Dal Messico: Fratel Luigi
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Dal Messico: Fratel Luigi
MISSIONI Dal Messico: Fratel Luigi Fratel Luigi Archetti Missione di Tijuana (Messico) Febbraio 1998 Domenica 8. Tijuana ancora una volta è stata beffata dalle previsioni del tempo. Martedì scorso, quando ormai tutte le scuole erano in piena attività, è arrivato l’ordine di mandare tutti a casa perché il nubifragio sovrastava la città creando problemi e pericoli a causa della morfologia infelice della città, unitamente al dissesto del suolo provocato dall’insediamento selvaggio. Giorno dopo giorno radio e televisione si incaricarono di aggiornare la sospensione per tutta la settimana e tutto rimase nel binario della normalità. Alle tre di stanotte si scatenò un temporale imprevisto e in mezz’ora caddero 15mm di pioggia. La furia del vento e della pioggia furono tali che in vari punti la città piombò nella tragedia del ’93. Crollano case e muri di cinta e tutto scivola in basso trascinando materassi, carcasse di frigo e di stufe, pneumatici, sassi e fango. Le macchine si ammucchiano le une sulle altre ed è di nuovo tragedia. I senzatetto sono più di cinquecento e i morti accertati una ventina. Il confronto con i 130 morti di cinque anni fa dice quanto migliorò la struttura globale della città. Nessuno s’aspettava un colpo così duro dopo tanto sforzo per prevenirlo. Quest’anno il fattore dirompente è stata la intensità Lunedì 9. L’ordine è di tenere le scuole chiuse anche oggi per avere meno macchine per le strade e facilitare il lavoro febbrile dell’esercito e dei mezzi del comune per liberare le strade dal fango e riattivare la circolazione. Il telegiornale locale alle 21 informa che le scuole domani possono riprendere le attività dopo sei giorni di sospensione. Sabato 14. La sospensione scolastica della settimana scorsa ha provocato scompiglio nella programmazione. Questo vale per gli esami mensili delle elementari come per l’uscita 20 culturale delle medie, in programma per ieri. L’unica cosa che non ha subito spostamenti è la festa di S. Valentino. Ieri in tutte le scuole ci sono stati momenti celebrativi, ormai consacrati dalla tradizione, per festeggiare “el amor y la amistad”. A sera F. Davide partecipa come giudice nella seconda fase della eliminatoria del concorso della canzone vocazionale. Domani gli toccherà la terza fase. Frattanto nel pomeriggio il “niño” è tornato a fare notizia. Per andare come per tornare da Playas per le nozze di Rocìo, figlia della nostra prima direttrice, invece dei consueti venti minuti c’è voluta un’ora a causa di smottamenti, allagamenti, deviazioni. Le migliaia di camion di terra e fango tolti dalle strade durante la scorsa settimana, calcolati in 100.000 metri cubi, grazie anche a centinaia di spalatori stagionali assoldati dal comune, hanno agevolato il traffico, ma non hanno potuto fare il miracolo di risolvere il problema alla radice. Per raggiungere tale scopo la pubblica amministrazione è in attesa di un centinaio di miliardi promessi dal governo. Mercoledì 18. Ieri a causa del maltempo, le scuole sono nuovamente rimaste chiuse. Oggi un solicello primaverile mette voglia di recuperare il tempo perso. Dalle 9 a mezzogiorno si svolge l’ottavo incontro dell’amicizia nel salone dell’Ippodromo Agua Caliente, organizzato dall’associazione genitori. I partecipanti hanno superato le 600 presenze. Verso sera si svolge la marcia per la giustizia e la libertà, promossa dai Fratelli Maristi, per denunciare alle autorità e alla cittadinanza, l’abuso di cui sono stati fatto oggetto il passato 31 gennaio. Venerdì 20. Di nuovo chiusi. Mentre siamo alle prese con l’idraulico, il fabbro e l’elettricista ci fa visita il P. Paco Ornelas, il cappellano del Collegio che due anni e mezzo fa andò in missione in Uganda, in appoggio a un campo di FAMIGLIA PARROCCHIALE DI CALINO N. 19 APRILE 1998 MISSIONI profughi. Il gesuita viene a vedere viene a vedere in che momento può passare a salutare le vecchie conoscenze. Domenica 22. Il maltempo continua a farla da padrone. L’incontro di promotori vocazionali che doveva svolgersi dalle parti di Tecate, a causa dell’inagibilità del posto e della scarsa partecipazione, va a finire che in casa Fratelli trova una sistemazione più che confortevole. A sera, insieme a un ristretto gruppo di amici, sfruttiamo qui in casa la compagnia di P. Paco. Lunedì 23. Come programmato, alle 7.45 il P. Paco è in Collegio. Il primo momento della sua permanenza la dedica al personale del Collegio e poi dalle 9 alle 10.30 anche i bambini hanno modo di ascoltarlo e festeggiarlo. Prosegue per Alta Brisa dove i più grandicelli, che ben lo ricordano, gli esprimono la loro simpatia e per una buona mezz’ora pendono dalle labbra del missionario. Nell’una e nell’altra scuola il bagno di foto e di abbracci non fanno cronaca. Mercoledì 25. Cominciamo con l’assemblea mensile che la sospensione di ieri non aveva permesso di effettuare. Seguono i turni per l’imposizione delle ceneri, mentre i più grandicelli affrontano l’esame di ammissione alla media. I candidati esterni sono accorsi ieri pomeriggio ad Alta Brisa per la stessa prova d’esame. Sul far della sera, in Plaza Patria, partecipiamo ad una manifestazione culturale organizzata dalla nostra zona scolastica. Gli artisti del festival sono i maestri e i direttori delle varie scuole. Per FAMIGLIA PARROCCHIALE DI CALINO N. 19 APRILE 1998 consenso unanime il mattatore della serata è stato il Colegio Familia. Giovedì 26. Alle 19.30 F. Roberto mi accompagna al seminario maggiore, da dove alle 20 partono per Hermosillo (Sonora) i 90 catechisti che domani pomeriggio rappresenteranno la diocesi nella prima “tre giorni catechistica” della zona Nord-Ovest del Messico. Il viaggio è stato un po’ avventuroso perché invece delle normali 12 ore ne abbiamo impiegato 18. Sbrigate le formalità d’iscrizione, la macchina organizzativa prende il suo ritmo e tutto procede bene. Anche l’assegnazione della camera per la notte è stata ammirevole perché sono riusciti a sistemare gratuitamente le 400 persone arrivate dalle diocesi di La Paz, Obregòn, Mexicali e Tijuana. Il tema era un po’ scontato: il ruolo dello Spirito Santo nella vita della diocesi e nella vita del catechista. L’ambiente tranquillo, il clima primaverile (in Sonora pregano perché piova), la varietà di esperienze e di persone, le celebrazioni accurate, la sorpresa di un’ora di balletti folkloristici il sabato notte e soprattutto quel sentirsi bene a causa della straordinaria accoglienza, ha lasciato in tutti la voglia di ripetere ogni anno l’incontro dei catechisti. 21