III ODORE DI VANIGLIA TRA LE CHIOME

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III ODORE DI VANIGLIA TRA LE CHIOME
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ODORE DI VANIGLIA TRA LE CHIOME
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In Friuli, a pochi chilometri da Udine, Bordano e Interneppo
sono due piccoli abitati che nel 1976 si sono trovati al centro del
sisma che ha devastato la regione. In pochi anni, appena successivi al tragico evento, le case sono state ricostruite ma la singolarità
è che oggi rivivono anche grazie alle farfalle.
I tanti e particolari microclimi sotto il monte San Simeone, tra il
lago di Cavazzo e il fiume Tagliamento, rendono questo luogo particolarmente adatto ad ospitare i lepidotteri notturni, crepuscolari
e diurni, così che gli abitanti di queste due comunità organizzano
un festival tutto dedicato a loro. In questa occasione molti artisti
vengono invitati a dipingere le mura delle nuove case con assegnato un tema per il murales: le farfalle.
Tra le chiare stradine, nei viottoli, dentro le case, dentro e fuori
un piccolo asilo per bambini (dedicato al musicista Augusto Daolio), si assiste ad un’esultanza di figure e colori, che fanno rinascere un’armonia legata al verde della splendida natura circostante.
Ma perché ancora tanto interesse per quest’insetto?
Non è un essere come gli altri.
Bisogna essere veramente aridi e induriti se alla vista di una farfalla non si prova gioia, anche solo per l’essersi ridestato in noi un
frammento di fanciullesco incanto.
La farfalla esprime la forma più festosa e vitale di un animale.
Unitamente creativa e caduca, lei non vive per cibarsi e invecchiare, vive solamente per amare e concepire.
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Il suo mirabile abito, nel taglio come nei colori, nelle scaglie
come nella fulgente peluria, è espressione del mistero che accompagna la sua esistenza, stratagemma per attrarre con magia e seduzione l’altro sesso, foggia splendente necessaria per avviarsi radiosa alla festa della procreazione 20 21.
Spesso nelle farfalle s’intravedono innumerevoli trasfigurazioni, costruzioni di luce riflessa di desideri della più spontanea esperienza interiore. Probabilmente più di chiunque altro Vladimir
Nabokov ha narrato questa loro essenza:
Mio padre mi raccontava i profumi delle farfalle, di muschio, di vaniglia; le loro voci… l’incredibile arguzia del loro mimetismo, che non è spiegabile solo con la lotta per la sopravvivenza; che è troppo raffinato per
limitarsi a ingannare predatori casuali, e sembra essere stato inventato da
un pittore spiritoso proprio per gli occhi intelligenti dell’uomo…
Nabokov scrisse Lolita mentre con la sua compagna, d’estate,
andava a caccia di farfalle 22.
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I colori e i disegni presenti sulle ali delle farfalle, dai più modesti e mimetici ai più
luminosi e contrastati, sono dovuti ad un armonioso mosaico di migliaia di
piccole scaglie. Accanto a queste scaglie responsabili del colore compaiono
sovente sulle ali speciali squame che secernono sostanze fragranti, atte a conferire
all’insetto profumi di fiori, di vaniglia, di cannella, di limone, di cioccolato, di
muschio.
Queste squame odorifere sono in relazione con particolari cellule ghiandolari
situate nello spessore della membrana alare, la secrezione profumata passa in
una scanalatura della scaglia per disperdersi in corrispondenza dei margini
apicali. I profumi che vengono secreti da queste particolari squame esercitano
sull’altro sesso un’attrazione irresistibile. In linea generale ad emettere questi
afrodisiaci sono i maschi delle farfalle diurne e le femmine delle farfalle notturne.
Spesso sono emessi anche da grossi ciuffi di setole situati lungo l’addome, che, in
alcuni paesi dell’oriente, sono usati come spezie in cucina.
In un territorio ancora selvaggio del Kenya, una tribù, i Samburu (probabilmente
dal termine Masai “sampurumpur” che vuol dire farfalla) sono indigeni che
amano dipingersi con colori forti e vivaci, si spostano nelle foreste e tra i campi per
il piacere di farsi ammirare le decorazioni in forte contrasto cromatico con l’ambiente circostante.
La gran parte degli esemplari raccolti è depositata presso il Museo di Zoologia
Comparata di Harvard e la collezione della Cornell University.
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Così come ammette l’autore, i posti che ha visitato e la caccia
hanno avuto un’influenza determinante nell’immaginare e costruire la vicenda estrema, scavata nell’animo umano, che descrive la
schiavitù, il raptus emotivo di un uomo maturo nei confronti di
una “ninfetta” dodicenne 23.
Nabokov.
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Lungo i sentieri di montagna, che visitò e riportò come scena nel suo libro,
catturò il primo esemplare conosciuto di femmina di Lycaeides sublivens Nabokov.
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Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima
mia.
…Sentii, sotto la punta guizzante delle mie dita, i minuscoli peli che
le si rizzavano impercettibilmente sugli stinchi. Mi perdetti nel calore acre
ma sano che aleggiava intorno a Lo come una bruma estiva. …Era tutto
pronto, ormai. I nervi del piacere erano scoperti. …Subito Lo rotolò via dal
sofà e balzò in piedi… E lì rimase, scarmigliata, le guance in fiamme, battendo le palpebre e sfiorando me e il mobilio con gli stessi occhi indifferenti, e mentre ascoltava o parlava continuava a battere sul bordo del tavolo la pantofola che aveva in mano. Benedetto Iddio, non si era accorta di
nulla!
Un gran merito racchiude l’opera di catalogazione degli entomologi, e vero piacere emerge dai racconti di coloro che ad essa si
sono dedicati. Attratti dalle delicate fragranze, hanno ricercato e si
sono incuriositi, hanno contemplato e osservato, con piccoli movimenti e tocchi lievi ed essenziali hanno raccolto, descritto e divulgato, appagandosi.
Con le sue verdi e odorose chiome il Vulture è un luogo felice
per le farfalle. Laddove volano, sembrano lasciare, nella loro scia,
aliti di profumo che si aggiungono agli odori di terra umida, di
erba fresca e a quelli di colorate e soleggiate radure.
Le ricche raccolte effettuate da numerosi entomologi nei suoi
straordinari microhabitat hanno documentato la presenza di specie
ed endemismi molto rari. Grazie ai quali oggi l’antico vulcano
spento può essere figurato come un luogo brulicante di variopinte
ali di farfalle.
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UN CAMPIONE DI SPECIE DI FARFALLE
PARTICOLARI E RARE RACCOLTE SUL
VULTURE DA HARTIG
ATTUALE DENOMINAZIONE
Ocneria prolai
Ocneria ledereri
Drymonia trimacula ssp. albofasciata
Drymonia dodonaea
Craniophora ligustri ssp. calabrolucana
Craniophora ligustri
Sparta paradoxaria
Celonoptera myrificaria
Melitaea diamina ssp. nigrovulturis
Melitaea diamina ssp. nigrovulturis
Ptilophora plumigera ssp. variabilis
Ptilophora plumigera
Schistostege decussata ssp. lugubrata
Schistostege decussata
Dasypolia templi ssp. calabrolucana
Dasypolia templi
Tutte le sottospecie non vengono più considerate come tali, ad eccezione della Melitaea
diamina ssp. nigrovulturis (vola sulle radure della splendida pineta situata in vetta al
Monte Vulture).
Recentemente PARENZAN ha segnalato per il Vulture la presenza di altre specie significative, e in particolare: Proserpinus proserpinus, Hypomecis roboraria, Earias
insulana, Cucullia gnaphalii, Omphalophana serrata.
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