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Allegato parte integrante
ALLEGATO 2)
Programma annuale delle attività per la formazione professionale 2013-2014
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Servizio Istruzione
PROGRAMMA ANNUALE
DELLE ATTIVITA’
PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE
2013-2014
ANNO FORMATIVO 2013-2014
Approvato dalla Giunta Provinciale con deliberazione n……..
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1.
STRATEGIE E OBIETTIVI DEL PROGRAMMA
Il programma annuale delle attività per la formazione professionale 2013 - 2014 si
colloca in un particolare momento di innovazione per il sistema di istruzione e
formazione professionale trentino che porta a compimento alcune importanti processi
attuativi della Legge Provinciale 5/2006 ed in particolare:
- il regolamento provinciale dei piani di studio per il secondo ciclo;
- la parificazione delle istituzioni formative;
- il contratto di servizio che regola il rapporto tra la Provincia e le istituzioni
formative paritarie;
- l’istituzione del repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento dei
percorsi di istruzione e formazione professionale di qualifica e di diploma
professionale;
- la definizione dei nuovi i piani di studio dei percorsi di istruzione e formazione
professionale (IeFP).
Questi interventi sul piano normativo e ordinamentale, accompagnati dalla
riorganizzazione delle strutture operative del Dipartimento della Conoscenza
riconfigurano e trasformano il sistema dell’istruzione e formazione professionale
che, nell’unitarietà del secondo ciclo, assume nuovi obiettivi e riferimenti strategici
volti ad orientarne l’intero sviluppo e attività. Inoltre questi riferimenti anticipano,
per il comparto dell’istruzione e formazione professionale le linee programmatiche
del Piano provinciale per il sistema educativo, previsto dall’articolo 35 della Legge
Provinciale n. 5/2006.
In questa direzione le strategie di intervento per il sistema dell’istruzione e
formazione professionale provinciale si articolano su 3 livelli:
1. identità e “governance” del sistema;
2. quadro ordinamentale;
3. qualità dell’offerta formativa e di servizi diversificati, con un forte
coinvolgimento delle istituzioni formative provinciali e paritarie.
Per ciascun livello si definisce un obiettivi fondamentale:
PRIMO OBIETTIVO
Rafforzare l’identità del sistema di IeFP, per aumentare la chiarezza e la
trasparenza delle diverse offerte del sistema educativo, individuandone lo
specifico contributo rispetto allo sviluppo della qualità, competitività e
innovazione nel sistema produttivo trentino.
L’identità del sistema dell’istruzione e formazione professionale si fonda sulla
capacità di rispondere in modo adeguato e convincente sia alla domanda di
professionalità espressa dal mondo economico e produttivo e dalle strategie e
prospettive di sviluppo territoriale, sia alla domanda sociale emergente dai giovani e
delle loro famiglie.
La sua collocazione nel sistema educativo del secondo ciclo deve poter far
riconoscere ed ampliare la sua connotazione identitaria, non solo come canale
privilegiato per la formazione alla professionalità, ma come percorso unitario e
integrato, finalizzato allo sviluppo completo della persona, in tutte le sue dimensioni,
da quella educativa e culturale a quella professionale.
Ciò comporta la necessità di dare più visibilità a questo sistema rispetto ai suoi
elementi costitutivi: l’offerta, gli apprendimenti, le risorse formative, per assicurare,
nella rilevante complessità ed imprevedibilità degli scenari attuali e futuri,
un’occupabilità coerente all’investimento formativo sostenuto dalla persona e dalla
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comunità più in generale e per sostenere la competitività del sistema produttivo, che
necessariamente poggia sulla qualità del capitale umano e può costituire anche
elemento di attratività per l’insediamento/permanenza dei contesti produttivi a livello
locale.
Contestualmente vanno ricercate nuove forme di “governance” del sistema e
ragionare su come assicurare:
• la pianificazione dell’offerta e dei servizi formativi a livello territoriale e settoriale
con particolare riferimento allo sviluppo di “poli”;
• la gestione attenta del nuovo “status” delle istituzioni formative, provinciali e
paritarie, verificandone le implicazioni, anche sul versante dell’introduzione di
una nuova cultura della valutazione del servizio reso e dei risultati raggiunti,
rispetto a coerenza dell’offerta, qualità degli apprendimenti, risorse formative
impiegate, apporto effettivo al sostegno della competitività del sistema produttivo;
• la riconfigurazione del ruolo della Provincia rispetto a:
- lo sviluppo dell’innovazione didattica e organizzativa del sistema, rimettendo
in moto creatività progettuale;
- la capacità da parte delle istituzioni formative (provinciali e paritarie) di
giocare un ruolo di maggiore autonomia e contestuale responsabilità;
- la razionalizzazione delle risorse, anche in termini competitività solidale dal
punto di vista della corrispondenza fra le risorse e i bisogni.
SECONDO OBIETTIVO
Armonizzare il sistema provinciale di IeFP ai nuovi contesti istituzionali di
riferimento, (provinciale e nazionale) per garantire l’effettivo riconoscimento
delle qualificazioni e dei titoli conseguiti e la piena mobilità professionale
La collocazione dell’istruzione e formazione professionale nell’ambito dell’offerta
del secondo ciclo al pari dell’istruzione liceale, tecnica e professionale, come
previsto dal regolamento sui piani di studio provinciali, pone la necessità di ridefinire
l’impianto anche con riferimento ai nuovi standard nazionali ed europei. Si tratta di
completare il processo di attuazione avviato in questi anni, riconfigurando il percorso
in un biennio, un terzo anno di qualifica ed un quarto anno di diploma, anche rispetto
alle figure professionali nazionali e al Quadro Europeo delle Qualificazioni.
L’assetto dei percorsi si deve caratterizzare maggiormente per aree di competenza e
per risultati di apprendimento, a garanzia della reale formabilità e del successo
formativo degli studenti, anche attraverso forme intermedie di certificazione delle
competenze acquisite per segmenti di percorso portati a termine;
Inoltre va affrontato uno specifico percorso di lavoro sul corso annuale rivolto ai
diplomati del quarto anno che intendono arrivare all’esame di Stato (vedi Protocollo
d’Intesa sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione dell'Università e della Ricerca il
7 febbraio 2013).
Il processo di armonizzazione dovrà essere accompagnato da specifiche attività di
supporto metodologico-progettuale delle istituzioni formative e di monitoraggio
sistematico dell’attuazione.
Più in generale va ampliata la dimensione interregionale, nazionale ed europea anche
mediante appositi progetti e va favorito l’orientamento all’apprendimento lungo tutto
l’arco della vita.
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TERZO OBIETTIVO
Fronteggiare le nuove sfide educative, per assicurare servizi formativi
diversificati e integrati come risposta contestuale alla domanda di
professionalità espressa dal mondo produttivo e alla domanda sociale emergente
dai giovani e dalle famiglie
La piena partecipazione al sistema formativo dei giovani, in contesti di
apprendimento adeguati a fronteggiare situazioni lavorative e sociali fortemente
variabili e instabili esige come corollario la configurazione di servizi formativi più
diversificati ed integrati.
La diversificazione della proposta formativa si deve caratterizzare per:
• incremento del grado di flessibilità del sistema, sia dal punto di vista
dell’architettura che degli obiettivi di apprendimento;
• nuove offerte formative dopo il terzo anno di qualifica per l’inserimento
lavorativo in collaborazione con l’Agenzia del Lavoro;
• personalizzazione dei percorsi modulati sulle necessità dello studente;
• interventi sistematici di orientamento, tutoraggio, accompagnamento al successo
formativo, con particolare valenza nel primo biennio di obbligo di istruzione,
anche diversamente configurato ai fini della valorizzazione del profilo e dei
bisogni dello studente;
• adozione di modelli di sostegno e valorizzazione di progetti personali di crescita
professionale ad elevata motivazione sia ai fini del mantenimento dell’equità e
della capacità inclusiva del sistema che della valorizzazione delle eccellenze;
• garanzia di qualità delle diverse opportunità formative e di apprendimento;
• introduzione della certificazione delle competenze acquisite per segmenti di
percorso e di dispositivi di accreditamento delle acquisizioni formali, informali e
non formali
• promozione e accompagnamento all’approccio interdisciplinare per competenze
nell’apprendimento,
• qualificazione dell’insegnamento e lo sviluppo della formazione dei formatori in
servizio anche con riferimento a diverse funzioni organizzative e alla formazione
in ingresso, prevedendo al riguardo una particolare forma di abilitazione per gli
insegnanti dell’area professionale, nonché percorsi sui caratteri distintivi e
sull’identità dell’istruzione e formazione professionale.
Occorre dunque promuovere le condizioni per uno sviluppo organico dell’attuale
sistema di IeFP attraverso azioni di intervento sul piano dell’identità del sistema, sul
quadro ordinamentale, sulla programmazione e sulla qualità dell’organizzazione
dell’offerta formativa e dell’erogazione dei servizi diversificati, con un forte
coinvolgimento delle istituzioni formative provinciali e paritarie.
Rispetto alle finalità più generali di questi obiettivi e in un logica integrata per
l’intero secondo ciclo sono stati coniugate anche gli indirizzi alle istituzioni
scolastiche e formative per il biennio 2012-2014 (cfr, Deliberazione della Giunta
Provinciale n. 1943 del 14 settembre 2012) e lo sviluppo dei piani di miglioramento
da parte delle istituzioni formative provinciali e paritarie.
Sul versante della programmazione gli obiettivi delineati per il sistema di istruzione e
formazione professionale dovranno trovare nel nuovo Piano provinciale per il
sistema educativo, uno strumento di programmazione strategica in chiave predittiva e
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di diagnosi dei fabbisogni formativi, secondo una logica che integri funzionalmente
un gamma più ampia di soggetti sia per tipologia (economici, sociali, della ricerca e
del trasferimento tecnologico, della governance delle strategie di sviluppo locale,
ecc.) che per contesto di appartenenza (locale, nazionale, europeo) e dovrà
sviluppare:
a) una programmazione dell’offerta in grado di rispondere pienamente ai bisogni di
ampliamento quantitativo più nella logica dei servizi formativi di carattere
integrato che della proliferazione territoriale di percorsi formativi;
b) una valutazione del reale valore aggiunto degli attuali percorsi formativi,
soprattutto di quelli che negli anni più recenti si caratterizzano per indicatori di
efficacia decrescenti, in termini di risposta a fabbisogni emergenti e/o prospettici,
con conseguente riqualificazione complessiva;
c) uno sviluppo di nuovi percorsi formativi, soprattutto nel settore industriale
artigianale, secondo una logica di anticipazione più spinta e basati su un
rafforzamento dei legami con la ricerca applicata, lo sviluppo e il trasferimento
tecnologico su base territoriale, con riferimento a poli integrati rispetto alle
diverse filiere (istruzione e formazione professionale, istruzione tecnica, alta
formazione professionale e università).
Questo disegno è coerente con le linee strategiche e gli obiettivi del Programma di
Sviluppo Provinciale per la XIV legislatura ed in particolare con l’asse strategico del
“capitale umano”per quanto riguarda l’ambito dell’istruzione e formazione, anche se
vanno tenuti presenti anche gli altri assi/ambiti laddove impattano sullo sviluppo e la
formazione delle persone nei diversi contesti economico-sociali locali, e più in
generale nella più ampia accezione della valorizzazione, completamento e
riproduzione del capitale territoriale.
In particolare le azioni strategiche indicate nel PSP per l’ambito dell’istruzione e
formazione trovano una puntuale coniugazione nel presente Programma annuale, per
quanto riguarda:
- la revisione dei piani di studio rispetto al perseguimento della finalità di sviluppo
unitario del secondo ciclo, dell’approccio generalizzato per competenze, dello
sviluppo delle metodologie didattiche laboratoriali e di simulazione dei contesti
lavorativi, dell’utilizzo consistente delle nuove tecnologie;
- l’offerta scolastica e formativa rispetto ad un’articolazione degli indirizzi
dell’istruzione e formazione professionale coerente con le vocazioni economiche
dei diversi territori;
- le risorse professionali della scuola rispetto alla promozione e valorizzazione
degli operatori presenti nel sistema dell’istruzione e formazione professionale
per promuovere e sostenere l'innovazione e lo sviluppo reale del sistema e con
particolare riferimento alla formazione in ingresso ed in servizio da attuarsi con
l’IPRASE;
- la qualificazione dei servizi educativi, garantendo da un lato efficacia e
strumenti equitativi e dall’altro lo sviluppo delle iniziative di formazione
permanente (percorsi di qualifica per adulti legata alle esigenze di
riqualificazione della forza lavoro adulta, l’abilitazione all'esercizio di
determinate attività professionali o il rilascio di un particolare patentino di
mestiere o certificato di idoneità);
- la prevenzione del disagio scolastico e di dialogo con le famiglie con il progetto
Campus ed i nuovi interventi contro la dispersione scolastica;
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-
l’internazionalizzazione del capitale umano, sostenendo durante la frequenza del
percorso formativo lo studio delle lingue straniere e la formazione all’estero
presso contesti aziendali significativi.
L’azione strategica del PSP sulla formazione professionale, con l’obiettivo di
“ridefinire ed ampliare il ruolo della formazione professionale al fine di facilitare la
transizione tra scuola e mondo del lavoro” è invece coniugata negli obiettivi già
illustrati e prevede ora anche una forte collaborazione e coordinamento con
l’Agenzia del Lavoro, per l’attivazione di misure, anche con il coinvolgimento delle
istituzioni formative, per favorire l’inserimento occupazionale dei giovani qualificati
e diplomati dell’istruzione e formazione professionale e lo sviluppo
dell’apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale.
A questo riguardo si colloca in modo significativo anche il progetto per
l’imprenditorialità giovanile (cfr. Deliberazione della Giunta Provinciale n. 556 del
28 marzo 2013), coordinato dal Servizio Programmazione.
Rispetto all’obiettivo, definito nel PSP, di “consolidare l’offerta dell’Alta
Formazione Professionale (AFP)”, nel 2013-2014 si intende proseguire con la
strutturazione dei percorsi in atto e contestualmente analizzare approfonditamente il
modello dell’alta formazione professionale provinciale, finalizzato a sistematizzare
l’impianto della formazione terziaria non accademica, per far fronte alla domanda di
figure professionali di livello superiore espressa dal sistema socio economico
trentino, anche in anticipazione alle tendenze di cambiamento prefigurate dai sistemi
produttivi e coerenti alle prospettive di sviluppo strategico provinciale indicate
nell’asse “capitale produttivo” e alle attività degli ITS a livello nazionale.
Nell’ambito delle strategie delineate il presente programma presenta novità di
assoluto rilievo.
Sul versante dell’offerta formativa sono da segnalare:
- la progressiva attuazione del nuovo ordinamento dell’istruzione e formazione
professionale (secondo anno) che ha come riferimento centrale:
a) il repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento per le
qualifiche ed i diplomi professionali, armonizzato al repertorio nazionale;
b) la configurazione dei percorsi in settori, indirizzi, articolazioni,
qualifiche/diplomi/opzioni;
c) la definizione dei piani di studio provinciali per risultati di apprendimento,
articolati in competenze, abilità e conoscenze essenziali e la quantificazione
oraria annuale,
d) la coniugazione dei piani di studio provinciali nei piani di istituto, per
consentire una reale flessibilizzazione dei percorsi ed una maggiore
contestualizzazione rispetto alle esigenze del contesto formativo e territoriale
di riferimento;
lo sviluppo delle azioni volte all’integrazione degli studenti con bisogni
educativi speciali e più in generale dell’equità e dell’inclusione sociale;
la prosecuzione e lo sviluppo del “Progetto campus”, che sperimenta una serie
di metodologie e di dispositivi pensati per dare nuove risposte operative per
prevenire e contrastare le situazioni di malessere, sofferenza e di disagio
adolescenziale;
l’implementazione delle attività di certificazione esterna per l’informatica e le
lingue straniere;
la prosecuzione delle azioni integrate tra istruzione e istruzione e formazione
professionale (Progetti ponte, azione integrate volte a garantire il
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conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo, passaggi tra i sistemi
dell’istruzione e dell’istruzione e formazione professionale);
Sul versante delle azioni a supporto della realizzazione dell’offerta formativa si
rileva:
- le misure di promozione, accompagnamento, sostegno, monitoraggio e
valutazione per attuare il nuovo ordinamento dell’istruzione e formazione
professionale;
- il conseguente rinnovamento delle modalità di valutazione degli
apprendimenti in ingresso, in itinere e finale e delle pratiche didattiche;
- la costruzione dell’impianto e dell’ordinamento del corso annuale che
consente ai diplomati dell’istruzione e formazione di sostenere l’esame di
stato, secondo gli accordi definiti dal Protocollo d’Intesa Protocollo d’Intesa
sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione dell'Università e della Ricerca il 7
febbraio 2013, per consentirne l’attivazione a partire dall’anno scolastico
2014-15;
- l’avvio della definizione anche in ambito provinciale dei percorsi di
Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), secondo gli orientamenti
della modifica della Legge provinciale 5/2006 (art. 67 bis) e con riferimento
agli standard minimi nazionali delle specializzazioni;
- lo sviluppo del sistema di validazione e certificazione delle competenze, nei
contesti non formali ed informali;
- l’avvio della definizione di un modello per la formazione in apprendistato per
la qualifica ed il diploma professionale, in collaborazione con l’Agenzia del
Lavoro e più in generale la collaborazione più stretta e coordinata per la
realizzazione di interventi volti a favorire la transizione scuola-lavoro dei
qualificati e diplomati.
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2.
SCENARIO
ECONOMICO-OCCUPAZIONALE
PROVINCIALE,
IMPLICAZIONI PER IL SISTEMA FORMATIVO E AREE DI
INTERVENTO
Scenario generale di riferimento1
A partire dal terzo trimestre 2011 l’economia italiana è entrata in una fase recessiva
che perdura tuttora e che contribuisce ad ampliare il divario tra l’Italia e le altre
grandi economie europee, sia per l’intensità della caduta, sia per le difficoltà
nell’intravedere segnali concreti di ripresa. A livello provinciale la difficile
situazione congiunturale si è tradotta in una flessione del PIL intorno al 2%,
annullando di fatto la risalita registrata nei due anni precedenti, pur con un
andamento lievemente più favorevole di quello osservato nella media italiana (2,4%) e del Nord Est (-2,4%).
La flessione del PIL locale è la risultanza di dinamiche negative dei consumi interni,
della domanda di beni e servizi proveniente dalle altre regioni, ma soprattutto degli
investimenti. Il calo della spesa delle famiglie è derivato principalmente, come per
l’Italia, dalla contrazione del potere d’acquisto conseguente alla riduzione del reddito
disponibile. In Trentino, il calo registrato per le famiglie residenti è risultato intorno
al 3%, mentre la domanda turistica proveniente dalle famiglie non residenti ha
segnato una debole crescita grazie al positivo andamento della movimentazione
turistica. Il calo inferiore del PIL rilevato in provincia di Trento è probabilmente il
risultato del contributo fornito dalla spesa della P.A. che, pur risentendo anche a
livello locale delle politiche di contenimento della spesa pubblica, ha fatto registrare
comunque un segno positivo (+0,4%).
La caduta della domanda interna si estende anche alla componente degli
investimenti. Per il secondo anno di fila, l’incertezza dei mercati, che condiziona i
programmi di spesa a medio termine, e le difficili condizioni di finanziamento,
conseguenti all’inasprimento dell’accesso al credito, hanno contribuito a far segnare
una forte contrazione degli investimenti (-7,7), in particolare di quelli in costruzioni
(-11,2).
Sul fronte della domanda esterna, il commercio internazionale conferma il proprio
ruolo di motore della crescita e, in questo momento, è una delle poche componenti
che ha il merito di attenuare la profondità della recessione. Tuttavia, rispetto al 2011,
la domanda estera ha progressivamente ridimensionato il proprio contributo alla
crescita segnando, a fine 2012, una variazione positiva in termini reali del 2,4%.
Viceversa, la domanda di beni e servizi proveniente dalle altre regioni d’Italia si
contrae, complice la difficile situazione congiunturale che caratterizza il sistema
produttivo italiano (-4,4%).
La recessione dell’ultimo anno e mezzo ha coinvolto tutti i principali settori
produttivi, provocando una caduta generalizzata del valore aggiunto. Il risultato
economico peggiore lo fa segnare ancora una volta il comparto delle costruzioni (12,9%), ma segni negativi si riscontrano nell’industria in senso stretto (-1,5%) e
anche nei servizi (-1,1%). Negativo è anche il contributo dell’agricoltura che chiude
il 2012 in contrazione per effetto della forte crescita rilevata nei prezzi alla
produzione. Dopo un decennio di ininterrotta crescita, subisce una lieve flessione
anche il valore aggiunto dei servizi non market (-0,1%), a causa del maggior
aumento fatto segnare dai consumi intermedi rispetto alla dinamica della produzione.
Per un’analisi più aggiornata sul mercato del lavoro si rinvia al Rapporto sulla
situazione economica-sociale del Trentino di prossima pubblicazione.2
1
Lo scenario generale di riferimento è estratto da “Comunicazioni economia” del 19 luglio 2013 sulla “Stima anticipata della
dinamica di alcuni aggregati economici in Trentino - Anno 2012’ del Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento.
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Il clima di generale incertezza rispetto alle direzioni ed ai tempi verso le quali
potrebbe indirizzarsi l’economia all’uscita della crisi, con conseguente prevalente
adozione da parte delle imprese di strategie orientate soprattutto al blocco del
turnover, determina il persistere di criticità evidenti soprattutto in termini di chanche
di accesso al lavoro da parte di chi si appresta a entrare nella vita attiva: lo conferma
l’ulteriore e significativa crescita dell’inoccupazione giovanile, delle donne in cerca
di lavoro provenienti dall’inattività, della forza lavoro immigrata che si affaccia sul
mercato del lavoro provinciale. Si tratta di macro-gruppi sociali i cui tratti
connotativi, soprattutto in termini qualitativi, graduano anche in misura consistente il
livello di disagio occupazionale, legato sempre più al possesso di poco competenze
spendibili in rapporto ai processi di ristrutturazione organizzativa e di rinnovamento
dei processi e dei prodotti/servizi, all’assenza di una specifica qualificazione
professionale oppure di una dotazione di competenze chiave3 minima accettabile per
poter accedere anche a occupazioni di carattere temporaneo. Il persistere dell’attuale
difficile momento congiunturale sembrerebbe dunque aver accentuato ulteriormente
il competencies divide che caratterizza, a livello provinciale, lo strutturale mis-match
qualitativo tra domanda e offerta di lavoro: i fabbisogni espressi dalle imprese4,
nonostante l’assenza di segnali di ripresa, evidenziano la presenza di posti di lavoro
vacanti, causa le difficoltà di reperimento sul mercato, in riferimento ad ampie fasce
di qualificazione tecnico-professionale.
Implicazioni per il sistema formativo provinciale
Da questo quadro sembrerebbero dunque rafforzarsi ulteriormente, rispetto all’ultimo
biennio, le spinte alla ricerca di condizioni per il recupero di competitività soprattutto
attraverso l’utilizzo, e la ricerca sul mercato, delle componenti più “forti” delle
risorse umane disponibili e, nello specifico, di forza lavoro con qualificazioni sia
tecnico-professionali sia trasversali e di base5, queste ultime considerate sempre più
strategiche per il miglioramento continuo della qualità e della professionalità
individuali dentro organizzazioni produttive chiamate a cambiamenti sempre più
accelerati e ininterrotti nei modelli di funzionamento e nelle prestazioni di lavoro.
Assicurare nuove competenze per una nuova competitività del sistema produttivo e
occupabilità di ampie fasce di popolazione attiva porta dunque a dotare il territorio
provinciale di capitale umano portatore di conoscenze e abilità articolate secondo una
gerarchia in parte differente rispetto a quella passata: l’acquisizione di nuovi
vantaggi competitivi, per le organizzazioni e per i singoli individui, colloca sullo
stesso piano sia le competenze tecnico-lavorative sia gli elementi di base e strategici
che concorrono alle competenze chiave e cruciali per lo sviluppo.
2
In attesa a breve del nuovo rapporto sulla situazione economica e sociale del trentino cfr. rilevazioni sulle forze di lavoro del
Servizio Statistica, PAT, le note tecniche sull’andamento del mercato del lavoro, il rapporto sull’occupazione in provincia di
Trento, gli esiti occupazionali dei qualificati e dei diplomati della formazione professionale in provincia di Trento
dell’Agenzia del Lavoro.
3
Gli elementi costitutivi delle competenze chiave per l’occupabilità sono quelli che connotano l’abilità del soggetto di
combinare e coordinare conoscenze, risorse, capacità in ordine alla predisposizione ed attuazione di piani di intervento
(strategie personali) efficaci per affrontare l’evolversi ed il mutare delle situazioni ai fini dell’adattabilità al contesto sociale e
lavorativo. Tali elementi sono sempre più soglia critica delle competenze che può configurare, data l’incapacità della persona
di mettere in azione comportamenti riflessivi, trasformativi e progettuali, occupazione o disoccupazione per l’individuo e/o, di
riflesso, criticità per le imprese nell’avviare e attuare un processo di sviluppo nel quadro delle attuali, e prospettiche, tendenze.
4
Sistema Informativo Excelsior – Unioncamere, provincia di Trento, 2012.
5
Si tratta di conoscenze, abilità e atteggiamenti comuni a più competenze, a più figure, a più settori che pur non essendo
specifici di una professionalità concorrono a delinearne quei presupposti associabili alla persona in senso ampio, significativi
per la composizione di una base minima per l’esercizio di una cittadinanza attiva, per il lavoro, per l’accesso alla formazione,
più in generale, per sostenere la flessibilità e la polivalenza. Le competenze di base denotano prevalentemente il prodotto di una
combinazione di conoscenze, abilità e predisposizioni interne del soggetto in termini di espressione comunicativa (linguistica e
digitale), di interazione nel contesto economico-produttivo, di azione nel rispetto delle normative, di comprensione di un
fenomeno, di un oggetto, di una situazione.
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All’interno di un quadro più generale di rafforzamento del sistema educativo e di
formazione/riqualificazione permanente, anche a seguito dell’approvazione della
Legge provinciale n. 10 del 1 luglio 2013 (Interventi per favorire l’apprendimento
permanente e la certificazione delle competenze) diventa quindi prioritario per il
contesto provinciale concepire, costruire e promuovere un programma d’azione
fondato su alcune principali linee di indirizzo:
• sviluppo e potenziamento delle azioni per il miglioramento del sistema di
istruzione e formazione professionale provinciale, funzionali all’assicurazione di
un rinnovamento metodologico continuo coerente all’evoluzione dei contesti
lavorativi e organizzativi;
• ampliamento dell’offerta di servizi di accompagnamento e supporto nella fase di
transizione tra l’esperienza formativa e la vita attiva, anche attraverso azioni
congiunte con l’Agenzia del Lavoro;
• diffusione nell’ambito dei percorsi di istruzione o di formazione professionale
dell’alternanza formativa (stage osservativi, formativi, di pre-inserimento,
tirocini e praticantato) come strumento di orientamento, preparazione
professionale e inserimento nel mondo del lavoro;
• definizione di un marchio “impresa formativa”;
• creazione e manutenzione di reti territoriali a supporto dell’individuazione e
valorizzazione di nuovi spazi e ambienti di apprendimento;
• dilatazione degli spazi dedicati alle attività di istruzione e di formazione sia in
senso verticale (lifelong learning) sia in senso orizzontale (lifewide learning) con
nuovi approcci d’azione fondati sull’assunto che la competenza si forma anche in
luoghi diversi da quelli istituzionali come gli ambienti di vita e di lavoro;
• innalzamento qualitativo dei risultati di apprendimento in esito a tutti i percorsi di
istruzione e formazione correlati ai diversi livelli del Quadro europeo delle
qualificazioni;
• potenziamento dell’offerta formativa post-secondaria (IFTS e post-diploma e
post-laurea) come ponte verso il lavoro;
• ammodernamento dei dispositivi e dei curricula formativi della formazione postsecondaria, introducendo e definendo, a seguito della modifica della LP 5/2006
(cfr. articolo 67 bis della LP 5/2006) il modello degli IFTS, e della formazione
post-universitaria nell’ottica di assicurare lo sviluppo di competenze chiave per
affrontare le sfide individuali, comuni e globali;
• consolidamento e ulteriore sviluppo dell’Alta formazione professionale, anche in
raccordo con il Sistema Trentino della Ricerca, quale filiera strutturata di
formazione terziaria non accademica, volta a creare figure professionali di livello
superiore ad elevata qualificazione;
• avvio e sviluppo di pratiche di validazione e certificazione delle competenze
funzionali a:
- la validazione delle acquisizioni, professionali e non, ai fini della crescita
personale e professionale delle risorse umane disponibili;
- l’assicurazione di strumenti a supporto delle transizioni;
- la piena valorizzazione di tutte le competenze disponibili a sostegno delle
decisioni programmatiche e strategiche connesse allo sviluppo locale e, nello
specifico, a supporto del completamento e riproduzione del capitale
territoriale provinciale.
Tali elementi descrivono le principali implicazioni, per il sistema formativo
provinciale, del quadro di fabbisogno più generale e di sfondo6 sopra sintetizzato e
6 Cfr. Esiti dell’applicazione del modello di rilevazione e analisi dei fabbisogni formativi a supporto della programmazione
formativa provinciale, Servizio Europa, Provincia autonoma di Trento.
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trovano una opportuna riclassificazione nelle sezioni successive del presente
Programma in termini sia di cluster di competenze attivabili sia di attività prioritarie
di riferimento per l’anno formativo 2013-2014.
Fabbisogni formativi e aree di intervento prioritarie per le attività della
formazione professionale
La programmazione annuale delle attività per la formazione professionale ai sensi
della LP 21/1987 tiene conto, come negli anni precedenti, degli specifici elementi di
contesto e delle priorità di intervento emergenti dall’attività di analisi delle
dinamiche socio-economiche e occupazionali7 e di confronto operata con le
associazioni di categoria e con le imprese.
In particolare ci si riferisce alle attività di raffronto e di verifica con le associazioni
imprenditoriali e di categoria e con le imprese per:
- la definizione delle figure di riferimento per le qualifiche e per i diplomi
professionali dei percorsi di istruzione e formazione professionale, che fanno parte
del nuovo Repertorio Provinciale;
- l’armonizzazione dei profili e dei referenziali professionali di alcuni settori di
intervento dell’Alta formazione professionale.
Inoltre trovano una specifica valorizzazione anche gli esiti dell’attività del gruppo di
lavoro promosso dal Servizio Europa8 per la ricostruzione e la calibratura del quadro
dei fabbisogni formativi e della conseguente clusterizzazione delle possibili azioni e
interventi di risposta.
La domanda formativa definita in ogni area occupazionale costituisce il riferimento
per la progettazione ulteriore degli interventi da parte dei soggetti attuatori.
AREA: AGRICOLTURA, ZOOTECNIA E AMBIENTE
Principali elementi di contesto dell’area:
• sviluppo delle competenze di base necessarie per un’adeguata operatività nel
campo agricolo, sia in generale sia con riferimento specifico ad ambiti quali la
viticoltura, la frutticoltura, la zootecnia, l’ortoflorovivaismo, la manutenzione del
verde, la trasformazione dei prodotti agricoli, le coltivazioni minori
• diffusione crescente di tecniche innovative di produzione e di lavorazione
• adozione di modelli organizzativi innovativi
• fabbisogno di sostegno del ricambio generazionale attraverso l’imprenditorialità
giovanile;
• crescita delle capacità gestionali dell’impresa agricola
• integrazione crescente delle attività agricole con le strategie di sviluppo sul piano
locale
• valorizzazione delle risorse agro-forestali di montagna, ambientali e faunistiche
Cluster di competenze di riferimento per Cluster di competenze di riferimento
la formazione di coloro che si per la formazione degli addetti
apprestano ad entrare nell’area
dell’area
• imprenditorialità giovanile a supporto • tecniche nel campo agricolo, nella
del
ricambio
generazionale
trasformazione
agro-alimentare,
nell’impresa
nella gestione e manutenzione del
7
8
Cfr. Rapporto sulla situazione economica e sociale del trentino, Servizio Programmazione PAT,
Rilevazioni sulle forze di lavoro, Servizio Statistica, PAT,
Note tecniche sull’andamento del mercato del lavoro, Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento, esiti
occupazionali dei qualificati e dei diplomati della formazione professionale in provincia di Trento Agenzia del Lavoro
di Trento
Cfr. le attività previste dal Modello di rilevazione e analisi dei fabbisogni formativi a cura del Servizio Europa
Pag. 11 di 80
All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
•
•
operatività nel campo agricolo, nella
trasformazione agro-alimentare, nella
gestione e manutenzione del verde,
nello sviluppo dell’agricoltura di
montagna
competenze tecniche nel campo
agricolo, nella trasformazione agroalimentare,
nella
gestione
e
manutenzione del verde, nello
sviluppo dell’agricoltura di montagna.
verde, nello sviluppo dell’agricoltura
di montagna
AREA: INDUSTRIALE E ARTIGIANALE DI PRODUZIONE
Principali elementi di contesto dell’area:
• difficoltà di reperimento per la quasi totalità delle figure qualificate e tecniche di
riferimento dell’area
• disagio occupazionale per le fasce di risorse umane con competenze inadeguate e
bisognose di riqualificazione
• integrazione crescente di lavoratori immigrati nei vari settori
• presenza e diffusione di innovazioni soprattutto sul versante organizzativo più
che tecnologico con bisogno di nuove competenze e domanda formativa
fortemente incentrata sullo sviluppo di competenze di carattere trasversale e di
base, comunque principalmente di processo e non di prodotto
• necessità, nelle attività artigianali, dello sviluppo di competenze imprenditoriali
adeguate per coloro che passano dallo status di “dipendente” a quello di “titolare”
oppure per coloro che “succedono” nella gestione d’impresa
Cluster di competenze di riferimento per
la formazione di coloro che si
apprestano ad entrare nell’area
• programmazione e gestione macchine
utensili e impianti automatizzati
• manutenzione elettromeccanica di
sistemi automatizzati e di impianti
industriali complessi
• gestione dei sistemi informativi
aziendali a supporto della produzione
• lavorazioni
meccaniche
e
di
carpenteria metallica
• sviluppo e innovazione nei processi
produttivi delle filiere del “made in
Italy”
• gestione delle operazioni attinenti ai
processi amministrativo-contabili e di
controllo
Cluster di competenze di riferimento
per la formazione degli addetti dell’area
• processi di saldatura dell’acciaio e
delle tubazioni in plastica
• lavorazioni meccaniche
• lavorazioni di carpenteria metallica
• manutenzione elettromeccanica
• gestione della revisione autoveicoli
• competenze di elevato profilo
tecnico-gestionale nei vari processi
di area
AREA: EDILIZIA E IMPIANTISTICA CIVILE
• sviluppo del contesto di “cantiere” come realtà sempre più complessa ed a
forte integrazione di aspetti critici: sicurezza, qualità, sostenibilità
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
•
•
•
•
crescente diffusione di nuove tecniche di lavoro, di nuovi macchinari e
strumentazioni
diffusione dell’automazione civile
sviluppo della carpenteria edile in legno
diffusione di pratiche e tecniche funzionali all’efficienza energetica
Cluster di competenze di riferimento per
la formazione di coloro che si
apprestano ad entrare nell’area
• competenze tecnico-professionali di
specializzazione delle qualificazioni
di base in uscita dai percorsi della
formazione professionale iniziale
• installazione
nei
vari
settori
dell’impiantistica, con particolare
riferimento
alla
domotica
e
termoidraulica
• conduzione di impianti termici, di
generatori
di
vapore,
di
condizionamento e climatizzazione
• costruzioni e carpenteria edile in
legno
• edilizia sostenibile
• energia e ambiente
Cluster di competenze di riferimento per
la formazione degli addetti dell’area
• conduzione di impianti termici, di
generatori
di
vapore,
di
condizionamento e climatizzazione
• competenze di elevato profilo
tecnico-gestionale nei vari processi di
area
AREA: LEGNO
• crescente necessità, oltre che di figure più tradizionali (carpentieri, falegnami,
operatori della lavorazione artigianale del legno), anche di tecnici specializzati
con competenze di carattere tecnico-produttivo, commerciale e gestionale nel
settore delle lavorazioni industriali ed artigianali nonché in quello della
commercializzazione del legno, dei materiali e dei prodotti derivati
• diffusione di procedimenti tecnologicamente avanzati, con crescente presenza di
centri di lavoro a controllo numerico computerizzato, dei sistemi qualità e di
prevenzione e riduzione dei rischi nelle lavorazioni
• evoluzione del mercato dei prodotti legnosi verso lavorazioni ad alto contenuto
tecnologico
Cluster di competenze di riferimento per
la formazione di coloro che si apprestano
ad entrare nell’area
• lavorazioni artigianali e industriali del
legno
• programmazione e gestione macchine
utensili e impianti automatizzati
• gestione delle operazioni attinenti ai
processi amministrativo-contabili e di
controllo
• gestione delle operazioni attinenti agli
approvvigionamenti/acquisti,
alle
Cluster di competenze di riferimento
per la formazione degli addetti
dell’area
• competenze di elevato profilo
tecnico-gestionale nei vari processi
di area
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
•
vendite/distribuzione
competenze di elevato profilo tecnico
nei vari processi di area
AREA: GRAFICA ED EDITORIA
• presenza di un fabbisogno di competenze nella progettazione e realizzazione del
prodotto grafico su differenti supporti
• diffusione dei sistemi qualità e dei processi di nobilitazione del prodotto grafico
• diffusione di modelli di produzione integrata e in rete extra-aziendale
Cluster di competenze di riferimento per Cluster di competenze di riferimento
la formazione di coloro che si per la formazione degli addetti dell’area
apprestano ad entrare nell’area
• competenze di elevato profilo
tecnico-gestionale nei vari processi
• lavorazioni artigianali e industriali nel
di area
processo grafico ed editoriale
• specializzazione in attività di poststampa (legatoria e cartotecnica)
• gestione delle immagini per la stampa
convenzionale, digitale e virtuale
• gestione integrata del processo di
grafica industriale
• multimedialità
AREA: COMMERCIO
• significativa ristrutturazione del comparto e affermarsi di nuove strutture
aziendali
• sviluppo e ampliamento di complesse reti di vendita
• fabbisogno di professionalità necessarie al presidio di ruoli intermedi di carattere
gestionale
• diffusione di nuovi approcci e strumenti di vendita
Cluster di competenze di riferimento Cluster di competenze di riferimento per
per la formazione di coloro che si la formazione degli addetti dell’area
apprestano ad entrare nell’area
• esercizio di commercio e vendita di
prodotti alimentari (ai sensi dell’art. 5
• gestione commerciale e delle
vendite
DL 114/98)
• somministrazione al pubblico di
alimenti e bevande (REC)
• esercizio di attività in qualità di
Agente
e
rappresentante
di
Commercio nonché di Agente d’affari
in mediazione nel settore immobiliare
e di Agente d’affari in mediazione nel
settore ortofrutticolo
AREA: TURISTICA
• strutturale difficoltà di reperimento delle figure professionali relative alla cucina,
ai servizi ai piani ed a quelli di sala-bar
• crescente reclutamento di forza lavoro proveniente da fuori provincia, in molti
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RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
•
•
•
•
casi di lavoratori extracomunitari privi di livelli di qualificazione anche di base
operatività nei servizi alberghieri secondo approcci funzionali all’assicurazione
di elevati standard “di accoglienza e promozione” delle strutture e del territorio
integrazione crescente tra le attività di settore e la valorizzazione delle risorse
ambientali, culturali, gastronomiche del territorio
riqualificazione dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo di attività di servizio
nei diversi ambiti dell’accompagnamento del turista nella fruizione di tutte le
opportunità offerte dal territorio
riqualificazione della ricettività territoriale attraverso maggiori capacità
manageriali e gestionali a supporto dello sviluppo della qualità del
prodotto/servizio turistico e dell’integrazione di tutte le risorse territoriali
Cluster di competenze di riferimento
per la formazione di coloro che si
apprestano ad entrare nell’area
• servizi di ristorazione
• servizi di sala-bar
• servizi di ricevimento e accoglienza
• produzione alimentare specializzata
nell’ambito dei processi ristorativi
• servizi di catering e banqueting
• gestione dei servizi di wellness nelle
strutture ricettive e nelle strutture
termali
• animazione turistico-sportiva e del
tempo libero
• turismo congressuale e fieristico
Cluster di competenze di riferimento per
la formazione degli addetti dell’area
• aggiornamento abilità tecniche per le
figure dei servizi di cucina,
ristorazione, sala, bar
• sviluppo e aggiornamento abilità
tecniche per l’operatività in qualità di
macchinista o caposervizio di sciovia
o seggiovia e nell’ambito degli
impianti di risalita ad agganciamento
automatico
• gestione dei servizi di wellness nelle
strutture ricettive
• gestione professionale dell’attività
agrituristica
• competenze di elevato profilo
tecnico-gestionale nei vari processi di
area
AREA: TRASPORTI
• emergere di una domanda formativa riconducibile al crescente impiego di
personale extracomunitario per quanto riguarda la conduzione dei mezzi, la
manutenzione ordinaria e l’operatività nelle strutture a supporto della logistica
• significativo sviluppo e integrazione della logistica nella gestione
dell’autotrasporto
Cluster di competenze di riferimento per
la formazione di coloro che si
apprestano ad entrare nell’area
• competenze nei processi della
logistica dei trasporti
Pag. 15 di 80
Cluster di competenze di riferimento per
la formazione degli addetti dell’area
• autotrasporto conto terzi
• trasporto viaggiatori su strada;
• trasporto di merci pericolose su
strada (ADR) sia per l’acquisizione
della certificazione prevista che per il
suo rinnovo e mantenimento nel
tempo.
• consulenza per la circolazione dei
mezzi di trasporto
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RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
•
consulenza per la sicurezza dei
trasporti di merci pericolose
AREA: SERVIZI ALLE IMPRESE
• forte diffusione dei processi di certificazione e controllo della qualità
• sviluppo di una gestione avanzata dei processi amministrativi e contabili, del
marketing, dell'immagine aziendale, delle partnership per la penetrazione nei
mercati esteri, attinenti all'acquisizione e allo sviluppo professionale delle risorse
umane
• sviluppo dell’offerta di servizi di carattere globale erogati da infrastrutture
avanzate di servizio alle imprese
• ampliamento dei “servizi di pubblica utilità” erogati da strutture, anche private, in
regime di convenzione con enti ed organizzazioni pubbliche
Cluster di competenze di riferimento per Cluster di competenze di riferimento per
la formazione di coloro che si la formazione degli addetti dell’area
apprestano ad entrare nell’area
• competenze di elevato profilo
tecnico-gestionale nei vari processi di
• gestione
amministrativo-contabile
area
aziendale
• gestione amministrativa del personale
AREA: SERVIZI SANITARI E SOCIO-ASSISTENZIALI
• forte richiesta di risorse umane in grado di operare nei servizi alla persona, nello
specifico in contesti di assistenza alla prima infanzia e/o all’anziano
• articolata domanda di sviluppo e manutenzione delle competenze degli operatori
dell’area negli ambiti manageriale e di progettazione di servizi territoriali
integrati e a “rete”
• sviluppo di competenze di assistenza specifiche di carattere socio-sanitario e
integrazione delle competenze assistenziali con competenze in ambito
organizzativo e relazionale
• sviluppo di competenze di assistenza diretta alla persona sia di carattere sanitario
sia di relazione, di sicurezza, di organizzazione e di metodologia
Cluster di competenze di riferimento per Cluster di competenze di riferimento
la formazione di coloro che si per la formazione degli addetti
apprestano ad entrare nell’area
dell’area
• qualificazione dei servizi socioeducativi all’infanzia
• qualificazione di Operatore Socio
Sanitario
• qualificazione di Assistente di studio
odontoiatrico
ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE
Aree di riferimento nazionali e Cluster di competenze di elevato profilo
correlazione provinciale
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
•
EFFICIENZA ENERGETICA
Energia ed ambiente
Servizi della filiera della sostenibilità
ambientale e territoriale
• MOBILITÀ SOSTENIBILE
• NUOVE TECNOLOGIE PER IL
MADE IN ITALY
Sistema agroalimentare:
Servizi di gestione del verde
Trasformazione agroalimentare
Sistema casa:
Edilizia sostenibile
Sistema meccanica:
Automazione industriale e sistemi
meccatronici
Sistema legno
Servizi alle imprese
Processi aziendali di programmazione
e di controllo amministrativo, contabile
e finanziario
Media
e
grande
distribuzione
commerciale
• TECNOLOGIE
INNOVATIVE
PER I BENI E LE ATTIVITÀ
CULTURALI-TURISMO
Servizi di ristorazione
Servizi ricettivi e turistici
Servizi alla persona
DELLA
• TECNOLOGIE
INFORMAZIONE
E
DELLA
COMUNICAZIONE:
Arti grafiche
Altri settori a valenza strategica ai fini
dello sviluppo e della competitività del
sistema provinciale (da definirsi in base al
settore rilevato che dovrà correlarsi con le
aree nazionali)
•
Pag. 17 di 80
Competenze di carattere tecnicogestionale funzionali allo sviluppo,
presidio e miglioramento dei diversi
processi riconducibili alle varie aree
All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
PROGRAMMAZIONE
PROVINCIALE
1.
1.1
DELLE
AZIONI
A
FINANZIAMENTO
OFFERTA
FORMATIVA:
TIPOLOGIE
DI
FORMATIVO A FINANZIAMENTO PROVINCIALE
INTERVENTO
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP)
Il Regolamento stralcio per la definizione dei piani di studio provinciali relativi ai
percorsi del secondo ciclo e per la disciplina della formazione in apprendistato per
l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione, di cui al Decreto del
Presidente della Provincia del 5 agosto 2011 n. 11-69/Leg, assegna al sistema
dell’istruzione e formazione professionale un ruolo significativo nell’offerta del
secondo ciclo al pari dell’istruzione liceale, tecnica e professionale. Nell’ambito del
secondo ciclo l’istruzione e formazione professionale (IeFP) trentina assume una
propria identità, collocazione ed un rilievo importante sia sul versante provinciale
che nazionale.
Le scelte operate a livello provinciale riguardano:
- la confluenza nell’istruzione tecnica (IT) e nell’istruzione e formazione
professionale (IeFP) degli indirizzi dei nuovi percorsi del secondo ciclo;
- la continuità, nel primo biennio con i percorsi del primo ciclo e l’unitarietà
dell’intero secondo ciclo a garanzia dell’equivalenza formativa dei diversi
percorsi (di istruzione e di IeFP) entro l’obbligo di istruzione.
Sul versante nazionale si è concluso il processo di attuazione del sistema
dell’istruzione e formazione professionale con la definizione del repertorio
nazionale dell’offerta di IeFP, (che comprende le figure nazionali di riferimento per
le qualifiche e i diplomi professionali), degli standard minimi formativi delle
competenze tecnico-professionali caratterizzanti le figure nazionali, degli standard
minimi formativi relativi alle competenze di base, del terzo e quarto anno di IeFP,
(linguistiche, matematiche, scientifiche e tecnologiche, storico sociali economiche),
delle referenziazioni con le attività economiche, dei modelli di certificazione finali
ed intermedi per il riconoscimento nazionale dei titoli e dei crediti acquisiti nei
percorsi del secondo ciclo (di istruzione e di IeFP), assunti con Accordi in sede di
Conferenza Stato-Regioni e di Conferenza Unificata. Gli Accordi sottoscritti sono:
- Accordo del 29 aprile 2010, recepito con Decreto Interministeriale del 15 giugno
2010, per quanto concerne le competenze tecnico professionali comuni a tutte le
qualifiche professionali ovvero le aree della qualità, sicurezza ed igiene e
salvaguardia ambientale;
- Accordo del 16 dicembre 2010 riguardante l’adozione di linee guida per realizzare
organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i percorsi di istruzione
e formazione professionale (Repertorio atti n. 129/CU del 16 12 2010)
- Accordo del 27 luglio 2011 che riguarda la definizione di sette aree professionali
che aggregano le figure nazionali di riferimento delle qualifiche e dei diplomi
professionali, con lo scopo di costituire un referenziale omogeneo per il mondo
economico e delle professioni;
- Accordo del 27 luglio 2011, recepito con Decreto Interministeriale l’11 novembre
2011, che definisce gli atti necessari per il passaggio a nuovo ordinamento dei
percorsi di istruzione e formazione professionale ed in particolare il repertorio
nazionale dell’offerta di istruzione e formazione professionale, le figure di
riferimento per le qualifiche ed i diplomi professionali, le competenze di base del
Pag. 18 di 80
All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
triennio e del quarto anno, i modelli di attestato di qualifica e di diploma
professionale ed il modello di attestato di competenze;
- Accordo del 19 gennaio 2012, che integra il Repertorio delle figure professionali
del 27 luglio 2011 con la figura dell’operatore del mare e delle acque interne e
ridefinisce la figura dell’Operatore del benessere.
In base alle linee di riforma e agli orientamenti provinciali e nazionali il sistema
dell’istruzione e formazione professionale innova il proprio ordinamento a partire
dall’anno formativo 2012/2013 secondo:
- il nuovo Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione
del terzo e del quarto anno (vedi Allegato D del regolamento dei piani di studio,
DPP 5 agosto 2011 n. 11-69/Leg,);
- la nuova configurazione dell’assetto dei percorsi in 3 settori, 12 indirizzi, 9
articolazioni e 15 opzioni come specificato più avanti nel quadro dell’offerta di
istruzione e formazione professionale 2013/14;
- il nuovo il repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento per le
qualifiche ed i diplomi professionali, armonizzato al repertorio nazionale (vedi
deliberazione della Giunta Provinciale n. 1681 del 3 agosto del 2012);
- i nuovi piani di studio provinciali per i percorsi triennali e quadriennali di
istruzione e formazione professionale (IeFP) e per il quarto anno di diploma
professionale, ai sensi del Capo III, art. 8 e 9 del DPP 5 agosto 2011, n. 11-69/Leg
(in fase di adozione da parte della Giunta Provinciale) (vedi deliberazioni della
Giunta Provinciale n. 1682 del 3 agosto 2012 e n. 2171 del 15 ottobre 2012);
- le linee di indirizzo per l’attuazione dei Piani di Studio provinciali (in corso di
definizione) con riferimento al successo formativo, agli interventi
di
orientamento, di tutoraggio e di accompagnamento, alla personalizzazione del
percorso dello studente, alle metodologie e alle pratiche didattiche (laboratoriali,
dell’alternanza formativa, della simulazione d’impresa), all’approccio
metodologico-progettuale e attuativo caratterizzante specifici percorsi, alle
certificazioni esterne. Le linee di indirizzo risultano vincolanti per poter garantire
a tutto il sistema le migliori condizioni didattiche ed organizzative;
- le linee guida di carattere orientativo volte ad supportare le istituzioni formative
nell’elaborazione dei Piani di Studio di Istituto in riferimento ai risultati di
apprendimento afferenti agli assi dell’obbligo di istruzione (matematica, italiano,
scienze, studi storico-economico-sociali, lingua comunitaria ed educazione fisica);
- la modifica degli strumenti di valutazione intermedia e finale (vedi deliberazione
della Giunta Provinciale n. 2762 del 14 dicembre 2012);
- la nuova struttura dell’esame finale per il conseguimento del diploma
professionale in esito ai percorsi quadriennali senza uscita al terzo anno anno e di
quarto anno successivo al conseguimento della qualifica professionale e le nuove
denominazioni dei diplomi professionali (deliberazione della Giunta Provinciale
n. 457 del 14 marzo 2013), nonché le relative disposizioni attuative sulle modalità
di svolgimento del nuovo esame ( Determinazione del Dirigente del Servizio
Istruzione n. 46 del 25 marzo 2013 e Determinazione del Dirigente del Servizio
Istruzione n. 49 del 26 marzo 2013);
- l’adozione del nuovo modello di diploma professionale e relativo allegato,
coerente con il nuovo ordinamento provinciale e con le indicazioni del format
nazionale di cui all’Accordo Stato Regioni del 27 luglio 2011 (vedi deliberazione
della Giunta Provinciale n. 1051 del 30 maggio 2013);
- la modifica dell’esame per il conseguimento dell’attestato di qualifica
professionale (in corso di definizione);
Pag. 19 di 80
All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
- l’integrazione per la parte relativa al sistema dell’istruzione e formazione
professionale del regolamento sulla valutazione periodica e annuale degli
apprendimenti e della capacità relazionale degli studenti nonché sui passaggi tra i
percorsi del secondo ciclo (DPP 7 ottobre 2010 n. 22-54/Leg);
- la modalità di flessibilizzazione oraria annua entro un limite massimo del venti
per cento del monte ore annuo complessivo, da parte delle istituzioni formative
per assicurare un’adeguata corrispondenza dei percorsi alle esigenze locali del
territorio e alle specifiche connotazioni delle figure professionali di diverso
livello.
Ai sensi del Regolamento per la definizione dei piani di studio provinciali i percorsi
di istruzione e formazione professionale si strutturano:
- in un biennio iniziale, un terzo anno, per il conseguimento della qualifica
professionale, e un quarto anno, per il conseguimento del diploma professionale;
- in un quadriennio, articolato in due bienni, per esigenze formative specifiche di
settore individuate dalla Giunta Provinciale, al termine del quale si consegue una
qualifica professionale oppure un diploma professionale in relazione alla figura
professionale individuata.
Con l’anno formativo 2013-2014 prosegue la progressiva attuazione del nuovo
ordinamento dell’istruzione e formazione professionale con il primo ed il secondo
anno dei nuovi piani di studio provinciali, mentre sono già nel nuovo ordinamento
l’intero percorso triennale/quadriennale:
- del settore agricoltura e ambiente;
- dell’indirizzo grafico nel settore industria e artigianato;
- dell'indirizzo animazione turistico sportiva e del tempo libero nel settore Servizi;
Nell’anno 2013-2014 si conclude con il terzo anno il vecchio ordinamento e
conseguentemente per tale annualità permangono ancora il quadro orario e
l’ordinamento delineato nelle deliberazioni della Giunta Provinciale:
- n. 2467 del 18 novembre 2005 e successive modifiche ed integrazioni, n. 661 del
30 marzo 2007 e n. 1939 del 1 agosto 2008 e successive modifiche ed
integrazioni;
- n. 318 del 25 febbraio 2011 per la qualifica di operatore edile.
Nell’anno 2013-2014 si conclude, con il terzo anno e quarto anno, il vecchio
ordinamento del percorso quadriennale di Operatore Socio Sanitario e
conseguentemente permangono ancora il quadro orario e l’ordinamento delineato,
per tali annualità, di cui alla deliberazioni della Giunta Provinciale n. 1298 del 23
giugno 2006 e successive modifiche ed integrazioni.
Tutti i percorsi di istruzione e formazione professionale e le azioni formative ad essi
collegate assolvono all’obbligo di istruzione ai sensi dell’articolo 1 commi 622, 624
e 632 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 e ai decreti ministeriali 22 agosto 2007 e
29 novembre 2007 e al diritto-dovere di istruzione e formazione professionale, così
come previsto dall'articolo 2 comma 1) lettera c della Legge n. 53/2003 e dal relativo
Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76.
Nell’ambito dell’offerta dell’istruzione e formazione professionale per il 2013-2014
si segnala inoltre la prosecuzione della sperimentazione del terzo anno dell’operatore
professionale edile secondo gli indirizzi di costruzioni edili e di carpenteria edile in
legno. Gli indirizzi non potranno comportare incremento nel numero di classi,
laddove non ne sussistano i requisiti. La suddivisione in indirizzi esige la
realizzazione, durante il secondo anno, di moduli che comprendano anche la
carpenteria edile in legno ai fini dell’orientamento consapevole nella scelta
Pag. 20 di 80
All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
dell’indirizzo (cfr. deliberazione della Giunta Provinciale n. 318 del 25
febbraio2011).
1.1.1
Le attività di orientamento con la scuola secondaria di primo grado
Le attività di orientamento con la scuola secondaria di primo grado sono particolari
iniziative di integrazione tra la scuola secondaria di primo grado e la formazione
professionale, che riguardano:
a) le azioni denominate “progetti ponte”;
b) le azioni formative per il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di
istruzione.
a) Progetti Ponte
I “progetti ponte” sono riservati agli studenti iscritti alla scuola secondaria di I° grado
che necessitano di iniziative di orientamento ed in particolare – previa attenta
valutazione di ogni singola personale situazione – a soggetti:
- con bisogni educativi speciali;
- a rischio di abbandono e di dispersione scolastica.
Per gli studenti inseriti regolarmente nel percorso scolastico l’attività di orientamento
è prevista solo nel terzo anno di scuola secondaria di I° grado; per gli studenti
ripetenti e/o pluriripetenti è possibile attivare i progetti ponte anche durante il
secondo anno di scuola secondaria di I° grado.
Le tipologie di intervento sono:
a1. percorsi di orientamento, strutturati in moduli brevi e articolati indicativamente
dalle 30 alle 60 ore di attività che spaziano all'interno di uno o più
settori/articolazioni. Essi possono essere attivati per piccoli gruppi omogenei o
anche per un solo studente all’interno di più Istituti/Centri di formazione
professionale e sono rivolti a quei ragazzi che hanno la necessità di trovare
motivazione per la prosecuzione del loro iter formativo.
a2. percorsi di reinserimento che vengono effettuati all'interno di un solo
Istituto/Centro di formazione professionale per un totale di ore variabile dalle 60
ad un massimo di 150.
Sono possibili tre articolazioni:
- dalle 60 alle 90
- dalle 90 alle 120
- dalle 120 alle 150
Riguardano ragazzi con bisogni educativi speciali o in grande difficoltà sul piano
dell’apprendimento per i quali si individua un modulo specifico legato alle abilità
che possono conseguire rispetto ad un futuro inserimento nel mondo lavorativo.
Le attività previste nei “Progetti Ponte” tra scuola secondaria di primo grado e
formazione professionale sono individuate nel Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n.
76 e sono disciplinate dall’art. 58 “Percorsi integrati” della LP 7 agosto 2006 n. 5.
Esse prevedono una convenzione formalizzata tra la scuola secondaria di primo
grado in cui lo studente è iscritto, l’Istituto/CFP che lo ospita per le attività strutturate
e la famiglia dello studente. Nella convenzione vengono stabiliti il periodo indicativo
di attuazione, le modalità di coinvolgimento e le responsabilità delle rispettive
strutture e la tipologia di intervento. L’azione è coprogettata dagli insegnanti della
scuola secondaria di primo grado e dagli insegnanti dell’istituzione formativa.
b) Le azioni formative per il conseguimento del titolo conclusivo del primo
ciclo di istruzione
Pag. 21 di 80
All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Le azioni formative integrate volte a garantire il conseguimento del titolo conclusivo
del primo ciclo di istruzione, in attuazione dell’articolo 4 comma 2 del Decreto
Legislativo 15 aprile 2005, n. 76, sono interventi rivolti a studenti che, al
compimento del 15° anno di età e con una frequenza scolastica di almeno 9 anni, non
hanno conseguito il titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione e sono soggetti al
nuovo obbligo di istruzione e al diritto-dovere di istruzione e formazione. Queste
azioni sono realizzate secondo le modalità e le indicazioni definite nella
deliberazione della Giunta Provinciale n. 2087 del 30 settembre 2005. Si tratta di
percorsi, strutturati anche in moduli formativi, che sono riconosciuti come crediti
formativi da parte:
- della stessa scuola secondaria di primo grado ai fini del conseguimento del titolo
conclusivo del primo ciclo di istruzione,
- dell’istituzione formativa ai fini della prosecuzione nell’anno scolastico
successivo, secondo le modalità previste dalla deliberazione citata.
La titolarità degli interventi è della scuola secondaria di primo grado, dove gli
studenti sono iscritti.
A supporto delle azioni previste saranno realizzate iniziative di accompagnamento, di
monitoraggio e di verifica, funzionali alla piena attuazione dei progetti da parte del
Servizio Provinciale competente.
1.1.2
Passaggi tra i percorsi del secondo ciclo
Il regolamento sulla valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e della
capacità relazionale degli studenti nonché sui passaggi tra i percorsi del secondo
ciclo (DPP 7 ottobre 2010 n. 22-54/Leg) prevede al Capo VI agli articoli 17 e 18
modalità e misure di accompagnamento a sostegno dei passaggi tra i diversi indirizzi
dell’istruzione ed i percorsi dell’istruzione e formazione professionale.
Nel regolamento si distinguono le modalità e le relative iniziative di
accompagnamento e sostegno alla transizione ad altro percorso scolastico o
formativo rispetto ai passaggi che avvengono entro i primi due anni e quelli
successivi al biennio.
Per quanto riguarda il passaggio degli studenti che hanno conseguito la qualifica e il
diploma professionale rispettivamente al quarto e quinto anno dell’istruzione
secondaria superiore e all’istruzione professionale (quest’ultima relativamente al
quinto anno del vecchio ordinamento) si continuano ad applicare le modalità
precedenti (articolo 21 comma 2 del DDP 7 ottobre 2010 n.22-54/Leg) ovvero quelle
definite nei Protocolli d’Intesa tra la Provincia Autonoma di Trento e il Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, sottoscritti il 12 giugno 2002 e il 29
luglio 2003, fino all’attivazione dell’apposito corso annuale e relativo esame di stato
previsto nel nuovo Protocollo d’Intesa sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione
dell'Università e della Ricerca il 7 febbraio 2013. Si tratta di un’ importante intesa,
che permetterà di far sostenere l’esame di stato agli studenti che hanno conseguito il
diploma professionale nei percorsi di istruzione e formazione professionale. Grazie a
questa intesa, a partire dall’anno scolastico 2014-15, gli studenti in possesso del
diploma professionale quadriennale, che hanno maturato la decisione di proseguire
gli studi e che dimostrano una particolare propensione ad impegnarsi nello studio
anche di saperi non professionali (al riguardo è prevista una valutazione dei
prerequisiti necessari per l’accesso al corso), potranno sostenere una specifico esame
di stato di istruzione professionale su aree di apprendimento prevalentemente
teoriche (quota oraria minima del percorso annuale pari ad almeno il 70% per lo
sviluppo delle competenze nelle aree linguistica, matematica, scientifica e
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
tecnologica e storico-socio-economica), coerenti con il percorso formativo
precedente e rispetto a quattro grandi settori di riferimento (agricoltura e ambiente,
industria e artigianato, servizi e servizi socio-sanitari).
La situazione transitoria è definita anche nell’Accordo sancito in Conferenza
Unificata del 16 dicembre 2010 riguardante l’adozione di linee guida per realizzare
organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i percorsi di istruzione e
formazione professionale (Repertorio atti n. 129/CU del 16 12 2010), laddove al
capo III Corso annuale per l’accesso all’esame di stato al comma 4 si recita “Nelle
Province Autonome di Trento e Bolzano, fino alla definizione delle Intese di cui
all’articolo 6 comma 5 del DPR n. 87 (Regolamento dell’istruzione professionale)
continuano ad applicarsi le modalità di transizione dall’istruzione e formazione
professionale all’istruzione secondaria superiore, previste nella normativa vigente.”
La realizzazione delle misure di accompagnamento per i passaggi tra i percorsi del
secondo ciclo che riguardano gli studenti dell’istruzione e formazione professionale
rientra nelle risorse destinate alle azioni connesse alla realizzazione dell’istruzione e
formazione professionale con esclusione dei percorsi coperti dagli interventi del
Fondo Sociale Europeo 2013.
Il tema delle transizioni tra i sistemi dell’istruzione e dell’istruzione e formazione
professionale sarà oggetto di analisi e di studio di nuove proposte operative da parte
di un gruppo di lavoro costituito dal Servizio Istruzione con la presenza di dirigenti
delle istituzioni scolastiche e formative anche con riferimento al nuovo modello di
certificazione dei crediti definito nell’Accordo del 27 luglio 2011. In questa
direzione si opererà per definire modelli organizzativi che permettano il raccordo ed
il riconoscimento reciproco dei crediti in coerenza ai nuovi piani di studio provinciali
del secondo ciclo e per integrare il regolamento provinciale sulla valutazione per
quanto concerne sia i passaggi e le transizioni sia le modalità di valutazione per il
sistema dell’istruzione e formazione professionale a seguito dell’avvio del nuovo
ordinamento.
1.1.3
Attività a supporto della realizzazione dei percorsi di istruzione e
formazione professionale
Le attività a supporto della realizzazione del percorso di istruzione e formazione
professionale saranno definite dalle nuove linee di indirizzo per l’attuazione dei piani
di studio provinciali, che saranno adottate da parte della Giunta Provinciale per
garantire:
- la personalizzazione del percorso in particolare attraverso la definizione di
esperienze e processi formativi modulati sulle necessità dello studente;
- la presenza di interventi sistematici di orientamento, tutoraggio e
accompagnamento finalizzati alla promozione dello studente nella sua globalità;
- la presenza di esperienze di stage, tirocini e alternanza formativa, secondo quanto
previsto dall’articolo 65 della legge provinciale sulla scuola, come esperienze e
metodologie di apprendimento in grado di concorrere alla piena valorizzazione
delle vocazioni personali, agli interessi e stili di apprendimento, allo sviluppo di
conoscenze, abilità e conoscenze di cittadinanza e di professionalità, al raccordo
organico e sistematico con i contesti lavorativi.
Nelle more dell’adozione delle nuove linee di indirizzo per l’attuazione dei piani di
studio provinciali si continuano ad applicare le specifiche disposizioni contenute
nella deliberazione della Giunta Provinciale n. 661 del 30 marzo 2007 e s.m.e i.
relativamente alle azioni connesse alla realizzazione del percorso della formazione
professionale iniziale (di base), ora istruzione e formazione professionale.
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Le attività individuate valgono per il percorso triennale/quadriennale di istruzione e
formazione professionale e per il IV anno volto al conseguimento del diploma
professionale di tecnico. A quest’ultimo riguardo sono ulteriormente valorizzate le
funzioni di progettazione e di tutoraggio, definite nell’allegato 2 della deliberazione
della Giunta Provinciale n. 139 del 26 gennaio 2007, fino alla definizione delle
nuove linee di indirizzo.
1.1.4 La metodologia di simulimpresa
La metodologia dell’impresa simulata costituisce un importante patrimonio di
esperienza nei percorsi di istruzione e formazione professionale e nei nuovi piani di
studio rientra ad ordinamento tra le pratiche didattiche volte a favorire la costruzione
di competenze effettive dello studente sul piano personale e professionale e lo
sviluppo di motivazione, interesse e apprendimento.
Pertanto tale metodologia rientra, come l’alternanza e le migliori pratiche didattiche,
nelle nuove linee di indirizzo per l’attuazione dei piani di studio provinciali.
1.1.5
La metodologia dell’alternanza nei percorsi triennali/quadriennali di
istruzione e formazione professionale
L’alternanza nel terzo anno degli indirizzo amministrativo e commerciale e
dell’animazione turistico sportiva nel settore servizi e dell’articolazione costruzioni
dell’indirizzo produzioni, lavorazioni industriali e artigianali, nonché nel quarto anno
dell’indirizzo sanitario e socio-assistenziale entra a pieno titolo ad ordinamento e
viene definita nel nuovo quadro orario (anche con il termine di tirocinio – cfr
indirizzo sanitario e socio assistenziale) e nelle prossime linee di indirizzo per
l’attuazione dei piani di studio provinciali. Più in generale la metodologia e le
modalità dell’alternanza possono essere utilmente impiegate per progettare percorsi
anche personalizzati nell’ambito della frequenza del triennio dell’istruzione e
formazione professionale, con riferimento al Decreto Legislativo n. 77/2005. Questi
percorsi sono volti al raggiungimento delle finalità del PECUP e delle competenze
definite nell’ordinamento dell’istruzione e formazione professionale provinciale. La
loro progettazione, realizzazione e valutazione avviene sotto la responsabilità
dell’istituzione formativa che ne detiene la titolarità e vanno formalizzati nel
Programma delle attività dell’istituzione formativa (programma di Centro fino alla
definizione delle nuove linee di indirizzo).
1.1.6 Studenti stranieri e rete per l’integrazione di studenti stranieri
Per le azioni rivolte agli studenti stranieri si fa riferimento al “Regolamento per
l’inserimento e l’integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo
provinciale (articolo 75 della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5), di cui al decreto
del Presidente della Provincia 27 marzo 2008, n. 8-115/Leg e alle “Linee guida per
favorire l'inserimento e l'integrazione degli studenti stranieri delle istituzioni
scolastiche e formative della Provincia di Trento, adottate con deliberazione della
Giunta Provinciale n. 747 del 20 aprile 2012. Nello specifico le Linee Guida
forniscono alle istituzioni formative le indicazioni operative e gli orientamenti
didattici per individuare le giuste modalità, con le quali far fronte a ciascuna
situazione nella consapevolezza che lo studente straniero può costituire un’occasione
per ripensare e rinnovare l’azione didattica a beneficio di tutti.
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RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Inoltre per affrontare i bisogni emergenti degli stranieri minori iscritti alle istituzioni
scolastiche e formative, il Servizio Istruzione ha sviluppato un progetto denominato
“Rete per l’integrazione di studenti stranieri”, che offre una serie di servizi integrati a
supporto delle istituzioni scolastiche e formative presenti in vari Comuni e
Comprensori trentini. I servizi offerti riguardano uno sportello informativo, interventi
di prima accoglienza, azioni di orientamento e laboratori linguistici strutturati per
favorire un primo intervento di insegnamento della lingua italiana come L2.
L’attività presso i laboratori linguistici (vedi art. 11 del Regolamento per
l’inserimento e l’integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo
provinciale) va ricompresa nel progetto educativo dello studente e riconosciuta quale
attività curriculare.
Le istituzioni formative che si trovano ad affrontare il problema dell’inserimento
degli studenti stranieri, molto spesso anche in corso d’anno, potranno aderire al
progetto, sottoscrivendo un’apposita convenzione con l’istituzione scolastica o
formativa che si occupa del progetto e formalizzando il progetto nel proprio
Programma di attività (programma di Centro fino alla definizione delle nuove linee
di indirizzo).
1.1.7
Valorizzazione del ruolo degli organi collegiali, dei comitati e delle
consulte nelle istituzioni formative
Le istituzioni formative provinciali e paritarie, in conformità alle disposizioni del
Titolo II della LP 5/2006 e dei rispettivi Statuti e regolamenti interni, adottano ogni
azione utile volta alla promozione e valorizzazione delle funzioni degli organi
collegiali, al fine di garantire la partecipazione collegiale e democratica ai processi
decisionali del servizio formativo.
In particolare per le istituzioni formative paritarie affidatarie dei percorsi di
istruzione e formazione professionale con il contratto di servizio l’acquisizione dello
status della parità rende più stringenti gli obblighi connessi ad un regolare e legittimo
svolgimento dei lavori degli organi collegiali, incidendo sulle competenze che tali
organi devono assicurare nell’economia del servizio formativo. A tal fine le
istituzioni formative provinciali e paritarie, nel rispetto della propria identità
culturale e del progetto di Istituto, valorizzano il ruolo degli organi collegiali
mediante il conferimento ad essi di funzioni sia deliberanti che di proposta, di
valutazione e di verifica, di accertamento e di indagine del servizio formativo.
Inoltre all’interno della vita complessiva delle istituzioni formative (provinciali e
paritarie) assume un ruolo rilevante il contributo offerto dai genitori e dagli studenti,
organizzati in comitati e consulte, volto a migliorare la qualità del servizio formativo
erogato. In questa direzione va garantita l’effettiva partecipazione degli studenti e dei
genitori, quali componenti essenziali della comunità scolastica, cosi come previsto
dalla LP 5/2005 e dei soggetti del contesto socio-economico del territorio di
riferimento (cfr. artt 12 e 13 della Lp 5/2006), riconoscendo all’attività dei comitati e
delle consulte la rilevanza di luoghi privilegiati per il miglioramento continuo del
servizio formativo offerto, anche con riferimento al collegamento sistematico con il
tessuto produttivo e del lavoro.
1.1.8
Sviluppo delle attività di certificazione esterna per l’informatica e le
lingue straniere
Nell’ambito dello sviluppo delle attività per il conseguimento da parte degli studenti
di certificazioni esterne al percorso formativo, indicate nelle Linee di indirizzo per
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RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
l’attuazione dei piani di studio provinciali si prevede anche per l’anno formativo
2013-2014 l’attivazione da parte delle istituzioni formative di iniziative volte a
favorire il conseguimento delle seguenti certificazioni:
- patente europea ECDL;
- Fit tedesco;
- Ket inglese;
- particolari patentini/abilitazioni di mestiere correlati al percorso formativo
frequentato, che si realizzano durante la frequenza del percorso di istruzione e
formazione professionale (triennio/quadriennio e quarto anno).
La certificazione conseguita per il livello previsto dall’ordinamento del quarto anno
costituisce credito per l’esame volto al conseguimento del diploma professionale
(vedi deliberazione della Giunta provinciale n. 457 del 14 marzo 2013 e
determinazione del Dirigente del Servizio Istruzione n. 46 del 25 marzo 2013);
Il Servizio Istruzione realizzerà un monitoraggio dei percorsi che porteranno a
certificazione e verificherà partecipazione e esiti degli esami e relativo incremento
rispetto agli anni precedenti.
1.1.9 Attività extracurriculari
Le attività extracurriculari definite saranno delineate nelle Linee di indirizzo per
l’attuazione dei piani di studio provinciali e troveranno collocazione per l’anno
formativo 2013/14 nel Programma di attività delle istituzioni formative (programma
di Centro fino alla definizione delle nuove linee di indirizzo). Queste attività possono
riguardare l’ambito culturale, sportivo, musicale, artistico, teatrale o altri che
comunque risultino coerenti al raggiungimento degli obiettivi indicati nel profilo
educativo, culturale e professionale.
In ogni Istituzione formativa devono essere realizzate almeno due ore settimanali di
attività extracurriculari con priorità alle iniziative di carattere sportivo.
Nelle attività extracurricolari rientrano anche i corsi della durata di 12 ore per il
conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore.
1.1.10 Progetti di internazionalizzazione
Il Servizio Istruzione attiva una serie di azioni per sostenere iniziative e progetti di
internazionalizzazione del sistema educativo e formativo del Trentino, al fine di una
necessaria apertura al mondo esterno nell’ottica di confronti, scambi, gemellaggi e
periodi di formazione per docenti e studenti sia all’estero che con ospitazione di
studenti esteri in Trentino. In tale contesto, anche attraverso la sottoscrizione di
appositi accordi con varie realtà internazionali, si intende coinvolgere la realtà
dell’istruzione e formazione professionale quale importante sistema presente in vari
paesi europei ed extra europei, per promuovere esperienze di scambi, gemellaggi e
periodi formativi strutturati di docenti e/o studenti trentini all’estero o di docenti e/o
studenti esteri in Trentino. Le istituzioni formative provinciali e paritarie, con il
coordinamento o su richiesta del Servizio Istruzione, potranno aderire ai vari progetti
di internazionalizzazione.
Per la realizzazione dei progetti di internazionalizzazione ci si avvale, tra l’altro,
delle risorse destinate al diritto allo studio per consentire agli studenti provenienti dai
Paesi coinvolti nei progetti di partecipare ai percorsi di istruzione e formazione
professionale (triennio e quarto anno).
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
1.1.11 Iniziative rivolte a contrastare l’abbandono scolastico e formativo
Sulla base del documento di indirizzo realizzato dal gruppo di lavoro congiunto tra
l’Agenzia del lavoro ed il Dipartimento della conoscenza e del Programma degli
interventi per affrontare la crisi occupazionale dei giovani (di cui alla deliberazione
della Giunta Provinciale n. 1444 del 1 luglio 2011) si è ipotizzata la realizzazione di
un progetto volto a contrastare l’abbandono scolastico ed il fenomeno dei giovani né
a scuola né al lavoro.
Il Dipartimento della Conoscenza dovrà pertanto approntare, in base alle risorse
finanziarie disponibili, un piano di attività relativo alle azioni di contrasto della
dispersione formativa, dove saranno curate le strategie e i metodi per riconquistare i
ragazzi, entro il diciottesimo anno di età, allo sviluppo di conoscenze, competenze e
abilità in modo interdisciplinare e fortemente partecipativo.
E’ prevista una regia provinciale presso il Servizio Istruzione che avrà il compito di
coinvolgere tutti e ciascuno dei ragazzi in difficoltà a permanere nei percorsi
scolastici o formativi. In particolare, in stretto accordo con l’anagrafe provinciale
degli studenti e con le istituzioni scolastiche e formative, si dovrà:
• individuare tutti i ragazzi, dai 15 ai 18 anni (ovvero in obbligo di istruzione e in
diritto-dovere) che sono fuori o stanno “cadendo fuori” dal sistema educativo
provinciale del secondo ciclo;
• svolgere con ciascuno di essi un percorso partecipativo di progressiva
identificazione e ricostruzione delle proprie competenze, che ha, in sé, un
elemento di bilancio delle stesse ma, al contempo, un elemento di ricostruzione,
sul piano emotivo e cognitivo, della propria storia di relazione con la scuola, di
apprendimento, di interruzioni e di possibili riprese;
• fornire a ciascuno un’occasione ri-orientativa, d’accordo con le famiglie, basata su
una vera presa in carico educativa, con progetto personalizzato, formato da
percorsi esplorativi ed educativi insieme.
Tale intervento richiede personale con forti competenze educative, capaci di
raggiungere effettivamente ogni ragazzo e proporre un piano formativo, d’accordo
con i potenziali datori di lavoro, le istituzioni formative e ogni agenzia del territorio
che possa arricchirne l’offerta.
La finalità dell’intervento è quella di permettere un riorientamento attraverso
l’attivare, ricostruire, favorire e accompagnare lo studente in esperienze significative.
Le proposte si caratterizzano per la forte personalizzazione, da co-costruire, e
possono prevedere azioni di prova in diverse istituzioni formative, comprendendo
anche l’esplorazione di ambienti e di diversi luoghi del lavoro, incontri con testimoni
privilegiati e significativi, situazioni di impegno personale come pure la ricerca di
attitudini e inclinazioni anche attraverso attività creative.
Si tratta, dunque, di proporre percorsi con un quadro chiaro di obiettivi e linee di
indirizzo, da attivare in modo flessibile e in ragione delle effettive esigenze di
ciascuno. Grazie a proposte e metodologie fortemente personalizzate e orientative,
volte a costruire patti educativi, in accordo con le famiglie, con i ragazzi e con ogni
agenzia del territorio, si potranno coniugare lo sviluppo delle conoscenze, capacità e
competenze professionali e della cultura del lavoro, le competenze di cittadinanza.
Queste attività saranno finanziate secondo gli stanziamenti autorizzati nel bilancio
provinciale per l’attuazione del Programma degli interventi per affrontare la crisi
occupazionale dei giovani.
1.1.12 Prosecuzione e sviluppo del “Progetto Campus” per il potenziamento
educativo
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Il progetto, iniziato a partire dal 2008, è stato definito nelle sue linee progettuali e
nelle modalità di finanziamento dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 2326
del 15/10/2010.
Si tratta di un progetto finalizzato a dare risposte in termini concreti e operativi a
diffuse manifestazioni di disagio e sofferenza soprattutto in adolescenza.
Il progetto sostiene il lavoro ordinario delle istituzioni formative coinvolte e, al
contempo, introduce pratiche innovative secondo le metodologie dell’empowerment
e, per concorde adesione delle istituzioni stesse.
Le sedi delle istituzioni formative dove si attua sono:
- Istituto di Formazione professionale Provinciale “Pertini” di Trento
- Istituto di Formazione Professionale Provinciale Alberghiero di Rovereto e di
Levico.
- Opera Amida Barelli di Levico e di Rovereto;
- Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche di Trento;
- Centro di Formazione Professionale Centromoda Canossa di Trento
- Enaip Trentino di Tione;
- Enaip Trentino di Varone,
- Centro di Formazione Professionale Veronesi di Rovereto;
La rete Campus unisce, perciò, realtà con identità diverse per istituzioni di
appartenenza, per offerte formative, per ispirazioni e per tradizioni pedagogiche. Le
azioni prevedono di:
 rafforzare la già presente vocazione comunitaria dei luoghi di apprendimento
professionale come luoghi educativi allargando l’offerta ai ragazzi, con una
molteplicità di occasioni creative, sociali, sportive auto-organizzate;
 rendere più visibili le buone pratiche già in atto;
 promuovere la valutazione delle competenze specifiche e di quelle traversali,
favorendo anche la crescita di percorsi auto-valutativi;
 trattare le sofferenze generalizzate e prestare speciale attenzione a quelle
specifiche raccordandosi con le azioni già in campo con la rete BES;
 mettere in atto un miglioramento del “patto tra adulti” con le famiglie;
 rafforzare l’orientamento iniziale e in itinere;
 aprire un vero e proprio cantiere che prevede nuove misure di presidio del limite e
tenuta delle regole, creando un tutoraggio per tutti i ragazzi in particolare del
primo anno e istituendo, al posto di note e sospensioni, un’area di attenzione e di
recupero ad personam per i comportamenti più distruttivi;
 potenziare la riflessione pedagogica dei docenti e una crescita nel sapere
psicologico e pedagogico, in collaborazione con l’offerta formativa dell’Iprase del
Trentino.
OFFERTA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE 2013/2014
CON RELATIVA DISLOCAZIONE TERRITORIALE
SETTORE
SEDE ISTITUZIONE
FORMATIVA
AGRICOLTURA E AMBIENTE
Indirizzo
Allevamento, coltivazioni, gestione del verde
I anno
Fondazione Edmund Mach
Istituto Agrario San
Michele
II anno
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Qualifiche indirizzo
Operatore agricolo
opzione lavorazioni zootecniche
opzione produzioni vegetali
Fondazione Edmund Mach
Istituto Agrario San
Michele
opzione ortoflorovivaismo e verde
Indirizzo
Trasformazione agroalimentare
I anno
Fondazione Edmund Mach
Istituto Agrario San
Michele
II anno
Qualifiche indirizzo
Operatore della trasformazione agroalimentare
opzione trasformazione vegetale
opzione trasformazione lattiero-casearia
opzione lavorazioni carni
Percorso quadriennale di diploma
Imprenditore agricolo
I anno
Fondazione Edmund Mach
Istituto
Agrario
San
Michele
Fondazione Edmund Mach
Istituto Agrario San
Michele
II anno
III e IV anno
opzione lavorazioni zootecniche
opzione produzioni vegetali
opzione ortoflorovivaismo e verde
INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Indirizzo
Produzioni lavorazioni industriali e artigianali
I anno
Arco, Borgo, Cles,
Rovereto,
Tione,
Transacqua, Villazzano;
Articolazione secondo anno
Meccanica
Arco,
Borgo,
Cles,
Rovereto,
Tione,
Transacqua, Villazzano
Villazzano (massimo 2
classi)
Riparazione veicoli a motore
Elettrica-elettronica
Arco,
Borgo,
Rovereto,
Villazzano;
Cles,
Tione,
Costruzioni
Rovereto,
Villazzano;
Tione,
Termoidraulica
Borgo (massimo 1 classe);
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Qualifiche terzo anno
Operatore alle lavorazioni meccaniche
Operatore alle lavorazioni di carpenteria metallica
Riparatore di autoveicoli
Arco,
Borgo,
Cles,
Rovereto,
Tione,
Transacqua, Villazzano,
Rovereto
Villazzano, (massimo 2
classi)
Arco,
Borgo,
Cles,
Rovereto,
Tione,
Villazzano
Rovereto, Villazzano
Operatore elettrico
Operatore elettronico
Operatore professionale edile
costruzioni edili
Rovereto,
Villazzano
Rovereto,
Villazzano
carpenteria edile in legno
Operatore termoidraulico
Tione,
Tione,
CFP di Borgo (massimo
una classe)
Indirizzo
Legno
I anno
II anno
Istituto di Formazione
Professionale Servizi alla
persona
e
Legno
Villazzano, Tesero
Qualifica terzo anno
Operatore alle lavorazioni di falegnameria
Istituto di Formazione
Professionale Servizi alla
persona e Legno sede di
Villazzano, Tesero
Indirizzo
Grafico
I anno
II anno
Trento
Qualifica indirizzo
Operatore grafico multimediale
Indirizzo
Abbigliamento
I anno
II anno
Trento
Trento
Qualifica terzo anno
Operatore dell’abbigliamento
Trento
SERVIZI
Indirizzo
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Amministrativo e commerciale
I anno
II anno
Arco, Borgo, Cles, Tione,
Trento;
Qualifiche terzo anno
Operatore ai servizi di impresa
Arco, Borgo, Cles, Tione,
Trento
Arco, Cles, Tione, Trento,
Operatore ai servizi di vendita
Indirizzo
Alberghiero e ristorazione
I anno
Istituto di Formazione
Professionale sedi di
Levico e Rovereto, Ossana,
Tesero
Tione, Transacqua, Riva;
Istituto di Formazione
Professionale sedi di
e Rovereto, Ossana, Tesero,
Tione, Transacqua, Riva;
Articolazione secondo anno
Gastronomia e arte bianca
Levico Accoglienza e ospitalità
Qualifiche terzo anno
Operatore ai servizi di cucina
Istituto di Formazione
Professionale
sedi
di
Levico e Rovereto, Ossana,
Tesero, Tione, Transacqua,
Riva
Istituto di Formazione
Professionale
sedi
di
Levico e Rovereto, Ossana,
Tesero, Tione, Transacqua
Riva
Riva
Operatore ai servizi di sala-bar
Operatore ai servizi di ricevimento
Indirizzo
Acconciatura ed estetica
I anno
Istituto di Formazione
Professionale Servizi alla
persona e Legno sede di
Trento, Levico, Rovereto
Articolazione secondo anno
Acconciatura
Estetica
Istituto di Formazione
Professionale Servizi alla
persona e Legno sede di
Trento, Levico, Rovereto
Qualifiche terzo anno
Acconciatore
Istituto di Formazione
Professionale Servizi alla
persona e Legno sede di
Trento, Levico, Rovereto
Istituto di Formazione
Professionale Servizi alla
Estetista
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
persona e Legno sede di
Trento, Levico, Rovereto
Indirizzo percorso quadriennale
Sanitario e socio-assistenziali
I anno
II anno
III anno
qualifica quarto anno
Operatore socio-sanitario (OSS)
Rovereto
Rovereto
Indirizzo percorso quadriennale di diploma
Animazione turistico-sportiva
I anno
II anno
III anno
Diploma quarto anno
Tecnico dei servizi di animazione turistico-sportiva
e del tempo libero
Civezzano
Civezzano
Modalità di finanziamento e affidamento dei percorsi formativi
Le attività che fanno parte dell’istruzione e formazione professionale sono finanziate
con le risorse provinciali e attuate:
- dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali;
- dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele mediante le risorse
provinciali assegnate dalla LP 28/90;
- dalle istituzioni formative paritarie secondo le procedure individuate nel
documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento
provinciale (deliberazione della Giunta Provinciale di data odierna).
1.2
FORMAZIONE A FAVORE DEGLI STUDENTI CON BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Per gli studenti con bisogni educativi speciali, come individuati dall’articolo 74 della
LP 5/06, in diritto-dovere all’istruzione e formazione si programmano azioni
educativo-formative realizzate in conformità a quanto previsto:
- dalla Legge 104/92 e successive modifiche ed integrazioni ed in conformità
all'art. 17 che ne disciplina l'iter formativo;
- dalla Legge Provinciale n. 8/2003;
- dalla Legge 53/2003 nell'ambito dell'assicurazione a tutti del diritto-dovere di
istruzione e formazione per almeno 12 anni o, comunque, sino al conseguimento
di una qualifica entro il diciottesimo anno di età, garantendo, attraverso adeguati
interventi, l’integrazione delle persone in situazione di handicap a norma della
citata Legge 104/92;
- dal successivo Decreto Legislativo 15 aprile 2005 n. 76 “Definizione delle
norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, a norma
dell’articolo 2, comma 1, lettera c), della Legge 28 marzo 2003, n. 53”;
- dalla normativa (art. 68 della Legge 144/99) e relativo Accordo Stato Regioni
del 2 marzo 2000;
- dalla normativa provinciale sul sistema educativo di istruzione e formazione del
Trentino (art. 74 della LP. 5/2006). In particolare l’articolo 74 della LP. 5/06 ed
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il relativo regolamento (DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg. “Regolamento per
favorire l’integrazione e l’inclusione degli studenti con bisogni educativi
speciali”) individua negli studenti con Bisogni Educativi Speciali i destinatari
degli interventi a favore dell’integrazione e dell’inclusione (art. 3) e disciplina
gli interventi per promuovere il pieno esercizio del loro diritto all’istruzione e
alla formazione. Si identificano quindi interventi a favore di :
A. studenti con disabilità certificata (art. 5 del regolamento DPP. 8 maggio
2008, n. 17-124/Leg.)
B. studenti con disturbi specifici di apprendimento – DSA- (art. 6 del
regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.)
C. studenti in situazione di svantaggio (art. 7 del regolamento DPP. 8
maggio 2008, n. 17-124/Leg.).
Le azioni formative ed educative individuate intendono garantire l'integrazione degli
studenti con bisogni educativi speciali attraverso percorsi personalizzati volti al
conseguimento:
- della qualifica professionale;
- di una certificazione di competenze.
In entrambi i casi per questi studenti il Consiglio di classe predispone i percorsi
personalizzati di apprendimento e formazione, delineati nel Piano Educativo
Individualizzato (PEI ) o nel Progetto Educativo Personalizzato (PEP), che possono
prevedere anche significativi moduli di attività pratica e laboratoriale e un’adeguata
selezione degli ambiti disciplinari.
Per gli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA) il Consiglio di classe
concorda e garantisce, in accordo con la famiglia e lo specialista di riferimento, le
misure dispensative e gli strumenti compensativi idonei.
Per ciascuno studente con BES è da individuare tra i docenti del Consiglio di classe
un docente referente con funzioni di raccordo interne ed esterne alla scuola e che
provvede all’elaborazione della proposta di PDF/PEI e PEP, come previsti dall’art.
10 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg. e come indicato nelle Linee
Guida BES-2012.
Nel presente anno formativo sarà definito un “Piano annuale per l’inclusione”, che
sarà presentato dalle istituzioni formative e che costituirà il presupposto anche per la
quantificazione dei fabbisogno di risorse per gli interventi rivolti agli studenti con
bisogni educativi speciali (BES).
Studenti con disabilità certificata
Per gli studenti certificati ai sensi della Legge 104/92 (art. 5 del regolamento DPP. 8
maggio 2008, n. 17-124/Leg.) la proposta educativa e formativa deve tenere conto
oltre che delle specifiche esigenze e scelte individuali, anche:
- dell'orientamento emerso dalla diagnosi funzionale e relativo profilo dinamicofunzionale predisposti dai soggetti competenti ai sensi della Legge 104/92;
- delle indicazioni fornite dal PEI trasmesso dalle strutture scolastiche di
provenienza, per gli studenti che si iscrivono per la prima volta alle Istituzioni
Formative;
- della valutazione del PEI realizzato, per gli studenti, presso le Istituzioni
Formative tenendo conto dei risultati raggiunti e delle potenzialità emerse durante
il percorso formativo.
La progettazione e la realizzazione del Piano educativo individualizzato (PEI), deve
tendere all’inclusione dello studente nel contesto formativo in un’ottica di
integrazione che coinvolga in maniera mirata ed equilibrata gli ambiti di sviluppo
della persona in relazione alle proposte offerte dal contesto di apprendimento.
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Come indicato nelle Linee Guida BES - 2012 e di seguito qui riportato, per la
compilazione del PEI è importante che il Consiglio di Classe:
• stabilisca i livelli essenziali delle competenze e delle abilità di base in relazione
alle capacità dello studente. È necessario tenere conto sia degli obiettivi
raggiungibili dal singolo studente in relazione al suo punto di partenza, sia degli
obiettivi minimi previsti dai Piani di studio per quel grado di scuola;
• individui modalità e tipologia per le verifiche dei risultati raggiunti che prevedano
anche prove graduate e/o assimilabili a quelle del percorso della classe;
• definisca i soggetti (docenti di classe, docenti di supporto, facilitatori, assistenti
educatori e altri operatori…) che concorrono alla progettazione delle verifiche e
contribuiscono alla valutazione dello studente.
Per l’istruzione e formazione professionale, la norma prevede la possibilità della
stesura di due tipologie di PEI: semplificato o differenziato. Tale scelta va
concordata con la famiglia.
Per quanto riguarda la verifica e la valutazione dello studente certificato per
l’istruzione e la formazione professionale valgono le indicazioni già in essere nella
fase sperimentale di adozione del nuovo modello di scheda personale di valutazione.
È possibile predisporre e realizzare progetti di istruzione e formazione professionale
per gli studenti con certificazione ai sensi della L. 104/1992 fino al compimento del
ventesimo anno di età. In accordo con il Servizio Istruzione è possibile pure proporre
percorsi di istruzione e formazione professionale volti all’inserimento lavorativo
anche fino al venticinquesimo anno di età.
Per quanto concerne l’esame conclusivo è importante tener presente che
nell’istruzione e formazione professionale per gli studenti con disabilità certificata si
devono osservare alcune norme necessarie ai fini del riconoscimento del valore
legale del titolo di studio:
- per gli studenti con PEI semplificato,
sono previste le stesse prove degli altri studenti eventualmente con tempi più
lunghi, ma non prove equipollenti. Il superamento delle prove consente il rilascio
della qualifica;
- per gli studenti con PEI differenziato
va effettuata la valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi fissati,
prevedendo prove differenziate. In questo caso è previsto il rilascio di una
certificazione di competenze e non della qualifica.
È opportuno ricordare che nell’istruzione e formazione professionale, nel caso in cui
uno studente che segue un PEI differenziato riesca a raggiungere una preparazione
compatibile con il livello essenziale della classe frequentata, lo stesso può essere
riammesso al percorso regolare.
In occasione degli scrutini, quindi, il Consiglio di classe dovrà valutare gli esiti e
sancire un’ammissione alla classe successiva con pieno valore legale.
Non sarà più indicato sulla scheda di valutazione alcun riferimento al PEI e alla fine
del percorso scolastico lo studente potrà accedere agli esami di qualifica.
Ruolo di coordinamento dell’istituzione formativa
Alle Istituzioni Formative spetta la responsabilità del coordinamento degli interventi
predisposti sia all’interno della scuola che in collaborazione con le Cooperative
convenzionate a supporto ed integrazione del percorso formativo, con i Servizi e/o
Enti socio-assistenziali presenti sul territorio e con le strutture sanitarie dell’APSS.
Stage e/o tirocini formativi e di orientamento
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E’ indispensabile prevedere, nell'ambito delle tipologie formative a favore dei
soggetti con Bisogni educativi speciali (BES), un significativo modulo di stage e/o
tirocinio, attuato in forma integrata rispetto al percorso educativo individualizzato
(PEI), che può essere caratterizzato in termini:
- di socializzazione lavorativa e di messa a verifica delle capacità acquisite mediante
la formazione;
- di orientamento dei contesti lavorativi;
-di accompagnamento e di inserimento lavorativo.
I tirocini formativi e di orientamento hanno una durata massima di 24 mesi,
cumulativa nella storia formativa del soggetto, secondo quanto previsto dall'art. 7
comma 1 lettera f) del D.M. di attuazione 25 marzo 1998 n. 142. Di conseguenza,
l'esperienza dello stage dovrà essere organicamente inserita nel percorso formativo
degli studenti con BES.
E’ inoltre possibile prevedere, per gli studenti con Bisogni educativi speciali iscritti
all’Istituzione Formativa, tirocini estivi di orientamento, realizzabili in periodo
estivo, quale occasione di crescita personale e professionale, sostenuta da una forte
elaborazione progettuale, con l’impegno congiunto delle Istituzioni Formative ed
eventualmente in collaborazione con le realtà aziendali.
Quest’ultima si tratta di un’esperienza di socializzazione all’ambiente lavorativo,
attuata presso aziende, enti pubblici e privati del territorio provinciale costruita con
un progetto finalizzato all’apprendimento di determinate competenze da acquisire nel
periodo di permanenza nel contesto lavorativo.
Sulla base della certificazione, della diagnosi funzionale, del profilo dinamico
funzionale, della valutazione del percorso precedente e dell’orientamento emerso e
con riferimento alla finalità del conseguimento di una certificazione di competenze o
della qualifica professionale vengono progettati e attuati da parte delle Istituzioni
Formative specifici percorsi di apprendimento e formazione che presentano le
seguenti caratteristiche:
- primo percorso: nel rispetto del quadro normativo, di cui al comma 2
dell’articolo 4 del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76, le scuole secondarie
di primo grado possono organizzare, in raccordo con le istituzioni del sistema
educativo di istruzione e formazione del secondo ciclo ed i servizi territoriali,
iniziative di orientamento e azioni formative volte a garantire il conseguimento
del titolo conclusivo del primo ciclo ed a supporto del raggiungimento delle
competenze finali previste al termine del triennio di qualifica.
- secondo percorso: interventi con caratteristiche di tipo pratico-operativo, che
possono essere completati anche senza aver ottenuto il titolo conclusivo del
primo ciclo. Questi interventi preparano i ragazzi ad un possibile percorso
occupazionale anche in ambiente protetto. Essi si articolano in moduli di
apprendimento di conoscenze nell’area culturale e professionale e di
competenze professionali di tipo operativo, nonché di acquisizione di una
maggiore autonomia personale.
Tali competenze sono acquisibili anche tramite:
- esperienze formative la cui progettazione e realizzazione può essere frutto di
una collaborazione con altre realtà territoriali quali cooperative del privato
sociale, servizi e/o enti socio-assistenziali che definiscano, sulla base di
convenzioni i percorsi formativi.
Si possono alternare le attività previste presso le Istituzioni Formative con
attività svolte presso realtà di tipo cooperativo, secondo un principio di
continuità dell'azione formativa complessiva. A questo riguardo è stato attivato
il dispositivo di accreditamento secondo quanto al capo IV del regolamento
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RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg. e sono stati individuati i soggetti che
possono accedere all’offerta dei servizi previsti. Con distinto provvedimento si
potranno indicare, in via sperimentale, le formule attuative delle previsioni di
interventi a favore dei soggetti con BES secondo quanto previsto dal art. 5
comma 2 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg.;
- esperienze di alternanza formazione-lavoro, al fine di rinforzare competenze
professionali spendibili nel mercato del lavoro.
La formazione in alternanza deve integrarsi con la formazione effettuata presso
il contesto formativo ed avere una valenza orientativa e di accompagnamento
durante il periodo di permanenza nell'impresa con graduale rilascio dello
studente da parte del tutor della Istituzione Formativa, nell'ambito del contesto
occupazionale individuato per lo stage.
Il processo di gradualità dell'inserimento lavorativo, l'individuazione della
mansione lavorativa idonea, le eventuali modifiche da apportare, ed altre
variabili, quali la durata dei percorsi, sono individuate nell'ambito del PEI, da
elaborarsi nei primi mesi del percorso scolastico/formativo.
Le azioni previste nei PEI possono concretizzarsi nelle seguenti attività:
- lavorazioni di ortofloricoltura e di manutenzione del verde;
- lavorazioni nel settore industria e artigianato;
- lavorazioni nel settore del legno;
- lavorazioni nel settore agricoltura e ambiente;
- lavorazioni di legatoria, stampa o prestampa;
- lavorazioni di confezione;
- lavori d'ufficio o di vendita;
- lavorazioni e servizi di base nel settore turistico e della ristorazione;
- lavorazioni nell'ambito dei servizi alla persona;
- lavorazioni nei servizi di base di comunità.
Passaggio all’Agenzia del Lavoro
Durante la fase conclusiva del percorso formativo realizzato presso le Istituzioni
Formative si attua il passaggio all'Agenzia del Lavoro.
La relativa trasmissione delle informazioni, tramite apposita scheda attestante il
percorso formativo seguito dal giovane, è utile per assicurare, nella transizione tra la
formazione professionale e l'Agenzia, la continuità tra il percorso frequentato dallo
studente con disabilità certificata ed il successivo inserimento nel mondo del lavoro.
Dall’Agenzia potranno essere individuati tirocini formativi e/o guidati o in
alternativa, in accordo con i servizi sociosanitari territoriali, eventuali percorsi
occupazionali.
Studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA)
Per ciascuno studente con DSA (art. 6 del regolamento DPP. 8 maggio 2008, n. 17124/Leg.) viene redatto il PEP nel rispetto delle disposizioni generali
sull’ordinamento dei cicli scolastici e formativi e dei relativi piani di studio, previste
dalla legge provinciale.
Viene elaborato e concordato dal Consiglio di classe a seguito della rilevazione di
Bisogni educativi e formativi speciali definiti sulla base di
- una valutazione diagnostica e clinica rilasciata dagli specialisti della APSS
(neuropsichiatri infantili o psicologi) o da soggetti accreditati e convenzionati
alla stessa. Lo specialista rilascia – anche in un unico documento - la diagnosi e
la relazione descrittiva delle abilità strumentali specifiche sulla base della quale
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RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
il Consiglio di classe definisce gli strumenti compensativi e le misure
dispensative da adottare.
Nei casi di studenti con DSA il PEP specifica le misure dispensative e gli strumenti
compensativi individuati.
Nel PEP sono delineate le metodologie e le attività didattiche rapportate alle capacità
individuali specificando le misure dispensative e gli strumenti compensativi. In
alcuni casi possono essere sufficienti solamente alcune indicazioni a carattere
trasversale per tutte le discipline; in altri, invece, si rende necessaria una definizione
precisa all’interno di ciascuna disciplina.
Studenti in situazione di svantaggio
Lo studente in situazione di svantaggio come da art. 7 del regolamento DPP. 8
maggio 2008, n. 17-124/Leg. viene individuato a seguito della:
- valutazione da parte del Consiglio di classe, supportato dal parere della famiglia
e di uno specialista in neuropsichiatria o psicologia, di situazioni di svantaggio,
disagio, difficoltà di apprendimento, determinate da particolari condizioni
personali, sociali, ambientali. (art. 3, 1 c. del regolamento DPP. 8 maggio 2008,
n. 17-124/Leg.).
Per ciascun studente in situazione di svantaggio tali da ostacolare la partecipazione e
il positivo svolgimento del regolare percorso di istruzione e formazione professionale
viene redatto il PEP.
Nei casi di studenti in situazione di svantaggio il PEP può presentare caratteristiche
di differenziazione rispetto al percorso regolare ed ha carattere di temporaneità
prevedendo interventi.
Il Progetto Educativo Personalizzato è elaborato sulla base della situazione di disagio
e sulle effettive capacità dello studente. Viene redatto, nel rispetto delle disposizioni
generali sull’ordinamento dei cicli scolastici e formativi, nell’ambito dei relativi
Piani di studio previsti dalla legge provinciale.
Per ulteriori approfondimenti di quanto sopra indicato si fa riferimento alle“Linee
Guida BES – 2012” redatte dal settore BES del Servizio Istruzione della Provincia
Autonoma di Trento.
Si ricorda che la progettazione dei percorsi non può prescindere dalla capacità
organizzativa che parte dalla consapevolezza che, tra dal “sempre in classe e sempre
fuori”, “sempre seguito e sempre da solo”, “programma totalmente personale e
programma di tutti”, si collocano tante soluzioni “intermedie”, che sono frutto di
progettazione e di attuazione di interventi, di elaborazione e gestione di progetti, di
assegnazione di risorse.
E’ necessario, inoltre, la collaborazione tra insegnanti, specialisti, famiglie e realtà
extrascolastiche anche lavorative nel rispetto dei diversi ruoli.
Sono queste le condizioni perché si attui un processo di integrazione che consenta a
ciascuno di realizzare al massimo, in ambito scolastico-formativo, le proprie
potenzialità.
1.2.1
Interventi per promuovere il pieno esercizio del diritto degli studenti con
bisogni educativi speciali presso le Istituzioni Formative.
L’articolo 74 della LP. 5/2006 ed il relativo regolamento (DPP. 8 maggio 2008, n.
17-124/Leg. “Regolamento per favorire l’integrazione e l’inclusione degli studenti
con bisogni educativi speciali”) individua negli studenti con Bisogni Educativi
Speciali i destinatari degli interventi a favore dell’integrazione e dell’inclusione (art.
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RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
3) e disciplina gli interventi per promuovere il pieno esercizio del loro diritto
all’istruzione e alla formazione (artt. 5, 6 e 7 del Regolamento DPP. 8 maggio 2008,
n. 17-124/Leg.).
Ci si riferisce, in particolare, all’attivazione di interventi educativi/formativi e di ogni
altro intervento idoneo a favorire la socializzazione e lo sviluppo formativo nonché il
superamento delle situazioni di svantaggio e la prevenzione dell’abbandono
scolastico. Tutto ciò ha come scopo il garantire la piena ed effettiva partecipazione
ed integrazione all’interno dei percorsi di istruzione e formazione professionale.
Tali interventi sono a supporto dell’azione formativa in risposta a tutte le necessità
degli studenti con BES ed hanno come finalità quella di assicurare percorsi didattici
ed attività anche di natura specialistica non escludendo eventuali servizi di assistenza
ove necessario.
La realizzazione del progetto formativo personalizzato potrà essere individuale o di
gruppo secondo le modalità definite dal regolamento stesso.
Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi.
Le attività rivolte agli studenti con BES e gli interventi per promuovere il pieno
esercizio del diritto allo studio degli studenti con BES sono finanziati con le risorse
provinciali e attuate:
- dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali;
- dalla Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario San Michele mediante le
risorse provinciali assegnate dalla LP. 28/90;
- dalle istituzioni formative paritarie secondo le procedure individuate nel
documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento
provinciale.
1.3.
QUARTO ANNO PER IL CONSEGUIMENTO DEL DIPLOMA
PROFESSIONALE DI TECNICO
Con l’anno formativo 2012/2013 si è portato a compimento l’ordinamento del
quarto anno per il conseguimento del diploma professionale di Tecnico con
riferimento a:
- il nuovo Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione
del quarto anno (vedi Allegato D del regolamento dei piani di studio, DPP 5
agosto 2011 n. 11-69/Leg,);
- il nuovo repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento per i
diplomi professionali, armonizzato al repertorio nazionale (vedi deliberazione
della Giunta Provinciale n. 1681 del 3 agosto del 2012);
- i nuovi piani di studio del quarto anno di diploma professionale (vedi
deliberazione della Giunta Provinciale n. 2171 del 15 ottobre 2012), dove le
competenze di base e quelle tecnico-professionali sono articolate in aree di
apprendimento/ambiti di competenza e con un monte-ore definito al minimo per
874 ore (ulteriormente articolate secondo un monte ore minimo per
area/ambiti/formazione nel contesto lavorativo) rispetto alle 1066 ore complessive
obbligatorie da realizzare, con la conseguente necessità di completare, nell’ambito
dei piani di studio d’Istituto, le 192 ore rimanenti sviluppando il percorso rispetto
ad ambiti di competenza e formazione in contesto lavorativo;
- le linee di indirizzo per l’attuazione dei Piani di Studio provinciali del quarto
anno, che risulta in discontinuità con il triennio precedente, con particolare
attenzione all’approccio metodologico, al modello di realizzazione e allo sviluppo
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
-
-
-
dell’alternanza formativa, alle modalità di progettazione, gestione e attuazione
anche rispetto ad esigenze manifestate dal contesto economico produttivo del
proprio territorio o di particolare specializzazione (in corso di definizione);
la definizione, per i percorsi di IeFP, del documento di valutazione periodica ed
annuale degli apprendimenti e della capacità relazionale degli studenti (vedi
deliberazione della Giunta Provinciale n. 2762 del 14 dicembre 2012);
la nuova struttura dell’esame finale per il conseguimento del diploma
professionale e le nuove denominazioni dei diplomi professionali (deliberazione
della Giunta Provinciale n. 457 del 14 marzo 2013), nonché le relative
disposizioni attuative sulle modalità di svolgimento del nuovo esame
(Determinazione del Dirigente del Servizio Istruzione n. 46 del 25 marzo 2013);
l’adozione del nuovo modello di diploma professionale e relativo allegato (vedi
deliberazione della Giunta Provinciale n. 1051 del 30 maggio 2013),
la definizione di indicatori di qualità di realizzazione e di risultato, per la
valutazione complessiva e comparata dei IV anni, anche ai fini della
programmazione e assegnazione delle attività.
Il numero minimo di iscritti per poter avviare il IV anno è di 18 studenti fino ad un
massimo di 25, salvo diverse disposizioni finanziare previste nel Documento dei
criteri per l’assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento provinciale.
E’ ammissibile un numero di iscritti inferiore a 18 solo per i percorsi che hanno
un’unica edizione a livello provinciale, fino al limite minimo di 10 studenti iscritti.
Prima della data di scadenza del termine di iscrizione per il quarto anno è
obbligatoria la realizzazione da parte di un’apposita commissione costituita dal
Dirigente/Direttore della sede dell’istituzione formativa, di un colloquio individuale
di accesso al percorso volto a verificare le motivazioni, il livello di disponibilità e
l’interesse dello studente nei confronti delle attività e dell’impegno richiesto dal
percorso formativo prescelto. Gli esiti del colloquio dovranno essere comunicati al
Servizio provinciale competente con l’indicazione di data di effettuazione del
colloquio, nominativi dei componenti la Commissione, modalità e criteri utilizzati
per la conduzione del colloquio, nominativi degli studenti che hanno aderito al
colloquio, nominativi degli studenti che hanno superato positivamente il colloquio e
che sono ammessi al percorso.
Nel caso in cui il numero di adesioni al colloquio del quarto anno superi il numero
massimo di posti disponibili individuato dalla sede dell’istituzione formativa o il
numero massimo di 25 va effettuata una selezione. Il progetto di selezione va
definito e concordato con la Partnership del percorso e la graduatoria finale va
comunicato al Servizio provinciale competente.
La durata del quarto anno, analogamente al percorso triennale/quadriennale è di 1066
ore annue, come da deliberazione della Giunta Provinciale n. 2171 del 15 ottobre
2012.
La programmazione formativa dei quarti anni per l’anno formativo 2013/14 prevede
un quadro di offerta articolato per:

Indirizzo;

sede di realizzazione;

diploma professionale;

figure professionali di riferimento;

numero di corsi per figura di riferimento;
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
qualifiche di accesso. Il quadro delle qualifiche di accesso sono quelle del nuovo
ordinamento per i settori che hanno già adottato il nuovo ordinamento, mentre
per gli altri ci si riferisce al vecchio ordinamento. Per gli studenti qualificati nel
precedente ordinamento, valgono le corrispondenze rispetto al nuovo
ordinamento (si vedano anche le tavole di correlazione di cui alla deliberazione
n. 1681 del 03 agosto 2012), così pure per gli studenti fuori provincia le
corrispondenze delle qualifiche con le figure di riferimento nazionale.
OFFERTA 2013/2014 QUARTI ANNI DI DIPLOMA PROFESSIONALE DI TECNICO
SEDE
DIPLOMA
ISTITUZIONE
PROFESSIONALE
FORMATIVA
INDIRIZZO
DI STUDI
Allevamento
coltivazioni
gestione del
verde
Centro di
Formazione
professionale
Settore
Agricoltura e
Ambiente
S. Michele (#)
Cles
Villazzano
Produzioni
lavorazioni
industriali e
artigianali
Arco,
Rovereto
Tione
Borgo
Rovereto
Villazzano
Rovereto($)
Villazzano
Tione
Rovereto($)
Borgo
Villazzano
Legno
Abbigliamento
Grafico
Tesero
Villazzano
(IFPP)
Trento
Trento
Pag. 40 di 80
Tecnico agricolo
● lavorazioni
zootecniche
● produzioni
vegetali
●ortoflorovivaismo
e del verde
Tecnico per la
conduzione e la
manutenzione di
impianti
automatizzati
Tecnico per
l’automazione
industriale
Tecnico elettrico
FIGURA
PROF.LE DI
RIFERIMENTO
Tecnico agricolo
●Lavorazioni
zootecniche
●produzioni vegetali
● ortoflorovivaismo
e del verde
Operatore agricolo
● lavorazioni zootecniche
● produzioni vegetali
● ortoflorovivaismo e del
verde
Operatore alle lavorazioni
meccaniche;
Operatore elettrico;
Operatore elettronico;
Operatore alle lavorazioni
di carpenteria metallica
Operatore alle lavorazioni
meccaniche
Operatore elettrico
Operatore elettronico
2
Tecnico per
l’automazione
industriale
3
Tecnico elettrico
3
Operatore elettrico
Operatore elettronico
2
Operatore edile indirizzo
costruzioni edili Operatore
alle lavorazioni di
carpenteria metallica
1
Operatore edile indirizzo
carpenteria in legno
1
Operatore termoidraulico
1
Riparatore di autoveicoli
2
Operatore alle lavorazioni
di falegnameria
Tecnico edile di
Tecnico edile di
carpenteria del legno carpenteria del
legno
Tecnico di impianti Tecnico di impianti
termici
termici
Tecnico riparatore di Tecnico riparatore
veicoli a motore
di veicoli a motore
Tecnico del legno
Tecnico del legno
Tecnico
dell'abbigliamento
Tecnico grafico
multimediale
1
QUALIFICHE DI
ACCESSO
Tecnico per la
conduzione e la
manutenzione di
impianti
automatizzati
Tecnico edile
Tecnico edile
N.
Corsi
Tecnico
dell'abbigliamento
Tecnico grafico
multimediale
All. 002
1
2
Operatore
abbigliamento
Operatore grafico
multimediale
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Levico (IFPP)
Ossana(§)
Tecnico dei servizi
Tesero (§)
di sala e bar
Riva
Levico (IFPP)
Ossana
Tecnico di cucina e
Rovereto(IFPP) della ristorazione
Tesero
Tione
Riva
Arco(*)
Amministrativo Cles,
Tecnico dei servizi
e
Tione (*)
di impresa
commerciale Trento
Arco
Tecnico
Arco (*)
commerciale delle
Trento(&)
vendite
Tione (*)
Levico
Tecnico dei
Acconciatura Rovereto
trattamenti estetici
Trento (IFPP)
ed
estetica
Rovereto
Tecnico
Trento (IFPP)
dell’acconciatura
Totale offerta quarti anni di diploma
Alberghiero
e
ristorazione
Tecnico dei servizi
di sala e bar
2
Operatore ai servizi di salabar
Operatore ai servizi di
ricevimento
Tecnico di cucina
7
Operatore ai servizi di
cucina
Tecnico dei servizi
di impresa
4
Operatore ai servizi di
impresa
Tecnico
commerciale delle
vendite
2
Operatore ai servizi di
vendita
Operatore
dell’abbigliamento (&)
Tecnico dei
trattamenti estetici
3
Estetista
Tecnico
dell’acconciatura
2
Acconciatore/trice
39
(#) San Michele unico percorso suddiviso per le diverse specializzazioni di tecnico agricolo.
($) Rovereto unico percorso suddiviso in tecnico edile e tecnico edile di carpenteria del legno
(§) Ossana e Tesero unico percorso suddiviso in tecnico dei servizi di sala e bar e tecnico di cucina e
della ristorazione
(&) Trento prevista la qualifica di accesso anche di operatore dell’abbigliamento
(*) Arco e Tione unico percorso suddiviso in tecnico dei servizi di impresa e tecnico commerciale
delle vendite
Fino alla completa attuazione del nuovo ordinamento dei piani di studio con le
rispettive qualifiche professionali l’accesso ai quarti anni relativamente alle
qualifiche di operatore alle lavorazioni di carpenteria metallica e di operatore ai
servizi di ricevimento che non trovano ora una coerenza puntuale nell’ordinamento
del quarto anno rispettivamente per le figure di tecnico per la conduzione e la
manutenzione di impianti automatizzati, tecnico edile e tecnico dei servizi di sala e
bar e che peraltro non avrebbero prevista, a differenza delle altre qualifiche, una
prosecuzione formativa in un quarto anno. si deve garantire a questi qualificati,
prima e/o durante la frequenza del quarto anno, moduli di allineamento aggiuntivi
volti a garantire l’effettivo raggiungimento delle competenze in esito al percorso.
Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi
I quarti anni di istruzione e formazione professionale sono finanziati con le risorse
provinciali e attuati:
- dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali (IFPP) presso le seguenti
sedi:
Trento viale Verona Servizi alla persona e Legno
2 corsi
Villazzano Legno
1 corso
Levico Alberghiero
2 corsi
Pag. 41 di 80
All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
-
1.4
Rovereto Alberghiero
2 corsi
dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele mediante le
risorse provinciali assegnate dalla LP28/90
1 corso
dalle istituzioni formative paritarie secondo la procedura per l'assegnazione
gestionale individuata nel Documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni
ad esclusivo finanziamento provinciale (deliberazione della Giunta Provinciale
di data odierna).
FORMAZIONE POST QUALIFICA E PERMANENTE
L’obiettivo dei percorsi di formazione post-qualifica è quello di completare la
preparazione professionale con riferimento a specifiche competenze e capacità, che si
manifestano come esigenze e necessità definite e puntuali di formazione specialistica
nell'ambito di particolari esigenze rilevate a livello di sviluppo aziendale e produttivo
locale.
In questo modo i corsi post-qualifica permettono di innestare, sulla professionalità
raggiunta con la qualifica professionale, successivi interventi formativi nell'ottica
della formazione ricorrente lungo l’intero arco della vita.
La progettazione dei corsi post-qualifica prevede l'individuazione di indirizzi:
- per "prodotto" ovvero in grado di coniugare la qualificazione professionale
posseduta con ulteriori fabbisogni di competenze, riferiti ad es. ad una particolare
tecnologia o ad uno specifico comparto individuato nei contesti aziendali e
produttivi provinciali;
- per "contestualizzazione territoriale" ovvero in grado di rispondere a verificate
esigenze specificatamente connesse con il mercato del lavoro locale (comunale,
comprensoriale, etc.), dovuto alla presenza di particolari imprese con lavorazioni
specifiche o ad una maggiore diversificazione/integrazione delle competenze
professionali richieste rispetto alla qualifica professionale già posseduta.
I percorsi progettati devono essere fortemente raccordati con le esigenze manifestate
dagli operatori dei diversi settori in termini di ampliamento delle rispettive
competenze professionali.
I soggetti destinatari della formazione post-qualifica/permanente sono;
- persone in possesso di qualifica professionale coerente con il successivo
intervento di perfezionamento;
- persone in possesso di un diploma di qualifica professionale triennale di stato,
qualora coerente all'intervento formativo;
- persone che operano nel settore;
- decenti della formazione professionale che insegnano nel settore.
La durata per il percorso formativo è compresa da un minimo di 100 ore ad un
massimo di 300 ore, a cui si può aggiungere a completamento un periodo di
formazione in azienda (vedi alternanza) per i giovani non occupati.
Le azioni di formazione post-qualifica e permanente attuabili potranno riguardare i
seguenti fabbisogni:
- perfezionamento nelle tecniche operative del settore acconciatura ed estetica;
- perfezionamento nelle tecniche operative di liuteria (base e avanzato) e di
riparazione degli strumenti musicali (base e avanzato);
- perfezionamento nella programmazione delle macchine a cnc del legno (base e
avanzato)
- perfezionamento nelle tecniche operative dei manufatti in legno;
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
- perfezionamento nelle tecniche operative della ristorazione collettiva e catering,
della sala, dell’arte bianca e della trasformazione alimentare.
Il numero dei corsi massimo attivabili sono dieci e il numero minimo di utenti per
l'avvio del corso è 15.
Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi
Queste attività sono parzialmente finanziate con le risorse provinciali e attuate
esclusivamente dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali, mediante la
compartecipazione dell’utenza, fondi provenienti da privati, fondi provenienti da altri
enti pubblici, diversi dalla Provincia, altro, come previsto dall’articolo 12 del
regolamento concernente la “Disciplina degli Istituti di formazione professionale
provinciali(DPP del 25 luglio 2005, n. 15-45/Leg.
1.5
FORMAZIONE AD INTEGRAZIONE DEI CURRICULA SCOLASTICI
La finalità fondamentale assegnata all’azione rientrante in questa tipologia formativa
è quella di consentire la promozione ed attuazione di iniziative di
professionalizzazione da destinare a giovani frequentanti il V anno degli Istituti
Professionali di Stato del vecchio ordinamento (percorso ad esaurimento) e sono
orientate a comporre l'area di professionalizzazione dei curricula del biennio postqualifica (area istituita ai sensi del Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione 15
aprile 1994 "Programmi e orari di insegnamento per i corsi post-qualifica degli
Istituti Professionali di Stato"). L’area di professionalizzazione si colloca all'interno
dell'orario scolastico e risulta destinata ad integrare il relativo curricolo con elementi
disciplinari o moduli di più rilevante spessore tecnico-operativo.
La durata complessiva delle iniziative di professionalizzazione ed integrazione dei
curricula scolastici deve essere compresa tra un minimo di 300 ed un massimo di 450
ore, per ciascun anno scolastico.
Per il rilascio della certificazione finale degli interventi realizzati direttamente dalla
Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele per le figure professionali di
"esperto ambientale e forestale" e di "esperto agroalimentare”, ai sensi dell’art. 27
della LP 21/87, sostituito con l’art. 32 della LP 28/90, la Fondazione dovrà procedere
alla comunicazione delle caratteristiche, obiettivi, programmi formativi e durata
dell'iniziativa di professionalizzazione, nonché alla comunicazione dell'inizio e
conclusione dell'attività, delle schede di corso e delle relative frequenze dei
partecipanti.
Il numero degli studenti dei percorsi di integrazione dei curricula scolastici
corrisponde al numero degli studenti della classe.
Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi
Le attività sono finanziate con le risorse provinciali, qualora non coperte dagli
interventi del Fondo Sociale Europeo 2013 e attuate:
- dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele mediante le
risorse provinciali assegnate dalla LP 28/90;
- dagli Istituti Professionali nell’ambito delle assegnazioni finanziarie destinate
alle istituzioni scolastiche(deliberazione della Giunta Provinciale n. 1609 del 4
agosto 2006 e successive modifiche ed integrazioni).
1.6
PERCORSI DI QUALIFICA PER ADULTI
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Sulla base delle linee guida per la sperimentazione di percorsi di qualifica per gli
adulti adottate dalla Giunta Provinciale con la deliberazione n. 2.348 del 26 ottobre
2007 e sulla progettazione di dettaglio dell’impianto formativo si prosegue la
realizzazione dei percorsi già attivati solo ed esclusivamente negli Istituti di
Formazione Professionale Provinciali nei seguenti indirizzi:
- “acconciatura ed estetica” presso l’Istituto di Formazione Professionale Pertini
dei Servizi alla persona di Trento;
- “legno” presso l’Istituto di formazione professionale Pertini del Legno sede di
Villazzano.
L’impianto dei percorsi di qualifica per adulti prevede una valutazione in ingresso e
la personalizzazione del percorso con il contestuale riconoscimento di crediti e
l’individuazione di carenze formative, nonché una progettazione flessibile e
modulare, attività di tutoring, approcci didattici centrati sull’apprendimento degli
adulti e su adeguate modalità e strumenti di valutazione.
Questi percorsi sperimentali sono rivolti agli adulti che hanno compiuto 18 anni e
sono in possesso dei titoli previsti per l’accesso all’istruzione e formazione
professionale e possono:
- lavorare in un settore coerente con il percorso di qualifica;
- lavorare in un altro settore;
- non lavorare.
La durata massima di ogni annualità non potrà superare le 740 ore.
Rispetto alla valutazione dei risultati della sperimentazione in corso e al processo di
ridefinizione dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale in atto
vanno conseguentemente adeguate e ridefinite le linee guida per la realizzazione dei
percorsi di qualifica per gli adulti, anche con riferimento agli indirizzi programmatici
sull’educazione degli adulti per l’attuazione degli articoli 68 e 69 della LP 5/2006 e
con riferimento al nuovo ordinamento dell’istruzione e formazione professionale.
Si prevedono inoltre apposite azioni di accompagnamento, monitoraggio e
valutazione in collaborazione con le istituzioni formative coinvolte, per verificarne
l’andamento e le soluzioni organizzative e didattiche adottate.
Per gli altri settori che, negli anni passati rientravano nell’offerta dei percorsi di
qualifica per adulti, ovvero il settore meccanico ed elettrico si è avviata una nuova
forma di finanziamento tramite il FSE mediante il dispositivo della carta ILA
(Individual Learning Account) (cfr. la determinazione del dirigente Servizio Europa
n. 166 del 12.12 2012, pubblicato sul sito del FSE l’8 gennaio 2013). L’accertamento
delle competenze in ingresso, i criteri di valutazione e di priorità dei soggetti
interessati alla frequenza di un percorso di qualifica per adulti sono verificate da un
apposita Commissione di valutazione di cui alla deliberazione della Giunta
provinciale n. 85 del 25 gennaio 2013. Analoga forma di finanziamento FSE si
prevede per il conseguimento delle qualifiche del settore alberghiero e della
ristorazione.
1.7
FORMAZIONE PREVISTA DA SPECIFICHE LEGGI
Questa tipologia di intervento comprende tutte le iniziative formative normate da
specifiche leggi di settore, statali e/o provinciali, che abilitano all'esercizio di una
determinata attività o che comportano il rilascio di un particolare patentino di
mestiere o certificato di idoneità.
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Destinatari degli interventi previsti da specifiche leggi sono i lavoratori occupati nel
settore di riferimento e/o le persone non occupate, che intendono accedere
all'esercizio di una determinata attività, in possesso dei requisiti richiesti.
Obiettivo degli interventi formativi previsti da specifiche leggi statali e/o provinciali
è quello di preparare gli utenti del corso all'esame finale per il rilascio di patentini di
mestiere, certificati di idoneità, di specializzazione, di abilitazione o altro.
La progettazione di tali iniziative fa riferimento alla specifica normativa ed ai relativi
provvedimenti attuativi per quanto concerne la durata ed i contenuti laddove
espressamente indicati.
Per questa tipologia formativa il numero minimo è di 15 partecipanti (esclusi i fuori
provincia), salvo i casi in deroga evidenziati nelle azioni sotto indicate.
Gli interventi formativi previsti da specifiche leggi si concludono, nel casi richiesti
dalla normativa, con un esame finale da svolgersi secondo le modalità approvate
dalla struttura provinciale competente in materia di formazione professionale davanti
ad una Commissione, nominata con determinazione del dirigente e composta da:
• un funzionario provinciale o da un esperto nelle materie d’esame in qualità di
presidente;
• dal direttore del corso o da un suo delegato, in qualità di vicepresidente;
• da docenti del corso;
• da un rappresentante di categoria ove designato;
• da un eventuale componente designato dall'Ente Gestore in qualità di esperto
nell'ambito dell'area professionale e/o rappresentante di "organismi deputati
all'autorizzazione all'esercizio delle attività professionali di riferimento". Il costo
di quest'ultimo componente rimarrà a carico dell'Ente Gestore.
Qualora la normativa provinciale di settore preveda particolari forme di accertamento
dell'idoneità a conseguire patenti di mestiere o di autorizzazione all'esercizio di
attività lavorative, le eventuali modalità di rilascio avverranno in conformità alle
disposizioni di tale normativa.
Analogamente troveranno applicazione le disposizioni nazionali di settore, qualora la
normativa medesima non rimandi alla competenza in materia di formazione
professionale.
Si presentano di seguito le aree di intervento previste per l’anno formativo 20132014 con l’indicazione della durata massima, delle sedi prioritarie di realizzazione e
la procedura di assegnazione.
TURISMO
La gestione professionale dell'attività agrituristica
durata massima:
130 ore
sedi prioritarie di realizzazione:
Trento
Procedura di assegnazione area:
Accordo di programma ai sensi dell’articolo
116 della LP 5/2006
Numero minimo di utenti dell’area
12
COMMERCIO
Somministrazione e vendita alimenti (Decreto Legislativo 59/2010)
durata massima:
120 ore
sedi prioritarie di realizzazione:
Arco, Cavalese, Cles, Levico, Rovereto,
Tione, Trento.
Procedura di assegnazione area:
Accordo di programma ai sensi dell’articolo
116 della LP 5/2006
Numero minimo di utenti dell’area
12
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
La durata effettiva del corso è tuttavia subordinata alla corretta applicazione della
direttiva comunitaria 12.12.2006 n. 2006/123 /CE “ direttiva del Parlamento Europeo
e del Consiglio relativa ai servizi nel mercato interno” e del decreto legislativo
26.03.2010 n. 59 ed agli esiti dei successivi approfondimenti che verranno nel merito
effettuati tra i servizi provinciali competenti e l’Ente Gestore che realizzerà il corso
in attuazione dell'accordo di programma .
Agenti e rappresentanti di commercio
durata massima:
100 ore
sedi prioritarie di realizzazione:
Trento
Procedura di assegnazione area:
Accordo di programma ai sensi dell’articolo
116 della LP 5/2006
Numero minimo di utenti dell’area
12
Agenti d'affari in mediazione settore immobili e/o settore ortofrutticolo
durata massima
170 ore
sedi prioritarie di realizzazione:
Trento
Procedura di assegnazione area:
Accordo di programma ai sensi dell’articolo
116 della LP 5/2006
Numero minimo di utenti dell’area
12
SERVIZI DI CONTROLLO ATTIVITA’DI INTRATTENIMENTO
Addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in
luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi (DM 6 10 2009 e Deliberazione
della Giunta Provinciale n. 887 del 23 4 2010 )
durata minima
90 ore
sedi prioritarie di realizzazione:
Trento
Procedura di assegnazione area:
Accordo di programma ai sensi dell’articolo
116 della LP 5/2006
Numero minimo di utenti dell’area
12
ESTETICA
Abilitazione professionale per l’attività di estetista
L’abilitazione professionale per l’attività di estetista fa riferimento alla Legge n. 1/90
e s.m.i, alla Legge Provinciale 11/2002 e s.m.i., art. 18 bis comma 2 e al relativo
provvedimento della Giunta Provinciale n. 1631 del 9 luglio 2010 e s.m e i.
Corso di abilitazione di contenuto prevalentemente pratico di tipo A
durata massima:
400 ore
sedi prioritarie di realizzazione.
Levico, Rovereto, Trento.
Procedura di assegnazione:
Istituto di Formazione Professionale Servizi
alla persona e Legno presso la sede di Trento
viale Verona e istituzioni formative paritarie
Corso di abilitazione di contenuto prevalentemente pratico di tipo B
durata massima:
900 ore
sedi prioritarie di realizzazione:
Trento
Procedura di assegnazione:
attività riconosciute ai sensi della normativa
di settore ai soli fini certificativi
Corso di abilitazione di contenuto prevalentemente teorico di tipo C
durata massima.
480 ore
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
sedi prioritarie di realizzazione:
Procedura di assegnazione:
Trento
attività riconosciute ai sensi della normativa
di settore ai soli fini certificativi
In riferimento ai percorsi prevalentemente pratico di tipo B e teorico di tipo C può
essere prevista un’articolazione unitaria del percorso con riferimento ai moduli
comuni.
ACCONCIATURA
Abilitazione professionale di acconciatore
L’abilitazione professionale per l’attività di acconciatore fa riferimento alla Legge n.
174/2005, allo standard professionale nazionale individuato per la figura
dell’acconciatore di cui all’Accordo Quadro tra il Governo, le Regioni e le Province
Autonome di Trento e Bolzano del 29 marzo 2007 (Repertorio Atti n. 65/CSR del 29
marzo 2007), all’articolo 18 bis della Legge Provinciale 11/2002 e al relativo
provvedimento della Giunta Provinciale n. 1527 del 13 giugno 2008 e s.m.ei .
Abilitazione professionale di acconciatore - percorso prevalentemente pratico di
tipo A
durata massima:
400 ore
sedi prioritarie di realizzazione:
Levico, Rovereto, Trento.
Procedura di assegnazione:
Istituto di formazione professionale Servizi
alla persona e Legno presso la sede di Trento
viale Verona e istituzioni formative paritarie
Abilitazione professionale di acconciatore - percorso prevalentemente pratico di
tipo B
durata massima:
740 ore
sedi prioritarie di realizzazione:
Trento.
Procedura di assegnazione:
Istituto di formazione professionale Servizi
alla persona e Legno presso la sede di Trento
viale Verona
Abilitazione professionale di acconciatore - percorso teorico
durata massima:
550 ore
sedi prioritarie di realizzazione:
Trento.
Procedura di assegnazione:
Istituto di formazione professionale Servizi
alla persona e Legno presso la sede di Trento
viale Verona
In riferimento ai percorsi prevalentemente pratico di tipo B e teorico può essere
prevista un’articolazione unitaria del percorso con riferimento ai diversi moduli e
computo complessivo dei partecipanti per il raggiungimento del numero minimo
previsto.
SALDATURA
Saldatura
durata massima
sedi prioritarie di realizzazione
Numero utenti
200 ore
Arco, Borgo, Cles, Rovereto, Tione,
Villazzano.
corrispondente al numero delle postazioni di
saldatura presenti nei CFP.
Saldatura tubi PE
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
durata massima 40 ore
Numero massimo utenti per istruttore. 6 come da normativa
Sede esclusiva di realizzazione:
Borgo
Procedura di assegnazione area:
Istituzioni formative paritarie
IMPIANTI DI RISALITA
Macchinista o caposervizio di sciovia e seggiovia
Impianti di risalita ad agganciamento automatico
durata massima:
100 ore
Sedi prioritarie di realizzazione:
Transacqua, Villazzano
Procedura di assegnazione area:
Istituzioni formative paritarie
IMPIANTI TERMICI;
Conduttore impianti termici
durata massima:
Sedi prioritarie di realizzazione:
Conduttore generatori di vapore
durata massima:
Sedi prioritarie di realizzazione:
Procedura di assegnazione area:
110 ore
Villazzano
140 ore
Villazzano
Istituzioni formative paritarie
ENERGIA
Tecnico installatore di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili
(In attesa di chiarimenti con riferimento al decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63)
Durata minima
secondo le “Linee guida per l’adozione dello
standard formativo per l’attività di
installazione e manutenzione straordinaria di
impianti energetici alimentati da fonti
rinnovabili
(FER),
approvato
dalla
conferenza dei Presidenti delle Regioni e
delle Province Autonome il 24 gennaio 2013
Procedura di assegnazione area:
attività riconosciute ai sensi della normativa
di settore ai soli fini certificativi
REVISIONE DI VEICOLI
Responsabile tecnico di operazioni di revisione periodica dei veicoli a motore
Durata massima:
40 ore
Sedi prioritarie di realizzazione:
Villazzano
Procedura di assegnazione area:
Istituzioni formative paritarie
AUTOTRASPORTO
Consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto
durata massima:
200 ore
Autotrasporto di merci per conto terzi
durata massima:
200 ore
Autotrasporto di merci per conto terzi con veicoli da 1,5 a 3,5 tonn. (decreto
direttoriale prot. 0002007 dd. 30.7.2012 del Ministero delle Infrastrutture e
Trasporti- Dipartimento trasporti
durata massima:
100 ore
Trasporto di viaggiatori su strada nazionali e internazionali
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
durata massima:
200 ore.
Trasporto merci pericolose su strada (ADR)
durata massima:
40 ore.
Consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose
durata massima: 40 ore.
Aggiornamento rinnovo certificazione ADR
durata massima:
20 ore.
Sedi prioritarie di realizzazione area: Trento.
Numero utenti minimi per l’intera area 15
Procedura di assegnazione area:
Istituzioni formative paritarie;
attività riconosciute ai sensi della normativa
di settore ai soli fini certificativi
AMBIENTE
Responsabile tecnico d'impresa operante nel settore della gestione dei rifiuti
(DM 28 aprile 1998, n. 406).
Moduli base (40 ore), trasporto di RSU speciali in genere (16 ore), trasporto di rifiuti
pericolosi (44 ore); gestione impianti vari fissi e mobili (40 ore); intermediazione e
commercio rifiuti (20 ore); bonifica di siti (40 ore), bonifica di siti e beni contenenti
amianto (40 ore).
Durata massima percorso con tutti i moduli: 240 ore.
Procedura di assegnazione area:
attività riconosciute ai sensi della normativa
di settore ai soli fini certificativi
SOSTEGNO ALLA COOPERAZIONE E ALLO SVILUPPO
Iniziative di formazione professionale a favore di soggetti provenienti dai Paesi
in via di sviluppo (articolo 7 della LP 10/88)
Procedura di assegnazione:
gestione da parte dal Servizio Emigrazione e
Solidarietà mediante le risorse provinciali
imputate su i propri capitoli di spesa per la
realizzazione degli interventi di cui alla LP
10/88.
MAESTRO ARTIGIANO
Corsi di formazione per maestri artigiani (articolo 13 lettera b e c) della LP
11/02)
Procedura di assegnazione:
gestione da parte dal Servizio Artigianato,
mediante le risorse provinciali imputate su i
propri capitoli di spesa per la realizzazione
degli interventi di cui alla LP 11/02
La formazione prevista da specifiche leggi costituisce l'unico ambito nel quale la
Provincia riconosce attività formative secondo le rispettive normative di settore
(statali e provinciali) ai soli fini certificativi svolte da soggetti privati e per i quali la
Provincia svolge funzioni di vigilanza (articolo 34, comma 1, lettera h della l.p. n.
5/2006).
L’intervento della Provincia Autonoma di Trento consiste nella gestione degli esami
e delle verifiche necessarie ai fini della realizzazione e della certificazione
dell'attività formativa, secondo quanto previsto dalle specifiche normative di settore.
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Le modalità di riconoscimento delle attività formative svolte da tali soggetti ed i
vincoli connessi alla gestione di tali attività riconosciute ai soli fini certificativi senza
onere finanziario da parte della Provincia Autonoma di Trento saranno definite con
apposito provvedimento della Giunta provinciale.
Nel caso di azioni senza intervento finanziario della Provincia Autonoma di Trento si
prescinde dal numero minimo degli utenti.
Nelle azioni formative senza alcun onere della Provincia, da riconoscere secondo le
modalità di cui al paragrafo precedente, si prevede, ai sensi della L. 1/90 art. 3,
comma 1, lettera a), il riconoscimento per l'anno formativo 2013/14 di un corso
biennale di qualificazione di estetista, con un minimo di 900 ore annue, rivolto
esclusivamente ad adulti (età minima 18 anni), che intendono intraprendere l'attività
autonoma di estetista. Gli obiettivi disciplinari e la conseguente strutturazione e
articolazione dei programmi deve fare riferimento all'art. 2 del D.M. del 21/3/1994 e
successive modifiche ed integrazioni, concernente il regolamento di attuazione della
L 1/90.
Rientrano nella tipologia della formazione prevista da specifiche leggi anche i corsi
di formazione professionale a favore dei detenuti di cui alla legge 26.7.1975 n. 354 e
successivo regolamento relativo all'ordinamento penitenziario approvato con D.P.R.
n. 230 dd. 30.6.2000, che prevede la definizione degli interventi previsti dalla
specifica normativa con protocolli d'intesa siglati fra il Ministero competente e gli
enti locali coinvolti. In attuazione del provvedimento il Ministero di Grazia e
Giustizia e la Provincia Autonoma di Trento hanno siglato in data 12.11.1993 un
protocollo d'intesa approvato con deliberazione della Giunta Provinciale n. 15646 dd.
10.11.1993 in fase di ridefinizione. Per tali attività si deroga al numero minimo degli
utenti, in quanto l’attività fa riferimento ai soggetti presenti e individuati dalla casa
circondariale.
Il finanziamento dei corsi per detenuti avviene con il ricorso alle risorse provinciali
solo ed esclusivamente per gli Istituti di formazione professionale provinciali, mentre
per le istituzioni formative paritarie solo se le attività formative risultano escluse dal
cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo l’anno 2013 e in questo caso dovranno
far parte del finanziamento assegnato per l’istruzione e formazione professionale.
Le attività programmate per l’anno formativo 2013/14 risultano le seguenti:
DETENUTI
Nuove tecnologie informatiche
Durata complessiva:
tra un minimo di 40 ore ed un massimo di
150 ore
Sede prioritaria di realizzazione:
Casa circondariale di Trento
Procedure di assegnazione:
istituzioni formative paritarie se escluse dal
cofinanziamento del FSE
Lavorazioni elettriche
Durata complessiva:
tra un minimo di 40 ore ed un massimo di
150 ore
Sede prioritaria di realizzazione:
Casa circondariale di Trento
Procedure di assegnazione:
istituzioni formative paritarie se escluse dal
cofinanziamento del FSE
Tecniche di acconciatura
Durata complessiva:
tra un minimo di 40 ore ed un massimo di
150 ore
Sede prioritaria di realizzazione:
Casa circondariale di Tento
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Procedura di assegnazione:
Tecniche di estetica
Durata complessiva:
Sede prioritaria di realizzazione:
Procedura di assegnazione:
Lavorazioni di falegnameria
Durata complessiva:
Sede prioritaria di realizzazione:
Sede prioritaria di realizzazione:
Procedura di assegnazione:
Cucina.
Durata complessiva:
Sede prioritaria di realizzazione:
Procedura di assegnazione:
Confezione
Durata complessiva:
Sede prioritaria di realizzazione:
Procedura di assegnazione:
Istituto di Formazione Professionale
Provinciale Servizi alla persona e Legno
tra un minimo di 40 ore ed un massimo di
150 ore
Casa circondariale di Tento
Istituto di Formazione Professionale
Provinciale Servizi alla persona e Legno
tra un minimo di 40 ore ed un massimo di
150 ore
Casa circondariale di Tento
Trento (per detenuti in semilibertà o pene
alternative)
Istituto di Formazione Professionale
Provinciale Servizi alla persona e Legno
tra un minimo di 40 ore ed un massimo di
150 ore
Casa circondariale di Tento
Istituto di Formazione Professionale
Provinciale Alberghiero
tra un minimo di 40 ore ed un massimo di
150 ore
Casa circondariale di Trento
istituzioni formative paritarie se escluse dal
cofinanziamento del FSE
Edilizia
Durata complessiva:
tra un minimo di 40 ore ed un massimo di
150 ore
Sede prioritaria di realizzazione:
Casa circondariale di Trento
Procedura di assegnazione:
istituzioni formative paritarie se escluse dal
cofinanziamento del FSE
Per i giovani trentini di età inferiore ai 21 anni, accolti nell’Istituto penale Minorenni
per il Triveneto, è possibile attivare da parte delle istituzioni formative provinciali
rapporti di collaborazione per la realizzazione di percorsi di formazione
professionale, volti a riconoscere il concorso economico sostenuto a loro favore.
Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi
Le attività sono attuate, con l’esclusivo ricorso alle risorse provinciali, con
riferimento alle procedure, sopraindicate nelle diverse aree o singola tipologia di
corso:
- dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali;
- dai Servizi provinciali competenti delle singole normative di settore;
- dalle istituzioni formative paritarie secondo le procedure individuate nel
documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento
provinciale (deliberazione della Giunta Provinciale di data odierna);
- da soggetti che hanno richiesto il riconoscimento delle attività ai sensi della
normativa di settore ai soli fini certificativi.
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All. 002
RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
1.8
AVVIO
DELL’ISTRUZIONE
SUPERIORE (IFTS)
E
FORMAZIONE
TECNICA
La recente Legge Provinciale n. 25 dd. 27 dicembre 2012 ha modificato ed integrato
il capo IV con l’introduzione dell’articolo l’art. 67 bis che riguarda i percorsi di
Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS). Si deve ora sviluppare anche in
ambito provinciale la formazione post-secondaria mediante percorsi di
specializzazione tecnica di durata annuale, rivolta a studenti in possesso del titolo dei
percorsi quinquennali di istruzione e del titolo del diploma professionale dei percorsi
di istruzione e formazione professionale, che si concludono con il rilascio di un
certificato di specializzazione tecnica superiore, ai sensi del DPCM del 25 gennaio
2008.
Conseguentemente la Provincia dovrà andare a definire gli ambiti di
specializzazione, anche in relazione agli standard nazionali minimi relativamente a
cinque aree professionali (manifattura e artigianato, meccanica, impianti e
costruzioni, cultura informazione e tecnologie informatiche, servizi commerciali,
turismo e sport) e a 20 specializzazioni, come definite nell’Accordo in conferenza
Stato-Regioni del 20 dicembre 2012 e relativo decreto di recepimento. Inoltre, la
recente normativa sulla certificazione delle competenze, introduce ulteriori elementi
che meritano una riflessione per le possibili implicazioni anche su questo tema, in
ordine alle nuove caratteristiche che la progettazione formativa, e conseguentemente
gli avvisi , dovranno assumere, per garantire sia la coerenza con il modello
dell’IFTS come si è configurato a livello nazionale, sia la certificabilità delle
competenze che si intende promuovere nelle specializzazioni IFTS.
Sul versante provinciale la nuova offerta degli IFTS impatta con la programmazione
e la progettazione dell’offerta post-diploma FSE e più in generale sulla necessità di
definire in filiera la programmazione dei percorsi formativi delle fattispecie di
intervento rispetto ad una correlata analisi dei fabbisogni, all’interno di un disegno
coerente delle necessità manifestate per i differenti livelli di professionalità presenti
nel contesto economico e lavorativo.
Si intende pertanto necessario costituire un gruppo di lavoro congiunto fra
rappresentanti del Servizio Istruzione e del Servizio Europa al fine di coordinare la
programmazione, progettazione e attuazione di questa nuova tipologia formativa,
anche con riferimento alla loro finanziabilità con il Fondo sociale europeo.
Si tratta nello specifico di:
- individuare e declinare secondo le esigenze espresse dalle categorie economiche
le specializzazioni nazionali, nell’ambito di un quadro organico di qualificazioni
in filiera rispetto anche agli altri segmenti dell’offerta formativa (IeFP,
Istruzione tecnica e professionale, AFP);
- definire congiuntamente un modello e un impianto strutturale del sistema degli
IFTS provinciale e di coordinare l’offerta formativa post-secondaria, che, a
seguito delle risultanze dell’analisi dei fabbisogni, potrebbe comprendere le
specializzazioni IFTS e, in assenza di queste, anche un’offerta integrata postdiploma, individuando coerentemente l’eventuale struttura di avvisi o bandi per
l’affidamento in gestione agli organismi accreditati FSE.
Le azioni previste saranno attuate con il ricorso delle risorse provinciali e saranno
curate dal Servizio Istruzione, che individuerà gli esperti o gli organismi da
coinvolgere, in possesso delle necessarie competenze e delle risorse scientifiche ed
organizzative.
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1.9
ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE (AFP)
L’Alta Formazione Professionale (AFP) si configura come una filiera formativa di
durata massima triennale, che si colloca a valle dell’istruzione secondaria superiore e
dell’istruzione e formazione professionale. Si conclude con il rilascio di un diploma
di tecnico superiore, che attesta l’acquisizione di competenze di alta formazione (cfr.
art. 67 della LP 5/2006).
Si tratta di un sistema di formazione terziaria non accademica, che ha anticipato (di
almeno cinque anni) gli orientamenti successivamente definiti a livello nazionale
nella riorganizzazione dell’istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) con
l’istituzione degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e la definizione dell’ordinamento e
dell’attivazione dei percorsi a seguito della costituzione di 62 fondazioni di
partecipazione.
L’alta formazione professionale forma figure professionali dotate di elevata
preparazione tecnico-gestionale in ambiti specifici e di eccellenza, corrispondenti al
V livello del Quadro Europeo delle Qualificazioni, si riferisce alla formazione
terziaria non accademica presente in diversi contesti europei e si viene a collocare
nell’alveo degli ITS nazionali. L’individuazione delle figure professionali dei
percorsi di alta formazione professionale scaturisce da un’approfondita analisi dei
fabbisogni formativi di medio periodo, raccordata con le tendenze di sviluppo locale
e con le esigenze del sistema socio-economico, in una logica di anticipazione.
Il processo che ha portato la Provincia Autonoma di Trento alla definizione dell’ Alta
Formazione Professionale ha comportato scelte istituzionali e progettuali innovative,
sia in termini di modello di “governance”, per poter gestire un’offerta articolata e
complessa, che in termini di scelta di percorsi formativi corrispondenti agli effettivi
fabbisogni, nonché di predisposizione di adeguate condizioni didattico organizzative
per favorire forme evolute di apprendimento.
Per la costruzione dell’alta formazione professionale si è proceduto per fasi
successive: dall’individuazione delle figure professionali e relativa progettazione dei
percorsi secondo un modello di riferimento e apposite linee di indirizzo,
all’attuazione, gestione didattico-organizzativa e valutazione dei percorsi, mediante il
coinvolgimento progettuale e realizzativo da parte delle istituzioni scolastiche e
formative. Ulteriore elemento connotativo dell’AFP è la scelta di una “governence”
di tipo partecipativo, con l’attivazione di molteplici “stakeholders” locali, che con il
Comitato dell’alta formazione Professionale in primis e con le associazioni, le
imprese e parzialmente con il mondo accademico e della ricerca, ha permesso di
sviluppare un ruolo di presidio funzionale. Accanto all’accompagnamento
dell’attuazione dei percorsi, secondo l’approccio della ricerca basata su progetti, si
sono avviate nell’ambito della realizzazione dei percorsi anche concrete attività di
ricerca applicata per ancorare i percorsi ai nuovi ambiti di sviluppo e favorire il
trasferimento tecnologico.
Per il 2013/2014 si prevede:
1. di proseguire, in un ottica di sistema, nello sviluppo dell’alta formazione
professionale con la realizzazione dei percorsi e delle azioni di
accompagnamento individuate;
2. di analizzare e approfondire il modello dell’alta formazione professionale
provinciale anche con riferimento agli ulteriori sviluppi della nuova normativa
riferita agli ITS a livello nazionale, dove si è intervenuti, per dare attuazione
all’articolo 52 “Misure di semplificazione e promozione dell'istruzione tecnicoprofessionale e degli istituti tecnici superiori – ITS” di cui al Decreto Legge 9
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febbraio 2012, n. 5 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di
sviluppo”, convertito con modificazioni dalla Legge 4 aprile 2012, n. 35.
Rispetto a questa disposizione normativa sono state approvate apposite linee
guida nazionali, mediante l’Intesa della Conferenza Unificata del 26 settembre
2012, recepita con Decreto interministeriale del MIUR di concerto con il
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e con il Ministero dello Sviluppo
Economico del 7 febbraio 2013 per:
- realizzare un'offerta coordinata di percorsi tecnici superiori (ITS) in ambito
nazionale;
- favorire la costituzione dei poli tecnico-professionali;
- semplificare gli organi di indirizzo, gestione e partecipazione previsti dagli
statuti delle fondazioni ITS
- individuare criteri e requisiti minimi per l’assegnazione/riassegnazione delle
risorse ai percorsi ITS.
Per quanto riguarda il primo versante si andrà a proseguire :
● la realizzazione dei percorsi di alta formazione professionale per quanto
concerne:
- il primo anno della nuova edizione 2013-2015 dei percorsi di tecnico
superiore per l’energia e l’ambiente, per l’edilizia sostenibile, del verde, e per
la direzione di unità ricettiva, correlati alle figure nazionali di riferimento di
cui al Decreto del Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca di
concerto con il Ministro del lavoro del 7 settembre 2011 e al successivo
Decreto del il MIUR di concerto fra e il MLPS del 5 febbraio 2013,
concernente la revisione degli ambiti di articolazione dell’area “Tecnologie
innovative per i beni e le attività culturali -Turismo” degli ITS, delle relative
figure nazionali di riferimento e dei connessi standard delle competenze
tecnico-professionali (cfr. Deliberazione della Giunta Provinciale n. 1466 del
19 luglio 2013);
- il secondo anno dei percorsi dell’edizione 2012-2014 di tecnico superiore
delle arti grafiche, di cucina e della ristorazione, per l’automazione ed i
sistemi meccatronici e per la gestione del centro benessere, già correlati alle
nuove figure nazionali di cui al Decreto del 7 settembre 2011 citato (cfr.
deliberazione della Giunta Provinciale n. 1048 del 25 maggio 2012);
- gli esami finali degli studenti che hanno concluso i percorsi delle edizioni
pregresse;
● l’accompagnamento della sperimentazione dei percorsi avviati, secondo
l’approccio della ricerca basata su progetti e della relativa strumentazione, il
monitoraggio interno ed esterno dei percorsi avviati e la costruzione di un
sistema di valutazione dell’AFP;
● la sistematizzazione organica delle modalità di attuazione e di
accompagnamento alla sperimentazione dei percorsi di Alta formazione
Professionale, che nel frattempo si sono ampliate e prodotte con numerosi
provvedimenti, anche per uniformarle, nel rispetto della specificità del sistema
trentino, alle disposizioni regolamentari nazionali degli ITS;
● la realizzazione di azioni di accompagnamento e di formazione con particolare
riferimento alle funzioni e alle attività individuate nel modello di attuazione
dell’alta formazione professionale (vedi tra l’altro l’animazione del partenariato;
il praticantato e la sua valutazione, la gestione della didattica, la valutazione e la
certificazione degli apprendimenti, lo sviluppo delle competenze cognitive e
relazionali e generali comuni e sua valutazione, l’attività di monitoraggio,
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l’esercizio della tutorship, la creazione, l’utilizzo e l’implementazione della
piattaforma;
la costruzione di un sistema informativo anche in raccordo con la banca dati
nazionale degli ITS realizzata dall’INDIRE, per poter mettere in rete il sistema
trentino con il livello nazionale e tra l’altro promuovere e far conoscere l’offerta
dell’Alta Formazione Professionale;
l’analisi per lo sviluppo del sistema di validazione e certificazione delle
competenze, che trovi una coniugazione anche nell’alta formazione
professionale, secondo l’impianto definito dalla Legge Provinciale n. 10 del
primo luglio 2013 ed in raccordo con il Decreto Legislativo 16 gennaio 2013 n.
13 “Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per
l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e
degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle
competenze, a norma dell’art. 4, commi 58 e 68 della legge 28 giugno 2012, n.
92”;
lo studio di fattibilità rispetto ai nuovi fabbisogni formativi segnalati nel presente
Programma di eventuali nuovi percorsi di alta formazione professionale e la
verifica della tenuta del fabbisogno delle figure professionali, i cui percorsi si
stanno concludendo, anche con riferimento agli esiti delle attività di
monitoraggio e di valutazione del biennio in fase di attuazione, nonché in
prospettiva all’indagine di placement a 6-12-18 mesi: Più in generale si intende
costruire un sistema di indicatori di tipo quali-quantitativo riferiti a attrattività,
occupabilità, rapporti con il mondo del lavoro (praticantanto, docenti esperti,
attività sviluppate in laboratorio di imprese o di ricerca), sviluppo di reti
nazionali ed estere. La definizione di questi indicatori e indici di realizzazione e
di risultato, volto alla valutazione del sistema è stato mutuato, con una forma di
adattamento alla realtà provinciale, a quello individuato nell’allegato A) del
decreto interministeriale MIUR-MLPS dd. 7 febbraio 2013 soprarichiamato.
Questo sistema potrà essere confrontato con i dati nazionali e potrà essere
utilizzato anche ai fini della prosecuzione e del finanziamento dei percorsi
dell’Alta formazione Professionale realizzati.
la costruzione di un repertorio delle figure professionali di riferimento per i
percorsi dell’alta formazione professionale secondo l’approccio indicato dal
Quadro europeo delle qualificazioni per l’apprendimento permanente, che
valorizzi le competenze comuni delle diverse figure;
il raccordo con gli ordini professionali per il riconoscimento del percorso e dei
relativi crediti ai fini dell’abilitazione alla professione in riferimento al titolo di
studio della scuola secondaria superiore e dell’attività di AFP frequentata;
l’attuazione dell’apprendistato alto, recentemente approvato (febbraio 2013) con
un accordo fra le parti sindacali ed imprenditoriali, attraverso la definizione
congiunta fra dipartimento della Conoscenza e Agenzia del Lavoro di un
regolamento applicativo;
l’aggancio con il progetto per l’imprenditorialità giovanile (cfr. Deliberazione
della Giunta Provinciale n. 556 del 28 marzo 2013), per sviluppare iniziative di
avvio di lavoro autonomo .
lo sviluppo della dimensione extraprovinciale ed in prospettiva europea e
internazionale anche attraverso la conoscenza e lo scambio con altre esperienze
nazionali ed estere e la costruzioni di reti, nonché la partecipazione a progetti di
carattere transnazionale;
lo studio di fattibilità per il riconoscimento dei crediti sulla base dei sistemi
ECVET e delle esperienze maturate a livello europeo nell’ambito della
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formazione terziaria non accademica, per verificare l’eventuale sua trasferibilità
nei percorsi di AFP e sulle certificazioni rilasciate;
● l'acquisto di attrezzature, sussidi e strumenti, nonché la predisposizione logistica
di aule e laboratori, al fine di permettere ai soggetti attuatori dei percorsi la
realizzazione delle attività formative;
● la prosecuzione di azioni mirate di divulgazione, promozione e conoscenza
dell'Alta Formazione Professionale trentina, anche in termini di promozione
integrata con i percorsi degli ITS nazionali;
● il raccordo della sperimentazione dell’AFP, sul fronte progettuale,
programmatorio e realizzativo con l’evoluzione a livello nazionale del processo
di riorganizzazione dell’istruzione tecnica superiore (ITS), con riferimento ai
due Decreti approvati di concerto fra il MIUR e IL MLPS dd. 7 settembre 2011
soprarichiamato e 7 febbraio 2013 in attuazione delle linee guida di cui
all’articolo 52 della Legge 35 dd. 4.4.2012 e successivi provvedimenti in corso
di definizione a livello nazionale.
Sul secondo versante si andrà ad operare un’analisi e una valutazione approfondita
del modello di AFP trentina rispetto a:
● la costruzione di un vero e proprio sistema di formazione terziaria non
accademica;
● le scelte e gli adattamenti del modello dell’alta formazione professionale trentina
anche con riferimento agli ITS e alla loro evoluzione;
● lo sviluppo di alcune filiere formative nell’ottica di polo, con l’individuazione di
figure di tecnico superiore nell’area meccatronica, già in fase di sviluppo
operativo,dell’agricoltura e del turismo. Per quest’ultimo settore si intende
avviare a partire dal percorso dell’alta formazione nella gestione delle strutture
ricettive un primo ragionamento di filiera formativa per la gestione alberghiera
(hotellerie), in raccordo con il dipartimento del Turismo, con le associazioni
imprenditoriali di riferimento e con alcuni Comuni della Valsugana.
● la sperimentazione di nuovi modelli di attuazione organizzativa - gestionale,
prevedendo la possibilità di verificare, tra l’altro forme associative per la
gestione del partenariato in modo più strutturato tra le istituzioni formative e
scolastiche dell’area del turismo.
Le azioni previste saranno attuate con il ricorso delle risorse provinciali e saranno
curate dal Servizio Istruzione, che individuerà gli esperti o gli organismi da
coinvolgere, in possesso delle necessarie competenze e delle risorse scientifiche ed
organizzative.
1.10 INIZIATIVE FORMATIVE PROMOSSE DALL’AGENZIA DEL
LAVORO
Il presente capitolo descrive le attività formative che l’Agenzia del Lavoro attua o
finanzia in proprio su fondi non comunitari, in base al documento degli Interventi di
Politica del Lavoro 2011 - 2013.
Queste attività vengono riportate nel Programma Annuale delle attività per la
formazione professionale ai sensi dell’art. 15 del Regolamento concernente
l'individuazione degli strumenti e la definizione dei criteri per la programmazione
settoriale in attuazione dell'articolo 17 della legge provinciale 8 luglio 1996, n. 4
emanato con Decreto del Presidente della Giunta provinciale 25 settembre 2000, n.
24-42/leg.
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La programmazione annuale delle iniziative formative tiene conto, in primo luogo,
delle priorità indicate nel Programma di sviluppo provinciale, che demanda
espressamente al Documento di politica del lavoro per il triennio 2011-2013:
1) lo sviluppo dell’apprendistato nelle tre tipologie dell’apprendistato per la
qualifica ed il diploma professionale, dell’apprendistato professionalizzante e di
mestiere e dell’apprendistato di alta formazione e di ricerca;
2) il rafforzamento degli interventi di formazione professionale per prevenire
l’espulsione dal mercato del lavoro e per favorire il reinserimento lavorativo dei
soggetti disoccupati.
In secondo luogo tiene conto del “Programma degli interventi per affrontare la crisi
occupazionale dei giovani” approvato con delibera della Giunta provinciale 1444 del
1 luglio 2011, che dedica la prima linea guida a “Favorire l’ingresso nel mercato del
lavoro” mediante lo strumento dell’apprendistato, che costituisce il contratto di
inserimento occupazionale più collaudato e qualificato, anche alla luce
dell’esperienza straniera.
In terzo luogo costituisce attuazione del Documento degli interventi di politica del
lavoro per il triennio 2011 – 2013 approvato con delibera 1608 del 29 luglio 2011 e
successivamente integrato e modificato con delibera n°. 1217 del 15 giugno 2012 e n.
2868 del 27 dicembre 2012 e n. 232 del 15 febbraio 2013.
A.
FORMAZIONE PER LAVORATORI IN INGRESSO
Le attività formative sono promosse direttamente dall’Agenzia del Lavoro in
collaborazione con il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione.
1.
Interventi formativi per giovani assunti con contratto di apprendistato
L’Agenzia del Lavoro promuove, in collaborazione con il sistema formativo locale,
attività di formazione professionale e di inserimento lavorativo rivolte ai giovani
assunti con contratto di apprendistato in attuazione della Legge Provinciale 10
ottobre 2006, n. 6 e del relativo regolamento di attuazione.
Tali attività sono strutturate secondo tre tipologie:
a) interventi nell’ambito dell’apprendistato per la qualifica e per il diploma
professionale;
b) interventi per l’apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere;
c) interventi di alta formazione per l’acquisizione di titoli di studio anche
universitari.
Gli interventi sotto riportati sono conformi sia al Testo Unico sull’apprendistato
D.lgs 14 settembre 2011 n° 16, sia agli accordi sottoscritti con le parti sociali dell’8
febbraio 2013.
1.a
Interventi per l’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale
(punto 4.7 del Documento degli Interventi)
L’Agenzia del Lavoro organizza e finanzia corsi per il conseguimento di una
qualifica o di un diploma professionale in collaborazione con le istituzioni del
sistema educativo di istruzione e formazione locale e le aziende interessate.
I corsi o i percorsi individuali per i giovani che hanno abbandonato anzitempo la
scuola o la formazione professionale senza conseguire almeno una qualifica
professionale hanno una durata di 420 ore annue.
La formazione formale culturale e professionalizzante è svolta presso il sistema di
istruzione e formazione professionale e può essere realizzata anche in parte presso le
stesse aziende per la sola parte professionalizzante (almeno 100 ore), nel rispetto del
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programma concordato con le istituzioni educative e delle modalità operative
previste dall’Agenzia del Lavoro.
La formazione non formale è strutturata per obiettivi e indica le abilità operative che
devono essere esercitate dall’apprendista per il pieno apprendimento delle
competenze professionali.
I tutori sono tenuti a frequentare un percorso formativo di 16 ore in preparazione al
proprio ruolo.
Al fine di rendere sostenibili i costi gravanti sui datori di lavoro che aderiscono alla
presente modalità formativa, l’Agenzia del Lavoro concede un contributo annuo per
apprendista a copertura dei maggiori oneri formativi.
1.b1
Interventi formativi per l’apprendistato professionalizzante per
apprendisti assunti prima del 25 aprile 2012
(punto 4.8 del Documento degli Interventi)
L’Agenzia del Lavoro organizza offerte formative modulari a catalogo, a sostegno
degli obblighi formativi aziendali, in merito alla formazione formale, per 8 settori
produttivi (meccanico A, B, C, D, edile, legno, turismo, commercio, servizi alle
persone, tessile- abbigliamento, tipografico) per le figure professionali comuni alle
varie attività produttive nonché per lo sviluppo delle competenze trasversali del
giovane lavoratore/lavoratrice.
Le aziende sono tenute ad inviare i Piani Formativi Individuali all’Agenzia del
Lavoro.
Presso l’Agenzia del Lavoro è istituito un Gruppo Tecnico, con la partecipazione
delle parti sociali, per l’analisi dei Piani Formativi Individuali. L’Agenzia può
avvalersi dell’apporto di Enti/Organismi Bilaterali previsti dai C.C.N.L. e presenti
sul territorio provinciale, anche per la raccolta dei Piani formativi individuali.
Il tutore aziendale è tenuto alla frequenza di un corso formativo di durata non
inferiore alle 16 ore.
1.b2
interventi formativi per l’apprendistato
professionalizzante o di
mestiere per apprendisti assunti dal 26 aprile 2012
L’Agenzia del lavoro organizza e finanzia le offerte formative di cui al punto
precedente, anche per gli apprendisti assunti dal 26 aprile 2012 in poi assicurando la
copertura dei costi della formazione di base trasversale, mentre i moduli
professionalizzanti prevedono una compartecipazione ai costi da parte delle aziende
nella misura del 30%.
In applicazione del principio di sussidiarietà, recepito nell’accordo dell’8 febbraio
2013, gli enti bilaterali, ove contrattualmente previsto, procedono sulla base di
specifiche intese ad una progressiva presa in carico delle funzioni di:
• assistenza alla compilazione del piano formativo
• verifica di conformità per i P.F.I.
• attività di sostegno alla formazione aziendale
• sostegno alla documentazione e all’attestazione degli esiti sul libretto
formativo del cittadino.
L’agenzia finanzia inoltre, in via sperimentale, offerte formative per la transizione
d’impresa per parenti ed affini assunti come apprendisti. In questo caso la
compartecipazione ai costi da parte delle aziende è del 50%.
1.b3
interventi formativi per l’apprendistato di cui alla Legge 196/97
(punto 4.9 del Documento degli Interventi)
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In attuazione dell’art. 16 della Legge 196 del 97 e successivi decreti attuativi,
l’Agenzia del Lavoro programma, attua e finanzia offerte formative extraziendali
della durata minima di 120 ore annue. Le aziende possono, al fine di una migliore
personalizzazione del percorso e nel caso di un apprendista con titolo di studio
coerente con il lavoro svolto, scegliere parte del percorso formativo
professionalizzante, optando per alcuni moduli, opportunamente identificati e
comunicati, secondo le modalità previste, all’Agenzia del Lavoro o all’ente
formativo di riferimento.
Il tutore aziendale è tenuto alla frequenza di un corso formativo di durata non inferiore
alle 16 ore.
1.c
Azioni formative in apprendistato di alta formazione e ricerca
(punto 4.10 del Documento degli Interventi)
L’Agenzia del Lavoro in collaborazione con il sistema delle imprese, con le scuole
del sistema educativo di istruzione e formazione locale e con le Università, organizza
percorsi formativi sperimentali che consentono l’accesso ai vari livelli dei titoli di
studio (ad es. diploma di scuola media superiore, titoli universitari, specializzazione
tecnica superiore).
Sono previsti al riguardo 6 percorsi:
a.
per il conseguimento del diploma di istruzione tecnica professionale
- I giovani che hanno completato il biennio delle superiori o sono in
possesso del diploma professionale possono accedere a percorsi
differenziati per durata (4 anni e 2 anni) strutturati su un’offerta
formativa di 460 ore annue. Eventuali crediti formativi possono
modificare la ripartizione del monte ore annuo e la distribuzione delle
ore dedicate alla parte culturale e professionale.
Le misure di sostegno sono riportate nel documenti degli interventi di
politica del lavoro.
b.
per il diploma di tecnico superiore:
- I corsi per il conseguimento della specializzazione di tecnico superiore
possono essere frequentati anche in apprendistato della durata di 3
anni, se l’assunzione è nel primo anno , e di 2 anni, se l’assunzione
avviene al secondo anno.
Il monte ore di formazione extra aziendale varia, a seconda dei
percorsi , da un minimo di 300 ore ad un massimo di 600 ore all’anno.
Il documento degli interventi prevede un contributo all’assunzione.
c.
a completamento dei corsi di laurea, laurea magistrale e a ciclo unico
- Il percorso di completamento dell’ultimo anno dei corsi di laurea in
apprendistato è possibile per tutti gli studenti che abbiamo almeno:
 120 crediti se iscritti ai corsi di laurea

80 crediti se iscritti ai corsi di laurea magistrale
 240 crediti se iscritti ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico
d.
per la frequenza di master universitari di I° e II° livello
- La partecipazione ai master di giovani assunti in apprendistato è
consentita sia nell’ambito dei master già sponsorizzati dall’Università
sia nell’ambito di master organizzati per soddisfare specifiche
richieste del mercato del lavoro locale.
e.
Corsi per i dottorati di ricerca:
- L’ultimo anno dei corsi per i dottorati di ricerca possono essere
frequentati anche se lo studente è assunto in apprendistato.
Accordi ed incentivi:
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-
f.
I percorsi c.,d, ed e, saranno aggetto di intese tra le parti sociali per la
definizione contrattuale del relativo apprendistato che terrà conto delle
modalità organizzative, del monte ore formativo, degli obblighi
formativi in capo alle aziende e del relativo salario. L’Agenzia del
lavoro potrà, in base alla definizione del contratto stabilire dei
contributi alla formazione e al sostegno di tali percorsi.
Attività di ricerca:
- Possono essere assunti in apprendistato per la ricerca giovani
diplomati o laureati presso aziende che hanno attivato progetti di
ricerca con fondi propri o ricorrendo positivamente ai finanziamenti
provinciali , nazionali ed europei.
La durata dell’apprendistato è di 24 mesi con una formazione non
inferiore a 320 ore annue, prorogabile di ulteriori 12 mesi se l’azienda
ottiene l’approvazione di un progetto di internazionalizzazione di cui
all’art. 24 sexies comma 1 bis della L.P. 6/99 .
L’agenzia può erogare finanziamenti alla formazione dell’entità
prevista dal documento degli interventi.
2.
Interventi formativi personalizzati in apprendistato
(punto 4.11 del Documento degli Interventi)
L’Agenzia del Lavoro promuove e finanzia specifici percorsi di formazione
personalizzati in apprendistato a favore dei giovani in difficoltà di inserimento
professionale seguiti dai servizi socio-assistenziali territoriali o dai Centri per
l’Impiego.
Dette iniziative possono essere precedute anche da tirocini formativi personalizzati
della durata non superiore a 12 mesi.
3.
Interventi formativi per tutori aziendali dell’apprendista
(punto 4.12 del Documento degli Interventi)
Attivazione di percorsi formativi minimi, anche di breve durata, ed in collaborazione
con gli enti Bilaterali, per la comprensione dei compiti del tutore aziendale, per la
predisposizione dei Piani Formativi Individuali, per una corretta gestione
dell’approccio alla sicurezza e alla formazione degli apprendisti.
4.
Interventi formativi per maestri artigiani
(4.13 del Documento degli Interventi)
L’Agenzia del Lavoro può organizzare, per gli artigiani che chiedono di poter
operare come “maestri”, percorsi formativi di preparazione al ruolo di durata non
inferiore a 48 ore eventualmente arricchiti da offerte modulari di breve durata.
I contenuti dei corsi proposti approfondiscono, rispetto al compito dell’insegnamento
della professione, l’analisi dei bisogni, la progettazione della formazione, le tecniche
attuative, la personalizzazione dei processi di apprendimento e la valutazione degli
esiti ed altri aspetti delle competenze formative.
B.
INTERVENTI
PER
FAVORIRE
PROFESSIONALE CONTINUA
1.
Interventi formativi individuali extra aziendali di aggiornamento
(punto 4.3 del Documento degli Interventi)
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LA
FORMAZIONE
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L’Agenzia del lavoro finanzia i datori di lavoro che attuano percorsi formativi extra
aziendali, anche fuori provincia, ivi compresi i master di specializzazione, purché
non prevedano il rilascio di titoli universitari.
Il progetto formativo deve indicare contenuti, tempi, modalità di esecuzione,
soggetto formativo attuatore e deve prevedere una formazione formale di durata
minima di 24 ore. Il progetto può essere compilato con la collaborazione degli Enti
bilaterali, organismi per l’innovazione e lo sviluppo tecnico, associazioni dei datori
di lavoro.
Sono finanziabili anche percorsi di apprendimento delle lingue straniere almeno di
livello 2b del curriculum vitae Europass, purché la conoscenza della lingua sia
strettamente congruente con il ruolo e le mansioni del dipendente beneficiario.
I finanziamenti annui vengono concessi entro i limiti riportati dal documento degli
interventi
2.
Premi di specializzazione e di aggiornamento
(punto 4.4 del Documento degli Interventi)
Finanziamento di progetti di innovazione o di internazionalizzazione da attuarsi
mediante periodi di formazione e di distacco dal lavoro ordinario allo scopo di
facilitare, migliorare ed elevare il livello di professionalità dei dipendenti e del
management aziendale.
Il progetto formativo deve indicare le competenze da acquisire per migliorare la
qualità dei servizi o del management aziendale, i tempi e le modalità di esecuzione,la
suddivisione tra attività formativa formale ed attività formativa in contesto
produttivo o non formale, eventuali collaborazioni esterne di partnership con
Università o strutture pubbliche e private, compresi gli istituti di ricerca.
3.
Interventi formativi collettivi di aggiornamento
(punto 4.5 del Documento degli Interventi)
Sostenere l’arricchimento professionale dei lavoratori, la competitività delle aziende
e la stabilizzazione dell’occupazione, agevola inoltre il passaggio generazionale e
sviluppa orientamenti innovativi nella conduzione delle piccole aziende locali.
Il numero minimo di partecipanti (intendendo per tali tutte le tipologie identificate
nei destinatari), anche nel caso in cui la formazione sia realizzata da più datori di
lavoro, da società collegate o appartenenti al medesimo gruppo, non può essere
inferiore a 3 per le piccole e medie imprese, a 6 per le grandi imprese ed a 8 per corsi
multiaziendali.
Nel progetto formativo devono essere indicati gli obiettivi, i tempi e le modalità di
esecuzione; la durata minima del percorso non può essere inferiore a 24 ore.
Per i dipendenti stranieri possono essere previsti ed attuati moduli integrativi, anche
extra-orario di lavoro, per la conoscenza della lingua italiana e della realtà
economico e sociale trentina.
4.
Interventi formativi per il miglioramento della salute e della sicurezza
dei lavoratori sul lavoro
(punto 4.6 del Documento degli Interventi)
L'Agenzia del Lavoro può organizzare o finanziare iniziative di sensibilizzazione,
informazione e formazione, anche di breve durata ed a carattere modulare, per il
miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro,
secondo quanto previsto dalle direttive comunitarie, dalla normativa nazionale e
provinciale in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con
particolare riguardo ai settori produttivi che presentano livelli di rischio medio-alti. A
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tal fine sono sostenute collaborazioni con l’INAIL, Azienda provinciale per i servizi
sanitari, con altri Servizi provinciali, con altri enti o istituzioni aventi compiti in
materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con gli istituiti di istruzione e le
Università, con gli Enti Bilaterali e gli Organismi Paritetici contrattuali e con le
Associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori e con i Fondi Interprofessionali.
Gli interventi potranno riguardare:
• organizzazione di corsi a catalogo;
• finanziamento di attività formative aziendali o interaziendali in materia di
salute e sicurezza;
• finanziamento di attività di analisi dei bisogni, progettazione, monitoraggio e
valutazione degli interventi formativi, correlati con l'organizzazione del lavoro
e l'organizzazione della sicurezza;
• organizzazione di seminari su tematiche di rilievo per la diffusione della
cultura della sicurezza e della prevenzione;
• finanziamento di attività informative.
Viene data priorità alle iniziative cofinanziate da Organismi o Enti Bilaterali.
Per la partecipazione ai corsi a catalogo sono previste quote di iscrizione a carico dei
partecipanti, esclusi i disoccupati, definite dal Consiglio di Amministrazione
dell’Agenzia del lavoro, in misura percentuale al costo della docenza.
C.
FORMAZIONE
PER
DISOCCUPATI,
INOCCUPATI
LAVORATORI A RISCHIO DI DISOCCUPAZIONE
E
1.
Interventi formativi individuali di inserimento su domanda aziendale
(punto 3.7 del Documento degli Interventi)
L’Agenzia del lavoro finanzia la preparazione professionale aziendale per
l’inserimento occupazionale di nuovi dipendenti o dei dipendenti neo assunti.
I progetti formativi devono essere realizzati in un tempo massimo di 3 mesi e
prevedere una formazione formale di almeno 80 ore.
Il finanziamento è erogato dopo l’assunzione del destinatario con rapporto di lavoro
a tempo indeterminato oppure a tempo determinato per almeno 8 mesi se a tempo
pieno e per almeno 12 mesi se part-time (minimo 20 ore settimanali); nel caso di
progetti formativi pre assunzione l’assunzione deve avvenire entro 30 giorni dalla
conclusione del percorso.
2.
Interventi formativi collettivi di inserimento su domanda aziendale
(punto 3.8 del Documento degli Interventi)
L’Agenzia del lavoro finanzia i progetti formativi collettivi realizzati dai datori di
lavoro, anche tramite enti bilaterali, associazioni di categoria, soggetti formativi
accreditati.
Il progetto formativo deve riguardare almeno 3 partecipanti e durare da un minimo di
80 ore di formazione formale ad un massimo di 480 ore complessive tra formazione
formale e non formale.
Il finanziamento è erogato dopo l’assunzione del destinatario/i con rapporto di lavoro
a tempo indeterminato oppure a tempo determinato per almeno 8 mesi se a tempo
pieno e per almeno 12 mesi se part-time (minimo 20 ore settimanali); nel caso di
progetti formativi pre assunzione l’assunzione deve avvenire entro 30 giorni dalla
conclusione del percorso.
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3.
Interventi professionalizzanti su richiesta datoriale, organizzati da
soggetti formativi accreditati
(punto 3.9 del Documento degli Interventi)
L’Agenzia del lavoro finanzia i progetti formativi finalizzati all’apprendimento di
competenze specialistiche necessarie per procedere all’assunzione di dipendenti.
Il progetto formativo deve coinvolgere almeno 8 persone, durare da un minimo di 2
ad un massimo di 6 mesi, con almeno 160 ore di formazione formale.
Possono essere previsti momenti di completamento della formazione anche presso il
datore di lavoro richiedente.
I datori di lavoro devono procedere all’assunzione di almeno i due terzi dei
destinatari che hanno terminato il percorso con esito positivo entro 60 giorni dalla
conclusione dello stesso; in caso contrario, il finanziamento viene proporzionalmente
ridotto.
4.
Interventi formativi collettivi di qualificazione o riqualificazione attuati
dall’Agenzia del Lavoro
(punto 3.10 del Documento degli Interventi)
I corsi, attuati direttamente dall’Agenzia del Lavoro, sono a contenuto
prevalentemente professionalizzante, cioè volti a formare specifiche figure
professionali ricercate dal mercato del lavoro. I corsi si compongono solitamente di
una parte d’aula/laboratorio e di un tirocinio in aziende private. I servizi formativi
possono essere integrati da misure di sostegno alla collocabilità, anche in fase
successiva, per coloro che permangono in situazione di difficoltà occupazionale.
Le persone alla ricerca di lavoro che necessitano di una integrazione parziale delle
proprie competenze professionali possono essere ammesse ai moduli offerti per
l’apprendistato professionalizzante.
L’Agenzia del Lavoro può organizzare e finanziare, in via sperimentale, anche
attività di recupero culturale e professionale correlate all’acquisizione di eventuali
titoli di studio in raccordo con il Dipartimento competente in materia di istruzione.
5.
Interventi formativi per lavoratori a rischio di disoccupazione
(punto 3.11 del Documento degli Interventi)
L’Agenzia del Lavoro finanzia i progetti formativi per gruppi di almeno 3 lavoratori,
a seguito dell’analisi:
• dei bisogni di professionalità del mercato del lavoro locale per le attività di outplacement, anche a seguito di accordi di pre-mobilità;
• dei nuovi contenuti di riqualificazione professionale richiesti dalla
riorganizzazione aziendale per modifiche di processo o di prodotto.
La durata non può essere inferiore alle 6 settimane, con almeno 120 ore di
formazione formale, e non può essere superiore ai 6 mesi complessivi.
Possono essere previsti momenti formativi anche extraziendali in collaborazione sia
con gli enti bilaterali, sia con il sistema formativo pubblico e privato, sia con altri
datori di lavoro interessati al completamento degli apprendimenti professionali.
6.
Interventi formativi per lavoratori di settori produttivi connotati da
stagionalità
(punto 3.12 del Documento degli Interventi)
La finalità di tali interventi è l’incremento delle competenze professionali dei
lavoratori stagionali e lo sviluppo di politiche di stabilizzazione della forza lavoro del
settore.
Saranno attivate iniziative formative di qualificazione e riqualificazione, anche in
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accordo con gli enti bilaterali per sostenere la programmazione ed i contenuti
dell’offerta formativa, la partecipazione ai costi formativi e alle eventuali misure di
sostegno ai percorsi formativi.
In tale ambito possono essere sviluppate attività sperimentali in raccordo con il
Dipartimento competente in materia di istruzione:
• di riconoscimento di crediti formativi anche al fine di poter procedere, per
sommatoria di competenze acquisite sul lavoro e la frequenza dei moduli,
all’eventuale riconoscimento di titoli di studio professionali;
• di offerte formative in preparazione al lavoro stagionale.
I progetti formativi possono comprendere eventuali iniziative di integrazione delle
competenze culturali al fine di acquisire il relativo titolo professionale.
D.
INTERVENTI
STRAORDINARI
PER
L’OCCUPAZIONE
GIOVANILE ED I DISOCCUPATI IN GENERALE
D.1 PACCHETTO GIOVANI - politiche attive per l’occupazione giovanile
Il Pacchetto Giovani risulta essere l’insieme coordinato e personalizzato di alcuni
Interventi previsti nel Documento degli Interventi di Politica del Lavoro per il
triennio 2011-2013, adottato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1608
del 29 luglio 2011 e s.m.e i., ed in particolare:
Intervento 1A: Accoglienza ed informazione orientativa
Intervento 1B: Orientamento e consulenza professionale
Intervento 1C: Patto di servizio
Intervento 3.4: Interventi di riqualificazione delle competenze per disoccupati
con alcune ulteriori puntualizzazioni legate alla specificazione del target di
riferimento.
TARGET
Target PRIORITARIO (precedenza)
Giovani di età inferiore ai 25 anni, domiciliati in provincia di Trento, in uscita da
percorsi scolatici o formativi ovvero in stato di disoccupazione o inoccupazione,
entro 4 mesi dall’uscita o dal conseguimento di tale stato formale (iscrizione ad un
Centro per l’Impiego) a prescindere che dispongano o non dispongano di un
ammortizzatore sociale;
Target NON PRIORITARIO (solo a fronte di disponibilità residue)
Giovani di età inferiore ai 36 anni, domiciliati in provincia di Trento, in stato di
disoccupazione o inoccupazione, entro 4 mesi dal conseguimento di tale stato
formale (iscrizione ad un Centro per l’Impiego) e che non dispongono di un
ammortizzatore sociale.
AZIONI CHE COMPONGONO IL PACCHETTO
Il pacchetto è composto essenzialmente da tre azioni necessariamente presenti e fra
loro coordinate:
ORIENTAMENTO
FORMAZIONE
TIROCINIO
SUPPORTO ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO
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Tali azioni sono precedute da una necessaria fase di PRESA IN CARICO e di
ADESIONE DEI PARTECIPANTI curata dai Centri per l’Impiego dell’Agenzia del
Lavoro.
LA FORMAZIONE
Si tratta di un’azione destinata a fornire alcune competenze di base e trasversali,
anche in chiave di preparazione all’azione successiva di tirocinio.
L’azione si prevede articolata in moduli e 5 giornate e di durata complessiva pari a
26 ore procapite.
La formazione si prevede sia destinata a sviluppare i seguenti contenuti:
• I METODI E GLI STRUMENTI PER LA RICERCA ATTIVA DEL
LAVORO;
• LA COMUNICAZIONE EFFICACE IN CHIAVE PROFESSIONALE;
• LE KEY COMPETENCE EUROPEE PER L’APPRENDIMENTO
PREMANENTE;
• LE COMPETENZE TRASVERSALI (diagnosticare, relazionarsi, affrontare);
• MODULO BASE DI SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO;
• PREPARAZIONE AL TIROCINIO.
La formazione si prevede sia condotta da un docente e, per una percentuale almeno
pari al 20%, da un codocente.
Si prevede un tirocinio di durata pari a 8 settimane per partecipante (320 ore circa per
partecipante).
Il tirocinio dovrà avere contestualmente funzioni di socializzazione, orientamento e
professionalizzazione.
Il tirocinio dovrà essere svolto presso una unità operativa, avente sede in provincia di
Trento, di datore di lavoro privato.
Particolare attenzione dovrà essere riservata all’appropriazione delle seguenti
competenze:
 diagnosticare,
 relazionarsi,
 affrontare,
 risolvere problemi di una certa complessità.
Questo attraverso anche lo sviluppo di processi di:
 invenzione;
 acquisizione di nuovi stili di pensiero job oriented;
 nuove ed efficaci modalità e strategie di analisi della realtà;
 nuove ed efficaci forme di esercizio e di azione delle competenze acquisite in
ambito scolastico-formativo.
I contenuti più squisitamente tecnico-professionali dovranno essere sviluppati in
relazione alle aspettative del tirocinante ed agli interessi dell’impresa ospitante
SUPPORTO ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO
Quale quarta fase del pacchetto è previsto che l’Ente formativo realizzi una attività
di assistenza all’inserimento professionale della durata complessiva pari a 3 giornate
procapite, da realizzare da parte di un tutor (counselor) nell’azienda che ha ospitato
il tirocinio ovvero in altra azienda interessata ad una ipotesi di formalizzazione
contrattuale.
I costi di questa azione, comunque obbligatoria, vengono riconosciuti all’Ente
formativo solo a fronte di un esito positivo della fase (contratto di lavoro
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formalizzato con durata almeno pari a 6 mesi se trattasi di lavoro a tempo
determinato).
Qualora al termine del “pacchetto” sia attivato un contratto di lavoro, l’azienda che
assume il giovane ha diritto di beneficiare degli incentivi all’assunzione previsti
dalla normativa in essere in ragione della tipologia e della durata del contratto
effettivamente formalizzato.
ACCOMPAGNAMENTO COMPLESSIVO AL PACCHETTO
Il pacchetto complessivo viene promosso con la responsabilità dell’Agenzia del
Lavoro, che attua anche periodiche verifiche degli esiti e dei profili qualitativi
conseguiti.
Con compiti di regia, accompagnamento, monitoraggio e valutazione delle azioni che
compongono il “pacchetto” e dei loro risultati, è istituito un GRUPPO DI
PILOTAGGIO, composto da rappresentanti dell’Agenzia del Lavoro e da due
rappresentati delle parti economiche e sociali (un rappresentante delle parti datoriali
e uno delle parti sindacali).
Le azioni del pacchetto sono accompagnate da funzioni di counselling e di
monitoraggio (garantite dall’Ente di formazione). Le azioni di tirocinio e di
formazione sono inoltre accompagnate da azioni di tutorship (facilitazione
dell’apprendimento). In particolare il tirocinio è accompagnato da azioni di tutorship
pari ad almeno il 50% della durata complessiva di questo per ciascun gruppo (dai 15
ai 20 giovani).
ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL PACCHETTO
Il pacchetto complessivo viene promosso con la regia dell’Agenzia del Lavoro, che
attua anche periodiche valutazioni degli esiti e dei profili qualitativi conseguiti.
Le azioni attuative del pacchetto, post formalizzazione patto di servizi, sono attuate
da Enti formativi individuati, per aree territoriali omogenee, mediante bando ad
evidenza pubblica.
In particolare il territorio provinciale viene suddiviso il 8 aree (secondo il criterio
della contiguità spaziale). Per ciascuna area viene individuato un Ente di erogazione
dei servizi del pacchetto. Tale Ente dialoga direttamente con i Centri per l’Impiego di
riferimento territoriale.
L’Ente di formazione attua tutte le azioni del pacchetto con proprie risorse
professionali ed organizzative e secondo dei criteri e standard definiti dall’Agenzia
del Lavoro.
Le azioni di counselling post patto di servizi vengono anch’esse attuate dall’Ente
formativo individuato. Lo stesso vale per le azioni di tutorship e monitoraggio
specifico dei processi attuati.
IL NUMERO DELLE AZIONI E DEI BENEFICIARI OGNI ANNO
Si prevede una programmazione di interventi annua così definita:
AREA DI TRENTO: 24 percorsi (mediamente 2 a mese);
AREA DI ROVERETO: 12 percorsi (mediamente 1 a mese)
ALTRE 6 AREE: complessivi 24 percorsi (1 percorso ogni trimestre per area).
Ogni intervento si prevede venga attivato con una numerosità di partecipanti dai 15
ai 20. Si ipotizza quindi di “trattare” complessivamente ogni anno circa 1.100
giovani inoccupati o disoccupati.
I partecipanti maturano una borsa di tirocinio pari a 560,00 Euro (corrispondente a 8
settimane di tirocinio per 70 euro a settimana), qualora sia attestata una frequenza
con profitto di almeno il 90% della sua durata programmata complessiva.
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Viene inoltre garantita la gratuità dei mezzi di trasporto pubblici.
D.2- SERVIZIO DI DOCENZA, CODOCENZA, TUTORAGGIO E SUPPORTO
ORGANIZZATIVO-GESTIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI PERCORSI DI
SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE DI BREVISSIMA DURATA PER
LAVORATORI DISOCCUPATI
Il Documento degli Interventi di Politica del Lavoro per il triennio 2011-2013,
adottato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1608 del 29 luglio 2011 e
s.m.e i., prevede, nella Sezione II) FORMAZIONE PER DISOCCUPATI,
INOCCUPATI, SOSPESI, NONCHE’ PER I LAVORATORI OCCUPATI, Capitolo
3. FORMAZIONE PER DISOCCUPATI, INOCCUPATI E LAVORATORI A
RISCHIO DI DISOCCUPAZIONE, l’intervento 3.1 denominato ”Iniziative di
formazione finalizzate alla riqualificazione, aggiornamento e specializzazione di
brevissima durata”. Tale intervento ha le seguenti finalità:
“Aiutare i destinatari ad apprendere in contesti formali e promuovere lo sviluppo del
sapere connesso a dinamiche di apprendimento per tutto l’arco della vita “lifelong
learning”.
Inoltre, la Legge 28 giugno 2012, n. 92 “Disposizioni in materia di riforma del
mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, all’articolo 4, comma 33.
stabilisce che “…Al decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) all'articolo 3, dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti:
«1-bis. Nei confronti dei beneficiari di ammortizzatori sociali per i quali lo stato di
disoccupazione costituisca requisito, gli obiettivi e gli indirizzi operativi di cui al
comma 1 devono prevedere almeno l'offerta delle seguenti azioni:
b) azioni di orientamento collettive fra i tre e i sei mesi dall'inizio dello stato di
disoccupazione, con formazione sulle modalità più efficaci di ricerca di occupazione
adeguate al contesto produttivo territoriale;
La citata legge nazionale, nell’esercizio di una specifica competenza esclusiva dello
Stato centrale in materia di Livelli essenziali delle prestazioni, definisce quindi anche
i trattamenti minimi di cui devono poter beneficare, in particolare, i disoccupati nel
periodo fra i 6 e i 12 mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione, in termini
quantomeno di formazione “…sulle modalità più efficaci di ricerca di occupazione
adeguate al contesto produttivo territoriale”.
TARGET
Soggetti disoccupati con priorità per coloro che sono entrati in tale stato da più di tre
mesi e da meno di sei mesi e che godono i benefici di un ammortizzatore sociale.
Obiettivo dei percorsi è quello di garantire che i partecipanti:
•
acquisiscano la consapevolezza che esistono delle opportunità formative
importanti, che possono favorire anche il loro personale percorso di vita e di
carriera (apprendere è ancora possibile);
•
acquisiscano la consapevolezza che la scarsa conoscenza degli strumenti
informatici possa essere colmata e che questo è possibile concretamente ad
iniziare da questo intervento;
•
acquisiscano gli strumenti per una comunicazione efficace e per una ricerca
attiva del lavoro.”
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AZIONI CHE COMPONGONO IL PACCHETTO
Di seguito si specificano, natura, durata e contenuti degli interventi programmati
nell’ambito della presente linea di intervento.
Primo percorso “SENSIBILIZAZZIONE a calendario”
Si tratta di interventi con durata standard di 4 ore (eventualmente da programmare
anche in orario tardo pomeridiano o serale) da realizzare nel corso di una sola
giornata per settimana e su due sedi.
Le tematiche, da affrontare in chiave prevalentemente introduttiva, saranno
sviluppate, principalmente, secondo la tecnica del seminario e dovranno riguardare
tutti i seguenti ambiti:

tecniche, strumenti e metodologie per la ricerca attiva del lavoro con
specifico riferimento alla realtà socio-economico e istituzionale della
provincia di Trento;

simulazioni ed esercitazioni in ordine a tali tecniche, strumenti e
metodologie;

introduzione alle tecniche ed alle logiche digitali (logiche, potenzialità,
strumenti disponibili, operazioni base, ecc.) con specifico riferimento alla
consultazione e accessibilità a strumenti di informazione ed orientamento
elettronici;

introduzione alle tecniche ed alle logiche della comunicazione, soprattutto in
ambito professionale e con specifica attenzione al colloquio di selezione ed al
colloquio di lavoro;

simulazioni ed esercitazioni con riferimento a tali tecniche e logiche.
Sarà formulata una pianificazione temporale a calendario prevedendo ogni settimana
un seminario per ciascuna tipologia almeno su due sedi a livello provinciale (Trento
e Rovereto) con giorno fisso per ciascuna sede.
Non sono stabilite delle numerosità minime e massime di partecipanti a ciascuna
edizione. Le tecniche da utilizzare sono quelle d’aula con delle esemplificazioni
guidate con filmati ed altri prodotti di facile e gradevole consultazione e fruizione
accompagnate da simulazioni ed esercitazioni a gruppo unitario..
L’accesso è reso disponibile a tutti gli interessati fino ad esaurita capienza degli spazi
messi a disposizione ai sensi del presente capitolato.
Secondo percorso “FORMAZIONE con gestione a calendario”.
In questo caso i percorsi sono strutturati su due moduli di 7 ore ciascuno a gruppo
unitario. Le competenze da fornire riguardano:
1. un appropriato approfondimento delle tecniche, strumenti e metodologie
per la ricerca attiva del lavoro;
2. un richiamo ed aggiornamento in materia di sicurezza e igiene sul posto
di lavoro;
3. una introduzione alle competenze chiave per l’apprendimento permanente
di cui alla Raccomandazione n. 962 (CE) del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 18 dicembre 2006.
Risulta opportuno che il mix di competenze sub 3. sia modificato ogni 6 mesi di
programmazione degli interventi, in modo che i contenuti complessivi risultino di
interesse e non ripetitivi anche per un eventuale lavoratore che dovesse ripetere la
propria frequenza alle azioni di cui trattasi due volte l’anno.
I percorsi sono pianificati a calendario: una edizione ciascuno su due sedi a
settimana.
La loro frequenza non sarà considerata propedeutica ad alcun altro percorso.
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In sintesi, il quadro degli interventi da realizzare, settimanalmente, risulta
rappresentato nella tabella di seguito riportata:
Percorsi
Sede di Trento
Sede di Rovereto
Ore settimanali
SENSIBILIZAZZIONE
a calendario
1
edizione 1
edizione 8 ore a settimana
settimanale
settimanale
4 ore
FORMAZIONE
con
gestione
calendario
Totale
1 edizione primo
a modulo: 7 ore
1
edizione
secondo modulo:
7 ore
4 ore
1 edizione primo 28
ore
modulo: 7 ore
settimana
1
edizione
secondo
modulo: 7 ore
a
26 ore a settimana 18 ore a settimana 36
ore
settimana
a
L’accesso deve essere reso disponibile a tutti gli interessati fino ad esaurita capienza
degli spazi messi a disposizione ai sensi del presente capitolato.
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2.
INTERVENTI PER GARANTIRE IL DIRITTO ALLA FORMAZIONE
PROFESSIONALE
Con Decreto del Presidente della Provincia 5 novembre 2007 n. 24-104/Leg. è stato
emanato il regolamento per l’esercizio del diritto allo studio da parte degli studenti
del primo e del secondo ciclo di istruzione e formazione, il quale definisce i criteri e
le modalità per l’attuazione dei servizi e degli interventi previsti dagli articolo 72 e
73 della legge provinciale 7 agosto 2006 n. 5, la cui applicazione è stabilita a
decorrere dall’anno scolastico 2009/2010.
Il diritto allo studio si realizza attraverso la fruizione dei servizi e degli interventi di
seguito indicati e disciplinati nel citato regolamento e sulla base delle disposizioni
attuative emanate dalla Provincia ed in particolare nel Documento dei criteri per le
azioni ad esclusivo finanziamento provinciale.
a) servizio mensa
b) fornitura dei libri di testo
c) riconoscimento delle spese di convitto e alloggio;
d) copertura assicurativa;
e) concessione di assegno e di borse di studio;
f) servizio di trasporto;
g) servizi residenziali.
3.
AZIONI PER LO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO DELLE
FUNZIONI DI GOVERNO DEL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE E
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Le azioni previste in questo capitolo prendono in considerazione l'assetto del sistema
con riferimento alle funzioni di programmazione, accompagnamento gestionale,
attuazione, monitoraggio, controllo e valutazione. Tali azioni promuovono il
miglioramento della qualità complessiva dei processi che caratterizzano il
funzionamento del sistema dell’istruzione e formazione professionale, ivi compresa
la capacità di anticipare i mutamenti, di promuovere e sostenere la domanda di
formazione, di valutare l'impatto degli interventi e degli investimenti realizzati.
Le azioni previste in parte proseguono l'intervento già avviato negli anni pregressi ed
in parte avviano nuovi processi di sviluppo, secondo una logica che opera scelte sulla
scorta delle priorità strategiche definite nel presente Programma e di completamento
di alcuni importanti processi attuativi della Legge Provinciale 5/2006 che si
riferiscono alle istituzioni formative provinciali, alla nuova parificazione formativa e
al nuovo contratto di servizio che regola il rapporto tra la Provincia e le istituzioni
formative paritarie.
Infatti con il riconoscimento della parità formativa le Istituzioni formative paritarie
acquisiscono un nuovo “status” all’interno del sistema educativo provinciale e sono
chiamate a concorrere nell’innovazione e miglioramento continuo del servizio
formativo erogato, nell’ambito delle funzioni di governo esercitate dalla
Provincia.(art. 34 della legge provinciale 7.08.2006 n 5).
Le azioni individuate risultano le seguenti:
- analisi e comparazione dei modelli di gestione delle istituzioni formative
provinciali e paritarie;
- attuazione e verifica del rapporto del contratto di servizio rispetto alla natura di
affidamento di pubblico servizio ed in particolare la definizione di un modello di
valutazione e di gestione della qualità del servizio delle IeFP da parte delle
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istituzioni formative paritarie,cosi come previsto nell’articolo 16 del contratto di
servizio ed il potenziamento della pratica all’autovalutazione per le Istituzioni
formative paritarie e provinciali;:
- prosecuzione dell’analisi dei costi delle attività formative e controllo di gestione;
- razionalizzazione e riorganizzazione di alcune CFP/sedi a livello territoriale e
settoriale (Arco Cles, Tione), attraverso un apposito piano di miglioramento da
parte delle istituzioni formative coinvolte per la gestione associata dei servizi;
- supporto agli Istituti Provinciali di formazione professionale per la gestione dei
percorsi di IeFP
- supporto al processo e alle procedure di mantenimento della parificazione
formativa, anche attraverso apposite direttive e raccomandazioni da inviare alle
Istituzioni formative paritarie su ambiti specifici dello svolgimento del servizio,
in base allo status giuridico della parità;
- razionalizzazione e semplificazione delle procedure gestionali conseguenti al
nuovo contratto di servizio e alla verifica della qualità del servizio reso;
- implementazione e sviluppo della funzione di controllo e di vigilanza, anche con
riferimento al nuovo assetto organizzativo del Servizio Istruzione in itinere e
finale sull’attività di servizio affidata alle istituzioni formative provinciali e
paritarie con caratteristiche di sistematicità e continuità e di raccordo con le altre
funzioni di governo espletate dai Servizi del Dipartimento della Conoscenza.
Tale funzione riguarderà anche la vigilanza sulle attività organizzate sul
territorio da parte dei soggetti delle attività riconosciute ai sensi della normativa
di settore ai soli fini certificativi secondo le procedure previste nel presente
Programma e nelle disposizioni attuative, nonché il riconoscimento delle libere
attività formative ai fini di cui all’art. 28 della legge provinciale 3.09.1987 n. 21;
- miglioramento della funzione di valutazione di merito sulle risultanze
rendicontuali delle attività formative realizzate, finalizzato a rendere più efficace
ed efficiente il procedimento;
- realizzazione anche in via sperimentale di progetti di peer review e di
valutazione esterna, attraverso i quali favorire processi di garanzia per la qualità
del sistema di IeFP, in attuazione della Raccomandazione del Consiglio europeo
del 18 giugno 2009 e del Piano nazionale sulla garanzia per la qualità, con il
coinvolgimento delle Istituzioni formative provinciali e paritarie e attraverso
forme di rete da costituirsi in partnership a livello nazionale e internazionale;
- sviluppo dell’anagrafe unica e dei supporti informatici per quanto riguarda la
gestione didattica (registro, assenze, quarto anno, BES etc.), la certificazione
(nuove qualifiche, diplomi e certificazione delle competenze etc.);
- lo sviluppo di un sistema gestionale informatizzato per l’alta formazione
professionale.
Le azioni previste saranno attuate con il ricorso delle risorse provinciali e curate dalle
strutture provinciali competenti, che individueranno gli esperti o gli organismi da
coinvolgere, in possesso delle necessarie competenze, risorse scientifiche ed
organizzative.
4.
AZIONI PER LO SVILUPPO ED IL MIGLIORAMENTO
DELL’ATTIVITÀ FORMATIVA DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE E
FORMAZIONE PROFESSIONALE
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RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Le azioni per lo sviluppo ed il miglioramento dell’attività formativa riguardano il
presidio e il miglioramento continuo della qualità complessiva dell'intervento
formativo nonché la promozione ed il sostegno della domanda di formazione.
Le azioni da avviare per l’anno formativo 2013/14 si riferiscono agli obiettivi
strategici del presente Programma e perseguono le finalità di:
1. realizzare le linee di indirizzo per l’attuazione dei Piani di Studio provinciali con
riferimento a:
- il successo formativo;
- gli interventi di orientamento, di tutoraggio e di accompagnamento;
- la personalizzazione del percorso dello studente;
- le metodologie e le pratiche didattiche (laboratoriali, dell’alternanza
formativa, della simulazione d’impresa);
- l’approccio metodologico-progettuale e attuativo caratterizzante specifici
percorsi;
- le certificazioni esterne.
2. definire le linee di indirizzo volte ad orientare e supportare le istituzioni
formative nell’elaborazione dei Piani di Studio di Istituto dei percorsi
triennali/quadriennale e del quarto anno successivo alla qualifica,
valorizzandone l’autonomia didattica e organizzativa, in coerenza alla nuova
impostazione dell’ordinamento dell’istruzione e formazione professionale;
3. accompagnare la transizione del sistema dell’istruzione e formazione
professionale provinciale verso i nuovi piani di studio provinciali con particolare
riferimento alla realizzazione dei Piani di studio di Istituto e monitorare
l’attuazione, anche mediante la costruzione di apposita strumentazione rispetto a
• l’avvio del nuovo secondo anno dei percorsi triennali e quadriennali;
• lo sviluppo dell’intero triennio/quadriennio per il settore Agricoltura e
ambiente, dell'indirizzo grafico del settore Industria e Artigianato,
dell'indirizzo animazione turistico sportiva e del tempo libero del settore
Servizi
Nello specifico si prevede di accompagnare le istituzioni formative provinciali e
paritarie con azioni mirate di assistenza, di rinnovamento metodologico e di
valutazione degli apprendimenti e delle attività realizzate sia per quanto
concerne l’avvio del nuovo ordinamento che per la prosecuzione del vecchio
ordinamento e delle sperimentazioni che andranno a concludersi.
4. proseguire l’accompagnamento ed il monitoraggio dell’attuazione del nuovo
ordinamento del quarto anno di istruzione e formazione professionale in
alternanza, sviluppando e aggiornando gli strumenti e la valutazione ex-post dei
quarti anni già realizzati (indagine placement diplomati 2011, indagini a
conclusione del percorso sugli allievi, docenti e tutor aziendali, aziende
coinvolte, etc.). Si procederà inoltre a verificare gli indicatori di qualità di
realizzazione e di risultato, per la valutazione complessiva e comparata dei IV
anni, anche ai fini dell’assegnazione delle attività;
5. proseguire e sviluppare le metodologie e le pratiche di attuazione del
“Laboratorio atteggiamenti e relazioni”, previsto a livello sperimentale nel
nuovo ordinamento per i percorsi del settore Servizi, mediante la prosecuzione
dell’attività del gruppo di lavoro costituito con la partecipazione, tra gli altri,
delle istituzioni formative del settore. Il prodotto realizzato potrà essere assunto
nei Piani di studio di Istituto;
6. sviluppare l’analisi e la progettazione delle nuove opzioni segnalate dalle
associazioni imprenditoriali di categoria e/o dalle imprese, sentite per la
definizione delle figure di riferimento inserite nel repertorio provinciale, o di
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nuove figure evidenziate dalle prospettive di sviluppo locale o da piani settoriali
come ad esempio carpenteria metallica, meccatronica, logistica, accoglienza ed
ospitalità, gastronomia ed arte bianca, energia e ambiente, filiera legno e più in
generale allo sviluppo dell’offerta nella direzione dei poli già individuati per
l’istruzione tecnica;
ridefinire secondo la nuova impostazione la figura professionale di riferimento
per la qualifica/diploma dell’operatore ai servizi socio-assistenziali, che non si
riferisce agli Accordi di cui al 27 luglio 2011, in quanto figura nazionale che
appartiene al comparto socio-sanitario, nonché la definizione di eventuali nuove
figure richiesto in questo settore. Questa azione sarà realizzata, come negli anni
pregressi, in collaborazione con la strutture del Dipartimento lavoro e welfare;
proseguire il monitoraggio e la verifica delle sperimentazioni già avviate e con
riferimento alle annualità da concludere che riguardano:
- i servizi sanitari e socio-assistenziali alla persona (III anno, IV anno);
- gli indirizzi relativi alle costruzioni edili e alla carpenteria edile in legno (III
anno);
intervenire coerentemente al nuovo ordinamento sulla metodologia di
valutazione degli apprendimenti (interna, esterna, etc.) e dei relativi strumenti
con riferimento alle competenze e agli strumenti di analisi in ingresso e in uscita
del percorso, sulla verifica della qualità degli apprendimenti, anche con prove di
accertamento comuni ai diversi percorsi, sulla ridefinizione dell’esame finale di
qualifica, sulla certificazione delle competenze e sull’ulteriore sviluppo della
dimensione orientativa come processo e come approccio didattico, in termini di
apprendimento e di identificazione della scelta personale, rispetto alle
prospettive offerte dal percorso stesso (transizione al sistema scolastico,
inserimento nel mercato del lavoro, perfezionamento post-qualifica, quarto
anno);
realizzare, a seguito delle azioni avviate nel 2012/13, una proposta di
regolamento sulle modalità di valutazione periodica e annuale degli
apprendimenti e della capacità relazionale degli studenti, di certificazione delle
competenze acquisite, d'individuazione e svolgimento delle prove d'esame, di
composizione e funzionamento delle commissioni d'esame per l'acquisizione
della qualifica e del diploma professionale;
avviare un’analisi per lo studio di una particolare forma di abilitazione per gli
insegnanti dell’area professionale, quale requisito di accesso all’insegnamento
nel sistema dell’istruzione e formazione professionale, anche sulla base di
esperienze rilevate in altri contesti nazionali ed europei, nonché sulle diverse
funzioni organizzative;
proseguire nella definizione del modello di riferimento per quanto concerne la
formazione in apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale, secondo
quanto previsto dal Capo IV del regolamento dei piani di studio provinciale,
mediante il comitato guida, appositamente costituito a seguito dell’entrata in
vigore dello stesso regolamento, e composto pariteticamente da componenti del
Servizio Istruzione e dell’Agenzia del Lavoro;
verificare, con la costituzione di un apposito gruppo di lavoro, la consistenza e le
modalità di passaggio degli studenti tra i percorsi del secondo ciclo e l’eventuale
modifica/integrazione del regolamento di cui al DPP 7 ottobre 2010, n. 2254/Leg, nonché proseguire la realizzazione di azioni volte a garantire la
transizione tra i sistemi ed il relativo riconoscimento di crediti;
definire, congiuntamente al secondo ciclo di istruzione, le modalità per la
promozione e la valorizzazione dell'apprendimento in alternanza tra scuola e
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lavoro, in relazione ai bisogni individuali di istruzione e formazione dei giovani,
sviluppando l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, di
cui all’articolo 65 della LP 5/2006;
accompagnare e supportare le istituzioni formative provinciali e paritarie
mediante azioni mirate di assistenza metodologica a supporto della certificazione
delle competenze in esito all’obbligo di istruzione (DM 139/2007), secondo
quanto previsto dal D.M 9/2010 e dal quadro attuativo provinciale per l’intero
secondo ciclo di istruzione e formazione;
definire l’impianto, l’ordinamento formativo ed i requisiti di accesso per la
frequenza dell’apposito corso annuale per l’esame di stato con riferimento al
Protocollo d’Intesa Protocollo d’Intesa sottoscritto con il Ministero
dell’Istruzione dell'Università e della Ricerca il 7 febbraio 2013 per consentirne
l’attivazione a partire dall’anno scolastico 2014-15. Il protocollo vincola la
progettazione allo sviluppo di competenze in aree di apprendimento
prevalentemente teoriche (pari ad almeno il 70%), che si riferiscono all’ area
linguistica, matematica, scientifica e tecnologica e storico-socio-economica,
coerenti con il percorso formativo precedente e rispetto a quattro grandi settori
di riferimento agricoltura e ambiente, industria e artigianato, servizi e servizi
socio-sanitari.
analizzare la struttura d’esame di stato a conclusione dell’apposito corso annuale
definito nel Protocollo d’Intesa Protocollo d’Intesa sottoscritto con il Ministero
dell’Istruzione dell'Università e della Ricerca il 7 febbraio, per definire coerenti
strumenti di valutazione e di proposta di prove al Ministero.
verificare l’impatto sul sistema dell’istruzione e formativa dello sviluppo del
sistema di validazione e certificazione delle competenze, secondo l’impianto
definito dalla Legge Provinciale n. 10 del primo luglio 2013 ed in raccordo con
il Decreto Legislativo 16 gennaio 2013 n. 13.
proseguire le azioni rivolte alla strutturazione dei percorsi di qualifica rivolti agli
adulti, con riferimento al nuovo ordinamento e alla sperimentazione delle carte
ILA rispetto a:
- la verifica della tenuta dell’impianto complessivo (vedi deliberazione n. 2.348
del 26 ottobre 2007);
- la progettazione di dettaglio dell’impianto formativo;
- la verifica e lo sviluppo della progettazione di altri settori in cui si evidenzia il
fabbisogno;
- l’accompagnamento e il monitoraggio della sperimentazione dei percorsi di
qualifica per adulti avviati;
produrre il monitoraggio richiesto a livello nazionale per l’attuazione di:
- l’obbligo di istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione
professionale;
- le forme di transizione tra il sistema scolastico, formativo e del lavoro, con un
particolare riferimento a Protocolli sottoscritti con il MIUR;
assicurare un forte presidio sui tavoli nazionali per quanto concerne lo sviluppo
del sistema dell’istruzione e formazione professionale con riferimento alla
manutenzione del repertorio nazionale, alla definizione degli standard e più in
generale ai livelli essenziali delle prestazioni di cui al capo III del Decreto
Legislativo 226/2005, alla certificazione delle competenze, all’alternanza e ad
altri temi di rilevanza per il contesto dell’IeFP provinciale;
realizzare adeguate forme di promozione, divulgazione e conoscenza
dell’istruzione e formazione professionale trentina, attraverso:
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- la produzione di materiali, pubblicazioni di testi e articoli da rivolgere ai
diversi attori del sistema con riferimento al nuovo assetto ordinamentale
dell’istruzione e formazione professionale provinciale;
- la realizzazione e/o la partecipazione a manifestazioni, fiere, esposizioni, etc.
anche presso i diversi contesti e/o con i diversi referenti (economici, sociali,
territoriali, etc.);
- la promozione di momenti di incontro/confronto tra i soggetti che operano nel
campo dell’istruzione e formazione e gli operatori economici;
- la realizzazione e/o partecipazione a convegni, seminari, incontri o altro per
far conoscere l’istruzione e formazione professionale trentina;
Le azioni previste saranno attuate con il ricorso integrato delle risorse provinciali e
saranno curate dal Servizio Sviluppo e Innovazione del sistema scolastico e
formativo, che individuerà gli esperti o gli organismi da coinvolgere, in possesso
delle necessarie competenze, risorse scientifiche ed organizzative, nonché gli
operatori della formazione professionale da coinvolgere in tali azioni di sistema.
5.
FORMAZIONE DEGLI
PROFESSIONALE
OPERATORI
DELLA
FORMAZIONE
La formazione degli operatori costituisce uno degli strumenti più importanti per
promuovere e sostenere l'innovazione e lo sviluppo del sistema di IeFP, nonché la
concreta realizzazione delle azioni di intervento individuate nel presente Programma.
Per l'anno formativo 2013/14 il piano di intervento di sistema per la formazione degli
insegnanti delle istituzioni formative provinciali e paritarie si riferirà alle azioni
previste nel presente Programma per accompagnare e supportare i docenti alla
transizione al nuovo ordinamento e sarà curato direttamente dall’IPRASE, in
collaborazione con il Servizio Istruzione e con il gruppo di lavoro incaricato della
redazione dei piani di studio provinciali.
Accanto agli interventi programmati dal Centro sono attuabili da parte delle
istituzioni formative provinciali e paritarie progetti di formazione rivolti ai propri
operatori, che possono essere allargati anche agli altri operatori del sistema della
IeFP. Per questi interventi di formazione formatori si suggeriscono modalità di
intervento che prevedano, accanto alle tradizionali fasi d’aula, percorsi di
accompagnamento-supervisione da parte di consulenti-esperti rispetto alla gestione
concreta di situazioni.
E’ inoltre prevista per tutti gli operatori della formazione professionale la
partecipazione a seminari, convention e iniziative strutturate a catalogo.
Modalità di finanziamento e di affidamento dei percorsi formativi
Le attività sono finanziate con le risorse provinciali e attuate:
- dagli Istituti di Formazione Professionale Provinciali;
- dalla Fondazione Edmund Mach Istituto Agrario San Michele mediante le
risorse provinciali assegnate dalla LP 28/90;
- dalle istituzioni formative paritarie secondo la procedura per l'assegnazione
gestionale individuata nel Documento dei criteri per l'assegnazione delle azioni
ad esclusivo finanziamento provinciale (deliberazione della Giunta Provinciale
di data odierna).
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6.
PIANO FINANZIARIO
6.1. CRITERI FINANZIARI
Già da alcuni anni, per sostenere gli obiettivi di funzionamento e di sviluppo del
sistema formativo così come delineati nel presente Programma, la sostanziale
contrazione delle risorse disponibili, a fronte di una significativa e costante crescita
degli utenti, ha comportato la necessità di ridefinire e razionalizzare le spese, pur
mantenendo l’obiettivo di mantenimento qualitativo dell’offerta formativa
prioritariamente riferita all’Istruzione e la Formazione Professionale.
Capitolo 256000/001 (v. tavola 6.5)
La necessità di rientro della spesa, ha visto una riduzione della programmazione in
due anni da 44 milioni circa del 2011/12 agli attuali € 41.600.000,00 a fronte di un
costante e consistente aumento dell’utenza pari a circa il 20% degli studenti in più
rispetto l’a.f. 2009/2010.
Considerato che lo scorso anno formativo 2012/2013, l’impegno complessivo su tale
capitolo è stato di € 41.279.298,62 a fronte di una previsione programmata in €
41.920.828,00 e considerato che si prevede un aumento delle attività per il
2013/2014 che si aggira intorno alle 7.000 ore corso complessivamente per
“Triennio/quadriennio dell’Istruzione e formazione professionale” (diritto – dovere)
e “Quarto anno di diploma professionale” (il costo aggiuntivo potrebbe aggirarsi
intorno ai 750.000 euro), si ritiene di non poter programmare per il 2013/2014 una
spesa inferiore ai suddetti € 41.600.000,00 adottando le seguenti ulteriori azioni di
contenimento.
Tali azioni per l’a.f. 2013/2014, rientranti nell’ambito del Piano di miglioramento
provinciale di cui all’art. 3 della LP 31.5.2012, n. 10 e successive disposizioni
attuative, consistono in una revisione complessiva dei parametri di finanziamento di
alcune tipologie formative e voci di costo al fine di proseguire nel processo di
razionalizzazione, qualificazione e controllo della spesa pubblica nel settore della
formazione professionale come anche delineato nei Piani di miglioramento presentati
dalle Istituzioni formative paritarie.
1. “Triennio e quadriennio dell’Istruzione e formazione professionale” e “Quarto
anno di diploma professionale”
Si è definito un nuovo parametro finanziario ora corso, riducendolo da €
140,50 a € 136,00 (il parametro medio ricalcolato sull’assegnato 2012/2013
sarebbe stato di € 136,37), con la contestuale applicazione del parametro
ridotto di € 110,00 sulle ore corso assegnate in più rispetto all’anno formativo
precedente (2012/2013), anziché rispetto all’a. f. 2009/2010 come applicato in
precedenza.
Risparmio di circa € 83.000.
2. “Simulimpresa”
In prosecuzione del rientro graduale programmato rispetto alla progressione
dell’entrata in vigore del nuovo Ordinamento IeFP, l’apporto finanziario a
sostegno di tale metodologia didattica viene ulteriormente ridotto e quantificato
nei limiti del 70% di quello assegnato nell’anno formativo immediatamente
precedente, indipendentemente dalla consistenza delle ore corso assegnate per i
Percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale”.
Per tale azione connessa all’IeFP viene pertanto quantificato un risparmio di €
87.000 ca (€ 203.000 rispetto ad € 290.000 circa del 2012/13).
3. “Specifiche leggi”:
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l’apporto finanziario a sostegno di tale tipologia formativa viene ulteriormente
ridotto e quantificato nei limiti del 70% di quello assegnato e realizzato
nell’anno formativo immediatamente precedente.
Per tale tipologia formativa viene pertanto quantificato un risparmio di €
59.000 ca (€ 138.000 rispetto ad € 197.000 circa del 2012/13).
”Accordo di programma tra la Provincia autonoma di Trento e la Camera di
commercio, industria, artigianato e agricoltura di Trento” per la durata della
XIV legislatura (deliberazione della Giunta provinciale n. 316 di data 20
febbraio 2009 e ss.mm. ii.).
Riduzione di € 100.000 (da € 420.000 ad € 320.000) del finanziamento previsto
per le attività formative affidate ai sensi dell’art. 16 del suddetto Accordo..
Voce di costo c)2. “Finanziamento per la messa a disposizione di immobili di
proprietà delle Istituzioni”.
Riduzione del 10% del finanziamento definito per l’anno f. 2012/2013 e
contestuale sospensione del riconoscimento dell’aggiornamento ISTAT
eventualmente richiesto dall’Istituzione formativa paritaria.
Riduzione di € 56.000 (da € 561.000 ca ad € 505.000 ca).
RIDUZIONE FINANZIARIA delineata negli obiettivi di riduzione delle spese
per effetto delle azioni previste dai piani di miglioramento pluriennali
presentati dalle Istituzioni formative paritarie.
Dai finanziamenti spettanti ad ognuna delle Istituzioni formative paritarie,
quantificati in base ai criteri definiti dal “Documento dei criteri” sopra citato e
dal presente Programma annuale, viene dedotta una quota finanziaria
quantificata in proporzione ai finanziamenti suddetti.
Ai fini del calcolo vengono considerati i finanziamenti, comprensivi degli
eventuali acconti, assegnati con la prima determinazione di affidamento delle
attività per gli anni formativi e gli importi complessivi di seguito indicati (non
rientrano nel conteggio gli eventuali finanziamenti assegnati per l’Alta
formazione professionale).
- anno formativo 2013/2014
€ 100.000.=;
- anno formativo 2014/2015
€ 200.000.=.
Ulteriori interventi
Inoltre, per l’assegnazione delle attività della tipologia formativa del “Quarto
anno”, si è previsto di ridurre il finanziamento assegnabile per ogni percorso
attivato di un diciottesimo per ogni studente mancante ai diciotto, in caso di
avvio e/o ammissione all’esame di diploma di un numero di studenti inferiore
ai diciotto.
Tali modalità di assegnazione e finanziamento sono meglio descritte nel
“Documento dei criteri per l’assegnazione delle azioni ad esclusivo
finanziamento provinciale” che sarà approvato contestualmente al presente
documento.
Il risparmio che potrà derivare da tale previsione risulta difficilmente
quantificabile in quanto le iscrizioni al quarto anno potranno essere
formalizzate solamente nel mese di settembre.
Bisogni Educativi Speciali
anche per il 2013/2014 si prevede sostanzialmente il contenimento per il
secondo anno consecutivo, entro i limiti del 2011/2012, delle risorse previste
per l’area dei Bisogni Educativi Speciali -B.E.S.-, nonostante l’incremento del
12% circa degli studenti con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992;
Entrate
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RIFERIMENTO: 2013-S167-00151
Come rilevabile dal successivo punto 6.2 le quote a carico degli utenti sono
state elevate di € 10,00 per le tipologie formative: Percorsi triennali e
quadriennali di IeFP, Quarto anno per il conseguimento del diploma
professionale, Percorsi di qualifica per adulti, Perfezionamento post-qualifica,
Corsi di abilitazione professionale di acconciatura e di estetica a seguito del
percorso di IeFP triennale.
Per la macrovoce di costo b) “Interventi per garantire il diritto alla formazione
professionale” e per le altre voci della macrovoce c) “Voci di costo specifiche”, si
potranno verificare limitati aumenti derivanti dall’aumento dell’attività formativa.
La quantificazione previsionale delle seguenti voci di costo ha tenuto conto dei
sottoriportati criteri:
- percorsi triennali e quadriennali di formazione professionale (diritto-dovere): è
avvenuta sulla base delle iscrizioni attuali (luglio 2013) prevedendo un
aumento di iscrizioni in corso d’anno analogo a quello del 2012/2013;
- voce c)4.1 TFR conseguente a liquidazioni per pensionamenti/anticipazioni del
personale dipendente: è stato calcolato in base alle richieste finanziarie delle
Istituzioni formative nel corso dell’a.f. 2012/2013 di competenza anche di anni
formativi precedenti.
Anche per il 2013/2014, per le richieste finanziarie per oneri derivanti dalla
liquidazione del Trattamento di fine rapporto di competenza di anni precedenti, si
utilizzano gli stessi fondi programmati sul capitolo 256000/001 per l’anno formativo
2013/2014.
Capitolo 252720 (v. tav. 6.6 “Fondo per l’Alta formazione”)
I parametri finanziari ora corso di questa tipologia formativa sono stati ridotti del
19% passando da € 200,00 a € 165,00 per l’area della cucina e ristorazione e da €
145,00 a € 120,00 per le altre aree. Ciò a seguito della riduzione di € 300.000 del
Fondo per l’Alta formazione sul Bilancio 2013, che passa da € 1.600.000,00,
assegnati sul precedente bilancio 2012, a € 1.300.000,00 del bilancio del corrente
esercizio finanziario.
Anche per questa tipologia si è previsto di ridurre il finanziamento, assegnabile
per ogni percorso attivato, di un diciottesimo per ogni studente mancante ai
diciotto, in caso di avvio con un numero di iscrizioni inferiore ai diciotto studenti.
Tali modalità di assegnazione e finanziamento sono meglio descritte nel
“Documento dei criteri per l’assegnazione delle azioni ad esclusivo finanziamento
provinciale” che sarà approvato contestualmente al presente documento.
Il risparmio che potrà derivare da tale previsione risulta difficilmente
quantificabile in quanto ad oggi non definito il numero degli studenti che potranno
superare la prova di valutazione/selezione in ingresso.
Per quanto riguarda gli altri capitoli, la spesa rimane pressoché invariata rispetto allo
scorso Programma annuale 2012/2013.
6.2. CRITERI ED ENTITÀ DEL CONCORSO A CARICO DEGLI UTENTI.
Il presente Programma definisce, in ragione della tipologia e della durata corsuale, i
criteri e l’entità del concorso a carico degli utenti come di seguito indicato. Tale
concorso si applica agli studenti che frequentano le attività gestite dalle Istituzioni
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formative paritarie, nonché a quelli degli Istituti formativi provinciali in quanto
compatibili con le previsioni di cui all’art. 16 comma 2 della L.P. 7.8.2006, n. 5.
QUOTE RELATIVE AL CONCORSO PER LA PARTECIPAZIONE AI
CORSI DI FORMAZIONE PER STUDENTE
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP)
Percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e Formazione
Professionale
Quarto anno per il conseguimento del diploma professionale di
tecnico
EURO
45,00
60,00
Per quanto riguarda i “Percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e Formazione
Professionale” e il “Quarto anno per il perseguimento del diploma professionale” è
ammessa la possibilità per le Istituzioni formative paritarie di richiedere dei
contributi finanziari a carico degli studenti.
I suddetti contributi dovranno essere specificatamente destinati alle attività, ancorché
previste nella programmazione di centro, comunicate agli studenti e alle loro
famiglie, rientranti nelle seguenti fattispecie:
- ulteriori attività rispetto a quelle curricolari (oltre le 1066 ore);
- uscite didattiche, soggiorni studio e spostamenti conseguenti all’espletamento
del percorso formativo;
- eventuali dotazioni e particolari sussidi messi a disposizione dalle Istituzioni
formative paritarie.
Le Istituzioni definiscono preventivamente i criteri per la determinazione di suddetti
contributi finanziari nonché le procedure per il corretto trattamento contabile e
fiscale delle conseguenti quote finanziarie in entrata.
ALTRE TIPOLOGIE FORMATIVE
45,00
Percorsi di qualifica per adulti
45,00
Perfezionamento post-qualifica e formazione permanente
Interventi previsti da specifiche leggi:
corsi inferiori alle 40 ore
55,00
corsi dalle 40 ore alle 100 ore
100,00
corsi superiori alle 100 ore
135,00
corsi di abilitazione professionale di acconciatura e di estetica a
seguito del percorso di IeFP triennale
60,00
500,00(**)
Alta formazione Professionale: primo,secondo e terzo anno
(**) è possibile prevedere anche una rateizzazione della quota. Per i giovani che
partecipano agli interventi di AFP sono previste agevolazioni alla frequenza secondo
quanto previsto dall’art. 59 della LP n. 20 del 29 dicembre 2005 (borse di studio e
prestito d’onore).
E’ inoltre prevista una quota per la partecipazione::
- all’esame di qualifica professionale da parte dei candidati privatisti così definita:
Candidato residente in provincia di Trento
Euro 25,00
Candidato non residente in provincia di Trento
Euro 100,00
- all’esame finale previsto per gli interventi relativi alle specifiche leggi laddove
non risulta vincolante la frequenza di un determinato percorso di formazione
Candidato residente in provincia di Trento
Euro 25,00
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-
Candidato non residente in provincia di Trento
all’esame finale dell’alta formazione
(v. delibera n. 2744 dd 24.10.2008)
Euro
50,00
Euro
50,00
Non è concessa facoltà alle Istituzioni formative paritarie di proporre maggiorazioni
delle sopraindicate quote a carico degli utenti, fatto salvo quanto sopra specificato,
ad esclusione di quelle individuate per le specifiche leggi, che sono da intendersi
quali quote minime.
In deroga ai criteri generali, ad esclusione dell’alta formazione professionale, le
quote a carico degli allievi non dovranno essere corrisposte da:
- allievi il cui nucleo familiare fruisca del reddito di garanzia o ne abbia i requisiti;
- cittadini stranieri extracomunitari nell'ambito di quanto delineato dalla LP 13/90;
- detenuti;
- giovani in servizio civile e giovani alle armi che non hanno un rapporto di
impiego permanente con l'amministrazione della difesa
- giovani che partecipano a progetti di internazionalizzazione, previsti dal presente
Programma.
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RIFERIMENTO: 2013-S167-00151