Le casse vuote dei Comuni
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Le casse vuote dei Comuni
La cultura Oggi il secondo cd con Repubblica Frédéric Beigbeder “Perché l’amore è passione a tempo” I “tesori nascosti” di Amy Winehouse ANAIS GINORI Fondatore Eugenio Scalfari NZ SS-1F ❋ www.repubblica.it Anno 37 - Numero 176 CON “ZAGOR” € 8,10 Bruce Springsteen “Sfiorai il suicidio per la depressione” ANGELO AQUARO Direttore Ezio Mauro € 1,20 in Italia Gli spettacoli giovedì 26 luglio 2012 ALVOHXEBbahaajA CQDEDLDGDU 9 770390 107009 20726 SEDE: 00147 ROMA, VIA CRISTOFORO COLOMBO, 90 - TEL. 06/49821, FAX 06/49822923. SPED. ABB. POST., ART. 1, LEGGE 46/04 DEL 27 FEBBRAIO 2004 - ROMA. CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: A. MANZONI & C. MILANO - VIA NERVESA, 21 - TEL. 02/574941. PREZZI DI VENDITA: PROV. VE CON LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE € 1,20; PROV. NU-OR CON LA NUOVA SARDEGNA € 1,20 (CON IL VEN E D € 1,50). AUSTRIA, BELGIO, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, IRLANDA, LUSSEMBURGO, MALTA, MONACO P., OLANDA, PORTOGALLO, SLOVENIA, SPAGNA € 2,00; CANADA $1; CROAZIA KN 15; REGNO UNITO LST 1,80; REPUBBLICA CECA CZK 64; SLOVACCHIA SKK 80/€ 2,66; SVIZZERA FR 3,00; UNGHERIA FT 495; U.S.A $ 1,50 Scandalo sanità lombarda, il denaro transitato su conti svizzeri. Al leader pdl contestati i viaggi e le vacanze pagati da Daccò Corruzione, indagato Formigoni R2 Londra 2012, Giochi di potere quanto vale un’Olimpiade “AlGovernatore8,5milionidieuro”.Luireplica:vinceròio12a0 Borse in ripresa, cala lo spread. Rallenta anche la Germania Da Parigi e Madrid pressing sulla Merkel “Attuare gli accordi Ue” MADRID — È un pressing sulla cancelliera quello messo in atto da Parigi e Madrid per ottenere l’attuazione degli accordi europei anti-spread. Lieve miglioramento dei mercati. SERVIZI DA PAGINA 8 A PAGINA 11 L’analisi La sindrome di Gulliver BERNARDO VALLI VERO, la Germania di Angela Merkel a volte fa pensare a Gulliver, l’eroe di Jonathan Swift che si scopre un gigante impigliato tra i minuti abitanti dell’isola di Lilliput. L’idea è disinvolta, il paragone azzardato, perché l’Europa non è abitata da lillipuziani che dilagano nelle ricche vallate della Repubblica federale condizionandone i movimenti. SEGUE A PAGINA 27 È ROMA — La procura di Milano ha formalmente indagato il governatore lombardo Roberto Formigoni per corruzione. Al presidente della Regione vengono contestate tangenti per 8,5 milioni di euro presumibilmente ricevute dal faccendiere Pierangelo Daccò. Il denaro – che secondo gli inquirenti sarebbe transitato su conti svizzeri – avrebbe pagato viaggi e vacanze del leader Pdl. Ieri il governatore ha tenuto una conferenza stampa per dichiararsi innocente: “Vincerò io 12 a 0”, ha detto. BERIZZI, COLAPRICO DE RICCARDIS MONTANARI E RANDACIO ALLE PAGINE 2, 3 E 4 LA STRADA OBBLIGATA DELLE DIMISSIONI GAD LERNER A CHE gli è preso a Roberto Formigoni? Pareva in preda a ebbrezza da perdizione ieri sera mentre tirava sciabolate ai direttori dei “giornaloni” e ai “gazzettieri della Procura di Milano”, colpevoli di anticipare da mesi l’ovvio e il risaputo, cioè che da governatore della Regione Lombardia ha favorito l’arricchimento dei suoi amici, traendone vantaggi politici e materiali. SEGUE A PAGINA 26 M Monti: basta allarmismo sociale, non tocchiamo le tredicesime Le casse vuote dei Comuni “Niente stipendi ad agosto” Il reportage Diario Spagna, il paese ammalato LUCIO CARACCIOLO AFRICA comincia ai Pirenei», stabiliva Alessandro Dumas padre. «La Spagna è il problema, l’Europa la soluzione», replicava un secolo dopo José Ortega y Gasset. «La Spagna non è l’Uganda», sta scritto nell’sms che Rajoy ha spedito il 9 giugno al suo ministro dell’Economia. ALLE PAGINE 38 E 39 CON ARTICOLI DI ESPOSITO E RICCI «L’ Assad lancia contro gli insorti carri armati e super elicotteri Tra i ribelli della battaglia di Aleppo “Dio è con noi” LUKE HARDING A PAGINA 17 Il caso La Siria brucia ROMA — Annuncio shock dei Comuni: sono a rischio gli stipendi di agosto dei dipendenti pubblici. Colpa dei tagli e del basso gettito Imu, sostengono i sindaci. Senza soldi sono ben quaranta i capoluoghi di provincia che devono fare i conti con le politiche di rigore del governo. Tra le città in sofferenza anche Roma e Napoli. Intanto il premier Mario Monti assicura che non verranno toccate le tredicesime degli statali. “Non è previsto alcun blocco”, ha detto il premier. LAURIA E PETRINI ALLE PAGINE 6 E 9 ASSANTE, AUDISIO, CROSETTI DE GREGORIO, FRANCESCHINI, SISTI E ZUCCONI DA PAGINA 31 A PAGINA 37 LA PRIMA MEDAGLIA TONY BLAIR ATTESA è quasi finita. Gli impianti spettacolari sono pronti. I media di tutto il mondo si stanno sistemando. Gli atleti sono già arrivati, e sono impazienti di iniziare a gareggiare. Dopo tutto il lavoro intenso e gli sforzi impegnativi – nonché molte discussioni – i Giochi olimpici avranno finalmente inizio questa settimana. SEGUE A PAGINA 27 L’ La storia Il Consiglio di stato accoglie il ricorso: crea danno economico Libri prestati o regalati ai clienti dei bagni, boom di iniziative Milano, blitz dei parcheggiatori sospesa l’area anti-traffico L’estate di Kafka sulla spiaggia biblioteche tra gli ombrelloni ILARIA CARRA ALESSIA GALLIONE MILANO L LIBERI tutti per i motori scatterà già oggi. Da questa mattina, per entrare nel centro di Milano non si pagherà più Area C, il ticket di cinque euro che la giunta Pisapia ha introdotto sei mesi fa per combattere il traffico. Telecamere spente. E un clamoroso stop forzato, che già divide e fa discutere. SEGUE A PAGINA 20 I Esplode la protesta degli operai la Procura sotto assedio Taranto blindata per il sequestro Ilva “Siamo condannati” GIULIANO FOSCHINI A PAGINA 19 VALERIO MAGRELLI OGGI ALLE 19 Q RSera su iPad e pc tutto il mondo in un clic UANDO si dice una notizia in controtendenza… Mentre lo spread aumenta, mentre le tasse crescono, mentre l’Europa vacilla e la disoccupazione sale, mentre il clima di regressione psico-economica culmina nell’atroce notizia del ritorno berlusconiano, ecco l’annuncio che le biblioteche pubbliche resteranno aperte a luglio e agosto! SEGUE A PAGINA 21 CON UN ARTICOLO DI SCALISE llaa RReeppuubbbblliiccaa GIOVEDÌ 26 LUGLIO 2012 ■2 POLITICA E GIUSTIZIA INTERNA L’inchiesta Formigoni indagato per corruzione “Favorita la Fondazione Maugeri” da Daccò ha ricevuto oltre 8 milioni Soldi transitati su conti svizzeri: finanziamento illecito SANDRO DE RICCARDIS MILANO — È una nota ufficiale del capo della procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati, alle 13.45, a confermare ufficialmente quello che Roberto Formigoni ha cercato di negare fino a pochi minuti prima: il governatore della Lombardia è indagato per corruzione aggravata dal carattere transnazionale. L’inchiesta è quella sui presunti fondi neri creati dai 70 milioni distratti dalla clinica Maugeri. Secondo l’impianto accusatorio del procuratore La misura risale al 14 giugno scorso, ma è stata desecretata soltanto ieri aggiunto Francesco Greco e dei pm Laura Pedio, Antonio Pastore e Gaetano Ruta, il politico avrebbe ricevuto “utilità” pari a 8 milioni e mezzo di euro, in cambio di quindici delibere regionali. Una legislazione in ambito sanitario che avrebbe garantito alla Fondazione Maugeri rimborsi per ben duecento milioni dal 2001 al novembre 2011. La procura ha notificato a Formigoni un avviso di garanzia — l’iscrizione è dello scorso 14 giugno, secretata fino a ieri — e un contestuale invito a comparire davanti ai pm dopodomani. Il suo legale, Salvatore Stivala, ha fatto sapere però che l’interrogatorio sarà rinviato alla prima data utile per entrambe la parti. Davanti agli investigatori, Formigoni dovrà chiarire i suoi rapporti con il faccendiere Pierangelo Daccò e l’ex assessore regionale lombardo Antonio Simone, entrambi in carcere da mesi a San Vittore. Grazie al loro lavoro di lobbying, avrebbero permesso alla clinica di incassare circa duecento milioni di fondi pubblici regionali per le cosiddette «funzioni non tariffabili». Per questo Formigoni è indagato in concorso anche con il presidente della fondazione Maugeri, Umberto Maugeri, e con il direttore amministrativo Costantino Passerino, a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari dieci giorni fa. Al governatore viene contesta- ta l’aggravante della transnazionalità: le indagini della sezione di polizia giudiziaria della procura avrebbero ricostruito i flussi di denaro fino ai conti correnti gestiti in Svizzera da uno dei fiduciari di Daccò, Giancarlo Grenci. Accuse gravi, che non fanno venire meno la solidarietà del centrodestra. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, si dice «sicuro che Formigoni continuerà ad amministrare egregiamente la Lombardia, fiore all’occhiello del buon governo» e parla di «invidie e attacchi strumentali da parte delle opposizioni». Le accuse della procura di Milano sono «accuse assurde» per il vicepresidente della Camera ed esponente di Comunione e Liberazione, Maurizio Lupi. «Siamo addirittura al complotto internazionale — ironizza Lupi — . Ora, dopo aver visto riconosciuto il suo ottimo lavoro per ben quattro volte dagli elettori, il presidente avrà il modo di chiudere, dimostrando la sua assoluta estraneità, la violenta campagna mediatica di cui è vittima». Chiedono le dimissioni dalla presidenza del Pirello- ne, invece, tutte le opposizioni, da Sel all’Idv, e per la prima volta anche l’Udc. «Il voto anticipato continua ad essere l’unica strada percorribile per rinnovare una situazione sempre più ingestibile» attacca il segretario lombardo del Partito Democratico, Maurizio Martina, mentre Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, dice «basta con quest’assemblea piena di indagati e condannati. I lombardi hanno diritto ad avere rappresentanti degni». © RIPRODUZIONE RISERVATA Le tappe L’INCHIESTA GLI ARRESTI LE VACANZE IL GOVERNATORE L’inchiesta della procura di Milano sulla Fondazione Maugeri, iniziata ad aprile, prende il via da quella sul crac del San Raffaele Il 13 aprile il gip emette sei ordinanze di custodia cautelare, tra gli altri per Antonio Simone e Pierangelo Daccò, già in carcere per il San Raffaele Il governatore lombardo Roberto Formigoni avrebbe fatto vacanze ai Caraibi e in yacht a spese di Daccò Formigoni smentisce Formigoni è indagato dai pm nell’ambito dell’inchiesta sulla Maugeri per corruzione aggravata dalla transnazionalità in concorso con altri L’intervista Civati, consigliere regionale del Pd: nel centrosinistra una coalizione che si prepari a governare la Lombardia “Il suo tempo è finito, si deve dimettere” MILANO — Giuseppe Civati, consigliere regionale del Pd, dopo la conferma dell’avviso di garanzia a Roberto Formigoni invita il governatore a dimettersi: «Ormai è alla fine, il velo si è squarciato. Anche stavolta è riuscito a non rispondere». Formigoni, però, dice che non è successo nulla di nuovo. «È riuscito a non rispondere nemmeno questa volta. Le accuse che gli sono state rivolte sono molto significative. Per dirla con una battuta anche noi del Pd non cadiamo certo oggi dalla sedia». Perché? «Prima sosteneva che non era nemmeno indagato. Poi che forse lo era, ma che i giornalisti non dicono mai la verità. Adesso che è vero sostiene che lui non è stato rinviato a giudizio come invece stato chiesto per Nichi Vendola. Il fatto che Formigoni abbia gli stessi problemi degli altri non ri- Giuseppe Civati, Partito democratico solve il suo». L’avviso di garanzia ha squarciato un velo? «Per me si era già squarciato anche prima, il suo tempo è finito. Anche nel reato che gli è stato contestato Formigoni è riuscito ad essere eccellente, ma non virtuoso. Lui resisterà, la Lega lancerà il solito preultimatum». Lei è pronto a raccogliere la sfida? «Io sono pronto, ma dobbiamo esserlo tutti. Vorrei che il mio partito si facesse carico del tema della Lombardia a livello nazionale. Chiedo al mio segretario Bersani di chiarire il quadro politico. Esca dall’ambiguità, deve convocare le primarie e insieme a quelle per scegliere il candidato per la Lombardia. Fissi i limiti forti di una coalizione e faccia delle proposte per governare la Lombardia». (a. m.) © RIPRODUZIONE RISERVATA llaa RReeppuubbbblliiccaa @ GIOVEDÌ 26 LUGLIO 2012 La reazione PER SAPERNE DI PIÙ www.regione.lombardia.it www.procura.milano.giustizia.it ■3 Il Celeste sfida tutti: certo che i miei comportamenti sono stati rettilinei Show contro pm e giornali “Tutto qua? Resto al mio posto e vincerò dodici a zero” LA DIFESA “Ho letto le carte e mi sono detto: tutto qua? Io rimango al mio posto”, ha dichiarato ieri Roberto Formigoni ANDREA MONTANARI MILANO — «Tutto qua? Resto al mio posto. Perché so che i miei comportamenti sono sempre stati rettilinei. Anche questa volta vincerò contro i magistrati 12 a 0». Quando Roberto Formigoni riceve la notizia dell’avviso di garanzia per corruzione aggravata sui fondi distratti alla fondazione Maugeri, si trova a Roma. Sta per entrare in Senato. Per “Lette le carte, non è emerso nulla di nuovo, i soliti episodi falsi Dov’è la corruzione? Non la vedo” una combinazione, deve essere ascoltato dalla commissione d’inchiesta di Palazzo Madama sulla corruzione nella Sanità dove ripete: «La Regione non ha alcuna responsabilità sui bilanci delle fondazioni Maugeri e San Raffaele». Sul suo sito, però dall’alba campeggia un messaggio dal sapore premonitore: «Auguro a Nichi Vendola di poter dimostrare la sua innocenza. Ma non posso non notare l’eclatante doppiopesismo dei giornalismo italiani. La notizia di Vendola è a pagina 15, mentre Formigoni indagato era in prima pagina». Il governatore lombardo decide di rientrare a Milano. C’è chi sostiene anche per confrontarsi con il suo legale, l’avvocato Salvatore Stivala. E soprattutto per fugare ogni dubbio di screzi con la Lega e presentarsi alla stampa con al fianco il vice governatore Andrea Gibelli del Carroccio. In realtà, Formigoni è al corrente della conferma dell’avviso di garanzia dall’alba. Quando ha letto le indiscrezioni sulla stampa. Ma nonostante questo non rinuncia ad attaccare i giornalisti: «Alcuni di voi hanno fatto da gazzettieri della Procura. Alcuni di voi sono stati avvertiti dalla Procura la sera prima». Anche se poi ammette: Non c’è nessuna novità. Perché sono cose che avevo già letto sui giornali». Anche quelli che fino al giorno prima aveva sostenuto che «scrivessero solo falsità». Quanto all’invito a comparire dei magistrati di Milano, il governatore della Lombardia ha precisato: «Parlerò con loro, ma in un giorno compatibile con gli impegni di tutti, magari non sabato. Mi ero già offerto di incontrarli». Tiene a precisare di essere «tranquillissimo. Sicuro di quello che ho fatto». Si rifiuta di ri- spondere ancora una volta alle domande dei giornalisti sulle sue vacanze ai Caraibi. «Chiarirò la mia posizione con i magistrati — insiste — ma senza passare dal visto della stampa, che non è sempre fedele e ha preso ormai una deriva gossippara». Per tutta la giornata Formigoni ha fatto di tutto per ostentare indifferenza. Fino a presentarsi in conferenza stampa indossando una sgargiante polo color fucsia con il col- Attacco ai cronisti “Alcuni di voi hanno svolto con diligenza il ruolo di gazzettieri della Procura” letto a quadroni rossi e bianchi. «Non mi dimetto. Non c’è stato alcun vantaggio per il San Raffaele e la Maugeri. La corruzione dov’è? Io non l’ho vista. E se mi rinvieranno a giudizio avrò la mia dodicesima assoluzione». Poi lascia uno spiraglio per il 2013: «È un passaggio nel quale certamente sarò presente in una posizione che valuterò con il mio partito e gli alleati». © RIPRODUZIONE RISERVATA FOTO:LAPRESSE I verbali Vacanze da vip, yacht e villa scontata i benefit in cambio di delibere pilotate I pm: da 15 provvedimenti della Regione indebiti vantaggi ai privati EMILIO RANDACIO MILANO — Ci sono mezze ammissioni di un paio di indagati, ci sono i costi gonfiati e i soldi che finiscono su fiduciarie di mezzo mondo. Ma anche le delibere — quindici, sostiene la Procura — con le quali la Regione Lombardia ha garantito corsie preferenziali ai rimborsi chiesti dalla Fondazione Maugeri. E poi c’è il ruolo di Pierangelo Daccò, amico di vecchia data del governatore lombardo, Roberto Formigoni, militanti entrambi di Comunione e liberazione. Per i pm Laura Pedio, Gaetano Ruta e Antonio Pastore, ci sono elementi sufficienti per accu- I reati collocati dal 2001 al 2011. “Altri pubblici ufficiali complici ancora da identificare” sare lo stesso Formigoni per corruzione, con l’aggravante della «transnazionalità», visto che al governatore sarebbe stato restituito parte di quel fiume di denaro sotto forma di «utilità», prelevandoli da conti svizzeri. In tre pagine consegnate ieri al legale del politico, Salvatore Stivala, i magistrati hanno riassunto il capo d’accusa. I reati sarebbero stati «commessi in Milano e all’estero dal 2001 al mese di novembre del 2011». Non solo l’esponente è indagato in questo filone, in concorso con lui ci sono anche Daccò, l’ex assessore Dc, Antonio Simone, Umberto Maugeri e Costantino Passerino, oltre a un alto funzionario del Pirellone e ad altri «pubblici ufficiali in via di identificazione». Le “utilità” VANTAGGI ALLA MAUGERI La triangolazione prospettata dall’accusa è semplice: strutture private convenzionate come la Maugeri per sopravvivere hanno bisogno dei rimborsi del Servizio sanitario nazionale. Per evitare iter troppo lunghi si affidano a Daccò. Daccò l’“agevolatore”, Daccò l’amico del presidente. Fino a maggio, i sei indagati per la distrazione di quasi 70 milioni di euro oppongono un muro ai pm. Niente di quell’enorme somma, che è una parte dei 200 milioni erogati dalla Regione Lombardia, è mai finito al governatore. Tra fine maggio e i primi di giugno le tesi degli indagati cambiano. Daccò, messo alle strette in un verbale del 19 maggio, ammette di aver garantito a Formigoni un lungo elenco di benefit, senza dire, però, che sono il prezzo della sua corruzione. Per l’accusa, invece, il governatore lombardo «avrebbe partecipato all’adozione di provvedimenti amministrativi (almeno quindici in dieci anni- 3.700.000 4.500.000 800.000 BARCHE DI LUSSO RESIDENZA IN SARDEGNA CAPODANNO AI CARAIBI I pm stimano in 3,7 milioni le spese per l’utilizzo degli yacht di Daccò e Simone da parte di Formigoni durante le estati 2007-2011 La villa in Costa Smeralda pagata 3 milioni da Alberto Perego, amico di Formigoni, secondo gli investigatori avrebbe un valore reale di 7,5 milioni Formigoni è stato ospite di Daccò in località dei Caraibi nelle festività di fine anno 2006-2011. Il valore di questi soggiorni secondo i pm è di circa 800 mila euro QUASI 9 MILIONI DI EURO «Una parte dei fondi» sottratti alla Fondazione Maugeri, secondo un’informativa degli investigatori datata 27 giugno scorso, «è stata utilizzata per l’acquisto, il mantenimento e il trasferimento di beni di lusso e per alimentare il vasto “portafoglio di benefit” di cui, negli anni, hanno beneficiato Roberto Formigoni e il suo entourage». Poco meno di 9 i milioni arrivati, soprattutto in contanti, al governatore attraverso Daccò. Non si tratta di denaro versato su conti correnti riconducibili all’esponente del Pdl, ma di spese effettuate dal governatore e pagate da Daccò. ELLEKAPPA ndr) della giunta e della direzione generale della sanità della Regione Lombardia diretti a trasferire ingenti risorse pubbliche ulteriori rispetto ai rimborsi dei Drg (i «rag- gruppamenti omogenei» con cui vengono rimborsate le prestazioni-ndr) e comunque a procurare alla fondazione Maugeri indebiti vantaggi». BARCHE DI LUSSO E VILLE Il 28 ottobre 2011, per esempio, viene rogitata la vendita di una super villa poco distante da Porto Cervo, in Sardegna. L’acquirente è Alberto Perego, uomo tra i più fidati del governatore, che convive con lui in una casa dei Memores Domini di Cl. A venderla una società dietro cui, sostengono oggi i detective, c’è appunto Daccò. La cifra è tutt’altro che irrisoria: 3 milioni di euro. Ma si tratta di sette stanze su tre livelli in una delle zone più esclusive della Costa Smeralda. I milioni da sborsare stando alle quotazioni di mercato — stima l’accusa — avrebbero dovuto essere 7,5. VACANZE AI CARAIBI Zero euro, invece, sarebbero costate al governatore le vacanze invernali ai Caraibi (800 mila gli euro sborsati da Daccò tra il 2006 e il 2011), e le barche ad esclusivo uso Per mesi Daccò ha fatto muro. Poi a metà maggio ha elencato i “doni” a Formigoni del governatore (ben 3,7 i milioni di spese sostenute dal faccendiere in diversi anni per mantenere le imbarcazioni e i loro equipaggi). FINANZIAMENTI E CENE Al conto finale di quasi nove milioni, si deve aggiungere l’ultima spesa. Daccò, insieme al coindagato ed ex assessore alla Sanità Antonio Simone, si sarebbe sobbarcato anche una fetta di spese elettorali del governatore. Un esempio sono i 70 mila euro di finanziamenti al Meeting di Cl a Rimini, o il quasi mezzo milione pagato per cene di rappresentanza in hotel di lusso a cui partecipava ovviamente il governatore. © RIPRODUZIONE RISERVATA llaa RReeppuubbbblliiccaa GIOVEDÌ 26 LUGLIO 2012 ■4 @ POLITICA E GIUSTIZIA INTERNA PER SAPERNE DI PIÙ inchieste.repubblica.it www.formigoni.it La storia INDAGATO Roberto Formigoni in conferenza stampa, ieri, dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia per corruzione FOTO:LAPRESSE Tutte le contraddizioni di Formigoni il governatore incapace di dare risposte Le cinque questioni che i pm stanno ponendo al presidente lombardo PIERO COLAPRICO MILANO — «Scusi, ma chi è lei che fa questa domanda?». Un furibondo Roberto Formigoni si rivolgeva così al collega di Repubblica, il quale cercava una minima ricevuta sulle feste di Capodanno: «Allora, se non ha un incarico, vale la parola del presidente». Ma è proprio «la parola del presidente» che diventa oggi il punto centrale di un fascicolo per corruzione. A fare le domande al presidente saranno i pubblici ministeri milanesi. E se sino a ieri Formigoni ha fornito tante «non risposte» a una lista di domande legittime per qualsiasi uomo pubblico, adesso come si comporterà davanti a chi gli contesta di aver «guadagnato», o «non pagato», quasi nove milioni di euro tra vacanze, barche e regali? Il futuro verbale ha almeno cinque questioni aperte. Presidente Formigoni, siccome la corruzione non sta soltanto nell’accettare buste di denaro, ma anche nel risparmio colossale per l’acquisto della villa in Sardegna, oppure nelle vacanze caraibiche e in vela senza sborsare soldi, lei è certo di non aver avuto «utilità» dai due faccendieri? «Nessun problema, nessuna irregolarità, ma soprattutto nessuna regalia. Non ho mai ricevuto neppure un euro da nessuno», ha ripetuto Formigoni. Aggiungendo: «Non è stato sottratto un euro di denaro pubblico». E «se qualcuno dimostrasse che Pierangelo Daccò ha avuto un vantaggio dai suoi rapporti con me, mi assumerò — diceva — le mie responsabilità e mi dimetterò». Perché sarebbe «impossibile» per Daccò aver ottenuto «indebiti vantaggi» dal presidente. «Stiamo parlando di due persone, Daccò e Simone, che si dice svolgessero l’attività di mediatori, ma la Regione Lombardia non ha mai avuto bisogno di mediatori. Io — parola di Formigoni — ho costruito una Regione aperta». Può discostarsi Formigoni da questa linea difensiva? Difficile. Ma come farà allora a superare la seconda questione logica? 1. Presidente, esattamente che tipo di rapporto lei ha con il faccendiere milionario Pierangelo Daccò? «Nessun tipo di rapporto, svolgeva per quello che si sa dei lavori 2. I punti VACANZE DACCÒ PAGAMENTI Formigoni non ha fatto chiarezza sulle “utilità” ricevute da Daccò e Simone, come le vacanze in Sardegna e ai Caraibi pagate dai due faccendieri Il presidente lombardo non ha saputo spiegare i rapporti con Daccò e non ha convinto sul fatto che per i suoi regali non ricevesse nulla in cambio Roberto Formigoni aveva affermato che “grazie a Dio” era in grado di pagarsi le vacanze da solo. Ma poi è stato contraddetto da Daccò di consulenza con il San Raffaele», era stata la prima risposta di Formigoni pochi giorni dopo l’arresto di Daccò. Poi alcune cose sono cambiate. Costantino Passerino, ex boss amministrativo della Maugeri, mette a verbale: «Daccò è un personaggio con cui chi svolge attività nel settore sanitario in Lombardia deve avere relazioni perché è risaputo che ha moltissima influenza nell’assessorato alla Sanità ed è un uomo molto importante in Comunione e Liberazione, in particolare per i suoi rapporti con il Presidente della Regione Lombardia». Ed è lo stesso Daccò a spiegarsi: «Sono “accreditato” dal 1978 in Regione, nel senso che rappresento grandi realtà ospedaliere in Lombardia da molti anni, in particolar modo il Fatebenefratelli, la fondazione Le reazioni Maugeri (…) Ovviamente negli anni ho sfruttato la mia conoscenza personale con Formigoni per accreditarmi di fronte ai miei clienti». Ma questi clienti danarosi e occhiuti — ed è terza questione — pagano senza ricevere nulla in cambio? Solo amicizia? Presidente Formigoni, la Procura in quest’inchiesta ha scoperto che prima il San Raffaele e poi la Fondazione Maugeri hanno pagato moltissimo le «consulenze» fasulle del tandem Daccò-Simone. beni immobili e conti correnti? «Ognuno risponde per sé» era stata la parola di Formigoni. E ha scherzato: «Anche Gesù ha sbagliato a scegliere uno dei suoi collaboratori». Però la procura contesta quindici delibere regionali che hanno indirizzato la Sanità più in una direzione che in un’altra. E nella direzione presa, spesso c’erano gli «amici» Daccò e Simone. E Daccò, quando c’era da dare qualche vantaggio a Formigoni, non sembra proprio aver badato alle spese, ed è la quarta questione, quella più nota. Sa che la cifra del maltolto, inseguito lungo società in Portogallo, Svizzera, Bahamas, Austria, supera i 70 milioni di euro? Sa che recentemente c’è stato un sequestro di Presidente, lei ricorda di aver detto: «Grazie a Dio, io ho la possibilità di pagare integralmente le mie vacanze, e ho la possibilità di dare una mano agli amici meno abbien- 3. 4. ti»? Come spiega questa sua dichiarazione con quanto sottoscritto da Daccò nel verbale sulle vacanze in cui pagava tutto lui? Qui, come sappiamo, il «non detto» di Formigoni ha raggiunto l’apice. Ha cominciato con «Quando si va in vacanza tutti insieme c’è qualcuno che organizza, poi a fine vacanza si fanno i conti ed eventualmente si pareggia». Quindi, sosteneva sempre Formigoni, «non ho nulla da rimproverarmi sulla vicenda delle vacanze, io non ho pagato niente a Daccò e lui non ha pagato niente a me». Come sappiamo, i verbali di Daccò dicono ben altro. E dunque alla quarta questione, è legata la quinta. Che senso hanno le barche di extralusso usate «in esclusiva» d’estate e la villa in una Sardegna Vip acquistata dal memores domini convivente di Formigoni a un prezzo troppo basso per il mercato immobiliare? La parola del presidente davanti ai magistrati difficilmente potrà essere una delle sue frasi clou: «Non costituirebbe comunque fattispecie di reato ricevere cose in dono». I personaggi LOBBISTA Il faccendiere Pierangelo Daccò è in carcere, indagato per il crac del San Raffaele e per l’inchiesta sulla Fondazione Maugeri 5. © RIPRODUZIONE RISERVATA AMICO Alberto Perego, amico e coinquilino di Formigoni, ha acquistato da Daccò una villa in Sardegna. Per i pm il prezzo è stato “aggiustato” Il leader della Lega domani da Formigoni con l’ipotesi di abbinare le regionali alle politiche Maroni: meglio votare nel 2013 PAOLO BERIZZI MILANO — La linea non cambia, e i timori nemmeno. Più che la stima per il politico potè la paura di perdere due Regioni del Nord (Piemonte e Veneto): il che, di questi tempi, vorrebbe dire perdere tutto. Sta di fatto che la Lega, anche dopo l’avviso di garanzia, continua a difendere Formigoni. O meglio: a tenerlo a galla dandogli una scadenza. «A questo punto sarebbe meglio che si votasse nel 2013 per la Regione e per le politiche», dice Roberto Maroni. Il ragionamento che il segretario federale ha condiviso coi suoi dirigenti ruota attorno a un punto: quello che interessa al Carroccio non sono tanto le responsabilità penali del governatore («ad oggi ci sono solo dubbi, come in Puglia e in Emilia, i magistrati facciano velocemente il loro lavoro per avere LEADER Roberto Maroni, ex ministro degli Interni e neosegretario della Lega Nord certezze», osserva il segretario lombardo Matteo Salvini), quanto piuttosto l’opportunità o meno di sostenerlo fino al termine del suo mandato, il 2015. Un bivio di fronte al quale la Lega ha già scelto come muoversi. L’anno prossimo in concomitanza col voto politico si deve andare alle urne anche per la Lombardia. È la richiesta del Carroccio e domani il segretario padano la ribadirà nuovamente a Formigoni. Sul punto non è affatto escluso che Lega e Pdl possano trovare un’intesa. Un’apertura sull’ipotesi 2013, peraltro, arriva dallo stesso governatore finito sotto indagine. «Io resto sicuramente sino al 2015. Ma in un momento così turbolento e drammatico per il Paese non si può dire. Sarò pronto per un eventuale richiesta del mio partito, la valuterò». Altro tipo di valutazioni sono quelle espresse in queste ore da- gli esponenti leghisti in Lombardia. Le prime riguardano il peso delle accuse rivolte a Formigoni. Le altre chiariscono come proseguirà l’azione politica della Lega al Pirellone, e della stessa giunta regionale, dopo la svolta nell’inchiesta giudiziaria. «Non ci sono elementi nuovi — ragiona il vicepresidente della Regione Andrea Gibelli — noi ci riferiamo alle verità e non alle verosimiglianze». Aggiunge Salvini: «La Lega continua a lavorare per ottenere risultati positivi per i lombardi, in primis meno ticket». Il succo, insomma, è che la Lega su Formigoni sospende il giudizio: non gli chiederà di lasciare ma proverà a convincerlo che sarebbe meglio che nel 2013 la sua poltrona sia messa ai voti. «Soprattutto — si sottolinea — se lui volesse fare il doppio giro, e cioè essere di qua e di là». © RIPRODUZIONE RISERVATA EX ASSESSORE Tra gli indagati c’è anche l’ex assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Antonio Simone, in carcere dalla scorso aprile DIRIGENTE Carlo Lucchina, direttore generale della sanità lombarda dal 2003, è indagato per irregolarità nell’assegnazione di fondi