Donna Onorina luglio agosto.FH11

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Donna Onorina luglio agosto.FH11
SOCIETÀ
A cura di Donna Onorina *
“Miss mia cara Miss”
La bellezza interiore, la cultura, l’amore
per la famiglia ci facevano donne
ono indignata! Seni e natiche al vento, senza
pudore e ritegno! E sulla faccia quel sorriso
stampato che non fa altro che farti alimentare il
dubbio amletico: ma i denti sono veri o sono finti
e rifatti come tutto il resto?
Se si osservano attentamente queste ragazze (e noi
donne siamo esperte in questo), se si osserva con classe
intendo, si possono notare i ritocchi al silicone, mascara,
fondotinta, rossetto, fard, ombretto e matita che qualche
abile truccatore ha saputo adoperare per arrivare ad un po’
di bellezza. Bellezza per modo di dire! Avrei voluto farvela
vedere io la bellezza! Viso acqua e sapone, pelle di porcel­
lana e giro-vita da far invidia a tutte le altre donne del
paese. E poi altro che bikini e tanga per attrarre gli occhi
e acuire i sensi!
Modestamente, a me bastava un vestito appena succinto
e il mio maritino -ce lo siamo già detto- faceva la sua bella
figura. Gli altri uomini lo invidiavano, il mio orgoglio
femminile veniva appagato. E nei nostri momenti di intimità
una guêpière faceva il suo dovere e, se poi c’era qualche
pizzo e strapizzo in più, il marito rimaneva ancor più
ammaliato e contento.
Pensate che, quando la buonanima del conte - pace
all’anima sua - è passato a miglior vita, ne ho visti di
uomini passeggiare sotto casa, ammiccare e accennare
maliziosi sorrisi! E mica per la proprietà che mi era passata
in eredità.
L’eredità che volevano era un’altra e... certamente più
preziosa di qualche terreno! Ma io niente, illibata per
sempre, perché noi donne di un tempo sapevamo dar valore
alla bellezza: pudore, fedeltà e dritte a testa alta. E pensare
che la testa alta le donne ce l’hanno anche oggi, ma per
farsi comprare meglio, per mostrarsi più alte e per apparire
pugliasalute
più Miss in Tv davanti al presentatore di turno! Ma io mi
chiedo: diventano status symbol della bellezza italiana, e
nella testa cos’hanno? Ammesso che il trucco non abbia
mascherato anche la materia grigia, e non
voglio saper­
lo, certo è
che
so
quello che
avevamo noi.
Non appe­
na compivamo
sei anni, veniva il
curato in casa a te­
nerci lezioni di latino,
greco, storia, italiano
e religione. Poi c’era
l’economia domestica, il
pizzo, il ricamo, il tè con
le altre nobildonne della
famiglia. Già il tè. Anche
quello con i suoi riti e
i biscotti, fatti con le
nostre mani secondo
i segreti e le tradi­
zioni di famiglia, ci
insegnava le buone
maniere per stare in
società.
Oggi la donna
che si mostra bella
in TV davanti a mi­
lioni di telespettatori
non prende certo il tè,
- quattro -
settembre 2008
…Se, se, se…e intanto il Mondo va allo scatafascio ed
anche gli uomini, che prima facevano affidamento su noi
donne, si sentono barellati dall’incertezza. Perché diciamocelo- Renzo sarà stato anche un bravo e paziente
ragazzo, ma senza Lucia si sarebbe ridotto ad una nullità!
Oggi niente più vera bellezza, niente più cultura, niente
più Lucie, e che succede? L’uomo si appiattisce sul divano
di fronte ad un pallone in TV e rimbambisce, ed è capace
di farsi venire un infarto se la sua squadra non segna il goal.
Infatti, care amiche, vi ricordo che in questo mese di
Settembre dobbiamo sorbirci decine di aspiranti Miss Italia,
al massimo con Michele Cucuzza, luminare di bellezza e
bon-ton, chiacchiera di integratori e di diete strappalacrime.
Noi invece discutevamo dei Promessi Sposi. A memoria
dal primo all’ultimo capitolo, il romanzo insegnava a noi
ragazze la grazia di Lucia e agli uomini la tenacia umile di
Renzo. Lo riconosco: cultura d’altri tempi!
Oggi non si può pretendere molto. Se dai una bacchettata
sulle mani, ti prendi una denuncia per violenza sui minori
o per pedofilia; se assegni una pagina in più da studiare sei
un dittatore da mandare in Siberia in un gulag; se esigi
rispetto, sei un bacchettone retrò che non ama l’infanzia e
non capisce i delicati drammi della fase adolescenziale; se
pretendi che la notte sia fatta per dormire, ti mandano subito
da uno strizzacervelli.
pugliasalute
che sculettano impunemente sullo schermo, forse
un’altra strepitosa edizione del Grande Fratello,
ma soprattutto ci tocca l’inizio del nuovo Cam­
pionato di calcio! Ora ribadisco che io non ho di
questi problemi, perché il genere maschile l’ho
messo alla larga per rispetto alla mia vedovanza,
ma comprendo la vostra situazione disperata,
amiche lettrici. Relegate in un angolo, meno
importanti di una palla, e coscienti che l’ingiustizia
si perpetuerà per l’eternità, perché il figlio e la
figlia apprendono il meccanismo del pallone!
Soluzioni? Ben poche. Ce ne rimane una,
sperando nell’intelligenza e imparzialità del Ministro di
turno e dell’insegnante di turno: la Scuola.
Speriamo di finirla con questi debiti e crediti: non se ne
può più! Non bastano le Banche, NO, pure la Scuola! È ora
che si torni all’olio di gomito, che una volta ci faceva
guadagnare la licenza con tanto di orgoglio e di cappello
in mano. È ora che si torni ai voti, a quei bei 3 e 4 che ti
facevano stare in punizione senza uscire per una settimana
(e addio alle amiche e fidanzato!) e a quei 9 e 10, che ti
davano in premio un nuovo lenzuolo ricamato da aggiungere
nella cassa del corredo, ma soprattutto conoscenza. Perché
allora noi donne dovevamo davvero essere ricche e belle
dentro, prima che fuori.
- cinque -
* La cognata
settembre 2008