Politica, istituzioni e sviluppo - Dipartimento di Scienze sociali e

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Politica, istituzioni e sviluppo - Dipartimento di Scienze sociali e
Politica, istituzioni e sviluppo
Iscrizioni tramite SIFA Online: fino al 25 gennaio 2016
Testi:
Clark, William Roberts – Golder, Matt – Golder, Sona N., Principi di scienza
politica, Milano, McGraw-Hill, 2011
Carbone, Giovanni, L’Africa. Gli stati, la politica, i conflitti, Bologna, Il Mulino, 2012
Prova intermedia: 8 febb. (10.30) – CGG capp. 3-6 + L’Africa capp. 1-5
Prova finale:
1 aprile (9.00) – CGG capp. 7-14 + L’Africa cap. 6
Presentazioni studenti in aula su casi paese
Sito: http://www.sociol.unimi.it/corsi/pisglo/CorsoPIS.html
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Che cosa è la scienza politica?
Introduzione
alla
metodologia della ricerca politica
Giovanni Carbone, Università degli Studi di Milano
2
Che cosa è la scienza politica?
la scienza politica è lo studio della politica tramite l’applicazione del
metodo scientifico
(«lo studio della politica genera ipotesi falsificabili e dunque affermazioni
scientifiche», CGG 2011:41)
La scienza politica è suddivisibile in due settori:
la politica comparata: lo studio dei fenomeni politici che avvengono
prevalentemente all’interno di paesi (Politics within nations, Joseph
LaPalombara, 1974)
la politica internazionale: lo studio dei fenomeni politici che
avvengono prevalentemente tra paesi (Politica tra le nazioni. La lotta
per il potere e la pace, Hans Morgenthau, 1948)
3
4
Clark – Golder – Golder, Principi di scienza politica, McGrawHill, 2011
INDICE
PARTE I Politica e scienza
1) Introduzione
2) Che cos’è la scienza?
3) Che cos’è la politica?
PARTE II Lo stato moderno e la democratizzazione
4) Le origini dello stato moderno
5) Concettualizzare e misurare la democrazia
6) Le determinanti economiche della democrazia
7) Le determinanti culturali della democrazia
8) Transizioni democratiche
9) La democrazia può fare la differenza?
PARTE III Varietà di democrazie
10) La democrazia e le sue varietà
11) Democrazie parlamentari, presidenziali e miste: la formazione e la
dissoluzione dei governi
12) Elezioni e sistemi elettorali
13) Fratture sociali e sistemi di partito
14) Attori istituzionali con potere di veto
PARTE IV Varietà di democrazie ed esiti politici
15) Conseguenze delle istituzioni democratiche
I tre livelli della metodologia
1.
epistemologia
2.
logica del metodo di ricerca
3.
specifiche tecniche di ricerca
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Cosa è la scienza?
La scienza NON è semplicemente un insieme di conoscenze o di fatti
se così fosse, non potremmo appellarci alla scienza per stabilire la
veridicità di tale conoscenza: sarebbe un ragionamento circolare
L’insieme delle conoscenze che chiamiamo «scientifiche» può essere un
prodotto della scienza, ma non è la scienza stessa.
La scienza è un metodo per capire il mondo in modo provvisorio:
è (un tipo di) ricerca della conoscenza che si basa sulla critica della verità,
ovvero sulla possibilità che le nostre teorie o affermazioni siano sbagliate
non è quindi un qualsiasi tipo di ricerca della conoscenza: non la
meditazione, non la religione
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"Il vecchio ideale scientifico di episteme – della conoscenza
assolutamente certa e dimostrabile – si è rivelato un idolo. La domanda
di oggettività scientifica rende inevitabile che ogni affermazione
scientifica debba rimanere provvisoria per sempre … Con l'idolo della
certezza … così cade una delle difese dell’oscurantismo che sbarra la
strada al progresso scientifico. In quanto il culto di questo idolo non
ostacola solo il coraggio delle nostre domande, ma anche il rigore e
l'integrità dei nostri test. La visione sbagliata della scienza tradisce se
stessa nella brama di avere ragione, perché non è il suo possesso di
conoscenza, di verità inconfutabili, che forma l'uomo di scienza, ma la
sua ricerca persistente e ostinatamente critica della verità" (Karl
Popper [1959] 2003: 280-281)
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Falsificazionismo e falsificabilità
Affermazioni non falsificabili, e.g.:
tautologie: un’affermazione vera per definizione (e.g. «un ‘colpo di
stato’ porta alla sostituzione rapida e illegale dei vertici del governo di
un paese»)
dichiarazioni su fenomeni non osservabili (e.g. "Dio esiste" o "Dio creò
il mondo")
NON sono necessariamente false, ma non sono scientifiche
Ciò che distingue la scienza dagli altri tipi di ricerca della conoscenza è
che le proposizioni scientifiche devono essere potenzialmente falsificabili:
devono essere immaginabili delle osservazioni che potrebbero
falsificare o confutare la nostra teoria
non significa che le nostre teorie saranno falsificate, solo che c'è
la possibilità che vengano falsificate
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Logica e regole del metodo di ricerca
«il metodo scientifico descrive il processo attraverso cui gli
scienziati studiano la realtà che li circonda» (CGG 2011: 36)
i.
scelta del PROBLEMA di ricerca
ƒ
ii.
iii.
teoria o modello
formulazione di IPOTESI (implicazioni) falsificabili
ƒ
ƒ
iv.
problema esplicito, chiaro e rilevante
cosa si vuole spiegare (variabili dipendenti) e con che cosa (variabili
indipendenti)
esplicitare le relazioni ipotizzate in modo che siano falsificabili
STRATEGIA di ricerca (intensiva vs. estensiva)
ƒ
metodi qualitativi vs. metodi quantitativi
v.
scelta dei CASI (ad es. campionamento)
vi.
formazione dei CONCETTI e OPERAZIONALIZZAZIONE
ƒ
concetti empirici vs. teorici
vii. raccolta dei DATI
viii. CONTROLLO (test) delle ipotesi
ix.
VALUTAZIONE
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Teoria
una teoria è un insieme di affermazioni logicamente coerenti
che ci dicono perché le cose che osserviamo accadono
una spiegazione del "perché" qualcosa succede
una spiegazione identifica una "causa" o un processo causale
una teoria è spesso detta “modello”
un modello è una rappresentazione semplificata della realtà
un modello può essere formale o informale
Costruzione di una teoria
z speculiamo su quale processo nascosto possa aver prodotto un certo
risultato, dunque immaginiamo una realtà a priori in modo tale che,
se fosse esistita, avrebbe prodotto questa osservazione: è il nostro
modello di spiegazione dell'osservazione
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Le ipotesi (implicazioni)
ƒ un’ipotesi è una congettura su una relazione tra
variabili, ovvero sui modi in cui due o più
realtà/fenomeni sono tra loro connessi
“se X …
allora Y …”
variabile indipendente → variabile dipendente
ƒ carattere probabilistico delle regolarità ipotizzate
e spiegazione delle deviazioni
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Formulare un concetto empirico:
la scala di generalità / astrazione
Regime politico
Regime politico democratico
Regime politico democratico parlamentare
Regime politico democratico parlamentare europeo
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Operazionalizzazione e indicatori
a) la definizione operativa di un concetto non immediatamente osservabile (ad es.
teorico/astratto, come ‘libertà’ o ‘egemonia’) definisce le operazioni da seguire
per arrivare alla sua misurazione
b) il concetto generale è trasformato in uno o più concetti via via più specifici,
ovvero in variabili di cui si possa rilevare un valore/assegnare un’etichetta
c) fino ad ottenere indicatori empirici, caratterizzati da un rapporto di
indicazione, ovvero di rappresentazione semantica, con il concetto più generale
E.g. Un paese è democratico se sono soddisfatte quattro condizioni …
i. il capo dell’esecutivo viene eletto
ii. il legislativo viene eletto
iii. c’è più di un partito che compete alle elezioni
iv. c’è stata alternanza al potere sotto identiche regole elettorali
… altrimenti è una dittatura (Przeworski et al. 2000)
ƒ
validità e affidabilità degli indicatori
ƒ
validità: l’indicatore misura realmente ciò che si intende misurare?
ƒ
affidabilità: la ripetizione della procedura porta agli stessi risultati?
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I metodi di controllo
per la verifica delle ipotesi
¾ il problema del controllo: è effettivamente la variabile
indipendente ad influenzare la variabile dipendente?
La validazione di un’ipotesi richiede:
ƒ non solo un caso in cui «X… allora Y», ma anche un caso di
‘controllo’ in cui «non-X… allora non-Y»
ƒ il controllo delle variabili ‘esterne’, che vanno rese
ininfluenti/costanti (parametrizzate)
¾ i metodi di controllo:
a) sperimentale
b) statistico
c) comparato
d) studio del caso (case study)
18
a) il metodo sperimentale
ƒ
il modello dell’esperimento
ƒ
raramente possibile nelle scienze sociali
(mai a livello macro)
19
b) il metodo statistico
Hp sull’instabilità dei governi:
tanto maggiore è la frammentazione partitica,
tanto minore la durata dei governi
A
L
X
L
A
durata media
dei governi
(mesi)
FQ
P
Y
Y
M B
paese K
paese K
V
FQ
P
S
V
M B
X
Z
Z
S
grado di frammentazione partitica (NEP)
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ƒ simula l’esperimento attraverso
un’elaborazione matematica che rilevi
eventuali covariazioni tra le variabili
ƒ richiede misurazioni quantitative
ƒ il tipo di legame tra le variabili e la sua direzione
causale sono spiegati da una teoria
ƒ parametrizzazione delle variabili ‘terze’
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c) Il metodo comparato
ƒ Hp sugli effetti dei sistemi elettorali:
un sistema elettorale maggioritario a turno unico
produce un sistema a due partiti
ƒ controllo tramite comparazione:
il bipartitismo del paese A è spiegato dal sistema
elettorale maggioritario poiché, ceteris paribus, un
diverso sistema elettorale nel paese B ha prodotto un
sistema multipartitico (i.e. «se non-X… allora non-Y»)
ƒ ceteris paribus: la parametrizzazione degli altri fattori tramite
classificazione
ƒ un metodo qualitativo
ƒ comparazione binaria, d’area, e multi-casi
ƒ comparazione sincronica e diacronica
22
d) lo studio di caso
ƒ
la controversia sulle possibilità di controllo nello studio di caso:
a) manca il controllo poiché la rilevazione è unica
b) secondo alcuni può comunque verificare ipotesi (es. il
caso ‘meno probabile’, ovvero la SPD, ha un valore chiave
nel dimostrare la ‘legge ferrea dell’oligarchia’ di Michels)
ƒ
tipi di studio del caso
(Pasquino
2004:60)
senza teoria
con teoria
Ideografico /
descrittivo
Euristico
Interpretativo
Deviante
Cruciale
Obbiettivi
Massimo
informazioni
Individuazione
ipotesi
Approfondimento
spiegazione
Scoperta
eccezioni
Verifica
decisiva
Risultati
Conoscitivo,
limitato
Stimolo
teorizzazione
Allargamento
conoscenze
Affinamento
teorico
Conferma
o rigetto
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Risultati e valutazione della ricerca
se osserviamo le implicazioni desunte dalla nostra teoria,
allora la nostra teoria è confermata (non «provata»)
una generalizzazione (limitata) è un enunciato che descrive
aspetti o proprietà ovvero esprime relazioni sulla base di un
insieme spazialmente e temporalmente definito di dati
continuiamo a cercare prove empiriche che possano contraddire
la nostra teoria
se non osserviamo le implicazioni desunte dalla nostra
teoria, allora la nostra teoria è probabilmente errata
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[ Una controcritica a CGG su J.S.Mill ]
Gli autori si sono costruiti il loro bersaglio: il metodo comparato non si è
fermato a Mill, che è morto da quasi 150 anni. Diversi degli addebiti sono
scorretti: il metodo comparato …
ƒ non si avvale solo dell’affermazione della conseguenza, ma anche dell’affermazione
dell’antecedente (che è un argomento valido)
ƒ non richiede di individuare le cause solo dopo l’osservazione dei dati (forse per Mill)
ƒ non si basa necessariamente su una causalità deterministica (forse per Mill)
ƒ non preclude la possibilità di interazioni / cause non uniche (e.g. nuove tecniche di
comparazione come la Qualitative Comparative Analysis)
Il metodo comparato è un metodo di verifica delle ipotesi. Se lo si esclude,
la principale alternativa è il metodo statistico/quantitativo. Ma il metodo
statistico/quantitativo …
a) non è esente da alcuni degli stessi rilievi al metodo comparato:
ƒ in linea di principio, stessa necessità di identificare “tutte le possibili cause”
ƒ in linea di principio, stessa necessità di identificare “osservare tutti i casi”
ƒ stessa necessità di una teoria (anzi, tanto più!)
b) ha debolezze proprie cui CGG (2011) non fanno cenno (e.g. eccessiva semplificazione di
concetti/operazionalizzazione e processi causali)