il programma degli itinerari culturali del consiglio d`europa
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il programma degli itinerari culturali del consiglio d`europa
IL PROGRAMMA DEGLI ITINERARI CULTURALI DEL CONSIGLIO D’EUROPA Un quadro di cooperazione culturale Un quadro politico Nel 1960 un gruppo di lavoro del Consiglio d’Europa presenta un rapporto che evidenzia l'emergere di una consapevolezza dell'esistenza di importanti luoghi d'attrazione culturale europei e del ruolo che essi possono svolgere per la valorizzazione culturale del tempo libero. Le conclusioni di questo rapporto si sono orientate fin dall’inizio del lavoro verso l’idea di una riscoperta, attraverso il viaggio, del patrimonio comune europeo. In questa direzione, la Raccomandazione 987 (28 gennaio del 1984) dell’Assemblea Parlamentare ed il Mandato del Comitato dei Ministri invitano tutti i Paesi membri ad incoraggiare la presentazione d'itinerari culturali europei suscettibili di evidenziare in maniera concreta la comunità culturale europea, anche nei Paesi dell’Europa centrale ed orientale. Nel 1987, il programma è stato avviato con il primo itinerario culturale europeo : « I Cammini di Santiago di Compostela », successivamente ampliato all’insieme dei Cammini di Pellegrinaggio in Europa. Altri temi di cooperazione sono stati proposti e sostenuti dai paesi membri : « Architettura senza confini », « la Seta - il Tessile », « il Barocco », «l’Influenza Monastica », « I Celti », « Parchi e Giardini », «I Vichinghi »… Fino ad oggi sono stati scelti ventidue temi. Dall’inizio del programma, il Consiglio d’Europa ha posto l'accento sulla necessità di una sensibilizzazione nei confronti del patrimonio comune, sullo scambio di persone e di idee, sul dialogo inter religioso, sulla protezione delle minoranze e anche sulla protezione del paesaggio, e ciò al fine di sviluppare e rafforzare la cooperazione culturale, fonte di una migliore sicurezza democratica. Questa necessità oggi è ancora più sentita, al fine di realizzare pienamente l’integrazione dei nuovi paesi membri. Il programma degli itinerari culturali costituisce effettivamente una risposta fondamentale per assicurare questo lavoro di "ricostruzionee" dell'Europa attraverso progetti di cooperazione culturale transfrontiere. Costituisce anche uno strumento pratico per rendere visibili le Convenzioni, le Risoluzioni e le Raccomandazioni (de che????) e sensibilizzare gli Europei alla loro attuazione concreta. E' un programma di cittadinanza europea ed un esercizio di "democrazia culturale e paesaggistica". Perciò, il Comitato dei Ministri ha adottato nel 1998 la Risoluzione (98) 4 sugli Itinerari Culturali del Consiglio d'Europa alla quale è allegato un Regolamento. Tale Risoluzione indica, in particolare, che "tali itinerari si prestano a progetti europei di cooperazione a lungo termine nei settori della ricerca, della valorizzazione del patrimonio, della cultura e della pratica delle arti, degli scambi culturali ed educativi dei giovani, del turismo culturale in Europa e dello sviluppo culturale sostenibile." Un programma paneuropeo La promozione del Programma degli Itinerari Culturali, da parte del Consiglio d’Europa con l’aiuto degli Stati membri, risponde ad una tripla finalità : - rendere più visibile, valorizzare e vivere nel quotidiano l’identità culturale comune dei cittadini europei ; salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale europeo come fonte di sviluppo sociale, economico e culturale e quindi come fattore di miglioramento del livello di vita; dare ai cittadini nuove possibilità di svago nel loro tempo libero dedicando uno spazio di qualità al turismo culturale ed alle pratiche attinenti. Gli itinerari culturali di portata europea sono stati pensati come : - trans-nazionali (diversi paesi implicati) trans-regionali (trans-frontalieri o no) regionali (itinerari localizzati in un' unica regione ma il cui interesse culturale, storico, artistico e sociale ne oltrepassa i confini). La qualificazione europea di un itinerario dovrebbe implicare un significato ed una dimensione culturale che va al di là di quella puramente locale ; gli itinerari devono articolarsi intorno ad un certo numero di elementi portanti, luoghi di particolare interesse storico e rappresentativi dell’entità culturale europea e della sua memoria. A tale scopo, una definizione è stata proposta dal Consiglio della Cooperazione Culturale: « Per itinerario culturale europeo si intende un percorso che attraversa uno o più paesi o regioni, e che si organizza intorno a temi di interesse storico, artistico o sociale europeo, sia in ragione del tracciato geografico dell’itinerario, sia in funzione del suo contenuto e del suo significato ». Lo sviluppo effettivo degli itinerari dipende molto dalle iniziative concrete che assumono le autorità nazionali, regionali e locali, nonché gli operatori privati di ogni paese in relazione con le iniziative assunte dai loro omologhi europei. Tra questi diversi operatori può instaurarsi un’azione di concertazione sul terreno per l’attuazione degli itinerari, la segnalazione dei percorsi, la realizzazione, laddove necessaria, di infrastrutture complementari di accoglienza, la sensibilizzazione dei cittadini attraverso documenti e pubblicazioni, la promozione pubblicitaria con i mass media, gli incontri di giovani. La difesa dei valori culturali Oggi, la priorità degli itinerari rimane l'aspetto culturale. La presenza di altri elementi quali : la ricerca, l'educazione, il patrimonio, il turismo culturale è auspicabile, ma la conoscenza dell’Altro e lo scambio rimangono punti fondamentali. Gli itinerari culturali sono particolarmente idonei a rafforzare valori come la tolleranza e la solidarietà, possono lottare contro la disoccupazione, l’esclusione e la ricomparsa di nazionalismi xenofobi. La dimensione trans-frontaliera ed europea di questo programma può aiutare l’interdisciplinarietà e la presa di coscienza delle nostre identità culturali multiple. Infine, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale rappresentano un aspetto importante di questo programma. Gli itinerari culturali non sono solo destinati alla diffusione di prodotti culturali o turistici, ma sono basati su un processo di cooperazione culturale che risponde a tre funzioni : - la salvaguardia dei valori culturali dell’Europa ; la funzione di osservatorio dinamico che permette scambi d'informazione e di esperienza ; la funzione sperimentale, che permette di mettere l’accento su nuovi programmi di cooperazione fra settori di ricerca diversi e complementari, su nuove forme d’incontri tra i giovani europei, sulla valorizzazione di patrimoni misconosciuti e sulla costituzione di reti di contatti che mettono in sinergia competenze che vanno dal concepimento alla realizzazione di un progetto oppure che lavorano in maniera trasversale, ricercando l’interdisciplinarietà. Il Programma degli itinerari culturali è unico in virtù delle sue caratteristiche d'integrazione di azioni diverse e per la sua capacità di far interagire le culture. Ma, perché possa continuare a rafforzare la cooperazione culturale in Europa, ha bisogno del sostegno permanente degli Stati Membri del Consiglio d’Europa e di tutti gli Stati che hanno firmato la Convenzione Culturale Europea. Nel 1997, il Programma degli itinerari culturali è entrato in una nuova fase quando ha beneficiato di un accordo politico tra il Consiglio d'Europa ed il Gran Ducato del Lussemburgo, che ha proposto di creare l’Istituto Europeo degli itinerari culturali, un’istituzione destinata ad accogliere l'insieme degli archivi del programma, ad accompagnare i promotori degli itinerari culturali già selezionati, ad aiutare i proponenti di nuovi progetti nell’attuazione di azioni ed a diffondere un’informazione completa sull'insieme del programma. Alla fine dell'anno 2002, un sito Web intitolato : "Itinerari e paesaggi culturali, un patrimonio comune", preparato dall'Istituto, rende accessibile in tutta Europa l'insieme delle informazioni sul programma. Nel 2002, è stata lanciata l'idea di un'estensione dell'Accordo politico bilaterale ad un Accordo Parziale allargato per gli itinerari ed il paesaggio culturale. Ciò dovrebbe permettere di creare centri di risorse che completerebbero l'azione dell'Istituto nelle grandi regioni d’Europa. Una lista di temi già selezionati 1987 (Le “Transversales”, Le “Théâtrales des Jeunes”, Centri d'Arte d'Europa) I Cammini di pellegrinaggio (I Cammini di Santiago di Compostela, la Via Francigena) Habitat rurale - Architettura senza confini 1988 La Seta - Il Tessile il Barocco 1994 Le Rotte dei Fenici Gli Zingari L’Umanesimo 1995 Le architetture militari fortificate in Europa (Itinerario Wenzel, Itinerario Vauban) 1990 L'Influenza monastica I Celtici 1991 1997 Mozart L'Eredità Al-Andalus Le Luci del Nord I riti e le feste popolari in Europa 2000 1992 Il Libro e lo Scritto (Itinerario del Libro) Itinerario Schickhardt Vichinghi e Normanni, patrimonio europeo Siti, rotte e monumenti anseatici I Parchi e Giardini - Il Paesaggio Le Città europee delle Grandi Scoperte Arti viventi, identità europea 2002 Il Cammino della Lingua Castigliana e il suo sviluppo nel Mediterraneo : le rotte dei Sefaradi. Le nuove proposte Le nuove proposte possono essere inviate al Consiglio d’Europa, o direttamente all’Istituto. Sono sottoposte a un primo lavoro di analisi secondo i criteri del Regolamento e successivamente vengono organizzati degli incontri con i proponenti, anche nei luoghi nei quali si svilupperà il progetto. Il lavoro d’istruttoria che si svolge in seguito è spesso complesso e lungo. Passa per una ricerca ed un'analisi dei valori europei presenti nell'idea progettuale e dal loro rafforzamento attraverso la costituzione di un Comitato scientifico di accompagnamento. Spesso è anche necessario ricercare nuovi partners che consentano l’estensione su scala europea della rete di lavoro. Ma, soprattutto, si deve esaminare la possibilità di organizzare, a partire dal tema prescelto, operazioni pilota suscettibili di diventare dei modelli e di concretizzarsi nell'adozione di convenzioni, risoluzioni, raccomandazioni e programmi del Consiglio d’Europa. Infine, l’Istituto deve assicurarsi che coloro che presentano i progetti vogliano sviluppare le loro azioni nel lungo periodo e possiedano la capacità finanziaria sufficiente in quanto, finanziariamente, l'Istituto può solo intervenire sul lavoro di analisi e di promozione dei contatti tra gli operatori interessati, e non sulla realizzazione concreta degli investimenti necessari per attuare il progetto. Una volta completato il dossier,esso viene presentato al Consiglio di Orientamento che emette un parere. Tale parere può essere un rifiuto definitivo, una richiesta di approfondimento o un parere positivo. Un rapporto è trasmesso ai Comitati competenti del Consiglio d’Europa che procedono alla selezione definitiva di un nuovo tema. Il Consiglio d’Orientamento ha anche chiesto all’Istituto di effettuare, sulla base delle sue raccomandazioni, una classificazione delle proposte in quattro categorie, secondo il loro stato di avanzamento: 1 – Itinerari pronti per la selezione definitiva – 2 – Itinerari prioritari per la loro scelta nei due anni successivi (queste due prime categorie sono oggetto di una analisi più dettagliata, della distribuzione in seduta di documenti complementari e l’intervento, talvolta, dei loro promotori) – 3 – Itinerari in corso di preparazione – 4 - Itinerari in attesa. L’ISTITUTO EUROPEO DEGLI ITINERARI CULTURALI L’Istituto Europeo degli itinerari culturali è nato nel 1997, in seguito alla firma di un Accordo politico tra il Consiglio d’Europa e il Gran Ducato del Lussemburgo (Ministero della Cultura, dell’Istruzione universitaria e della Ricerca). Lo scopo principale di tale istituzione è, in primo luogo, di dare attuazione al programma degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa. Il Ministero della Cultura lussemburghese ha messo a disposizione le infrastrutture e gli strumenti di lavoro necessari. In particolare, il Servizio dei Siti e Monumenti Nazionali del Gran-Ducato del Lussemburgo ha restaurato la Torre Jacob, patrimonio del Quattrocento, situata sul percorso dell’itinerario culturale : « Itinerario delle architetture militari fortificate : itinerario Wenzel », per farne la sede dell’Istituto. Dal 1997 la Torre accoglie un Centro di Documentazione e di Ricerche, una sala convegni e degli uffici. L’Istituto Europeo degli Itinerari culturali ha ricevuto un importante aiuto da parte del Governo lussemburghese. Quest’aiuto è stato ripetuto e incrementato anno dopo anno, confermando l’interesse del Governo lussemburghese a proseguire la sua collaborazione con il Consiglio d’Europa. Inoltre, a partire dal 2000, il Ministero della Cultura ha deciso di affidare all’Istituto anche alcune missioni di studio e di rappresentanza e, contemporaneamente, è stato pianificato il trasloco dell’Istituto in nuovi locali (Centro d’Incontro, all’Abbazia di Neumünster). Come abbiamo già sottolineato, l’integrazione dei Paesi d’Europa Centrale ed Orientale nell'ambito del programma degli itinerari culturali si approfondisce e si diversifica sempre di più, e l’Istituto riveste un ruolo molto importante nei paesi sensibili ( Caucaso, Balcani, ecc.). Tuttavia, questo lavoro deve tradursi anche in dichiarazioni d'intenti da parte dei governi interessati perché il programma possa continuare ad agire sui loro territori. Per mantenere il suo ruolo e sviluppare le sue missioni, l’Istituto Europeo degli itinerari culturali ha infatti bisogno del sostegno dei paesi interessati e questo sostegno deve essere espresso con lettere d’intenti indirizzate direttamente al Segretario Generale del Consiglio d’Europa o ai Rappresentanti Permanenti dei Paesi Membri presso il Consiglio d’Europa. L’anno 2002 è molto importante per lo sviluppo dell’Istituto, per proseguire e ampliare la sua politica di comunicazione, attraverso lettere d’informazione elettroniche, la predisposizione di un database ricco ed efficace che permetta di consultare in linea tutta la documentazione disponibile. L’Istituto è dunque contemporaneamente : un servizio pubblico europeo : - che aiuta coloro che propongono i progetti nella ricerca di partners europei, nell'analisi delle azioni…; - che realizza missioni politiche e culturali, mettendo in pratica le priorità della politica del Consiglio d'Europa (identità europea, multiculturalità, protezione delle minoranze, dialogo inter religioso, sicurezza democratica, prevenzione dei conflitti…); - che lavora per dare visibilità ai quadri regolamentari del Consiglio d'Europa attuando, per mezzo di azioni pilota e di buone pratiche, il Regolamento degli itinerari culturali, le Convenzioni e le Carte nel campo della cultura, del patrimonio, del turismo, del paesaggio...; - che vigila sull'evoluzione delle molteplici espressioni della cultura e che informa coloro che desiderano presentare progetti sull'evoluzione della cooperazione paneuropea e del turismo culturale; e un’agenzia tecnica : - che redige convenzioni di partnerariato per l’attuazione di progetti fondati sulla pluridisciplinarietà, il coinvolgimento di attori pubblici e privati, mecenati e sponsors…; - che prepara studi e rapporti; - che prepara, realizza e produce mostre, che pubblica, anche in cooperazione con altri editori, libri e prodotti multimediali… Per maggiori informazioni, contattare Michel Thomas-Penette, Direttore, oppure Sorina Capp, vicedirettrice [email protected] http://www.culture-routes.lu http://culture.coe.fr/routes Indirizzo Institut Européen des itinéraires culturels Tour Jacob – Plateau du Rham L - 2427 – Luxembourg Tél. (+00 352) 24 12 50 Fax (+00 352) 24 11 76 .