Italicum,in media sei eletti a collegio

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Italicum,in media sei eletti a collegio
Gli elettori sono circa 470mila in ognuna delle entità territoriali - Il decreto legislativo ora al vaglio delle Camere
Italicum, in media sei eletti a collegio
Pronta la nuova geografia: in maggioranza hanno piccole dimensioni -Più facile la caccia alle preferenze
di Roberto D'Alimonte
9 Italicum ha i suoi collegi.
Sono loo e sono stati disegnati da una commissione
di 1o esperti, statistici, demografi,
geografi, politologi, giuristi. Apresiederla è stato chiamato il presidente dell'Istat. Lo schema del decreto legislativo è stato approvato
dal consiglio dei ministri la scorsa
settimana. Adesso è all'esame delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato per un parere che dovrà essere espresso entro il i° agosto. Dopodiché il testo
tornerà in consiglio dei ministri
per l'approvazione definitiva. È un
altro passo avanti sulla strada della
riforma elettorale. Una strada ancora lunga perché - come abbiamo
scritto più volte - l'Italicum non
serve senza la riforma costituzionale che dovrebbe abolire l'attuale
Senato. Ma intanto ci sono i coll egi.
E questo è unfatto importante.
Elasecondavoltadall'inizio della Seconda Repubblica che a una
commissione di esperti è stato affidato il compito di ritagliare Il territorio nazionale in c oll egi elettorali.
La prima volta fu nel 1993 ai tempi
della legge Mattarella.I collegi della Mattarell a però erano molto diversi da quelli dell'Itali cum. Quelli
erano coll egi uninominali: 475 alla
Camera e 232 al Senato. In ciascun
collegio un solo candidato veniva
eletto, ameno che non ci fossero ripescaggi. Erano cioè collegiuninominali. I collegi dell'Italicum invece sono collegi plurinominali. Gli
eletti saranno più d'uno. In media
circa sei, come sivede dal grafico in
pagina. Agli estremi della s cala troviamo il Molise che è costituito in
un unico collegio con tre seggi e
l'Umbria che ne ha 9. La grande
maggioranza dei collegi è compresatra5 e7seggi. Sono collegi piccoE, molto diversi da quelli del porcellum. In media gli elettori sono
circa 470.000 per collegio. Saranno contenti anche quei candidati
che dovranno cercarsi lepreferenzeperessere eletti. Concollegipiccoli faranno meno fatica.
Unadelle caratteristiche di que7
sti collegi è che in ciascuno di essi
ogni partito potrà presentare un
candidato che verrà certamente
eletto nel caso in cui ottenga un
seggio. Ilnome diquesto candidato
apparirà sulla scheda elettorale accanto al simbolo della lista. In questo i collegi dell'Italicum assomigliano a quelli della Mattarella.
L'elettore vedrà sulla scheda il nome del candidato "bloccato" e potrà decidere se votare il partito cui
I CRITERI
Nella definizione della mappa
gli esperti hanno tenuto conto
anche della coerenza
territoriale e dell'omogeneità
socio-economica dei territori
appartiene o no. Un candidato
"sbagliato" può costare caro alpartito che lo presenta perché gli elettori potrebbero non votare la lista
pernoncontribuire allaelezione di
un candidato sgradito. Né più né
meno di come è stato nelle elezioni
del 1994,1996 e 2001. Chi critica il
meccanismo dei candidati bloccati dimentica questo "piccolo" particolare.In ciascun collegio, accanto al can di dato bloccato, ci saranno
Il collegio elettorale è l'ambito
territoriale entro il quale
l'elettore è chiamato ad
eleggere uno o più candidati.
Può essere uninominale o
plurinominale , a seconda se
serva a eleggere un solo
candidato, o ad assegnare più
seggi. Nell'Italicum, il collegio
serve a eleggere più seggi,
mediamente sei.
anche candidati eleggibili con fivoto di preferenza. Gli elettori potranno esprimere due preferenze
ma la seconda deve essere per un
candidato digenere diverso.
È la presenza del voto di preferenza arenderelageografiadeicollegiun elemento importantee delicato del sistema elettorale. Nonostante i paletti fissati dalla legge, i
collegi avrebbero potuto essere disegnati in modo diverso. La scelta
di un certo disegno non è neutrale
perché può favorire un certo partito o un certo can di dato rispetto ad
altri. Non è sempre così. Ma sono
numerosi i casi in cui questo fenomeno è rilevante.Ilpunto è che s e la
distribuzione dei voti non è omogenea in un certo territorio può fare una gran de differenza che i confinidel c ollegiocomprendano quei
comuni dove un certo partito e un
certo candidato sono più forti. Per
questo motivo il lavoro della commissione di esperti era molto delicato e politicamente sensibile. Per
quanto abbia lavorato con grande
professionalità e indipendenza la
geografia dei collegi proposta incorpora decisioni che non sono
neutre ma che possono avere effetti politici. Siamo convinti che questo rischio sia stato minimizzato
grazie all'uso di una serie di criteri
molto dettagliati. Questi hanno tenuto conto non solo dei requisiti
fissati dalla legge, in fatto di numero di seggi per circoscrizione e di
popolazione per collegio, ma anche della coerenza territoriale e
della omogeneità socio-economica e storico-culturale dei territori.
Un lavoro raffinato.
Adesso lo schema proposto è al
vaglio dei partiti che certamente faranno i loro calcoli usando criteri
che non sono quelli usati dagli
esperti. La stessa cosa successe nel
1993 ai tempi della definizione dei
collegi della Mattarella. È possibile
che vengano chieste delle modifiche. Visto però l'ottimo lavoro fatto
dallacommissionenondovrebbero
essere molte. Sarà interessante vedere quali saranno e soprattutto vederecosa deciderà difareilgovemo.
ORI PRODDZION E RISERVATA
La nuova mappa dei collegi
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