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Allegato parte integrante ALLEGATO 2) Programma annuale delle attività per la formazione professionale 2013-2014 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Servizio Istruzione PROGRAMMA ANNUALE DELLE ATTIVITA’ PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE 2013-2014 ANNO FORMATIVO 2013-2014 Approvato dalla Giunta Provinciale con deliberazione n…….. Pag. 1 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 1. STRATEGIE E OBIETTIVI DEL PROGRAMMA Il programma annuale delle attività per la formazione professionale 2013 - 2014 si colloca in un particolare momento di innovazione per il sistema di istruzione e formazione professionale trentino che porta a compimento alcune importanti processi attuativi della Legge Provinciale 5/2006 ed in particolare: - il regolamento provinciale dei piani di studio per il secondo ciclo; - la parificazione delle istituzioni formative; - il contratto di servizio che regola il rapporto tra la Provincia e le istituzioni formative paritarie; - l’istituzione del repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento dei percorsi di istruzione e formazione professionale di qualifica e di diploma professionale; - la definizione dei nuovi i piani di studio dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP). Questi interventi sul piano normativo e ordinamentale, accompagnati dalla riorganizzazione delle strutture operative del Dipartimento della Conoscenza riconfigurano e trasformano il sistema dell’istruzione e formazione professionale che, nell’unitarietà del secondo ciclo, assume nuovi obiettivi e riferimenti strategici volti ad orientarne l’intero sviluppo e attività. Inoltre questi riferimenti anticipano, per il comparto dell’istruzione e formazione professionale le linee programmatiche del Piano provinciale per il sistema educativo, previsto dall’articolo 35 della Legge Provinciale n. 5/2006. In questa direzione le strategie di intervento per il sistema dell’istruzione e formazione professionale provinciale si articolano su 3 livelli: 1. identità e “governance” del sistema; 2. quadro ordinamentale; 3. qualità dell’offerta formativa e di servizi diversificati, con un forte coinvolgimento delle istituzioni formative provinciali e paritarie. Per ciascun livello si definisce un obiettivi fondamentale: PRIMO OBIETTIVO Rafforzare l’identità del sistema di IeFP, per aumentare la chiarezza e la trasparenza delle diverse offerte del sistema educativo, individuandone lo specifico contributo rispetto allo sviluppo della qualità, competitività e innovazione nel sistema produttivo trentino. L’identità del sistema dell’istruzione e formazione professionale si fonda sulla capacità di rispondere in modo adeguato e convincente sia alla domanda di professionalità espressa dal mondo economico e produttivo e dalle strategie e prospettive di sviluppo territoriale, sia alla domanda sociale emergente dai giovani e delle loro famiglie. La sua collocazione nel sistema educativo del secondo ciclo deve poter far riconoscere ed ampliare la sua connotazione identitaria, non solo come canale privilegiato per la formazione alla professionalità, ma come percorso unitario e integrato, finalizzato allo sviluppo completo della persona, in tutte le sue dimensioni, da quella educativa e culturale a quella professionale. Ciò comporta la necessità di dare più visibilità a questo sistema rispetto ai suoi elementi costitutivi: l’offerta, gli apprendimenti, le risorse formative, per assicurare, nella rilevante complessità ed imprevedibilità degli scenari attuali e futuri, un’occupabilità coerente all’investimento formativo sostenuto dalla persona e dalla Pag. 2 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 comunità più in generale e per sostenere la competitività del sistema produttivo, che necessariamente poggia sulla qualità del capitale umano e può costituire anche elemento di attratività per l’insediamento/permanenza dei contesti produttivi a livello locale. Contestualmente vanno ricercate nuove forme di “governance” del sistema e ragionare su come assicurare: • la pianificazione dell’offerta e dei servizi formativi a livello territoriale e settoriale con particolare riferimento allo sviluppo di “poli”; • la gestione attenta del nuovo “status” delle istituzioni formative, provinciali e paritarie, verificandone le implicazioni, anche sul versante dell’introduzione di una nuova cultura della valutazione del servizio reso e dei risultati raggiunti, rispetto a coerenza dell’offerta, qualità degli apprendimenti, risorse formative impiegate, apporto effettivo al sostegno della competitività del sistema produttivo; • la riconfigurazione del ruolo della Provincia rispetto a: - lo sviluppo dell’innovazione didattica e organizzativa del sistema, rimettendo in moto creatività progettuale; - la capacità da parte delle istituzioni formative (provinciali e paritarie) di giocare un ruolo di maggiore autonomia e contestuale responsabilità; - la razionalizzazione delle risorse, anche in termini competitività solidale dal punto di vista della corrispondenza fra le risorse e i bisogni. SECONDO OBIETTIVO Armonizzare il sistema provinciale di IeFP ai nuovi contesti istituzionali di riferimento, (provinciale e nazionale) per garantire l’effettivo riconoscimento delle qualificazioni e dei titoli conseguiti e la piena mobilità professionale La collocazione dell’istruzione e formazione professionale nell’ambito dell’offerta del secondo ciclo al pari dell’istruzione liceale, tecnica e professionale, come previsto dal regolamento sui piani di studio provinciali, pone la necessità di ridefinire l’impianto anche con riferimento ai nuovi standard nazionali ed europei. Si tratta di completare il processo di attuazione avviato in questi anni, riconfigurando il percorso in un biennio, un terzo anno di qualifica ed un quarto anno di diploma, anche rispetto alle figure professionali nazionali e al Quadro Europeo delle Qualificazioni. L’assetto dei percorsi si deve caratterizzare maggiormente per aree di competenza e per risultati di apprendimento, a garanzia della reale formabilità e del successo formativo degli studenti, anche attraverso forme intermedie di certificazione delle competenze acquisite per segmenti di percorso portati a termine; Inoltre va affrontato uno specifico percorso di lavoro sul corso annuale rivolto ai diplomati del quarto anno che intendono arrivare all’esame di Stato (vedi Protocollo d’Intesa sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione dell'Università e della Ricerca il 7 febbraio 2013). Il processo di armonizzazione dovrà essere accompagnato da specifiche attività di supporto metodologico-progettuale delle istituzioni formative e di monitoraggio sistematico dell’attuazione. Più in generale va ampliata la dimensione interregionale, nazionale ed europea anche mediante appositi progetti e va favorito l’orientamento all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Pag. 3 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 TERZO OBIETTIVO Fronteggiare le nuove sfide educative, per assicurare servizi formativi diversificati e integrati come risposta contestuale alla domanda di professionalità espressa dal mondo produttivo e alla domanda sociale emergente dai giovani e dalle famiglie La piena partecipazione al sistema formativo dei giovani, in contesti di apprendimento adeguati a fronteggiare situazioni lavorative e sociali fortemente variabili e instabili esige come corollario la configurazione di servizi formativi più diversificati ed integrati. La diversificazione della proposta formativa si deve caratterizzare per: • incremento del grado di flessibilità del sistema, sia dal punto di vista dell’architettura che degli obiettivi di apprendimento; • nuove offerte formative dopo il terzo anno di qualifica per l’inserimento lavorativo in collaborazione con l’Agenzia del Lavoro; • personalizzazione dei percorsi modulati sulle necessità dello studente; • interventi sistematici di orientamento, tutoraggio, accompagnamento al successo formativo, con particolare valenza nel primo biennio di obbligo di istruzione, anche diversamente configurato ai fini della valorizzazione del profilo e dei bisogni dello studente; • adozione di modelli di sostegno e valorizzazione di progetti personali di crescita professionale ad elevata motivazione sia ai fini del mantenimento dell’equità e della capacità inclusiva del sistema che della valorizzazione delle eccellenze; • garanzia di qualità delle diverse opportunità formative e di apprendimento; • introduzione della certificazione delle competenze acquisite per segmenti di percorso e di dispositivi di accreditamento delle acquisizioni formali, informali e non formali • promozione e accompagnamento all’approccio interdisciplinare per competenze nell’apprendimento, • qualificazione dell’insegnamento e lo sviluppo della formazione dei formatori in servizio anche con riferimento a diverse funzioni organizzative e alla formazione in ingresso, prevedendo al riguardo una particolare forma di abilitazione per gli insegnanti dell’area professionale, nonché percorsi sui caratteri distintivi e sull’identità dell’istruzione e formazione professionale. Occorre dunque promuovere le condizioni per uno sviluppo organico dell’attuale sistema di IeFP attraverso azioni di intervento sul piano dell’identità del sistema, sul quadro ordinamentale, sulla programmazione e sulla qualità dell’organizzazione dell’offerta formativa e dell’erogazione dei servizi diversificati, con un forte coinvolgimento delle istituzioni formative provinciali e paritarie. Rispetto alle finalità più generali di questi obiettivi e in un logica integrata per l’intero secondo ciclo sono stati coniugate anche gli indirizzi alle istituzioni scolastiche e formative per il biennio 2012-2014 (cfr, Deliberazione della Giunta Provinciale n. 1943 del 14 settembre 2012) e lo sviluppo dei piani di miglioramento da parte delle istituzioni formative provinciali e paritarie. Sul versante della programmazione gli obiettivi delineati per il sistema di istruzione e formazione professionale dovranno trovare nel nuovo Piano provinciale per il sistema educativo, uno strumento di programmazione strategica in chiave predittiva e Pag. 4 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 di diagnosi dei fabbisogni formativi, secondo una logica che integri funzionalmente un gamma più ampia di soggetti sia per tipologia (economici, sociali, della ricerca e del trasferimento tecnologico, della governance delle strategie di sviluppo locale, ecc.) che per contesto di appartenenza (locale, nazionale, europeo) e dovrà sviluppare: a) una programmazione dell’offerta in grado di rispondere pienamente ai bisogni di ampliamento quantitativo più nella logica dei servizi formativi di carattere integrato che della proliferazione territoriale di percorsi formativi; b) una valutazione del reale valore aggiunto degli attuali percorsi formativi, soprattutto di quelli che negli anni più recenti si caratterizzano per indicatori di efficacia decrescenti, in termini di risposta a fabbisogni emergenti e/o prospettici, con conseguente riqualificazione complessiva; c) uno sviluppo di nuovi percorsi formativi, soprattutto nel settore industriale artigianale, secondo una logica di anticipazione più spinta e basati su un rafforzamento dei legami con la ricerca applicata, lo sviluppo e il trasferimento tecnologico su base territoriale, con riferimento a poli integrati rispetto alle diverse filiere (istruzione e formazione professionale, istruzione tecnica, alta formazione professionale e università). Questo disegno è coerente con le linee strategiche e gli obiettivi del Programma di Sviluppo Provinciale per la XIV legislatura ed in particolare con l’asse strategico del “capitale umano”per quanto riguarda l’ambito dell’istruzione e formazione, anche se vanno tenuti presenti anche gli altri assi/ambiti laddove impattano sullo sviluppo e la formazione delle persone nei diversi contesti economico-sociali locali, e più in generale nella più ampia accezione della valorizzazione, completamento e riproduzione del capitale territoriale. In particolare le azioni strategiche indicate nel PSP per l’ambito dell’istruzione e formazione trovano una puntuale coniugazione nel presente Programma annuale, per quanto riguarda: - la revisione dei piani di studio rispetto al perseguimento della finalità di sviluppo unitario del secondo ciclo, dell’approccio generalizzato per competenze, dello sviluppo delle metodologie didattiche laboratoriali e di simulazione dei contesti lavorativi, dell’utilizzo consistente delle nuove tecnologie; - l’offerta scolastica e formativa rispetto ad un’articolazione degli indirizzi dell’istruzione e formazione professionale coerente con le vocazioni economiche dei diversi territori; - le risorse professionali della scuola rispetto alla promozione e valorizzazione degli operatori presenti nel sistema dell’istruzione e formazione professionale per promuovere e sostenere l'innovazione e lo sviluppo reale del sistema e con particolare riferimento alla formazione in ingresso ed in servizio da attuarsi con l’IPRASE; - la qualificazione dei servizi educativi, garantendo da un lato efficacia e strumenti equitativi e dall’altro lo sviluppo delle iniziative di formazione permanente (percorsi di qualifica per adulti legata alle esigenze di riqualificazione della forza lavoro adulta, l’abilitazione all'esercizio di determinate attività professionali o il rilascio di un particolare patentino di mestiere o certificato di idoneità); - la prevenzione del disagio scolastico e di dialogo con le famiglie con il progetto Campus ed i nuovi interventi contro la dispersione scolastica; Pag. 5 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 - l’internazionalizzazione del capitale umano, sostenendo durante la frequenza del percorso formativo lo studio delle lingue straniere e la formazione all’estero presso contesti aziendali significativi. L’azione strategica del PSP sulla formazione professionale, con l’obiettivo di “ridefinire ed ampliare il ruolo della formazione professionale al fine di facilitare la transizione tra scuola e mondo del lavoro” è invece coniugata negli obiettivi già illustrati e prevede ora anche una forte collaborazione e coordinamento con l’Agenzia del Lavoro, per l’attivazione di misure, anche con il coinvolgimento delle istituzioni formative, per favorire l’inserimento occupazionale dei giovani qualificati e diplomati dell’istruzione e formazione professionale e lo sviluppo dell’apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale. A questo riguardo si colloca in modo significativo anche il progetto per l’imprenditorialità giovanile (cfr. Deliberazione della Giunta Provinciale n. 556 del 28 marzo 2013), coordinato dal Servizio Programmazione. Rispetto all’obiettivo, definito nel PSP, di “consolidare l’offerta dell’Alta Formazione Professionale (AFP)”, nel 2013-2014 si intende proseguire con la strutturazione dei percorsi in atto e contestualmente analizzare approfonditamente il modello dell’alta formazione professionale provinciale, finalizzato a sistematizzare l’impianto della formazione terziaria non accademica, per far fronte alla domanda di figure professionali di livello superiore espressa dal sistema socio economico trentino, anche in anticipazione alle tendenze di cambiamento prefigurate dai sistemi produttivi e coerenti alle prospettive di sviluppo strategico provinciale indicate nell’asse “capitale produttivo” e alle attività degli ITS a livello nazionale. Nell’ambito delle strategie delineate il presente programma presenta novità di assoluto rilievo. Sul versante dell’offerta formativa sono da segnalare: - la progressiva attuazione del nuovo ordinamento dell’istruzione e formazione professionale (secondo anno) che ha come riferimento centrale: a) il repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento per le qualifiche ed i diplomi professionali, armonizzato al repertorio nazionale; b) la configurazione dei percorsi in settori, indirizzi, articolazioni, qualifiche/diplomi/opzioni; c) la definizione dei piani di studio provinciali per risultati di apprendimento, articolati in competenze, abilità e conoscenze essenziali e la quantificazione oraria annuale, d) la coniugazione dei piani di studio provinciali nei piani di istituto, per consentire una reale flessibilizzazione dei percorsi ed una maggiore contestualizzazione rispetto alle esigenze del contesto formativo e territoriale di riferimento; lo sviluppo delle azioni volte all’integrazione degli studenti con bisogni educativi speciali e più in generale dell’equità e dell’inclusione sociale; la prosecuzione e lo sviluppo del “Progetto campus”, che sperimenta una serie di metodologie e di dispositivi pensati per dare nuove risposte operative per prevenire e contrastare le situazioni di malessere, sofferenza e di disagio adolescenziale; l’implementazione delle attività di certificazione esterna per l’informatica e le lingue straniere; la prosecuzione delle azioni integrate tra istruzione e istruzione e formazione professionale (Progetti ponte, azione integrate volte a garantire il Pag. 6 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo, passaggi tra i sistemi dell’istruzione e dell’istruzione e formazione professionale); Sul versante delle azioni a supporto della realizzazione dell’offerta formativa si rileva: - le misure di promozione, accompagnamento, sostegno, monitoraggio e valutazione per attuare il nuovo ordinamento dell’istruzione e formazione professionale; - il conseguente rinnovamento delle modalità di valutazione degli apprendimenti in ingresso, in itinere e finale e delle pratiche didattiche; - la costruzione dell’impianto e dell’ordinamento del corso annuale che consente ai diplomati dell’istruzione e formazione di sostenere l’esame di stato, secondo gli accordi definiti dal Protocollo d’Intesa Protocollo d’Intesa sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione dell'Università e della Ricerca il 7 febbraio 2013, per consentirne l’attivazione a partire dall’anno scolastico 2014-15; - l’avvio della definizione anche in ambito provinciale dei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), secondo gli orientamenti della modifica della Legge provinciale 5/2006 (art. 67 bis) e con riferimento agli standard minimi nazionali delle specializzazioni; - lo sviluppo del sistema di validazione e certificazione delle competenze, nei contesti non formali ed informali; - l’avvio della definizione di un modello per la formazione in apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale, in collaborazione con l’Agenzia del Lavoro e più in generale la collaborazione più stretta e coordinata per la realizzazione di interventi volti a favorire la transizione scuola-lavoro dei qualificati e diplomati. Pag. 7 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 2. SCENARIO ECONOMICO-OCCUPAZIONALE PROVINCIALE, IMPLICAZIONI PER IL SISTEMA FORMATIVO E AREE DI INTERVENTO Scenario generale di riferimento1 A partire dal terzo trimestre 2011 l’economia italiana è entrata in una fase recessiva che perdura tuttora e che contribuisce ad ampliare il divario tra l’Italia e le altre grandi economie europee, sia per l’intensità della caduta, sia per le difficoltà nell’intravedere segnali concreti di ripresa. A livello provinciale la difficile situazione congiunturale si è tradotta in una flessione del PIL intorno al 2%, annullando di fatto la risalita registrata nei due anni precedenti, pur con un andamento lievemente più favorevole di quello osservato nella media italiana (2,4%) e del Nord Est (-2,4%). La flessione del PIL locale è la risultanza di dinamiche negative dei consumi interni, della domanda di beni e servizi proveniente dalle altre regioni, ma soprattutto degli investimenti. Il calo della spesa delle famiglie è derivato principalmente, come per l’Italia, dalla contrazione del potere d’acquisto conseguente alla riduzione del reddito disponibile. In Trentino, il calo registrato per le famiglie residenti è risultato intorno al 3%, mentre la domanda turistica proveniente dalle famiglie non residenti ha segnato una debole crescita grazie al positivo andamento della movimentazione turistica. Il calo inferiore del PIL rilevato in provincia di Trento è probabilmente il risultato del contributo fornito dalla spesa della P.A. che, pur risentendo anche a livello locale delle politiche di contenimento della spesa pubblica, ha fatto registrare comunque un segno positivo (+0,4%). La caduta della domanda interna si estende anche alla componente degli investimenti. Per il secondo anno di fila, l’incertezza dei mercati, che condiziona i programmi di spesa a medio termine, e le difficili condizioni di finanziamento, conseguenti all’inasprimento dell’accesso al credito, hanno contribuito a far segnare una forte contrazione degli investimenti (-7,7), in particolare di quelli in costruzioni (-11,2). Sul fronte della domanda esterna, il commercio internazionale conferma il proprio ruolo di motore della crescita e, in questo momento, è una delle poche componenti che ha il merito di attenuare la profondità della recessione. Tuttavia, rispetto al 2011, la domanda estera ha progressivamente ridimensionato il proprio contributo alla crescita segnando, a fine 2012, una variazione positiva in termini reali del 2,4%. Viceversa, la domanda di beni e servizi proveniente dalle altre regioni d’Italia si contrae, complice la difficile situazione congiunturale che caratterizza il sistema produttivo italiano (-4,4%). La recessione dell’ultimo anno e mezzo ha coinvolto tutti i principali settori produttivi, provocando una caduta generalizzata del valore aggiunto. Il risultato economico peggiore lo fa segnare ancora una volta il comparto delle costruzioni (12,9%), ma segni negativi si riscontrano nell’industria in senso stretto (-1,5%) e anche nei servizi (-1,1%). Negativo è anche il contributo dell’agricoltura che chiude il 2012 in contrazione per effetto della forte crescita rilevata nei prezzi alla produzione. Dopo un decennio di ininterrotta crescita, subisce una lieve flessione anche il valore aggiunto dei servizi non market (-0,1%), a causa del maggior aumento fatto segnare dai consumi intermedi rispetto alla dinamica della produzione. Per un’analisi più aggiornata sul mercato del lavoro si rinvia al Rapporto sulla situazione economica-sociale del Trentino di prossima pubblicazione.2 1 Lo scenario generale di riferimento è estratto da “Comunicazioni economia” del 19 luglio 2013 sulla “Stima anticipata della dinamica di alcuni aggregati economici in Trentino - Anno 2012’ del Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento. Pag. 8 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Il clima di generale incertezza rispetto alle direzioni ed ai tempi verso le quali potrebbe indirizzarsi l’economia all’uscita della crisi, con conseguente prevalente adozione da parte delle imprese di strategie orientate soprattutto al blocco del turnover, determina il persistere di criticità evidenti soprattutto in termini di chanche di accesso al lavoro da parte di chi si appresta a entrare nella vita attiva: lo conferma l’ulteriore e significativa crescita dell’inoccupazione giovanile, delle donne in cerca di lavoro provenienti dall’inattività, della forza lavoro immigrata che si affaccia sul mercato del lavoro provinciale. Si tratta di macro-gruppi sociali i cui tratti connotativi, soprattutto in termini qualitativi, graduano anche in misura consistente il livello di disagio occupazionale, legato sempre più al possesso di poco competenze spendibili in rapporto ai processi di ristrutturazione organizzativa e di rinnovamento dei processi e dei prodotti/servizi, all’assenza di una specifica qualificazione professionale oppure di una dotazione di competenze chiave3 minima accettabile per poter accedere anche a occupazioni di carattere temporaneo. Il persistere dell’attuale difficile momento congiunturale sembrerebbe dunque aver accentuato ulteriormente il competencies divide che caratterizza, a livello provinciale, lo strutturale mis-match qualitativo tra domanda e offerta di lavoro: i fabbisogni espressi dalle imprese4, nonostante l’assenza di segnali di ripresa, evidenziano la presenza di posti di lavoro vacanti, causa le difficoltà di reperimento sul mercato, in riferimento ad ampie fasce di qualificazione tecnico-professionale. Implicazioni per il sistema formativo provinciale Da questo quadro sembrerebbero dunque rafforzarsi ulteriormente, rispetto all’ultimo biennio, le spinte alla ricerca di condizioni per il recupero di competitività soprattutto attraverso l’utilizzo, e la ricerca sul mercato, delle componenti più “forti” delle risorse umane disponibili e, nello specifico, di forza lavoro con qualificazioni sia tecnico-professionali sia trasversali e di base5, queste ultime considerate sempre più strategiche per il miglioramento continuo della qualità e della professionalità individuali dentro organizzazioni produttive chiamate a cambiamenti sempre più accelerati e ininterrotti nei modelli di funzionamento e nelle prestazioni di lavoro. Assicurare nuove competenze per una nuova competitività del sistema produttivo e occupabilità di ampie fasce di popolazione attiva porta dunque a dotare il territorio provinciale di capitale umano portatore di conoscenze e abilità articolate secondo una gerarchia in parte differente rispetto a quella passata: l’acquisizione di nuovi vantaggi competitivi, per le organizzazioni e per i singoli individui, colloca sullo stesso piano sia le competenze tecnico-lavorative sia gli elementi di base e strategici che concorrono alle competenze chiave e cruciali per lo sviluppo. 2 In attesa a breve del nuovo rapporto sulla situazione economica e sociale del trentino cfr. rilevazioni sulle forze di lavoro del Servizio Statistica, PAT, le note tecniche sull’andamento del mercato del lavoro, il rapporto sull’occupazione in provincia di Trento, gli esiti occupazionali dei qualificati e dei diplomati della formazione professionale in provincia di Trento dell’Agenzia del Lavoro. 3 Gli elementi costitutivi delle competenze chiave per l’occupabilità sono quelli che connotano l’abilità del soggetto di combinare e coordinare conoscenze, risorse, capacità in ordine alla predisposizione ed attuazione di piani di intervento (strategie personali) efficaci per affrontare l’evolversi ed il mutare delle situazioni ai fini dell’adattabilità al contesto sociale e lavorativo. Tali elementi sono sempre più soglia critica delle competenze che può configurare, data l’incapacità della persona di mettere in azione comportamenti riflessivi, trasformativi e progettuali, occupazione o disoccupazione per l’individuo e/o, di riflesso, criticità per le imprese nell’avviare e attuare un processo di sviluppo nel quadro delle attuali, e prospettiche, tendenze. 4 Sistema Informativo Excelsior – Unioncamere, provincia di Trento, 2012. 5 Si tratta di conoscenze, abilità e atteggiamenti comuni a più competenze, a più figure, a più settori che pur non essendo specifici di una professionalità concorrono a delinearne quei presupposti associabili alla persona in senso ampio, significativi per la composizione di una base minima per l’esercizio di una cittadinanza attiva, per il lavoro, per l’accesso alla formazione, più in generale, per sostenere la flessibilità e la polivalenza. Le competenze di base denotano prevalentemente il prodotto di una combinazione di conoscenze, abilità e predisposizioni interne del soggetto in termini di espressione comunicativa (linguistica e digitale), di interazione nel contesto economico-produttivo, di azione nel rispetto delle normative, di comprensione di un fenomeno, di un oggetto, di una situazione. Pag. 9 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 All’interno di un quadro più generale di rafforzamento del sistema educativo e di formazione/riqualificazione permanente, anche a seguito dell’approvazione della Legge provinciale n. 10 del 1 luglio 2013 (Interventi per favorire l’apprendimento permanente e la certificazione delle competenze) diventa quindi prioritario per il contesto provinciale concepire, costruire e promuovere un programma d’azione fondato su alcune principali linee di indirizzo: • sviluppo e potenziamento delle azioni per il miglioramento del sistema di istruzione e formazione professionale provinciale, funzionali all’assicurazione di un rinnovamento metodologico continuo coerente all’evoluzione dei contesti lavorativi e organizzativi; • ampliamento dell’offerta di servizi di accompagnamento e supporto nella fase di transizione tra l’esperienza formativa e la vita attiva, anche attraverso azioni congiunte con l’Agenzia del Lavoro; • diffusione nell’ambito dei percorsi di istruzione o di formazione professionale dell’alternanza formativa (stage osservativi, formativi, di pre-inserimento, tirocini e praticantato) come strumento di orientamento, preparazione professionale e inserimento nel mondo del lavoro; • definizione di un marchio “impresa formativa”; • creazione e manutenzione di reti territoriali a supporto dell’individuazione e valorizzazione di nuovi spazi e ambienti di apprendimento; • dilatazione degli spazi dedicati alle attività di istruzione e di formazione sia in senso verticale (lifelong learning) sia in senso orizzontale (lifewide learning) con nuovi approcci d’azione fondati sull’assunto che la competenza si forma anche in luoghi diversi da quelli istituzionali come gli ambienti di vita e di lavoro; • innalzamento qualitativo dei risultati di apprendimento in esito a tutti i percorsi di istruzione e formazione correlati ai diversi livelli del Quadro europeo delle qualificazioni; • potenziamento dell’offerta formativa post-secondaria (IFTS e post-diploma e post-laurea) come ponte verso il lavoro; • ammodernamento dei dispositivi e dei curricula formativi della formazione postsecondaria, introducendo e definendo, a seguito della modifica della LP 5/2006 (cfr. articolo 67 bis della LP 5/2006) il modello degli IFTS, e della formazione post-universitaria nell’ottica di assicurare lo sviluppo di competenze chiave per affrontare le sfide individuali, comuni e globali; • consolidamento e ulteriore sviluppo dell’Alta formazione professionale, anche in raccordo con il Sistema Trentino della Ricerca, quale filiera strutturata di formazione terziaria non accademica, volta a creare figure professionali di livello superiore ad elevata qualificazione; • avvio e sviluppo di pratiche di validazione e certificazione delle competenze funzionali a: - la validazione delle acquisizioni, professionali e non, ai fini della crescita personale e professionale delle risorse umane disponibili; - l’assicurazione di strumenti a supporto delle transizioni; - la piena valorizzazione di tutte le competenze disponibili a sostegno delle decisioni programmatiche e strategiche connesse allo sviluppo locale e, nello specifico, a supporto del completamento e riproduzione del capitale territoriale provinciale. Tali elementi descrivono le principali implicazioni, per il sistema formativo provinciale, del quadro di fabbisogno più generale e di sfondo6 sopra sintetizzato e 6 Cfr. Esiti dell’applicazione del modello di rilevazione e analisi dei fabbisogni formativi a supporto della programmazione formativa provinciale, Servizio Europa, Provincia autonoma di Trento. Pag. 10 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 trovano una opportuna riclassificazione nelle sezioni successive del presente Programma in termini sia di cluster di competenze attivabili sia di attività prioritarie di riferimento per l’anno formativo 2013-2014. Fabbisogni formativi e aree di intervento prioritarie per le attività della formazione professionale La programmazione annuale delle attività per la formazione professionale ai sensi della LP 21/1987 tiene conto, come negli anni precedenti, degli specifici elementi di contesto e delle priorità di intervento emergenti dall’attività di analisi delle dinamiche socio-economiche e occupazionali7 e di confronto operata con le associazioni di categoria e con le imprese. In particolare ci si riferisce alle attività di raffronto e di verifica con le associazioni imprenditoriali e di categoria e con le imprese per: - la definizione delle figure di riferimento per le qualifiche e per i diplomi professionali dei percorsi di istruzione e formazione professionale, che fanno parte del nuovo Repertorio Provinciale; - l’armonizzazione dei profili e dei referenziali professionali di alcuni settori di intervento dell’Alta formazione professionale. Inoltre trovano una specifica valorizzazione anche gli esiti dell’attività del gruppo di lavoro promosso dal Servizio Europa8 per la ricostruzione e la calibratura del quadro dei fabbisogni formativi e della conseguente clusterizzazione delle possibili azioni e interventi di risposta. La domanda formativa definita in ogni area occupazionale costituisce il riferimento per la progettazione ulteriore degli interventi da parte dei soggetti attuatori. AREA: AGRICOLTURA, ZOOTECNIA E AMBIENTE Principali elementi di contesto dell’area: • sviluppo delle competenze di base necessarie per un’adeguata operatività nel campo agricolo, sia in generale sia con riferimento specifico ad ambiti quali la viticoltura, la frutticoltura, la zootecnia, l’ortoflorovivaismo, la manutenzione del verde, la trasformazione dei prodotti agricoli, le coltivazioni minori • diffusione crescente di tecniche innovative di produzione e di lavorazione • adozione di modelli organizzativi innovativi • fabbisogno di sostegno del ricambio generazionale attraverso l’imprenditorialità giovanile; • crescita delle capacità gestionali dell’impresa agricola • integrazione crescente delle attività agricole con le strategie di sviluppo sul piano locale • valorizzazione delle risorse agro-forestali di montagna, ambientali e faunistiche Cluster di competenze di riferimento per Cluster di competenze di riferimento la formazione di coloro che si per la formazione degli addetti apprestano ad entrare nell’area dell’area • imprenditorialità giovanile a supporto • tecniche nel campo agricolo, nella del ricambio generazionale trasformazione agro-alimentare, nell’impresa nella gestione e manutenzione del 7 8 Cfr. Rapporto sulla situazione economica e sociale del trentino, Servizio Programmazione PAT, Rilevazioni sulle forze di lavoro, Servizio Statistica, PAT, Note tecniche sull’andamento del mercato del lavoro, Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento, esiti occupazionali dei qualificati e dei diplomati della formazione professionale in provincia di Trento Agenzia del Lavoro di Trento Cfr. le attività previste dal Modello di rilevazione e analisi dei fabbisogni formativi a cura del Servizio Europa Pag. 11 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 • • operatività nel campo agricolo, nella trasformazione agro-alimentare, nella gestione e manutenzione del verde, nello sviluppo dell’agricoltura di montagna competenze tecniche nel campo agricolo, nella trasformazione agroalimentare, nella gestione e manutenzione del verde, nello sviluppo dell’agricoltura di montagna. verde, nello sviluppo dell’agricoltura di montagna AREA: INDUSTRIALE E ARTIGIANALE DI PRODUZIONE Principali elementi di contesto dell’area: • difficoltà di reperimento per la quasi totalità delle figure qualificate e tecniche di riferimento dell’area • disagio occupazionale per le fasce di risorse umane con competenze inadeguate e bisognose di riqualificazione • integrazione crescente di lavoratori immigrati nei vari settori • presenza e diffusione di innovazioni soprattutto sul versante organizzativo più che tecnologico con bisogno di nuove competenze e domanda formativa fortemente incentrata sullo sviluppo di competenze di carattere trasversale e di base, comunque principalmente di processo e non di prodotto • necessità, nelle attività artigianali, dello sviluppo di competenze imprenditoriali adeguate per coloro che passano dallo status di “dipendente” a quello di “titolare” oppure per coloro che “succedono” nella gestione d’impresa Cluster di competenze di riferimento per la formazione di coloro che si apprestano ad entrare nell’area • programmazione e gestione macchine utensili e impianti automatizzati • manutenzione elettromeccanica di sistemi automatizzati e di impianti industriali complessi • gestione dei sistemi informativi aziendali a supporto della produzione • lavorazioni meccaniche e di carpenteria metallica • sviluppo e innovazione nei processi produttivi delle filiere del “made in Italy” • gestione delle operazioni attinenti ai processi amministrativo-contabili e di controllo Cluster di competenze di riferimento per la formazione degli addetti dell’area • processi di saldatura dell’acciaio e delle tubazioni in plastica • lavorazioni meccaniche • lavorazioni di carpenteria metallica • manutenzione elettromeccanica • gestione della revisione autoveicoli • competenze di elevato profilo tecnico-gestionale nei vari processi di area AREA: EDILIZIA E IMPIANTISTICA CIVILE • sviluppo del contesto di “cantiere” come realtà sempre più complessa ed a forte integrazione di aspetti critici: sicurezza, qualità, sostenibilità Pag. 12 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 • • • • crescente diffusione di nuove tecniche di lavoro, di nuovi macchinari e strumentazioni diffusione dell’automazione civile sviluppo della carpenteria edile in legno diffusione di pratiche e tecniche funzionali all’efficienza energetica Cluster di competenze di riferimento per la formazione di coloro che si apprestano ad entrare nell’area • competenze tecnico-professionali di specializzazione delle qualificazioni di base in uscita dai percorsi della formazione professionale iniziale • installazione nei vari settori dell’impiantistica, con particolare riferimento alla domotica e termoidraulica • conduzione di impianti termici, di generatori di vapore, di condizionamento e climatizzazione • costruzioni e carpenteria edile in legno • edilizia sostenibile • energia e ambiente Cluster di competenze di riferimento per la formazione degli addetti dell’area • conduzione di impianti termici, di generatori di vapore, di condizionamento e climatizzazione • competenze di elevato profilo tecnico-gestionale nei vari processi di area AREA: LEGNO • crescente necessità, oltre che di figure più tradizionali (carpentieri, falegnami, operatori della lavorazione artigianale del legno), anche di tecnici specializzati con competenze di carattere tecnico-produttivo, commerciale e gestionale nel settore delle lavorazioni industriali ed artigianali nonché in quello della commercializzazione del legno, dei materiali e dei prodotti derivati • diffusione di procedimenti tecnologicamente avanzati, con crescente presenza di centri di lavoro a controllo numerico computerizzato, dei sistemi qualità e di prevenzione e riduzione dei rischi nelle lavorazioni • evoluzione del mercato dei prodotti legnosi verso lavorazioni ad alto contenuto tecnologico Cluster di competenze di riferimento per la formazione di coloro che si apprestano ad entrare nell’area • lavorazioni artigianali e industriali del legno • programmazione e gestione macchine utensili e impianti automatizzati • gestione delle operazioni attinenti ai processi amministrativo-contabili e di controllo • gestione delle operazioni attinenti agli approvvigionamenti/acquisti, alle Cluster di competenze di riferimento per la formazione degli addetti dell’area • competenze di elevato profilo tecnico-gestionale nei vari processi di area Pag. 13 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 • vendite/distribuzione competenze di elevato profilo tecnico nei vari processi di area AREA: GRAFICA ED EDITORIA • presenza di un fabbisogno di competenze nella progettazione e realizzazione del prodotto grafico su differenti supporti • diffusione dei sistemi qualità e dei processi di nobilitazione del prodotto grafico • diffusione di modelli di produzione integrata e in rete extra-aziendale Cluster di competenze di riferimento per Cluster di competenze di riferimento la formazione di coloro che si per la formazione degli addetti dell’area apprestano ad entrare nell’area • competenze di elevato profilo tecnico-gestionale nei vari processi • lavorazioni artigianali e industriali nel di area processo grafico ed editoriale • specializzazione in attività di poststampa (legatoria e cartotecnica) • gestione delle immagini per la stampa convenzionale, digitale e virtuale • gestione integrata del processo di grafica industriale • multimedialità AREA: COMMERCIO • significativa ristrutturazione del comparto e affermarsi di nuove strutture aziendali • sviluppo e ampliamento di complesse reti di vendita • fabbisogno di professionalità necessarie al presidio di ruoli intermedi di carattere gestionale • diffusione di nuovi approcci e strumenti di vendita Cluster di competenze di riferimento Cluster di competenze di riferimento per per la formazione di coloro che si la formazione degli addetti dell’area apprestano ad entrare nell’area • esercizio di commercio e vendita di prodotti alimentari (ai sensi dell’art. 5 • gestione commerciale e delle vendite DL 114/98) • somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (REC) • esercizio di attività in qualità di Agente e rappresentante di Commercio nonché di Agente d’affari in mediazione nel settore immobiliare e di Agente d’affari in mediazione nel settore ortofrutticolo AREA: TURISTICA • strutturale difficoltà di reperimento delle figure professionali relative alla cucina, ai servizi ai piani ed a quelli di sala-bar • crescente reclutamento di forza lavoro proveniente da fuori provincia, in molti Pag. 14 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 • • • • casi di lavoratori extracomunitari privi di livelli di qualificazione anche di base operatività nei servizi alberghieri secondo approcci funzionali all’assicurazione di elevati standard “di accoglienza e promozione” delle strutture e del territorio integrazione crescente tra le attività di settore e la valorizzazione delle risorse ambientali, culturali, gastronomiche del territorio riqualificazione dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo di attività di servizio nei diversi ambiti dell’accompagnamento del turista nella fruizione di tutte le opportunità offerte dal territorio riqualificazione della ricettività territoriale attraverso maggiori capacità manageriali e gestionali a supporto dello sviluppo della qualità del prodotto/servizio turistico e dell’integrazione di tutte le risorse territoriali Cluster di competenze di riferimento per la formazione di coloro che si apprestano ad entrare nell’area • servizi di ristorazione • servizi di sala-bar • servizi di ricevimento e accoglienza • produzione alimentare specializzata nell’ambito dei processi ristorativi • servizi di catering e banqueting • gestione dei servizi di wellness nelle strutture ricettive e nelle strutture termali • animazione turistico-sportiva e del tempo libero • turismo congressuale e fieristico Cluster di competenze di riferimento per la formazione degli addetti dell’area • aggiornamento abilità tecniche per le figure dei servizi di cucina, ristorazione, sala, bar • sviluppo e aggiornamento abilità tecniche per l’operatività in qualità di macchinista o caposervizio di sciovia o seggiovia e nell’ambito degli impianti di risalita ad agganciamento automatico • gestione dei servizi di wellness nelle strutture ricettive • gestione professionale dell’attività agrituristica • competenze di elevato profilo tecnico-gestionale nei vari processi di area AREA: TRASPORTI • emergere di una domanda formativa riconducibile al crescente impiego di personale extracomunitario per quanto riguarda la conduzione dei mezzi, la manutenzione ordinaria e l’operatività nelle strutture a supporto della logistica • significativo sviluppo e integrazione della logistica nella gestione dell’autotrasporto Cluster di competenze di riferimento per la formazione di coloro che si apprestano ad entrare nell’area • competenze nei processi della logistica dei trasporti Pag. 15 di 80 Cluster di competenze di riferimento per la formazione degli addetti dell’area • autotrasporto conto terzi • trasporto viaggiatori su strada; • trasporto di merci pericolose su strada (ADR) sia per l’acquisizione della certificazione prevista che per il suo rinnovo e mantenimento nel tempo. • consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 • consulenza per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose AREA: SERVIZI ALLE IMPRESE • forte diffusione dei processi di certificazione e controllo della qualità • sviluppo di una gestione avanzata dei processi amministrativi e contabili, del marketing, dell'immagine aziendale, delle partnership per la penetrazione nei mercati esteri, attinenti all'acquisizione e allo sviluppo professionale delle risorse umane • sviluppo dell’offerta di servizi di carattere globale erogati da infrastrutture avanzate di servizio alle imprese • ampliamento dei “servizi di pubblica utilità” erogati da strutture, anche private, in regime di convenzione con enti ed organizzazioni pubbliche Cluster di competenze di riferimento per Cluster di competenze di riferimento per la formazione di coloro che si la formazione degli addetti dell’area apprestano ad entrare nell’area • competenze di elevato profilo tecnico-gestionale nei vari processi di • gestione amministrativo-contabile area aziendale • gestione amministrativa del personale AREA: SERVIZI SANITARI E SOCIO-ASSISTENZIALI • forte richiesta di risorse umane in grado di operare nei servizi alla persona, nello specifico in contesti di assistenza alla prima infanzia e/o all’anziano • articolata domanda di sviluppo e manutenzione delle competenze degli operatori dell’area negli ambiti manageriale e di progettazione di servizi territoriali integrati e a “rete” • sviluppo di competenze di assistenza specifiche di carattere socio-sanitario e integrazione delle competenze assistenziali con competenze in ambito organizzativo e relazionale • sviluppo di competenze di assistenza diretta alla persona sia di carattere sanitario sia di relazione, di sicurezza, di organizzazione e di metodologia Cluster di competenze di riferimento per Cluster di competenze di riferimento la formazione di coloro che si per la formazione degli addetti apprestano ad entrare nell’area dell’area • qualificazione dei servizi socioeducativi all’infanzia • qualificazione di Operatore Socio Sanitario • qualificazione di Assistente di studio odontoiatrico ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE Aree di riferimento nazionali e Cluster di competenze di elevato profilo correlazione provinciale Pag. 16 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 • EFFICIENZA ENERGETICA Energia ed ambiente Servizi della filiera della sostenibilità ambientale e territoriale • MOBILITÀ SOSTENIBILE • NUOVE TECNOLOGIE PER IL MADE IN ITALY Sistema agroalimentare: Servizi di gestione del verde Trasformazione agroalimentare Sistema casa: Edilizia sostenibile Sistema meccanica: Automazione industriale e sistemi meccatronici Sistema legno Servizi alle imprese Processi aziendali di programmazione e di controllo amministrativo, contabile e finanziario Media e grande distribuzione commerciale • TECNOLOGIE INNOVATIVE PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI-TURISMO Servizi di ristorazione Servizi ricettivi e turistici Servizi alla persona DELLA • TECNOLOGIE INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE: Arti grafiche Altri settori a valenza strategica ai fini dello sviluppo e della competitività del sistema provinciale (da definirsi in base al settore rilevato che dovrà correlarsi con le aree nazionali) • Pag. 17 di 80 Competenze di carattere tecnicogestionale funzionali allo sviluppo, presidio e miglioramento dei diversi processi riconducibili alle varie aree All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 PROGRAMMAZIONE PROVINCIALE 1. 1.1 DELLE AZIONI A FINANZIAMENTO OFFERTA FORMATIVA: TIPOLOGIE DI FORMATIVO A FINANZIAMENTO PROVINCIALE INTERVENTO ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP) Il Regolamento stralcio per la definizione dei piani di studio provinciali relativi ai percorsi del secondo ciclo e per la disciplina della formazione in apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione, di cui al Decreto del Presidente della Provincia del 5 agosto 2011 n. 11-69/Leg, assegna al sistema dell’istruzione e formazione professionale un ruolo significativo nell’offerta del secondo ciclo al pari dell’istruzione liceale, tecnica e professionale. Nell’ambito del secondo ciclo l’istruzione e formazione professionale (IeFP) trentina assume una propria identità, collocazione ed un rilievo importante sia sul versante provinciale che nazionale. Le scelte operate a livello provinciale riguardano: - la confluenza nell’istruzione tecnica (IT) e nell’istruzione e formazione professionale (IeFP) degli indirizzi dei nuovi percorsi del secondo ciclo; - la continuità, nel primo biennio con i percorsi del primo ciclo e l’unitarietà dell’intero secondo ciclo a garanzia dell’equivalenza formativa dei diversi percorsi (di istruzione e di IeFP) entro l’obbligo di istruzione. Sul versante nazionale si è concluso il processo di attuazione del sistema dell’istruzione e formazione professionale con la definizione del repertorio nazionale dell’offerta di IeFP, (che comprende le figure nazionali di riferimento per le qualifiche e i diplomi professionali), degli standard minimi formativi delle competenze tecnico-professionali caratterizzanti le figure nazionali, degli standard minimi formativi relativi alle competenze di base, del terzo e quarto anno di IeFP, (linguistiche, matematiche, scientifiche e tecnologiche, storico sociali economiche), delle referenziazioni con le attività economiche, dei modelli di certificazione finali ed intermedi per il riconoscimento nazionale dei titoli e dei crediti acquisiti nei percorsi del secondo ciclo (di istruzione e di IeFP), assunti con Accordi in sede di Conferenza Stato-Regioni e di Conferenza Unificata. Gli Accordi sottoscritti sono: - Accordo del 29 aprile 2010, recepito con Decreto Interministeriale del 15 giugno 2010, per quanto concerne le competenze tecnico professionali comuni a tutte le qualifiche professionali ovvero le aree della qualità, sicurezza ed igiene e salvaguardia ambientale; - Accordo del 16 dicembre 2010 riguardante l’adozione di linee guida per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale (Repertorio atti n. 129/CU del 16 12 2010) - Accordo del 27 luglio 2011 che riguarda la definizione di sette aree professionali che aggregano le figure nazionali di riferimento delle qualifiche e dei diplomi professionali, con lo scopo di costituire un referenziale omogeneo per il mondo economico e delle professioni; - Accordo del 27 luglio 2011, recepito con Decreto Interministeriale l’11 novembre 2011, che definisce gli atti necessari per il passaggio a nuovo ordinamento dei percorsi di istruzione e formazione professionale ed in particolare il repertorio nazionale dell’offerta di istruzione e formazione professionale, le figure di riferimento per le qualifiche ed i diplomi professionali, le competenze di base del Pag. 18 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 triennio e del quarto anno, i modelli di attestato di qualifica e di diploma professionale ed il modello di attestato di competenze; - Accordo del 19 gennaio 2012, che integra il Repertorio delle figure professionali del 27 luglio 2011 con la figura dell’operatore del mare e delle acque interne e ridefinisce la figura dell’Operatore del benessere. In base alle linee di riforma e agli orientamenti provinciali e nazionali il sistema dell’istruzione e formazione professionale innova il proprio ordinamento a partire dall’anno formativo 2012/2013 secondo: - il nuovo Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del terzo e del quarto anno (vedi Allegato D del regolamento dei piani di studio, DPP 5 agosto 2011 n. 11-69/Leg,); - la nuova configurazione dell’assetto dei percorsi in 3 settori, 12 indirizzi, 9 articolazioni e 15 opzioni come specificato più avanti nel quadro dell’offerta di istruzione e formazione professionale 2013/14; - il nuovo il repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento per le qualifiche ed i diplomi professionali, armonizzato al repertorio nazionale (vedi deliberazione della Giunta Provinciale n. 1681 del 3 agosto del 2012); - i nuovi piani di studio provinciali per i percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale (IeFP) e per il quarto anno di diploma professionale, ai sensi del Capo III, art. 8 e 9 del DPP 5 agosto 2011, n. 11-69/Leg (in fase di adozione da parte della Giunta Provinciale) (vedi deliberazioni della Giunta Provinciale n. 1682 del 3 agosto 2012 e n. 2171 del 15 ottobre 2012); - le linee di indirizzo per l’attuazione dei Piani di Studio provinciali (in corso di definizione) con riferimento al successo formativo, agli interventi di orientamento, di tutoraggio e di accompagnamento, alla personalizzazione del percorso dello studente, alle metodologie e alle pratiche didattiche (laboratoriali, dell’alternanza formativa, della simulazione d’impresa), all’approccio metodologico-progettuale e attuativo caratterizzante specifici percorsi, alle certificazioni esterne. Le linee di indirizzo risultano vincolanti per poter garantire a tutto il sistema le migliori condizioni didattiche ed organizzative; - le linee guida di carattere orientativo volte ad supportare le istituzioni formative nell’elaborazione dei Piani di Studio di Istituto in riferimento ai risultati di apprendimento afferenti agli assi dell’obbligo di istruzione (matematica, italiano, scienze, studi storico-economico-sociali, lingua comunitaria ed educazione fisica); - la modifica degli strumenti di valutazione intermedia e finale (vedi deliberazione della Giunta Provinciale n. 2762 del 14 dicembre 2012); - la nuova struttura dell’esame finale per il conseguimento del diploma professionale in esito ai percorsi quadriennali senza uscita al terzo anno anno e di quarto anno successivo al conseguimento della qualifica professionale e le nuove denominazioni dei diplomi professionali (deliberazione della Giunta Provinciale n. 457 del 14 marzo 2013), nonché le relative disposizioni attuative sulle modalità di svolgimento del nuovo esame ( Determinazione del Dirigente del Servizio Istruzione n. 46 del 25 marzo 2013 e Determinazione del Dirigente del Servizio Istruzione n. 49 del 26 marzo 2013); - l’adozione del nuovo modello di diploma professionale e relativo allegato, coerente con il nuovo ordinamento provinciale e con le indicazioni del format nazionale di cui all’Accordo Stato Regioni del 27 luglio 2011 (vedi deliberazione della Giunta Provinciale n. 1051 del 30 maggio 2013); - la modifica dell’esame per il conseguimento dell’attestato di qualifica professionale (in corso di definizione); Pag. 19 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 - l’integrazione per la parte relativa al sistema dell’istruzione e formazione professionale del regolamento sulla valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e della capacità relazionale degli studenti nonché sui passaggi tra i percorsi del secondo ciclo (DPP 7 ottobre 2010 n. 22-54/Leg); - la modalità di flessibilizzazione oraria annua entro un limite massimo del venti per cento del monte ore annuo complessivo, da parte delle istituzioni formative per assicurare un’adeguata corrispondenza dei percorsi alle esigenze locali del territorio e alle specifiche connotazioni delle figure professionali di diverso livello. Ai sensi del Regolamento per la definizione dei piani di studio provinciali i percorsi di istruzione e formazione professionale si strutturano: - in un biennio iniziale, un terzo anno, per il conseguimento della qualifica professionale, e un quarto anno, per il conseguimento del diploma professionale; - in un quadriennio, articolato in due bienni, per esigenze formative specifiche di settore individuate dalla Giunta Provinciale, al termine del quale si consegue una qualifica professionale oppure un diploma professionale in relazione alla figura professionale individuata. Con l’anno formativo 2013-2014 prosegue la progressiva attuazione del nuovo ordinamento dell’istruzione e formazione professionale con il primo ed il secondo anno dei nuovi piani di studio provinciali, mentre sono già nel nuovo ordinamento l’intero percorso triennale/quadriennale: - del settore agricoltura e ambiente; - dell’indirizzo grafico nel settore industria e artigianato; - dell'indirizzo animazione turistico sportiva e del tempo libero nel settore Servizi; Nell’anno 2013-2014 si conclude con il terzo anno il vecchio ordinamento e conseguentemente per tale annualità permangono ancora il quadro orario e l’ordinamento delineato nelle deliberazioni della Giunta Provinciale: - n. 2467 del 18 novembre 2005 e successive modifiche ed integrazioni, n. 661 del 30 marzo 2007 e n. 1939 del 1 agosto 2008 e successive modifiche ed integrazioni; - n. 318 del 25 febbraio 2011 per la qualifica di operatore edile. Nell’anno 2013-2014 si conclude, con il terzo anno e quarto anno, il vecchio ordinamento del percorso quadriennale di Operatore Socio Sanitario e conseguentemente permangono ancora il quadro orario e l’ordinamento delineato, per tali annualità, di cui alla deliberazioni della Giunta Provinciale n. 1298 del 23 giugno 2006 e successive modifiche ed integrazioni. Tutti i percorsi di istruzione e formazione professionale e le azioni formative ad essi collegate assolvono all’obbligo di istruzione ai sensi dell’articolo 1 commi 622, 624 e 632 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 e ai decreti ministeriali 22 agosto 2007 e 29 novembre 2007 e al diritto-dovere di istruzione e formazione professionale, così come previsto dall'articolo 2 comma 1) lettera c della Legge n. 53/2003 e dal relativo Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76. Nell’ambito dell’offerta dell’istruzione e formazione professionale per il 2013-2014 si segnala inoltre la prosecuzione della sperimentazione del terzo anno dell’operatore professionale edile secondo gli indirizzi di costruzioni edili e di carpenteria edile in legno. Gli indirizzi non potranno comportare incremento nel numero di classi, laddove non ne sussistano i requisiti. La suddivisione in indirizzi esige la realizzazione, durante il secondo anno, di moduli che comprendano anche la carpenteria edile in legno ai fini dell’orientamento consapevole nella scelta Pag. 20 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 dell’indirizzo (cfr. deliberazione della Giunta Provinciale n. 318 del 25 febbraio2011). 1.1.1 Le attività di orientamento con la scuola secondaria di primo grado Le attività di orientamento con la scuola secondaria di primo grado sono particolari iniziative di integrazione tra la scuola secondaria di primo grado e la formazione professionale, che riguardano: a) le azioni denominate “progetti ponte”; b) le azioni formative per il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione. a) Progetti Ponte I “progetti ponte” sono riservati agli studenti iscritti alla scuola secondaria di I° grado che necessitano di iniziative di orientamento ed in particolare – previa attenta valutazione di ogni singola personale situazione – a soggetti: - con bisogni educativi speciali; - a rischio di abbandono e di dispersione scolastica. Per gli studenti inseriti regolarmente nel percorso scolastico l’attività di orientamento è prevista solo nel terzo anno di scuola secondaria di I° grado; per gli studenti ripetenti e/o pluriripetenti è possibile attivare i progetti ponte anche durante il secondo anno di scuola secondaria di I° grado. Le tipologie di intervento sono: a1. percorsi di orientamento, strutturati in moduli brevi e articolati indicativamente dalle 30 alle 60 ore di attività che spaziano all'interno di uno o più settori/articolazioni. Essi possono essere attivati per piccoli gruppi omogenei o anche per un solo studente all’interno di più Istituti/Centri di formazione professionale e sono rivolti a quei ragazzi che hanno la necessità di trovare motivazione per la prosecuzione del loro iter formativo. a2. percorsi di reinserimento che vengono effettuati all'interno di un solo Istituto/Centro di formazione professionale per un totale di ore variabile dalle 60 ad un massimo di 150. Sono possibili tre articolazioni: - dalle 60 alle 90 - dalle 90 alle 120 - dalle 120 alle 150 Riguardano ragazzi con bisogni educativi speciali o in grande difficoltà sul piano dell’apprendimento per i quali si individua un modulo specifico legato alle abilità che possono conseguire rispetto ad un futuro inserimento nel mondo lavorativo. Le attività previste nei “Progetti Ponte” tra scuola secondaria di primo grado e formazione professionale sono individuate nel Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76 e sono disciplinate dall’art. 58 “Percorsi integrati” della LP 7 agosto 2006 n. 5. Esse prevedono una convenzione formalizzata tra la scuola secondaria di primo grado in cui lo studente è iscritto, l’Istituto/CFP che lo ospita per le attività strutturate e la famiglia dello studente. Nella convenzione vengono stabiliti il periodo indicativo di attuazione, le modalità di coinvolgimento e le responsabilità delle rispettive strutture e la tipologia di intervento. L’azione è coprogettata dagli insegnanti della scuola secondaria di primo grado e dagli insegnanti dell’istituzione formativa. b) Le azioni formative per il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione Pag. 21 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Le azioni formative integrate volte a garantire il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, in attuazione dell’articolo 4 comma 2 del Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76, sono interventi rivolti a studenti che, al compimento del 15° anno di età e con una frequenza scolastica di almeno 9 anni, non hanno conseguito il titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione e sono soggetti al nuovo obbligo di istruzione e al diritto-dovere di istruzione e formazione. Queste azioni sono realizzate secondo le modalità e le indicazioni definite nella deliberazione della Giunta Provinciale n. 2087 del 30 settembre 2005. Si tratta di percorsi, strutturati anche in moduli formativi, che sono riconosciuti come crediti formativi da parte: - della stessa scuola secondaria di primo grado ai fini del conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, - dell’istituzione formativa ai fini della prosecuzione nell’anno scolastico successivo, secondo le modalità previste dalla deliberazione citata. La titolarità degli interventi è della scuola secondaria di primo grado, dove gli studenti sono iscritti. A supporto delle azioni previste saranno realizzate iniziative di accompagnamento, di monitoraggio e di verifica, funzionali alla piena attuazione dei progetti da parte del Servizio Provinciale competente. 1.1.2 Passaggi tra i percorsi del secondo ciclo Il regolamento sulla valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e della capacità relazionale degli studenti nonché sui passaggi tra i percorsi del secondo ciclo (DPP 7 ottobre 2010 n. 22-54/Leg) prevede al Capo VI agli articoli 17 e 18 modalità e misure di accompagnamento a sostegno dei passaggi tra i diversi indirizzi dell’istruzione ed i percorsi dell’istruzione e formazione professionale. Nel regolamento si distinguono le modalità e le relative iniziative di accompagnamento e sostegno alla transizione ad altro percorso scolastico o formativo rispetto ai passaggi che avvengono entro i primi due anni e quelli successivi al biennio. Per quanto riguarda il passaggio degli studenti che hanno conseguito la qualifica e il diploma professionale rispettivamente al quarto e quinto anno dell’istruzione secondaria superiore e all’istruzione professionale (quest’ultima relativamente al quinto anno del vecchio ordinamento) si continuano ad applicare le modalità precedenti (articolo 21 comma 2 del DDP 7 ottobre 2010 n.22-54/Leg) ovvero quelle definite nei Protocolli d’Intesa tra la Provincia Autonoma di Trento e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, sottoscritti il 12 giugno 2002 e il 29 luglio 2003, fino all’attivazione dell’apposito corso annuale e relativo esame di stato previsto nel nuovo Protocollo d’Intesa sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione dell'Università e della Ricerca il 7 febbraio 2013. Si tratta di un’ importante intesa, che permetterà di far sostenere l’esame di stato agli studenti che hanno conseguito il diploma professionale nei percorsi di istruzione e formazione professionale. Grazie a questa intesa, a partire dall’anno scolastico 2014-15, gli studenti in possesso del diploma professionale quadriennale, che hanno maturato la decisione di proseguire gli studi e che dimostrano una particolare propensione ad impegnarsi nello studio anche di saperi non professionali (al riguardo è prevista una valutazione dei prerequisiti necessari per l’accesso al corso), potranno sostenere una specifico esame di stato di istruzione professionale su aree di apprendimento prevalentemente teoriche (quota oraria minima del percorso annuale pari ad almeno il 70% per lo sviluppo delle competenze nelle aree linguistica, matematica, scientifica e Pag. 22 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 tecnologica e storico-socio-economica), coerenti con il percorso formativo precedente e rispetto a quattro grandi settori di riferimento (agricoltura e ambiente, industria e artigianato, servizi e servizi socio-sanitari). La situazione transitoria è definita anche nell’Accordo sancito in Conferenza Unificata del 16 dicembre 2010 riguardante l’adozione di linee guida per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale (Repertorio atti n. 129/CU del 16 12 2010), laddove al capo III Corso annuale per l’accesso all’esame di stato al comma 4 si recita “Nelle Province Autonome di Trento e Bolzano, fino alla definizione delle Intese di cui all’articolo 6 comma 5 del DPR n. 87 (Regolamento dell’istruzione professionale) continuano ad applicarsi le modalità di transizione dall’istruzione e formazione professionale all’istruzione secondaria superiore, previste nella normativa vigente.” La realizzazione delle misure di accompagnamento per i passaggi tra i percorsi del secondo ciclo che riguardano gli studenti dell’istruzione e formazione professionale rientra nelle risorse destinate alle azioni connesse alla realizzazione dell’istruzione e formazione professionale con esclusione dei percorsi coperti dagli interventi del Fondo Sociale Europeo 2013. Il tema delle transizioni tra i sistemi dell’istruzione e dell’istruzione e formazione professionale sarà oggetto di analisi e di studio di nuove proposte operative da parte di un gruppo di lavoro costituito dal Servizio Istruzione con la presenza di dirigenti delle istituzioni scolastiche e formative anche con riferimento al nuovo modello di certificazione dei crediti definito nell’Accordo del 27 luglio 2011. In questa direzione si opererà per definire modelli organizzativi che permettano il raccordo ed il riconoscimento reciproco dei crediti in coerenza ai nuovi piani di studio provinciali del secondo ciclo e per integrare il regolamento provinciale sulla valutazione per quanto concerne sia i passaggi e le transizioni sia le modalità di valutazione per il sistema dell’istruzione e formazione professionale a seguito dell’avvio del nuovo ordinamento. 1.1.3 Attività a supporto della realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale Le attività a supporto della realizzazione del percorso di istruzione e formazione professionale saranno definite dalle nuove linee di indirizzo per l’attuazione dei piani di studio provinciali, che saranno adottate da parte della Giunta Provinciale per garantire: - la personalizzazione del percorso in particolare attraverso la definizione di esperienze e processi formativi modulati sulle necessità dello studente; - la presenza di interventi sistematici di orientamento, tutoraggio e accompagnamento finalizzati alla promozione dello studente nella sua globalità; - la presenza di esperienze di stage, tirocini e alternanza formativa, secondo quanto previsto dall’articolo 65 della legge provinciale sulla scuola, come esperienze e metodologie di apprendimento in grado di concorrere alla piena valorizzazione delle vocazioni personali, agli interessi e stili di apprendimento, allo sviluppo di conoscenze, abilità e conoscenze di cittadinanza e di professionalità, al raccordo organico e sistematico con i contesti lavorativi. Nelle more dell’adozione delle nuove linee di indirizzo per l’attuazione dei piani di studio provinciali si continuano ad applicare le specifiche disposizioni contenute nella deliberazione della Giunta Provinciale n. 661 del 30 marzo 2007 e s.m.e i. relativamente alle azioni connesse alla realizzazione del percorso della formazione professionale iniziale (di base), ora istruzione e formazione professionale. Pag. 23 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Le attività individuate valgono per il percorso triennale/quadriennale di istruzione e formazione professionale e per il IV anno volto al conseguimento del diploma professionale di tecnico. A quest’ultimo riguardo sono ulteriormente valorizzate le funzioni di progettazione e di tutoraggio, definite nell’allegato 2 della deliberazione della Giunta Provinciale n. 139 del 26 gennaio 2007, fino alla definizione delle nuove linee di indirizzo. 1.1.4 La metodologia di simulimpresa La metodologia dell’impresa simulata costituisce un importante patrimonio di esperienza nei percorsi di istruzione e formazione professionale e nei nuovi piani di studio rientra ad ordinamento tra le pratiche didattiche volte a favorire la costruzione di competenze effettive dello studente sul piano personale e professionale e lo sviluppo di motivazione, interesse e apprendimento. Pertanto tale metodologia rientra, come l’alternanza e le migliori pratiche didattiche, nelle nuove linee di indirizzo per l’attuazione dei piani di studio provinciali. 1.1.5 La metodologia dell’alternanza nei percorsi triennali/quadriennali di istruzione e formazione professionale L’alternanza nel terzo anno degli indirizzo amministrativo e commerciale e dell’animazione turistico sportiva nel settore servizi e dell’articolazione costruzioni dell’indirizzo produzioni, lavorazioni industriali e artigianali, nonché nel quarto anno dell’indirizzo sanitario e socio-assistenziale entra a pieno titolo ad ordinamento e viene definita nel nuovo quadro orario (anche con il termine di tirocinio – cfr indirizzo sanitario e socio assistenziale) e nelle prossime linee di indirizzo per l’attuazione dei piani di studio provinciali. Più in generale la metodologia e le modalità dell’alternanza possono essere utilmente impiegate per progettare percorsi anche personalizzati nell’ambito della frequenza del triennio dell’istruzione e formazione professionale, con riferimento al Decreto Legislativo n. 77/2005. Questi percorsi sono volti al raggiungimento delle finalità del PECUP e delle competenze definite nell’ordinamento dell’istruzione e formazione professionale provinciale. La loro progettazione, realizzazione e valutazione avviene sotto la responsabilità dell’istituzione formativa che ne detiene la titolarità e vanno formalizzati nel Programma delle attività dell’istituzione formativa (programma di Centro fino alla definizione delle nuove linee di indirizzo). 1.1.6 Studenti stranieri e rete per l’integrazione di studenti stranieri Per le azioni rivolte agli studenti stranieri si fa riferimento al “Regolamento per l’inserimento e l’integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo provinciale (articolo 75 della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5), di cui al decreto del Presidente della Provincia 27 marzo 2008, n. 8-115/Leg e alle “Linee guida per favorire l'inserimento e l'integrazione degli studenti stranieri delle istituzioni scolastiche e formative della Provincia di Trento, adottate con deliberazione della Giunta Provinciale n. 747 del 20 aprile 2012. Nello specifico le Linee Guida forniscono alle istituzioni formative le indicazioni operative e gli orientamenti didattici per individuare le giuste modalità, con le quali far fronte a ciascuna situazione nella consapevolezza che lo studente straniero può costituire un’occasione per ripensare e rinnovare l’azione didattica a beneficio di tutti. Pag. 24 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Inoltre per affrontare i bisogni emergenti degli stranieri minori iscritti alle istituzioni scolastiche e formative, il Servizio Istruzione ha sviluppato un progetto denominato “Rete per l’integrazione di studenti stranieri”, che offre una serie di servizi integrati a supporto delle istituzioni scolastiche e formative presenti in vari Comuni e Comprensori trentini. I servizi offerti riguardano uno sportello informativo, interventi di prima accoglienza, azioni di orientamento e laboratori linguistici strutturati per favorire un primo intervento di insegnamento della lingua italiana come L2. L’attività presso i laboratori linguistici (vedi art. 11 del Regolamento per l’inserimento e l’integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo provinciale) va ricompresa nel progetto educativo dello studente e riconosciuta quale attività curriculare. Le istituzioni formative che si trovano ad affrontare il problema dell’inserimento degli studenti stranieri, molto spesso anche in corso d’anno, potranno aderire al progetto, sottoscrivendo un’apposita convenzione con l’istituzione scolastica o formativa che si occupa del progetto e formalizzando il progetto nel proprio Programma di attività (programma di Centro fino alla definizione delle nuove linee di indirizzo). 1.1.7 Valorizzazione del ruolo degli organi collegiali, dei comitati e delle consulte nelle istituzioni formative Le istituzioni formative provinciali e paritarie, in conformità alle disposizioni del Titolo II della LP 5/2006 e dei rispettivi Statuti e regolamenti interni, adottano ogni azione utile volta alla promozione e valorizzazione delle funzioni degli organi collegiali, al fine di garantire la partecipazione collegiale e democratica ai processi decisionali del servizio formativo. In particolare per le istituzioni formative paritarie affidatarie dei percorsi di istruzione e formazione professionale con il contratto di servizio l’acquisizione dello status della parità rende più stringenti gli obblighi connessi ad un regolare e legittimo svolgimento dei lavori degli organi collegiali, incidendo sulle competenze che tali organi devono assicurare nell’economia del servizio formativo. A tal fine le istituzioni formative provinciali e paritarie, nel rispetto della propria identità culturale e del progetto di Istituto, valorizzano il ruolo degli organi collegiali mediante il conferimento ad essi di funzioni sia deliberanti che di proposta, di valutazione e di verifica, di accertamento e di indagine del servizio formativo. Inoltre all’interno della vita complessiva delle istituzioni formative (provinciali e paritarie) assume un ruolo rilevante il contributo offerto dai genitori e dagli studenti, organizzati in comitati e consulte, volto a migliorare la qualità del servizio formativo erogato. In questa direzione va garantita l’effettiva partecipazione degli studenti e dei genitori, quali componenti essenziali della comunità scolastica, cosi come previsto dalla LP 5/2005 e dei soggetti del contesto socio-economico del territorio di riferimento (cfr. artt 12 e 13 della Lp 5/2006), riconoscendo all’attività dei comitati e delle consulte la rilevanza di luoghi privilegiati per il miglioramento continuo del servizio formativo offerto, anche con riferimento al collegamento sistematico con il tessuto produttivo e del lavoro. 1.1.8 Sviluppo delle attività di certificazione esterna per l’informatica e le lingue straniere Nell’ambito dello sviluppo delle attività per il conseguimento da parte degli studenti di certificazioni esterne al percorso formativo, indicate nelle Linee di indirizzo per Pag. 25 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 l’attuazione dei piani di studio provinciali si prevede anche per l’anno formativo 2013-2014 l’attivazione da parte delle istituzioni formative di iniziative volte a favorire il conseguimento delle seguenti certificazioni: - patente europea ECDL; - Fit tedesco; - Ket inglese; - particolari patentini/abilitazioni di mestiere correlati al percorso formativo frequentato, che si realizzano durante la frequenza del percorso di istruzione e formazione professionale (triennio/quadriennio e quarto anno). La certificazione conseguita per il livello previsto dall’ordinamento del quarto anno costituisce credito per l’esame volto al conseguimento del diploma professionale (vedi deliberazione della Giunta provinciale n. 457 del 14 marzo 2013 e determinazione del Dirigente del Servizio Istruzione n. 46 del 25 marzo 2013); Il Servizio Istruzione realizzerà un monitoraggio dei percorsi che porteranno a certificazione e verificherà partecipazione e esiti degli esami e relativo incremento rispetto agli anni precedenti. 1.1.9 Attività extracurriculari Le attività extracurriculari definite saranno delineate nelle Linee di indirizzo per l’attuazione dei piani di studio provinciali e troveranno collocazione per l’anno formativo 2013/14 nel Programma di attività delle istituzioni formative (programma di Centro fino alla definizione delle nuove linee di indirizzo). Queste attività possono riguardare l’ambito culturale, sportivo, musicale, artistico, teatrale o altri che comunque risultino coerenti al raggiungimento degli obiettivi indicati nel profilo educativo, culturale e professionale. In ogni Istituzione formativa devono essere realizzate almeno due ore settimanali di attività extracurriculari con priorità alle iniziative di carattere sportivo. Nelle attività extracurricolari rientrano anche i corsi della durata di 12 ore per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore. 1.1.10 Progetti di internazionalizzazione Il Servizio Istruzione attiva una serie di azioni per sostenere iniziative e progetti di internazionalizzazione del sistema educativo e formativo del Trentino, al fine di una necessaria apertura al mondo esterno nell’ottica di confronti, scambi, gemellaggi e periodi di formazione per docenti e studenti sia all’estero che con ospitazione di studenti esteri in Trentino. In tale contesto, anche attraverso la sottoscrizione di appositi accordi con varie realtà internazionali, si intende coinvolgere la realtà dell’istruzione e formazione professionale quale importante sistema presente in vari paesi europei ed extra europei, per promuovere esperienze di scambi, gemellaggi e periodi formativi strutturati di docenti e/o studenti trentini all’estero o di docenti e/o studenti esteri in Trentino. Le istituzioni formative provinciali e paritarie, con il coordinamento o su richiesta del Servizio Istruzione, potranno aderire ai vari progetti di internazionalizzazione. Per la realizzazione dei progetti di internazionalizzazione ci si avvale, tra l’altro, delle risorse destinate al diritto allo studio per consentire agli studenti provenienti dai Paesi coinvolti nei progetti di partecipare ai percorsi di istruzione e formazione professionale (triennio e quarto anno). Pag. 26 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 1.1.11 Iniziative rivolte a contrastare l’abbandono scolastico e formativo Sulla base del documento di indirizzo realizzato dal gruppo di lavoro congiunto tra l’Agenzia del lavoro ed il Dipartimento della conoscenza e del Programma degli interventi per affrontare la crisi occupazionale dei giovani (di cui alla deliberazione della Giunta Provinciale n. 1444 del 1 luglio 2011) si è ipotizzata la realizzazione di un progetto volto a contrastare l’abbandono scolastico ed il fenomeno dei giovani né a scuola né al lavoro. Il Dipartimento della Conoscenza dovrà pertanto approntare, in base alle risorse finanziarie disponibili, un piano di attività relativo alle azioni di contrasto della dispersione formativa, dove saranno curate le strategie e i metodi per riconquistare i ragazzi, entro il diciottesimo anno di età, allo sviluppo di conoscenze, competenze e abilità in modo interdisciplinare e fortemente partecipativo. E’ prevista una regia provinciale presso il Servizio Istruzione che avrà il compito di coinvolgere tutti e ciascuno dei ragazzi in difficoltà a permanere nei percorsi scolastici o formativi. In particolare, in stretto accordo con l’anagrafe provinciale degli studenti e con le istituzioni scolastiche e formative, si dovrà: • individuare tutti i ragazzi, dai 15 ai 18 anni (ovvero in obbligo di istruzione e in diritto-dovere) che sono fuori o stanno “cadendo fuori” dal sistema educativo provinciale del secondo ciclo; • svolgere con ciascuno di essi un percorso partecipativo di progressiva identificazione e ricostruzione delle proprie competenze, che ha, in sé, un elemento di bilancio delle stesse ma, al contempo, un elemento di ricostruzione, sul piano emotivo e cognitivo, della propria storia di relazione con la scuola, di apprendimento, di interruzioni e di possibili riprese; • fornire a ciascuno un’occasione ri-orientativa, d’accordo con le famiglie, basata su una vera presa in carico educativa, con progetto personalizzato, formato da percorsi esplorativi ed educativi insieme. Tale intervento richiede personale con forti competenze educative, capaci di raggiungere effettivamente ogni ragazzo e proporre un piano formativo, d’accordo con i potenziali datori di lavoro, le istituzioni formative e ogni agenzia del territorio che possa arricchirne l’offerta. La finalità dell’intervento è quella di permettere un riorientamento attraverso l’attivare, ricostruire, favorire e accompagnare lo studente in esperienze significative. Le proposte si caratterizzano per la forte personalizzazione, da co-costruire, e possono prevedere azioni di prova in diverse istituzioni formative, comprendendo anche l’esplorazione di ambienti e di diversi luoghi del lavoro, incontri con testimoni privilegiati e significativi, situazioni di impegno personale come pure la ricerca di attitudini e inclinazioni anche attraverso attività creative. Si tratta, dunque, di proporre percorsi con un quadro chiaro di obiettivi e linee di indirizzo, da attivare in modo flessibile e in ragione delle effettive esigenze di ciascuno. Grazie a proposte e metodologie fortemente personalizzate e orientative, volte a costruire patti educativi, in accordo con le famiglie, con i ragazzi e con ogni agenzia del territorio, si potranno coniugare lo sviluppo delle conoscenze, capacità e competenze professionali e della cultura del lavoro, le competenze di cittadinanza. Queste attività saranno finanziate secondo gli stanziamenti autorizzati nel bilancio provinciale per l’attuazione del Programma degli interventi per affrontare la crisi occupazionale dei giovani. 1.1.12 Prosecuzione e sviluppo del “Progetto Campus” per il potenziamento educativo Pag. 27 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Il progetto, iniziato a partire dal 2008, è stato definito nelle sue linee progettuali e nelle modalità di finanziamento dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 2326 del 15/10/2010. Si tratta di un progetto finalizzato a dare risposte in termini concreti e operativi a diffuse manifestazioni di disagio e sofferenza soprattutto in adolescenza. Il progetto sostiene il lavoro ordinario delle istituzioni formative coinvolte e, al contempo, introduce pratiche innovative secondo le metodologie dell’empowerment e, per concorde adesione delle istituzioni stesse. Le sedi delle istituzioni formative dove si attua sono: - Istituto di Formazione professionale Provinciale “Pertini” di Trento - Istituto di Formazione Professionale Provinciale Alberghiero di Rovereto e di Levico. - Opera Amida Barelli di Levico e di Rovereto; - Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche di Trento; - Centro di Formazione Professionale Centromoda Canossa di Trento - Enaip Trentino di Tione; - Enaip Trentino di Varone, - Centro di Formazione Professionale Veronesi di Rovereto; La rete Campus unisce, perciò, realtà con identità diverse per istituzioni di appartenenza, per offerte formative, per ispirazioni e per tradizioni pedagogiche. Le azioni prevedono di: rafforzare la già presente vocazione comunitaria dei luoghi di apprendimento professionale come luoghi educativi allargando l’offerta ai ragazzi, con una molteplicità di occasioni creative, sociali, sportive auto-organizzate; rendere più visibili le buone pratiche già in atto; promuovere la valutazione delle competenze specifiche e di quelle traversali, favorendo anche la crescita di percorsi auto-valutativi; trattare le sofferenze generalizzate e prestare speciale attenzione a quelle specifiche raccordandosi con le azioni già in campo con la rete BES; mettere in atto un miglioramento del “patto tra adulti” con le famiglie; rafforzare l’orientamento iniziale e in itinere; aprire un vero e proprio cantiere che prevede nuove misure di presidio del limite e tenuta delle regole, creando un tutoraggio per tutti i ragazzi in particolare del primo anno e istituendo, al posto di note e sospensioni, un’area di attenzione e di recupero ad personam per i comportamenti più distruttivi; potenziare la riflessione pedagogica dei docenti e una crescita nel sapere psicologico e pedagogico, in collaborazione con l’offerta formativa dell’Iprase del Trentino. OFFERTA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE 2013/2014 CON RELATIVA DISLOCAZIONE TERRITORIALE SETTORE SEDE ISTITUZIONE FORMATIVA AGRICOLTURA E AMBIENTE Indirizzo Allevamento, coltivazioni, gestione del verde I anno Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele II anno Pag. 28 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Qualifiche indirizzo Operatore agricolo opzione lavorazioni zootecniche opzione produzioni vegetali Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele opzione ortoflorovivaismo e verde Indirizzo Trasformazione agroalimentare I anno Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele II anno Qualifiche indirizzo Operatore della trasformazione agroalimentare opzione trasformazione vegetale opzione trasformazione lattiero-casearia opzione lavorazioni carni Percorso quadriennale di diploma Imprenditore agricolo I anno Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele II anno III e IV anno opzione lavorazioni zootecniche opzione produzioni vegetali opzione ortoflorovivaismo e verde INDUSTRIA E ARTIGIANATO Indirizzo Produzioni lavorazioni industriali e artigianali I anno Arco, Borgo, Cles, Rovereto, Tione, Transacqua, Villazzano; Articolazione secondo anno Meccanica Arco, Borgo, Cles, Rovereto, Tione, Transacqua, Villazzano Villazzano (massimo 2 classi) Riparazione veicoli a motore Elettrica-elettronica Arco, Borgo, Rovereto, Villazzano; Cles, Tione, Costruzioni Rovereto, Villazzano; Tione, Termoidraulica Borgo (massimo 1 classe); Pag. 29 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Qualifiche terzo anno Operatore alle lavorazioni meccaniche Operatore alle lavorazioni di carpenteria metallica Riparatore di autoveicoli Arco, Borgo, Cles, Rovereto, Tione, Transacqua, Villazzano, Rovereto Villazzano, (massimo 2 classi) Arco, Borgo, Cles, Rovereto, Tione, Villazzano Rovereto, Villazzano Operatore elettrico Operatore elettronico Operatore professionale edile costruzioni edili Rovereto, Villazzano Rovereto, Villazzano carpenteria edile in legno Operatore termoidraulico Tione, Tione, CFP di Borgo (massimo una classe) Indirizzo Legno I anno II anno Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno Villazzano, Tesero Qualifica terzo anno Operatore alle lavorazioni di falegnameria Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di Villazzano, Tesero Indirizzo Grafico I anno II anno Trento Qualifica indirizzo Operatore grafico multimediale Indirizzo Abbigliamento I anno II anno Trento Trento Qualifica terzo anno Operatore dell’abbigliamento Trento SERVIZI Indirizzo Pag. 30 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Amministrativo e commerciale I anno II anno Arco, Borgo, Cles, Tione, Trento; Qualifiche terzo anno Operatore ai servizi di impresa Arco, Borgo, Cles, Tione, Trento Arco, Cles, Tione, Trento, Operatore ai servizi di vendita Indirizzo Alberghiero e ristorazione I anno Istituto di Formazione Professionale sedi di Levico e Rovereto, Ossana, Tesero Tione, Transacqua, Riva; Istituto di Formazione Professionale sedi di e Rovereto, Ossana, Tesero, Tione, Transacqua, Riva; Articolazione secondo anno Gastronomia e arte bianca Levico Accoglienza e ospitalità Qualifiche terzo anno Operatore ai servizi di cucina Istituto di Formazione Professionale sedi di Levico e Rovereto, Ossana, Tesero, Tione, Transacqua, Riva Istituto di Formazione Professionale sedi di Levico e Rovereto, Ossana, Tesero, Tione, Transacqua Riva Riva Operatore ai servizi di sala-bar Operatore ai servizi di ricevimento Indirizzo Acconciatura ed estetica I anno Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di Trento, Levico, Rovereto Articolazione secondo anno Acconciatura Estetica Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di Trento, Levico, Rovereto Qualifiche terzo anno Acconciatore Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno sede di Trento, Levico, Rovereto Istituto di Formazione Professionale Servizi alla Estetista Pag. 31 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 persona e Legno sede di Trento, Levico, Rovereto Indirizzo percorso quadriennale Sanitario e socio-assistenziali I anno II anno III anno qualifica quarto anno Operatore socio-sanitario (OSS) Rovereto Rovereto Indirizzo percorso quadriennale di diploma Animazione turistico-sportiva I anno II anno III anno Diploma quarto anno Tecnico dei servizi di animazione turistico-sportiva e del tempo libero Civezzano Civezzano Modalità di finanziamento e affidamento dei percorsi formativi Le attività che fanno parte dell’istruzione e formazione professionale sono finanziate con le risorse provinciali e attuate: - dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali; - dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele mediante le risorse provinciali assegnate dalla LP 28/90; - dalle istituzioni formative paritarie secondo le procedure individuate nel documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento provinciale (deliberazione della Giunta Provinciale di data odierna). 1.2 FORMAZIONE A FAVORE DEGLI STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Per gli studenti con bisogni educativi speciali, come individuati dall’articolo 74 della LP 5/06, in diritto-dovere all’istruzione e formazione si programmano azioni educativo-formative realizzate in conformità a quanto previsto: - dalla Legge 104/92 e successive modifiche ed integrazioni ed in conformità all'art. 17 che ne disciplina l'iter formativo; - dalla Legge Provinciale n. 8/2003; - dalla Legge 53/2003 nell'ambito dell'assicurazione a tutti del diritto-dovere di istruzione e formazione per almeno 12 anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età, garantendo, attraverso adeguati interventi, l’integrazione delle persone in situazione di handicap a norma della citata Legge 104/92; - dal successivo Decreto Legislativo 15 aprile 2005 n. 76 “Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, a norma dell’articolo 2, comma 1, lettera c), della Legge 28 marzo 2003, n. 53”; - dalla normativa (art. 68 della Legge 144/99) e relativo Accordo Stato Regioni del 2 marzo 2000; - dalla normativa provinciale sul sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino (art. 74 della LP. 5/2006). In particolare l’articolo 74 della LP. 5/06 ed Pag. 32 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 il relativo regolamento (DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg. “Regolamento per favorire l’integrazione e l’inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”) individua negli studenti con Bisogni Educativi Speciali i destinatari degli interventi a favore dell’integrazione e dell’inclusione (art. 3) e disciplina gli interventi per promuovere il pieno esercizio del loro diritto all’istruzione e alla formazione. Si identificano quindi interventi a favore di : A. studenti con disabilità certificata (art. 5 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.) B. studenti con disturbi specifici di apprendimento – DSA- (art. 6 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.) C. studenti in situazione di svantaggio (art. 7 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.). Le azioni formative ed educative individuate intendono garantire l'integrazione degli studenti con bisogni educativi speciali attraverso percorsi personalizzati volti al conseguimento: - della qualifica professionale; - di una certificazione di competenze. In entrambi i casi per questi studenti il Consiglio di classe predispone i percorsi personalizzati di apprendimento e formazione, delineati nel Piano Educativo Individualizzato (PEI ) o nel Progetto Educativo Personalizzato (PEP), che possono prevedere anche significativi moduli di attività pratica e laboratoriale e un’adeguata selezione degli ambiti disciplinari. Per gli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA) il Consiglio di classe concorda e garantisce, in accordo con la famiglia e lo specialista di riferimento, le misure dispensative e gli strumenti compensativi idonei. Per ciascuno studente con BES è da individuare tra i docenti del Consiglio di classe un docente referente con funzioni di raccordo interne ed esterne alla scuola e che provvede all’elaborazione della proposta di PDF/PEI e PEP, come previsti dall’art. 10 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg. e come indicato nelle Linee Guida BES-2012. Nel presente anno formativo sarà definito un “Piano annuale per l’inclusione”, che sarà presentato dalle istituzioni formative e che costituirà il presupposto anche per la quantificazione dei fabbisogno di risorse per gli interventi rivolti agli studenti con bisogni educativi speciali (BES). Studenti con disabilità certificata Per gli studenti certificati ai sensi della Legge 104/92 (art. 5 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.) la proposta educativa e formativa deve tenere conto oltre che delle specifiche esigenze e scelte individuali, anche: - dell'orientamento emerso dalla diagnosi funzionale e relativo profilo dinamicofunzionale predisposti dai soggetti competenti ai sensi della Legge 104/92; - delle indicazioni fornite dal PEI trasmesso dalle strutture scolastiche di provenienza, per gli studenti che si iscrivono per la prima volta alle Istituzioni Formative; - della valutazione del PEI realizzato, per gli studenti, presso le Istituzioni Formative tenendo conto dei risultati raggiunti e delle potenzialità emerse durante il percorso formativo. La progettazione e la realizzazione del Piano educativo individualizzato (PEI), deve tendere all’inclusione dello studente nel contesto formativo in un’ottica di integrazione che coinvolga in maniera mirata ed equilibrata gli ambiti di sviluppo della persona in relazione alle proposte offerte dal contesto di apprendimento. Pag. 33 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Come indicato nelle Linee Guida BES - 2012 e di seguito qui riportato, per la compilazione del PEI è importante che il Consiglio di Classe: • stabilisca i livelli essenziali delle competenze e delle abilità di base in relazione alle capacità dello studente. È necessario tenere conto sia degli obiettivi raggiungibili dal singolo studente in relazione al suo punto di partenza, sia degli obiettivi minimi previsti dai Piani di studio per quel grado di scuola; • individui modalità e tipologia per le verifiche dei risultati raggiunti che prevedano anche prove graduate e/o assimilabili a quelle del percorso della classe; • definisca i soggetti (docenti di classe, docenti di supporto, facilitatori, assistenti educatori e altri operatori…) che concorrono alla progettazione delle verifiche e contribuiscono alla valutazione dello studente. Per l’istruzione e formazione professionale, la norma prevede la possibilità della stesura di due tipologie di PEI: semplificato o differenziato. Tale scelta va concordata con la famiglia. Per quanto riguarda la verifica e la valutazione dello studente certificato per l’istruzione e la formazione professionale valgono le indicazioni già in essere nella fase sperimentale di adozione del nuovo modello di scheda personale di valutazione. È possibile predisporre e realizzare progetti di istruzione e formazione professionale per gli studenti con certificazione ai sensi della L. 104/1992 fino al compimento del ventesimo anno di età. In accordo con il Servizio Istruzione è possibile pure proporre percorsi di istruzione e formazione professionale volti all’inserimento lavorativo anche fino al venticinquesimo anno di età. Per quanto concerne l’esame conclusivo è importante tener presente che nell’istruzione e formazione professionale per gli studenti con disabilità certificata si devono osservare alcune norme necessarie ai fini del riconoscimento del valore legale del titolo di studio: - per gli studenti con PEI semplificato, sono previste le stesse prove degli altri studenti eventualmente con tempi più lunghi, ma non prove equipollenti. Il superamento delle prove consente il rilascio della qualifica; - per gli studenti con PEI differenziato va effettuata la valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi fissati, prevedendo prove differenziate. In questo caso è previsto il rilascio di una certificazione di competenze e non della qualifica. È opportuno ricordare che nell’istruzione e formazione professionale, nel caso in cui uno studente che segue un PEI differenziato riesca a raggiungere una preparazione compatibile con il livello essenziale della classe frequentata, lo stesso può essere riammesso al percorso regolare. In occasione degli scrutini, quindi, il Consiglio di classe dovrà valutare gli esiti e sancire un’ammissione alla classe successiva con pieno valore legale. Non sarà più indicato sulla scheda di valutazione alcun riferimento al PEI e alla fine del percorso scolastico lo studente potrà accedere agli esami di qualifica. Ruolo di coordinamento dell’istituzione formativa Alle Istituzioni Formative spetta la responsabilità del coordinamento degli interventi predisposti sia all’interno della scuola che in collaborazione con le Cooperative convenzionate a supporto ed integrazione del percorso formativo, con i Servizi e/o Enti socio-assistenziali presenti sul territorio e con le strutture sanitarie dell’APSS. Stage e/o tirocini formativi e di orientamento Pag. 34 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 E’ indispensabile prevedere, nell'ambito delle tipologie formative a favore dei soggetti con Bisogni educativi speciali (BES), un significativo modulo di stage e/o tirocinio, attuato in forma integrata rispetto al percorso educativo individualizzato (PEI), che può essere caratterizzato in termini: - di socializzazione lavorativa e di messa a verifica delle capacità acquisite mediante la formazione; - di orientamento dei contesti lavorativi; -di accompagnamento e di inserimento lavorativo. I tirocini formativi e di orientamento hanno una durata massima di 24 mesi, cumulativa nella storia formativa del soggetto, secondo quanto previsto dall'art. 7 comma 1 lettera f) del D.M. di attuazione 25 marzo 1998 n. 142. Di conseguenza, l'esperienza dello stage dovrà essere organicamente inserita nel percorso formativo degli studenti con BES. E’ inoltre possibile prevedere, per gli studenti con Bisogni educativi speciali iscritti all’Istituzione Formativa, tirocini estivi di orientamento, realizzabili in periodo estivo, quale occasione di crescita personale e professionale, sostenuta da una forte elaborazione progettuale, con l’impegno congiunto delle Istituzioni Formative ed eventualmente in collaborazione con le realtà aziendali. Quest’ultima si tratta di un’esperienza di socializzazione all’ambiente lavorativo, attuata presso aziende, enti pubblici e privati del territorio provinciale costruita con un progetto finalizzato all’apprendimento di determinate competenze da acquisire nel periodo di permanenza nel contesto lavorativo. Sulla base della certificazione, della diagnosi funzionale, del profilo dinamico funzionale, della valutazione del percorso precedente e dell’orientamento emerso e con riferimento alla finalità del conseguimento di una certificazione di competenze o della qualifica professionale vengono progettati e attuati da parte delle Istituzioni Formative specifici percorsi di apprendimento e formazione che presentano le seguenti caratteristiche: - primo percorso: nel rispetto del quadro normativo, di cui al comma 2 dell’articolo 4 del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76, le scuole secondarie di primo grado possono organizzare, in raccordo con le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione del secondo ciclo ed i servizi territoriali, iniziative di orientamento e azioni formative volte a garantire il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo ed a supporto del raggiungimento delle competenze finali previste al termine del triennio di qualifica. - secondo percorso: interventi con caratteristiche di tipo pratico-operativo, che possono essere completati anche senza aver ottenuto il titolo conclusivo del primo ciclo. Questi interventi preparano i ragazzi ad un possibile percorso occupazionale anche in ambiente protetto. Essi si articolano in moduli di apprendimento di conoscenze nell’area culturale e professionale e di competenze professionali di tipo operativo, nonché di acquisizione di una maggiore autonomia personale. Tali competenze sono acquisibili anche tramite: - esperienze formative la cui progettazione e realizzazione può essere frutto di una collaborazione con altre realtà territoriali quali cooperative del privato sociale, servizi e/o enti socio-assistenziali che definiscano, sulla base di convenzioni i percorsi formativi. Si possono alternare le attività previste presso le Istituzioni Formative con attività svolte presso realtà di tipo cooperativo, secondo un principio di continuità dell'azione formativa complessiva. A questo riguardo è stato attivato il dispositivo di accreditamento secondo quanto al capo IV del regolamento Pag. 35 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg. e sono stati individuati i soggetti che possono accedere all’offerta dei servizi previsti. Con distinto provvedimento si potranno indicare, in via sperimentale, le formule attuative delle previsioni di interventi a favore dei soggetti con BES secondo quanto previsto dal art. 5 comma 2 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.; - esperienze di alternanza formazione-lavoro, al fine di rinforzare competenze professionali spendibili nel mercato del lavoro. La formazione in alternanza deve integrarsi con la formazione effettuata presso il contesto formativo ed avere una valenza orientativa e di accompagnamento durante il periodo di permanenza nell'impresa con graduale rilascio dello studente da parte del tutor della Istituzione Formativa, nell'ambito del contesto occupazionale individuato per lo stage. Il processo di gradualità dell'inserimento lavorativo, l'individuazione della mansione lavorativa idonea, le eventuali modifiche da apportare, ed altre variabili, quali la durata dei percorsi, sono individuate nell'ambito del PEI, da elaborarsi nei primi mesi del percorso scolastico/formativo. Le azioni previste nei PEI possono concretizzarsi nelle seguenti attività: - lavorazioni di ortofloricoltura e di manutenzione del verde; - lavorazioni nel settore industria e artigianato; - lavorazioni nel settore del legno; - lavorazioni nel settore agricoltura e ambiente; - lavorazioni di legatoria, stampa o prestampa; - lavorazioni di confezione; - lavori d'ufficio o di vendita; - lavorazioni e servizi di base nel settore turistico e della ristorazione; - lavorazioni nell'ambito dei servizi alla persona; - lavorazioni nei servizi di base di comunità. Passaggio all’Agenzia del Lavoro Durante la fase conclusiva del percorso formativo realizzato presso le Istituzioni Formative si attua il passaggio all'Agenzia del Lavoro. La relativa trasmissione delle informazioni, tramite apposita scheda attestante il percorso formativo seguito dal giovane, è utile per assicurare, nella transizione tra la formazione professionale e l'Agenzia, la continuità tra il percorso frequentato dallo studente con disabilità certificata ed il successivo inserimento nel mondo del lavoro. Dall’Agenzia potranno essere individuati tirocini formativi e/o guidati o in alternativa, in accordo con i servizi sociosanitari territoriali, eventuali percorsi occupazionali. Studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA) Per ciascuno studente con DSA (art. 6 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17124/Leg.) viene redatto il PEP nel rispetto delle disposizioni generali sull’ordinamento dei cicli scolastici e formativi e dei relativi piani di studio, previste dalla legge provinciale. Viene elaborato e concordato dal Consiglio di classe a seguito della rilevazione di Bisogni educativi e formativi speciali definiti sulla base di - una valutazione diagnostica e clinica rilasciata dagli specialisti della APSS (neuropsichiatri infantili o psicologi) o da soggetti accreditati e convenzionati alla stessa. Lo specialista rilascia – anche in un unico documento - la diagnosi e la relazione descrittiva delle abilità strumentali specifiche sulla base della quale Pag. 36 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 il Consiglio di classe definisce gli strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare. Nei casi di studenti con DSA il PEP specifica le misure dispensative e gli strumenti compensativi individuati. Nel PEP sono delineate le metodologie e le attività didattiche rapportate alle capacità individuali specificando le misure dispensative e gli strumenti compensativi. In alcuni casi possono essere sufficienti solamente alcune indicazioni a carattere trasversale per tutte le discipline; in altri, invece, si rende necessaria una definizione precisa all’interno di ciascuna disciplina. Studenti in situazione di svantaggio Lo studente in situazione di svantaggio come da art. 7 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg. viene individuato a seguito della: - valutazione da parte del Consiglio di classe, supportato dal parere della famiglia e di uno specialista in neuropsichiatria o psicologia, di situazioni di svantaggio, disagio, difficoltà di apprendimento, determinate da particolari condizioni personali, sociali, ambientali. (art. 3, 1 c. del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.). Per ciascun studente in situazione di svantaggio tali da ostacolare la partecipazione e il positivo svolgimento del regolare percorso di istruzione e formazione professionale viene redatto il PEP. Nei casi di studenti in situazione di svantaggio il PEP può presentare caratteristiche di differenziazione rispetto al percorso regolare ed ha carattere di temporaneità prevedendo interventi. Il Progetto Educativo Personalizzato è elaborato sulla base della situazione di disagio e sulle effettive capacità dello studente. Viene redatto, nel rispetto delle disposizioni generali sull’ordinamento dei cicli scolastici e formativi, nell’ambito dei relativi Piani di studio previsti dalla legge provinciale. Per ulteriori approfondimenti di quanto sopra indicato si fa riferimento alle“Linee Guida BES – 2012” redatte dal settore BES del Servizio Istruzione della Provincia Autonoma di Trento. Si ricorda che la progettazione dei percorsi non può prescindere dalla capacità organizzativa che parte dalla consapevolezza che, tra dal “sempre in classe e sempre fuori”, “sempre seguito e sempre da solo”, “programma totalmente personale e programma di tutti”, si collocano tante soluzioni “intermedie”, che sono frutto di progettazione e di attuazione di interventi, di elaborazione e gestione di progetti, di assegnazione di risorse. E’ necessario, inoltre, la collaborazione tra insegnanti, specialisti, famiglie e realtà extrascolastiche anche lavorative nel rispetto dei diversi ruoli. Sono queste le condizioni perché si attui un processo di integrazione che consenta a ciascuno di realizzare al massimo, in ambito scolastico-formativo, le proprie potenzialità. 1.2.1 Interventi per promuovere il pieno esercizio del diritto degli studenti con bisogni educativi speciali presso le Istituzioni Formative. L’articolo 74 della LP. 5/2006 ed il relativo regolamento (DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg. “Regolamento per favorire l’integrazione e l’inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”) individua negli studenti con Bisogni Educativi Speciali i destinatari degli interventi a favore dell’integrazione e dell’inclusione (art. Pag. 37 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 3) e disciplina gli interventi per promuovere il pieno esercizio del loro diritto all’istruzione e alla formazione (artt. 5, 6 e 7 del Regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.). Ci si riferisce, in particolare, all’attivazione di interventi educativi/formativi e di ogni altro intervento idoneo a favorire la socializzazione e lo sviluppo formativo nonché il superamento delle situazioni di svantaggio e la prevenzione dell’abbandono scolastico. Tutto ciò ha come scopo il garantire la piena ed effettiva partecipazione ed integrazione all’interno dei percorsi di istruzione e formazione professionale. Tali interventi sono a supporto dell’azione formativa in risposta a tutte le necessità degli studenti con BES ed hanno come finalità quella di assicurare percorsi didattici ed attività anche di natura specialistica non escludendo eventuali servizi di assistenza ove necessario. La realizzazione del progetto formativo personalizzato potrà essere individuale o di gruppo secondo le modalità definite dal regolamento stesso. Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi. Le attività rivolte agli studenti con BES e gli interventi per promuovere il pieno esercizio del diritto allo studio degli studenti con BES sono finanziati con le risorse provinciali e attuate: - dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali; - dalla Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario San Michele mediante le risorse provinciali assegnate dalla LP. 28/90; - dalle istituzioni formative paritarie secondo le procedure individuate nel documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento provinciale. 1.3. QUARTO ANNO PER IL CONSEGUIMENTO DEL DIPLOMA PROFESSIONALE DI TECNICO Con l’anno formativo 2012/2013 si è portato a compimento l’ordinamento del quarto anno per il conseguimento del diploma professionale di Tecnico con riferimento a: - il nuovo Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del quarto anno (vedi Allegato D del regolamento dei piani di studio, DPP 5 agosto 2011 n. 11-69/Leg,); - il nuovo repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento per i diplomi professionali, armonizzato al repertorio nazionale (vedi deliberazione della Giunta Provinciale n. 1681 del 3 agosto del 2012); - i nuovi piani di studio del quarto anno di diploma professionale (vedi deliberazione della Giunta Provinciale n. 2171 del 15 ottobre 2012), dove le competenze di base e quelle tecnico-professionali sono articolate in aree di apprendimento/ambiti di competenza e con un monte-ore definito al minimo per 874 ore (ulteriormente articolate secondo un monte ore minimo per area/ambiti/formazione nel contesto lavorativo) rispetto alle 1066 ore complessive obbligatorie da realizzare, con la conseguente necessità di completare, nell’ambito dei piani di studio d’Istituto, le 192 ore rimanenti sviluppando il percorso rispetto ad ambiti di competenza e formazione in contesto lavorativo; - le linee di indirizzo per l’attuazione dei Piani di Studio provinciali del quarto anno, che risulta in discontinuità con il triennio precedente, con particolare attenzione all’approccio metodologico, al modello di realizzazione e allo sviluppo Pag. 38 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 - - - dell’alternanza formativa, alle modalità di progettazione, gestione e attuazione anche rispetto ad esigenze manifestate dal contesto economico produttivo del proprio territorio o di particolare specializzazione (in corso di definizione); la definizione, per i percorsi di IeFP, del documento di valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti e della capacità relazionale degli studenti (vedi deliberazione della Giunta Provinciale n. 2762 del 14 dicembre 2012); la nuova struttura dell’esame finale per il conseguimento del diploma professionale e le nuove denominazioni dei diplomi professionali (deliberazione della Giunta Provinciale n. 457 del 14 marzo 2013), nonché le relative disposizioni attuative sulle modalità di svolgimento del nuovo esame (Determinazione del Dirigente del Servizio Istruzione n. 46 del 25 marzo 2013); l’adozione del nuovo modello di diploma professionale e relativo allegato (vedi deliberazione della Giunta Provinciale n. 1051 del 30 maggio 2013), la definizione di indicatori di qualità di realizzazione e di risultato, per la valutazione complessiva e comparata dei IV anni, anche ai fini della programmazione e assegnazione delle attività. Il numero minimo di iscritti per poter avviare il IV anno è di 18 studenti fino ad un massimo di 25, salvo diverse disposizioni finanziare previste nel Documento dei criteri per l’assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento provinciale. E’ ammissibile un numero di iscritti inferiore a 18 solo per i percorsi che hanno un’unica edizione a livello provinciale, fino al limite minimo di 10 studenti iscritti. Prima della data di scadenza del termine di iscrizione per il quarto anno è obbligatoria la realizzazione da parte di un’apposita commissione costituita dal Dirigente/Direttore della sede dell’istituzione formativa, di un colloquio individuale di accesso al percorso volto a verificare le motivazioni, il livello di disponibilità e l’interesse dello studente nei confronti delle attività e dell’impegno richiesto dal percorso formativo prescelto. Gli esiti del colloquio dovranno essere comunicati al Servizio provinciale competente con l’indicazione di data di effettuazione del colloquio, nominativi dei componenti la Commissione, modalità e criteri utilizzati per la conduzione del colloquio, nominativi degli studenti che hanno aderito al colloquio, nominativi degli studenti che hanno superato positivamente il colloquio e che sono ammessi al percorso. Nel caso in cui il numero di adesioni al colloquio del quarto anno superi il numero massimo di posti disponibili individuato dalla sede dell’istituzione formativa o il numero massimo di 25 va effettuata una selezione. Il progetto di selezione va definito e concordato con la Partnership del percorso e la graduatoria finale va comunicato al Servizio provinciale competente. La durata del quarto anno, analogamente al percorso triennale/quadriennale è di 1066 ore annue, come da deliberazione della Giunta Provinciale n. 2171 del 15 ottobre 2012. La programmazione formativa dei quarti anni per l’anno formativo 2013/14 prevede un quadro di offerta articolato per: Indirizzo; sede di realizzazione; diploma professionale; figure professionali di riferimento; numero di corsi per figura di riferimento; Pag. 39 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 qualifiche di accesso. Il quadro delle qualifiche di accesso sono quelle del nuovo ordinamento per i settori che hanno già adottato il nuovo ordinamento, mentre per gli altri ci si riferisce al vecchio ordinamento. Per gli studenti qualificati nel precedente ordinamento, valgono le corrispondenze rispetto al nuovo ordinamento (si vedano anche le tavole di correlazione di cui alla deliberazione n. 1681 del 03 agosto 2012), così pure per gli studenti fuori provincia le corrispondenze delle qualifiche con le figure di riferimento nazionale. OFFERTA 2013/2014 QUARTI ANNI DI DIPLOMA PROFESSIONALE DI TECNICO SEDE DIPLOMA ISTITUZIONE PROFESSIONALE FORMATIVA INDIRIZZO DI STUDI Allevamento coltivazioni gestione del verde Centro di Formazione professionale Settore Agricoltura e Ambiente S. Michele (#) Cles Villazzano Produzioni lavorazioni industriali e artigianali Arco, Rovereto Tione Borgo Rovereto Villazzano Rovereto($) Villazzano Tione Rovereto($) Borgo Villazzano Legno Abbigliamento Grafico Tesero Villazzano (IFPP) Trento Trento Pag. 40 di 80 Tecnico agricolo ● lavorazioni zootecniche ● produzioni vegetali ●ortoflorovivaismo e del verde Tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati Tecnico per l’automazione industriale Tecnico elettrico FIGURA PROF.LE DI RIFERIMENTO Tecnico agricolo ●Lavorazioni zootecniche ●produzioni vegetali ● ortoflorovivaismo e del verde Operatore agricolo ● lavorazioni zootecniche ● produzioni vegetali ● ortoflorovivaismo e del verde Operatore alle lavorazioni meccaniche; Operatore elettrico; Operatore elettronico; Operatore alle lavorazioni di carpenteria metallica Operatore alle lavorazioni meccaniche Operatore elettrico Operatore elettronico 2 Tecnico per l’automazione industriale 3 Tecnico elettrico 3 Operatore elettrico Operatore elettronico 2 Operatore edile indirizzo costruzioni edili Operatore alle lavorazioni di carpenteria metallica 1 Operatore edile indirizzo carpenteria in legno 1 Operatore termoidraulico 1 Riparatore di autoveicoli 2 Operatore alle lavorazioni di falegnameria Tecnico edile di Tecnico edile di carpenteria del legno carpenteria del legno Tecnico di impianti Tecnico di impianti termici termici Tecnico riparatore di Tecnico riparatore veicoli a motore di veicoli a motore Tecnico del legno Tecnico del legno Tecnico dell'abbigliamento Tecnico grafico multimediale 1 QUALIFICHE DI ACCESSO Tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati Tecnico edile Tecnico edile N. Corsi Tecnico dell'abbigliamento Tecnico grafico multimediale All. 002 1 2 Operatore abbigliamento Operatore grafico multimediale RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Levico (IFPP) Ossana(§) Tecnico dei servizi Tesero (§) di sala e bar Riva Levico (IFPP) Ossana Tecnico di cucina e Rovereto(IFPP) della ristorazione Tesero Tione Riva Arco(*) Amministrativo Cles, Tecnico dei servizi e Tione (*) di impresa commerciale Trento Arco Tecnico Arco (*) commerciale delle Trento(&) vendite Tione (*) Levico Tecnico dei Acconciatura Rovereto trattamenti estetici Trento (IFPP) ed estetica Rovereto Tecnico Trento (IFPP) dell’acconciatura Totale offerta quarti anni di diploma Alberghiero e ristorazione Tecnico dei servizi di sala e bar 2 Operatore ai servizi di salabar Operatore ai servizi di ricevimento Tecnico di cucina 7 Operatore ai servizi di cucina Tecnico dei servizi di impresa 4 Operatore ai servizi di impresa Tecnico commerciale delle vendite 2 Operatore ai servizi di vendita Operatore dell’abbigliamento (&) Tecnico dei trattamenti estetici 3 Estetista Tecnico dell’acconciatura 2 Acconciatore/trice 39 (#) San Michele unico percorso suddiviso per le diverse specializzazioni di tecnico agricolo. ($) Rovereto unico percorso suddiviso in tecnico edile e tecnico edile di carpenteria del legno (§) Ossana e Tesero unico percorso suddiviso in tecnico dei servizi di sala e bar e tecnico di cucina e della ristorazione (&) Trento prevista la qualifica di accesso anche di operatore dell’abbigliamento (*) Arco e Tione unico percorso suddiviso in tecnico dei servizi di impresa e tecnico commerciale delle vendite Fino alla completa attuazione del nuovo ordinamento dei piani di studio con le rispettive qualifiche professionali l’accesso ai quarti anni relativamente alle qualifiche di operatore alle lavorazioni di carpenteria metallica e di operatore ai servizi di ricevimento che non trovano ora una coerenza puntuale nell’ordinamento del quarto anno rispettivamente per le figure di tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati, tecnico edile e tecnico dei servizi di sala e bar e che peraltro non avrebbero prevista, a differenza delle altre qualifiche, una prosecuzione formativa in un quarto anno. si deve garantire a questi qualificati, prima e/o durante la frequenza del quarto anno, moduli di allineamento aggiuntivi volti a garantire l’effettivo raggiungimento delle competenze in esito al percorso. Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi I quarti anni di istruzione e formazione professionale sono finanziati con le risorse provinciali e attuati: - dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali (IFPP) presso le seguenti sedi: Trento viale Verona Servizi alla persona e Legno 2 corsi Villazzano Legno 1 corso Levico Alberghiero 2 corsi Pag. 41 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 - 1.4 Rovereto Alberghiero 2 corsi dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele mediante le risorse provinciali assegnate dalla LP28/90 1 corso dalle istituzioni formative paritarie secondo la procedura per l'assegnazione gestionale individuata nel Documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento provinciale (deliberazione della Giunta Provinciale di data odierna). FORMAZIONE POST QUALIFICA E PERMANENTE L’obiettivo dei percorsi di formazione post-qualifica è quello di completare la preparazione professionale con riferimento a specifiche competenze e capacità, che si manifestano come esigenze e necessità definite e puntuali di formazione specialistica nell'ambito di particolari esigenze rilevate a livello di sviluppo aziendale e produttivo locale. In questo modo i corsi post-qualifica permettono di innestare, sulla professionalità raggiunta con la qualifica professionale, successivi interventi formativi nell'ottica della formazione ricorrente lungo l’intero arco della vita. La progettazione dei corsi post-qualifica prevede l'individuazione di indirizzi: - per "prodotto" ovvero in grado di coniugare la qualificazione professionale posseduta con ulteriori fabbisogni di competenze, riferiti ad es. ad una particolare tecnologia o ad uno specifico comparto individuato nei contesti aziendali e produttivi provinciali; - per "contestualizzazione territoriale" ovvero in grado di rispondere a verificate esigenze specificatamente connesse con il mercato del lavoro locale (comunale, comprensoriale, etc.), dovuto alla presenza di particolari imprese con lavorazioni specifiche o ad una maggiore diversificazione/integrazione delle competenze professionali richieste rispetto alla qualifica professionale già posseduta. I percorsi progettati devono essere fortemente raccordati con le esigenze manifestate dagli operatori dei diversi settori in termini di ampliamento delle rispettive competenze professionali. I soggetti destinatari della formazione post-qualifica/permanente sono; - persone in possesso di qualifica professionale coerente con il successivo intervento di perfezionamento; - persone in possesso di un diploma di qualifica professionale triennale di stato, qualora coerente all'intervento formativo; - persone che operano nel settore; - decenti della formazione professionale che insegnano nel settore. La durata per il percorso formativo è compresa da un minimo di 100 ore ad un massimo di 300 ore, a cui si può aggiungere a completamento un periodo di formazione in azienda (vedi alternanza) per i giovani non occupati. Le azioni di formazione post-qualifica e permanente attuabili potranno riguardare i seguenti fabbisogni: - perfezionamento nelle tecniche operative del settore acconciatura ed estetica; - perfezionamento nelle tecniche operative di liuteria (base e avanzato) e di riparazione degli strumenti musicali (base e avanzato); - perfezionamento nella programmazione delle macchine a cnc del legno (base e avanzato) - perfezionamento nelle tecniche operative dei manufatti in legno; Pag. 42 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 - perfezionamento nelle tecniche operative della ristorazione collettiva e catering, della sala, dell’arte bianca e della trasformazione alimentare. Il numero dei corsi massimo attivabili sono dieci e il numero minimo di utenti per l'avvio del corso è 15. Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi Queste attività sono parzialmente finanziate con le risorse provinciali e attuate esclusivamente dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali, mediante la compartecipazione dell’utenza, fondi provenienti da privati, fondi provenienti da altri enti pubblici, diversi dalla Provincia, altro, come previsto dall’articolo 12 del regolamento concernente la “Disciplina degli Istituti di formazione professionale provinciali(DPP del 25 luglio 2005, n. 15-45/Leg. 1.5 FORMAZIONE AD INTEGRAZIONE DEI CURRICULA SCOLASTICI La finalità fondamentale assegnata all’azione rientrante in questa tipologia formativa è quella di consentire la promozione ed attuazione di iniziative di professionalizzazione da destinare a giovani frequentanti il V anno degli Istituti Professionali di Stato del vecchio ordinamento (percorso ad esaurimento) e sono orientate a comporre l'area di professionalizzazione dei curricula del biennio postqualifica (area istituita ai sensi del Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione 15 aprile 1994 "Programmi e orari di insegnamento per i corsi post-qualifica degli Istituti Professionali di Stato"). L’area di professionalizzazione si colloca all'interno dell'orario scolastico e risulta destinata ad integrare il relativo curricolo con elementi disciplinari o moduli di più rilevante spessore tecnico-operativo. La durata complessiva delle iniziative di professionalizzazione ed integrazione dei curricula scolastici deve essere compresa tra un minimo di 300 ed un massimo di 450 ore, per ciascun anno scolastico. Per il rilascio della certificazione finale degli interventi realizzati direttamente dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele per le figure professionali di "esperto ambientale e forestale" e di "esperto agroalimentare”, ai sensi dell’art. 27 della LP 21/87, sostituito con l’art. 32 della LP 28/90, la Fondazione dovrà procedere alla comunicazione delle caratteristiche, obiettivi, programmi formativi e durata dell'iniziativa di professionalizzazione, nonché alla comunicazione dell'inizio e conclusione dell'attività, delle schede di corso e delle relative frequenze dei partecipanti. Il numero degli studenti dei percorsi di integrazione dei curricula scolastici corrisponde al numero degli studenti della classe. Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi Le attività sono finanziate con le risorse provinciali, qualora non coperte dagli interventi del Fondo Sociale Europeo 2013 e attuate: - dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele mediante le risorse provinciali assegnate dalla LP 28/90; - dagli Istituti Professionali nell’ambito delle assegnazioni finanziarie destinate alle istituzioni scolastiche(deliberazione della Giunta Provinciale n. 1609 del 4 agosto 2006 e successive modifiche ed integrazioni). 1.6 PERCORSI DI QUALIFICA PER ADULTI Pag. 43 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Sulla base delle linee guida per la sperimentazione di percorsi di qualifica per gli adulti adottate dalla Giunta Provinciale con la deliberazione n. 2.348 del 26 ottobre 2007 e sulla progettazione di dettaglio dell’impianto formativo si prosegue la realizzazione dei percorsi già attivati solo ed esclusivamente negli Istituti di Formazione Professionale Provinciali nei seguenti indirizzi: - “acconciatura ed estetica” presso l’Istituto di Formazione Professionale Pertini dei Servizi alla persona di Trento; - “legno” presso l’Istituto di formazione professionale Pertini del Legno sede di Villazzano. L’impianto dei percorsi di qualifica per adulti prevede una valutazione in ingresso e la personalizzazione del percorso con il contestuale riconoscimento di crediti e l’individuazione di carenze formative, nonché una progettazione flessibile e modulare, attività di tutoring, approcci didattici centrati sull’apprendimento degli adulti e su adeguate modalità e strumenti di valutazione. Questi percorsi sperimentali sono rivolti agli adulti che hanno compiuto 18 anni e sono in possesso dei titoli previsti per l’accesso all’istruzione e formazione professionale e possono: - lavorare in un settore coerente con il percorso di qualifica; - lavorare in un altro settore; - non lavorare. La durata massima di ogni annualità non potrà superare le 740 ore. Rispetto alla valutazione dei risultati della sperimentazione in corso e al processo di ridefinizione dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale in atto vanno conseguentemente adeguate e ridefinite le linee guida per la realizzazione dei percorsi di qualifica per gli adulti, anche con riferimento agli indirizzi programmatici sull’educazione degli adulti per l’attuazione degli articoli 68 e 69 della LP 5/2006 e con riferimento al nuovo ordinamento dell’istruzione e formazione professionale. Si prevedono inoltre apposite azioni di accompagnamento, monitoraggio e valutazione in collaborazione con le istituzioni formative coinvolte, per verificarne l’andamento e le soluzioni organizzative e didattiche adottate. Per gli altri settori che, negli anni passati rientravano nell’offerta dei percorsi di qualifica per adulti, ovvero il settore meccanico ed elettrico si è avviata una nuova forma di finanziamento tramite il FSE mediante il dispositivo della carta ILA (Individual Learning Account) (cfr. la determinazione del dirigente Servizio Europa n. 166 del 12.12 2012, pubblicato sul sito del FSE l’8 gennaio 2013). L’accertamento delle competenze in ingresso, i criteri di valutazione e di priorità dei soggetti interessati alla frequenza di un percorso di qualifica per adulti sono verificate da un apposita Commissione di valutazione di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n. 85 del 25 gennaio 2013. Analoga forma di finanziamento FSE si prevede per il conseguimento delle qualifiche del settore alberghiero e della ristorazione. 1.7 FORMAZIONE PREVISTA DA SPECIFICHE LEGGI Questa tipologia di intervento comprende tutte le iniziative formative normate da specifiche leggi di settore, statali e/o provinciali, che abilitano all'esercizio di una determinata attività o che comportano il rilascio di un particolare patentino di mestiere o certificato di idoneità. Pag. 44 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Destinatari degli interventi previsti da specifiche leggi sono i lavoratori occupati nel settore di riferimento e/o le persone non occupate, che intendono accedere all'esercizio di una determinata attività, in possesso dei requisiti richiesti. Obiettivo degli interventi formativi previsti da specifiche leggi statali e/o provinciali è quello di preparare gli utenti del corso all'esame finale per il rilascio di patentini di mestiere, certificati di idoneità, di specializzazione, di abilitazione o altro. La progettazione di tali iniziative fa riferimento alla specifica normativa ed ai relativi provvedimenti attuativi per quanto concerne la durata ed i contenuti laddove espressamente indicati. Per questa tipologia formativa il numero minimo è di 15 partecipanti (esclusi i fuori provincia), salvo i casi in deroga evidenziati nelle azioni sotto indicate. Gli interventi formativi previsti da specifiche leggi si concludono, nel casi richiesti dalla normativa, con un esame finale da svolgersi secondo le modalità approvate dalla struttura provinciale competente in materia di formazione professionale davanti ad una Commissione, nominata con determinazione del dirigente e composta da: • un funzionario provinciale o da un esperto nelle materie d’esame in qualità di presidente; • dal direttore del corso o da un suo delegato, in qualità di vicepresidente; • da docenti del corso; • da un rappresentante di categoria ove designato; • da un eventuale componente designato dall'Ente Gestore in qualità di esperto nell'ambito dell'area professionale e/o rappresentante di "organismi deputati all'autorizzazione all'esercizio delle attività professionali di riferimento". Il costo di quest'ultimo componente rimarrà a carico dell'Ente Gestore. Qualora la normativa provinciale di settore preveda particolari forme di accertamento dell'idoneità a conseguire patenti di mestiere o di autorizzazione all'esercizio di attività lavorative, le eventuali modalità di rilascio avverranno in conformità alle disposizioni di tale normativa. Analogamente troveranno applicazione le disposizioni nazionali di settore, qualora la normativa medesima non rimandi alla competenza in materia di formazione professionale. Si presentano di seguito le aree di intervento previste per l’anno formativo 20132014 con l’indicazione della durata massima, delle sedi prioritarie di realizzazione e la procedura di assegnazione. TURISMO La gestione professionale dell'attività agrituristica durata massima: 130 ore sedi prioritarie di realizzazione: Trento Procedura di assegnazione area: Accordo di programma ai sensi dell’articolo 116 della LP 5/2006 Numero minimo di utenti dell’area 12 COMMERCIO Somministrazione e vendita alimenti (Decreto Legislativo 59/2010) durata massima: 120 ore sedi prioritarie di realizzazione: Arco, Cavalese, Cles, Levico, Rovereto, Tione, Trento. Procedura di assegnazione area: Accordo di programma ai sensi dell’articolo 116 della LP 5/2006 Numero minimo di utenti dell’area 12 Pag. 45 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 La durata effettiva del corso è tuttavia subordinata alla corretta applicazione della direttiva comunitaria 12.12.2006 n. 2006/123 /CE “ direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa ai servizi nel mercato interno” e del decreto legislativo 26.03.2010 n. 59 ed agli esiti dei successivi approfondimenti che verranno nel merito effettuati tra i servizi provinciali competenti e l’Ente Gestore che realizzerà il corso in attuazione dell'accordo di programma . Agenti e rappresentanti di commercio durata massima: 100 ore sedi prioritarie di realizzazione: Trento Procedura di assegnazione area: Accordo di programma ai sensi dell’articolo 116 della LP 5/2006 Numero minimo di utenti dell’area 12 Agenti d'affari in mediazione settore immobili e/o settore ortofrutticolo durata massima 170 ore sedi prioritarie di realizzazione: Trento Procedura di assegnazione area: Accordo di programma ai sensi dell’articolo 116 della LP 5/2006 Numero minimo di utenti dell’area 12 SERVIZI DI CONTROLLO ATTIVITA’DI INTRATTENIMENTO Addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi (DM 6 10 2009 e Deliberazione della Giunta Provinciale n. 887 del 23 4 2010 ) durata minima 90 ore sedi prioritarie di realizzazione: Trento Procedura di assegnazione area: Accordo di programma ai sensi dell’articolo 116 della LP 5/2006 Numero minimo di utenti dell’area 12 ESTETICA Abilitazione professionale per l’attività di estetista L’abilitazione professionale per l’attività di estetista fa riferimento alla Legge n. 1/90 e s.m.i, alla Legge Provinciale 11/2002 e s.m.i., art. 18 bis comma 2 e al relativo provvedimento della Giunta Provinciale n. 1631 del 9 luglio 2010 e s.m e i. Corso di abilitazione di contenuto prevalentemente pratico di tipo A durata massima: 400 ore sedi prioritarie di realizzazione. Levico, Rovereto, Trento. Procedura di assegnazione: Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e Legno presso la sede di Trento viale Verona e istituzioni formative paritarie Corso di abilitazione di contenuto prevalentemente pratico di tipo B durata massima: 900 ore sedi prioritarie di realizzazione: Trento Procedura di assegnazione: attività riconosciute ai sensi della normativa di settore ai soli fini certificativi Corso di abilitazione di contenuto prevalentemente teorico di tipo C durata massima. 480 ore Pag. 46 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 sedi prioritarie di realizzazione: Procedura di assegnazione: Trento attività riconosciute ai sensi della normativa di settore ai soli fini certificativi In riferimento ai percorsi prevalentemente pratico di tipo B e teorico di tipo C può essere prevista un’articolazione unitaria del percorso con riferimento ai moduli comuni. ACCONCIATURA Abilitazione professionale di acconciatore L’abilitazione professionale per l’attività di acconciatore fa riferimento alla Legge n. 174/2005, allo standard professionale nazionale individuato per la figura dell’acconciatore di cui all’Accordo Quadro tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 29 marzo 2007 (Repertorio Atti n. 65/CSR del 29 marzo 2007), all’articolo 18 bis della Legge Provinciale 11/2002 e al relativo provvedimento della Giunta Provinciale n. 1527 del 13 giugno 2008 e s.m.ei . Abilitazione professionale di acconciatore - percorso prevalentemente pratico di tipo A durata massima: 400 ore sedi prioritarie di realizzazione: Levico, Rovereto, Trento. Procedura di assegnazione: Istituto di formazione professionale Servizi alla persona e Legno presso la sede di Trento viale Verona e istituzioni formative paritarie Abilitazione professionale di acconciatore - percorso prevalentemente pratico di tipo B durata massima: 740 ore sedi prioritarie di realizzazione: Trento. Procedura di assegnazione: Istituto di formazione professionale Servizi alla persona e Legno presso la sede di Trento viale Verona Abilitazione professionale di acconciatore - percorso teorico durata massima: 550 ore sedi prioritarie di realizzazione: Trento. Procedura di assegnazione: Istituto di formazione professionale Servizi alla persona e Legno presso la sede di Trento viale Verona In riferimento ai percorsi prevalentemente pratico di tipo B e teorico può essere prevista un’articolazione unitaria del percorso con riferimento ai diversi moduli e computo complessivo dei partecipanti per il raggiungimento del numero minimo previsto. SALDATURA Saldatura durata massima sedi prioritarie di realizzazione Numero utenti 200 ore Arco, Borgo, Cles, Rovereto, Tione, Villazzano. corrispondente al numero delle postazioni di saldatura presenti nei CFP. Saldatura tubi PE Pag. 47 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 durata massima 40 ore Numero massimo utenti per istruttore. 6 come da normativa Sede esclusiva di realizzazione: Borgo Procedura di assegnazione area: Istituzioni formative paritarie IMPIANTI DI RISALITA Macchinista o caposervizio di sciovia e seggiovia Impianti di risalita ad agganciamento automatico durata massima: 100 ore Sedi prioritarie di realizzazione: Transacqua, Villazzano Procedura di assegnazione area: Istituzioni formative paritarie IMPIANTI TERMICI; Conduttore impianti termici durata massima: Sedi prioritarie di realizzazione: Conduttore generatori di vapore durata massima: Sedi prioritarie di realizzazione: Procedura di assegnazione area: 110 ore Villazzano 140 ore Villazzano Istituzioni formative paritarie ENERGIA Tecnico installatore di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili (In attesa di chiarimenti con riferimento al decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63) Durata minima secondo le “Linee guida per l’adozione dello standard formativo per l’attività di installazione e manutenzione straordinaria di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili (FER), approvato dalla conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome il 24 gennaio 2013 Procedura di assegnazione area: attività riconosciute ai sensi della normativa di settore ai soli fini certificativi REVISIONE DI VEICOLI Responsabile tecnico di operazioni di revisione periodica dei veicoli a motore Durata massima: 40 ore Sedi prioritarie di realizzazione: Villazzano Procedura di assegnazione area: Istituzioni formative paritarie AUTOTRASPORTO Consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto durata massima: 200 ore Autotrasporto di merci per conto terzi durata massima: 200 ore Autotrasporto di merci per conto terzi con veicoli da 1,5 a 3,5 tonn. (decreto direttoriale prot. 0002007 dd. 30.7.2012 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti- Dipartimento trasporti durata massima: 100 ore Trasporto di viaggiatori su strada nazionali e internazionali Pag. 48 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 durata massima: 200 ore. Trasporto merci pericolose su strada (ADR) durata massima: 40 ore. Consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose durata massima: 40 ore. Aggiornamento rinnovo certificazione ADR durata massima: 20 ore. Sedi prioritarie di realizzazione area: Trento. Numero utenti minimi per l’intera area 15 Procedura di assegnazione area: Istituzioni formative paritarie; attività riconosciute ai sensi della normativa di settore ai soli fini certificativi AMBIENTE Responsabile tecnico d'impresa operante nel settore della gestione dei rifiuti (DM 28 aprile 1998, n. 406). Moduli base (40 ore), trasporto di RSU speciali in genere (16 ore), trasporto di rifiuti pericolosi (44 ore); gestione impianti vari fissi e mobili (40 ore); intermediazione e commercio rifiuti (20 ore); bonifica di siti (40 ore), bonifica di siti e beni contenenti amianto (40 ore). Durata massima percorso con tutti i moduli: 240 ore. Procedura di assegnazione area: attività riconosciute ai sensi della normativa di settore ai soli fini certificativi SOSTEGNO ALLA COOPERAZIONE E ALLO SVILUPPO Iniziative di formazione professionale a favore di soggetti provenienti dai Paesi in via di sviluppo (articolo 7 della LP 10/88) Procedura di assegnazione: gestione da parte dal Servizio Emigrazione e Solidarietà mediante le risorse provinciali imputate su i propri capitoli di spesa per la realizzazione degli interventi di cui alla LP 10/88. MAESTRO ARTIGIANO Corsi di formazione per maestri artigiani (articolo 13 lettera b e c) della LP 11/02) Procedura di assegnazione: gestione da parte dal Servizio Artigianato, mediante le risorse provinciali imputate su i propri capitoli di spesa per la realizzazione degli interventi di cui alla LP 11/02 La formazione prevista da specifiche leggi costituisce l'unico ambito nel quale la Provincia riconosce attività formative secondo le rispettive normative di settore (statali e provinciali) ai soli fini certificativi svolte da soggetti privati e per i quali la Provincia svolge funzioni di vigilanza (articolo 34, comma 1, lettera h della l.p. n. 5/2006). L’intervento della Provincia Autonoma di Trento consiste nella gestione degli esami e delle verifiche necessarie ai fini della realizzazione e della certificazione dell'attività formativa, secondo quanto previsto dalle specifiche normative di settore. Pag. 49 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Le modalità di riconoscimento delle attività formative svolte da tali soggetti ed i vincoli connessi alla gestione di tali attività riconosciute ai soli fini certificativi senza onere finanziario da parte della Provincia Autonoma di Trento saranno definite con apposito provvedimento della Giunta provinciale. Nel caso di azioni senza intervento finanziario della Provincia Autonoma di Trento si prescinde dal numero minimo degli utenti. Nelle azioni formative senza alcun onere della Provincia, da riconoscere secondo le modalità di cui al paragrafo precedente, si prevede, ai sensi della L. 1/90 art. 3, comma 1, lettera a), il riconoscimento per l'anno formativo 2013/14 di un corso biennale di qualificazione di estetista, con un minimo di 900 ore annue, rivolto esclusivamente ad adulti (età minima 18 anni), che intendono intraprendere l'attività autonoma di estetista. Gli obiettivi disciplinari e la conseguente strutturazione e articolazione dei programmi deve fare riferimento all'art. 2 del D.M. del 21/3/1994 e successive modifiche ed integrazioni, concernente il regolamento di attuazione della L 1/90. Rientrano nella tipologia della formazione prevista da specifiche leggi anche i corsi di formazione professionale a favore dei detenuti di cui alla legge 26.7.1975 n. 354 e successivo regolamento relativo all'ordinamento penitenziario approvato con D.P.R. n. 230 dd. 30.6.2000, che prevede la definizione degli interventi previsti dalla specifica normativa con protocolli d'intesa siglati fra il Ministero competente e gli enti locali coinvolti. In attuazione del provvedimento il Ministero di Grazia e Giustizia e la Provincia Autonoma di Trento hanno siglato in data 12.11.1993 un protocollo d'intesa approvato con deliberazione della Giunta Provinciale n. 15646 dd. 10.11.1993 in fase di ridefinizione. Per tali attività si deroga al numero minimo degli utenti, in quanto l’attività fa riferimento ai soggetti presenti e individuati dalla casa circondariale. Il finanziamento dei corsi per detenuti avviene con il ricorso alle risorse provinciali solo ed esclusivamente per gli Istituti di formazione professionale provinciali, mentre per le istituzioni formative paritarie solo se le attività formative risultano escluse dal cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo l’anno 2013 e in questo caso dovranno far parte del finanziamento assegnato per l’istruzione e formazione professionale. Le attività programmate per l’anno formativo 2013/14 risultano le seguenti: DETENUTI Nuove tecnologie informatiche Durata complessiva: tra un minimo di 40 ore ed un massimo di 150 ore Sede prioritaria di realizzazione: Casa circondariale di Trento Procedure di assegnazione: istituzioni formative paritarie se escluse dal cofinanziamento del FSE Lavorazioni elettriche Durata complessiva: tra un minimo di 40 ore ed un massimo di 150 ore Sede prioritaria di realizzazione: Casa circondariale di Trento Procedure di assegnazione: istituzioni formative paritarie se escluse dal cofinanziamento del FSE Tecniche di acconciatura Durata complessiva: tra un minimo di 40 ore ed un massimo di 150 ore Sede prioritaria di realizzazione: Casa circondariale di Tento Pag. 50 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Procedura di assegnazione: Tecniche di estetica Durata complessiva: Sede prioritaria di realizzazione: Procedura di assegnazione: Lavorazioni di falegnameria Durata complessiva: Sede prioritaria di realizzazione: Sede prioritaria di realizzazione: Procedura di assegnazione: Cucina. Durata complessiva: Sede prioritaria di realizzazione: Procedura di assegnazione: Confezione Durata complessiva: Sede prioritaria di realizzazione: Procedura di assegnazione: Istituto di Formazione Professionale Provinciale Servizi alla persona e Legno tra un minimo di 40 ore ed un massimo di 150 ore Casa circondariale di Tento Istituto di Formazione Professionale Provinciale Servizi alla persona e Legno tra un minimo di 40 ore ed un massimo di 150 ore Casa circondariale di Tento Trento (per detenuti in semilibertà o pene alternative) Istituto di Formazione Professionale Provinciale Servizi alla persona e Legno tra un minimo di 40 ore ed un massimo di 150 ore Casa circondariale di Tento Istituto di Formazione Professionale Provinciale Alberghiero tra un minimo di 40 ore ed un massimo di 150 ore Casa circondariale di Trento istituzioni formative paritarie se escluse dal cofinanziamento del FSE Edilizia Durata complessiva: tra un minimo di 40 ore ed un massimo di 150 ore Sede prioritaria di realizzazione: Casa circondariale di Trento Procedura di assegnazione: istituzioni formative paritarie se escluse dal cofinanziamento del FSE Per i giovani trentini di età inferiore ai 21 anni, accolti nell’Istituto penale Minorenni per il Triveneto, è possibile attivare da parte delle istituzioni formative provinciali rapporti di collaborazione per la realizzazione di percorsi di formazione professionale, volti a riconoscere il concorso economico sostenuto a loro favore. Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi Le attività sono attuate, con l’esclusivo ricorso alle risorse provinciali, con riferimento alle procedure, sopraindicate nelle diverse aree o singola tipologia di corso: - dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali; - dai Servizi provinciali competenti delle singole normative di settore; - dalle istituzioni formative paritarie secondo le procedure individuate nel documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento provinciale (deliberazione della Giunta Provinciale di data odierna); - da soggetti che hanno richiesto il riconoscimento delle attività ai sensi della normativa di settore ai soli fini certificativi. Pag. 51 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 1.8 AVVIO DELL’ISTRUZIONE SUPERIORE (IFTS) E FORMAZIONE TECNICA La recente Legge Provinciale n. 25 dd. 27 dicembre 2012 ha modificato ed integrato il capo IV con l’introduzione dell’articolo l’art. 67 bis che riguarda i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS). Si deve ora sviluppare anche in ambito provinciale la formazione post-secondaria mediante percorsi di specializzazione tecnica di durata annuale, rivolta a studenti in possesso del titolo dei percorsi quinquennali di istruzione e del titolo del diploma professionale dei percorsi di istruzione e formazione professionale, che si concludono con il rilascio di un certificato di specializzazione tecnica superiore, ai sensi del DPCM del 25 gennaio 2008. Conseguentemente la Provincia dovrà andare a definire gli ambiti di specializzazione, anche in relazione agli standard nazionali minimi relativamente a cinque aree professionali (manifattura e artigianato, meccanica, impianti e costruzioni, cultura informazione e tecnologie informatiche, servizi commerciali, turismo e sport) e a 20 specializzazioni, come definite nell’Accordo in conferenza Stato-Regioni del 20 dicembre 2012 e relativo decreto di recepimento. Inoltre, la recente normativa sulla certificazione delle competenze, introduce ulteriori elementi che meritano una riflessione per le possibili implicazioni anche su questo tema, in ordine alle nuove caratteristiche che la progettazione formativa, e conseguentemente gli avvisi , dovranno assumere, per garantire sia la coerenza con il modello dell’IFTS come si è configurato a livello nazionale, sia la certificabilità delle competenze che si intende promuovere nelle specializzazioni IFTS. Sul versante provinciale la nuova offerta degli IFTS impatta con la programmazione e la progettazione dell’offerta post-diploma FSE e più in generale sulla necessità di definire in filiera la programmazione dei percorsi formativi delle fattispecie di intervento rispetto ad una correlata analisi dei fabbisogni, all’interno di un disegno coerente delle necessità manifestate per i differenti livelli di professionalità presenti nel contesto economico e lavorativo. Si intende pertanto necessario costituire un gruppo di lavoro congiunto fra rappresentanti del Servizio Istruzione e del Servizio Europa al fine di coordinare la programmazione, progettazione e attuazione di questa nuova tipologia formativa, anche con riferimento alla loro finanziabilità con il Fondo sociale europeo. Si tratta nello specifico di: - individuare e declinare secondo le esigenze espresse dalle categorie economiche le specializzazioni nazionali, nell’ambito di un quadro organico di qualificazioni in filiera rispetto anche agli altri segmenti dell’offerta formativa (IeFP, Istruzione tecnica e professionale, AFP); - definire congiuntamente un modello e un impianto strutturale del sistema degli IFTS provinciale e di coordinare l’offerta formativa post-secondaria, che, a seguito delle risultanze dell’analisi dei fabbisogni, potrebbe comprendere le specializzazioni IFTS e, in assenza di queste, anche un’offerta integrata postdiploma, individuando coerentemente l’eventuale struttura di avvisi o bandi per l’affidamento in gestione agli organismi accreditati FSE. Le azioni previste saranno attuate con il ricorso delle risorse provinciali e saranno curate dal Servizio Istruzione, che individuerà gli esperti o gli organismi da coinvolgere, in possesso delle necessarie competenze e delle risorse scientifiche ed organizzative. Pag. 52 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 1.9 ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE (AFP) L’Alta Formazione Professionale (AFP) si configura come una filiera formativa di durata massima triennale, che si colloca a valle dell’istruzione secondaria superiore e dell’istruzione e formazione professionale. Si conclude con il rilascio di un diploma di tecnico superiore, che attesta l’acquisizione di competenze di alta formazione (cfr. art. 67 della LP 5/2006). Si tratta di un sistema di formazione terziaria non accademica, che ha anticipato (di almeno cinque anni) gli orientamenti successivamente definiti a livello nazionale nella riorganizzazione dell’istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) con l’istituzione degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e la definizione dell’ordinamento e dell’attivazione dei percorsi a seguito della costituzione di 62 fondazioni di partecipazione. L’alta formazione professionale forma figure professionali dotate di elevata preparazione tecnico-gestionale in ambiti specifici e di eccellenza, corrispondenti al V livello del Quadro Europeo delle Qualificazioni, si riferisce alla formazione terziaria non accademica presente in diversi contesti europei e si viene a collocare nell’alveo degli ITS nazionali. L’individuazione delle figure professionali dei percorsi di alta formazione professionale scaturisce da un’approfondita analisi dei fabbisogni formativi di medio periodo, raccordata con le tendenze di sviluppo locale e con le esigenze del sistema socio-economico, in una logica di anticipazione. Il processo che ha portato la Provincia Autonoma di Trento alla definizione dell’ Alta Formazione Professionale ha comportato scelte istituzionali e progettuali innovative, sia in termini di modello di “governance”, per poter gestire un’offerta articolata e complessa, che in termini di scelta di percorsi formativi corrispondenti agli effettivi fabbisogni, nonché di predisposizione di adeguate condizioni didattico organizzative per favorire forme evolute di apprendimento. Per la costruzione dell’alta formazione professionale si è proceduto per fasi successive: dall’individuazione delle figure professionali e relativa progettazione dei percorsi secondo un modello di riferimento e apposite linee di indirizzo, all’attuazione, gestione didattico-organizzativa e valutazione dei percorsi, mediante il coinvolgimento progettuale e realizzativo da parte delle istituzioni scolastiche e formative. Ulteriore elemento connotativo dell’AFP è la scelta di una “governence” di tipo partecipativo, con l’attivazione di molteplici “stakeholders” locali, che con il Comitato dell’alta formazione Professionale in primis e con le associazioni, le imprese e parzialmente con il mondo accademico e della ricerca, ha permesso di sviluppare un ruolo di presidio funzionale. Accanto all’accompagnamento dell’attuazione dei percorsi, secondo l’approccio della ricerca basata su progetti, si sono avviate nell’ambito della realizzazione dei percorsi anche concrete attività di ricerca applicata per ancorare i percorsi ai nuovi ambiti di sviluppo e favorire il trasferimento tecnologico. Per il 2013/2014 si prevede: 1. di proseguire, in un ottica di sistema, nello sviluppo dell’alta formazione professionale con la realizzazione dei percorsi e delle azioni di accompagnamento individuate; 2. di analizzare e approfondire il modello dell’alta formazione professionale provinciale anche con riferimento agli ulteriori sviluppi della nuova normativa riferita agli ITS a livello nazionale, dove si è intervenuti, per dare attuazione all’articolo 52 “Misure di semplificazione e promozione dell'istruzione tecnicoprofessionale e degli istituti tecnici superiori – ITS” di cui al Decreto Legge 9 Pag. 53 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 febbraio 2012, n. 5 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo”, convertito con modificazioni dalla Legge 4 aprile 2012, n. 35. Rispetto a questa disposizione normativa sono state approvate apposite linee guida nazionali, mediante l’Intesa della Conferenza Unificata del 26 settembre 2012, recepita con Decreto interministeriale del MIUR di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e con il Ministero dello Sviluppo Economico del 7 febbraio 2013 per: - realizzare un'offerta coordinata di percorsi tecnici superiori (ITS) in ambito nazionale; - favorire la costituzione dei poli tecnico-professionali; - semplificare gli organi di indirizzo, gestione e partecipazione previsti dagli statuti delle fondazioni ITS - individuare criteri e requisiti minimi per l’assegnazione/riassegnazione delle risorse ai percorsi ITS. Per quanto riguarda il primo versante si andrà a proseguire : ● la realizzazione dei percorsi di alta formazione professionale per quanto concerne: - il primo anno della nuova edizione 2013-2015 dei percorsi di tecnico superiore per l’energia e l’ambiente, per l’edilizia sostenibile, del verde, e per la direzione di unità ricettiva, correlati alle figure nazionali di riferimento di cui al Decreto del Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro del lavoro del 7 settembre 2011 e al successivo Decreto del il MIUR di concerto fra e il MLPS del 5 febbraio 2013, concernente la revisione degli ambiti di articolazione dell’area “Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali -Turismo” degli ITS, delle relative figure nazionali di riferimento e dei connessi standard delle competenze tecnico-professionali (cfr. Deliberazione della Giunta Provinciale n. 1466 del 19 luglio 2013); - il secondo anno dei percorsi dell’edizione 2012-2014 di tecnico superiore delle arti grafiche, di cucina e della ristorazione, per l’automazione ed i sistemi meccatronici e per la gestione del centro benessere, già correlati alle nuove figure nazionali di cui al Decreto del 7 settembre 2011 citato (cfr. deliberazione della Giunta Provinciale n. 1048 del 25 maggio 2012); - gli esami finali degli studenti che hanno concluso i percorsi delle edizioni pregresse; ● l’accompagnamento della sperimentazione dei percorsi avviati, secondo l’approccio della ricerca basata su progetti e della relativa strumentazione, il monitoraggio interno ed esterno dei percorsi avviati e la costruzione di un sistema di valutazione dell’AFP; ● la sistematizzazione organica delle modalità di attuazione e di accompagnamento alla sperimentazione dei percorsi di Alta formazione Professionale, che nel frattempo si sono ampliate e prodotte con numerosi provvedimenti, anche per uniformarle, nel rispetto della specificità del sistema trentino, alle disposizioni regolamentari nazionali degli ITS; ● la realizzazione di azioni di accompagnamento e di formazione con particolare riferimento alle funzioni e alle attività individuate nel modello di attuazione dell’alta formazione professionale (vedi tra l’altro l’animazione del partenariato; il praticantato e la sua valutazione, la gestione della didattica, la valutazione e la certificazione degli apprendimenti, lo sviluppo delle competenze cognitive e relazionali e generali comuni e sua valutazione, l’attività di monitoraggio, Pag. 54 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 ● ● ● ● ● ● ● ● ● l’esercizio della tutorship, la creazione, l’utilizzo e l’implementazione della piattaforma; la costruzione di un sistema informativo anche in raccordo con la banca dati nazionale degli ITS realizzata dall’INDIRE, per poter mettere in rete il sistema trentino con il livello nazionale e tra l’altro promuovere e far conoscere l’offerta dell’Alta Formazione Professionale; l’analisi per lo sviluppo del sistema di validazione e certificazione delle competenze, che trovi una coniugazione anche nell’alta formazione professionale, secondo l’impianto definito dalla Legge Provinciale n. 10 del primo luglio 2013 ed in raccordo con il Decreto Legislativo 16 gennaio 2013 n. 13 “Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell’art. 4, commi 58 e 68 della legge 28 giugno 2012, n. 92”; lo studio di fattibilità rispetto ai nuovi fabbisogni formativi segnalati nel presente Programma di eventuali nuovi percorsi di alta formazione professionale e la verifica della tenuta del fabbisogno delle figure professionali, i cui percorsi si stanno concludendo, anche con riferimento agli esiti delle attività di monitoraggio e di valutazione del biennio in fase di attuazione, nonché in prospettiva all’indagine di placement a 6-12-18 mesi: Più in generale si intende costruire un sistema di indicatori di tipo quali-quantitativo riferiti a attrattività, occupabilità, rapporti con il mondo del lavoro (praticantanto, docenti esperti, attività sviluppate in laboratorio di imprese o di ricerca), sviluppo di reti nazionali ed estere. La definizione di questi indicatori e indici di realizzazione e di risultato, volto alla valutazione del sistema è stato mutuato, con una forma di adattamento alla realtà provinciale, a quello individuato nell’allegato A) del decreto interministeriale MIUR-MLPS dd. 7 febbraio 2013 soprarichiamato. Questo sistema potrà essere confrontato con i dati nazionali e potrà essere utilizzato anche ai fini della prosecuzione e del finanziamento dei percorsi dell’Alta formazione Professionale realizzati. la costruzione di un repertorio delle figure professionali di riferimento per i percorsi dell’alta formazione professionale secondo l’approccio indicato dal Quadro europeo delle qualificazioni per l’apprendimento permanente, che valorizzi le competenze comuni delle diverse figure; il raccordo con gli ordini professionali per il riconoscimento del percorso e dei relativi crediti ai fini dell’abilitazione alla professione in riferimento al titolo di studio della scuola secondaria superiore e dell’attività di AFP frequentata; l’attuazione dell’apprendistato alto, recentemente approvato (febbraio 2013) con un accordo fra le parti sindacali ed imprenditoriali, attraverso la definizione congiunta fra dipartimento della Conoscenza e Agenzia del Lavoro di un regolamento applicativo; l’aggancio con il progetto per l’imprenditorialità giovanile (cfr. Deliberazione della Giunta Provinciale n. 556 del 28 marzo 2013), per sviluppare iniziative di avvio di lavoro autonomo . lo sviluppo della dimensione extraprovinciale ed in prospettiva europea e internazionale anche attraverso la conoscenza e lo scambio con altre esperienze nazionali ed estere e la costruzioni di reti, nonché la partecipazione a progetti di carattere transnazionale; lo studio di fattibilità per il riconoscimento dei crediti sulla base dei sistemi ECVET e delle esperienze maturate a livello europeo nell’ambito della Pag. 55 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 formazione terziaria non accademica, per verificare l’eventuale sua trasferibilità nei percorsi di AFP e sulle certificazioni rilasciate; ● l'acquisto di attrezzature, sussidi e strumenti, nonché la predisposizione logistica di aule e laboratori, al fine di permettere ai soggetti attuatori dei percorsi la realizzazione delle attività formative; ● la prosecuzione di azioni mirate di divulgazione, promozione e conoscenza dell'Alta Formazione Professionale trentina, anche in termini di promozione integrata con i percorsi degli ITS nazionali; ● il raccordo della sperimentazione dell’AFP, sul fronte progettuale, programmatorio e realizzativo con l’evoluzione a livello nazionale del processo di riorganizzazione dell’istruzione tecnica superiore (ITS), con riferimento ai due Decreti approvati di concerto fra il MIUR e IL MLPS dd. 7 settembre 2011 soprarichiamato e 7 febbraio 2013 in attuazione delle linee guida di cui all’articolo 52 della Legge 35 dd. 4.4.2012 e successivi provvedimenti in corso di definizione a livello nazionale. Sul secondo versante si andrà ad operare un’analisi e una valutazione approfondita del modello di AFP trentina rispetto a: ● la costruzione di un vero e proprio sistema di formazione terziaria non accademica; ● le scelte e gli adattamenti del modello dell’alta formazione professionale trentina anche con riferimento agli ITS e alla loro evoluzione; ● lo sviluppo di alcune filiere formative nell’ottica di polo, con l’individuazione di figure di tecnico superiore nell’area meccatronica, già in fase di sviluppo operativo,dell’agricoltura e del turismo. Per quest’ultimo settore si intende avviare a partire dal percorso dell’alta formazione nella gestione delle strutture ricettive un primo ragionamento di filiera formativa per la gestione alberghiera (hotellerie), in raccordo con il dipartimento del Turismo, con le associazioni imprenditoriali di riferimento e con alcuni Comuni della Valsugana. ● la sperimentazione di nuovi modelli di attuazione organizzativa - gestionale, prevedendo la possibilità di verificare, tra l’altro forme associative per la gestione del partenariato in modo più strutturato tra le istituzioni formative e scolastiche dell’area del turismo. Le azioni previste saranno attuate con il ricorso delle risorse provinciali e saranno curate dal Servizio Istruzione, che individuerà gli esperti o gli organismi da coinvolgere, in possesso delle necessarie competenze e delle risorse scientifiche ed organizzative. 1.10 INIZIATIVE FORMATIVE PROMOSSE DALL’AGENZIA DEL LAVORO Il presente capitolo descrive le attività formative che l’Agenzia del Lavoro attua o finanzia in proprio su fondi non comunitari, in base al documento degli Interventi di Politica del Lavoro 2011 - 2013. Queste attività vengono riportate nel Programma Annuale delle attività per la formazione professionale ai sensi dell’art. 15 del Regolamento concernente l'individuazione degli strumenti e la definizione dei criteri per la programmazione settoriale in attuazione dell'articolo 17 della legge provinciale 8 luglio 1996, n. 4 emanato con Decreto del Presidente della Giunta provinciale 25 settembre 2000, n. 24-42/leg. Pag. 56 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 La programmazione annuale delle iniziative formative tiene conto, in primo luogo, delle priorità indicate nel Programma di sviluppo provinciale, che demanda espressamente al Documento di politica del lavoro per il triennio 2011-2013: 1) lo sviluppo dell’apprendistato nelle tre tipologie dell’apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale, dell’apprendistato professionalizzante e di mestiere e dell’apprendistato di alta formazione e di ricerca; 2) il rafforzamento degli interventi di formazione professionale per prevenire l’espulsione dal mercato del lavoro e per favorire il reinserimento lavorativo dei soggetti disoccupati. In secondo luogo tiene conto del “Programma degli interventi per affrontare la crisi occupazionale dei giovani” approvato con delibera della Giunta provinciale 1444 del 1 luglio 2011, che dedica la prima linea guida a “Favorire l’ingresso nel mercato del lavoro” mediante lo strumento dell’apprendistato, che costituisce il contratto di inserimento occupazionale più collaudato e qualificato, anche alla luce dell’esperienza straniera. In terzo luogo costituisce attuazione del Documento degli interventi di politica del lavoro per il triennio 2011 – 2013 approvato con delibera 1608 del 29 luglio 2011 e successivamente integrato e modificato con delibera n°. 1217 del 15 giugno 2012 e n. 2868 del 27 dicembre 2012 e n. 232 del 15 febbraio 2013. A. FORMAZIONE PER LAVORATORI IN INGRESSO Le attività formative sono promosse direttamente dall’Agenzia del Lavoro in collaborazione con il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione. 1. Interventi formativi per giovani assunti con contratto di apprendistato L’Agenzia del Lavoro promuove, in collaborazione con il sistema formativo locale, attività di formazione professionale e di inserimento lavorativo rivolte ai giovani assunti con contratto di apprendistato in attuazione della Legge Provinciale 10 ottobre 2006, n. 6 e del relativo regolamento di attuazione. Tali attività sono strutturate secondo tre tipologie: a) interventi nell’ambito dell’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale; b) interventi per l’apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere; c) interventi di alta formazione per l’acquisizione di titoli di studio anche universitari. Gli interventi sotto riportati sono conformi sia al Testo Unico sull’apprendistato D.lgs 14 settembre 2011 n° 16, sia agli accordi sottoscritti con le parti sociali dell’8 febbraio 2013. 1.a Interventi per l’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale (punto 4.7 del Documento degli Interventi) L’Agenzia del Lavoro organizza e finanzia corsi per il conseguimento di una qualifica o di un diploma professionale in collaborazione con le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione locale e le aziende interessate. I corsi o i percorsi individuali per i giovani che hanno abbandonato anzitempo la scuola o la formazione professionale senza conseguire almeno una qualifica professionale hanno una durata di 420 ore annue. La formazione formale culturale e professionalizzante è svolta presso il sistema di istruzione e formazione professionale e può essere realizzata anche in parte presso le stesse aziende per la sola parte professionalizzante (almeno 100 ore), nel rispetto del Pag. 57 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 programma concordato con le istituzioni educative e delle modalità operative previste dall’Agenzia del Lavoro. La formazione non formale è strutturata per obiettivi e indica le abilità operative che devono essere esercitate dall’apprendista per il pieno apprendimento delle competenze professionali. I tutori sono tenuti a frequentare un percorso formativo di 16 ore in preparazione al proprio ruolo. Al fine di rendere sostenibili i costi gravanti sui datori di lavoro che aderiscono alla presente modalità formativa, l’Agenzia del Lavoro concede un contributo annuo per apprendista a copertura dei maggiori oneri formativi. 1.b1 Interventi formativi per l’apprendistato professionalizzante per apprendisti assunti prima del 25 aprile 2012 (punto 4.8 del Documento degli Interventi) L’Agenzia del Lavoro organizza offerte formative modulari a catalogo, a sostegno degli obblighi formativi aziendali, in merito alla formazione formale, per 8 settori produttivi (meccanico A, B, C, D, edile, legno, turismo, commercio, servizi alle persone, tessile- abbigliamento, tipografico) per le figure professionali comuni alle varie attività produttive nonché per lo sviluppo delle competenze trasversali del giovane lavoratore/lavoratrice. Le aziende sono tenute ad inviare i Piani Formativi Individuali all’Agenzia del Lavoro. Presso l’Agenzia del Lavoro è istituito un Gruppo Tecnico, con la partecipazione delle parti sociali, per l’analisi dei Piani Formativi Individuali. L’Agenzia può avvalersi dell’apporto di Enti/Organismi Bilaterali previsti dai C.C.N.L. e presenti sul territorio provinciale, anche per la raccolta dei Piani formativi individuali. Il tutore aziendale è tenuto alla frequenza di un corso formativo di durata non inferiore alle 16 ore. 1.b2 interventi formativi per l’apprendistato professionalizzante o di mestiere per apprendisti assunti dal 26 aprile 2012 L’Agenzia del lavoro organizza e finanzia le offerte formative di cui al punto precedente, anche per gli apprendisti assunti dal 26 aprile 2012 in poi assicurando la copertura dei costi della formazione di base trasversale, mentre i moduli professionalizzanti prevedono una compartecipazione ai costi da parte delle aziende nella misura del 30%. In applicazione del principio di sussidiarietà, recepito nell’accordo dell’8 febbraio 2013, gli enti bilaterali, ove contrattualmente previsto, procedono sulla base di specifiche intese ad una progressiva presa in carico delle funzioni di: • assistenza alla compilazione del piano formativo • verifica di conformità per i P.F.I. • attività di sostegno alla formazione aziendale • sostegno alla documentazione e all’attestazione degli esiti sul libretto formativo del cittadino. L’agenzia finanzia inoltre, in via sperimentale, offerte formative per la transizione d’impresa per parenti ed affini assunti come apprendisti. In questo caso la compartecipazione ai costi da parte delle aziende è del 50%. 1.b3 interventi formativi per l’apprendistato di cui alla Legge 196/97 (punto 4.9 del Documento degli Interventi) Pag. 58 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 In attuazione dell’art. 16 della Legge 196 del 97 e successivi decreti attuativi, l’Agenzia del Lavoro programma, attua e finanzia offerte formative extraziendali della durata minima di 120 ore annue. Le aziende possono, al fine di una migliore personalizzazione del percorso e nel caso di un apprendista con titolo di studio coerente con il lavoro svolto, scegliere parte del percorso formativo professionalizzante, optando per alcuni moduli, opportunamente identificati e comunicati, secondo le modalità previste, all’Agenzia del Lavoro o all’ente formativo di riferimento. Il tutore aziendale è tenuto alla frequenza di un corso formativo di durata non inferiore alle 16 ore. 1.c Azioni formative in apprendistato di alta formazione e ricerca (punto 4.10 del Documento degli Interventi) L’Agenzia del Lavoro in collaborazione con il sistema delle imprese, con le scuole del sistema educativo di istruzione e formazione locale e con le Università, organizza percorsi formativi sperimentali che consentono l’accesso ai vari livelli dei titoli di studio (ad es. diploma di scuola media superiore, titoli universitari, specializzazione tecnica superiore). Sono previsti al riguardo 6 percorsi: a. per il conseguimento del diploma di istruzione tecnica professionale - I giovani che hanno completato il biennio delle superiori o sono in possesso del diploma professionale possono accedere a percorsi differenziati per durata (4 anni e 2 anni) strutturati su un’offerta formativa di 460 ore annue. Eventuali crediti formativi possono modificare la ripartizione del monte ore annuo e la distribuzione delle ore dedicate alla parte culturale e professionale. Le misure di sostegno sono riportate nel documenti degli interventi di politica del lavoro. b. per il diploma di tecnico superiore: - I corsi per il conseguimento della specializzazione di tecnico superiore possono essere frequentati anche in apprendistato della durata di 3 anni, se l’assunzione è nel primo anno , e di 2 anni, se l’assunzione avviene al secondo anno. Il monte ore di formazione extra aziendale varia, a seconda dei percorsi , da un minimo di 300 ore ad un massimo di 600 ore all’anno. Il documento degli interventi prevede un contributo all’assunzione. c. a completamento dei corsi di laurea, laurea magistrale e a ciclo unico - Il percorso di completamento dell’ultimo anno dei corsi di laurea in apprendistato è possibile per tutti gli studenti che abbiamo almeno: 120 crediti se iscritti ai corsi di laurea 80 crediti se iscritti ai corsi di laurea magistrale 240 crediti se iscritti ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico d. per la frequenza di master universitari di I° e II° livello - La partecipazione ai master di giovani assunti in apprendistato è consentita sia nell’ambito dei master già sponsorizzati dall’Università sia nell’ambito di master organizzati per soddisfare specifiche richieste del mercato del lavoro locale. e. Corsi per i dottorati di ricerca: - L’ultimo anno dei corsi per i dottorati di ricerca possono essere frequentati anche se lo studente è assunto in apprendistato. Accordi ed incentivi: Pag. 59 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 - f. I percorsi c.,d, ed e, saranno aggetto di intese tra le parti sociali per la definizione contrattuale del relativo apprendistato che terrà conto delle modalità organizzative, del monte ore formativo, degli obblighi formativi in capo alle aziende e del relativo salario. L’Agenzia del lavoro potrà, in base alla definizione del contratto stabilire dei contributi alla formazione e al sostegno di tali percorsi. Attività di ricerca: - Possono essere assunti in apprendistato per la ricerca giovani diplomati o laureati presso aziende che hanno attivato progetti di ricerca con fondi propri o ricorrendo positivamente ai finanziamenti provinciali , nazionali ed europei. La durata dell’apprendistato è di 24 mesi con una formazione non inferiore a 320 ore annue, prorogabile di ulteriori 12 mesi se l’azienda ottiene l’approvazione di un progetto di internazionalizzazione di cui all’art. 24 sexies comma 1 bis della L.P. 6/99 . L’agenzia può erogare finanziamenti alla formazione dell’entità prevista dal documento degli interventi. 2. Interventi formativi personalizzati in apprendistato (punto 4.11 del Documento degli Interventi) L’Agenzia del Lavoro promuove e finanzia specifici percorsi di formazione personalizzati in apprendistato a favore dei giovani in difficoltà di inserimento professionale seguiti dai servizi socio-assistenziali territoriali o dai Centri per l’Impiego. Dette iniziative possono essere precedute anche da tirocini formativi personalizzati della durata non superiore a 12 mesi. 3. Interventi formativi per tutori aziendali dell’apprendista (punto 4.12 del Documento degli Interventi) Attivazione di percorsi formativi minimi, anche di breve durata, ed in collaborazione con gli enti Bilaterali, per la comprensione dei compiti del tutore aziendale, per la predisposizione dei Piani Formativi Individuali, per una corretta gestione dell’approccio alla sicurezza e alla formazione degli apprendisti. 4. Interventi formativi per maestri artigiani (4.13 del Documento degli Interventi) L’Agenzia del Lavoro può organizzare, per gli artigiani che chiedono di poter operare come “maestri”, percorsi formativi di preparazione al ruolo di durata non inferiore a 48 ore eventualmente arricchiti da offerte modulari di breve durata. I contenuti dei corsi proposti approfondiscono, rispetto al compito dell’insegnamento della professione, l’analisi dei bisogni, la progettazione della formazione, le tecniche attuative, la personalizzazione dei processi di apprendimento e la valutazione degli esiti ed altri aspetti delle competenze formative. B. INTERVENTI PER FAVORIRE PROFESSIONALE CONTINUA 1. Interventi formativi individuali extra aziendali di aggiornamento (punto 4.3 del Documento degli Interventi) Pag. 60 di 80 All. 002 LA FORMAZIONE RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 L’Agenzia del lavoro finanzia i datori di lavoro che attuano percorsi formativi extra aziendali, anche fuori provincia, ivi compresi i master di specializzazione, purché non prevedano il rilascio di titoli universitari. Il progetto formativo deve indicare contenuti, tempi, modalità di esecuzione, soggetto formativo attuatore e deve prevedere una formazione formale di durata minima di 24 ore. Il progetto può essere compilato con la collaborazione degli Enti bilaterali, organismi per l’innovazione e lo sviluppo tecnico, associazioni dei datori di lavoro. Sono finanziabili anche percorsi di apprendimento delle lingue straniere almeno di livello 2b del curriculum vitae Europass, purché la conoscenza della lingua sia strettamente congruente con il ruolo e le mansioni del dipendente beneficiario. I finanziamenti annui vengono concessi entro i limiti riportati dal documento degli interventi 2. Premi di specializzazione e di aggiornamento (punto 4.4 del Documento degli Interventi) Finanziamento di progetti di innovazione o di internazionalizzazione da attuarsi mediante periodi di formazione e di distacco dal lavoro ordinario allo scopo di facilitare, migliorare ed elevare il livello di professionalità dei dipendenti e del management aziendale. Il progetto formativo deve indicare le competenze da acquisire per migliorare la qualità dei servizi o del management aziendale, i tempi e le modalità di esecuzione,la suddivisione tra attività formativa formale ed attività formativa in contesto produttivo o non formale, eventuali collaborazioni esterne di partnership con Università o strutture pubbliche e private, compresi gli istituti di ricerca. 3. Interventi formativi collettivi di aggiornamento (punto 4.5 del Documento degli Interventi) Sostenere l’arricchimento professionale dei lavoratori, la competitività delle aziende e la stabilizzazione dell’occupazione, agevola inoltre il passaggio generazionale e sviluppa orientamenti innovativi nella conduzione delle piccole aziende locali. Il numero minimo di partecipanti (intendendo per tali tutte le tipologie identificate nei destinatari), anche nel caso in cui la formazione sia realizzata da più datori di lavoro, da società collegate o appartenenti al medesimo gruppo, non può essere inferiore a 3 per le piccole e medie imprese, a 6 per le grandi imprese ed a 8 per corsi multiaziendali. Nel progetto formativo devono essere indicati gli obiettivi, i tempi e le modalità di esecuzione; la durata minima del percorso non può essere inferiore a 24 ore. Per i dipendenti stranieri possono essere previsti ed attuati moduli integrativi, anche extra-orario di lavoro, per la conoscenza della lingua italiana e della realtà economico e sociale trentina. 4. Interventi formativi per il miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori sul lavoro (punto 4.6 del Documento degli Interventi) L'Agenzia del Lavoro può organizzare o finanziare iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione, anche di breve durata ed a carattere modulare, per il miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro, secondo quanto previsto dalle direttive comunitarie, dalla normativa nazionale e provinciale in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riguardo ai settori produttivi che presentano livelli di rischio medio-alti. A Pag. 61 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 tal fine sono sostenute collaborazioni con l’INAIL, Azienda provinciale per i servizi sanitari, con altri Servizi provinciali, con altri enti o istituzioni aventi compiti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con gli istituiti di istruzione e le Università, con gli Enti Bilaterali e gli Organismi Paritetici contrattuali e con le Associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori e con i Fondi Interprofessionali. Gli interventi potranno riguardare: • organizzazione di corsi a catalogo; • finanziamento di attività formative aziendali o interaziendali in materia di salute e sicurezza; • finanziamento di attività di analisi dei bisogni, progettazione, monitoraggio e valutazione degli interventi formativi, correlati con l'organizzazione del lavoro e l'organizzazione della sicurezza; • organizzazione di seminari su tematiche di rilievo per la diffusione della cultura della sicurezza e della prevenzione; • finanziamento di attività informative. Viene data priorità alle iniziative cofinanziate da Organismi o Enti Bilaterali. Per la partecipazione ai corsi a catalogo sono previste quote di iscrizione a carico dei partecipanti, esclusi i disoccupati, definite dal Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia del lavoro, in misura percentuale al costo della docenza. C. FORMAZIONE PER DISOCCUPATI, INOCCUPATI LAVORATORI A RISCHIO DI DISOCCUPAZIONE E 1. Interventi formativi individuali di inserimento su domanda aziendale (punto 3.7 del Documento degli Interventi) L’Agenzia del lavoro finanzia la preparazione professionale aziendale per l’inserimento occupazionale di nuovi dipendenti o dei dipendenti neo assunti. I progetti formativi devono essere realizzati in un tempo massimo di 3 mesi e prevedere una formazione formale di almeno 80 ore. Il finanziamento è erogato dopo l’assunzione del destinatario con rapporto di lavoro a tempo indeterminato oppure a tempo determinato per almeno 8 mesi se a tempo pieno e per almeno 12 mesi se part-time (minimo 20 ore settimanali); nel caso di progetti formativi pre assunzione l’assunzione deve avvenire entro 30 giorni dalla conclusione del percorso. 2. Interventi formativi collettivi di inserimento su domanda aziendale (punto 3.8 del Documento degli Interventi) L’Agenzia del lavoro finanzia i progetti formativi collettivi realizzati dai datori di lavoro, anche tramite enti bilaterali, associazioni di categoria, soggetti formativi accreditati. Il progetto formativo deve riguardare almeno 3 partecipanti e durare da un minimo di 80 ore di formazione formale ad un massimo di 480 ore complessive tra formazione formale e non formale. Il finanziamento è erogato dopo l’assunzione del destinatario/i con rapporto di lavoro a tempo indeterminato oppure a tempo determinato per almeno 8 mesi se a tempo pieno e per almeno 12 mesi se part-time (minimo 20 ore settimanali); nel caso di progetti formativi pre assunzione l’assunzione deve avvenire entro 30 giorni dalla conclusione del percorso. Pag. 62 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 3. Interventi professionalizzanti su richiesta datoriale, organizzati da soggetti formativi accreditati (punto 3.9 del Documento degli Interventi) L’Agenzia del lavoro finanzia i progetti formativi finalizzati all’apprendimento di competenze specialistiche necessarie per procedere all’assunzione di dipendenti. Il progetto formativo deve coinvolgere almeno 8 persone, durare da un minimo di 2 ad un massimo di 6 mesi, con almeno 160 ore di formazione formale. Possono essere previsti momenti di completamento della formazione anche presso il datore di lavoro richiedente. I datori di lavoro devono procedere all’assunzione di almeno i due terzi dei destinatari che hanno terminato il percorso con esito positivo entro 60 giorni dalla conclusione dello stesso; in caso contrario, il finanziamento viene proporzionalmente ridotto. 4. Interventi formativi collettivi di qualificazione o riqualificazione attuati dall’Agenzia del Lavoro (punto 3.10 del Documento degli Interventi) I corsi, attuati direttamente dall’Agenzia del Lavoro, sono a contenuto prevalentemente professionalizzante, cioè volti a formare specifiche figure professionali ricercate dal mercato del lavoro. I corsi si compongono solitamente di una parte d’aula/laboratorio e di un tirocinio in aziende private. I servizi formativi possono essere integrati da misure di sostegno alla collocabilità, anche in fase successiva, per coloro che permangono in situazione di difficoltà occupazionale. Le persone alla ricerca di lavoro che necessitano di una integrazione parziale delle proprie competenze professionali possono essere ammesse ai moduli offerti per l’apprendistato professionalizzante. L’Agenzia del Lavoro può organizzare e finanziare, in via sperimentale, anche attività di recupero culturale e professionale correlate all’acquisizione di eventuali titoli di studio in raccordo con il Dipartimento competente in materia di istruzione. 5. Interventi formativi per lavoratori a rischio di disoccupazione (punto 3.11 del Documento degli Interventi) L’Agenzia del Lavoro finanzia i progetti formativi per gruppi di almeno 3 lavoratori, a seguito dell’analisi: • dei bisogni di professionalità del mercato del lavoro locale per le attività di outplacement, anche a seguito di accordi di pre-mobilità; • dei nuovi contenuti di riqualificazione professionale richiesti dalla riorganizzazione aziendale per modifiche di processo o di prodotto. La durata non può essere inferiore alle 6 settimane, con almeno 120 ore di formazione formale, e non può essere superiore ai 6 mesi complessivi. Possono essere previsti momenti formativi anche extraziendali in collaborazione sia con gli enti bilaterali, sia con il sistema formativo pubblico e privato, sia con altri datori di lavoro interessati al completamento degli apprendimenti professionali. 6. Interventi formativi per lavoratori di settori produttivi connotati da stagionalità (punto 3.12 del Documento degli Interventi) La finalità di tali interventi è l’incremento delle competenze professionali dei lavoratori stagionali e lo sviluppo di politiche di stabilizzazione della forza lavoro del settore. Saranno attivate iniziative formative di qualificazione e riqualificazione, anche in Pag. 63 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 accordo con gli enti bilaterali per sostenere la programmazione ed i contenuti dell’offerta formativa, la partecipazione ai costi formativi e alle eventuali misure di sostegno ai percorsi formativi. In tale ambito possono essere sviluppate attività sperimentali in raccordo con il Dipartimento competente in materia di istruzione: • di riconoscimento di crediti formativi anche al fine di poter procedere, per sommatoria di competenze acquisite sul lavoro e la frequenza dei moduli, all’eventuale riconoscimento di titoli di studio professionali; • di offerte formative in preparazione al lavoro stagionale. I progetti formativi possono comprendere eventuali iniziative di integrazione delle competenze culturali al fine di acquisire il relativo titolo professionale. D. INTERVENTI STRAORDINARI PER L’OCCUPAZIONE GIOVANILE ED I DISOCCUPATI IN GENERALE D.1 PACCHETTO GIOVANI - politiche attive per l’occupazione giovanile Il Pacchetto Giovani risulta essere l’insieme coordinato e personalizzato di alcuni Interventi previsti nel Documento degli Interventi di Politica del Lavoro per il triennio 2011-2013, adottato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1608 del 29 luglio 2011 e s.m.e i., ed in particolare: Intervento 1A: Accoglienza ed informazione orientativa Intervento 1B: Orientamento e consulenza professionale Intervento 1C: Patto di servizio Intervento 3.4: Interventi di riqualificazione delle competenze per disoccupati con alcune ulteriori puntualizzazioni legate alla specificazione del target di riferimento. TARGET Target PRIORITARIO (precedenza) Giovani di età inferiore ai 25 anni, domiciliati in provincia di Trento, in uscita da percorsi scolatici o formativi ovvero in stato di disoccupazione o inoccupazione, entro 4 mesi dall’uscita o dal conseguimento di tale stato formale (iscrizione ad un Centro per l’Impiego) a prescindere che dispongano o non dispongano di un ammortizzatore sociale; Target NON PRIORITARIO (solo a fronte di disponibilità residue) Giovani di età inferiore ai 36 anni, domiciliati in provincia di Trento, in stato di disoccupazione o inoccupazione, entro 4 mesi dal conseguimento di tale stato formale (iscrizione ad un Centro per l’Impiego) e che non dispongono di un ammortizzatore sociale. AZIONI CHE COMPONGONO IL PACCHETTO Il pacchetto è composto essenzialmente da tre azioni necessariamente presenti e fra loro coordinate: ORIENTAMENTO FORMAZIONE TIROCINIO SUPPORTO ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO Pag. 64 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Tali azioni sono precedute da una necessaria fase di PRESA IN CARICO e di ADESIONE DEI PARTECIPANTI curata dai Centri per l’Impiego dell’Agenzia del Lavoro. LA FORMAZIONE Si tratta di un’azione destinata a fornire alcune competenze di base e trasversali, anche in chiave di preparazione all’azione successiva di tirocinio. L’azione si prevede articolata in moduli e 5 giornate e di durata complessiva pari a 26 ore procapite. La formazione si prevede sia destinata a sviluppare i seguenti contenuti: • I METODI E GLI STRUMENTI PER LA RICERCA ATTIVA DEL LAVORO; • LA COMUNICAZIONE EFFICACE IN CHIAVE PROFESSIONALE; • LE KEY COMPETENCE EUROPEE PER L’APPRENDIMENTO PREMANENTE; • LE COMPETENZE TRASVERSALI (diagnosticare, relazionarsi, affrontare); • MODULO BASE DI SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO; • PREPARAZIONE AL TIROCINIO. La formazione si prevede sia condotta da un docente e, per una percentuale almeno pari al 20%, da un codocente. Si prevede un tirocinio di durata pari a 8 settimane per partecipante (320 ore circa per partecipante). Il tirocinio dovrà avere contestualmente funzioni di socializzazione, orientamento e professionalizzazione. Il tirocinio dovrà essere svolto presso una unità operativa, avente sede in provincia di Trento, di datore di lavoro privato. Particolare attenzione dovrà essere riservata all’appropriazione delle seguenti competenze: diagnosticare, relazionarsi, affrontare, risolvere problemi di una certa complessità. Questo attraverso anche lo sviluppo di processi di: invenzione; acquisizione di nuovi stili di pensiero job oriented; nuove ed efficaci modalità e strategie di analisi della realtà; nuove ed efficaci forme di esercizio e di azione delle competenze acquisite in ambito scolastico-formativo. I contenuti più squisitamente tecnico-professionali dovranno essere sviluppati in relazione alle aspettative del tirocinante ed agli interessi dell’impresa ospitante SUPPORTO ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO Quale quarta fase del pacchetto è previsto che l’Ente formativo realizzi una attività di assistenza all’inserimento professionale della durata complessiva pari a 3 giornate procapite, da realizzare da parte di un tutor (counselor) nell’azienda che ha ospitato il tirocinio ovvero in altra azienda interessata ad una ipotesi di formalizzazione contrattuale. I costi di questa azione, comunque obbligatoria, vengono riconosciuti all’Ente formativo solo a fronte di un esito positivo della fase (contratto di lavoro Pag. 65 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 formalizzato con durata almeno pari a 6 mesi se trattasi di lavoro a tempo determinato). Qualora al termine del “pacchetto” sia attivato un contratto di lavoro, l’azienda che assume il giovane ha diritto di beneficiare degli incentivi all’assunzione previsti dalla normativa in essere in ragione della tipologia e della durata del contratto effettivamente formalizzato. ACCOMPAGNAMENTO COMPLESSIVO AL PACCHETTO Il pacchetto complessivo viene promosso con la responsabilità dell’Agenzia del Lavoro, che attua anche periodiche verifiche degli esiti e dei profili qualitativi conseguiti. Con compiti di regia, accompagnamento, monitoraggio e valutazione delle azioni che compongono il “pacchetto” e dei loro risultati, è istituito un GRUPPO DI PILOTAGGIO, composto da rappresentanti dell’Agenzia del Lavoro e da due rappresentati delle parti economiche e sociali (un rappresentante delle parti datoriali e uno delle parti sindacali). Le azioni del pacchetto sono accompagnate da funzioni di counselling e di monitoraggio (garantite dall’Ente di formazione). Le azioni di tirocinio e di formazione sono inoltre accompagnate da azioni di tutorship (facilitazione dell’apprendimento). In particolare il tirocinio è accompagnato da azioni di tutorship pari ad almeno il 50% della durata complessiva di questo per ciascun gruppo (dai 15 ai 20 giovani). ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL PACCHETTO Il pacchetto complessivo viene promosso con la regia dell’Agenzia del Lavoro, che attua anche periodiche valutazioni degli esiti e dei profili qualitativi conseguiti. Le azioni attuative del pacchetto, post formalizzazione patto di servizi, sono attuate da Enti formativi individuati, per aree territoriali omogenee, mediante bando ad evidenza pubblica. In particolare il territorio provinciale viene suddiviso il 8 aree (secondo il criterio della contiguità spaziale). Per ciascuna area viene individuato un Ente di erogazione dei servizi del pacchetto. Tale Ente dialoga direttamente con i Centri per l’Impiego di riferimento territoriale. L’Ente di formazione attua tutte le azioni del pacchetto con proprie risorse professionali ed organizzative e secondo dei criteri e standard definiti dall’Agenzia del Lavoro. Le azioni di counselling post patto di servizi vengono anch’esse attuate dall’Ente formativo individuato. Lo stesso vale per le azioni di tutorship e monitoraggio specifico dei processi attuati. IL NUMERO DELLE AZIONI E DEI BENEFICIARI OGNI ANNO Si prevede una programmazione di interventi annua così definita: AREA DI TRENTO: 24 percorsi (mediamente 2 a mese); AREA DI ROVERETO: 12 percorsi (mediamente 1 a mese) ALTRE 6 AREE: complessivi 24 percorsi (1 percorso ogni trimestre per area). Ogni intervento si prevede venga attivato con una numerosità di partecipanti dai 15 ai 20. Si ipotizza quindi di “trattare” complessivamente ogni anno circa 1.100 giovani inoccupati o disoccupati. I partecipanti maturano una borsa di tirocinio pari a 560,00 Euro (corrispondente a 8 settimane di tirocinio per 70 euro a settimana), qualora sia attestata una frequenza con profitto di almeno il 90% della sua durata programmata complessiva. Pag. 66 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Viene inoltre garantita la gratuità dei mezzi di trasporto pubblici. D.2- SERVIZIO DI DOCENZA, CODOCENZA, TUTORAGGIO E SUPPORTO ORGANIZZATIVO-GESTIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI PERCORSI DI SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE DI BREVISSIMA DURATA PER LAVORATORI DISOCCUPATI Il Documento degli Interventi di Politica del Lavoro per il triennio 2011-2013, adottato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1608 del 29 luglio 2011 e s.m.e i., prevede, nella Sezione II) FORMAZIONE PER DISOCCUPATI, INOCCUPATI, SOSPESI, NONCHE’ PER I LAVORATORI OCCUPATI, Capitolo 3. FORMAZIONE PER DISOCCUPATI, INOCCUPATI E LAVORATORI A RISCHIO DI DISOCCUPAZIONE, l’intervento 3.1 denominato ”Iniziative di formazione finalizzate alla riqualificazione, aggiornamento e specializzazione di brevissima durata”. Tale intervento ha le seguenti finalità: “Aiutare i destinatari ad apprendere in contesti formali e promuovere lo sviluppo del sapere connesso a dinamiche di apprendimento per tutto l’arco della vita “lifelong learning”. Inoltre, la Legge 28 giugno 2012, n. 92 “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, all’articolo 4, comma 33. stabilisce che “…Al decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'articolo 3, dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti: «1-bis. Nei confronti dei beneficiari di ammortizzatori sociali per i quali lo stato di disoccupazione costituisca requisito, gli obiettivi e gli indirizzi operativi di cui al comma 1 devono prevedere almeno l'offerta delle seguenti azioni: b) azioni di orientamento collettive fra i tre e i sei mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione, con formazione sulle modalità più efficaci di ricerca di occupazione adeguate al contesto produttivo territoriale; La citata legge nazionale, nell’esercizio di una specifica competenza esclusiva dello Stato centrale in materia di Livelli essenziali delle prestazioni, definisce quindi anche i trattamenti minimi di cui devono poter beneficare, in particolare, i disoccupati nel periodo fra i 6 e i 12 mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione, in termini quantomeno di formazione “…sulle modalità più efficaci di ricerca di occupazione adeguate al contesto produttivo territoriale”. TARGET Soggetti disoccupati con priorità per coloro che sono entrati in tale stato da più di tre mesi e da meno di sei mesi e che godono i benefici di un ammortizzatore sociale. Obiettivo dei percorsi è quello di garantire che i partecipanti: • acquisiscano la consapevolezza che esistono delle opportunità formative importanti, che possono favorire anche il loro personale percorso di vita e di carriera (apprendere è ancora possibile); • acquisiscano la consapevolezza che la scarsa conoscenza degli strumenti informatici possa essere colmata e che questo è possibile concretamente ad iniziare da questo intervento; • acquisiscano gli strumenti per una comunicazione efficace e per una ricerca attiva del lavoro.” Pag. 67 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 AZIONI CHE COMPONGONO IL PACCHETTO Di seguito si specificano, natura, durata e contenuti degli interventi programmati nell’ambito della presente linea di intervento. Primo percorso “SENSIBILIZAZZIONE a calendario” Si tratta di interventi con durata standard di 4 ore (eventualmente da programmare anche in orario tardo pomeridiano o serale) da realizzare nel corso di una sola giornata per settimana e su due sedi. Le tematiche, da affrontare in chiave prevalentemente introduttiva, saranno sviluppate, principalmente, secondo la tecnica del seminario e dovranno riguardare tutti i seguenti ambiti: tecniche, strumenti e metodologie per la ricerca attiva del lavoro con specifico riferimento alla realtà socio-economico e istituzionale della provincia di Trento; simulazioni ed esercitazioni in ordine a tali tecniche, strumenti e metodologie; introduzione alle tecniche ed alle logiche digitali (logiche, potenzialità, strumenti disponibili, operazioni base, ecc.) con specifico riferimento alla consultazione e accessibilità a strumenti di informazione ed orientamento elettronici; introduzione alle tecniche ed alle logiche della comunicazione, soprattutto in ambito professionale e con specifica attenzione al colloquio di selezione ed al colloquio di lavoro; simulazioni ed esercitazioni con riferimento a tali tecniche e logiche. Sarà formulata una pianificazione temporale a calendario prevedendo ogni settimana un seminario per ciascuna tipologia almeno su due sedi a livello provinciale (Trento e Rovereto) con giorno fisso per ciascuna sede. Non sono stabilite delle numerosità minime e massime di partecipanti a ciascuna edizione. Le tecniche da utilizzare sono quelle d’aula con delle esemplificazioni guidate con filmati ed altri prodotti di facile e gradevole consultazione e fruizione accompagnate da simulazioni ed esercitazioni a gruppo unitario.. L’accesso è reso disponibile a tutti gli interessati fino ad esaurita capienza degli spazi messi a disposizione ai sensi del presente capitolato. Secondo percorso “FORMAZIONE con gestione a calendario”. In questo caso i percorsi sono strutturati su due moduli di 7 ore ciascuno a gruppo unitario. Le competenze da fornire riguardano: 1. un appropriato approfondimento delle tecniche, strumenti e metodologie per la ricerca attiva del lavoro; 2. un richiamo ed aggiornamento in materia di sicurezza e igiene sul posto di lavoro; 3. una introduzione alle competenze chiave per l’apprendimento permanente di cui alla Raccomandazione n. 962 (CE) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006. Risulta opportuno che il mix di competenze sub 3. sia modificato ogni 6 mesi di programmazione degli interventi, in modo che i contenuti complessivi risultino di interesse e non ripetitivi anche per un eventuale lavoratore che dovesse ripetere la propria frequenza alle azioni di cui trattasi due volte l’anno. I percorsi sono pianificati a calendario: una edizione ciascuno su due sedi a settimana. La loro frequenza non sarà considerata propedeutica ad alcun altro percorso. Pag. 68 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 In sintesi, il quadro degli interventi da realizzare, settimanalmente, risulta rappresentato nella tabella di seguito riportata: Percorsi Sede di Trento Sede di Rovereto Ore settimanali SENSIBILIZAZZIONE a calendario 1 edizione 1 edizione 8 ore a settimana settimanale settimanale 4 ore FORMAZIONE con gestione calendario Totale 1 edizione primo a modulo: 7 ore 1 edizione secondo modulo: 7 ore 4 ore 1 edizione primo 28 ore modulo: 7 ore settimana 1 edizione secondo modulo: 7 ore a 26 ore a settimana 18 ore a settimana 36 ore settimana a L’accesso deve essere reso disponibile a tutti gli interessati fino ad esaurita capienza degli spazi messi a disposizione ai sensi del presente capitolato. Pag. 69 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 2. INTERVENTI PER GARANTIRE IL DIRITTO ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE Con Decreto del Presidente della Provincia 5 novembre 2007 n. 24-104/Leg. è stato emanato il regolamento per l’esercizio del diritto allo studio da parte degli studenti del primo e del secondo ciclo di istruzione e formazione, il quale definisce i criteri e le modalità per l’attuazione dei servizi e degli interventi previsti dagli articolo 72 e 73 della legge provinciale 7 agosto 2006 n. 5, la cui applicazione è stabilita a decorrere dall’anno scolastico 2009/2010. Il diritto allo studio si realizza attraverso la fruizione dei servizi e degli interventi di seguito indicati e disciplinati nel citato regolamento e sulla base delle disposizioni attuative emanate dalla Provincia ed in particolare nel Documento dei criteri per le azioni ad esclusivo finanziamento provinciale. a) servizio mensa b) fornitura dei libri di testo c) riconoscimento delle spese di convitto e alloggio; d) copertura assicurativa; e) concessione di assegno e di borse di studio; f) servizio di trasporto; g) servizi residenziali. 3. AZIONI PER LO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO DELLE FUNZIONI DI GOVERNO DEL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE Le azioni previste in questo capitolo prendono in considerazione l'assetto del sistema con riferimento alle funzioni di programmazione, accompagnamento gestionale, attuazione, monitoraggio, controllo e valutazione. Tali azioni promuovono il miglioramento della qualità complessiva dei processi che caratterizzano il funzionamento del sistema dell’istruzione e formazione professionale, ivi compresa la capacità di anticipare i mutamenti, di promuovere e sostenere la domanda di formazione, di valutare l'impatto degli interventi e degli investimenti realizzati. Le azioni previste in parte proseguono l'intervento già avviato negli anni pregressi ed in parte avviano nuovi processi di sviluppo, secondo una logica che opera scelte sulla scorta delle priorità strategiche definite nel presente Programma e di completamento di alcuni importanti processi attuativi della Legge Provinciale 5/2006 che si riferiscono alle istituzioni formative provinciali, alla nuova parificazione formativa e al nuovo contratto di servizio che regola il rapporto tra la Provincia e le istituzioni formative paritarie. Infatti con il riconoscimento della parità formativa le Istituzioni formative paritarie acquisiscono un nuovo “status” all’interno del sistema educativo provinciale e sono chiamate a concorrere nell’innovazione e miglioramento continuo del servizio formativo erogato, nell’ambito delle funzioni di governo esercitate dalla Provincia.(art. 34 della legge provinciale 7.08.2006 n 5). Le azioni individuate risultano le seguenti: - analisi e comparazione dei modelli di gestione delle istituzioni formative provinciali e paritarie; - attuazione e verifica del rapporto del contratto di servizio rispetto alla natura di affidamento di pubblico servizio ed in particolare la definizione di un modello di valutazione e di gestione della qualità del servizio delle IeFP da parte delle Pag. 70 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 istituzioni formative paritarie,cosi come previsto nell’articolo 16 del contratto di servizio ed il potenziamento della pratica all’autovalutazione per le Istituzioni formative paritarie e provinciali;: - prosecuzione dell’analisi dei costi delle attività formative e controllo di gestione; - razionalizzazione e riorganizzazione di alcune CFP/sedi a livello territoriale e settoriale (Arco Cles, Tione), attraverso un apposito piano di miglioramento da parte delle istituzioni formative coinvolte per la gestione associata dei servizi; - supporto agli Istituti Provinciali di formazione professionale per la gestione dei percorsi di IeFP - supporto al processo e alle procedure di mantenimento della parificazione formativa, anche attraverso apposite direttive e raccomandazioni da inviare alle Istituzioni formative paritarie su ambiti specifici dello svolgimento del servizio, in base allo status giuridico della parità; - razionalizzazione e semplificazione delle procedure gestionali conseguenti al nuovo contratto di servizio e alla verifica della qualità del servizio reso; - implementazione e sviluppo della funzione di controllo e di vigilanza, anche con riferimento al nuovo assetto organizzativo del Servizio Istruzione in itinere e finale sull’attività di servizio affidata alle istituzioni formative provinciali e paritarie con caratteristiche di sistematicità e continuità e di raccordo con le altre funzioni di governo espletate dai Servizi del Dipartimento della Conoscenza. Tale funzione riguarderà anche la vigilanza sulle attività organizzate sul territorio da parte dei soggetti delle attività riconosciute ai sensi della normativa di settore ai soli fini certificativi secondo le procedure previste nel presente Programma e nelle disposizioni attuative, nonché il riconoscimento delle libere attività formative ai fini di cui all’art. 28 della legge provinciale 3.09.1987 n. 21; - miglioramento della funzione di valutazione di merito sulle risultanze rendicontuali delle attività formative realizzate, finalizzato a rendere più efficace ed efficiente il procedimento; - realizzazione anche in via sperimentale di progetti di peer review e di valutazione esterna, attraverso i quali favorire processi di garanzia per la qualità del sistema di IeFP, in attuazione della Raccomandazione del Consiglio europeo del 18 giugno 2009 e del Piano nazionale sulla garanzia per la qualità, con il coinvolgimento delle Istituzioni formative provinciali e paritarie e attraverso forme di rete da costituirsi in partnership a livello nazionale e internazionale; - sviluppo dell’anagrafe unica e dei supporti informatici per quanto riguarda la gestione didattica (registro, assenze, quarto anno, BES etc.), la certificazione (nuove qualifiche, diplomi e certificazione delle competenze etc.); - lo sviluppo di un sistema gestionale informatizzato per l’alta formazione professionale. Le azioni previste saranno attuate con il ricorso delle risorse provinciali e curate dalle strutture provinciali competenti, che individueranno gli esperti o gli organismi da coinvolgere, in possesso delle necessarie competenze, risorse scientifiche ed organizzative. 4. AZIONI PER LO SVILUPPO ED IL MIGLIORAMENTO DELL’ATTIVITÀ FORMATIVA DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE Pag. 71 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Le azioni per lo sviluppo ed il miglioramento dell’attività formativa riguardano il presidio e il miglioramento continuo della qualità complessiva dell'intervento formativo nonché la promozione ed il sostegno della domanda di formazione. Le azioni da avviare per l’anno formativo 2013/14 si riferiscono agli obiettivi strategici del presente Programma e perseguono le finalità di: 1. realizzare le linee di indirizzo per l’attuazione dei Piani di Studio provinciali con riferimento a: - il successo formativo; - gli interventi di orientamento, di tutoraggio e di accompagnamento; - la personalizzazione del percorso dello studente; - le metodologie e le pratiche didattiche (laboratoriali, dell’alternanza formativa, della simulazione d’impresa); - l’approccio metodologico-progettuale e attuativo caratterizzante specifici percorsi; - le certificazioni esterne. 2. definire le linee di indirizzo volte ad orientare e supportare le istituzioni formative nell’elaborazione dei Piani di Studio di Istituto dei percorsi triennali/quadriennale e del quarto anno successivo alla qualifica, valorizzandone l’autonomia didattica e organizzativa, in coerenza alla nuova impostazione dell’ordinamento dell’istruzione e formazione professionale; 3. accompagnare la transizione del sistema dell’istruzione e formazione professionale provinciale verso i nuovi piani di studio provinciali con particolare riferimento alla realizzazione dei Piani di studio di Istituto e monitorare l’attuazione, anche mediante la costruzione di apposita strumentazione rispetto a • l’avvio del nuovo secondo anno dei percorsi triennali e quadriennali; • lo sviluppo dell’intero triennio/quadriennio per il settore Agricoltura e ambiente, dell'indirizzo grafico del settore Industria e Artigianato, dell'indirizzo animazione turistico sportiva e del tempo libero del settore Servizi Nello specifico si prevede di accompagnare le istituzioni formative provinciali e paritarie con azioni mirate di assistenza, di rinnovamento metodologico e di valutazione degli apprendimenti e delle attività realizzate sia per quanto concerne l’avvio del nuovo ordinamento che per la prosecuzione del vecchio ordinamento e delle sperimentazioni che andranno a concludersi. 4. proseguire l’accompagnamento ed il monitoraggio dell’attuazione del nuovo ordinamento del quarto anno di istruzione e formazione professionale in alternanza, sviluppando e aggiornando gli strumenti e la valutazione ex-post dei quarti anni già realizzati (indagine placement diplomati 2011, indagini a conclusione del percorso sugli allievi, docenti e tutor aziendali, aziende coinvolte, etc.). Si procederà inoltre a verificare gli indicatori di qualità di realizzazione e di risultato, per la valutazione complessiva e comparata dei IV anni, anche ai fini dell’assegnazione delle attività; 5. proseguire e sviluppare le metodologie e le pratiche di attuazione del “Laboratorio atteggiamenti e relazioni”, previsto a livello sperimentale nel nuovo ordinamento per i percorsi del settore Servizi, mediante la prosecuzione dell’attività del gruppo di lavoro costituito con la partecipazione, tra gli altri, delle istituzioni formative del settore. Il prodotto realizzato potrà essere assunto nei Piani di studio di Istituto; 6. sviluppare l’analisi e la progettazione delle nuove opzioni segnalate dalle associazioni imprenditoriali di categoria e/o dalle imprese, sentite per la definizione delle figure di riferimento inserite nel repertorio provinciale, o di Pag. 72 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. nuove figure evidenziate dalle prospettive di sviluppo locale o da piani settoriali come ad esempio carpenteria metallica, meccatronica, logistica, accoglienza ed ospitalità, gastronomia ed arte bianca, energia e ambiente, filiera legno e più in generale allo sviluppo dell’offerta nella direzione dei poli già individuati per l’istruzione tecnica; ridefinire secondo la nuova impostazione la figura professionale di riferimento per la qualifica/diploma dell’operatore ai servizi socio-assistenziali, che non si riferisce agli Accordi di cui al 27 luglio 2011, in quanto figura nazionale che appartiene al comparto socio-sanitario, nonché la definizione di eventuali nuove figure richiesto in questo settore. Questa azione sarà realizzata, come negli anni pregressi, in collaborazione con la strutture del Dipartimento lavoro e welfare; proseguire il monitoraggio e la verifica delle sperimentazioni già avviate e con riferimento alle annualità da concludere che riguardano: - i servizi sanitari e socio-assistenziali alla persona (III anno, IV anno); - gli indirizzi relativi alle costruzioni edili e alla carpenteria edile in legno (III anno); intervenire coerentemente al nuovo ordinamento sulla metodologia di valutazione degli apprendimenti (interna, esterna, etc.) e dei relativi strumenti con riferimento alle competenze e agli strumenti di analisi in ingresso e in uscita del percorso, sulla verifica della qualità degli apprendimenti, anche con prove di accertamento comuni ai diversi percorsi, sulla ridefinizione dell’esame finale di qualifica, sulla certificazione delle competenze e sull’ulteriore sviluppo della dimensione orientativa come processo e come approccio didattico, in termini di apprendimento e di identificazione della scelta personale, rispetto alle prospettive offerte dal percorso stesso (transizione al sistema scolastico, inserimento nel mercato del lavoro, perfezionamento post-qualifica, quarto anno); realizzare, a seguito delle azioni avviate nel 2012/13, una proposta di regolamento sulle modalità di valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e della capacità relazionale degli studenti, di certificazione delle competenze acquisite, d'individuazione e svolgimento delle prove d'esame, di composizione e funzionamento delle commissioni d'esame per l'acquisizione della qualifica e del diploma professionale; avviare un’analisi per lo studio di una particolare forma di abilitazione per gli insegnanti dell’area professionale, quale requisito di accesso all’insegnamento nel sistema dell’istruzione e formazione professionale, anche sulla base di esperienze rilevate in altri contesti nazionali ed europei, nonché sulle diverse funzioni organizzative; proseguire nella definizione del modello di riferimento per quanto concerne la formazione in apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale, secondo quanto previsto dal Capo IV del regolamento dei piani di studio provinciale, mediante il comitato guida, appositamente costituito a seguito dell’entrata in vigore dello stesso regolamento, e composto pariteticamente da componenti del Servizio Istruzione e dell’Agenzia del Lavoro; verificare, con la costituzione di un apposito gruppo di lavoro, la consistenza e le modalità di passaggio degli studenti tra i percorsi del secondo ciclo e l’eventuale modifica/integrazione del regolamento di cui al DPP 7 ottobre 2010, n. 2254/Leg, nonché proseguire la realizzazione di azioni volte a garantire la transizione tra i sistemi ed il relativo riconoscimento di crediti; definire, congiuntamente al secondo ciclo di istruzione, le modalità per la promozione e la valorizzazione dell'apprendimento in alternanza tra scuola e Pag. 73 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. lavoro, in relazione ai bisogni individuali di istruzione e formazione dei giovani, sviluppando l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, di cui all’articolo 65 della LP 5/2006; accompagnare e supportare le istituzioni formative provinciali e paritarie mediante azioni mirate di assistenza metodologica a supporto della certificazione delle competenze in esito all’obbligo di istruzione (DM 139/2007), secondo quanto previsto dal D.M 9/2010 e dal quadro attuativo provinciale per l’intero secondo ciclo di istruzione e formazione; definire l’impianto, l’ordinamento formativo ed i requisiti di accesso per la frequenza dell’apposito corso annuale per l’esame di stato con riferimento al Protocollo d’Intesa Protocollo d’Intesa sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione dell'Università e della Ricerca il 7 febbraio 2013 per consentirne l’attivazione a partire dall’anno scolastico 2014-15. Il protocollo vincola la progettazione allo sviluppo di competenze in aree di apprendimento prevalentemente teoriche (pari ad almeno il 70%), che si riferiscono all’ area linguistica, matematica, scientifica e tecnologica e storico-socio-economica, coerenti con il percorso formativo precedente e rispetto a quattro grandi settori di riferimento agricoltura e ambiente, industria e artigianato, servizi e servizi socio-sanitari. analizzare la struttura d’esame di stato a conclusione dell’apposito corso annuale definito nel Protocollo d’Intesa Protocollo d’Intesa sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione dell'Università e della Ricerca il 7 febbraio, per definire coerenti strumenti di valutazione e di proposta di prove al Ministero. verificare l’impatto sul sistema dell’istruzione e formativa dello sviluppo del sistema di validazione e certificazione delle competenze, secondo l’impianto definito dalla Legge Provinciale n. 10 del primo luglio 2013 ed in raccordo con il Decreto Legislativo 16 gennaio 2013 n. 13. proseguire le azioni rivolte alla strutturazione dei percorsi di qualifica rivolti agli adulti, con riferimento al nuovo ordinamento e alla sperimentazione delle carte ILA rispetto a: - la verifica della tenuta dell’impianto complessivo (vedi deliberazione n. 2.348 del 26 ottobre 2007); - la progettazione di dettaglio dell’impianto formativo; - la verifica e lo sviluppo della progettazione di altri settori in cui si evidenzia il fabbisogno; - l’accompagnamento e il monitoraggio della sperimentazione dei percorsi di qualifica per adulti avviati; produrre il monitoraggio richiesto a livello nazionale per l’attuazione di: - l’obbligo di istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione professionale; - le forme di transizione tra il sistema scolastico, formativo e del lavoro, con un particolare riferimento a Protocolli sottoscritti con il MIUR; assicurare un forte presidio sui tavoli nazionali per quanto concerne lo sviluppo del sistema dell’istruzione e formazione professionale con riferimento alla manutenzione del repertorio nazionale, alla definizione degli standard e più in generale ai livelli essenziali delle prestazioni di cui al capo III del Decreto Legislativo 226/2005, alla certificazione delle competenze, all’alternanza e ad altri temi di rilevanza per il contesto dell’IeFP provinciale; realizzare adeguate forme di promozione, divulgazione e conoscenza dell’istruzione e formazione professionale trentina, attraverso: Pag. 74 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 - la produzione di materiali, pubblicazioni di testi e articoli da rivolgere ai diversi attori del sistema con riferimento al nuovo assetto ordinamentale dell’istruzione e formazione professionale provinciale; - la realizzazione e/o la partecipazione a manifestazioni, fiere, esposizioni, etc. anche presso i diversi contesti e/o con i diversi referenti (economici, sociali, territoriali, etc.); - la promozione di momenti di incontro/confronto tra i soggetti che operano nel campo dell’istruzione e formazione e gli operatori economici; - la realizzazione e/o partecipazione a convegni, seminari, incontri o altro per far conoscere l’istruzione e formazione professionale trentina; Le azioni previste saranno attuate con il ricorso integrato delle risorse provinciali e saranno curate dal Servizio Sviluppo e Innovazione del sistema scolastico e formativo, che individuerà gli esperti o gli organismi da coinvolgere, in possesso delle necessarie competenze, risorse scientifiche ed organizzative, nonché gli operatori della formazione professionale da coinvolgere in tali azioni di sistema. 5. FORMAZIONE DEGLI PROFESSIONALE OPERATORI DELLA FORMAZIONE La formazione degli operatori costituisce uno degli strumenti più importanti per promuovere e sostenere l'innovazione e lo sviluppo del sistema di IeFP, nonché la concreta realizzazione delle azioni di intervento individuate nel presente Programma. Per l'anno formativo 2013/14 il piano di intervento di sistema per la formazione degli insegnanti delle istituzioni formative provinciali e paritarie si riferirà alle azioni previste nel presente Programma per accompagnare e supportare i docenti alla transizione al nuovo ordinamento e sarà curato direttamente dall’IPRASE, in collaborazione con il Servizio Istruzione e con il gruppo di lavoro incaricato della redazione dei piani di studio provinciali. Accanto agli interventi programmati dal Centro sono attuabili da parte delle istituzioni formative provinciali e paritarie progetti di formazione rivolti ai propri operatori, che possono essere allargati anche agli altri operatori del sistema della IeFP. Per questi interventi di formazione formatori si suggeriscono modalità di intervento che prevedano, accanto alle tradizionali fasi d’aula, percorsi di accompagnamento-supervisione da parte di consulenti-esperti rispetto alla gestione concreta di situazioni. E’ inoltre prevista per tutti gli operatori della formazione professionale la partecipazione a seminari, convention e iniziative strutturate a catalogo. Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi Le attività sono finanziate con le risorse provinciali e attuate: - dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali; - dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele mediante le risorse provinciali assegnate dalla LP 28/90; - dalle istituzioni formative paritarie secondo la procedura per l'assegnazione gestionale individuata nel Documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento provinciale (deliberazione della Giunta Provinciale di data odierna). Pag. 75 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 6. PIANO FINANZIARIO 6.1. CRITERI FINANZIARI Già da alcuni anni, per sostenere gli obiettivi di funzionamento e di sviluppo del sistema formativo così come delineati nel presente Programma, la sostanziale contrazione delle risorse disponibili, a fronte di una significativa e costante crescita degli utenti, ha comportato la necessità di ridefinire e razionalizzare le spese, pur mantenendo l’obiettivo di mantenimento qualitativo dell’offerta formativa prioritariamente riferita all’Istruzione e la Formazione Professionale. Capitolo 256000/001 (v. tavola 6.5) La necessità di rientro della spesa, ha visto una riduzione della programmazione in due anni da 44 milioni circa del 2011/12 agli attuali € 41.600.000,00 a fronte di un costante e consistente aumento dell’utenza pari a circa il 20% degli studenti in più rispetto l’a.f. 2009/2010. Considerato che lo scorso anno formativo 2012/2013, l’impegno complessivo su tale capitolo è stato di € 41.279.298,62 a fronte di una previsione programmata in € 41.920.828,00 e considerato che si prevede un aumento delle attività per il 2013/2014 che si aggira intorno alle 7.000 ore corso complessivamente per “Triennio/quadriennio dell’Istruzione e formazione professionale” (diritto – dovere) e “Quarto anno di diploma professionale” (il costo aggiuntivo potrebbe aggirarsi intorno ai 750.000 euro), si ritiene di non poter programmare per il 2013/2014 una spesa inferiore ai suddetti € 41.600.000,00 adottando le seguenti ulteriori azioni di contenimento. Tali azioni per l’a.f. 2013/2014, rientranti nell’ambito del Piano di miglioramento provinciale di cui all’art. 3 della LP 31.5.2012, n. 10 e successive disposizioni attuative, consistono in una revisione complessiva dei parametri di finanziamento di alcune tipologie formative e voci di costo al fine di proseguire nel processo di razionalizzazione, qualificazione e controllo della spesa pubblica nel settore della formazione professionale come anche delineato nei Piani di miglioramento presentati dalle Istituzioni formative paritarie. 1. “Triennio e quadriennio dell’Istruzione e formazione professionale” e “Quarto anno di diploma professionale” Si è definito un nuovo parametro finanziario ora corso, riducendolo da € 140,50 a € 136,00 (il parametro medio ricalcolato sull’assegnato 2012/2013 sarebbe stato di € 136,37), con la contestuale applicazione del parametro ridotto di € 110,00 sulle ore corso assegnate in più rispetto all’anno formativo precedente (2012/2013), anziché rispetto all’a. f. 2009/2010 come applicato in precedenza. Risparmio di circa € 83.000. 2. “Simulimpresa” In prosecuzione del rientro graduale programmato rispetto alla progressione dell’entrata in vigore del nuovo Ordinamento IeFP, l’apporto finanziario a sostegno di tale metodologia didattica viene ulteriormente ridotto e quantificato nei limiti del 70% di quello assegnato nell’anno formativo immediatamente precedente, indipendentemente dalla consistenza delle ore corso assegnate per i Percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale”. Per tale azione connessa all’IeFP viene pertanto quantificato un risparmio di € 87.000 ca (€ 203.000 rispetto ad € 290.000 circa del 2012/13). 3. “Specifiche leggi”: Pag. 76 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 4. 5. 6. 7. 8. 9. l’apporto finanziario a sostegno di tale tipologia formativa viene ulteriormente ridotto e quantificato nei limiti del 70% di quello assegnato e realizzato nell’anno formativo immediatamente precedente. Per tale tipologia formativa viene pertanto quantificato un risparmio di € 59.000 ca (€ 138.000 rispetto ad € 197.000 circa del 2012/13). ”Accordo di programma tra la Provincia autonoma di Trento e la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Trento” per la durata della XIV legislatura (deliberazione della Giunta provinciale n. 316 di data 20 febbraio 2009 e ss.mm. ii.). Riduzione di € 100.000 (da € 420.000 ad € 320.000) del finanziamento previsto per le attività formative affidate ai sensi dell’art. 16 del suddetto Accordo.. Voce di costo c)2. “Finanziamento per la messa a disposizione di immobili di proprietà delle Istituzioni”. Riduzione del 10% del finanziamento definito per l’anno f. 2012/2013 e contestuale sospensione del riconoscimento dell’aggiornamento ISTAT eventualmente richiesto dall’Istituzione formativa paritaria. Riduzione di € 56.000 (da € 561.000 ca ad € 505.000 ca). RIDUZIONE FINANZIARIA delineata negli obiettivi di riduzione delle spese per effetto delle azioni previste dai piani di miglioramento pluriennali presentati dalle Istituzioni formative paritarie. Dai finanziamenti spettanti ad ognuna delle Istituzioni formative paritarie, quantificati in base ai criteri definiti dal “Documento dei criteri” sopra citato e dal presente Programma annuale, viene dedotta una quota finanziaria quantificata in proporzione ai finanziamenti suddetti. Ai fini del calcolo vengono considerati i finanziamenti, comprensivi degli eventuali acconti, assegnati con la prima determinazione di affidamento delle attività per gli anni formativi e gli importi complessivi di seguito indicati (non rientrano nel conteggio gli eventuali finanziamenti assegnati per l’Alta formazione professionale). - anno formativo 2013/2014 € 100.000.=; - anno formativo 2014/2015 € 200.000.=. Ulteriori interventi Inoltre, per l’assegnazione delle attività della tipologia formativa del “Quarto anno”, si è previsto di ridurre il finanziamento assegnabile per ogni percorso attivato di un diciottesimo per ogni studente mancante ai diciotto, in caso di avvio e/o ammissione all’esame di diploma di un numero di studenti inferiore ai diciotto. Tali modalità di assegnazione e finanziamento sono meglio descritte nel “Documento dei criteri per l’assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento provinciale” che sarà approvato contestualmente al presente documento. Il risparmio che potrà derivare da tale previsione risulta difficilmente quantificabile in quanto le iscrizioni al quarto anno potranno essere formalizzate solamente nel mese di settembre. Bisogni Educativi Speciali anche per il 2013/2014 si prevede sostanzialmente il contenimento per il secondo anno consecutivo, entro i limiti del 2011/2012, delle risorse previste per l’area dei Bisogni Educativi Speciali -B.E.S.-, nonostante l’incremento del 12% circa degli studenti con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992; Entrate Pag. 77 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 Come rilevabile dal successivo punto 6.2 le quote a carico degli utenti sono state elevate di € 10,00 per le tipologie formative: Percorsi triennali e quadriennali di IeFP, Quarto anno per il conseguimento del diploma professionale, Percorsi di qualifica per adulti, Perfezionamento post-qualifica, Corsi di abilitazione professionale di acconciatura e di estetica a seguito del percorso di IeFP triennale. Per la macrovoce di costo b) “Interventi per garantire il diritto alla formazione professionale” e per le altre voci della macrovoce c) “Voci di costo specifiche”, si potranno verificare limitati aumenti derivanti dall’aumento dell’attività formativa. La quantificazione previsionale delle seguenti voci di costo ha tenuto conto dei sottoriportati criteri: - percorsi triennali e quadriennali di formazione professionale (diritto-dovere): è avvenuta sulla base delle iscrizioni attuali (luglio 2013) prevedendo un aumento di iscrizioni in corso d’anno analogo a quello del 2012/2013; - voce c)4.1 TFR conseguente a liquidazioni per pensionamenti/anticipazioni del personale dipendente: è stato calcolato in base alle richieste finanziarie delle Istituzioni formative nel corso dell’a.f. 2012/2013 di competenza anche di anni formativi precedenti. Anche per il 2013/2014, per le richieste finanziarie per oneri derivanti dalla liquidazione del Trattamento di fine rapporto di competenza di anni precedenti, si utilizzano gli stessi fondi programmati sul capitolo 256000/001 per l’anno formativo 2013/2014. Capitolo 252720 (v. tav. 6.6 “Fondo per l’Alta formazione”) I parametri finanziari ora corso di questa tipologia formativa sono stati ridotti del 19% passando da € 200,00 a € 165,00 per l’area della cucina e ristorazione e da € 145,00 a € 120,00 per le altre aree. Ciò a seguito della riduzione di € 300.000 del Fondo per l’Alta formazione sul Bilancio 2013, che passa da € 1.600.000,00, assegnati sul precedente bilancio 2012, a € 1.300.000,00 del bilancio del corrente esercizio finanziario. Anche per questa tipologia si è previsto di ridurre il finanziamento, assegnabile per ogni percorso attivato, di un diciottesimo per ogni studente mancante ai diciotto, in caso di avvio con un numero di iscrizioni inferiore ai diciotto studenti. Tali modalità di assegnazione e finanziamento sono meglio descritte nel “Documento dei criteri per l’assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento provinciale” che sarà approvato contestualmente al presente documento. Il risparmio che potrà derivare da tale previsione risulta difficilmente quantificabile in quanto ad oggi non definito il numero degli studenti che potranno superare la prova di valutazione/selezione in ingresso. Per quanto riguarda gli altri capitoli, la spesa rimane pressoché invariata rispetto allo scorso Programma annuale 2012/2013. 6.2. CRITERI ED ENTITÀ DEL CONCORSO A CARICO DEGLI UTENTI. Il presente Programma definisce, in ragione della tipologia e della durata corsuale, i criteri e l’entità del concorso a carico degli utenti come di seguito indicato. Tale concorso si applica agli studenti che frequentano le attività gestite dalle Istituzioni Pag. 78 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 formative paritarie, nonché a quelli degli Istituti formativi provinciali in quanto compatibili con le previsioni di cui all’art. 16 comma 2 della L.P. 7.8.2006, n. 5. QUOTE RELATIVE AL CONCORSO PER LA PARTECIPAZIONE AI CORSI DI FORMAZIONE PER STUDENTE ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP) Percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e Formazione Professionale Quarto anno per il conseguimento del diploma professionale di tecnico EURO 45,00 60,00 Per quanto riguarda i “Percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e Formazione Professionale” e il “Quarto anno per il perseguimento del diploma professionale” è ammessa la possibilità per le Istituzioni formative paritarie di richiedere dei contributi finanziari a carico degli studenti. I suddetti contributi dovranno essere specificatamente destinati alle attività, ancorché previste nella programmazione di centro, comunicate agli studenti e alle loro famiglie, rientranti nelle seguenti fattispecie: - ulteriori attività rispetto a quelle curricolari (oltre le 1066 ore); - uscite didattiche, soggiorni studio e spostamenti conseguenti all’espletamento del percorso formativo; - eventuali dotazioni e particolari sussidi messi a disposizione dalle Istituzioni formative paritarie. Le Istituzioni definiscono preventivamente i criteri per la determinazione di suddetti contributi finanziari nonché le procedure per il corretto trattamento contabile e fiscale delle conseguenti quote finanziarie in entrata. ALTRE TIPOLOGIE FORMATIVE 45,00 Percorsi di qualifica per adulti 45,00 Perfezionamento post-qualifica e formazione permanente Interventi previsti da specifiche leggi: corsi inferiori alle 40 ore 55,00 corsi dalle 40 ore alle 100 ore 100,00 corsi superiori alle 100 ore 135,00 corsi di abilitazione professionale di acconciatura e di estetica a seguito del percorso di IeFP triennale 60,00 500,00(**) Alta formazione Professionale: primo,secondo e terzo anno (**) è possibile prevedere anche una rateizzazione della quota. Per i giovani che partecipano agli interventi di AFP sono previste agevolazioni alla frequenza secondo quanto previsto dall’art. 59 della LP n. 20 del 29 dicembre 2005 (borse di studio e prestito d’onore). E’ inoltre prevista una quota per la partecipazione:: - all’esame di qualifica professionale da parte dei candidati privatisti così definita: Candidato residente in provincia di Trento Euro 25,00 Candidato non residente in provincia di Trento Euro 100,00 - all’esame finale previsto per gli interventi relativi alle specifiche leggi laddove non risulta vincolante la frequenza di un determinato percorso di formazione Candidato residente in provincia di Trento Euro 25,00 Pag. 79 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151 - Candidato non residente in provincia di Trento all’esame finale dell’alta formazione (v. delibera n. 2744 dd 24.10.2008) Euro 50,00 Euro 50,00 Non è concessa facoltà alle Istituzioni formative paritarie di proporre maggiorazioni delle sopraindicate quote a carico degli utenti, fatto salvo quanto sopra specificato, ad esclusione di quelle individuate per le specifiche leggi, che sono da intendersi quali quote minime. In deroga ai criteri generali, ad esclusione dell’alta formazione professionale, le quote a carico degli allievi non dovranno essere corrisposte da: - allievi il cui nucleo familiare fruisca del reddito di garanzia o ne abbia i requisiti; - cittadini stranieri extracomunitari nell'ambito di quanto delineato dalla LP 13/90; - detenuti; - giovani in servizio civile e giovani alle armi che non hanno un rapporto di impiego permanente con l'amministrazione della difesa - giovani che partecipano a progetti di internazionalizzazione, previsti dal presente Programma. Pag. 80 di 80 All. 002 RIFERIMENTO: 2013-S167-00151