Del_C_86_2010 - Comune di Castenaso

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Del_C_86_2010 - Comune di Castenaso
COMUNE DI CASTENASO
Provincia di Bologna
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
ATTO n. 86 del 29/11/2010
OGGETTO: RICHIESTA
CONCESSIONE TITOLO “CITTA’ DI CASTENASO”
Il giorno 29 del mese di Novembre dell’anno 2010 alle ore 20:00 nella Sede Comunale, previa
l’osservanza di tutte le formalità prescritte dalla legge e dallo Statuto Comunale, sono stati
convocati in seduta ordinaria i componenti del Consiglio Comunale.
Fatto l’appello nominale risultano:
CONSIGLIERI COMUNALI
1
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3
4
5
6
7
8
9
1
0
1
1
PRESENTI
SERMENGHI STEFANO
ALBERONI NERIA
ANGIOLINI PAOLO
BARSANTINI GIORGIA
BIAGI ANDREA
BIANCOLI ALBERTO
DA RE LAURA
LIONELLO DANILO
MAGNANI SILVA
MONTI SERGIO
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N
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S
N
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RIZZI MASSIMILIANO
S
CONSIGLIERI COMUNALI
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21
RODA NADIA
VITI RUBEN
ZERBINI GABRIELE
CASTELLI ANDREA
GENNASI RICCARDO
GRANDI STEFANO
MARZADURI GIOVANNI
MENGOLI MAURO
DIANA NUNZIO
CALA’ PIERGIORGIO
PRESENT
I
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S
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S
Totale Presenti n. 19 Assenti n. 2
Sono presenti gli assessori esterni : GIGLIO CONCETTA
Assiste il Segretario Generale Dott. ANDREA FANTI che provvede alla redazione del presente verbale.
Constatata la legalità dell’adunanza, nella sua qualità di Presidente del Consiglio comunale, il Dott.
MASSIMILIANO RIZZI assume la presidenza, dichiara aperta la seduta invitando a deliberare sugli oggetti
iscritti all’ordine del giorno.
Sono designati a scrutatori i Sig.ri :
RODA NADIA CALA’ PIERGIORGIO GENNASI RICCARDO
Deliberazione del Consiglio Comunale N. 86 del 29/11/2010
Area: AREA AFFARI GENERALI
Oggetto: “RICHIESTA CONCESSIONE TITOLO “CITTA’ DI CASTENASO” ”
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che l’art. 18 del D.Lgs. 18.8.2000 n. 267, stabilisce che può essere concesso il titolo di
“Città” a quei Comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per l’attuale importanza;
Rilevato che il Comune di Castenaso ha tradizioni storiche meritevoli di riconoscimento, edifici e
memorie di grande interesse ed inoltre presenta anche attualmente caratteristiche che lo rendono un
centro di rilevante importanza nel tessuto economico e sociale della Provincia di Bologna;
Ritenuto che questo Comune rientri nella previsione sopra descritta, giuste le risultanze della
relazione allegata, predisposta dai vari uffici comunali e che si ritiene di approvare;
Considerato pertanto opportuno richiedere la concessione del titolo di “città” alla Presidenza della
Repubblica, tramite il Ministero dell’Interno;
Considerato che l’argomento è stato sottoposto all’esame della commissione Amministrazione
Finanziaria nella seduta del 25 novembre 2010, come risulta dal verbale agli atti depositato;
Dato atto che il Responsabile dell’Area interessata ha espresso parere favorevole di regolarità
tecnica (parere allegato al presente atto per farne parte integrante e sostanziale) mentre in ordine
alla regolarità contabile: non necessario in quanto l’atto non presenta aspetti economicamente
rilevanti;
SENTITI:
Sindaco.: E’ un’idea con un effetto più formale che sostanziale, è importante che il ns. paese possa
fregiarsi del titolo di città, il titolo viene concesso con decreto del Presidente della Repubblica alle
comunità “insigni” cioè comunità che si contraddistinguono, comunità illustri per il loro passato
storico, urbanistico, sociale e civile. E’ importante che il nostro comune possa ottenere questo
titolo, che comporterà una piccola modifica al ns. stemma, l’inserimento della “corona turrita”,
potrebbe diventare lo stimolo che ciascuno di noi dovrebbe avere, un rafforzamento del senso
civico per le scelte future che si dovranno affrontare.
Grandi: in prima commissione consiliare è stato espresso apprezzamento sul lavoro svolto, dopo
un’attenta verifica richiede la correzione di alcuni punti del testo, la relazione è comunque lodevole
e potrebbe essere diffusa nelle scuole affinché i ragazzi conoscano meglio la storia del loro paese.
Gennasi: la richiesta pare prematura per il ns. paese, in specifico per eventuali tariffe più alte che
potrebbero essere richieste.
Magnani: il documento redatto è significativo e importante, la proposta di Grandi può essere
accettata e condivisa, propone di affidare ad un’associazione del territorio ad esempio la Pro Loco
l’illustrazione e la rilegatura del documento, al fine di renderlo più fruibile sia per gli studenti che
per i cittadini.
Calà: d’accordo con i consiglieri Magnani e Grandi per predisporre un opuscolo per le scuole. In
riferimento a maggiori eventuali oneri futuri è chiaro che non vi sono certezze, mentre come “città”,
si potrebbe avere l’opportunità di partecipare a bandi europei che attualmente ci sono preclusi.
Mengoli : dichiara il voto di astensione del gruppo, è prematuro richiedere il titolo di città per
Castenaso.
Viti: Castenaso può chiedere e ottenere a buon titolo il “titolo”, Castenaso ha i requisiti per
richiederlo, il fascicolo prodotto dagli uffici può essere un utile documento da utilizzare, è un
ulteriore passaggio intermedio per la costruzione di una identità sempre più forte e precisa del ns.
paese.
Giglio: ama profondamente questo comune, soprattutto rileva alcuni aspetti che non sono
particolarmente valorizzati. In particolare si riferisce alla recente iniziativa svoltasi in biblioteca
dedicata all’archivio storico, con una particolare attenzione alla ricostruzione dello stemma
comunale. L’iniziativa merita di essere condivisa e socializzata tra i ragazzi per sviluppare il senso
di appartenenza alla comunità.
Sindaco: onore e orgoglio sono concetti fondamentali di appartenenza alla comunità italiana, è
fondamentale riappropriarsi delle ns. origini, della ns. storia, per affrontare le grandi sfide della
globalizzazione; non è prematuro richiedere il titolo di città, ma è rispetto soprattutto per la storia
del nostro comune, la cultura “villanoviana” è nata qui , invita i gruppi a votare favorevolmente la
richiesta .
Consiglieri presenti e votanti n. 19
Con n. 14 voti favorevoli e 5 Astenuti (Mengoli, Castelli, Gennasi, Grandi e Marzaduri del Gruppo
Consiliare “Marchi Sindaco – Uniti per Castenaso”)
DELIBERA
•
Di approvare l’inoltro di apposita istanza al Ministro dell’Interno diretta ad ottenere la
concessione da parte del Presidente della Repubblica del titolo di “Città” al Comune di
Castenaso;
•
Di approvare a tal fine la relazione allegato sub. A) al presente atto per formarne parte
integrante e sostanziale, a sostegno della relativa domanda;
•
Di dare mandato all’Area Affari Generali di adottare tutti gli atti conseguenti e necessari
all’attivazione del percorso di riconoscimento del titolo e di provvedere altresì alla
realizzazione di un opuscolo da diffondere presso la cittadinanza con particolare riferimento
alle scuole.
•
Successivamente, con votazione unanime, si rende il presente atto immediatamente
eseguibile ai sensi dell’art. 134 c. 4 D.Lgs. 18.8.2000 n. 267.
Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto
Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Dott. Massimiliano Rizzi
IL SEGRETARIO GENERALE
Dott. Andrea Fanti
COMUNE DI CASTENASO
Provincia di Bologna
Area Affari Generali
Segreteria Generale
Relazione sul Comune di Castenaso,
la sua storia e lo stato dei servizi
Onorificenze e cittadinanze onorarie
Il 31 maggio 2006 il Comune di Castenaso ha ricevuto dalle mani del Prefetto, in rappresentanza
del Governo, la Medaglia d’Argento al merito civile per lo straordinario impegno della
popolazione durante la lotta di Liberazione dal nazifascismo. Motivazione “la piccola comunità di
Castenaso, con eroico coraggio e indomito spirito patriottico, contribuiva alla lotta di
Liberazione, dando ospitalità e rifugio a gruppi partigiani. Subiva una feroce e cieca
rappresaglia da parte delle truppe tedesche che trucidarono civili inermi, tra cui donne, giovani e
adolescenti e incendiarono alcuni edifici. Ammirevole esempio di spirito di sacrifico ed amor
patrio”.
Il consiglio comunale di Castenaso l’8 marzo 2008 ha conferito la cittadinanza onoraria a Taty
Almeida, dell’Associazione Madri di Plaza de Majo, organizzazione argentina costituita dalla
madri dei desaparecidos.
La cittadinanza onoraria è stata conferita il 29 novembre 2008 anche a Francesca Massimino, vice
presidente della cooperativa “Placido Rizzotto” nella veste di donna-imprenditrice e ragazzasimbolo nella lotta contro la mafia e nella difesa dei diritti dei disabili.
Il gemellaggio con Rethymno
La prima iniziativa concreta che prelude al gemellaggio tra Castenaso e Rethymno risale al 1985.
Il protocollo per il gemellaggio viene firmato a Rethymno nell'ottobre del 1987. Da allora si sono
susseguite molteplici iniziative con scambi culturali, sportivi, economici, turistici e sociali.
Il Comune di Rethymno - è uno dei quattro capoluoghi di provincia dell'isola greca di Creta.
Con una popolazione di circa 30.000 abitanti, sorge su un promontorio della costa nord dell'isola
affacciato sul mare cretese e si trova a circa metà strada tra le città di Kanea e Iraklion.
Il territorio del Comune
Il Comune di Castenaso si estende su una superficie di 3.573,66 ettari, confina con Budrio a Nord e
ad Est, Ozzano dell'Emilia e San Lazzaro di Savena a Sud, Bologna e Granarolo dell'Emilia ad
Ovest; si trova a mt. 40 s.l.m.
Le geometrie degli insediamenti residenziali, delle aree artigianali e industriali, che si
contrappongono ad una campagna nella quale sussistono interessanti ambienti naturali ed elementi
del paesaggio rurale, rappresentano l’espressione delle trasformazioni avvenute nel corso dei secoli.
Oltre al Capoluogo, il territorio è composto dalle frazioni di Fiesso, Marano/Veduro e Villanova ed
è attraversato dalla linea ferroviaria Bologna - Portomaggiore.
L’asse viario principale è la strada provinciale San Vitale che attraversa il Capoluogo e la frazione
Villanova. Alla viabilità principale si affianca quella secondaria, con strade storiche e altre minori
che collegano le frazioni. La popolazione al 31 ottobre 2010 è di 14.286 abitanti.
La superficie del territorio urbanizzato di Castenaso è di 361 ettari, pari a poco meno del 10% del
territorio comunale.
Capoluogo – il capoluogo si sviluppa lungo l’asse storico di collegamento tra Bologna e
Ravenna, nel punto in cui la strada oltrepassa il torrente Idice. L’andamento sinuoso della vecchia
San Vitale segue il paleoalveo dell’Idice e ha determinato nel tempo uno sviluppo urbano
inizialmente di tipo lineare lungo l’asse stradale. La particolare forma curvilinea della strada in
questo punto, e quindi dell’abitato originario, e i successivi ampliamenti specie dal dopoguerra
ad oggi, hanno conferito alla città un aspetto di tipo compatto.
Attualmente la forma urbana compatta, caratterizzata da uno sviluppo urbanistico di tipo verticale
che ha contribuito a tutelare la coesione sociale, è interrotta da un significativo cuneo verde rimasto
inedificato ai margini dell’Idice che, inserendosi fino al centro cittadino, divide la città in due parti
distinte, entrambe caratterizzate da un’alta qualità di carattere ambientale.
Il limite urbano a sud è dato principalmente dalla linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore che è
stata oltrepassata solo in alcuni punti dall’espansione urbana, mentre sui lati ovest e nord del centro
abitato si estende la campagna della centuriazione.
Castenaso rappresenta nella provincia di Bologna, oltre a Casalecchio di Reno, l’unico altro centro
urbano sorto a cavallo di un fiume e, a causa della forma curva del fiume, costituisce
morfologicamente un’ eccezione in un territorio prevalentemente orientato secondo i segni della
centuriazione.
Fiesso - Il nucleo urbano di Fiesso si sviluppa oltre l’abitato di Castenaso verso Budrio.
Lo sviluppo urbano è di tipo lineare e segue una vecchia ansa dell’Idice (Fiesso deriva dal latino
Flexus, cioè curva). Il carattere del nucleo è prevalentemente storico con funzione residenziale,
tanto da risultare l’unica zona individuata come centro storico nell’intero comune di Castenaso.
Marano - Il nucleo di Marano si presenta come un nucleo residenziale rurale a sviluppo lineare. Il
tessuto residenziale è a bassa densità, composto da villette isolate mono e bi-familiari e più recenti
villette a schiera.
Villanova - Il centro urbano di Villanova è caratterizzato da un insieme di aree commerciali,
produttive e residenziali, tipiche dei tessuti urbani di frangia, in continuità con l’espansione urbana
della città di Bologna.
All’originario nucleo urbano, composto dalla chiesa, da una corte rurale e da sporadici edifici sorti a
cavallo della via San Vitale, si sono via via aggiunte appendici di città. Attualmente la zona
residenziale di Villanova risulta in continuità con le zone industriali ed è tagliata a metà dalla cesura
della San Vitale che è, di fatto, una strada-mercato. Il tessuto misto commerciale e produttivo è ad
elevata densità, così come le parti residenziali dove le tipologie prevalenti sono palazzine
multipiano. Nella parte a nord della San Vitale, senza soluzione di continuità con il nucleo
residenziale di Villanova, sorge una della zone artigianali più estese dell’area metropolitana di
Bologna, l’area denominata Cà dell’Orbo.
Si tratta di un centro artigianale realizzato nel 1977 che attualmente ospita circa 200 tra piccole e
medie imprese rappresentative di molteplici tipologie produttive e dei servizi, dagli autotrasporti
alla moda, dalle officine meccaniche agli installatori. La media dei dipendenti è inferiore ai 15 con
alcune significative eccezioni.
2
Il centro artigianale è ben servito dalla rete di infrastrutture viarie e stradali (autostrada A1 e
tangenziale ) e dal trasporto pubblico. Sono presenti due sportelli bancari . I materiali di scarto sono
recuperati grazie ad un efficiente servizio di raccolta differenziata effettuato con il sistema porta a
porta.
Cenni storici 1
Le vicende dell’insediamento umano nell’attuale territorio del Comune di Castenaso, testimoniate
da un’ampia e copiosa documentazione archeologica, risalgono almeno al IX secolo a. C., cioè alle
prime fasi della civiltà villanoviana, che proprio alla località di Villanova, oggi frazione del
Comune di Castenaso, deve il suo nome.
È qui infatti che il conte Giovanni Gozzadini, personaggio autorevole del mondo intellettuale e
culturale bolognese dell’Ottocento, e la moglie Maria Teresa Serego Allighieri scoprirono nel
1853, sulle loro proprietà fondiarie, vasti sepolcreti in cui erano documentate le peculiarità di una
civiltà che fu identificata come una fase di formazione di quella etrusca.
Successivi rinvenimenti, dai meno recenti negli anni ’70, fino a quelli recentissimi del 2007, hanno
rivelato la presenza di numerosi insediamenti villanoviani sul territorio (oltre a quella delle Caselle,
la necropoli di Ca’ dell’Orbo, gli insediamenti tra le vie Gramsci, dello Sport e XXI ottobre, il
complesso in prossimità di Casa Bondi e nella zona delle attuali scuole medie, i rinvenimenti di
Marano)
Per nulla documentata è invece la tradizione che fa risalire l’origine di Castenaso ad un ipotetico
Castrum Nasicae, cioè all’accampamento del console Pubblio Cornelio Scipione Nasica, situato
sulla sponda destra del fiume Idice, prima di sconfiggere in battaglia i Galli Boi accampati sulla
sponda sinistra, nella battaglia che nel 189 a.C. portò alla costituzione della colonia di Bononia sul
sito che era stato di Felsina Etrusca.
La tradizione, frutto di ricostruzione erudita, condotta da un’autorevole commissione di uomini
illustri della comunità, ebbe grande fortuna tanto da essere pittoricamente immortalata nello stemma
ufficiale del Comune, a partire dal 1851.
Più probabile, tuttavia anche in questo caso non documentata, appare l’origine latina del toponimo:
dalla gens Castina o da un cognome Castinus.
Al di là della presunta etimologia del toponimo, è tuttavia ben certo che, dopo le fasi del
popolamento villanoviano ed etrusco, il territorio di Castenaso conobbe le vicende della
colonizzazione romana: dal tracciamento della via Aemilia, che servì come primitivo asse
d’organizzazione viaria della zona e di cui dovette fruire anche Castenaso, pur non essendone
direttamente coinvolto, all’impianto delle centuriazione, le cui tracce sono ancora leggibili nella
suddivisione ortogonale dei campi.
L’attuale territorio di Castenaso fu senz’altro limitatus, cioè diviso in centuriae per l’assegnazione
ai coloni, da strade poderali ortogonali di cui rimangono ancora sopravvivenze, ad esempio nei
tracciati di alcune vie (Ca’ dell’Orbo, Bargello, Frullo, Montanara, Albertazzi, Carlina e
Birbanteria); dal punto di vista amministrativo la campagna a sinistra dell’Idice apparteneva all’
ager Bononiensis, e quindi faceva capo a Bologna, mentre quella a Est del fiume apparteneva
all’ager Claternate e faceva capo al municipium di Claterna. Diversi toponimi derivanti da nomi
prediali romani, uniti ai ritrovamenti archeologici, confermano la presenza in età romana se non di
grandi insediamenti abitativi, certamente di un fitto e denso insediamento rurale.
1
La sintesi delle vicende storiche arriva fino alla fine della seconda guerra mondiale. Per i periodi successivi non
esistono al momento studi pubblicati se non pochi dati relativi al periodo 1945-1975.
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Le prime notizie documentarie che fanno uscire Castenaso dal silenzio delle fonti, appartengono al
periodo medievale: la prima citazione certa di Castenaso si trova in documento del 1054 (un
contratto di enfiteusi che viene redatto “in castro Castenaci”); di poco precedente il riferimento più
antico a Villanova, che risale al 1033, mentre le prime attestazioni di Fiesso, di Marano e della sua
Pieve risalgono rispettivamente al 1078, al 1080 e al 1105.
Non si sa molto, relativamente a questo periodo, sull’amministrazione civile delle comunità del
contado: per quanto riguarda Castenaso e il suo territorio soltanto a Fiesso è attestato, nel secolo
XII, un vicecomes che faceva le veci prima del conte di Bologna, poi del Vescovo, prima che la
giurisdizione passasse al Comune.
Doveva trattarsi di un territorio in buona parte acquitrinoso e boschivo, che aveva risentito, come
quasi tutta l’Italia padana, dell’abbandono e del decadimento successivo al crollo dell’impero
romano e alle invasioni barbariche, ma era già sede di insediamenti qualificati come castra e
cominciava ad essere oggetto dell’espansione e del progressivo controllo del Comune di Bologna
sul contado, essendo territorio immediatamente extraurbano e strategico per i traffici grazie alla
persistenza della Via Salara (la via San Vitale) e alla presenza del torrente Idice.
Nella ripartizione del contado bolognese compiuta nel 1223, e rispecchiante la proiezione sul
territorio extraurbano delle suddivisioni urbane, Fiesso e Castenaso dipendevano dal quartiere di
Porta Ravennate; Villanova, Marano e Veduro da quello di Porta Piera. Nei più antichi statuti
bolognesi, risalenti alla metà del XII secolo, Castenaso e le altre comunità vicine, risultano come
comunità del Contado, “tenute a regimentare l’Idice e ad eliminare i numerosi mali passi delle
stradali e fluviali.
Particolarmente significativo è uno statuto del 1250 in cui si ordina alle comunità interessate, tutte
quelle del medio e ultimo corso dell’Idice, tra cui Flexum et Castenaxe,l’attuazione di una serie di
lavori di sistemazione del fiume compresa la copertura del ponte a Castenaso, importantissimo per
le comunicazioni con Bologna.
Negli statuti successivi, del 1288, le comunità di Fiesso e Villanova sono citate come sedi di
podesteria.
Parallelamente all’espandersi dell’influenza del Comune Bolognese, si espande sul territorio anche
la proprietà terriera privata, soprattutto da parte di famiglie bolognesi protagoniste della vita
comunale e dei primi tentativi signorili: ad esempio dalla seconda metà del Duecento, tra i
proprietari terrieri nella zona, oltre ai nomi notissimi dei Galluzzi, dei Marsili, dei Guidotti, dei
Prendiparte e dei Gozzadini, risultano anche quelli di due celebri giuristi dello studio Bolognese,
Odofredo e suo figlio Alberto, e alla fine del secolo quello del banchiere Romeo Pepoli,
protagonista del primo importante periodo di governo personale in città.
Dal punto di vista degli insediamenti ecclesiastici il territorio di Castenaso, all’interno della diocesi
bolognese, fu diviso tra la pieve dei Santi Gervasio e Protasio di Budrio, da cui dipendeva la
parrocchia di Fiesso, e la Pieve di Marano, da cui dipendevano le parrocchie di San Giovanni
Battista di Castenaso e di San Nicolò di Veduro, tutte già attestate nel XIV secolo. Abbastanza
importante fu sul territorio anche la presenza di case monastiche, come quella delle monache
camaldolesi di Santa Maria di “Bilieme” a Villanova, probabilmente fondata nel 1196, e la
comunità sorta, per iniziativa del rettore della Chiesa di san Giovanni Battista di Castenaso, nel
1204, a Santa Caterina di Quarto, trasferita successivamente entro le mura di Bologna.
Nella seconda metà del Trecento spiccano, tra i possedimenti terrieri, quelli del Collegio di Spagna,
fondato dal cardinale Egidio Albornoz per l’accoglienza degli studenti connazionali. Si spiega con
questa presenza la devozione tipicamente ispanica alla Beata Vergine del Pilar, che si afferma
dapprima attorno ad antica chiesetta dedicata a Santa Maria, esistente già dal Trecento nella zona
dell’odierna località di Madonna, poi attorno al grande santuario sorto nelle immediate vicinanze
alla fine del 1600.
Le successive vicende di Castenaso in età tardo medievale e moderna, fino alle soglie
dell’Ottocento, si inquadrano pienamente in quelle più generali del territorio bolognese.
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Prosegue e si intensifica il mutamento dell’economia rurale già iniziato dalla fine del Trecento:
diminuiscono sempre più le zone selvose, si trasforma e potenzia l’agricoltura, mutano le forme di
conduzione delle terre, l’enfiteusi cede il passo alla mezzadria; si formano poderi in cui le colture
cominciano a differenziarsi a seconda del tipo di terreno e ad essere alternate per un maggiore
rendimento; si afferma progressivamente un nuovo modo di organizzare le coltivazioni e di
conseguenza anche l’arredo edilizio rustico. I campi vengono divisi in appezzamenti regolari,
separati da cavedagne e scoline, fiancheggiati da alberi che sostengono filari di viti; viene
affermandosi la “piantata” e la coltivazione della canapa a fianco delle tradizionali colture vinicole
e cerealicole.
In particolare il territorio rurale, essendo già sede di estese proprietà terriere delle grandi famiglie
senatorie bolognesi, diverrà anche una delle sedi privilegiate per le ville di campagna, luoghi di
villeggiatura e di svago, ma anche centro della nuova organizzazione del territorio, fulcro
dell’attività agricola ed economica che circonda la tenuta, segno del potere e della ricchezza dei
proprietari: “Foggianova” costruita dai Bentivogli all’inizio del ‘500 a Marano e distrutta sul finire
del Settecento, villa Gozzadini a Villanova, villa Carlina dei Marchesi Bovio sono solo alcuni degli
esempi più significativi.
L’ondata rivoluzionaria e le ripetute revisioni dell’ordinamento amministrativo introdotte dagli stati
napoleonici travolsero anche in questa zona le precedenti strutture patrimoniali, amministrative e
sociali; in particolare le diverse comuni del contado (Castenaso, Villanova, ecc…), che erano state
fino ad allora distinte e pertinenti anche ad ambiti amministrativi diversi, furono accorpate a partire
dal 1804-1805 nel Comune di Castenaso, facente parte del Cantone di Budrio all’interno del
Distretto di Bologna del Dipartimento del Reno, dando inizio alla storia della compagine comunale
tuttora esistente.
È a partire dalla fine dell’Ottocento, tuttavia, che Castenaso comincia a costruirsi una propria
identità politica e sociale. In particolare si fanno più aspre le tensioni e le contrapposizioni
economiche e sociali, accentuate dalla coesistenza di una dimensione ancora profondamente rurale
della società e dell’economia e le prime forme di sviluppo industriale.
In particolare l’inizio del ventesimo secolo vide a Castenaso lo sviluppo del Polverificio Baschieri
& Pellagri, primo moderno stabilimento industriale della zona, la cui attività aveva preso avvio a
Marano tra 1885 e il 1886.
La presenza di questa importante attività, insieme ad un tessuto di piccole e medie aziende e di
attività commerciali ad esempio : La cooperativa di Lavoro Cave e Ghiaie, in cui a partire dal 1907
si riunirono i “lavoratori del fiume”, che ottenne importanti forniture; l’officina Serrazanetti nata
nel 1896, per la fabbricazione dei “gabbioni” ideati da Giulio Serrazanetti, per il consolidamento
delle sponde; la fornace di Fiesso, l’officina di Rodolfo Zucchi, a conduzione famigliare, che aveva
ideato le irroratrici a pompa per il verderame, aziende che riscossero un certo successo e numerose
richieste di produzione. La loro presenza permise a Castenaso un certo contenimento della
disoccupazione anche quando l’agricoltura entrò in crisi, come sembra confermare la scarsissima
rilevanza dell’emigrazione verso le Americhe che invece caratterizzò i paesi vicini a più spiccata
economia agricola.
In questo contesto si svilupparono i primi movimenti cooperativi sia di ispirazione cattolica sia di
ispirazione socialista e le prime formazioni culturali e sindacali, dure furono anche in questo
comune le lotte sociali: nel 1920 i socialisti rafforzarono le loro posizioni e conquistarono il
comune.
A sua volta violenta fu la reazione dello squadrismo fascista sulle organizzazioni democratiche che
culminò nelle ripetute aggressioni al sindaco socialista Raffaele Bassi e successivamente portò
all’affermarsi del vero e proprio assetto fascista.
La seconda guerra mondiale costò a Castenaso un altissimo tributo di distruzione e morte, sia per i
ripetuti bombardamenti, sia per il violento contrasto alle truppe germaniche, oltre che per l’intensa
attività partigiana (in cui si distinse Bruno Tosarelli) che culminò nella battaglia di Vigorso il 21
ottobre 1944.
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Dopo la liberazione, prima la costituzione del C.N.L. (maggio del 1945), poi l’insediamento (7
aprile 1946) del primo consiglio comunale eletto a suffragio universale, nelle elezioni
amministrative del 1° aprile, segnarono l’inizio della ripresa della vita civile.
Da questo momento, Castenaso e il suo territorio, hanno affrontato il difficile compito della
ricostruzione post-bellica, passando da una dimensione prevalentemente agricola ad un processo di
sviluppo industriale e di espansione demografica ed urbanistica, che si manifesta soprattutto a
partire dalla fine degli anni ’50. È da questi anni che si riscontra, ad esempio, il sorgere e lo
svilupparsi di una notevole attività artigianale e industriale, una tendenza all’accentramento della
popolazione dalle case sparse e dalle piccole località soprattutto verso il capoluogo e la frazione di
Villanova.
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Principali luoghi di interesse storico - artistico
EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa di San Giovanni Battista - Capoluogo
Interamente ricostruita tra il 1833 e il 1838, la chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, è
riccamente dotata di arredi sacri di fattura settecentesca di scuola bolognese e da notevoli dipinti.
Da segnalare il prezioso portello del tabernacolo, in rame dipinto, opera di Gaetano Gandolfi (circa
del 1792); la bellissima Immacolata di Giovan Gioseffo dal Sole (XVII sec.); uno slanciato
crocifisso in legno di bosso scolpito, di autore ignoto, ma informato e attento alle indicazioni
dell’Algardi. Il campanile, eseguito su disegno di L. Gulli, rimase completamente distrutto durante
il secondo conflitto mondiale.
Chiesa parrocchiale di San Pietro - Fiesso
Di origini molto antiche, ha subito diversi rimaneggiamenti nel 1776 e nel 1790, quando fu
ricostruita anche la Cappella dell’altare maggiore. L’attuale facciata è un rifacimento dell’anno
1900, manca il campanile perchè fu distrutto nel ’45 dalle mine tedesche.
All’interno diversi dipinti, tra cui spicca una tela ad olio raffigurante la Madonna con Bambino tra i
Santi Caterina e Giovanni Evangelista opera probabilmente di Pietro di Giovanni Lianori, pittore di
ambito bolognese del Quattrocento, esponente della corrente tardo-gotica e restaurata nel 1822. Da
segnalare inoltre La corona dei misteri del Rosario, quadretti ad olio su tela collocati nell’omonima
cappella, con molta probabilità attribuibili a Donato Creti, e ancora un dipinto ad olio su tela
raffigurante San Giuseppe, la Vergine con bambino benedicente e Santa Caterina de’ Vigri, opera di
Antonio Rossi (sec. XVIII) discepolo di Marco Antonio Franceschini.
Chiesa parrocchiale San Gimignano - Marano
Secondo la leggenda deve la sua intitolazione a San Gimignano, si narra che in età medievale
avrebbero trovato rifugio in questa zona alcuni abitanti di Modena in fuga dalla loro città in seguito
alle lotte municipali. Chiesa plebana di origine molto antica, fu completamente ricostruita nel 1520
dopo la distruzione operata dal Valentino. Successivamente fu oggetto di numerose ristrutturazioni
e rifacimenti che ne modificarono l’impianto originario, in particolare nel 1639 e nel 1844, quando
fu restaurato anche il campanile, che comunque conserva l’impianto antico del XVI secolo, mentre
la chiesa fu completamente ricostruita nel 1929.
Conserva sull’altare maggiore un San Gimignano ed altri Santi opera di un artista anonimo di
scuola postcarracesca e reniana.
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Chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio - Villanova
Pur essendo la fondazione di origine molto antica, l'attuale assetto architettonico risale alle
ristrutturazioni del 1793 e in particolare all’ampliamento del 1849, durante i quali sono purtroppo
andati perduti preziosi dipinti di scuola bolognese seicentesca.
Secondo la leggenda sant’Ambrogio, nel tempo in cui era a Bologna, avrebbe fatto una sosta presso
l’oratorio di Sant’Anna, e da qui deriverebbe l’intitolazione della Parrocchiale di Villanova, unica
nella diocesi dedicata al santo milanese.
Chiesa parrocchiale di San Nicolò - Veduro
Dedicata a San Nicolò, databile originariamente al XIV secolo, fu completamente ricostruita nel
1753 e unita al fabbricato antico della canonica, che era caratterizzata da una imponente torre
colombaia. La chiesa e il campanile (del 1747) conservano le strutture settecentesche e all’interno
alcuni dipinti di Giuseppe Maria Mazzoni, anch’essi delle seconda metà del ‘700.
Santuario della Beata Vergine del Pilar - Madonna di Castenaso
Edificio costruito tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento dedicato alla Vergine venerata a
Saragozza, patrona della Spagna. L’interno è in stile barocco, decorato con pregevoli stucchi
risalenti alla prima metà del XVIII sec, e contiene tre altari inseriti in tre grandi cappelle.
Appariscente e festoso il paliotto in scagliola ricco di decorazioni floreali in varia policromia. Entro
il medaglione centrale, in bianco e nero Sant’Antonio da Padova con il bambino Gesù, tratto dalle
celebre incisione di Simone Cantarini.
Dietro l’altare, in fondo al coro, l’immagine della Vergine, dipinta da G.B. Bolognini senior,
rappresentante la Madonna del Pilar con a lato l’Apostolo San Giacomo Maggiore ed il Martire San
Pietro de Arbues, alunno del Collegio di Spagna. Il campanile fu edificato nel 1933 su progetto di
Luigi Gulli. Il 16 marzo del 1822 vi fu celebrato il matrimonio tra Gioacchino Rossini Isabella
Colbran.
ORATORI
Espressione della volontà da parte delle antiche famiglie patrizie o borghesi di dare un segno della
propria devozione o di rafforzare il proprio prestigio familiare, sono alcuni oratori disseminati nella
campagna.
Oratorio di Santa Croce detto “del Nibbio” - Costruito attorno al 1622, deve il suo nome a quello
degli antichi proprietari, i Libbi-Facci, correttosi poi in ‘Nibbio’ ed è situato in prossimità della
rotatoria all’estremità est del capoluogo (in quello che era l’incrocio tra la via Montanara e la San
Vitale). L’intitolazione è alla Santa Croce, con riferimento alla festa dell’ “Invenzione della Santa
Croce”, che si celebrava il 3 maggio, in ricordo del ritrovamento delle Reliquie della Croce di
Cristo. Ampliato nel corso del Settecento, l'oratorio si compone all’interno di due vani. Nel primo
ambiente, più antico, si trova l'altare settecentesco, decorato da volute che si raccordano al piano
della mensa, foglie d'acanto, piccoli festoni e rosette. Nel secondo ambiente campeggia una
raffinata immagine scultorea della Sacra Famiglia con San'Anna. Di ispirazione neoclassica,
l’ovale della composizione è circondato da una decorazione ad affresco, che riproduce una cornice
monocroma di colore ocra. Dopo un lungo abbandono è stato restaurato con il contributo di cittadini
e aziende e riconsegnato alla comunità il 30 ottobre 2004.
Oratorio della Natività di Maria Vergine - situato in via Bovi, al confine orientale della Parrocchia
di Villanova, è un piccolo edificio dall’architettura esterna molto semplice, costituita da un unico
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corpo a pianta rettangolare nel quale sono ricavati la cappella e la piccola sacrestia. Risalente alla
fine del XVIII secolo, è ingentilito esternamente dalla bifora di un piccolo campanile a vela. Una
formella in cotto, con delicato rilievo raffigurante la nascita della Vergine, si trova sopra la porta
d’ingresso. La cappella faceva parte dell’attiguo complesso padronale di Villa Bovi, lasciata in
eredità dalla Contessa Caterina Castellari Bovi all’omonima Opera Pia. La villa fu rasa al suolo
durante l’ultimo conflitto mondiale; del complesso restano, oltre alla cappella, l’ampia corte e gli
edifici posti lungo il lato sud.
Oratorio di Santa Croce – Situato nelle vicinanze di via Bovi e via Fiumana Sinistra, incorporato in
una grande casa di campagna in parte ristrutturata posta sul fondo cui è rimasto il nome di
“Accarisio” dal nome degli Accarisi, proprietari nel Seicento, passò a Paolo Fochi, che lo fece
ristrutturare e decorare nella seconda metà del Settecento ed infine ai Gozzadini. Mentre all’esterno
l’unico ornamento è una piccola croce di marmo sul fronte del fabbricato, all’interno, un’aula a
pianta rettangolare, è caratterizzata da una finissima e ricchissima decorazione di stucchi, profusa
nei capitelli, nelle trabeazioni, nelle pareti e nella volta, paragonabile a quella delle chiese e dei
palazzi senatori cittadini, forse da ricondurre a Luigi Acquisti, il più moderno scultore dell’ultimo
ventennio del XVIII secolo.
Oratorio della Beata Provvidenza - Appartenente al complesso di Villa Oggioni dal nome della
famiglia proprietaria all’epoca della seconda guerra mondiale, è situato nella zona di via Fiumana
Sinistra, in prossimità del fiume Savena, nel punto in cui confluisce con l’Idice. Passato alla
famiglia Leopardi, discendenti del famoso poeta, si componeva di due parti, una riservata alla
famiglia padronale, l’altra destinata ai fedeli.
Oratorio di San Matteo della Pederzana - Situato in via Pederzana, poco distante da Villa
Sivani ora Manaresi, era un semplice edificio seicentesco a pianta rettangolare con campanile a
vela; unico elemento decorativo: la bella formella in cotto raffigurante San Matteo con un angelo
che regge il Vangelo. Edificato nel 1658 in memoria di Marco Antonio Pederzani
Oratorio di Santa Maria della Neve – Elegante costruzione ottangolare, risalente al Seicento,
sorta forse sul luogo dove sorgeva un’antica chiesa, fa parte oggi della proprietà afferente a Villa
Capriata, situata in via Marano, dal nome degli attuali proprietari.
Oratorio di Santa Caterina – All’angolo fra via Birbanteria e via Santa Caterina, è un piccolo e
semplice edificio sormontato da un campaniletto a vela e da un supporto che reggeva, al culmine
del tetto, una banderuola monogrammata, oggi non più esistente
VILLE E INSEDIAMENTI PADRONALI
A partire dal ‘500 sorsero nel territorio di Castenaso numerose ville e dimore, legate alla storia di
famiglie senatorie e nobiliari bolognesi, ma anche a ricche famiglie borghesi. Si trattava, non solo di
luoghi di villeggiatura per intrattenimenti estivi, convegno di artisti e letterati e fonte di prestigio
per la casata, ma rappresentavano anche il fulcro dell’azienda agricola ed elemento organizzatore di
tutto il paesaggio circostante. Alcune di esse hanno mantenuto, ancora abbastanza evidente, la loro
antica struttura, altre sono completamente scomparse, ma hanno lasciato traccia nella memoria
locale, altre sono state completamente trasformate da nuove esigenze abitative.
Villa Gozzadini - fatta costruire nel XVI secolo dall'omonima famiglia senatoria bolognese, di cui
fece parte il conte Giovanni appassionato archeologo, la villa, ha subìto nel corso dei secoli
numerosi rimaneggiamenti. È un sobrio edificio padronale cinquecentesco con un corpo centrale a
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tre piani e due ali laterali; un bel balcone in ferro battuto sovrasta il portone centrale; l'interno è
impreziosito da notevoli affreschi e ariose pitture settecentesche. Trasformazioni radicali si
realizzarono infatti proprio nel XVIII secolo con gli imponenti lavori di ristrutturazione voluti dal
cardinale Ulisse Gozzadini.
Villa Pederzana – Silvani ora Manaresi – situata in via Pederzana, imponente costruzione di
chiara impronta seicentesca (fu fatta erigere da Marcantonio Pederzani, ricco commerciante di
legnami nel 1627) con torre centrale e balcone sovrastante il portale, fu arricchita nel corso dei
secoli, attraverso vari passaggi di proprietà (dopo i Pederzani, da cui deriva anche il nome della via,
gli Orsi, i Conti, i Silvani e oggi Manaresi) con pitture e affreschi sempre più preziosi. L’impianto
settecentesco prevedeva anche un teatro, voluto dall’Orsi, che è andato distrutto con la seconda
guerra mondiale.
Villa Marana ora Molinari Pradelli - situata a Marano, seicentesca con loggiato esterno a cinque
archi circondata da un ampio parco, presenta all’interno preziose decorazioni: la loggia con un
fregio di putti seduti a reggere le travature del soffitto tra medaglioni a monocromo racchiusi entro
cartelle sagomate da sirene; bellissimi paesaggi, attribuibili forse al Brizio o ad una artista della sua
cerchia (metà del Seicento) e le storie ispirate alla Gerusalemme Liberata. La Villa, recentemente
restaurata dai proprietari, ospita una ricca e preziosa collezione di opere d’arte soprattutto
pittoriche di epoca barocca, raccolte dal famoso direttore d’orchestra Francesco Molinari Pradelli a
partire dagli anni ’50.
Villa Damiani (Marano) - elegante costruzione ottocentesca di stile neoclassico (fu fatta erigere
nel 1872 nel 1872 dal dott. Lucio Barbani su progetto dell’architetto Luigi Pondrelli come recita
un’insegna posta sulla parete esterna della villa stessa al terzo piano). Attualmente di proprietà
privata ad uso residenziale, ha modificato il nome in Villa Capriata (dal nome dei nuovi
proprietari).
Villa Torre – Lorenzini – situata sempre a Marano, in prossimità di Villa Capriata, è un solido
edificio padronale, del cui complesso faceva parte anche l’edificio noto come la “fabbreria”.
Durante il secondo conflitto mondiale Villa Lorenzini ospitò gli uffici comunali, poiché il palazzo
comunale era stato requisito dalle truppe germaniche per essere utilizzato come ospedale militare.
Villa Carlina– in località Madonna, lungo la via omonima, centro della tenuta comunemente
definita La Carlina, di cui fa parte anche l’attiguo complesso rustico dominato da una grande casa
rurale con torre colombaria al centro, probabilmente databile tra la fine del secolo XVI e l’inizio del
secolo XVII. Appartenuta ai marchesi Bovio, poi alla famiglia Malvasia, ha subito anni di
abbandono e degrado. Oggi tutto il complesso è in fase di ristrutturazione
Villa Rossini-Colbran – Appartenuta al Collegio di Spagna, la villa fu dimora di Gioacchino
Rossini e della moglie Isabella Colbran, il cui padre l’aveva acquistata in seguito agli espropri
napoleonici. Costituita da un corpo centrale con ai lati due logge era circondata da un ampio parco.
Dopo diversi passaggi di proprietà fu completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale.
Fino a qualche anno fa erano i visibili i pilastri di ingresso e una sorta di piccolo pozzo in stile
eclettico, residuo dell’arredo romantico.
Altri edifici di interesse storico artistico
Complesso di Casa Sant’Anna (Villanova) - Le prime notizie di questo complesso risalgono al
manoscritto Gozzadini del 1578 che ne fa risalire le origini ad un convento camaldolese del 1196.
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Una mappa del 1783 attesta che l’insieme dei fabbricati rurali del “Predio Sant’Anna” fu in gran
parte ricostruito nella seconda metà del Settecento dai Matteuzzi, subentrati alla famiglia Canonici.
Nel 1844 è di proprietà dei Gozzadini. Sebbene sottoposto nei secoli a numerosi rimaneggiamenti,
anche recentissimi, l’edificio principale presenta le caratteristiche tipiche della casa colonica della
pianura bolognese della fine Seicento - inizio Settecento: la tipologia del tetto a due falde, detto “a
capanna”, le tecniche costruttive con muri molto spessi e l’utilizzo di materiali costruttivi quali
pietre e sassi di fiume, le cui tracce sono tuttora visibili.
Il fienile risale invece agli inizi del XX secolo., buon esempio di architettura rurale tipica, conserva
ancora la classica impostazione a pilastri in cotto sul lato Sud, un magazzino, denominato
“camerone”, e il fienile al piano sopraelevato, destinati al ricovero degli attrezzi agricoli e del
foraggio, mentre, nella parte centrale, al pianterreno, si trova l’area originariamente adibita a stalla.
La casa colonica ospita da anno un attivo centro sociale, mentre dal maggio dell’anno 2009, il
fienile, oggetto di una importante ristrutturazione, ospita la sede del Museo Villanoviano.
Complesso Casa Bondi – Interessante dal punto di vista storico-architettonico, in quanto
costituisce un bell’esempio di recupero architettonico ad uso pubblico di complesso rurale tipico
della nostra campagna. Risalente probabilmente alla fine del XVIII, è composto di due corpi
principali, la casa colonica e la teggia, e da un fabbricato minore ad uso di porcile, pollaio e forno,
prende il nome dalla famiglia che condusse il podere fino al 1974. Restaurato tra gli anni Ottanta e
Novanta, è circondato da un ampio parco.
Piazza Bassi, ovvero il complesso edilizio comprendente il municipio, l’ex palazzo sanitario e le
scuole elementari Nasica, edifici che risalgono ai primi del Novecento e costituiscono il centro del
paese, anche se non ben strutturato.
Palazzo Guidotti, situato in piazza Serrazanetti, recentemente restaurata, è stato ricostruito nel
XVIII secolo, sul luogo dell’antico palazzo del XV secolo, appartenuto alla famiglia bolognese,
proprietaria di vasti possedimenti a Castenaso. Conserva ancora delle interessanti volte a botte
risalenti al XVII secolo.
La chiusa vecchia, detta comunemente “la rocca” per il suo aspetto di fortilizio, si trova nel centro
del parco omonimo. In realtà si tratta di parte di una chiusa, legata all’antica attività del mulino di
Castenaso, forse del secolo XVIII, che permetteva di convogliare parte dell’acqua (che fino alla
metà del 1800 aveva un percorso molto diverso) attraverso il canale del Mulino - oggi via Largo
Molino – per produrre l’energia necessaria a muovere le macine. Nel 1856 il conte Grabinski,
possidente a Castenaso, manifestò l’intenzione di ripristinare la chiusa e il canale che nel corso del
tempo erano stati rovinati dalle piene dell’Idice. In realtà il mulino tornò attivo solo dopo la
costruzione di una nuova chiusa più monte. Curioso il fatto che il boccaccio d’entrata sia in marmo
rosso di Verona.
Resti del ponte– manufatto posto a destra del torrente, probabilmente parte di un vecchio impianto
idraulico, di cui non è al momento possibile una datazione. L’ipotesi più accreditata lo assimila ad
una delle due “spalle” di un antico ponte di cui attualmente si sono perse tutte le altre strutture.
Il Comune per le cittadine e per i cittadini
I servizi educativi e scolastici
Asili nido
I due asili nido comunali, Piccolo Blu e Piccolo Giallo, ospitano complessivamente 114 bambine e
bambini. La domanda del servizio è inoltre soddisfatta da ulteriori 10 posti in convenzione con il
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Nido Privato Baby World e dall’a.s. 2010/2011 da ulteriori 14 posti presso il nuovo micronido
comunale di Villanova. Nell’a.s. 2009/2010 a fronte di 118 domande sono stati accolti nelle due
strutture comunali e nel nido in convenzione 75 bambini, oltre all’attribuzione di 10 voucher
regionali: la percentuale di soddisfazione del servizio è del 72%.
L’asilo nido Piccolo Blu è presente a Castenaso dal 1975 e il nido Piccolo Giallo dal 1994.
Nel territorio di Castenaso sono inoltre presenti 2 nidi privati autorizzati, che accolgono
complessivamente ulteriori 32 bambini da 1 a 3 anni.
Centro giochi
Dal 1999 è stato avviato il centro per bambini e genitori “Centro Giochi L’Oblò”, rivolto ai bambini
da 0 a 6 anni, non frequentanti altri servizi. Si propone come sostegno socio-educativo alla
genitorialità, supporto per la crescita nei primi anni di vita e luogo di incontro per grandi e piccoli.
Refezione scolastica
Il Comune gestisce la refezione scolastica dall’asilo nido fino alla secondaria inferiore. Nel 2009
sono stati proposti 5 menu differenziati nelle diverse settimane e diete speciali per motivi di salute o
religiosi. I pasti preparati ogni anno scolastico sono oltre 196.000.
Pre e post scuola
Il Comune organizza i servizi di pre e post scuola per le bambine e i bambini che frequentano le
scuole dell’infanzia e quelle primarie. Il servizio nell’ultimo anno è stato offerto a 424 bambini,
soddisfacendo al 100% le richieste delle famiglie. Tali progetti si inseriscono in una progettazione
strutturata di sostegno alla genitorialità, che prevede la creazione di spazi dove le bambine e i
bambini possano trovare valenze educative oltre l’orario scolastico, luoghi di socializzazione e di
confronto tra coetanei mentre i genitori sono impegnati nelle proprie attività lavorative.
Centro estivo
Nell’estate del 2009 il servizio del centro estivo Arcobaleno, aperto 6 settimane (mese di luglio e
fine agosto/inizio settembre), ha registrato 79 utenti iscritti, mentre il campus Estate a Castenaso
gestito dall’Associazione Polisportiva Virtus Castenaso con il patrocinio del Comune ha registrato
188 iscritti in età di scuola primaria e secondaria di primo grado; ulteriori 58 bambini hanno
frequentato l’iniziativa City Camp (attività ricreative e didattiche in lingua inglese) e 190 ragazzi
hanno partecipato all’iniziativa pastorale Estate Ragazzi svoltasi presso le Parrocchie del territorio.
Le iniziative estive per bambini e ragazzi sono state ulteriormente ampliate nel 2010 con la nuova
proposta “Marano Camp” gestita dall’Associazione di promozione sociale Idea Famiglia.
Trasporto scolastico
Dal 1969 il Comune organizza il servizio di trasporto per la scuola primaria e quella secondaria di
primo grado. Il servizio è stato offerto a 153 bambini, soddisfacendo il 100% le richieste delle
famiglie.
Sostegno all’handicap
Il Comune interviene nell’ attività di integrazione scolastica di alunni disabili, così come previsto
nelle normative nazionali e regionali per il diritto allo studio, nonché nello specifico accordo
provinciale. Nel 2009 le bambine e i bambini cui sono stati rivolti gli interventi sono stati 44, per un
totale di 454 ore settimanali, compreso un laboratorio extrascolastico rivolto studenti della scuola
secondaria di secondo grado, certificati, con un funzionamento di 8 ore settimanali per il periodo
scolastico. Vengono inoltre realizzati trasporti personalizzati o interventi di accompagnamento per
facilitare l’accesso a scuola di alunni disabili.
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Scuole del territorio
Scuole dell’Infanzia Statali
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Scuola dell’infanzia Bentivogli Via Bentivogli 7 - Castenaso
Scuola dell’infanzia Stellina Via Bargello 6/2° Castenaso
Scuola dell’infanzia Fiesso Via Caduti Libertà 73 – Castenaso
Scuola dell’infanzia Villanova Via Tosarelli 193 - Villanova di Castenaso
Scuole dell’infanzia paritarie
•
•
Scuola dell’infanzia “M.L. Gallassi” – Via XXI Ottobre, 4 Castenaso
Scuola dell’infanzia “G. Damiani”, Via della Pieve, 38 Castenaso
Scuole Primarie Statali
•
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"G. Marconi" - via Bentivogli 5 - 40055 Castenaso
"A. Fresu" - via Tosarelli 195 - Villanova di Castenaso
“Nasica” via Nasica 2 - Castenaso
Scuola Secondaria di primo grado Statale
•
"G. Gozzadini" via Marconi 3/2°- Castenaso
I servizi sociali
Fanno capo al Comune tutte le azioni, gli interventi, i servizi e le prestazioni messe in atto a
sostegno dei soggetti che si trovano in situazioni di particolare fragilità, finalizzati a prevenire,
eliminare o ridurre le condizioni di disabilità, di bisogno, di disagio derivanti da inadeguatezza di
reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia.
I bisogni più complessi, e con implicazioni di tipo anche sanitario, trovano risposta nel "Sistema
integrato territoriale sociale, socio-sanitario e sanitario”, modello gestionale approvato dai 15
Comuni del Distretto Pianura Est (di cui fa parte anche Castenaso) e dall'AUSL.
Altro strumento fondamentale per l'analisi dei bisogni, la programmazione degli interventi in
relazione alle risorse del territorio, la messa in rete e l'integrazione dei servizi e dei progetti a
valenza distrettuale è il “Piano distrettuale per la salute e il benessere sociale”
Fra gli interventi ed i servizi di ambito comunale si evidenziano:
• Servizio di trasporto disabili
• Servizio di Assistenza Domiciliare
(affidata dall'1.4.08 all'ASP “Donini- Damiani”per la gestione)
• Consegna pasti a domicilio
• Telesoccorso
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•
Interventi di assistenza a favore di singoli o nuclei in difficoltà (sussidi economici, fornitura
prodotti per lattanti, inserimenti lavorativi, agevolazioni tariffarie ecc..)
Assistenza economica per persone non autosufficienti ricoverate in strutture protette
Pratiche invalidità civile
Certificazioni ISEE
Pratiche per accedere ad agevolazioni varie
Assegnazione orti comunali per pensionati e disabili
Sportello Sociale
Lo Sportello Sociale, previsto nella legge nazionale di riforma del Welfare (L.328/2000) e ripreso
dalla L.R. 2/2003, è un servizio rivolto a tutti i cittadini quale strumento di garanzia dei loro diritti,
luogo di ascolto dei loro bisogni, analisi della domanda e conseguente orientamento sulle
opportunità di risposta, “porta unica di accesso” alla rete dei servizi sociali e socio-sanitari offerti
dal Comune e dall’ASL.
Il personale dello Sportello è costituito da operatori amministrativi (che si occupano di accogliere la
domanda e curano il primo accesso) e dall’assistente sociale, che interviene nel momento in cui è
necessaria un’analisi più complessa della situazione di bisogno, nonché una valutazione tecnica per
l’accesso ai servizi ed ai progetti anche a valenza distrettuale.
Nell’aprile 2007, lo Sportello è stato rinnovato negli spazi e riorganizzato per una sua migliore
funzionalità ed accoglienza ed è entrato a far parte della Rete degli Sportelli Territoriali della
Provincia di Bologna, alla quale è collegato tramite il sistema informatico “Osservatorio”.
I servizi per gli stranieri
Sportello Punto Migranti
Lo Sportello offre ascolto, informazione ed orientamento ai cittadini immigrati. In particolare
vengono affrontate varie questioni legate al rinnovo dei permessi di soggiorno, ai ricongiungimenti
familiari, alle tutele sanitarie, all’inserimento nel mondo del lavoro.
Lo Sportello, che rientra fra i progetti approvati e finanziati dal Piano Distrettuale per la Salute e il
Benessere Sociale, prevede la presenza settimanale di un’operatrice di lingua italiana e
alternativamente una mediatrice culturale di lingua araba e pakistana.
123 utenti per un totale di 249 colloqui nel periodo settembre 2009 – luglio 2010, rappresentano
bene l’importanza e la necessità di tale servizio.
Centro accoglienza
Da circa 20 anni è presente sul territorio di Castenaso il Centro di Accoglienza per lavoratori
stranieri, che attualmente ospita 14 utenti. Il centro, dopo aver svolto efficacemente la sua funzione
con un adeguato avvicendamento dei posti assegnati, è al momento in fase di evoluzione e
superamento: l’Amministrazione comunale e gli immigrati attualmente presenti sono chiamati ad
impegnarsi nella ricerca di soluzioni abitative più adeguate e più stabili, per consentire un reale
percorso di integrazione con il territorio, con l’obiettivo di giungere alla chiusura definitiva del
Centro entro pochi anni.
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Politiche abitative
Fra le azioni, gli interventi ed i servizi realizzati dal Comune di Castenaso a sostegno delle Politiche
abitative, si evidenziano in particolare:
• Fondo locazione ai sensi della L.R. 8/2000: bando, ricevimento ed istruttoria delle
domande, erogazione contributi agli aventi diritto, rendiconto alla Regione
• Alloggi E.R.P. (Edilizia Residenziale Pubblica): assegnazioni alloggi disponibili,
provvedimenti di cambio alloggi e pratiche di decadenza, ed in ogni caso tutti gli
adempimenti previsti dalla L.R. 24/01. Attualmente, il patrimonio del Comune destinato
all’ERP è formato da n. 124 alloggi
• Servizio P.E.A. (Pronta Emergenza Abitativa): ricerca alloggi per rispondere all’emergenze
abitative delle famiglie colpite da sfratto e nelle quali siano presenti soggetti fragili (minori,
anziani, disabili), rapporti con i proprietari, liquidazione affitti, calcolo rette degli
assegnatari e verifica pagamenti
• Gestione risorse abitative alternative all’E.R.P.: gestione ed aggiornamento graduatoria per
alloggi a canone calmierato, collaborazione con l’Agenzia Metropolitana per l’Affitto
(A.M.A.) per individuazione assegnatari, assegnazione alle categorie deboli, di alloggi nella
disponibilità del Comune in relazione a convenzioni urbanistiche.
Politiche sanitarie
La priorità è data alla promozione della salute che, principalmente, si sostanzia nella realizzazione
di un programma di incontri e di seminari rivolti alla comunità. Si tratta di un percorso di
accrescimento delle conoscenze in materia igienico- sanitaria al fine favorire scelte consapevoli
circa stili di vita e prevenzione.
Altro tema molto rilevante e quello che riguarda le Farmacie: nell’aprile 2010, con ordinanza del
Sindaco n. 44, è stato confermato (dopo un anno di sperimentazione) in maniera definitiva
l’ampliamento dell’orario di apertura delle farmacie del territorio.
Con nota del 18 ottobre 2010 la Provincia di Bologna ha accolto la proposta di istituzione della
quarta sede farmaceutica nel comune di Castenaso.
La partecipazione
Il Comune ha avviato un sistema integrato di interventi di informazione, di strumenti della
partecipazione, di politiche per la semplificazione dell’accesso agli atti e del linguaggio, con
l’obiettivo di garantire il diritto del cittadino di sapere e di intervenire sui temi riguardanti la
collettività.
Gli strumenti principali:
Castrum Nasicae è il periodico di informazione bimestrale. È stampato in 7000 copie distribuite
capillarmente sul territorio. Oltre a riportare le notizie, le informazioni, le scadenze a carattere
prettamente istituzionale, dà voce al ricco tessuto di associazioni sportive, culturali, di volontariato
sociale e ambientalista presenti sul territorio.
Dal 2004 è attivo il sito internet www.comune.castenaso.bo.it.
Ogni settimana viene inviata via mail una News Letter che aggiorna tempestivamente i cittadini
sulle scadenze e gli appuntamenti imminenti.
Una volta all’anno il sindaco e la giunta, in previsione dell’approvazione del bilancio, incontrano i
cittadini con il Tour delle Frazioni. Un’occasione importante di confronto diretto e di ascolto che
riscuote sempre buoni risultati sia relativi al gradimento che alla partecipazione.
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L’associazionismo ed il volontariato
Il rapporto dell’Amministrazione con i soggetti del Terzo Settore (associazioni di volontariato,
associazioni di promozione sociale, centri sociali, cooperative sociali….) è finalizzato
prioritariamente all'integrazione sociale. Con alcuni soggetti sono in essere da tempo dei rapporti
privilegiati, definiti da vigenti convenzioni e/o accordi di partenariato, per la gestione di progetti
nell’ambito sociale:
• convenzione con l’Associazione AUSER per la vigilanza nelle strutture comunali, la
distribuzione di materiale informativo, il servizio di accompagnamento e trasporto disabili;
• convenzioni con il Centro Sociale "Villanova" ed il Centro Sociale Ricreativo Culturale
”L’Airone” per attività ricreative, culturali e solidaristiche a favore dei cittadini più anziani;
• convenzione con l’A.N.T. a sostegno dell'assistenza a domicilio malati di tumore.
• accordo di parternariato con l’Associazione A.R.C.I. Servizio Civile Bologna per la
realizzazione di progetti di servizio civile;
• convenzione con l’Associazione Turistica Pro Loco per la realizzazione di attività ed
iniziative di promozione e di valorizzazione del territorio;
• convenzione con il Corpo delle Guardie Ecologiche Volontarie per attività di controllo e di
promozione in campo ambientale
L’Albo comunale delle Associazioni di promozione sociale, istituito con atto del Consiglio
Comunale n. 53/2006, è attualmente costituito da n. 31 associazioni (di cui 9 impegnate nell’area di
attività culturale, 5 nell’area sociale e 17 in ambito sportivo).
La Consulta comunale delle Associazioni e del Volontariato è lo strumento privilegiato per la
promozione ed il coordinamento delle varie realtà associative, nonché luogo di raccordo con
l’attività dell’Amministrazione comunale. Nel marzo 2010, è stato nominato il Comitato di
Coordinamento della Consulta, che opera autonomamente, effettuando incontri anche con realtà di
altri Comuni per uno scambio di esperienze ed idee.
La ricca rete di associazioni sportive gestite gli impianti sportivi comunali. In particolare sono
gestiti tramite concessione a società sportive locali il Palazzetto dello Sport, il campo da baseball,
l’impianto di tiro con l’arco, il campo da calcio Negrini e il campo da calcio di Villanova,
l’impianto di atletica, il nuovo centro ricreativo e sportivo (bocciodromo e palestra arti marziali).
Anche le palestre scolastiche Scuola Marconi e Scuola Media sono affidate in convenzione a società
sportive locali per la gestione in orario extrascolastico.
I servizi culturali
Biblioteca “Casa Bondi” - la biblioteca comunale è collocata dal 1991 nella cascina ristrutturata del
complesso di Casa Bondi, da cui deriva il suo nome. Gestisce un patrimonio di circa 26000
documenti (di cui circa 1600 documenti multimediali , in particolare vhs, dvd e cdrom) e 40
abbonamenti annuali a periodici e riviste; garantisce 45 ore di apertura settimanale al pubblico, il
servizio di prestito locale e interbibliotecario, catalogo on-line, l’accesso ad internet da due
postazioni fisse e la connessine wireless gratuita dai propri portatili.
Nel 2009 ha realizzato 22411 prestiti locali e circa 500 interbibliotecari e ha registrato circa 18000
presenze.
Archivio storico Comunale - Riordinato nel 2005, l'archivio conserva le carte storiche del Comune
di Castenaso (1804-1965) e di diversi archivi aggregati per un totale di 2547 unità di conservazione.
È consultabile su appuntamento.
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Centro Culturale “La scuola” – È un edificio dei primi del ‘900 e ospita, dopo il pregevole
restauro del 2005, il Centro Culturale del Comune di Castenaso. Luogo di formazione ed
espressione delle creatività del territorio, è un centro polifunzionale dotato di due sale espositive,
una sala prove musicale completamente attrezzata, una palestra, una sala conferenze-proiezioni e
cerimonie, un’aula informatica e due aule adibite a classi. Vi sono organizzati corsi per adulti e
ragazzi di diverse discipline ed attività organizzati su livelli diversi. Periodicamente ospita eventi
ed iniziative culturali.
MUV – Museo della civilta’ villanoviana
Aperto dal 2009, ospita una collezione incentrata sui ritrovamenti villanoviani, risalenti al VII
secolo a.C. , provenienti dagli scavi effettuati a Marano nel 2007. Il museo, situato in un edificio già
appartenuto alla famiglia Gozzadini, si pone anche come centro di documentazione e conoscenza
della civiltà villanovaina nel suo complesso e del legame tra il territorio e la famiglia Gozzadini.
Nel suo primo anno di attività ha svolto numerose attività di promozione per adulti e ragazzi, sia
ad utenza libera, sia rivolte alle scuole del territorio, di provenienza regionale ed extra-regionale.
Sono stati organizzati due importanti convegni:
I musei accoglienti: una nuova cultura gestionale per i piccoli musei – 7 maggio 2010,
Gozzadini nel bicentenario della nascita - 16 ottobre 2010
Centro giovanile “Suelo”
Aperto da febbraio 2010, nell’edificio ristrutturato della ex fornace di Fiesso, propone attività
rivolte a ragazzi e giovani da 13 a 30 anni. Ospita una zona bar, internet café, free wifi, giochi da
tavolo, area relax. Organizza e propone attività di intrattenimento musicali e cinematografiche,
laboratori, workshop, attività di supporto per lo svolgimento dei compiti scolastici. È aperto tre
pomeriggi alla settimana per un totale di 12 ore, il sabato sera e la domenica pomeriggio in
occasione di eventi programmati.
Cinema Teatro Italia – Di proprietà privata, il cinema teatro Italia è gestito, tramite convenzione,
in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura per la realizzazione di attività culturali
cinematografiche e teatrali, ma anche incontri, cicli di conferenze.
Il patrimonio ambientale, naturalistico e il verde pubblico
L’entità della superficie a verde di proprietà comunale è di 758 mila mq. equivalente al 2,4% della
superficie totale che, però, aumenta considerevolmente se si aggiungono le aree boscate, le zone
agricole e il verde non attrezzato.
Il verde attrezzato, e quindi fruibile, ammonta a 351 mila mq. il che significa 30 mq. di verde
pubblico per abitante, un dato che pone il Comune di Castenaso tra i comuni più verdi d’Italia.
I parchi
Parco della Resistenza - area verde boscata al centro di quartieri residenziali di 334.000 mq.
attrezzata con panchine, area pic-nic, giochi per bambini, campo da basket, percorso vita e
raccoglitore di deiezioni canine;
Parco della Chiusa – 30.000 mq. tra antichi manufatti idraulici e ampi spazi naturali attrezzata con
panchine, area pic-nic, giochi per bambini, campo da calcio, percorso vita e raccoglitore di
deiezioni canine;
Parco del Nibbio – 13.000 mq. attrezzata con panchine
Parco di via Gobetti – 16.000 mq. adatti ai bambini più piccoli attrezzata con giochi per bambini,
rete volley e raccoglitore di deiezioni canine;
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Parco Daniele Grandi – 12.000 mq. di verde attrezzato con panchine, tavoli per pic-nic, due
gruppi di giochi e raccoglitore di deiezioni canine;
Parco della Solidarietà – 6.000 mq. di area attrezzata al centro di quartieri residenziali attrezzata
con panchine e giochi per bambini
Bosco della Vita – 24.000 mq. di un ex vivaio comunale, ospita gli alberi dedicati ai nuovi nati
Area sportiva – 58.600 mq. di superficie a prato ad uso polivalente su cui si affacciano i maggiori
impianti sportivi di Castenaso;
Parco della Pace – 15.000 mq. di un’area verde centrale sorta su antichi poderi attrezzata con
panchine, area pic-nic, giochi per bambini, campo da calcio, percorso vita e raccoglitore di
deiezioni canine;
Passeggiata del Ponte Blu – 6.000 mq. sul torrente Idice attrezzata con panchine e gazebo
Parco di via Molinari-Pradelli – 1.400 mq. di un raffinato progetto verde attrezzato con panchine
e tavoli per pic-nic;
Piazza Mandini – 4.300 mq. di un verde cortile frequentatissimo dai bambini, attrezzato con
panchine, giochi e campo da basket;
Oasi felina – 2.500 mq. di rifugio per i gatti abbandonati. Le strutture ospitano l’infermeria, i locali
per la quarantena e i dormitori;
Parco di via don Minzoni – 4.500 mq. per una piccola area di svago nella frazione di Villanova
Dal 2000 il Comune si è dotato di un Regolamento del Verde Pubblico e Privato che ha consentito,
tra l’altro, un’interessante evoluzione circa le tecniche di gestione e la realizzazione del censimento
del patrimonio arboreo. Grazie al censimento sono stati contati circa 10 mila alberi raggruppati in
64 generi e 140 specie.
Il territorio di Castenaso è attraversato dal torrente Idice, il lungo fiume è stato oggetto di un
recente intervento di riqualificazione che ha reso l’area fruibile dalla collettività anche grazie al
percorso ciclo-pedonale. Di grande interesse naturalistico e paesaggistico il percorso fluviale
collega il centro di Castenaso con le frazioni di Fiesso e con i laghetti di Madonna.
I maceri, retaggio di un mondo a forte vocazione agricola nel quale fino agli anni ’50 persisteva la
coltivazione della canapa, elemento fondamentale della vita e dell’economia contadina,
rappresentano oggi non solo piccoli reperti storici ma anche degli interessantissimi micro habitat
ambientali.
Piste ciclabili
Il Comune di Castenaso può contare su una rete di più di 20 km. di piste ciclabili
I servizi commerciali, finanziari, sanitari e sociosanitari
I servizi commerciali e finanziari presenti sono diffusi in maniera piuttosto capillare; ci sono un
ufficio postale e sette sportelli bancari; le tre farmacie, sono concentrate due nell’asse stradale
centrale di Castenaso e la terza nella frazione di Villanova.
La dotazione del commercio è ampiamente adeguata alla dimensione urbana, con presenza di
piccole e medie strutture di vendita e un importante centro commerciale.
Per quanto riguarda i servizi sanitari sono presenti poliambulatori AUSL, ambulatori di base e
specialistici.
Alle due case di riposo per anziani bisogna aggiungere l’Ufficio dei servizi sociali del Comune che,
oltre a svolgere una funzione comunale di assistenza ai cittadini per quanto riguarda gli anziani, i
problemi dell’handicap, della casa e dei contributi, ha attivato servizi particolari come lo sportello
donna e famiglia e lo sportello ODOS per cittadini stranieri.
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Bibliografia di riferimento
E. Angiolini, M. Saccomandi, Castenaso e il suo territorio: cenni storici in “Archivio Storico
Comunale di Castenaso: inventario” di Enrico Angiolini e Monica Saccomandi, Bologna, 2005, pp.
3-11.
A. Benetti, L. Broccoli, G. Ognibene, Castenaso: un contributo per la conquista della democrazia e
della libertà, Bologna, 1975
Castenaso: la storia, i luoghi, le immagini, Castenaso-Bologna, 1984 (in particolare i contributi di:
D. Vitali-C. Morigi Govi, Giovanni Gozzadini e la scoperta della civiltà villanoviana; G. Bonora
Mazzoli, Castenaso in età romana; F. Servetti Donati, Il paese del fiume. Appunti per una storia del
territorio (secoli XI-XVIII); J.Bentini, Arte come a Bologna).
Castenaso, in “Bologna e i comune della Provincia nella storia, nell’arte, nella tradizione”, vol III:
“Dal Santerno al Reno”, a cura di Cesare Bianchi, Bologna, 1987, pp. 95-104.
F. Piletti, M. Fabiani, Passeggiate nella storia di Castenaso (opuscoli 1-3), Altedo 1986
R. Rimondini, Castenaso: le tracce del passato, in “Castrum Nasicae”, anno XII, n. 4, ottobredicembre, 2000, pp. 12-15.
L. Servetti, Trenta giorni di nave a vapore: storie di emigrazione dalla valle dell’Idice, Bologna,
2010
Baschieri & Pellagri 1885-2010, Editoriale Olimpia 2010
I maceri di Castenaso – un patrimonio da salvare a cura di Giulia Grossi
Saggio di Donatella Biagi Maino, Gaetano Gandolfi, Torino , 1995
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Area Affari Generali
COMUNE DI CASTENASO
Provincia di Bologna
Segreteria Generale
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
OGGETTO: RICHIESTA CONCESSIONE TITOLO “CITTA’ DI CASTENASO”
Copia della presente deliberazione N. 86/2010 del 29/11/2010 viene pubblicata all’Albo Pretorio
per 15 gg. consecutivi dal 14/12/2010 al 29/12/2010, con numero di registro 656/2010 ai sensi e per
gli effetti dell’art. 124 c. 1 D.Lgs 18.8.2000 n. 267.
La presente deliberazione è stata pubblicata nei termini sopra indicati. Contestualmente
all’affissione è stata comunicata ai Gruppi consiliari ai sensi dell’art. 125 D.Lgs. 267/00
Si attesta che la su estesa deliberazione è immediatamente esecutiva a partire dalla data
29/11/2010
Il Responsabile dell'Area Affari Generali
Dott.ssa Elisa Lui