GAZZETTAFC_MILANO_WEB(2014_03_04)

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TIFO A DUE FACCE
BASKET
LA P0LEMICA DOPO IL K.O. DI CANTÙ
Caos Cremona Ndoja­ultrà
allo scontro
Insultato, il capitano sale sul pullman dei tifosi per «chiedere
spiegazioni». E scoppia il caso
Klaudio Ndoja, 28 anni, capitano della Vanoli CIAMILLO
Il fortino dell’Olimpia
presidiato dai bambini
Milano è prima nella media spettatori della Serie A e ora, con lo sciopero del tifo organizzato, i cori arrivano dalla curva baby
FLAVIO SUARDI
Che l’Olimpia abbia ritro­
vato l’amore della sua gente è
testimoniato in maniera incon­
trovertibile dai dati. Milano è
prima come media spettatori
in campionato, dove supera le
6500 presenze a partita, che
salgono addirittura a oltre
8000 nei match di cartello di
Eurolega. Merito della grande
aspettativa attorno a questa
squadra, ma anche di un lavoro
certosino che la società sta fa­
cendo da anni sulle fasce più
giovani.
Oltre 1000 bambini «Il risulta­
to chiaramente ci soddisfa —
afferma il General Manager
Flavio Portaluppi — soprattut­
to perché uno degli obiettivi di
questa società è sempre stato
quello di costruire i tifosi del
futuro, e in questo senso i nu­
meri sono importanti». Sono
già 78 le squadre consorziate
nel progetto Armani Junior
Program, ma l’Olimpia lavora
anche sulle scuole di Milano
per avere sempre una vera e
propria «muraglia» di bambini
durante le partite interne: «I
bambini presenti sono sempre
attorno alle mille unità, che
chiaramente scendono nei tur­
ni infrasettimanali perché i ra­
gazzi vanno a scuola. Non si
tratta di gratuità, ma di promo­
zioni appositamente studiate
per ragazzi e accompagnatori».
Ma non finisce qui, perché non
basta portare fisicamente i ra­
gazzini al palazzo: «Il progetto
“Io tifo positivo”, cui aderiamo
già da diversi anni, prevede la
presenza di animatori che edu­
cano i ragazzi ad un tifo di sup­
porto alla squadra e mai con­
trario. Vogliamo che l’atmosfe­
ra alle nostre partite sia sempre
sana e coinvolgente».
Empatia Nel periodo di scio­
pero del tifo organizzato, è il
cosiddetto pubblico «da tribu­
na» che è tornato a recitare un
ruolo da protagonista nel so­
stengo alla squadra: il filo con­
duttore dei cori che si levano
sono le emozioni del momen­
to. E’ il campo a parlare: «Cre­
do che questo sia merito del
grande lavoro che la squadra
sta facendo. Il pubblico capisce
che ci sono giocatori che si sa­
crificano e non si risparmiano.
La punta dell’iceberg, e spero
che lui lo prenda come un com­
plimento, è Bruno Cerella: un
giocatore che piace perché è un
combattente e il pubblico l’ha
capito».
IN CAMPIONATO
AVVERSARIO ANDATA
VARESE PISTOIA REGGIO EMILIA MONTEGRANARO CREMONA AVELLINO SIENA RITORNO
BRINDISI CASERTA BOLOGNA VENEZIA MEDIA ABBONATI PUBBLICO
7.010
4.850
5.800
5.500
6.181
8.002
10.300
Numeri problematici? Dati al­
la mano, viene quasi da pensa­
re che il nuovo Palalido sia sot­
tostimato di fronte a tanto en­
tusiasmo: «Il progetto — affer­
ma il Presidente Livio Proli —
va avanti perché lo abbiamo
pensato come la nostra “casa
del basket”. Sarà una struttura
dove tutte le nostre squadre,
giovanili comprese, svolgeran­
no le loro attività e dove la pri­
ma squadra si allenerà. Per
quanto riguarda le partite, ab­
biamo già un contratto con il
Forum per le prossime stagio­
ni, ma anche il Palalido ospite­
rà alcune gare di campionato.
Abbiamo un sistema molto di­
namico che ci consente di pre­
vedere con buona approssima­
zione l’affluenza di pubblico
alle diverse gare, quindi nelle
partite in cui sono previste me­
no presenze, accoglieremo in
una struttura all’avanguardia
le 5200 persone che il nuovo
impianto potrà ospitare».
7.700
7.470
7.500
6.550
6.987
2.004
IN EUROLEGA
AVVERSARIO REGULAR SEASON
ZALGIRIS STRASBURGO ANADOLU EFES REAL MADRID BAMBERG TOP 16
OLYMPIACOS VITORIA FENERBAHCE MALAGA MEDIA ABBONATI FINAL EIGHT
SASSARI PUBBLICO
4.630
5.900
6.800
12.331
6.600
6.600
7.250
10.290
6.670
7.452
2.551
8.256
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ALESSANDRO ROSSI
CREMONA
La sconfitta, netta, di Cremona al Pianella di
Cantù ha lasciato una coda di polemiche, che si sono
trascinate fuori dal palasport brianzolo. Il capitano
della Vanoli Klaudio Ndoja, dopo essere stato apo­
strofato da un proprio supporter, è salito sul pull­
man del gruppo organizzato per chiedere spiegazio­
ni. Da quel momento è montata la polemica, che si è
trasferita in poco tempo anche sui social network.
I tifosi A ricostruire l’accaduto è Enrico Parenti,
una delle figure di riferimento dei White Blue
Brothers, il gruppo del tifo organizzato: «Quando
Ndoja è passato vicino al nostro pullman, una perso­
na, che non fa parte del gruppo, gli ha dato del buf­
fone, dicendogli di andare a lavorare e ritornare a
Brindisi (la sua ex squadra, ndr). Lui è tornato indie­
tro, salendo sul pullman per chiedere spiegazioni.
Come noi non possiamo salire su quello della squa­
dra, lui non doveva salire sul nostro. Siamo rimasti
allibiti e sono stato proprio io a dirgli di scendere,
perché non era il caso di avere questo tipo di reazio­
ni. Se sei un professionista devi accettare tutto e far­
telo scivolare addosso. Come gruppo siamo sempre
stati vicini alla squadra e lo saremo ancora. Di certo
ci saremmo aspettati che Ndoja chiarisse quanto ac­
caduto faccia a faccia con quella persona e non sul
nostro pullman».
La società Versione confermata dal team mana­
ger della Vanoli Andrea Conti: «La società e la squa­
dra sono con il giocatore. Credo che non si debba
mai mancare di rispetto a nessuno. Dopo una parti­
ta persa così c’è della frustrazione e dell’adrenalina
in corpo e può capitare che un giocatore torni indie­
tro a chiedere spiegazioni. A Cremona non è mai
accaduto un episodio del genere ed è assurdo con­
statarlo dopo una serie di 5 vittorie nelle ultime 8
partite. Se qualcuno ritiene sia il modo migliore di
stare vicino alla squadra, allora sbaglia di grosso.
Oltretutto stiamo parlando di un professionista
esemplare, che fino a questo momento ha saltato un
solo allenamento in tutta la stagione per un’influen­
za. Si vince e si perde tutti assieme. Chi ci sta vicino,
in quel momento, avrebbe dovuto prendere la posi­
zione del giocatore, riprendendo chi si è permesso
di mancargli di rispetto».
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