Untitled - Comune di Montano Lucino
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Premessa Il Documento di Piano individua gli obiettivi strategici di politica territoriale a partire dal miglioramento e dalla conservazione dell’ambiente, per tracciare le linee dello sviluppo sostenibile del Comune di Montano Lucino in coerenza con le previsioni di carattere sovracomunale. In esso sono indicati gli obiettivi quantitativi e qualitativi di sviluppo complessivo del PGT, comprendendo in essi il recupero urbanistico e la riqualificazione del territorio, minimizzando il consumo di suolo. Tale sviluppo quantitativo e qualitativo riguarda le politiche per la residenza, le attività produttive (agricoltura, industria, artigianato, commercio, terziario, commercio), la viabilità e la mobilità. Il Documento di Piano inoltre nel riassumere le principali indicazioni riguardanti l’utilizzazione, il miglioramento e l’estensione dei servizi pubblici e di interesse pubblico determina la compatibilità degli interventi previsti con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione. Il Documento di Piano infine definisce il livello di applicazione dei criteri di compensazione, perequazione e incentivazione previsti dalla Legge Regionale 12/2005. 1 Documento di Piano - Linee guida e orientamenti generali del PGT La proposta di Piano assume come primo fondamentale obiettivo quello di determinare uno sviluppo del Comune compatibile con le esigenze ambientali e paesaggistiche, storiche, culturali e della qualità della vita dei suoi abitanti. In questo senso impegno del PGT è quello di contenere il consumo di suolo e in generale di legare le trasformazioni di suoli liberi solo in rapporto a importanti obiettivi di pianificazione del Comune. Nella logica di risparmio del consumo di suolo il PGT delinea un quadro generale che tende a collocare le aree di trasformazione in modo equilibrato sul territorio comunale cogliendo le opportunità che si delineano ai bordi del territorio edificato e consolidato spesso in zone già occupate, servite o comunque in zone intercluse. In particolare il nuovo strumento urbanistico prevede sei nuove aree di trasformazione di cui tre a Montano, a carattere prevalentemente residenziale e tre a Lucino, a carattere prevalentemente produttivo, sostanzialmente localizzate in aree interne alla zona industriale esistente. Queste nuove aree di trasformazione in parte riprendono alcune previsioni urbanistiche del Piano vigente e in parte derivano dalla trasformazione di aree industriali dismesse e abbandonate che il PGT converte da industriali a residenziali. In ogni caso il disegno delle nuove aree di trasformazione è studiato in modo uniforme sul territorio nel rispetto del sistema ambientale, paesaggistico e dell’edificato. Completano il quadro delle previsioni l'insieme dei piani attuativi vigenti (PL e PR) che il PGT può solo riconfermare inserendoli in un quadro più generale. Elementi di pianificazione paesistico ambientale In questa logica generale di limitazione di occupazione di suolo e di riduzione di espansione dell'edificato, obiettivo fondamentale del piano è quello di valorizzare e migliorare la qualità del paesaggio oltre che la sua fruibilità. In questo senso un intervento consistente riguarda il progetto di ampliamento del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) delle Sorgenti del Torrente Lura, che il PGT propone di estendere sia nel settore nord che in quello sud del Comune, caratterizzato in parte dalla funzione agricola e in parte dal bosco. Nel quadro ricognitivo, secondo quanto consentito dalla LR 12/2005 – art. 8 punto 1 comma a, verrà fatta formale richiesta alla Provincia di Como di ampliamento del PLIS nel territorio 2 di Montano Lucino che in questo modo praticamente triplica le aree del proprio territorio comunale destinate a tale Parco Locale di Interesse Sovracomunale. Per il Comune di Montano Lucino l’estensione del PLIS attraverso una parte così estesa del proprio territorio rappresenta un grande intervento per la salvaguardia ed il rispetto dell’ambiente, perché attraverso questo nuovo perimetro del parco si crea un sorta di cintura verde che cinge il territorio a nord, ad ovest e a sud. Di fatto questo sistema verde già esiste grazie alla forte presenza di boschi e territori agricoli, ma l'estensione al PLIS anche in questi settori del territorio costituisce una promessa per il futuro rispetto al rischio di nuove espansioni incontrollate in queste frange del territorio che significherebbero solo un’opportunità non giustificata per il regime immobiliare senza un corrispettivo interesse dell’operatore pubblico. Inoltre l'estensione del PLIS lungo il confine sud del Comune consente di unificare in un unico sistema verde le aree situate in Montano Lucino e quelle nel territorio comunale di Villa Guardia. Questi ambiti destinati a parco sovracomunale oltre a contribuire consistentemente alla tutela dell'ambiente e del paesaggio, risultano un valore aggiunto per la popolazione di Montano Lucino e più in generale per l'intero bacino di utenza della zona anche grazie agli obiettivi che il PGT si pone in termini di fruibilità e riscoperta e conoscenza dei luoghi attraverso la formazione di una rete continua di percorsi e piste ciclabili. Lungo tali percorsi il piano evidenzia precisi punti di vista panoramici affinchè essi vengano conservati e valorizzati. L'insieme di tutti questi elementi del paesaggio naturale (i boschi, l'agricolo, le aree umide, il PLIS) evidenziati dal Documento di Piano rientrano in gran parte nella rete ecologica del PTCP di Como. A tale proposito nella definizione delle nuove aree di trasformazione citate in precedenza previste dal PGT si è provveduto a verificare puntualmente che esse non ricadano nella rete ecologica che infatti viene ben rappresentata e preservata dal nuovo strumento urbanistico comunale. Ambiti di trasformazione Come già detto in precedenza il PGT prevede sei nuove aree di trasformazione e in particolare tre a carattere prevalentemente residenziale ATR 1, ATR2 e ATRS e altre tre a carattere prevalentemente produttivo ATI1, ATI2 e ATI3. Di seguito si riporta una breve descrizione in termini di fattibilità, destinazioni d'uso ammesse, parametri, indici e volumetrie consentite per ciascuna area di trasformazione. 3 In generale per gli ambiti di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale, gli aventi titolo ad edificare, godono della possibilità di uso dei diritti edificatori generati dalle aree di compensazione, scelte liberamente tra quelle individuate nel Documento di Piano. Tali aree godono di un indice virtuale di 0,2 mc/mq e il volume da esse generato potrà incrementare al massimo del 30% il volume assegnato all’ambito di trasformazione oggetto di intervento. Tale possibilità di incremento (atterraggio dei diritti edificatori virtuali) è ammesso anche per i lotti di completamento (B2, B3, B4) per ciascuno dei quali la normativa del Piano delle Regole stabilisce puntualmente il valore massimo di incremento che è possibile raggiungere. Per l’applicazione delle norme di compensazione / perequazione si rimanda al successivo paragrafo. Le aree di compensazione (nel caso in cui l’operatore decida di avvalersi dei diritti edificatori di compensazione) e le aree a standard così come definite nel Documento di Piano e nel Piano dei Servizi sono cedute gratuitamente al Comune contestualmente alla stipula per atto pubblico della Convenzione urbanistica. Preventivamente, nel caso di trasformazioni su aree industriali dismesse o inquinate è fatto obbligo di provvedere alle opere di bonifiche dell’area stessa prima del rilascio del titolo abilitativo ai sensi delle norme e delle leggi vigenti in materia. Ambiti di trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale (ATR1, ATR2 e ATRS) Le destinazioni ammesse negli ambiti di trasformazione a destinazione prevalente residenziale sono: destinazione principale ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 a) edifici residenziali; destinazioni complementari ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 b) servizi sociali di proprietà pubblica e d'uso pubblico; c) associazioni politiche, sindacali, culturali, strutture museali; d) istituzioni pubbliche statali e rappresentative; e) ristoranti, bar; f) commercio (esercizi di vicinato) alimentari e non alimentari; g) uffici pubblici e privati, studi professionali nel rigoroso rispetto dei limiti di rumorosità previsti per la zona e previa verifica degli indici di fonoisolamento previsti dall'Art. 3.4.53 RLI; 4 h) garages; i) artigianato di servizio e altre attività artigiane (cura della persona, sartoria, ecc) con esclusione delle lavorazioni nocive, inquinanti o comunque incompatibili con la funzione residenziale. destinazioni compatibili ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 l) piccole attività artigianali escluse quelle di cui al punto precedente i) Sono esclusi i laboratori artigianali o industriali con attività classificate insalubri di prima e seconda classe ai sensi del D.M. 0509/1994 nonché quelle che per emissioni di inquinanti atmosferici o di rumore potrebbero essere causa di danno / molestia per i residenti. Area di Trasformazione Residenziale 1 – ATR1 Essa è localizzata nel nucleo di Montano in particolare in via Garibaldi in un'area industriale dismessa occupata da edifici produttivi non più in uso. Il PGT prevede la riconversione da zona industriale a zona a carattere prevalentemente residenziale in cui è obbligo realizzare una quota pari al 50% della volumetria massima di Edilizia Residenziale Sociale (ERS). I parametri e indici da rispettare per quest’area sono: Superficie territoriale (St) = 10.891 mq Volumetria massima assegnata = 4.312 mc Abitanti teorici = 29 ab Area di cessione gratuita minima per standard (parcheggi e verde) = 4.447,27 mq Rapporto di copertura (Rc) = 1/3 Altezza massima (Hmax) = 9,50 ml Indice di permeabilità profonda (Ipp) per la residenza = 0,4 mq/mq di Sf Area di Trasformazione Residenziale 2 – ATR2 Essa è localizzata in zona Lucinasco con accesso da via Roma sfruttando un tratto esistente attualmente senza uscita. I parametri e indici da rispettare per quest’area sono: Superficie territoriale (St) = 4.470 mq Volumetria massima assegnata = 2.235 mc Abitanti teorici = 15 ab Area di cessione gratuita minima per standard (parcheggi e verde) = 1.377,43 mq Rapporto di copertura (Rc) = 1/3 5 Altezza massima (Hmax) = 9,50 ml Indice di permeabilità profonda (Ipp) per la residenza = 0,4 mq/mq di Sf Area di Trasformazione Residenziale a regime specifico – ATRS Essa è localizzata nel nucleo di Montano in particolare in via Matteotti in un'area industriale ancora in funzione, ma in una zona prevalentemente residenziale. Data la non coerenza con il tessuto edificato esistente il PGT prevede la riconversione da zona industriale a zona a carattere prevalentemente residenziale. Il trasferimento di tale attività produttiva sarà possibile solo a fronte di documentate garanzie di salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti e di tali garanzie dovrà essere fatto preciso riferimento nella convenzione. Uguali garanzie dovranno essere fornite riguardo la vicinanza rispetto l’attuale localizzazione del nuovo sito produttivo. Sino a quando l’attività produttiva mantenga l’attuale localizzazione di via Matteotti sono ammessi tutti gli interventi di manutenzione atti ad adeguare i fabbricati alle esigenze della produzione. I parametri e indici da rispettare per quest’area sono: Superficie territoriale (St) = 10.800 mq Volumetria massima assegnata = 5.400 mc Abitanti teorici = 36 ab Area di cessione gratuita minima per standard (parcheggi e verde) = 4.827,21 mq Rapporto di copertura (Rc) = 1/3 Altezza massima (Hmax) = 9,50 ml Indice di permeabilità profonda (Ipp) per la residenza = 0,4 mq/mq di Sf Si evidenzia come due di questi ambiti di trasformazione (ATR1 e ATRS) risultano tra l’altro ben svincolati viabilisticamente in quanto entrambi i lotti si attestano lungo la nuova viabilità di progetto che il PGT disegna riprendendo una previsione già tracciata dal PRG vigente. Tale previsione risulta strategica per il nucleo storico di Montano, infatti consente di sgravare dal traffico il tratto di via Garibaldi che attualmente attraversa il centro. 6 Ambiti di trasformazione a destinazione prevalentemente produttiva (ATI1, ATI2 e ATI3 ) Le destinazioni ammesse negli ambiti di trasformazione a prevalente destinazione produttiva sono: • Per l’ATI1: destinazione principale ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 a) impianti produttivi – artigianali e terziari; destinazioni complementari ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 b) servizi tecnici ed amministrativi connessi agli impianti industriali e artigianali; c) depositi e magazzini connessi agli impianti industriali e artigianali; destinazioni compatibili ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 d) un’abitazione al massimo, con una superficie massima complessiva di 150 mq di Slp, riservate al proprietario e all’eventuale custode, da computarsi oltre l'indice di UT da localizzare esclusivamente nella porzione di lotto esterna ai limiti di vincolo generati dalla presenza della limitrofa azienda a Rischio di Incidente Rilevante. Le destinazioni (b), (c) sono ammissibili nelle quantità non utilizzate di (a). Gli impianti dovranno essere attrezzati contro la produzione di inquinamenti atmosferici, acustici e di quelli derivanti da materiali solidi e liquidi di rifiuto. L’abitazione realizzata ai sensi della precedente let. d), dovrà essere legata da vincolo pertinenziale all’unità produttiva. Il vincolo dovrà essere costituito mediante atto pubblico a cura e spese degli aventi titolo. • Per l’ATI2 e l’ATI3: destinazione principale ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 a) impianti produttivi – artigianali e terziari; destinazioni complementari ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 b) attività di servizio (ricreativa, tempo libero, ristorazione) anche aperte all’uso pubblico max mq slp = 150 con limitazione dell’orario di apertura in coincidenza con quello delle aziende; c) servizi tecnici ed amministrativi connessi agli impianti industriali e artigianali; d) depositi e magazzini connessi agli impianti industriali e artigianali; e) commercio alimentari e non alimentari (media distribuzione); destinazioni compatibili ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 f) due abitazioni al massimo, con una superficie massima complessiva di 150 mq di Slp, riservate al proprietario e all’eventuale custode, da computarsi oltre l'indice di UT. Le destinazioni (b), (c), (d) e (e) sono ammissibili nelle quantità non utilizzate di (a). 7 Gli impianti dovranno essere attrezzati contro la produzione di inquinamenti atmosferici, acustici e di quelli derivanti da materiali solidi e liquidi di rifiuto. Le abitazioni realizzate ai sensi della precedente let. f), dovranno essere legate da vincolo pertinenziale alle rispettive unità produttive. Il vincolo dovrà essere costituito mediante atto pubblico a cura e spese degli aventi titolo. Area di Trasformazione Industriale 1 – ATI1 Essa è localizzata nella zona industriale esistente di Lucino, prossima al sistema autostradale, in particolare in via Leopardi in un'area in cui il PRG vigente prevedeva una zona di espansione residenziale soggetta a pianificazione attuativa. Data la vocazione prettamente industriale della zona il PGT ha valutato più congrua una destinazione di tipo produttivo (industriale, artigianale e terziario) anche in considerazione della presenza nel lotto confinante di un’azienda RIR. I parametri e indici da rispettare per quest’area sono: Superficie territoriale (St) = 16.613 mq Slp massima assegnata = 9.967,80 mq Area di cessione gratuita minima per standard (parcheggi e verde) = 3.092,55 mq altezza massima ad esclusione dei volumi tecnici H = 12,00 ml sono ammesse altezze superiori solo per edifici espressamente adibiti a lavorazione. Indice di permeabilità profonda (Ipp) per il produttivo, artigianale, terziario = 0,15 mq/mq di Sf. In ogni caso è obbligo realizzare una fascia verde lungo il alto nord del lotto quale area cuscinetto nei confronti dell'abitazione esistente confinate a nord . Area di Trasformazione Industriale 2 – ATI2 Anch’essa è localizzata nella zona industriale esistente di Lucino, in via Valtellina, al confine sud – est del Comune prossima al sistema autostradale e ben svincolata da una rotatoria esistente. I parametri e indici da rispettare per quest’area sono: Superficie territoriale (St) = 7.581 mq Slp massima assegnata = 4.548,60 mq Area di cessione gratuita minima per standard (parcheggi) = 1.507,30 mq altezza massima ad esclusione dei volumi tecnici H = 12,00 ml sono ammesse altezze superiori solo per edifici espressamente adibiti a lavorazione. 8 Indice di permeabilità profonda (Ipp) per il produttivo, artigianale, terziario = 0,15 mq/mq di Sf Area di Trasformazione Industriale 3 – ATI3 Sempre localizzata nella zona industriale esistente di Lucino, in via Valtellina al confine sud – ovest del Comune con Villa Guardia, prossima al sistema autostradale e ben svincolata da due rotatorie esistenti. I parametri e indici da rispettare per quest’area sono: Superficie territoriale (St) = 17.311 mq Slp massima assegnata = 10.386,60 mq Area di cessione gratuita minima per standard (parcheggi e verde) = 5.342,64 mq altezza massima ad esclusione dei volumi tecnici H = 12,00 ml sono ammesse altezze superiori solo per edifici espressamente adibiti a lavorazione. Indice di permeabilità profonda (Ipp) per il produttivo, artigianale, terziario = 0,15 mq/mq di Sf Il Documento di Piano inoltre conferma e riporta tutti i Piani Attuativi Vigenti e convenzionati (PL e PR) in fase di attuazione e/o realizzazione. E’ evidente come gran parte del peso insediativo generale del Piano derivi proprio da questa quota di vani / abitanti ereditati dalle lottizzazioni non ancora abitate previste dal PRG. Di seguito si riporta infatti una stima riassuntiva di calcolo della capacità insediativa: A)popolazione residente al 2011 4.850 abitanti B) Vani / abitanti (da PRG vigente non ancora abitati) 536 vani Vani / abitanti (nuove aree di trasformazione e aree di compensazione / perequazione) 96 vani Vani / abitanti (zone di completamento non sature) 401 vani C)Vani / abitanti (Nucleo di Antica Formazione) Totale A)+B)+C) 150 vani 6.033 vani In merito alle previsioni del PRG vigente che il PGT recepisce e ripropone si segnala la previsione della “zona SP – privata di interesse sociale” (Pio Istituto dei Figli della Provvidenza localizzato in Villa Olginati) che il Documento di Piano indica come “area speciale – soggetta alla normativa del PRG vigente”. 9 Per completezza e in sintesi della normativa in atto del PRG vigente rimangono i seguenti elementi. Nelle aree del Pio Istituto dei Figli della Provvidenza localizzato in Villa Olginati, considerati i connotati specifici della zona, non sono consentite le attività che non rientrino nelle fattispecie esemplificamente dell’educazione e formazione, assistenza socio/sanitarie, cultura e tempo libero, fatte salve le destinazioni di seguito esposte. La zona SP comprende per il compendio di Villa Olginati una nuova edificazione non eccedente mc 18.000 a destinazione residenziale H. max mt 6,00, da collocarsi esclusivamente fra via Roma e via Scimee, con quote di radice del tetto non eccedenti mt. 377,00 s.l.m.. Per quanto riguarda i due cascinali di ingresso è stato approvato Piano di Recupero con volumetria pari all'esistente. Per Villa Olginati è prevista l'integrale conservazione degli elementi architettonici, tipologici e stilistici originari escludendo la possibilità di destinazioni secondarie quali industriali, artigianali e terziarie di tipo commerciale costituenti esercizi di media e grande struttura di vendita. Per tutte le operazioni e trasformazioni sopra elencate sarà necessaria l'approvazione di un piano esecutivo regolato da apposita convenzione che stabilirà le cessioni delle aree di uso pubblico indicate nel piano compreso il coordinamento con le attrezzature già realizzate nonché i tempi delle cessioni coordinate con i tempi dell'esecuzione delle opere private. L’altra area che il PRG vigente indicava come “zona SP – privata di interesse sociale” (Centro Orientamento Femminile nel complesso immobiliare di Lucinasco) viene indicata dal PGT come un’area di progetto in cui il traguardo obiettivo è quello di formazione per servizi privati in cui è possibile realizzare una volumetria massima assegnata pari a 2.000 mc. Un’altra area destinata a servizi privati è indicata dal Documento di Piano in via Olginati per la quale è prevista la realizzazione di strutture legate al nuovo Ospedale Sant’Anna situato in prossimità. Sempre nel Documento di Piano, così come nel Piano delle Regole sono indicate le aree non soggette a trasformazione ossia quelle parti di territorio destinate a verde agricolo inedificabile, coltivate, dove è vietata qualsiasi tipo di edificazione (soprassuolo e sottosuolo) neppure a scopo agricolo, per le quali il PGT detta precise norme in materia di conservazione delle piantumazioni delle essenze esistenti oltre che di conservazione del sistema delle rogge e del disegno del tessuto agricolo. 10 Infine il Documento di Piano indica le aree definite di compensazione che sono localizzate in prossimità del parcheggio di via Liveria, all’angolo tra via Roma e via Giovio, tra via Volta e via Roma e in prossimità dell’isola ecologica. Esse, una volta acquisite gratuitamente dal Comune, secondo le procedute e i metodi meglio descritti nel successivo paragrafo, sono destinate a servizi (verde e parcheggi), ampliamenti, innesti e piccoli raccordi viabilistici necessari per la collettività. Tale meccanismo consente di ottenere aree strategiche per il Comune senza dover ricorrere all’esproprio che oltre ad essere oneroso spesso risulta operativamente difficile. Il resto del territorio comunale corrisponde sostanzialmente al tessuto consolidato (ambiti di completamento e nuclei di antica formazione) per i quali il Documento di Piano rimanda al Piano delle Regole. 11 Aree di trasformazione per la realizzazione di standard urbanistici da cedere gratuitamente al Comune con l’attribuzione dei diritti edificatori da trasferire su aree edificabili soggette a piano attuativo e/o destinate ad ambiti B2, B3, B4 di completamento residenziale In queste aree definite di compensazione e segnate con apposita grafia nel Documento di Piano il trasferimento dei diritti edificatori avviene a condizione che esse siano state acquistate dall’avente titolo ad edificare in un’area di trasformazione e/o in un’area di completamento o che il proprietario dell’area di trasformazione e/o del lotto di completamento e delle aree di compensazione sia il medesimo. L’operatore dovrà dimostrare la disponibilità di dette aree in sede di presentazione del piano attuativo per le aree di trasformazione e in sede di presentazione del titolo abilitativo per i lotti di completamento residenziale. Ai fini del trasferimento dei diritti edificatori, la Convenzione urbanistica relativa al piano attuativo, prevedrà la cessione gratuita all’Amministrazione Comunale dell’area di compensazione sopra descritta contestualmente alla sua stipula per atto pubblico. Nel caso di utilizzo negli ambiti B2, B3, B4 del meccanismo della compensazione sarà necessario ricorrere al convenzionamento contestualmente alla presentazione del permesso di costruire affinchè contestualmente si regoli la cessione gratuita all’Amministrazione Comunale dell’area di compensazione. Le quantità massima per esercitare tali trasferimenti sono fissate come segue: - Diritti edificatori corrispondenti all’applicazione dell’UT 0,20 mc/mq sull’area di compensazione sopra descritta e ceduta gratuitamente al Comune - Limite massimo volumetrico raggiungibile nelle aree di trasformazione pari al volume assegnato aumentato del 30%. - Limite massimo volumetrico raggiungibile negli ambiti B2, B3, B4 pari al volume derivante dall'indice specifico per ogni ambito aumentato del 30%: Nel caso di realizzazioni da parte dell’Amministrazione Comunale nelle aree di compensazione degli standard urbanistici permane l’obbligo di rispettare i seguenti indici e parametri: Altezza massima H = 10,00 Rapporto di copertura Rc = 1/3 Ipp (Indice di permeabilità profonda) = 0,40 mq/mq di Sf È sempre possibile non esercitare l’opzione di cui al presente paragrafo relativo al trasferimento dei diritti edificatori. 12 Al termine dei 10 anni dalla data di approvazione definitiva del Piano dei Servizi del PGT, la possibilità di trasferimento dei diritti edificatori delle aree di compensazione decade e la destinazione di tali aree viene decisa attraverso variante urbanistica del PGT. 13 Sistema della mobilità Nel nuovo strumento urbanistico, oltre alla previsione delle aree di trasformazione di cui sopra, trovano spazio alcune rilevanti proposte connesse alla mobilità. In particolare il piano recepisce le previsioni del PTCP che traccia il percorso della nuova Garibaldina lungo il settore nord del Comune, in parte in galleria e in parte in superficie. Seppur tale arteria transiti nel cuore del sistema boschivo per altro compreso nel PLIS delle Sorgenti del torrente Lura risultando quindi di forte impatto dal punto di vista ambientale il nuovo piano urbanistico accoglie tale previsione con una piccola proposta di variante del tracciato per il tratto di raccordo tra la medesima “nuova Garibaldina” e il sistema viabilistico esistente prossimo al nuovo Ospedale Sant’Anna. Inoltre il tracciato del PTCP oltre a coincidere con alcuni terrazzamenti molto delicati dal punto di vista geologico, paesaggistico e ambientale non considera la presenza del sito archeologico esistente in quanto il ritrovamento di tale reperto è avvenuto successivamente alla redazione del Piano provinciale. Tale variante verrà proposta dal PGT nell’ambito del quadro ricognitivo attraverso il quale, secondo quanto consentito dalla LR 12/2005 – art. 8 punto 1 comma a, verrà fatta formale richiesta alla Provincia di Como di modifica di tale tracciato. A supporto di tale proposta che coinvolge anche il Comune di San Fermo è intenzione dell’Amministrazione Comunale di Montano Lucino confrontarsi con il Comune limitrofo stipulando un Protocollo d’Intesa Preliminare da allegare al PGT stesso. Il quadro del sistema della mobilità è completato dalla rappresentazione nel Documento di Piano della linea della metro tranvia prevista dal PTCP che, proveniente da Como, in direzione di Olginate C., attraversa il territorio comunale di Montano Lucino in prossimità del quale il nuovo strumento urbanistico segna due fermate, una all’ingresso del paese di fronte al centro commerciale Bennet e l’altra in via Varesina angolo via Liveria - via Manzoni in prossimità del quale si collocano importanti servizi comunali quali la farmacia, la chiesa e il cimitero. Infine come già descritto nel precedente paragrafo relativo agli Elementi di pianificazione paesistico ambientale il PGT traccia una rete continua di percorsi e piste ciclabili quale elemento strategico e fondamentale per una mobilità dolce e alternativa. 14 Piano delle Regole Il territorio comunale caratterizzato dal tessuto esistente e consolidato di Montano Lucino è rappresentato e normato sostanzialmente dal Piano delle Regole. Gli ambiti sono: Ambiti inedificabili o con limitazioni all'edificabilità − viabilità esistente e viabilità di previsione − strade principali in progetto “Nuova Garibaldina” (PTCP – rif. Tav. B3.1) distinguendo i tratti in superficie con quelli in galleria − tracciato alternativo di raccordo con la “Nuova Garibaldina” − aree per la mobilità − vincolo cimiteriale − rispetto dei pozzi (mt 200 e mt 10 – vincolo assoluto) − reperti archeologici e sito archeologico − torrenti e corsi d'acqua pubblici e relative sponde e rispetti − elettrodotti e relative fasce di rispetto − Azienda a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) e relativi rispetti − beni di interesse artistico e storico – D.Lgs 42/2004 − vincolo ex D.Lgs 490/99 – 1089/37 – vincolo vedutistico Ambiti pubblici e di interesse generale − Ambiti per parcheggi pubblici − Ambiti a verde pubblico residenziale, industriale, commerciale e a verde ed attrezzature sportive − ambiti per attrezzature tecnologiche − ambiti per attrezzature di interesse comune − ambiti per l'istruzione − ambiti edilizia sociale − aree di trasformazione per la realizzazione di standard urbanistici da cedere gratuitamente al Comune con l’attribuzione dei diritti edificatori da trasferire su aree edificabili soggette a piano attuativo e/o destinate ad ambiti B2, B3, B4 di completamento residenziale Ambiti prevalentemente residenziali - Ambiti A – nuclei di antica formazione soggetti a modalità di intervento - Ambiti B1 – di completamento a volume esistente - Ambiti B2 – di completamento con If = 1,20 mc/mq 15 - Ambiti B3 – di completamento con If = 0,80 mc/mq - Ambiti B4 – di completamento con If = 0,50 mc/mq - Ambiti B5 – di completamento a vincolo tipologico a volume esistente - Ambiti a verde privato - Piani Attuativi Vigenti - Piani di Recupero Vigenti - Area Speciale – soggetta alla normativa del PRG vigente “Zona SP – privata di interesse sociale” Ambiti produttivi - Ambiti D1 – di completamento industriale / artigianale / commerciale Ambiti agricoli - Boschi esistenti (Piano di Indirizzo Forestale – PIF) - elementi costitutivi della rete ecologica (PTCP – rif. Tav. A10, C1) - aree umide - ambiti agricoli - aree non soggette a trasformazione Ambiti di valore paesaggistico – ambientale − Piano Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) Sorgenti del Torrente Lura − Area di proposta di ampliamento del PLIS Sorgenti del Torrente Lura − percorsi ciclopedonali esistenti − percorsi ciclopedonali in progetto − percorso verde, sentiero panoramico, punto di vista panoramico Il Piano delle Regole attraverso un precisa e puntuale normativa relativa a ciascun ambito regolerà l'intero territorio comunale. In questa fase, in coerenza con gli obiettivi generali del PGT per il miglioramento e la conservazione dell'esistente, nel rispetto dei luoghi e dell'ambiente, e in generale volti a uno sviluppo sostenibile del Comune limitando il consumo di suolo, si vogliono sottolineare in particolare le azioni previste per gli ambiti A (Nuclei di Antica Formazione) e quelle per gli ambiti B di completamento residenziali. 16 Ambiti A Gli ambiti A corrispondono a quelle parti del territorio comunale interessate da agglomerati, nuclei o isolati di carattere storico, artistico o ambientale. Di tali ambiti il Piano delle Regole prevede la salvaguardia degli aspetti architettonici, funzionali e delle destinazioni d'uso, oltre che la salvaguardia sociale della popolazione e delle attività in esercizio all'atto dell'adozione del Piano. Le destinazioni confermano o modificano quelle esistenti in rapporto alla loro compatibilità con la prevalente destinazione residenziale. In particolare negli ambiti soggetti a modalità di intervento sono consentite le seguenti destinazioni: destinazione principale ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 a) residenza; destinazioni complementari ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 b) servizi sociali, sanitari e culturali di proprietà pubblica; c) istituzioni pubbliche statali e rappresentative; d) associazioni politiche, sindacali, culturali e religiose; e) ristoranti, bar; f) commercio al dettaglio, esercizi di vicinato di generi: alimentari, personali, ricreativi, culturali e generi per la casa. Non è ammesso in quanto incompatibile con le caratteristiche urbanistiche della zona, l'insediamento di generi quali, ad esempio, giardinaggio - bricolage - hobbistica – auto accessori - prodotti per l'agricoltura - materiali e prodotti per l'edilizia e in generale tutte le attività che richiedono ampie superfici di vendita. g) attrezzature a carattere religioso; h) teatri e cinematografi; i) uffici pubblici e privati; l) alberghi e pensioni; destinazioni compatibili ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 m) Artigianato di servizio e altre attività artigiane con esclusione delle lavorazioni nocive, inquinanti o comunque incompatibili con la funzione residenziale In questi ambiti l'edificazione è assoggettata alle indicazioni delle Modalità di intervento e alle prescrizioni delle prescrizioni puntuali edificio per edificio oltre che alle indicazioni 17 contenute in una guida agli elementi architettonici – costruttivi (abaco morfologico e tavolozza dei colori per le facciate) . Tali ambiti costituiscono anche perimetrazione delle zone di recupero ai sensi dell'Art. 27 della L. 457/78. Le modalità di intervento previste sostanzialmente sono la manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo, la riabilitazione generale degli edifici residenziali, il recupero dei rustici ad uso residenziale, il recupero dei rustici e degli accessori, l'eliminazione degli elementi superfetativi e la demolizione senza ricostruzione, ecc. Negli ambiti A il Piano delle Regole disegna e norma anche le aree e gli spazi aperti indicando puntualmente le zone soggette a manutenzione e formazione di aree verdi, piuttosto che manutenzione del verde storico o ancora le aree in cui è prevista la sistemazione delle pavimentazioni in porfido, in pietre naturali, in rizzada, in ghiaia o in autobloccanti. Nell’ambito degli spazi aperti sono indicati i luoghi in cui è necessario prevedere la sistemazione e il decoro dei muri di cinta conservando e ripristinando le tessiture murarie storiche, delle cancellate e in generale degli elementi architettonici – storici da riqualificare secondo le indicazioni delle prescrizioni puntuali e secondo la guida agli elementi architettonici – costruttivi dell'abaco morfologico. Nei casi in cui l'Amministrazione Comunale o i proprietari intendano predisporre un Piano di Recupero ai sensi dell’art 28 della legge 457/78 rimangono vincolanti le disposizioni stabilite dal PGT riguardanti il mantenimento dei volumi, il recupero dei rustici in termini di quantità complessiva, e le destinazioni d'uso ammesse, mentre l'assetto complessivo della zona può essere differente nel progetto di Piano di Recupero rispetto a quanto risulti dalle Modalità di intervento e prescrizioni puntuali, mantenendone tuttavia le linee fondamentali e non potendo in nessun caso modificare le modalità di intervento del restauro e del risanamento conservativo. 18 Ambiti B Questi ambiti comprendono aree già urbanizzate e prevalentemente edificate in essi l'edificazione sarà consentita con l'intervento edilizio diretto secondo le specificità dei diversi tipi di ambiti B (B1, B2, B3, B4, B5). Le destinazioni ammesse per gli ambiti B sono: destinazione principale ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 - edifici residenziali; destinazioni complementari ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 - servizi sociali di proprietà pubblica e d'uso pubblico; - associazioni politiche, sindacali, culturali; - istituzioni pubbliche statali e rappresentative; - ristoranti, bar; - commercio (esercizi di vicinato) alimentari e non alimentari; - uffici pubblici e privati, studi professionali nel rigoroso rispetto dei limiti di rumorosità previsti per la zona e previa verifica degli indici di fonoisolamento previsti dall'Art. 3.4.53 RLI; - garages di uso pubblico; destinazioni compatibili ai sensi dell’art. 51 della L.R. 12/2005 - attività artigianali delle seguenti categorie (parrucchieri, estetista, cura della persona, ecc) Le categorie costruttive ammesse in questi ambiti sono tutte quelle previste dall’art.27 della LR 12/2005. Sono esclusi i laboratori artigianali o industriali con attività classificate insalubri di prima e seconda classe ai sensi del D.M. 0509/1994. In particolare i lotti inedificati degli ambiti B1 (di completamento a volume esistente) che risultino frazionati e censiti in catasto anteriormente alla data di adozione del presente PGT e per i quali si dimostri che non siano stati impegnati anche solo parzialmente per comporre la volumetria edificabile di nessuno degli edifici confinanti sono edificabili con gli stessi indici e parametri dell’ambito B3 (If = 0,80 mc/mq). Le istanze di singole proprietà già edificate, senza modificare in alcun modo la forma del lotto di competenza originario, potranno dar luogo a un differenziale edificabile sino alla 19 saturazione di 0,8 mc/mq previa dimostrazione che la volumetria esistente sia inferiore a 0,8 mc/mq nel rispetto di tutti i parametri edilizi previsti per l’ambito B3. 20