Il Sommolago Pagine del Garda Domenica 17 alle ore

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Il Sommolago Pagine del Garda Domenica 17 alle ore
Il Sommolago
Pagine del Garda
Domenica 17 alle ore 16.00 presso il Casinò di Arco è stato
celebrato il centenario del soggiorno di Gustav Klimt sul lago
di Garda con la presentazione di un testo curato da Paolo
Boccafoglio ed edito dalla rivista “Il Sommolago”, “Gustav
Klimt e Malcesine. La famiglia Zuckerkandl e il mistero di un
quadro scomparso”.
Nonostante ancor oggi monografie sull’artista riportino che fu
l’albergo Morandi di Tremosine ad ospitare il pittore, l’autore
dimostra invece inconfutabilmente come fu a Malcesine che
Klimt passò la sua sola, lunga vacanza estiva trascorsa
all’estero e come lì furono realizzati non solo i due paesaggi
Malcesine am Gardasee e Kirche in Cassone, ma anche
Italienische Gartenlandschaft.
Il lavoro ricostruisce inoltre quali profondi rapporti legavano l’artista ad alcuni membri della
famiglia Zuckerkandl, tra cui Victor che acquistò i primi due quadri, e quale ruolo questa famiglia
ebrea svolse all’interno degli ambienti culturali austriaci tra Otto e Novecento prima che con
l’Anschluss e l’avvento del nazionalsocialismo venisse cacciata, deportata, espropriata.
In particolare, seguendo il destino dei quadri, sulla base di un’ampia documentazione si mette in
dubbio che Malcesine am Gardasee, di cui attualmente sono disponibili soltanto delle riproduzioni
a colori, sia effettivamente andato distrutto l’8 maggio 1945 nell’incendio del castello di
Immendorf, come sostengono autorevoli storici dell’arte e studiosi di Klimt.
A quasi settant’anni dalla fine del conflitto il tema della scomparsa delle opere requisite a
collezionisti ebrei, del loro ritrovamento e della restituzione rimane sempre attuale. All’inizio di
novembre è stata data notizia del rinvenimento in un appartamento di Monaco di Baviera di ben
millecinquecento opere di maestri della pittura come Picasso, Matisse, Chagall, Kokoschka, Marc,
Nolde e Klee, confiscate durante il Terzo Reich e ritenute perdute. Del resto già nel 2010 aveva
avuto un’eco sulla stampa internazionale la restituzione di Kirche in Cassone a Georges Jorisch,
nipote della legittima proprietaria del quadro, Amalie Zuckerkandl, deportata prima nel ghetto di
Lodz, poi nel campo di sterminio di Chelmno.