Fino al 30.I.2002Greta Frau: trance di campagna

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Fino al 30.I.2002Greta Frau: trance di campagna
13 dicembre 2001 delle ore 10:06
Fino al 30.I.2002
Greta Frau: trance di campagna
Mantova, Galleria Carasi
E’ senza dubbio uno dei personaggi più misteriosi ed inquietanti sono note una sintetica biografia
ed una foto di spalle...
Nata a Colonia nel 1942 era promettente
ricercatrice al N.I.M.R. di Londra. A causa di
un incidente automobilistico in Sardegna nel
1989, perde l’uso delle gambe e cade in una
profonda crisi spirituale, che la porta ad
abbandonare la carriera ed a restare sull’isola
dove conduce una vita ritirata.
E’ da questo momento che Greta incomincia ad
interessarsi alle arti, alla filosofia ed alla pittura.
Nel ’99 fonda una setta col compito di
diffondere il suo pensiero e si dichiara
predicatrice di bellezza.
Ristabilendo una gerarchia ed una disciplina
conosciute ai tempi in cui l’artista frequentava
un collegio in svizzera, si circonda di adepti che
costituiscono la “classe delle trance”.
Sono le numerosissime e fedeli trance le
interpreti delle azioni e delle opere di Greta,
portando con sé sempre un ritratto di loro stesse
realizzato dall’artista: un ritratto riconoscibile,
perfetto, e tuttavia sempre uguale nella postura,
nell’età giovanile, nei capelli composti e negli
abiti scuri da educande. Le trance sono gli
apostoli di quest’artista che si nega al pubblico
ma, nel contempo, è proprio attraverso la sua
assenza che afferma una forte presenza
solitaria, che non accetta interlocutori o
interferenze.
Le trance alle performance cadono in uno stato
ipnotico, quindi leggono le prediche scritte
dalla Frau (due i testi pubblicati, “Trance di
Campagna” nel 1999 e “Prediche” nel 2000),
oppure ne trascrivono i messaggi inviati
telefonicamente su fogli di carta che poi
vengono accartocciati e lanciati alla folla.
Alla galleria Carasi è documentata in un video
la performance della trancia G.96, efebo dallo
sguardo intenso, dal fisico gracile e femmineo
e dalla testa maschile coperta da un velo che,
seduto ad un banco di scuola, trascrive i
messaggi telefonici di Greta su fogli di carta.
Al piano inferiore della galleria è esposta invece
una carrellata di foto in bianco e nero realizzate
in occasione di una strana escursione in
campagna di Greta, servita e condotta sulla
sedia a rotelle dallo stesso G.96. Sono immagini
bucoliche e romantiche che in alcune pose
ricordano le foto del barone prussiano Wilhelm
von Golden che, ammalato di tisi, si ritirò a
Taormina fotografando, dal 1878 al 1931,
ragazzi efebi agghindati da fauni e divinità
greche. Vestito di abiti femminili, l’androgino
G.96 si lascia ritrarre tra i fiori e gli alberi, in
riposo o intento ad opere di soccorso al faticoso
percorso cui si sottopone Greta tra gli scoscesi
pendii sardi.
Inedito, rispetto al passato, appare stavolta il
ruolo dell’artista, che sembra scendere ad un
compromesso con il suo superomismo,
accettando di instaurare un rapporto empatico
con la Natura, quasi fondendosi con essa,
sollecitando la trancia a mostrarsi nelle stazioni
di un decadente rito animista.
(Sassari), con testi di Giuliana Altea, Marco
Magnani, Marco Senaldi e Auro Bulbarelli,
£ 20.000info sul catalogo.
tel/fax: 376/363248, e–mail:carasi-massimo@libero.
it
indice dei nomi: alfredo sigolo, Massimo
Carasi, Giuliana Altea, Marco Senaldi, Peter
Weir, Greta Frau
.
Ad alcuni questa strana escursione tra alberi e
rocce potrà forse far venire alla mente la
misteriosa scomparsa delle collegiali di Peter
Weir nella straordinaria pellicola “Picnic a
Hanging Rock” (1975). Anche lì una ragazza
dalla forte personalità spirituale era divenuta la
leader in un gruppo di amiche, conducendole a
perdersi per sempre in una sorta di dimensione
parallela in cui tempo e spazio si annullano in
un’eternità estatica al cospetto della Natura.
In alcune delle foto della mostra compare
l’ormai tradizionale ed unica immagine di
spalle di Greta, sempre in secondo piano o
addirittura sfocata. Greta Frau nasconde il suo
volto al mondo e con esso comunica solo
indirettamente. Greta Frau vive anch’essa
perduta in un mondo parallelo di cui è l’unica
regina; le sue trance sono inviate tra di noi come
ambasciatrici di bellezza.
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L’ultima mostra alla galleria Carasi
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www.carasi.it
Alfredo Sigolo
Greta Frau: trance di campagna
Dal 2.XII.2001 al 30.I.2002.
Mantova, Galleria Massimo Carasi, via S.
Longino 1/b.
Ingresso libero.
Orari: dalle 10.00 alle 12.45 e dalle 15.30 alle
19.30. Domenica e lunedì su appuntamento.
Catalogo in galleria realizzato in occasione
della mostra dal 6 al 29 luglio 2001 tenutasi a
Palatu ‘e sas Iscolas, Villanova Monteleone
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