Febbre emorragica in Sud Sudan

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Febbre emorragica in Sud Sudan
0014117-23/05/2016-DGPRE-COD_UO-P
Ministero della Salute
DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA
UFFICIO 5 PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI E PROFILASSI INTERNAZIONALE
A
ASSESSORATI ALLA SANITA' REGIONI
STATUTO ORDINARIO E SPECIALE
COMANDO CARABINIERI TUTELA DELLA
SALUTE – NAS Sede Centrale
ASSESSORATI ALLA SANITA' PROVINCE
AUTONOME TRENTO E BOLZANO
MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO P.S.
DIREZIONE CENTRALE DI SANITA’
U.S.M.A.F. UFFICI DI SANITA’ MARITTIMA,
AEREA E DI FRONTIERA
DIREZIONE GENERALE DELLA
PROGRAMMAZIONE SANITARIA
UFFICIO VI
C/O MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
DIREZIONE GENERALE SANITA’ ANIMALE E
FARMACO VETERINARIO
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
UNITA’ DI CRISI
MINISTERO DEI BENI CULTURALI E DEL
TURISMO
DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE DEL
TURISMO
COMANDO
GENERALE
CAPITANERIE DI PORTO
CENTRALE OPERATIVA
CORPO
DELLE
ENAC
DIREZIONE SVILUPPO TRASPORTO AEREO
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
MINISTERO DELLA DIFESA
STATO MAGGIORE DELLA DIFESA
ISPETTORATO GENERALE DELLA SANITA’
CROCE ROSSA ITALIANA
REPARTO NAZIONALE DI SANITA’ PUBBLICA
ISTITUTO NAZIONALE PER LE MALATTIE
INFETTIVE – IRCCS “LAZZARO SPALLANZANI”
MINISTERO DEI TRASPORTI
AZIENDA OSPEDALIERA - POLO
UNIVERSITARIO OSPEDALE LUIGI SACCO
ISTITUTO NAZIONALE PER LA PROMOZIONE
DELLA SALUTE DELLE POPOLAZIONI
MIGRANTI E PER IL CONTRASTO DELLE
MALATTIE DELLA POVERTA’(INMP)
OGGETTO: FEBBRE EMORRAGICA IN SUD SUDAN
19 maggio 2016
Fra la fine di dicembre 2015 e l’inizio di maggio 2016, il punto di contatto nazionale per il RSI del Sud
Sudan ha notificato all’OMS un focolaio di febbre emorragica.
Alla data del 9 maggio 2016, sono stati notificati un totale di 51 casi sospetti, incluso 10 decessi, dai paesi
di Aweil Nord (45 casi, incluso 10 decessi) e Aweil Ovest (6 casi). Nessun operatore sanitario è stato
segnalato fra i casi. La maggioranza (74,5%) dei casi sospetti è di età inferiore a 20 anni. L’ultimo decesso
segnalato risale al 28 febbraio.
I sintomi più frequenti includono sanguinamento inspiegabile, febbre, affaticamento, cefalea e vomito. I
sintomi non sembrano gravi e passano rapidamente se si utilizza un trattamento sintomatico. Attualmente
non esiste evidenza di trasmissione della malattia da persona a persona.
I campioni di 33 pazienti sono stati inviati ai centri di collaborazione OMS in Uganda (Uganda Virus
Research Institute), Senegal (Institut Pasteur di Dakar) e Sud Africa (National Institute for Communicable
La presente nota viene inviata esclusivamente via mail ed è pubblicata sul sito www.salute.gov.it
http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=813&area=Malattie infettive&menu=vuoto
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Diseases). I campioni sono stati analizzati utilizzando PRNT, PCR, ELISA. Tutti i campioni sono risultati
negativi per febbre emorragica di Crimea-Congo, malattia da virus Ebola, malattia da virus Marburg,
Febbre della Valle del Rift, Febbre Gialla, virus di West Nile, e virus Zika; 5 campioni sono risultati
positivi per virus Onyong-nyong; 3 campioni sono risultati positivi per Chikungunya; e 1 campioni è
risultato positivo per virus dengue.
Sono in corso ulteriori test di laboratorio che potrebbero confermare l’agente eziologico. Altre cause in
studio includono malattie batteriche (es. leptospirosi) e intossicazioni alimentari (micotossine). Nelle zone
colpite sono stati identificati fattori ecologici di rischio per trasmissione di arbovirosi.
Interventi di sanità pubblica
Con il sostegno dell’OMS, le autorità nazionali hanno condotto diverse attività di sanità pubblica, incluso
investigazione e gestione di tutti i nuovi casi sospetti segnalati, rafforzamento della prevenzione e
controllo delle infezioni e rafforzamento della sorveglianza. Inoltre, sono stati realizzati incontri con le
comunità per diffondere le conoscenze sulla febbre emorragica. Infine, in risposta a una richiesta
dell’Ufficio Nazionale dell’OMS, l’Ufficio Regionale per l’Africa dell’OMS ha reso disponibili materiali
di laboratorio.
Valutazione del rischio dell’OMS
I risultati di laboratorio ricevuti sinora non spiegano la sintomatologia (sanguinamento inspiegabile) dei
casi segnalati né l’elevato tasso di mortalità. Poiché la causa di questo evento di sanità pubblica rimane
sconosciuta, è necessario che vengano effettuati un attento monitoraggio ed ulteriori indagini
epidemiologiche.
L’area dove è insorto il focolaio epidemico confina col Darfur in Sudan dove sono stati segnalati fra
agosto e novembre 2015 almeno 469 casi di febbre emorragica non diagnosticata, incluso 120 decessi. A
causa del frequente transito interfrontaliero di persone fra Sudan e Sud Sudan, il rischio di diffusione
internazionale non può essere escluso. L’OMS continua a monitorare la situazione epidemiologica e a
condurre la valutazione del rischio in base alle più recenti informazioni disponibili.
Raccomandazioni dell’OMS
In base alle informazioni attualmente disponibili, l’OMS non raccomanda alcuna restrizione ai viaggi o al
commercio con il Sud Sudan.
Tutte le raccomandazioni sono disponibili nel più recente aggiornamento epidemiologico alle pagine:
http://www.who.int/csr/don/19-may-2016-hf-south-sudan/en/
http://www.who.int/topics/haemorrhagic_fevers_viral/en/
Patrizia Parodi
IL DIRETTORE DELL’UFFICIO 5
* F.to Francesco Maraglino
*“firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del d. Lgs. N. 39/1993”
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