Freccero risponde a Brunetta su Affaritaliani.it.

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Freccero risponde a Brunetta su Affaritaliani.it.
30/10/2013
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Freccero risponde a Brunetta su Affaritaliani.it. “Essere
attaccato da lui è un onore”
"Essere attaccati da Brunetta, pennino del nulla, è un grande onore". Carlo Freccero
risponde su Affaritaliani.it alla lettera inviata da Renato Brunetta al Direttore dopo la
pubblicazione di una intervista allo stesso Freccero in cui attacca il capogruppo Pdl. E alla
domanda sulla capacità di Berlusconi di 'bucare lo schermo', Freccero spiega: "E' sorprendente
quando alla vigilia del voto in Parlamento, il Cavaliere ha cambiato idea all'ultimo secondo per
far si che agli spettatori non arrivasse l'immagine dello sconfitto".
Ma sul futuro politico di Berlusconi è evasivo: "Ma perché bisogna fare sempre gli oroscopi?
Aspettiamo e vediamo che cosa succede. Calza a pennello il tormentone de 'I soliti idioti'
quando dicono: non lo so, non lo so… Insomma, credo che il loro mantra sia giusto a proposito
delle domande su Berlusconi".
LA LETTERA DI RENATO BRUNETTA AL DIRETTORE DI AFFARI
Egregio Direttore,
a proposito dell'intervista realizzata da Enrico Cisnetto con Carlo Freccero per la trasmissione tv
"Roma InConTra-Ara pacis", riportata da Affaritaliani.it mi permetta due righe.
Non mi offendo se Freccero mi dà del "ragazzo scombinato", sono nell'aspetto un ragazzo e ho
scombinati i capelli. Quando però sostiene che critico gli stipendi di Fazio e Vespa perché il
sottoscritto "fa il servizio del suo editore, che è anche capo del suo partito", allora Freccero
mente.
Berlusconi è stato semmai il suo editore. È vero, Freccero per se stesso invoca a esimente
l'infermità mentale ("Chi fa televisione è malato di mente"), ma esistono anche i matti e
bugiardi, che con l'età diventano magari geni bolliti.
On. Prof. Renato Brunetta
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L'INTERVISTA A FRECCERO
“Chi fa televisione è un malato mentale. E ogni politico che parla di televisione non lo fa mai in
maniera innocente, anche Brunetta, che è un ragazzo scombinato. Sono pronto a sfidarlo a
duello”. Quando si parla di televisione Carlo Freccero sale sempre in cattedra. E così è stato anche
durante l’intervista che gli ha fatto Enrico Cisnetto nella registrazione della trasmissione televisiva
“Roma InConTra – Ara Pacis”.
Carlo Freccero è stato direttore di Rai 2, Canale 5 e Italia1. Le avrebbe pagate le cifre di
Fazio e Vespa?
Mi sono trovato in quel tipo di posizione. E posso dire che in quelle situazioni, nonostante ognuno
abbia le proprie preferenze, è necessario sottostare alle regole del mercato. Il cantante, il
calciatore la star, prendono compensi inaccettabili, ma fanno audience.
Ma la Rai fa ancora servizio pubblico?
Direi che la Rai ha ancora momenti di servizio pubblico. Ad esempio, in certi momenti la Rai
torna ad essere centrale nel panorama televisivo, come quando c’è un grande evento o tragedia,
come è stato per l’11 settembre. In quei momenti la tv pubblica non ha la pubblicità e diventa il
megafono e il registratore della nostra vita pubblica. Ma questo rappresenta un terzo e un quarto
dell’intero palinsesto. D’altra parte qualunque editore ha un conflitto di interessi…
Ma cosa pensa della polemica di Brunetta, per il quale Fazio e Vespa hanno degli stipendi
inaccettabili?
Fazio o Vespa hanno compensi per l’audience che fanno. Brunetta…lo capisco. Lui fa il suo
lavoro e fa il servizio del suo editore, che è anche il capo del suo partito.
Sa che se fosse qui la sfiderebbe a duello?
Io sono pronto a sfidarlo a duello. Mi dispiace che Brunetta se la prenda sempre con certe
persone. Lui che è così liberista, che è un economista che dice che l’economia è la manus che
regola il mondo. Deve mettersi in pace con la sua coscienza. Perché non se la prende con le
persone che ha a fianco a lui, come gli ex manager che in Mediaset hanno avuto guadagni molto
più alti. E’ proprio un ragazzo scombinato…. Secondo me Berlusconi gli ha telefonato e lo ha
rimproverato per le sue polemiche sulla Rai.
Crede che la Rai andrebbe privatizzata? Tarak Ben Ammar prima si è dichiarato
disponibile a comprare la Rai. Oggi poi ha smentito..
Tarak Ben Ammar quando parla ogni tanto dice la verità. E quando oggi ha detto che scherzava,
ha detto la verità. Evidentemente non quando ha detto di voler comprare la Rai. Ma il mercato
prima o poi si aprirà, anche se oggi è chiuso. Al Jazeera è un grande gruppo. C’è anche De
Benedetti. E poi gruppi americani, stranieri, europei. Il mercato è alla vigilia di un grande
cambiamento. Ne vedremo delle belle.
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Hai avuto una polemica con Santoro, dicendo che è in parabola declinante..
Ma no.. Non l’ho mai detto. Lui è in difficoltà perché la televisione ha bisogno di grandi
narrazioni, di grandi racconti. Ma Santoro, oltre che il talk, sa porre in primo piano racconti molti
laterali rispetto all’agenda politica. Però la signora che ha parlato dei gusti sessuali della Pascale
(Michelle Bonev), è anche quella che ha avuto dalla Rai i soldi per fare un film. E’ un gran
casino.. Ma non ci dobbiamo meravigliare, perché quando la politica diventa gossip, è chiaro che
il gossip diventa politico.
Il genere del talk show dove scorre il sangue è un genere in via di archiviazione?
Si e no. Ma non voglio dare una risposta alla Veltroni.. Il programma popolare che spiega
l’economia sarebbe davvero necessario, utile. Ora ci sono le parole sole d’ordine - casta, la
corruzione, evasione fiscale - che sono semplificazioni eccessive che fa la televisione. Oggi è
necessario riuscire a far capire la complessità del reale.
Ma come valuta la presenza dei comici oggi in televisione?
Oggi parlano i comici perché sono gli unici che hanno la possibilità delle cavolate, riuscendo a
superare la censura. Pensa a Grillo, che ha cominciato denunciando delle cose su cui poi ci ha
inzuppato il biscotto qualche tempo dopo…
Ma se dovesse fare un esempio positivo di un programma che funziona?
C’è un programma bellissimo in radio, ed è su Radio 24. “La Zanzara” funziona perché all’ora in
cui torna a casa e dopo una giornata terrificante, mette in mostra, anzi moltiplica, il trash, i
perdenti della politica e li espone al dileggio totale. E’ un modo che l’ascoltatore ha di vendicarsi
contro la politica. E’ un programma fatto molto bene, che funziona molto bene, che si vive in un
contesto di evasione, mentre si torna a casa in macchina. E’ come il grande fratello; la politica del
grande fratello.
Ha contribuito al successo di Sabina, Corrado e Caterina Guzzanti, Serena Dandini, Fabio
Fazio, Gad Lerner, Daniele Luttazzi, Michele Santoro e Piero Chiambretti. Confermeresti la
tua fiducia a tutti?
Non mi pento di nessuno di loro. Di nessuno. Sono molto orgoglioso di loro. Lo giuro. Ho fatto
tante cavolate, tantissime, ma nessuno di loro è mai stato un dispiacere per me.
Aldo Grasso ha scritto che è scandaloso che lei non diriga una grande emittente. E’ così
scomodo da essere costretto all’esilio?
Io non sono stato scomodo soltanto a Berlusconi, ma anche alla sinistra e al centro. A me piace
fare televisione e per un punto di audience farei qualunque cosa. Farei qualunque cosa per
l’audience. Del resto mi importa poco. In fondo, chi fa televisione è un malato mentale.
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E’ vero che Luca Telese la voleva a Matrix e che le è stata preferita Platinette?
Ma io di questo non sapevo proprio nulla. Poi, se me lo avessero proposito, a Mediaset avrei detto
che sarei più utile, soprattutto a loro, per fare i palinsesti.
Questa estate ha incontrato Luigi Bisignani e siete stati definiti “la coppia dell’estate”.
Bisignani è come le spie della Russia e della Germania. Ora che lo hanno scoperto parla. Però ha
molta grazia, sa ancora molte cose e dice solo quello che vuole lui. Direi che il figlio spirituale di
Andreotti, anche se è più mondano.
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