Gruppo di lavoro ecuador Bozza 28 maggio def

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Gruppo di lavoro ecuador Bozza 28 maggio def
Il Rimpatrio Volontario Assistito e la Reintegrazione:cooperazione tra i Paesi di destinazione e quelli di origine
Workshop conclusivo delle attività di cooperazione del progetto NIRVA Fase III
Fondo europeo per i Rimpatri 2010
Roma, 22 e 23 maggio 2012
Gruppo di lavoro Ecuador, Roma, 23 maggio 2012
(bozza)
Il gruppo di lavoro Ecuador era composto da una varietà di partecipanti e competenze molto ricche e
diversificate (antenne regionali Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Basilicata, Umbria,
Molise; consolati Colombia e Chile; rappresentanti OIM; FOCSIV; ICEI; Tampep; Italia Lavoro; oltre ai
rappresentanti invitati di Ecuador e Albania e di numerose associazioni di migranti).
La discussione parte dopo una breve introduzione di M. Guerrero, rappresentante dell’ass. di
familiari di migranti Rumiñahui, il quale presenta il risultato di un incontro di informazione e discussione
organizzato a Quito il 26 aprile da Oxfam Italia con la collaborazione della Red Andina de Migraciones –
capitolo Ecuador, dove un’ampia rappresentazione di istituzioni e organizzazioni impegnate sul tema del
ritorno e/o più in generale dei migranti, (Fundación Alternativa, OXFAM Italia, Intermón OXFAM, Fundación
ESPERANZA, ITAL-UIL, Asociación Rumiñahui, SENAMI, GADPP, HIAS, Coordinación Nazionale del
Migrante, SJRM, FEPP, FOCSIV, CMH Ecuador, CEPAM), si sono confrontate su proposte comuni e
elementi prioritari per il miglioramento dei procedimenti ed esperienze chiave per un reinserimento efficace
dei cittadini che ritornano in Ecuador attraverso il Ritorno Volontario Assistito (RVA).
Le conclusioni finali erano già disponibili ai partecipanti del gruppo in cartellina.
I contributi dei partecipanti fanno emergere soprattutto l’importanza di puntare su una corretta e completa
informazione per il migrante e non solo:
1) sia in fase di partenza dal paese di origine, in modo tale che il migrante sia pienamente consapevole dei
requisiti di entrata a livello legislativo, modalità di accesso ai servizi presenti nel paese di destinazione,
inserimento linguistico-culturale,ed anche abbia presente fin da subito la presenza di strumenti quale quello
del RVA come possibile strumento nel caso in cui il percorso in Italia si renda particolarmente difficoltoso o
orienti la persona verso un rientro nel proprio paese (possibili ruolo delle casas de migrantes/senami, uffici
informativi in posizioni strategiche come aeroporto etc)
2) al momento di arrivo in Italia, in modo tale che la persona sia pienamente consapevole di tutte le possibili
opzioni che trova e quelle che lascia (dando particolare attenzione alle questioni previdenziali, in
collaborazione con l’INPS, in modo tale che le persone di ritorno non perdano o sappiano meglio e per
tempo come tutelare i propri diritti previdenziali, e al riconoscimento dei titoli di studio in modo che la
paresona possa far valere il proprio grado educativo in Italia o ottenere il riconoscimento di eventuali titoli
aquisiti in Italia nel paese di ritorno)..
In questa fase (prepartenza) il ruolo delle realtà dei componenti della rete Nirva dovrebbe rafforzare
ed ampliare la diffusione delle informazioni riguardo l’RVA coinvolgendo maggiormente: a) associazioni di
migranti; b) SENAMI o uff. simili per altri paesi; c) consolati (in questo ultimo caso si consiglia di costituire
una mailing list -la console di Colombia si è offerta di verificare/collaborare nella diffusione di queste
informazioni su RVA, strumento ritenuto particolarmente utile in questa fase di crisi socio-economica italiana-
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Il Rimpatrio Volontario Assistito e la Reintegrazione:cooperazione tra i Paesi di destinazione e quelli di origine
Workshop conclusivo delle attività di cooperazione del progetto NIRVA Fase III
Fondo europeo per i Rimpatri 2010
Roma, 22 e 23 maggio 2012
e , per favorire la partecipazione degli stessi, insistere con le ambasciate rispettive, in modo tale che l’invito
in particolare ai consolati onorari venga sollecitato in primis dalle stesse ambasciate).
Queste stesse realtà (Ass. migranti/Senami o uff similari e consolati) sono le realtà da coinvolgere e
a cui dirigere i migranti interessati a fare ritorno nei propri paesi perché questi abbiano le informazioni più
aggiornate sul paese di destinazione, in primis su questioni tributarie e fiscali (fondamentali per un avvio
solido di attività imprenditoriali e/o produttive), opportunità di inserimento lavorativo, servizi e reti esistenti.
Al fine di coinvolgere in maniera più attiva nella Rete Nirva Ambasciate e Rappresentanze consolari,
il rappresentante del Chile ha suggerito di presentare informazioni riguardanti la rete Nirva, nonché inviti a
eventi da essa promossi, attraverso il coinvolgimento del Ministero degli Affari Esteri Italiano, loro referente
ufficiale.
Queste organizzazioni coinvolte nella fase pre partenza dovrebbero poter offrire un servizio di informazione
nelle tematiche lavorative e di consulenza psicologica al migrante che decide ritornare, impiegando
funzionari personale che possa orientare e appoggiare il migrante nella costruzione condivisa di un piano di
ritorno. Detto piano dovrebbe contenere informazioni pratiche sulla realtá del paese di rientro (tasse da
pagare, questioni fiscali, sistema previdenziale, sistema educativo per eventuali figli e sistema sanitario),
prevedere un piano di reintegrazione del migrante, tenendo in conto se il migrante vuole aprire un’ attivitá in
proprio – in questo caso è importante cominciare a pensare in un piano produttivo che sará implementato e
seguito nel paese di ritorno – o preferisce un lavoro dipendente – in questo caso è importante orientarlo
riguardo agli uffici a cui rivolgersi per cercare lavoro. Inoltre, è importante che il piano non consideri il
migrante in modo individuale, ma anche il suo contesto famigliare. Per questo motivo, è necessario un
appoggio psicologico alla partenza e all’ arrivo che possa aiutare il migrante a vivere in maniera serena il
processo del ritorno insieme ai suoi famigliari.
3) le organizzazioni incaricate del ritorno devono collegarsi e fare rete con le associazioni o istituzioni nei
paesi di ritorno (fase reintegrazione), in modo tale che la persona che fa ritorno possa essere seguita in
modo competente ed efficace e continuo, non solo al momento dell’arrivo, valorizzando le
competenze/disponibilità di ciascuno dei vari attori e appoggiandola psicologicamente nel reinserimento in
un tessuto sociale spesso molto diverso da come il migrante lo aveva lasciato. Anche in questo caso
consolati e/o ambasciate dei paesi terzi in Italia, laddove non ci sono reti o organizzazioni della società civile
attivi, possono essere fonti importanti di informazione, Inoltre è emerso che il collegamento con le reti di
associazioni, istituzioni e risorse personali nei paesi di ritorno dovrebbe essere attivato già nella fase prepartenza, in modo da disegnare il più opportuno ed efficace progetto di reintegrazione, avendo conoscenze
puntuali sulle leggi che possono essere utili al migrante non solo nella fase prepartenza ma anche al
rientro.
4) informazione e dati importanti sono quelli che devono venire dalle organizzazioni incaricate del RVA nella
fase di monitoraggio/valutazione per cercare di capire come sono andati i processi di reinserimento, in
collaborazione laddove fattibile con le istituzioni/organizzazioni in loco che vi hanno collaborato. Nel caso
dell’Ecuador per esempio, oltre a OIM incaricato degli RVA dall’Italia, SENAMi e Red Andina potrebbero
dare alla rete Nirva rimandi su casi studio di ritorno, in modo tale che poi si possa tenere conto per i
successivi RVA ed accompagnare così meglio i migranti presenti in Italia che vogliono fare ritorno nei propri
paesi di origine, fin dalla fase pre-partenza.
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Il Rimpatrio Volontario Assistito e la Reintegrazione:cooperazione tra i Paesi di destinazione e quelli di origine
Workshop conclusivo delle attività di cooperazione del progetto NIRVA Fase III
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Al momento la strutturazione dei Programmi Europei e Italiani sembrano non permetterlo, ma la durata
ideale della fase di monitoraggio/accompagnamento in modo continuativo è di almeno un anno e, in alcuni
casi particolarmente vulnerabili, anche per due anni.
Si rimanda alla tabella a seguire, preparata dai partecipanti all’incontro di Quito, per ulteriori
suggerimenti più specifici
Problemi
Pre partenza
Scarsa informazione
Suggerimenti
1)
2)
Mancanza di garanzie di
rispetto dei programmi per
ritornati → problema di
trasparenza
Rafforzamento dei punti informativi
(quelli che esistono nella rete
NIRVA e le case della SENAMI) →
consegnare
cartelle
con
informazioni sulla situazione nel
paese di destino (informazione
pratica) e su quello che perderà
(anni durante i quali non potrà
ritornare nel paese di destino,
costumi differenti… )
Realizzare una mappatura delle
organizzazioni e dei servizi che
forniscono affinché la persona
ritornata
possa
dirigersi
direttamente a queste istituzioni
una volta arrivato al paese
Mettere a disposizione le pagine web
delle organizzazioni membri della rete in
Ecuador affinché gli stessi ritornati
possano scrivere le loro testimonianze e
esperienze con informazione aggiornate
Mancanza di orientamento 1)
lavorale e psicologico
2)
Nei punti informativi dovrebbe
esistere
un
servizio
di
orientamento sui mercati di
impiego/lavorale in Ecuador con
facilitatori che conoscano la realtà
del paese di Ritorno
Facilitatori che possano costruire
una rotta coerente con il progetto
di vita personale del ritornato (la
Attori
Appoggio
In
Italia:
coordinazione
tra
punti
informativi
(Antenne
Rete
NIRVA),
Istituzioni
ecuadoriane in Italia
(Case
della
SENAMI, consolati),
Organizzazioni
de
base dei Migranti
(che
possono
appoggiare
con
risorse umane) e
OIM.
In
Ecuador:
Organizzazioni
membri di reti in
Ecuador
che
possano
consegnare
le
cartelle e offrire
informazione;
Fondazione
Alternativa
I
punti
informativi
integreranno
e
rafforzeranno
il
programma di RVA della
OIM e il piano di Ritorno
della SENAMI
Tutte
le Pagine
web
organizzazioni che organizzazioni
contano con pagina
web
Istituzioni
ecuadoriane in Italia
(Case
della
SENAMI); Università
italiane
y
ecuadoriane;
Imprese
private
ecuadoriane
che
possano
offrire
delle
Fondazione Alternativa
in
Ecuador
può
appoggiare sul contesto
paese
per
l’
orientamento
nel
mercato del lavoro e
nella elaborazione dei
piani di negozio
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rotta potrebbe contenere un piano informazioni
sul
di negozio se la persona vuole mercato del lavoro
aprire una propria attività, ma
anche i tramiti pratici che dovrà
realizzare il ritornato e le sue
necessità
psicologiche
e
di
integrazione)
Viaggio
La fase del viaggio non
riscontra problemi rilevanti
Reinserzione
Problemi
di
convivenza 1)
familiare durante la re
inserzione
2)
Appoggio
principalmente
psicologico alla famiglia – che deve
essere preparata a ricevere una
persona
fondamentalmente
esterna – y alla persona – che va
reintegrandosi in un paese e un
contesto familiare che è cambiato
Appoggio legale
Questi appoggi si incorporeranno in un
Piano Integrale di reinserimento la cui
elaborazione comincia en la fase de prepartenza (sarebbe la rotta coerente con il
progetto di vita della persona)
Mancanza
lavorali
di
opportunità Coerentemente con il piano integrale
realizzato in Italia si implementeranno i
piani di negozio o si appoggerà nella
ricerca di un impiego
Frodi e corruzione nel Mettere a disposizione le pagine web
trasporto del menage di delle organizzazioni membri della rete in
casa al paese di Ritorno
Ecuador affinché gli stessi ritornati
possano scrivere le loro testimonianze e
esperienze con informazione aggiornate
– nelle quali indichino eventuali casi di
imprese fraudolente o funzionari corrotti
CEPAM;
SJRM;
Stato
(MIES;
Defensoría
del
Pueblo);
HIAS;
Casa
Movilidad
Humana di Quito;
CMH;
Università
e
instituzioni
educative;
SENAMI
Fondazione
Alternativa (piani di
negozio); SENAMI;
OIM;
HIAS (CINOR)
Tutte
le Pagine
web
organizzazioni che organizzazioni
contano con pagina
web
delle
Mancanza di riconoscimento Rafforzare accordi tra Stati di destino e di Stato (SENAMI)
dei contributi alla previdenza origine
su:
previdenza
sociale,
sociale e mancanza
di riconoscimento titoli
riconoscimento dei titoli
ottenuti all’estero
Monitoraggio/ E’
insufficiente
il 1)
valutazione
monitoraggio
che
attualmente si realizza nel
marco del RVA
2)
Rafforzare
il
seguimento
e
l’accompagnamento (considerando
che 6 mesi non sono sufficienti, si
dovrebbero realizzare durante un
anno e eventualmente due,
dipendendo dei casi. Inoltre, si
dovrebbe istituire un meccanismo
di seguimento affinché non si
abbandonino i ritornati e si monitori
la loro condizione con visite anche
ai 5 anni dal ritorno)
E’ necessario creare un sistema di
trasparenza sui casi assistiti
perché sia possibile verificare che
OIM
con
la Rafforzamento
della
collaborazione delle fase di monitoraggio
ONG e istituzioni che già esiste nel RVA
pubbliche per la
realizzazione
del
seguimento (ONG
potrebbe collaborare
realizzando le visite)
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sta succedendo con i ritornati
assistiti (per esempio creando una
base di dati di casi)
Non esistono statistiche sui
ritornati
1)
2)
Approfittare della creazione di un Stato (SENAMI
sistema
statistico
simile
a INEC)
EUROSTAT per l’America Latina
para dove ingessare dati sul
Ritorno
Sei si rafforza il sistema di
monitoraggio
realizzando
un
seguimento costante e continuato
nel
tempo,
è
possibile
sistematizzare i casi (storie di vita)
per tenere una banca dati
aggiornata sulle esperienze della
popolazione ritornata
Abbandono del progetto da Lavorare sulla motivazione del ritornato CEPAM;
parte del ritornato
realizzando
un
accompagnamento SJRM
psicologico e animandolo come soggetto
attivo e protagonista – è necessario
realizzare un seguimento al progetto di
vita della persona e offrirle un appoggio
psicologico costante
e
Appoggio psicologico
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