Anthony D`Anna (Mondo Imports e Boccaccio Cellars) ambasciatore

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Anthony D`Anna (Mondo Imports e Boccaccio Cellars) ambasciatore
Anthony D’Anna (Mondo Imports e Boccaccio Cellars) ambasciatore del vino italiano in Australia
Dopo aver raccontato, altrove , come vanno le cose per il vino italiano in Australia, ho pensato
di dare la parola anche su Vino al vino ad un importante ambasciatore delle sorti dei nostri vini
nella terra dei canguri. Ecco dunque la parola a
Anthony D’Anna
, esponente di una famiglia di origine calabrese emigrata nella zona di Melbourne oltre
cinquant’anni fa e fortemente impegnata nel business del vino
Down Under
.
Con un grande negozio, Boccaccio Cellars , dove vengono venduti (con ottimi risultati) vini
italiani e di altri Paesi disponibili in Australia, e con la società di importazione di vini italiani
Mondo Imports
, che importa e distribuisce vini di aziende come Roagna, Passopisciaro, Le Vigne di Alice,
Castello di Monsanto, Brigaldara, Corte Sant’Alda, Piero Benevelli, Traversa, Paolo Saracco,
Gran Sasso, Pipoli, Lucarrelli, Cristo di Campobello, Le Moire. Un’esemplare storia italiana,
quella dei D’Anna, che dimostra non solo le grandi capacità degli italiani più in gamba di imporsi
anche all’estero e di farsi portabandiera della produzione agroalimentare di qualità, ma che
dimostra quale mercato molto interessante per i nostri vini stia diventando l’Australia. Dove un
numero crescente di appassionati guarda ai vini di casa nostra per andare oltre i
blockbuster wines
troppo concentrati e muscolosi e apprezzi sempre più finezza, eleganza, senso di origine e
personalità.
E quel carattere food friendly, che rende i nostri vini insuperabili. Buona lettura!
Alcune informazioni su di lei Anthony: come é iniziato il suo percorso nel vino e come é stata la
sua formazione in Australia?
La mia famiglia per alcuni generazioni aveva coltivato la terra e vigneti in Calabria. Dopo la
seconda guerra mondiale, quando l’Italia era una realtà economica ben diversa da quella
odierna i miei nonni decisero di cercare una sorte migliore in Australia e partirono alla volta di
Melbourne.
Dapprima mio padre ed i suoi si misero a commercializzare pane fresco con un pulmino ai vari
emigrati che come loro avevano lasciato l’Europa, poi nel 1963 poterono acquistare un negozio
dove commercializzare anche vino.
Nel 1969 poterono acquistare della terra nella Yarra Valley con l’obiettivo di piantare un vigneto
e produrre vino, e poi nel 1974 acquistarono altra terra a Balwyn, una zona non conosciuta per
la produzione agroalimentare, e crearono un supermercato, dove avevano particolare spazio
cibi e vini.
Le cose andarono bene e poterono crescere acquistando altri negozi intorno e puntando
sempre sui vini australiani e italiani. Nel 1997 quando io e miei fratelli eravamo ancora
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all’Università aiutammo a piantare i primi vigneti nella proprietà di famiglia, ora condotta da mio
fratello che produce vini per la nostra azienda, Hoddles Creek Estate nella Yarra Valley nella
zona di Victoria.
Una volta finiti gli studi universitari e la specializzazione in commercio e finanza e in politica
internazionale, sono entrato nell’attività di famiglia e sono persuaso che sia stata la migliore
decisione che potessi prendere. La mia famiglia produce propri vini (Pinot Noir, Chardonnay e
Pinot Blanc) che vende ad altri commercianti e ristoranti ed esporta nel mondo ed inoltre
abbiamo un punto vendita dove vendiamo vini australiani e italiani.
La naturale evoluzione è stata quella di diventare importatori di vini della nostra terra d’origine
e venderli agli stessi ristoranti e negozi che già acquistano i nostri vini.
Non importiamo vini qualunque, ogni azienda deve essere a proprietà familiare, avere un forte
legame con la propria terra e promuovere varietà autoctone della propria zona.
Parliamo di Mondo Imports…
Abbiamo creato la società Mondo Imports per fare arrivare questi vini in Australia. Anche se
siamo nel mondo del vino dal 1963, Mondo Imports è un’attività che mi rende molto orgoglioso,
perché è facile entrare negli affari familiari e non toccare nulla, ma questa cosa non mi andava
bene e volevo creare qualcosa di mio. Mondo Imports è cominciata in sordina, con il semplice
aiuto dei miei familiari e oggi ha un ruolo importante nell’importazione di vini italiani in Australia.
La scelta di diventare un importatore e di specializzarsi sui vini italiani è dovuta solo alle sue
origini familiari?
Sebbene nato in Australia ho sempre avuto un forte legame con l’Italia, un legame che
aumenta ogni anno a tal punto che non sarei sorpreso di finire la mia vita in Italia.
Anche se bevo e gusto i vini di Francia, Spagna, Nuova Zelanda non ho con loro lo stesso
legame e la stessa passione che sento per i vini italiani. Per fare bene le cose ci vuole passione
e noi siamo appassionati dei vini italiani. Non è solo lavoro, noi importiamo i vini italiani perché
amiamo l’Italia ed i suoi vini. Vengo in Italia almeno una volta l’anno e provo le stesse emozioni
che provai nel corso del primo viaggio quando ero un ragazzo: l’Italia è nelle nostre vene e i vini
italiani ci appassionano.
Qual’è la storia delle due società Mondo Imports e Boccaccio? E che relazioni ci sono tra le due
società?
Noi conduciamo Mondo Imports e Boccaccio Cellars (e la Hoddles Creek Estate) come attività
separate. Boccaccio Cellars propone i migliori vini italiani di diversi importatori e regioni, siamo i
più importanti venditori al dettaglio dei vini della Produttori del Barbaresco in Australia, ma non
siamo i loro agenti.
Vendiamo molte casse di Brunello ogni anno ai collezionisti di vino australiani, ma non siamo
diretti importatori di aziende di Montalcino. Abbiamo rapporti stretti con Gaja, ma non siamo i
loro importatori australiani.
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Boccaccio riguarda la vendita del meglio dei vini italiani, da importatori diversi. Naturalmente
nel nostro punto vendita vendiamo anche i vini che importiamo, ma non hanno trattamento di
favore. Non ci si può considerare dei seri commercianti di vini italiani a livello dettaglio se ci si
limita a promuovere i vini che si importano. Abbiamo fatto diventare Boccaccio Cellars come
uno dei migliori negozi di vini italiani in Australia perché prestiamo grande attenzione al lavoro
di ogni importatore e sarebbe un disservizio nei confronti del vino italiano e dei nostri clienti se
ragionassimo diversamente.
Con Mondo Imports noi commercializziamo i vini che importiamo e quelli della nostra azienda
vinicola in ristoranti e negozi in tutta l’Australia. Abbiamo creato Mondo Import nel 2006 e
attualmente importiamo più di 150 mila bottiglie di vino dall’Italia.
In Australia i vini del Nord e Centro Italia hanno sempre avuto largo spazio, grazie a fantastici
importatori quali Trembath and Taylor, Arquilla and Negociants, che hanno fatto un ottimo
lavoro e introdotto le persone a vini come Chianti, Brunello, Barolo e Barbaresco. E sebbene
noi stessi importiamo vini dal Centro e Nord Italia, cosa molto importante per noi, ci siamo
costruiti una certa fama come importatori specializzati in vini espressioni di varietà autoctone
del Sud Italia, vini che rappresentano la mia grande passione.
Abbiamo iniziato da poco la nostra prima collaborazione con un’azienda calabrese, Le Moire ,
che ha sede ad una trentina di chilometri dalla località dove è nata mia madre. Un’azienda
familiare che produce un grande vino rosso da varietà locali: un esempio di quello che è Mondo
Imports.
Che genere di vini preferiscono oggi gli appassionati di vino in Australia? Preferiscono vini
locali, o neozelandesi o del Nuovo Mondo o tendono anche a scegliere vini provenienti da altri
Paesi come l’Italia?
Oggi i vini che gli australiani preferiscono bere sono diversi da quelli che erano in voga 10 o 15
anni orsono. La gente attualmente tende ad acquistare innanzitutto un vino, senza preoccuparsi
da dove provenga, mentre in passato si tendeva a puntare molto di più sui vini australiani.
I vini della Nuova Zelanda hanno avuto un sacco di successo in Australia, oggi il loro spazio
tende a diminuire con l’arrivo di altri vini provenienti da tutto il mondo. Abbiamo scelto il
momento adatto per avviare la nostra attività di importatori, perché oggi i bevitori di vino in
Australia sono alla ricerca di differenti vini e stili di vino.
Può descrivere qual’è la scena del vino in Australia dopo la crisi economica. In che situazione si
trova l’industria del vino australiana?
In Australia possiamo dire di essere stati fortunati perché non c’è stata una grande crisi e
siamo stati al riparo, grazie alla nostra distanza e al nostro tipo di economia da quanto è
successo in Europa e negli States.
Questo ha fatto sì che la scena del vino potesse continuare a svilupparsi e crescere negli ultimi
cinque anni. L’elemento chiave non sono le condizioni economiche, ma il dominio di alcune
catene di supermercati (Coles and Woolworths) che dettano a molte aziende ed importatori i
termini economici di vendita, termini non sempre ragionevoli o sostenibili.
Questo dominio ha portato molte aziende ed importatori alla bancarotta o in condizioni di
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grande difficoltà. Questi supermercati hanno acquistato diversi negozi di vino in tutta l’Australia
e lo spazio di commercianti indipendenti si restringe sempre più e questo rappresenta davvero
un grande problema.
La crisi economica ha cambiato il mercato del vino in Australia? Le persone che prima erano
disposte a comprare e bere vini sono ora disponibili a pagare lo stesso prezzo per i vini che
pagavano prima della crisi?
Anche se non c’è stata una grandissima crisi, le persone si sono fatte molto più attente nello
spendere. Preferiscono evitare grandi spese o indebitarsi per automobili o tv di lusso e
preferiscono godersi la vita ad esempio pranzando fuori al ristorante e mantenendo un equilibrio
nel loro reddito. Anche i vini dal prezzo superiore ai 50 dollari australiani (40 euro) hanno
conosciuto una frenata e si sono fatti più difficili da vendere e devono davvero giustificare con
una qualità superba il loro prezzo.
Può darmi un’idea di quello che si paga oggi mediamente per una bottiglia di buon vino in
Australia in un negozio o in un ristorante?
La gran parte del vino venduto al dettaglio ha un prezzo medio tra 15 e 20 dollari (tra 12 e 16
euro). Questo permette ai consumatori di acquistare vini di buona qualità australiani ed esteri.
Questo diventa un range tra 40 e 60 dollari (tra 32 e 50 euro) su gran parte delle carte dei vini.
Le persone in Australia preferiscono bere vini al ristorante o a casa? Il consumo domestico è
più importante ed in crescita del consumo al ristorante?
La gente tende sempre più a pranzare al ristorante e si tratta di un trend che continuerà anche
nei prossimi anni. Questa è una buona cosa sia per i ristoranti che per l’industria del vino.
Anche il consumo domestico è in aumento, perché cresce la cultura del vino e anche
l’esplosione di wine & food blog ha dato alla gente la spinta per cucinare e bere sempre meglio
anche a casa.
Quali sono i vini esteri preferiti dagli appassionati di vino australiani e che posto hanno i vini
italiani? Che posto occupano i vini italiani e quelli del Sud in particolare?
Il Sauvignon blanc neozelandese è di gran lunga il vino estero più venduto in Australia, anche
se non è il vino prediletto dagli esperti. Storicamente è sempre stata la Francia con i vini delle
sue diverse denominazioni il più venduto negli ultimi dieci anni, ma crescono molto bene i vini di
Spagna e Italia e si tratta di una tendenza che è previsto possa continuare.
Anche se in Australia vanno molto bene vini classici come Chianti, Brunello, Barolo e
Barbaresco assistiamo ad una crescente domanda di vini espressione di vitigni nobili del Sud,
Aglianico da Basilicata e Campania and Nerello Mascalese dell’Etna sono stati vini emergenti
negli ultimi anni.
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Noi siamo importatori di Passopisciaro e lo scorso anno abbiamo venduto i cru 2008 che sono
andati esauriti in breve tempo e ora c’è una forte attesa e una grande richiesta per l’annata
2009.
Questo cambia di molto le cose rispetto al passato quando i collezionisti prendevano in
considerazione solo Barolo o Brunello, oggi c’è spazio per vini di tutte le regioni, se validi.
Nel vostro portfolio troviamo vini di differenti aziende e regioni: Roagna, Passopisciaro, Le
Vigne di Alice, Castello di Monsanto, Brigaldara, Corte Sant’Alda, Piero Benevelli, Traversa,
Paolo Saracco, Gran Sasso, Pipoli, Lucarrelli, Cristo di Campobello, Le Moire,etc. Su quali
elementi scegliete vini e produttori da importare?
Con Mondo Imports non è tanto importante l’origine dei vini e sono ben lieto di comprendere
tutte le regioni se mi trovo di fronte ad una vera qualità dei vini e dell’azienda, proprietà familiare
e forte legame con la terra di origine e con le varietà di uva locali.
Se l’azienda perde il proprio carattere familiare e vengono meno determinati standards non ho
alcuna esitazione ad interrompere la collaborazione anche se l’azienda fosse famosa e
prestigiosa. In tutti gli aspetti della vita e del business l’integrità è di fondamentale importanza.
Se questo viene percepito allora la collaborazione non può che proseguire su solide basi.
In Australia oggi siamo fortunati che le persone siano felici di provare nuove e differenti varietà
di cui parlano sempre più i media del vino locali. I vini di Puglia, Basilicata, Sicilia e Campania
hanno avuto un fantastico successo e siamo in debito nei confronti dei grandi giornalisti che
hanno scritto di questi vini. Senza il supporto di giornalisti come Jane Faulkner e Tim White
molto attivi nel promuovere i vini italiani in Australia per un lungo periodo, il successo e
l’accettazione del vino italiano in Australia sarebbe stato diverso.
Qual’è la situazione attuale in Australia per i vini italiani? E quale l’immagine dei nostri vini?
L’immagine del vino italiano oggi è abbastanza elevata. In un range di prezzi da 15 a 1000
dollari a bottiglia la gente capisce di trovarsi di fronte ad un vino di alta qualità. Anche
spendendo solo 15 dollari si può avere la garanzia di un vino di buona qualità e interessante.
Prendiamo il Bianco Salento che noi importiamo e che è in vendita a 15 dollari (12 euro) un
vino che è stato bene accolto dagli appassionati di vino ma che figura in lista a bicchiere in
alcuni dei migliori ristoranti australiani. Questo mostra la fiducia che che i ristoranti ed i
consumatori hanno nell’acquistare e gustare simili vini. Quest’anno importeremo circa 18 mila
bottiglie di questo vino che ha avuto successo in tutti i settori dell’industria del vino australiana.
Siamo in Australia dove abbiamo la fortuna di avere importatori di vini italiani che sanno
apprezzare l’importanza di introdurre solo vini di qualità e questa consapevolezza di un numero
crescente di operatori ci aiuterà a lavorare insieme per migliorare sempre più l’immagine del
vino italiano in Australia.
Gli australiani conoscono i vini italiani o deve ancora fare opera di apostolato come un
missionario nel presentare la ricchezza (di uve, denominazioni, terroir, nomi) dei vini italiani?
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La maggioranza delle persone non ha confidenza con i nomi delle denominazioni o dei vitigni
dei vini italiani ed il nostro compito di importatori è svolgere un’opera di informazione ed
educazione in tal senso. Eppure questa non conoscenza non costituisce un ostacolo al fatto
che questi vini vengano acquistati e messi alla prova.
Come amiamo dire non preoccupatevi da dove arriva il vino e da quali uve sia prodotto, ma
provate il vino in sé, gustatelo. Se vi piace, compratelo e bevetelo. E per estensione tocca a noi
educare i ristoranti ed i commercianti di vino a conoscere meglio questi vini. E se non prendono
confidenza con questi vini non potranno raccomandarli e consigliarli ai loro clienti.
Quali sono gli elementi maggiormente apprezzati in Australia nei vini italiani? Vengono preferiti
vini da varietà internazionali autoctone o anche vini da varietà autoctone?
L’Italia è conosciuta in tutto il mondo, la gente cucina italiano a casa, mangia nei ristoranti
italiani e non ha problemi a bere vino italiano. Non c’è mai stato un momento migliore per la
vendita di vino italiano in Australia. La gente è sempre più diposta ad acquistare vini da vitigni
autoctoni ed il 98% del vino italiano che importiamo è espressione di vitigni autoctoni. Se non ci
fosse questa tendenza Mondo Imports non avrebbe avuto lo stesso successo.
La vendita di vini italiani in Australia è un business in crescita? Cosa fate per promuovere al
meglio i vini italiani nel vostro negozio?
E’ sicuramente in crescita. Mondo Imports ha una storia recente ma sta crescendo molto bene
ed è sempre più interessata ai vini italiani. Quest’anno ho anche lanciato il mio personale wine
blog http://ilvinodatavola.wordpress.com/ per raccontare la mia attività di importatore di vino
italiano in Australia. Organizziamo costantemente degustazioni, seminari e cene e investiamo in
promozione ed educazione, questa è la strada da seguire ora ed in futuro.
Quali sono i auoi vini preferiti italiani e le aue regioni del vino preferite?
Per essere onesto non ho un vino o una regione che preferisco. Amo Barolo, Barbaresco,
Amarone della Valpolicella, Chianti, Brunello di Montalcino, Aglianico e scelgo cosa bere tra
una fitta rete di varietà, regioni e stili. Il percorso del vino riguarda sempre l’educazione e io
cerco di provare e sperimentare e gustare il maggior numero di vini e stili possibili. Lo faccio a
casa con amici e professionalmente con diversi esponenti dell’industria del vino australiano.
Come vede il futuro del vino italiano in Australia?
Non potrebbe essere migliore: la mia famiglia è coinvolta nell’industria del vino dal 1963 e nel
2013 festeggeremo i primi cinquant’anni di attività. Siamo entusiasti ora come lo eravamo 49
anni orsono e crediamo di aver avvistato solo la cima dell’iceberg in relazione alla fortuna del
vino italiano in Australia, una fortuna destinata a crescere e svilupparsi, come pure la
conoscenza e la domanda e sono felice di essere parte di questo processo e assolutamente
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ottimista circa i futuro del vino italiano in Australia.
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