disciplinare tecnico professionisti 4_02_2016

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disciplinare tecnico professionisti 4_02_2016
Disciplinare Tecnico
Edizione gennaio 2016
SPECIFICA TECNICA PER VALUTAZIONI E RILIEVI DI PARAMETRI
FISICI, CHIMICI, BIOLOGICI,PSICOLOGICI E ADEGUAMENTO DELLE
SEDI DI LAVORO ED IMPIANTI DI ACEA DISTRIBUZIONE.
Acea Distribuzione SpA – Unità Qualità e Sicurezza
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
Indice
1
DEFINIZIONI .............................................................................................. 4
2
OGGETTO DEL SERVIZIO ............................................................................. 4
3
LUOGO DI FORNITURA ................................................................................ 5
4
DESCRIZIONI DELL’ATTIVITA’ DEL FORNITORE ......................................... 5
5
QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ..................................................... 5
6
ATTIVITÀ TECNICA ..................................................................................... 9
6.1 VALUTAZIONE DEI LIVELLI RUMOROSITA’ IMMESSI NELL’AMBIENTE
ESTERNO..................................................................................................... 9
6.2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE AL RUMORE SUL POSTO DI
LAVORO. ................................................................................................... 10
6.3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE
SUL POSTO DI LAVORO ............................................................................. 12
6.4 VALUTAZIONE
DEL
RISCHIO
DA
ESPOSIZIONE
A
CAMPI
ELETTROMAGNETICI SUL POSTO DI LAVORO ............................................ 13
6.5 VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI IN AMBIENTE DI
LAVORO .................................................................................................... 14
6.6 VALUTAZIONE DEL MICROCLIMA IN AMBIENTE DI LAVORO ..................... 16
6.7 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO SUL POSTO
DI LAVORO ............................................................................................... 17
6.8 VALUTAZIONE DA ESPOSIZIONE A RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI SUL
POSTO DI LAVORO. ................................................................................... 18
6.9 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO E DETERMINAZIONE DELLA
CONCENTRAZIONE DI POLVERI, sostanze ORGANICHE VOLATILI, METALLI
E AMMONIACA IN AMBIENTE DI LAVORO E PERSONALI ........................... 19
6.10 Valutazione rischio MMC ......................................................................... 20
6.11 Adeguamento Normativo delle sedi di LAVORO e IMPIANTI DI ACEA
Distribuzione S.p.A. .................................................................................. 21
6.11.1 CLASSIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI ..................................................... 21
6.11.2 VERIFICA DEGLI IMPIANTI .................................................................. 21
6.11.3 IMPIANTI
DI
PRODUZIONE,
TRASFORMAZIONE,
TRASPORTO,
DISTRIBUZIONE E UTILIZZAZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA: .......... 21
6.11.4 IMPIANTI DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE:..... 22
6.11.5 IMPIANTI DI AUTOMAZIONE DI PORTE, CANCELLI O BARRIERE IN
GENERE: .............................................................................................. 22
6.11.6 IMPIANTI RADIO TELEVISIVI: ............................................................. 22
6.11.7 IMPIANTI DI ANTENNA: ....................................................................... 23
6.11.8 IMPIANTI
DI
RISCALDAMENTO,
CLIMATIZZAZIONE,
CONDIZIONAMENTO E REFRIGERAZIONE: ........................................... 23
6.11.9 IMPIANTI IDRICI E SANITARI:............................................................. 24
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6.11.10
IMPIANTI PER LA DISTRIBUZIONE E UTILIZZAZIONE DEL GAS: .... 25
6.11.11
IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO, DI PERSONE O MATERIALI, PER
MEZZO DI ASCENSORI, MONTACARICHI, SCALE MOBILI O SIMILI: ..... 26
6.11.12
IMPIANTI DI PROTEZIONE ANTINCENDIO ..................................... 26
6.11.13
VERIFICHE DI AGIBILITÀ E STABILITÀ DELLE SEDI DI LAVORO .... 28
6.11.14
VALUTAZIONE RISCHIO ESPOSIZIONE ALLE FIBRE DI AMIANTO .. 28
6.11.15
VALUTAZIONE RISCHIO ESPOSIZIONE RADON .............................. 29
6.11.16
VALUTAZIONE RISCHIO ESPOSIZIONE AL BATTERIO DELLA
LEGIONELLA ........................................................................................ 29
6.11.17
VALUTAZIONE RISCHIO DI ESPLOSIONE SECONDO LA NORMATIVA
ATEX .................................................................................................... 29
6.11.18
ESECUZIONE DELLE PROVE NON DISTRUTTIVE SU IMPIANTI A
PRESSIONE O TECNOLOGICI IN GENERE ............................................. 29
7
DOCUMENTAZIONE DI FINE ISPEZIONE ................................................... 29
8
MODALITA’ OPERATIVE ............................................................................ 30
8.1
REQUISITI PROFESSIONALI ................................................................. 30
8.2
RIUNIONE E SOPRALLUOGO ................................................................. 30
8.3
PIANO DETTAGLIATO DELLE ATTIVITA’ ................................................ 30
8.4
STESURA DELLE INDAGINI ................................................................... 30
9
CORRISPETTIVO CONTRATTUALE ............................................................. 31
10 DURATA DEL CONTRATTO/TERMINE DI ESECUZIONE MODALITÀ DI
FATTURAZIONE ......................................................................................... 31
11 PENALI ..................................................................................................... 32
12 CAUZIONE DEFINITIVA............................................................................. 32
13 GARANZIE ASSICURATIVE ........................................................................ 32
14 GESTORE DEL CONTRATTO ........................................................................ 32
15 RISOLUZIONE DEL CONTRATTO ................................................................ 32
16 SEGRETATEZZA DEI DATI AZIENTALI ....................................................... 32
16.1
INFORMAZIONI CONFIDENZIALI .......................................................... 32
16.2
OBBLIGHI DEL FORNITORE .................................................................. 33
16.3
DURATA DEL VINCOLO DI RISERVATEZZA ............................................ 33
17 LISTA DEGLI ALLEGATI ............................................................................. 33
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1
DEFINIZIONI
COMMITTENTE
Acea Distribuzione S.p.A.
SPECIFICA TECNICA
Insieme dei documenti che definiscono e regolano il CONTRATTO per l’espletamento delle
attività in appalto ed i rapporti tra FORNITORE e COMMITTENTE.
SERVIZIO
Tutte le prestazioni rese da parte del FORNITORE a favore del COMMITTENTE costituenti
l’oggetto della presente Specifica.
2
OGGETTO DEL SERVIZIO
L’Accordo Quadro (di seguito A.Q.) ha per oggetto il servizio per le indagini tecnico-strumentali
di seguito elencate per ACEA Distribuzione S.p.A..
Le prestazioni di seguito elencate sono a titolo esemplificativo ma non esaustivo:
Valutazione dei livelli di rumorosità immessa nell’ambiente esterno;
Valutazione del rischio da esposizione al rumore sul posto di lavoro;
Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche sul posto di lavoro;
Valutazione del rischio da esposizione a campi elettromagnetici sul posto di lavoro;
Valutazione dell’esposizione ad agenti biologici sul posto di lavoro;
Valutazione dell’esposizione a rischio biologico;
Valutazione del microclima;
Valutazioni fotometriche;
Valutazione del rischio da stress lavoro-correlato sul posto di lavoro;
Valutazione da esposizione a radiazioni ottiche artificiali sul posto di lavoro;
Valutazione dell’esposizione alla radioattività;
Valutazione del rischio da esposizione ad agenti chimici sul posto di lavoro;
Valutazione e determinazione della concentrazione di polveri, metalli pesanti e
ammoniaca in ambienti di lavoro;
Valutazione e determinazione della concentrazione di polveri, metalli pesanti e
ammoniaca personali;
Valutazione e determinazione della concentrazione delle sostanze organiche volatili in
ambienti di lavoro;
Valutazione e determinazione della concentrazione delle sostanze organiche volatili
personali
Valutazione e determinazione della concentrazione ammoniaca ambiente di lavoro
Valutazione e determinazione della concentrazione ammoniaca personali
Valutazione e determinazione della concentrazione acido cloridrico e soda caustica
ambiente di lavoro
Valutazione e determinazione della concentrazione acido cloridrico e soda caustica
ambiente personali
Valutazione e determinazione della concentrazione CO, CO2 e NOx ambiente di lavoro
Valutazione del rischio di esplosione ATEX;
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Valutazione del rischio di incidenti rilevanti;
Adeguamento normativo sedi di lavoro;
Indagine sull’odore e valutazione.
Si precisa che il fornitore per la progettazione e svolgimento delle indagini tecnico-strumentali
oggetto della presente specifica tecnica dovrà prendere a riferimento, oltre che le vigenti leggi
e regolamenti, anche tutte le Autorizzazioni Integrate Ambientali, nonché le autorizzazioni
esistenti presso i siti oggetto di valutazione dei rischi ed indagini ambientali. Dovranno essere
prese a riferimento le planimetrie dei siti con l’individuazione dei punti da monitorare ove
pertinenti. Le indagini dovranno essere condotte in accordo e ai sensi delle normative tecniche
di riferimento ed alle principali normative regionali e nazionali di riferimento.
3
LUOGO DI FORNITURA
Le prestazioni oggetto del servizio potranno essere richieste per tutti i siti presenti nel comune
di Roma e Formello in disponibilità di ACEA Distribuzione S.p.A.
4
DESCRIZIONI DELL’ATTIVITA’ DEL FORNITORE
Il FORNITORE dovrà per ogni indagine richiesta nei successivi paragrafi della presente specifica
tecnica attenersi a quanto di seguito riportato.
5
QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
L’elenco delle norme sotto riportate, a titolo indicativo e non esaustivo deve essere considerato
come elenco di leggi e regolamenti applicabili nella versione vigente al momento
dell’esecuzione della specifica valutazione, certificazione o collaudo tecnico:
Norma CEI 64-8/1÷7 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”;
Norma CEI EN 62305-1/4 (classificazione CEI 81-10/1-4) relativa alla protezione
delle strutture contro i fulmini;
Norma UNI EN 3–3 “Estintori d'incendio portatili. Costruzione, resistenza alla
pressione, prove meccaniche”;
Norma UNI EN 115 “Sicurezza delle scale mobili e dei marciapiedi mobili - Parte 1:
Costruzione e installazione”;
Norma UNI EN 627 “Regole per la registrazione dei dati e la sorveglianza di
ascensori, scale mobili e marciapiedi mobili”;
Norma UNI EN 671/1-2 “Sistemi fissi di estinzione incendi - Sistemi equipaggiati
con tubazioni - Naspi antincendio con tubazioni semirigide( part 1) e flessibili
(part.2)”;
Norma UNI EN 676 “Bruciatori automatici di combustibili gassosi ad aria soffiata”
Norma UNI 804 “La norma specifica i materiali, i metodi di prova e le designazioni
dei raccordi per tubazioni flessibili da impiegare nelle apparecchiature per
estinzione incendi”;
Norma UNI 810 “Apparecchiature per estinzione incendi. Attacchi a avite”;
Norma UNI 813 “Apparecchiature per estinzione incendi. Guarnizioni per raccordi
e attacchi per tubazioni flessibili”;
Norma UNI ISO 4190/ 1,2,3,6 “Impianti di ascensori”;
Norma UNI 8364-3
manutenzione”;
“Impianti
di
riscaldamento
-
Parte
3:
Controllo
e
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Norma UNI 8725 “Edilizia residenziale - Impianti di ascensori elettrici a frizione Istruzioni per l'integrazione nell'edificio”;
Norma UNI 8999 “Impianti di ascensori elettrici a frizione - Istruzioni per
l'integrazione negli edifici per uffici, alberghi e ospedali”;
Norma UNI 9182 “Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda
- Criteri di progettazione, collaudo e gestione”;
Norma UNI 9494 “ Evacuatori di fumo e calore. Caratteristiche, dimensionamento
e prove”;
Norma UNI 9753 “Prescrizioni tecniche per le valvole di regolazione per impianti di
riscaldamento ad acqua calda”;
Norma UNI 9801 “Sollevatori e trasportatori di tipo fisso per disabili (montascale o
servoscale). Requisiti di sicurezza”;
Norma UNI 10411/1-2 “Modifiche ad ascensori elettrici preesistenti”;
Norma UNI 10412-1 “Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Requisiti di
sicurezza - Parte 1: Requisiti specifici per impianti con generatori di calore
alimentati da combustibili liquidi, gassosi, solidi polverizzati o con generatori di
calore elettrici”;
Norma UNI 10412-2 “Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Requisiti di
sicurezza - Parte 2: Requisiti specifici per impianti con apparecchi per il
riscaldamento di tipo domestico alimentati a combustibile solido con caldaia
incorporata, con potenza del focolare complessiva non maggiore di 35 kW”;
Norma UNI 10435 ” Impianti di combustione alimentati a gas con bruciatori ad
aria soffiata di portata termica nominale maggiore di 35 kW. Controllo e
manutenzione”;
Norma UNI 10847 “Impianti fumari singoli per generatori alimentati con
combustibili liquidi e solidi - Manutenzione e controllo - Linee guida e procedure”;
Norma UNI 12056-1÷5 “Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli
edifici - Stazioni di pompaggio di acque reflue - Progettazione e calcolo”;
Norma UNI EN 12445 “Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa Sicurezza in uso di porte motorizzate - Metodi di prova”;
Norma UNI 12845 “Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler Progettazione, installazione e manutenzione”;
Norma UNI 14384 “Idranti antincendio a colonna soprasuolo”;
Norma UNI 15240 “Ventilazione degli edifici - Prestazione energetica degli edifici Linee guida per l'ispezione degli impianti di climatizzazione”;
Norma UNI EN 15378 “Impianti di riscaldamento degli edifici - Ispezione delle
caldaie e degli impianti di riscaldamento”;
Norma UNI 1866-1 “Estintori d'incendio carrellati - Parte 1: Caratteristiche,
prestazioni e metodi di prova”;
D.lgs. n. 81 del 09 aprile 2008 “ Testo Unico per la Sicurezza” e s.m. e i.;
D.lg. n. 37 del 22 gennaio 2008 “Attività di installazione degli impianti all’interno
degli edifici”;
D.M.10 marzo 1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione
dell’emergenza nei luoghi di lavoro”;
D.lgs 106/2009 “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9
aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro”;
D. M. 22 febbraio 2006 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi
per la progettazione, la costruzione e l'esercizio di edifici e/o locali destinati ad
uffici”;
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D.P.C.M. 3/08/2015
DLgs N. 152 03/04/2006 “Norme in materia ambientale (codice ambientale)”;
D.Lgs. n. 25 del 02/02/2002 “Attuazione della direttiva 98/24/CE sulla protezione
della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti
chimici durante il lavoro”;
Direttiva 94/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 marzo 1994
“concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative agli
apparecchi e sistemi di protezione destinati a essere utilizzati in atmosfera
potenzialmente esplosiva”;
Decreto Ministeriale 06 settembre 1994: “Normative e metodologie tecniche di
applicazione dell'art. 6,comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo
1992, n.257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto”;
L.1086/71 “Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio
armato, normale e precompresso ed a struttura metallica”;
L. 64/74 “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone
sismiche”;
D.P.R. 380/01 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia
edilizia”;
N.B.: il collaudo statico come definito nelle "Norme tecniche per le costruzioni" è una
parte del collaudo generale tecnico amministrativo dell’opera e riguarda il giudizio sul
comportamento e le prestazioni delle parti strutturali dell’opera che svolgono funzione
portante. Esso ai sensi della legislazione vigente si rende necessario (art. 67 D.P.R.
380/01 ex art.7 L.1086/71) per tutte le costruzioni in conglomerato cementizio e
metalliche la cui sicurezza possa comunque interessare la pubblica incolumità. Le
finalità del collaudo statico dell’opera, la cui obbligatorietà nella legislazione
preesistente (art.67 DPR 3080/01) riguardava le sole costruzioni in conglomerato
cementizio e metalliche, con l’entrata in vigore delle Nuove norme tecniche (DM
infrastrutture 14.01.2008) vengono di fatto estese a tutte le parti strutturali delle opere
che svolgono funzione portante e che interessano la sicurezza dell’opera medesima e di
conseguenza la pubblica incolumità, indipendentemente dal sistema costruttivo e dal
materiale impiegato. Il collaudatore, ingegnere o architetto, deve attestare di essere
iscritto da non meno di 10 anni al relativo ordine professionale e di non aver preso
parte ai lavori oggetto di collaudo in nessuna delle varie fasi di progettazione, direzione
ed esecuzione. È facoltà del collaudatore, a suo carico e spese, in relazione alla propria
esperienza ed alla tipologia dell’opera, utilizzare tutti i mezzi di indagine ritenuti più
opportuni a formarsi il convincimento della collaudabilità statica dell’opera stessa.
Fermo restando quanto detto, la legislazione vigente fissa per il collaudatore degli
obblighi formali e sostanziali, in relazione alle verifiche da svolgersi (art. 67 del DPR
380/01).
DM Infrastrutture 14 gennaio 2008 "Norme tecniche per le costruzioni" e
successive circolari esplicative;
DPR 1/8/11, n. 151 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49,
comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122”).
D.lgs 4 09 2002 n. 262 Attuazione della direttiva 2000/14/CE concernente l'emissione
acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all'aperto;
Umbria: Regolamento regionale 13/08/2004 n. 1 Regolamento di attuazione della legge
regionale 6 giugno 2002, n. 8 - Disposizioni per il contenimento e la riduzione
dell'inquinamento acustico; Pubblicato nel S.O. del B.U.R. del 25 agosto 2004, n. 35.
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Umbria: Legge Regionale 6 giugno 2002, n. 8 «Disposizioni per il contenimento e la
riduzione dell'inquinamento acustico». Pubblicata nel B.U.R. del 19 giugno 2002, n.27
Lazio: LEGGE REGIONALE N. 18 DEL 3-08-2001 REGIONE LAZIO, Disposizioni in
materia di inquinamento acustico per la pianificazione ed il risanamento del territorio —
modifiche alla Legge regionale 6 agosto 1999, n. 14
L.447/95 Legge quadro sull’inquinamento acustico;
D.P.C.M. 14/11/97 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore;
D.P.C.M. 01/03/91 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e
nell'ambiente esterno;
D.M. 02/04/1968 (Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i
fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e
produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a
parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della
revisione di quelli esistenti, ai sensi dell’art. 17 ella legge 6 agosto 1967, n. 765);
D.M. 11 dicembre 1996 Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo
produttivo continuo;
CIRCOLARE DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO 6
settembre 2004 Interpretazione in materia di inquinamento acustico: criterio
differenziale e applicabilità dei valori limite differenziali;
D.M. 16.03.1998 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico;
D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Titolo VIII, Capo II, Artt. 190;
UNI ISO 9432:2008 determinazione del livello di esposizione personale al rumore negli
ambienti di lavoro;
UNI
EN
24869/1
–
Protettori
auricolari,
metodo
oggettivo
per
la
misura
dell’attenuazione sonora;
UNI ISO 8041/2005- Risposta degli individui alle vibrazioni - Strumenti di misurazione;
CEI 211-6. Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici
nell’intervallo di frequenza 0 Hz - 10 kHz, con riferimento all’esposizione umana.
CEI 211-7. Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici
nell’intervallo di frequenza 10 kHz - 300 GHz, con riferimento all’esposizione umana
ASHRAE Standard 90.1-2013 -- Energy Standard for Buildings Except Low-Rise
Residential Buildings (Comfort Termico);
ISO 7730/2005 Analytical determination and interpretation of thermal comfort using
calculation of the PMV and PPD indices and local thermal comfort criteria;
Accordo Europeo 08.10.2004;
Accordo Interconfederale del 9 giugno 2008;
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Guida operativa del 25.03.2010 del coordinamento tecnico interregionale della
prevenzione nei luoghi di lavoro;
Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali prot. 15/SEGR/0023692 del
18/11/2010
IEC 60825-1:2014; Safety of laser products - Part 1: Equipment classification and
requirements
Linee guida Coordinamento Tecnico delle Province e delle Regioni Autonome, p.ti 5.07 e
5.13
UNI EN 481/94 (Definizioni delle frazioni granulometriche)
Metodo UNICHIM 1998/2005 (frazione inalabile delle polveri)
Metodo UNICHIM 2010/2006 (frazione respirabile delle polveri)
Metodo UNICHIM 268 (Det. Ammoniaca nell’aria- metodo colorimetrico)
IRSA – CNR 3150 Metodi analitici per le acque
6
ATTIVITÀ TECNICA
Nel proseguo dei presenti paragrafi vengono dettagliate le attività tecniche previste
nell’ambito del presente capitolato d’appalto e richieste al fornitore aggiudicatario.
6.1
VALUTAZIONE
ESTERNO
DEI
LIVELLI
RUMOROSITA’
IMMESSI
NELL’AMBIENTE
OGGETTO:
Verifica dei livelli dei valori assoluti e differenziali, ove applicabili, del rumore prodotto
dall’impianto o comunque presente in sito.
Si ribadisce che per quanto concerne la Valutazione dei livelli di rumorosità in ambiente
esterno (perimetro e recettori sensibili, livello di emissioni e immissione, criterio
differenziale) il fornitore dovrà prendere a riferimento oltre alle autorizzazioni del sito come
sopra detto le planimetrie con l'ubicazione dei punti da monitorare, richiedendo ove
pertinente, nel caso di recettori sensibili, i necessari permessi per svolgere le misurazioni.
Tale valutazione deve essere ricondotta alla zonizzazione esistente in riferimento
all’ubicazione del sito in valutazione.
STRUMENTAZIONE E MODALITÀ DI MISURA
Occorre impiegare fonometri integratori di classe 1 (norma IEC 61672), con certificato di
taratura della catena di misura (fonometro + microfono + calibratore) in corso di validità
(Certificato di taratura non antecedente i 2 anni dalla data di emissione).
PUNTI DI MISURA
I punti di misura saranno stabiliti, in base alle caratteristiche dell’impianto e all’ubicazione
dei ricettori sensibili nell’intorno del perimetro d’impianto.
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PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
La presentazione dei risultati delle indagini, copie e formati a cura del fornitore dovrà
comprendere almeno i seguenti elaborati:
1) Relazione tecnica generale;
2) Quadro riepilogativo dei livelli misurati punto per punto, con l’indicazione della
congruità dei valori rispetto ai limiti di legge;
3) Planimetria ubicativa dei punti di misura e documentazione fotografica di ogni punto
di misura;
4) Segnalazione nel testo di ogni eventuale parametro anomalo o superiore dovrà
essere reso ben visibile con colore o altra.
5) Il fornitore svolgerà a fine valutazioni le conclusioni illustrando in generale i
risultati, le eventuali anomalie e suggerendo le misure più adeguate e opportune
per la prevenzione e protezione (esempio DPI).Libretto delle misure con diagrammi
e dati statistici;
6) Certificati taratura strumentazione utilizzata (non superiore ai due anni);
7) Stralcio dell’elenco Regionale dei tecnici competenti in acustica ambientale a cui si
evinca il nominativo del Tecnico che ha condotto il lavoro.
La relazione tecnica e gli elaborati di cui sopra dovranno essere firmati da un tecnico
esperto in acustica iscritto negli appositi elenchi regionali.
QUALIFICHE DEL PERSONALE IMPIEGATO NELLA VALUTAZIONE
Tecnico in acustica con regolare autorizzazione e provata esperienza in indagini simili in
altri siti industriali.
6.2
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE AL RUMORE SUL POSTO DI
LAVORO.
OGGETTO:
Individuazione delle fonti e dell’intensità delle emissioni sonore a cui sono sottoposti i
lavoratori della Società richiedente al fine di poterne valutare le esposizioni giornaliere e la
conseguente situazione di rischio.
STRUMENTAZIONE E MODALITÀ DI MISURA
I metodi e le strumentazioni utilizzati devono essere adeguati alle caratteristiche del
rumore da misurare, alla durata dell'esposizione e ai fattori ambientali secondo le
indicazioni delle norme tecniche. I metodi utilizzati possono includere la campionatura,
purché sia rappresentativa dell'esposizione del lavoratore ai sensi del D. Lgs. 81/2008 e
Occorre impiegare fonometri integratori di classe 1 (norma IEC 61672), con certificato di
taratura della catena di misura (fonometro + microfono + calibratore) in corso di validità
(certificato di taratura non antecedente a due anni dalla data di emissione).
Le tecniche di misura da adottarsi, sono quelle indicate dalla norma UNI EN 9432.
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PUNTI DI MISURA
Andranno scelti in funzione dell’analisi di ciascuna mansione individuata dalla descrizione
dei processi.
I metodi utilizzati possono includere la campionatura, purché sia rappresentativa
dell'esposizione del lavoratore.
Presentazione dei risultati
La presentazione dei risultati deve prevedere la stesura delle indagini, copie e formati
è a cura del Fornitore dovrà comprendere almeno i seguenti elaborati:
1) Relazione tecnica generale;
2) Riepilogo delle esposizione raccolte per mansioni con i tempi di esposizione
3) Riepilogo delle esposizione raccolte per aree con i tempi di esposizione
4) Riepilogo delle esposizione raccolte per attrezzature con i tempi di esposizione
5) Quadro riepilogativo dei livelli misurati punto per punto, con l’indicazione della
congruità dei valori rispetto ai limiti di legge;
6) identificazione dei punti di misura in planimetria e tramite documentazione
fotografica;
7) segnalazione nel testo di ogni eventuale parametro anomalo o superiore dovrà
essere reso ben visibile con colore o altra.
8) Il Fornitore svolgerà a fine valutazioni le conclusioni illustrando in generale i
risultati, le eventuali anomalie e suggerendo le misure più adeguate e opportune
per la prevenzione e protezione (esempio DPI).
9) Libretto delle misure con diagrammi e dati statistici;
10) Certificati taratura strumentazione utilizzata(certificati non superiori ai due
anni);
Stralcio dell’elenco Regionale dei tecnici competenti in acustica ambientale a cui si evinca il
nominativo del Tecnico che ha condotto il lavoro
QUALIFICHE DEL PERSONALE
Tecnico in acustica con regolare autorizzazione e provata esperienza in simili indagini in
altri siti industriali.
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Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
6.3
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE
SUL POSTO DI LAVORO
OGGETTO
Valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema
mano-braccio.
Valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo intero.
In entrambi i casi, basato principalmente sul calcolo del valore dell'esposizione giornaliera
normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, A (8), in riferimento a delle giornate
tipo, riferirete alla specifica mansione in esame, condivise preventivamente con la
committenza.
Individuazione delle fonti e dell’intensità delle emissioni sonore cui sono sottoposti i
lavoratori della Società al fine di poterne valutare le esposizioni giornaliere e la
conseguente situazione di rischio.
STRUMENTAZIONE E MODALITÀ DI MISURA
La strumentazione è di Classe 1, conforme allo standard ISO 8041/2005.
Per la misura dei livelli di esposizione alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio, ci
si riferisce alla norma ISO 5349-1 (2004) e ISO 5349-2 (2001).
Per la misura dei livelli di esposizione alle vibrazioni trasmesse al sistema corpo intero, ci
si riferisce alla norma ISO 2631-1 (1997)
L'esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio è valutata o
misurata in base alle disposizioni di cui all' ALLEGATO XXXV, parte A, D.Lgs. 81/2008 e
s.m. e i.
L'esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al corpo intero è valutata o misurata
in base alle disposizioni di cui all' ALLEGATO XXXV, parte B, D.Lgs. 81/2008 e s.m.i..
MISURE
Andranno stabilite in funzione dell’analisi
di
ciascuna
mansione individuata dalla
descrizione dei processi.
I metodi utilizzati possono includere la campionatura, purché sia rappresentativa
dell'esposizione del lavoratore.
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
La presentazione dei risultati, la cui stesura delle indagini, copie e formati è a cura del
Fornitore dovrà comprendere almeno i seguenti elaborati:
1)
Relazione tecnica generale ed illustrativa dei criteri adottati, delle metodiche di
riferimento e delle modalità di prelevamento e di misura;
2)
Tabelle riepilogative dei risultati analitici dei relativi valori di riferimento (valori
limite di esposizione ove pertinenti);
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Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
3)
Riepilogo delle esposizione raccolte per mansioni con i tempi di esposizione
4)
identificazione dei punti di misura in planimetria e tramite documentazione
fotografica;
5)
segnalazione nel testo di ogni eventuale parametro anomalo o superiore dovrà
essere reso ben visibile con colore o altra.
6)
Considerazioni conclusive: il Fornitore svolgerà a fine valutazioni le conclusioni
illustrando in generale i risultati, le eventuali anomalie e suggerendo le misure più
adeguate e opportune per la prevenzione e protezione (esempio DPI).
7)
Libretto delle misure
8)
Certificati taratura del vibrometro e dei trasduttori.
QUALIFICHE DEL PERSONALE
Personale qualificato e con provata esperienza in indagini simili almeno tre siti industriali.
6.4
VALUTAZIONE
DEL
RISCHIO
DA
ESPOSIZIONE
ELETTROMAGNETICI SUL POSTO DI LAVORO
A
CAMPI
OGGETTO:
Valutazione del livello di esposizione ai campi elettromagnetici come da ALLEGATO XXXVI,
lettera A, tabella 1 (valori limite di esposizione) e da ALLEGATO XXXVI, lettera B, tabella 2
(valori di azione)
STRUMENTAZIONE E MODALITÀ DI MISURA
Il misuratore e le sonde, dovranno essere tarate con certificato di taratura valido ed
allegato alla relazione finale.
La strumentazione dovrà essere conforme alle norme di riferimento sopra riportate.
MISURE
Andranno stabilite in funzione dei macchinari (es: motori) o apparecchiature elettriche (Es:
computers, trasformatori, quadri elettrici, ecc.), facendo riferimento ad un campione
rappresentativo e ben distribuito degli uffici/locali delle sedi ovvero in prossimità dei
perimetri di sito o presso gli impianti al fine di valutare i livelli di emissione nell’ambiente.
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
La presentazione dei risultati, la cui stesura delle indagini, copie e formati è a cura del
Fornitore dovrà comprendere almeno i seguenti elaborati:
1) Relazione tecnica generale ed illustrativa dei criteri adottati, delle metodiche di
riferimento e delle modalità di prelevamento e di misura;
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2) Riepilogo dei valori misurati (e derivati) per postazione di misura, con raffronto con i
valori limiti di esposizione ed i valori di azione di cui alla normativa cogente (valori
limite di esposizione);
3) Riepilogo delle esposizione raccolte per mansioni con i tempi di esposizione
4) Riepilogo delle esposizione raccolte per aree con i tempi di esposizione
5) identificazione dei punti di misura in planimetria e tramite documentazione
fotografica;
6) segnalazione nel testo di ogni eventuale parametro anomalo o superiore dovrà
essere reso ben visibile con colore o altra.
7) Considerazioni conclusive: il Fornitore svolgerà a fine valutazioni le conclusioni
illustrando in generale i risultati, le eventuali anomalie e suggerendo le misure più
adeguate e opportune per la prevenzione e protezione (esempio DPI).
8) Libretto delle misure
9) Certificati taratura della strumentazione.
QUALIFICHE DEL PERSONALE
Personale qualificato e con provata esperienza in indagini simili in altri siti industriali.
6.5
VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI IN AMBIENTE DI
LAVORO
OGGETTO:
Valutazione del rischio da esposizione ad agenti biologici così come definiti nel quadro
normativo di riferimento.
Sono rilevati almeno i seguenti agenti e/o parametri:
•
carica batterica totale a 22°, 37° e 44°;
•
batteri coliformi;
•
enterococchi;
•
pseudomonas spp;
•
staphylococcus spp;
•
clostrydium perfringens;
•
carica micetica totale a 25° e 37°
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Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
STRUMENTAZIONE E MODALITÀ DI MISURA
Campionatori a flusso costante tipo Surface Air System (SAS) con flusso di aspirazione di
aria a velocità costante pari a 100 l/min., piastre PETRI e terreni di coltura:
•
Plate Count Agar per la carica batterica;
•
Endo Agar e Mac Conkey Agar per batteri coliformi;
•
Slanter Bartley Agar per i batteri coliformi;
•
Baird Parker Agar e Mannitol Salt Agar per Staphylococcus spp;
•
Pseudomonas Cetrimide Agar per Pseudomonas spp;
•
Sulfite Polymyxin (SPS) per Clostridium Perfringens;
•
Sabouraud Dextrose Agar per i Miceti.
Le piastre andranno trattate per incubazione nel seguente modo:
•
Carica batterica totale: a 22°C per 72 ore, a 37°C per 24 ore e a 44 °C per 24-48 ore;
•
Clostridium Perfringens: 37 °C per 24 ore;
•
Batteri Coliformi: Pseudomonas Aeruginosa, stafilococchi e streptococchi fetali a 37 °C
per 24-48 ore;
•
Miceti: a 25 °C e 37 °C per 5-7 giorni fino a 10 giorni
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
La presentazione dei risultati, la cui stesura delle indagini, copie e formati è a cura del
Fornitore dovrà comprendere almeno i seguenti elaborati:
1) Relazione tecnica generale ed illustrativa dei criteri adottati, delle metodiche di
riferimento e delle modalità di prelevamento e di misura;
2) Riepilogo dei valori misurati (e derivati) per postazione di misura, con raffronto con i
valori limiti di
esposizione di
cui
alla normativa cogente (valori
limite di
esposizione);
3) Riepilogo delle esposizione raccolte per mansioni con i tempi di esposizione;
4) Riepilogo delle esposizione raccolte per aree con i tempi di esposizione;
5) identificazione dei punti di misura in planimetria e tramite documentazione
fotografica;
6) schede di valutazione e rapporti analitici;
7) segnalazione nel testo di ogni eventuale parametro anomalo o superiore dovrà
essere reso ben visibile con colore o altra.
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8) Valutazione del rischio biologico sulla base dei tempi di esposizione e delle mansioni
e valutazione del livello di rischio tabella p x d
9) Considerazioni conclusive: il Fornitore svolgerà a fine valutazioni le conclusioni
illustrando in generale i risultati, le eventuali anomalie e suggerendo le misure più
adeguate e opportune per la prevenzione e protezione (esempio DPI).
10) Libretto delle misure
11) Eventuali certificati taratura della strumentazione.
QUALIFICHE DEL PERSONALE
Personale biologo abilitato e con provata esperienza in simili indagini in altri siti industriali.
6.6
VALUTAZIONE DEL MICROCLIMA IN AMBIENTE DI LAVORO
OGGETTO:
Valutazione dei livelli di benessere termico nei lavoratori tramite rilievi in sito di parametri
quali: Temperatura; Umidità relativa; Ventilazione; Impegno fisico.
STRUMENTAZIONE E MODALITÀ DI MISURA
Termometri, Igrometri, anemometri a filo caldo per basse velocità dell’aria.
Le modalità di campionamento saranno conformi alle suddette norme.
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
La presentazione dei risultati, la cui stesura delle indagini, copie e formati è a cura del
Fornitore dovrà comprendere almeno i seguenti elaborati:
1) Relazione tecnica generale ed illustrativa dei criteri adottati, delle metodiche di
riferimento e delle modalità di prelevamento e di misura;
2) Tabelle riepilogative dei risultati analitici dei relativi valori di riferimento (valori limite di
riferimento);
3) Indice di rischio
4) identificazione dei punti di misura in planimetria e tramite documentazione fotografica;
5) segnalazione nel testo di ogni eventuale parametro anomalo o superiore dovrà essere
reso ben visibile con colore o altra.
6) Considerazioni conclusive: il Fornitore svolgerà a fine valutazioni le conclusioni
illustrando in generale i risultati, le eventuali anomalie e suggerendo le misure più
adeguate e opportune per la prevenzione e protezione (esempio DPI).
QUALIFICHE DEL PERSONALE
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Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
Personale qualificato e con provata esperienza in simili indagini in altri siti industriali.
6.7
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO SUL POSTO
DI LAVORO
OGGETTO:
Valutazione del rischio stress lavoro-correlato, suddiviso due fasi:
Fase 1: Valutazione Preliminare - comunque necessaria - basata sulla rilevazione di
indicatori oggettivi e verificabili, ove possibile numericamente apprezzabili, appartenenti
quanto meno alle seguenti tre distinte famiglie:
a.
Eventi sentinella, quali ad esempio: indici infortunistici; assenze per malattia;
turnover; procedimenti e sanzioni; segnalazioni del medico competente; specifiche
e frequenti lamentele formalizzate da parte dei lavoratori. I predetti eventi sono da
valutarsi sulla base di parametri omogenei individuati internamente alla azienda.
b.
Fattori di contenuto del lavoro, quali ad esempio: ambiente di lavoro e
attrezzature; carichi e ritmi di lavoro; orario di lavoro e turni; corrispondenza tra le
competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti.
c.
Fattori di contesto del lavoro, quali ad esempio: ruolo nell'ambito
dell'organizzazione; autonomia decisionale e controllo; conflitti interpersonali al
lavoro; evoluzione e sviluppo di carriera; comunicazione.
Fase 2: Valutazione Analitica - eventuale, da attivare nel caso in cui le misure di correzione
adottate a seguito della valutazione preliminare, si rivelino inefficaci.
L’avvio delle attività sarà preceduto da una riunione con il datore di lavoro, RSPP, Medico
Competente, RLS in cui sarà definita la metodologia, gli strumenti e i tempi necessari per
la valutazione del rischio.
MODALITÀ OPERATIVE PER LA FASE 1
Sulla base dell’organizzazione aziendale e dell’analisi delle mansioni individuate, si procede
alla rilevazione degli indicatori oggettivi e verificabili, ove possibile numericamente
apprezzabili, appartenenti quanto meno alle tre famiglie di cui sopra, anche attraverso
software dedicati e comunque in accordo a quanto stabilito nella citata riunione
organizzativa.
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI FASE 1
Dovrà essere il più possibile conforme a quanto di seguito specificato:
•
Relazione tecnica generale, in cui siano indicati i principi ed i criteri seguiti per la
valutazione del rischio (I fase), evidenziando la conformità alla normativa di
riferimento.
•
Raccolta delle schede di valutazione per gruppi omogenei di lavoratori;
•
Riepilogo dei risultati;
•
Considerazioni conclusive
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Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
MODALITÀ OPERATIVE PER LA FASE 2
Incontro preliminare con la Direzione, RSPP, RLS e Medico competente per la definizione
dei tempi e delle modalità dell’analisi, per la visione e personalizzazione del questionario,
del focus group, delle interviste semi-strutturate e in generale degli strumenti da utilizzare
per la valutazione.
Utilizzo degli specifici strumenti sui dipendenti divisi in
elaborazione ed interpretazione dei dati in back office.
gruppi
omogenei. Inserimento,
Restituzione alla direzione e colloquio sui risultati con i dipendenti divisi in gruppi
omogenei per area professionale di appartenenza
RELAZIONE DI PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
Relazione finale in back office comprensiva dell’indicazione di eventuali azioni di
miglioramento. Restituzione risultati complessivi alla direzione e ai lavoratori.
QUALIFICHE DEL PERSONALE
L’esecuzione della seconda fase sopra descritta deve essere effettuata da uno psicologo del
lavoro abilitato all’esercizio della professione e con provata esperienza in simili indagini in
altri organizzazioni.
6.8
VALUTAZIONE DA ESPOSIZIONE A RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI SUL
POSTO DI LAVORO.
OGGETTO:
Valutazione del livello di esposizione alle radiazione ottiche artificiali, attraverso:
•
la elaborazione di un inventario delle possibili sorgenti di radiazioni ottiche artificiali
all’interno del sito;
•
individuazione delle sorgenti che in conformità della norma UNI EN 12198:2009,
possono ritenersi “esenti” dalle misurazioni (es: laser classe 1);
•
individuazione delle eventuali sorgenti non esenti dalle misurazioni (es: saldature)
MISURE
Verosimilmente le sorgenti presenti nel sito sono rappresentate sporadiche operazioni di
saldatura.
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
La presentazione dei risultati, la cui stesura delle indagini, copie e formati è a cura del
Fornitore dovrà comprendere almeno i seguenti elaborati:
1) Relazione tecnica generale ed illustrativa dei criteri adottati, delle metodiche di
riferimento e delle modalità di indagini evidenziandone la conformità alla normativa
di riferimento (valori limite);
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Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
2) Riepilogo delle esposizione raccolte per mansioni con i tempi di esposizione
3) Riepilogo dei risultati
4) segnalazione nel testo di ogni eventuale criticità.
5) identificazione dei punti di misura in planimetria e tramite documentazione
fotografica;
6) Valutazione del rischio in base all’esposizione e alle mansioni e valutazione del
livello di rischio tabella p x d
7) Considerazioni conclusive: il Fornitore svolgerà a fine valutazioni le conclusioni
illustrando in generale i risultati, le eventuali anomalie e suggerendo le misure più
adeguate e opportune per la prevenzione e protezione.
QUALIFICHE DEL PERSONALE
Personale qualificato e con provata esperienza in simili indagini in altri siti industriali.
6.9
VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO E DETERMINAZIONE DELLA
CONCENTRAZIONE DI POLVERI, sostanze ORGANICHE VOLATILI, METALLI
E AMMONIACA IN AMBIENTE DI LAVORO E PERSONALI
OGGETTO:
Valutazione del rischio chimico e dei livelli di concentrazione di:
•
polveri presenti negli ambienti di lavoro (polveri totali, frazione respirabile ed
inalabile);
•
metalli presenti nelle polveri (Cromo totale, Cromo IV, Nichel, Piombo, Cadmio e
Zinco);
•
ammoniaca;
•
Valutazione del rischio chimico e dei livelli di concentrazione di Sostanze Organiche
Volatili (SOV) tramite campionamenti personali ed ambientali.
tramite campionamenti personali ed ambientali
STRUMENTAZIONE E MODALITÀ DI MISURA
Filtri diametro 25 mm; Campionatori personali a porta costante e campionatori per
campionamenti ambientali conformi alle specifiche UNICHIM 1998/05, oltre a cicloni per i
campionamenti della frazione respirabile delle polveri aerodisperse conformi alla metodica
UNICHIM 2010/2006.
Campionamenti ambientali e personali, tramite fiale di carbone attivo e campionatori a
portata costante a basso flusso (0,2 l/min).
19 di 33
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
Le modalità di campionamento saranno conformi alle suddette metodiche.
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
La presentazione dei risultati, la cui stesura delle indagini, copie e formati è a cura del
Fornitore dovrà comprendere almeno i seguenti elaborati:
1) Relazione tecnica generale ed illustrativa dei criteri adottati, delle metodiche di
riferimento e delle modalità di prelevamento e di misura;
2) Tabelle riepilogative dei risultati analitici dei relativi valori di riferimento (valori
limite di esposizione);
3) Indice di rischio
4) Riepilogo delle esposizione raccolte per mansioni con i tempi di esposizione
5) identificazione dei punti di misura in planimetria e tramite documentazione
fotografica;
6) schede di valutazione e rapporti analitici;
7) segnalazione nel testo di ogni eventuale parametro anomalo o superiore dovrà
essere reso ben visibile con colore o altra.
8) Valutazione del rischio chimico con i tempi di esposizione e le mansioni con
definizione del rischio (pxd)
9) Considerazioni conclusive: il Fornitore svolgerà a fine valutazioni le conclusioni
illustrando in generale i risultati, le eventuali anomalie e suggerendo le misure più
adeguate e opportune per la prevenzione e protezione (esempio DPI).
I rilievi devono essere firmati da un chimico abilitato.
QUALIFICHE DEL PERSONALE
Personale chimico abilitato e con provata esperienza in simili indagini in altri siti industriali.
6.10
Valutazione rischio MMC
Sarà richiesto un aggiornamento del documento di valutazione della Movimentazione
Manuale dei Carichi (MMC), secondo la metodologia NIOSH o equivalente, in occasione di
eventuali aggiornamenti normativi o per l’implementazione di attrezzature o procedure di
lavoro. Detto documento dovrà essere redatto, definendo preventivamente le giornate
lavorative tipo e, quindi, le modalità di utilizzo e maneggio delle attrezzature o materiali
necessari.
•
Esami strumentali e prove:
verifica strumentale del peso delle singole attrezzature, censite all’interno delle va-rie
Unità Operative.
20 di 33
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
6.11
Adeguamento Normativo delle sedi di LAVORO e IMPIANTI DI ACEA
Distribuzione S.p.A.
6.11.1 CLASSIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI
Nell’ambito delle attività di adeguamento delle sedi di lavoro ed impianti di ACEA
Distribuzione S.p.A., gli impianti esistenti che rientrano nel campo di applicazione di quanto
previsto dai decreti legislativi e le norme elencate nei paragrafi precedenti e, pertanto, oggetto
di ispezione tecnica e verifica documentale sono i seguenti:
a) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e utilizzazione
dell’energia elettrica;
b) impianti di protezione contro le scariche atmosferiche;
c) gli impianti di automazione di porte, cancelli o barriere in genere;
d) impianti radio televisivi;
e) gli impianti di antenna ed elettronici in genere;
f) impianti di riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione di
qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della
combustione e delle condense, di ventilazione e areazione dei locali;
g) impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie;
h) impianti per la distribuzione e utilizzazione del gas di qualsiasi tipo, comprese
le opere di evacuazione dei prodotti della combustione, di ventilazione ed
areazione dei locali;
i) impianti di sollevamento, di persone o materiali, per mezzo di ascensori,
montacarichi, scale mobili o simili;
j) impianti di protezione antincendio.
Eventuali impianti non ricompresi nel precedente elenco, potranno, ad insindacabile
giudizio dell’impresa Committente, essere inseriti previo accordo di formulazione nuovo prezzo
con l’aggiudicatario dell’impresa.
6.11.2 VERIFICA DEGLI IMPIANTI
Di seguito sono evidenziati tutti gli impianti tecnici soggetti a verifica e/o certificazione da
parte del fornitore. La verifica degli impianti avverrà per mezzo di una ispezione a vista, di
prove strumentali e di funzionamento, di cui ne è stato stilato un elenco dettagliato, ancorché
non esaustivo, che sarà poi eventualmente integrato da ulteriori prove e verifiche svolte al fine
di poter redigere la certificazione finale di adeguamento impianto.
6.11.3 IMPIANTI DI PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE, TRASPORTO, DISTRIBUZIONE E
UTILIZZAZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA:
La verifica degli impianti elettrici, secondo i riferimenti normativi di cui al par. 2 della presente
specifica tecnica, dovrà essere così strutturata:
• Esame a vista:
− verifica dello stato e la corretta installazione dei componenti costituenti l’impianto;
− verifica dell’assenza di danneggiamenti o manomissioni;
− presenza e corretto posizionamento dei dispositivi di sezionamento, interruzione o
comando;
− verifica della presenza ed identificazione dei conduttori di neutro e di protezione;
− presenza di schermi e/o cartelli monitori;
− identificazione dei circuiti, dei fusibili, degli interruttori automatici, morsetti, ecc.;
− agevole accessibilità dell’impianto per interventi di manutenzione.
• Esami strumentali e prove:
− verifica della sezione dei cavi impiegati secondo quanto previsto dalle normative CEI
64-8;
21 di 33
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
−
−
−
−
−
verifica delle marchiature CE dei componenti dell’impianto;
corretta esecuzione delle connessioni tra cavi;
prove di funzionamento dei circuiti;
verifica della resistenza di isolamento dell’impianto elettrico;
verifica del corretto funzionamento dei dispositivi di protezione automatica e del
coordinamento con l’impianto, relativamente alla verifica delle soglie di intervento;
− verifica della corretta taratura e selettività dei dispositivi di protezione e segnalazione;
− continuità dei cavi di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e
supplementari;
− verifica dello stato generale dell’impianto di terra, misura della resistenza di terra e
verifica del coordinamento con i dispositivi di protezione.
6.11.4 IMPIANTI DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE:
La verifica degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche dovrà essere così
strutturata:
• Esame a vista:
− assenza di connessioni scollegate;
− verifica dell’assenza di danneggiamenti o manomissioni, o parti di impianti indebolite
da effetti corrosivi;
− assenza di modifiche o ampliamenti dello stabile che richiedono modifiche all’impianto
di protezione;
− rispetto delle distanze di sicurezza degli schermi locali;
• Esami strumentali e prove:
− verifica dell’integrità dei conduttori equipotenziali e degli schermi dei cavi;
− verifica dello stato generale dell’impianto di terra e misura della resistenza di terra.
6.11.5 IMPIANTI DI AUTOMAZIONE DI PORTE, CANCELLI O BARRIERE IN GENERE:
La verifica degli impianti di automazione dovrà essere così strutturata:
• Esame a vista:
− verifica delle marchiature CE dei componenti dell’impianto;
− verifica dell’assenza di danneggiamenti o manomissioni, o parti di impianti indebolite
da effetti corrosivi;
− verifica dei franchi di sicurezza lungo le corse delle parti mobili;
− efficacia dei dispositivi di protezione impiegati (contro il pericolo di schiacciamento,
cesoiamento, urto, ecc.);
− verifica della presenza e buono stato di conservazione delle sicurezze contro le cadute
delle ante dei cancelli automatici.
• Esami strumentali e prove:
− verifica dell’integrità dei conduttori equipotenziali;
− prove di funzionamento dei circuiti in modalità automatica, da remoto o manuale.
6.11.6 IMPIANTI RADIO TELEVISIVI:
La verifica degli impianti radio televisivi dovrà essere così strutturata:
• Esame a vista:
− Verifica delle marchiature CE dei componenti dell’impianto;
− verifica dell’assenza di danneggiamenti o manomissioni, o parti di impianti indebolite
da effetti corrosivi;
22 di 33
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
− verifica della
interferenze.
funzionalità
dell’impianto,
della
corretta
ricezione
e
assenza
di
• Esami strumentali e prove:
− prove di funzionamento dei circuiti in modalità automatica, da remoto o manuale;
6.11.7 IMPIANTI DI ANTENNA:
La verifica degli impianti di antenna dovrà essere così strutturata:
• Esame a vista:
− verifica delle marchiature CE dei componenti dell’impianto;
− verifica della compatibilità dei campi elettromagnetici prodotti dagli impianti di
antenna, presenti sull’edificio in prossimità dello stesso, in relazione alla vigente
normativa;
− verifica dell’assenza di danneggiamenti o manomissioni, o parti di impianti indebolite
da effetti corrosivi.
dovranno inoltre essere verificati tutti i requisiti relativi alla protezione delle antenne e relativi
circuiti, come previsto al precedente punto 2 del presente paragrafo.
6.11.8 IMPIANTI DI RISCALDAMENTO,
REFRIGERAZIONE:
CLIMATIZZAZIONE,
CONDIZIONAMENTO
E
La verifica degli impianti di riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione,
comprensivi delle rispettive caldaie, bruciatori e unità frigorifere, dovrà essere così strutturata:
a) Verifica impianti di riscaldamento
• Controlli preliminari:
−
−
−
−
−
verifica delle che la centrale termica sia ben illuminata e ben leggibili e illuminati
i quadranti degli indicatori;
verificare che siano mantenuti e accessibili gli apparecchi e organi di manovra;
verificare che la porta sia dotata di congegno di auto chiusura e facilmente
apribile verso l’esterno;
verificare che il locale sia pulito, mantenuto, privo di depositi di combustibile o
ostacoli di qualsiasi genere;
verificare che siano presenti, efficienti e adeguati i mezzi di estinzione incendi.
• Controlli ad impianto inattivo e con alimentazione elettrica esclusa:
−
−
−
−
−
−
verificare che il camino e i canali di fumo siano liberi e sgombri da depositi di
fuliggine;
verificare che siano aperti o chiusi gli organi di intercettazione in funzione
dell’assetto assunto dall’impianto;
verificare che ogni caldaia sia dotta di un tubo di sicurezza e che questo non
presenti organi di intercettazione o difetti fino allo sbocco nel vaso di
espansione;
verificare il funzionamento di manometri e misuratori;
verificare che siano funzionanti tutti i componenti quali, galleggiante (per
impianti a vaso aperto) valvole di sicurezza, elettropompe e non siano presenti
fuoriuscite d’acqua o inizio di perdite;
verificare che gli organi di controllo e regolazione siano posizionati ai valori
previsti nelle prescrizioni di uso dell’impianto.
23 di 33
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
• Controlli da eseguire prima dell’accensione del bruciatore:
−
−
−
−
verificare che il serbatoio del combustibile sia libero da residui di combustibile
e/o acqua;
verificare che le tubazioni di alimentazione del combustibile non siano
danneggiate o manomesse;
verificare che i bruciatori siano in buone condizioni e non presentino perdite o
danneggiamenti, anche nei circuiti elettrici ad essi connessi;
verificare i filtri siano puliti e in buone condizioni.
• Controlli da eseguire a bruciatori ed elettropompe attivate:
−
−
−
−
verificare che l’avvio avvenga senza difficoltà;
verificare che la combustione avvenga senza pulsazioni e senza fumosità e che il
rendimento della combustione non sia inferiore a quello certificato;
verificare che interponendo un ostacolo davanti al controllo della fiamma, il
bruciatore entri in blocco nel tempo prescritto;
verificare che all’arresto del bruciatore l’elettrovalvola non consenta il passaggio
di combustibile.
• Controlli da eseguire con impianto alla massima temperatura di esercizio:
−
−
verificare che non fuoriesca acqua da nessuna parte o componente del circuito;
verificare che i termostati e pressostati di massima e di blocco posti sui
generatori di calore e lungo il circuito siano efficienti e correttamente tarati.
b) Verifica impianti di climatizzazione, condizionamento e refrigerazione
In particolare per gli impianti di climatizzazione, condizionamento e refrigerazione si dovranno
effettuare tutte le prove e verifiche secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 15240:
• Esami strumentali e prove:
1. Camere di miscela e serrande:
−
verificare che i filtri siano puliti e in buone condizioni;
−
verificare lo stato delle batterie di raffreddamento, pre-riscaldamento e
post-riscaldamento;
−
verificare lo stato della sezione di umidificazione;
−
verificare lo stato e l’efficienza della sezione di ventilazione.
2. Circuito idrico di distribuzione:
−
Verificare lo stato e l’efficienza di tutti i componenti dell’impianto, quali ad
esempio: autoclave, serbatoi, valvole parzializzatrici e/o di sicurezza,
pompe o elettropompe, ecc.
3. Impianto di condizionamento:
−
Verificare lo stato e l’efficienza di tutti i componenti dell’impianto, quali ad
esempio: l’unità di trattamento dell’aria, le canalizzazioni, griglie, ecc.
6.11.9 IMPIANTI IDRICI E SANITARI:
La verifica degli impianti idrici e sanitari, di qualsiasi natura o specie, dovrà essere così
strutturata:
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Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
• Esame a vista:
− verifica delle vasche e serbatoi;
− verifica dell’assenza di danneggiamenti o manomissioni, o parti di impianti indebolite
da effetti corrosivi;
− verifica dello stato di pulizia dei filtri;
− verifica dell’integrità delle coibentazioni;
− verifica della eventuale presenza di perdite d’acqua lungo tutto l’impianto.
• Esami strumentali e prove:
− verifica del funzionamento degli organi di intercettazione e ritegno;
− prova di circolazione e coibentazione dell’impianto di distribuzione dell’acqua calda ad
erogazione nulla;
− prova di erogazione per i circuiti di acqua calda e fredda.
6.11.10 IMPIANTI PER LA DISTRIBUZIONE E UTILIZZAZIONE DEL GAS:
La verifica degli impianti per la distribuzione e utilizzazione del gas di qualsiasi tipo, comprese
le opere di evacuazione dei prodotti della combustione, di ventilazione ed areazione dei locali,
dovrà essere così strutturata:
• Esame a vista:
− esame della documentazione esistente quale ad esempio: dichiarazione di conformità,
libretto d’uso e manutenzione, schemi, ecc.;
− verifica dell’accessibilità e dello stato del contatore gas e relativo alloggio;
− esame della conformità della rampa gas don la normativa UNI EN 676;
− verifica dell’assenza di danneggiamenti, perdite, manomissioni, o parti di impianti
indebolite da effetti corrosivi;
− verifica dell’accessibilità e dello stato dell’interruttore elettrico generale;
− verifica generale dello stato dell’impianto elettrico;
− verifica generale dello stato del locale caldaia, della porta d’accesso e degli spazi di
rispetto intorno al generatore di calore;
− verifica della pulizia e adeguatezza delle aperture per l’ingresso dell’aria;
− verifica della totale assenza di materiali di qualunque tipo, in particolare se
infiammabili o polverosi, estranei all’impianto;
− verifica dello stato del/dei bruciatori e del generatore di calore nel complesso. Assenza
di incrostazioni, perdite di gas o alterazioni che ne possano pregiudicare il corretto
funzionamento;
− verifica che tutti i dispositivi di regolazione siano in buono stato;
− verificare la leggibilità dei dati di targa degli elementi componenti l’impianto;
− verifica dello stato dei camini per lo smaltimento dei prodotti della combustione;
− verifica che i condotti di areazione siano puliti, funzionali e le aperture di ventilazione
siano sgombere da materiali o ostacoli che impediscano il regolare flusso dell’aria;
− verificare che le accensioni e le variazioni di portata termica erogata dal bruciatore
avvengano senza ritardi, contraccolpi, pulsazioni, ecc. salvo diverse prescrizioni.
• Esami strumentali e prove:
− verifica della funzionalità degli organi di intercettazione del gas e delle eventuali
valvole automatiche;
− verifica della eventuale funzionalità del rilevatore di gas;
− verificare la funzionalità e lo stato dell’impianto elettrico asservito ai bruciatori o ai
generatori di calore nel loro complesso;
− verificare che la pressione di uscita dal regolatore di pressione sia quello
corrispondente ai valori dichiarati dal costruttore del bruciatore;
25 di 33
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
− attuare tutti i controlli previsti nel precedente punto 6 relativamente ai bruciatori,
generatori di calore, camini e condotti per l’evacuazione dei prodotti della
combustione.
6.11.11 IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO, DI PERSONE O MATERIALI, PER MEZZO DI
ASCENSORI, MONTACARICHI, SCALE MOBILI O SIMILI:
La verifica degli impianti di sollevamento, di persone o materiali, per mezzo di ascensori,
montacarichi, scale dovrà avvenire seguendo tutto quanto previsto dalle normative relativi a
tale tipologia di impianti e riportate nei precedenti paragrafi. In particolare si deve verificare:
− la documentazione esistente e che i cicli di manutenzione siano stati eseguiti come
indicato;
− lo stato di efficienza di tutti i componenti dell’impianto, quali: funi, cabine,
piattaforme, ecc.
− lo stato di efficienza dell’impianto elettrico e di comando, secondo tutto quanto
riportato nel precedente punto1.
− il corretto impiego degli impianti: ascensori, montacarichi, ecc.
6.11.12 IMPIANTI DI PROTEZIONE ANTINCENDIO
La verifica degli impianti di protezione antincendio, dovrà essere così strutturata:
• Esame a vista:
− verifica dell’assenza di danneggiamenti, perdite, manomissioni, o parti di impianti
indebolite da effetti corrosivi;
− verifica di eventuali modifiche o ampliamenti apportate all’impianto esistente;
− verifica dell’efficienza e manovrabilità degli organi di intercettazione dell’acqua;
− verifica della funzionalità ed adeguatezza dei i sistemi di automatici di rilevazione e
quelli di segnalazione;
− verifica della funzionalità ed adeguatezza dei i sistemi fissi di estinzione automatica a
pioggia;
− verifica del numero (in rispondenza alle planimetrie affisse, piani di emergenza e
normativa vigente), posizionamento e manutenzione degli estintori presenti;
− verifica del numero (in rispondenza ai planimetrie affisse, piani di emergenza e
normativa vigente), posizionamento e manutenzione dei naspi presenti;
− verifica ed, eventualmente, progettazione e adeguamento del grado di resistenza al
fuoco (REI 120 o inferiori) per gli ambienti dove questo è richiesto.
• Esami strumentali e prove:
− verifica della funzionalità dell’impianto con avviamento automatico o manuale e
rilevazione della pressione in uscita;
− verifica della funzionalità delle pompe con avviamento automatico o manuale;
− verifica della funzionalità dei circuiti delle alimentazioni di acqua e aria compressa;
− verifica della funzionalità dei segnalatori d’allarme;
− verifica dello stato dei serbatoi;
− prove di funzionamento degli indicatori di livello e delle eventuali valvole a
galleggiante;
− verifica del funzionamento ed eventualmente della necessità di integrazione delle porte
taglia fuoco.
Dovranno inoltre essere verificate ed eventualmente adeguate le valutazioni rischio incendio ed
i relativi piani di emergenza per le singole sedi operative, per un numero complessivo pari a
circa 28 (ventotto). Le stesse, già redatte ed in possesso di ACEA Distribuzione S.p.A.,
dovranno quindi essere valutate in relazione allo stato e sufficienza delle vie di fuga (o di
esodo), numero e posizione degli estintori/naspi e definire inoltre se le sedi abbiano i requisiti
per cui è necessario ottenere o rinnovare il Certificato di Prevenzione Incendio (CPI). In tal
caso sarà compito della Società aggiudicataria del presente appalto redigere tutta la
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Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
documentazione da presentare presso i Vigili del Fuoco ed espletare tutto quanto necessario
per l’ottenimento del suddetto certificato.
Inoltre saranno richieste le prestazioni indicate ai segg. Punti:
A. Documentazione autorizzativa ai sensi del DPR 1/8/11, n. 151 “Regolamento
recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione
degli incendi, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31
maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.
122”.
Per le attività' di cui al regolamento del decreto sopra citato, l'istanza di cui al comma 2
dell'articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, e' presentata al Comando
Provinciale dei Vigili del Fuoco territorialmente competente, prima dell'esercizio
dell'attività', mediante segnalazione certificata di inizio attivita', corredata dalla
documentazione prevista con decreto apposito del Ministro dell'interno.
A seguito dell’entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica del 1 agosto
2011 n. 151, si precisa che anche le cabine primarie e secondarie, dove sono presenti
trasformatori o altre macchine elettriche, ricadono tra le attività soggette al rilascio, da
parte dei VV.F., del C.P.I. (attività n° 48) se superano la soglia di 1.000 dmc di olio
dielettrico presenti all’interno delle stesse.
Inoltre, il decreto stabilisce che gli enti e i privati responsabili delle nuove attivita'
introdotte da tale norma, esistenti alla data di pubblicazione del regolamento dello stesso,
devono espletare i prescritti adempimenti entro un anno dalla data di entrata in vigore del
regolamento (entro il 07 ottobre 2012).
Si elencano le definizioni dei procedimenti da adottare previsti nel decreto:
SCIA: la segnalazione certificata di inizio attivita', ai sensi dell'articolo 19 della legge 7
agosto 1990, n. 241, come sostituito dall'articolo 49, comma 4-bis, del decreto-legge 31
maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in
cui la ricevuta della segnalazione costituisce titolo autorizzatorio ai sensi dell'articolo 38,
comma 3, lettere e) ed f), del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
CPI: Certificato di prevenzione incendi ai sensi dell'articolo 16, comma 1, del decreto
legislativo 8 marzo 2006, n. 139.
Tanto premesso, per ottenere dai Vigili del Fuoco il parere favorevole al riguardo e quindi
l’autorizzazione all’esercizio, occorrerà ottemperare, a cura della Società aggiudicataria del
presente appalto, alle seguenti attività indispensabili, che non sono da considerarsi
esaustive ma solo indicative e possono variare in funzione dei cambiamenti della
normativa e delle richieste degli Enti competenti, ovviamente per ogni sede interessata:
1- Sopralluogo e verifica dell’immobile e degli impianti connessi;
2- Redazione – previa acquisizione di tutte le informazioni e valutazioni necessarie – di un
apposito progetto, che andrà sottoposto alla valutazione dei Vigili del Fuoco stessi. Tale
valutazione sarà presentata contestualmente al versamento dell’importo previsto alla
Tesoreria dello Stato di Roma;
3- presentazione della richiesta di CPI o della S.C.I.A. (in relazione al contesto operativo
e legale) non appena ottenuta l’approvazione del progetto di cui sopra. Tale
presentazione prevede, tra l’altro, l’effettuazione - sempre da parte dei Vigili del Fuoco
- di un sopralluogo sul posto, avente il costo previsto dalle norme vigenti, ed al quale
dovrà partecipare il tecnico professionista della Società aggiudicataria del presente
appalto;
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Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
4- Redazione di apposita relazione asseverata da consegnare al competente Comando dei
Vigili del Fuoco. Tale relazione, corredata di tutti i documenti previsti dalla normativa
vigente e predisposti della Società aggiudicataria del presente appalto, è da allegare
alla richiesta di CPI e/o alla S.C.I.A.;
5- Tutto quanto necessario o soltanto utile ai fini dell’ottenimento delle autorizzazioni di
legge o prescritte dalle normative tecniche vigenti, ogni onere, attività, prestazione,
materiali e contribuzioni previste compresi;
6- Certificazioni delle strutture, dei materiali e dei mezzi antincendio ove necessario.
Ognuna delle pratiche sarà soggetta alle imposta di varia natura, compresi i bolli, prevista
dalla normativa vigente che, solo per i casi inerenti le cabine primarie e secondarie,
rimangono a carico di ACEA Distribuzione. L’impresa è tenuta alla predisposizione e
consegna di tutta la modulistica necessaria per il pagamento di tasse, diritti e competenze
agli Enti preposti.
B. Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio.
La richiesta di rinnovo periodico di conformità antincendio che, ogni cinque anni, il titolare
delle attività di cui all'Allegato I del regolamento del decreto su citato è tenuto ad inviare
al Comando dei Vigili del Fuoco, è effettuata tramite una dichiarazione attestante l'assenza
di variazioni alle condizioni di sicurezza antincendio corredata dalla documentazione
prevista dal decreto stesso (articolo 2, comma 7), ovvero tutte le attività e la
documentazione di cui sopra (punto A) in caso di intervenute modifiche.
Vale, per quanto applicabile, tutto quanto sopra descritto.
6.11.13 VERIFICHE DI AGIBILITÀ E STABILITÀ DELLE SEDI DI LAVORO
La Società aggiudicataria della presente gara d’appalto, dovrà verificare l’agibilità e stabilità
delle sedi di lavoro di ACEA Distribuzione, di cui al precedente punto.
In particolare le attività di verifica e adeguamento richieste, sono quelle evidenziate nel
seguente elenco:
1. verifica dell’agibilità delle sedi:
−
esecuzione dei calcoli statici e di tutte le verifiche per l’effettuazione del Collaudo
Statico, compreso ogni onere e tassa, documentazione complementare e di
progetto, utilizzo di strumentazione e deposito al Genio Civile per le singole sedi;
−
istruzione pratica per la richiesta di agibilità, qualora necessario, con raccolta di
tutte le documentazioni (tecniche e amministrative presenti), compreso ogni
onere e tasse, e la successiva consegna agli uffici preposti.
2. verifica della stabilità degli edifici:
−
6.11.14
esecuzione della verifica sismica dei fabbricati in base all’ordinanza del
Presidente del Consiglio dei Ministri N. 3274 del 20/03/2003.
VALUTAZIONE RISCHIO ESPOSIZIONE ALLE FIBRE DI AMIANTO
Sarà richiesto un aggiornamento del documento di valutazione del rischio amianto
all’interno delle sedi di lavoro e delle cabine di trasformazione primarie e secondarie
all’interno delle quali sono ancora presenti porzioni o componenti di impianto realizzate
con materiali contenenti amianto.
• Esami strumentali e prove:
−
verifica strumentale della concentrazione delle fibre aerodisperse e analisi della
friabilità del componente contenente amianto;
28 di 33
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
−
6.11.15
Prelevo dei campioni di materiale e relativa analisi di laboratorio.
VALUTAZIONE RISCHIO ESPOSIZIONE RADON
Sarà richiesto un monitoraggio di misurazione delle emissioni di radon per eventuali sedi di
lavoro realizzate all’interno di locali sotterranei e semisotterranei.
• Esami strumentali e prove:
−
6.11.16
verifica strumentale della concentrazione del gas RADON.
VALUTAZIONE RISCHIO ESPOSIZIONE AL BATTERIO DELLA LEGIONELLA
Sarà richiesto un monitoraggio di misurazione e analisi dell’eventuale presenza del batterio
della malattia del legionario, per le sedi di lavoro ufficializzate in forma preventiva
all’esecuzione del monitoraggio.
• Esami strumentali e prove:
6.11.17
−
verifica strumentale della concentrazione di particelle aerodisperse contenenti il
batterio della Legionella;
−
analisi delle acque della sede di lavoro.
VALUTAZIONE RISCHIO DI ESPLOSIONE SECONDO LA NORMATIVA ATEX
Sarà richiesta misurazione e redazione dei rilevamenti, con relativa rappresentazione su
supporto cad dei locali ricadenti nell’ambito della direttiva ATEX. All’interno del documento
prodotto dovrà essere prevista una sezione dedicata all’analisi delle possibili situazioni di
maggior esposizione e i relativi accorgimenti da poter adottare per mitigare il rischio
esplosione.
6.11.18 ESECUZIONE DELLE PROVE
TECNOLOGICI IN GENERE
NON
DISTRUTTIVE
SU
IMPIANTI
A
PRESSIONE
O
Sarà richiesta l’esecuzione delle prove non distruttive atte a verifica lo stato di
conservazione deli impianti a pressione o tecnologici in generale.
La tipologia di prova non distruttiva da eseguire, verrà definita in accordo con la
committenza in fase di analisi del singolo impianto.
7
DOCUMENTAZIONE DI FINE ISPEZIONE
Al termine dei singoli interventi, gli ispettori dovranno redigere un verbale di verifica oltre
alle certificazioni di rispondenza alle normative vigenti di riferimento.
Inoltre, l’impresa dovrà per ogni intervento commissionato in relazione alle singole voci del
presente documento:
A. predisporre tutta la documentazione di legge prevista per la
certificazione di im-pianti tecnici, degli edifici, delle macchine, ecc., ai
fini dell’omologazione, dell’agibilità, della denuncia agli Enti competenti,
ottenimento delle autorizzazioni e abilitazioni, ecc.;
B. presentazione della documentazione di cui al precedente punto alle
Autorità ed Enti competenti, comprese tutte le attività conseguenti e
collaterali ed il pagamento di ogni onere e tassa, per l’ottenimento
delle autorizzazioni di legge;
C. conseguimento delle suddette autorizzazioni.
29 di 33
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
In caso di esito negativo dell’intervento di verifica, la ditta dovrà:
•
•
produrre un verbale di verifica, corredato di un progetto di adeguamento, che
definisca i
provvedimenti necessari per rendere conforme l’impianto, o la
struttura nel suo complesso, alla normativa vigente;
eseguire nuovamente le verifiche per la redazione delle certificazioni di
rispondenza finale e per l’esecuzione delle attività previste nei precedenti punti
A, B e C, dopo che ACEA Distribuzione avrà effettuato gli adeguamenti richiesti.
Tutto quanto indicato nel presente capitolo si deve considerare compreso all’interno di ogni
singolo prezzo definito nel prezzario allegato alla presente Specifica Tecnica
8
MODALITA’ OPERATIVE
A valle di ogni richiesta scritta del COMMITTENTE, il servizio sarà svolto, in linea generale,
secondo le modalità di seguito indicate:
8.1 REQUISITI PROFESSIONALI
Il fornitore dovrà dimostrare di essere in possesso almeno dei seguenti requisiti professionali:
-
Adeguate conoscenze e competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro in
conformità ai dettami legislativi previsti all’interno del D.lgs 81/08 e s.m. e i.;
Essere iscritto agli albi professionali (ingegneri, periti, geometri, ecc.) da almeno 10
anni;
Essere iscritto negli albi dei professionisti Antincendio e certificatori dei vigli del Fuoco
exlegge 818/84;
Essere iscritto agli albi dei collaudatori con speciale riferimento alla categoria impianti,
ai sensi Decreto Ministeriale 06/04/2000.
8.2 RIUNIONE E SOPRALLUOGO
Il Committente e il referente della società del gruppo ACEA richiedente il servizio dovrà con il
Fornitore effettuare un sopralluogo sul sito oggetto della valutazione.
8.3 PIANO DETTAGLIATO DELLE ATTIVITA’
A valle del sopralluogo e in relazione a quanto previsto dalla normativa e dalle richieste del
Committente secondo quanto descritto nei precedenti paragrafi, il Fornitore predisporrà e
consegnerà al COMMITTENTE la documentazione prodotta secondo gli standard sopra indicati
8.4 STESURA DELLE INDAGINI
L’indagine dovrà riportare, secondo le procedure di sistema adottate dalla società
Committente, una data di redazione, una data di consegna alla COMMITTENTE, l’indicazione
della funzione che emette, controlla, approva. Dovrà essere lasciata una pagina per la
controfirma da parte delle funzioni della COMMITTENTE: datore di lavoro, delegato sicurezza e
ambiente, responsabile impianto e delegati, RSPP, medico competente, RLS.
Ogni indagine dovrà essere composta da:
introduzione;
normativa applicabile;
descrizione del sito cui sono svolte le indagini;
punti di campionamento (planimetria)e area e/o mansione indagata;
evidenze fotografiche per ciascun punto o area di campionamento allegate alla valutazione
stessa;
30 di 33
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
valutazioni svolte con evidenziazione dei parametri;
schede di campionamento;
rapporti analitici;
tabelle riepilogative dei risultati analitici con evidenziazione dei dati;
conclusioni,.
Ogni indagine deve riportare nel testo, parametro per parametro, i limiti di legge dei parametri
analitici indicati nonché i limiti suggeriti ove presenti e pertinenti (esempio tabelle ACGIH).
Come detto, il Fornitore svolgerà a fine valutazioni le conclusioni illustrando in generale i
risultati, le eventuali anomalie e suggerendo le misure più adeguate e opportune per la
prevenzione e protezione (DPI). In merito alle conclusioni, ogni redazione ufficiale deve essere
condotta con un elaborato in forma di bozza controllata da consegnare alla Committente e, in
particolare al referente del sito, per validazione finale. Il Fornitore dovrà consegnare alla
committente e, in particolare al referente del sito, la copia ufficiale e validata della valutazione
in duplice copia cartacea e in formato elettronico.
Si ribadisce che nel caso in cui un campionamento desse esiti anomali o superiori ai limiti di
legge, il Fornitore dovrà immediatamente informare il committente e concordare con lo stessa
l’eventuale ripetizione del campionamento e/o controanalisi sul sito in accordo alla norme di
buona tecnica e uni di riferimento.
9
CORRISPETTIVO CONTRATTUALE
L’importo di ciascuno dei 2 lotti posto a concorso sarà pari ad euro 50.000,00 avente valore di
stanziamento non vincolante per il Committente.
L’importo delle singole attività è definito nel “Prezzario tecnico” allegato alla presente specifica
tecnica, a cui sarà poi applicato lo sconto offerto in fase di gara.
La Committente emetterà preventivamente gli affidamenti d’incarico per singola lavorazione,
nell’ambito di tutte le attività previste nel contratto
10 DURATA
DEL
FATTURAZIONE
CONTRATTO/TERMINE
DI
ESECUZIONE
MODALITÀ
DI
La durata del contratto è fissata in 36 mesi a partire dalla data di perfezionamento dell’ordine
o fino ad esaurimento dell'importo contrattuale qualora tale evento abbia a verificarsi prima
della scadenza naturale.
Qualora l'importo contrattuale non risulti esaurito al termine dei 36 mesi è fatta salva la facoltà
di prorogare la scadenza per ulteriori 12 mesi o sino all'esaurimento dell'importo residuo
qualora tale evento abbia a verificarsi prima dei 12 mesi.
Resta definito che la documentazione relativa ad ogni singolo intervento, che dovrà essere
eseguito entro i termini eventualmente prescritti su ciascuna partita di lavoro, sarà assegnata
dalla committenza al Fornitore.
Ogni singolo intervento (comprensivo di misure, documentazioni prodotte, proposte di
adeguamento, certificazioni, ecc.) è valutato secondo il prezzario allegato alla presente, al
netto dello sconto.
31 di 33
Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
I singoli ratei di pagamento verranno corrisposti all’impresa a stati di avanzamento lavori
definiti da importi non inferiori a 4.000 euro calcolati al netto dello sconto di offerta. Solo
l’ultimo stato di avanzamento lavori potrà essere di importo inferiore a 4.000 euro.
L’impresa aggiudicataria sarà impegnata fino alla concorrenza dell’intero importo del contratto
sopra indicato, mentre lo stesso non è impegnativo per ACEA Distribuzione in quanto il
compenso complessivo corrisposto sarà commisurato all’effettivo numero di interventi
commissionati dalla committenza ed effettuati dall’impresa aggiudicataria.
11 PENALI
Nel caso in cui l’impresa maturi un ritardo, non giustificabile da cause di forza maggiore, sulla
ultimazione dei lavori riferiti al singolo incarico commissionato si applicano le seguenti penali:
•
per ogni settimana di ritardo, rispetto alla data di intervento concordata: 5 %
dell’importo della singola partita di lavoro.
Qualora l’importo complessivo delle penali applicate raggiungerà il limite del 10% dell'importo
contrattuale, ACEA Distribuzione potrà, a suo insindacabile giudizio, rescindere il contratto e
completare in danno le attività già commissionate.
Al raggiungimento del limite del 20% dell'importo contrattuale interverrà la risoluzione
automatica del contratto.
12 CAUZIONE DEFINITIVA
Non Operante
13 GARANZIE ASSICURATIVE
Non Operante
14 GESTORE DEL CONTRATTO
Il Gestore del Contratto, nominato dal Committente per espletare tutti i compiti e le funzioni
connessi alla fase di esecuzione del Contratto e al quale dovranno essere indirizzate tutte le
comunicazioni relative al Contratto medesimo, è l’ing. Luigi De Rosa.
15 RISOLUZIONE DEL CONTRATTO
Oltre che nei casi previsti dal Capitolato Generale la Committente previa comunicazione scritta
il Fornitore, da inviarsi mediante raccomandata r/r, indirizzata al Referente del Contratto, ha il
diritto di risolvere il Contratto di Appalto ai sensi dell'art. 1456 Codice Civile, nei seguenti casi:
• Mancato avvio del Servizio
• Raggiungimento del valore della penale superiore al 20% del valore del Contratto.
16 SEGRETATEZZA DEI DATI AZIENTALI
16.1
INFORMAZIONI CONFIDENZIALI
Premesso che con il termine informazioni confidenziali devono intendersi, anche ai sensi e per
gli effetti di quanto previsto dall’art. 98 del D.Lgs. 10 febbraio 2005 n. 30, tutte le informazioni
comunicate al Fornitore dalla Committente o da quest’ultima apprese in qualsiasi forma scritta,
verbale, elettronica, mediante visione diretta o qualsiasi altra forma intelligibile, in
conseguenza e per effetto dell’accordo in oggetto (oppure per effetto delle verifiche preliminari
precontrattuali). Più in particolare, tali devono intendersi, seppur a titolo esemplificativo, le
informazioni riguardanti i prodotti e/o i procedimenti produttivi applicati e non (brevettati e
non, di proprietà e/o in disponibilità della Concedente); la progettazione e/o la ricerca e
sviluppo; i mezzi di produzione e gli altri beni aziendali; l’organizzazione della produzione o
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Disciplinare Tecnico – Servizio per valutazioni e rilievi ambiente e sicurezza
dell’azienda; i servizi resi dalla Committente; le informazioni commerciali e la politica
gestionale della clientela; la gestione e l’andamento della Concedente; i rapporti della
Concedente con i terzi, e così via.
16.2
OBBLIGHI DEL FORNITORE
Il Fornitore in forma scritta dovrà obbligarsi a garantire la riservatezza sulle informazioni
considerate confidenziali ai sensi del precedente art. 20.1 nonché a utilizzarle esclusivamente
per il limitato scopo specificato in premessa, non potendo pertanto in alcun caso farne uso
differente; si obbliga inoltre a non rivelare, trasferire e/o comunicare, anche solo in parte,
dette informazioni a terzi (Società, enti o persone fisiche) né a riprodurre, copiare e/o
duplicare, in qualsiasi modo ciò avvenga, documenti (ivi compresi quelli elettronici) contenenti
le informazioni confidenziali o parte delle stesse, se non con il preventivo consenso scritto della
Committente. Gli obblighi sopra previsti dovranno anche esercitarsi con riferimento, ma non
limitatamente, a quei dati, informazioni e documenti che la Committente avrà espressamente
qualificato come segreti o riservati. Inoltre, il Fornitore garantire la riservatezza delle
informazioni, adottando tutte le misure necessarie nei confronti dei propri dipendenti e di
coloro che più in generale operano a vario titolo all’interno della sua azienda, anche ai sensi
dell’art. 1381 del Codice civile, nonché a riprodurre e far accettare analoghi obblighi da parte
dei terzi propri fornitori cui le informazioni siano comunicate in quanto strettamente necessario
al fine di dare esecuzione all’accordo citato in premessa.
16.3
DURATA DEL VINCOLO DI RISERVATEZZA
Il vincolo di riservatezza previsto nell’art.20.2 perdurerà anche ad esaurimento dell’accordo
contrattuale tra le parti. Inoltre, il Fornitore sarà tenuto, su semplice richiesta scritta della
Committente, a restituire prontamente a quest’ultima ogni e qualsivoglia documento (anche
elettronico) connesso al presente accordo.
17 LISTA DEGLI ALLEGATI
Gli Allegati sotto elencati sono parte integrante del presente Disciplinare Tecnico:
•
Prezzario tecnico.
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