Appunti corso - CRI Settimo Torinese

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Appunti corso - CRI Settimo Torinese
Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Settimo Torinese
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CORSO PER VOLONTARI DELLA CROCE ROSSA ITALIANA
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Appunti
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LA STORIA DI UN’IDEA
L’uomo d’affari
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Henri Dunant nasce a Ginevra l’8 maggio 1828 (8 maggio = festa della Croce
Rossa). Si reca in Algeria per affari, si affeziona alla cultura locale, studia l'Islam e
prende lezioni di arabo. Nel 1858 fonda una società cereagricola, ma non
riesce ad ottenere il terreno scelto. Decide allora di parlare personalmente con Napoleone III, essendo quel
territorio colonia francese. !
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La battaglia
L'Imperatore si trova in Lombardia, alla testa dell'esercito francese in favore
dell'indipendenza italiana contro gli Austriaci, comandati da Francesco
Giuseppe (II Guerra di Indipendenza Italiana). Dunant arriva in Lombardia il
24 giugno 1859, assistendo alla Battaglia di Solferino.
Dunant rimane sconvolto dal numero impressionante dei feriti e dei morti, ma
soprattutto dal fatto che essi vengano abbandonati a loro stessi: più di 40.000
persone giacciono sul campo di battaglia.
"Qui si svolge una lotta corpo a corpo, orribile,
spaventosa; Austriaci ed Alleati si calpestano, si
scannano sui cadaveri sanguinanti, s'accoppano
con il calcio dei fucili, si spaccano il cranio, si
sventrano con le sciabole o con le baionette;
è una lotta senza quartiere,
un
macello, un
combattimento di
Battaglia di
belve, furiose ed ebbre
Solferino
di sangue; anche i
feriti si difendono
sino all'ultimo: chi non
ha più un'arma afferra l'avversario alla gola,
dilaniandogliela con i denti." Dunant cerca invano medici, chirurghi e
infermieri che possano alleviare le sofferenze di tanti uomini. "Il sole del 25 illuminò uno degli spettacoli più orrendi che si possano immaginare. Il campo di
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battaglia è coperto dappertutto di cadaveri; le strade, i fossati, i dirupi, le macchie, i prati sono
disseminati di corpi senza vita e gli accessi di Solferino ne sono letteralmente punteggiati. Nei
paesi tutto si trasforma in ambulanze di fortuna: chiese, conventi, case, pubbliche
piazze, cortili, strade, passeggiate." Il numero dei feriti è così considerevole che è impossibile provvedervi. "Allora si verificano scene pietose come quelle del giorno precedente, benché di genere affatto
diverso; l'acqua e i viveri non mancano e nondimeno i feriti muoiono di fame e di sete; vi sono
filacce in abbondanza ma non mani sufficienti per applicarle sulle ferite. È dunque
indispensabile, bene o male, organizzare un servizio volontario." Dunant stesso si improvvisa infermiere, raduna uomini e donne, procura
acqua, brodo, biancheria e bende, ritorna sui campi di battaglia per raccogliere
altri feriti e li assiste nelle chiese di Castiglione delle Stiviere.
"Si rendono perciò necessari infermiere e infermieri volontari, diligenti, preparati,
iniziati a questo compito, che, ufficialmente riconosciuti dai comandanti delle forze
armate, siano agevolati ed appoggiati nell'esercizio della loro missione. Infine, in
un'epoca in cui si parla tanto di progresso e di civiltà, visto che purtroppo le guerre non
possono essere sempre evitate, non urge insistere perché si cerchi, in uno spirito d'umanità e
di vera civiltà, di prevenire o almeno mitigarne gli orrori?"
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Il libro
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Dunant torna a Ginevra, pubblica a sue spese il "Souvenir de Solferino". Vuole sensibilizzare l'opinione pubblica per la realizzazione del suo progetto:
creare una Società di soccorso volontario in ogni Stato, con il compito di
organizzare ed addestrare squadre per l'assistenza dei feriti in guerra.
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Propone che i feriti ed il personale sanitario vengano ritenuti neutrali
dalle Parti belligeranti, protetti da un segno distintivo comune. Il libro ha una vasta risonanza in tutta Europa e crea immediatamente un clima
favorevole alla realizzazione concreta degli ideali in esso contenuti.
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Nel 1862 Dunant aderisce alla "Società ginevrina di Utilità Pubblica".
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Il Comitato dei Cinque
Insieme ad altri cinque cittadini svizzeri - il giurista Gustave Moynier, il
generale Henry Dufour e i due medici Louis Appia e Theodore Maunoir - fonda
una Commissione di lavoro, il "Comitato ginevrino di soccorso dei militari
feriti" (comunemente noto come il “Comitato dei cinque”), che diventerà il
Comitato Internazionale della Croce Rossa. Il "Comitato dei cinque" porta avanti le idee proposte da Dunant nel suo libro
ed il 26 ottobre 1863 organizza, a Ginevra, una Conferenza Internazionale alla
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quale partecipano 18 rappresentanti di 14 Paesi che, il 29 ottobre 1863,
firmano la "Prima Carta Fondamentale".
Le dieci risoluzioni in essa contenute definiscono le funzioni ed i mezzi dei
Comitati di soccorso e costituiscono l'atto di nascita del Movimento. !
In questo modo nasce il Movimento, si concretizza l’idea di Dunant, ma
l’attività dei Comitati di Soccorso non è ancora riconosciuta completamente
dagli Stati.
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LA PRIMA CONVENZIONE DI GINEVRA
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Nel febbraio del 1864 scoppia il conflitto tra la Prussia e la Danimarca, in
occasione del quale agiscono per la prima volta le nascenti Società Nazionali di
soccorso.
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Qui si evidenziano le difficoltà frapposte dai governi all’operare delle Società
Nazionali.
Questi ostacoli possono essere superati solo se gli Stati si impegneranno
seriamente nella protezione del personale e delle strutture sanitarie destinate
alla cura dei feriti.
Di conseguenza il riconoscimento ufficiale
dell'attività delle Società di soccorso deve
avvenire mediante la conclusione di un trattato
internazionale (ovvero un accordo tra Stati).
Il governo svizzero offre il proprio appoggio
all'iniziativa e convoca, l'8 agosto 1864, una
Conferenza diplomatica.
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A questo evento partecipano i rappresentanti di
12 governi, compresi gli Stati Uniti, unica
Potenza non europea rappresentata.
Ambulanza a cavallo utilizzata
durante la guerra tra la Prussia
La Conferenza si conclude con la firma e
l'adozione della prima "Convenzione di Ginevra
per il miglioramento della sorte dei feriti in
campagna”: è il 22 agosto 1864.
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I dati salienti del documento:
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• Composto da dieci articoli;
• Garantisce neutralità e protezione alle ambulanze e agli ospedali militari, al
personale delle equipes sanitarie e al materiale utilizzato;
• La protezione viene estesa anche alla popolazione civile che si adoperi per i
soccorsi ai feriti;
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• Viene stabilita una regola fondamentale: i militari feriti o malati saranno
raccolti e curati, a qualunque nazione appartengano;
• La croce rossa su sfondo bianco viene adottata quale simbolo di
protezione e neutralità riconosciuto a livello internazionale. L’emblema può essere riportato su una fascia da indossare sul braccio, per la
protezione del personale sanitario.
Questo emblema protettivo è scelto invertendo i colori della bandiera federale
svizzera e non ha quindi alcun significato religioso: è un omaggio alla
Svizzera, che ha ospitato la Conferenza Diplomatica appena conclusasi.
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La Convenzione di Ginevra del 1864 detta norme che rendono meno crudele la
guerra e riconosce la dignità della persona umana e la neutralità del ferito di
guerra. !
Nel periodo successivo all'adozione della Convenzione del 1864 e man mano
che gli Stati ne ratificano il testo, vengono create numerose Società Nazionali
della Croce Rossa, anche in Stati non appartenenti all'area culturale europea.
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La collaborazione fra le diverse Società Nazionali viene agevolata
dall'organizzazione di Conferenze periodiche non istituzionalizzate alle quali
prendono parte, insieme ai delegati delle Società Nazionali e del Comitato
Internazionale, i rappresentanti delle potenze parti alla Convenzione di
Ginevra: è l’origine delle Conferenze Internazionali.
Durante la guerra del 1870 tra Francia e Prussia per la prima volta nella storia
militare entra in funzione un organismo internazionale che si occupa di
comunicare con le famiglie dei soldati feriti o caduti in battaglia: nasce
l’Agenzia Centrale delle Ricerche.
Il Comitato Internazionale può inviare nei campi di prigionia, sebbene questa
attività non sia ancora ufficialmente fra le sue prerogative, suoi Delegati.
(Sarà, in occasione della IX Conferenza Internazionale di Washington del 1912, che il Comitato
Internazionale verrà incaricato di assicurare i soccorsi ai prigionieri di guerra mediante
l'intermediazione di delegati neutrali accreditati presso i governi interessati).
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La Croce Rossa
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L’EMBLEMA
Fino al XVIII secolo non tutti gli Stati avevano un esercito proprio (molti si
affidavano a eserciti mercenari). Non tutti gli eserciti avevano quindi un
servizio sanitario e ogni servizio sanitario usava un proprio simbolo, non
riconosciuto dal nemico.
Il personale sanitario non godeva di nessuna protezione, si occupava solo dei
propri feriti e di conseguenza era considerato belligerante a tutti gli effetti.
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Uno degli obiettivi del “Comitato dei Cinque” è ottenere l’adozione
internazionale di un unico simbolo, a tutela di soccorritori e vittime. Il simbolo deve essere semplice, riconoscibile, noto a tutti e identico per tutti
gli eserciti.
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Il Comitato Internazionale sceglie la Croce Rossa su fondo bianco. La
Conferenza Diplomatica, che porta alla firma della Prima Convenzione di
Ginevra, adotta questo simbolo, in onore della Svizzera.
Convenzione di Ginevra:
«Art. 7 (omissis). Una bandiera distintiva e uniforme è adottata per gli
ospedali, le ambulanze e le evacuazioni. Un bracciale potrà essere indossato
anche dal personale che gode della neutralità. Sia la bandiera che il
bracciale riporteranno una croce rossa su fondo bianco.»
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La Mezzaluna Rossa
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Durante la guerra Russo-Turca (1877-1878) la Turchia adotta unilateralmente il
simbolo della Mezzaluna Rossa su fondo bianco, ritenendolo più consono
alla propria cultura.
Lo Scià di Persia decide di adottare il simbolo del Leone e Sole Rossi.
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Vengono avanzate diverse altre proposte per l’aggiunta di nuovi simboli ma
vengono rifiutate. La Società Nazionale di Israele utilizza lo Scudo di David
Rosso, simbolo non riconosciuto.
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Nel 1980 la Persia, diventata Repubblica Islamica dell’Iran, rinuncia al proprio
simbolo, adottando la Mezzaluna Rossa.
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L’Emblema del Terzo Protocollo
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Per far fronte alle richieste di ulteriori simboli, nel 2005 il “Terzo Protocollo
aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1949” aggiunge il Cristallo Rosso
come emblema. Questo prende anche il nome di “Emblema del Terzo
Protocollo”.
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A questo punto gli emblemi protettivi sono 3: Croce Rossa, Mezzaluna Rossa e
Cristallo Rosso. Essi sono ugualmente validi.
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Questi possono essere usati sia per indicare la protezione accordata dalle
Convenzioni di Ginevra, sia l’appartenenza di chi lo indossa al Movimento
Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: abbiamo quindi un uso
protettivo e uno distintivo.
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Uso protettivo dell’emblema
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L’emblema indica con chiarezza la protezione accordata dalle Convenzioni di
Ginevra alle Categorie Protette, ai beni e servizi sanitari e di soccorso. Quindi la Croce Rossa, la Mezzaluna Rossa, il Cristallo Rosso su fondo bianco
(senza scritte aggiunte) indicano protezione e neutralità.
Possono essere usati sugli ospedali, sulle ambulanze, sul personale Sanitario e
Religioso, anche non appartenente al Movimento di Croce Rossa (servizio
sanitario degli eserciti, ospedali militari o civili, società di soccorso non
appartenenti al Movimento ma rispettanti la deontologia medica).
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Mezzi, strutture e personale protetto dagli emblemi non possono essere
oggetto di attacchi.
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Questi mezzi, strutture e personale non devono partecipare attivamente al
conflitto.
Ad esempio le ambulanze, pur essendo spesso mezzi militari corazzati non
devono essere armate. Allo stesso modo il personale sanitario per poter godere
della protezione non può portare le armi normalmente in dotazione ad un
soldato (e ovviamente deve astenersi dal combattere).
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Uso distintivo dell’emblema
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Il distintivo denota la qualifica di chi lo indossa quale appartenente ad una
categoria specifica comune a tutti coloro che ne portano uno identico.
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Il simbolo della Croce Rossa Italiana indica l’appartenenza della persona che lo
indossa alla Croce Rossa Italiana, quindi al Movimento Internazionale.
Allo stesso modo i simboli della Federazione e del Comitato Internazionale.
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Non si può, ovviamente, indossare un simbolo distintivo di un organo al quale
non si appartiene (ad esempio non si può appuntare una spilletta del C.I.C.R.
sulla divisa).
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IL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO
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Il diritto internazionale umanitario (o diritto umanitario o diritto bellico)
costituisce una parte molto importante del diritto internazionale pubblico e
include le regole che, in tempo di conflitto armato, proteggono le
persone che non prendono, o non prendono più, parte alle ostilità e
pongono limiti all’impiego di mezzi e metodi di guerra.
Per questo motivo il DIU è ius in bello (= Diritto nella guerra), diverso rispetto
allo ius ad bellum (= Diritto alla guerra, verso la guerra).
Il DIU si occupa di regolare i conflitti armati, di descriverne le regole. In altre
parole si applica nel momento in cui il conflitto è già in atto. Il DIU non giudica come è sorto o la legittimità della nascita del conflitto (di cui
si occupa lo ius ad bellum).
Un paragone con il mondo dello sport (Calcio):
• Regole del gioco del calcio: descrivono come si gioca, si applicano dal
momento in cui l’arbitro fischia il calcio d’inizio (ad esempio la regola del
fuori-gioco si applica solo se si sta giocando, ovviamente) e valgono per tutte
le partite → equivale al DIU, ovvero ius in bello.
• Le regole per l’ammissione di una squadra alla “Champions League” sono
descritte da altri regolamenti, previsti dalla UEFA, che spiegano come debba
classificarsi una squadra per partecipare al torneo → Ad esempio la Carta
delle Nazioni unite, parte dello ius ad bellum.
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Quindi il DIU è un insieme di norme; il suo scopo è regolare, umanizzare la
condotta dei conflitti armati, porre limiti ai mezzi e metodi di guerra e garantire
protezione alle persone che non combattono.
Si applica solo in caso di conflitto armato (Internazionale o Non
Internazionale). Quindi non si applica in caso di rivolte, sommosse, disordine
pubblico.
Chi protegge?
Chi non prende parte o non prende più parte al conflitto: Civili, Personale
Sanitario e Religioso, prigionieri di guerra, feriti, malati, naufraghi.
Quando si applica?
Conflitti armati Internazionali: Tra due Stati.
Conflitti armati non Internazionali: Tra le forze armate regolari e gruppi armati
combattenti di dissidenti.
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Tappe Importanti:
22 agosto 1864
Convenzione di Ginevra per il miglioramento
delle condizioni dei feriti delle forze armate in
campagna.
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1929
La prima guerra mondiale evidenzia le lacune
delle norme fino ad allora formulate e nel
1929 vengono adottate due convenzioni, una
per il trattamento dei prigionieri di guerra,
l'altra per migliorare la protezione dei feriti e dei malati sulla base della
passata esperienza.
1949
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Con la Seconda Guerra mondiale i conflitti armati cambiano in modo radicale. Rispetto alle battaglie del IXX Secolo (come quella di Solferino) in cui gli
eserciti si confrontavano in campo aperto, in campagna (da cui il termine
“campagna militare”), lontano dai centri abitati e quindi dai civili, le battaglie
della del Secondo Conflitto Mondiale si combattono nelle città, nei paesi, con
ingenti perdite di civili. Basti pensare ai bombardamenti a tappeto sulle città di
Tokyo e Londra o allo sgancio degli ordigni nucleari su Hiroshima e Nagasaki.
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Si parla di 71 milioni di vittime, di cui 48,5 milioni sono civili.
Alla fine del conflitto le Nazioni sentono fortemente l'esigenza di rivedere le
convenzioni vigenti e nel 1946 il Consiglio Federale Svizzero convoca una
nuova Conferenza diplomatica.
Questa il 12 agosto 1949, adotta quattro convenzioni.
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Convenzione di Ginevra per il miglioramento della sorte dei feriti e dei
malati delle forze armate in campagna; (Guerra terrestre)
Convenzione di Ginevra per il miglioramento della sorte dei feriti, dei
malati e dei naufraghi delle forze armate su mare; (Guerra marittima)
Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di
guerra;
Convenzione di Ginevra relativa alla protezione delle persone civili in
tempo di guerra.
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Dati Salienti del Documento:
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• Regole precise proteggono gli internati civili.
• I diritti e i doveri di una Potenza occupante sono chiaramente stabiliti, sono
vietate le rappresaglie e le deportazioni.
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• Gli Stati firmatari si impegnano a curare amici e nemici senza alcuna
distinzione, a rispettare l'essere umano, la dignità della donna, i diritti della
famiglia, i costumi, le convinzioni religiose.
• Sono vietati trattamenti disumani o degradanti, la cattura di ostaggi, gli
stermini, la tortura, le esecuzioni sommarie, il saccheggio, gli atti di violenza
e la distruzione indiscriminata dei beni privati.
• I delegati del CICR vengono autorizzati a visitare i campi di prigionieri di
guerra, gli internati e ad intrattenersi con i detenuti senza testimoni.
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NB: L’articolo 3, comune a tutte e 4 le Convenzioni del 1949, protegge
chi non prende parte alle ostilità in caso di Conflitto Non
Internazionale. Rappresenta una “mini-convenzione”.
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Descrive una serie di azioni che restano comunque vietate anche al di
fuori di un contesto internazionale:
- le violenze contro la vita e l’integrità corporale, specialmente
l’assassinio in tutte le sue forme, le mutilazioni, i trattamenti crudeli, le
torture e i supplizi;
- la cattura di ostaggi;
- gli oltraggi alla dignità personale, specialmente i trattamenti
umilianti e degradanti;
- le condanne pronunciate e le esecuzioni compiute senza previo
giudizio di un tribunale regolarmente costituito, che offra le
garanzie giudiziarie riconosciute indispensabili dai popoli civili.
L’inserimento di un articolo che tutela le vittime di un conflitto NON
internazionale all’interno di una convenzione che regola i conflitti
internazionali è una azione lungimirante: oggi la maggior parte dei
conflitti armati nel mondo sono a carattere NON internazionale, allora
conflitti di questo tipo non erano conosciuti.
L’articolo è comune, identico in tutte e quattro le convenzioni, in modo
che se una Potenza avesse deciso di sottoscrivere non tutte ma solo
alcune o anche una sola di queste convenzioni, essa sarebbe stata
comunque obbligata a rispettare questo articolo. !
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APPROFONDIMENTO: Nel 1954 viene adottata all'Aja una "Convenzione per la
protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato".
Nel 1976 le Nazioni Unite adottano una "Convenzione sul
divieto di utilizzare tecniche di modifica dell'ambiente
naturale per scopi militari o per qualsiasi altro scopo
ostile".
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1977
Una nuova Conferenza Diplomatica adotta due "Protocolli aggiuntivi alle
Convenzioni di Ginevra del 1949" destinati a completare le norme di
protezione previste dalle quattro Convenzioni di Ginevra.
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Il I Protocollo estende il campo di applicazione e di controllo delle
Convenzioni di Ginevra del 1949, identificando meglio il personale ed il
materiale sanitario e meglio assicurando la protezione della popolazione
civile dagli effetti delle ostilità → Si applica ai conflitti armati
Internazionali
Il II Protocollo si preoccupa della protezione delle vittime dei
conflitti armati non internazionali mediante una serie di disposizioni
destinate ad assicurare la tutela dei feriti, dei malati e della popolazione
civile in generale e, in particolare, dei civili privati della libertà.
(fino a questo momento i conflitti armati non internazionali erano regolati
solo dall’articolo 3 comune alle CG del 1949)
Ricordiamo che affinché uno Stato possa applicare un trattato Internazionale
questo deve essere ratificato, cioè inserito nelle leggi dello Stato. Una Potenza può quindi firmare un trattato ma non ratificarlo, in questo caso
non sarà vincolata al rispetto dello stesso. Il I Protocollo Aggiuntivo, è stato
firmato da diverse Nazioni, ma ancora molte non lo hanno ratificato.
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Attenzione! Le Convenzioni di Ginevra del 1949 hanno valore
consuetudinario, ovvero tutti gli Stati sono obbligati alla loro applicazione,
anche se non le hanno ratificate. Significa che le norme in esse contenute sono diventate di uso così comune, di
conoscenza così generale e ratificate da così tanti Stati che esse valgono per
tutti, a prescindere dalla ratifica.
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1998
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Statuto della Corte Penale Internazionale, firmato a Roma
La ICC (International Criminal Court), con sede all’Aja, persegue i crimini di
genocidio, crimine contro l’umanità e i crimini di guerra.
La corte persegue tali crimini in modo complementare agli Stati: essa agisce
solo quando lo Stato a cui appartengono gli imputati non sia nelle condizioni o
non voglia perseguire i crimini internazionali.
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Non è un organo delle Nazioni Unite e non va quindi confusa con la Corte
Internazionale di Giustizia.
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2005
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Terzo protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1949 → introduzione come emblema del Cristallo Rosso (o Emblema del Terzo
Protocollo).
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Le regole fondamentali del DIU
Segue un riassunto delle principali regole contemplate dal Diritto
Internazionale Umanitario, redatto dal CICR.
✓ Le persone che non prendono, o non possono più prendere, parte alle ostilità
hanno diritto al rispetto della propria vita, della propria integrità fisica e
mentale, devono essere protette e trattate con umanità in qualsiasi
circostanza, senza alcuna distinzione di carattere sfavorevole.
✓ E’ proibito uccidere o ferire un avversario che si arrende o che non può più
prendere parte al combattimento.
✓ Feriti e malati devono essere raccolti e curati dalla Parte in conflitto che li
detiene in proprio potere. Il personale sanitario e gli stabilimenti, i trasporti e le attrezzature sanitarie
devono essere rispettati e protetti.
✓ La croce rossa o la mezzaluna rossa su campo bianco sono il segno
protettivo di queste persone e di questi materiali e devono essere rispettati.
✓ I combattenti che sono stati catturati e i civili che si trovano sotto l’autorità
della parte avversaria hanno diritto al rispetto della loro vita, della loro
dignità, dei loro diritti personali e delle loro opinioni (politiche, religiose
ecc.). Devono essere protetti contro ogni forma di violenza e di rappresaglia.
Hanno diritto a scambiarsi notizie con le proprie famiglie e a ricevere aiuti
materiali.
✓ Tutti devono godere delle garanzie giuridiche fondamentali e nessuno può
essere ritenuto responsabile di un atto che non ha commesso. Nessuno può
essere sottoposto a torture fisiche o mentali, a punizioni corporali crudeli o
degradanti o ad altri trattamenti simili.
✓ Né le parti in conflitto né i membri delle loro forze armate hanno un diritto
illimitato nella scelta dei metodi e dei mezzi di combattimento. E’ proibito
usare armi o metodi di combattimento che possono causare perdite inutili o
sofferenze eccessive.
✓ Le parti in conflitto devono distinguere in ogni momento tra civili e
combattenti in modo da risparmiare la popolazione ed i beni civili. Né la
popolazione civile nel suo insieme né le singole persone che la compongono
possono essere oggetto d'attacco. Gli attacchi devono essere diretti solo contro obiettivi militari.
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Quindi in poche parole:
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- Umanità: rispetto dell’essere umano sempre e comunque
- Proporzionalità: “il fine NON giustifica i mezzi” → per raggiungere un
obiettivo militare devo utilizzare i mezzi più consoni e più proporzionali.
Esempio: Non posso distruggere una città per neutralizzare un solo soldato.
- Distinzione: tra obiettivi militari (caserme, accampamenti, mezzi, soldati) e
beni civili (scuole, ospedali, case, civili)
- Limitazione: “In guerra e in amore NON tutto è lecito” → Sono vietate le
armi e i metodi di guerra che causano sofferenze inutili (gas, armi laser
accecanti, proiettili o schegge non visibili ai raggi X) o che non permettono il
principio di distinzione (Ad esempio il napalm).
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IL MOVIMENTO INTERNAZIONALE DI CROCE ROSSA E MEZZALUNA ROSSA
Il Movimento Internazionale rappresenta una forza di 120 milioni di persone
animate dalla stessa vocazione e la stessa generosità, unite da sette principi
fondamentali. Esso costituisce la più straordinaria catena di solidarietà del
mondo. Nel suo complesso rappresenta la più grande organizzazione
umanitaria del mondo.
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Il movimento può essere diviso in membri (C.I.C.R., F.I.C.R, Società Nazionali)
e organi (Conferenza Internazionale, Consiglio dei Delegati, Commissione
Permanente).
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I membri del movimento
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Comitato Internazionale della Croce Rossa (C.I.C.R. o I.C.R.C. in inglese)
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Il C.I.C.R. è finanziato dai contributi volontari delle Società Nazionali, dai
governi firmatari le Convenzioni di Ginevra del '49 e dai lasciti e dalle donazioni
dei privati.
Esso è depositario dei principi fondamentali del Movimento ed è delegato al
riconoscimento delle Società Nazionali di nuova formazione ed al controllo della
compatibilità delle modifiche che le Società Nazionali già riconosciute
desiderano apportare ai propri statuti.
Le funzioni del Comitato Internazionale possono essere schematicamente
distinte in due grandi settori: 1. sviluppo e la diffusione del Diritto internazionale umanitario da una parte,
2. protezione l’assistenza delle vittime dei conflitti armati interni e
internazionali.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha tra i suoi compiti principali
quello di lavorare al perfezionamento del Diritto internazionale umanitario
(D.I.U.), alla comprensione ed alla diffusione delle Convenzioni di Ginevra e di
prepararne l'eventuale sviluppo.
Un altro compito del C.I.C.R. è la diffusione delle norme del D.I.U. La
conoscenza del Diritto internazionale umanitario da parte di tutte le persone
protette costituisce, infatti, una condizione indispensabile perché questo diritto
sia rispettato. Una delle cause non ultime della violazione delle sue norme è,
infatti, la non conoscenza delle stesse da parte di coloro che dovrebbero
metterle in pratica.
In caso di conflitto, sulla base del D.I.U. e grazie ai suoi principi di neutralità ed
imparzialità, il C.I.C.R. esercita una funzione di intermediario tra le vittime dei
conflitti armati e gli Stati; ed in particolare:
•
fornisce protezione e assistenza alle vittime dei conflitti;
•
si intrattiene con i prigionieri di guerra e con gli internati civili senza
testimoni, al fine di accertarne le condizioni, intervenendo presso la
Potenza detentrice se queste non sono idonee;
•
raccoglie notizie sui prigionieri di guerra, sui feriti e sugli internati civili e
le trasmette ai familiari. Lo stesso compito viene svolto dal C.I.C.R. tra
gli abitanti di una zona occupata ed i loro parenti che si trovano dall'altra
parte del fronte → L’Agenzia Centrale delle Ricerche opera anche in caso
di catastrofi, per riunire le famiglie delle vittime.
•
organizza e convoglia soccorsi per le popolazioni civili dei territori
occupati quando la Potenza occupante non è in grado di procurare
sufficienti mezzi di sostentamento essenziali alla popolazione, vigilando
che questi siano realmente distribuiti;
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offre i suoi servigi per facilitare l'istituzione di zone e località sanitarie e
di sicurezza;
può fungere da Potenza Protettrice per salvaguardare gli interessi delle
Parti in conflitto;
offre i propri servigi alle Parti in caso di conflitto armato a carattere non
internazionale.
Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e
Mezzaluna Rossa (F.I.C.R. o I.F.R.C. in inglese)
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Subito dopo la prima guerra mondiale, nella previsione e nella speranza che
non vi sarebbe stato un nuovo conflitto, si pone il problema dell'utilizzo del
numeroso personale e dei mezzi della Croce Rossa.
Il diffondersi di epidemie come il colera e il tifo suggerisce al Presidente della
Croce Rossa degli Stati Uniti, Henry Davison, di federare le varie Società
Nazionali in un'unica organizzazione internazionale che si ponesse come scopo
il miglioramento della salute e la prevenzione delle malattie, intervenendo a
favore della sanità pubblica e nell'organizzazione di soccorsi in caso di
catastrofi naturali.
Nasce così, il 5 maggio del 1919, a Parigi - con sede a Ginevra dal 1939 - la
Lega delle Società Nazionali della Croce Rossa, i cui membri fondatori furono le
Società Nazionali degli Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna, Francia, Giappone
ed Italia.
Dal 1991 la Lega delle Società Nazionali della Croce Rossa prende il nome di
Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e di
Mezzaluna Rossa e di essa fanno parte, ad oggi, 185 Società Nazionali.
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La Federazione è un'associazione privata internazionale non governativa il cui
finanziamento è assicurato dai contributi annuali delle Società Nazionali ed ha
come organi: l'Assemblea, formata dalle unità periferiche delle Società Nazionali, il
Consiglio Esecutivo, il Tesoriere, la Commissione permanente di ripartizione delle
quote, la Commissione delle finanze e eventuali organi sussidiari.
Essa ha per compiti:!
• agire in qualità di organo permanente di coordinamento tra le Società Nazionali e
portare ad esse assistenza;!
• recare soccorso, con tutti i mezzi possibili, alle vittime delle catastrofi,
organizzando e coordinando l'azione di soccorso a livello internazionale delle
Società Nazionali;!
• favorire la creazione e lo sviluppo di nuove Società Nazionali;!
• aiutare le Società Nazionali ad intraprendere attività volte al miglioramento della
salute della popolazione, alla preparazione dei soccorsi e alla prevenzione alle
catastrofi;!
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Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Settimo Torinese
• collaborare con il Comitato Internazionale nella diffusione del Diritto
internazionale umanitario e dei principi fondamentali della Croce Rossa e nelle
altre iniziative umanitarie da esso intraprese.!
!
Modalità di intervento della Federazione in seguito ad una catastrofe:
Evento (terremoto nello Stato di Blulandia) → la Società Nazionale Blulandese
fa un sopralluogo, valutando le necessità → Richiesta di aiuto alla
Federazione, specificando i bisogni → La federazione fa un’appello alle altre
Società Nazionali → Gli aiuti provenienti dalle altre SN sono coordinati dalla
Federazione e vengono dispiegati sul territorio colpito.
!
NB: CICR interviene in tempo di conflitto armato. FICR interviene in caso di disastri e calamità naturali o dovute all’azione
dell’uomo.
!
!
Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa
!
Rappresentano il Movimento all’interno di uno Stato, nel quale è possibile la
presenza di un’unica Società Nazionale, che deve operare su tutto il territorio. Agiscono secondo i Principi del Movimento.
La Croce Rossa Italiana è una Società Nazionale, conta circa 139.000 volontari
attivi.
!
!
Gli organi del Movimento
!
La Conferenza Internazionale
Essa è l'organo supremo del Movimento internazionale e riunisce tutte le
delegazioni di:
-
Società Nazionali
Comitato Internazionale della Croce Rossa
Federazione Internazionale
Rappresentanti degli Stati firmatari le Convenzioni di Ginevra.
Si riunisce ogni quattro anni, assicura il coordinamento e l'unità degli sforzi di
tutto il Movimento Internazionale. Le decisioni adottate dalla Conferenza
vincolano gli organi della Croce Rossa per l'interpretazione e la revisione degli
Statuti, per le controversie che possono sorgere tra gli Stati firmatari circa
l'interpretazione e l'applicazione delle Convenzioni e per le proposte relative a
queste. Essa riveste un grande valore in quanto esprime i sentimenti
dell'opinione pubblica mondiale relativamente alle questioni di carattere
umanitario.
15
Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Settimo Torinese
Attenzione! La Conferenza Internazionale è un organo del Movimento
Internazionale. Una Conferenza Diplomatica (come quella che ha portato alla
firma delle quattro CG del 1949) è un momento di incontro la gli Stati.
!
!
Il Consiglio dei Delegati
!
Istituito nel 1884, durante la III Conferenza di Ginevra, per assicurare
l'organizzazione delle Conferenze Internazionali e regolare i problemi di
procedura, è composto dai rappresentanti di:
- C.I.C.R - F.I.C.R - Società Nazionali Costituisce un momento di verifica interna del Movimento.
!
!
La Commissione Permanente
!
L'organo preposto alla preparazione della Conferenza Internazionale e che
assicura il coordinamento degli sforzi del Comitato Internazionale e della
Federazione durante gli intervalli delle riunioni della Conferenza è la
Commissione Permanente della Croce Rossa Internazionale.
!
!
!
I SETTE PRINCIPI FONDAMENTALI DEL MOVIMENTO
!
Sono i garanti dell’azione del Movimento, delle Società Nazionali (CRI) e di
ogni suo volontario e aderente. Adottati nella XX Conferenza Internazionale
a Vienna (1965)
!
UMANITÁ
nata dall'intento di portare soccorso senza discriminazioni ai feriti sui campi di
battaglia, la Croce Rossa, in campo internazionale e nazionale, si adopera per
prevenire e lenire in ogni circostanza le sofferenze degli uomini, per far rispettare la
persona umana e proteggerne la vita e la salute; favorisce la comprensione reciproca,
l'amicizia, la cooperazione e la pace duratura fra tutti i popoli;
non è solo il soccorso l'impegno primario della C.R.I., ma anche la prevenzione della
sofferenza, per questo tutti gli operatori si preoccupano di diffondere l'educazione alla
salute e la conoscenza dei principi fondamentali e del DIU.
IMPARZIALITÁ
opera senza distinzione di nazionalità, di razze, di religione, di condizione sociale e di
appartenenza politica;
per rispettare la persona umana è necessario rispettare la sua vita, la libertà, la
salute, le sue idee e i suoi costumi, eliminando quindi i concetti di superiorità e di
inferiorità.
!
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Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Settimo Torinese
NEUTRALITÁ
si astiene dal partecipare alle ostilità di qualsiasi genere e alle controversie di ordine
politico, razziale e religioso;
operando in situazione di conflitto armato, la C.R.I. pone la sua struttura a servizio
della collettività senza appoggiare o favorire nessuno, in modo da avere la fiducia di
tutti.
INDIPENDENZA
la Croce Rossa svolge in forma indipendente e autonoma le proprie attività in
aderenza ai suoi principi, è ausiliaria dei poteri pubblici nelle attività umanitarie ed è
sottoposta solo alle leggi dello Stato ed alle norme internazionali che la riguardano;
il soccorso volontario e disinteressato è necessario soprattutto in tempo di guerra,
quando molto spesso viene coinvolto l'animo degli uomini negando la serenità di
giudizio e di un'opera obiettiva.
!
VOLONTARIETÁ
la Croce Rossa è un'istituzione di soccorso, disinteressata e basata sul principio
volontaristico;
volontario è la persona che aderisce all'organizzazione di sua spontanea volontà e
senza alcuna costrizione, questo però non toglie che alcune prestazioni possano
essere retribuite per i dipendenti, ovvero quanti fanno una scelta di vita professionale
di aderire ai principi C.R.I. e soprattutto di aiutare il prossimo sofferente.
Il principio di volontarietà non esclude che ci possano essere alcune figure alla
dipendenza della Croce Rossa, chiaramente devono essere un numero contenuto
rispetto ai volontari.
UNITÁ
nel territorio nazionale non vi può essere che una sola associazione di Croce Rossa
aperta a tutti e con estensione della sua azione umanitaria all'intero territorio;
elemento di pace all'interno della nazione, e anche condizione per garantire la
capillarità dell'intervento e la presenza in tutti i luoghi del Paese; inoltre è l'invito a
tutti gli operatori C.R.I. a sentirsi componenti aventi lo stesso spirito umanitario alla
base del proprio impegno.
UNIVERSALITÁ
la Croce Rossa Italiana partecipa al carattere di istituzione universale della Croce
Rossa, in seno alla quale tutte le società nazionali hanno uguali diritti e il dovere di
aiutarsi reciprocamente;
ogni programma di sviluppo della C.R.I. si fonda su una visione globale dei bisogni,
sulla cui base essa forgia strutture e servizi, richiede la partecipazione dei destinatari
rafforzandone le loro capacità e contribuendo al miglioramento delle loro condizioni di
vita.
!
!
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Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Settimo Torinese
STRATEGIA 2020 E OBIETTIVI STRATEGICI DELLA C.R.I.
La Strategia 2020, adottata dalla Assemblea Generale della Federazione
Internazionale a Nairobi nel 2009, indica le strategie con le quali il Movimento
dovrà far fronte alle sfide umanitare nel decennio 2010-2020.
!
È un quadro strategico di riferimento per tutte le Società Nazionali del mondo.
Guida alla definizione dei piani strategici per ciascuna Società.
!
É basata su:
- 3 azioni facilitatrici → indicano come è possibile creare un Movimento più
forte e incisivo, a partire dalle Società nazionali. La realizzazione delle azioni facilitatrici è la base per creare un Movimento in
grado di raggiungere gli Obiettivi Strategici.
- 3 obiettivi strategici → indicano gli obiettivi che il Movimento si pone fino
al 2020.
!
Gli obiettivi sono generali. Essi devono essere calati nel contesto di ciascuna
Società, con la formulazione di un Piano Strategico ad hoc.
!
Cosa vuol dire, ad esempio “Salvare le vite, proteggere i mezzi di
sostentamento e facilitare il recupero a seguito di disastri e crisi”?
18
Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Settimo Torinese
In un paese sviluppato vuol dire migliorare il sistema di risposta alle catastrofi. In un paese in via di sviluppo vuol dire istituire un sistema di risposta alle
catastrofi.
!
Di conseguenza ciascuna Società Nazionale raggiungerà questi obiettivi in
modo diverso, perché ogni SN opera in un territorio diverso, con diverse
priorità e necessità e diversi “punti di partenza”.
!
A questo scopo, la Croce Rossa
Italiana (come tutte le altre SN)
ha elaborato un suo Piano
Strategico, basandosi sulla
Strategia 2020, che rappresenta
il modo scelto dalla CRI per
raggiungere i 3 obiettivi
strategici della Strategia 2020.
!
Il Piano
consiste
rifanno
Strategia
!
Strategico della CRI
in 6 obiettivi (che si
agli obiettivi della
2020!).
All’interno di questi 6 obiettivi la
CRI opera con tutte le sue
Attività.
Quindi portare avanti tutte le
attività della CRI significa
raggiungere i 6 obiettivi e quindi
il compimento della Strategia
2020 nel territorio Italiano.
!
!
Dal momento che questi 6
obiettivi rappresentano la
“collocazione” delle attività della
C.R.I., questi sono anche detti “Aree di Intervento”.
!
Ai diversi livelli di organizzazione della Società (Locale, Regionale, Nazionale)
esiste una figura preposta alla coordinazione delle varie attività dell’Area.
Avremo quindi i Delegati (locali, regionali, nazionali) per l’Area 1, 2, 3 eccetera.
!
Obiettivi Specifici di ciascuna Area di Intervento e attività (attualmente non
tutte le seguenti attività sono attivate presso il nostro Comitato):
!
1 - Tuteliamo e proteggiamo la salute e la vita
Obiettivi specifici:
•
Migliorare lo stato di salute delle persone e delle comunità
19
Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Settimo Torinese
•
•
•
Proteggere la vita e fornire supporto socio-sanitario alle comunità
Costruire comunità più sicure attraverso la promozione della salute
Assicurare l'acquisizione di competenze da parte della comunità per
proteggere la propria vita e quella degli altri
Costituiscono attività di quest'area:
a. la promozione della donazione volontaria del sangue;
b. la diffusione del Primo Soccorso;
c. l'educazione alla salute e la promozione di stili di vita sani;
d. il servizio ambulanza ed i servizi assimilabili;
e. i servizi in ausilio al Servizio Sanitario delle Forze Armate, come previsti
dalle Convenzioni di Ginevra;
f. la diffusione del BLS, del BLSD, del PBLS del PBLDS;
g. le manovre di disostruzione pediatrica;
h. il trucco e la simulazione.
!
2 - Favoriamo il supporto e l'inclusione sociale
Obiettivi specifici:
•
Ridurre le cause di vulnerabilità individuali e ambientali
•
Contribuire alla costruzione di comunità più inclusive
•
Promuovere e facilitare il pieno sviluppo dell'individuo
Costituiscono attività di quest'area:
a. le attività di supporto sociale volte a favorire l'accesso della persona alle
risorse della comunità (ivi compreso il soddisfacimento dei bisogni
primari) e le politiche di supporto alla comunità (anche mediante sportelli
di ascolto-aiuto per analisi dei bisogni risposte alle necessità del
territorio);
b. le attività rivolte alle persone senza dimora;
c. le attività rivolte alle persone diversamente abili;
d. le attività rivolte alle persone con dipendenza da sostanze;
e. le attività rivolte alle persone migranti;
f. le attività volte a favorire l'inclusione sociale di persone marginalizzate;
g. le attività psico-sociali (ivi compresa la clownerie) rivolte a persone
ospedalizzate, ospiti di case di riposo, ecc.;
h. le attività volte a favorire un invecchiamento attivo della popolazione.
!
3 - Prepariamo le comunità e diamo risposta a emergenze e disastri
Obiettivi specifici:
•
Salvare vite e fornire assistenza immediata alle comunità colpite dal
disastro
•
Ridurre il livello di vulnerabilità delle comunità di fronte ai disastri
•
Assicurare una risposta efficace e tempestiva ai disastri ed alle
emergenze nazionali ed internazionali
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Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Settimo Torinese
•
Ristabilire e migliorare il funzionamento delle comunità a seguito di
disastri
Costituiscono attività di quest'area:
a. le attività di prevenzione e preparazione delle comunità ai disastri;
b. le attività di risposta alle emergenze nazionali;
c. la risposta ai disastri internazionali;
d. le attività psico-sociali in emergenza;
e. il recupero a seguito di disastri e crisi;
f. l'assistenza sanitaria in occasione di grandi eventi;
g. i soccorsi
speciali (soccorsi con mezzi e tecniche speciali, operatori
polivalenti di salvataggio in acqua, unità cinofile, soccorsi su piste da
sci);
h. il settore NBCR;
i. le attività di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
!
4 - Disseminiamo il Diritto Internazionale Umanitario, i Principi
Fondamentali ed i Valori Umanitari e cooperiamo con gli altri membri
del Movimento Internazionale
Obiettivi specifici:
•
Adempiere il mandato istituzionale della diffusione del Diritto
Internazionale Umanitario, dei Principi Fondamentali e dei Valori
Umanitari
•
Sviluppare opportunità di collaborazione all'interno del Movimento
Internazionale, coerentemente con il Principio Fondamentale di
Universalità
Costituiscono attività di quest'area:
a. la disseminazione del Diritto Internazionale Umanitario;
b. la disseminazione dei Principi Fondamentali e dei Valori Umanitari del
Movimento Internazionale;
c. i progetti di cooperazione (bilaterali e/o multilaterali) con le altre Società
Nazionale sia a livello nazionale che decentrato;
d. le attività volte alla promozione della tutela dell'emblema;
e. l'IDRL (International Disaster Response Laws, Rules and Principles,
promosso dalla Federazione Internazionale).
!
5 - Promuoviamo attivamente lo sviluppo dei giovani e una cultura
della cittadinanza attiva
Obiettivi specifici:
•
Promuovere lo sviluppo della fascia giovane della popolazione e favorirne
l'empowerment
•
Promuovere ed Educare alla cultura della cittadinanza attiva
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Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Settimo Torinese
Costituiscono attività di quest'area:
a. la prevenzione, mitigazione e recupero della devianza giovanile;
b. b. la promozione della donazione volontaria del sangue ai più giovani
(Club 25);
c. l'educazione alla salute e la promozione di stili di vita sani fra giovani
(MST, HIV, Progetto "IDEA: Igiene, Dieta, Educazione Alimentare", ecc.);
d. l'educazione alla sicurezza stradale;
e. la promozione dei Principi Fondamentali e di una cultura della nonviolenza e della pace ("YABC", bullismo, educazione alla pace, "Youth on
the run", ecc.);
f. le attività educative rivolte a bambini ed adolescenti. Rimangono ferme
le disposizioni di cui all'Ordinanza Commissariale 28 marzo 2012, n.
146/12;
g. il progetto "Climate in action";
h. le attività di cooperazione e gli scambi internazionali giovanili
!
6 - Agiamo con una struttura capillare, efficace e trasparente, facendo
tesoro dell'opera del Volontariato
Obiettivi specifici:
•
Aumentare la capacità sostenibile della Croce Rossa Italiana a livello
locale e nazionale, di prevenire ed affrontare in modo efficace le
vulnerabilità delle comunità
•
Rafforzare la cultura del servizio volontario e della partecipazione attiva
•
Assicurare una cultura di responsabilità trasparente nei confronti dei
nostri stakeholder
•
Mantenere gli statuti, regolamenti e piani d'azione in linea con le
raccomandazioni e decisioni internazionali
•
Adattare ogni nostra azione all'evoluzione dei bisogni delle persone
vulnerabili
Costituiscono attività di quest'area:
a. lo sviluppo organizzativo;
b. la comunicazione (esterna, interna, documentazione);
c. la promozione e le politiche del volontariato;
d. la promozione-reclutamento-fidelizzazione dei soci attivi e dei
sostenitori;
e. lo sviluppo dei partenariati strategici;
f. la pianificazione e la progettazione dei servizi;
g. la trasparenza;
h. l'advocacy;
i. il fundraising;
j. la gestione delle risorse umane;
k. il monitoraggio delle attività e dei progetti in corso di implementazione,
nonché la valutazione del loro impatto.
!
NB: Realizzazione di questi obiettivi = realizzazione obiettivi Strategia 2020
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Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Settimo Torinese
Nota sulle Componenti della C.R.I.
!
Attualmente esistono tre componenti, in cui è possibile prestare il proprio
servizio: I Volontari di Croce Rossa, il Corpo Militare e le Infermiere Volontarie.
!
I Volontari di Croce Rossa sono il cuore pulsante dell’Associazione, svolgono
tutte le attività sopra descritte.
!
Il Corpo Militare e le Infermiere Volontarie sono due Corpi Ausiliari delle Forze
Armate: la Croce Rossa presta il suo servizio alle Forze Armate, mantenendo
comunque i suoi Principi di Neutralità, Imparzialità e Indipendenza!
!
Corpo Militare
La Croce Rossa Italiana, in virtù delle convenzioni internazionali ed in forza
delle leggi nazionali dispone tra le sue componenti, per l'assolvimento dei
compiti di emergenza del tempo di pace e di guerra, di un Corpo Militare
ausiliario delle Forze Armate. E' composto da un contingente di personale in servizio e da personale in
congedo, arruolato su base volontaria e altamente specializzato: medici,
psicologi, chimici-farmacisti, commissari, contabili, infermieri e soccorritori. Nei propri ruoli in congedo conta oggi 19.314 iscritti, che vengono richiamati
periodicamente per addestramento. Il Corpo Militare in situazioni di emergenza nazionale ed internazionale gestisce
ospedali da campo, presidi medici avanzati, nuclei sanitari e logistici mobili e
nuclei di decontaminazione NBCR.
!
Infermiere Volontarie
Ausiliarie delle Forze Armate, le Infermiere Volontarie oltre a portare aiuto e
conforto in caso di guerra, di emergenze sia nazionali che internazionali, sono
da sempre impiegate anche in missioni umanitarie in Italia e all'estero. Le "Crocerossine" conseguono un diploma dopo un corso teorico-pratico della
durata di due anni e prestano la loro opera negli ospedali militari, in quelli
civili, nelle postazioni di pronto soccorso, negli ambulatori, nei centri di
assistenza e in qualsiasi posto sia necessario la loro presenza. Nel 2008 sono
state 10.124 le socie iscritte come Infermiere Volontarie.
!
Precedentemente la Croce Rossa Italiana era divisa in un maggior numero di
componenti: Volontari del Soccorso, Pionieri, Comitato Femminile, Donatori di
Sangue, Corpo Militare e Infermiere Volontarie.
!
Attualmente le componenti “civili” sono state fuse nei “Volontari di Croce
Rossa”.
Questo significa, che “tutti possono fare tutto” e anzi, i volontari sono invitati a
prestare il proprio servizio per qualunque tipo di attività, dalle campagne di
prevenzione al servizio E/U 118, alle attività socio-assistenziali e alle attività
per i giovani.
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