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PALERMO MEDICA PERIODICO DELLA FIMMG SICILIA Anno XXXII - N. 8-9 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2016 Sped. abb. postale art. 2 comma 20/C Legge 662/96 - Filiale di Palermo A tutti i Medici di Medicina generale Facciamo il punto: la situazione sindacale di Luigi Galvano Cari colleghi, siamo al 1° di Settembre e ritengo che sia arrivato il momento di fare il punto su tutte una serie di attività portate a termine, in essere e in divenire. Farò una elencazione breve di alcuni argomenti per eventualmente approfondirne alcuni ove da voi richiesti. IRAP Come sapete l’accertamento predisposto dall’Agenzie delle Entrate per il 2010 e per alcuni anche per il 2011 e relativa intimazione di pagamento per 65 colleghi, è stato affrontato dalla FIMMG con la istituzione di un Collegio peritale di difesa costituito dall’Avvocato Bargione esperto amministrativista, dall’Avvocato Prof. Pignatone esperto tributarista e dal Dr Ravazzolo esperto fiscalista. Con i suddetti professionisti è stato definito un accordo in progress ed eventualmente con onorario frazionato per ogni grado di giudizio. Tale scelta è risultata opportuna e vincente stante che alla presentazione dei nostri ricorsi l’Agenzia delle Entrate, man mano che maturavano i termini, ha desistito dal procedere in autotutela (restano ancora gli ultimi cinque casi). Ancora una volta l’esperienza e l’organizzazione di FIMMG ha dato risultati ottimali stante che tutto è stato definito dopo aver sentito i desiderata dell’assemblea democraticamente indetta ad hoc da FIMMG. Scorrimento graduatoria Associazionismo, collaboratore di studio, articolo 4 In tempo lontani FIMMG si è resa conto che i tassi di pensionamento sono in crescente aumento, stante che molti medici sono entrati in convenzione con l’istituzione del SSN (legge 833/78), e che raggiungeranno un picco nel 2023 per poi cominciare a decrescere. Stante tale fenomeno si è intuito che si rischiava che un accordo firmato per tot euro alla fine dello stesso poteva valere tot euro meno le indennità dei medici che nel mentre sarebbero andati in pensione. Vi comunico che in seguito alla negoziazione a- ziendale richiesta da FIMMG abbiamo previsto l’accantonamento di un fondo per le specifiche indennità in seguito al pensionamento dei MMG titolari di dette indennità. Pertanto è stato dato seguito allo scorrimento della graduatoria dell’associazionismo e sono state coperte tutte le associazioni che avevano presentato domanda a suo tempo al momento del bando. Con il prossimo scorrimento, dovremmo riuscire a ricomprendere tutti i richiedenti, anche i medici che si sono integrati. Ricordo che lo scorrimento avviene una volta l’anno e che la domanda per coloro che ancora non godono dell’indennità va fatta entro il 31 di Dicembre (ciò vale anche per le alte due indennità del presente capitolo). Per l’Associazionismo complesso sono stati superati una serie di problemi sorti fra i diversi uffici aziendali coinvolti nel procedimento e comunico agli interessati che finalmente la pratica è stata avviata alla DG per la delibera di pagamento. Vi comunico che è stato dato scorrimento anche per il collaboratore di studio, e sono state assegnate nuove indennità, al netto del contenzioso legale in essere sulla interpretazione restrittiva data dall’Azienda e che se ci vedrà vincenti potremo assegnare tale istituto a circa 100 nuovi MMG e gli arretrati a coloro che per via dello scorrimento già godono della indennità a partire dalla data di scorrimento ma non dalla data di domanda come in effetti dovrebbe essere. Vi comunico che anche per l’art 4 dell’AIR è avvenuto uno scorrimento, anche qui al netto del contenzioso in essere e che riguarda alcuni colleghi. Ricetta dematerializzata Come sapete il mese scorso è stata pagata una trance del 2015, l’altra di 0,58€/assistito sarà pagata con la prossima mensilità. Dopo sette mesi di trattativa abbiamo chiuso l’accordo in Regione sulla dematerializzata 2016 avendo ottenuto un complessivo di €1,30 mediamente così distribuite € 363 fissi per tutti i medici indipendentemente dagli assistiti per il pagamento degli add-on alle software house (tale cifra incide mediamente su tutta la categoria per 0,36€/assistito, 0,44€/ assistito (prima era 0,36) per uso carte e toner; l’aumento lo abbiamo richiesto in quanto la ricetta per i farmaci potrebbe essere utilizzata per riportare un messaggio di sanità pubblica (per esempio un claim per la vaccinazione antiinfluenzale) e 0,50 per un momento formativo sui RAO di gastroenterologia da fare un sabato del 2016. Su tale progetto riceverete specifica informazione. La trattativa è stata sbloccata in seguito alle due proposte innovative presentate da FIMMG e di interesse per la regione. In particolare stampare sulla ricetta per i farmaci una frase tipo “È in corso la campagna per la vaccinazione antinfluenzale. Parlane con il tuo medico” avverrebbe in autoSegue a pag. 2 MMG ed IRAP Il contenzioso Irap ha avuto esito totalmente positivo con il rigetto delle tesi dell’Agenzia delle Entrate. È l’affermazione che il Medico di famiglia non è soggetto di imposta ai fini Irap solamente perché ha alle sue dipendenze un collaboratore di studio o perché si avvale di collaborazioni professionali per assicurare la continuità del servizio previsto in convenzione. Tutti gli avvisi di accertamento notificati per gli anni d’imposta 2010 - 2011 sono stati annullati in autotutela dalla stessa Agenzia delle Entrate di Palermo. Fra Marzo e Maggio 2016 sessantadue medici si medicina generale della provincia di Palermo sono stati sottoposti ad accertamento IRAP predisposto dall’Agenzie delle Entrate per l’anno 2010 e per alcuni anche per il 2011 e relativa intimazione di pagamento perentorio entro i termini di legge (90 giorni) con l’avviso che in caso di mancato pagamento ci sarebbe stata l’iscrizione a ruolo attraverso Sicilia riscossioni. La sezione FIMMG di Palermo ha istituito di un Collegio di esperti di difesa costituito dall’Avvocato Antonio Bargione esperto amministrativista, dall’Avvocato Prof. Roberto Pignatone, docente di diritto tributario, e dal Dr Alessandro Ravazzolo esperto fiscalista. Il contenzioso Irap ha avuto esito totalmente positivo con il rigetto delle tesi dell’Agenzia delle Entrate. È la affermazione che il Medico di famiglia non è soggetto di imposta ai fini Irap solamente perché ha alle sue dipendenze un collaboratore di studio o perché si avvale di collaborazioni professionali per assicurare la continuità del servizio previsto in convenzione che erano state, di fatto, le tesi sostenute dall’Agenzia. Tutti gli avvisi di accertamento notificati per gli anni d’imposta 2010 - 2011 sono stati annullati in autotutela dalla stessa Agenzia delle Entrate di Palermo. Un successo della esperienza, della capacità organizzativa della FIMMG a tutela degli iscritti. Il Segretario Generale Provinciale Dr Luigi Galvano PALERMO MEDICA n. 8-9, 2016 Pag. 2 Continua da pag. 1 Facciamo il punto... LEA e prescrizioni matico scaricando l’applicazione dal gestionale e che non comporterebbe nessun onere per il MMG, se non quello di accrescere la risposta dei cittadini, quindi un aumento delle vaccinazioni. Termine validità delle prescrizioni per le prestazioni specialistiche Durata validità ricetta La FIMMG ha proposto in Regione un aumento del periodo di validità della ricetta che l’assessorato ha fissato a sei mesi ai fini della prenotazione (la nostra richiesta era stata di una anno, nel tentativo di indurre gli specialisti all’uso del ricettario. In questo settore la situazione è a macchia di leopardo e debbo dire che si registrano ancora molte resistenze. In seguito alle nostre proteste l’Assessorato nel contempo ha messo come obiettivo economico ai Direttori generali l’uso della ricetta dematerializzata, che la regione può facilmente verificare ed eventualmente decurtare l’indennità dei DG. Però in questo settore una grande parte la possiamo fare ancora noi istruendo i nostri assistiti a portare con se i documenti di esenzione e a pretendere la prescrizione dallo specialista con due enormi vantaggi per loro: prenotare subito dopo la visita ed evitare di tornare da noi. Condizioni e Sicurezza dei Presidi di CA e dei colleghi in servizio ambulatoriale e domiciliare In seguito al monitoraggio continuo del Presidi ottenuto tramite un questionario ad hoc progettato e proposto ai colleghi dalla FIMMG-CA abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro con i vertici aziendali dove abbiamo presentato un progetto che prevedesse il miglioramento delle condizioni di sicurezza e vivibilità dei presidi di CA e la dotazione ai colleghi un dispositivo di geo localizzazione collegato con le forze dell’ordine. La direzione generale si è impegnata a stanziare 5 mln di euro per il progetto. Sappiamo che sono incominciati i lavori in alcuni presidi, ma abbiamo chiesto un nuovo incontro per conoscere lo stato del progetto nel suo complesso. Accordo collettivo nazionale Finalmente le trattative si sono riaperte. La parte pubblica per voce del Presidente della SISAC Dr Vincenzo Pomo, ha presentato i punti nodali e ha illustrato le bozze di accordo collettivo nazionale per la medicina generale e per la pediatria di libera scelta e ha riassunto i contenuti del nuovo accordo con queste parole: “l’adesione obbligatoria del medico all’assetto organizzativo della Regione e al relativo sistema informativo; la realizzazione del ruolo unico tra medici di assistenza primaria e medici di continuità assistenziale, ai quali viene affidato il compito di garantire la continuità dell’assistenza nell’ambito dell’organizzazione distrettuale del servizio; la definizione del ruolo giuridico (status) del medico libero-professionista contrattualizzato; la definizione del codice di comportamento e delle relative procedure sanzionatorie”. La FIMMG ha attivato una procedura di studio, confronto e concertazione a livello di tutti i suoi organi statutari centrali e periferici che si concluderà con la presentazione dei punti irrinunciabili al consiglio nazionale che si terrà al Congresso nazionale che si celebrerà i primi di Ottobre 2016. La FIMMG Sicilia ha organizzato un seminario di studi che si terrà il prossimo 9-10 Settembre, cui parteciperanno i quadri dei Settori regionali, per la definizione di un documento condiviso da presentare al nazionale. Cari Colleghi, dopo alcune sollecitazioni, qualche volta anche forti, da parte della FIMMG nelle sue varie articolazioni: segreteria, consiglieri e responsabili di distretto, la ASP ha redatto un elenco di prestazioni divisi in due categorie quelle che fanno parte dei LEA ancora in vigore e quindi prescrivibili con ricetta rossa o dematerializzata, e quelle non previste dai LEA e prescrivibili su ricetta bianca a totale carico del paziente. Pertanto si ribadisce che i centri pubblici debbano potere accettare ed eseguire prestazioni non previste dai LEA e prescritte su ricetta bianca. Si coglie l’occasione per ricordare a tutti che l’Accordo regionale vigente pubblicato sulla GURS 1510-2010 PARTE I n. 45, all’ articolo 11 comma 4, recita: Le indagini per rilascio patente, assunzioni, idoneità lavorative, concorsi, commissioni invalidi civili o altre motivazioni, non connesse alle necessità diagnostiche del M.M.G., non sono a carico del servizio sanitario nazionale e possono essere effettuate solo in strutture sanitarie medico legali dedicate individuati dall’Assessorato regionale della sanità. Pertanto alla luce del Decreto Assessoriale citato e della delibera aziendale de quo dette indagini debbono essere prescritte su ricetta bianca e potrebbero essere eseguite ove necessario in strutture pubbliche aziendali. Il Segretario Luigi Galvano Esenzioni per i sospetta talassemia Articolo 1 A modifica dell’articolo 8 comma 4 del Decreto assessoriale 06/09/2010 citato in premessa, la validità delle prescrizioni di visite e prestazioni specialistiche, di cui al Catalago Unico regionale adottato con decreto assessoriale 799/2015, è stabilita in 180 giorni dalla data della prescrizione. Visite e prestazioni specialistiche prenotate entro tale periodo restano valide fino alla data di esecuzione presso le strutture sia pubbliche che privata accreditate. Relativamente alle prescrizioni in modalità “dematerializzata”, la prenotazione per essere valida deve essere regolamente registrata direttamente o tramite web service sul sistema TS (tramite la funzione di presa in carico). Articolo 3 Le disposizioni di cui all’articolo 1 applicato anche alle prescrizioni effettuate nel corso del 2016 e non ancora scadute alla data di pubblicazione del presente decreto. Il presente decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e sarà trasmesso al responsabile del procedimento di pubblicazione dei contenuti nel sito istituzionale dell’Assessorato della salute ai fini dell’assorvimento dell’obbligo di pubblicazione. Palermo, li 30 maggio 2016 Il Segretario Generale del Dipartimento (Dr. Gaetano Chiaro) Il Segretario Area Interdipartimentale 4 (Dr. Sergio Buffa) Il Drigente del Servizio 2 SSR (D.ssa A. D. Stefano) L’Assessore (On.le Baldassare Gucciardi) Decreta: Art. 1 Le disposizioni relative all’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per la ricerca di portatore di talassemia (codice esenzione D01) di cui al D.A. n. 2357/03, integrato dal D.D.G. n. 103/16 riguardo al protocollo tecnico-diagnostico, sono rinnovate per il triennio 2016 - 2018. Entro il 31 dicembre 2018 verrà valutata l’opportunità di un ulteriore rinnovo delle stesse. Art. 2 Il presente decreto sarà inviato alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la pubblicazione. Palermo, 30 maggio 2016. GUCCIARDI Nonostante questo Decreto Assessoriale c’è sempre chi non vuole capire!!! NDD PALERMO MEDICA n. 8-9, 2016 INPS: circolare con chiarimenti sull’esonero dalla visita fiscale (FnomCeO) Con il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali “Integrazioni e modificazione al decreto 15 luglio 1986, concernente l'espletamento delle visite mediche di controllo dei lavoratori da parte dell’Istituto nazionale della previdenza sociale” (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 16 del 21 gennaio 2016) sono state individuate le circostanze che danno diritto alle esenzioni dalla reperibilità per i lavoratori subordinati dipendenti dai datori di lavoro privati. Tuttavia, poiché “la norma fornisce solo una previsione astratta delle situazioni di esonero senza dettagliare le concrete fattispecie che, oggetto di valutazione da parte di una consistente platea di medici curanti estensori della certificazione, potrebbero essere suscettibili di diversificata interpretazione”, con la Circolare n. 95 “Esclusioni dall’obbligo di reperibilità per i lavoratori dipendenti del settore privato”, l’INPS fornisce nel dettaglio tutti chiarimenti necessari per definire il campo di applicazione. La Circolare è stata inviata il 06.06.16 ai Dirigenti centrali e periferici, ai Responsabili delle Agenzie, ai Coordinatori dei rami professionali, al Coordinatore generale Medico legale e Dirigenti medici. Luigi Galvano Precisazioni sui certificati di malattia per militari e per le forze armate Pag. 3 La situazione attuale - Certo, non sempre il militare fa riferimento al medico di famiglia. Quando risiede o è assistito in altra città e dimora nella caserma ove si infortuna o si ammala, in genere è visitato dall’ufficiale medico che gli prescrive i giorni di riposo ed eventuali accertamenti da praticare fuori caserma. Negli altri casi però entra in scena il medico curante. Ai sensi del Testo Unico dei Regolamenti Militari Dpr 40/2012 – chiunque egli sia – il medico che fa la visita dovrebbe rilasciare un certificato prognostico da consegnare al comando dell’ente, e un certificato diagnostico e prognostico in busta chiusa leggibile dal sanitario dell’ente e dal Comandante di Corpo che è ufficiale di polizia giudiziaria e in quanto tale vincolato al segreto, come il sanitario. Il decreto del Ministro Roberta Pinotti – reso noto agli Omceo per la conoscenza dei medici di famiglia –formalizza quanto già la legge prevede. D’ora in poi - Il medico che, in caserma come in studio convenzionato, accerti la condizione (di malattia ma anche di terapie da seguire o accertamenti da fare previo ricovero ad esempio), redigerà due certificati in carta. Il primo reca la sola prognosi e va al comando dell’Ente, il secondo contiene anche la diagnosi della patologia e va fatto pervenire in busta chiusa al dirigente sanitario dell’ente dove il militare presta servizio, ente «per il quale la conoscenza della diagnosi risulta indispensabile ai fini della verifica della persistenza dell’idoneità psicofisica del militare». I certificati vanno rilasciati al militare-paziente che – entro 5 giorni dall’esordio della condizione motivo di assenza – invia al Comando, Distaccamento o reparto un plico contenente la prognosi più una busta con su scritto “contiene dati personali concernenti lo stato di salute e riservati al solo personale sanitario autorizzato” su entrambi i lati; il personale al distaccamento apre il plico, trattiene l’attestato prognostico e trasmette la busta chiusa al responsabile dell’organo sanitario militare competente. In questo modo a leggere le condizioni cliniche del militare è un medico, come chiesto dal Garante della Privacy. Quest’ultimo, nella nota 8 ottobre 2015 aveva affermato la tassativa separazione del fascicolo prognostico da quello diagnostico per evitare che la diagnosi clinica confluisca nei dati caratteristici o nel fascicolo personale del militare. Mauro Miserendino Impraticabilità sito 10-06-2016 | Medico costretto a rilasciare un certificato medico attestante una malattia non riscontrata separatore 06-05-2016 | Certificati infortunio, Inail proroga la chance di inviarli via Pec. Restano aspetti da chiarire È previsto da sei anni nelle caserme ma entra in vigore solo ora. Parliamo del doppio certificato di malattia del militare. Lo introduce il decreto del Ministero della Difesa del 24 novembre 2015 scorso che in caso di assenza prevede per i militari e per i dipendenti dei Corpi dello Stato due certificazioni, una per la prognosi e l’altra contenente la diagnosi. Di che si tratta? Ricordiamo per prima cosa che i dipendenti pubblici appartenenti alle Forze Armate, ai Corpi Militari dello Stato ed ai Vigili del Fuoco fin qui sono esclusi dall’obbligo di certificato di malattia telematico fissato dal decreto legislativo 165/2001. In molte realtà, come abbiamo appreso da una breve ricerca, accade comunque che i medici di famiglia inviino il certificato online all’Inps e contemporaneamente rilascino al militare i certificati richiestigli dal Comando. Onorevole Assessore, Signori Direttori Generali, ormai da qualche anno i Medici di Medicina Generale della Sicilia non sono in condizione di potere utilizzare ordinariamente il sito di cui all’oggetto. Preciso che il sito nell’ottica della dematerializzazione dovrebbe mettere a disposizione l’elenco assistiti e le variazioni che vengono apportate a detto elenco in capo alla nuove iscrizioni dei cittadini nell’elenco di ogni singolo MMG, alle scelte e alle revoche e a quelle che vengono operate d’ufficio per trasferimento o decesso. Il portale serve pure a prendere visione ed eventualmente a stampare il cedolino mensile dei MMG per la dichiarazione dei redditi e per confrontare i dati con quelli espressi nel CUD dato che negli anni non è la prima volta che per errori materiali il CUD non corrisponda alla somma dei dati riportati nei cedolini relativi all’anno fiscale de quo e per mezzo di tale controllo è stato possibile una ristampa del CUD. Tale criticità è dovuta al fatto che i vari BROWSER disponibili più utilizzati dagli utenti MMG (Google Chrome, Safari, Internet Explorer, Mozilla Firefox, Opera, Microsoft Edge) aggiornano in automatico a cadenza in genere trimestrale i CRITERI DI ACCESSO DI SICUREZZA, per cui di conseguenza anche Sicilia & Servizi dovrebbe aggiornare i propri applicativi ai nuovi criteri di sicurezza dei browser. Orbene Sicilia & Servizi non procede all’aggiornamento e di conseguenza NON PERMETTE l’accesso agli applicativi da parte degli utenti (MMG). Quindi le loro configurazioni che sarebbero dovete essere temporanee sono diventate di fatto definitive. Da questa grottesca e paradossale situazione i MMG ne hanno un danno per alcune serie di motivi: – non potendo visionare la situazione del movimento assistiti non possono correggere eventuali posizioni di pazienti cancellati per trasferimento intra provinciale e da riattribuire, oppure per iscrizioni on line non andate a buon fine, con relativa perdita di quote; – mancata pulizia degli elenchi per deceduti non revocati ed impossibilità di acquisire nuove scelte se massimalisti; – spese per pagare i tecnici informatici per fare declassare i loro browser e riportarli alle vecchie versioni e per renderli compatibili ai vetusti e non rinnovati applicativi di Sicilia & Servizi, a questo proposito debbo considerare che i medici non si sono trasformati in tecnici informatici e quindi non sono in grado di procedere a modifiche informatiche di livello specialistico, né ciò può essere preteso da alcuno; – possibili danni a tutti i loro dati residenti nel PC, cartelle cliniche ecc, per avere abbassato i livelli di sicurezza a vecchie versioni dei browser che non sono più protettive e solo per potere accedere agli applicativi regionali vetusti e non aggiornati. A ciò si aggiunge che non vengono più pubblicati sul sito i cedolini dei MMG il che data la peculiarità della loro composizione determina una forte criticità e un potenziale danno irreparabile per i signori medici. Infatti il cedolino è composto da voci per quote fisse (quote capitarie per numero di assistiti) e voci per quote variabili che attengono ad attività che i medici svolgono saltuariamente o in seguito a progetti o attività stagionali (per esempio la Attivazione e partecipazione ad una ADI oppure il compenso per le vaccinazioni antinfluenzali ecc.). È del tutto evidente che se il MMG non può verificare la congruità del cedolino rispetto alla attività svolte non può rilevare la congruità del cedolino rispetta alle attività svolte e reclamarne il pagamento. Per quanto su esposto si richiede che sia dia immediata soluzione al problema esposto e ove ciò non fosse possibile si ritorni a stampare le variazioni unitamente ai cedolini ogni mese come la prassi prevede. In assenza di una risposta concreta alle criticità lamentate si sarà costretti ad attivare ogni tutela per i MMG. L’occasione mi è gradita per porgere distinti saluti Il Segretario Generale Provinciale Dr Luigi Galvano PALERMO MEDICA n. 8-9, 2016 Pag. 4 Consenso informato e autorizzazione per la trasmissione delle ricette via email cella/ricevuta, ma solo fissa un termine ultimo per la loro trasmissione; la norma stabilisce che le ricevute/parcelle devono essere trasmesse entro e non oltre il 31 gennaio dell’anno successivo a quello solare chiuso al 31 dicembre. Ciascun medico potrà inviare telematicamente la ricevuta sanitaria/parcella contestualmente alla sua emissione, settimanalmente o mensilmente; nessun limite è posto dalla norma se non il termine ultimo di trasmissione del 31 gennaio dell’anno solare successivo. Si consiglia una trasmissione costante e periodica al fine di evitare o limitare errori o ricerche di codici fiscali errati o non risconosciuti dal sistema Tessera Nazionale. Studio del Centro Studi FIMMG sul decreto Lorenzin Palermo, 6 luglio 2016 Alessandro Ravazzolo Il sottoscritto (generalità, luogo e data di nascita, codice fiscale), consapevole di aver già preso visione dell’informativa sul trattamento dei dati personali relativi al proprio stato di salute, da parte del proprio medico di Medicina Generale, Dr. (generalità e indicazione codice regionale), ai sensi dell’art. 13 del Codice in materia di Protezione dei Dati Personali D.Lgs n. 196/2003, presta il proprio consenso ed Prescrizioni farmaci con Nota Aifa 66 AUTORIZZA Il Dr. (generalità) a trasmettere i promemoria-assistito delle ricette elettroniche, esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata, e presso il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, informato della circostanza che, oltre alle normali misure di protezione nell’uso di strumenti informatici nel trattamento dei propri dati personali, il Dr. (generalità) adotta un trattamento che prevede una tecnica di cifratura e/o un codice identificativo di accesso già comunicatogli. Tale autorizzazione ha validità massima per un anno e deve essere rinnovata ogni anno o frazione di un anno nel corso della visita relativa alle patologie oggetto delle prescrizioni delle ricette relative all’invio per via telematica. Termini per l’invio delle fatture sanitarie 2016 al sistema TS Egregio dottore, riscontro la Sua richiesta di chiarimenti sui tempi e sulle modalità previste dalla norma per la trasmissione delle ricevute/parcelle sanitarie emesse nel 2016 ed oggetto di obbligo di trasmissione al sistema TS. Ricordo che si tratta delle sole rivevute/parcelle emesse in favore dell’utente/paziente, escludendo ogni obbligo di trasmissione di parcelle emesse in favore di enti/scietà/ditte od altri professionisti. La norma non disciplina termini periodici per la comunicazione dei dati essenziali contenuti nella par- Considerato che con la GURI n. 114 del 17-052016 sono stati modificati alcuni schemi terapeutici riguardanti la posologia del farmaco Etoricoxib nell’Artrite reumatoide e spondilite anchilosante, si ritiene utile informare i medici prescrittori delle variazioni contenute nella suddetta determina Aifa per la terapia al bisogno dell’Artrite reumatoide e spondilite anchilosante. ETORICOXIB: Artrite reumatoide: La dose raccomandata è di 60 mg in mono somministrazione giornaliera. In alcuni pazienti con insufficiente sollievo dei sintomi, un aumento della dose a 90 mg/die può aumentare l’efficacia. Una volta che il paziente è clinicamente stabilizzato, può essere appropriata una riduzione della dose a 60 mg/die. Spondilite anchilosante: La dose raccomandata è di 60 mg in mono somministrazione giornaliera. In alcuni pazienti con insufficiente sollievo dei sintomi, un aumento della dose a 90 mg die può aumentare l’efficacia. Una volta che il paziente è clinicamente stabilizzato, può essere appropriata una riduzione della dose a 60 mg/die. Per le condizioni di dolore acuto, Etoricoxib deve essere usato solo durante la fase acuta della sintomatologia. Dolore postoperatorio da chirurgia dentale: La dose raccomandata è di 90 mg in mono somministrazione giornaliera, limitata ad un massimo di 3 giorni. Alcuni pazienti possono avere bisogno di un’altra analgesia postoperatoria in aggiunta ad Etoricoxib durante i tre giorni del periodo di trattamento. Il documento integrale aggiornato è consultabile sul sito del Dipartimento Farmaceutico nell’area News. Il Referente per l’Appropriatezza Prescrittiva Dr. M. Visconti Il Direttore del Dipartimento Farmaceutico Dr. M. Pastorello Il DM «Lorenzin» è stato accolto dai MMG con grande preoccupazione e disagio. E se molti MMG (41%) riferiscono di avere avuto, in questi giorni, una maggior attenzione nella prescrizione diagnostica (il 37% ha cercato di applicare il DM e un 10% ha direttamente evitato di prescrivere gli esami citati), decisamente prevalente è l’opinione di chi ritiene che il Decreto incida in modo fortemente negativo nel rapporto fiduciario con il paziente sino a causarne motivo di conflitto (risposta “Molto” nel 47% del campione, “Abbastanza” nel 39% alla specifica domanda). È il profilo relazionale complessivo del MMG che viene messo a rischio: il 90% dei MMG ritiene che il DM potrebbe condizionare sfavorevolmente il rapporto tra MMG e Specialisti, riverberando così ulteriormente il conflitto sull’assistito. Non sono comunque queste le uniche conseguenze attese. In una scala da 2 a 5 (dove 1 indica una risposta decisamente affermativa e 5 una risposta decisamente negativa) il 77% del campione indica il valore sulla ipotesi relativa alla conseguente riduzione delle possibilità per il MMG, di svolgere le attività di prevenzione e diagnosi precoce. L’86% del campione risponde sempre con score sulla prospettiva di un aumento della spesa direttamente a carico del paziente, il 63% risponde analogamente in merito ad un aumento dei flussi di accesso al Pronto Soccorso. D’altronde la maggioranza del campione non crede che il DM possa produrre risparmio complessivo per il SSN e tantomeno una vera maggiore appropriatezza nell’attività prescrittiva. Quasi il 75% del campione vede in questo Decreto un atto di smantellamento del SSN sul territorio a favore del mondo delle Assicurazioni (rispondono con score 1-2 alla domanda circa tale ipotesi). E se i medici hanno mostrato disappunto e preoccupazione, reazioni di indignazione e protesta sono emerse direttamente dagli assistiti. I Medici riferiscono atteggiamenti prevalenti di incomprensione e delusione da parte dei pazienti (viene riportato uno score 1-2 dal 74% dei MMG rispetto a tale item), e molto spesso anche di rabbia (sentimento riferito con score 1-2 dal 65% del campione). Il 79% del campione ritiene infine che l’impatto complessivo sulla attività del MMG delle limitazioni prescrittive sulla diagnostica presenti nel DM sia “Molto superiore / Superiore” rispetto a quello avuto con le introduzioni delle note AIFA per la farmaceutica. PALERMO MEDICA n. 8-9, 2016 Repetita iuvant Obbligo uso ricettario SSN Signori Direttori, Sempre più frequentemente i Medici di medicina generale lamentano il mancato uso del ricettario del SSN da parte dei Medici specialisti ospedalieri e ambulatoriali convenzionati. Ciò è dovuto al fatto che con l’introduzione di nuove norme regolatorie sia sul campo delle prescrizioni per i farmaci che in quello degli accertamenti i medici specialisti sanza mezzi di supporto alla prescrizione dichiarano sempre maggiori difficoltà a perseguire tale attività. A ridurre ancora di più le modeste prescrizioni degli specialisti è intervenuto l’uso della ricetta dematerializzata con le norme e le regole che ne discendono e l’adozione del Catalogo Unico Regionale delle prestazioni diagnostiche D.A.799-2015. Tale catalogo individua in maniera univoca attraverso specifici codici tutte le prestazioni diagnostiche e ha come obiettivo far dialogare elettronicamente i soggetti prescrittori con i soggetti erogatori in funzione del prossimo fascicolo sanitario elettronico. Orbene il mancato uso del ricettario del SSR, sia con lo strumento ricetta rossa sia con quella in modalità dematerializzata, innesca un circolo vizioso ormai insopportabile per i MMG e per i cittadini che con loro hanno instituito un rapporto di fiducia duraturo e stabile. Accade frequentemente che una prestazione diagnostica “suggerita” dallo specialista in maniera non codificata, per così dire su “ricetta bianca” e in assenza dei relativi codici univoci, magari usando una definizione “clinica” che non essendo facilmente individuata dal MMG, che è costretto a redigere la ricetta del SSR per evitare di negare la prescrizione della prestazione al paziente fragile e con cui ha un rapporto fiduciario, determina una ricettazione non accettata dal CUP e costringe il paziente ad un andirivieni fra il MMG, Il CUP e alcune volte a ritornare dallo specialista perché chiarisca ciò che vuole. Tale comportamento è biasimabile oltre che contrario alla normativa per alcune considerazioni. Innanzitutto ne ha danno il paziente che deve tornare dal MMG per la trascrizione/prescrizione degli esami da eseguire con il disagio che tutto ciò comporta per lui: ulteriore spostamento, turno etc. Ne ha danno il MMG per l’aggravio lavorativo non dovuto e per l’immagine che lo vede relegato al ruolo di trascrittore/segretario al servizio dello specialista. Ne ha pregiudizio il rapporto medico/paziente in quanto nei casi in cui il MMG si oppone a tale circostanza e vuole rimandare il paziente allo specialista perché assolva il suo preciso dovere, è il paziente stesso ad insistere perché non faccia un terzo turno “invitando” il MMG a dare seguito alla trascrizione/prescrizione avendo i due un rapporto consolidato negli anni che deve andare ben oltre la questione in essere. Ne hanno danno gli altri pazienti del MMG che vedono e subiscono l’inutile intasarsi sempre più dello studio per una serie di evitabili accessi. Tali accessi, dati alla mano fornibili a richiesta sono più che triplicati negli ultimi 10 anni. Ne ha un ipotetico danno l’Azienda in quanto una volta prescritti gli esami sul Modulo/ricetta SSN o dematerializzata da parte dello specialista, e avendo avuto rassicurazioni sulla qualità del Servizio, il paziente trovandosi nella struttura aziendale potrebbe scegliere, pur nella sua assoluta libertà, di eseguire in loco gli accertamenti, prenotandoli subito dopo la visita, con beneficio per il sistema aziendale. Spesso viene messa in dubbio l’obbligatorietà per i medici ospedalieri, specialisti e specialisti ambulatoriali dell’uso del ricettario unico del SSN per la prescrizione dei farmaci o degli accertamenti diagnostici: Essa è sancita da un costante contesto normativo di riferimento. L’art.15 decies comma 1° del Decreto Legislativo del 10/12/92 n.502/92, come aggiunto dal D.Lgs.n.229/99 (obbligo di appropriatezza), letteralmente prescrive che “i medici ospedalieri e delle altre strutture di ricovero e cura del Servizio Sanitario Nazionale, pubbliche o accreditate, quando prescrivono o consigliano medicinali o accertamenti diagnostici a pazienti all’atto della dimissione o in occasione di visite ambulatoriali, sono tenuti a specificare i farmaci e le prestazioni erogabili, con onere a carico del SSN. Il predetto obbligo si estende anche ai medici specialisti che abbiano comunque titolo per prescrivere medicinali e accertamenti diagnostici a carico del SSN”. Il comma 2° del medesimo articolo prescrive inoltre : “in ogni caso si applicano anche ai sanitari di cui al comma 1° il divieto di impiego del ricettario del SSN per la prescrizione di medicinali non rimborsabili dal servizio....”. Nel D.L.n.269/2003 all’art.50 comma 2° (disposizioni in materia di monitoraggio della spesa nel settore sanitario e di appropriatezza delle prescrizioni sanitarie) dispone che: “il Ministero dell’Economia e delle Finanza , di concerto con il Ministero della Salute, approva i modelli di ricettari medici standardizzati e di ricetta medica a lettura ottica, ne cura la successiva stampa e distribuzione alle Aziende Sanitarie Locali, alle aziende ospedaliere ...ai policlinici universitari che provvedono ad effettuarne la consegna individuale a tutti i medici del SSN abilitati dalla Regione ad effettuare prescrizioni, da tale momento responsabili della relativa custodia. I modelli equivalgono a stampati per il fabbisogno delle amministrazioni dello Stato.” Al comma 4° dello stesso articolo, è altresì disposto che : “le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere....i policlinici universitari consegnano i ricettari ai medici del SSN di cui al comma 2, in numero definito, secondo le loro necessità e comunicano immediatamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze, in via telematica, il nome, il cognome, il codice fiscale dei medici ai quali è stata effettuata la consegna, l’indirizzo dello studio, del laboratorio ovvero l’identificativo della struttura sanitaria nei quali gli stessi operano, nonchè la data di consegna e i numeri progressivi regionali delle ricette consegnate”. La lettera di tali disposizioni normative, è stata recepita dal Decreto dell’Assessore della Salute della Regione Siciliana D.A. 12/8/2010 (regolamento di gestione delle prescrizioni), che all’art.2 ribadisce che: “sono tenuti all’applicazione del suddetto regolamento tutti i soggetti autorizzati ad effettuare prescrizioni sanitarie”. Nell’allegato A del detto Decreto Assessoriale, nell’esporre il regolamento di gestione delle prescrizioni, si afferma al punto 1): “i soggetti prescrittori preposti all’uso del ricettario unico regionale sono i seguenti: –MMG e PLS; –Medici specialisti ambulatoriali interni; –Medici di continuità assistenziale; –Medici ospedalieri; –Medici degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e dei policlinici universitari”. Al punto 4) si dispone che: “nel caso in cui un soggetto prescrittore utilizzi il ricettario unico regionale e segnali la prescrizione come “suggerita” dovrà trascrivere....il numero di iscrizione al’Ordine, preceduto dalla sigla Provincia, sede dell’Ordine professionale, del soggetto che ha stilato la prescrizione “inducente”. Il contesto normativo testè esaminato, consente di affermare, senza alcuna smentita, che l’obbligo di prescrizione sul ricettario unico regionale o in modalità dematerializzata è riferito a tutti i medici prescrittori, individuati sia come convenzionati, sia come operanti in strutture ospedaliere, ambulatoriali, pubbliche o private accreditate. Non si rinviene alcuna disposizione che consenta una interpretazione ad excludendum, limitando l’obbligo ai soli MMG o PLS convenzionati; anzi, si può affermare che vi sia un’assoluta condivisione e corresponsabilizzazione di tutti i soggetti prescrittori, con unico riferimento a favore degli utenti finali del SSN, gli assistiti, che in un insieme di continuità di cure ed assistenza, non devono essere costretti ad un irrazionale ed illogico e ripetuto pellegrinaggio tra i soggetti prescrittori, i quali in ogni caso debbono condividere le responsabilità della prescrizione effettuata. Sicuro che le SSLL metteranno in atto tutto ciò che riterranno opportuno per risolvere definitivamente le criticità sopra espresse e disponibile per ogni proficua collaborazione l’occasione è gradita per porgere distinti saluti Il Segretario Generale regionale Dr Luigi Galvano Pag. 5 Presidi diabete di Luigi Galvano* – Alla scadenza del periodo di validità del Piano di Prescrizione Presidi, in assenza di variazioni dei quantitativi dei presidi prescritti, la nuova prescrizione potrà essere redatta dal medico di assistenza primaria o dal pediatra di libera scelta dell’assistito. Eventuali variazioni dei quantitativi assegnati saranno stabiliti dallo specialista, che dovrà in tal caso redigere un nuovo piano di prescrizioni presidi. Si ritiene che il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta possano rinnovare direttamente, le quantità, corrispondenti allo standard minimo, stabilite in un precedente Decreto e in particolare: – 25 strisce reattive ogni 2 mesi per le persone con diabete, in terapia con ipoglicemizzanti orali. Esempio di prescrizione su ricettario rosso : Diabete mellito in terapia con ipoglicemizzanti orali. Si conferma la precedente prescrizione di presidi per l’autocontrollo domiciliare della glicemia (25 strisce reattive e 25 aghi pungidito ogni 2 mesi) già precedentemente effettuata dallo specialista SSN. ‘Decreto Assessoriale Sicilia 23-12-2014’ – 25 strisce reattive ogni mese per le persone con diabete in terapia insulinica. Esempio di prescrizione su ricettario rosso: Diabete mellito in terapia insulinica, n. … somministrazioni/die. Si conferma la precedente prescrizione di presidi per l’autocontrollo domiciliare della glicemia (25 strisce reattive e 25 aghi pungidito ogni mese) e degli aghi per la somministrazione di insulina, già precedentemente effettuate dallo specialista SSN. ‘Decreto Assessoriale Sicilia 23-12-2014’ Quantità maggiori a quelle predette, poiché devono essere motivate richiederebbero una ulteriore visita diabetologica di controllo. Il Decreto prevede quindi la possibilità, per il medico di assistenza primaria, di rinnovare la prescrizione di presidi per l’autocontrollo domiciliare della glicemia, confermando la quantità precedentemente prescritta dallo specialista. Tale provvedimento responsabilizza ulteriormente i MMG, al fine di migliorare la qualità delle cure e rispondere ai bisogni di salute delle persone con diabete, contribuisce a snellire le procedure burocratiche per le persone con diabete e restituisce allo specialista maggior tempo per l’attività clinica di secondo livello. Lo stesso provvedimento potrebbe avere inoltre effetti positivi sulla riduzione delle liste d’attesa per le visite specialistiche diabetologiche. In ultimo si ridurrebbero enormemente certi “fastidiosissimi disguidi” che costringono la persona con Diabete ad interminabili andirivieni fra lo studio del MMG e lo sportello aziendale e che alla fine minano ed indeboliscono il rapporto fiduciario medico-paziente. Si richiede pertanto e si confida che le SSLL vogliano emettere nel più breve tempo possibile una nota che metta ordine alla materia e più in generale si chiede che venga istituito un tavolo tecnico per affrontare le problematiche relative alla autorizzazione/erogazione di tutti i presidi ausili non prive di aree di criticità ed disomogeneità. Distinti saluti * Segretario generale Provinciale PALERMO MEDICA n. 8-9, 2016 Pag. 6 Palermo Medica, n. 8-9, 2016; Direttore responsabile: Paolo Giarrusso Editore FIMMG Palermo; Redazione P.zza Sturzo, 14 Palermo – Tel. 091 331902 - 091 331832 – E-mail [email protected] Autorizzazione Tribunale di Palermo n. 25 del 2 novembre 1983 - Stampato dalla Tipolitografia Luxograph s.r.l., Via Amilcare Barca, 1/h, Palermo Le opinioni espresse nei vari articoli rispecchiano solamente l’opinione dell’Autore e possono anche essere divergenti dalla linea politica della Redazione: tutto ciò arricchisce la dialettica all’interno della professione per un suo continuo miglioramento. I dati relativi agli abbonati sono trattati nel rispetto delle disposizioni contenute nel D. Lgs del 30 giugno 2003 n. 196 a mezzo di elaboratori elettronici ad opera di soggetti appositamente incaricati. I dati sono utilizzati dall’editore esclusivamente per la spedizione della presente pubblicazione. www.fimmgpa.it Il giornale è stato chiuso in tipografia il 28 settembre 2016 Anche la radiazione per i medici che sconsigliano i vaccini La Fnomceo scende in campo con un documento per il sì all’obbligo vaccinale. Pronte le sanzioni ai camici bianchi. Linea dura della Fnomceo contro i medici che sconsigliano i vaccini. L’ordine ha elaborato un documento in cui di fatto vengono riportate le linee guida della vaccinazione e chi dissuade dal praticarla viola la deontologia, rischiando le sanzioni previste, fino alla radiazione. Una posizione chiara quella della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), che nel testo presentato ieri (clicca qui per scaricare il testo completo) ribadisce anche il sì all’obbligo vaccinale per l’iscrizione al nido e chiede anche alla magistratura di attenersi alla scienza, dopo le sentenze che hanno dato ragione ai medici contrari ai vaccini. Per il ministro della Salute Beatrice Lorenzin “È estremamente importante il documento del Fnomceo sulle vaccinazioni: una voce molto forte dal mondo scientifico riafferma in modo forte la volontà di essere dalla parte dei bambini e genitori per sconfiggere la piaga della paura medievale della vaccinazione”. Lorenzin definisce anche “preoccupante” il calo delle vaccinazioni che “mette a rischio la salute dei nostri figli”. La federazione, ha spiegato il presidente Fnomceo Roberta Chersevani, invita gli ordini provinciali, che devono iniziare i procedimenti, a vigilare, e in qualche caso è già avvenuto. In Toscana, ad esempio, si è appena conclusa la fase istruttoria nei confronti di un medico, e per l’autunno si aspetta la sentenza di primo grado. “Ci sono già provvedimenti disciplinari in corso – ha affermato – e questo indica che c’è la consapevolezza che questi colleghi devono essere ascoltati per capire il perché di determinati atteggiamenti e per decidere la sanzione a cui verranno eventualmente sottoposti”. A rendere necessaria la presa di posizione, hanno ribadito gli esperti, è il costante calo nelle vaccinazioni che si registra nel paese. “Siamo di fronte a un quadro preoccupante – si legge – in cui la scienza medica e la politica debbono reagire insieme a tutela della collettività. Occorre muoversi non solo sul piano del richiamo ai risultati veri e concreti della medicina ma anche rivolgersi all’immaginario collettivo per superare l’endemi- co disinteresse per la scienza che, per inciso, si manifesta anche con il sottofinanziamento della ricerca, con la fuga dei cervelli e con il successo di improvvisati guaritori”. Il documento in 15 punti, approvato all’unanimità da tutte le componenti della Federazione, affronta anche il capitolo delle sentenze che hanno dato ragione agli antivaccinisti. La Fnomceo chiede di “favorire il superamento dell’evidente disallineamento tra scienza e diritto, auspicando che i magistrati intervengano in materia di salute recependo nelle loro sentenze la metodologia dell'evidenza scientifica”. Il dito è puntato anche contro i consulenti scelti dai magistrati, sottolinea Chersevani, che talvolta sono dichiaratamente antivaccinisti. Per invertire il trend, ha aggiunto ancora la presidente, serve la collaborazione di tutti, in primis delle istituzioni. Bene ad esempio ha fatto l’Emilia Romagna a istituire l’obbligo vaccinale per iscrivere i bambini ai nidi, e anche altri provvedimenti come l'impossibilità di frequentare la scuola in caso di picchi epidemici sarebbero benvenute. “La Fnomceo – ha spiegato – sostiene tutte le normative regionali e nazionali tendenti a riaffermare la necessità della vaccinazione, compreso l’obbligo per l’iscrizione a scuola. Bisogna ricordare che ci sono bambini che non possono vaccinarsi e questi possono essere protetti solo dall’‘immunità di gregge’, che si ottiene con coperture alte. È di pochi mesi fa il caso di una bambina malata di tumore morta per le conseguenze di un morbillo”. Il richiamo della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), è “molto importante in un momento in cui c’è un calo delle vaccinazioni a livello preoccupante”. Lo afferma Walter Ricciardi, presidente dell’Iss, secondo cui “se l’efficacia e la sicurezza dei vaccini vengono messe in dubbio da un medico la battaglia diventa impari”. “Di fatto ormai è una questione di tutti i giorni avere casi di malattie prevenibili con vaccinazioni – ribadisce Ricciardi – ma persino in contesti in cui ci sono piccoli focolai epidemici come quello della meningite in Toscana la gente è riluttante. Dobbiamo lavorare tutti quanti per far riconquistare la tranquillità alle famiglie, e se questa viene messo in dubbio da un medico la battaglia è impari. Apprezziamo e siamo grati alla Fnomceo, perchè riporta al giusto ambito scientifico e deontologico una questione trascurata e abusata da persone che pur avendo il camice di un medico spesso non si comportano secondo etica e deontologia”. Ricciardi condivide anche l’appello alla magistratura dei medici, perchè ‘si affidi alla scienza’. “Su questo punto devo dire che io sono perfettamente d’accordo con la Fnomceo – spiega Ricciardi –, io ho in preparazione una lettera al ministro della Giustizia Orlando per mettere a disposizione del ministero e dei magistrati l’evidenza prodotta dalla comunità scientifica italiana”. Prima di arrivare alle sanzioni, precisa Ricciardi, bisogna intervenire sulla formazione dei medici. “Il problema è far praticare la medicina sulla base dell’evidenza scientifica, che nel nostro paese Tiratura di questo numero: 3000 copie. qualche volta non si usa – spiega –. Noi siamo uno dei pochi paesi al mondo ad avere un sistema di formazione permanente dei medici che non è all’altezza delle sfide contemporanee, con le conoscenze che si evolvono in maniera rapidissima. Credo che in collaborazione con Fnomceo dobbiamo rendere il nostro paese in linea con tutti gli altri anche su questo. Poi, dove ci si ostini a continuare a praticare la medicina non sulla base dell’evidenza scientifica anche dopo aver sensibilizzato, si deve anche intervenire. Il nostro è l’unico paese al mondo che può far tranquillamente sostenere a un medico che i vaccini causano l’autismo”. Buone coperture per le vaccinazioni ‘classiche’, come polio o tetano, anche se per la prima volta non è stata raggiunta la soglia ottimale del 95%, mentre vanno peggio morbillo rosolia e parotite e Hpv. La fotografia della situazione vaccinale italiana con i dati del 2014, gli ultimi disponibili e citati anche dalla Fnomceo durante la presentazione del documento sul tema, è riportata dal sito del ministero della Salute. CALO COSTANTE DAL 2012. Dal 2012 ogni anno 3500 bambini in più mancano all’appello dei vaccini obbligatori, e ben 10500 a quello dell’immunizzazione contro morbillo, rosolia e orecchioni. Secondo i dati del ministero fino al 2012 c’è stato un ‘plateau’ nell’andamento delle vaccinazioni, mentre da quella data si è perso per gli obbligatori circa uno 0,7% l’anno di bambini, mentre per gli altri il calo è sempre più marcato. POLIO - La copertura media per la polio è del 94,7%. Molte regioni sono sopra la soglia del 95%, con Basilicata, Lazio, Molise, Calabria e Sardegna sopra il 96%. Provincia di Bolzano, ultima con l’88,8%, Valle d’Aosta e Veneto sono invece in fondo alla classifica. Molto simile la situazione per tetano, pertosse, difterite ed epatite B, con coperture medie intorno al 94,6%, mentre cala quella dell’Haemophilus Influentiae, scesa al 94,2%. MORBILLO, ROSOLIA E PAROTITE - Per morbillo, rosolia e parotite il livello è molto più basso, all’86,6%. In questo caso la copertura maggiore è in Piemonte, Basilicata, Lombardia, Toscana e Umbria, sopra l’89%, mentre in Provincia di Bolzano, Valle d’Aosta e Marche non si supera l’82%, con il capoluogo altoatesino addirittura al 68,8%. MENINGOCOCCO C - Ancora più bassa la cifra per il meningococco C, protagonista negli ultimi mesi di diversi focolai soprattutto in Toscana, sceso nel 2014 al 74,9%. HPV - La vaccinazione contro il papillomavirus, che protegge da diversi tipi di tumore e che in Italia è offerta alle ragazze, ha una copertura del 54,4% per la coorte delle nate nel 2002. La Toscana supera il 75% di copertura, unica in Italia, mentre la Provincia di Bolzano si ferma al 22,1% e la Sicilia al 30,1%. INFLUENZA - Anche la vaccinazione antinfluenzale in Italia arranca, con una copertura tra gli over 65, per cui è consigliata, che non raggiunge il 50%, e con la sola Umbria che supera il 60%.