RASSEGNA STAMPA 2013
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RASSEGNA STAMPA 2013
RASSEGNA STAMPA 2013 Dove l’Italia Migliore 2012/2013 Dove l’Italia Migliore 2012/2013 Dove l’Italia Migliore 2012/2013 ModenaQui 5 febbraio 2013 Viva Design febbraio 2013 La Nuova Prima Pagina 7 aprile 2013 Gazzetta di Modena 6 maggio 2013 AirOne VdG maggio 2013 La Nuova Prima Pagina 10 maggio 2013 Oggi Cucino luglio 2013 In Tavola ottobre 2013 In Tavola novembre 2013 Modena Qui 24 ottobre 2013 MODENACRONACHE Giovedì 24 ottobre 2013 11 Notizie dalla città Trasferimenti a sorpresa ed eventi da ricordare Lo storico editore Mucchi trasloca Al suo posto arriva l’Acetaia Malpighi In via Emilia est aprirà una nuova sede produttiva e logistica Nello stabilimento di Mucchi Editore arriverà la nuova sede dell’Acetaia Malpighi Sono due marchi storici. Operano in settori differenti, ma nel cuore dei modenesi trovano spazio sotto la stessa voce: tradizione. Parliamo di Mucchi Editore, nato più di 360 anni fa, e dell’Acetaia Malpighi, produttrice dell’oro nero dal 1850. Entrambi sono protagonisti di un cambiamento nella loro geografia operativa. Un cambiamento che li mette in stretta relazione. Lo stabilimento di Mucchi Editore in via Emilia est 1527, infatti, diventerà la nuova sede produttiva e logistica della storica azienda del Balsamico. L’acquisizione del capannone da 2mila metri quadri, di proprietà della casa editrice, si è completata nelle scorse settimane e lo stabile di Malpighi diventerà operativo entro il 2014. Nello specifico, verranno trasferiti i magazzini attualmente a San Damaso e la produzione di alcune qualità di aceto, fermo restando che il marchio manterrà la sua sede legale in stradello Barca. Mucchi Editore, invece, ha già traslocato un chilometro e mezzo più in su, sempre su via Emilia est, più precisamente al civico 1741, in un locale di proprietà del Gruppo Sigem di Sergio Celloni, a sua volta casa editrice. Per la società si tratta di un ridimensionamento dovuto agli alti costi che comportava mantenere la vecchia sede. «Siamo rimasti solo in 5 che lavorano fissi sull’attività. - spiega Marco Mucchi - Soprattutto con l’avvento dell’Imu non era più conveniente rimanere in un capannone così vasto e così abbiamo deciso di vendere e trasferirci in un ufficio più piccolo». In questo modo, nonostante l’innegabile crisi del mercato, l’editore potrà continuare ad operare in un settore che lo vede protagonista da sempre. «Nel corso dei secoli il mondo e le persone sono cambiate. Ma noi siamo ancora qui. Perché il nostro mestiere ha un qualcosa di unico e anche un po’ folle, capace di rigenerarsi ogni volta attraverso lo sguardo di una nuova generazione», si legge sul sito della casa editrice e il recente trasferimento risponde proprio all’esigenza di non alzare bandiera bianca. Già da qualche anno l’editore di via Emilia est ha avviato una ristrutturazione interna, riducendo la forza lavoro e cedendo la tipografia omonima. Mucchi lavora a stretto contatto col mondo accademico e nel suo catalogo appaiono innumerevoli manuali universitari, oltre che saggistica letteraria, filosofia, estetica, filologia, diritto e narrativa. Per quanto riguarda l’Acetaia Malpighi, il nuovo stabile di prossima apertura porterà a tre le sedi del celebre marchio in provincia di Modena. ■ Vincenzo Malara Ieri in Comune l’Ambasciatrice di Palestina Ieri l’ambasciatrice di Palestina in Italia Mai Al Kaila, insieme a una delegazione palestinese, è stata ricevuta in Municipio. Dopo un saluto del sindaco Giorgio Pighi, a guidare l’incontro sono stati l’assessore del Comune di Modena con delega alla Cooperazione internazionale Fabio Poggi, la presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti e il vice presidente della Provincia Mario Galli. Presenti anche il vicesindaco di Fiorano modenese Marco Busani, l’assessore di Formigine Maria Costi e rappresentanti delle associazioni impegnate a vario titolo in progetti di promozione dei diritti umani e dei popoli, e di ricerca per una pace giusta per il popolo palestinese, tra cui Modena incontra Jenin, Alkemia, Pax Christi e Gavci. L’ambasciatrice, insignita della ‘Bonissima’, ha lanciato una richiesta di aiuto per il raggiungimento della Pace in Palestina e ha portato in dono alle autorità piatti con dipinta la bandiera della Pace. Io Donna 14 dicembre 2013 Io Donna 14 dicembre 2013 Io Donna 14 dicembre 2013 Oggi Cucino dicembre 2013 Cucina&Vini dicembre 2013 COTECHINO VECCHI ALL’ACETO BALSAMICO MALPIGHI tti Il Salumificio Vecchi storico produttore di cotechini (e altri cotti e precotti) e Acetaia Malpighi produttrice di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena dal 1850, si sono uniti per creare un prodotto unico di assoluta qualità: il cotechino arricchito nella sua preparazione con il Condimento Balsamico Malpighi che riposa e si migliora all’interno di botticelle di legno di rovere, le cui caratteristiche conferiscono a questo condimento un profumo e un’aroma unici. Il risultato è un prodotto eccellente, un cotechino morbido e profumato, che se tagliato tiepido sprigiona dalle carni l’aroma intenso e inconfondibile del condimento all’Aceto Balsamico che si fonde alla dolcezza della carne di suino per un’esperienza di gusto senza paragoni. ...dalle aziende Donna Moderna 4 dicembre 2013 Class dicembre 2013 Italian Style Cina - Corriere della sera maggio 2013 Pianta Turistica di Modena 2013 K^h^iZ\j^YViZ\gVij^iZ XdcYZ\jhiVo^dc^ Y^6XZid7VahVb^Xd IgVY^o^dcVaZY^BdYZcV Acetaia Malpighi srl - Uffici: Via Barca, 20 41126 Modena (Zona San Donnino) Tenuta/Acetaie: Via Pica, 310 - 41126 Modena tel. +39 059 465063, fax +39 059 465021 [email protected] www.acetaiamalpighi.it www.massimomalpighi.it Galleria AmMarienplatz 2013 Galleria AmMarienplatz 2013 Real Excellence Magazine 2013 Lacrime di gusto SEGRETI DEI SIGNORI DELL’ACETO BALSAMICO “N elle mie vene? Scorre sangue e aceto balsamico”. La battuta è di Massimo Malpighi. Uno che con l’aceto c’è cresciuto. E che giocava a nascondino fra le botti del sottotetto in penombra. Destino condiviso con HFOJUPSJOPOOJCJTOPOOJFQFSTJOPUSJTBWPMJ1FSDIÏRVFMla tra i Malpighi e l’Aceto balsamico tradizionale di Modena è una storia antica. Rimonta al 1850. E da passione diventa business trent’anni dopo. Un business in attivo, con un incremento del 33% annuo, grazie soprattutto agli stranieri. Il 70% della produzione se ne va all’export: negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa, in paesi sensibili al sapore morbido dell’aceto balsamico, agli accostamenti agro-dolci e al fascino del “made in Italy”. “Da bambino e poi da adolescente restavo affascinato a guardare mio padre nell’acetaia. Faceva i travasi tra un vasello e l’altro”, racconta Massimo Malpighi, “gesti lenti che si ripetono con la stessa cura dal Medioevo”. Gesti che una volta erano appannaggio delle donne. Le signore di casa, infatti, non si limitavano a ricamare il fazzoletto di lino da sovrapporre alla bocca delle botticelle. Le dimensioni ridotte dei vaselli consentivano e consentono tuttora alle mani femminili di spostarli e maneggiarli più facilmente. Un esempio per tutti? Matilde di Canossa. Sarebbe stata proprio la $POUFTTB EJ 5PTDBna una delle iniziatrici della tecnica produttiva utilizzata ancora oggi. Le lacrime scure e dense di aceto balsamico, lusso fra i lussi della gastronomia, non Real Excellence Magazine 2013 nascono come condimento ma come gustosissima medicina: nel 1508 Lucrezia Borgia ne sperimentò le proprietà lenitive durante il parto; contro lo scorbuto scrive di utilizzarlo il compositore Gioacchino Rossini, mentre il caHJPOFWPMFEVDBEJ.PEFOB'SBODFTDP*7WJBHHJBWBTFNpre con un cofanetto di aceto a portata di mano. Al primo acciacco ne prendeva una dose dal flaconcino in vetro. Quello che è stato soprannominato “l’oro nero di Modena” ma che sarebbe più corretto forse chiamare “il petrolio” della città, per la tinta violacea, la cremosità e la viscosità del prodotto, non ha annate buone o cattive come il vino. “Le annate non sono influenti per l’andaNFOUPEFMOPTUSPBDFUPQFSDIÏMVWBDPUUBDBNCJBTUSVUtura”, spiega Malpighi, “contano piuttosto le essenze dei vari legni utilizzati per le botticelle, un buon conduttore di acetaia e soprattutto il nostro microclima unico”. Microclima ideale per l’aceto, non certo per l’uomo. E’ proprio quel caldo afoso che rende la campagna modenese insopportabile d’estate e altrettanto spiacevole in inverno – quando le nebbie e l’umidità sembrano entrare nelle ossa – ad essere perfetto per l’affinamento dell’aceto. Già, ma quale aceto? Non certo il balsamico di Modena, in vendita nei supermercati per qualche euro. Il vero aceto balsamico si differenzia dal precedente per una sola parola: “tradizionale”. Un piccolo dettaglio che implica un abisso di prezzo, di gusto e di aromi. Solo l’aceto tradizionale è un prodotto con Denominazione di Origine Controllata. Non deriva dal vino ma da un mosto DPUUPEJVWFUJQJDIFNPEFOFTJ5SFCCJBOPF-BNCSVTDP non ha data di scadenza ed è invecchiato almeno dodici anni in botticelle di essenze diverse, come rovere o castagno, prima di arrivare sul mercato. Come qualunque status symbol che si rispetti è curato in ogni particolare, persino la bottiglietta panciuta con tanto di sigillo numerato, etichetta consortile ed etichetta del produttore è firmata da un grande del design: Giorgetto Giugiaro. Ogni produttore ha i suoi segreti e le sue botticelle preziose. Per i Malpighi la botticella-feticcio è scavata in un tronco unico, porta i simboli del Ducato Estense e fregi Napoleonici. Risale al 1850 ed è la prima botticella di famiglia, quasi una reliquia. “Il nostro detto è: il tempo passa ugualmente”, sospira Massimo Malpighi dopo aver frugato nella memoria alla ricerca di un proverbio legato all’aceto balsamico. E significa: “E’ meglio far passare il tempo per produrre aceto. Almeno, oltre ai riDPSEJSFTUBVOCVPOBDFUPw5SBEJ[JPOBMFOBUVSBMNFOUF Food dicembre 2013 DOSSIER Olio e condimenti/Aceto C’è fermento nella glassa Il comparto viaggia a due velocità: mentre l’aceto di vino classico rallenta, le glasse proseguono la performance a doppia cifra. Intanto le aziende puntano sull’appeal del balsamico igp e investono nell’export Aristide Moscariello banalizzazione, con un focus molto orientato sullo scontrino, la ricerca di qualità da parte dei consumer spinge le vendite della fascia alta e medio-alta, lasciando intravedere ampie opportunità di rilancio del giro d’affari, soprattutto nel medio e lungo termine. 110 invece il sell out dell’aceto di mele, attestato a +1,5%, così come quello degli aceti speciali, in salita di +1,7 punti e soprattutto delle glasse, che segnano un aumento del +13,3%”. Se quindi il segmento dell’aceto di vino conferma il suo processo di P A R L A D I . . . Acetaia Malpighi S I A ltro che semplice condimento per piatti essenziali. Con una gamma ricca e certificazioni che premiano le eccellenze, il mercato dell’aceto continua a evolvere, lanciando prodotti a valore aggiunto capaci di affiancare o sostituire le referenze basiche. Proprio il segmento di vino classico, del resto, registra i maggiori affanni in questa fase, anche per una forte pressione sui margini, generata tra l’altro da un netto rincaro nei costi di produzione. “Secondo i dati Nielsen, relativi all’anno terminante ad agosto – illustra Giacomo Ponti, general manager di Ponti –, il comparto perde -2,3 punti percentuali a volume. Concorre alla realizzazione di questo dato la flessione dell’aceto di vino, che perde il -2,9%, nonché il saldo negativo dell’aceto balsamico, in calo del -4 per cento. Cresce Fatturato 2012 circa 2,8 milioni di euro Marchi Acetaia Malpighi Prodotto più venduto Saporoso sL’aceto di vino classico risente dei rincari delle materie prime e della forte concorrenza sul primo prezzo sBene il segmento delle glasse, che continua a registrare un interessante trend di crescita a doppia cifra s I player mirano a differenziare l’offerta affidandosi al balsamico igp e alle opportunità dell’export Eurofood Fatturato 2012 110 milioni di euro Marchi Fini Canalizzazione 70% gdo, 30% canale tradizionale Prodotto più venduto aceto balsamico Modena Fini 3 foglie da 250 ml Food dicembre 2013 e nell’ultimo biennio l’esiguità delle vendemmie ha influito in maniera pesante sui costi di produzione, i dati sul raccolto del 2013 promettono di pronosticare un’inversione di tendenza capace di dare finalmente fiato al settore. “La forte oscillazione del prezzo delle materie prime – conferma nella grande distribuzione. “Il mercato chiede sempre più prodotti di maggiore qualità – osserva e attenta, dotandosi di cultura propria, rappresenta un punto di debolezza e allo stesso tempo una grossa opportunità per il mercato – interviene – finora è andata inevitabilmente a erodere la redditività del prodotto e degli investimenti a esso strettamente correlati. D’altra parte non possiamo nascondere la difficoltà della clientela a comprendere le ragioni degli aumenti del prezzo di vendita in una tale congiuntura economica”. Ma per rilanciare le vendite e aumentare i margini, la strategia dei player è concentrata soprattutto sull’innovazione, unita all’opportunità di radicare l’alto di gamma anche –. C’è un crescente interesse da parte dei consumatori a conoscere la storia e le caratteristiche di ciò che acquistano, dalla composizione all’invecchiamento. Si vogliono comprendere insomma sia le caratteristiche organolettiche che nutrizionali, proprio perché si è più consapevoli degli effetti benefici che l’aceto balsamico è in grado di portare”. Una dinamica che spinge le aziende ad arricchire l’offerta premium, mirando nel contempo a fidelizzare e proporre nuove occasioni di consumo, con risultati piuttosto incoraggianti sul giro d’affari. “Il fatto che la clientela sia diventata sempre più consapevole –. È quindi necessario costruire la giusta strategia, puntando su un messaggio forte e aggressivo, nonché aumentando le proprie capacità competitive. Conoscere in maniera approfondita il proprio consumatore costituisce sicuramente un elemento imprescindibile. Non a caso, abbiamo lanciato un progetto legato all’ospitalità. Si tratta infatti di un vero e proprio segmento turistico all’interno della nostra struttura e prevede, con la collaborazione dei tour operator, la possibilità per i viaggiatori internazionali di visitare l’azienda in modo da comprenderne la filosofia e diventarne così dei promotori a costo zero”. A sostenere i fatturati delle aziende, d’altronde, c’è anche il brillante trend dell’export. “Il fattore principale della tenuta del nostro mercato è dato dalla forte propensione alle esportazioni – commenta Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena –. Le criticità riscontrate nel panorama interno sono state infatti quasi interamente assorbite dalle vendite all’estero. Un ruolo determinante è insomma ancora oggi giocato dall’immagine e dalla reputazione che gli storici produttori hanno creato e dalla grande versatilità dell’aceto balsamico igp, che riesce ad abbinarsi alle tradizioni culinarie e ai gusti tra i più distanti dalla Fatturato 2012 4,1 milioni di euro Fatturato previsto 2013 4,9 milioni di euro Marchi Giusti Canalizzazione 30% gdo, 20% canale tradizionale, 50% estero Prodotto più venduto Giusti Etichetta Oro Gruppo De Nigris Fatturato 2012 55 milioni di euro Marchi De Nigris, Casaceto Canalizzazione 70% gdo, 30% altro Prodotto più venduto Aquila Bronzo da 500 ml Gruppo Mangiarsano Germinal Fatturato 2012 18,5 milioni di euro Fatturato previsto 2013 19,3 milioni di euro Marchi Germinal Bio, Mangiarsano Prodotto più venduto aceto di mele Germinal Bio Fonte: dati aziendali Gran Deposito Aceto Balsamico Giusti cucina italiana. Resta comunque da superare la forte vulnerabilità rispetto alle evocazioni e imitazioni che, purtroppo, si verificano non solo in Paesi extraeuropei, ma anche nel vecchio continente. Si stima che un 20% del prodotto commercializzato all’estero sia rappresentato da imitativi, che utilizzano a vario titolo il termine ‘balsamico’”. 111 Food dicembre 2013 DOSSIER Olio e condimenti/Aceto onostante il dinamismo degli altri segmenti, l’aceto classico mantiene una quota a volume del 73% sul totale del mercato. “Si tratta di un settore sicuramente maturo – precisa –, dove innovare è molto difficile se non puntando, come abbiamo fatto nel 2011, sul rinnovo del packaging con il passaggio di tutta la linea dalla bottiglia di vetro al pet”. Per l’aceto di vino, il vero limite resta comunque nel rischio di banalizzazione, con una forte concorrenza sul prezzo e una repentina ascesa delle private label. La strategia dei player, quindi, non prescinde dagli investimenti in comunicazione per spiegare la diversità delle varie tipologie di aceto, mirando così a una crescita del consumo pro capite, che resta decisamente basso rispetto agli standard europei. “Il nostro progetto di category sta riscontrando buoni risultati – riferisce Contraffazioni, la soluzione è fare sistema P iù che la difficile congiuntura economica, per l’aceto balsamico di Modena igp il vero rischio è costituito dall’altro tasso di imitazioni e contraffazioni. Un vero e proprio fardello per il settore, alle prese anche con i forti rincari della materia prima registrati negli ultimi anni. “Per il 2014 stiamo valutando azioni di promozione della conoscenza del prodotto, ma soprattutto di tutela della denominazione – annuncia Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio aceto balsamico di Modena –. Segnaliamo quindi un importante progetto, condiviso con i consorzi dei prodotti dop e igp di Modena, nonché sostenuto S I P A R L A D I . . . Monari Federzoni 112 Fatturato 2012 19,5 milioni di euro Volumi di produzione 10 milioni di bottiglie all’anno Export 60%, in 54 Paesi Prodotto più venduto aceto balsamico di Modena Etichetta Argento dalla Camera di commercio modenese, che ha già previsto l’attivazione di una piattaforma di e-commerce, a cui seguiranno diverse azioni di informazione sui mercati comunitari. Nei prossimi mesi, inoltre, si concretizzerà la costruzione di un polo polifunzionale permanente, caratterizzato tra l’altro da percorsi multimediali, laboratori del gusto e iniziative culturali. Sotto il profilo della tutela sarà determinante la costituzione di un consorzio più forte e rappresentativo, tanto da ottenere il riconoscimento di consorzio di tutela dal ministero. E non è detto che il nuovo anno non porti novità sotto questo aspetto”. Ponti Fatturato 2012 123 milioni di euro Marchi Ponti, Peperlizia Ponti, Zero Olio Ponti, Rossini, Modenaceti Prodotto più venduto aceto classico Ponti Bianco da 1 l – consentendoci di acquisire distribuzione. Puntiamo infatti allo sviluppo del concetto di utilizzo dell’aceto balsamico per funzione d’uso, tra piatti freddi caldi e gourmet, nonché in relazione alla percentuale di mosto. Molto importante è comunicare l’italianità dell’aceto di vino come garanzia per i consumatori. Inoltre con l’aceto di alcol Casaceto presidiamo la fascia di convenienza multiuso, mentre poniamo grande attenzione ai bio, con una gamma dedicata di aceto di vino, balsamico e di mela. Il nostro obiettivo è quello di essere un’alternativa di marca nella categoria, guadagnandoci ogni giorno la fiducia del trade e dei consumatori attraverso il successo dei prodotti lanciati sul mercato in questi ultimi due anni, come il ketchup all’aceto balsamico”. Toschi Vignola Fatturato 2012 30 milioni di euro Marchi Aceto Balsamico di Modena Igp Gino Toschi, Gemma Nera, Balmì Prodotto più venduto aceto balsamico di Modena Linea Verde da 250 ml Food dicembre 2013 DOSSIER Olio e condimenti/Aceto ppena qualche anno fa costituivano una sorta di estensione di linea, utile per vivacizzare l’offerta. Poi il passaggio da nicchia a protagonista del I l trend è in positivo ormai da diversi anni. Per il segmento dell’aceto di mele la conquista di quote di mercato prosegue senza risentire in maniera evidente della minore disponibilità di spesa da parte dei consumatori. Una crescita sostenuta da nuovi lanci, ma anche frutto di una maggiore conoscenza dei plus qualitativi e della versatilità del prodotto. “L’aceto di mele Germinal Bio ha registrato negli ultimi mesi una performance del +10% a volume – racconta Enrica Zuanetti, responsabile marketing & communication del Gruppo Mangiarsano Germinal –. Il successo è in parte dovuto alla nuova immagine del marchio Germinal, che ha contribuito a dare visibilità a un prodotto di qualità superiore, ottenuto da sidro di mele da agricoltura biologica, coltivate in altura, nell’arco dolomitico. Si nota inoltre che la tendenza dei consumatori sembra premiare sempre di più il biologico, segno di una maggiore sensibilizzazione da parte dell’opinione pubblica sui temi della salute e dell’ambiente in generale. Per un’azienda come la nostra, l’evoluzione nel mercato di nuove nicchie, guidata dal crescente interesse per una corretta nutrizione, rappresenta un panorama di opportunità sul quale indagare e, eventualmente, investire. Per contro, una latente diffidenza nei confronti del bio, sia come fattore di garanzia della qualità, sia come comparto potenzialmente performante, saltuariamente limita alcune prospettive di sviluppo”. 114 mercato è stato repentino. Per le glasse, del resto, il trend delle vendite prosegue con aumenti a doppia cifra che non sembrano destinati a rallentare. I produttori infatti puntano sul segmento ricercando soluzioni innovative in grado di creare nuove occasioni di consumo, con la consapevolezza di non erodere direttamente quote al sell out dell’aceto balsamico. Se infatti il balsamico si conferma come il condimento ideale per le verdure, le glasse si abbinano meglio a carne, formaggio e frutta. “Da parte nostra – dichiara – non perdiamo certo di vista la necessità di lavorare sulla penetrazione e sulla frequenza in mercati come le glasse e l’aceto balsamico. La penetrazione assoluta d’altronde è ancora bassa e per questo stiamo lavorando a un progetto molto importante che lanceremo nel 2014. Il nostro obiettivo insomma è anzitutto quello di ampliare lo spettro delle occasioni di consumo e impiego, catturando quindi nuovi potenziali acquirenti”. L’appeal delle glasse, oltre che dall’influenza della cucina internazionale, deriva anche dalla versatilità del prodotto, adatto alla preparazione di specialità gastronomiche e piatti particolari. “Negli ultimi anni, anche grazie all’ottenimento dell’igp per l’aceto balsamico di Modena, abbiamo potuto notare una generale presa di conoscenza Eurofood Descrizione risultato di una formula innovativa che unisce l’aceto balsamico di Modena Igp con l’icona mondiale delle salse, Tabasco Salsa Piccante In commercio da primo trim. 2014 Formato pet TopDown da parte dei consumatori – afferma – soprattutto rispetto alle diverse segmentazioni di prezzo e di qualità che lo caratterizzano. Tuttavia adesso assistiamo anche a una fase di maturità del mercato. I consumer infatti sono più propensi a provare le glasse balsamiche, che rappresentano una novità e un’evoluzione del settore, tra l’altro già ampiamente diffuse all’estero con le più svariate declinazioni di aromatizzazioni”. Sperimentare condimenti innovativi e versatili è ormai una scelta comune alle aziende che si rivolgono prevalentemente a un target giovane. “Per arginare le problematiche del comparto – dice – da tempo investiamo molto su glasse e creme con il marchio Fini. La nostra intuizione è stata quella di abbinare questo prodotto tipico della gastronomia italiana con le salse etniche più apprezzate a livello globale”. Gran Deposito Aceto Balsamico Giusti In commercio da novembre 2012 Formato 250 ml Prezzo consigliato 15 euro Gruppo De Nigris Descrizione aceto multiuso in pet ecologico In commercio da febbraio 2013 Formato pet da 1 litro Prezzo consigliato 0,69 euro Food dicembre 2013 DOSSIER Olio e condimenti/Aceto C Caffarel astità dell’assortimento e flessibilità rispetto alle esigenze del mercato. La strategia di Eurofood, con il marchio Fini, insiste sulla dinamicità dell’offerta, in modo da rispondere alle richiesta dei consumatori più evoluti. “Miriamo a creare nuove occasioni di consumo – spiega – proponendo glasse dai gusti innovativi, abbinate per esempio a senape o soia. Il mese prossimo, inoltre, lanceremo una referenza di glassa con S e il mercato interno risente della congiuntura negativa, l’export continua invece a vantare un giro d’affari in netta crescita, permettendo così ai produttori di incrementare il fatturato. Merito della ricchezza della gamma, nonché dell’elevata qualità di alcune tipologie, come quelle certificate dal marchio igp. “Registriamo una contrazione sul fronte domestico e buoni risultati a livello internazionale – conferma Sabrina Federzoni, direttore generale di Monari Federzoni – Il prodotto del resto ha una spiccata propensione per l’esportazione e risente, come tutto l’Italian food, dei prodotti esteri Italian sounding. L’importante quindi è far capire ovunque al consumatore le L’analisi Swot* del mercato dell’aceto s L’aceto è uno dei condimenti fondamentali della dieta mediterranea sI player offrono un assortimento vasto e rivolto a tutti i portafogli sL’alta qualità delle produzioni dop e igp è riconosciuta a livello globale s Forte rincaro nel costo della materia prima che incide sui margini s Banalizzazione nella fascia del primo prezzo dell’aceto classico s Elevata diffusione dei fenomeni di imitazione e contraffazione s L’export non risente della difficile congiuntura s Il balsamico ha ampie opportunità di crescita nelle regioni del Centro-Sud s La performance di crescita delle glasse è destinata a durare s Ulteriore aumento dei costi delle materie prime s Concorrenza della categoria dei dressing pronti all’uso, molto diffusi negli Usa e in Gran Bretagna s Espansione delle private label e delle promozioni nella grande distribuzione Minacce Opportunità reali componenti di differenziazione dell’originale. Noi siamo presenti nella grande distribuzione di 54 Paesi e concentriamo il core business sull’aceto balsamico di Modena. Cerchiamo quindi di essere propositivi in termini di assortimento e di copertura dei canali, mantenendo una logica di azienda di marca in un comparto specifico. Per il 2014 abbiamo in cantiere una serie di novità riguardanti sia il prodotto che il posizionamento sugli scaffali, insieme ad alcune politiche mirate su singoli mercati europei ed extra europei. L’obiettivo, d’altronde, è quello di rafforzare la nostra posizione complessiva in Italia e nei principali Paesi di consumo”. Debolezza Forza ■ salsa Tabasco, leggermente aromatica. Sempre nel 2014, intendiamo presentare una linea di aceto di vino premium. Inoltre proponiamo alle insegne della gdo referenze personalizzate che, pur conservando il nostro marchio, vengono confezionate a seconda delle caratteristiche particolari ricercate dai buyer, anche in relazione alle peculiarità regionali della loro clientela. Prevediamo, infine, ulteriori investimenti in comunicazione all’interno dei punti vendita”. *Strengths-Weaknesses-Opportunities-Threats Fonte: elaborazioni Food 116 on un appeal in forte crescita all’estero, l’alto di gamma rappresenta un’opportunità concreta anche per aumentare il giro d’affari nel mercato interno. Se infatti nei ristoranti di lusso è sempre più frequente la carta degli aceti, il ritrovato interesse per la cucina spinge i produttori ad ampliare l’offerta in gdo, proponendo soluzioni adatte alle varie pietanze da insaporire. “Questa awareness generale della categoria – sottolinea Elena Montorsi, responsabile marketing e comunicazione di Toschi Vignola – stimola il consumatore a voler provare anche prodotti innovativi per preparazioni culinarie originali. I nostri sforzi commerciali sono tesi a colpire un target medio-alto, cui è destinato l’aceto balsamico di Modena igp invecchiato almeno tre anni, oppure Gemma Nera, un prodotto caratterizzato da un’elevata percentuale di mosto cotto senza l’aggiunta di caramello. Puntiamo su queste referenze premium price perché abbiamo constatato una sempre maggiore sensibilità verso la migliore qualità organolettica e gli aspetti salutistici legati alle scelte alimentari”. Il mercato, insomma, è sempre più polarizzato, con la fascia premium che aumenta la sua quota, grazie alla ricerca di prodotti qualitativamente superori. “Ci stiamo concentrando su una clientela di elevato profilo – aggiunge Massimo Malpighi, presidente di Acetaia Malpighi – in grado di riconoscere una vera e propria filosofia di vita nei prodotti della collection Malpighi. Inoltre continueremo a investire su ricerca e innovazione, nonché sull’utilizzo creativo delle leve del marketing, sviluppando ulteriormente il ricorso ai social network e aumentando la partecipazione alle fiere. Per l’export, invece, miriamo a intensificare la nostra presenza nei mercati emergenti, come Cina, India e Brasile”. www.alimentarblog.info 28 febbraio 2013 www.laprimapagina.it 28 maggio 2013 EMILIA ROMAGNA Intervista al Principe dell’aceto Massimo Malpighi Di Elvia Gregorace 28 maggio 2013 Commenti disabilitati Perche’ si dovrebbe compare il Suo prodotto? Perche’ quando si degusta non necessita di altre parole. Mi auguro solo che le persone capiscano il fatto di poterlo utilizzare in tanti modi. Spero che siano i clienti stessi a creare nuove ricette e cosi’ a rendere il prodotto ancora piu’ speciale e a farne parte. Abbiamo oltre 22.000 visitatori l’anno presso la nostra acetaia a Modena che Negli ultimi anni l’aceto balsamico e’ diventato un condimento diffuso sulle tavole di molti, il problema e’ la qualita’. Innumerevoli coloro i quali tendono ad imitare il prodotto italiano. Come riconoscere un buon aceto? In giungono non solo ad assaggiare il prodotto, ma a capire la storia della mia famiglia, sebbene la citta’ non sia particolarmente turistica. Questo si’ che e’ un grande risultato. che modo sceglierlo? A svelarlo e’un giovane imprenditore modenese, erede di un patrimonio familiare . Una ricetta veloce per i piu’ pigri in cucina che riesca ad Grintoso, attaccato al lavoro, determinato ed esaltare l’aceto e la pietanza estremamente diretto. Chi e’ Massimo Malpighi? Due uova all’occhio di bue, olio extravergine di oliva ed alcune gocce di aceto balsamico tradizionale di Modena extravecchio 25 anni . Piatto semplice, economico , ma E’ la quinta generazione di una famiglia che dal 1850 da re. produce il vero aceto balsamico tradizionale di Modena. E’ il traghettatore di una tradizione antica esportata in tutto il mondo che produce cultura, infatti si tratta di un prodotto di alta qualita’ che va spiegato e raccontato. Perche’ questo prodotto attualmente e’ imitato in tutto il mondo ed oggi i numerosi palati si sono assuefatti al non Un augurio a se stesso Di vivere i prossimi 10 anni come gli ultimi che ho trascorso riconoscimento dell’eccelenza? Un augurio all’Italia L’Italia tende a non coltivare bene le eccellenze del Made in Italy. E’ presente una scarsa lungimiranza da parte degli imprendotori e delle istituzioni . Il nostro aceto balsamico e’ uno dei pochi prodotti che possiede una Di trovare una dimensione ed un rispetto anche nel quotidiano , caratteristiche che negli ultimi anni sono diventate deboli tracciabilita’ dall’origine della sua storia ad oggi. La bottiglietta e’ stata disegnata da Giorgio Giugiaro che l’ha resa unica. Il fatto, pero’, che l’aceto sia imitato in tutto il Concludiamo con una citazione che piu’ La rappresenta mondo e’ un danno, la gente in questo modo non riconosce le reali proprieta’. Si dovrebbe lavorare meglio in tal senso. Domandatevi cio’ che potete fare per il vostro Paese, non quello che il vostro Paese puo’ fare per voi ( J. F. Kennedy ) www.emmeweb.it 24 ottobre 2013 www.italiaatavola.net 14 novembre 2013