castelgandolfo cirica
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20 GOLF Country Club CASTELGANDOLFO Ai piedi di Castel Gandolfo, perla dei Castelli romani, digradando verso il mare, c’è un cratere vulcanico, anticamente destinato a orti e frutteti. Nel Seicento, il Cardinale Flavio Chigi fece costruire, sulle pendici di questo cratere, una villa per ospitarvi una celebre beltà denominata “La Pavona”. Il restauro della villa, avvenuto negli anni ‘60, e la successiva riconversione in Club House con il percorso ai suoi piedi, rappresentano uno splendido esempio di recupero di belle arti e riadattamento della struttura stessa. Dalla balconata della villa, si rimane affascinati dalla visione del percorso, le cui diciotto buche si possono abbracciare con un solo sguardo ANTONIO RANA GOLF 21 Riccardo Tirotti (a dx) e Francesco Cirica, rispettivamente Direttore e Superintendent del Circolo. IL TAPPETO ERBOSO: COMPOSIZIONE E MANUTENZIONE Inizialmente tutto il percorso è stato seminato con Agrostis stolonifera, var. Penncross. Nel corso degli anni il tappeto originario ha subito l’infestazione da parte di Poa annua e Cynodon dactylon. Oggi si sta cercando di intervenire con trasemine dell’originale Agrostis su green, tee e fairways e con miscugli di festuche a fogli fini nel rough. L’attuale budget a disposizione per le semine è di circa 14.000 €. Le ditte fornitrici sono Tempoverde e Fito. Le operazioni colturali programmate annualmente prevedono due carotature all’anno, con relativo top dressing per ciò che concerne la superficie dei green, tee e fairways. La presenza di un importante flusso turistico nei mesi primaverili e autunnali, costringe ad anticipare leggermente il periodo di lavorazione che inizia a metà febbraio per il primo intervento ❮❮❮ I l campo da gioco è stato progettato dal celebre architetto Robert Trent Jones Sr., che è riuscito, in meno di 50 ettari, a realizzare un percorso di 6.100 metri, par 72, tecnicamente di altissimo livello e con ottimi standard di sicurezza a dispetto della limitata superficie a disposizione. Oltre alle diciotto buche, il complesso include campo pratica, due putting green, piscina e campi sportivi, oltre ad un resort turistico che garantisce una buona presenza di golfisti provenienti in particolare dall’Europa del Nord. Dal giorno della sua inaugurazione, il Country Club ha ospitato importanti eventi di rilevanza nazionale e internazionale. Fra tutti è doveroso ricordare le due tappe del Roma Masters, con la presenza dei più importanti golfisti mondiali, quella dell’Alps Tour, diversi campionati nazionali, l’European Pro Am fino al Ladies Italian Championship di quest’anno. La manutenzione del percorso e delle aree verdi del campo è appaltata alla ditta Linea Verde Nicolini, la cui squadra, che varia a seconda dei mesi dalle 4 alle 9 unità, è coordinata dal Superintendent del Circolo Francesco Cirica. La direzione del Club è affidata a Riccardo Tirotti. È a loro che ci siamo rivolti per avere informazioni più dettagliate riguardanti questa struttura. 22 GOLF e metà agosto per il secondo. Oltre a queste, sono previsti 5 verticut per i green e 2 per tee e fairway. Per i top dressing che seguono le suddette lavorazioni vengono annualmente utilizzate circa 700 tonnellate di una sabbia silicea AF25 proveniente dalla cava di Fossanova, in provincia di Latina. I fitofarmaci che vengono utilizzati sono tutti registrati per tappeti erbosi e sono prodotti di post emergenza. Pur avendo un tappeto in Agrostis la superficie trattata è soltanto quella dei green (circa 10.000 mq). I prodotti utilizzati sono tutti Bayer, commercializzati dalla ditta Agrico S.r.l.. I principali interventi riguardano attacchi di Sclerotinia homeocarpa e Rhizoctonia solani per i quali si utilizzano il Key (prochloraz) e il Lynx (Tebuconazolo). Dopo le precipitazioni nevose si è verificato un attacco di Microdochium nivale trattato con Chipco Green (iprodione). Per quanto concerne gli erbicidi viene utilizzato l’Activus EC della Makhteshim Agan (pendimethalin) e il Foglia larga, direttamente prodotto dalla Agrico (mecoprop + dicamba). Il piano delle fertilizzazioni prevede sette interventi/anno per green, tee e fairways. Attualmente si affidano ai prodotti microgranulari della Everris. Le quantità utilizzate annualmente sono circa 2.000 kg. per i green, GOLF 2.100 Kg. per i tee, 12.000 per i fairways e 5.000 per green surrounds e tee surrounds. Tabella 1 PRODOTTI IMPIEGATI E LORO VALUTAZIONE Prodotti Fitofarmaci (green) Key (prochloraz) Lynx Chipco Green Erbicidi Activus EC Foglia Larga Fertilizzazioni (green, tee e fairways) Everris Voto 10 8 9 8 9 10 Il dettaglio delle unità di azoto, fosforo e potassio somministrate per ettaro, è realizzato nel modo indicato in tabella 2. 23 24 GOLF Tabella 2 FERTILIZZANTI DISTIBUITI Pronto lento totale Kg/Ha Greens N P K Tees N P K FW N P K Surrounds N P K 168 0 168 90 0 156 258 0 324 258 0 324 300 75 120 90 30 90 390 105 210 390 105 210 1600 600 400 200 640 600 2200 220 600 60 1240 124 400 100 160 850 250 610 450 150 450 170 50 122 zione è di 1.250 mc e viene prelevata da 3 laghetti della superficie totale di 37.000 mc con altezza media di 2 metri. In stagione i laghetti vengono riforniti da un pozzo, che pesca alla profondità di 200 metri. La pompa installata è di 65 cv. IL PARCO MACCHINE LA SUPERFICIE IRRIGUA La superficie irrigua è di circa 30 ettari. L’impianto di irrigazione è automatizzato con software Toro SitePro ed in campo sono presenti 16 satelliti collegati al computer. La stazione di pompaggio è dotata di 5 pompe sommersa, della portata di 1.200 l./min. cadauno, di un filtro e di un banco di acidificazione. Le condotte sono in polietilene con diametro che variano da 250 mm a 63 mm ed il numero totale degli irrigatori è di 1.200. Sui greens è presente un anello con doppio irrigatore (uno bagna il green ed uno l’esterno), con elettrovalvole in testa a con comando singolo. In piena stagione l’irrigazione notturna è di 5 mm, di giorno il syringing è di 1 mm. Sui tees sono presenti 3 o più elettrovalvole che comandano circa 6 irrigatori; in piena stagione l’irrigazione notturna è di 5 mm. Sui fairways sono presenti irrigatori con elettrovalvola in testa comandati a coppia, la modalità di posa è a triplo rango; in piena stagione l’irrigazione notturna è di 4 mm. Nei contorni bunkers è stato installato un impianto di micro-irrigazione. L’acqua utilizzata in un ciclo di irriga- Per il taglio del tappeto erboso vengono utilizzate macchine tutte di proprietà della società Linea Verde Nicolini. Fra queste, prevalgono macchinari con marchio Jacobsen, utilizzati soprattutto per greens, tees, fairways e bunkers. Sono meno utilizzate le Toro. Fra i veicoli polifunzionali vengono citate le macchine Kubota e Chusman. Tabella 3 PARCO MACCHINE E LORO VALUTAZIONE Green e tees Macchine: – 3 triple elicoidale Jacobsen GK IV Plus - Voto: 10 Fairways Macchine: – 2 quintuple elicoidale Jacobsen 3400 - Voto: 7 Semi-rough Macchine: – 1tripla elicoidale Toro 3100 - Voto: 7 – 1 tripla elicoidale John Deere - Voto: 8,5 Bunkers Macchine: – 2 Jacbosen Smitcho - Voto: 6,5 Rough Macchine: – 1 quintupla rotativa Toro 4500 Voto:8 Veicoli polifunzionali Macchine: – 1 Kubota RTV 900 - Voto: 7 – 2 Chusman - Voto: 9 GOLF 25 IDENTIKIT COUNTRY CLUB CASTELGANDOLFO UBICAZIONE E STRUTTURA Il Country Club Castelgandolfo è ubicato ai piedi di Castel Gandolfo, perla dei Castelli romani. Sulle pendici di un cratere vulcanico, nel Seicento il cardinale Flavio Chigi fece costruire una villa. Il restauro di tale villa avvenne negli anni ’60 con la successiva riconversione in club house con il percorso ai suoi piedi. REALIZZAZIONE Il campo di gioco è stato progettato dal celebre architetto Robert Trent Jones Sr., che è riuscito, in meno di 50 ettari, a realizzare un percorso di 6.100 metri, par 72, tecnicamente di altissimo livello e con ottimi standard di sicurezza a dispetto della limitata superficie a disposizione. Oltre alle diciotto buche, il complesso include campo pratica, due putting green, piscina e campi sportivi, oltre ad un resort turistico che garantisce una buona presenza di golfisti provenienti in particolare dall’Europa del Nord. INFORMAZIONI CLIMATICHE Il territorio rientra nel dominio del clima temperato mediterraneo con inverni miti, temperature autunnali superiori a quelle primaverili, estati ventilate. I venti spirano prevalentemente da sud e da ovest, più raramente da nord e da est. Normalmente la zona è battuta da venti di scirocco non di rado molto forti e libeccio, ma talvolta compare anche il ponentino. Durante l’inverno invece si ha la presenza di tramontana e grecale, il primo proveniente dalla vasta pianura dell’Agro Romano. L’estate è calda e asciutta, l’inverno mite senza, in genere, che vengano raggiunte temperature eccessivamente basse. A Castel Gandolfo nevica piuttosto raramente e solo in presenza di un freddo generalizzato marcato. In estate le temperature possono raggiungere i 35 °C con punte di 37 °C in casi rari. TAPPETO ERBOSO Inizialmente tutto il percorso è stato seminato con Agrostis stolonifera, var. Penncross. Nel corso degli anni il tappeto originario ha subito l’infestazione da parte di Poa annua e Cynodon dactylon. Oggi si sta cercando di intervenire con trasemine dell’originale Agrostis su green, tee e fairways e con miscugli di festuche a fogli fini nel rough. ❮❮❮