Classe: storie di concetti. Influenze dei linguaggi ordinari sui

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Classe: storie di concetti. Influenze dei linguaggi ordinari sui
CLASSE: STORIE DI CONCETTI
Influenze dei linguaggi ordinari sui linguaggi scientifici*
Giampietro Gobo
dottorando
Dipartimento di Politica Sociale
Università di Trento
via Verdi 26
38100 TRENTO
*Desidero ringraziare G. Cambiano, M. Cardano, G. Ferrari, T.
De Mauro, A. Edwards, A. Marradi, A. Melucci, A.Schizzerotto
e Anna Lisa Tota che hanno gentilmente discusso con me alcune
parti del saggio. Un grazie anche a P. Barbetta, G. Braccesi,
A. Falcon, R. Mazzolini, H. Mehan e L. Raditza che nella fase
di
preparazione
hanno
fornito
consigli
e
preziose
indicazioni.
1. INTRODUZIONE
Il
saggio
concetti
di
si
propone
`classe'
di
costruire
documentando
una
come
breve
essi,
storia
dei
prim'ancora
che
costrutti scientifici (botanici, matematici, logici, geologici,
economico-sociologici), siano costrutti dei linguaggi ordinari. Da
qui sarebbero poi giunti alle scienze naturali e successivamente
introdotti nelle scienze sociali. Entrambe le scienze, quindi, non
avrebbero
fatto
altro
che
specializzare
usi
linguistici
non-
scientifici.
In secondo luogo cerco di sviluppare argomentazioni a sostegno
della
tesi
che,
pur
essendoci
innumerevoli
differenze
fra
i
concetti di `classe' ottocenteschi e quelli di epoche precedenti,
tuttavia
essi
sembrano
latori
di
una
nozione
d'ordine
che
li
accomuna. L'obiettivo non e' certamente rintracciare un filo che
colleghi
tutti
i
concetti
di
classe
e
nemmeno
trovare
degli
antecedenti storici per i concetti moderni, bensi' risalire agli
stereotipi e pregiudizi ideologico-culturali che hanno concepito i
fenomeni sociali come oggetti naturalmente ordinati e hanno dato
vita all'attivita' di classificare gli esseri umani.
Per
ragioni
di
spazio
non
mi
occupero'
del
dibattito
epistemologico legato alla fondatezza o meno dell'oggetto `classe
sociale', ne' della concezione marxiana di esso (a tal fine mi
sembra ancora fondamentale l'opera di Ossowsky <1963>) e nemmeno
della
recezione
di
tale
concetto
sviluppati in altra sede <Gobo 1992>.
2
in
sociologia,
tutti
temi
2. NASCITA DEI CONCETTI DI `CLASSE' NEI LINGUAGGI ORDINARI
2.1 Le societa' ateniesi
Nella ricerca di antecedenti nei significati dei termini si e'
soliti iniziare con il mondo greco. Il motivo di cio' puo' essere
semplicemente la difficolta' di recupare informazioni su altre
societa' antiche quali quelle indiane, asiatiche, africane, etc.,
oppure la convinzione che i fondamenti del pensiero occidentale
nascano proprio nella piccola penisola attica. Per quanto concerne
questa convinzione sembra, invece, che
"l'immagine della Grecia come origine
filosofia moderna" <Cambiano 1988, 4>.
e'
un
prodotto
della
Il termine `classe' pare non essere presente nelle societa'
ateniesi. Anche se alcuni autori latini ne hanno proposto diverse
derivazioni dal greco (da kalos -bello-; da klasis e il relativo
verbo kaleo -chiamare- 1 indicante sia una moltitudine di uomini o
di cittadini convocata, radunata, chiamata a raccolta -Senofonte e
Aristofane-
sia
denominazione,
nome,
designazione;
infine
da
klasis e il relativo verbo klao indicante frattura, spezzamento,
frangere) pare pero' sufficientemente documentato che siano tutte
etimologie prive di una giustificazione fonetica <De Mauro 1958,
326>; inoltre il termine klasis e' scarsamente usato dagli autori
greci.
1
A questa derivazione
"s'oppone il fatto che nell'intera tradizione latina `classis'
appaia come `nomen rei' e mai come `nomen actionis'." <De Mauro
1958, 327>
3
Non solo il termine, ma anche il concetto di `classe' pare
estraneo alla cultura ateniese. Diversamente da Gallino <1978,
voce `classe'> sembra non presente negli ateniesi l'idea di porre
in classi il mondo sociale. La polis, diversamente dalla civitas
latina, non appare pensata come chiaramente articolata in precise
fasce sociali distinte. Pur essendo presenti distinzioni fisiche
(fra uomini e donne, fra coloro che hanno la pelle scura - perche'
lavorano tutto il giorno sotto il sole - e quelli che hanno
pigmentazioni
diverse),
sociali
(ricchi
e
poveri,
liberi
e
schiavi), politico-legali (cittadini e non cittadini), tecnicofinanziarie in base al reddito, militari in base alle mansioni
nell'esercito, partitive (maggioranza e minoranza, pochi e molti),
nessuna di queste sembra mai pensata ad un ulteriore grado di
generalita': una classe. Cioe' queste classificazioni
pare non
vengano mai spinte oltre la descrizione fenomenologica e ancor
meno connesse a categorie di tipo economico. Inoltre gli stessi
termini vengono utilizzati per definire concetti diversi; cosi' i
poneroi sono sia i poveri, sia coloro fisicamente brutti, sia
persone immorali. Inoltre nella `Politica' Aristotele include nei
poveri una popolazione molto varia (uomini liberi che lavorano per
la
sussistenza,
contadini
che
lavorano
su
terre
di
loro
proprieta', mezzadri, artigiani in proprio, bottegai) e non li
identifica solo con gli indigenti, mendicanti ed oziosi. L'accenno
che egli fa ad una fascia mediana di popolazione (to meson) appare
prettamente
un
imperativo
ideale,
4
senza
un
referente
empirico
concreto, legato alle istanze normative della sua dottrina per cui
il giusto e il naturale stanno sempre nel mezzo, lontano dagli
eccessi che conducono al disordine. I resti delle opere di Solone
stesso
sono
descritto
troppo
la
sua
frammentari
attivita'
per
di
sapere
se
suddivisione
gli
dei
abbia
mai
cittadini
in
cavalieri, zeugiti, teti e pentacosiomedimni, a seconda della loro
capacita'
finanziaria
di
contribuire
personalmente
alla
costituzione, all'occorenza, di un esercito. La stessa metafora
militare per descrivere politicamente la composizione della polis,
il che puo' far pensare ad una similitudine della taxis greca con
la classis latina, pare poco usata nel linguaggio degli ateniesi
contrariamente ai romani, i quali sembrano maggiormente sensibili
e
consapevoli
delle
istituzionalizzate
distinzioni
nell'accesso
al
sociali
senatus.
tant'e'
Per
che
vengono
queste
ragioni
sembra fuorviante parlare di classi per le societa' ateniesi <cfr.
anche Finley 1981, 5 e 76>.
2.2 Le societa' romane
Significati arcaici. Le ricerche glottologiche finora condotte
danno per assodata la derivazione etrusca del termine `classe'.
Classis
indica
originariamente
la
falange
oplitica,
cioe'
l'esercito. Inizialmente a Roma, dopo l'arrivo degli Etruschi,
"la cittadinanza era divisa in due, la `classis' (coloro che
potevano essere chiamati a prestare il servizio militare sulla
base delle loro condizioni economiche) ed i cittadini infra
classem." <Ogilvie 1976, 46>
Classe
nasce
quindi
all'interno
5
del
linguaggio
militare
come
ordinanza per poter immediatamente mettere insieme un esercito per
la
difesa
termine
della
assume
citta'.
anche
un
Successivamente,
significato
nel
VI
giuridico.
sec
a.C.,
Servio
il
Tullio
divide il popolo romano in cinque fasce in base al censo pagato
per finanziare un arruolamento (legio) a scopi bellici; la classis
e' appunto il registro dove vengono elencati i cittadini forniti
dei requisiti necessari.
"In un primo momento `classis' indico' solo il primo dei cinque
gruppi, e solo successivamente, indebolitosi il valore militare
dell'ordinamento serviano, il termine indico' gli altri quattro."
<De Mauro, 1958, 327-8>
Coloro invece che non possono pagare, e quindi non rientrano in
nessuna di queste classi, vengono chiamati `proletari'. Ma nella
societa' romane arcaiche, tanto sembra profondo il concetto di
clas-sificazione sociale, anche coloro che non possiedono nulla
sono, in qualche modo, una classe. In ogni caso in questo periodo
le classi rappresentano il collegium nominum che ha funzioni elettorali e in corrispondenza al pagare o meno le imposte viene
assegnato il titolo all'esercizio di certi diritti.
L'eta' imperiale. In piena eta' imperiale appaiono i primi
documenti che testimoniano un uso del termine svincolato dalla
originaria
terminologia
giuridico-militare.
Oltre
agli
usi
tecnici, sia militari che giuridici (in questo periodo classis
viene esteso anche alla flotta, e non piu' solo all'esercito,
assumendo
cosi'
un
significato
marinaresco),
si
fanno
strada
almeno tre diversi usi del termine: uno dispregiativo, uno ironico
6
ed uno scolastico. Anche se a volte il confine tra l'ironia e il
disprezzo puo' essere incerto, il primo significato (che deriva
dall'accezione
serviana)
lo
ritroviamo,
in
senso
marcatamente
ironico, in Cicerone (I sec. a.C.): "essere la prima classe dei
cittadini" <Cic. Phil. 2, 82>; "quintae classis (esse)", cioe'
essere di infimo rango <Cic. Ac. 2, 73>; nello stesso periodo
anche in Orazio <Sat. I 2, 47>; successivamente in
Apuleio (II
sec. d.C.) che, parafrasando l'uso scolastico, lo applica ad una
disciplinata fila di formiche. Nel II sec. a.C. `classicus' e
`proletarius'
divengono
aggettivi
opposti;
classicus
sta
ad
indicare la prima classe dei cittadini e piu' tardi una persona di
prim'ordine, esemplare nel suo genere, eccellente, da prendere a
modello. Proletarius diviene sinonimo di volgare, triviale, plebeo
come in Plauto <Mil. 752> e Gellio (II sec. d.C.).
Nel I sec d.C. il termine si estende anche al campo scolastico.
Quintiliano <1,2, 23-24> parla di "distribuire i fanciulli nelle
classi"
ed
usa
l'espressione
"classem
ducere"
per
indicare
l'essere il primo della classe. I precettori, in base alle loro
valutazioni sull'ingegno dei ragazzi, inseriscono gli scolari in
classi diverse. In ogni caso, sin dal I sec. a.C., contrariamente
al
termine
`coetus',
che
significa
una
turba
tumultuante
di
persone, `classis'
"indicava di solito (si) un insieme di uomini, ma un insieme
formatosi non occasionalmente o caoticamente, sibbene secondo
criteri prestabiliti e per un certo fine, politico o militare che
fosse." <De Mauro 1958, 312>
Questa
nozione
d'ordine
sembra
realizzarsi
7
specialmente
quando
classis e' usato congiuntamente a verbi quali divido, discribo,
distribuo; e
"senza dubbio tale nozione (d'ordine) ha favorito in eta' moderna
l'assunzione di classe nella terminologia della scuola e della
scienza, e da cio' ha tratto nuovo vigore." <idem, 329>
Nonostante
che
lo
stesso
termine
`classe'
sussuma,
durante
i
secoli, concetti molto diversi e non commensurabili fra loro,
tuttavia si puo' notare una costante nei disparati usi che in
Europa si sono fatti di questo vocabolo. Questa costante, racchiusa in una visione del mondo come realta' ordinata, introdotta
dal
legislatore
Servio
Tullio
(o
chi
per
lui),
inaugura
una
tradizione durevole: maestri di scuola, gesuiti, librai, biologi,
economisti, politici, hegeliani, rivoluzionari, storici, sociologi, politologi,
"tutti i protagonisti della storia linguistica di `classe', di
tale vocabolo si sono serviti ogni qualvolta si e' posto un
problema di riordinamento, di organizzazione. Cosi', la nozione
d'ordine che domina gli usi di classis nella lontana latinita'
dura ancora nei tempi moderni." <idem, 313>
2.3 Dal Medio Evo al XIX secolo
Nel Medio Evo, accanto ad un uso nei linguaggi ordinari, il
termine
classis
e'
utilizzato
da
giuristi
ed
eruditi
sia
nell'accezione di collegium sia soprattutto in quella di flotta.
In
quest'ultimo
senso
la
usa
poeticamente
Dante,
ma
poi
tale
accezione scompare del tutto. Nell'altro significato Machiavelli
pare
il
primo
ad
averla
usata
in
italiano
(idem,
331>.
Nel
Rinascimento, ad opera dei gesuiti, classis riprende l'accezione
8
scolastica latina. Questo significato si estende poi in tutta
Europa.
Nel Cinque e Seicento il termine e' usato anche dai librai, i
quali se ne servono per catalogare le pubblicazioni. Tale utilizzo
(insieme a quello di "classe degli scrittori", "classe dei poeti")
prelude al successivo uso del termine in senso naturalistico e
codificatorio.
In Inghilterra, nello stesso periodo, class e' detto delle
scaffalature dei libri. Cosi' classe comincia ad essere legato ad
una professione, ad un obiettivo, preparando l'uso della parola
nella accezione funzionale <idem, 333>. In questo Paese, per tutto
il `600 e `700, il termine pare comunemente usato con significato
ordinale, di funzioni sociali svolte. Classe appartiene ad una
medesima terminologia; e' sinonimo di ordine, rango, stato, condizione.
Nello
stesso
"classe
media".
Nel
secolo
Robinson
pero'
s'affaccia
l'idea
Crusoe
(1719)
Defoe
di
di
e
una
nella
Clarissa (1748) di Richardson si fa riferimento a tale espressione
che
dal
1790
comincia
a
diventare
molto
popolare.
Il
termine
`classe media' comincia ad assumere connotati positivi venendogli
attribuite
numerose
virtu'.
Alla
fine
del
secolo
questa
ter-
minologia viene pero' soppiantata; ma mentre gli altri termini
scompaiono classe rimane, forse perche' vocabolo semanticamente
non troppo compromesso. Inoltre viene ancora usato nella logica
matematica e nelle scienze naturali dando quindi l'impressione di
essere un termine oggettivo. Oramai tutti riconoscono agli esseri
9
umani una egualianza giuridica (formale dira' poco dopo Marx) e
occorre un termine a-valutativo che renda conto delle differenze
sociali rilevate. Abbiamo quindi un periodo di transizione durante
i quale i vecchi termini scompaiono e ne affiorano di nuovi anche
se in modo ancora confuso. Alla fine del diciottesimo secolo sono
frequenti le espressioni come "classe piu' bassa", "membri della
classe lavoratrice", "la classe modesta" (middling class) ma solo
"intorno al 1820, alcuni cominciarono a parlare in termini
(gerarchici) di sistemi di `classe' in base alla loro relativa
posizione o `altezza', ed e' altrettanto importante il fatto che
gli stessi si dimostrassero pronti, almeno in qualche occasione,
ad assegnare se' stessi ad una classe. <Furbank 1985, 13> 2
Cosi'
intorno
essenzialmente
al
1830
relazionale,
classe
un
si
trasforma
epiteto
in
sociale
un
al
concetto
fine
di
stabilire la distanza nelle interazioni, di includere o escludere
le persone come appartenenti o non al mondo del parlante.
In
Francia,
abbastanza
nella
comune
fra
seconda
gli
meta'
del
scrittori.
`700,
Esso
il
termine
significa
e'
soltanto
`categoria' in opposizione a `ordine' e `stato' termini ritenuti
carichi di implicazioni gerarchiche (considerati quindi fortemente
valutativi) e legati a una teoria della societa' come avviene in
Gran Bretagna. Questa accezione rimane attiva ancora per molto
tempo tant'e' che Sewell, studiando il linguaggio dei lavoratori
francesi durante la rivoluzione del 1848, sottolinea che `classe'
e' un termine usato per designare categorie sociali di ogni genere
2
Proprio questo modello culturale sembra guidare la distinzione delle classi nei treni inglesi. A questo periodo risale la
prima ferrovia Darlington-Stockton, inaugurata nel 1825.
10
e i lavoratori lo utilizzano spesso come sinonimo di `mestiere' o
`professione' (es. la classe dei tipografi e degli stampatori).
Infatti fino al 1830 i valori e le pratiche dei lavoratori urbani
sono in qualche modo corporativi e il loro linguaggio
"era
intessuto
di
una
terminologia
apparentemente
arcaica
risalente
alle
sistema
delle
gilde
e
delle
corporazioni
dell'ancien règime. (...) La nuova visione socialista dei
lavoratori (...) era fondata su un'antichissima concezione della
comunita' artigianale." <1980, 5>
I lavoratori urbani sono organizzati in corporazioni di mestieri
che
si
oppongono
al
sistema
economico
vigente
e
non
necessariamente al regime politico di allora. Fra il 1830 e il
1834 abbiamo un primo cambiamento nella ideologia dei lavoratori.
Il loro codice linguistico comincia a ridefinire le corporazioni
operaie come
"societa' libere a partecipazione volontaria basate sulla volonta'
comune dei produttori del mestiere e (tale codice) progetto' lo
sviluppo della proprieta' associativa dei mezzi di produzione."
<idem, 470>
Il termine ordinale continua pero' ad essere molto usato;
"fino al 1848 il termine `classe' e persino il termine `classe
lavoratrice' rimasero semplicemente designazioni descrittive;
`proletario' o `aristocratico' o `associazione' possedevano
cariche politiche ed emotive potenti, ma `classe' non ne possedeva
alcuna." <idem, 472>
Il
termine
`classe'
pare
quindi
ancora
estraneo
alle
indicazioni politiche e utopistiche apportate solo successivamente
dai movimenti di lavoratori francesi durante la rivoluzione del
`48.
I
valori
dei
lavoratori,
anche
nel
1848,
sono
piu'
in
sintonia con termini che implicano unita' -come `associazione'-
11
che non con termini che sottolineano distinzione, come `classe'. I
loro valori sembrano improntati ad una morale universalista e il
conflitto
non
pare
una
questione
tra
lavoratori
e
datori
di
lavoro.
"Nelle loro idee, la loro
illuminata, non la coscienza di
rappresentava una vendetta sui
trascendere lo sfruttamento e
<idem, 473>
era la coscienza dell'umanita'
una classe. Il loro socialismo non
loro sfruttatori, ma un mezzo di
di creare una giusta societa'."
3.DAI DISCORSI NEI LINGUAGGI ORDINARI AI DISCORSI NEI LINGUAG-GI
SCIENTIFICI.
3.1 UN CONCETTO `SISTEMATICO' DI CLASSE
3.1.1 Controversie in botanica
Nel 1735 esce il Systema Naturae, dello svedese Linnaeus, in
cui vi e' una esplicita divisione del regno vegetale in 24 classi.
Il sistema linneano e' posto lungo una scala categoriale: in cima
si trovano i tre regni della natura, poi le classi, gli ordini, i
generi, e alla fine le specie. Puo', inoltre, essere interessante
notare la natura analogica del termine `regno' usato da Linnaeus;
il
richiamo
alla
politica
rara
amiccare
ancora
monarchia
nell'Europa
ai
anziche'
della
fondamenti
prima
di
alla
meta'
repubblica
del
senso-comune
(forma
`700)
delle
sembra
scienze.
Inoltre proprio
"mentre la coscienza europea entrava in crisi, mentre dalle menti
e dagli animi svaniva la vecchia immagine antropocentrica del
mondo... intenti nel loro lavoro e come incuranti d'altro, i primi
naturalisti restauravano le scienze della natura
e si
apprestavano
a
consegnar(le)
alle
generazioni
seguenti...
12
saldamente ancorate ad una visione `politica', antropocentrica del
mondo animale e vegetale: ...muovendosi almeno inizialmente sulle
orme di Aristotele, concepirono la natura come un ordinato
`regno', con le sue `genti', le sue `stirpi', le sue `famiglie'."
<De Mauro 1958, 314>
Nelle scienze naturali l'uso del termine `classe' sembra quindi
guidato da una concezione politicamente conservatrice e cognitivamente immobile della realta'; paradossalmente lo stesso termine,
solo
nel
secolo
successivo,
sara'
utilizzato
con
intenti
rivoluzionari. A quel tempo il dichiarato compito della storia
naturale
assolvere
e'
disporre
tale
e
compito
denominare
i
gli
naturalisti
oggetti
si
osservati.
schierano
per
Per
due
differenti ed opposte tecniche: il Sistema (Linnaeus) e il Metodo
(Buffon,
Adanson,
Bonnet).
Il
conflitto
fra
le
due
tecniche
sottintende anche un conflitto fra due diverse concezioni del
classificare e del "fare scienza". Buffon sostiene che le nostre
idee generali
"sono relative ad una scala continua di oggetti, della quale non
scorgiamo nettamente che i punti mediani e di cui gli estremi
dileguano e sfuggono sempre piu' alle nostre considerazioni...
Piu' si aumentera' il numero delle divisioni delle produzioni
naturali, e piu' ci si avvicinera' al vero, giacche' non esistono
realmente nella natura se non individui, e poiche' i generi, gli
ordini, le classi (sottolineature mie) non esistono se non nella
nostra immaginazione" <1764, cit. in Foucault idem, 164>.
Non meno risoluto pare Bonnet:
"non vi sono salti nella natura: tutto vi e' graduato, sfumato. Se
fra due esseri qualsiasi, esistesse un vuoto, quale sarebbe la
ragione del passaggio da uno all'altro? Al di sopra e al di sotto
di ogni essere, troviamo altri esseri che vi si avvicinano per
taluni caratteri, e che da esso si allontanano per altri".
Si possono sempre scoprire "produzioni mediane", come il polipo
tra il vegetale e l'animale, lo scoiattolo volante tra l'uccello e
13
il quadrupede, la scimmia tra il quadrupede e l'uomo. Quindi le
nostre
distribuzioni
in
specie
e
in
classi
"sono
puramente
nominali", dipendono interamente da cio' che si vuole ottenere con
esse; non rappresentano altro che
"mezzi relativi ai nostri bisogni
conoscenze" <cit. in Foucault, idem>
e
ai
limiti
delle
nostre
Sin dall'inizio, in ambito scientifico, i concetti di `classe'
divengono oggetto di accesse discussioni: da un lato si ritiene
che
le
classi
stiano
nella
natura,
rappresentino
l'ordine
oggettivo delle cose; dall'altro si afferma che esse esistono solo
nelle teste degli osservatori-scienziati. Linnaeus sembra dare una
svolta nell'uso del termine classis-classe assegnandogli una nuova
vitalita'.
Il
concetto
botanico
di
classe,
rappresentando
un'estensione della classis serviana ad un altro contesto, pare
condurre soltanto ad una nuova specializzazione del termine e dei
concetti usati nei linguaggi ordinari e giuridico piuttosto che a
un
cambiamento
sostanziale
del
suo
significato.
Le
accezioni
`scientifiche' di classe sembrano, quindi, presentarsi come folk
categories, come concetti con profonde radici nel senso-comune
<Bourdieu 1987>. Linnaeus pare comunque convinto che l'universo
sia un meccanismo fisso e perfettamente ordinato e classis sembra
adattarsi ai suoi scopi, racchiudendo quella nozione d'ordine di
origine militare precedentemente accennata.
3.1.2. L'ingresso del termine in economia
La voce `classe' non compare nell'Encyclopedie di Diderot (il
14
primo volume esce nel 1751) anche se due dei principali collaboratori (Quesnay e Turgot) utilizzano il termine nei loro saggi
che compongono le voci `Uomini' e `Tassazione' dell'Encyclopedie
stessa <Benenson 1987, 22-25; Gobo 1992>. Quesnay dice che la
nazione
e'
riducibile
a
tre
classi
di
cittadini:
la
classe
produttiva, la classe dei proprietari e la classe sterile. Egli e'
convinto di aver costruito una teoria scientifica della societa',
una
precisa
secondo
la
sistematica
natura
per
delle
descrivere
cose
anziche'
una
realta'
secondo
una
obiettiva
divisione
gerarchica creata dagli uomini. Egli usa il termine `classe' in
conformita'
scienza
alle
delle
fondamenti
scienze
relazioni
scientifici.
naturali,
allo
economiche
Medico
che
personale
scopo
di
fondare
possieda
di
Luigi
una
i
medesimi
XV,
Quesnay
applica ai fenomeni di circolazione della ricchezza l'analogia
della
circolazione
del
sangue
derivante
dalle
sue
esperienze
scientifiche. La vita sociale, a somiglianza del corpo umano, e'
per Quesnay un grande organismo guidato da principi universali che
rispecchiano
politica
l'ordine
economica
rispetto
di
naturale
dovrebbe
questo
voluto
pertanto
ordine
dalla
Provvidenza.
consistere
(fisiocrazia)
nel
La
completo
realizzato
con
l'astensione dei governanti da qualsiasi intervento nell'attivita'
economica. Con i philosophes (di cui Quesnay e' il leader) il
termine `classe' dilaga in tutta Europa e gli economisti inglesi
(primo
fra
tutti
Smith)
ne
vengono
profondamente
influenzati.
Inoltre Quesnay pare essere il primo a concepire l'economia come
15
una totalita' (Schumpeter 1954, 223-243), un intero, fatto di
parti fra loro interrelate e interdipendenti.
3.1.3 Agli albori delle scienze sociali: Saint-Simon
Coloro che sembrano dare un impulso decisivo all'affermazione
di un nuovo concetto di classe sono Saint-Simon (1760-1825) e,
dopo lui, i suoi seguaci. Dopo il 1822, nelle fasi finali dello
sviluppo
della
sua
dottrina,
l'autore
porta
alle
estreme
conseguenze le implicazioni sociali di un'idea che ha per la prima
volta notato nelle opere del fisiologo Bichat (1771-1892) 3 .
"Egli trovo' in tali opere una divisione degli uomini in tre
classi naturali, tipi psico-fisiologici per cosi' dire, in
ciascuno dei quali predominava una qualita', cioe' il motore , il
razionale, l'emotivo. Negli ultimi anni Saint-Simon adotto' questa
triplice divisione come struttura ideale della buona societa' del
futuro in contrasto con i ruoli innaturali esistenti ai quali gli
uomini erano vincolati per nascita e per caso." <Manuel 1962, 161>
Il nuovo filosofo della societa', convinto che la fisiologia
sia
l'unica
costruisce
base
solida
diversi
su
schemi
cui
di
costruire
una
classificazione
teoria
sociale
sociale,
sino
a
giungere a tre classi naturali mutuamente esclusive: la capacita'
razionale (il cervello) e' il fulcro dell'attivita' degli scienziati
che
hanno
il
compito
di
scoprire
le
leggi
positive
e
tradurle in guide per l'azione sociale; la capacita' motrice di
3
Medico ed anatomista francese precursore della `Teoria
cellulare' di Rudolf Virchow (1821-1902), patologo tedesco che
influenzo' con le sue teorie molte impostazioni dottrinarie del
XIX secolo (es. il concepire lo Stato come un organismo animale).
Puo' essere interessante notare come siano proprio due medici
(Linnaeus e Quesnay) i rivitalizzatori dei concetti di `classe'.
16
Bichat e' trasformata nella classe industriale (amministratori e
lavoratori
manuali);
sensibile
di
religiosi,
la
Bichat,
terza
e'
insegnanti
di
classe,
formata
etica,
corrispondente
dagli
etc.
artisti,
che
hanno
all'uomo
poeti,
il
capi
compito
di
moralizzare la societa'. La tipologia di Saint-Simon considera le
diversita' fisiologiche e psicologiche tra gli esseri umani come
semplici
differenze
funzionali
all'interno
di
una
totalita'
armonica di parti reciprocamente indispensabili.
3.2 UN CONCETTO `OPPOSITIVO' DI CLASSE
3.1 La saggistica politica francese
Nell'800 l'ideologia illuminista, naturalistica e egualitaria
pare
tramontata
ed
il
termine
`classe',
che
con
essa
ha
riacquistato nuovo vigore, si trova, per cosi' dire, ad un bivio:
essere abbandonato oppure trasformato. Il fascino dell'ideologia
scientista, che il nuovo secolo eredita dal precedente, e che la
parola `classe' incarna, sembra molto forte per cui prevale la
seconda
soluzione.
significato
`classe'
E
mentre
settecentesco,
assume
un
in
in
botanica
politica
significato
e
esso
nelle
conflittuale
conserva
scienze
che
le
e'
il
umane
stato
estraneo fino a quel momento.
Il concetto ottocentesco di `classe' non sembra corrispondere
alla
classis
latina;
quest'ultima
ha
un
rilievo
prettamente
giuridico ed amministrativo. I latini vedono la societa' come un
corpo armonico mentre la convinzione dell'esistenza irrimediabile
17
di
opposizioni
proprieta'
e
conflitti
intensionale
sembra
`conflitto'
tutta
si
ottocentesca.
innesta
quindi
La
sul
precedente concetto di `classe' trasformandolo. Cinque studiosi
sembrano esserne i principali artefici. Nel 1770 Mably, nella
polemica con la visione organicista dei fisiocratici, afferma la
presenza di antagonismi fra le classi <Lettre II e III>.
"In generale pero' il termine `classe' compare molto raramente in
questo testo." <Ossowsky 1963, 137>
Ricardo (che muore nel 1823, nello stesso anno di Saint-Simon) ha
abbandonato
"sulle orme del (contemporaneo) l'idea ottimistica dell'armonia
`naturale' tra le classi, ponendo in rilievo l'esistenza di
interests delle classi spesso in contrasto." <idem, 347>
Granier de Cassagnac <1838>, disprezzato da Marx 4 , pare pero'
creditore verso quest'ultimo di molte sue idee sulle classi e
sulla
fatalita'
dell'esito
rivoluzionario
delle
loro
lotte.
<Ossowsky 1963, 343 e 346>
"Guizot che aveva visto nella `guerre' tra le classi (e non tra
gli individui) il dato centrale della situazione politica
francese, dette dignita' storiografica a queste idee, ponendo le
classes al centro della storia francese ed elevando ad una di
esse, la borghesia, un inno la cui sostanza e i cui termini furono
certo presenti in Marx." <idem, 322>
Guizot concepisce le classi come realta' storiche e soprattutto
politiche. Puo' sorprendere, abituati ad un'idea rivoluzionaria
legata alle classi, constatare come sia stato anche un autore
conservatore ad inaugurare una nuova accezione, accanto a quella
4
Viene definito da Marx come uno dei "venali scribacchini da
un soldo alla riga" (penny-a-liners).
18
botanica che continua ad esistere, del termine `classe'.
Infine
La
Mennais,
partito
negli
anni
`20
da
idee
tradizionaliste e restauratrici, negli anni `30 aderisce, sulla
scia di Saint-Simon, ad un socialismo cristiano ed attacca, in
accesa polemica contro la Chiesa, i borghesi presentandoli come
sfruttatori del popolo. <idem, 346> 5
5
Il concetto marxiano di classe e' stato trattato in Gobo
<1991>.
19
4. OSSERVAZIONI RIASSUNTIVE
Attraverso
i
secoli
(per
una
piu'
accurata
ricostruzione
storica cfr. Gobo 1992> ho documentato alcuni fondamenti di sensocomune dei concetti scientifici di `classe' e come essi sembrino
profondamente radicati nelle strutture del linguaggio ordinario.
Tali concetti, per la nozione d'ordine di cui sono portatori,
appaiono piu' propriamente come delle metafore militari ricavate
dalla classis latina (per metafora intendo l'attribuzione ad una
cosa del nome proprio di un'altra) e rimandano ad una concezione
della societa' come arena oggettivamente divisa in gruppi sociali.
Al
contrario,
come
hanno
messo
in
luce
le
controversie
in
botanica, le classificazioni (porre oggetti in classi) sembrano
attivita' pratiche degli scienziati, appartengono cioè soggettivamente
agli
osservatori,
piuttosto
che
essere
dimensioni
ontologiche degli oggetti <Marradi 1990, 14ss>. Allo stesso modo i
concetti
sembrano
essere
"ritagli"
di
esperienze
anziche'
di
realta'; per questo motivo il raggruppamento di esperienze in un
concetto e' anch'esso un'operazione culturale che
"non e' dettata in forma cogente da qualita' intrinseche delle
nostre sensazioni (o delle `cose in sé', come pensavano i filosofi
scolastici), ma dipende in larga misura dalle necessita' pratiche
di un certo individuo, gruppo, societa', etc." <Marradi 1980, 10>.
Inoltre diversi studiosi <Luria 1976; Goody e Watt 1968; Goody
1977> hanno documentato come il classificare sia tutt'altro che
un'attivita'
naturale
per
la
mente,
un
tratto
invariante
dei
ragionamenti umani, ma piuttosto un prodotto delle societa' alfabetizzate. In popolazioni a cultura orale, dove cioe' non sono
20
presenti forme di scrittura, questi studiosi non hanno riscontrato
classificazioni
categoriali
o
astratte
ed
hanno
notato
una
caratteristica prettamente situazionale dei ragionamenti.
Un
invito,
quindi,
a
considerare
le
nostre
classificazioni,
tassonomie e tipologie come prodotti della societa' chiriografica
e tipografica (Ong 1982>, costruzioni (rappresentazioni sociologiche) della realta' anziche' fedeli copie della stessa.
21
TABELLA RIASSUNTIVA
Alcune brevi note per comprendere la tabella: ogni tabella e',
di solito, una banalizzazione di descrizioni piu' precise. Le
tabelle mettono a forza ordine e coerenza riducendo le distanze
fra i concetti; possono pero' essere utili a stilizzare idee. Il
segreto consiste, quindi, nel non crederci troppo. Nella costruzione storica dei concetti di classe ho selezionato a posteriori,
quattro fundamenta divisionis con i quali tracciare una tipologia
delle accezioni piu' importanti del termine `classe'. La tipologia
credo sia solamente una costruzione del ricercatore, modificabile
aggiungendo
o
sottraendo
altri
fundamenta.
Una
difficolta'
incontrata e' stata quella di reperire dei termini appropriati per
definire i differenti concetti di classe. Le definizioni finora
proposte (classe in termini categoriali, nominalistici, generici,
tecnici, classificatori, descrittivi, valutativi, interpretativi)
sembrano imprecise e troppo vaghe perche' ogni concetto e' una
categoria, un nome, etc. è latore di una valutazione, interpretazione,
etc.
neologismi
A
corto
di
(operazione,
fantasia
forse,
mirata
piu'
alla
corretta)
costruzione
ho
di
preferito
utilizzare termini definitori ancora poco usati nella letteratura
sulla
`classe'
e
quindi
non
troppo
compromessi.
I
quattro
fundamenta utilizzati sono stati:
1. tipo di rapporto fra le classi (conflittuale o collaborativo);
2. esistenza di un legame di interdipendenza fra le classi;
3. esistenza di una relazione gerarchica fra esse;
22
4. tipo di scala utilizzata (ordinale o categoriale, continua o
discreta).
La
tipologia
risultante
comprende
tre
accezioni
(che
ho
chiamato tassonomica, sistematica e oppositiva) ed una categoria
residuale di significati non inseribili perfettamente nelle prime
tre.
Per tassonomica intendo una concezione gerarchica, ordinale,
contigua e di non-reciproca interdipendenza delle classi. Questa
concezione puo' essere vicina al significato di eide e ghenos del
mondo greco, dove nasce la classificazione zoologica di marca
aristotelica,
della
e
seconda
alla
meta'
parlata
del
ordinaria
Settecento.
nella
Nelle
societa'
scienze
inglese
e'
stata
principalmente usata in cristallografia e dai logici matematici, e
puo' essere vicina al concetto di `strato' usato nella sociologia
funzionalista anglo-americana.
Per
sistematica
precedente
da
indico
cui
una
pero'
accezione
si
in
parte
differenzia
simile
per
alla
un'enfasi
organicistica, anatomica-fisiologica. La concezione sistematica,
specializzazione dell'uso à la Servio, vede le classi come parti,
reciprocamente dipendenti, di un unico sistema. Tale concezione
propria del mondo latino e vicina alla classificazione botanica
settecentesca, compare nella medicina del medesimo secolo, guida
l'economia
(Quesnay),
i
movimenti
operai
e
la
pubblicistica
francese (Saint-Simon) del primo Ottocento. Per quanto riguarda la
botanica preferisco attribuirle l'accezione sistematica anziche'
23
tassonomica (come solitamente avviene) non solo perche' il sistema
e'
la
tecnica
accezione
usata
sono
da
Linneaus
presenti
ma
anche
caratteristiche
perche'
non
in
questa
direttamente
rintracciabili nella tassonomia.
Per oppositiva designo una concezione conflittuale, categoriale, discreta, con residui organicistici. Essa appartiene all'ultimo
Saint-Simon,
ad
alcuni
storiografi
francesi,
ad
una
consistente fetta del movimento dei lavoratori francesi a partire
dal 1840, all'economia di Marx ed Engels e alla sociologia europea
in generale, cioe' non solo quella strettamente marxista.
Ho
incontrato
Tabella)
ma
altre
sebrano
accezioni
aver
avuto
del
termine
minor
`classe'
influenza
sulle
(cfr.
scienze
naturali e sociali. Le diverse accezioni sociologiche del termine
`classe
sociale'
sembrano
frutto
della
confluenza
di
diversi
modelli di rappresentare le relazioni sociali: modelli gerarchici,
funzional-produttivi,
sociali
del
attraverso
oppositivi
shibboleth
indicatori
che
senza
avanza
sociali
tralasciare
la
pretesa
interazionali,
appartenenza delle persone.
24
la
gli
di
epiteti
dedurre,
classe
di
TABELLA dei CONCETTI di `CLASSE'
TIPO
PARLANTI
USO LINGUISTICO
librai inglesi
bibliotecario
scrittori inglesi
letterario
educatori latini
scolastico
gesuiti
scolastico
ferrovieri inglesi
trasporti
tassonomico
zoologi greci
scientifico
logici matematici
scientifico
_______________________________________________________________
giuristi latini
giuridico
operai francesi
fine `700
saggisti francesi
industriale ed artigianale
saggistico
sistematico
botanici
scientifico
economisti francesi
scientifico
________________________________________________________________
operai francesi
industriale ed artigianale
dal 1840
operai inglesi del `800 industriale ed artigianale
oppositivo
sociologi europei
scientifico
_________________________________________________________________
soldati latini
militare
scrittori latini
letterario
residualescrittori inglesi del `700
letterario
intellettuali francesi
saggistico
scrittori inglesi del `800
letterario
25
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