pal-med-sett-ott-2016

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PALERMO
MEDICA
PERIODICO DELLA FIMMG SICILIA
Anno XXXII - N. 8-9 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2016
Sped. abb. postale art. 2 comma 20/C Legge 662/96 - Filiale di Palermo
A tutti i Medici di Medicina generale
Facciamo il punto:
la situazione
sindacale
di Luigi Galvano
Cari colleghi,
siamo al 1° di Settembre e ritengo che sia arrivato
il momento di fare il punto su tutte una serie di attività portate a termine, in essere e in divenire.
Farò una elencazione breve di alcuni argomenti per
eventualmente approfondirne alcuni ove da voi richiesti.
IRAP
Come sapete l’accertamento predisposto dall’Agenzie delle Entrate per il 2010 e per alcuni anche
per il 2011 e relativa intimazione di pagamento per
65 colleghi, è stato affrontato dalla FIMMG con la
istituzione di un Collegio peritale di difesa costituito dall’Avvocato Bargione esperto amministrativista, dall’Avvocato Prof. Pignatone esperto tributarista e dal Dr Ravazzolo esperto fiscalista. Con i
suddetti professionisti è stato definito un accordo in
progress ed eventualmente con onorario frazionato per ogni grado di giudizio. Tale scelta è risultata
opportuna e vincente stante che alla presentazione
dei nostri ricorsi l’Agenzia delle Entrate, man mano che maturavano i termini, ha desistito dal procedere in autotutela (restano ancora gli ultimi cinque casi). Ancora una volta l’esperienza e
l’organizzazione di FIMMG ha dato risultati ottimali stante che tutto è stato definito dopo aver sentito i desiderata dell’assemblea democraticamente
indetta ad hoc da FIMMG.
Scorrimento graduatoria Associazionismo,
collaboratore di studio, articolo 4
In tempo lontani FIMMG si è resa conto che i tassi di pensionamento sono in crescente aumento,
stante che molti medici sono entrati in convenzione con l’istituzione del SSN (legge 833/78), e che
raggiungeranno un picco nel 2023 per poi cominciare a decrescere. Stante tale fenomeno si è intuito che si rischiava che un accordo firmato per tot
euro alla fine dello stesso poteva valere tot euro meno le indennità dei medici che nel mentre sarebbero andati in pensione.
Vi comunico che in seguito alla negoziazione a-
ziendale richiesta da FIMMG abbiamo previsto
l’accantonamento di un fondo per le specifiche indennità in seguito al pensionamento dei MMG titolari di dette indennità.
Pertanto è stato dato seguito allo scorrimento della
graduatoria dell’associazionismo e sono state coperte tutte le associazioni che avevano presentato
domanda a suo tempo al momento del bando. Con
il prossimo scorrimento, dovremmo riuscire a ricomprendere tutti i richiedenti, anche i medici che
si sono integrati. Ricordo che lo scorrimento avviene una volta l’anno e che la domanda per coloro che
ancora non godono dell’indennità va fatta entro il
31 di Dicembre (ciò vale anche per le alte due indennità del presente capitolo). Per l’Associazionismo complesso sono stati superati una serie di problemi sorti fra i diversi uffici aziendali coinvolti nel
procedimento e comunico agli interessati che finalmente la pratica è stata avviata alla DG per la delibera di pagamento.
Vi comunico che è stato dato scorrimento anche per
il collaboratore di studio, e sono state assegnate nuove indennità, al netto del contenzioso legale
in essere sulla interpretazione restrittiva data dall’Azienda e che se ci vedrà vincenti potremo assegnare tale istituto a circa 100 nuovi MMG e gli arretrati a coloro che per via dello scorrimento già
godono della indennità a partire dalla data di scorrimento ma non dalla data di domanda come in effetti dovrebbe essere.
Vi comunico che anche per l’art 4 dell’AIR è avvenuto uno scorrimento, anche qui al netto del contenzioso in essere e che riguarda alcuni colleghi.
Ricetta dematerializzata
Come sapete il mese scorso è stata pagata una trance del 2015, l’altra di 0,58€/assistito sarà pagata con
la prossima mensilità.
Dopo sette mesi di trattativa abbiamo chiuso l’accordo in Regione sulla dematerializzata 2016 avendo ottenuto un complessivo di €1,30 mediamente
così distribuite € 363 fissi per tutti i medici indipendentemente dagli assistiti per il pagamento degli
add-on alle software house (tale cifra incide mediamente su tutta la categoria per 0,36€/assistito,
0,44€/ assistito (prima era 0,36) per uso carte e toner; l’aumento lo abbiamo richiesto in quanto la ricetta per i farmaci potrebbe essere utilizzata per riportare un messaggio di sanità pubblica (per
esempio un claim per la vaccinazione antiinfluenzale) e 0,50 per un momento formativo sui RAO di
gastroenterologia da fare un sabato del 2016. Su tale progetto riceverete specifica informazione. La
trattativa è stata sbloccata in seguito alle due proposte innovative presentate da FIMMG e di interesse per la regione. In particolare stampare sulla ricetta per i farmaci una frase tipo “È in corso la
campagna per la vaccinazione antinfluenzale.
Parlane con il tuo medico” avverrebbe in autoSegue a pag. 2
MMG ed IRAP
Il contenzioso Irap ha avuto esito totalmente positivo con il
rigetto delle tesi dell’Agenzia delle Entrate.
È l’affermazione che il Medico di famiglia non è soggetto di
imposta ai fini Irap solamente perché ha alle sue dipendenze
un collaboratore di studio o perché si avvale di collaborazioni professionali per assicurare la continuità del servizio previsto in convenzione.
Tutti gli avvisi di accertamento notificati per gli anni d’imposta 2010 - 2011 sono stati annullati in autotutela dalla
stessa Agenzia delle Entrate di Palermo.
Fra Marzo e Maggio 2016 sessantadue medici si
medicina generale della provincia di Palermo sono
stati sottoposti ad accertamento IRAP predisposto
dall’Agenzie delle Entrate per l’anno 2010 e per alcuni anche per il 2011 e relativa intimazione di pagamento perentorio entro i termini di legge (90 giorni) con l’avviso che in caso di mancato pagamento
ci sarebbe stata l’iscrizione a ruolo attraverso Sicilia riscossioni.
La sezione FIMMG di Palermo ha istituito di un
Collegio di esperti di difesa costituito dall’Avvocato Antonio Bargione esperto amministrativista, dall’Avvocato Prof. Roberto Pignatone, docente di diritto tributario, e dal Dr Alessandro Ravazzolo
esperto fiscalista.
Il contenzioso Irap ha avuto esito totalmente positivo con il rigetto delle tesi dell’Agenzia delle Entrate.
È la affermazione che il Medico di famiglia non è
soggetto di imposta ai fini Irap solamente perché ha
alle sue dipendenze un collaboratore di studio o perché si avvale di collaborazioni professionali per assicurare la continuità del servizio previsto in convenzione che erano state, di fatto, le tesi sostenute
dall’Agenzia.
Tutti gli avvisi di accertamento notificati per gli anni d’imposta 2010 - 2011 sono stati annullati in autotutela dalla stessa Agenzia delle Entrate di Palermo.
Un successo della esperienza, della capacità organizzativa della FIMMG a tutela degli iscritti.
Il Segretario Generale Provinciale
Dr Luigi Galvano
PALERMO MEDICA n. 8-9, 2016
Pag. 2
Continua da pag. 1
Facciamo il punto...
LEA e prescrizioni
matico scaricando l’applicazione dal gestionale e
che non comporterebbe nessun onere per il MMG,
se non quello di accrescere la risposta dei cittadini,
quindi un aumento delle vaccinazioni.
Termine validità
delle prescrizioni
per le prestazioni
specialistiche
Durata validità ricetta
La FIMMG ha proposto in Regione un aumento del
periodo di validità della ricetta che l’assessorato ha
fissato a sei mesi ai fini della prenotazione (la nostra
richiesta era stata di una anno, nel tentativo di indurre gli specialisti all’uso del ricettario. In questo settore la situazione è a macchia di leopardo e debbo dire che si registrano ancora molte resistenze. In seguito
alle nostre proteste l’Assessorato nel contempo ha
messo come obiettivo economico ai Direttori generali l’uso della ricetta dematerializzata, che la regione può facilmente verificare ed eventualmente decurtare l’indennità dei DG. Però in questo settore una
grande parte la possiamo fare ancora noi istruendo i
nostri assistiti a portare con se i documenti di esenzione e a pretendere la prescrizione dallo specialista
con due enormi vantaggi per loro: prenotare subito
dopo la visita ed evitare di tornare da noi.
Condizioni e Sicurezza dei Presidi di CA
e dei colleghi in servizio ambulatoriale
e domiciliare
In seguito al monitoraggio continuo del Presidi ottenuto tramite un questionario ad hoc progettato e
proposto ai colleghi dalla FIMMG-CA abbiamo
chiesto ed ottenuto un incontro con i vertici aziendali dove abbiamo presentato un progetto che prevedesse il miglioramento delle condizioni di sicurezza e vivibilità dei presidi di CA e la dotazione ai
colleghi un dispositivo di geo localizzazione collegato con le forze dell’ordine. La direzione generale
si è impegnata a stanziare 5 mln di euro per il progetto. Sappiamo che sono incominciati i lavori in alcuni presidi, ma abbiamo chiesto un nuovo incontro per conoscere lo stato del progetto nel suo
complesso.
Accordo collettivo nazionale
Finalmente le trattative si sono riaperte. La parte
pubblica per voce del Presidente della SISAC Dr
Vincenzo Pomo, ha presentato i punti nodali e ha
illustrato le bozze di accordo collettivo nazionale
per la medicina generale e per la pediatria di libera
scelta e ha riassunto i contenuti del nuovo accordo
con queste parole: “l’adesione obbligatoria del medico all’assetto organizzativo della Regione e al relativo sistema informativo; la realizzazione del ruolo unico tra medici di assistenza primaria e medici
di continuità assistenziale, ai quali viene affidato il
compito di garantire la continuità dell’assistenza
nell’ambito dell’organizzazione distrettuale del servizio; la definizione del ruolo giuridico (status) del
medico libero-professionista contrattualizzato; la
definizione del codice di comportamento e delle relative procedure sanzionatorie”.
La FIMMG ha attivato una procedura di studio,
confronto e concertazione a livello di tutti i suoi organi statutari centrali e periferici che si concluderà
con la presentazione dei punti irrinunciabili al consiglio nazionale che si terrà al Congresso nazionale
che si celebrerà i primi di Ottobre 2016. La
FIMMG Sicilia ha organizzato un seminario di studi che si terrà il prossimo 9-10 Settembre, cui parteciperanno i quadri dei Settori regionali, per la definizione di un documento condiviso da presentare
al nazionale.
Cari Colleghi,
dopo alcune sollecitazioni, qualche volta anche forti, da parte della FIMMG nelle sue varie articolazioni: segreteria, consiglieri e responsabili di distretto, la ASP ha redatto un elenco di prestazioni
divisi in due categorie quelle che fanno parte dei
LEA ancora in vigore e quindi prescrivibili con ricetta rossa o dematerializzata, e quelle non previste
dai LEA e prescrivibili su ricetta bianca a totale carico del paziente. Pertanto si ribadisce che i centri
pubblici debbano potere accettare ed eseguire prestazioni non previste dai LEA e prescritte su ricetta
bianca.
Si coglie l’occasione per ricordare a tutti che l’Accordo regionale vigente pubblicato sulla GURS 1510-2010 PARTE I n. 45, all’ articolo 11 comma 4,
recita: Le indagini per rilascio patente, assunzioni,
idoneità lavorative, concorsi, commissioni invalidi
civili o altre motivazioni, non connesse alle necessità diagnostiche del M.M.G., non sono a carico del
servizio sanitario nazionale e possono essere effettuate solo in strutture sanitarie medico legali dedicate individuati dall’Assessorato regionale della sanità.
Pertanto alla luce del Decreto Assessoriale citato e
della delibera aziendale de quo dette indagini debbono essere prescritte su ricetta bianca e potrebbero essere eseguite ove necessario in strutture pubbliche aziendali.
Il Segretario
Luigi Galvano
Esenzioni per
i sospetta talassemia
Articolo 1
A modifica dell’articolo 8 comma 4 del Decreto assessoriale 06/09/2010 citato in premessa, la validità
delle prescrizioni di visite e prestazioni specialistiche,
di cui al Catalago Unico regionale adottato con decreto assessoriale 799/2015, è stabilita in 180 giorni dalla data della prescrizione. Visite e prestazioni
specialistiche prenotate entro tale periodo restano
valide fino alla data di esecuzione presso le strutture sia pubbliche che privata accreditate. Relativamente alle prescrizioni in modalità “dematerializzata”, la prenotazione per essere valida deve essere
regolamente registrata direttamente o tramite web
service sul sistema TS (tramite la funzione di presa
in carico).
Articolo 3
Le disposizioni di cui all’articolo 1 applicato anche
alle prescrizioni effettuate nel corso del 2016 e non
ancora scadute alla data di pubblicazione del presente decreto.
Il presente decreto verrà pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Regione siciliana e sarà trasmesso al
responsabile del procedimento di pubblicazione dei
contenuti nel sito istituzionale dell’Assessorato della salute ai fini dell’assorvimento dell’obbligo di pubblicazione.
Palermo, li 30 maggio 2016
Il Segretario Generale del Dipartimento
(Dr. Gaetano Chiaro)
Il Segretario Area Interdipartimentale 4
(Dr. Sergio Buffa)
Il Drigente del Servizio 2 SSR
(D.ssa A. D. Stefano)
L’Assessore
(On.le Baldassare Gucciardi)
Decreta:
Art. 1
Le disposizioni relative all’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per la ricerca di portatore di talassemia (codice esenzione D01) di cui al
D.A. n. 2357/03, integrato dal D.D.G. n. 103/16
riguardo al protocollo tecnico-diagnostico, sono rinnovate per il triennio 2016 - 2018. Entro il 31 dicembre 2018 verrà valutata l’opportunità di un ulteriore rinnovo delle stesse.
Art. 2
Il presente decreto sarà inviato alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la pubblicazione.
Palermo, 30 maggio 2016.
GUCCIARDI
Nonostante
questo
Decreto
Assessoriale
c’è sempre
chi non vuole
capire!!!
NDD
PALERMO MEDICA n. 8-9, 2016
INPS: circolare
con chiarimenti
sull’esonero
dalla visita fiscale
(FnomCeO) Con il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali “Integrazioni e modificazione al decreto 15 luglio 1986, concernente l'espletamento delle visite mediche di controllo dei
lavoratori da parte dell’Istituto nazionale della previdenza sociale” (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 16 del 21 gennaio 2016) sono state individuate le
circostanze che danno diritto alle esenzioni dalla reperibilità per i lavoratori subordinati dipendenti dai
datori di lavoro privati.
Tuttavia, poiché “la norma fornisce solo una previsione astratta delle situazioni di esonero senza dettagliare le concrete fattispecie che, oggetto di valutazione da parte di una consistente platea di medici
curanti estensori della certificazione, potrebbero essere suscettibili di diversificata interpretazione”, con
la Circolare n. 95 “Esclusioni dall’obbligo di reperibilità per i lavoratori dipendenti del settore privato”, l’INPS fornisce nel dettaglio tutti chiarimenti
necessari per definire il campo di applicazione.
La Circolare è stata inviata il 06.06.16 ai Dirigenti
centrali e periferici, ai Responsabili delle Agenzie,
ai Coordinatori dei rami professionali, al Coordinatore generale Medico legale e Dirigenti medici.
Luigi Galvano
Precisazioni sui
certificati di malattia
per militari
e per le forze armate
Pag. 3
La situazione attuale - Certo, non sempre il militare
fa riferimento al medico di famiglia. Quando risiede o è assistito in altra città e dimora nella caserma
ove si infortuna o si ammala, in genere è visitato dall’ufficiale medico che gli prescrive i giorni di riposo
ed eventuali accertamenti da praticare fuori caserma. Negli altri casi però entra in scena il medico curante. Ai sensi del Testo Unico dei Regolamenti Militari Dpr 40/2012 – chiunque egli sia – il medico
che fa la visita dovrebbe rilasciare un certificato prognostico da consegnare al comando dell’ente, e un
certificato diagnostico e prognostico in busta chiusa
leggibile dal sanitario dell’ente e dal Comandante di
Corpo che è ufficiale di polizia giudiziaria e in quanto tale vincolato al segreto, come il sanitario. Il decreto del Ministro Roberta Pinotti – reso noto agli
Omceo per la conoscenza dei medici di famiglia
–formalizza quanto già la legge prevede.
D’ora in poi - Il medico che, in caserma come in studio convenzionato, accerti la condizione (di malattia ma anche di terapie da seguire o accertamenti
da fare previo ricovero ad esempio), redigerà due
certificati in carta. Il primo reca la sola prognosi e
va al comando dell’Ente, il secondo contiene anche
la diagnosi della patologia e va fatto pervenire in busta chiusa al dirigente sanitario dell’ente dove il militare presta servizio, ente «per il quale la conoscenza della diagnosi risulta indispensabile ai fini
della verifica della persistenza dell’idoneità psicofisica del militare». I certificati vanno rilasciati al militare-paziente che – entro 5 giorni dall’esordio della condizione motivo di assenza – invia al
Comando, Distaccamento o reparto un plico contenente la prognosi più una busta con su scritto
“contiene dati personali concernenti lo stato di salute e riservati al solo personale sanitario autorizzato” su entrambi i lati; il personale al distaccamento apre il plico, trattiene l’attestato prognostico
e trasmette la busta chiusa al responsabile dell’organo sanitario militare competente. In questo modo a leggere le condizioni cliniche del militare è un
medico, come chiesto dal Garante della Privacy.
Quest’ultimo, nella nota 8 ottobre 2015 aveva affermato la tassativa separazione del fascicolo prognostico da quello diagnostico per evitare che la diagnosi clinica confluisca nei dati caratteristici o nel
fascicolo personale del militare.
Mauro Miserendino
Impraticabilità sito
10-06-2016 | Medico costretto a rilasciare un certificato medico attestante una malattia non riscontrata
separatore
06-05-2016 | Certificati infortunio, Inail proroga la
chance di inviarli via Pec. Restano aspetti da chiarire È previsto da sei anni nelle caserme ma entra
in vigore solo ora. Parliamo del doppio certificato
di malattia del militare. Lo introduce il decreto del
Ministero della Difesa del 24 novembre 2015 scorso che in caso di assenza prevede per i militari e per
i dipendenti dei Corpi dello Stato due certificazioni, una per la prognosi e l’altra contenente la diagnosi. Di che si tratta? Ricordiamo per prima cosa
che i dipendenti pubblici appartenenti alle Forze Armate, ai Corpi Militari dello Stato ed ai Vigili del
Fuoco fin qui sono esclusi dall’obbligo di certificato di malattia telematico fissato dal decreto legislativo 165/2001. In molte realtà, come abbiamo appreso da una breve ricerca, accade comunque che i
medici di famiglia inviino il certificato online all’Inps
e contemporaneamente rilascino al militare i certificati richiestigli dal Comando.
Onorevole Assessore,
Signori Direttori Generali,
ormai da qualche anno i Medici di Medicina Generale della Sicilia non sono in condizione di potere utilizzare ordinariamente il sito di cui all’oggetto.
Preciso che il sito nell’ottica della dematerializzazione dovrebbe mettere a disposizione l’elenco assistiti e le variazioni che vengono apportate a detto
elenco in capo alla nuove iscrizioni dei cittadini nell’elenco di ogni singolo MMG, alle scelte e alle revoche e a quelle che vengono operate d’ufficio per
trasferimento o decesso.
Il portale serve pure a prendere visione ed eventualmente a stampare il cedolino mensile dei MMG
per la dichiarazione dei redditi e per confrontare i
dati con quelli espressi nel CUD dato che negli anni non è la prima volta che per errori materiali il
CUD non corrisponda alla somma dei dati riportati nei cedolini relativi all’anno fiscale de quo e per
mezzo di tale controllo è stato possibile una ristampa del CUD.
Tale criticità è dovuta al fatto che i vari BROWSER
disponibili più utilizzati dagli utenti MMG (Google
Chrome, Safari, Internet Explorer, Mozilla Firefox,
Opera, Microsoft Edge) aggiornano in automatico
a cadenza in genere trimestrale i CRITERI DI ACCESSO DI SICUREZZA, per cui di conseguenza
anche Sicilia & Servizi dovrebbe aggiornare i propri
applicativi ai nuovi criteri di sicurezza dei browser.
Orbene Sicilia & Servizi non procede all’aggiornamento e di conseguenza NON PERMETTE l’accesso agli applicativi da parte degli utenti (MMG).
Quindi le loro configurazioni che sarebbero dovete
essere temporanee sono diventate di fatto definitive.
Da questa grottesca e paradossale situazione i MMG
ne hanno un danno per alcune serie di motivi:
– non potendo visionare la situazione del movimento assistiti non possono correggere eventuali
posizioni di pazienti cancellati per trasferimento
intra provinciale e da riattribuire, oppure per iscrizioni on line non andate a buon fine, con relativa perdita di quote;
– mancata pulizia degli elenchi per deceduti non
revocati ed impossibilità di acquisire nuove scelte se massimalisti;
– spese per pagare i tecnici informatici per fare declassare i loro browser e riportarli alle vecchie versioni e per renderli compatibili ai vetusti e non
rinnovati applicativi di Sicilia & Servizi, a questo
proposito debbo considerare che i medici non si
sono trasformati in tecnici informatici e quindi
non sono in grado di procedere a modifiche informatiche di livello specialistico, né ciò può essere
preteso da alcuno;
– possibili danni a tutti i loro dati residenti nel PC,
cartelle cliniche ecc, per avere abbassato i livelli di
sicurezza a vecchie versioni dei browser che non
sono più protettive e solo per potere accedere agli
applicativi regionali vetusti e non aggiornati.
A ciò si aggiunge che non vengono più pubblicati sul sito i cedolini dei MMG il che data la peculiarità della loro composizione determina una forte criticità e un potenziale
danno irreparabile per i signori medici. Infatti il cedolino è composto da voci per quote fisse (quote capitarie per numero di assistiti) e voci per quote variabili che attengono
ad attività che i medici svolgono saltuariamente o in seguito a progetti o attività stagionali (per esempio la Attivazione e partecipazione ad una ADI oppure il compenso
per le vaccinazioni antinfluenzali ecc.). È del
tutto evidente che se il MMG non può verificare la congruità del cedolino rispetto alla
attività svolte non può rilevare la congruità
del cedolino rispetta alle attività svolte e reclamarne il pagamento.
Per quanto su esposto si richiede che sia dia immediata soluzione al problema esposto e ove ciò non fosse possibile si ritorni a stampare le variazioni unitamente ai cedolini ogni mese come la prassi prevede.
In assenza di una risposta concreta alle criticità lamentate si sarà costretti ad attivare ogni tutela per i
MMG.
L’occasione mi è gradita per porgere distinti saluti
Il Segretario Generale Provinciale
Dr Luigi Galvano
PALERMO MEDICA n. 8-9, 2016
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Consenso informato
e autorizzazione per la
trasmissione
delle ricette via email
cella/ricevuta, ma solo fissa un termine ultimo per la
loro trasmissione; la norma stabilisce che le ricevute/parcelle devono essere trasmesse entro e non oltre
il 31 gennaio dell’anno successivo a quello solare chiuso al 31 dicembre.
Ciascun medico potrà inviare telematicamente la ricevuta sanitaria/parcella contestualmente alla sua
emissione, settimanalmente o mensilmente; nessun
limite è posto dalla norma se non il termine ultimo
di trasmissione del 31 gennaio dell’anno solare successivo.
Si consiglia una trasmissione costante e periodica al
fine di evitare o limitare errori o ricerche di codici fiscali errati o non risconosciuti dal sistema Tessera Nazionale.
Studio del Centro
Studi FIMMG
sul decreto Lorenzin
Palermo, 6 luglio 2016
Alessandro Ravazzolo
Il sottoscritto (generalità, luogo e data di nascita, codice fiscale), consapevole di aver già preso visione
dell’informativa sul trattamento dei dati personali
relativi al proprio stato di salute, da parte del proprio
medico di Medicina Generale, Dr. (generalità e indicazione codice regionale), ai sensi dell’art. 13 del
Codice in materia di Protezione dei Dati Personali
D.Lgs n. 196/2003, presta il proprio consenso ed
Prescrizioni farmaci
con Nota Aifa 66
AUTORIZZA
Il Dr. (generalità) a trasmettere i promemoria-assistito delle ricette elettroniche, esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata, e presso il proprio
indirizzo di posta elettronica certificata, informato
della circostanza che, oltre alle normali misure di
protezione nell’uso di strumenti informatici nel trattamento dei propri dati personali, il Dr. (generalità)
adotta un trattamento che prevede una tecnica di
cifratura e/o un codice identificativo di accesso già
comunicatogli.
Tale autorizzazione ha validità massima per un anno e deve essere rinnovata ogni anno o frazione di
un anno nel corso della visita relativa alle patologie
oggetto delle prescrizioni delle ricette relative all’invio per via telematica.
Termini per l’invio delle
fatture sanitarie 2016
al sistema TS
Egregio dottore,
riscontro la Sua richiesta di chiarimenti sui tempi
e sulle modalità previste dalla norma per la trasmissione delle ricevute/parcelle sanitarie emesse
nel 2016 ed oggetto di obbligo di trasmissione al sistema TS.
Ricordo che si tratta delle sole rivevute/parcelle emesse in favore dell’utente/paziente, escludendo ogni obbligo di trasmissione di parcelle emesse in favore di enti/scietà/ditte od altri professionisti.
La norma non disciplina termini periodici per la comunicazione dei dati essenziali contenuti nella par-
Considerato che con la GURI n. 114 del 17-052016 sono stati modificati alcuni schemi terapeutici riguardanti la posologia del farmaco Etoricoxib
nell’Artrite reumatoide e spondilite anchilosante, si
ritiene utile informare i medici prescrittori delle variazioni contenute nella suddetta determina Aifa per
la terapia al bisogno dell’Artrite reumatoide e spondilite anchilosante.
ETORICOXIB:
Artrite reumatoide: La dose raccomandata è di 60
mg in mono somministrazione giornaliera. In alcuni pazienti
con insufficiente sollievo dei sintomi, un aumento della dose
a 90 mg/die può aumentare l’efficacia. Una volta che il paziente è clinicamente stabilizzato, può essere appropriata una
riduzione della dose a 60 mg/die.
Spondilite anchilosante: La dose raccomandata è di
60 mg in mono somministrazione giornaliera. In alcuni pazienti con insufficiente sollievo dei sintomi, un aumento della dose a 90 mg die può aumentare l’efficacia. Una volta che
il paziente è clinicamente stabilizzato, può essere appropriata una riduzione della dose a 60 mg/die.
Per le condizioni di dolore acuto, Etoricoxib deve essere usato solo durante la fase acuta della sintomatologia.
Dolore postoperatorio da chirurgia dentale:
La dose raccomandata è di 90 mg in mono somministrazione giornaliera, limitata ad un massimo di 3 giorni. Alcuni
pazienti possono avere bisogno di un’altra analgesia postoperatoria in aggiunta ad Etoricoxib durante i tre giorni del
periodo di trattamento.
Il documento integrale aggiornato è consultabile sul
sito del Dipartimento Farmaceutico nell’area News.
Il Referente per l’Appropriatezza Prescrittiva
Dr. M. Visconti
Il Direttore del Dipartimento Farmaceutico
Dr. M. Pastorello
Il DM «Lorenzin» è stato accolto dai MMG con
grande preoccupazione e disagio. E se molti MMG
(41%) riferiscono di avere avuto, in questi giorni, una
maggior attenzione nella prescrizione diagnostica (il
37% ha cercato di applicare il DM e un 10% ha direttamente evitato di prescrivere gli esami citati), decisamente prevalente è l’opinione di chi ritiene che
il Decreto incida in modo fortemente negativo nel
rapporto fiduciario con il paziente sino a causarne
motivo di conflitto (risposta “Molto” nel 47% del
campione, “Abbastanza” nel 39% alla specifica domanda).
È il profilo relazionale complessivo del MMG che
viene messo a rischio: il 90% dei MMG ritiene che
il DM potrebbe condizionare sfavorevolmente il rapporto tra MMG e Specialisti, riverberando così ulteriormente il conflitto sull’assistito.
Non sono comunque queste le uniche conseguenze
attese.
In una scala da 2 a 5 (dove 1 indica una risposta decisamente affermativa e 5 una risposta decisamente
negativa) il 77% del campione indica il valore sulla
ipotesi relativa alla conseguente riduzione delle possibilità per il MMG, di svolgere le attività di prevenzione e diagnosi precoce.
L’86% del campione risponde sempre con score sulla prospettiva di un aumento della spesa direttamente a carico del paziente, il 63% risponde analogamente in merito ad un aumento dei flussi di
accesso al Pronto Soccorso.
D’altronde la maggioranza del campione non crede
che il DM possa produrre risparmio complessivo per
il SSN e tantomeno una vera maggiore appropriatezza nell’attività prescrittiva.
Quasi il 75% del campione vede in questo Decreto un atto di smantellamento del SSN sul territorio a favore del mondo delle Assicurazioni (rispondono con score 1-2 alla domanda circa tale
ipotesi). E se i medici hanno mostrato disappunto e preoccupazione, reazioni di indignazione e
protesta sono emerse direttamente dagli assistiti.
I Medici riferiscono atteggiamenti prevalenti di
incomprensione e delusione da parte dei pazienti
(viene riportato uno score 1-2 dal 74% dei MMG
rispetto a tale item), e molto spesso anche di rabbia (sentimento riferito con score 1-2 dal 65% del
campione).
Il 79% del campione ritiene infine che l’impatto
complessivo sulla attività del MMG delle limitazioni prescrittive sulla diagnostica presenti nel DM sia
“Molto superiore / Superiore” rispetto a quello avuto con le introduzioni delle note AIFA per la farmaceutica.
PALERMO MEDICA n. 8-9, 2016
Repetita iuvant
Obbligo uso ricettario SSN
Signori Direttori,
Sempre più frequentemente i Medici di medicina generale lamentano il mancato uso del ricettario
del SSN da parte dei Medici specialisti ospedalieri e ambulatoriali convenzionati.
Ciò è dovuto al fatto che con l’introduzione di nuove norme regolatorie sia sul campo delle prescrizioni per i farmaci che in quello degli accertamenti i medici specialisti sanza mezzi di supporto alla prescrizione dichiarano sempre maggiori difficoltà a perseguire tale attività.
A ridurre ancora di più le modeste prescrizioni degli specialisti è intervenuto l’uso della ricetta dematerializzata con le norme e le regole che ne discendono e l’adozione del Catalogo Unico Regionale delle prestazioni diagnostiche D.A.799-2015.
Tale catalogo individua in maniera univoca attraverso specifici codici tutte le prestazioni diagnostiche e ha come obiettivo far dialogare elettronicamente i soggetti prescrittori con i soggetti erogatori in funzione del prossimo fascicolo sanitario elettronico.
Orbene il mancato uso del ricettario del SSR, sia con lo strumento ricetta rossa sia con quella in modalità dematerializzata, innesca un circolo vizioso ormai insopportabile per i MMG e per i cittadini che con loro hanno instituito un rapporto di fiducia duraturo e stabile.
Accade frequentemente che una prestazione diagnostica “suggerita” dallo specialista in maniera
non codificata, per così dire su “ricetta bianca” e in assenza dei relativi codici univoci, magari usando una definizione “clinica” che non essendo facilmente individuata dal MMG, che è costretto a
redigere la ricetta del SSR per evitare di negare la prescrizione della prestazione al paziente fragile
e con cui ha un rapporto fiduciario, determina una ricettazione non accettata dal CUP e costringe il
paziente ad un andirivieni fra il MMG, Il CUP e alcune volte a ritornare dallo specialista perché chiarisca ciò che vuole.
Tale comportamento è biasimabile oltre che contrario alla normativa per alcune considerazioni.
Innanzitutto ne ha danno il paziente che deve tornare dal MMG per la trascrizione/prescrizione degli esami da eseguire con il disagio che tutto ciò comporta per lui: ulteriore spostamento, turno etc.
Ne ha danno il MMG per l’aggravio lavorativo non dovuto e per l’immagine che lo vede relegato al
ruolo di trascrittore/segretario al servizio dello specialista.
Ne ha pregiudizio il rapporto medico/paziente in quanto nei casi in cui il MMG si oppone a tale circostanza e vuole rimandare il paziente allo specialista perché assolva il suo preciso dovere, è il paziente stesso ad insistere perché non faccia un terzo turno “invitando” il MMG a dare seguito alla
trascrizione/prescrizione avendo i due un rapporto consolidato negli anni che deve andare ben oltre la questione in essere.
Ne hanno danno gli altri pazienti del MMG che vedono e subiscono l’inutile intasarsi sempre più
dello studio per una serie di evitabili accessi. Tali accessi, dati alla mano fornibili a richiesta sono
più che triplicati negli ultimi 10 anni.
Ne ha un ipotetico danno l’Azienda in quanto una volta prescritti gli esami sul Modulo/ricetta SSN
o dematerializzata da parte dello specialista, e avendo avuto rassicurazioni sulla qualità del Servizio, il paziente trovandosi nella struttura aziendale potrebbe scegliere, pur nella sua assoluta libertà,
di eseguire in loco gli accertamenti, prenotandoli subito dopo la visita, con beneficio per il sistema
aziendale.
Spesso viene messa in dubbio l’obbligatorietà per i medici ospedalieri, specialisti e specialisti ambulatoriali dell’uso del ricettario unico del SSN per la prescrizione dei farmaci o degli accertamenti diagnostici: Essa è sancita da un costante contesto normativo di riferimento.
L’art.15 decies comma 1° del Decreto Legislativo del 10/12/92 n.502/92, come aggiunto dal
D.Lgs.n.229/99 (obbligo di appropriatezza), letteralmente prescrive che “i medici ospedalieri e delle
altre strutture di ricovero e cura del Servizio Sanitario Nazionale, pubbliche o accreditate, quando prescrivono o consigliano medicinali o accertamenti diagnostici a pazienti all’atto della dimissione o in occasione di visite ambulatoriali, sono tenuti a specificare i farmaci e le prestazioni erogabili, con onere
a carico del SSN. Il predetto obbligo si estende anche ai medici specialisti che abbiano comunque titolo
per prescrivere medicinali e accertamenti diagnostici a carico del SSN”.
Il comma 2° del medesimo articolo prescrive inoltre : “in ogni caso si applicano anche ai sanitari di
cui al comma 1° il divieto di impiego del ricettario del SSN per la prescrizione di medicinali non rimborsabili dal servizio....”.
Nel D.L.n.269/2003 all’art.50 comma 2° (disposizioni in materia di monitoraggio della spesa nel settore sanitario e di appropriatezza delle prescrizioni sanitarie) dispone che: “il Ministero dell’Economia e delle Finanza , di concerto con il Ministero della Salute, approva i modelli di ricettari medici standardizzati e di ricetta medica a lettura ottica, ne cura la successiva stampa e distribuzione alle
Aziende Sanitarie Locali, alle aziende ospedaliere ...ai policlinici universitari che provvedono ad effettuarne la consegna individuale a tutti i medici del SSN abilitati dalla Regione ad effettuare prescrizioni,
da tale momento responsabili della relativa custodia. I modelli equivalgono a stampati per il fabbisogno delle amministrazioni dello Stato.”
Al comma 4° dello stesso articolo, è altresì disposto che : “le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere....i policlinici universitari consegnano i ricettari ai medici del SSN di cui al comma 2, in numero definito, secondo le loro necessità e comunicano immediatamente al Ministero dell’Economia e
delle Finanze, in via telematica, il nome, il cognome, il codice fiscale dei medici ai quali è stata effettuata la consegna, l’indirizzo dello studio, del laboratorio ovvero l’identificativo della struttura sanitaria nei quali gli stessi operano, nonchè la data di consegna e i numeri progressivi regionali delle ricette
consegnate”.
La lettera di tali disposizioni normative, è stata recepita dal Decreto dell’Assessore della Salute della Regione Siciliana D.A. 12/8/2010 (regolamento di gestione delle prescrizioni), che all’art.2 ribadisce che: “sono tenuti all’applicazione del suddetto regolamento tutti i soggetti autorizzati ad effettuare
prescrizioni sanitarie”.
Nell’allegato A del detto Decreto Assessoriale, nell’esporre il regolamento di gestione delle prescrizioni, si afferma al punto 1): “i soggetti prescrittori preposti all’uso del ricettario unico regionale sono
i seguenti: –MMG e PLS; –Medici specialisti ambulatoriali interni; –Medici di continuità assistenziale;
–Medici ospedalieri; –Medici degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e dei policlinici universitari”.
Al punto 4) si dispone che: “nel caso in cui un soggetto prescrittore utilizzi il ricettario unico regionale
e segnali la prescrizione come “suggerita” dovrà trascrivere....il numero di iscrizione al’Ordine, preceduto dalla sigla Provincia, sede dell’Ordine professionale, del soggetto che ha stilato la prescrizione
“inducente”.
Il contesto normativo testè esaminato, consente di affermare, senza alcuna smentita, che l’obbligo
di prescrizione sul ricettario unico regionale o in modalità dematerializzata è riferito a tutti i medici prescrittori, individuati sia come convenzionati, sia come operanti in strutture ospedaliere, ambulatoriali, pubbliche o private accreditate.
Non si rinviene alcuna disposizione che consenta una interpretazione ad excludendum, limitando
l’obbligo ai soli MMG o PLS convenzionati; anzi, si può affermare che vi sia un’assoluta condivisione e corresponsabilizzazione di tutti i soggetti prescrittori, con unico riferimento a favore degli utenti finali del SSN, gli assistiti, che in un insieme di continuità di cure ed assistenza, non devono essere costretti ad un irrazionale ed illogico e ripetuto pellegrinaggio tra i soggetti prescrittori, i quali
in ogni caso debbono condividere le responsabilità della prescrizione effettuata.
Sicuro che le SSLL metteranno in atto tutto ciò che riterranno opportuno per risolvere definitivamente le criticità sopra espresse e disponibile per ogni proficua collaborazione l’occasione è gradita per porgere distinti saluti
Il Segretario Generale regionale
Dr Luigi Galvano
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Presidi diabete
di Luigi Galvano*
– Alla scadenza del periodo di validità del
Piano di Prescrizione Presidi, in assenza di
variazioni dei quantitativi dei presidi prescritti, la nuova prescrizione potrà essere redatta dal medico di assistenza primaria o
dal pediatra di libera scelta dell’assistito.
Eventuali variazioni dei quantitativi assegnati saranno stabiliti dallo specialista, che
dovrà in tal caso redigere un nuovo piano di
prescrizioni presidi.
Si ritiene che il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta possano rinnovare direttamente, le quantità, corrispondenti allo standard minimo, stabilite in un precedente Decreto e in
particolare:
– 25 strisce reattive ogni 2 mesi per le persone con diabete, in terapia con ipoglicemizzanti orali.
Esempio di prescrizione su ricettario rosso :
Diabete mellito in terapia con ipoglicemizzanti orali. Si conferma la precedente prescrizione di presidi per l’autocontrollo
domiciliare della glicemia (25 strisce reattive e 25 aghi pungidito ogni 2 mesi) già precedentemente effettuata dallo specialista SSN. ‘Decreto Assessoriale Sicilia 23-12-2014’
– 25 strisce reattive ogni mese per le persone con diabete in terapia insulinica.
Esempio di prescrizione su ricettario rosso:
Diabete mellito in terapia insulinica, n. … somministrazioni/die. Si conferma la precedente prescrizione di presidi per
l’autocontrollo domiciliare della glicemia (25 strisce reattive
e 25 aghi pungidito ogni mese)
e degli aghi per la somministrazione di insulina, già precedentemente effettuate dallo specialista SSN. ‘Decreto Assessoriale Sicilia 23-12-2014’
Quantità maggiori a quelle predette, poiché devono essere motivate richiederebbero una ulteriore visita diabetologica di controllo.
Il Decreto prevede quindi la possibilità, per il medico di assistenza primaria, di rinnovare la prescrizione di presidi per l’autocontrollo domiciliare della glicemia, confermando la quantità
precedentemente prescritta dallo specialista.
Tale provvedimento responsabilizza ulteriormente
i MMG, al fine di migliorare la qualità delle cure e
rispondere ai bisogni di salute delle persone con diabete, contribuisce a snellire le procedure burocratiche per le persone con diabete e restituisce allo specialista maggior tempo per l’attività clinica di
secondo livello.
Lo stesso provvedimento potrebbe avere inoltre effetti positivi sulla riduzione delle liste d’attesa per le
visite specialistiche diabetologiche.
In ultimo si ridurrebbero enormemente certi “fastidiosissimi disguidi” che costringono la persona
con Diabete ad interminabili andirivieni fra lo studio del MMG e lo sportello aziendale e che alla fine minano ed indeboliscono il rapporto fiduciario
medico-paziente.
Si richiede pertanto e si confida che le SSLL vogliano emettere nel più breve tempo possibile una
nota che metta ordine alla materia e più in generale si chiede che venga istituito un tavolo tecnico per
affrontare le problematiche relative alla autorizzazione/erogazione di tutti i presidi ausili non prive
di aree di criticità ed disomogeneità.
Distinti saluti
* Segretario generale Provinciale
PALERMO MEDICA n. 8-9, 2016
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Palermo Medica, n. 8-9, 2016; Direttore responsabile: Paolo Giarrusso
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Il giornale è stato chiuso in tipografia il 28 settembre 2016
Anche la radiazione
per i medici che
sconsigliano i vaccini
La Fnomceo scende in campo con un documento
per il sì all’obbligo vaccinale. Pronte le sanzioni ai
camici bianchi.
Linea dura della Fnomceo contro i medici che sconsigliano i vaccini. L’ordine ha elaborato un documento in cui di fatto vengono riportate le linee guida della vaccinazione e chi dissuade dal praticarla
viola la deontologia, rischiando le sanzioni previste,
fino alla radiazione. Una posizione chiara quella
della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), che nel testo presentato ieri (clicca qui per scaricare il testo completo) ribadisce anche il sì all’obbligo vaccinale per l’iscrizione al nido e chiede
anche alla magistratura di attenersi alla scienza, dopo le sentenze che hanno dato ragione ai medici
contrari ai vaccini.
Per il ministro della Salute Beatrice Lorenzin “È estremamente importante il documento del Fnomceo sulle vaccinazioni: una voce molto forte dal
mondo scientifico riafferma in modo forte la volontà
di essere dalla parte dei bambini e genitori per sconfiggere la piaga della paura medievale della vaccinazione”. Lorenzin definisce anche “preoccupante” il calo delle vaccinazioni che “mette a rischio la
salute dei nostri figli”. La federazione, ha spiegato
il presidente Fnomceo Roberta Chersevani, invita
gli ordini provinciali, che devono iniziare i procedimenti, a vigilare, e in qualche caso è già avvenuto.
In Toscana, ad esempio, si è appena conclusa la fase istruttoria nei confronti di un medico, e per l’autunno si aspetta la sentenza di primo grado.
“Ci sono già provvedimenti disciplinari in corso –
ha affermato – e questo indica che c’è la consapevolezza che questi colleghi devono essere ascoltati
per capire il perché di determinati atteggiamenti e
per decidere la sanzione a cui verranno eventualmente sottoposti”. A rendere necessaria la presa di
posizione, hanno ribadito gli esperti, è il costante
calo nelle vaccinazioni che si registra nel paese.
“Siamo di fronte a un quadro preoccupante – si legge – in cui la scienza medica e la politica debbono
reagire insieme a tutela della collettività. Occorre
muoversi non solo sul piano del richiamo ai risultati veri e concreti della medicina ma anche rivolgersi all’immaginario collettivo per superare l’endemi-
co disinteresse per la scienza che, per inciso, si manifesta anche con il sottofinanziamento della ricerca, con la fuga dei cervelli e con il successo di improvvisati guaritori”.
Il documento in 15 punti, approvato all’unanimità
da tutte le componenti della Federazione, affronta
anche il capitolo delle sentenze che hanno dato ragione agli antivaccinisti. La Fnomceo chiede di “favorire il superamento dell’evidente disallineamento tra scienza e diritto, auspicando che i magistrati
intervengano in materia di salute recependo nelle
loro sentenze la metodologia dell'evidenza scientifica”. Il dito è puntato anche contro i consulenti scelti dai magistrati, sottolinea Chersevani, che talvolta sono dichiaratamente antivaccinisti. Per invertire
il trend, ha aggiunto ancora la presidente, serve la
collaborazione di tutti, in primis delle istituzioni.
Bene ad esempio ha fatto l’Emilia Romagna a istituire l’obbligo vaccinale per iscrivere i bambini ai nidi, e anche altri provvedimenti come l'impossibilità
di frequentare la scuola in caso di picchi epidemici
sarebbero benvenute. “La Fnomceo – ha spiegato –
sostiene tutte le normative regionali e nazionali tendenti a riaffermare la necessità della vaccinazione,
compreso l’obbligo per l’iscrizione a scuola. Bisogna
ricordare che ci sono bambini che non possono vaccinarsi e questi possono essere protetti solo dall’‘immunità di gregge’, che si ottiene con coperture alte.
È di pochi mesi fa il caso di una bambina malata di
tumore morta per le conseguenze di un morbillo”.
Il richiamo della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), è “molto importante in un momento in cui c’è un calo delle vaccinazioni a livello
preoccupante”. Lo afferma Walter Ricciardi, presidente dell’Iss, secondo cui “se l’efficacia e la sicurezza dei vaccini vengono messe in dubbio da un
medico la battaglia diventa impari”.
“Di fatto ormai è una questione di tutti i giorni avere casi di malattie prevenibili con vaccinazioni –
ribadisce Ricciardi – ma persino in contesti in cui
ci sono piccoli focolai epidemici come quello della
meningite in Toscana la gente è riluttante. Dobbiamo lavorare tutti quanti per far riconquistare la
tranquillità alle famiglie, e se questa viene messo in
dubbio da un medico la battaglia è impari. Apprezziamo e siamo grati alla Fnomceo, perchè riporta al giusto ambito scientifico e deontologico una
questione trascurata e abusata da persone che pur
avendo il camice di un medico spesso non si comportano secondo etica e deontologia”.
Ricciardi condivide anche l’appello alla magistratura dei medici, perchè ‘si affidi alla scienza’. “Su
questo punto devo dire che io sono perfettamente
d’accordo con la Fnomceo – spiega Ricciardi –, io
ho in preparazione una lettera al ministro della Giustizia Orlando per mettere a disposizione del ministero e dei magistrati l’evidenza prodotta dalla comunità scientifica italiana”. Prima di arrivare alle
sanzioni, precisa Ricciardi, bisogna intervenire sulla formazione dei medici.
“Il problema è far praticare la medicina sulla base dell’evidenza scientifica, che nel nostro paese
Tiratura di questo numero: 3000 copie.
qualche volta non si usa – spiega –. Noi siamo
uno dei pochi paesi al mondo ad avere un sistema di formazione permanente dei medici che
non è all’altezza delle sfide contemporanee, con
le conoscenze che si evolvono in maniera rapidissima. Credo che in collaborazione con Fnomceo dobbiamo rendere il nostro paese in linea con
tutti gli altri anche su questo. Poi, dove ci si ostini a continuare a praticare la medicina non sulla
base dell’evidenza scientifica anche dopo aver
sensibilizzato, si deve anche intervenire. Il nostro
è l’unico paese al mondo che può far tranquillamente sostenere a un medico che i vaccini causano l’autismo”.
Buone coperture per le vaccinazioni ‘classiche’, come polio o tetano, anche se per la prima volta non
è stata raggiunta la soglia ottimale del 95%, mentre
vanno peggio morbillo rosolia e parotite e Hpv. La
fotografia della situazione vaccinale italiana con i
dati del 2014, gli ultimi disponibili e citati anche dalla Fnomceo durante la presentazione del documento sul tema, è riportata dal sito del ministero
della Salute.
CALO COSTANTE DAL 2012. Dal 2012 ogni anno 3500 bambini in più mancano all’appello dei
vaccini obbligatori, e ben 10500 a quello dell’immunizzazione contro morbillo, rosolia e orecchioni. Secondo i dati del ministero fino al 2012 c’è stato un ‘plateau’ nell’andamento delle vaccinazioni,
mentre da quella data si è perso per gli obbligatori
circa uno 0,7% l’anno di bambini, mentre per gli
altri il calo è sempre più marcato.
POLIO - La copertura media per la polio è del
94,7%. Molte regioni sono sopra la soglia del
95%, con Basilicata, Lazio, Molise, Calabria e
Sardegna sopra il 96%. Provincia di Bolzano, ultima con l’88,8%, Valle d’Aosta e Veneto sono invece in fondo alla classifica. Molto simile la situazione per tetano, pertosse, difterite ed epatite
B, con coperture medie intorno al 94,6%, mentre cala quella dell’Haemophilus Influentiae, scesa al 94,2%.
MORBILLO, ROSOLIA E PAROTITE - Per
morbillo, rosolia e parotite il livello è molto più basso, all’86,6%. In questo caso la copertura maggiore è in Piemonte, Basilicata, Lombardia, Toscana e
Umbria, sopra l’89%, mentre in Provincia di Bolzano, Valle d’Aosta e Marche non si supera l’82%,
con il capoluogo altoatesino addirittura al 68,8%.
MENINGOCOCCO C - Ancora più bassa la cifra
per il meningococco C, protagonista negli ultimi
mesi di diversi focolai soprattutto in Toscana, sceso
nel 2014 al 74,9%. HPV - La vaccinazione contro
il papillomavirus, che protegge da diversi tipi di tumore e che in Italia è offerta alle ragazze, ha una copertura del 54,4% per la coorte delle nate nel 2002.
La Toscana supera il 75% di copertura, unica in Italia, mentre la Provincia di Bolzano si ferma al
22,1% e la Sicilia al 30,1%.
INFLUENZA - Anche la vaccinazione antinfluenzale in Italia arranca, con una copertura tra gli over 65, per cui è consigliata, che non raggiunge il
50%, e con la sola Umbria che supera il 60%.