ECWPP.13-01_QR - Retipolivalenti
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ECWPP.13-01_QR - Retipolivalenti
Environmental & Cultural Web Profiles Project www.webprofileproject.eu RAPPORTO ECWPP 2013.1 CODICI E GLIFI QR. Fattori di utilizzo, errori, opportunità per la costruzione di reti eco-sociali A cura di Web Profile Project Vers.1 (settembre 2013) Obiettivi e sintesi del Rapporto.......................................................................................2 1. Introduzione.............................................................................................................2 1.1 1.2 1.3 I codici QR : natura e storia................................................................................................................................ 2 QR codes nella letteratura scientifica................................................................................................................ 3 Codici QR e web profiling................................................................................................................................... 5 2. Usi dei codici QR.......................................................................................................7 2.1 2.2 2.3 2.4 Utilizzi ordinari dei codici QR ............................................................................................................................. 7 Contrassegni generati elettronicamente........................................................................................................... 8 Attenzioni per i codici QR in Italia ..................................................................................................................... 9 Le attenzioni per i codici QR nel mondo.......................................................................................................... 10 3. Fattori di efficienza e di efficacia nell’utilizzo dei codici QR ....................................11 3.1 3.2 3.3 Efficienza ed efficacia nell’uso dei codici QR................................................................................................... 11 Una ricerca sul campo ...................................................................................................................................... 12 Errori frequenti nell’utilizzo dei codici QR....................................................................................................... 14 4. Miglioramenti dei contenuti e dell’uso dei codici QR ............................................15 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6 Spazi Web integrativi per Internet Mobile ...................................................................................................... 15 Glifi QR ottimizzati ........................................................................................................................................... 15 WebCard multi-obiettivo ................................................................................................................................ 17 Insegnare al pubblico potenzialmente interessato l’uso di codici QR............................................................ 18 Reti polivalenti e opportunità offerte dai glifi QR........................................................................................... 19 La misura della performance di un codice QR ................................................................................................ 19 5. Riferimenti .............................................................................................................20 Documento citabile come: WPP (Web Profile Project), 2013 - Codici e glifi QR; fattori di utilizzo, errori, opportunità per la costruzione di reti eco-sociali. Rapporto ECWPP 2013.1, vers.1 . In : http://www.webprofileproject.eu/rapporti/ Obiettivi e sintesi del Rapporto Questo Rapporto si propone i seguenti obiettivi: raccogliere informazioni sullo stato di applicazione dei codici QR , di riconoscerne le relazioni con il web profiling, di riconoscerne i punti di forza e di debolezza, di fare alcune proposte per un loro utilizzo più esteso ed efficace. Questa è la Versione 1 del Rapporto, contiene un primo set di rilevamenti sperimentali, e verrà sottoposta ad altri soggetti interessati al fine di raccogliere osservazioni e suggerimenti. La versione finale è prevista per l’inizio del 2014, in modo da poter anche utizzare dati complessivi per il 2013 (anno corrente). Ci si è chiesti quanto e come i codici QR vengano effettivamente usati in Italia. A tal fine è stata impostata un’indagine per rispondere alle seguenti domande: In quali situazioni compaiono codici QR nella vita ordinaria delle persone? Quanto sono effettivamente usabili i codici QR attualmente presenti? Quanto sono effettivamente conosciuti ed usati i codici QR dal pubblico potenzialmente interessato? Il Rapporto rende conto dei primi risultati di tale indagine, che ha consentito anche alcuni errori frequenti, e di suggerire alcune linee di miglioramento nella produzione e nell’uso dei codici Si prende atto che l’utilizzo dei codici QR cresce anche in ragione di un uso sempre maggiore di Internet Mobile, ma si riconoscono anche alcuni handicap quali ad esempio: ◊ l’attenzione nei loro confronti è fortemente cresciuta negli ultimi anni, sia in Italia che nel mondo, ma il loro utilizzo effettivo da parte del pubblico è ancora minimo, almeno in Italia; ◊ nella sua forma di base il codice QR trasmette di sé un’immagine fredda, troppo tecnologica, lontana dalla vita delle persone, si potrebbe dire addirittura aliena; quindi non tale da sollecitarne un ampio uso almeno in una popolazione come quella italiana se non in frange particolari (gli amanti della tecnologia); un codice QR è inoltre un crittogramma, ovvero una scrittura nascosta. Se non ci sono elementi del contesto che lo rendono interessante e ne indicano i contenuti, in particolare una cornice e scritte di accompagnamento, l’utente potenziale non avrà motivo per aprirlo; in tal senso pare importante un’evoluzione verso prodotti comunicativamente più complessi, qui sintetizzati nel concetto di “glifo ottimizzato” ◊ nelle letture reali molto spesso l’operazione non ha successo per errori di realizzazione (che possono riguardare le dimensioni, i colori, i materiali o la posizione del supporto). Per contro le potenzialità ancora inespresse dei codici QR sono enormi, riassumibili nella loro natura di “stargate”: porte che consentono di accedere in pochi secondi, all’interno de firmamento di Internet, nel punto di preciso e specifico interesse rappresentato dalla pagina Web corrispondente al codice catturato con lo smartphone. In ambito aziendale e di utilizzo da parte del pubblico, le applicazioni esistenti e quelle potenziali sono numerosissime. Nell’ambito della governance si tratta di riconoscere ed aiutare quelle situazioni in cui questi cortocircuiti informativi tra pubblico e informazione rilevante sono di maggiore importanza; uno sviluppo di tale premessa è il supporto a reti ecosociali polivalenti di interesse locale. 1. Introduzione 1.1 I codici QR : natura e storia Un Codice QR (in inglese QR Code) è un codice grafico a barre bidimensionale (o codice 2D) composto da moduli neri disposti all'interno di una matrice di forma quadrata, a cui corrispondono lettere o numeri. Il disegno risultante è in tal senso un crittogramma (scrittura nascosta). Mentre lo scopo normale di un crittogramma è quello di escludere dalla lettura chi non abbia le chiavi intepretative, lo scopo ordinario di un codice QR è al contrario quello di favorire l’accesso degli interessati ad una pagina Web nel modo più rapido possibile, con un semplice click sul proprio cellulare. Negli esempi successivi vediamo tre matrici grafiche corrispondenti ad altrettanti indirizzi Web (URL): di Google, del Palazzo Reale di Milano, di un prodotto commerciale della Kenwood. Quanto più è lunga la stringa alfanumerica, tanto più articolato e complesso è il codice grafico corrispondente. 2 www.google.it www.comune.mila no.it/palazzoreale http://www.kenwoodworld.com/itIT/kmixqr/?utm_source=QR&utm_ medium=catalogue&utm_campaig n=kMixColours Esempi di codici QR corripondenti ad indirizzi Internet (URL) In una singola matrice grafica possono essere contenuti fino a 7.089 caratteri numerici o 4.296 alfanumerici. Varianti recenti del sistema puntano ad utilizzare versioni a colori (8 o 16 colori) per aumentare le quantità di informazioni memorizzate a parità di spazio utilizzato. Entro determinati limiti, si possono modificare i codici grafici incorporando immagini come logo, caratteri e foto, senza perdere le informazioni necessarie alla lettura delle scritte contenute. I codici grafici possono essere integrati da cornici e scritte esterne in modo da generare un glifo complessivo maggiormente utilizzabile dal pubblico a cui è rivolto. Il nome “QR” è l'abbreviazione dell'inglese quick response (risposta rapida), essendo il codice stato inizialmente sviluppato con l’obiettivo specifico di permettere una rapida decodifica delle informazioni in esso contenute. Viene attualmente impiegato soprattutto per memorizzare informazioni destinate ad essere lette mediante Internet Mobile, tramite telefoni cellulari predisposti, smartphone, tablet. Vi sono ormai numerose applicazioni gratuite di lettura dei QR distribuite sia dall'Android Market, che da App Store o da altri siti web. Diversi siti offrono inoltre l'opportunità di generare i codici gratuitamente. Più in generale appartiene al gruppo dei codici bidimensionali previsti per la produzione di contrassegni generati elettronicamente, tra quelli previsti dal Codice per l’Amministrazione Digitale in Italia. La nascita del codice QR è avvenuta nel 1994, sviluppato dalla compagnia giapponese Denso Wave per tracciare i pezzi di automobili nelle fabbriche di Toyota. Vista la capacità del codice di contenere più dati di un normale codice a barre, venne in seguito utilizzato per la gestione delle scorte da diverse industrie. In Giappone i codici QR hanno avuto una rapida e consistente diffusione a partire dagli anni ’90. In Europa e negli Stati Uniti la diffusione popolare dei codici QR è stata più lenta, favorita dalla fine degli anni 2000 dallo sviluppo del mercato degli smartphone. Nel 1999 Denso Wave, pur conservando i diritti di brevetto, ha rilasciato l'uso del codice QR con licenza libera. Dal 2006 il QR Code è regolamentato nello standard ISO/IEC 18004:2006. 1.2 QR codes nella letteratura scientifica Il termine “QR code” è stato usato nella letteratura scientifica anche prima della messa a punto del sistema “Quick Response” da parte della società giapponese Denso Wawe (1994). Il significato era in questo caso differente: il campo era pur sempre quello della teoria dell’informazione (REED et al 1992, YUAN et al.1993) e l’acronimo “QR” stava per “quadratic residue”. Almeno altri 18 articoli scientifici hanno successivamente utilizzato il termine con questo significato. Nell’archivio Web of Science del sistema ISI Thomson degli articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali i primi articoli in cui QR code era usato nel suo significato di codice grafico bidimensionale sono comparsi piuttosto tardi rispetto alla sua creazione. Tra il 2006 ed il 2011 risultano prodotti 5 articoli in cui il termine compare nel titolo o nell’abstract, più un sesto in cui viene indicato come parola-chiave. JIN et al (2006) avevano descritto un sistema di interazione tra un piccolo apparecchio ed un grande schermo in uno spazio pubblico. SUN et al (2007) avevano proposto alcuni algoritmi per migliorare l’uso dei QR codes. CHARA et al (2008) hanno proposto sistemi di segni visivi basati sui QR codes per consentire manipolazioni da parte di robot. CHEN et al (2009) hanno analizzato alcune possibilità dell’uso di codici QR per obiettivi di steganografia (informazioni nascosta) all’interno di immagini. CHEN et al (2009) hanno usato QR codes come elemento intermedio di codificazione di dati raccolti nel corso di sperimentazioni mediche (analisi del ciclo mestruale femminile). 3 Oltre ai precedenti, il data-base Web of Science riporta, fino all’agosto 2013, altri 37 articoli. La distribuzione degli articoli negli anni è sintetizzata nella figura seguente n° articoli 20 17 16 14 12 8 6 4 4 2 0 0 2000 + 2009 2010 2011 2012 2013 Andamento negli anni della produzione di artcoli scientifici sui QR codes (fino ad agosto 2013) Il trend pare nettamente crescente, tenendo conto che il dato del 2014 è parziale) L’analisi dei contenuti evidenzia anche come i campi di applicazione siano differenziati e non riferibili a specifiche discipline esistenti. Si richiamano di seguito gli articoli più recenti organizzati sulla base dei principali raggruppamenti tematici Articoli su aspetti generali attinenti ai codici QR ALBRECT & PLINKERT (2011) presentano i codici in termini generali BAIK (2012) sottolinea il ruolo dei codici QR come medium che funziona come porta di accesso al mondo digitale. . Articoli sul miglioramento tecnologico dei codici CHEN et al. (2013) propongono un sistema per migliorare la lettura dei codici QR di bassa qualità. YOON et al. (2013) in ricerche sugli inchiosti stampabili utilizzano I codici QR come strumento per testarne l’efficacia. CHEN et al. (2013) propongono un sistema di navigazione in Internet e tracciamento che supporta anche codici QR. BELUSSI & HIRATA sviluppano un approccio utilizzabile anche da robots per rilevare codici QR in immagini acquisite arbitrariamente. HAN et al. (2012) hanno prodotto un sistema con uso combinato di polimeri, micro-tag e codici QR nella lotta alla contraffazione dei farmaci. MERUGA et al (2012) hanno studiato inchiostri speciali per la stampa di codici QR utilizzabili per esigenze di sicurezza, WAKAHARA et al (2012) presentano un metodo di lettura dei codici QR basato su linee tratteggiate. PRETSCH et al (2012) usano codici QR in uno studio su Vettori di informazioni commutabili a base di polimeri a memoria di forma. MUNOZ-MEJIAS et al (2011) propongono un sistema di pre-processamento per recuperare l’informazione da cidici QR di bassa qualità. HUANG et al (2011) hanno sviluppato un algoritmo per ridurre effetti grafici negativi che codici QR possono produrre in pagine Web che le contengono. CHU et al (2011) propongono un algoritmo per migliorare l’efficienza di cattura dei codici QR da apparecchi mobili in modo da non risentire di scosse dell’apparecchio di cattura e dello sfondo. LIU et al. (2011) espongono un sistema di codici bidimensionali che non solo contengono informazioni nascoste, ma anche informazione visiva. CHARA et al (2008) hanno sviluppato sistemi di segni visivi basati sui QR codes per consentire manipolazioni da parte di robot SUN et al (2007) propongono alcuni algoritmi per migliorare l’uso dei QR codes. JIN et al (2006) descrivono un sistema di interazione tra un piccolo apparecchio ed un grande schermo in uno spazio pubblico. Articoli sull’uso dei codici da parte del pubblico ATKINSON (2013) presenta uno studio in cui si approfondisce il ruolo dei codici QR nella pubbllicità e per favorire consumi sostenibili. CHENG&HUANG (2013) analizzano la disponibilità del pubblico ad accettare nuove tecnologie, compresi I codici QR, per l’acquisto in mobilità di biglietti di ferrovie ad alta velocità. OKAZAKI et al. (2013) analizzano nel campo del commercio le disponibilità dei consumatori ad usare I codici QR SHIN et al (2012) hanno studiato I fattori che influenzano il comportamento degli utilizzatori dei codici QR OKAZAKI et al. (2012) hanno studiato le relazioni tra codici QR e preoccupazioni attinenti la vita privata. OKAZAKI et al. (2012) studia le condizioni di utilizzo e di accettazione dei codici QR da parte del pubblico. 4 JIN et al (2006) descrivono un sistema di interazione tra un piccolo apparecchio ed un grande schermo in uno spazio pubblico. Articoli sull’uso dei codici nel campo dell'educazione e della ricercs WANG (2013) introduce anche l’uso dei codici QR in un sistema di navigazione con Internet Mobile utilizzabile nell’insegnamento delle scienze ecologicheGUAZZARONI (2013) propone un format educativo che comprende anche I codici QR per produrre emozioni nell’ambito di musei archeologici. HUTCHINS (2013) indica I codici QR come strumento per aumentare le informazioni fornibili in campo scientifico attraverso i poster BATTLE et al. (2012) hanno realizzato nel giardino botanico di Cambridge, per scopi educativi, un percorso chimico virtuale leggibile mediante codici QR collegate a piante esistenti. LIU et al (2012) hanno applicato I codici QR per rappresentare sequenze di DNA, LEE et al (2011) sviluppano un metodo di insegnamento della biologia che prevede l’uso di codici QR e smartphones; l’applicazione è per favorire le attività di campo nel riconoscimento delle specie. Articoli sull’uso dei codici nel campo della salute FISCHER et al. (2013) presentano I risultati di uno studio in cui in codici QR vengono utilizzati per contenere i dati di paziennti da sottoporre ad interventi chirurgici. SEENIVASAGAM&VELUMANI (2013) utilizzano I codici QR in ambito medico per l’autenticazione di immagini mediche in tele-radiologia LIN et al. (2013) riportano i risultati di una ricerca a Taiwan sull’uso di codici QR applicati a prescrizioni mediche destinati alle farmacie. HAN et al. (2012) propongono l’uso combinato di polimeri, micro-tag e codici QR nella lotta alla contraffazione dei farmaci. CHEN et al (2009) hanno usato QR codes come elemento intermedio di codificazione di dati raccolti nel corso di sperimentazioni mediche (analisi del ciclo mestruale femminile). Articoli sull’uso dei codici nel campo della sicurezza SENGUPTA (2013) propone un sistema per aumentare la sicurezza nelle transazioni informatiche che prevede la combinazione di codici QR e dati prodotti mediante GPS. FREDY BARRERA & TORROBA (2013) suggeriscono I codici QR come contenitori di informazione in procedure di crittografia ottica. CHEN et al (2009) sviluppano possibilità dell’uso di codici QR per obiettivi di steganografia (informazioni nascosta) all’interno di immagini. Articoli sull’uso dei codici nel campo della qualità dei prodotti QUIAN et al. (2012) descrivono un sistema di tracciabilità del grano lungo la sua filiera basato su un uso combinato di codici QR e di identificazione mediate radio-frequenza MACIEL et al (2012) sviluppano un sistema di etichettatura del pesce basato sui codici QR, in grado di rendere conto delle sue caratteristiche (valore nutrizionale, freschezza, lotti di provenienza). Riassumendo, il gruppo più nutrito di articoli (37%) è quello che si occupa del miglioramento progressivo dei codici dal punto di vista tecnologico. Altre tre aree di ricerca emergono come significativi: quella degli utilizzi dei codici QR in campo educativo (19% degli articoli esaminati), quella che approfondisce il loro rapporto con il pubblico (16%), quella degli utilizzi in campo medico (14%). Data la completa trasversalità e plasticità dello strumento, ci si può attendere nei prossimi anni una sua applicazione ad un arco sempre più ampio di settori oltre a quelli sinora comparsi. E’ d’altronde ciò che sta già avvenendo nella realtà internazionale delle attività umane. 1.3 Codici QR e web profiling Rispetto agli altri codici bidimensionali e ad altri strumenti NFC (Near Field Communication) . i codici QR costituiscono un’occasione ideale di incontro tra offerta e domanda di informazione sul Web. Il web profiling analizza i flussi di offerta e di domanda di informazione sul Web, e le loro relazioni attraverso le parolechiave prodotte nelle pagine della Rete e cercate dal pubblico interessato (figura seguente). 5 WEB PROFILING Offerta di KW informazione KW Domanda di informazione KW = parole-chiave Campo di azione del Web profiling Interessano anche le modalità con cui domanda ed offerta informativa si incontrano, soprattutto se in grado di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei flussi. L’incontro dipende dalla natura e dell’uso dei dispositivi di cattura e di scambio delle informazioni, ovvero da Internet Di conseguenza, il Web profiling è interessato anche alle opportunità migliorative offerte dai codici QR : l’incontro tra domanda ed offerta informativa avviene in misura sempre maggiore sul Web, l’uso di Internet Mobile rappresenta una quota sempre maggiore di accessi alla Rete, ed i codici QR si collocano al centro di questo sistema di elementi. Lo schema seguente sintetizza le relazioni al riguardo. Internet fisso (computer) Offerta di informazione QR-code Domanda di informazione Internet mobile (smartphone, tablet) Dispositivi di cattura e di scambio . Strumenti per l’incontro dell’offerta e della domanda di informazione sul Web Più che per gli aspetti di tecnica informatica, l’interesse è in questo caso rivolto all’effettiva capacità di favorire un uso efficiente ed efficace dell’informazione sul Web da parte del pubblico generico,. La domanda di informazione necessita in pratica di dispositivi di cattura dell’informazione stessa, il che tradizionalmente è avvenuto mediante un computer. Ma ormai per l’accesso alla Rete si utilizza in modo sempre più rilevante Internet Mobile. Un codice QR può essere considerato come un corto-circuito informativo, una porta per entrare immediatamente nel Web ad uno specifico indirizzo, evitando di perdersi nell’oceano di pagine inutili o indesiderate. Chi ne produce uno, presuppone che ci sia un pubblico realmente o potenzialmente interessato al sito Web corrispondente che lo catturi mediante il proprio dispositivo Mobile. Un uso ottimizzato dei codici QR potrà quindi anche migliorare la consapevolezza del pubblico nel raggiungimento dell’informazione rilevante. Riassumendo, la quota di flussi informativi sul Web che passano per Internet Mobile è sempre più rilevante. L’ottimizzazione della consapevolezza nell’uso dei flussi informativi, scopo del web profiling, comprende anche lo sfruttamento delle elevate potenzialità dello strumento QR. . 6 2. Usi dei codici QR 2.1 Utilizzi ordinari dei codici QR I principali utilizzi attuali dei codici QR sono i seguenti: ◊ come porta rapida e specifica di accesso al Web; la scritta rappresentatata è in questo caso l’indirizzo internet (URL) di una determinata pagina della Rete; si presuppone in tal caso l’uso di un dispositivo di lettura da Internet Mobile (smartphone, tablet); i supporti e le finalità del codice possono essere molteplici, tra cui: accompagnamento di pagine pubblicitarie su quotidiani o riviste; accompagnamento di pagine o paragrafi di libri; accompagnamento di etichette per la qualificazione di prodotti esposti in punti di vendita; indicazioni di istruzioni d’uso o di manutenzione di prodotti; esposizione su targhe o totem a fianco di monumenti, piante in Orti Botanici o parchi, opere artistiche in musei; esposizione su vetrine di negozi o altri esercizi commerciali, anche per favorire le eventuali attività di ecommerce; esposizione su altri supporti di carattere commediale o propozionale (volantini, manifesti, biglietti da visita ecc.); esposizione su altri supporti di natura varia a scopo dimostrativo o identitario (tovagliette, magliette, piatti, opere d’arte, pareti di edifici ecc.). Esempi di codici QR utilizzati per diversi scopi: 1) come integrazione informativa di un libro turistico;2) per qualificare i prodotti esposti in un centro commerciale; 3) per fornire istruzioni d’uso degli strumenti ai clienti interessati; 4) su una vetrina, per facilitare le possibilità di e-commerce; 5) su un cartellino di un’orchidea in un centro florovivaistico, con le istruzioni per le migliori curedi mantenimento; 6) su una targetta illustrativa in un Orto Botanico; 7) su una tovaglietta di carta in un punto di ristorazione. 7 ◊ come codice identificativo rispetto a scritture: per definire univocamente un prodotto o un pezzo industriale abbinato; praticamente un codice a barre come quelli che vediamo al supermercato che, invece di essere come quest’ultimi monodimensionale, è bidimensionale; come sigillo digitale di un documento; in tal caso l’oggetto rilevante è lo scritto rappresentato dal glifo; che assume un ruolo di contrassegno digitale; diventa una garanzia che vi sia un documento digitale iniziale corrispondente a quello stampato; 2.2 Contrassegni generati elettronicamente Un Codice QR può anche avere un ruolo amministrativo di contrassegno generato elettronicamente. La doppia natura di cortocircuito tra domanda ed offerta di informazione, e di contrassegno rispetto a testi e documenti può a sua volta offrire opportunità interessanti alla governance, ad esempio in reti eco-sociali polivalenti che prevedano ad esempio l’utilizzo di documenti ufficiali anche con valore amministrativo. L'Agenzia per l'Italia Digitale ha emanato la Circolare n. 62/2013 concernente le "Linee guida per il contrassegno generato elettronicamente ai sensi dell'articolo 23-ter, comma 5 del CAD". Le linee guida sono state redatte con riferimento a quanto disposto nell’articolo 23-ter, comma 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale, decreto legislativo 7 marzo 2005 n. 82, come modificato dal D.Lgs. 30 dicembre 2010, n. 235, che recita : “Al fine di assicurare la provenienza e la conformità all’originale, sulle copie analogiche di documenti informatici, è apposto a stampa, sulla base dei criteri definiti con linee guida emanate da DigitPA, un contrassegno generato elettronicamente, formato nel rispetto delle regole tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 71 e tale da consentire la verifica automatica della conformità del documento analogico a quello informatico”. Per contrassegno generato elettronicamente le Linee Guida intendono una sequenza di bit codificata rispetto ad una tecnica grafica idonea a contenere e rappresentare i dati identificativi di un documento amministrativo informatico, oppure il documento amministrativo informatico stesso, originale o duplicato, o suoi estratti. Nei vari contesti il contrassegno generato elettronicamente viene indicato, anche in relazione alle specificità dello scenario implementato come “Contrassegno elettronico”. “Timbro digitale”, “Codice bidimensionale”, “Glifo”, che sono da intendersi come sinonimi. Gli scenari d’uso adottati dalle pubbliche amministrazioni e conformi a quanto previsto dall’articolo 23-ter, comma 5 del Codice sono i seguenti: 1. Contrassegno generato elettronicamente contenente i dati identificativi del documento amministrativo informatico originale 2. Contrassegno generato elettronicamente contenente estratto/copia/duplicato del documento amministrativo informatico originale conservato presso l’amministrazione 3. Contrassegno generato elettronicamente contenente il documento amministrativo informatico originale non conservato presso l’amministrazione 4. Sottoscrizione a mezzo stampa della copia analogica del documento amministrativo informatico originale conservato presso la amministrazione Oltre ai codici QR, vi sono altre tecnologie attualmente disponibili per rappresentare informazioni in maniera convenzionale, graficamente, su una superficie piana (cartacea o meno). A differenza del tradizionale codice a barre, che presenta le informazioni in maniera lineare (monodimensionale), le tecnologie attuali rappresentano le informazioni su due dimensioni. Sono perciò definite “codici bidimensionali”. Attualmente esistono circa 20 codifiche differenti sul mercato. Le più diffuse codifiche standard oltre ai codici QR, definite e regolamentate da organismi internazionali (es. ISO) e riportate nelle Linee Guida per il contrassegno generato elettronicamente dell’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) : sono la codifica PDF417, il Maxicode, il DataMatrix, il Datagliph, il 2D-PLUS, il WR Code System..La figura precedente ne mostra alcuni esempi. 8 PDF417 DATA MATRIX ECC200 MAXICODE DATAGLYPH 2D-PLUS WR Code System Esempi degli altri codici bidimensionali, oltre ai QR, indicati riportati nelle Linee Guida per il contrassegno generato elettronicamente dell’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale 2.3 Attenzioni per i codici QR in Italia Un modo possibile per stimare l’interesse per i codici QR è quello di considerare i volumi delle ricerche del pubblico sul Web, e le loro variazioni nel tempo. Google Trends consente di verificare le dinamiche di attenzione sul Web per le parole-chiave cliccate. Tale strumento, attraverso alcuni indicatori derivati, è stato applicato nel nostro caso per verificare l’andamento in Italia negli ultimi anni delle ricerche del pubblico che includevano la parola-chiave “QR”. I dati sono stati raggruppati su base annuale, mediati, e rapportati all’anno in cui la media delle attenzioni è risultata massima, ovvero il 2013. Domanda di informazione sul Web QR (Italia) 100 100 91 84 75 52 ? 50 20 25 0 0 0 16 17 3 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Andamento negli anni delle ricerche sul Web in Italia per la parola-chiave “QR”. E’ da evidenziare come l’indicatore usato rifletta l’andamento della domanda di informazione da parte del pubblico, che non coincide con l’impiego effettivo dei prodotti rappresentati. Nel nostro caso i codici QR, una volta entrati nell’uso comune potrebbero essere prodotti ed usati senza che aumenti l’attenzione nei loro confronti come termini di ricerca. Pur con queste precisazioni, la domanda di informazione rimane un ottimo indicatore sulla rilevanza ed attualità delle parolechiave considerate. L’andamento delle ricerche del pubblico in Italia mostra un primo picco di interesse nel 2007, seguito da un calo nel biennio successivo, ed un nuovo forte aumento progressivo negli anni seguenti fino ad un massimo nel 2012. Il dato del 2013 è riferito solo al primo semestre, ed è pertanto provvisorio. L’interpetazione dell’andamento richiede un confronto con quanto è avvenuto in altri paesi 9 2.4 Le attenzioni per i codici QR nel mondo Con il medesimo procedimento impiegato per l’Italia (medie annuali dei dati di Google Trends) si sono analizzati gli andamenti della domanda di informazione per la parola-chiave QR in altri 11 paesi e nel totale mondiale complessivo. La figura successiva mostra gli andamenti ottenuti. Nel mondo complessivo è stato il 2012 l’anno con il massimo livello relativo di domanda di informazione per la parolachiave QR. Tra i paesi considerati, questo è stato il risultato ottenuto in Italia (vedi punto relativo), nel Regno Unito, In Germania ed in Argentina. Negli Stati Uniti il massimo c’è stato nel 2011, mentre in Australia nel 2010. In altre 6 situazioni (Giappone, India, Cina, Brasile, Francia, Polonia )è invece il 2013 l’anno in cui si è raggiunta la massima domanda di informazione:. Come si è già evidenziato nel post relativo all’Italia, si tratta di dati provvisori che andranno verificati alla fine dell’anno in corso, ma sono comunque indicativi di un trend complessivo di incremento di interesse tutt’ora in corso. Da verificare meglio è la situazione in Giappone, dove l'andamento assume caratteristiche particolari. Al contrario rispetto agli altri paesi (tranne in parte l'Australia) dove le attenzioni sono comparse ed esplose ad un certo punto nel corso dell'ultimo decennio. In Giappone l’attenzione era già alta all'inizio del periodo considerato; ricordiamo in proposito che i codici QR erano nati qui e si erano diffusi già nella seconda parte degli anni '90. L'ulteriore aumento nel corso dell'ultimo biennio, con il massimo assoluto addirittura nel 2013 sembrerebbe indicare addirittura una ulteriore fase di interesse, anche se questi risultati andranno controllati meglio. QR (Stati Uniti) QR (Tutto il mondo) 100 100 82 100 92 86 75 75 75 50 25 100 ? 35 21 19 16 17 19 50 ? 29 21 25 5 0 5 5 5 7 10 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 QR (Giappone) QR (Regno Unito) 91 100 100 100 100 81 79 76 75 75 ? 50 23 25 0 0 6 9 10 64 67 66 64 62 71 78 ? 50 25 14 0 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 QR (Australia) 100 100 90 77 75 50 25 43 52 76 QR (Cina) 99 100 73 60 100 75 42 ? 44 50 26 25 0 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 30 21 22 30 52 ? 0 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Andamento negli anni delle ricerche sul Web nei paesi indicati per la parola-chiave “QR”.(segue) 10 QR (India) QR (Brasile) 98 100 100 99 100 80 69 75 75 50 27 29 ? 39 50 29 25 25 0 0 0 0 100 0 10 0 ? 30 15 0 0 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 QR (Argentina) QR (Francia) 100 99 100 100 70 75 68 75 53 50 ? 50 25 0 0 0 0 0 0 ? 9 31 25 0 0 100 0 7 15 16 16 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 QR (Germania) QR (Polonia) 100 100 88 75 ? 25 0 4 7 5 8 10 100 75 53 50 99 100 17 0 45 50 17 25 0 0 0 16 ? 18 3 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Andamento negli anni delle ricerche sul Web nei paesi indicati per la parola-chiave “QR” 3. Fattori di efficienza e di efficacia nell’utilizzo dei codici QR 3.1 Efficienza ed efficacia nell’uso dei codici QR L’efficienza e l’efficacia con cui può essere catturato un codice QR con uno smartphone può variare molto. I principali fattori di condizionamento sono i seguenti: ◊ dimensioni della matrice grafica; a parità di altre condizioni, quanto più grande è il disegno e tanto più facile la cattura; ◊ forma, colori, contrasto; ci sono programmi che consentono di intervenire sul disegno del codice di base introducendo un disegno (ad esempio il logo di un’azienda) nella parte centrale, ma la lettura può risentirne; ◊ distanza di lettura; la cattura avviene quando il sensore fotografico dello smartphone (o del tablet) mette a fuoco e consente alla App utilizzata (ad esempio QR Droid per i dispositivi che usano Android) di riconoscere il codice; c’è quindi una relazione diretta tra dimensioni e distanza; problemi di distanza intervengono quando viene fisicamente impedito un sufficiente avvicinamento al supporto fisico del glifo, in genere in esterno (ad esempio una targhetta); ◊ indirizzo (URL) del sito di arrivo; la lunghezza dell’indirizzo influenza la complessità grafica del codice, e quindi la sua leggibilità; ◊ supporto fisico; il materiale di cui è costituito può peggiorare la leggibilità modificando i colori iniziali, o deformandosi. 11 3.2 Una ricerca sul campo E’ stata impostata un’indagine su un insieme di casi italiani diversificati in cui sono stati prodotti codici QR. In una prima fase gli utilizzi selezionati sono stati i seguenti: 23 inserimenti in quotidiani (inserzioni pubblicitarie, riferimenti istituzionali, presentazioni redazionali); 18 presentazioni di prodotti in un catalogo di premi-fedeltà; 6 applicazioni su basi destinate alla diffusiione (depliant di iniziative o di promozioni, prodotti di consumo); 14 inserimenti in prodotti editoriali (un libro turistico ed un libro-pamphlet). I parametri analizzati sono stati: dimensione della matrice del codice QR; tempo di cattura da parte del dispositivo Mobile; lunghezza dell’indirizzo Internet (URL) da catturare; eventuali integrazioni grafiche (e mediante scritte) del codice di base; tempo di apertura della pagina Web corrispondente; leggibilità effettiva del sito Web raggiunto da Internet Mobile; interesse effettivo dei messaggi raggiunti per una lettura da Mobile. I rilevamenti sono stati effettuati con due smartphone con differenti caratteristiche tecniche, un I-Phone ed un LG Optimus One. Vi sono stati casi di non funzionamento (cattura impossibile) del codice in almeno una delle due prove. Casi in cui i codici non hanno funzionato con almeno uno degli apparecchi usati Autore cm Graficismi aggiuntivi Kia. F.lli Mombelli La Repubblica Milano 21.7.13 1,2 Concessionaria La Repubblica 2.8.13 Tenuta Rapitala 1.1 Fonte La Repubblica 3.8.13 BNP Paribas Real Estate 1,2 La Repubblica Roma 4.8.13 Diagnostica Mobiliore 1,2 La Repubblica 10.8.13 Tenuta Rapitalà 0,6 La Repubblica 11.8.13 Comune di Nettuno 1,2 La Repubblica V 9.8.13 Regione Toscana 1,9 QR azzurro chiaro La Repubblica D '3.8.13 - Issey Miyake 2,0 QR rosso e disegno interno Indicazioni operative proponibili diventano le seguenti: Dimensioni di 1,2 cm (o inferiori) del codice-base sono da considerare insufficienti, anche se in molti altri casi non sono risultate preclusive alla cattura. L’uso di graficismi estetizzanti (colori inadeguati, introduzione di disegni interni alla matrice) va verificato con attenzione caso per caso, potendo risultare preclusivo per una quota rilevante degli smartphone posseduti dal pubblico. Un elemento centrale dell’usabilità di un codice QR è poi il tempo complessivo necessario per arrivare ai contenuti della pagina Web corrispondente al codice QR, che. comprende tra fasi: Fase 1 : cattura del codice sul dispositivo Mobile; essa dipende dalla qualità fotocamera, dall’Applicazione utilizzata (ad esempio QR Doid per i sistemi che usano Android e QR Reader per I-Phone), dal modo e dall’efficienza con cui si usa l’App (il modo con cui ci si avvicina al codice e lo si inquadra, se si sfruttano o meno le cornici dato come opzioni dall’App). Fase 2 : apertura del sito Internet corrispondente all’URL criptata dal codice; qui i tempi dipendono sia dal dispositivo usato sia dalla natura informatica della pagina Web; da notare che, volendo, l’apertura non è necessariamente successiva alla cattura ma può essere posticipata ad un momento più favorevole, sfruttando le opzioni delle App che consentono di inviare l’URL catturata come email ad un indirizzo desiderato; in questi casi l’apertura potrà avvenire ancora con uno smarphone (ad esempio mentre viaggiamo in treno), o a casa con il proprio PC. Fase 3 : lettura e comprensione dei contenuti Web raggiunti, che dipenderanno dalla natura informatica della pagina Web (in particolare se è predisposta o meno anche per i dispositivi Mobile), nonchè dalla natura e dall’organizzazione spaziale delle informazioni presenti. 12 I grafici successivi riportano, per i casi positivi, le relazioni tra i tempi di cattura e due tra i parametri considerati: le dimensioni della matrice grafica e la lunghezza dell’URL Per i tempi di cattura sono stati considerati i dati peggiori tra quelli ottenuti per un medesimo codice QR. Cattura dei Codici QR 3,5 Lunghezza URL (n°caratteri) Dimensioni matrice (cm) Cattura dei Codici QR 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 0 5 10 15 20 25 120 100 80 60 40 20 0 0 5 10 15 20 25 Tempo di cattura (sec) Tempo di cattira (sec) Relazioni tra il tempo di cattura dei codici analizzati e due fattori che lo condizionano: la dimensione della matrice grafica (grafico a sinistra) e la lunghezza dell’indirizzo Internet (grafico a destra) E’ risultata una moderata relazione inversamente proporzionale tra il tempo di cattura e le dimensioni del codice Ovvero matrici grafiche più grandi hanno tempi di cattura minori. E’ anche risultata una moderata relazione direttamente proporzionale tra l tempo di cattura e la lunghezza dell’URL, a cui corrisponde una maggiore articolazione e densità di elementi nella matrice grafica. Entrambi i risultati erano attesi, anche in forma più netta. L’indicazione operativa è la seguente: ipotizzando che 10 secondi siano il massimo di tempo accettabile per la cattura (per evitare l’allontanamento del lettore potenziale), i due parametri considerati (dimensioni della matrice grafica e lunghezza dell’URL ) vanno ottimizzati, ma non sono sufficienti. Nello stesso tempo andranno considerati anche gli altri fattori in grado di incidere sulla catturabilità (ad esempio il contrasto tra matrice e sfondo, o il tipo di substrato); occorrerà in pratica che chi produce un codice QR effettui specifiche verifiche di risultato finale caso per caso prima di immetterlo nei circuiti informativi (stampa, diffusioni locali ecc.). Apertura delle pagine Web corrispondenti 200 Tempo di apertura su Mobile (sec) 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 0 20 40 60 Tempo di apertura su PC (sec) Relazioni tra il tempo di apertura ottenuto su computer (con una banda larga a moderata velocità) ed il tempo ottenuto con uno smartphone La figura precedente mostra il rapporto esistente tra i tempi di apertura con un dispositivo Mobile e con un PC. tempi dipendono essenzialmente dalla qualità delle connessione ad Internet; in particolare, per il PC, dalla Banda Larga utilizzata e dalla sua velocità. Come ci si attendeva, i tempi di apertura con PC sono risultati sensibilmente minori. Quello indicato è peraltro solo uno dei risultati possibili, effettuato con soluzioni volutamente di qualità medio bassa sia per lo smartphone sia per la connessione del PC. L’obiettivo non deve infatti essere quello di indicare la soluzione tecnologica ottimale, ma quello di definire un tempo massimo accettabile per il cumulo delle due prime fasi di lettura 13 (cattura ed apertura del sito) nelle condizioni più difficili, ovvero l’uso di Internet Mobile per entrambe le operazioni. Sembra ragionevole proporre che un esito accettabile non debba superare i 30 secondi complessivi, al netto di quelli che saranno i successivi tempi di lettura. 3.3 Errori frequenti nell’utilizzo dei codici QR L’uso dei codici QR è fortemente al di sotto delle sue potenzialità. Per comprenderne le cause è stata effettuata una ricerca che ha consentito di individuare gli errori più frequenti. . Elenchiamoli: 1. dimensioni insufficienti:del codice QR; se è troppo piccolo, a parità di altre condizioni, non può essere catturato dai dispositivi Mobile; 2. indirizzo Web (URL) troppo lungo; quanto è maggiore la lunghezza dell’indirizzo Web, tanto maggiore è il dettaglio grafico del codice e maggiore la possibilità di una sua non cattura da parte degli interessati; per contro quanto più corto è l’indirizzo e tanto più semplice à il disegno QR e di conseguenza la sua catturabilità; 3. graficismi inadeguati sulla matrice del codice; con opportuni programmi è possibile intervenire sul codice per dargli caratteristiche grafiche particolari: colori, inserimento di un disegno centrale specifico (ad esempio il logo di un’azienda); ma graficismi sbagliati (colori non funzionali, disegni integrativi sproporzionati, contesto grafico che interrompere il bordo del disegno ecc.) rendono il codice illeggibile; 4. collocazione spaziale del codice sbagliata in molti casi è sbagliata la posizione fisica del codice; ad esempio troppo in basso su una vetrina, o a distanza eccessiva per poter utilizzare lo smartphone; 5. supporto fisico del codice sbagliato; in molti casi è sbagliato il supporto fisico, ad esempio posto su un substrato trasparente, o su plastificazioni che si deformano; 6. codice QR non accompagnato dall’indicazione dei contenuti; la presentazione di un codice QR non affiancato da indicazioni che specifichino o almeno suggeriscano i contenuti raggiunti non invoglia la sua lettura; 7. codice QR non accompagnato da istruzioni per l’uso; nonostante il codici QR siano presenti sulla scena ormai da tempo la loro conoscenza da parte del pubblico comune à ancora minima; occorre mettere in conto ancora un periodo in cui prevedere forme di educazione all’uso; 8. tempo di raggiungimento del sito Web eccessivo; un sito Web mal costruito che richieda troppo tempo per essere raggiunto sarà poco efficace; 9. sito Internet non predisposto per il Mobile; sito Web che funzionino sul Mobile sono quelli che riorganizzino i propri contenuti informativi nello spazio di lettura di uno smartphone e non costringano a spostamenti sullo schermo; 10. contenuiti del Web raggiunti che non giustificano l’uso dei glifi QR. Alcuni esempi di errori nella produzione di codici QR. Nel caso 1 la posizione sulla vetrina è troppo bassa. Nel caso 2 il codice è stato posto su una porta scorrevole. Nel caso 3 il materiale usato come supporto si è deformato con il tempo rendendo non più leggibile il codice. 14 4. Miglioramenti dei contenuti e dell’uso dei codici QR 4.1 Spazi Web integrativi per Internet Mobile I contenuti raggiungibili con i codici QR devono poter essere agevolmente ed immediatemente letti con Internet Mobile, altrimenti viene meno la ragione stessa della “Quick Response”. Peraltro, come già ricordato, l’accesso al Web sta avvenendo sempre più attraverso il cosiddetto Internet Mobile, ovvero i dispositivi che le persone normalmente portano con sé nella vita quotidiana per telefonare, smartphone o tablet (per servizi multivalenti quali l’informazione dal Web, la fotografia, il videogiuoco ecc.. Si può anche sottolineare come l’uso di questi dispositivi avvenga in primo luogo da parte delle categorie più dinamiche della società (professionisti, giovani), ma inizi anche a costituire una condizione di status più allargata per soggetti con disponibilità economiche, comprese categorie tradizionalmente lontane dalla tecnologia. Ai fini delle letture QR, un problema è che la maggior parte dei siti Internet tradizionali è stato realizzato in passato con altri obiettivi di format : pagine grandi con molte informazioni distriibuite su più colonne, e con soluzioni di design ricche valorizzato solo se visto su schermi adeguati. Ciò per definizione produce un problema: non consente una lettura agevole da parte dei piccoli smartphone, il dispositivo più diffuso tra quelli mobile. Ove il sito prodotto (o la pagina- esistente) non rispondano al requisito fondamentale di usabilità QR, ovvero la visibilità su Internet Mobile, le soluzioni possono essere le seguenti: a) adeguare per il Mobile il sito Web esistente realizzato per altri scopi, in modo che almeno i testi si riformattino sui piccoli schermi degli smarphone; peraltro vi sono casi, quelli con pagine Web con i contenuti organizzati su più colonne e sezioni, in cui ciò non è sufficiente; in molti casi basterà realizzare una o più sezioni aggiuntive del sito esistente specifiche per il Mobile; b) realizzare un nuovo sito Web parallelo e semplificato rispetto a quello esistente e ad esso collegato, specificamente dedicato al Mobile; questa soluzione potrà essere utile ad esempio per sviluppare specifiche attività di marketing basate sulle potenzialità dei codici QR; c) utilizzare uno spazio Web esterno entro un altro sito Web “ostello”, di appoggio, dedicato a questo scopo; ciò in occasioni particolari (iniziative a tempo limitato, piccoli esercizi commerciali), in cui l’obiettivo è solo quello di sfruttare le possibilità promozionali dei glifi QR senza dover mantenere e gestire permanentemente un proprio sito Web. L’ultima soluzione potrà anche essere provvisoria, per poter avere il tempo di definire meglio progressivamente le proprie esigenze. L’esperienza potrà in tal caso concludersi con: ◊ la dismissione definitiva del sito provvisorio una volta completati gli obiettivi per cui è sorto (ad esempio un’iniziativa a tempo, una specifica promozione); ◊ il trasferimento dei contenuti su un sito esistenze tradizionale (soluzione A precedente) che non abbia più la necessità di visioni da Mobile; ◊ il proseguimento dell’uso del sito di appoggio. come base per future operazioni simili; ◊ la trasformazione in un nuovo sito Web utilizzabile dal Mobile (soluzione B precedente). 4.2 Glifi QR ottimizzati Si è preso atto che un codice QR ha alcuni punti di debolezza, e può essere soggetto ad alcuni errori che lo rendono di fatto inutilizzabile dai potenziali soggetti interessati. I principali punti di debolezza intrinseci sono i seguenti: i codici di base sono disegni astratti, freddi, che trasmettono un segnale di natura altamente tecnologica, aliena dalla vita comune della maggior parte delle persone; nella sua forma base, un codice QR non fornisce indicazioni immediate sui contenuti dell’informazione raggiungibile; non dà motivazioni per una sua decodifica ai soggetti potenzialmente interessati; al di là della presa d’atto della loro esistenza, la stragrande maggioranza delle persone che possiedono uno smarphone o un tablet non hanno mai letto un codice QR, non hanno caricato un’App che ne consenta la lettura, teme esplicitamente o inconsciamente che la lettura di un codice QR sia un’operazione troppo difficile per le proprie limitate capacità tecnologiche. 15 Alcuni degli errori tecnici, come analizzato in un altro punto, possono riguardare la geometria dei codici (dimensioni inadeguate, colori, cornici alteranti, eccessivo dettaglio derivato da indirizzi Web troppo lunghi), o l’appropriatezza dei supporti fisici (materiali, posizione e distanza attesa di lettura). Quanto detto porta a riconoscere come rilevante il seguente obiettivo tecnico: ottimizzare la produzione ed il collocamento di un codice QR in modo da massimizzare gli effettivi livelli di utilizzo da parte del pubblico potenzialmente interessato. Un primo aspetto importante è di natura semantica: l’opportunità di un passaggio dalla nozione di Codice-base QR (la matrice quadrata in bianco e nero che contiene il crittogramma) a quella di Glifo QR ottimizzato. In pratica si tratta di introdurre una serie di integrazioni al Codice-base. Usiamo il termine glifo nel suo significato generale di segno (inciso, dipinto, stampato) costituente una rappresentazione astratta di lettere, o parole, o oggetti con un dato significato. Ricordiamo tra l’altro che anche nelle Linee Guida per il contrassegno generato elettronicamente si usa questo termine Un glifo può essere riferito in questa ottica ad un qualsiasi espressione grafica a cui sia associato un’informazione semplice (un carattere alfanumerico) o complessa (un’espressione con significato, un documento). In pratica si tratta di integrare il disegno del Codice-base in modo da aggiungere valenze aggiuntive, attraverso tre possibilità: sfruttare i margini di modifica che sono tecnicamente consentiti dal sistema QR; aggiungere una cornice esterna a cui attribuire determinate funzioni; aggiungere parole-chiave esterne in grado di trasmettere un messaggio sulla natura e l’interesse dei contenuti a cui si arriva attraverso il codice. .Ci sono sistemi di generazione dei codici che consentono una personalizzazione del disegno-base, sostituendo il contrasto nero/bianco con altri colori, o inserendo elementi grafici (es. loghi) all’interno della matrice. Questa soluzione funziona con matrici grafiche che abbiano una dimensione sufficiente, mentre è in genere sacrificata ed inefficace sui codici più piccoli quali quelli spesso pubblicati sulla stampa quotidiana. Queste possibilità sono da usare con attenzione, senza penalizzare l’usabilità effettiva: un eccesso di caratterizzazione grafica, attraverso l’uso dei colori e delle modifiche di disegno, porta a risultati esteticamente pregevoli ma che semplicemente non funzionano. Un campo rilevante su cui lavorare è quello della cornice estena del codice-base. Specificamente progettata può suggerire un’ampia gamma di informazioni e significati integrativi che aumentano la riconoscibilità e l’attrattività dei contenuti trasmessi. E’ da rilevare come tale elemento consente di attribuire forti componenti identitarie al glifo, permettendo personalizzazioni di molteplici tipi: nuove opportunità per messaggi grafici pubblicitari, inserimento di “emozioni” collegabili al pubblico specifico a cui il glifo è rivolto, una nuova “araldica” per siti e blog personali ecc.. Oltre agli elementi grafici, pare necessario che un glifo QR ottimizzato sia anche esplicitamente accompagnato da parole scritte integrative in grado di fornire una prima decodifica dei contenuti raggiungibili e possibilmente anche un aiuto al pubblico potenzialmente interessato ma escluso dal Digital Divide “di fatto” anche se possiede uno smartphone (in particolare chi teme di trovarsi di fronte ad operazioni troppo difficili per le proprie capacità. Nell’esempio seguente si ha una combinazione degli elementi precedenti. Esempio di glifo QR ottimizzato, in cui si sono sfruttate le differenti opzioni integrative: uso del colore nella matrice, cornice finalizzata alla sensibilità del target specifico, parole-chiave indicanti i contenuti attesi Il glifo dell’esempio, realizzato come iniziativa sperimentale, era riferito alle iniziative che la Biblioteca Ragazzi del Comune di Pavia proponeva per il mese di giugno 2013. La personalizzazione del codice-base è ottenuta con un semplice cambio di colore rispetto al nero. La cornice utilizza una combinazione di emoticon-equivalenti (il pubblico era quello di un gruppo bambini seguiti dai loro genitori, ovvero un pubblico presumibilmente estraneo allo strumento proposto) e del logo grafico della Biblioteca. Le scritte di accompagnamento indicano subito l’organizzazione proponente. 16 Le prime parole da considerare sono evidentemente il nome dell’organizzazione (azienda, ente) proprietaria del sito a cui conduce il glifo, o il titolo dell’iniziativa promossa. Ma è importante anche cogliere l’occasione per introdurre parolechiave strategiche in modo da agganciare subito l’interesse ai contenuti del messaggio che si vogliono specificamente promuovere. Le parole-chiave ottimali di questo tipo, ad esempio legate a prodotti o promozioni di un’azienda, possono emergere in modo efficace da analisi di web profiling, Uno sviluppo dell’uso dei glifi QR potrà anche richiedere convenzioni grafiche che consentano ad esempio, di distinguere subito i siti specificamente predisposti per Internet Mobile da quelli riferiti a siti esistenti non predisposti, o quelli che rendono specificamente conto di aspetti ricorrenti di aziende (ad esempio della loro componente “green”). I principali requisiti funzionali adottabili per la predisposizione di glifi QR ottimali sono riassumendo i seguenti: ◊ evitare gli errori tecnici nella predisposizione del codice di base; ◊ sfruttare in modo intelligente le potenzialità tecniche di modica grafica del codice di base; ◊ sfruttare nel modo migliore le opportunità offerte dalla cornice grafica; ◊ accompagnare gli elementi grafici con parole-chiave e scritte che consentano una riconoscibilità immediata dei contenuti raggiungibili; ◊ utilizzare possibilmente un codice grafico per differenziare categorie di glifi con caratteristiche convergenti (nuovi indirizzi Web progettati specificamente per il mobile, esposizione delle componenti green ecc.). 4.3 WebCard multi-obiettivo Si pone l’obiettivo di come proporre ed utilizzare nei modi più convenienti ed efficaci I Glifi QR di cui al punto precedente. Si è visto come alcune forme di utilizzo dei codici QR inizino attualmente a diffondersi anche in Italia, ad esempio su totem a fianco di opere d’arte e monumenti, o all’interno di inserzioni pubblicitarie, o accanto a prodotti in centri commerciali, o su vetrine di negozi. Sembra importante in questa direzione prevedere un ulteriore strumento per lo sfruttamento efficiente delle caratteristiche potenziali di un Glifo QR: finalizzate a favorire l’incontro tra offerta e domanda di informazione sul Web : ◊ la portatilità; non è detto che quando si incontra un codice QR si abbia il tempo per fermarsi, catturare il sito web corrispondente, leggere i contenuti trasmessi e magari i link utili in esso contenuti. Diventa importante sfruttare anche la possibilità di portare con sé il glifo “catturato” ed avere la possibilità di leggerlo con calma in un momento migliore: quando ci si siede al bar o al ristorante, la sera a casa, in sala di attesa aspettando il treno o l’aereo ecc.; ◊ la fisicità del supporto, tarsformando l’informazione in qualcosa di concreto, di toccabile con mano, e stemperando il carattere altrimenti totalmente immateriale del Web per molte persone ancora alienante. Una materializzazione leggera che non comporti consumo di risorse (se non in modo trascurabile) ma che crei un raccordo con le modalità storiche della promozione a cui siamo stati abituati dalla nascita (volantini, manifesti, biglietti pubblicitari); ◊ la complementarità delle offerte informative di ciò che si vuole promuovere e di quelle fornite dal contesto; ad esempio diventa utile poter trovare insieme sia informazioni molto specifiche (“quel” monumento o ristorante, quel servizio particolare) ed altre che riflettono in modo condiviso la cornice territoriale ed ambientale (i luoghi notevoli nelle circostanze, i servizi alla persona, i principali punti di riferimento per la comunità : è il concetto di rete polivalente eco-sociale di cui si parla in un altro punto); ◊ la possibilità di aggiungere indicazioni sul supporto del glifo, in particolare quelle per mettere in condizioni chi non ha mai usato i codici QR di trovare con calma le istruzioni del caso; ◊ la flessibilità d’uso rispetto agli strumenti ordinari di promozione in modo da poter diventare ad essi complementari. Non creando quindi competizioni ma anzi moltiplicando gli effetti di quanto già si farebbe comunque per promuovere una data azione. L’obiettivo concreto è riassumibile nei termini seguenti : una WebCard tascabile su cui appoggiare uno o due Glifi QR (sfruttando i due lati della Card) in funzione delle esigenze. Ciò potrà richiedere anche la realizzazione di un Sito Web dinamico complementare rispetto ai siti Internet esistenti, o almeno di un nuovo spazio Web ospitato su un sito esistente predisposto per il Mobile. I requisiti funzionali principali da adottare per la predisposizione di una WebCard multi-obiettivo ottimale sono i seguenti: ◊ soluzione realizzativa fronte-retro, in modo che i due glifi e le relative indicazioni di accompagnamento compaiano su due lati di una medesima scheda fisica; 17 ◊ ◊ abbinamento sui due lati della Card di due glifi reciprocamente integrati nei contenuti e negli scopi, tipicamente uno più generale che rifletta il contesto (ad esempio il sito aziendale, o quello dell’ente territoriale di appartenenza), ed uno variabile che conduca all’informazione specifica desiderata (il prodotto che si vuole pubblicizzare, le offerte del mese, l’iniziativa che si vuole promuovere); spazio Web specificamente progettato per Internet Mobile per almeno uno dei due indirizzi della Card (tipicamente quello con il messaggio promozionale specifico); l’indirizzo di carattere più generale potrà anche essere legato a siti Web esistenti statici, non configurati per il Mobile, che peraltro in questo modo aumentano anch’essi la propria diffusione. Sulla base dei presupposti precedenti, oltre alla Card così come descritta, un Glifo QR ottimizzato può essere collegato anche a altri supporti più tradizionali per differenti modalità di promozione, quali ad esempio: Tessera Web – I medesimi contenuti precedenti sono in questo caso inseriti su un supporto (tipicamente di cartoncino plastificato) più grande della Web Card precedente, in modo da poterne prevedere usi più istituzionali. Ad esempio un Comune potrebbe produrlo per fornire alla cittadinanza una tessera che consenta il raggiungimento immediato via smartphone dei servizi di base (numeri utili, farmacie aperte ecc.), capace eventualmente di garantire determinati diritti (es. l’uso di alcuni servizi di biblioteca, alcuni servizi specifici, sconti per l’ingresso a determinate iniziative ecc.). Volantino o Locandina Web - I medesimi contenuti della WebCard sono in questo caso organizzati in modo da stare su un’unica facciata stampabile su carta, potendo così funzionare come volantino (fogli A4) o come locandina (fogli A3) o su manifesti diffondibili con le prassi usuali. Il maggior spazio disponibile rispetto ai supporti precedenti consente qui l’aggiunta di ulteriori informazioni rispetto ad essi. 4.4 Insegnare al pubblico potenzialmente interessato l’uso di codici QR Uno dei fattori che pregiudica l’uso dei codici QR, per certi aspetti addirittura il principale, è l’effettiva diffusione delle capacità di leggere i codici. Il Digital Divide in questo caso non è tanto associato all’assenza di banda larga per il proprio computer, ma comprende piuttosto differenti livelli associati alle condizioni in cui si trovano le persone: Il quadro seguente riporta una casistica principale, con affiancate le azioni da prevedere per una riduzione del divario digitale nel caso in cui ci si prefigga una maggior diffusione dell’uso dei codici. Condizione A. Non possiede un dispositivo con Internet Mobile (smartphone o tablet); B. Possiede un dispositivo con Internet Mobile ma non lo ha mai utilizzato o lo ha fatto solo per prova C. Usa Internet Mobile almeno occasionalmente, ma pensa che l’uso dei codici QR sia troppo complesso, al di là delle proprie capacità tecnologiche elementari; D. Usa Internet Mobile anche spesso, ma non ha mai provato ad usare i codici QR per pigrizia o perché li ritiene poco utili o interessanti, almeno per le proprie attività; E. Usa Internet Mobile abitualmente e ha provato in passato per curiosità a leggere codici QR, ma non ha proseguito perché li ritiene poco utili o interessanti per le proprie attività. Azioni per una maggior diffusione Il raggiungimento progressivo di questa categoria dipenderà dall’evoluzione delle vendite degli smartphone e tablet Articoli, campagne di stampa, interventi a convegni che dimostrino l’utilità e le nuove opportunità conseguibili con l’uso dei glifi QR Come sopra. Pagine Web e fogli illustrativi che insegnino l’ABC del caricamento dei programmi necessari e dell’uso ottimale dei codici. Lezioni, incontri pubblici ad hoc che insegnino a caricare l’app ed a leggere i codici QR, dimostrandone la grande facilità d’uso Pagine Web e fogli illustrativi che insegnino l’ABC del caricamento dei programmi necessari e dell’uso ottimale dei codici. Articoli, campagne di stampa, seminari, giornate di studio che dimostrino l’utilità e le nuove opportunità conseguibili con l’uso dei glifi QR nelle loro forme più innovative Come sopra 18 4.5 Reti polivalenti e opportunità offerte dai glifi QR L’obiettivo è quello di favorire la creazione di Reti Polivalenti Locali (REPLO), intese come reti di soggetti che condividono a livello locale valori o interessi : il riconoscimento e la protezione di valori culturali identitari, l’esistenza di un marketing territoriale efficace di cui benefici l’intera comunità, il riconoscimento e la protezione di sensibilità ecologiche e paesaggistiche locali. . Una REPLO di questo tipo ha bisogno non solo di volontà condivise, ma anche di strumenti connettivi che facilitino gli scambi delle informazioni da condividere e da trasmettere. In tal senso un uso efficace ed integrato degli strumenti precedenti diventerà uno strumento di governance, meglio tipo volontario e seguente logiche bottom-up (partendo dagli utenti) che imposto secondo logiche top-down (basate su decisioni verticistiche). Tali premesse giustificano lo sviluppo di reti eco-sociali polivalenti e suggeriscono anche la messa a punto di azioni dei tipi seguenti: ◊ Produzione di Quadri Web conoscitivi-valutativi condivisi dello stato delle informazioni utili presenti sul Web : La REPLO si tradurrà in documenti dinamici digitali, ma volendo anche cartacei, quali ad esempio: sintesi periodiche delle informazioni prioritarie presenti sul Web relative alle realtà in oggetto, elenchi di soggetti ed attività e relativi link di accesso, quadri di confronto con altri soggetti o prodotti competitori ecc. Ne conseguiranno orientamenti per scelte strategiche o gestionali effettuabili dall’organizzazione coinvolta, l’identificazione di parole-chiave prioritarie utilizzabili nella valorizzazione e promozione dei propri servizi o prodotti ecc. ◊ Realizzazione di uno specifico spazio Web che funzioni come integrazione e come snodo rispetto all’informazione già prodotta da altri soggetti sulle combinazioni temi-luoghi che interessano. Per evitare di costituire l’ennesimo “sito portale” locale che pochi poi materialmente guarderanno, esso dovrebbe avere una serie di caratteristiche quali: o non solo non porsi come competitor di altri siti “portale”, ma funzionare come contenitore di snodo, competendo eventualmente solo sotto il profilo della efficacia e funzionalità; o funzionare in modo efficace su Internet Mobile, diventando in tal senso complementare a siti esistenti che non hanno questa caratteristica; o avere un’organizzazione tecnica riconoscibile, con una struttura chiara che contenga un mix di poche sezioni con obiettivi complementari (informazione sulle attualità, sulla qualità del contesto, collegamenti ai soggetti della Rete); o non essere tendenzialmente il risultato della committenza di un unico soggetto forte (ad esempio l’Amministrazione Comunale locale), ma un campo di incontro di organizzazioni ed imprese che si riconoscono in obiettivi condivisi; il mantenimento del sito potrà avvenire attraverso “abbonamenti” al suo mantenimento ed aggiornamento. ◊ Realizzazione di Schede Web dinamiche entro cui inserire selezioni degli elementi di maggiore attualità (iniziative, segnalazioni), o di quelli maggiormente caratterizzanti l’identità locale (culturali, ambientali, sociali). Schede di questo tipo potranno essere aggiunte a siti Internet esistenti o, meglio ancora, abbinate a nuovi siti dedicati, molto leggeri e leggibili anche da Internet-Mobile. La traduzione pratica ideale è quella attraverso WebCard multi-obiettivo, in cui siano affiancati uno o più Glifi QR, realizzate su supporti informativi promozionali di vario tipo. Opportuni format consentiranno anche un uso facile e dinamico della schede, rendendo possibili aggiornamenti frequenti senza complicazioni gestionali. Un format tipo WebCard, moderno e di rapida realizzazione, faciliterà ad esempio l’interazione dell’Amministrazione con i settori più dinamici della comunità : giovani, professionisti, aziende volte all’innovazione ecc.. Le pagine supportate da soggetti privati potranno anche, opportunamente configurate, funzionare anche da strumenti di e-Commerce. ◊ Partecipazione e supporto ad una Rete Web Polivalente delle Informazioni e dei valori di interesse Locale (REPLO) insieme ad altri soggetti interessati a migliori forme di coesione e di marketing territoriale. La rete produrrà una maggiore condivisione degli elementi di cui ai punti precedenti, e potrà avere forme giuridiche diverse : un Protocollo di Intesa aperto, un’Associazione specifica con forme elastiche di adesione, la partecipazione ad un’attività di fatto dove il legame è dato dall’esistenza del sito Web condiviso ecc. I soggetti aderenti verseranno un contributo ed il fondo così creato potrà supportare azioni quali: produzione di Schede Web congiunte dinamiche di cui al punto precedente, Monitoraggi compartecipati dello stato delle informazioni di interesse comune, inserimento dei risultati in percorsi amministrativi ufficiali (ad esempio quelli previsti dalle VAS), fornitura di basi preziose per la partecipazione a bandi sovra-comunali di finanziamento ecc.. . 4.6 La misura della performance di un codice QR Si è già evidenziato come la produzione concreta di codici QR sia soggetta frequentemente ad errori tecnici che ne compromettono l’effettivo uso. Si è anche rilevato come molteplici possano essere le opportunità positive del settore non ancora sfruttate. E’ utile ed importante non solo porsi il tema dell’usabilità effettiva dei codici, ma anche disporre di strumenti che ne misurino 19 l’efficienza e l’efficacia. Ci si propone a tal fine la messa a punto di un indice di performance dei codici QR, utilizzabili sia da chi li propone sia da chi li utilizza. Pare necessario distinguere i seguenti due ambiti di utilizzo: a. uso dei codici in abbinamento a carta (o materiale equivalente) stampata (pubblicità su quotidiani e riviste, libri, confezioni di prodotti, WebCard), per i quali si presuppone un contatto diretto con il lettore potenzialmente interessato, non necessariamente in condizione Mobile; il supporto viene in questo caso trasportato fisicamente dall’utilizzatore che potrà catturarne i contenuti quando lo vorrà (a casa, in sala di aspetto ecc.); b. uso dei codici in outdoor, ovvero in una effettiva condizione Mobile, in cui il lettore ha un contatto momentaneo con il codice che, se non viene catturato in quel momento, non potrà esserlo successivamente: su vetrine, in musei o orti botanici, su totem o altri supporti esterni, su manifesti murali. I fattori prestazionali, esposti nella tabella successiva, potranno avere un ruolo differente nei due casi. Fattori di usabilità Possibili problemi d'uso su stampa outdoor Opportunità positive Dimensione matrice SÌ SÌ Lunghezza URL SÌ SÌ Tempo di arrivo alla pagina Web SÌ SÌ Visibilità su Mobile SÌ SÌ Graficismi sul codice-base SÌ SÌ SÌ SÌ (SÌ) SÌ SÌ Interesse della pagina raggiunta SÌ SÌ SÌ Parole-chiave descrittive SÌ SÌ Distanza SÌ Posizione Substrato Cornice grafica (SÌ) SÌ SÌ SÌ Indicazioni a fianco per l'uso SÌ Inserimento in una rete polivalente SÌ I fattori potenzialmente problematici riguardano in sintesi: la geometria della matrice; in particolare la sua dimensione, problemi possono derivare dai graficismi introdotti sulla matrice e da cornici con colori non appropriati; la natura informatica della pagina Web d’arrivo; URL troppo lunghe porranno problemi maggiori, così come pagine informaticamente complesse che richiedono tempi di apertura troppo lunghi Resta inteso che il primo fattore di usabilità è il corretto uso del dispositivo di cattura (smartphone o tablet). L’indice in obiettivo assume così la forma molto semplice di un punteggio che varia da zero a 10, dato dalla somma di punteggi parziali attribuiti ai fattori precedenti, utilizzanti il seguente protocollo di attribuzione: Score 0 0,2 0,5 0,8 1 Condizione fattore per l'uso del codice QR condizione preclusiva (*) condizione molto problematica condizione mediamente problematica condizione moderatamente problematica condizione non problematica (*) l’esistenza anche di una sola condizione preclusiva azzera l’indice finale 5. Riferimenti AGID (Agenzia per ltalia digitale, 2013 - Circolare n. 62 del 30 aprile 2013 . “Linee guida per il contrassegno generato elettronicamente ai sensi dell’articolo 23-ter, comma 5 del CAD” URL :http://www.digitpa.gov.it/sites/default/files/notizie/Circolare%20n.%2062%20recante%20Linee%20guida%20cont rassegno%20elettronico%20art.%2023%20ter%20CAD_0.pdf (versione sul web dell’11.8.2013) Albrecht T., Plinkert PK., 2011 - QR Code - what is it?. 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