Criscito e Floro Flores
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Criscito e Floro Flores
internet di Stefano Fontana Calciatori in rete Criscito e Floro Flores: il web si tinge di rossoblù www.domenicocriscito.it Sito ufficiale per Domenico Criscito, difensore del Genoa e della Nazionale italiana. Classe 1986, cresce cal- cisticamente nelle giovanili del Virtus Volla, per poi approdare alle giovanili del Genoa. Esordisce in Serie B giovanissimo, a soli 16 anni. Successivamente passa in comproprietà alla Juventus, ove ha modo di accumulare esperienza nella Primavera. Nella stagione 2006/2007 torna al Genoa, in Serie B. In queste circostanze Criscito si fa notare per le sue doti di visione di gioco ed intuito rispetto alle manovre offensive degli avversari, tanto da essere convocato per giocare nella Nazionale Under 21. Nel 2007 torna alla Juventus, per riapprodare nuovamente l’anno successivo al Genoa, formazione ove milita tutt’ora. Lo spazio internet di Domenico Criscito ha un look estremamente sobrio ed elegante: l’homepage ha una struttura verticale, come accade nei blog. Troviamo tutte le notizie più recenti riguardo le sue gesta e del Genoa, riportate con dovizia di particolari e corredate da interessanti approfondimenti. Tra le varie sezioni del sito, la pagina denominata “Serie A” racchiude un comodo tabellino della massima divisione calcistica ita- liana, ovviamente con un occhio di riguardo alla posizione e alle statistiche del Genoa. Davvero ben organizzata e ricca di contenuti la photogallery. Al suo interno troviamo infatti moltissime foto raggruppate per stagione. Si tratta per la maggior parte di immagini che lo vedono in azione con la maglia del Genoa. Oltre alle classiche foto di gioco durante gare ufficiali, ci sono alcune trovate originali e divertenti, come la gallery interamente dedicata al ritiro estivo del Genoa. Non mancano, ovviamente, foto in campo con la Nazionale Under 21 e con la Juventus. Anche la pagina dedicata ai video lascia ampiamente soddisfatti. Sono infatti presenti filmati in quantità, relativi a marcature messe a segno da Domenico o a gesti atletici particolarmente degni di nota all’interno del rettangolo di gioco. In conclusione, un ottimo sito, piacevole da navigare e ricco di contenuti. www.antoniofloroflores.com Una fotografia molto suggestiva di Antonio Floro Flores al centro dello stadio apre il sito internet personale dell’attaccante di origine napoletana in forze attualmente al Genoa. Antonio nasce nel 1983 nel capoluogo campano: si avvicina in tenera età al calcio mettendo immediatamente in luce notevoli capacità. Attaccante naturale, Floro Flores cresce nelle giovanili del Napoli per poi militare nella Sampdoria, nel Perugia, nell’Arezzo e nell’Udinese. Dal gennaio 2011 Antonio gioca nelle fila del Genoa, come già accennato in apertura, ove si è subito integrato con i compagni ed ha realizzato una marcatura nell’esordio contro il Milan. La formula adottata è il prestito con riscatto. La sezione “profilo” del sito ufficiale di Floro Flores raccoglie due pagine molto importanti: quella dedicata alla carriera ed un’altra inerente la biografia. La pagina “carriera” contiene abbondanti dati statistici sulla militanza di Floro Flores in club e Nazionale Under 21. La pagina “biografia” è un autentico gioiello: difficilmente ci è capitato, una volta conclusa la lettura di una pagina di cenni biografici in siti di questo tipo, di avere un quadro umano così nitido e dettagliato del calciatore in questione. Il mistero è presto svelato: l’avventura umana e calcistica di Antonio è raccontata dalla moglie Michela, con la quale ha formato una splendida famiglia, estremamente unita e legata ad alti valori e sani principi. La sezione multimediale è ricca di fotografie e video, mentre uno spazio in homepage è interamente dedicato al web 2.0: sono infatti presenti i link alle pagine Facebook, Twitter, Myspace e Youtube di Floro Flores. Facile, quindi, approfondire la conoscenza del giocatore e perfino contattarlo direttamente. Segnaliamo infine la presenza di una sezione dedicata alle news, aggiornata con frequenza e realizzata con cura. Siamo di fronte ad un ottimo sito internet, moderno e navigabile. 31 scatti di Maurizio Borsari Incongruenze Inter-Shalke 04 2-5 Auguri Italia Reti tricolori per il 150° “compleanno 32 scatti Per il Giappone Marco Di Vaio in Bologna-Genoa 1-1 Per la Lega contro i tumori Gennaro Gattuso in Milan-Inter 3-0 33 scatti di Maurizio Borsari 3 punti (forse anche di più) Emiliano Viviano in Bologna-Genoa 1-1 Dentro o fuori? Albin Ekdal in Bologna-Catania 1-0 scatti Felicità Azzurra Gol di Thiago Motta in Slovenia-Italia 0-1 35 sfogliando di Nicola Bosio frasi, mezze frasi, motti, credi proclamati come parabole, spesso vere e proprie “poesie” Alle volte il calcio p diverte di più Chi ha pazienza, in Italia? Nessuno. Ma come si può tirar su una casa, se non ti danno il tempo? Luigi Del Neri (Juventus) L’allenatore prende sempre le colpe di tutto. Roberto Mancini (Manchester City) Poi si sa che nel mondo del calcio è più facile cambiare un allenatore Roberto Donadoni allenatore del Cagliari “Serve insegnare calcio” L’istruzione è fondamentale anche nel calcio. Perché, se è vero che il talento è innato, è vero anche che va incanalato. Serve chi insegna calcio, bisogna saper insegnare a giocare a calcio. Invece si è abbandonata questa strada, si curano molto poco le persone che sanno insegnare ai bambini i fondamentali. E in questo campo, prima che in tutti gli altri, che bisogna investire e avere coraggio. che venti giocatori. Giorgio Chiellini (Juventus) Gli allenatori bravi ci sono in giro. Le società devono avere coraggio e dire: io ti faccio un contratto triennale, ti do 40 mila euro all’anno e tra tre 36 anni facciamo il punto; se i ragazzini di otto anni sono diventati potenziali campioni di undici allora ti rinnovo il contratto. Ma se a questa gente do mille euro al mese, come posso pretendere che diano tutto? Avranno delle famiglie da mantenere, dovranno fare anche altro e in questo modo penalizzeranno il calcio. Così restano gli allenatori che hanno una grande passione. Ma non sanno fare il proprio mestiere. E magari fanno pure danni. Roberto Donadoni (Cagliari) C’è sempre una verifica per un allenatore, tutte le domeniche. Luigi Delneri (Juventus) Spesso si dice che esistono maestri di calcio e allenatori motivatori: penso che si possa essere l’uno e l’altro, insegnare e insieme vincere. Francesco Guidolin (Udinese) Se sei un attaccante devi segnare, non c’è verso. Devi usare l’istinto. Gli attaccanti non ci devono pensare: tutte le volte che lo faccio, combino disastri. Le cose d’istinto vengono meglio. Luca Toni (Juventus) La tensione ti porta via energie e fluidità di gioco. Giorgio Chiellini (Juventus) Per principio, prima di andare in campo, non firmo mai per il pari, voglio andare a giocarmela, pensare in maniera diversa sarebbe come perdere in partenza. Alex Pinardi (Novara) Se vai là per lo zero a zero perdi sempre. Alberto Paloschi (Genoa) Non c’è oggi un divario impossibile tra le piccole e le grandi. Alcuni dicono che il campionato è regredito, io la penso in maniera opposta. Secondo me, è migliorato e ogni partita è meno scontata rispetto ai tornei scorsi. Walter Mazzarri (Napoli) Puoi vincere o perdere, ma devi uscire dal campo avendo dato tutto. Giorgio Chiellini (Juventus) L’adrenalina fa sì che delle botte te ne accorgi solo il lunedì o il martedì, i giorni peggiori. Giandomenico Mesto (Genoa) Ogni partita è decisiva, l’importante è interpretarla in modo giusto. Luigi Delneri (Juven- Roberto Mancini allenatore del Manchester City “Stadi italiani allucinanti” Quello italiano è un campionato più povero rispetto a quello inglese. Bisognerebbe ricominciare a portare in Italia i grandi talenti, che adesso sono in Spagna e in Inghilterra. E prima, riavere la gente allo stadio: che brutto vedere le tribune mezze vuote, anche in grandi impianti come l’Olimpico di Roma o San Siro. Quindi bisognerebbe costruirne di nuovi: quelli attuali sono allucinanti. tus) Ho capito che per dare il massimo dobbiamo essere sempre al cento per cento, in campo e fuori. Alberto Paloschi (Genoa) Ognuno porta sul terreno di gioco la propria disponibilità e le sue caratteristiche. So quali sono le mie, insieme ai miei limiti, perciò devo dare sempre il 100 per cento, fare una corsa in più se può servire. Mi rimbocco le maniche. Giandomenico Mesto (Genoa) Il mio pensiero è dare il massimo sul campo. Alberto Aquilani (Juventus) Se sono in campo posso aiutare di più la squadra di quanto possa fare stando in panchina. Clarence Seedorf (Milan) Ci sono alcune realtà in Italia dove si insegna a giocare a calcio e ogni anno da sfogliando parlato del calcio giocato qui escono talenti. Ma sono poche. Soprattutto in giro si vedono scuole calcio nelle quali non si programma e non si investe. Roberto Donadoni (Cagliari) Bisogna dare ai giovani la possibilità di sbagliare. Aggiungo che ai giovani deve essere concessa la possibilità di dimostrare quello che valgono. Sebastian Giovinco (Parma) Se si fischia un giocatore senza nemmeno dargli il tempo di sbagliare una partita, lo si costringe ad avere anche il pubblico come avversario. Fabio Cannavaro (Al Ahli) Tutti i miei ragazzi, o quasi tutti, faticano a Ciro Ferrara C.T. Under 21 “Investiamo sui giovani” In Italia ci sono stati e ci saranno sempre giocatori di qualità, però i club rischiano meno, puntano sugli stranieri. Bisognerebbe spingere le società, anche attraverso regolamenti, ad investire sui giovani italiani, invece le cifre che si spendono per il vivaio sono notevolmente inferiori rispetto alla Spagna. trovare spazio nei club ed ecco perché la loro vetrina diventa l’Under 21. Paradossale, ma è così. Auguro loro di poter trovare spazio nei club anche perché nell’Under 21 non avrebbero la possibilità di fare lo stesso lavoro tecnico, tattico e fisico. Ci vediamo una volta al mese, non c’è tempo. Sicuramente il ritmo partita non si acquisisce in Nazionale. Ciro Ferrara (C.T. Under 21) A me il calcio italiano piace così. Come dicono gli inglesi: no pain, no gain. Se non sudi non c’è gusto. Alberto Paloschi (Genoa) Viviamo in uno sport e con uno stile di vita per cui non ci si può mai sedere. Giandomenico Mesto (Genoa) Nel calcio valgono i risultati: un palo-gol o un palo-fuori cambiano le opinioni. Come i cambi che fai: se vinci sei bravo e se perdi sei scarso. Luigi Delneri (Juventus) Dico che calciatore e allenatore sono due mestieri diversi. Il giocatore di alto livello diventa un patrimonio per la società quando decide di smettere, ma dovrebbe sempre allenare almeno 2 anni nelle giovanili per trasferire quello che ha imparato da protagonista. Serse Cosmi (allenatore) Nel calcio le cose possono cambiare velocemente. Zlatan Ibrahimovic (Milan) Può succedere di tutto, soprattutto in Serie A. Dejan Stankovic (Inter) Per creare una squadra vincente ci vogliono anni. In Europa le italiane si confrontano con chi ha fatturati molto più alti. Questo fa la differenza. Massimiliano Allegri (Milan) Non siamo inferiori a nessuno, siamo solo penalizzati dal fatto che i ragazzi non giocano. Ciro Ferrara (C.T. Under 21) Sono così di natura. Vorrei vivere nascosto. Mi piacerebbe fare l’allenatore dal martedì al sabato e alla partita, soprattutto dopo la partita, mandare qualcun altro. Anche quando le cose vanno bene. Francesco Guidolin (Udinese) Chiunque giochi in serie A deve avere l’obiettivo azzurro, così come Zlatan Ibrahimovic attaccante del Milan “Viva la sincerità” Smetterò quando sarò ancora al top, non starò a giocare quando sarò al cinquanta per cento. Ora sono al top. Ci sono stato gli ultimi dieci anni. A 35 anni credo che non sarò più al top. A quel punto staremo in un bel posto rilassati a fumare. Forse non il miglior esempio per i giovani... Ma sarà bello. ogni calciatore di serie B ha quello di salire di categoria. Giandomenico Mesto (Genoa) Quello degli oriundi è un falso problema. Nei settori giovanili c’è il 60% di stranieri: sono una risorsa in più. Cesare Prandelli (C.T. Nazionale) Noi giocavamo spesso su campi di patate e i rimbalzi strani della palla ti costringevano a diventare più sensibile. Quindi se giocavi poi su un prato perfetto difficilmente sbagliavi un cross. Roberto Donadoni (Cagliari) Sono abituato a guardare avanti e non penso al passato. Alberto Aquilani (Juventus) Quando cambi tanto non è semplice trovare l’equilibrio. Luigi Delneri (Juventus) Non si può pensare di vincere i campionati con dieci punti di vantaggio. Francesco Guidolin (Udinese) Nel calcio quello che oggi è giusto, domani è sbagliato. Luigi Delneri (Juventus) 37 tempo libero musica libreria Franco Angeli Edizioni Tempi supplementari di Croce, Piani, Russo – 128 pagine - €18,00 Il problema della fase post-carriera degli atleti professionisti esiste dacché lo sport stesso ha intrapreso il percorso di professionalizzazione. La peculiarità di tale carriera, strettamente legata a un ciclo temporalmente e anagraficamente limitato, pone una condizione di potenziale sofferenza dal carattere strutturale e non incidentale per l’attore sociale che svolge la professione di agonista. Di fatto, una candidatura al precariato professionale ed esistenziale. E tuttavia, a dispetto di una realtà così consolidata, mai è stata fin qui avviata un’azione organica di formazione, informazione e riqualificazione. Il calcio non fa eccezione e anzi, nel contesto italiano, esso si presenta come un caso paradigmatico: perché ha un rilievo schiacciante rispetto alle altre discipline, perché storicamente genera un volume economico-finanziario fra i più elevati a livello mondiale, perché il profilo del calciatore si presenta come un tipo sociale desiderabile. Il volume analizza e commenta i risultati di tre diverse indagini condotte sotto l’egida del Centro Studi del Settore Tecnico della FIGC. Il materiale è passato in rassegna attraverso il filtro di tre diversi punti di vista. Quello sociologico di Pippo Russo, quello psicologico di Isabella Croce, quello più prossimo allo stesso mondo del calcio di Paolo Piani. Le considerazioni analitiche esposte vogliono rappresentare, da un lato, l’apertura di un percorso d’analisi a più ampio raggio sul tema, dall’altro, un patrimonio da mettere in comune per tutto lo sport italiano affinché si possano realizzare programmi indispensabili per garantire una fase post-agonistica sicura agli atleti. Pezzino Editore Palermo, rosa e verde di Roberto Gueli e Paolo Vannini- 124 pagine – €10,00 Sulla scia del titolo italiano vinto per la prima volta dal Palermo Primavera, è nato un libro che ha voluto attraversare la storia del settore giovanile rosanero, dagli anni pionieristici fino all’era attuale, soffermandosi in particolare sullo scudetto conquistato a giugno 2009, con una ampia gallery fotografica, schede di tutti i campioni della “Primavera” ed altre singolari curiosità. In uno sport sempre più disattento ai valori di base, un’iniziativa inedita che ci riporta a pensare che il calcio è anche e soprattutto passione genuina. Roberto Gueli e Paolo Vannini, da oltre un ventennio ormai attenti osservatori del fenomeno calcistico, hanno cercato di tratteggiare anche l’importanza sociale di un simile risultato in una città come Palermo, non abituata a ottenere vittorie eclatanti, eppure dotata certamente di potenzialità e valori spesso inespressi. Limina L’Equilibrista di Emiliano Fabbri – 145 pagine - €20,00 Il racconto appassionante e appassionato della vita e della carriera di Esteban Cambiasso, un fuoriclasse d’altri tempi, capace quasi da solo di reggere e alimentare il motore della squadra campione di tutto. El Cuchu, così com’è soprannominato, dopo aver rischiato, a dirla tutta, di diventare Michael Jordan per la passione familiare per il basket, è diventato il play maker nerazzurro che resiste alle mode e ai tempi, sempre col suo stile, sia dentro che fuori del campo: un elogio della semplicità di un giocatore sempre essenziale e insieme determinante, raccontato con la nostalgia per un calcio che sta scomparendo. Insomma un viaggio inedito, attraverso tutta la carriera del campione argentino: dagli esordi, alle imprese con la Nazionale e l’Inter, passando attraverso aneddoti mai raccontati, suggestioni con i suoi più illustri antesignani, che descrivono un Esteban in buona parte sconosciuto al grande pubblico. Un giocatore a cavallo tra due mondi, da sempre collegati, Argentina e Italia: un mediano d’altri tempi, uno dei più forti al mondo, che ha legato il suo cuore, per sempre, ai colori neroazzurri e alla sua storia, entrando inevitabilmente a farne parte, come uno dei suoi eroi più fulgidi. 38 Subsonica Eden Il sesto album in studio dei Subsonica arriva a 14 anni dal loro omonimo esordio: “Eden” è il disco più pop della band torinese, piuttosto “lontano” dal precedente “L’Eclissi”, sia per quanto riguarda i testi che la musica. Un’inversione di rotta che, da atmosfere decisamente cupe, passa ad un’aria più respirabile, quasi fosse un viaggio nella natura, per sfuggire dalle inquietudini e dalle nevrosi metropolitane. Undici tracce (scelte tra una quarantina) completamente differenti tra loro, sostenute da una maturità stilistica che pur orientandosi tra svariati riferimenti e suggestioni, non smarrisce l’inconfondibile matrice della band. Eden è un album vitale e colorato, che in una forma quasi “concept”, si presenta come un percorso di stati d’animo. Testi sempre più introspettivi (uno “autoironico” addirittura creato insieme ai fan tramite fitto scambio di mail), melodie sempre più sofisticate: elettronica, dubstep, techno ambient, pop e ballate si fondono alla perfezione con la voce del frontman Samuel Romano e gli arrangiamenti studiati da Max Casacci e Boosta. Il gruppo torinese riesce non a sorprendere, ma a dimostrare che ci sono ancora ed i loro nuovi dischi non sono affatto un folle modo per rimanere a galla. Insomma, alla sesta prova i Subsonica hanno rallentato un po’ il ritmo e cercato la strada della maturità, aprendosi con decisione all’elettropop orchestrale. La loro forza però è stata quella di non fare un disco scontato, che flirtasse con il pop “facile”, ma che è rimasto coerente con il loro percorso e ci ha regalato una nuova serie di canzoni davvero brillanti. Foto: Liba Taylor/ActionAid - Grafica: Marco Binelli E L I G A FR Adotta un bambino a distanza, rendi la sua vita meno fragile! Crescere, studiare, giocare: per un bambino senza cibo e senza diritti tutto questo diventa infinitamente più difficile, se non impossibile. Ma tu puoi fare qualcosa. Con l’adozione a distanza puoi garantire cibo, acqua pulita, istruzione e cure mediche ad un bambino e alla sua comunità. Basta meno di un euro al giorno. Per ricevere le informazioni sul bambino e la comunità che potrai sostenere, spedisci in busta chiusa il coupon qui riportato a: ActionAid - Via Broggi 19/A - 20129 Milano, invialo via fax al numero 02/29537373 oppure chiamaci al numero verde 800 018 618. Nome Cognome Via n° Cap Città Tel Cell Prov E-mail Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano, via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. 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ZLP10 Data e luogo Firma Per informazioni chiama lo 02/742001, vai sul sito www.actionaid.it o scrivi a [email protected] Il M iglior e t n a c c a t t A sei Tu 128 pagine serie a lesegarieprdo 738 figurine serie b serie a femminile frammenti di storia film del top team 50 copertine campionato storiche