Libri – Novità - Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale
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Libri – Novità - Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale
Libri – Novità Servizio di aggiornamenti bibliografici - FSC XXIX (31/07/2011): Luglio A cura del prof. Emiro Cepeda I seguenti sono nuovi acquisti già catalogati nel settore comunicazione sociale della Biblioteca centrale dell’UPS: http://biblioteca.unisal.it/ Gli abstract sono stati pubblicati originalmente nei siti web delle diverse case editrici o in quelli d’alcune librerie on-line. L’obiettivo di queste pagine è quello di far conoscere le novità bibliografiche del settore comunicazione sociale della nostra biblioteca e promuovere la loro consultazione. Sage brief guide to marketing ethics. Los Angeles ecc., Sage, 2012. UPS 4-C-2076 Marketing ethics is the systematic study of how moral standards are applied to marketing decisions, behaviors, and institutions. This guide to marketing ethics provides all the key terms and concepts in a short, easy-to-use format, with each entry written by a scholar from the field of business or marketing ethics. This essential companion can be used in a number of marketing courses and will be a valuable reference for practitioners. With key terms and concepts related to marketing ethics presented in a short, easy-to-use format, this guide is an essential companion for marketing courses or as a reference for students and practitioners who would like to learn more about the basics of ethical marketing. The text is divided into four sections which contain important keywords that relate to those sections: Business Ethics, Ethics and the Marketing Mix, Ethics and the Promotional Mix, and Special Topics in Marketing Ethics. Each keyword entry is written by a scholar drawn from the fields of business and marketing ethics, and is a comprehensive essay on such crucial topics as ethical issues in pricing, green marketing, and deceptive advertising. Each essay includes a list of references and suggested readings for each article so that readers can find more information on those issues they are most interested in. ASSOULINE PIERRE, Henri Cartier-Bresson: biografia di uno sguardo. Milano, Photology, 2006. UPS 12-C-3949 Il Novecento è stato "l'era della fotografia" e la sua leggenda. Henri Cartier-Bresson, nato nel 1908, è stato l'occhio del secolo. La sua vita e l'interpretazione della sua opera rivelano anzitutto la storia di una visione. Uomo schivo e riservato, Cartier-Bresson strinse tuttavia amicizia con Pierre Assouline, col quale si confidò per molti anni e discusse argomenti come l'attaccamento giovanile al surrealismo, l'intramontabile passione per il disegno, l'esperienza della guerra e del campo di prigionia, gli amici e le donne della sua vita. Arrivò persino ad aprire il suo inestimabile archivio. Questa delicata biografia è il risultato dell'incontro di due menti, svelato pressoché allo stesso modo e con la stessa sincerità di una delle eccezionali e inimitabili fotografie di Cartier-Bresson. BAJAC QUENTIN, Dopo la fotografia: dall'immagine analogica alla rivoluzione digitale. Roma, Contrasto Due, 2011. UPS 32-B-2138 Negli anni '60, con il sopraggiungere della Kodak Instamatic e della Polaroid, la fotografia passa in mano agli amatori. Nello stesso tempo, il fotogiornalismo, dinanzi al crescente dominio della televisione e delle limitazioni del diritto all'immagine, ridefinisce le sue regole di diffusione: vengono create nuove strutture e agenzie, nasce un nuovo tipo di reportage d'"autore". Gli artisti, dal canto loro, si impossessano della fotografia per farne una pratica "antiartistica" cui si comincia ad attribuire un valore commerciale senza precedenti. Con la creazione di musei e di festival dedicati, la fotografia viene definitivamente inserita nella storia dell'arte. Analizzandone le sfide estetiche e sociali, Quentin Bajac, ridisegna in questo libro 50 anni di fotografia fino alla rivoluzione digitale. Nel nostro XXI secolo, saturo d'immagini, Bajac pone l'interrogativo cruciale sull'autorevolezza del mezzo: la fotografia racconta ancora la realtà? 1 BELLOUR RAYMOND, Fra le immagini: fotografia, cinema, video. Milano, B. Mondadori, 2010. UPS 32-B-1858 C'era un volta il cinema, la fotografia, la pittura. Ci sono ormai, sempre più spesso, le immagini. Passaggi tra le immagini. Perché tutto "passa" in televisione. Perché il video ha potuto formare, trasformare tutte le immagini (è il destino delle "nuove immagini"). Tra fotografia, cinema, video l'"entre-image" è un luogo di passaggio, il luogo dove oggi passano le immagini tra immobilità e movimento, figurazione e defigurazione. E, anche, tra pittura e letteratura, o linguaggio. Tra queste immagini, questi passaggi, bisogna scegliere le immagini e le opere per le quali far esistere ancora un mondo e un'arte. I saggi raccolti in questo volume tentano di disegnare un campo d'azione delle immagini, facendo di questo studio uno dei libri più autorevoli sull'arte video: l'indagine tra arte, cinema e video di uno dei più importanti studiosi francesi delle figure in movimento. BETTETINI GIANFRANCO, Non solo semiotica: cinquant'anni di studi sulla comunicazione. Milano, F. Angeli, 2011. UPS 32-C-1861(4-1) Il volume racconta il percorso dell'autore e di un ampio numero di amici, colleghi, studiosi e professionisti in prima linea nel rinnovato sforzo di comprensione del mondo della comunicazione. A partire dall'atmosfera culturale negli anni '50-'60, in cui nascono in Italia gli studi sulla comunicazione, il libro ripercorre i nodi culturali via via messi a fuoco nelle ricerche e nelle realizzazioni: il concetto di messa in scena, la nascita e lo sviluppo della semiotica, l'entrata degli studi sulla comunicazione in università, il confronto con fenomeni sociali come quello della globalizzazione, le frontiere più avanzate di approcci come quello cognitivista. Gli studi sulla comunicazione negli ultimi cinquant'anni si sono confrontati con lo sviluppo di mezzi e forme diversi, come il teatro, il cinema, la radio, la televisione, internet, ecc. BILLINGS ANDREW C., MICHAEL L. BUTTERWORTH, e PAUL D. TURMAN, Communication and sport: surveying the field. Los Angeles ecc., Sage, 2012. UPS 32-C-3529 Offering the most comprehensive and diverse approach to the study of communication and sport currently available at the undergraduate level, this book helps readers understand sports media, rhetoric, culture, and organizations from both micro and macro perspectives. Espistemologically diverse and theoretically grounded, the book explores youth, amateur, and professional sports through the lens of mythology, community, and identity. CAMPBELL HEIDI A., Exploring religious community online: we are one in the network. Frankfurt am Main, P. Lang, 2010. UPS SL-30-C-57(24) Exploring Religious Community Online is the first comprehensive study of the development and implications of online communities for religious groups. This book investigates religious community online by examining how Christian communities have adopted internet technologies, and looks at how these online practices pose new challenges to offline religious community and culture. CAMPBELL HEIDI A., When religion meets new media. Londoon; New York, Routledge, 2010. UPS 32-C-3530 This lively book focuses on how different Jewish, Muslim, and Christian communities engage with new media. Rather than simply reject or accept new media, religious communities negotiate complex relationships with these technologies in light of their history and beliefs. Heidi Campbell suggests a method for studying these processes she calls the "religious-social shaping of technology" and students are asked to consider four key areas: religious tradition and history; contemporary community values and priorities; negotiation and innovating technology in light of the community; communal discourses applied to justify use. A wealth of examples such as the Christian e-vangelism movement, Modern Islamic discourses about computers and the rise of the Jewish kosher cell phone, demonstrate the dominant strategies which emerge for religious media users, as well as the unique motivations that guide specific groups. CHÉROUX CLÉMENT, Henri Cartier-Bresson: lo sguardo del secolo. Roma, Contrasto Due, 2008. UPS 32-B-2139 "Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira testa, occhio e cuore. È un modo di vivere", questa la sintesi di Henri Cartier-Bresson, cofondatore nel 1947 della celebre agenzia Magnum, figura mitica 2 della fotografia del Novecento. Nel 1931, dopo aver studiato pittura, aver frequentato i surrealisti e intrapreso il primo viaggio in Africa, prende la decisione di dedicarsi alla fotografia. Da Città del Messico a New York, dall'India di Gandhi alla Cuba di Fidel Castro, dalla Cina ormai comunista all'Unione Sovietica degli anni Cinquanta, non cesserà di percorrere il mondo con la fedele Leica inchiodata all'occhio. Clément Chéroux ci invita a seguire il tiro fotografico di questo instancabile viaggiatore che, rifuggendo dal sensazionalismo e difendendo l'integrità delle proprie fotografie, darà prestigio alla fotografia di reportage e renderà l'"immaginario secondo natura" un'etica. E un'estetica. CHRISTIANS CLIFFORD G., Normative theories of the media: journalism in democratic societies. Urbana ; Chicago, University of Illinois Press, 2009. UPS 32-C-3532 In this book, five leading scholars of media and communication take on the difficult but important task of explicating the role of journalism in democratic societies. Using Fred S. Siebert, Theodore Peterson, and Wilbur Schramm's classic Four Theories of the Press as their point of departure, the authors explore the philosophical underpinnings and the political realities that inform a normative approach to questions about the relationship between journalism and democracy, investigating not just what journalism is but what it ought to be. The authors identify four distinct yet overlapping roles for the media: the monitorial role of a vigilant informer collecting and publishing information of potential interest to the public; the facilitative role that not only reports on but also seeks to support and strengthen civil society; the radical role that challenges authority and voices support for reform; and the collaborative role that creates partnerships between journalists and centers of power in society, notably the state, to advance mutually acceptable interests. Demonstrating the value of a reconsideration of media roles, Normative Theories of the Media provides a sturdy foundation for subsequent discussions of the changing media landscape and what it portends for democratic ideals. CORNELISSEN JOEP, Corporate communication: a guide to theory and practice. 3rd ed. Los Angeles ecc., Sage, 2011. UPS 32-C-3612 This book incorporates current thinking on corporate communication from both the academic and practitioner worlds, combining a comprehensive theoretical foundation with practical guidance and insights to assist managers in their strategic and tactical communication decisions. Rich case-study examples are provided from companies in the United States, the U.K., continental Europe, SouthEast Asia, and Australia. DE SANCTIS ORNELLA, Immagini dal presente: giovani, identità e consumi culturali. Napoli, Liguori, 2009. UPS 32-B-1548(20) DOMSCHEIT-BERG DANIEL, TINA KLOPP, e FABIO CREMONESI, Inside WikiLeaks: la mia esperienza al fianco di Julian Assange nel sito più pericoloso del mondo. Venezia, Marsilio, 2011. UPS 32-B-2134 WikiLeaks negli ultimi tre anni ha letteralmente sconvolto il mondo dell'informazione e le sue regole producendo più scoop del Washington Post negli ultimi trenta, dal video sull'uccisione di civili iracheni da parte di elicotteri Apache americani, alla recente diffusione di una ingente mole di dispacci riservati della diplomazia Usa. Tutti documenti che non sarebbero mai venuti alla luce senza WikiLeaks. Ma cosa c'è dietro questo sito creato nel 2006 dall'hacker australiano Julian Assange i cui server custodiscono come in una cassaforte inespugnabile i dossier segreti inviati da gole profonde a cui viene garantito il più completo anonimato? Chi vaglia e decide cosa deve essere reso pubblico e cosa no? Quali nuovi scoop si prepara a diffondere? E chi è Assange, questo enigmatico e controverso Robin Hood dell'informazione, bestia nera del Pentagono e di molti governi e servizi segreti, che predica l'assoluta trasparenza ma la cui vita e attività restano avvolte in una cortina impenetrabile di mistero? Una testimonianza che da dietro le quinte di WikiLeaks, svela i segreti del suo fondatore. L'autore, un informatico tedesco, è stato per tre anni il numero due dell'organizzazione, che ha lasciato nel 2010 per via di contrasti insanabili con Assange, di cui era il braccio destro e che poi ha accusato di una gestione dittatoriale e poco limpida del sito che ne ha tradito la vocazione e lo spirito originari. 3 GARCÍA JIMÉNEZ ANTONIO, Comunicación y comportamiento en el ciberespacio: actitudes y riesgos de los adolescentes. Barcelona, Icaria, 2010. UPS 32-B-1692(119) Los adolescentes son el grupo poblacional que más uso de las tecnologías online hace en la sociedad española actual. La franja de edad que va desde los 12 a los 17 años (preadolescentes y adolescentes) se corresponde con la primera generación que ejercita su autonomía "digital", de la mano de las tecnologías online. Los autores presentan las principales pautas de comportamiento y los usos que los adolescentes hacen de las tecnologías relacionadas con internet, la categorización de los nuevos estilos de comportamiento en la adolescencia actual, y se señalan posibles estrategias de prevención ante los riesgos y ciberpatologías. Este libro tiene un triple propósito: conocer con precisión las características de hábitos de consumo y uso de los adolescentes en las dos facetas de consumidor y creador; dar respuesta a las necesidades sociales de información; y ofrecer soluciones claras ante las problemáticas detectadas en la interacción adolescencia-internet. GRANIERI GIUSEPPE, Umanità accresciuta: come la tecnologia ci sta cambiando. Roma ; Bari, G. Laterza, 2009. UPS 33-B-13(323) "La parola chiave è accelerazione. Spesso siamo portati a considerare il cambiamento che stiamo vivendo come una rottura con il passato, come uno scarto improvviso. Il 'digitale', il nome che diamo a quanto ci sta cambiando intorno, è probabilmente il primo cambiamento che si può osservare in maniera così netta all'interno di una sola generazione, tanto che noi nati nella seconda metà del XX secolo veniamo definiti migranti. Migranti da una cultura all'altra." Giuseppe Granieri racconta come internet e le reti stanno trasformando il modo in cui ci si percepisce in quanto esseri umani e stanno ridisegnando la vita sociale, affettiva ed emozionale. GRASSO ALDO, Prima lezione sulla televisione. Roma ; Bari, G. Laterza, 2011. UPS 33-A122(912) Uno dei luoghi comuni più radicati e diffusi, fra intellettuali e non, vuole che la televisione sia una 'cattiva maestra', ricettacolo dei peggiori modelli di comportamento e condensato di tutto ciò che di brutto ed esteticamente riprovevole circola nella nostra cultura. La tv trasuda 'spazzatura', non c'è dubbio, ed è piena di discorsi stupidi e insensati ma, a furia di parlarne male, non ci siamo quasi accorti dell'esistenza di forme di racconto intelligente che, lungi dal raffigurare la deriva morale della nostra società, si rivelano invece utili strumenti di comprensione. L'avvento della televisione è stato un sommovimento tellurico di lunga durata che a poco a poco ha coinvolto l'intera nazione; qualche picco di forte intensità e molte onde sismiche che hanno spinto la televisione a diventare da fenomeno parziale a fenomeno dominante della società contemporanea. La tv italiana non ha i tratti del 'Grande Fratello', almeno quello descritto da George Orwell, non è stata, e non è, solo apportatrice di abbrutimento, tristezza, squallore, diffidenza, odio. Anzi, a dar ascolto alle tesi di alcuni, gli storici del futuro non troveranno paradossale un'affermazione che oggi potrebbe stupire ancora qualcuno: l'avvento della televisione è stato pari alla Divina Commedia e alla spedizione dei Mille. Se Dante ha dato all'Italia post-latina una lingua unitaria; se la spedizione dei Mille ha realizzato politicamente quell'unità, dobbiamo ammettere che l'italiano di Dante era ristretto a pochi intellettuali. MALLAMPALLI CHANDRA, Christians and public life in colonial South India, 1863-1937: contending with marginality. London ; New York, Routledge, 2004. UPS 20-C-5064 This book tells the story of how Catholic and Protestant Indians have attempted to locate themselves within the evolving Indian nation. Ironically, British rule in India did not privilege Christians, but pushed them to the margins of a predominantly Hindu society. Drawing upon wide-ranging sources, the book first explains how the Indian judiciary's 'official knowledge' isolated Christians from Indian notions of family, caste and nation. It then describes how different varieties and classes of Christians adopted, resisted and reshaped both imperial and nationalist perceptions of their identity. Within a climate of rising communal tension in India, this study finds immediate relevance. 4 MARTÍN CABELLO ANTONIO, Perspectivas teóricas en torno a la sociología de la cultura. Madrid, Universidad Rey Juan Carlos : Dykinson, 2009. UPS 20-C-5060 Este libro realiza una recopilación de las principales corrientes teóricas en torno a la sociología de la cultura. El objetivo perseguido es, en primer lugar, realizar una clarificación de un cuerpo teórico casa vez más extenso -ya que los fenómenos culturales son centrales para las ciencias sociales, que están inmersas en lo que se ha denominado un "giro cultural"-, y, al tiempo, casa vez más fragmentado. Y, en segundo lugar, se intenta hacer accesible la sociología de la cultura a los alumnos universitarios así como a todo el público lector que tenga interés o que precise conocer la realidad cultural. MARTINI CARLO MARIA, Liberi di credere: i giovani verso una fede consapevole. Milano, In Dialogo, 2009. UPS 3-C-838 L'unico che non ci ha fatto la predica è stato il cardinale Martini, mi dissero due dei miei figli che nell'agosto del 1993 parteciparono alla Giornata mondiale della gioventù di Denver (Stati Uniti). Ho ascoltato più volte il cardinale negli incontri con i giovani, e mi sono fatto l'idea che c'è un triplice segreto dietro la sua capacità di parlare alle nuove generazioni: si mette in loro, procede schiettamente, presenta il vangelo. Ragiona sulle difficoltà a credere che possono avere oggi i ragazzi di vent'anni facendole sue. Non guardandole dall'alto e parlando come parla chi già conosce le risposte. Non discute la crisi di fede dei contemporanei, ma chiede a se stesso come a uno dei contemporanei e cerca con loro e a loro nome la risposta. Sa correre dei rischi: il rischio di esporsi, di essere frainteso, di finire tutto accusa. Non presenta una sua dottrina, né segue un particolare metodo catechistico, ma propone il Vangelo. Per la Scrittura egli è vissuto, si può dire: per aiutare quanti gli erano affidati a leggerla e a viverla. (Luigi Accattoli) MASSAROTTO MARCO, Social network. Milano, APOGEO, 2011. UPS 32-C-3613 La popolarità delle reti sociali su Internet è in costante aumento, tanto che nomi come Facebook, Twitter, YouTube o Linkedln suonano ormai come familiari. Tuttavia i social network non sono semplici siti, ma una modalità di interazione sociale, di relazione, resa possibile dalla tecnologia e basata sulle nostre vite reali: una nuova forma di socialità che ha un impatto centrale sulle attività di chi si occupa di informazione, comunicazione, educazione. Questo testo è una guida che, attraverso l'analisi di casi di successo e delle problematiche di cui tenere conto, conduce dalla storia e dagli scenari delle reti sociali attraverso la descrizione degli strumenti e delle strategie, per arrivare alla modulazione della comunicazione più efficace. Prefazione di Luca Colombo. MAYER-SCH©ŒNBERGER VIKTOR, e CARLO FORMENTI, Delete: Il diritto all'oblio nell'era digitale. Milano, EGEA, 2010. UPS 32-C-3531 Per millenni nel corso della storia umana dimenticare è stata la norma, e ricordare l'eccezione. Ma l'era digitale ha cambiato questo rapporto, creando un fenomeno completamente nuovo: oggi rimane traccia di tutto. Contenuti potenzialmente umilianti su Facebook restano conservati nel cyberspazio e potranno essere rivisti in futuro dagli utenti della Rete (inclusi il vostro partner o il datore di lavoro). Google memorizza quando e che cosa abbiamo cercato. Lo spazio digitale ricorda anche quello che sarebbe meglio venisse dimenticato, e questo ha profonde implicazioni. Oggi il passato è sempre presente, pronto a essere richiamato con il semplice clic di un mouse. Si tratti di informazioni datate e astratte dal contesto originale o di foto compromettenti, il Web non ci permetterà di dimenticare. Il diritto alla privacy o altre normative analoghe non basteranno a proteggerci. Leggete il libro e capirete perché. E che cosa si può fare. MUZZARELLI MARIA GIUSEPPINA, Breve storia della moda in Italia. Bologna, Il Mulino, 2011. UPS 33-B-300(376) La moda è un fenomeno che caratterizza la vita contemporanea, tanto più in un paese come il nostro che del "made in Italy" ha fatto il suo biglietto da visita sul mercato internazionale. Ma il predominio italiano è un fatto relativamente recente all'interno di una storia della moda che viceversa inizia nel Medioevo comunale. E questa la storia qui ripercorsa con curiosità e leggerezza da una delle principali storiche della moda italiane. Dopo aver identificato a grandi linee le diverse epoche della moda, segnate volta a volta dall'influenza dell'Italia, poi della Spagna, infine e lungamente della Francia, l'autrice in una carrellata che arriva ai giorni nostri tocca gli aspetti costitutivi del fenomeno, 5 dall'evoluzione del ruolo dei sarti al disciplinamento del lusso, dall'uso degli abiti per segnare appartenenze di luogo e status al succedersi del gusto per i colori, le righe, le fogge larghe o aderenti, i busti e le crinoline. RAGNEDDA MASSIMO, Comunicazione e propaganda: il ruolo dei media nella formazione dell'opinione pubblica. Roma, Aracne, 2011. UPS 32-B-2137 La propaganda promuove una particolare idea o dottrina e tende a far sorgere intorno a essa il più vasto consenso possibile, servendosi di tecniche provenienti dalla sociologia e dalla psicologia e facendo un uso organizzato e deliberato di varie forme di comunicazione ben coordinate tra di loro, con lo scopo di influenzare l'opinione pubblica a favore del propagandista o del gruppo di interesse. Il volume ricostruisce l'evoluzione del fenomeno "propaganda", sia nelle dittature sia nelle libere società, mette in luce le principali tecniche comunicative utilizzate e punta l'accento sulla sua connessione con le scienze sociali, senza le quali non si avrebbe la propaganda moderna. Nell'ultima parte si esaminano le guerre in Afghanistan e in Iraq e si ricostruiscono le tappe che hanno portato alla conquista dell'opinione pubblica. VIGANÒ DARIO EDOARDO, Chiesa e pubblicità: storia e analisi degli spot 8x1000. Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2011. UPS 32-C-3174 L'aspirazione del libro è l'analisi delle strategie comunicative dell'8x1000, con una particolare propensione per le campagne condotte per la televisione a partire dalle pionieristiche esperienze dei primi anni Novanta. Gli approcci utilizzati traggono origine da diversi ambiti, tra cui basilare è quello semiotico: una "scatola degli attrezzi" necessaria per la comprensione del funzionamento del testo e la sua decostruzione nei vari livelli che lo compongono. Focalizzandosi sullo spot, sul libro o su qualsiasi altra forma testuale culturalmente significativa, l'approccio semiotico tralascia ad esempio la riflessione sulle audience, coloro, cioè, che di fatto consumano l'esperienza. E quindi necessario intendere la semiotica come disciplina di cerniera, con il sostegno di strumenti provenienti dalla sociologia. 6