARDO POLLASTRI1 PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALO-BRASILIANA DI SAN PAOLO Quindici possono essere tanti o pochi, ma sicuramente gli ultimi hanno portato a un forte sconvolgimento di equilibri consolidati e hanno realmente cambiato il mondo, imprimendo una svolta enorme agli assetti politici e geo-economici mondiali. Cito solo due episodi: la gravissima crisi internazionale apertasi dopo il crollo di alcune principali banche di affari statunitensi, ma effetto dell’eccesso di cartolarizzazione e di finanza tossica diffusa a livello internazionale, e l’affermarsi di un radicalismo musulmano con effetti destabilizzanti a livello mondiale. Per dire che il mondo di oggi è radicalmente diverso dal passato recente, eppure in questo lasso di tempo la Fondazione Casa America è stata un punto di riferimento sempre attuale e che anzi ha precorso molte tendenze dello sviluppo di una realtà geo-economica 1 sempre vicina culturalmente all’Italia, ma sotto molti versi poco nota e considerata estranea alla vera matrice del popolo italiano. L’attualità di una istituzione sta nella sua capacità di interpretare i tempi e proporre (nel caso in questione) discussioni, dibattiti, iniziative che acuiscono un interesse per i temi trattati e che creano una vera e propria community su questi aspetti. Ho conosciuto Roberto Speciale e il suo team diversi anni orsono, nella mia qualità di Presidente della Camera di Commercio italiana a San Paolo del Brasile e di Rappresentante di Area Mercosud nel Consiglio di Assocamerestero, l’associazione che raggruppa le Camere di commercio italiane all’estero. Subito emersero profonde consonanze tra il progetto culturale della Fondazione e l’azione e l’origine delle Camere italiane nel mondo. Past President di Assocamerestero e Presidente della Camera di Commercio italiana a San Paolo del Brasile Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 158 158 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI In quegli anni l’America del Sud attraversava fenomeni contrastanti: i postumi di crisi valutarie si intrecciavano con una “nuova utopia” di creare un mercato unico per i principali paesi della regione (il Mercosul appunto) che appariva come una risposta effettiva per contrastare il blocco NAFTA (Canada, USA, Messico) e quindi l’egemonia statunitense. I riferimenti erano di fatto Brasile e Argentina, le altre realtà paese risultavano molto poco note, il Venezuela appariva come una terra di contrasti. Casa America cercava di inserire il dibattito geo-economico sulla matrice sociale, portava avanti un discorso molto moderno che, a partire dalle comunità all’estero, nel nostro caso comunità di business, puntava a valorizzare e rinvigorire un interesse concreto ed operativo per le realtà Sud-Americane. Per dirla in sintesi cercava di intrecciare storia e futuro e in questo aveva forti consonanze con il progetto delle Camere italiane all’estero, che nate dall’emigrazione italiana in Sud America si sono poi evolute come moderni centri di business. Ma sicuramente il periodo più fervido di collaborazione è stato durante gli anni in cui sono stato presidente di Assocamerestero e al contempo Senatore eletto nella circoscrizione America del Sud. Perché in quel periodo ho avuto modo di inserire, all’interno dei diversi eventi di Casa America cui ho partecipato, una più forte e diretta valenza di ordine sociale, in quanto la mia veste istituzionale di parlamentare eletto all’estero mi ha portato anche a rappresentare e portare nelle sedi di dibattito e di discussione le istanze che più direttamente venivano dal mondo del sociale, oltre che da quello delle imprese e delle comunità di affari. Sotto molti versi le iniziative di Casa America hanno aperto piste di discussione che erano ben presenti nel nostro Paese all’estero, ma poco noti nel dibattito politico e culturale in Italia. Il Sud America in Italia risponde ancora a una immagine per molti versi oleografica, la conoscenza dei paesi è molto approssimativa, quelle delle possibilità di sviluppo delle aziende italiane ancora meno nota. Ciò dipende anche dal fatto che le due grandi economie dell’Area, il Brasile e l’Argentina hanno monopolizzato l’attenzione (anche per il loro essere importanti destinazioni di flussi migratori) e per motivazioni differenti si presentano di non facile approccio, in particolare dal punto di vista della semplice esportazione dei prodotti e questo finisce per considerarle come terre di opportunità ma molto ostiche ad un primo approccio. Nel caso poi dell’Argentina le vicende legate al suo debito internazionale hanno finito per avere strascichi non positivi sull’immagine internazionale. Questi aspetti hanno quindi finito per oscurare le grandi potenzialità di altre economie con funzione di piattaforma e di cerniera che, magari in maniera più silenziosa e meno appariscente, si sono af- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 159 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 159 San Paolo fermate negli anni: pensiamo al Cile il cui sistema economico è molto più liberale di quello di altri economie molto più grandi e forti, ma anche Panama, per la sua posizione strategica, la Colombia, che presenta anch’essa grandi potenzialità di piattaforma logistica, ecc. In linea generale oggi i cosiddetti paesi dell’Alleanza del Pacifico (Costarica, Colombia, Perù, Cile includendo anche il Messico), stanno trovando nuova linfa per il loro orientamento più liberale, rispetto a quelli del Mercosud (Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay eVenezuela), che si caratterizzano per un orientamento più protezionista. La grande costruzione del Mercosud è poi in crisi proprio per le tensioni che si sono scatenate tra le due principali economie e per la posizione sempre un poco singolare nei rapporti internazionali del Venezuela. Nel tempo i paesi dell’Alleanza del Pacifico si sono configurati come economie più ridotte in termini di potenziali di acquisto e di consumo, ma sotto molti versi meno complesse per un approccio di pura esportazione e come hub verso altre economie dell’area o mercato di prova. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 160 160 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Spiaggia di Boa Viagem Ebbene in questo quadro di complessità le iniziative di Casa America hanno consentito di scoprire e rendere più familiari in Italia realtà-paese meno note, di intrecciare la storia del business con quella della nostre emigrazione e con la ricchezza di matrici e di tradizioni culturali poco note. Per me che vivo in un paese di circa 200 milioni di abitanti, pur essendo per motivi imprenditoriali attento a tutte le trasformazioni dell’area, è stato anche un modo per scoprire aspetti inediti di realtà e potenzialità “nascoste”. In ciò è stata molto proficua la collaborazione con diverse Camere di com- mercio italiane all’estero di quelle aree, che hanno consentito di rappresentare le effettive potenzialità economiche poco note in Italia. Ecco perché se oggi il complessivo panorama delle opportunità-paese dell’America Latina è più chiaro e noto non solo agli imprenditori italiani, ma anche a una fetta importante della società civile, lo si deve all’azione che ha svolto con acume e lungimiranza Casa America, utilizzando tutte le diverse corde (economiche e sociali) per rinvigorire forme di collegamento che in molti casi rimontano a oltre un secolo fa, con i fenomeni della grande emigrazione italiana nel mondo. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 161 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 161 Cile Un haz de experiencias e ideas JOSÉ ANTONIO VIERA-GALLO GIÀ DEPUTATO E SENATORE DELLA REPUBBLICA DEL CILE Casa America de Génova es un punto de encuentro. Hace honor a la tradición de Génova donde se encuentra ubicada. No es necesario remitirse a los vínculos históricos entre esa república y el nuevo mundo. Esos vínculos van más allá del llamado "siglo de los genoveses", que entre 1528 y 1627 cuando la política genovesa con Andrea Doria cambia de orientación de Francia hacia España. Se hablaba de Génova como poderosa república marítima, puerta de Italia para España y las Indias, cuyo influjo comercial se extiende más allá del Mediterráneo occidental. Basta - como chileno - traer a la memoria la presencia de la emigración lígure, especialmente en Chile con Juan Bautista Pastene y, sobre todo, la enorme solidaridad italiana con la lucha por los valores democráticos durante los oscuros años de las dictadura militares. Fue durante mi exilio en ese país que pude conocer - como un tiempo Mariá- tegui descubriera la cultura progresista italiana, en especial a Gramsci - las luchas democráticas del pueblo italiano a partir del fascismo, la formación de la república y el empeño de las grandes corrientes de opinión por avanzar para hacer realidad los valores de la Constitución fundada sobre el trabajo, las libertades y los derechos de las personas. Ese compromiso siempre estuvo animado y orientado por una rica reflexión teórica y política, que se prolonga hoy en el desarrollo del Derecho Público en la Escuela de Génova. Sin olvidar esos grandes genoveses que contribuyeron al surgimiento de la Italia unida y moderna: Mazzini y Garibaldi. Las fuerzas políticas latinoamericanas se nutrieron de esa experiencia, de sus grandes conquistas y también de sus crisis. Todo lo cual se ha reflejado en el proceso de conquistas de una democracia que fundada en los principios y procedimientos electorales, sea cada vez Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 162 162 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI más plena, deliberativa y participativa, según las características de cada país de América Latina. A medida que el continente avanzaba en el desarrollo, los intercambios con Italia se fueron haciendo más amplios y profundos tanto en el campo económico como político, sin dejar de lado a la sociedad civil, asumieron también la dimensión propiamente gubernamental. Lo cual se refleja en la presencia latinoamericana en diversos eventos en Italia como la Feria del Libro de Turín, los Festivales de Cine, las Bienales de Arte y Arquitectura y próximamente la Expo Milano Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita en que la presencia latinoamericana será significativa. Por su parte, las empresas italianas han multiplicado su presencia en América Latina en múltiples campos como la energía, las telecomunicaciones y la infraestructura, y lo mismo vale para un sin número de joint ventures a nivel de la mediana empresa, donde Italia aporta su tecnología y su experiencia. Cada vez que se producen estos encuentros económicos, políticos, culturales o simplemente humanos, inmediatamente se produce una corriente de empatía propia de personas que más allá de la coyuntura que los motiva, se saben continuadores de un mismo compromiso ideal vivido en circunstancias diferentes. 2013 Giornate del Cile. Da sinistra Donato Di Santo, Roberto Speciale, l'ambasciatore Oscar Godoy Arcaya, José Viera-Gallo Es preciso mantener ese flujo de conocimiento recíproco y de intercambio de experiencias, y en ese terreno crucial se sitúa Casa America en Génova como una puerta de entrada y de salida, como un amable espacio que invita a continuar una tarea que viene de muy lejos y que debería proyectarse en el futuro. Es un ámbito de encuentro progresista al cual muchos estamnos ligados y agradecidos. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 163 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 163 Colombia Un rapporto di collaborazione e d’intesa ENRICO MARÍA CASTALDO Il Maestro Francisco Mancipe, Direttore della Banda Sinfonica Giovanile Municipale della città di Duitama, nella regione di Boyacá in Colombia ed io, Enrico María Castaldo, cittadino genovese, residente tra il 2010 e il 2014 nella stessa città di Duitama, vogliamo trasmettere la nostra esperienza attraverso questo numero doppio dei Quaderni di Casa America, in occasione dei 15 anni dalla nascita della Fondazione Casa America e trasmettere anche i nostri ringraziamenti alla Fondazione, al suo Presidente Roberto Speciale e a tutti i suoi collaboratori. I casi della vita hanno voluto che il Maestro ed io ci incontrassimo per lavorare insieme su un progetto volto a organizzare diversi concerti in Italia della Banda Sinfonica Giovanile di Duitama che era stata invitata a suonare in Vaticano durante un’udienza papale pubblica del mercoledì. Non era sufficente un invito del Vati- cano affinché 50 giovani musicisti, accompagnati dal loro vibrante Maestro, riuscissero a trovare i fondi per un viaggio così costoso. Né le autorità locali, né l'organizzazione Culturama potevano giustificare la spesa a cambio dei pochi minuti di concerto in Vaticano. Bisognava organizzare dei concerti che potessero contribuire a giustificare le incessanti richieste di sovvenzione da parte del Maestro Mancipe per i suoi giovani musicisti e per il loro sogno di conoscere e suonare in Italia. Ed è lì che entriamo a ruota, prima il sottoscritto e poi la Fondazione Casa America con la quale, da subito, si instaura un rapporto di collaborazione e intesa che va più in là di una semplice richiesta di appoggio. La triangolazione Mancipe-CastaldoFondazione Casa America funziona così bene che in breve tempo si riescono ad organizzare quattro concerti, oltre alla già citata performance realizzata in Va- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 164 164 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI La Banda giovanile di Duitama suona presso la scalinata del Carlo Felice ticano. Pochi minuti, che grazie alla simpatia della Banda diventano moltissimi minuti durante i quali il sapore musicale colombiano invade di allegria la Piazza di San Pietro. Un evento storico per i bimbi, i giovani e gli accompagnatori della Banda. Un Maestro Mancipe en plena forma dirigerà il gruppo con grande motivazione. Andora, Pegli, Camogli e Genova diventano quindi tappe importanti della presenza in Italia della Banda Sinfonica Giovanile che dopo Roma si dirige in Liguria. Accompagnati sempre da Casa America, il Maestro Mancipe e la sua Banda hanno espresso il meglio della musica colombiana, circondati sempre da un grande gruppo di persone solidali ed amanti della buona musica. Grazie a Fondazione Casa America il sogno di questi giovani musicisti si è avverato ed insieme al Maestro Mancipe e al sottoscritto si è dimostrato che, quando esiste motivazione, unione e solidarietà, tutto si può realizzare. Sono passati quattro anni da quell’esperienza straordinaria per tutti noi ma la passione con la quale abbiamo lavorato alcuni mesi nell’organizzazione dell’evento non si è spenta minimamente. Rimane sempre accesa grazie alla sempre e costante attività in favore dei popoli latinoamericani e della loro cultura che Fondazione Casa America riesce a sviluppare. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 165 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 165 Costa Rica Juntos por la Paz FRANCISCO ROJAS ARAVENA RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DELLA PACE DI COSTA RICA La Fundación Casa America de Génova cumple 15 años propiciando el diálogo y el acercamiento cultural de esa ciudad y el mundo iberoamericano y, más en general, con las Américas. En estos tres quinquenios de una vasta y efectiva contribución a un mejor entendimiento político que abre las puertas a lo económico y comercial, a las inversiones y a la formación y promoción cultural, la Casa America genovesa efectiviza un vínculo natural entre Génova y América Latina. Génova fue la ciudad natal de Colón, en Génova nacieron los primeros bancos y diferentes fórmulas para efectuar prestamos con tasas de interés variables. Desde Génova, miles de inmigrantes llegaron a América Latina junto a otros provenientes de España y de Europa que han contribuido al desarrollo de América Latina y a mantener ese enlace y vínculo intelectual, cultural y afectivo entre ambas regiones. La Universidad para la Paz surgió hace 35 años. Se constituyó en una iniciativa universal a partir de la decisión del Gobierno de Costa Rica, en 1980, de crear una entidad capaz de darle a la humanidad una institución de educación superior que promoviera la resolución de conflictos y que contribuyera a la tolerancia y a la coexistencia pacífica, entorno a los valores universales de la Carta de Naciones Unidas. Costa Rica - un país pequeño ubicado en Centroamérica ha ubicado los valores de promoción y protección de los derechos humanos como un aspecto central en la construcción de la paz. Es un país que decidió abolir sus fuerzas armadas en 1949 y que ha promovido importantes resoluciones tendientes a buscar, sobre la base del derecho internacional, la estabilidad y la paz en el mundo. La propuesta costarricense de un tratado internacional sobre el comercio de armas - aprobada recientemente por Naciones Unidas y que ha sido ratificada por su Asamblea General - es un aporte más de este país al dialogo, al multilateralismo y a la co- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 166 166 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI operación internacional para la construcción de un futuro en paz. Por iniciativa de la Casa America, junto con el Municipio y la Universidad de Génova y el Centro de Iniciativa Europea, organizaron un encuentro en el mes de octubre del año recién pasado bajo el título “Juntos por la Paz” Con el fin de aportar ideas a este encuentro fue invitado el Rector de la Universidad para la Paz, con el fin de intercambiar y aportar ideas entorno a la búsqueda de este valor universal esencial. Sin paz, no existe ningún derecho sobre nada. Sin paz, no se pueden efectivizar ni hacer exigibles los derechos humanos básicos. Por lo tanto, la paz se constituye en el eje central de toda política en el mundo. Sin paz, no hay desarrollo humano. Si la paz está ausente, no existe Estado de Derecho como base institucional fundamental y precondición para la estabilidad y la gobernabilidad democrática. Sin paz, los derechos humanos universales, aprobados por Naciones Unidad en 1948, no se pueden garantizar, no se pueden efectivizar y, por lo tanto, las violaciones a los derechos básicos, a los derechos de los pueblos, al derecho al desarrollo y al derecho a la paz misma, son puestos en cuestión. El rol de la Educación para la Paz es esencial, no sólo como lo demuestra el accionar global de la UNESCO, sino en contribuciones especificas vinculadas a la enseñanza de la paz en instituciones de educación primaria, secundaria, además de la universitaria. La Casa America, junto con la Universidad, el Municipio y el Centro de Enseñanza Europea, se propusieron reflexionar sobre algunos nuevos condicionantes entorno a la paz, de qué forma la institucionalidad permite una mejor tutela de ella en el contexto global y regional; y de qué manera es posible avanzar juntos por la paz. La necesidad de reflexionar sobre los cambios en el sistema internacional, sobre los nuevos actores y la reformulación de los conceptos de seguridad, constituyeron el eje de la reflexión que llevó el Rector de la Universidad para la Paz. En este sentido, destacó que el concepto de seguridad humana seguía teniendo una vigencia significativa en el contexto de amenazas planetarias, particularmente del impacto que posee el cambio climático. Es importante recordar que, en forma paralela al diálogo Juntos por la Paz, la ciudad de Génova se encontró inmersa en una situación de crisis urbana como producto de un aluvión sobre la ciudad. Es decir, el cambio climático no es algo que ocurra en “otros lugares”, amenazando la vida de poblaciones en las islas del Pacífico o con más huracanes en el Caribe. El cambio climático lo vivió la ciudad de manera dramática, con un alto impacto en su hermoso centro histórico. Ello reafirmó la necesidad de visualizar las nuevas amenazas globales y la necesidad de una acción coordinada entre gobierno local, estado nacional y sistema internacional, para generar medidas de pre- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 167 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Francisco Rojas, a destra, a Palazzo Tursi, Genova vención y mitigación oportunas frente al cambio climático, en el cual la responsabilidad nos corresponde a todos. De igual forma, las jornadas de trabajo entorno a Juntos por la Paz posibilitaron establecer un diálogo con la comuna de Génova, que permitió reflexionar sobre el rol de la paradiplomacia, en el cual la coordinación diplomática de provincias/ciudades - como en el caso de Génova y su Casa America - son esenciales en un mundo global e interdependiente. Ello reafirma la necesidad de participación de la sociedad civil en la búsqueda de mejores alternativas para enfrentar las nuevas y viejas amenazas globales, así como promover el diálogo intercultural, aspecto esencial en la extraordinaria labor de la Fundación Casa America genovesa. 167 Trabajar juntos por la paz es una tarea permanente de la Universidad para la Paz, la cual, a través de sus programas regulares de maestría - ubicados entorno a estudios para la paz; estudios de género y construcción de la paz; educación para la paz; derecho internacional y derechos humanos, así como en lo referido a la resolución de disputas; junto con la formación especializada en medio ambiente y desarrollo sostenible, con especialidades en seguridad ambiental y gobernabilidad, manejo sostenible de recursos naturales, políticas de cambio climático y sistemas alimenticios sostenibles - posibilitan cumplir con la misión esencial de formar nuevas generaciones capaces de enfrentar los conflictos, buscar su transformación y contribuir a alcanzar los valores universales establecidos en el marco de las Naciones Unidas y los cuatro pilares básicos de su accionar en la actualidad: la paz, la defensa de los derechos humanos, el cambio climático y el desarrollo sustentable. Conjuntamente, la Casa America contribuye de manera esencial en la conformación de un espacio de diálogo y comprensión intercultural de la mayor importancia desde Génova hacia Europa y en su vínculo con América Latina y el Caribe. Esfuerzos de trabajo mancomunados como el de Juntos por la Paz, reafirman la vocación en pro de la paz de nuestras instituciones y constituyen, en la práctica, un ejemplo valioso de la construcción de la paz a ambos lados del Atlántico. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 168 168 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Cuba Il rapporto di amicizia dei Cubani con la Fondazione Casa America ERNESTO MARZIOTA DELL’ASSOCIAZIONE PRESIDENTE DEL COMITATO GESTORE CUBA ITALIA “MIGUEL D’ESTEFANO PISANI” È per me motivo di gran piacere scrivere questo articolo nell’occasione del quindicesimo anniversario dalla nascita di Fondazione Casa America, a Genova, che riconosciamo come una istituzione di grande importanza per lo sviluppo dei rapporti tra le organizzazioni e i popoli dell’America Latina e d’ Italia. Questo aspetto è particolarmente rilevante nel caso di Cuba, dove esiste una discendenza ed emigrazione italiana molto attiva seppur non di grandi dimensioni. Cuba lo sappiamo non fu come altri paesi sudamericani oggetto di una grande emigrazione degli italiani alla fine del secolo XIX e all’inizio del secolo passato. Riteniamo come una cosa molto importante la rivista Quaderni che stampa regolarmente Casa America ed i numeri monografici che riguardano i paesi dell’America Latina. Questi ci permettono di conoscere in modo approfondito le relazioni economiche e politiche di ogni singolo paese con l’Italia, ma anche la situazione sociale, culturale e storica dell’emigrazione e dei discendenti italiani che si trovano in quel paese. La sua validità è determinata dal contributo che apportano intellettuali, rappresentanti di organizzazioni non governative ma anche con funzioni politiche e di governo, tutti di un eccellente livello. La sua diffusione in Italia e nel mondo anche attraverso i moderni mezzi di trasmissione come la posta elettronica sono la misura più evidente del suo successo, tutti coloro che lo ricevano possono essere adeguatamente informati; in definitiva ritengo sia oltre che utile meritorio. Per le ragioni che ho sinteticamente sopra elencato, sono stato veramente felice che la Dott.sa Loredana Benigni, Segretaria Il Dott. Ernesto Marziota è laureato in Giurisprudenza (1964), è presidente del Comitato Gestore della Associazione Cuba Italia “Miguel D’Estefano Pisani” che attualmente conta circa mille associati tra italo discendenti, italiani residenti e persone che manifestano interesse e amore per la cultura e la lingua italiana in tutto il paese. L’autore ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, dal Presidente Napolitano, il 16 gennaio 2013. Il suo indirizzo e-mail è: [email protected] 1 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 169 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI del Comitato Gestore della Associazione di Amicizia Cuba Italia “Miguel D’Estefano Pisani” (l’unica organizzazione a carattere sociale di discendenti e italiani residenti esistente in Cuba) sia stata invitata come relatrice alla conferenza “Italiani di ieri e di oggi a Cuba” patrocinata da Fondazione Casa America il 10 novembre 2010. Furono invitati anche l’Ing. Domenico Capolongo, ideatore e curatore della collana in nove volumi sul tema “Emigrazione e la Presenza Italiana in Cuba” (Roccarainola 2002- 2010), il Dott. Raffaele Ciccarelli, autore di libri e saggi sulla presenza italiana a Cuba e altre personalità. Il risultato di questi sforzi collettivi è stato il libro titolato “Italiani a Cuba”, stampato nell’ aprile 2011. Voglio inoltre con grande piacere ricordare che un momento rilevante delle relazioni della Fondazione Casa America con Cuba e la nostra Associazione è stata la visita che il suo presidente Roberto Speciale ha effettuato nel nostro paese in occasione della XV Settimana della Cultura Italiana in Cuba nei giorni 26 novembre - 2 dicembre, 2012. In questa occasione all’Avana nella Casa Garibaldi, sede della Società Culturale Dante Alighieri, ha inaugurato e presenziato a tre interessanti esposizioni, sul Generale Giuseppe Garibaldi e l’America Latina, su Cristoforo Colombo Ammiraglio del mare oceano, e in ultimo emigrazione e cultura in America e in Europa. La sua presenza e la sua relazione sono state molto importanti per far conoscere la sua istituzione e per iniziare le relazioni con diversi promotori della italianità in Cuba. A richiesta della Fondazione, il nostro 169 Comitato Gestore ha consegnato la ricerca ed i documenti sul cubano Brindis de Sala, notevole violinista che fu alunno del professore Sivori, allievo di Paganini in Italia. Non vorrei finire questo articolo senza riferirmi ai rapporti tra Cuba e Italia, che nella mia opinione e d’altri membri della nostra Associazione sono buoni e continuano a dare passi di progresso. Non abbiamo statistiche disponibili, ma si può osservare una positiva attività commerciale da parte degli imprenditori italiani che si trovano a Cuba. Molte ditte italiane hanno mostrato il loro interesse per conoscere le possibilità di investimenti nel nostro paese, durante le riunioni avute a Roma e Milano l’anno scorso. A livello ufficiale ci sono incontri periodici tra i ministeri degli affari esteri su aspetti di interesse comune, con enfasi nella successa visita ufficiale del Ministro degli Affari Esteri, Dott. Paolo Gentiloni Silveri, a Cuba il 11 e 12 marzo scorso. In conclusione in questi quindici anni Casa America ha potuto fare conferenze, manifestazioni, pubblicare e diffondere libri molto utili sui diversi aspetti della italianità che si sono rivelati molto importanti per il lavoro di diffusione della cultura italiana nei paesi dell’America Latina. In prospettiva futura, riteniamo che sia di vitale importanza che la Fondazione Casa America possa avere le disponibilità finanziarie necessarie per mantenere i suoi compiti culturali e sociali, ma anche per poterle potenziare. Il grande lavoro fin qui svolto ne fa fede. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 170 170 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Ecuador L’Ecuador e Fondazione Casa America ESTHER CUESTA SANTANA CONSOLE GENERALE DELL’ECUADOR A GENOVA Nel dicembre 2003, il Consolato dell‘Ecuador apre a Genova, dove era presente una numerosa comunità ecuadoriana. Dopo solo alcuni mesi si realizzerà la prima proficua collaborazione con Fondazione Casa America e il suo Presidente, Roberto Speciale. Una fattiva cooperazione che prosegue costante per oltre un decennio, affrontando e promuovendo trasversalmente gli argomenti più diversi legati allo stato dell’Ecuador ed al suo popolo: dalle politiche pubbliche, all’interculturalità, alla storia, alla mega-biodiversità, alle tematiche ambientali nell’Amazzonia, alle tradizioni, alla produzione cinematografica, alle prospettive sociali ed economiche ed alle bellezze turistiche. Quasi ogni anno, dopo l’apertura del Consolato dell’Ecuador a Genova, vi sono stati uno o più eventi negli eleganti saloni della storica Villa Rosazza, exsede di Casa America, riguardanti la Repubblica dell’Ecuador, con modalità e forme sempre differenti ma sempre attuali e coinvolgenti non solo per gli ecuadoriani ed i latinoamericani, ma anche per tutti i cittadini genovesi. A cavallo tra il XX e il XXI secolo, a seguito di un crescente flusso migratorio dall’Ecuador, Genova diventa la città con la comunità ecuadoriana più numerosa d’Italia, dove quasi il 4 per cento della popolazione residente è di origine ecuadoriana, di cui il 25 per cento composto da minori. I movimenti migratori hanno molteplici cause e motivazioni, collegati a una concomitanza di fattori: familiari, socio-economici, storici, ambientali, etc.; e per cercare di governare la complessità che i processi migratori producono, sono necessari spazi di discussione e riflessioni nei quali poter approfondire le varie tematiche. Fondazione Casa America è una delle istituzioni genovesi più qualificate ed impegnate, nell’analizzare ed affrontare in modo costruttivo e propositivo i temi sollevati dai movimenti migratori degli Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 171 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 171 Il barrio las Penas di Guayaquil, Ecuador ultimi decenni dal continente americano verso l’Italia e viceversa, favorendo l’approfondimento delle culture e delle trasformazioni politiche e socio-economiche dei diversi Stati a Sud del Río Grande. Soprattutto i suoi pregevoli studi sulla migrazione italiana in America Latina degli ultimi 150-200 anni offrono una profondità storica, oltre ad elementi essenziali e preziosi, per meglio comprendere i movimenti migratori degli ultimi anni dai Paesi latinoamericani, verso diverse città italiane. L’importanza dell’analisi sui processi migratori è legata in modo indissolubile alla possibilità di costruire realtà interculturali nelle quali tutti si sentano rappresentati e partecipi. Fondazione Casa America, proprio per la sua specificità e le sue competenze, è una delle istituzioni più adatte per contribuire alla costruzione di una Genova interculturale, sempre più aperta e plurale. Sono passati quindici anni dalla nascita di Fondazione Casa America, in Ecuador ed in altri Paesi latinoamericani si festeggerebbe con una quinceañera, per ora un brindisi per l’ottimo lavoro svolto, con un augurio per i nuovi progetti e le nuove sfide. ¡Feliz Cumpleaños! Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 172 172 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Messico Testimonianza su Fondazione Casa America e sulle relazioni tra Italia e Messico GIACOMO DANERI-HERNÁNDEZ1 ANA ISABEL GONZÁLEZ-RAMELLA2 ADRIÁN DANERI-NAVARRO3 Desde su constitución el 17 de diciembre de 1999, la Fondazione Casa America ha tenido una creciente participación e influencia en el ámbito de las relaciones culturales entre Italia y América Latina. Una de sus principales contribuciones ha sido la restitución de la verdadera imagen de América Latina ante Italia y el mundo, desde México a la Patagonia. A través de investigaciones, seminarios, publicaciones, exposiciones, muestras, ciclos de cine; así como también eventos de teatro y música, Casa America ha favorecido de manera fructífera el acercamiento cultural, y el diálogo entre italianos y latinoamericanos. Como resultado de las actividades culturales y las importantes publicaciones de Casa America sobre México, se estableció la oportunidad de tener una 1 imagen más real y cercana de este gran país latinoamericano. Desde su historia, su arte y su pujante desarrollo actual, hasta las interesantes e intrigantes historias sobre la migración italiana a México. Entre marzo y abril de 2006, la Fondazione Casa America, organizó la Giornate del Messico que incluyó una muestra fotográfica sobre México a través del archivo fotográfico Casasola y una serie de eventos sobre la historia precolombina y el México actual. Como olvidar la celebración del Bicentenario del Inicio de la Independencia de México y el Centenario de la Revolución Mexicana, realizadas en la anterior sede de Villa Rosazza (¡Viva México!), donde tuvimos la oportunidad de presentar la edición italiana del Libro “El Viaje Inesperado” a cargo de la Fondazione Casa Profesor Investigador, Centro Universitario de Ciencias Sociales y Humanidades, Universidad de Guadalajara, Guadalajara México. 2 Profesora, ITESO, Guadalajara México 3 Profesor Investigador, Centro Universitario de Ciencias de la Salud, Universidad de Guadalajara, Guadalajara México. Correspondencia: [email protected] Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 173 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 173 Presentazione del volume Il viaggio inaspettato a Villa Rosazza America y la prestigiosa casa editorial De Ferrari Editore. Texto que recupera la historia de 307 marinos italianos, tripulantes de las 10 naves petroleras o mercantes italianas que llegaron en 1940 a los puertos de Tampico y Veracruz, debido al ingreso de Italia en la segunda conflagración mundial. Un grupo importante de descendientes ligures de Guadalajara, viajó con gran entusiasmo a Génova, para compartir culturalmente con el Embajador de México en Italia la doble conmemoración de México. Es un privilegio para México que esta fundación haya destinado varios números de los Quaderni di Casa America y otras publicaciones a México y sus personajes del mundo del arte y la cultura. La dedicación de Terre d’America 11 “Messico” que incluye artículos relevantes sobre la relaciones entre Italia y México, la presencia italiana y el México de hoy, con la colaboración de destacados autores como Pino Cacucci, Emanuele Bettini, Marco Cipolloni, Davide Domenici y Marco Bellingeri; así como de funcionarios del más alto nivel de ambos países y académicos mexicanos. Tina Modotti e il Messico, la publicación que acompañó a la exposición fotográfica “Tina Modotti: Un nuovo sguardo, incluye una serie de artículos interesantes sobre la vida de esta artista italiana y su relación con políticos y grandes artistas Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 174 174 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI como Diego Rivera, Frida Kahlo y David Alfaro Siqueiros, en uno de los periodos más convulsos de la vida de México. Las recientes publicaciones sobre Frida Kahlo y México (Frida Kahlo tra Messico e Italia y Color y Vida: 20 Artisti Per Frida Kahlo), reflejan el creciente interés por México, su cultura y su arte. La imagen real del México moderno, su cultura y su gran potencial de desarrollo económico, presentado por Casa America, contrasta con la imagen deformada que presentan los medios de comunicación en el mundo sobre México. Esa imagen polarizada al mundo del narcotráfico y la violencia, en contrapunto al México de la riqueza cultural y natural, con un pujante desarrollo. La comunidad italiana de Guadalajara, México tiene una especial relación de afecto con la Fondazione Casa America. Desde su primera visita a Guadalajara, el profesor Roberto Speciale, quien tuvo la sensibilidad de fortalecer los lazos con la comunidad italiana, prevalentemente de origen ligur. No nos olvidamos de la importante participación que tuvo Italia en el 2008 como invitado de honor durante La Feria Internacional del Libro de Guadalajara, que contribuyó al reforzamiento de esos lazos Biculturales, además de ser el lugar donde tuvimos el primer contacto con el Director de la Fondazione Casa America. Un libro y cuatro artículos en los Quaderni di Casa America, reflejan un especial interés, una estrecha cercanía Cittàdel Messico y el afecto entre nuestra comunidad y el Profesor Speciale. La conmemoración de estos 15 años de vida de la fundación, implica un reconocimiento y homenaje al profesor Roberto Speciale, quien ha sabido con inteligencia, tenacidad y afecto por América Latina estrechar los lazos humanos entre Italia y México. A pesar de la grave crisis económica, la visión del profesor Speciale, ha permitido no solamente mantener viva la Fondazione Casa America, sino incrementar la calidad de sus actividades, eventos y publicaciones, cuyo impacto se visualiza en la opinión y visibilidad en los medios masivos de comunicación en el mundo. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 175 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 175 Messico Testimonio sobre Casa America LUIS ALBERTO DE LA GARZA PROFESSORE DELLA FACOLTÀ DI AUTONOMA DEL MESSICO SCIENZE POLITICHE DELL’UNIVERSITÀ NAZIONALE Hace ya algunos años recibí una invitación para participar en un coloquio internacional sobre la figura del gran personaje italiano Giuseppe Garibaldi, que organizó Casa America. Hasta ese momento no sabía yo de la existencia de esta importante Fundación, por lo cual me puse a investigar que era y quienes me estaban invitando a este magno evento. Mi sorpresa fue muy grande, pues a pesar de haber estado en Italia en varias ocasiones, dos de ellas para pasar en aquel país mis períodos sabáticos realizando investigación, no conocía la Fundación ni su enorme trabajo sobre las relaciones entre Italia y América Latina. Incluso, a pesar de estar muy cerca de Génova, pues pasé mis dos sabáticos en Turín, nunca había estado en esta ciudad sede de la Fundación. Acepté con mucho gusto la invitación para participar en la conmemoración sobre Garibaldi, al lado de distinguidos académicos e investigadores de varias partes de América Latina, como representante de México. Ya en Génova, pude conocer mucho mejor la Fundación y a las personas que se encargan de su dirección, y tanto las instalaciones de la misma como de sus directivos, fueron todo un descubrimiento maravilloso. La Villa que alberga Casa America es un lugar muy bello, la organización del evento fue excelente y sus trabajos una muestra de la importancia de la Fundación en sus relaciones con América Latina, y ahí tuve la oportunidad de conocer toda una gran obra patrocinada por la Fundación que da testimonio de las enormes relaciones culturales entre Italia y Latinoamérica cultivadas por esta institución. El resultado del homenaje a Garibaldi fue todo un éxito, gracias a la infatigable labor del personal de la Fundación, especialmente a la diligente dirección de su presidente Roberto Speciale y su equipo de trabajo. Pera más allá de este participación, quedé gratamente sorprendido de todas las actividades de la Fundación, pues su personal, Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 176 176 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI con pocos recursos ha sostenido una muy amplia organización de eventos de muy diverso tipo para fomentar el conocimiento de los fuertes lazos culturales entre América e Italia. Los quince años de actividad de Casa America se han traducido en una fuente de reconocimiento de los vínculos entre ambas partes del mundo. Conferencias, coloquios, seminarios, exposiciones, ciclos de cine, excelentes publicaciones, incluyendo su revista, constituyen un legado muy importante para dar a conocer América Latina en Italia, actividad que, a mi juicio, debería incrementarse pues la labor realizada sólo es una muestra de un patrimonio común que habría que desarrollar aún más. Desde hace años me he preguntado, a partir de un texto de Luigi Einaudi de principios del siglo pasado, el porqué la presencia de Italia no es tan fuerte en América Latina, a pesar de que importantes olas migratorias provenientes de la península se establecieron por estas tierras. Einaudi señalaba que Italia tenía a muchos de sus hijos repartidos por el mundo, pero no había mucho interés por parte de sus gobiernos por vincularse con ellos estableciendo, como hicieron otros países europeos, escuelas, institutos y centros culturales para fortalecer los lazos de unión con su país de origen. Aunque la situación ha cambiado desde entonces, a mi juicio sigue siendo insuficiente esta labor. Casa America es por ello un baluarte muy importante que debería fortalecerse, a través de los Institutos Italianos de Cultura establecidos en Lati- noamérica, pues se trata no sólo de dar a conocer la riqueza cultural de nuestro continente en Italia, sino de hacer patente, en América Latina, las grandes contribuciones italianas entre nosotros. Muchas de las múltiples y variadas actividades organizadas por la Fundación han contado, y cuentan, con la colaboración de muchas otras instituciones, incluyendo las embajadas latinoamericanas, sin embargo creo que no han tenido una trascendencia correspondiente a los esfuerzos realizados por Casa America y por ello reitero mi idea de que todos los trabajos realizados por ella deberían de multiplicarse y ser dados a conocer de forma mucho más amplia, a través de las instituciones culturales existentes en diversos países de la región. Espero que todo el trabajo realizado en estos quince años de existencia de la Fundación Casa America se fortalezca y siga dando frutos, pues el intercambio cultural entre los pueblos es una de las mejores formas de consolidar un proyecto de mundo mejor. La realidad actual de los procesos migratorios, tema abordado con frecuencia en las actividades de la institución, puede mostrar como este fenómeno de larga data es una forma de enriquecimiento mutuo y por ello el ejemplo de Casa America es muy importante para ser emulado, como diría un ilustre viajero piamontés del siglo XIX, CarloVidua, la “sana imitación” y los viajes son una forma de aprender y compartir lo mejor de cada sociedad. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 177 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 177 Perù Gracias Casa America! AUGUSTO FERRERO AVVOCATO, GIÀ AMBASCIATORE DEL PERÙ IN ITALIA E CANDIDATO ALLA VICEPRESIDENZA DELLA REPUBBLICA DEL PERÙ Me ha sido muy grato ser citado para conmemorar los 15 años de la fundación de Casa America de Génova, ejemplarmente dirigida por el Presidente Roberto Speciale. En estos años, la Institución ha desarrollado innumerables eventos en la Villa Rosazza en Génova. En el primero de ellos, evocaron al Perú con la muestra fotográfica realizada en el Palacio Ducal y en la sede mencionada sobre la vida cotidiana del Cusco, con fotografías de Martín Chambi. Al año siguiente se efectuó la muestra de pintura de tres artistas peruanos: César Fernández, Julia Salinas y Carlos Valdés, cuyas obras fueron homologadas como retratos originales de la realidad cultural de nuestro país. El tercer año se llevó a cabo la semana peruana, destacándose que la población de origen lígure representa en el Perú el 80% de la descendencia de los italianos en el territorio. En el cuarto año se realizó el encuentro con el gran diplomático peruano don Javier Pérez de Cuéllar, ex Secretario General de las Naciones Unidas, cuando se desempeñaba como Embajador del Perú en Francia. En 2004, se realizó la reseña cinematográfica de diez películas americanas; entre ellas del Perú. El mismo año se proyectó una película de Manuelita Sáenz, la cual narraba la legendaria historia de amor con Simón Bolívar. Se relató también como fue conocida por Giuseppe Garibaldi. En un ensayo publicado en italiano y español por el Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Università degli Studi Roma Tre y la Universidad de Lima, con el logo del 150 aniversario de la Unidad de Italia, presentado en la Cámara de Diputados en Roma, narramos cómo el legendario héroe italiano cuando la conoció en Paita al llegar al Perú, la calificó en sus Memorias como la más graciosa y gentil dama que jamás había visto y relató que conocía los más mínimos detalles de la vida de Bolívar. Al momento de la partida Garibaldi y Manuelita se des- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 178 178 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI pidieron con los ojos húmedos. Cuando visité dicha casa hace año y medio quedé como Garibaldi profundamente conmovido. En 2006, hubo un encuentro y debate entre los representantes de los candidatos a la presidencia de Alan García y Ollanta Humala y días más tarde el 4 junio de dicho año se realizó en Villa Rosazza el acto electoral en el que votaron 2,395 personas en la circunscripción de Liguria. Ese mismo año, al celebrar la inauguración del monumento al Almirante Miguel Grau Seminario en Boccadasse se realizó un encuentro público para conocer al héroe de la Marina Peruana. También se efectuaron dos homenajes a Giuseppe Garibaldi relacionado con su actividad en Argentina, Uruguay y Perú. En 2008 se realizó el homenaje a Francisco Bolognesi, destacado héroe peruano de ascendencia italiana, que en la batalla de Arica inmortalizó la frase “lucharemos hasta quemar el último cartucho”. En 2009, se efectuó el encuentro intelectual sobre Antonio Raimondi, el gran italiano que exploró el Perú. Posteriormente, se efectuó el Congreso de la Interpretación Culinaria del Perú y Liguria. En la mañana del 30 de junio de 2011 se presentó nuestro libro citado titulado La presenza di Garibaldi in Perú. Intervine como autor, con el presidente Roberto Speciale y Giovanni Battista Varnier, Presidente de la Facultad de Ciencias Políticas, Maria Antonietta Falchi y Ana Maria Lazzarino Del Grosso. En la tarde, presentamos nuestro libro, traducido por Casa America, La Musica, contesto e pretesto nella storia, calificado por esta entidad como un ensayo de música clásica fruto de años de apasionada investigación. Tuve el hoor de hacer uso de la palabra junto a Patrizia Conti, Directora del Conservatorio Paganini, Nicola Costa, Presidente del GOG y Massimiliano Damerini. En 2011 se celebró el centenario del descubrimiento de Machu Picchu y en 2012 se realizó el encuentro del ex Primer Ministro y Ministro de Salud Luis Solari como Presidente de la Facultad de Ciencias de la Salud de la Universidad Católica Sede Sapientiae, así como los congresos sobre la Quinua de los Andes y de la Cultura y Filosofía Inca. También se llevó a cabo y la presentación de la revista Perú, incontro al futuro, por el Embajador Alfredo Arosemena Ferreyros. Finalmente, queremos recalcar la presencia ese año del ex Presidente del Uruguay Julio María Sanguinetti, gran amigo que tuvo la gentileza de firmarme un billete de su país que tenía su estampa, y que hoy luce en mi Biblioteca con el poema manuscrito original Lima de Juana de Ibarbourou, que apreciamos encarecidamente. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 179 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 179 Perù UCSS e FCA. Un binomio vincente LINO PANIZZA SAPIENTIAE” DI LIMA VESCOVO DELLA DIOCESI DI CARABAYLLO E RETTORE DELL’UNIVERSITÀ “SEDES Quindici anni della Fondazione Casa America, un tempo apparentemente breve e nel contempo lungo, ricco di tante iniziative e soprattutto di molti ricordi. Per la prima volta a parlarmene fu la nostra indimenticabile e cara prof.ssa Clara Caselli, tra l’altro fondatrice della nostra Università Cattolica Sedes Sapientiae; fu la prima Preside della Facoltà di Scienze Economiche e Commerciali; in un certo modo anche lei fu un’emigrante. Mi mise al corrente del lavoro e delle iniziative che svolgeva Casa America per il continente americano; rimasi molto colpito di quanto la dottoressa Clara Caselli mi illustrava e in conseguenza a ciò, nacque un fruttifera relazione di amicizia e collaborazione con l’Università Cattolica Sedes Sapientiae e la Fondazione Casa America. Questa collaborazione tra le nostre istituzioni oltre ad essere di carattere culturale, è di grande amicizia. Questo binomio ci ha permesso di portare avanti iniziative importanti e qualificanti. Il primo ricordo personale e piacevole è stata la settimana peruviana che si svolse nel giugno 2002 a Genova; quella occasione fu per me fonte di grande apprendimento e mi colpì soprattutto la forte partecipazione ad una serie di eventi culturali importanti, ai quali ho partecipato con la prof.ssa Clara Caselli portando a conoscenza come avvenne la fondazione della UCSS; altro ricordo tra tanti è quello dell’inaugurazione del Chiostro triangolare di Sant’Agostino; queste occasioni di collaborazione tra l’Italia e il Perù, mi hanno portato ad una profonda riflessione, anche se in parte la conosco essendo io anche migrante, sulla storia della nostra emigrazione. Altro evento importante, ha visto l’amico Dr. Luis Solari de La Fuente nella sua qualità di importante uomo di Stato, (infatti è stato Ministro della Sanità, Primo Ministro e Presidente del Congresso) attualmente Preside della nostra Facoltà di Scienze della Salute della Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 180 180 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Plaza Mayor di Lima Università Cattolica Sedes Sapientiae; è stato attore di una manifestazione di grande respiro visto il tema trattato (“un peruviano di ritorno alle sue origini Liguri”) considerando che egli stesso ha antenati di origine ligure. Tra l’altro nella sua conferenza espose con grande dovizia di particolari la storia e la grande vitalità dell’immigrazione italiana in Perù, composta dall’80% da gente di origine ligure, che ha contribuito alla crescita culturale ed economica del Paese dando un importante apporto con illustri personalità. Un altro evento che mi ha colpito e ricorderò, è stata la presentazione postuma di una delle più brillante pubblicazioni che la nostra cara Clara Caselli ha pubblicato, dal titolo “Perù incontro al futuro” Quaderni di Casa America, e delle presenze tutte importanti e qualificanti presenti in quella occasione, che si svolse presso l’istituto Italiano di Cultura in Perù, alla presenza dell’Ambasciatore italiano, del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Lima e altre illustri personalità. Al di là delle varie presenze è importante per fare un’ampia riflessione, non tanto in maniera sentimentale, (credo che la nostra Clara non lo gradirebbe), quanto sull’importanza della collaborazione tra l’Italia ed il Perù; e sulla necessità di una continua collaborazione che nasce sempre e si coltiva con l'intercambio di esperienze e di vita. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 181 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 181 Perù Una Fondazione per il Secolo XXI LUIS SOLARI DE LA FUENTE PRESIDE DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA DELL’UNIVERSITÀ “SEDES SAPIENTIAE” DI LIMA E GIÀ PRIMO MINISTRO DELLA REPUBBLICA DEL PERÙ La Fondazione Casa America fue creada para el siglo XXI. Ese apelativo por sí solo ya nos habla de una relevancia singular, casi profética. Cuando nació la Fondazione aún no se conocía de la importancia que tendría América Latina en los primeros veinticinco años del siglo XXI. Sin embargo, habiendo nacido para promover el conocimiento y el encuentro con América, hecho que ha conseguido con excelencia en sus primeros quince años, también se ha convertido en un referente importantísimo para los tiempos venideros. Es como una ventana hacia el futuro. Usualmente vivimos apasionadamente el presente, subyugados por las complicaciones de lo cotidiano, a veces perdiendo de vista los pequeños pero grandes acontecimientos de la vida y olvidando que el presente es apenas fugaz. No se crean instituciones para el presente; se les crea en el presente pero siempre para el futuro. Para mí, que conozco de cerca el trabajo que viene realizando Fondazione Casa America y su equipo de trabajo que preside Roberto Speciale, esto es lo fundamental de sus obras. Las previsiones de que en el año 2016 China se convertiría en la economía más importante, se cumplieron dos años antes en octubre del 2014, como reportara el International Monetary Fund. Esto significa que también se adelantará la previsión de que China sería el país más poderoso del planeta en el 2025, cuando superaría en gasto de defensa a Estados Unidos. Esto significa que esto sucederá en cualquier momento a partir del 2020. Apenas dentro de cinco años. Para ese “mundo nuevo”, nuevas acciones y nuevas formas de relacionarse son indispensables. ¿Casualidad la crisis financiera del 2008-2009? ¿Casualidad la elección de un Papa latinoamericano? ¿Casualidad la aparición de nuevas y oscuras fuerzas en medio oriente? ¿Casualidad el enfriamiento del crecimiento económico en la Unión Europea? Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 182 182 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Luglio 2014. Inaugurazione a Casa America della festa del sole Intihuatana. Da sinistra Luis Solari, il console del Perù Miguel Ruiz e Carlotta Gualco Pienso que no, que no es casualidad. Después de la caída del Muro de Berlín hubo una multiplicación de esfuerzos de muchos países para re posicionarse en el “tablero de ajedrez” del mundo, principalmente por medio de una agresiva geopolítica comercial. El país europeo que más rápido inició esa dinámica en América Latina fue España, con sus rapidísimas inversiones en comunicaciones, energía y banca, sin duda tres sectores de alto valor estratégico. A pesar del valor integrador que pudiera tener el comercio internacional, la in- tegración política fue mínima. Recién con el siglo XXI y sus espectaculares manifestaciones ha aparecido, como nunca antes, la necesidad de acercarse entre unos y otros. Ahora ya no hablamos solo de comercio, ahora hablamos de alianzas y aliados. ¿Solo para intervenir conjuntamente en los mercados? No, para unir naciones ante situaciones extremas, como el 11 de setiembre del 2001, o la crisis económica y financiera de 2008-2009, o las nuevas recientes amenazas de violencia internacional. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 183 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI El encuentro que tuvieron Europa y América desde el siglo XV hoy florece nuevamente, pero de un modo totalmente distinto. Si bien es cierto que las motivaciones del futuro Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) entre Estados Unidos y la Unión Europea son económicas y estratégicas, las nuevas relaciones entre la Unión Europea y América Latina desde el inicio del presente siglo van más allá. Desde que comenzó el siglo en curso, la Unión Europea y América Latina han sabido crear, a pesar de estar separados por el Océano Atlántico, una complementariedad territorial como nunca antes, basada en la ancestral familiaridad e identidad que provocan los idiomas de origen latino. Sin duda, pesa en la nueva relación, la creciente importancia de la Cuenca del Océano Pacífico y que exista una reunión de importantes países latinoamericanos ribereños de esa Cuenca: la Alianza del Pacífico, constituida por Chile, Colombia, México y Perú, con nada menos que treinta países observadores, de los cuales once son países europeos. A pesar de la gran migración italiana a América Latina en el siglo XIX, Italia ha tenido más una visión comercial hacia la región. Inclusive en mi país, donde la migración italiana fue la más importante en ese siglo, dando origen a importantes grupos económicos y financieros de amplio desarrollo hasta fin del siglo XX, no se vio una relación de relevancia geopolítica o estratégica. 183 Es recién en el siglo XXI, a partir del 2003, que se inician conferencias Italia - América Latina en Milán, más comerciales que dedicadas a otros temas. En el 2007 pasan a Roma y comienza a tratarse temas políticos vinculados a las relaciones entre Italia y América Latina, habiéndose instituido recién por norma legal en el 2014. Que exista un norma legal para las futuras Conferencias habla de una relevancia totalmente nueva de parte del Estado italiano, con lo cual asumo que se imprime una corriente nueva, más estratégica y dotada de una geopolítica comercial indispensable para este “mundo nuevo” en que vivimos y viviremos. En esa misma línea, mi país ha designado como nuevo Embajador en Italia a la ex Canciller Eda Rivas Franchini. Ha conducido la Cancillería peruana desde mayo 2013 hasta el junio 2014 y sin duda trabajará conjuntamente con la Cancillería italiana para llevar la relación al más alto nivel de la historia de nuestras relaciones bilaterales. No todo es comercio y estrategia; al final, pesa más la sólida unión Estos primeros quince años de Fondazione Casa America han sido de desafíos. Se acabó ese tiempo. Ahora es el tiempo de las tareas. El futuro llega más rápido y complejo que antes. No me cabe duda que durante los siguientes 15 años Fondazione Casa America seguirá siendo un faro de navegación al encuentro con el futuro. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 184 184 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Repubblica Dominicana Un segnale d'amicizia NATACHA SANCHEZ CONSOLE GENERALE DELLA REPUBBLICA DOMINICANA A MILANO Quando si arriva in un paese con la mansione di rappresentare il proprio, risulta, talvolta, difficile trovare il modo per esprimere e manifestare tutto quanto la propria cultura è in grado di trasmettere. Ogni nazione, infatti, possiede delle risorse in tutti gli ambiti del sapere e della cultura ed io, come rappresentante del mio paese, vorrei dire tante cose, far conoscere i diversi aspetti del mio popolo, come per evitare di sentirci isolati e imparare a convivere con le piccole differenze che noi esseri umani di solito creiamo tra di noi e così cominciare a vivere in fratellanza con il paese che ti accoglie, nel quale dovrai trascorrere una parte della tua vita e del quale vorresti approfondire i suoi segreti, le sue diversità, trovare un punto d’unione per entrambi i mondi, quello d’origine e quello dove ti sei stabilito. All’improvviso scopri di non essere così sola, che ci sono delle persone e delle istituzioni che ti aprono le porte, ti mostrano il cammino e ti tendono le loro mani facendoti capire che proprio su queste dif- ferenze risiede la diversità e che proprio su questa diversità si trova l’unità; che una fratellanza tra i popoli è possibile malgrado le piccole differenze che ci separano perché sono più numerose quelle che ci uniscono. Nel mio caso, quella porta che si è aperta, quella mano che mi è stata tesa come segnale d’amicizia e che io strinsi con gratitudine, è stata quella di Roberto Speciale, è stata “Casa America”. Proprio lì ho trovato quel richiamo alla fratellanza tra i popoli che mi ha fatto anche sentire la solidarietà dell’Italia verso i popoli iberoamericani. Sono convinta che il ruolo rivestito dalla “Fondazione Casa America” sia stato decisivo per conservare questo contatto continuo tra i popoli dell'America Latina e il popolo italiano. Oggi, “Fondazione Casa America” festeggia quindici fruttiferi anni svolgendo questa importante opera e mi auguro che questo possa protrarsi per tanti altri anni. L’Italia e l’America Latina lo meritano. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 185 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 185 Repubblica Dominicana Memorias de Casa America MARCIO VELOZ MAGGIOLO SCRITTORE E GIÀ AMBASCIATORE DELLA REPUBBLICA DOMINICANA IN ITALIA Casa America es sin duda la mejor forma de estar cerca de cierta memoria. La mía se muda en el tiempo a una zona de donde proceden mis familiares lejanos, los Maggiolo, armadores de buques y goletas que llegaron a la isla de Santo Domingo a mediados del siglo XIX. Con el apoyo de la fundación que dirige Roberto Speciale tuve el honor de visitar un mundo nuevo, y de recorrer con el sustento de la Institución, el ámbito de mis predecesores por parte de madre. Lleno de regocijo apelo otra vez a la memoria, compañera de todos mis sueños literarios, y reproduzco la visita a los archivos de Génova, veo el mar que sintiera la quilla de tantos esquifes desde la prehistoria más lejana del Tirreno. Para mí, Casa America es sin dudas un puente que se hace inolvidable y fundamental para que entendamos nuestra llegada a América desde una genética que, transformada ahora en recuerdo, nos explica un tiempo, un paisaje, una sensación de luz que se concibe como refulgente presencia materna en la que navegan los sueños italianos, y donde los mismos repercuten como lo hacen las ondas del mar. Allí entramos en contacto, gracias a nuestros amigos, encabezados por Roberto Speciale, con el aire del tiempo. Buscando el pasado recorrimos la costa en la que está enclavada la Génova de los viajes fraguados en la afanosa cabeza de Colon, en las cartas de marear de su hermano Bartolomé, en los dibujos y cartas de Vesconte Maggiolo, en la experiencia de un mar que se hizo humano porque los genoveses así lo desearon. Mientras dictaba, dentro de los afanes de Casa America, una de mis charlas, experimentaba un sueño americano observando los rostros de los asistentes. En muchos de ellos el color dela canela, el grosor de sus labios, signos de la mulatidad, eran parte de una respuesta americana que apoyada en la mezcla racial generada por la Conquista, venía a mostrar su hibridación en la misma Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 186 186 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Monumento di Cristoforo Colombo a Santo Domingo tierra que pródiga, había percibido la voz interior de los primeros italianos llegados a la isla de Santo Domingo en el segundo viaje de Colon, pero también la de los primeros africanos llegados en las naves que durante el mismo viaje sirvieron como gestores de una sociedad mulata en cierne, y como portadores de una apertura racial que en 1510 inició con la llegada de africanos un primer modelo de la mezcla que con la indiada, promovía, sin saberlo Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 187 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI quizás la nueva identidad americana. Observé a mi esposa Norma, a mi hija Larissa y a mi pequeña nieta María Fernanda, y entendí cómo las sangres viajan y se establecen en los fenotipos dejando señales del pasado que son en sí mismas historias. Mientras dictaba mi charla, añoraba llegarme a Cinque Terre, montada en la cresta que mira hacia el mar, donde los genoveses de hoy y de ayer, con el mar como testigo, cultivan la vid, y casi al borde del precipicio han elevado viviendas y han inventado una nueva agricultura en la cresta del peñasco que les sirve de base. Cuando llegué a aquel lugar maravilloso, ame mucho más mis ancestros. Pensé en Giovanni Baptista Maggiolo, quien como armador de goletas puso una de las suyas, armándola con cañones que junto a Giovanni Cambiaso, ayudaron a que la presencia de Génova estuviese presente, el 19 de marzo de 1844, en la primera gesta libertaria contra el vecino Haití, iniciando la lucha armada. Mi tatarabuelo era no tanto un navegante vestido de libertador, sino un amante de la tierra que le había demostrado su afecto. Cuando en 1855 volvió a Génova, en cuyos archivos recaude parte de su descendencia, ya no volvió, sino que, lleno quizás de los sueños del padre enfermo, uno de sus hijos, enfiló su proa hacia una tierra lejana de la cual tenía ya una memoria vicaria, la que se transformó en realidad al tocar tierra dominicana. Los Maggiolo-Giamelli, los Pellerano, casi pa- 187 rientes por sus relaciones familiares, asentaron la sangre genovesa también presente en otros migrantes. La lista de apellidos genoveses es importante, y fue larga y fundadora. Tengo que salir del recuerdo ajeno, y volver hacia el recuerdo de días que son casi presentes. Debo pensar en mi amigo Danilo Manera, con cuyo cariño se hizo posible mi llegada a tierras precursoras, y con él anduve igualmente fisgoneando en muchos lugares que forman parte de mi historia emocional. Casa America es un objetivo al que lograré arribar otra vez. Mientras tanto lo vivo gracias a la gentileza de los amigos que laboran en una mejor relación entre América e Italia; ellos me envían noticias, avisos de publicaciones nuevas, de concursos y en numerosos casos, de las relaciones con la identidad genovesa, italiana, en América. ¡Que buen tipo de relación nos proporciona! Cuando recibimos sus noticias viajamos en un tiempo imaginario para saludar de nuevo a Roberto Speciale, capitán a bordo de una empresa de afecto con la que se estrecha esa relación profunda entre América y los que un día pensamos en ser navegantes, en los que navegamos en el sueño de un mar tranquilo, como el de la Liguria, espejo de gestas, y dueño de una memoria que Casa America trata de conservar para que los descendientes de italianos tengamos sueños con los cuales manejar nuestras inventivas literarias. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 188 188 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Uruguay Días inolvidables, años de cercanía En homenaje a Casa America y a la amistad de Roberto Speciale CARLOS ABIN SCRITTORE E GIÀ AMBASCIATORE DELL’URUGUAY IN ITALIA Entre los años 2005 y 2008 fui el Embajador Plenipotenciario del Uruguay en Italia. Dediqué los seis meses previos a mi toma de posesión del cargo a estudiar el país de destino, al que ya conocía bastante a través de la tradición familiar -mis dos abuelas provenían de familias originarias de Novara - y por el hecho de haber nacido y vivido hasta los quince años en la ciudad de La Paz, - departamento de Canelones, muy próxima a Montevideo - donde la colonia italiana era en verdad muy importante y ejercía una influencia decisiva. Mi tío y padrino, don Vicente Andreoni, era italiano -de la Región Liguria- hermano de Giuseppe, Nito (Benito) y Nanni (Giovanni), destacados miembros de la comunidad en su patria de origen, y auténticos héroes como partigiani durante la Segunda Guerra Mundial. Se comprende entonces que la lengua de Dante y algunas de sus variantes dialectales, la geografía de la península y sus islas, la cocina, la música, la lite- ratura de Italia, han sido parte de mi vida, en especial de mi infancia y mi primera adolescencia. Mientras me preparaba para hacerme cargo de la importante misión que el presidente Tabaré Vázquez me había confiado, al estudiar en forma sistemática la vida política e institucional, las actividades económicas y productivas, el comercio, la cultura contemporánea y el funcionamiento en general de la sociedad italiana, advertí la importancia extraordinaria que tenían -tienen- las Regiones que constituyen la primera gran subdivisión política de ese país fantástico. Este “descubrimiento” gravitaría sobre mi plan de trabajo. Comprendí que era muy importane procurar un sólido e intenso relacionamiento con los gobiernos regionales y sus dependencias administrativas y políticas, sin descuidar, naturalmente los vínculos con el gobierno nacional, ni -en el extremo opuesto- con las provincias y los comunes que fuera menester. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 189 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 189 Montevideo Definida así la idea general, mi primera elección en orden a desarrollar fuertes relaciones con las regiones, fue Liguria. Se trata de una de las más importantes de Italia, y por cierto para mí, la más hondamente sentida. Es también una de las dos o tres zonas de Italia que aportaron mayor número de inmigrantes al Uruguay. Poco tiempo después de acomodado en Roma me dirigí a Génova. La Liguria me recibió ¡y cómo! El gobierno regional encabezado entonces por el Ing. Claudio Burlando me esperaba con los brazos abiertos y me benefició con una hospitalidad inigualable. Tuve la fortuna de conocer allí y cultivar la amistad del propio presidente, así como la de personas de calidad como Iacopo Avegno y Giovanni Vesco (detto Enrico) Dejo deliberadamente para el final el encuentro inicial con Roberto Speciale, Presidente de Casa America. Respondiendo a una invitación suya, llegué hasta el local donde tenía instalada su oficina. Me sorprendió hablando un es- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 190 190 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI pañol más que aceptable - a diferencia de mi por entonces todavía dificultoso italiano - y me favoreció con un tour por las instalaciones del instituto. Si conocen a Roberto no tendrán dificultades en imaginar que a los pocos minutos de conocernos ya estaba proponiéndome diversa actividades e iniciativas. Fue el comienzo de una amistad de altísimo valor: para el Uruguay, para mi misión y, sobre todo, para mí de manera personal y fraterna. Estimulado por Roberto y con su apoyo incondicional, más el respaldo de la Región, organizamos en Génova unas inolvidables “Giornate Uruguaiane” o “Giornate dall’Uruguay”, que se prolongaron durante 15 días de intensas actividades académicas, culturales y diplomáticas. En ese marco, y en los salones de la Casa America, realizamos una exposición de pintura uruguaya, para lo cual debí trasladar a Genova la totalidad de la pinacoteca de la Embajada y de mi residencia - cuento al pasar pero con orgullo que entre las telas expuestas se contaban dos firmadas por mi padre. Simultáneamente expusimos una colección de 48 magníficas fotografías, ilustrativas de las bellezas de Uruguay y de su condición de País Natural, suministradas por nuestro ministerio de Turismo. El notable escultor uruguayo Alejandro Atchugarry se sumó a la empresa aportando 7 magníficas obras realizadas en mármoles, que se expusieron en una salón de la sede del Gobierno Regional. Piazza dell'Indipendenza a Montevideo El virtuoso guitarrista compatriota Gonzalo Solari - que vive desde hace años en Arezzo donde dirige una escuela de guitarra- brindó un concierto de subido valor en el que se incluyeron obras de autores uruguayos alternando con piezas del repertorio del artista. Exhibimos siempre al abrigo de la generosa Casa America -, tres filmes uruguayos; mi esposa, Margarita Carriquiry, titular entonces de la cátedra de Literatura Uruguaya en la Universidad Católica ofreció una conferencia sobre el tema de su especialidad. Más tarde, nuestra hija Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 191 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI menor, la actriz Margarita Abin - en buena parte formada en Italia -, llevó a cabo un recital de poesía joven femenina de autoras compatriotas. Por mi parte, me reuní con empresarios, inversores y operadores turísticos respaldado por la presidencia de la Región y - nuevamente - la Casa America. Visité la Universidad donde dicté una conferencia sobre el sistema político y constitucional de mi país y también en esos días participé de un almuerzo en el Rotary Club de Génova, invitado por nuestro caballeresco Cónsul Honorario, el Dr. Gianni Cuttica, en el que realicé una exposición acerca de las características fundamentales de mi patria ante un centenar de comensales. Discreto, diligente y muy eficaz, Cuttica me acompañó en todo momento cumpliendo con altísima calificación su trabajo consular; la hospitalidad y la amistad de Burlando, Avegno y Vesco me rodeó y facilitó una labor que, por su extensión, diversidad y profundidad seguramente constituyó un evento infrecuente y excepcional. La amistad de Roberto Speciale, la disponibilidad y apertura de la Casa America y la gentil presencia del público genovés, que avaló con su presencia, adhesión y aplauso las distintas expresiones de la cultura de mi país que se pusieron a su disposición durante esas dos semanas increíbles, nos hicieron sentir en casa. Nadie imagina cuán intenso es el sentimiento que inspira esta sencilla afirmación. Génova fue el hogar de Uruguay 191 entonces, y la Casa America, en la práctica, en la labor cotidiana y en el cariño de su gente, lo fue para el embajador y su familia. Me pareció necesario entonces sumarme a la celebración que hoy moviliza a la Casa America, y para hacerlo, nada mejor que dar testimonio del compromiso de esta institución con la cultura, con el desarrollo de los vínculos con los países y los pueblos de nuestro continente, con la maravillosa lengua de Cervantes. Y dar testimonio también de la amistad con Roberto Speciale, alma mater de la institución y amigo fraterno. Cuando terminaba mi misión y estaba a punto de emprender el retorno, una tarde nos reunimos mi mujer y yo , con Roberto y su esposa en un pequeño bar de Riomaggiore. Era difícil hablar porque nos estábamos despidiendo, sin fecha, sin un horizonte cierto. En determinado momento, con voz sentida Roberto me dijo “Carlos, ¡que gran vacío nos espera ahora que ustedes se van..! Tenía razón, padecemos el vacío de la presencia, el abrazo cálido, la palabra mano a mano, una cena compartida... Pero mi corazón - y estoy seguro que el de mi querido amigo Roberto también- sigue colmado con las primicias siempre renovadas de una amistad que continúa viva, cálida e intacta, sin que la distancia ni el tiempo hayan podido aminorar. ¡Gracias Roberto! ¡Auguri Casa America! ¡Auguri carissimi compagni! Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 192 192 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Venezuela Conversatorio con Roberto Speciale, presidente de la Fondazione Casa America en ocasión de los 15 años de su fundación TULLIO CAVALLI CAMERA DI COMMERCIO ITALO-VENEZUELANA DI CARACAS Desde Caracas.- Por primera vez en la historia de las relaciones entre Italia y América Latina, una conferencia bilateral entre el país europeo y los latinoamericanos, que hasta ahora había permitido algunos avances a nivel diplomático, ha sido instituida por una ley aprobada durante la primera semana del mes de diciembre de 2014. Esto significa que en lo sucesivo, no importa cuál sea el gobierno de turno, la conferencia Italia-América latina se hará tendiente a incentivar las relaciones económicas, culturales, comerciales y políticas entre las dos partes. Hasta entonces, sólo la Conferencia Iberoamericana organizada por el gobierno español tenía estas características. Italia ahora por lo visto quiere pasar a la vanguardia, aprovechando su propia situación de crisis económica y la que empieza a vislumbrarse en algunos países de Latinoamérica, por lo que de hecho la iniciativa podría ser provechosa para todos. Pero ahora se transforma en un evento que, al ser aprobado por el Parlamento, quiere decir que todos los partidos están de acuerdo en la importancia de este evento para reforzar las relaciones bilaterales. En este sentido Roberto Speciale, creador de la Fundación Casa America, ubicada en la importante ciudad portuaria de Génova, que celebra quince años de actividades ininterrumpidas en pro del desarrollo e intercambio cultural y económico entre Italia y America Latina, nos señala que “tanto Italia como los diversos países de Amércia del Sur asoman un abordaje común ante los principales problemas que se proponen a partir de los procesos de globalización. A partir de esta idea estoy convencido que podemos proponer una serie de best practices de cooperación internacional desarrollando roles de altísimo protagonismo para el desarrollo de una governance global mucho más justa. La aprobación parlamentaria ocurrida el pasado mes de diciembre, que institucionaliza la Conferencia Italia - America Latina con Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 193 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 193 Giugno 2011. Fondazione Casa America al Vi Congresso internazionale portuale all'Isola di Margherita, in Venezuela. cadencia bienal, certifica la fuerte sintonía entre Gobierno y Parlamento en la particular atención que tiene nuestro país en el continente latino americano y representa una claro reconocimiento a la contribución que esta Conferencia pueda ofrecer para el refuerzo y consolidación de relaciones con esta importante zona geo política, definitivamente estratégica para Italia. Tenemos entonces que asegurarnos que la VII Conferencia Italia-America Latina y el Caribe que se desarrollará durante este año 2015 sea un éxito y que incluya las múltiples dimensiones que se entretejen a partir de las relaciones existentes entre nuestros países. El momento institucional es el adecuado para el desarrollo de múltiples iniciativas y desde nuestra Fundación Casa America estamos trabajando para impulsarlas.” La Fundación Casa America se constituyó oficialmente el 17 de diciembre de 1999 después de un largo período de definición y preparación por parte de una serie de personalidades representativas de las instituciones de la ciudad, de la Fundación Carige, del IILA de Roma (Instituto Italo-Latino Americano), con el apoyo del Ministerio de Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 194 194 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Relaciones Exteriores y de algunas empresas y sociedades privadas. “La idea de fundar una Casa America en Italia con sede en Génova nació al percibir el aumento de interés de nuestro país y de la Unión Europea hacia América Latina, para promover el diálogo político, las relaciones económico-comerciales y el intercambio cultural y humano. En otros países europeos (España, Francia, Bélgica) existen ya estructuras semejantes. Ahora Casa America está presente en Italia con una particularidad que nos diferencia de otros países, ya que no se constituyó en la capital sino en el centro-norte del país, en Génova, ciudad definitivamente significativa en la historia del continente americano.” La sede de la Fundación Casa America fue ubicada en la Villa Rosazza y ahora está situada en uno de los palacios de la importante familia de Giustiniani. Desde la sede de marras Speciale nos indicó que el objetivo neurálgico de Casa America es fomentar activamente la instrumentación de un diálogo permanente entre Italia y América Latina. “Italia, teniendo raíces culturales en común con Latinoamérica, posee todas las credenciales para aprovechar plenamente las oportunidades ofrecidas al intensificarse las relaciones entre las dos áreas. En América Latina están presentes las más consistentes comunidades de origen italiano, empezando por las lígures. Forma parte del patrimonio histórico y del imaginario colectivo de Génova asociar la epopeya de Cristóbal Colón y de Giuseppe Garibaldi,“héroe de dos mundos”, a América Latina. En tiempos más cercanos a nosotros, en época de las grandes emigraciones, entre finales del ‘800 y en los veinte años iniciales del ‘900, así como en las sucesivas olas emigratorias después de la Segunda Guerra Mundial, de Génova partieron los primeros barcos a vapor y después los barcos llenos de gente lígure y de otras regiones italianas. Nuestra Fundación pretende difundir en Italia un mayor conocimiento del inmenso patrimonio cultural latino-americano (a través de iniciativas editoriales, seminarios, debates, actividades específicas en el ámbito del espectáculo como cine, teatro y música) y divulgar todo lo concerniente a las relaciones socio-económicas. Somos un centro de debate abierto, un lugar de encuentro para los protagonistas de la cultura y de múltiples iniciativas emprendedoras de ciudadanos italianos, europeos y latinoamericanos. De este modo, las relaciones y los intercambios comerciales que promovemos tienen una nueva e importante oportunidad para entrar en una red de comunicación y de información mucho más amplia. También deseamos contribuir a reforzar la imagen de Génova como ciudad abierta al diálogo entre los pueblos, en coherencia con su vocación históricamente internacional.” En el amplio repertorio de las actividades desarrolladas por la Fundación Casa America en estos quince años, con gran parte de los países de la américa hispana, Roberto Speciale verifica, en particular, una sólida relación sostenida con Venezuela a través de la Cámara de Comercio Venezolano Italiana CAVENIT, explicándonos su funcionamiento. “La Cámara Venezolano Italiana de Comercio ha sido y Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 195 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI es, sin lugar a todas, una institución propulsora de grandes iniciativas que abrazan el desarrollo y acercamiento económico entre Italia y Venezuela. Desde su fundación en el año 1954 hasta la fecha, la Cámara de Comercio Venezolano Italiana ha operado bajo una filosofía de continuidad y consolidación institucional. Forma parte de ASSOCAMERESTERO, asociación que agrupa a las 81 cámaras de comercio italianas en el extranjero en 55 países del mundo que la asoma a una red de información única en el mundo con más de 300.000 contactos de negocios al año y 24.000 empresas asociadas. Es miembro fundador de Fedeuropa (Federación de las Cámaras Binacionales Europeas que operan en Venezuela). Posee seccionales afiliadas en diversos estados del país Aragua, Zulia, Portuguesa, Carabobo, Lara, Bolívar y Maturín y su funcionamiento ha impulsado no solo el desarrollo regional a partir de actividades puntuales, sino que ha fortalecido la visión, misión y objetivos de la Cámara bajo perspectivas de integración y desarrollo conjunto que fortalecen su funcionamiento. Con la entrada del siglo XXI, CAVENIT ha verificado incrementos sostenidos en el intercambio comercial entre Italia y Venezuela, en la organización, ejecución producción y promoción de los más variados eventos y actividades que colocan a esa institución entre los primeros diez lugares de excelencia del sistema cameral en el mundo, convirtiéndola en referencia obligada de crecimiento, productividad, creatividad rendimiento y continuidad en los proyectos que realiza, ya que gran parte de ellos son 195 diseñados en función de su sustentabilidad en el tiempo, visión que implica un apreciable valor agregado de los mismos.” Durante todos estos años y junto a CAVENIT, la Fundación Casa America, ha desarrollado importantes eventos: 2002 (Semana Venezolana), 2009 (Encuentro internacional: Puertos, Transporte y Logística. Un mar de oportunidades entre Italia y América Latina), 2010 (Puertos: Aspectos de Infraestructura y Logística: una oportunidad para las Empresas Italianas), 2010 (Venezuela - Italia: un vínculo que corre en las redes reti hitech), 2011 (VI° Congreso Internacional Portuario Isla de Margarita - Venezuela), 2013 (Fondazione Casa America: encuentro con las Cámaras di Comercio ítalo-latinoamericanas). Fundación Casa America ha presentado en Venezuela diversos eventos públicos y exposiciones: la más importante junto con la Corporación Andina de Fomento en 2008. En la actualidad la Fundación Casa America y CAVENIT se encuentran gestando importantes actividades para continuar con el importante diálogo que cada vez reafirma, según Roberto Speciale, “la vital importancia que tiene el desarrollo de América Latina para Italia, país en donde nos encontramos siempre dispuestos para promover su indiscutible patrimonio cultural, su solidez económica e interceder pacíficamente en su tránsito político”. En pocas palabras, Fundación Casa America, una institución forjada a base de buenas voluntades y grandes acciones para la promoción de América Latina. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 196 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 197 ARTISTI E PERSONALITÀ D E L L A C U LT U R A PER L’ A M E R I CA L AT I N A Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 198 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 199 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 199 “He vivido para verlo’’ DAVIDE BARILLI SCRITTORE E GIORNALISTA «He vivido para verlo», ho vissuto per vederlo... Il vecchio mulatto, con il sigaro spento fra le labbra, seduto sul marciapiede di una scalcinata strada de La Habana, lo bofonchia come un mantra. Poi comincia a cantilenare la frase, L’incontro la ritma battendo un cucchiaio di alluminio sulla pietra. Il miracolo, l'utopia, l'eterna illusione si sta materializzando. Eppure diventa, come tutto a Cuba, musica e sogno. Finito il bloqueo, finita la discriminazione? Sarà. Ma lui ne ha Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 200 200 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Il castello de los tres Reyes Magos a Cuba viste troppe per crederci davvero. Troppi rospi ha dovuto ingoiare. Delusioni, amarezze, illusioni perdute. Quello del dopo embargo è il futuro dei giovani. I vecchi fidelisti come lui di pazienza ne hanno avuta tanta; anno più, anno meno, poco cambia. Lui lo sa bene, la sua sorte è quella di morire come ha vissuto, accontentandosi di poco, senza troppi fronzoli: fagioli e riso per la «comida», un sigaro ogni tanto, un trago di rum della bodega. Nel segno della resistenza, la stessa parola, lo stesso concetto che troppo spesso non viene perdonato a Cuba: non le perdonano di esistere e di avere resistito, diventando non solo l'ultima rivoluzione del XX secolo, bensì - forse, e in modi nuovi - la prima del XXI. Quanti ne ho visti di tipi così. Ne ho ritagliato storie, piene di gente come lui. Storie che sono diventate trame. E libri. Da “Le cere di Baracoa” a “La nascita del Che”. Romanzi e racconti rimbalzati dall’Italia a La Habana, finiti nelle biblioteche, nelle librerie degli scrittori dell’Uneac. Insieme al numero monografico di Casa America dedicato a Cuba, infilato in valigia e distribuito agli amici intellettuali che lo aspettavano. Cuba di ieri, l’Isla che sta cambiando pelle. Gli avaneri, che vivono tra mille difficoltà la transizione, con aspettative da paese sviluppato e quotidiane difi- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 201 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI coltà. Essere a La Habana oggi, vuol dire toccare con mano la voglia di credere che il presente (e il futuro) possano essere altra cosa: Cuba e la sua gente, piena di problemi e di soluzioni, capace di resistere a quanto avrebbe piegato qualunque altro popolo e di farlo collettivamente, come d'istinto. «He vivido para verlo», ho vissuto per vederlo... Il vecchio mulatto, con il sigaro spento fra le labbra, seduto sul marciapiede di una scalcinata strada de La Habana, lo bofonchia come un mantra… La luce 201 DAVIDE BARILLI è autore di numerosi libri di racconti e romanzi. La sua opera letteraria comprende titoli come Musica per lo zar (ed. Guanda), Poltrona per acqua (ed. Diabasis), La casa sul torrente (ed. Guanda), Le cere di Baracoa (ed. Mursia) e La nascita del Che (ed. Aragno). Innamorato di Cuba e assiduo ospite di manifestazioni culturali organizzate all’Avana, ha tenuto conferenze e presentato i suoi libri di ambientazione cubana alla ”Settimana della Lingua italiana”, alla ”Uneac”, Unione scrittori cubani, alla ”Flex”, Università di lingue straniere, alla ”Biblioteca Villena” in plaza de Armas e al Paeseo del Prado, progetto Imagin 3. Invitato dall’Istituto cubano del libro, ha partecipato alla XXIII esima edizione della Feria internazionale del libro dove ha presentato alla Casa Garibaldi, ex Union Latina, ora sede della Dante Alighieri, i suoi ultimi volumi ambientati a Cuba: i racconti La nascita del Che (ed. Aragno), secondo classificato al Premio Chiara, Lettere cubane (ed. Fedelo’s) e un libro d’arte (intitolato Historietas de mujeres con humo) realizzato a Cuba in edizione numerata con il pittore Ramon Perez Pereira. Sono intervenuti la direttrice della Dante Giuseppina Moscatelli, l’ambasciatore Carmine Robustelli, i critici letterari Gianni Oliva e Giovanni Tesio, il presidente dei narratori cubani dell’Uneac Alberto Guerra Naranjo. Attualmente sta lavorando a tre progetti, tra Cuba e Italia, uno dei quali riguarda un’antologia di narratori cubani. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 202 202 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Casa America: un ponte fra teatro italiano e scene latinoamericane EUGENIO BUONACCORSI PROFESSORE DI STORIA DEL TEATRO DELL’UNIVERSITÀ DI GENOVA Casa America, negli anni, ha svolto una funzione importante non solo per gli scambi fra Vecchio Continente e Nuovo Mondo nella sfera della politica, dell’economia e dei rapporti a livello di Stati, ma anche nei settori della letteratura, dell’arte e della cultura. In particolare, ha fornito varie occasioni per valorizzare figure ed eventi che hanno testimoniato il forte legame fra Italia e America Latina per quanto concerne l’ambito del teatro. In questa ottica, sono state ricostruite le trionfali tournées compiute dal “Grande attore” dell’Ottocento, in Argentina, Brasile, Cile e in altri paesi dell’America del Sud, sempre intrecciate a finalità patriottiche. E così alcune pagine dei “Quaderni” sono state dedicate a rievocare le recite di Adelaide Ristori nel 1868 e di Tommaso Salvini nel 1874 a Cuba. E ancora è stata illustrata la visita compiuta - nella stessa isola dei Caraibi- dalla “divina” Eleonora Duse nel 1924, alla vigilia della sua morte, con una emozionante rassegna delle sue eroine in lotta per affermare i propri diritti di donne libere contro una società ottusa, repressiva, conformista. Anche i contatti teatrali intercorsi nel Novecento sono stati oggetto di opportune indagini: da una parte è stata richiamata l’attenzione sul lavoro svolto in Brasile da Ruggero Jacobbi, Luciano Salce e Adolfo Celi per aggiornare la scena di quel grande Paese a metà del secolo scorso; dall’altra è stata ricordato il giro in Argentina, Brasile, Uruguay, dal luglio al settembre 1958, della Compagnia del Teatro Stabile di Genova, con Enrico Maria Salerno, Valeria Valeri, Tino Buazzelli, Gastone Moschin, sotto la guida del direttore Ivo Chiesa. Un tale reticolo di ricognizioni è diventato fondamentale per capire meglio la natura dei rapporti fra Italia e America del Sud. Nel 2016 il discorso in questa direzione Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 203 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 203 Plaza Francia a Caracas potrà essere arricchito grazie a un appuntamento di grande rilievo: la celebrazione dei cinquant’anni della scomparsa di Gilberto Govi, il “mostro sacro” che ha portato all’onore nazionale e internazionale il teatro dialettale genovese. All’interno delle manifestazioni previste dal programma dei festeggiamenti, Casa America potrebbe dare un prezioso contributo: stimolare ricerche sulla tournée che Govi realizzò con strepitoso successo in Argentina nel 1926, acclamatissimo dal pubblico locale, e in particolare dagli emigranti della vecchia Zena che accorsero entusiasti in massa a quelle recite. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 204 204 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Renzo Calegari, il cartoonist a cavallo tra le due Americhe A CURA DI C.G. Se Renzo Calegari è conosciuto dal grande pubblico soprattutto come disegnatore di fumetti western (da non perdere la recente ristampa di Welcome to Springville) non meno interessante è la sua produzione legata all’America Latina, spesso ispirata da una frequentazione con Casa America iniziata al nascere stesso della Fondazione. È infatti dell’estate del 2000 la partecipazione di Renzo alla mostra sul Fumetto Sudamericano svoltasi a Palazzo Ducale; sarà lui a curarne il catalogo, che include una conversazione con Hugo Pratt e note biografiche di 24 disegnatori argentini, tra i quali A. Breccia, Copi, G. Mordillo e Quino. Nel 2006 Renzo Calegari regala a Fondazione Casa America e agli appassionati del genere il fumetto intitolato La Sfida di Colombo. Oltre l’Oceano, che circolerà ampiamente in Italia e nel mondo iberoamericano nelle versioni italiana, spagnola e portoghese. Sono sempre del fumettista chiavarese e del collega Enrico Bertozzi i disegni che illustrano la pubblicazione, in ita- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 205 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 205 Renzo Calegari liano e spagnolo, Il Generale Giuseppe Garibaldi e l’America Latina. Le imprese e i ricordi, dedicata ai 12 anni di presenza di Garibaldi in America Latina, curata da Roberto Speciale e Anna Maria Lazzarino Del Grosso (2007). Calegari torna al Nord America illustrando il volume pubblicato da FCA I primi italiani in America del Nord Dizionario dei liguri, piemontesi e altri - Storie e presenze italiane tra Settecento e Ottocento (2010). In diverse occasioni l’Artista ha stupito noi e il pubblico disegnando in diretta, con straordinaria rapidità ed efficacia, figure di persone, animali e paesaggi cari alla sua iconografia. L’amicizia con la Fondazione ha conferma quando, nel 2012, fa dono di alcune stampe di suoi disegni (una di esse è qui riprodotta) per sostenere la campagna di solidarietà a favore di Casa America che attraversa un periodo critico. E la Fondazione saprà contraccambiare sostenendo con altri la meritata concessione dei benefici della legge Bacchelli al grande cartoonist, festeggiata nel dicembre 2014 nella nuova sede di via dei Giustiniani. Sappiamo che Renzo sta lavorando a un nuovo fumetto sulla rivoluzione messicana e stiamo aspettando impazienti di valorizzare questa sua opera in una delle nostre manifestazioni celebrative dei 15 anni di Fondazione Casa America. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 206 206 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Un mundo lleno de colores EDUARDO MONO CARRASCO MURALISTA Quando Roberto Speciale mi ha chiesto di scrivere per la rivista Quaderni di Casa America, ho subito pensato che sarebbe stato interessante raccontare con mie parole il rapporto con quella importante Casa di tutti gli americani d’Italia e di altre parti del mondo. Qualche anno fa fui chiamato da Roberto a Casa America per la realizzazione di una mostra dei miei murales e un incontro con i ragazzi del liceo artistico di Genova. Quello fu il primo incontro, che si è trasformato nel tempo in un vivaio di iniziative come presentazione di miei libri, mostre e conferenze sia nella sede di Villa Rosazza che in altre città della Liguria. Inoltre, conoscendo l’importanza di Casa America, ho spesso accompagnato personaggi noti e meno noti del Cile e di altri paesi dell’America Latina ad incontri a Genova. La mia memoria mi porta a scrivere qualcosa sull’Arte muralista in Cile e in Italia, questa forma d’arte che con i suoi colori, come tante manifestazioni artistiche, sono espressione di libertà e democrazia. Come ho raccontato tante volte, la nascita vera del muralismo in Cile come fenomeno di massa e popolare risale alla grande marcia, nel 1969, dal porto di Valparaíso a Santiago, la nostra capitale, contro la guerra del Viet Nam e per la libertà di Laos e Cambogia. In una vecchia Jeep statunitense della seconda guerra mondiale in cinque o sei, allora ragazzi, abbiamo fatto l’intero percorso della marcia dipingendo i sassi che si trovavano a fianco della strada che ci portava a Santiago, e nelle città in cui si fermava questo grande corteo allegro e variopinto, realizzavamo insieme alla gente scritte inneggianti alla pace e contro la guerra. Da quella marcia è nato tutto, oggi il muralismo in Cile, grazie anche al ritorno della democrazia, è considerata arte nazionale. Non esiste scuola, facoltà universitaria, ospedale, quartiere e sopratutto stazione della metropolitana di Santiago che non abbia un dipinto fatto su muri o in spazi interni o esterni. Non vi nego il mio orgoglio per essere stato in qualche modo artefice di questo mondo variopinto. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 207 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Ancora oggi quelle scritte che gridavano libertà sono l’essenza dell’esistenza di questa arte. Da quella filosofia, “capita al volo” dal nostro Roberto Speciale, è iniziato il nostro rapporto di collaborazione che non si è mai fermato nel tempo. La mia “Storia” con Casa America comincia il 5 maggio 2005 con una mostra di “Murales su tele e legno” e la presentazione del mio libro Il sogno dipinto, edito da Hobby & Work. In quell’occasione ho avuto la fortuna di incontrare gli studenti dei licei artistici genovesi con i quali abbiamo realizzato “in loco” un piccolo dipinto. Con Casa America avevamo come obiettivo della giornata quello di chiedere in concessione un muro per poter realizzare un murale che ricordi il boicottaggio delle merci cilene attuato dai portuali genovesi all’indomani del golpe di Pinochet. Nel 2013 per la commemorazione dell’11 settembre 1973, Casa America, insieme ad altri soggetti organizza “Cile quarant’anni dopo”, che comincia con una conferenza stampa di Carolina Tohá, figlia del Ministro di Allende, oggi sindaco di Santiago, in cui ha ricordato, commossa, 207 la sua infanzia di esule. Il 4 settembre dello stesso anno si è inaugurata la mostra “Salvador Allende: un uomo, un popolo”, con la presenza del vicesindaco di Genova Stefano Bernini. Inoltre con la partecipazione di Oscar Godoy, allora Ambasciatore del Cile in Italia, Donato Di Santo, ex Sottosegretario agli Affari Esteri e José Antonio VieraGallo, già Senatore, Deputato e Ministro del Governo del Cile. E per finire il 30 novembre 2013 la mostra Salvador Allende: un uomo, un popolo, da me curata, è stata portata a Lavagna, su iniziativa di Fondazione Casa America, e ospitata presso il Palazzo Comunale della città, dal 30 novembre all’8 dicembre. All’inaugurazione hanno partecipato il vicesindaco di Lavagna, Mauro Caveri, il presidente Roberto Speciale e chi scrive. Sicuramente altre mostre, dibattiti, studi, fatti nel tempo da questa “Casa” del mondo latinoamericano a Genova e in Italia ha dimostrato la volontà di Casa America di portare avanti, oltre alla puntuale divulgazione della situazione politica del continente a Sud del Rio Bravo, anche una panoramica dell’arte di quella parte del mondo. Una dimostrazione di questa volontà per la mostra dedicata alla grande Frida Kahlo. Ho voluto segnalare solo una parte di questa lunga collaborazione, che non è solo di progetti, idee per un futuro migliore ma anche di sogni, perché sicuramente “no todos los sueños los hemos soñado”.. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 208 208 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Quindici anni dopo MARCO CIPOLLONI PROFESSORE DI LINGUA SPAGNOLA DELLE UNIVERSITÀ DI GENOVA E DI MODENA E REGGIO EMILIA, ESPERTO DI CINEMA Quando quindici anni fa è cominciato il percorso di attività della Fondazione Casa America la globalizzazione aveva già cominciato a mostrare, anche a Genova, la spettacolare esplosività delle proprie contraddizioni, proiettando la città di Colombo e le vicende del suo restyling economico e urbanistico (rilanciato proprio dalle celebrazioni per il V centenario del Descubrimiento) verso forme di paradossale visibilità mediatica (di cui il G8 e i fattacci del G8 sono stati i momenti di più clamorosa evidenza). Per le strade della città ridisegnata dai progetti di riqualificazione delle aree produttive dismesse, il segno più evidente di questa planetaria trasformazione era però demografico, con l'invecchiamento dei residenti storici e con nuovi flussi immigratori che stavano cambiando volto ed abitudini di interi quartieri della città e di molti settori di attività (assistenza e collaborazione domestica, cura degli anziani, edilizia, giardinaggio, trasporto, luoghi di culto e di divertimento). Questo afflusso di giovani stranieri intrecciava un rinnovamento e un ribaltamento di due rapporti, per la città storici: quello medioevale e moderno con le altre sponde del Mediterraneo, e quello, più recente (nonostante Colombo), con le Americhe e, in particolare con l'America Latina. Ad un secolo di distanza, le navi a vapore che a cavallo del Novecento lasciavano il porto di Genova cariche di emigranti si erano infatti convertite in rotte aeree di arrivo. Casa America è in qualche misura una figlia di questi flussi: è infatti nata a Genova nello stesso anno in cui ci sono nati molti figli di migranti e di matrimoni misti. Quando oggi li vedo uscire dalle scuole di molti quartieri di Genova penso sempre che sono i compagni di classe e di giochi di Casa America, nata come loro da un matrimonio misto: da un lato l'interesse (nel mio caso professionale e accademico) per l'America Latina, dall'altro il fatto che sia i promotori dell'iniziativa (in primis l'ex eurodeputato Roberto Speciale), sia molti dei membri del comitato scien- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 209 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 209 People tifico (me compreso) venivano da lunghi percorsi di europeismo e di attivo impegno europeista. Coinvolto fin dall'inizio in molte iniziative in quanto docente di Lingua e letteratura ispano-americana e in quanto promotore di attività di ricerca e divulgazione sul cinema e le arti visive (il CUC e la rivista "La Magnifica Ossessione"), ho reincontrato con piacere nelle riunioni del comitato scientifico di Casa America sia diversi colleghi (di alcuni dei quali ero anche stato allievo), sia amici e compagni di militanza con cui avevo condiviso, per esempio, l'avventura del "Circolo culturale Altiero Spinelli", di ovvia ispirazione europeista e federalista. Ritrovarli tutti, nonostante tutto, dalla stessa parte di una nuova barricata è stata per me un'emozione positiva. Non so quanto di questa emozione sono poi riuscito a tradurre in pratiche virtuose nelle varie iniziative cui ho collaborato nel corso di questi quindici anni. So però che Casa America ha accompagnato e documentato, pur con molte difficoltà, un passaggio epocale nella vita della città e nel suo rapporto con la storia e la cultura, proprie e altrui. La sensazione, pur con un divario di tempo più breve, è la stessa che si ha leggendo Vent'anni dopo di Dumas. I problemi del regno di Francia hanno oggi un nuovo volto (il volto di un nuovo re, o di un nuovo cardinale), ma le coordinate di fondo sono sempre le stesse. I moschettieri nel frattempo sono diventati più vecchi, ma nell'animo non tanto come nei corpi. Lavoriamo, dunque, con operosa e ostinata fiducia, per un trentennale... Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 210 210 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Un rapporto stretto con l’America Latina MASSIMILIANO DAMERINI MUSICISTA E CONCERTISTA Ho avuto da sempre un rapporto di stretto legame con l'America Latina. Mio padre era figlio di emigranti toscani, nato in una frazione di San Paolo del Brasile (oggi inglobata nella città). Rientrò in Italia quando era bambino ma, potendo usufruire della doppia nazionalità, alla fine degli anni Trenta scappò dal regime, essendo profondamente antifascista, e tornò a San Paolo in qualità di ingegnere. Fin da quando ero piccolo mio padre mi decantava le bellezze della natura e la cordialità della gente brasiliana. Avevo già un'idea precisa del Sud America prima ancora di mettervi piede. Purtroppo il mio primo concerto in Brasile avvenne quando mio padre non c'era già più, e non ho avuto la possibilità di raccontargli come quelle impressioni fossero da me ampiamente condivise. Da allora sono tornato spesso in America Latina, dall'Argentina (non posso dimenticare la grande impressione che ebbi suonando in uno dei più straordinari teatri del mondo, il Colón di Buenos Aires, forse la più bella acustica che mi sia mai capitata) fino alla Colombia, dove ho avuto l'opportunità di collaborare con una delle migliori orchestre sinfoniche del continente, la Filarmonica di Bogotà. Ricordo con particolare commozione una tournée Argentina-Brasile, un settembre di alcuni anni fa, con una settimana libera a metà. Approfittai per portare con me la famiglia e unire il turismo al lavoro: in quella settimana visitammo uno dei luoghi più incredibili del mondo: le cascate di Iguazu. Ho poi un rapporto particolarmente affettivo con il Guatemala, dove torno regolarmente ogni due o tre anni, la prima volta fu nel 1995, diventandone quasi cittadino onorario. A Città del Guatemala e ad Antigua (che adoro) ho alcuni tra i più intimi amici della mia vita. Casa America a Genova è da quindici anni una grande, importante realtà. È una sorta di ponte simbolico che unisce queste due sponde dell'oceano. Per un genovese, che ha nel sangue il senso della navigazione e della scoperta Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 211 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 211 Orisha Oshun del mondo, è una sensazione impagabile poter contare su di una organizzazione che porta qui da noi musicisti, scrittori, pittori, esponenti della cultura e della scienza direttamente dall'America Latina, e ce li fa sentire così vicini. Le iniziative di Casa America fanno parte integrante da quindici anni del tessuto della città, e per me, così intimamente legato a quei territori così densi di storia, di cultura e di bellezze naturali, rappresentano un sintomo di estrema vicinanza al quale non saprei assolutamente rinunciare. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 212 212 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Tarea de Titanes. Una biblioteca envidiable NANDA LEONARDINI STORIA DELL’ARTE DELL’UNIVERSITÀ NAZIONALE MAGGIORE DI SAN MARCOS DI LIMA PROFESSORESSA DI La labor realizada por Casa America a lo largo de todos estos años es, verdaderamente, trascendente en el ámbito de la cultura latinoamericano, allá, en Italia, donde confluye una gran cantidad de migrantes procedentes del otro lado del Atlántico, tarea reconocida por propios y extraños. Dentro de este quehacer, llama la atención su exquisita biblioteca especializada y muy bien organizada en un tema tan amplio y ambicioso, como lo es el de Nuestra América -como la llamó José Martí para diferenciarla de la América sajona-, con un trabajo que solo los Titanes son capaces de abordar. Debemos recordar que los países que conformamos Nuestra América son más de 28, distribuidos entre la masa continental y las islas del Caribe, territorios colonizados y esclavizados, a partir de 1492, por más trescientos años, por potencias como España, Portugal, Francia, Inglaterra y Holanda para, con posterioridad, en una aparente democracia conseguida a lo largo del siglo XIX, pasar bajo el dominio yanqui. Las distancias existentes entre cada país a veces conformados por muchas naciones, o dentro de cada Estado, son inmensas, con accesos complejos por falta de infraestructura vial. Así, en este panorama donde la miseria lucha en medio del subdesarrollo bajo la categoría de “Tercer Mundo” o “Países en vías de Desarrollo”, cada país ha gestado y mantenido su propio devenir cultural -por cierto complejo por la multietnicidad- el cual, en cierta medida, lo transmite a través de diversas publicaciones que versan en muchas disciplinas. La mayor parte de estos libros, por lo general, ven la luz gracias al esfuerzo individual de sus autores con ediciones limitadas y pésima distribución, aunque otros “gozan” del apoyo de alguna institución o empresa, lo que no significa un éxito rotundo. Estas coyunturas hacen compleja la posibilidad de adquirirlos en sus propios territorios y peor aún fuera de sus fronteras. Frente a este panorama resulta sorprendente encontrarse en Casa America con una biblioteca muy bien nutrida, Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 213 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 213 Allegoria della Repubblica Argentina di Santiago Cogorno esposto a Genova nel maggio 2008 nell'ambito della Settimana dell'Argentina envidiable incluso dentro del continente americano, referida a Nuestra América, biblioteca que es un lunar en de la misma Europa. Es la labor de un ejército de hormiguitas silenciosas pero orgullosas de su identidad que, con recursos limitados, construyen en el día a día, este bastión cultural de sabiduría americana en un espacio geográfico más allá de los mares. Es una forma de construir de la nada, en medio de infinidad de adversidades, luchando segundo a segundo por nuestra identidad, tal como estamos acostumbrados desde hace más de 500 años. Gracias Casa America por abrirnos un espacio de esta naturaleza. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.17 Pagina 214 214 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI L’America Latina e il Risogimento italiano RAFFAELLA PONTE DIRETTORE DEL MUSEO DEL RISORGIMENTO A GENOVA Se note sono ai più le imprese di Giuseppe Garibaldi e dei suoi compagni in difesa della Repubblica del Riogrande do Sul contro l’impero brasiliano e della Repubblica dell’Uruguay contro il dittatore argentino Rosas, meno conosciuta è - almeno per quanto riguarda il grande pubblico - la presenza del mazzininianesimo in America Latina, a partire dalla figura di Luigi Rossetti, primo mazziniano esule in Sudamerica; ancora meno noto il perdurare del “mito garibaldino” in tutto il continente latinoamericano, il cui ricordo è stato tenuto vivo fino ai nostri giorni grazie alle comunità italiane presenti numerosissime in quella parte del mondo. Cercare di colmare queste lacune e tenere vivo il ricordo delle relazioni intercorse in passato tra l’Italia e i paesi dell’America Latina, quale strumento di dialogo e di avvicinamento tra le diverse culture, è uno dei compiti che l’Istituto Mazziniano - Museo del Risorgimento di Genova, ha cercato di portare avanti nell’ultimo decennio, grazie alla sinergia con la Fondazione Casa America, che ha permesso di organizzare iniziative, manifestazioni e incontri a tema, non solo in occasione di celebrazioni ufficiali, ma con cadenza periodica, dedicate alla cittadinanza e agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati, tra i quali l’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, sia a livello nazionale sia a livello territoriale, attraverso la sezione di Genova - Chiavari “Sante Garibaldi”. Particolare attenzione è stata dedicata proprio alle giovani generazioni di genovesi, nativi e non, alla ricerca delle numerosissime tracce, che i rapporti intercorsi tra i protagonisti del Risorgimento italiano hanno lasciato nella cultura dei grandi stati rioplatesi, in particolare per quanto attiene alla letteratura, alle arti figurative e al pensiero politico, e viceversa l’influenza e lo spazio occupato nella cultura italiana dall’America Latina, basti pensare all’opera di Edmondo De Amicis e alle grandi ondate migratorie verso il con- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 215 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 215 Monumento a Giuseppe Garibaldi a Buenos Aires tinente latinoamericano e viceversa, dall’Ottocento ai nostri giorni. Nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, i proficui rapporti già avviati negli anni precedenti tra l’Istituto Mazziniano - Museo del Risorgimento e Fondazione Casa America, hanno avuto modo di consolidarsi, attraverso una sempre più stretta collaborazione, che ha reso possibile la realizzazione di iniziative congiunte, finalizzate alla diffusione delle conoscenze relative ai rapporti intercorsi tra i prin- cipali protagonisti del Risorgimento italiano e l’America Latina. Tali attività sono state portate avanti con particolare impegno e con reciproca soddisfazione, nella profonda convinzione che far conoscere ad un pubblico sempre più vasto di giovani e non solo - e tenere vivo il ricordo delle relazioni intercorse in passato tra l’Italia e i paesi dell’America Latina - possa essere uno strumento tra i più efficaci di dialogo e di avvicinamento tra le diverse culture. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 216 216 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI FCA e il Teatro Stabile di Genova CARLO REPETTI GIÀ DIRETTORE DEL TEATRO STABILE DI GENOVA L'attività pubblica della Fondazione Casa America prendeva il via il 24 giugno del 2000 al teatro della Corte con la rappresentazione dello spettacolo prodotto dal teatro stabile di Genova "Stefano" opera dell'autore italo argentino Armando Discepolo, l'inventore del "grotesco criollo" e fratello del grande autore di tanghi Enrique Santos Discepolo. Lo spettacolo era diretto da Lello Arena e interpretato da una compagnia di attori genovesi, napoletani e di lingua spagnola che ben rifletteva il cosmopolitismo nel quale era nata e cresciuta una città come Buenos Aires dove la vicenda era ambientate, cosmopolitismo che da sempre costituisce la forza di tutta l'America Latina. L'accoglienza che il pubblico numerosissimo del teatro della Corte fece a tutte le rappresentazioni di "Stefano" fu la migliore testimonianza del desiderio che Genova e i genovesi avevano di riallacciare quell'antico legame con le Americhe e che Roberto Speciale e i suoi collaboratori avevano con tanto acume e tempismo interpretato. D'altro canto questi quindici anni di vita di Casa America sono a testimoniare un rapporto che, con la prima emigrazione degli italiani in America nell'800 e 900 e con le migrazioni avvenute anche in direzione opposta nella seconda parte del novecento, è diventato sempre più stretto e sempre più desideroso di occasioni di incontro, di conoscenza reciproca. Questo ha fatto di Casa America in tutti questi anni un centro culturale di primaria importanza e per questo Genova, e non solo, deve essere grata alla fondazione per la funzione che ha svolto e continua a svolgere nel sostenere e dimostrare che culture diverse sono soprattutto occasioni reciproche di arricchimento e di crescita. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 217 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 217 Esperienze con l’America Latina RAIMONDO SIROTTI PITTORE E GIÀ PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA Era il 1987 e come sindaco di Bogliasco pensai di organizzare una mostra antologica di Eugenio Olivari (1882-1917), artista genovese tra i più significativi. La mostra ebbe risonanza nazionale e fu visitata anche da una delegazione del Ministero dei Beni Culturali. Il loro apprezzamento fu notevole al punto che mi proposero di trasferire l'esposizione a Buenos Aires nell'ambito della Settimana della cultura italiana. L'invito fu naturalmente accolto con entusiasmo. L'esperienza argentina fu straordinaria, arricchita da un recital di Vittorio Gassman che presso l'aula magna del Liceo Mazzini recitò alcuni canti della Divina Commedia. La mostra di Olivari fu ordinata in parte presso l'ex palazzo delle Poste e in parte in una bella sala della Casa Rosada. Inaugurata dal Presidente Raúl R. Alfonsín ebbe notevole successo. Oggi, alla luce di quell'esperienza, ritengo profondamente importante aver vissuto dal vivo, materialmente, un rapporto LIGUSTICA DI BELLE ARTI con una cultura straordinaria e tutta da scoprire. Ho sentito di dover citare quella positiva esperienza perché legata alla testimonianza che sono lieto di portare a “Casa America”. Dopo anni da quel viaggio in Argentina, sono venuto a contatto con il grande lavoro di Roberto Speciale e della Fondazione Casa America. Non si tratta “soltanto” di un'utile collaborazione che tende a valorizzare il rapporto tra due realtà così vicine e così lontane, ma di un indispensabile supporto all'interno delle più disparate attività politiche, commerciali e, soprattutto, culturali. Si mettono così in luce le radici di un rapporto vero, profondo, autenticamente produttivo. Anche per questo sono lieto di aver modestamente partecipato alla vita di “Casa America”, con il contributo del mio lavoro artistico, contributo modesto ma determinato dalla stima affettuosa e sentita che nutro per questa importante realtà di respiro internazionale. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 218 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 219 15 ANNI DI DIFFUSIONE DELLE LINGUE Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 220 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 221 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 221 Associazione Amici di Casa America: lingue e integrazione culturale AMINA DI MUNNO PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DI CASA AMERICA Fondazione Casa America di Genova compie quindici anni. Pensiamola al femminile, una “quinceañera”1. Per tradizione ispanica, in molte zone dell’America Latina si festeggia con grande rilievo la data che segna il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta. Celebriamo questo anniversario con l’auspicio di un passaggio dell’Istituzione verso attività sempre più mature e rimarchevoli. Casa America è una realtà e anche un simbolo. Una realtà per tutto quello che ha realizzato in questi anni con impegno, competenza, dedizione e un simbolo per ciò che rappresenta in Italia e nel mondo. La Casa è, fin dai tempi più remoti, un rifugio, un luogo privilegiato che accoglie, protegge, conforta, ripara. Chi la abita stringe la mano all’ospite che arriva, al quale offre il calice del suo sapere e riceve, allo stesso tempo, il contributo della cultura altra. Tale è sempre stato l’obiettivo della 1 Fondazione: stabilire e mantenere un dialogo costruttivo fra l’Italia, l’Unione Europea e i paesi dell’America Latina. Che la sede per questo dialogo sia Genova è un dato di singolare importanza sia da un punto di vista storico che strategico nell’attualità. Dal porto di Genova sono partiti negli anni migliaia di italiani alla volta delle Americhe e dal porto-porta di Genova arrivano tuttora i migranti latinoamericani, e non solo, che scelgono di stabilirsi da noi. Fra i tanti compiti che si è prefissi la Fondazione, uno di non minore rilievo è stato quello di istituire al suo fianco un secondo pilastro, che è l’Associazione Amici di Casa America, con lo scopo di favorire l’integrazione degli immigrati. Lo strumento principale di questo obiettivo è costituito dai corsi di lingue: italiano per gli immigrati e straniere per gli italiani. La conoscenza delle lingue è, infatti, alla base di ogni dialogo ed è il mezzo più efficace per lo scambio di Il festeggiamento del quindicesimo compleanno di una ragazza. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 222 222 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI I fiori di Camilo opinioni e per la comprensione dell’ambiente che ci circonda. Che ci siano, secondo le statistiche, circa seimila lingue nel mondo, si deve forse alla deflagrazione della Torre di Babele? Troviamo nella Bibbia i versetti che ci parlano della Torre di Babele: “1) Or tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole”. Gli uomini si spostarono verso il sud e cominciarono a costruire una città e una torre la cui 2 Nuova Diodati, Genesi 11,1-9. cima doveva giungere fino al cielo, ma Dio volle confondere la loro lingua. “8) Così l’Eterno li disperse di là sulla faccia di tutta la terra, ed essi cessarono di costruire la città. 9) Perciò a questa fu dato il nome di Babele, perché l’Eterno colà confuse la lingua di tutta la terra, e di là l’Eterno li disperse sulla faccia di tutta la terra”2. Ora è chiaro che nessuno potrà mai conoscere tutte le lingue della terra, Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 223 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 223 Paesaggio a Cholula, Puebla, in Messico ma in ogni società l’apprendimento delle lingue straniere può aprire la porta ad una maggiore comprensione internazionale, può aiutare a capire altri popoli e avvicinarsi alla loro mentalità, perché la lingua fa parte della cultura e dell’identità dei cittadini di ogni nazionalità. Avendo ben chiari questi concetti nell’organizzazione dei corsi di lingue spagnola, portoghese, inglese e italiana, chi opera all’interno dell’Associazione è teso a moltiplicare gli sforzi affinché i risultati raggiunti nel corso di questi ormai lunghi anni possano ulteriormente migliorare anche nel coinvolgimento di nuovi discepoli, sempre più consapevoli dell’utilità delle lingue apprese o da imparare e perfezionare. Con questo obiettivo i corsi proposti comprendono vari livelli, da quello per principianti a quello avanzato. Chi fra gli studenti-soci volesse conseguire una certificazione ufficiale, attraverso una preparazione specifica impartita dai docenti dell’Associazione, ha la possibilità di accedere all’esame per diplomi Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 224 224 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI D.E.L.E e C.I.L.S., ossia attestati di conoscenza dello spagnolo e dell’italiano rilasciati da Istituzioni competenti. Come strumenti di supporto, nonché di divagazione, gli studenti dispongono di una biblioteca e una videoteca specializzate. Nel rispetto dello spirito dell’Associazione, che si prefigge di promuovere la partecipazione dei propri soci alla vita della comunità di cui li si vuole parte integrante, si realizzano incontri culturali nelle varie forme espressive e creative. E così, fra le iniziative di aggregazione, socializzazione e animazione, si promuovono seminari, presentazioni di libri, anche con ospiti stranieri, feste, esibizioni, mostre fotografiche e di dipinti. Sono state promosse lezioni di tango e di capoeira. Poesia e musica sono stati presentati in un felice connubio in più di un’occasione. La fine dei corsi e delle attività è salutata ogni anno con un brindisi che accompagna la consegna degli attestati di frequenza a tutti gli studenti da parte dei docenti. È un momento conviviale che si celebra con gioia per i risultati raggiunti e viene ad essere, allo stesso tempo, una lezione di gastronomia, poiché ogni ospite offre un piatto (e una ricetta) della tradizione culinaria del proprio paese, in modo che si possa, mentre si assaporano, imparare a preparare empanadas, tortillas, coxinhas, pão de queijo, La ragazza con il cerchietto bianco caipirinha, quesillo, ecc., ecc... Con tutto questo, un augurio “speciale” per i quindici anni di Fondazione Casa America! Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 225 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 225 Associazione Amici di Casa America: lingue e integrazione culturale ALEJANDRINA BOLAÑOS ZUNIGA INSEGNANTE DI LINGUA QUECHUA Con queste brevissime parole, vorrei esprimere non soltanto ammirazione per la vostra politica culturale, ma anche un ringraziamento di cuore per tutta l'accoglienza che mi diede Fondazione Casa America nella città di Genova. In Casa America trovai un'atmosfera culturale intensa sotto tutti i punti di vista e soprattutto per quanto riguarda la divulgazione e l'insegnamento di Lingue e Culture di altri Paesi. Con Casa America condivisi il progetto della lingua Quechua, lingua che tutt'ora insegno e cultura a cui appartengo. Posso ancora esprimermi sulla lingua e cultura Andino-Inca dicendo che, anche se c'è molto da dire su di essa, parlarne non si limita alla lingua fine a se stessa bensì all'indagine sulla antica civiltà Inca del Tawantinsuyo, sulle quattro regioni del continente latinoamericano, sulla sua realtà politica, sociale, economica, culturale, ecc., di cui storicamente un popolo ne diviene ricettacolo tramite la sua lingua. Parlare di comunicazione significa mettere in evidenza l’architettura, l'ingegneria, le scienze ma anche altre espressioni culturali. Così il quechua cambia di regione in regione in svariati dialetti e nelle sue tradizioni artistiche, nella letteratura, nel teatro, nelle politiche di vita, che sono trasmesse ancora adesso in tutti i popoli dell’America Latina, dialetti ai quali vorrei far riferimento come mezzo d’integrazione di questa civiltà latinoamericana. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 226 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 227 OPINIONI DI GIORNALISTI E SCRITTORI Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 228 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 229 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 229 Fondaziona Casa America, un luogo d’incontro DOMENICA CANCHANO GIORNALISTA SECOLO XIX Una casa aperta. Un luogo di incontro e di conoscenza per una città che vuole vivere la multiculturalità come ricchezza e non come un pericolo. Una casa che nel corso del tempo ha ampliato le sue “stanze”. Lì ho visto nascere tante associazioni che sono diventate poi punto di riferimento per tanti genovesi che credono nel dialogo e che praticano ogni giorno una solidarietà fattiva. Questo per me è stato e continua ad essere Casa America. Ho iniziato a frequentarla dieci anni fa, quando ho mosso i miei primi passi da giornalista. Lì ho avuto modo di conoscere altre realtà del mio continente, l’America Latina, attraverso incontri, conferenze, letture, mostre, insomma da quella “casa” ho avuto la fortuna di poter osservare un panorama culturale a 360º. Ricordo, in particolare, la affollata presentazione nel 2013 del numero della Rivista di Casa America dedicata al mio paese di origine, il Perù. Per me è stato come un ritornare a casa. Le immagini, le storie, che arricchivano quel numero sono state per me un piacere e un motivo di orgoglio, rinnovando un senso di appartenenza che non va smarrito. Lo stesso orgoglio, lo stesso piacere sono certa l’hanno provato altri latinoamericani a cui la rivista di Casa America ha dedicato diversi numeri nel corso degli anni. Tutto questo è potuto essere grazie all’impegno generoso del presidente Roberto Speciale e i suoi più stretti collaboratori, che hanno sempre compreso l’importanza di comunicare con i media. Per ciò che mi riguarda, posso dire, che il loro supporto è stato prezioso nelle esperienze che ho condotto prima con la pagina Metropoli, inserto del quotidiano La Repubblica, e ora con la pagina in spagnolo e italiano, Génova Semanal de Il Secolo XIX. Questi purtoppo sono tempi di ristrettezze e di rinunce che non risparmiano nessuno. È così la Fondazione ha dovuto rinunciare alla sua sede originaria, Villa Rosazza, e spostarsi in centro storico. L’importante però non è la bellezza delle mura ma ciò che in quella “casa” continuerà a vivere: un patrimonio culturale di cui Genova non può fare a meno. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 230 230 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Gli italiani d’oltreoceano MARCO FERRARI GIORNALISTA E SCRITTORE Un mondo antico e lontano, un mondo italiano. È quello che continua a crescere e prosperare in America Latina e segnatamente in paesi come l’Argentina, l’Uruguay, il Venezuela, il Paraguay e il Brasile in cui l’italianità non viene mai meno. Più lo stato italiano si allontana dalle collettività di emigranti e discendenti, più il senso di appartenenza cresce. Casa America ha lasciato il segno su quel solco oramai desueto, fuori moda, incompreso. Ha percorso strade sterrate, camionabili, autostrade per scovare associazioni, enti, compagnie, confraternite, società di mutuo soccorso che ancora oggi perseguono l’idea di restare attaccate alle loro radici. Certo, l’Italia non è più al loro fianco, l’Italia è un buco nero che vuole dimenticare la sua dolorosa pagine dell’emigrazione. Un tempo lo stato italiano seguì i suoi emigranti costruendo scuole, ospedali, cinema, teatri, organizzando consulte, dando il voto agli italiani all’estero. Oggi quel mondo discosto è quasi un peso. E dire che potrebbe essere un’ec- cellenza per lanciare nel mondo il prodotto Italia. A me ha stupito l’attaccamento alla lingua italiana delle nostre comunità latino-americane. Siamo il Paese europeo che investe di meno nell’educazione alla lingua di Dante eppure l’Italiano resta la quinta lingua più studiata al mondo. In Uruguay l’Italiano si studia a scuola. Nei licei italiani d’Argentina lo stesso. Ci sono quotidiani in lingua italiana in Uruguay e Venezuela. Ci sono radio, canali televisivi, testate, pubblicazioni sparse in ogni angolo del continente latino-americano. C’è la Rai che si accende in tante case dove ancora si parla il dialetto, si cucinano i ravioli, ci si perde nel rimpianto delle vite perdute. Quello che ha fatto Casa America è di tenere una porta aperta verso gli italiani d’America. Aver messo a sistema quel mondo con varie iniziative, inchieste, pubblicazioni o semplicemente indirizzari, contatti, incontri è forse l’elemento decisivo che porta a considerare indispensabile uno strumento come Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 231 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI quello creato a Genova, forse più incisivo di tanti inutili livelli istituzionali. Considero il Dizionario storico biografico dei Liguri in America Latina un’opera 231 fondamentale per fare il punto su duecento anni di emigrazioni. Quella ricerca ci svela l’essenzialità del rapporto tra la Liguria e il continente latino-americano. Ne esce fuori un puzzle di storie e vicende che possono benissimo comporre uno, tanti copioni di cinema: dai presidenti della repubblica uruguayana di origine italiana alle vicende relative all’apporto ligure all’indipendenza della repubblica Dominicana; dagli artisti, architetti e urbanisti che hanno edificato metropoli come San Paolo del Brasile a pionieri che si sono spinti in Patagonia e nella Terra del Fuoco. Con queste storie alle spalle si capisce l’anima commerciale, portuale e marittima che permea l’economia ligure. Ma grazie a Casa America abbiamo anche scoperto storie di piccoli e grandi eroismi, di sacrifici umani e di impegno politico. Il contributo migliore che i liguri hanno fornito all’America Latina sta proprio nella forza delle idee. Se oggi l’America Latina ha una coscienza politica così elevata, possiamo dire grazie a coloro che sono partiti da Genova portando dietro il concetto di identità politica, un nerbo che non muore e si distribuisce ovunque, per fortuna nostra. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 232 232 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Il 23° Paese dell’America Latina FEDERICO GUIGLIA GIORNALISTA E PRESENTATORE TV Da molti anni, e non soltanto negli ultimi quindici, il rapporto fra l’America Latina e l’Italia è diventato unilaterale. Quanto maggiore è l’interesse di quel continente verso la culla della latinità America “latina” non per caso essa si chiama-, tanto minore è l’attenzione di Roma verso il Sud del mondo che più le somiglia e le vuole bene. Che di un rapporto ormai impari si tratti, non lo dicono soltanto le legioni di calciatori sudamericani che vanno per la maggiore nel campionato di serie, in tutti i sensi, “A”: il meglio del pallone sul pianeta i giocatori dell’altra parte dell’Oceano continuano a considerarlo quello che si vive in casa nostra. Basti sottolineare che ben quattro dei cinque cannonieri del torneo sono argentini, nell’ordine più o meno ballerino Tévez (Juventus), Icardi (Inter), Higuaín (Napoli) e Dybala (Palermo). Quattro argentini che rappresentano il giro d’Italia dei club e che oggi fanno insieme l’unico e irripetibile Maradona, un altro argentino che già aveva capito tutto negli anni Ottanta col Napoli. Ma la novità degli ultimi tempi è che il rapporto d’amore che l’America Latina nutre per l’Italia non è più limitato allo sport, peraltro il più popolare di tutti come il calcio, o al mondo dello spettacolo (un nome solo, l’ancora argentina e celeberrima Belén). A testimoniare che la questione italo-latino-americana non sia moda passeggera, né appagante e molto retribuito lavoro per tutti, dal 13 marzo 2013 c’è un esempio, si può ben dire, universale e francescano: l’elezione di Mario Bergoglio a vescovo di Roma. Chi meglio dell’argentino-italiano Francesco riassume tutte le ragioni del perché un sudamericano si senta così a casa in Italia, al punto da poter diventare Papa? Felice come un Papa. Ma ciò che è da sempre naturale per chi arriva nella Penisola “quasi dalla fine del mondo”, è invece trascurato, sottovalutato, snobbato, talvolta persino irriso da chi rappresenta l’Italia ai vari livelli. Le missioni di Stato dei presidenti della Repubblica in Sudamerica si contano sulle dita di una mano: un paio tra Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 233 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 233 Luglio 2009. Presentazione del volume Ho toccato l'Italia col piede destro. Da sinistra Roberto Speciale, Federico Guiglia e Carlo Rognoni Ciampi e Napolitano negli ultimi quattordici anni. Per cercare notizie di alte delegazioni politiche e imprenditoriali, cioè guidate dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri, che abbiano compiuto viaggi di rilievo nell’America tanto lontana ma a noi vicina, bisogna scavare nei ricordi. Niente che sia rimasto impresso nella memoria collettiva senza ricorrere all’aiuto dell’archivio o di “google”, niente che suoni, oggi, come “visita storica” del recente passato. La verità è che le classi dirigenti in Italia dovrebbero essere presbiti, ossia vedere bene da lontano, e invece sono miopi: faticano a guardare al di là del proprio naso. Altrimenti avrebbero capito ciò che poche istituzioni, troppo poche, e fra questa la Fondazione Casa America a Genova, hanno capito: che l’Italia è il ventitreesimo Paese “ad honorem” dell’America Latina. E che per milioni di sudamericani si dice Europa, ma si sogna Italia. Si può recuperare il tempo perduto? Forse sì, anzi, certamente no. Ma poco importa. Ci penseranno i latino-americani a ricordare sempre e per sempre ai distratti italiani che cosa significa avere due patrie, molti calciatori e un Papa in comune fra l’Atlantico, il Pacifico e il Mediterraneo: perché anche il mare racconta la leggenda. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 234 234 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Una storia italiana del cinema latino americano SILVANA PALUMBIERI RAI TECHE Un “giallo“ di cui il colpevole, o i colpevoli, non è mai stato trovato, ma non è stato neppure mai cercato. È scomparso il documentario “Historia della cultura latino-americana” di Mario Sabato, atto conclusivo di un’importante operazione culturale portata avanti dalla RAI tra il 1971 e il 1975. Prima sei film a soggetto del progetto “L’America Latina vista dai suoi registi” importanti opere dei giovani autori di Argentina, Brasile, Cile e Bolivia. Quando le hanno realizzato nessuno di loro aveva più di quarant’anni, ma i loro primi film erano già stati apprezzati nel festival internazionali. Dopo il viaggio da Palos de la Frontera di Cristoforo Colombo che nel 1492 ampliò gli spazi del mondo, seguirono altri europei che portarono la loro storia di negazione delle altre culture, di dominazione, di interessi economici. Da Genova a metà dell’800 e nei primi anni del ‘900 il viaggio al di là dell’Atlantico è di lavoratori che hanno addosso i racconti di un’Europa povera e affamata, e inseguono la speranza di una vita prospera nelle doviziose e generose Argentina e Brasile. All’inizio degli anni ’70 del secolo scorso è la RAI che questa volta offre ai registi latino-americani di raccontarsi, di rappresentare le loro realtà cariche di timori. Il responsabile del progetto è il dirigente Alberto Luna che impegna dall’Argentina Mario Sabato con “Colpi bassi” , dal Brasile Joaquim Pedro de Andrade con “La congiura” (Os inconfidentes) , dal Cile Raul Ruiz con “Nessuno disse niente” (Nadie djo nada), dalla Bolivia Jorge Sanjinés con “La notte di San Juan” ( La noche de San Juan). e ancora dall’Argentina Octavio Getino con “El Familiar” e dal Brasile Gustavo Dahl con “Alla ricerca di Maira” E lo fanno attraverso metafore, vecchie storie delle loro terre: piccoli e grandi racconti che richiamano condizioni elevate e infami, grandi e piccoli poteri. Ma non più di due anni più tardi attraverso la stampa arrivano dai Paesi dei registi chiamati a questo progetto altri racconti:. le sparizioni senza tracce, le Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 235 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 235 Bolivia. Un abitante della foresta. torture, l’ eliminazione delle opposizioni così come contemplava il “Piano Solo”. La vocazione di Casa America di contribuire a diffondere in Italia una maggiore conoscenza del grande patrimonio culturale ispanoamericano, può proprio investire una ricerca in casa nostra, su questo grande episodio di impegno del nostro Paese, attraverso la produzione RAI, a raccogliere il racconto dell’America Latina raffigurata da suoi stessi artisti. Trovare le tracce di quanto manca, togliere la polvere di quanto c’è, e presentarlo al pubblico italiano. Dunque il documentario “Historia della cultura latino-americana” di Mario Sabato con le testimonianze irripetibili di Gabriel Garcia Marquez, Octavio Paz, Ernesto Vargas Llosa, Ernesto Sabato, e poi Angel Rama, Josè Antono Portuondo, Darcy Ribeiro, Manuel Scorza, Miguel Otero Silva ed altri ancora. E i vari film mai più visti, forse conservati dentro qualche scatola di alluminio. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 236 236 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Il sentiero della memoria RENZO PARODI GIORNALISTA SECOLO XIX Mi chiedo a quale radice vada ascritto il relativo disinteresse che la cultura ufficiale italiana - fatte salve le sacche di specializzazione accademica - ha riservato ai fenomeni storici, sociali, economici e di costume che riguardano il Sud America, o meglio l’America Latina. Probabilmente la ragione va ricercata nella ridondante ed invasiva predominanza presso i nostri atenei e presso gli studenti dei modelli di comportamento e di vita del Nord America, in particolare degli Stati Uniti che hanno esercitato nel secondo dopoguerra un potere emulativo difficilmente contestabile e contrastabile. A questa che mi appare come una distorsione visiva e di prospettiva storica, se non proprio una moda alquanto corriva, Casa America ha tentato di rimediare varando una serie di iniziative destinate a riannodare i fili della memoria spezzati dal tempo e dalla adesione massificata a convenzioni e a modelli di studio e di comportamento che tradiscono, lo dico al di fuori di ogni giudizio di merito, i forti legami tra l’Italia e la Liguria in particolare con i Paesi dell’America Latina. Non basta ovviamente richiamarsi in maniera generica alla Storia per ritrovare il senso di vicende che non molto tempo addietro, un secolo o poco più, hanno teso un lunghissimo ponte fra le due sponde dell’Oceano Atlantico, partendo dal Mediterraneo fino a sconfinare sul versante opposto del Continente Sudamericano, quello che si affaccia sull’Oceano Pacifico. Se ha un merito, Casa America, è quello di averci amabilmente sollecitati, e talvolta costretti, a respirare l’aria che accolse i nostri antenati, i milioni di emigranti italiani (e torno a dire, Liguri prima di tutti gli altri e spesso in proporzioni più massicce) che affrontarono l’ignoto per scoprire l’altra faccia del mondo. Mi è capitato, e ne serbo gratitudine a Roberto Speciale, di visitare Argentina e Uruguay al seguito, oggi si direbbe come giornalista embedded, di una spedizione organizzata da Casa America nel 2006. Fu un viaggio di istruzione, supportato dalla presenza di studiosi ed esperti di cose sudamericane, che toccò, fra le altre località, Buenos Aires e Montevideo, le Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 237 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI capitali di due Paesi che ancora oggi trasudano quell’italianità, quel comune senso di appartenenza alla Nazione che da noi, nella terra di origine, si è purtroppo andato perdendo. Voglio dire che non c’è come ripercorrere il sentiero della memoria, anche e proprio materialmente, per riscoprire una vicenda comune che tutti ci portiamo dentro, spesso senza saperlo. Gli italiani hanno letteralmente costruito l’Argentina e i pionieri e gli alfieri di quell’impresa ciclopica furono, mi ripeto, i liguri. Ho visitato in altra occasione la città di Rosario che conserva evidenti le tracce dell’operosa fatica dei nostri antenati che in pochi decenni trasformarono un minuscolo agglomerato di casupole in legno sulla sponde dell’immenso Rio Parana in una moderna e febbrile metropoli di oltre un milione di abitanti. A Rosario nacque Ernesto Che Guevara che con l’Italia non ha nulla da spartire, come pure Leo Messi, Angel Di Maria, Mauro Icardi, Luis Cesar Menotti, El Loco Bielsa, tutti artisti del pallone ben conosciuti qui in Italia. Tutti nati e cresciuti nella città della bandiera argentina che per prima la vide sventolare nel 1812. A Rosario le vestigia italiane e liguri sono ancora ben visibili. Una per tutte Il Museo delle Belle Arti “Juan B Castagnino”, intitolato alla memoria del figlio di immigrati di origine chiavarese, precocemente scomparso nel 1925, munifico mecenate della città. Per non dire dell’ospedale Garibaldi, ma si sa: il generale è più celebre e ammirato laggiù dall’altra parte del mondo, come direbbe 237 papa Francesco, che nella terra ‘origine. Casa America in questi anni si è adoperata per rafforzare i legami fra l’Italia e le Nazioni sudamericane, inventando ricorrenze, occasioni di studio, seminari. Richiamando a Genova personaggi illustri come l’allora presidente dell’Uruguay Julio Maria Sanguinetti, anch’egli di ascendenze chiavaresi. Ha lavorato sul campo, è il caso di dirlo, per abbattere steccati e diffidenze. Mi riferisco alle iniziative di studio e di insegnamento dedicate ai nuovi emigranti, coloro che hanno percorso in senso inverso il cammino dei nostri padri. Le decine di migliaia di cittadini sudamericani approdati negli ultimi tre decenni a Genova e in Liguria hanno trovato nella palazzina di Villa Rosazza un punto di accoglienza cordiale e un aggancio facile alla nuova realtà che andavano ad incontrare. Ignari e spaventati. Corsi di italiano per stranieri (e di spagnolo e portoghese per italiani) hanno saldato le diffidenze. Parlarsi per conoscersi e superare i pregiudizi reciproci. Questa in definitiva è stata, e sono certo che sarà, la missione di Casa America. Tanto più preziosa e difficile in tempi di intolleranze e di nuovi muri innalzati per dividersi e odiarsi. Buon compleanno dunque, Casa America e mai augurio fu più sincero. Che gli anni a venire dimostrino che la memoria non è un optional per intellettuali annoiati, ma è un saggio antidoto, indispensabile contro i vecchi e i nuovi razzismi. Scoprire da dove veniamo per capire dove andiamo. La formula è antica ma più che mai valida. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 238 238 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI C’era una volta RAI International CARLO ROGNONI GIÀ PARLAMENTARE ITALIANO E CONSIGLIERE D’AMMINISTRAZIONE C’era una volta Rai International… poi arrivò la crisi economica e ispirati dalla logica del risparmio, della spending review, quello che era l’importante contributo della presidenza del Consiglio dei ministri alla Rai perché tenesse alta e rafforzasse l’immagine dell’Italia nel mondo, si è progressivamente ridotto. Oggi palazzo Chigi eroga alla Rai un contributo di 7 milioni di euro all’anno, quando negli anni delle vacche grasse era di 35 milioni. Il risultato è che l’offerta internazionale della Rai … ha cambiato nome! Adesso si parla di Rai World. E i più di cento giornalisti che contribuivano a mettere in onda programmi originali di informazione, di calcio, di intrattenimento sia televisivi sia radiofonici sono stati “rottamati”. Diciamo la verità: anche nei vecchi tempi l’offerta dei palinsesti che la Rai metteva in campo sugli schermi di mezzo mondo non è mai stata all’altezza di quella che è l’ambizione di un Paese che ha il più straordinario patrimonio culturale, il più grande giacimento - come si diceva una volta - di arte, pittura, scultura, siti ar- RAI cheologici. Ora è vero che i soldi non bastano a fare e garantire la qualità e tuttavia con pochi soldi è più difficile lavorare, mettere in onda programmi degni di attenzione e anche magari di essere esportati. Ed è più difficile vincere il confronto dell’offerta di audiovisivi con altre importanti televisioni pubbliche europee. La Francia, la Germania - per non parlare di Bbc World - non solo diffondono programmi originali ad hoc in francese, tedesco, inglese, ma questi Paesi si sono dati l’obiettivo di far conoscere la loro cultura, di diffondere la loro lingua, di far apprezzare il meglio delle loro capacità di produzione di audiovisivi. C’è la possibilità che presto, nei prossimi anni, si rimedi al vuoto di immagine che sicuramente ha il nostro Paese rispetto alle televisioni di altri Paesi europei? C’è una frase che il premier Matteo Renzi ha pronunciato che lascia ben sperare. Intanto ha detto che vuole che la Rai si meriti il riconoscimento di grande azienda culturale europea. “La più grande” ha detto. E poi ha aggiunto: Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 239 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI “Deve diventare la vetrina del nostro Paese nel mondo”. Un impegno ambizioso. Ma soprattutto una sfida per il nuovo vertice della Rai che Renzi ha in mente. Non c’è dubbio infatti che cambierà la legge Gasparri, mandando in soffitta gli attuali criteri di nomina del consiglio di amministrazione e del direttore generale. E arriverà un amministratore delegato con ampi poteri e con una missione ridefinita. Anche perché c’è un’occasione da non perdere. Nel maggio 2016 scade la concessione ventennale del servizio pubblico alla Rai. Va dunque presto rinnovata e nel bel mezzo di una straordinaria rivoluzione tecnologica qual è quella che tutto il Sistema dei Media sta vivendo con l’invasione della Rete, del Web, il compito del governo è di rifondare la Rai, che da broadcaster deve trasformarsi in Media Company. E anche grazie alla potenza della Rete l’immagine dell’Italia attraverso gli audiovisivi può sperimentare nuove strade. Da ex membro del consiglio di amministrazione dell’azienda di viale Mazzini mi permetto di indicare quelle che dovrebbero essere delle assolute priorità: un canale in lingua inglese, un canale dedicato al Mediterraneo e un impegno straordinario per far arrivare la nostra voce e la nostra cultura in America Latina. Perché l’America Latina? Intanto perché dentro di noi sappiamo bene che se non fossimo europei vorremmo essere latinoamericani! E’ in quel continente che vivono già milioni di italiani, è in quel continente che parlano 239 spagnolo, portoghese. E tantissimi parlano e capiscono l’italiano. Quello straordinario lavoro che fa da quindici anni la Fondazione Casa America voluta e presieduta da Roberto Speciale non può essere lasciata sola, unica testimonianza forte del senso di responsabilità e di vicinanza culturale che sentiamo verso quella parte del mondo che ci è tanto cara. Mi piace sperare che la Rai presto “cambi verso” e pensi di poter usare anche quel patrimonio di conoscenze che abbiamo a Genova, grazie alla Fondazione Casa America. E questo per sviluppare contenuti, format, fiction che parlino di noi all’America Latina e dell’America Latina a noi. Oggi Rai World offre tre canali televisivi nei paesi extra europei: Rai Italia, che è un canale generalista con “il meglio” della produzione Rai; Rai News 24, canale di informazione in diretta 24 ore su 24; Rai World Premium che è un canale tematico interamente dedicato alla fiction italiana. In particolare Rai World Premium, lanciato all’estero nel 2013, è presente in tre Paesi (Argentina, Repubblica Dominicana, Panama) con circa 30 mila case raggiunte. Rai News 24, con accordi in quattro Paesi (Costa Rica, Repubblica Dominicana, Honduras e Uruguay) è disponibile complessivamente in 22 mila case. Insomma c’è davvero ancora molta strada da fare da parte del servizio pubblico per conquistare all’Italia un posto d’onore nel dialogo con tutti i Paesi che fanno parte dell’America Latina. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 240 240 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Genova e la “Merica”, andata e ritorno TERESA TACCHELLA GIÀ GIORNALISTA TGR LIGURIA Le prime immagini sono in bianco e nero e raccontano di vecchie partenze. Poi, i nuovi arrivi e un mondo a colori che da qualche tempo disegna Genova. Viaggi di andata e di ritorno che si intrecciano. Con pesanti, e straordinari, bagagli culturali. Le storie di migrazioni di ieri e di oggi si incontrano idealmente ai piedi della lanterna, vicino a quei moli che ricordano chi tanto tempo fa si avventurava oltreoceano e che oggi accolgono la moltitudine di persone che qui approdano da altre sponde. Sempre in cerca di fortuna, di un futuro possibile. È un po’ questo il mio personale filo della memoria che tratteggia l’evoluzione di Casa America, uno dei centri culturali più attivi e interessanti del panorama ligure e non solo. E mi piace srotolare questo filo attraverso alcune immagini trasmesse dalla Rai in TG e rubriche a livello regionale e nazionale, ma anche diffuse in molti casi in altre parti del mondo. Ben poca cosa rispetto alle innumerevoli iniziative di produzione e divulgazione culturale di Casa America. Immagini che raccontano di incontri, mostre, spettacoli, concorsi, libri, ricerche, corsi di lingue spagnola, portoghese e italiano per i nuovi arrivati. E se questo viaggio di conoscenza è cominciato soprattutto con gli incontri e le iniziative editoriali per approfondire la pagina storica dell’emigrazione e di alcuni più o meno conosciuti protagonisti, rigorosamente poco considerati o dimenticati in patria, nel tempo si è arricchito di nuove occasioni culturali che hanno avvicinato i due mondi, facendo di Genova un “ponte” fra Italia e America Latina. Ricordo per esempio, i temi della pace, dei diritti e della solidarietà che hanno portato alla nascita dell’Associazione delle donne latinoamericane (la donna, emerge da uno studio dell’Università genovese, è l’asse centrale della migrazione). Poi, la campagna per i “ninos” argentini colpiti duramente dalla crisi, il commercio equo e solidale. I viaggi culturali ripercorrono storie straordinarie, come nelle giornate dedicate ai Paesi latinoamericani, un esempio per tutti la settimana del Messico. Un tuffo Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 241 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI nella storia della rivoluzione messicana, dei suoi leader, personaggi conosciuti sui libri o al cinema come Francisco Madero, Emiliano Zapata e Pancho Villa, della sua avanzata costituzione nata nel 1917 e diventata un punto di riferimento per molti in Europa. Nella vecchia sede di Villa Rosazza, gli scatti dei pionieri del reportage fotografico in America Latina, i fratelli Casasola, che raccontano in modo straordinario il movimento degli eventi e il volto espressivo dei protagonisti. Tra questi ultimi, incontriamo anche la grande fotografa Tina Modotti, emigrante udinese approdata in Messico. Il suo sguardo ci mostra altri scatti di quel periodo di grande fermento culturale: l’ingiustizia della povertà, la dignità degli operai, l’orgoglio degli indios, il volto malinconico del Messico. E poi, guidati dal canto del quetzal, alla scoperta dei colori del Paese dell’eterna primavera, il Guatemala, e di un’altra Genova, ma molto più piccola. E la musica dei diversi Paesi: note vibranti, malinconiche e sensuali che ci hanno accompagnato e coinvolto in molte serate. Sulle orme di illustri viaggiatori ed esploratori italiani abbiamo potuto ammirare le bellezze naturalistiche e artistiche di Paesi lontani ma così familiari. In Patagonia uno dei viaggi più recenti, per ripercorrere le strade descritte dal navigatore piemontese Giacomo Bove nel suo diario di oltre 130 anni fa. Oppure, in compagnia del botanico e garibaldino milanese Antonio 241 Raimondi che esplorò il Perù: sua la prima carta geografica del Paese. A lui è dedicata una pianta, la meraviglia delle Ande. Sempre in Perù, la cultura Inca e la moderna pedagogia Steineriana che rispetta le persone e la natura si incontrano in una scuola di periferia nata per aiutare i bambini che hanno meno. E’ stato l’erede di una antica famiglia di “curanderos” a volere questa scuola ed è lui a portare in Italia una bella riflessione sul consumismo del nostro tempo che nella corsa dimentica gli ultimi. Nello scambio di conoscenza, i migranti di oggi ci fanno assaporare anche il gusto e i profumi di saperi antichi, difesi e custoditi da oltre cinquemila anni. E le serate profumate a Casa America hanno il sapore intenso della quinoa, cibo essenziale per le popolazioni andine. I semi gustosi sono senza glutine e molto nutrienti. Per questo la quinoa, la cui produzione fu contrastata dai conquistatori spagnoli a favore del frumento, in quechua vuol dire “madre di tutti i semi”. La sua coltivazione, nelle numerose varietà, rappresenta un importante valore aggiunto per la difesa della biodiversità, accanto alla salvaguardia delle foreste, sempre più minacciate. Mi sembra di buon auspicio nutrire la cultura del cibo sano tramandato da civiltà millenarie, un tema di dirompente attualità. Buon compleanno Casa America. E buon lavoro. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 242 242 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI L’America Latina e la Superba. Una storia infinita PIETRO TARALLO GIORNALISTA E SCRITTORE La Fondazione Casa America compie 15 anni. E non li dimostra. Ormai quasi maggiorenne, ha reso manifesto nei fatti e nel suo impegno culturale una notevole creatività e vitalità. Consolidando così il suo ruolo di rilievo nel panorama culturale di Genova. In particolare ha portato la voce dell’America nella nostra città riannodando i vincoli antichi che legano la Superba a tutto il continente americano. Una storia infinita e suggestiva che anche i nuovi genovesi e i giovani hanno imparato a conoscere grazie ai numerosi convegni, incontri, presentazioni di libri, mostre d’arte, spettacoli e eventi vari organizzati. Tutte attività che il suo presidente, Roberto Speciale, ha voluto e ideato con determinazione e costanza, creatività e fantasia. Sostenuto dai suoi validi collaboratori e dai consigli e dall’operato dei membri del Comitato Scientifico, a cui ho l’onore di far parte. Sempre aperto al nuovo e attento ai cambiamenti sociali, politici e culturali, Roberto Speciale è stato per me un ottimo presidente con cui ho lavorato in modo proficuo e creativo. In particolare Complesso archeologico di Chichen Itzá partecipando alle iniziative di Casa America legate al Messico, paese che conosco bene e che mi è molto caro, e alla figura di Frida Kahlo, organizzate in occasione della fortunata mostra delle opere della pittrice messicana a Palazzo Ducale, che ha riscosso un successo strepitoso. Inoltre la scelta di spostare la sede da Villa Rosazza al palazzo di Via Giustiniani è sicuramente vincente. Una sede più centrale e gestibile, che si apre al cuore della città, è un ottimo palcoscenico per l’organizzazione di incontri di alto profilo che consentano una sempre più approfondita conoscenza delle problematiche del continente americano. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 243 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 243 Fondazione Casa America e l'Acquario di Genova a Buenos Aires Dal 26 al 28 marzo 2015 una delegazione genovese composta da Roberto Speciale, presidente di Fondazione Casa America, Giovanni Battista Costa, responsabile dell’Acquario di Genova, Lorenzo Senes, biologo marino, e Lino De Benetti, si è Uno scorcio di Buenos Aires recata a Buenos Aires su invito della Città autonoma della capitale e in particolare del deputato Enzo Pagani, presidente della Commissione per le opere e i servizi pubblici, e dell’architetto argentino e asesor Edgardo Salamano. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 244 244 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Da sinistra: Giovanni Battista Costa, Lorenzo Senes, Sergio Brignardello, presidente della mesa directiva del Boca Juniors, Lino De Benetti, Roberto Speciale, Enzo Pagani ed Edgardo Salamano L’occasione è nata per presentare pubblicamente l’esperienza dell’Acquario di Genova nella sede del Comune di Buenos Aires e nel quartiere La Boca. Nel corso degli incontri si è discusso anche dei legami da rinsaldare e rafforzare tra le città di Genova e Buenos Aires e le due rispettive Autorità portuali. In particolare Roberto Speciale ha consegnato all’amministrazione della capitale argentina una lettera del Sindaco di Genova che esprime l’interesse a dare un nuovo slancio agli storici rapporti tra le città. L’amministrazione di Buenos Aires sta verificando la possibilità di realizzare un acquario in quella città e in particolare nel quartiere La Boca, avvalendosi dell’esempio di professionalità ed esperienza di una struttura di eccellenza come l’Acquario di Genova. Nel corso della visita la delegazione si è incontrata in più occasioni anche con l’Ambasciatrice italiana in Argentina e con i consiglieri d’ambasciata che hanno appoggiato ed assistito le iniziative previste nelle tre giornate della visita della delegazione genovese. Si sono svolte infine una visita ed un incontro nello stadio e nel complesso chiamato “La Bomboniera” con i massimi responsabili del Boca Juniors, mitica squadra di calcio ma anche fondazione sociale che si è sviluppata dal 1905 ad oggi ad opera di immigrati italiani e genovesi in particolare. Si è dato quindi vita ad un gruppo di lavoro tra le parti e si costituirà nelle prossime settimane un comitato di sostegno alle iniziative previste. Una delegazione argentina sarà a Genova nei prossimi mesi per concretizzare gli impegni di lavoro assunti nel corso delle visite della delegazione genovese. Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 245 L E AT T I V I T À D I F O N DA Z I O N E CA S A A M E R I CA SCHEDE Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 246 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 247 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 247 Fondazione Casa America e l’universo femminile Tina Modotti e Frida Kahlo Nel 2013 Fondazione Casa America ha organizzato a Genova la mostra "Tina Modotti. Un nuovo sguardo (Una nueva mirada)" a Palazzo Ducale, in collaborazione con l'Ambasciata del Messico in Italia. Tina Modotti nacque in Italia ma giovanissima si trasferì prima negli USA e poi in Messico, vivendo lo straordinario periodo, fervido di creatività artistica ed intellettuale, che caratterizzò il Messico dopo la Rivoluzione, lavorando come fotografa e frequentando il mondo intellettuale del periodo successivo alla Rivoluzione del 1910. La mostra ha avuto un grande successo di pubblico, registrando settemila visitatori. Della mostra è stato pubblicato un catalogo che riproduce alcune delle migliori fotografie e contiene diversi pregevoli interventi sulla vita e l'arte di Tina Modotti, sul Messico, sulla Rivoluzione Messicana e sull'arte rivoluzionaria. Sono state inoltre organizzate alcune iniziative collaterali, in particolare una conferenza con lo scrittore Pino Cacucci, un ciclo di tre proiezioni cinematografiche dedicate a Tina Modotti e al Messico, e un appuntamento gastronomico con una cena "a tema messicano". L'anno dopo, il 2014, Fondazione Casa America è tornata ad occuparsi dell'arte messicana dedicando due numeri della sua rivista Quaderni di Casa America alla celebre artista Frida Kahlo. Questa particolare attenzione si spiega con la concomitanza in Italia di due grandi mostre dedicate a Frida Kahlo. La prima a Roma presso le Scuderie del Quirinale, la seconda a Genova presso Palazzo Ducale. In questo secondo allestimento erano presenti opere anche del grande pittore e muralista Diego Rivera. Frida Kahlo è stata non solo un'artista importante ma ha avuto una vita eccezionale divenendo nel tempo icona del Messico, della messicanità e straordinaria figura femminile. Fondazione Casa America ha poi organizzato, in collaborazione con l'associazione R. Aiolfi di Savona e il Centro Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 248 248 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI in Europa "Color y vida: 20 artisti per Frida Kahlo", una mostra di venti artisti per lo più liguri e italiani che hanno dedicato una loro opera, creata appositamente, a Frida. Le iniziative di Fondazione Casa America su Tina Modotti e Frida Kahlo hanno molti parallelismi e ancor più ne hanno le due artiste che abbiamo voluto celebrare, e che si sono conosciute e frequentate. Il più evidente su tutti: il Messico e la sua grande Rivoluzione. Fondazione Casa America ha però voluto soprattutto ricordare il loro essere donne. Tina Modotti e Frida Kahlo sono state personalità moderne e protagoniste del loro tempo. Non sono rimaste sullo "sfondo" dell'epoca e con la loro arte e la loro vita hanno contribuito a cambiare l'immagine delle donne oggi. Un altro contributo dall'America Latina alla nostra cultura odierna. (Alcune copie delle pubblicazioni citate sono ancora disponibili a presso la nostra sede per chi fosse interessato ad acquisirle). Fondazione Casa America e le migrazioni Fondazione Casa America nel corso dei suoi quindici anni di esistenza ha dedicato molta della sua attività al tema delle migrazioni, sia la grande emigrazione italiana in America Latina e nel Nordamerica nei due secoli scorsi, sia la più recente immigrazione in Italia, in particolare in Liguria, di cittadini provenienti da alcuni Paesi del continente latinoamericano. È in questo sta un po' lo spirito della Fondazione: voler essere un ponte tra l’Italia e le Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 249 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Americhe, con un occhio al passato e uno al presente. Per esempio Fondazione Casa America ha compiuto una ricerca e i cui risultati sono stati pubblicati nel 2006 con il volume "Il dizionario storico biografico dei Liguri in America Latina da Colombo a tutto il Novecento", un'opera che comprende più di 2000 nomi di migranti liguri, noti e meno noti, che si trasferirono in quel continente. Più recentemente si è data vita ad una ricerca ed una pubblicazione "I primi italiani in America del Nord", anche in questo caso non mancano nomi sorprendenti e aspetti curiosi. Una storia interessante è raccontata nel volume "Il Viaggio inaspettato" (De Ferrari editore, 2011), traduzione in italiano del libro "El viaje inesperado" e pubblicato da Fondazione Casa America. L'idea nacque da una scoperta, appunto inaspettata, fatta dal presidente Roberto Speciale durante un suo viaggio in Messico nel 2008 a Guadalajara. Era presente una nutrita e apparentemente inspiegabile comunità italiana. Il motivo era semplice: molti marinai di navi italiane nei porti e nelle acque territoriali messicane furono arrestati ed internati in Messico nel 1940 nel momento dell'entrata in guerra dell'Italia nel secondo conflitto mondiale. Quegli italiani sono i loro discendenti. Una storia troppo interessante per non raccontarla. Alla presenza latinoamericana in Liguria è stato dedicato il concorso "Sguardi 249 latinoamericani" indetto da Fondazione Casa America nell'autunno del 2006 per le categorie: giornalismo, fotografia e video, riservato a latinoamericani residenti in Liguria. Nel 2011 è stata poi pubblicata la ricerca "Migranti latinoamericani e sistema finanziario" finalizzata a comprendere i diversi aspetti relativi alle rimesse finanziarie dei cittadini migranti verso i loro Paesi di origine. Il passo successivo a questa ricerca è stato il Progetto Edubank. Il Centro in Europa e Fondazione Casa America hanno avviato questa iniziativa con una precisa convinzione: che l'integrazione dei cittadini migranti nel tessuto sociale di un territorio passi anche attraverso un processo di integrazione bancaria. Si sono così esplorate le difficoltà che i cittadini migranti incontrano nel rapporto con il sistema bancario italiano. Sono stati poi organizzati incontri di lavoro e iniziative pubbliche tra rappresentanti delle banche, esperti del settore e mediatori culturali per mettere a fuoco problemi e soluzioni possibili. Ulteriori progetti di avvicinamento tra cittadini migranti e le istituzioni locali (sui temi della salute, della cultura, del riciclo) sono stati realizzati tra il 2013 e il 2014, sempre in collaborazione con il Centro in Europa. (Alcune copie di queste ricerche e di queste pubblicazioni sono ancora disponibili presso la sede di Fondazione Casa America). Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 250 250 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Cristoforo Colombo e Giuseppe Garibaldi Fondazione Casa America, nel suo intento di sottolineare e rinsaldare i rapporti tra l'Italia e l'America Latina, non ha potuto fare a meno di dedicare alcune delle sue pubblicazioni e iniziative a due personaggi italiani che sono, di questi legami, la principale icona: Cristoforo Colombo e Giuseppe Garibaldi. Fondazione Casa America nel 2006, in occasione del V Centenario della morte del grande Navigatore, ha organizzato una manifestazione culturale "500 anni dopo Colombo. Mostre e conferenze" durata nove giorni, nella quale sono state allestite tre mostre: la mostra fotografica “Cristoforo Colombo. Protagonista: il volto” di Giuliana Traverso; la mostra di terrecotte colorate di Umberto Piombino “Cristoforo Colombo: il mito in un sorriso” nonché la mostra di pannelli “Cristoforo Colombo. Ammiraglio del Mare Oceano”. Sempre in quelle giornate ha avuto luogo una conferenza internazionale alla quale partecipò anche Cristobal Colón XX, Duque De Veragua, discendente del Grande Navigatore; è stata poi presentata la storia a fumetti "La sfida di Colombo. Oltre l'Oceano" disegnata dal noto cartoonist Renzo Calegari. Ne sono stati in seguito pubblicati gli atti. Su Giuseppe Garibaldi, e il Risorgimento in Italia e in America Latina, Fondazione Casa America ha preparato numerose iniziative e pubblicato molti volumi. In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini fu organizzato a Palazzo Ducale, tra il 24 e il 26 novembre 2005, il convegno internazionale "Il Risorgimento italiano in America Latina". Pochi mesi dopo venne allestita nei porticati di Palazzo Ducale la mostra "Risorgimento fra Due Mondi" di sculture, dipinti, filmati, volumi, documenti e oggetti di Mazzini, Garibaldi provenienti dall’Italia e dall’America Latina. Il 30 luglio 2007 fu organizzato a Villa Rosazza il convegno internazionale "Giuseppe Garibaldi: liberatore globale tra Italia, Europa e America", svoltosi sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, costituito da due tavole rotonde internazionali, una delle quali si è svolta sulla nave Amerigo Vespucci. Sull'Eroe dei Due Mondi è stato anche indetto, tra il 2007 e il 2008, un concorso e allestita la mostra ex libris "Il Generale Giuseppe Garibaldi: le imprese e i ricordi". Una delle più importanti pubblicazioni realizzate da Fondazione Casa America è certamente "Garibaldi. Icono- Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 251 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI grafia tra Italia e Americhe" dove sono raccolte le immagini e le schede analitiche dei monumenti dedicati all’Eroe presenti nelle Americhe e testi di esperti italiani e 251 americani, con più di 200 fotografie. (Alcune copie di queste ricerche e di queste pubblicazioni sono ancora disponibili presso la sede di Fondazione Casa America). Fondazione Casa America e le mostre Sin dai suoi esordi Fondazione Casa America ha riconosciuto all'attività artistica un ruolo fondamentale nella comunicazione e nello scambio tra le culture latinoamericane e quella italiana. Non è un caso che già durante la Semana Argentina del giugno-luglio 2000, la manifestazione che aprì ufficialmente l'attività della Fondazione, vennero inaugurate ben quattro mostre fotografiche esposte a Villa Rosazza e a Palazzo Ducale. Sono seguite anche mostre di pittura, scultura, ceramiche, ex libris, documenti e oggetti storici e artigianali. Ogni settimana culturale di Fondazione Casa America rivolta ad un Paese dell'America Latina è stata accompagnata da un esposizione di artisti o fotografi di qualità. In questi quindici anni di storia della Fondazione, un posto di prestigio è stato assegnato agli ex libris, foglietti che vengono lavorati con diverse tecniche di incisione con lo scopo originale di personalizzare un libro, ma divenuti sempre più vere e proprie opere d’arte da collezionismo. Fondazione Casa America ha curato tre mostre di ex libris: nel 2004 "Introduzione all'ex libris latinoamericano" aveva lo scopo di valorizzare le produzioni artistiche in America Latina; "Il generale Giuseppe Garibaldi. Le imprese e i ricordi" tra il 2007 e il 2008, sempre con una folta partecipazione di artisti latinoamericani, intendeva celebrare l'Eroe dei Due Mondi; "Migrazione e cultura in America e in Europa" (2009) era dedicata alla migrazione storica italiana attraverso l'oceano verso l'America Latina. Le mostre di ex libris non sono rimaste solo in Italia ma hanno viaggiato in diversi Paesi: Cuba, Messico, Nicaragua, Perù, Repubblica Dominicana, Venezuela. Una nostra mostra che vogliamo ricordare in particolare per la sua importanza è stata quella degli artisti Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 252 252 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI Wilfredo Lam e Alfredo Sosabravo, nell'ambito delle Giornate culturali su Cuba del novembre 2009. Un' altra mostra molto originale è stata, sempre a Villa Rosazza, quella intitolata Genoa, Sampdoria e l'America Latina allestita nel 2011. Non solo fotografie ma documenti, filmati, magliette di calciatori e altri cimeli che ricordano la presenza di giocatori latinoamericani nella storia delle due compagini calcistiche della città di Genova. Altre mostre importanti che vogliamo citare sono l’Archivio dei fratelli Casasola, considerati i pionieri del reportage fotografico in Messico e in America Latina (2006) e, nel 2011, e l’esposizione di una preziosa collezione di 82 maschere nicaraguensi in legno (prestate dall’Istituto di Storia del Nicaragua e del Centramerica) realizzate nel periodo compreso tra il XVIII e gli inizi del XX secolo. Il trasferimento della sede della Fondazione in via dei Giustiniani non ha rallentato l'attività espositiva di Casa America, tant’è vero che, dopo solo due mesi, il loggiato di Palazzo San Giorgio dell’Autorità Portuale di Genova ha ospitato "Color y vida: 20 artisti per Frida Kahlo" mostra di quadri e sculture di artisti che hanno dedicato appositamente una loro opera a Frida Kahlo. Inaugurazione della mostra di maschere nicaraguensi a Fondazione Casa America Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 253 Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 254 254 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI La rivista Quaderni di Casa America è arrivata al n. 20! I volumi arretrati posso essere richiesti scrivendoci ([email protected]) o telefonandoci (010 2518368) I NUMERI ARRETRATI 1) Guatemala 2) Argentina 3) Immigrazione ed integrazione in Liguria 4) Cuba 5) Tra Italia e Perù: l’attualità di Antonio Raimondi 6) Repubblica Dominicana. Juan Bosch e l’Italia 7) Paraguay 8) Brasile. Un grande Paese che guarda al futuro 9) Italiani a Cuba 10) Migranti latinoamericani e sistema finanziario 11) Messico 12) Il calcio tra Italia e America Latina 13) Perù. Incontro al futuro 14) Ecuador. Paese del “buen vivir” 15) Il pensiero politico in America Latina 16) Venezuela - Italia. Storia, attualità, futuro 17) Frida Kahlo tra Messico e Italia 18) Color y vida: 20 artisti per Frida Kahlo 19) Bolivia 20/21) Italia - America Latina. Un ponte lungo 15 anni Abbonarsi alla rivista Quaderni di Casa America TIPOLOGIE DI ABBONAMENTO - Abbonamento annuale 50 euro - Abbonamento annuale sostenitore 100 euro MODALITÀ: - Pagamento diretto presso la sede della Fondazione via dei Giustiniani, 12/4 - Bonifico bancario sul conto corrente 15190.80 intestato a Fondazione Casa America IBAN IT40O0617501402000001519080 presso Banca Carige. (In caso di bonifico, si prega di comunicare via mail [email protected] o telefono 010 2518368 nome e cognome dell’abbonato e indirizzo presso il quale si vuole ricevere la pubblicazione) Fondazione Casa America, via dei Giustiniani, 12/4 - Tel. 010 2518368 - Fax 010 2542183 [email protected] www.casamerica.it Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 255 QUADERNI DI CASA AMERICA ITALIA - AMERICA LATINA. UN PONTE LUNGO QUINDICI ANNI 255 Tutte le pubblicazioni di Fondazione Casa America Le pubblicazioni di Fondazione Casa America possono essere richieste scrivendoci ([email protected]) o telefonandoci (010 2518368) Garibaldi. Iconografia tra Italia e Americhe Giuseppe Garibaldi: liberatore globale tra Italia, Europa e America Il Generale Giuseppe Garibaldi e l’America Latina. Le imprese e i ricordi Sguardi Latinoamericani in Liguria Gli italiani in America Latina 500 anni dopo Colombo La Sfida di Colombo. Oltre l’Oceano Il volume è pubblicato in tre edizioni (italiano, spagnolo e portoghese) Dizionario storico biografico dei Liguri in America Latina. Da Colombo a tutto il Novecento Il Grifone e l’Armadillo. L’interscambio di immagini culturali tra le due sponde dell’Oceano Il Risorgimento Italiano in America Latina Risorgimento tra Due Mondi Immagini del Risorgimento Italiano in America Latina Migrazione e cultura in America e in Europa. Gli ex libris illustrano e narrano Un mare di sviluppo tra Italia e America Latina. Porti, trasporti, logistica I primi italiani in America del Nord. Dizionario Biografico dei liguri, piemontesi e altri. Storie e presenze italiane tra Settecento e Ottocento Il Risorgimento italiano. Una grande storia scritta dai giovani. La componente democratico-repubblicana del Risorgimento. Il ruolo dei Liguri Va là che vai bene. L’emigrazione da Masone e dalla Valle Stura verso l’America tra ‘800 e ‘900 Il viaggio inaspettato Porti e città: una strategia globale e locale La musica. Contesto e pretesto nella storia Tina Modotti e il Messico Fondazione Casa America, via dei Giustiniani, 12/4 - Tel. 010 2518368 - Fax 010 2542183 [email protected] www.casamerica.it Quaderni Casa America 2-15_Layout 1 23/04/15 10.18 Pagina 256 FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI APRILE 2015