Un milione di famiglie senza lavoro

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Un milione di famiglie senza lavoro
MARTEDÌ
8
22
APRILE
2014
IL COMPLEANNO
ECONOMIA
&
FINANZA
TOKYO - Il Game Boy di Nintendo, la
vera svolta rivoluzionaria del concetto dei videogiochi a portata di mano
ben prima di smartphone, tablet e
app, compie oggi 25 anni, ma per il
colosso nipponico si tratta di festeggiamenti dal sapore decisamente
Il Game Boy ha 25 anni
amaro. Dopo i successi travolgenti
di un ventennio all'insegna dell'innovazione, il leader mondiale del settore è in deciso affanno con i conti in
rosso e l'effetto di concorrenti atipici
come smartphone e tablet, incapace di tornare agli splendori del passato neanche con la vendita della
nuova creatura, la Wii U. Il 21 aprile
del 1989 Nintendo iniziò la commer-
cializzazione del Game Boy in Giappone, la console portatile più famosa al mondo che vanta 118 milioni di
pezzi vendute. Nata dalla felice intuizione del team di ricerca e sviluppo
interno, la console è il prodotto del
lavoro del visionario Gunpei Yokoi.
Un milione di famiglie senza lavoro
I loro componenti vivono senza redditi da occupazione. Tra loro 500mila coppie con figli
ROMA - Le famiglie senza reddito da lavoro, dove chi cerca un impiego non lo
trova, salgono ancora e nel 2013 arrivano
a oltrepassare la soglia del milione. Dati
Istat alla mano, la crescita nell'ultimo anno è stata pari al 18,3%, con altre 175mila finite nel gruppo che l'Istituto di statistica classifica "con tutte le forze in cerca di
lavoro".
Le situazioni più critiche potrebbero coincidere con quelle delle coppie con figli,
quasi mezzo milione, a cui si aggiungono
più di 200 nuclei monogenitore, dove nella gran parte dei casi il solo capofamiglia
è una donna, o meglio una mamma. Si
tratta quindi di case dove i membri attivi
sul mercato, in età lavorativa, non hanno
un posto e devono trovare le risorse necessarie per andare avanti da altre fonti di
reddito, diverse dalla busta paga. Magari
il supporto può arrivare dal componente,
può essere anche più di uno, che gode di
pensione.
Un'altra ipotesi di sostegno potrebbe coincidere con l'indennità di disoccupazione;
o ancora con rendite da capitale, come
può accadere a coloro che hanno abitazioni o locali in affitto. Sicuramente l'identikit della famiglia che non può fare riferimento su uno stipendio varia: dagli anziani, ormai fuori dal mondo del lavoro, con
un figlio disoccupato e l'altro ancora studente, alla giovane madre alla ricerca di
un impiego che deve farsi carico dei bambini senza l'aiuto dell'altro genitore; dal
sigle che ha perso il posto alla coppia di
giovani che non riesce a trovare ancora
nulla. Quasi di certo, però, dietro la maggior parte delle situazioni c'è uno stato di
disagio o comunque mancano certezze.
Tuttavia non si può escludere ci siano storie più fortunate, di chi può permettersi di
vivere senza lavorare, contando su forti
rendite, i cosiddetti rentier.
A soffrire di più, ancora una volta, è il
Mezzogiorno, con 598mila famiglie, dove coloro che sono forza lavoro risultano
tutti disoccupati. Seguono il Nord, che ne
ha 343mila, e il Centro, con 189mila. Ma
il fenomeno avanza dappertutto, basti
pensare che a confronto con due anni prima, l'aumento è addirittura del 56,5%. E i
conti non tornano, o meglio tornano quelli della crisi, se si va a guardare il numero
dei nuclei in cui tutti i componenti che
partecipano al mercato del lavoro hanno
un'occupazione, pari a 13 milioni 691mila, in calo di 281mila unità (-2%).
Insomma le nuove medie annue dell'Istat,
intrecciando i dati su condizioni familiari
e occupazionali, non fanno altro confermare un 2013 segnato fino in fondo dalla
piaga della disoccupazione.
Coldiretti: 4 milioni di persone
chiedono aiuto per mangiare
ROMA - Sono 4.068.250 le persone che in Italia
FAMIGLIE CON TUTTI I COMPONENTI DISOCCUPATI
Ecco le famiglie che
vivono senza lavoro,
contando, quando va
bene, su pensioni o altre
rendite. Nella tabella
sono messi a confronto
il 2013, il 2012 e il 2011
ed è riportata la
suddivisione per
tipologia familiare,
secondo dati dell'Istat,
espressi in migliaia
ANNI
Single maschi
Single femmine
Mono genitore maschi
Mono genitore femmine
Coppie senza figli
Coppie con figli
Altre Topologie
Totale
2013
2012
2011
183
112
31
183
83
491
48
144
90
30
153
74
419
45
106
68
22
120
55
320
31
1130
955
722
CONFCOMMERCIO-CENSIS
Ridotti consumi alimentari, svaghi e cene fuori casa
ROMA - Oltre la metà delle famiglie italiane (52%) ha visto peggiorare le proprie capacità di spesa nell'ultimo anno.
La difficoltà a risparmiare e il timore di non
riuscire a mantenere il tenore di vita sono
ancora molto diffusi e frenano i consumi.
«La fiducia c'è, la ripresa (ancora) no», titola l'Outlook Italia 2014 dell'Osservatorio
Confcommercio-Censis. Dai dati emerge
che la percentuale di chi rinvia le spese
principali (ristrutturazione della casa, acquisto di autovetture, elettrodomestici e
mobili) è sempre maggiore di chi ha deciso effettivamente di comprare.
Nel tempo libero, nello specifico - secondo Censis e Confcommercio - il 62,3% ha
ridotto pranzi e cene fuori casa, mentre il
58% ha tagliato il budget sugli svaghi (cinema, teatro e musica). Più della metà delle
famiglie (51%) ha risparmiato anche sui
consumi alimentari.
Per il 73,5% dei nuclei familiari è difficile far
fronte alle spese improvvise, come quelle
mediche o le riparazioni in casa. Circa 6,5
milioni di famiglie (27,5%) hanno invece
difficoltà a pagare tasse e tributi. Dal rapporto Confcommercio-Censis emerge
che la mancanza di lavoro (40,8%), l'inadeguatezza della classe politica (37,2%) e le
tasse troppo alte (23,3%) sono fra i principali elementi di criticità che frenano l'economia del Paese.
sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare
nel 2013, con un aumento del 10% sull'anno precedente. E' quanto emerge da una anali della
Coldiretti sulla base della relazione sul "Piano di
distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013"
realizzato dall'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), in riferimento ai dati Istat sulle famiglie senza redditi da lavoro. Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando - sottolinea Coldiretti - un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti
neanche a sfamarsi: erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012.
In particolare - precisa la Coldiretti - nel 2013
si contano 303.485 persone che hanno beneficiato dei servizi mensa, mentre sono ben
3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto
assistenza con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti
gratuiti in mensa.
Una situazione drammatica che - continua la
Coldiretti - rappresenta la punta di un iceberg
delle difficoltà che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa. Secondo l'Istat
infatti - continua la Coldiretti - ben il 16,6% degli
italiani non può neanche permettersi una pasto
con un contenuto proteico adeguato almeno una
volta ogni due giorni.
Gruppo Marcegaglia, i sindacati
chiedono un tavolo al ministero
MILANO - Dopo il rischio di chiusura dello stabilimento della divisione Buildtech di Sesto San
Giovanni che impiega 170 addetti compresi quelli
che lavorano nelle strutture di Milano e Cinisello
Balsamo, la Fiom-Cgil annuncia che è stato chiesta «unitariamente la convocazione di un tavolo
con l'azienda presso il ministero Sviluppo economico per affrontare in modo complessivo la situazione del gruppo» Marcegaglia.
Secondo un comunicato il 2 maggio è prevista una
riunione tra direzione e coordinamento nazionale
dei sindacati. L'azienda ha dichiarato l’intenzione
di chiudere la divisione per trasferirne le produzioni a Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria.
MERCATO IMMOBILIARE
"Casa Insieme" fa incontrare costruttori e acquirenti
MILANO - (r.e.) - Ha preso il via nei giorni scorsi l’iniziativa di Intesa-San Paolo denominata "Casa Insieme". L’obiettivo è di
favorire l’incontro fra offerta e domanda
di nuove abitazioni, aiutando i costruttori a
liquidare il patrimonio invenduto e i potenziali acquirenti ad accedere a forme di mutuo agevolate.
Con "Casa Insieme" Intesa Sanpaolo e i costruttori convenzionati collaborano per amplificare le potenzialità di vendita degli immobili di nuova costruzione. Grazie alla
definizione di specifici accordi fra Intesa
Sanpaolo e i costruttori, "Casa Insieme" intende facilitare l’accesso al credito alla
clientela privata che acquista la casa di abitazione scegliendo l’immobile tra quelli facenti parte dei cantieri convenzionati.
Il cliente potrà ottenere molteplici benefici
grazie al contributo offerto di volta in volta dal costruttore (contributo in conto rata
e esenzione spese amministrative) e di conseguenza dalla banca (condizioni di favore
rispetto al listino standard e criteri semplificati per accedere al credito). Grazie a queste agevolazioni l’acquirente si troverà a
sostenere un rata di rimborso simile al costo mensile di un affitto.
"Casa Insieme" prevede inoltre diverse iniziative finalizzate a favorire l’incontro diretto fra acquirente e impresa venditrice. I
cantieri aderenti verranno pubblicizzati
per 6 mesi, con costo dell’inserzione a carico della banca, su Immobiliare.it, il primo
portale di annunci immobiliari in Italia.
L’inserzione prevede la possibilità di richiedere un contatto diretto con IntesaSanpaolo attraverso il numero verde
800.303.306 per una prima consulenza e
per poter richiedere un appuntamento in filiale. Inoltre, per amplificare ulteriormente
sul territorio la conoscenza dell’iniziativa,
è stato predisposto materiale pubblicitario
dedicato, disponibile sia presso i cantieri,
sia presso le filiali del Gruppo.
L’iniziativa sarà supportata anche da specifiche iniziative presso le filiali di Banca
Estesa “prossime” ai cantieri convenzionati; presenza periodica di un gestore di filiale presso il cantiere; offerte extra bancarie
nell’ambito del Programma Bonus.
I cantieri già convenzionati sul territorio
nazionale sono già 60, tra i quali uno a Pavia, uno a Como e 3 a Bergamo. Il numero
delle iniziative edilizie verrà costantemente incrementato grazie a ulteriori convenzioni che saranno perfezionate dalla Direzione regionale Lombardia guidata da
Pier Aldo Bauchiero. In tal modo l’ampliamento del perimetro dell’offerta e della copertura territoriale consentirà di soddisfare il maggior numero possibile di potenziali acquirenti.